Il franchise di Mission: Impossible è noto per i suoi colpi di scena, in particolare quando si tratta di capire chi è un alleato e chi un cattivo, e Mission: Impossible – Fallout non fa eccezione. Dopo aver fatto una scelta difficile che ha portato alla dispersione di tre nuclei di plutonio sul mercato nero, Ethan Hunt (Tom Cruise) deve rintracciare un misterioso acquirente chiamato John Lark, che intende comprare il plutonio dagli Apostoli (i resti del Sindacato, il gruppo terroristico visto nel precedente Rogue Nation). Alla fine si scopre che John Lark è in realtà lo pseudonimo dell’agente della CIA August Walker (Henry Cavill), che ha unito le forze con il cattivo del precedente film, Solomon Lane (Sean Harris), leader degli Apostoli.
All’inizio del film, sembra che John Lark abbia semplicemente ingaggiato gli Apostoli per mettere le mani su del plutonio in modo da poter effettuare una distruzione di massa. Tuttavia, si scopre che lo scambio è solo uno stratagemma per liberare Lane e che sia Walker che Lane stanno lavorando per lo stesso obiettivo, anche se con priorità leggermente diverse. Si potrebbe perdonare il fatto di aver perso di vista chi sono i cattivi, come sono collegati e qual è il loro piano. Persino Ethan a volte sembra confuso e a un certo punto Walker maledice Lane per aver reso il piano “così fottutamente complicato”.
La spiegazione del piano di August Walker in Mission: Impossible – Fallout
August Walker non sembra mai particolarmente amichevole e si scontra con Ethan fin dall’inizio. Insiste per lanciarsi con il paracadute nel bel mezzo di una tempesta, con il risultato che lui ed Ethan vengono colpiti da un fulmine. Ethan dà allora ad August la sua bombola d’ossigeno e tira il paracadute per lui, salvandogli la vita, ma alla fine si scopre che sarebbe stato meglio lasciarlo precipitare. Come già detto, Walker è infatti in realtà l’alter ego di John Lark. Un anarchico votato alla distruzione di massa come mezzo per smantellare il vecchio ordine mondiale, nonché autore del manifesto che ricorre in tutto il film: “Non ci può essere pace senza, prima, una grande sofferenza. Più grande è la sofferenza, più grande è la pace”.
La sofferenza che Walker ha in mente è quella di far esplodere due bombe nucleari proprio sopra un ghiacciaio del Kashmir che fornisce acqua a Cina, India e Pakistan. Irradiando l’approvvigionamento idrico, la detonazione strategica potrebbe spazzare via un terzo della popolazione mondiale attraverso la carestia – il che, secondo la logica di Walker, creerebbe una grande pace. Come sostiene, “L’accordo era semplice. Io vi aiuto a trovare Hunt. Voi avrete il plutonio”. Walker e Lane vogliono più o meno la stessa cosa, ma mentre Walker vuole semplicemente mettere le mani sul plutonio e portare a termine il piano, Lane ha in mente un piano più subdolo e complicato, che ruota tutto intorno alla vendetta nei confronti di Ethan.
Solomon Lane è la mente criminale del film
All’inizio di Mission: Impossible – Fallout, gli Apostoli hanno già le mani sui nuclei di plutonio necessari per le bombe nucleari, dopo averli rubati all’IMF. In teoria, potrebbero semplicemente costruire le bombe, portarle in Kashmir e farle esplodere, raggiungendo così l’obiettivo di Walker. Tuttavia, Lane ha in mente altri due obiettivi: vuole essere liberato, in modo da poter essere presente quando le bombe esploderanno; e vuole che Ethan Hunt soffra, incastrandolo come John Lark e uccidendo la sua ex moglie, Julia (Michelle Monaghan), nell’esplosione nucleare.
È qui che il piano diventa “complicato”. Per prima cosa, Walker deve quindi rubare il vaiolo dal CDC e scatenarlo su un piccolo villaggio del Kashmir. Poi, agendo come un anonimo “angelo custode”, contatta Julia e il suo nuovo marito Patrick (Wes Bentley), che sono operatori umanitari, e finanzia un campo medico nel villaggio dove ha scatenato il vaiolo. Questo non solo gli fornisce una merce di scambio da usare contro Ethan nel caso in cui il piano vada a monte (cosa che accade), ma significa anche che Julia rimarrà uccisa nell’esplosione nucleare, proprio come previsto dal sogno di Ethan nella sequenza iniziale del film.
La vendetta di Lane nei confronti di Ethan, però, non finisce qui: vuole anche incastrarlo per fargli prendere la colpa dei crimini di John Lark. Per far sì che ciò accada, Walker consegna al suo capo della CIA, Erica Sloane (Angela Bassett), un telefono pieno di prove (false) che collegano Ethan a John Lark e organizza le cose in modo che Ethan finisca per fingersi Lark per l’incontro con la Vedova Bianca (Vanessa Kirby). Tutto questo creerà una narrazione secondo cui Ethan è sempre stato John Lark e che ha ucciso il “vero” John Lark al Grand Palais per poter assumere apertamente tale identità con la piena approvazione del governo americano.
L’obiettivo finale è che Lane muoia in un tripudio di gloria e che Hunt trascorra il resto dei suoi miseri giorni in una cella, sapendo di essere personalmente responsabile del “fallout” che ha ucciso Julia. Alla fine di Mission: Impossible – Fallout, dunque, Lane attiva le armi e consegna il detonatore a Walker, che parte in elicottero. Ethan lo insegue con un altro velivolo, lasciando Benji (Simon Pegg), Luther (Ving Rhames) e Ilsa Faust (Rebecca Ferguson) a cercare le armi. Luther trova la prima bomba, e viene aiutato da Julia a disinnescarla.
Ilsa individua la seconda arma, ma viene attaccata da Lane, che la mette fuori combattimento, legandola a una sedia, e poi tenta di strangolare Benji. Approfittando della sua distrazione, Ilsa riesce però a liberarsi e lo neutralizza. Nel frattempo Ethan usa il suo elicottero per abbattere il mezzo avversario e Walker rimane sfigurato. I due lottano sul ciglio di un precipizio e infine Ethan ha la meglio, uccidendo Walker e disattivando il detonatore all’ultimo secondo. I due nuclei di plutonio contenuti nelle bombe vengono così recuperati e Lane viene riconsegnato all’MI6. Ethan viene invece ricoverato nell’ospedale da campo per riprendersi dalle ferite, mentre il resto della squadra si congratula con lui per lo scampato pericolo.