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R. Huntington-whiteley in transformers 3

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Rosie Huntington-Whiteley prenderà il posto di Megan Fox in Transformers 3…

Mondiali di Calcio 2010 in 3D

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E’ ufficiale: il circuito di sale cinematografiche The Space proietterà tutte le partite dei Mondiali di Calcio 2010 in 3D su 20 schermi cinematografici sparsi in giro per tutta l’Italia.

Peter Jackson a dirigere The Hobbit?

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Dopo la  notizia di ieri sull’abbandono del progetto da parte di Guillermo Del Toro, sono partite le voci su chi potrebbe sostituirlo alla guida della produzione di The Hobbit.

Il regista della trilogia de Il signore degli anelli, Peter Jackson, a detta del suo agente, non vorrebbe dirigere il prequel della fortunatissima saga, soprattutto a causa di altri impegni già presi. Allo stesso tempo però lo stesso agente ha dichiarato che Jackson farà di tutto per preservare l’investimento fatto dalla New Line e dalla Warner Bros. Dopo due anni di lavoro fatti insieme a del Toro, trovare un sostituto in tempi brevi appare molto complicato.

A questo punto Jackson potrebbe capitolare, tanto che al Dominion Post ha dichiarato: “Se dirigere il film è ciò che devo fare per proteggere l’investimento della Warner, è una soluzione che dovrò valutare. Anche se non credo che gli altri Studios mi libereranno dai contratti.”

Fonte:comingsoon

Peter Jackson a dirigere The Hobbit?

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Dopo la clamorosa notizia di ieri sull’abbandono del progetto da parte di Guillermo Del Toro, sono immediatamente partite le voci su chi potrebbe sostituirlo alla guida della produzione di The Hobbit.

Cicutto risponde a Bondi

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Non di informazione cinematografica nel senso stretto, ma pur sempre di cinema si tratta. Ecco la dichiarazione di Roberto Cicutto, Presidente di Cinecittà Luce, a seguio delle dichiarazioni del Ministro Bondi.

Box Office ITA: week end sotto tono

Box Office ITA: week end sotto tono

Weekend alquanto sottotono sul fronte degli incassi, con Sex and the City 2 che si impone in testa alla classifica, seguito da Prince of Persia e Robin Hood. Deludenti i risultati delle altre new entry.

Come prevedibile, Sex and the City 2 conquista il primo posto al botteghino italiano: il suo esordio non è tuttavia esaltante, considerando la cifra di 1,6 milioni di incasso, in un weekend che registra un’ulteriore diminuzione di presenze (la stagione estiva allontana gli italiani dal cinema…).

Scende dunque in seconda posizione Prince of Persia: Le sabbie del tempo: il film con Jake Gyllenhall ottiene 1 altro milione di euro per un totale di 3,7 milioni, un risultato ben al di sotto delle attese. Discorso analogo per Robin Hood che, dopo il grandioso esordio, scende ora sotto il milione: il kolossal di Ridley Scott ottiene infatti altri 802.000 euro, giungendo a 9 milioni totali.

The Final Destination 3D scende al quarto posto con altri 711.000 euro, arrivando a quota 2,2 milioni. Perde due posizioni La nostra vita, arrivato a 1,7 milioni totali con i 677.000 euro del suo secondo fine settimana: un risultato di poco superiore a quello del suo debutto, ma che delude rispetto all’attenzione mediatica riservata alla pellicola di Daniele Luchetti.

Risultati mediocri per le altre novità del fine settimana. The Road si piazza soltanto al sesto posto con 268.000 euro, seguito da La regina dei castelli di carta, l’ultimo capitolo tratto dalla trilogia di Stieg Larsson, che ottiene 217.000 euro. Una canzone per te si accontenta dell’ottavo posto con soli 132.000 euro.

Draquila – L’Italia che trema scende al nono posto, ottenendo altri 95.000 euro (totale: 1,4 milioni). Chiude la top10 Piacere, sono un po’ incinta, arrivato a 1,3 milioni con altri 92.000 euro. Da segnalare infine il risultato negativo di The Last Station: distribuito in sole 30 sale, il film per cui i protagonisti Christopher Plummer e Helen Mirren hanno ottenuto una nomination agli Oscar si è piazzato in tredicesima posizione con appena 30.000 euro.

Guillermo del Toro lascia la regia de Lo Hobbiy

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Arriva una notizia drammatica, Guillermo del Toro ha abbandonato la direzione dello Hobbit a causa dei continui ritardi nel via libera alle riprese. Non sarà Peter Jackson a sostituirlo. Le sue parole di qualche giorno fa non nascondevano un senso di profonda frustrazione, e purtroppo per i fan questa notizia non è totalmente una sorpresa: Guillermo del Toro ha annunciato ufficialmente di lasciare la regia dello Hobbit, cui tuttavia continuerà a lavorare in qualità di co-sceneggiatore.

Ecco cosa ha scritto lui stesso a TheOneRing.net, il fansite per eccellenza dedicato alle saghe cinematografiche tolkieniane: Alla luce dei prolungati ritardi nel decidere quando dare inizio alle riprese dello Hobbit, sono costretto a prendere la decisione più difficile della mia vita. Dopo quasi due anni passati a vivere, respirare e progettare un mondo ricco come quello della Terra di Mezzo di Tolkien, devo, con profondo disappunto, abbandonare la regia di questi due meravigliosi film. Sono grato a Peter, Fran e Philippa Boyens, la New Line e la Warner Brothers e tutta la mia troupe in Nuova Zelanda. Ho avuto il privilegio di lavorare in uno dei paesi più grandiosi della Terra, con alcune delle migliori persone mai incontrate nella nostra arte, e la mia vita sarà diversa per sempre. Le benedizioni sono state numerose, ma le pressioni crescenti e i conflitti con altri progetti già programmati hanno sommerso il tempo originariamente previsto per il film. Come regista e co-sceneggiatore, auguro alla produzione la migliore fortuna, e sarò il primo in fila a vedere il film concluso. Rimango un alleato dei suoi realizzatori attuali e futuri, e supporterò totalmente una transizione dolce verso un nuovo regista.

Questo il commento del produttore esecutivo Peter Jackson, che per due anni ha scritto le due sceneggiature del film assieme a del Toro, a Fran Walsh e Philippa Boyens, e ne ha supervisionato la realizzazione:

Siamo molto tristi di vedere Guillermo andarsene, ma ci ha tenuti completamente informati e capiamo come il prolungarsi dei tempi di sviluppo di questi due film – a causa di ragioni al di là del controllo di chiunque – abbia compromesso il suo impegno nella realizzazione di altri progetti a lungo termine. Alla fine, Guillermo non era in grado di dedicare sei anni della sua vita a realizzare esclusivamente questi film in Nuova Zelanda, quando il suo impegno programmato era di tre anni. Guillermo è una delle menti creative più notevoli che abbia mai incontrato, ed è stata una gioia lavorare con lui. La visione di Guillermo è incastonata all’interno delle sceneggiature e dei progetti di questi due film, che hanno avuto la fortuna di essere stati benedetti da suo DNA creativo.

Quando nel 2008 venne affidata la regia del film a del Toro, il regista messicano era uno dei più richiesti a Hollywood, avendo peraltro appena firmato un accordo multi-film con la Universal Pictures. Nei mesi successivi del Toro annunciò il coinvolgimento in numerosi altri progetti, il che probabilmente ha reso insostenibili i continui rinvii dell’inizio delle riprese del film. I ritardi, come ormai sappiamo bene, sono causati dalla mancata possibilità di dare il via libera alla produzione da parte della MGM. E’ anche possibile che ci siano stati delle divergenze creative con la produzione nel decidere se girare o meno i film in stereoscopia 3D, anche se così fosse la voce girerebbe su siti come Deadline

Aggiunge Jackson: Guillermo sta co-sceneggiando Lo Hobbit con Philippa Boyens, Fran Walch e me stesso, e fortunatamente la nostra collaborazione dal punto di vista della sceneggiatura durerà ancora diversi mesi, finché gli script non saranno perfetti e rifiniti per le riprese. La New Line e la Warner Bros si riuniranno con noi questa settimana per assicurare una transizione priva di conseguenze nel momento in cui avremo trovato un nuovo regista. Non ci aspettiamo alcun ritardo o problema nell’attuale lavoro di pre-produzione dei film.

…da notare cone la MGM non venga citata da Jackson. La compagnia possiede parte dei diritti di distribuzione dei film (quelli internazionali, fuori dagli Stati Uniti) e a causa dei suoi problemi finanziari attualmente è in uno stato catatonico. Il corpo dirigente è stato impossibilitato a prendere decisioni, in quanto al momento comandano gli obbligazionisti: a metà luglio scadrà l’ennesimo rinvio del pagamento degli interessi, e a breve la compagnia dovrebbe decidere se vendere, far posto a nuovi investitori o andare in fallimento.

Nel frattempo, sul forum di TheOneRing.net lo sconforto è palpabile, e lo stesso del Toro ha lasciato due righe (come ha fatto spesso lungo tutti i due anni di pre-produzione del film) anticipando che entro la fine della settimana pubblicherà un post decisamente più completo riguardo i fatti che lo hanno portato verso questa difficile decisione:

Intendo pubblicare un post più lungo più avanti questa settimana. Oggi è un giorno nel quale sento di dover raccogliere le forze e meditare riguardo a tutte le cose passate, presenti e future. Tuttavia non volevo che la giornata finisse senza avervi lasciato due righe.

Compa – volevo essere l’Irving K della Terra di Mezzo, e i vostri consigli, in effetti, mi hanno sempre ispirato a fare bene questo lavoro. Buona parte degli aspetti visivi, dei progetti, della previsualizzazione, delle creature ecc dovrebbe sopravvivere fino al film finito, quindi sarà fantastico vederlo e credo che il regista giusto finirà per dirigere questo enorme progetto.

Scriverò due righe presto e vi ringrazio per tutta la gentilezza, il calore e la fiducia che mi avete dato.

E adesso chi dirigerà il film? Sono passati sei mesi da quando Sam Raimi ha lasciato Spider-Man 4, e sembra di rivivere gli stessi momenti. I fan sicuramente vedrebbero bene Peter Jackson alla regia, ma Deadline riporta le parole di Ken Kamins, il suo storico agente:

Peter ha e ha avuto obblighi e impegni verso altri film che rendono impossibile per lui dirigere Lo Hobbit al momento, anche se gli venisse offerto, cosa che non è avvenuta. Ho lavorato per assicurargli la regia di un altro film mentre Guillermo dirigeva Lo hobbit. Quello che i due hanno scritto nelle dichiarazioni va preso alla lettera. Detto questo, l’impegno di Peter e Fran verso Lo Hobbit è totale, e faranno ogni cosa necessaria a proteggere il franchise e gli investimenti fatti dalla New Line, dalla Warner e dalla MGM.

Del Toro lascia the Hobbit

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Arriva una notizia drammatica, Guillermo del Toro ha abbandonato la direzione dello Hobbit a causa dei continui ritardi nel via libera alle riprese. Non sarà Peter Jackson a sostituirlo…

Addio al “ribelle” Dennis Hopper

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L’attore e regista di Easy Rider se n’è andato all’età di 74 anni
Era arrivata lo scorso maggio, come un fulmine a ciel sereno, la dichiarazione ufficiale, che Dennis Hopper stava morendo. Il suo avvocato aveva fatto sapere che per l’attore di Easy Rider non c’era più nulla da fare e che il tumore alla prostata lo stava portando via.

Emma Roberts in Scream 4

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Dopo l’annuncio di qualche settimana fa che Ashley Greene, Lake Bell e Hayden Panettiere avrebbero fatto parte del cast di Scream 4, oggi c’è la conferma che un’altra giovane e bella attrice parteciperà al film di Craven: si tratta di Emma Roberts.

Data d’uscita per Sherlock Holmers 2

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Data d’uscita per Sherlock Holmers 2

La Warner Bros. ha programmato l’uscita di Sherlock Holmes 2, il sequel del fortunato film uscito a natale 2009 con Robert Downey Jr., Jude Law e Rachel McAdams, a dicembre 2011. Dopo le recenti dichiarazioni di Joel Silver, è la Warner Bros. stessa a confermare che le riprese del sequel di Sherlock Holmes inizieranno molto presto.

Batman 3, Superman e the Flash

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Batman 3, Superman e the Flash

Conferme per Batman 3, Superman e the Flash. Il CEO della Warner Bros. Barry Meyer ha rivelato, durante una conferenza con gli investitori, i piani della compagnia riguardo ai progetti sviluppati assieme alla DC Entertainment e basati, ovviamente, sui fumetti della DC Comics.

Contestualizzando questo programma con la fine del franchise di Harry Potter (“il nostro team è pronto a quel momento”), Meyer ha ufficializzato che il 20 luglio 2012 uscirà il terzo Batman di Christopher Nolan e che a natale dello stesso anno vedremo il nuovo Superman (sempre supervisionato dal team di Nolan), proprio come rumoreggiato qualche tempo fa.

Non è tutto: il CEO ha spiegato che la compagnia sta per dare il via libera a un film su The Flash (da tempo si ipotizza che possa essere Greg Berlanti il regista), e che sono in via di sviluppo pellicole dedicate a Wonder Woman e Aquaman.

Attualmente la Warner sta lavorando a Lanterna Verde, diretto da Martin Campbell e in arrivo a luglio 2011: il film verrà riconvertito in 3D.

Fonte:badtaste

Uscite al cinema 28 Maggio 2010

Uscite al cinema 28 Maggio 2010


Sex and the City 2: nonostante sia felicemente sposata e abbia pubblicato un libro di successo, Carrie Bradshaw non è felice, sente che nella sua vita manca qualcosa. Come lei anche le sue amiche si sentono insoddisfatte: Charlotte che dopo mille tentativi ora ha finalmente due bambini che però risultano essere molto più faticosi e complicati del previsto;

The Last Station: recensione del film con James McAvoy

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The Last Station: recensione del film con James McAvoy

The Last Station – Quando lo scrittore Lev Tolstoj decide di dare via tutti i suoi beni per affrontare l’ultimo periodo della sua vita secondo una nuova religione da lui stesso fondata, la Duchessa Sophia, fedele moglie e assistente di una vita, scatena la sua rabbia contro il marito e conro coloro che, secondo lei, stanno provando ad allontanarlo dalla sua vita e dal suo amore.

Da una premessa materialista (la perdita dei beni materiali) prende le mosse un dramma intimista, quello di Sophia, una sfolgorante Helen Mirren, una donna appassionata ed innamoratissima del proprio marito che vede scivolarle tra  le dite tutta una vita costruita insieme a lui. Per quanto il romanzo originale di Parini, dal quale Hoffman ha tratto la sceneggiatura per il suo film, abbia come sottotitolo Gli Ultimi Giorni di Tolstoj, la grande protagonista della storia resta senza dubbio la Duchessa. La passione di una moglie che ha paura di pedere tutto si scatena contro coloro che sostengono la decisione di Tolstoj e pare per un attimo metterle contro anche il marito, che con assoluta atarassia conduce senza esitare la sua decisione di abbandonare ogni cosa terrena.

Nel 1910, nella tenuta dello scrittore Lev Tolstoj di Jasnaja Poljana, vicino a Mosca, arriva il giovane intellettuale Valentin Bulgakov, che viene assunto da Tolstoj come suo segretario personale. Da tempo lo scrittore russo si è avvicinato a una fede anarchico-cristiana e al credo non-violento ed ha abbracciato il vegetarianismo, arrivando a rinunciare alle sue ricchezze e al diritto d’autore sulle sue opere. Tutto questo ha innescato una lotta che coinvolge i suoi figli, l’amata moglie Sof’ja, che pur amando gelosamente il marito non ne accetta le decisioni, e Vladimir Čertkov, leader del movimento tolstoiano che s’ispira alle idee dello scrittore. Il giovane Valentin si ritrova nel mezzo di questa lotta, incapace di gestire gli avvenimenti. Per sottrarsi alle diatribe familiari Tolstoj lascia infine la propria residenza per recarsi in un luogo segreto dove continuare il suo lavoro indisturbato. Sof’ja, sentendosi abbandonata, tenta il suicidio. Durante il viaggio Tolstoj si ammala e troverà la morte vicino alla stazione ferroviaria di Astapovo, dove Sof’ja lo raggiunge per vederlo un’ultima volta.

La recensione di The Last Station con James McAvoy

Pur se tacciato di immobilità, The Last Station trova in questo fortissimo moto dell’animo il suo ritmo che sembra latitare da un punto di vista narrativo, conferendo al racconto per immagini una potenza espressiva da addebitare non solo alla già citata performance della Mirren, ma anche a tutto il cast: Christopher Plummer, Paul Giamatti e James McAvoy assolutamente superbi nelle loro interpretazioni.

Presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, The Last Station, valso ad Helen Mirren il Marc’Aurelio per la miglior interpretazione femminile e una nomination all’Oscar (ricevuta anche dal collega Plummer), uscirà nelle sale italiane il 28 maggio.

Un thriller per Christian Bale

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In attesa di conoscere il suo destino da uomo pipistrello per il terzo Batman di Christopher Nolan, Christian Bale ha accettato di interpretare il thriller The Revenant.

Nuovo trailer internazionale per Inception

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È stato presentato nel corso di una trasmissione televisiva giapponese con ospite Ken Watanabe un nuovo trailer internazionale di Inception.

Anche Ron e Malfoy invecchiati!!

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Le ultimissime immagini dalle riprese di Harry Potter e i Doni della Morte: parte I e Harry Potter e i Doni della Morte: parte II a Londra mostrano per la prima volta il personaggio di Ron Weasley  in versione quarantenne, interpretato da Rupert Grint.

Prima foto ufficiale per The Tree of Life!!

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Prima foto ufficiale per The Tree of Life!!

Prima foto di produzione ufficiale per The Tree Of Life. L’attrice Jessica Chastain, protagonista di The Tree Of Life insieme a Brad Pitt e Sean Penn, compare in una nuova immagine del nuovo misterioso film di Terrence Malick, che dovrebbe uscire in autunno…

Quentin Tarantino e Dracula?

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La notizia ha del clamoroso. Reduce da Bastardi senza gloria, Quentin Tarantino sta organizzando sopralluoghi in Austria.Che sia per un nuovo Dracula?..

Dylan Dog logo italiano!

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La MovieMax ha aggiornato il sito istituzionale della compagnia con il logo ufficiale di Dylan Dog, il film di Kevin Munroe tratto dal fumetto di Tiziano Sclavi. Mentre negli USA il film ancora non ha un distributore, da noi la data di uscita è fissata per il 29 ottobre: in tempo per Halloween.

Conferme per la sostituta di Megan Fox

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Conferme per la sostituta di Megan Fox

Continuano a susseguirsi le voci ora che Megan Fox ha lasciato il cast di Transformers 3 sulla sue eventuale sostituta.

Robin Hood: recensione del film di Ridley Scott

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Robin Hood: recensione del film di Ridley Scott

Pubblicizzato con il redivivo Gladiatore, il Robin Hood di Scott/Crowe arriva in sale lasciando a bocca asciutta tutti coloro che si aspettavano una storia con la stessa epicità ed intensità emotiva. La storia, quella classica del fuorilegge che ruba ai ricchi per dare ai poveri, è leggermente retrodatata, costituendo un ideale incipit alla storia del bandito di Sherwood.

Quella di Scott è quindi un’operazione simile a quella che Nolan ha brillantemente portato sullo schermo con Batman Begins, un ritorno alla nascita di una legenda che al cinema abbiamo sempre visto precostituita, vuoi nella versione musicale con Errol Fynn, vuoi in quella patetica ed eroica con Kevin Costner, vuoi ancora con quella demenziale ed esilarante con Cary Elwes (alla regia nientepopodimenoche Sua Signoria della Risata Mel Brooks).

Russell Crowe e Cate Blanchett in Robin Hood (2010)
Russell Crowe e Cate Blanchett in Robin Hood (2010). Foto di David Appleby – © 2010 Universal Studios

Ci sono tutti i personaggi chiave della vicenda: Riccardo Cuor di Leone, prode condottiero e disincantato realista,;il Principe Giovanni, inetto e qui quasi una macchietta di se stesso; lady Marian, un’elegante dama che qui è stata trasformata in una volitiva e orgogliosa donna che sostiene gli abitanti della sua città, poco più che un riempitivo; lo sceriffo di Nottingham, quasi inconsistente; Little John e Will Scarlett, allegra combriccola di combattenti un po’ rustici; Fra Tuc, corpulento e atipico frate che si schiera dalla parte dei poveri quando tutto il sistema ecclesiastico è da quella dei ricchi. Ci sarebbero quindi tutti gli ingredienti per un bel successone: drama, comedy, romance, thriller, suspense… ma a quanto pare, a Ridley è sfuggito qualcosa.

Se alcuni nodi narrativi sembrano affrettati, come l’espediente iniziale che i crociati utilizzano per ritornare in Inghilterra, o come l’innamoramento (inspiegabile) di Robin e Marian, in altri punti il regista appare restio, quasi prolisso, (vedi le scene di guerra) stentando a far camminare una storia che ha come pecca di fondo una sceneggiatura che affossa il potenziale di una leggenda per famosa e capace di far muovere gli animi (degli spettatori). C’è riuscito Gibson con Braveheart, ma perché Scott ha miseramente fallito con il suo Robin Hood? Quello che viene subito da pensare è la mancanza di una vera e propria motivazione da parte del protagonista. Massimo Meridio, Robin Hood (Costner), William Wallace erano tutti accomunati dalla straziante perdita di persone care, è il sentimento di vendetta in costoro ha potuto attecchire e trasformarsi in qualcosa di più profondo, la lotta per la libertà. Anche se non privo di un certo fascino anarchico che Crowe riesce sempre a dare ai suoi personaggi, il Robin Hood di Scott è mancante di questa componente fondamentale, il coinvolgimento personale diretto, che impedisce anche allo spettatore di addentrarsi nelle vicende dal punto di vista del protagonista.

Ben giocate invece altre carte: molto ben tratteggiati i compagni di viaggio e di lotta di Robin, e altrettanto magnificamente interpretati i personaggi di Max Von Sydow e William Hurt. Ma su tutti un Mark Strong davvero impeccabile nei ruoli da cattivone, un attore che con la sua mimica riesce ad incarnare la malizia e il male, memorabile infatti la sua interpretazione dell’esoterico Lord Blackwood in Sherlock Holmes.  

Nelle scene di battaglia Scott non risparmia per violenza, facendo cavalcare Robin nella mischia della battaglia addirittura con un … martello! Migliore in scena è senza dubbio lo splendido paesaggio inglese, le vallate e i boschi che da sempre fanno da sfondo nell’immaginario collettivo alle vicende di Robin Hood, ma questo, ahimè, non è un merito di Ridley.

Le quattro volte – recensione del film di Michelangelo Frammartino

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In uscita il 28 maggio nelle sale italiane, il film di Michelangelo Frammartino Le quattro volte, ha vinto  premio SACD nella Quinzane des Realizateurs all’ultimo Festival di Cannes.

Le quattro volte segue gli ultimi giorni di un pastore calabrese vecchio e malato. Lo vediamo portare al pascolo le capre, o recarsi nella chiesa del paese, dove prende della polvere che a sera beve disciolta nell’acqua e che, secondo una antichissima tradizione calabra, dovrebbe guarirlo.

Alla morte del pastore, il film mostra la nascita di un capretto e i suoi primi mesi di vita. Quando esce per la prima volta al pascolo, rimane isolato rispetto al gregge e si ripara ai piedi di enorme abete. L’albero passa di stagione in stagione, finché viene tagliato e trasformato dapprima in una sorta di “Albero della cuccagna” per la festa del paese, poi viene trasformato in carbone nella fornace che abbiamo visto all’inizio del film.

Il titolo del film e la sua struttura quadripartita fanno riferimento a una frase della scuola pitagorica secondo cui l’uomo deve conoscersi quattro volte, nella sua essenza umana, animale, vegetale, minerale.

Vite che scivolano l’una nell’altra, quasi per metempsicosi, in questo film di Frammartino, già autore dell’acclamato “Il dono”, che qui costruisce un film sulla meraviglia delle cose evidenti e di quelle nascoste, come il fumo della fornace di carbone che, nel prologo e nel finale, alternativamente copre e scopre il luogo da cui proviene. O più in generale, mostra eventi semplici, ma in maniera tale da farci sentire coinvolgente anche l’immagine più banale, come volesse farci vedere le cose per la prima volta, siano esse il barbaglio della polvere in una striscia di luce, o la nascita di un capretto.

Le quattro volte di Michelangelo Frammartino

Qualcuno lo ha definito come film di “fantascienza senza effetti speciali”. Forse perché vedere le cose per la prima volta ce le fa apparire magiche, come avessero ancora addosso la patina dell’ignoto e del mistero. Sono i casi in cui il reale è ancora più straordinario dell’irreale, e il film di Frammartino ne vede molti.

È così, ad esempio, nella scena della morte del pastore, con la casa invasa dalle capre fuggite dall’ovile e poste attorno al letto del moribondo. È una scena in cui si perde la definizione tra gli spazi  esterni e interni (Frammartino ammette a questo proposito di esser rimasto molto affascinato dalle ambientazioni dei film di Tarkovskij, dai luoghi paradossali come le stanze di Stalker e le casa di Solaris, al cui interno piove copiosamente). O ancora, si potrebbe ricordare la scena precedente, quella di un pianosequenza formidabile per come sfrutta i fuori campo visivi e sonori, per la coordinazione tra i vari eventi, gli attori, nonché gli animali coinvolti. La scena vede una sacra rappresentazione in costume per le vie del paese, con il recinto delle capre da un lato, gli astanti e gli interpreti del corteo dall’altro. Se nella scena della morte del pastore avevamo la confusione dello spazio, in questo pianosequenza abbiamo la confusione del tempo, la sua sospensione (il film è stato girato tra Alessandria del Carretto, Caulonia, Serra San Bruno, stupendi paesi calabresi dove per fortuna o purtroppo il tempo si è davvero fermato), o l’impossibilità di distinguere in esso ciò che è passato e ciò che è presente, arcaico e contemporaneo, quasi a suggerire una dimensione di eternità/perpetuità, che è poi la dimensione dei cicli naturali di trasformazioni raccontati dal film, che si apre e si chiude con una fornace di carbone, quasi alchemico athanor per la trasformazione della materia.

Anche il film funziona come “corpo” da trasformare, nelle parole del regista: “Considero il film un corpo morto che ha bisogno dello sguardo attivo dello spettatore per prendere vita”. Se questo film riesce a convolgerci –e lo fa-, se riesce a farci entusiasmare mostrando cose semplici, evidenti, quotidiane ma forse dimenticate, allora è sicuramente un film vivente.

7 nuovi poster per Inception!

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7 nuovi poster per Inception!

Sono uscite ben sette character poster di Inception, che svelano anche alcuni dettagli dei vari personaggi del kolossal di Christopher Nolan.

Ciascuna locandina mostra uno dei protagonisti, descritto dalla tagline: Leonardo DiCaprio è l’Estrattore, Ken Watanabe  è il Turista, Joseph Gordon-Levitt è l’Uomo Punto (The Point Man), Marion Cotillard è l’Ombra, Ellen Page è l’Architetto, Tom Hardy  è il Contraffattore, Cyllian Murphy è l’Obiettivo. La spiegazione di questi nomi non è ben chiara, anche se sappiamo che il personaggio di Ellen Page è davvero un architetto (ma che lavora anche sulla manipolazione dei sogni) e che Cyllian Murphy è l’obiettivo della missione del team di Leonardo DiCaprio (incaricato di “impiantare” una idea).

7 nuovi poster per Inception!

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7 nuovi poster per Inception!

Sono uscite ben sette character poster di Inception, che svelano anche alcuni dettagli dei vari personaggi del kolossal di Christopher Nolan.

tre finali alternativi di Lost

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tre finali alternativi di Lost

La notte scorsa è andata in onda l’ultima puntata di Lost il finale della sesta e ultima serie (potete dirci cosa ne pensate in questa news).
Alcune settimane fa era stato annunciato che appena dopo sarebbe andato in onda un episodio speciale del Jimmy Kimmel Show: uno special intitolato Aloha to Lost. Così è stato, e durante la puntata, i produttori esecutivi Damon Lindelof e Carlton Cuse hanno mostrato tre finali… “alternativi”. Inutile dire che si tratta di parodie!



Intanto sono arrivati i primi dati sugli spettatori negli Stati Uniti: 13 milioni di spettatori nella fascia 18-49 per l’episodio finale, durato due ore e mezzo, con un rating di 5.6. e 20.5 milioni di spettatori complessivi. Si tratta dei migliori risultati per Lost da due anni a questa parte, tuttavia ci si aspettava qualcosa di più. Va detto che questi numeri non includono i possibili streaming online.

Fonte: badtaste.it

I protagonisti di Harry Potter invecchiati per il finale!

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I protagonisti di Harry Potter invecchiati per il finale!

Sono apparse online le primissime immagini di Daniel Radcliffe e Bonnie Wright nei panni di Harry e Ginny in versione “invecchiata” sul set dell’epilogo di Harry Potter e i Doni della Morte!

Le prime immagini direttamente dal set, e mostrano Daniel Radcliffe e Bonnie Wright in versione “invecchiata” per le riprese della scena, ambientata quando Harry, Ginny e gli altri sono ormai vicini ai quarant’anni, sono sposati e hanno figli. Vi ricordiamo che il makeup verrà poi migliorato attraverso l’uso della CGI in post-produzione.

Potete vederle tutte qui sotto, grazie a snitchseeker:

Box Office: Prince of Persia: Le sabbie del tempo esordisce al primo posto

Prince of Persia esordisce al primo posto battendo Robin Hood, al suo secondo weekend. Terza posizione per The Final Destination 3D, seguito dal La nostra vita, reduce da un importante premio a Cannes. Non si tratta di un risultato scontato, considerando l’ottimo debutto di Robin Hood della scorsa settimana. Tuttavia, l’eroe leggendario di Ridley Scott è stato battuto da quello di Mike Newell: Prince of Persia: Le sabbie del tempo esordisce infatti al primo posto con 1,5 milioni. Robin Hood scende dunque in seconda posizione incassando 1,2 milioni per un totale di 7,7 milioni.

Ottimo risultato per un’altra new entry: The Final Destination 3D raccoglie 960.000 euro piazzandosi al terzo posto; ovviamente buona parte del risultato della pellicola horror è da addurre al sovraprezzo del biglietto. Fresco del successo al Festival di Cannes conclusosi ieri sera, La nostra vita ottiene il quarto posto con 600.000 euro: il film di Daniele Luchetti migliorerà sicuramente durante la settimana, considerando l’importante premio a Elio Germano (ex aequo con Javier Bardem) come Migliore Attore a Cannes 2010, premio che l’Italia non vinceva dal Mastroianni del 1987.

Piacere, sono un po’ incinta scende in quinta posizione (258.000 euro per un totale di 1,1 milioni), seguito da Iron Man 2, che con altri 160.763 euro sfiora gli 8 milioni totali. Nuovo calo per Draquila – L’Italia che trema, settimo con altri 160.114 euro (totale: 1,2 milioni). La bella società debutta all’ottavo posto con soli 78.000 euro. Seguono due pellicole in calo: Puzzole alla riscossa (67.000 euro per 926.000 euro totali) e Notte folle a Manhattan (66.000 euro per 1,3 milioni totali). Da segnalare infine l’undicesimo posto di Copia conforme, uscito in sole 55 sale: il film che è valso il premio a Juliette Binoche come Migliore Attrice al Festival di Cannes ha raccolto 62.000 euro.

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