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Alla Festa del cinema di Roma Viggo Mortensen con Captain Fantastic

La Festa del Cinema di Roma e Alice nella città presentano oggi Captain Fantastic, secondo lungometraggio firmato da Matt Ross, già interprete per registi del calibro di Martin Scorsese, Terry Gilliam e John Woo.

Captain Fantastic: nuovo trailer con Viggo Mortensen

Captain Fantastic è un film che attraversa i generi, in grado di alternare sequenze spassose a momenti di pura commozione, anche grazie alla straordinaria interpretazione di Viggo Mortensen, uno degli attori più amati del cinema americano per i suoi ruoli ne Il Signore degli Anelli, A History of Violence e La promessa dell’assassino, che gli è valso la candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista. Mortensen interpreta Ben, un padre che vive isolato con sua moglie e i sei figli nelle foreste del Nord America: una tragedia li costringerà ad affrontare il mondo esterno e un sistema di valori completamente diverso.Captain Fantastic sarà nelle sale italiane a dicembre distribuito da Good Films.  Viggo Mortensen incontrerà sempre domani il pubblico per uno degli incontri ravvicinati più attesi di questa edizione.

The World of Gilbert & George: alla Festa del Cinema

The World of Gilbert & George: alla Festa del Cinema

Gilbert&George sbarcano all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, incontrano il pubblico e presentano The World of Gilbert & George (1981, 69’), da loro scritto, diretto e interpretato, l’unico lungometraggio firmato dai due artisti e realizzato in tempi di arte povera e avanguardia concettuale. Il film battezzò la nascita di un rivoluzionario linguaggio: tra le geometrie dell’Union Jack, i colori dei fiori, i cieli di Londra, le architetture vittoriane, le emozioni eccessive, i ragazzi di strada, i barboni, i corpi, e i gesti, esplode un inno d’amore per la città come condizione umana.

Pellicola persa, ritrovata e ora infine restaurata dalla Cineteca Nazionale in collaborazione con Milestone Film&Video, The World of Gilbert & George è l’opera seminale che precede di dieci anni l’esplosione della giovane arte britannica e la trasformazione di Londra nel centro della cultura visiva contemporanea. L’evento è a cura di Mario Codognato e Alessandra Mammì.

The World of Gilbert & George

Gilbert & George alla Festa del Cinema (per pubblico e accreditati)

– Lunedì 17 ottobre ore 19:30 MAXXI: proiezione The World of Gilbert&George

– Martedì 18 ottobre ore 16 Sala Petrassi (ingresso libero): incontro con Gilbert&George e a seguire proiezione The World of Gilbert&George

– 18 ottobre ore 21 Casa del Cinema: Gilbert&George introducono Shaolin Martial Arts di Chang Cheh

 

Festa di Roma 2016: Ieri oggi domani, la storia dei David di Donatello

Oggi alla Festa del cinema di Roms 2016 sarà presentato Ieri oggi domani di Giorgio Treves – I 60 anni di vita del Premio David di Donatello sono una lunga storia di successi, di famosi attori e registi premiati, di film di grande riscontro popolare e di opere di qualità che hanno segnato la storia e l’identità del cinema italiano. Vetrina glamour del meglio del nostro cinema, veicolo di promozione, stimolo al rinnovamento, ma anche specchio della storia del nostro Paese che il Premio ha documentato con i film premiati e candidati. Un viaggio nella creatività cinematografica Italiana che rivive attraverso film, repertori, testimonianze e i ricordi di tanti suoi protagonisti: a cominciare dal suo indimenticabile animatore Gian Luigi Rondi, omaggiato dalla Festa del Cinema di Roma, a Tornatore, da Moretti ai fratelli Taviani, dalla Lollobrigida alla Buy, alla Bruni Tedeschi, a Morricone, Storaro, ai più giovani Mainetti, Munzi, Rohrwacher, Costanzo, Garrone, alla von Trotta e tanti altri. Passando dalle immagini straordinarie dei David del passato, in cui la statuetta è ripresa nelle mani di Marilyn Monroe (qui sublime accanto ad Anna Magnani che le fa da suggeritrice alla consegna), Ingrid Bergman, De Sica, Polanski, Disney, Leone, Antonioni…i più grandi maestri e divi del cinema mondiale, fino alle premiazioni contemporanee, che continuano a vedere in questo premio un simbolo ambito, la traccia tanto di un sogno, quanto della realtà cinematografica (e non solo) del nostro tempo.

Festa di Roma 2016: Ieri oggi domani, la storia dei David di Donatello 

CON – IN ORDINE DI APPARIZIONE Gian Luigi Rondi, Manuela Pineschi, Enrico Lucherini, Caterina D’Amico, Gina Lollobrigida, Giuseppe Tornatore, Paolo Taviani, Vittorio Taviani, Nanni Moretti, Matteo Garrone, Francesco Munzi, Giuliano Montaldo, Stefano Rulli, Krzysztof Zanussi, Margarethe von Trotta, Luca Bigazzi, Isabella Cocuzza, Arturo Paglia, Vittorio Storaro, Dante Ferretti, Gabriella Pescucci, Ennio Morricone, Francesca Archibugi, Saverio Costanzo, Gabriele Mainetti, Margherita Buy, Valeria Bruni Tedeschi, Alba Rohrwacher

Festa di Roma 2016: Irréprochable di Sèbastien Marnier

Festa di Roma 2016: Irréprochable di Sèbastien Marnier

Alla Festa del Cinema di Roma 2016 sarà presentato oggi Irréprochable di Sébastien Marnier con protagonisti Marina Foïs e Jérémie Elkaïm.

Irréprochable racconta di Costance disoccupata da un anno che decide di ritornare nella città natale. Un giorno scopre però che c’è un posto libero nell’agenzia immobiliare in cui aveva cominciato la sua carriera. L’ex capo però le preferisce una candidata più giovane e Constance, a quel punto, non si lascia intimorire e progetta di riprendersi quel posto a tutti i costi.

Festa di Roma 2016: Irréprochable di Sèbastien Marnier

Jovanotti selvaggio sul red carpet della Festa di Roma 2016

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Jovanotti selvaggio sul red carpet della Festa di Roma 2016

E’ stato Lorenzo Cherubini Jovanotti il protagonista assoluto di oggi  alla Festa del cinema di Roma 2016, il cantante ha attraversato selvaggiamente il red carpet prima di incontrare il pubblico dell’Auditorium. Ecco tutte le foto:

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Caschi nerd per la moto: Spider-Man, Venom e Star Wars

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Caschi nerd per la moto: Spider-Man, Venom e Star Wars

Dopo avervi segnalato le tute da motociclista a tema Batman e Superman, oggi arrivano i caschi nerd per la moto griffati con loghi e disegni che omaggiano Spider-Man, Venom e Star Wars prodotti da HJC.

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Festa di Roma 2016: La Principessa e l’Aquila recensione

Festa di Roma 2016: La Principessa e l’Aquila recensione

Per il suo esordio alla regia, Otto Bell decide di raccontare in un avvincente documentario, The Eagle Huntress, distribuito in Italia da I Wonder Pictures con il titolo La Principessa e l’Aquila, la storia vera di Aisholpan, una tredicenne mongola con un sogno che va contro la tradizione e i costumi della sua tribù.

La ragazza desidera diventare una cacciatrice con l’aquila, una disciplina vera e propria che nei millenni è sempre stata una prerogativa maschile e che ha fatto eccellere la sua famiglia, prima il nonno e poi il padre, nella comunità mongola di appartenenza, con diverse vittorie al Golden Eagle Festival, a cui partecipano tutti i cacciatori delle tribù circostanti. Nonostante la diffidenza e la disapprovazione degli anziani, Aisholpan, sostenuta dal padre, e dopo aver ricevuto la benedizione del nonno, comincia il suo addestramento. La cattura dei cucciolo di aquila, la formazione di un legame con il regale rapace, la tecnica di caccia vera e propria, fino al momento dell’esordio all’importante evento.

La Principessa e l’Aquila arriva alla Festa di Roma con una potenza insospettata

Dopo aver registrato un grande successo al Sundance, al Telluride e a Toronto, La Principessa e l’Aquila arriva alla Festa di Roma con una potenza insospettata. La storia alquanto lineare ma incredibile si avvale di un racconto ricco di momenti di tensione, con note poetiche e tratti in cui il ritmo diventa da film sportivo pur rimanendo fedele alla sua natura di racconto di formazione.

Il paesaggio innevato delle montagne della Mongolia costituisce un paesaggio bello e terribile, uno sfondo possente e crudele, così come lo è la natura in quelle fredde lande, al coraggio di una ragazzina che ha sfidato un pregiudizio. Il film si rivela anche essere una storia di emancipazione femminile in senso più ampio, nel momento in cui fotografa la prima donna che in punta di piedi si fa largo in un mondo che la tradizione ha sempre voluto essere riservato agli uomini.

La Principessa e l’AquilaCiò che coinvolge però nel film di Bell sono le location e la scelta di riprenderle con tecniche d’avanguardia che si discostano dal classico documentario didascalico, raccontando le vicende con il coinvolgimento in prima persona dei protagonisti ma anche utilizzando espedienti drammaturgici e tecnici (tempi di montaggio e angolazioni di ripresa) da cinema action.

La Principessa e l’Aqulia è un’immersione nella natura, nella tradizione ma anche nel sentimento fervido di rivalsa e affermazione, portato a compimento con modestia e naturalezza e con incredibile determinazione.

Festa di Roma 2016, Bernardo Bertolucci: “Al cinema sono un voyeur senza freni”

Era uno degli incontri più attesi qui alla Festa del Cinema di Roma 2016 e Bernardo Bertolucci non ha deluso le aspettative regalando un’ora e mezza di racconti, dietro le quinte inediti e ricordi legati al suo cinema e ai suoi protagonisti. Regista di culto, sognatore, premiato più volte anche dalla Academy ha dato vita a capolavori come Novecento, Ultimo Tango a Parigi e L’Ultimo imperatore e a 76 anni, costretto su una sedia a rotelle non vuole smettere di lavorare ma soprattutto imparare.

L’incontro è iniziato con una standing ovation spontanea all’entrata del regista in sala, che visibilmente emozionato ha preso parola e ha iniziato la conversazione con Antonio Monda.

“Gli anni ’60 erano anni di grande passione e il mondo ha dovuto accettare un nuovo modo di fare cinema” inizia così Bertolucci, ricordando gli anni in cui la sua carriera ha preso il via, “Io stesso avevo un grande amore per Godard, quasi aggressivo. Avrei picchiato chi mi diceva che non gli piacevano le sue opere.”

Come di consueto negli Incontri Ravvicinati ideati dal direttore della Festa vengono mostrate al pubblico clip che raccontano la carriera dell’ospite in sala per poi raccontare qualcosa a riguardo: con il maestro Bernardo Bertolucci l’incontro sarebbe potuto durare anche fino alla sera tardi. Un infinita fonte di storie appassionanti e curiose, raccontate con occhi sognanti, che hanno fatto la gioia di tutti i cinefili in sala, lasciandoli decisamente arricchiti.

Non si poteva che iniziare con una clip tratta dal film “Il conformista” del 1970 tratto dal romanzo di Moravia dove Bernardo Bertolucci si lascia andare ad una delle affermazioni più forti dell’incontro: “Chi ama la macchina da presa, non tutti ma i registi a cui mi sento più vicino, sono in realtà voyeur. Dico voyeur senza giudizio o condanna, perché quando metto l’occhio sul buco della cinepresa è un po’ come mettere l’occhio sul buco della serratura. Nella vita sono meno voyeur, ma al cinema sono senza freni.” 

bernardo bertolucci

“Ultimo Tango a Parigi” del 1972 con Marlon Brando fu una delle pellicole più acclamate di Bernardo Bertolucci anche perché creò molto scandalo e fu oggetto di censura e il regista così ricorda l’origine dell’idea: “Un mio amico distributore di New York mi chiese se mi poteva produrre un film e dopo averci pensato un po’ gli scrissi una paginetta e gliela inviai. Era la storia di un uomo e una donna che si incontravano in un appartamento vuoto solo per fare l’amore. Però non sapevano come si chiamavano e non volevano sapere chi fossero, era un modo per staccarsi dalla loro identità sociale diciamo. Da questa idea mi è venuta la storia di Ultimo Tango, un film non molto facile da produrre ma dopo un po’ di tentativi ci riuscimmo.”

“Prima di iniziare a girare ci fu la prima grande mostra di Francis Bacon a Parigi e io ci portai Brando, Scarfiotti che era lo scenografo, Gitt Magrini la costumista, Vittorio Storaro con cui ero al terzo film e tutti capirono che cosa volevano dire i primi piani.” continua Bertolucci ricordando la lavorazione , “Dissi a Marlon ‘Questi ritratti di Bacon che sono così disperati e in qualche modo feroci, io vorrei che i tuoi primi piani avessero questo tipo di immediatezza e forza’. Lui rimase molto impressionato, non sapeva nemmeno chi fosse Bacon ma poi nel film penso sia riuscito ad arrivare al massimo di questo.”

A seguire sono state presentate le clip del film che gli valse l’Oscar per miglior regia e miglior sceneggiatura originale, “L’ultimo imperatore”, girato in Cina , un paese non così lontano secondo lui visto che il giallo imperiale “è uguale al giallo di Parma”, la sua città. Riguardo questo film così scenograficamente imponente ha voluto fare una riflessione sull’uso del digitale. Sarebbe stato meglio girarlo in digitale? “Non penso, il digitale è troppo definito, non c’è molto fuori fuoco (che invece c’è sempre su pellicola), lo trovo troppo ingessato” risponde il regista, “ Il mio ultimo film di 4 anni fa, ‘Io e te’ l’ho fatto su pellicola ma se ne dovessi farne uno ora lo farei in digitale, per esplorare questo mondo. Tanto abbiamo tempo, possiamo fare tutto.”

Oltre alla clip del film del 2012 ‘Io e Te’ è stato scelto anche ‘Il Tè nel deserto’ e il cult ‘Novecento’, uno dei film a cui è più legato sia perché è stato girato nelle sue terre ma anche perché è un omaggio al padre.

Ha concluso l’incontro un film scelto dal regista, un vero e proprio gioiellino, ‘Le Plaisir‘ di Max Ophulus del 1952, film in tre parti. “Dopo la visione del primo episodio mi venne la febbre e così successe anche con il secondo. Avevo quasi paura a vedere il terzo!” ha raccontato il regista, lasciandoci con una testimonianza che ci ha fatto capire la misura in cui lui ama il cinema, una passione che lo porta a stare anche male. Un esempio e un incontro che difficilmente scorderemo.

Festa di Roma 2016: Tramps recensione del film di Adam Leon

Festa di Roma 2016: Tramps recensione del film di Adam Leon

Dopo l’esordio nella serie A, al Festival di Cannes 2012 con Gimme the Loot, Adam Leon torna a un festival Intarnazionale, la Festa di Roma 2016, per presentare nella selezione ufficiale della kermesse capitolina il suo secondo lungometraggio da regista, Tramps.

In inglese, ‘tramp’ significa ‘vagabondo’ e i due girovaghi, i Tramps del titolo, sono effettivamente due giovani che per uno sfortunato e illecito caso si trovano a gironzolare per la periferia di Ney York per un giorno e una notte, all’inseguimento di una valigetta che custodisce un contenuto misterioso e prezioso. Ellie e Danny non sono particolarmente onesti né ambiziosi, ma si incontrano nel mezzo della loro giovinezza e le loro strade finiscono per sovrapporsi, raccontandoci una storia romantica originale e inaspettate, che fa sorridere e illumina lo spirito come un’assolata giornata di primavera.

Tramps illumina lo spirito come un’assolata giornata di primavera

Elementare nella struttura e nella vicenda (scambio di “refurtiva” con equivoco), Tramps si fa forte di un’ambientazione newyorkese insolita, in cui la città che non dorme mai viene ripresa evitando la celebre skyline, l’Isola di Manhattan e tutti i luoghi iconici che la raccontano più spesso al cinema. Anime girovaghe in questa inedita New York City sono i giovani eroi, interpretati con brio e leggerezza da Callum Turner e Grace Van Patten. Alto, imbranato e dinoccolato lui, misteriosa e imbronciata lei, i due formano una coppia cinematografica perfetta e non importa che dalle prime inquadrature sappiamo che i due finiranno per innamorarsi, perché il loro percorso è originale e spensierato, divertente e infine imprevedibile. Il mistero iniziale, che si rivela essere il pretesto narrativo superficiale, si dissipa non appena i due protagonisti condividono la prima inquadratura.

Senza scomodare i grandi classici della commedia romantica e regalando quel sorriso disteso e tranquillo che dà una bella giornata di sole, Tramps si rivela a sorpresa una commedia godibile, in cui l’amore arriva, atteso e prevedibile, ma con una ventata fresca di gioia, nella confusione di due vite in via di definizione.tramps-film

Festa di Roma 2016: Maccio Capatonda e Mariottide, un Fantozzi moderno

Arriverà il prossimo 26 ottobre su Infinity Mariottide, la sitcom di Maccio Capatonda, con protagonista il personaggio reso celebre dal comico nelle comparsate in tv, in radio e adesso anche online, grazie alla piattaforma.

A presentare il prodotto, alla Festa di Roma 2016 nell’ambito della sezione autonoma di Alice nella Città, c’è proprio lui, Maccio (ovvero Marcello Macchia), in compagnia di Herbert Ballerina (Luigi Luciano) e Francesco Mandelli, guest star di uno degli episodi (in tutto 20) mostrati in anteprima.

“La cosa che mi piace del personaggio è che è indefinito nella sua povertà e tristezza – ha spiegato Maccio, parlando di Mariottidelui è forse il personaggio più a fuoco che ho fatto perché si porta dietro tutto un mondo, come era Fantozzi. Si porta dietro il figlio, l’amico del figlio che cerca di aprirgli gli occhi, la ragazza che non lo ama, tutti quei personaggi che formano il suo mondo. È un mondo che si adatta a essere raccontato nella sua quotidianità, nella forma di sit-com. Ci puoi mettere dentro ciò che vuoi: la demenzialità, la satira.”

Mariottide arriverà il prossimo 26 ottobre su Infinity

E in verità il mondo di Mariottide si sposa alla perfezione con la formula della situation comedy, senza la necessità di esporre una trama orizzontale ma procedendo per situazioni, appunto, funzionali e compiute.

In Mariottide, la sit-com, ritroviamo i personaggi, ma anche il linguaggio del tutto stravolto, i giochi di parole, le freddure linguistiche, una cosa che “ha sempre fatto parte del personaggio”.

La serie segue le tristi vicende di padre e figlio, Mariottide a Fernandello, e quindi Maccio e Herbert sono i protagonisti principali. Intorno a loro però si muovono una serie di ospiti d’eccezioni, le cosiddette special guest, da Nino Frassica ai comici Ale e Franz, fino allo stesso Francesco Mandelli, presente alla Festa di Roma. “Hanno detto tutti di sì, subito, forse minacciati da qualcuno – ha scherzato CapatondaAle e Frantz, Bebo Storti, Giuliano Sangiorgi, Federico Russo, Raul Cremona. Alcuni episodi vedono anche due ospiti, per esempio nella puntata di Giuliano c’è anche Rocco Tanica.”maccio-capatonda-mariottide

Trai personaggi ricorrenti c’è anche Lele Mosina, l’agente di mariottide, interpretato da Nino Frassica. Questo ruolo dell’agente è emblematico per notare anche che nella serie i due “poveracci” protagonisti sono anche gli unici personaggi che restano buoni, mentre il contorno è cattivo, e tende a fruttare la loro ingenuità. “Si può cambiere tema, ma rimaniamo fedeli alla ‘sfiga estrema’ dei personaggi. Raccontiamo anche il Paese in qualche modo.”

Intesa anche come una riflessione sulla società, nella più spassionata delle intenzioni, Mariottide porta su Infinity la comicità demenziale del personaggio che si è fatto amare nel corso degli anni e che si presenta ora nella sua forma matura.

Logan: un nuovo indizio da Hugh Jackman

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Logan: un nuovo indizio da Hugh Jackman

Hugh Jackman continua a disseminare i social network di indizi su quello che potremo vedere in Logan, il terzo, nonchè ultimo, capitolo della saga dedicata a Wolverine, mutante interpretato dall’attore a partire dal 2000, anno di debutto di X-Men.

Nell’ultimo post pubblicato dall’attore su Twitter ci viene proposta una nuova e misteriosa foto promozionale.

Logan: il teaser poster italiano di Wolverine 3 con Hugh Jackman

Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta (se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti Marvel al cinema, una sorta diRobert Downey Jr per il corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con Logan.

Logan ha un’uscita prevista per il 3 marzo 2017. Alla regia c’è James Mangold (già regista di Wolverine L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh Jackman, Boyd Holbrook, Richard E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La Salle, Elise Neal e Patrick Stewart.

Fonte: Comic Book Movie

xXx The Return of Xander Cage: Vin Diesel e Ruby Rose sul set

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xXx The Return of Xander Cage: Vin Diesel e Ruby Rose sul set

Vin Diesel è certamente uno degli attori più attivi sui social network a cui spesso fa ricorso per aggiornare i fan circa lo status di lavorazione delle pellicole a cui prende parte. Ebbene gli ultimi aggiornamenti dell’attore riguardano xXx The Return of Xander Cage, pellicola che sancisce il ritorno nella saga di Diesel.

L’attore ha infatti postato tramite Instagram una foto che lo ritrae sul set in compagnia di Ruby Rose ed un’immagine promozionale che vede protagonista proprio il personaggio da lui interpretato.

Just wait…

Una foto pubblicata da Vin Diesel (@vindiesel) in data: 13 Ott 2016 alle ore 15:46 PDT

xXx Il ritorno di Xander Cage è il nuovo capitolo del franchise XXX e nuovo spettacolare film d’azione che vede il ritorno di Vin Diesel nel ruolo di   Xander Cage e con Deepika Padukone Nina Dobrev, Ruby Rose, Samuel L. Jackson, Donnie Yen ,Tony Jaa e Toni Collette.

xXx Return of Xander Cage Miss Colombia sarà il love interest di Vin Diesel

D.J. Caruso dirige il film su una sceneggiatura di F. Scott Frazier. Le riprese sono attualmente in corso tra Toronto e la Repubblica Dominicana. Il film arriverà nelle sale il 20 gennaio 2017.

Jack Reacher Punto di Non Ritorno: una carrellata di clip

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Jack Reacher Punto di Non Ritorno: una carrellata di clip

La Paramount Pictures ha rilasciato, a supporto della campagna pubblicitaria di Jack Reacher Punto di Non Ritorno, due nuove clip ed uno spot della pellicola che vede protagnisti Tom Cruise Cobie Smulders.

Vi ricordiamo che la pellicola arriverà nelle sale statunitensi tra meno di una settimana, il prossimo 21 ottobre.

Jack Reacher Punto di Non Ritorno: trailer italiano con Tom Cruise e Cobie Smulders

Il primo film era l’adattamento cinematografico del romanzo La prova decisiva, scritto da Lee Child nel 2005. Il sequel sarà l’adattamento del romanzo Punto di non ritorno. Nel cast di Jack Reacher Punto di Non Ritorno ci sono Tom Cruise, Cobie Smulders, Aldis Hodge, Danika Yarosh e Patrick Heusinger. Edward Zwick, che aveva già diretto Tom in L’Ultimo Samurai, tornerà a lavorare con la star di Hollywood per il film che arriverà nei cinema USA il 21 ottobre 2016.

Di seguito la sinossi del primo film: In una città pacifica e tranquilla, cinque persone sono uccise da un cecchino. Gli indizi portano velocemente ad un ex soldato di nome James Barr. Tace durante l’interrogatorio, ma scrive il nome di Jack Reacher, un ex poliziotto militare. Durante il trasporto verso il carcere viene lasciato in balia di altri carcerati che lo riducono in coma. La polizia non ha idea di come rintracciare Jack Reacher ma è lui a presentarsi spontaneamente, intenzionato a confermare la condanna di Barr a causa di un crimine da lui commesso in passato, ma sa anche che questi non avrebbe mai chiesto il suo aiuto se fosse davvero colpevole.

Tra i prossimi progetti di Tom Cruise figurano lo sci-fi Mena, che lo vedrà di nuovo collaborare con Doug Liman (già regista di Edge of Tomorrow), e l’annuncio reboot de La Mummia. L’attore tornerà anche protagonista dell’annunciato sesto capitolo della saga di Mission Impossible.

Fonte: Paramount Pictures

London Film Festival 2016: tutti i vincitori

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London Film Festival 2016: tutti i vincitori

Il London Film Festival 2016 ha annunciato i vincitori di quest’anno e a trionfare è stato il film Certain Women diretto da Kelly Reichardt. Miglior opera prima invece va a Julia Ducournau per Raw. La giuria quest’anno ha dato anche una menzione speciale a Divines di Uda Benyamina.

Miglior documentario The Grierson Award: Starless Dreams scritto diretto e prodotto da Mehrdad Oskouei. Miglior cortometraggio è invece 9 Days – From My Window in Aleppo, diretto da Issa Touma, Thomas Vroege and Floor van de Muelen.

Festa di Roma 2016: Kicks recensione del film di Justin Tipping

Festa di Roma 2016: Kicks recensione del film di Justin Tipping

Kicks di Justin Tipping è stato presentato nella sezione Alice nella Città della Festa di Roma 2016 raccogliendo nuovi consensi dopo l’apertura del Tribeca Film Festival. Tipping è giovanissimo ma ha già le idee chiare su quale grammatica audiovisiva utilizzare per raccontare una storia che affonda le sue radici nelle contraddizioni dei nostri tempi, dove il confine tra Bene e Male troppo spesso si perde e non è facile segnare il confine tra i due in modo manicheo.

Il protagonista, Brandon, è un quindicenne dei sobborghi di Los Angeles che vive le contraddizioni quotidiane di ogni adolescente: non è atletico come il suo miglior amico Rico, non è vincente, non ha successo con le ragazze ed è anche povero tanto da non potersi comprare nemmeno un nuovo paio di scarpe da ginnastica, che rappresentano un vero status presso le “gang” urbane. Tutto cambia quando acquista un paio di Air Jordans, talmente belle e vistose da attirare l’attenzione del bullo locale Flaco, innescando così un crescendo di violenza che spingerà Brandon oltre ogni limite, pur di recuperare quelle scarpe.

kicksKicks rischiava, almeno su carta, di diventare il classico racconto di formazione (o de-formazione?) di un adolescente cresciuto in un contesto socio – culturale difficile; ma l’abilità di Tipping sta proprio nell’utilizzo di un linguaggio onirico, sospeso e rarefatto per raccontare l’Io interiore  del giovane protagonista e le conseguenze fenomenologiche sulla realtà  innescate dalle sue scelte. Rievocando un clima ed un gusto tesi e adrenalinici simili a pietre miliari del cinema come American History X, è affascinante osservare come si può raccontare un’apparente storia di banale violenza attraverso un punto di vista unico, giocando con le inquadrature e sfruttando la metafora – vincente – dell’astronauta, alter ego ideale di Brandon che con i suoi lenti movimenti lunari distorce la lente del reale, sublimando l’immaginario ma soprattutto le complesse sfumature dell’interiorità inquieta di un quindicenne.

Il confine tra Bene e Male, in Kicks, ha contorni indefiniti e confusi: chi è il “buono”? E chi il “cattivo”? Quali sono le ragioni – sempre futili – che spingono a valicare in modo indiscriminato i due lati opposti della barricata?

Invece di fornire risposte certe o lunghe spiegazioni moraleggianti il regista preferisce limitarsi a narrare gli eventi: reali, onirici, crudeli o rarefatti, ma pur sempre eventi che compongono, come frammenti (non a caso il film è diviso in ideali capitoli ispirati a versi e titoli di canzoni hip-hop e rap) il racconto della turbolenta formazione di un giovane uomo in fieri.

Festa di Roma 2016: The Rolling Stones Olé Olé Olé recensione

La musica dei Rolling Stones. I loro riff di chitarra, il rock e il roll (letteralmente), il funky e quel ritmo inconfondibile che ha inebriato, per oltre cinquant’anni, appassionati in ogni angolo del globo. Quel ritmo che, ancora oggi, anche se Mick, Keith, Ronnie e Charlie hanno (quasi) tutti passato i settant’anni, suona come una sorta di ipnotico ed arcaico incantesimo sciamanico capace di liberare i popoli, perché la ribellione passa anche attraverso la musica stessa.

The Rolling Stones Olé Olé Olé: A Trip Across Latin America, diretto da Paul Dugdale è la conferma definitiva che nel mondo ci sono ancora troppi paesi che cercano di liberarsi da anni di oppressione, repressione, dittature e libertà mancate (e negate), ma soprattutto che I Rolling Stones possono ancora ricoprire il loro ruolo di “sciamani onorari del Rock’ n’ Roll” con la loro carica sovversiva, eccessiva, dirompente e sfacciata.

Attingendo a piene mani da una grammatica visiva tipica delle avanguardie anni ’60-’70, Dugdale segue ufficialmente gli Stones durante il loro ultimo tour attraverso l’inesplorato – e pioneristico – Sudamerica: dieci tappe, le più importanti capitali passando dal Cile all’Argentina, dall’Uruguay al Messico e il Perù fino alla meta definitiva: quel concerto gratuito tenutosi il 25 Marzo 2016 a Cuba e che ha segnato uno spartiacque nella storia del paese, segnando la sua definitiva apertura verso nuovi orizzonti dopo 80 anni di embarghi, repressioni, chiusure, divieti e privazioni.

La scelta di Dugdale di utilizzare uno stile grezzo, scarno, poco patinato, anarchico nel gusto delle inquadrature e del punto di vista adottato, non fa altro che confermare la tesi fondamentale sottesa all’intero documentario: il potere anarchico e sovversivo del puro Rock ‘n Roll è ancora capace di inquietare i governi repressivi e dittatoriali, e continuerà a farlo finché quest’ultimi avranno una ragion d’essere. Non è un caso se proprio questo genere musicale è il primo ad essere vietato: l’anarchia insita in parole, testi ma soprattutto atteggiamenti è un pericolo sovversivo per lo status quo delle cose.

rolling-stones

E chi meglio dei Rolling Stones, la band più longeva, la più irreprensibile e scandalosa, può incarnare tale minaccia? Dietro il ghigno mefistofelico di Keith Richards e Mick Jagger si nasconde la possibilità – e la speranza – per tante persone di potersi finalmente emancipare dai poteri forti, affermando il “proprio” stile di vita e la propria indipendenza. La macchina da presa di Dugdale durante questo selvaggio on the road che è The Rolling Stones Olé Olé Olé: A Trip Across Latin America scruta volti, espressioni, entusiasmi e lacrime dei fan, che oltre al fanatismo nascondono speranze e desideri che, in una realtà contraddittoria come il Sudamerica, spesso sono stati affidati alla musica e al ritmo.

The Wolf Man: Dave Callaham riscriverà lo script

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The Wolf Man: Dave Callaham riscriverà lo script

Da tempo la Universal Pictures ha annunciato l’intenzione di portare al cinema il nuovo Monster Universe, ossia un universo allargato che abbracci i reboot dei classici del genere horror portati al successo dalla casa di produzione tra gli anni trenta e cinquanta.

Tra questi salta all’occhio il reboot di The Wolf Man, pellicola la cui sceneggiatura era stata inizialmente affidata ad Aaron Guzikowski, salvo poi essere stata riassegnata a Dave Callaham per una seconda stesura.

Il film, che dovrebbe seguire il reboot de La Mummia, che vede protagonista Tom Cruise, subirà quindi alcune modifiche, dunque potrebbero allungarsi i tempi di produzione, anche se al momento ancora non si hanno notizie in merito al nuovo protagonista del film, sebbene in passato si era fatto il nome di Dwayne Johnson.

Fonte: Comic Book Movie

Festa di Roma 2016: Afterimage recensione del film di Andrzej Wajda

Un uomo che sprofonda in un cieco incubo kafkiano a base di burocrazia, realismo socialista, leggi da rispettare, imposizioni da seguire e oppositori. L’ultimo film di Andrzej Wajda, regista polacco che ci ha lasciato a pochi giorni dall’inizio della Festa del Cinema di Roma 2016, è involontariamente una sorta di testamento spirituale; un lascito malinconico di un artista su un artista, mentre entrambi sono colti in un dialogo serrato sull’Arte – sul suo ruolo intrinseco politico e sociale –  e sulla figura dell’Artista stesso, interprete profetico delle forme, precursore dei tempi e negromante delle famose Powidoki – Immagini Residue (Afterimage) che danno il titolo alla versione italiana del film.

Wajda sceglie di raccontare la storia – vera – del pittore polacco Władysław Strzemiński, co – ideatore della teoria dell’Unismo, amico, studente e collaboratore di Malevič, Chagall e KandinskiJ; teorico dell’arte (sua la famosa Teoria della Visione), fondatore del Museo d’Arte Moderna di Łódź, docente di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti ma soprattutto visionario, talento determinato e inflessibile che decise di non piegarsi ai miseri ricatti e alle intimidazioni messe in atto dal Partito Comunista al potere dal 1948 al 1952. L’arco del film copre appunto questo lasso di tempo nella vita – ormai agli sgoccioli – del pittore, malato di tubercolosi e afflitto da un grave handicap (non aveva un braccio ed una gamba), che non fu però risparmiato dalle persecuzioni messe in atto dal Partito Comunista russo, pronto ad omologare tutti i propri paesi satelliti sotto un’unica bandiera, un unico simbolo, un unico credo, eliminando chiunque rappresentasse un oppositore.afterimage La damnatio memoriae applicata su Strzemiński è logorante: prima viene ostracizzato dalla vita pubblica, poi gli viene tolto il lavoro, la possibilità di dipingere, di esprimersi liberamente, di parlare e di comunicare la propria posizione. Con la stessa sublime visione attraverso la quale aveva già raccontato la Polonia post Seconda Guerra Mondiale, anche in Afterimage Wajda sceglie di narrare una vicenda umana che diventa specchio dei mutamenti storici, si interseca con gli eventi, finisce per diventare proprio “La Storia” restituendo una lucida ed implacabile visione dei fatti che si trasformano in un pubblico manifesto alla libertà d’espressione (e non solo artistica).

Thor 3: Cate Blanchett stuzzica i fan e commenta il film

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Dopo le parole del regista di Taika Waititi su Thor 3, adesso a parlare di uno dei prossimi film del Marvel Cinematic Universe è l’attrice Cate Blanchett, che come sapete fa parte del cast.

Cate Blanchett è stata solo l’ultima grande star in ordine di tempo ad entrare a far parte dell’Universo e a proposito della battuta di qualche tempo fa di Mark Ruffalo che l’ha definita nel film “il peggio del peggio” lei ha risposto:

[Ride] Ha detto questo? beh lui è più verde del verde! Non ho lavorato molto con Mark, purtroppo. Ma ho avuto la possibilità di lavorare con Chris [Hemsworth] e in poche parole è delizioso! è assolutamente favoloso. Tutto era semplicemente un caos molto divertente. Hai visto il film di Taika Waititi? beh il film è in mani sicure. E’ meraviglioso – io lo mangerei a colazione se potessi. E’ assolutamente delizioso, irriverente e la cosa è fantastica perché la Marvel è un po’ così.

Thor 3 Ragnarok: Taika Waititi sta ignorando il resto del MCU

Da queste parole si evince che l’attrice ha speso molto più tempo sul set insieme a Chris Hemsworth che fa Thor e a tal proposito ha rivelato:

Lui è un grande, e sapete meglio di me, la Marvel sta facendo tanti di questi colossal in una volta sola che non ha nemmeno tempo per ingrassare. Io amo Chris in questi film in cui riesce a tirar fuori quel lato davvero giocoso che arriva poco in altri film.

Thor 3Thor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

Doctor Strange è troppo potente per Avengers Infinity War?

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Doctor Strange è troppo potente per Avengers Infinity War?

Sebbene non abbiano ancora avuto modo di vedere Doctor Strange, il cui debutto nelle sale è previsto per il 26 Ottobre, molti fan del Marvel Cinematic Universe sono preoccupati per l’impatto che il personaggio, ritenuto troppo potente rispetto ai Vendicatori, avrà su Avengers Infinity War.

A sciogliere ogni dubbio ci ha pensato Kevin Feige che ha così commentato le straordinarie capacità del dottore interpretato da Benedict Cumberbatch. “Non è così potente. Senza dire troppo non sarà esperto quando affronterà le cose che accadranno nel film e così sarà anche alla fine delle pellicola. Ci sarà una curva di apprendimento come c’è stata per tutti gli eroi… e nel prossimo Avengers saranno chiamati ad affrontare un nemico davvero duro.”

Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

L’uscita di Doctor Strange è prevista per il 26 Ottobre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: Comic Book Movie

Batman: Jeffrey Dean Morgan spera ancora di poterlo interpretare

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Mentre cresce l’attesa di vedere nuovamente Batman di Ben Affleck in azione in Justice League, oggi l’attore Jeffrey Dean Morgan ha ammesso durante un’intervista rilasciata a Cinemablend di sperare sotto sotto di poter indossare il mantello di Batman in un film basato magari su Flashpoint.

Infatti, per coloro che non conoscono la storia di Flashpoint, è una serie di The Flash, in cui Barry Allen salva la madre e così facendo cambia l’intero universo DC Comics, dove Bruce Wayne non è diventato mai Batman perché i suoi genitori non sono mai stati uccisi, e il costume da pipistrello è indossato da Thomas Wayne. A tal proposito ecco le parole di Jeffrey Dean Morgan che ha interpretato il padre di Bruce Wayne in Batman v Superman:

“Magari quando Zack Snyder  mi ha scelto è sempre stato quello il traguardo [Ride] … spero che la DC riesca a trovare una soluzione e magari tra qualche anno potrò essere il Batman di Flashpoint. Sarebbe fantastico“.

Batman: i 15 film più costosi della storia della DC

Per i fan che non vogliono aspettare, Flashpoint è attualmente al centro della narrazione della terza stagione di The Flash, la serie televisiva targata The CW.

Tutte le news sul mondo dei film della DC COMICS nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.

 BatmanVi ricordiamo che vedremo Batman prossimamente in Justice League che sarà diretto ancora una volta da Zack Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Rogue One: immagini di nuovi personaggi

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Rogue One: immagini di nuovi personaggi

Mancano ancora poco meno di due mesi all’arrivo nelle sale di Rogue One a Star Wars Story e la febbre per il debutto di questo nuovo capitolo non convenzionale della saga lanciata da George Lucas è già alle stelle.

Per ingannare l’attesa vi proponiamo qui di seguito alcune immagini delle Topps Trading Cards che ci presentano alcuni nuovi personaggi e razze aliene che troveremo nel film diretto da Gareth Edwards.

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Rogue One: tanti screen dal nuovo trailer, ecco Mads Mikkelsen

Diretto da Gareth Edwards su una sceneggiatura di Gary Whitta e Chris Weitz, Rogue One a Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity JonesMads Mikkelsen, Rizz AhmedDiego LunaForest Whitaker, Jiang Wen e Ben Mendelsohn. 

Il film sarà certamente ambientato durante a “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle pronta per la battaglia.

Fonte: Comic Book Movie

Festa di Roma 2016: 7.19am recensione del film con Demián Bichir

Festa di Roma 2016: 7.19am recensione del film con Demián Bichir

7.19am è stato presentato all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma nella Selezione Ufficiale.

7-19am

Città del Messico, 19 settembre 1985. Primo mattino: in un edificio governativo, tutti i dipendenti vengono convocati per una riunione straordinaria. Mentre prendono posto, improvvisamente un violento terremoto li seppellisce sotto nove strati di cemento e lamiere contorte. Bloccati tra le macerie del palazzo, i pochi sopravvissuti, tra cui Martin, il guardiano notturno, e Fernando, alto funzionario dello stato, sono lasciati soli nell’oscurità, aggrappati alle loro vite e in disperata attesa di aiuto.

Jorge Michel Grau porta sullo schermo non solo una storia vera, ma anche un’enorme tragedia che lo stesso ha vissuto indirettamente. All’epoca del Terremoto del Messico del 1985, Grau aveva appena 12 anni:  il regista messicano si serve quindi dei suoi personalissimi ricordi per ricostruire una drammatica vicenda dal punto di vista dei protagonisti, utilizzando quindi uno sguardo profondamente umano e conducendo lo spettatore all’interno dell’incubo che li vede coinvolti con fare insidioso, proprio lì, fra le centinaia di tonnellate di macerie dov’è sepolta la “voce della sopravvivenza”.

7.19am recensione del film con Demián Bichir

Grau sceglie volutamente di mostrarci fisicamente solo due dei personaggi al centro della vicenda (tra cui un meraviglioso Demián Bichir, “Il Messicano” di The Hateful Eight), e di affidare le restanti interpretazioni alle sole voci dei personaggi, lasciando quindi che siano queste a raccontare la tragedia, attraverso angosce e paure, ma anche pensieri, stati d’animo, ideologie.

L’aspetto tragico della vicenda (perfettamente veicolato dalla scelta di rappresentare i primissimi attimi dopo il terremoto in 1:1, che inevitabilmente diventa il formato più adatto per descrivere claustrofobia e disperazione), lascia quindi spazio all’aspetto umano: il formato ritorna al canonico 16:9, l’inquietudine sembra estendersi, i sopravvissuti si confrontano e discutono, mentre attendono con speranza di conoscere il proprio destino, come in un limbo.

7-19am

In 96 minuti, Jorge Michel Grau ci trasporta nell’oblio e nell’oscurità, scardinando le regole della messa in scena e mettendo a dura prova la resistenza dello spettatore, per riportare alla memoria la più grande tragedia che ha colpito il Messico, all’epoca un paese – come dimostra anche l’avvilente finale – che non era pronto a fronteggiare calamità di questo genere.

Doctor Strange e i poteri dell’Occhio di Agamotto: confermata una teoria?

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Mentre la data di uscita al cinema di Doctor Strange si avvicina sempre di più, Kevin Feige, boss dei Marvel Studios, e Scott Derrickson, regista del film con protagonista Benedict Cumberbatch, sembrano aver confermato una teoria secondo cui l’Occhio di Agamotto, amuleto indossato dallo Stregone Supremo, conterrebbe una delle Gemme dell’Infinito, quella del Tempo.

Secondo Feige e Derrickson infatti, Strange andrà “in giro a incasinare il Tempo” nel corso della storia. Feige ha inoltre confermato che l’obbiettivo di rendere adeguato ai tempi il fumetto di Doctor Strange è stato raggiunto con una discreta facilità: “Sapevamo che non avremmo avuto bisogno di cambiare molto rispetto a quanto mostrato nei fumetti per renderlo interessante al pubblico moderno.”

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Doctor Strange: il trailer italiano del film con Benedict Cumberbatch

L’uscita di Doctor Strange è prevista per il 4 novembre 2016. Dirige Scott Derrickson da una sceneggiatura di Jon Aibel e Glenn Berger, rimaneggiata da Jon Spaihts. Nel cast del film al fianco del protagonista Benedict Cumberbatch sono stati confermati Tilda SwintonRachel McAdams Chiwetel Ejiofor.

Dai Marvel Studios arriva la storia del neurochirurgo di fama mondiale, il Dottor Stephen Strange, che viene derubato dell’uso delle sue preziose mani a seguito di un terribile incidente d’auto. Quando la medicina tradizionale lo tradisce, Strange decide di rivolgere le sue speranze di guarigione altrove, verso un mistico ordine noto come Kamar-Taj. Qui scoprirà che non si tratta solo di un centro di guarigione, ma anche di un avanposto che combatte delle forze oscure e sconosciute che vogliono distruggere la nostra realtà. Strange dovrà quindi scegliere, armato di un nuovo potere e nuove capacità, se tornare alla sua vita di successi e agi o se lasciarsi tutto alle spalle e ergersi contro il male.

Produttore del film, Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Alan Fine, Stan Lee e Stephen Broussard come produttori esecutivi.

Fonte: SR

Thor Ragnarok: Taika Waititi sta ignorando il resto del MCU

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Come molti di voi sapranno Thor Ragnarok oltre ad essere uno dei prossimi attesi film dei Marvel Studios è anche il terzo capitolo della trilogia standalone dedicata a Thor, il Dio del Tuono, ma da quanto apprendiamo oggi non per il regista del film.

Infatti Taika Waititi durante una sessioni di interviste con i fan alla domanda su come si trovasse a lavorare con un film che è parte di una trilogia e di un universo molto più grande, ha risposto sorprendentemente che in realtà sta ignorando tutto il resto. Ecco le sue parole:

Ho fatto uno sforzo per ignorare il fatto ci sono altri film Thor. Onestamente non so nulla al di fuori di quello che sto facendo. Sto cercando di ignorare il resto dell’universo, solo per fare il mio film nel miglior modo possibile.

Dunque da queste dichiarazioni capiamo che l’intento del regista è forse quello di cercare di non farsi influenzare dai film dell’universo, anche se va detto che considerato come per come lavora Kevin Feige, il boss dei Marvel Studios, difficilmente il film non terrà conto di tutto l’universo cinematografico Marvel.

Thor Ragnarok: vedremo nuovamente Korg contro Thor?

Thor RagnarokThor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel cast del film Chris Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston il fratello adottivo di Thor, Loki; Il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.

Nelle new entry invece si annoverano il premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Cenerentola) nei panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum (Jurassic Park, Independence Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico Grandmaster, Tessa Thompson (Creed, Selma) interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban (Star Trek, il Signore degli Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che Mark Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

Festa di Roma 2016: arrivano le Cicogne in missione

Festa di Roma 2016: arrivano le Cicogne in missione

Alla Festa del cinema di Roma arrivano le Cicogne in missione, il nuovo grande film d’animazione dello studio creativo WAG – WARNER ANIMATION GROUP. Dopo The Lego Movie, una nuova straordinaria avventura in 2D e 3D  in uscita nelle sale italiane il 20 ottobre.

CICOGNE IN MISSIONE è la nuova straordinaria avventura animata in 2D e 3D per tutta la famiglia, realizzata dallo studio creativo WAG – WARNER ANIMATION GROUP e in uscita nelle sale italiane il 20 ottobre distribuita da Warner Bros. Pictures.

Il film è diretto Nicholas Stoller, già candidato ai BAFTA per “Muppets 2 – Ricercati”, e da  Doug Sweetland, animatore supervisore di Cars e candidato all’Oscar per la regia del corto d’animazione “Presto”. Stoller ha scritto anche la sceneggiatura e l’ha prodotto con Brad Lewis (Ratatouille). I produttori esecutivi sono Phil Lord e Christopher Miller (già registi di “The Lego Movie”), Glenn Ficarra, John Requa e Jared Stern

Cicogne in missione: nuovo trailer italiano

Nella versione originale Cicogne in missione è doppiato da Andy Samberg (Junior), Katie Crown (Tulip), Stephen Kramer Glickman (Toady) e Jennifer Aniston (Mrs. Gardner).

Nella versione italiana il compito è stato affidato a tre famosissimi volti e voci della televisione, della radio, del cinema e del teatro italiani: Alessia Marcuzzi, Federico Russo e Vincenzo Salemme.

Le cicogne portano i bambini… o almeno erano solite farlo. In Cicogne in missione si occupano di consegne per un grande sito Internet. Junior (Federico Russo), la cicogna migliore dell’azienda, sta per essere promossa quando per sbaglio attiva la Baby Factory e dà vita a una bambina adorabile, ma non autorizzata.  Junior e l’amicaTulip (Alessia Marcuzzi), l’unico essere umano di Monte Cicogna, dovranno quindi cercare di consegnare la piccola alla famiglia Gardner prima che il boss scopra cosa è successo, in una corsa contro il tempo che permetterà loro non solo di scoprire il valore della famiglia, ma anche di ricordare al mondo la vera missione delle cicogne. A intralciare i loro piani sarà l’ambizioso piccione Toady (Vincenzo Salemme).

Festa di Roma 2016: il giorno di Lorenzo Jovanotti Cherubini

Alla Festa del cinema di Roma 2016 oggi è il grande giorno di Lorenzo Jovanotti Cherubini, infatti, il musicista italiano incontrerà il pubblico dell’auditorium Parco della Musica per uno degli incontri ravvicinati più attesi.

In più di un’occasione la sua musica è entrata nei film: da “Muoviti, muoviti” ascoltata nella commedia Parenti serpentidi Monicelli a “Ragazzo fortunato” in Aprile di Nanni Moretti fino a “Una tribù che balla” in Un boss sotto stress di Harold Ramis. Lo scorso anno abbiamo riconosciuto la sua voce come sottofondo in una sequenza di Padri e figlie, di Gabriele Muccino, mentre il 2016 ha segnato una nuova collaborazione tra il cantautore e il regista – che già in passato aveva fruttato a Lorenzo Jovanotti Cherubini un David di Donatello per “Baciami ancora” come miglior canzone originale – con il film L’estate addosso. Considerato uno degli artisti più originali e innovativi del pop italiano, Jovanotti sarà protagonista di un incontro con il pubblico dal titolo “Le immagini, la musica e le parole” e parlerà, per la prima volta, del suo personale viaggio nel cinema, commentando alcune sequenze di film che hanno segnato la sua vita e la sua carriera di artista. Tra videoclip innovativi che accompagnano i suoi brani, i cortometraggi e gli spettacolari effetti visivi durante i suoi concerti-spettacolo, risulta evidente quanto il suo rapporto con il cinema sia qualcosa di profondo e viscerale.

Festa di Roma 2016: il giorno di Lorenzo Jovanotti Cherubini

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America

Arriva alla Festa di Roma 2016  The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America, il documentario che segue il tour dei Rolling Stones nei primi mesi del 2016 attraverso dieci città latinoamericane concluso con un concerto all’aperto all’Avana, Cuba, dove la band si è esibita per la prima volta. Un road movie che celebra il potere rivoluzionario del Rock in modo divertente e indagatore.

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America

The Rolling Stones Olé Olé Olé! A Trip Across Latin America racconta il tour, la cultura locale e il legame unico che esiste tra i popoli dell’America Latina e i Rolling Stones e combina le vibranti riprese dal vivo con altre piu` intime che ci portano nel mondo dei Rolling Stones.

Festa di Roma 2016: Into the Inferno di Werner Herzog

Festa di Roma 2016: Into the Inferno di Werner Herzog

Oggi per la prima volta Netflix sarà alla Festa di Roma 2016 per promuovere il documentario originale Into the Inferno, in cui Werner Herzog e il vulcanologo Clive Oppenheimer intraprendono un viaggio alla scoperta di alcuni dei vulcani più leggendari del mondo, dalla Corea del Nord all’Etiopia, dall’Islanda fino all’Arcipelago di Vanuatu.

Into the Inferno

Into the Inferno è l’occasione per riflettere sul significato filosofico che si cela dietro ai vulcani.

Festa di Roma 2016: Louise en Hiver recensione del film di Laguionie

Louise en Hiver è un delicato e poetico film in animazione tradizionale 2D, che racconta con rara sensibilità la storia di Louise, una vecchietta solitaria, dal nasone spropositato e un po’ burbera, che è solita trascorrere i mesi estivi in un paesino sperduto in Normandia, dove era solita villeggiare da bambina e poi adolescente a casa della nonna.

Alla fine dell’ennesima, affollata e chiassosa stagione estiva, Louise si prepara stancamente e quasi con rassegnazione a tornare in città, ma perde per un soffio l’ultimo treno utile, rimanendo bloccata in un paese deserto, minacciato dal tempo inclemente e dalla furia delle maree. Louise non si perde d’animo e accetta con semplicità il suo isolamento forzato, abbandonando la sua casa fredda e umida e costruendosi una baracca sulla spiaggia, dove vivrà come un naufrago o un sopravvissuto a chissà quale catastrofe.

Nessuno verrà a cercare Louise e nessuno si affaccerà per mesi nella cittadina fantasma, nessuno proverà a telefonare. Quello che nella realtà potrebbe sembrare totalmente incredibile nel film assume una riuscitissima dimensione fiabesca e astratta, che permette allo spettatore di accettare la situazione con naturalezza, portando a quella sospensione dell’incredulità spesso tanto difficile da ottenere.

In Louise en Hiver, i riferimenti a Robinson Crusoe sono innumerevoli e continui, ma vengono in mente anche le storie di morti viventi o le apocalissi nucleari. Ma la nostra protagonista non è una giovane aitante, anche se l’intraprendenza non le manca certamente; la sopravvivenza a cui è costretta sarà il naturale spunto per ritrovare se stessa e far riaffiorare nella sua mente ormai stanca ricordi che aveva rimosso da tempo.

I disegni di Louise en Hiver sono semplici, ma allo stesso tempo accurati

Non mancano in questo viaggio i compagni di solitudine, come il tenero cagnone, ormai alla fine dei suoi giorni, che saprà dare all’amica inaspettata tutto quell’amore e quel supporto emotivo che solo gli amici a quattro zampe sanno regalare, o lo scheletro del paracadutista appeso ad un albero dai tempi dello sbarco in Normandia, che con grande pazienza raccoglie confidenze, sogni e timori di Louise da quando era bambina.

I disegni di Louise en Hiver sono semplici, ma allo stesso tempo incredibilmente accurati, riescono a trovare una sintesi grafica felice e di rara efficacia. Con poche pennellate sembra di trovarsi sulla sommità delle scogliere francesi e l’acquarello, sporcato di spuma di pastello, riesce ad evocare magnificamente la furia del mare. Le texture sono funzionali alla narrazione, le trame delle carte martellate affiorano tra le pennellate, offrendo una sensazione di libertà espressiva che fa bene agli occhi e al cuore.

Il cinema di animazione francese, per sua grande fortuna e vanto, non è certo nuovo a film di questo genere, viene in mente Sylvain Chomet su tutti, ma ogni volta ci si sorprende e ci si abbandona volentieri all’affabulazione disegnata che tante volte viene invece snobbata o etichettata come cinema per bambini.

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