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Cannes 2016: oggi Mademoiselle di Park Chan-Wook

Cannes 2016: oggi Mademoiselle di Park Chan-Wook

Terzo giorno per il Festival di Cannes 2016, e oggi in concorso arriva l’acclamato regista Park Chan-Wook con il suo Mademoiselle.

Il film tratto dal romanzo di tratto dal romanzo Ladra di Sarah Waters è ambientato negli anni Trenta in Corea, durante la colonizzazione giapponese, la giovane Sookee viene assunta come cameriera per la ricca giapponese Hideko, che vive reclusa in un enorme palazzo sotto il controllo del tirannico zio. Però Sookee ha un segreto: con l’aiuto di un truffatore che si fa passare per un conte giapponese ha in mente altri piani per Hideko.

Ecco le foto di seguito:

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cannes 2016La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese. La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: oggi Loving di Jeff Nichols

Cannes 2016: oggi Loving di Jeff Nichols

Lunedì di Festival di Cannes 2016, e oggi arriva Jeff Nichols con il suo Loving, il film con protagonisti Joel Edgerton, Ruth NeggaMichael Shannon. 

lovingLa storia segue la dolorosa vicenda, ispirata a una storia vera, di Richard e Mildred, una coppia interrazziale che, dopo essersi sposata nel 1958, viene condannata a un anno di carcere perché lui è bianco e lei nera.

I due protagonisti sono interpretati da Edgerton e Negga, mentre Shannon veste i panni di Grey Villet, il famoso fotografo di Life Magazine che immortalò l’amore trai due coniugi nei famosi scatti del 1965.

Tutte le foto dal Festival di Cannes 2016

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: oggi La fille inconnue dei fratelli Dardenne

Cannes 2016: oggi La fille inconnue dei fratelli Dardenne

Ogg arriva al Festival di Cannes 2016 La fille inconnue decimo lungometraggio di Luc e Jean-Pierre Dardenne, noti frequentatori del concorso.

Cannes 2016: Olivier Assayas e Kristen Stewart rispondono ai fischi in sala

l film segue le vicende di Jenny, giovane medico generico, che si sente in colpa per non aver accolto una ragazza ritrovata morta poco tempo dopo. Quando scopre che l’identità della ragazza è sconosciuta, Jenny decide di scoprire il suo nome. Nella sua indagine il giovane medico partorirà poco a poco la verità.

Nel cast troviamo Fabrizio Rongione (protagonista di Rosetta e Due giorni, una notte) e Olivier Gourmet (che recita in tutti i film dei Dardenne da La Promesse), ma anche Thomas Doret(rivelazione di Il ragazzo con la bicicletta), Morgan Marinne (rivelazione di Il figlio) e ancora Christelle Cornil (nuova arrivata dopo Due giorni, una notte). A fianco a loro una new entry, Adèle Haenel, l’attrice vincitrice dell’ultimo César per Les Combattants.

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: oggi arriva Elle di Paul Verhoeven

Cannes 2016: oggi arriva Elle di Paul Verhoeven

Ultimo giorno per il Festival di Cannes 2016, oggi arriva Paul Verhoeven che porta in concorso Elle, il film che ha diretto e che vede protagonista Isabelle Huppert.

Il film è un adattamento cinematografico del romanzo del 2012 « Oh… » di Philippe Djian.

Michèle è una donna tutta d’un pezzo a capo di una compagnia di videogiochi, che ha sempre usato il pugno di ferro sia in ambito lavorativo che privato. La sua vita cambia inesorabilmente quando viene aggredita e violentata nella sua casa da uno sconosciuto con il passamontagna. Inizia così un’ossessiva indagine personale per scoprire l’identità del suo aggressore. Una ricerca che può degenerare da un momento all’altro.

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: Mimosas vince la Semaine de la Critique

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Cannes 2016: Mimosas vince la Semaine de la Critique

Primi verdetti a Cannes 2016. Mimosas, diretto dal regista spagnolo Oliver Laxe ha conquistato la 55esima edizione della Semaine de la Critique. La giuria di registi presieduta da Valérie Donzelli, e composta anche da Alice Winocour, Nadav Lapid, David Robert Mitchell e Santiago Mitre, ha rivelato il palmares, definito a partire dai 7 titoli in competizione.

Mimosas racconta dell’odissea di alcuni carovanieri che accettano di portare il corpo dello sceicco Sufi a Sigilmassa per rispettare le sue ultime volontà, attraversando le aspre cime dell’Atlante marocchino.

Ecco il palmares completo

Nespresso
 Grand Prize
Mimosas di Oliver Laxe

France 4
 Visionary Award
(riconoscimento che premia la creatività e la carica innovativa di un’opera prima o seconda)
Album di Mehmet Can Mertoğlu

Leica Cine Discovery Prize per cortometraggi
 




Prenjak di Wregas Bhanuteja

PARTNER AWARDS

Gan Foundation Award for Distribution
(premio che sostiene la distribuzione di opere prime o seconde in Francia)
Sophie Dulac
, Distributore francese
per One Week and a Day (Shavua Ve Yom) di Asaph Polonsky

SACD 
Award
(premio che supporta gli sceneggiatori)
Davy ChouClaire Maugendre
co-sceneggiatori di Diamond Island

Canal+ Award per cortometraggi 











L’enfance D’un Chef di Antoine de Bary

Fonte

Cannes 2016: Marion Cotillard gioca in casa con Mal de Pierres

Cannes 2016: Marion Cotillard gioca in casa con Mal de Pierres

Verrà presentato oggi nella sezione del Concorso Ufficiale Mal de Pierres, film di Nicole Garcia, basato sull’omonimo romanzo di Milena Angus. Il dramma, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, segue le vicende di una donna appassionata, imprigionata in un matrimonio senza amore che si lascia travolgere dalla passione per un altro uomo. Volto intenso e magnifico del film è Marion Cotillard, che allieterà i presenti a Cannes 2016, mentre tutti aspettano di vederla, tra qualche giorno, protagonista anche del film di Xavier Dolan.

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: Marco Bellocchio presenta Fai bei sogni

Cannes 2016: Marco Bellocchio presenta Fai bei sogni

Secondo giorno al Festival di Cannes 2016 arriva il primo film italiano, Marco Bellocchio con il suo Fai bei sogni che aprirà ufficialmente la Quinzaine de Réalizateurs.

Ispirato all’omonimo best-seller di Massimo Gramellini pubblicato nel 2012, Fai bei sogni racconta un dramma personale e straziante che coinvolge il protagonista in diversi momenti della sua esistenza. Nel cast protagonisti Valerio Mastandrea, Bérénice Bejo, Fabrizio Gifuni e Guido Caprino.

Cannes 2016, foto dal red carpet della cerimonia di apertura

Valerio Mastandrea veste i panni del protagonista della storia che affonda le radici in una Torino in pieno boom economico. Massimo è un bambino di soli nove anni quando la sua vita viene sconvolta dall’improvvisa scomparsa della madre avvenuta nel 1969. Il piccolo, messo al corrente dell’accaduto da un sacerdote che gli spiega che la mamma è andata in paradiso, si ritrova a fare i conti con una realtà aliena ed ostile che lo insegue.

Fai bei sogni

Cannes 2016: Maccio Capatonda presenta Angry Birds

Cannes 2016: Maccio Capatonda presenta Angry Birds

Sarà Maccio Capatonda la voce italiana di Red, protagonista di Angry Birds, il film basato sul gioco Rovio. Il comico era presente ieri a Cannes 2016 dove il film è stato presentato.

Ecco le immagini della giornata:

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Il trio principale degli Angry Birds sarà composto da Jason Sudeikis (Horrible Bosses, We’re the Millers) che sarà Red, uccellino dal grande temperamento, poi Josh Gad (Frozen) sarà il piumato rapidissimo e giallo, infine Danny McBride (This is the End, Eastbound & Down) darà la sua voce all’esplosivo volatile nero. A supporto di queste tre superstar ci saranno Bill Hader (Piovono Polpette) che sarà uno dei maiali, Maya Rudolph (Bridesmaids) come Matilda e Peter Dinklage (Game of Thrones) che interpreterà Mighty Eagle.angry birds maccio capatonda

Sinossi: Basato sul popolarissimo gioco “Angry Birds”, in Angry Birds – Il Film scopriremo finalmente perché i famosi pennuti sono così arrabbiati! La storia ci porta su un’isola popolata da volatili quasi tutti felici, anche se incapaci di volare. In questo paradiso, Red, un uccello con problemi di controllo della rabbia, il velocissimo Chuck e l’esplosivo Bomb, sono sempre stati emarginati. Ma quando sull’isola arrivano dei terribili maialini verdi, toccherà a loro dimostrargli di che cosa sono capaci…

Cannes 2016: la vita oltre la competizione è sempre ciò che resta

Cannes 2016 2Sulla croisette si sta consumando l’ultimo atto del Festival di Cannes numero 69, con il gala del nuovo film di Paul Verhoeven alle 19:00 si spegneranno definitivamente i riflettori anche su questa edizione. Lo confermano i padiglioni vuoti del Palazzo dei Festival e dei Congressi, solitamente brulicante di giornalisti, personale di servizio e – ovviamente – i più grandi registi e attori del cinema contemporaneo. Con l’ultima conferenza stampa di oggi, anche la sala dedicata che ha visto passare tutti i protagonisti della kermesse ha chiuso le sue porte, in generale il clima che si respira fra le strade della cittadina francese è di vuoto e nostalgia. La gran parte degli accreditati è già ripartita verso i Paesi di provenienza, non c’è più bisogno di fare file immani per accaparrarsi un tavolo per pranzare e il traffico è tornato pressoché standard, insomma la normalità è pronta a riprendere il controllo. Con un evento che finisce, arriva però inevitabile il tempo dei bilanci, che anno è stato dunque? Personalmente ci riteniamo più che soddisfatti, oltre a seguire la buona selezione del concorso abbiamo fatto qualche bella escursione anche nelle sezioni collaterali, come la Quinzaine des Realisateurs e Un Certain Regard; in questi spazi “di contorno” ha trovato spazio soprattutto l’Italia, estromessa da un concorso super agguerrito ma uscita comunque a testa alta.

Hanno fatto bella mostra Marco Bellocchio con il suo ottimo Fai Bei Sogni, Claudio Giovannesi con il particolare Fiore, Paolo Virzì con l’emozionante La Pazza Gioia, che con il senno di poi non avrebbero sfigurato in lizza per la Palma d’Oro, soprattutto alla luce di alcune scelte del Festival discutibili. Alcuni titoli della competizione sono infatti usciti dalle proiezioni con le ossa più che spezzate, ci viene da pensare a Mal de Pierres, a Personal Shopper, a La Fille Inconnue. Il melò di Nicole Garcia con una sofferente Marion Cotillard nel ruolo principale ha entusiasmato pochissimi animi, ha scatenato urla e fischi anche Olivier Assayas, che pur giocando in casa non ha retto il colpo con i suoi fantasmi sovrannaturali, e a poco e nulla è servito il corpo nudo di una buona Kristen Stewart. Il 2016 passerà inoltre alla storia come l’anno in cui i fratelli Dardenne hanno sbagliato un film, proprio loro che a Cannes hanno vinto come pochi, ma non sempre si possono realizzare pellicole capaci di scaldare il cuore. Lo ha imparato alla perfezione Sean Penn, che con The Last Face è andato anche oltre, scatenando l’ilarità e le offese dell’intera stampa internazionale. Ancora una volta non è bastato il talento degli interpreti principali, Charlize Theron e Javier Bardem, finiti senza aspettarselo in un lungo spot pubblicitario, una storia d’amore all’interno del caos delle guerre d’Africa che non solo ha sfigurato in concorso, poteva tranquillamente essere esclusa dalla selezione ufficiale senza che nessuno se ne accorgesse.

Cannes 2016 3Nell’album dei ricordi non ci sono però solo paragrafi negativi, al contrario abbiamo iniziato con le paillettes di Woody Allen, continuato con la classe senza tempo di Pedro Almodovar, che con Julieta è tornato a girare come 10 anni fa, le lacrime di Ken Loach e I, Daniel Blake, la poesia di Jim Jarmusch e la sua Paterson. Gli ultimi giorni di Festival hanno però regalato al loro pubblico il meglio, almeno quattro film da vedere a tutti i costi che finiscono dritti dritti anche nel nostro personale TotoPalma. Opere che non sempre hanno convinto all’unanimità, anzi, abbiamo affrontato diverse guerre di opinione per spuntarla, ma sicuramente Juste la fin du monde di Xavier Dolan e The Neon Demon di Nicolas Winding Refn sono due fra i migliori lavori visti a Cannes 2016. Particolare ed emozionante il primo, girato in 35mm, sporco e malinconico, terrificante e violento il secondo, un girone infernale abitato da demoni e bellezza di facciata, due modi diversi di fare e pensare il cinema che a loro modo si completano e diventano imperdibili. Intoccabile invece il maestro Asghar Farhadi, che ha spiazzato la croisette con un film su traumi e vendette, metafore di un Iran che vive nel rancore e non riesce a ringiovanire.

Parlando di maestri, ha lasciato il suo segno inequivocabile anche Paul Verhoeven, il padre di RoboCop e delle gambe accavallate più famose della storia del cinema (in Basic Instinct ovviamente): il suo Elle ha divertito e fatto riflettere l’intero Gran Teatro Lumière, un lavoro di genere multistrato come non si vedeva da anni sul mercato. Qualora la Palma d’Oro finisse a uno di questi quattro film, non ci sarebbe nessuno scandalo, almeno per noi. Qualcuno che resterà scontento ci sarà in ogni caso, è più facile vedere un aereo senza ali spiccare il volo anziché una giuria internazionale in grado di mettere d’accordo tutti. Nelle stanze in cui tutto viene deciso entrano fattori esterni al puro gusto, come l’impegno civile, sociale e politico, le meccaniche dei premi che non si possono ripetere, maggioranze e minoranze, insomma un campo minato che per forza di cose lascerà qualche vittima. Poco importa, alla fin della fiera i premi sono la cosa meno importante di un Festival del Cinema, a restare davvero sono dieci giorni di corse, di attese, di sudore, di pioggia e di sole, di immagini e lacrime, di fischi, di colleghi e bocconi ingurgitati di fretta. Tutte cose che non entrano negli annuari.Cannes 2016 4

Cannes 2016: la tredicesima volta di Ken Loach

Cannes 2016: la tredicesima volta di Ken Loach

È alla sua tredicesima Croisette Ken Loach che presenta a Cannes 2016 in Concorso I, Daniel Blake. In coppia con il fido sceneggiatore Paul Laverty, Loach torna sun temi a lui più cari: proletariato, disoccupazione, difficoltà di vita quotidiana.

Il film, visto ieri dalla stampa, verrà presentato oggi ufficialmente alla presenza del regista.

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cannes 2016La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese. La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon ShahabiDonald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller.

Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

 

Cannes 2016: Kristen Stewart e Olivier Assayas con Personal Shopper

personal shopper Kristen Stewart Il Concorso del Festival di Cannes 2016 si anima con uno dei nomi più attesi di questa edizione numero 69. Olivier Assayas, che due anni fa presentò nella stessa location il suo ultimo film, Sils Maria, arriva sulla Croisette con Personal Shopper, in cui ha voluto di nuovo davanti al suo obbiettivo, questa volta come protagonista assoluta, Kristen Stewart. L’attrice, molto giovane ma con alle spalle già una solida carriera internazionale, ha trovato con Assayas il suo primo prestigioso riconoscimento, il César da non protagonista, e adesso riprova a impressionare la platea della Croisette.

Ricordiamo che Kristen Stewart è stata già protagonista, con Blake Lively e Woody Allen, della serata di apertura del Festival, con il Fuori Concorso, Cafè Society (leggi la recensione).

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: Kristen Stewart al photocall di Personal Shopper

Kristen Stewart è la protagonista di questa giornata di Festival di Cannes 2016 che ci porta, nella selezione ufficiale, oltre al ritorno di Pedro Almodovar, anche Personal Shopper, ultimo film di Olivier Assayas in cui la protagonista è proprio Kristen alla sua seconda collaborazione con il regista.

Leggi la recensione di Personal Shopper

Di seguito le foto dal photocall mattutino in cui l’attrice è in compagnia del regista e della collega di set Nora von Waldstatten:

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: i film di Sean Penn, Woody Allen e Jeff Nichols saranno al Festival

Si preannuncia un anno di forte presenza di registi americani al Festival di Cannes 2016. Infatti The Last Face di Sean Penn, Cafè Society di Woody Allen e Loving di Jeff Nichols avranno tutti la loro prima mondiale sulla Croisette.

Mentre il delegato generale del Festival Thierry Fremaux e il suo comitato di selezione hanno ancora molti titoli da vedere e molte decisioni da prendere prima di poter pubblicare la line-up a metà aprile, la lavagna si sta riempiendo di film in lingua anglo-americana, visto che dovrebbe esserci anche Moster Money di Jodie Foster, con George Clooney e Julia Roberts.

Loving, di Jeff Nichols, racconterà il dramma dei diritti civili. Joel Edgerton e Ruth Negga saranno una coppia interrazziale  nel 1958 in Virginia. Il film segnerà il ritorno a Cannes per Nichols dopo Take Shelter (2011) e Mud (2012). Entrerà anche a far parte della rara compagnia di registi che hanno partecipato con diversi film sia a Berlino che a Cannes lo stesso anno, avendo recentemente gareggiato per l’Orso d’Oro con Midnight Special.

Un concorrente sarà The Last Face, dramma di Sean Penn con Charlize Theron e Javier Bardem, operatori umanitari che si innamorano sullo scenario della Liberia, devastata dalla guerra. Già circolano pettegolezzi su come Sean Penn e Charlize Theron potranno presentarsi sul red carpet dopo aver rotto la loro relazione lo scorso anno. Il film segna un ritorno a Cannes per l’attore-regista, dopo il suo debutto The Indian Runner (1991) e The Pledge (2001). Penn è anche stato presidente di giuria nel 2008.

Ci sarà anche Woody Allen, con Cafe Society, interpretato da Kristen Stewart, Bruce Willis e Jesse Eisenberg. Il film sarà rilasciato da Amazon Studios (invece del solito distributore del regista, Sony Pictures Classics), e verrà proiettato, come sua solita preferenza, in uno slot fuori concorso. Il regista era a Cannes solo lo scorso anno con Irrational Man.

Il film di apertura è ancora da decidere, ma sembra che Cafè Society possa avere diverse chance. Allen ha già aperto il festival nel 2011 con Midnight in Paris.

Ricordiamo che Il Festival di Cannes 2016, 69esima edizione, si terrà tra l’11 e il 22 maggio.

Fonte: Variety

Cannes 2016: George Miller sarà il presidente di giuria

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Dopo aver presentato sulla Croisette il suo ultimo film, Mad Max Fury Road nel 2015, George Miller è stato scelto per essere il presidente di Giuria del prossimo Festival di Cannes 2016.

Miller raccoglierà il testimone che è già passato tra le mani di registi e personalità quali Joel e Ethan Coen, Jane Champion, Steven Spielberg. Il regista australiano ha già partecipato per due volte alla giuria del prestigioso festival, una volta nel 1988, sotto la presidenza di Ettore Scola, e una volta nel 1999 con David Cronenberg a guidare i giurati.

Al momento Miller è coinvolto nella corsa agli Oscar dove il suo Mad Max Fury Road concorre con 10 nomination.

Fonte: Variety

Cannes 2016: Elle Fanning e Nicolas Winding Refn presentano The Neon Demon

Elle Fanning e Nicolas Winding Refn presentano a Cannes 2016 in concorso The Neon Demon. Di seguito le foto dei due al photocall di questa mattina, prima della conferenza stampa.

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: domani la versione restaurata di Signore & Signori

Signore & Signori di Pietro Germi torna al Festival Cannes 2016 nel 50° anniversario del Grand Prix, vinto nel 1966: la versione restaurata di Signore & Signori, realizzata dal laboratorio L’Immagine Ritrovata, sarà presentata dalla Cineteca di Bologna, Istituto Luce – CinecittàDEAR International, alla 69ª edizione del Festival di Cannes, nell’ambito della sezione Cannes Classics. La proiezione del restauro di Signore & Signori è in programma sabato 14 maggio, alle ore 16.45 in Salle Buñuel.

Pietro Germi completa il suo ritratto dei (molti) vizi e delle (poche) virtù dell’Italia perbenista e benpensante. Un salto dalla Sicilia del Divorzio all’italiana (1961) e Sedotta e abbandonata (1964) al Veneto della borghesia nascente di Signore & Signori, che Germi presentò nel 1966 a Cannes, vincendo il Festival (ex aequo con Un homme et une femme di Claude Lelouch, il cui restauro sarà presentato lo stesso sabato 14 maggio, dopo la proiezione di Signore & Signori): un’edizione d’oro per il cinema italiano, che sulla Croisette portava anche L’armata Brancaleone di Mario Monicelli e Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini. Affresco collettivo che riunisce Virna Lisi, Moira Orfei, Gastone Moschin, Alberto Lionello, Franco Fabrizi e via dicendo (senza dimenticare il cameo di Alberto Rabagliati), Signore & Signori è anche il figlio di un eccezionale pool di sceneggiatori: oltre allo stesso Germi, Luciano Vincenzoni, Age & Scarpelli ed Ennio Flaiano.

Cannes 2016: Cafe Society di Woody Allen apre il Festival

Cannes 2016: Cafe Society di Woody Allen apre il Festival

Sarà Woody Allen ad inaugurare Cannes 2016. Il suo Cafe Society con protagonisti Jesse Eisenberg e Kristen Stewart, infatti, è stato scelto come film d’apertura della 69esima edizione del Festival di Cannes. Il film sarà presentato fuori concorso nella giornata dell’11 maggio e verrà distribuito nelle sale verso la fine del 2016 da Amazon Studios.

Del film non si sa ancora molto, tranne che sarà ambientato negli anni ’30. Le riprese si sono svolte tra Los Angeles e New York. Per quello che riguarda invece il cast, Woody Allen ha ancora una volta raccolto intorno a sè numerosi attori e attrici molto amati dal pubblico. Tra questi i citati Jesse Eisenberg e Kristen Stewart, ma anche Steve Carell, Parker Posey, Blake Lively, Corey Stoll, Jeannie Berlin e Ken Stott.

Woody Allen era a Cannes lo scorso anno con Irrational Man. Il regista aveva già inaugurato Cannes nel 2002 con Hollywood Ending e nel 2011 con Midnight in Paris.

Il Festival di Cannes si svolgerà in Francia dall’11 al 22 maggio, e sappiamo già che a capo della giuria internazionale ci sarà George Miller. L’immagine del poster ufficiale dell’edizione 2016 è tratta da Il disprezzo di Jean-Luc Godard, del 1963, e il manifesto è stato realizzato da Hervé Chigioni e Gilles Frappier.

Fonte

Cannes 2016: anche Asghar Farhadi in concorso

Stamattina il comitato del Festival del cinema di Cannes ha annunciato di aver aggiunto nuovi titoli alla lista dei film in competizione, tra cui l’ultima pellicola del regista iraniano premio Oscar Asghar Farhadi, The Salesman.

Il film è un libero adattamento del celebre dramma di Arthur MillerMorte di un commesso viaggiatore, ma ambientato nella terra natia del regista, l’Iran. Nel cast compaiono Shahab Hosseini e Taraneh Alidoosti.

Asghar Farhadi, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico iraniano, nel 2009 con About Elly vince vinto l’Orso d’argento per il miglior regista al Festival del cinema di Berlino e il premio di miglio film al Tribeca Film Festival. Nel 2011 dirige Una separazione, il suo film di maggior successo, che vince molti riconoscimenti come miglior film straniero: un Oscar, un Golden Globe, un Orso d’oro, un David di Donatello, un Premio César e tanti altri. Nel 2013 presenta la pellicola drammatica Il passato alla 66ª edizione del Festival di Cannes, dove l’attrice protagonista Bérénice Bejo viene premiata con il Prix d’interprétation féminine.

Gli organizzatori del festival hanno annunciato l’aggiunta, nella categoria Un certain régard, di Hell or High Water del regista David Mackenzie, con Chris Pine, Ben Foste e Jeff Bridges; Clash del regista egiziano Mohammed Diab è stato confermato come film di apertura.

Nella categoria Midnight Special è stato aggiunto Blood Father del regista Jean-François Richet, thriller con Mel Gibson, William H. Macy e Elizabeth Rohm.

Tra le ulteriori proiezioni speciali ci sono Wrong Elements di Jonathan Littell, La Foret De Quinconces di Grégoire Leprince-Ringuet e Chouf di Karim Dridi.

Gli organizzatori del festival hanno inoltre confermato la presenza della rock star Iggy Pop alla proiezione del documentario sulla sua vita: Gimme Danger di Jim Jarmusch.

Fonte: The Hollywood Reporter

Cannes 2016: 21 film di cui sentiremo parlare

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Cannes 2016: 21 film di cui sentiremo parlare

Cannes 2016The Last Face di Sean Penn, Personal Shopper con Kristen Stewart, American Honey con Shia LeBouf, The Handmaiden di Park Chan-wook. Sono tantissimi i titoli attesi e sperati che vedremo presentare alla kermesse francese di quest’anno, al via domani con la sua 69esima edizione. Di seguito 21 film in concorso e fuori concorso di cui sentiremo parlare nel corso dell’anno

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Cannes 2016, Xavier Dolan presenta la sua fine del mondo: “È il mio miglior film”

Quando Xavier Dolan passa sulla Croisette, l’evento sicuramente non passa inosservato: alla proiezione stampa di ieri sera c’è stato bisogno di almeno due ore di fila per entrare, con accredito blu perché i gialli neppure si sono affacciati, questa mattina alle 11:00 un nuovo bagno di folla, che ha visto solo inviti e nessun posto per i giornalisti, questa sera si prevede ancora caos per il gala ufficiale. Insomma tutti pazzi per l’enfant prodige, che ha scatenato un panico finora mai visto al Festival di Cannes 2016, nonostante ci si avvii placidamente alla fine. Certo non è tutto rose e fiori, visto che Juste la fin du monde (qui la nostra recensione) non ha messo d’accordo tutti, anzi: c’è chi ha provato a capirlo, chi ha rinunciato subito, chi istericamente ha detto “ma non è come Mommy!!”, e per fortuna aggiungeremmo, nel senso che non si può sempre rifare lo stesso film. Dolan al contrario, incredibilmente, si reinventa ogni volta, nonostante i suoi 27 anni sembra maturo come ne avesse almeno 20 di più e dirige in modo a tratti sublime: “Siamo a Cannes, è quasi normale dividere la critica, ci sono passato con Laurence Anyways, con Les Amours Imaginaires, anche con J’ai tué ma mère. Non sono propriamente inquieto, ho letto anche delle belle critiche, ci vorrà del tempo perché il film si posi nella vita della gente, perché lo sentano oltre a guardarlo. Io personalmente sono molto contento, sono convinto sia il mio miglior film sinora, com’è giusto che sia. Si producono nuovi lavori per migliorare, non per fare dei passi indietro, mettendoci tutta la passione e l’amore possibile.”

Xavier Dolan cannes 2016

Cannes 2016: Juste la fin du monde recensione del film di Xavier Dolan

Il film, recitato da un cast superbo (Marion Cotillard, Vincent Cassel, Gaspard Ulliel, Léa Seydoux e Nathalie Baye), si ispira a piene mani a un’opera teatrale di Jean-Luc Lagarce, all’interno della quale un ragazzo cerca di dire alla famiglia – che non vede da 12 anni – che sta per morire. “Nell’opera ci sono cose non dette attraverso il linguaggio, al contrario vivono attraverso gli sguardi, gli occhi dei protagonisti, i loro silenzi. La gente nella vita piange, ride, si arrabbia, mente, usa qualsiasi escamotage per entrare nella vita dei propri cari. Grazie a un’occasione del genere ho voluto anche lavorare con degli attori che stimo tremendamente.” Attori inquadrati per la maggior parte del tempo in primissimo piano, come a voler escludere costantemente il contesto: “In sala di montaggio è stata particolarmente difficile, l’operazione di rimettere insieme le immagini. Ho dovuto aggrapparmi a ogni singolo dettaglio per far quadrare le scene, cercare ogni piccolo momento che rispecchiasse il risultato che intendevo ottenere. La sceneggiatura era davvero breve, solo 80 pagine, la maggior parte del lavoro è venuta fuori sul set e montare tutto è stato difficilissimo. Alla fine però ogni scena ha avuto ragione di esistere.”

Cannes 2016, Steven Spielberg presenta The BFG: “Abbracciate la diversità”

Il firmamento del cinema è costellato di autori enormi, veri e propri giganti del mestiere più e meno autoritari, più e meno schivi, più e meno disponibili. Fra questi ve n’è uno tuttora in attività che può esser chiamato senza problemi umile, inarrivabile, dal potere decisionale e artistico pressoché supremo. Un autentico Gigante Gentile, esattamente come il protagonista del suo nuovo lavoro The BFG, tratto in modo diretto dal libro omonimo per ragazzi di Roald Dahl. Steven Spielberg è arrivato al Festival di Cannes numero 69 fuori concorso, ma con un’aura fantastica e surreale attorno talmente forte da abbracciare l’intero talentuoso cast del film. Con lui ci sono infatti Kathleen Kennedy, Jermaine Clement, Rebecca Hall, Penelope Wilton, Ruby Barnhill e Frank Marshall, capitanati da un Mark Rylance in elegante cappello nero. Per chi non fosse cresciuto con il capolavoro dello scrittore britannico, ricordiamo che Il Grande Gigante Gentile è la storia – diretta, ironica e ricca di metafore, poiché indirizzata chiaramente a un pubblico giovanissimo – di una piccola orfanella rapita da un gigante buono, l’unico nella Terra dei Giganti che non ama divorare gli uomini, solo ortaggi, enormi cetrioli per essere più precisi; per questo motivo è bullizzato e ghettizzato dai suoi “simili”, violenti e brutali che non accettano la sua diversità.

Perché The BFG spiega proprio questo ai bambini, che non c’è nulla di male nell’essere diversi, nel pensarla in modo differente dagli altri, soprattutto all’interno di una comunità con principi sbagliati. “Ho scelto di fare questo film perché ci insegna ad abbracciare la diversità, neppure mi importa delle voci che vorrebbero Dahl antisemita (come alcuni hanno avanzato in conferenza stampa, ndr.), mi sono basato solo sulla storia che ha scritto”. A scrivere la sceneggiatura di questo nuovo film spielberghiano Melissa Mathison, già autrice di E.T., che lo stesso Steven ha ricordato con commozione: “È il suo ultimo regalo, vista la scomparsa nello scorso novembre; sin dal primo momento abbiamo avuto intenzione di affidare a lei questo nuovo screenplay, anche se non scriveva da qualche anno. Abbiamo iniziato a parlare di questo progetto sin dall’uscita del libro, nel 1982, era rimasta subito folgorata.”

L’intero film ha dunque preso una piega nostalgica, malinconica, per la morte della Mathison, motivo in più per i membri del cast di sentirsi onorati di esserne parte. Per Rylance, che regala volto e voce a un commovente BFG, è il secondo di tre film con Spielberg, in arrivo per lui c’è anche l’atteso Ready Player One, opera che ruota attorno al mondo dei videogiochi: “Mi sono sentito fortunato ad averlo incontrato, mi sono sentito ancor più fortunato quando siamo diventati amici” ha detto il regista su di lui, “sono poche le persone che dalla vita professionale ho portato nella vita privata, lui è una di queste, ci divertiamo un sacco insieme”.

La Wilton, che molti ricorderanno per il suo personaggio downstairs in Downton Abbey, si è invece scherzato sul suo ruolo nel BFG: “È stato splendido interpretare la Regina D’Inghilterra, finalmente ho avuto una parte aristocratica nella mia carriera”. Pedina fondamentale dell’intera pellicola è però la piccola Ruby Barnhill, di soli 11 anni, che insieme al Gigante Gentile emoziona e commuove: “L’unica cosa che ho fatto prima di questo film è stato andare a scuola di recitazione per anni, oltre a un piccolo programma televisivo per bambini. Vedere dove sono adesso è come sognare ad occhi aperti.” Chissà che il gigante buono dispensa-sogni non sia passato anche da lei, negli ultimi tempi.

Cannes 2016, red carpet della cerimonia di apertura

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Cannes 2016, red carpet della cerimonia di apertura

È ufficialmente aperta la 69esima edizione del Festival di Cannes 2016. La cerimonia di apertura della kermesse ha visto sfilare sulla montée des Marches i prestigiosissimi nomi del mondo del cinema ospiti alla manifestazione, oltre ovviamente ai protagonisti di Cafè Society, Blake Lively, Kristen Stewart, Jesse Eisenberg, film di Woody Allen che inaugura le danze.

La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese. La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

 

Cannes 2016, Pedro Almodòvar sul Concorso: “Non sono ancora una mucca sacra”

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Pedro Almodovar 7Pedro Almodòvar ha presentato oggi al Festival di Cannes 2016 il suo film in Concorso Julieta. In conferenza stampa il regista ha discusso della sua presenza al Festival, sempre in concorso. A quanto pare il regista non si sente pronto, per così dire, per il fuori concorso.

“Fino a che sono a Cannes, credo che sia più interessante partecipare alla competizione, per me e anche per la stampa. Non sono ancora una mucca sacra. Non sono al livello dei registi che portano i loro film Fuori Concorso” ha dichiarato il regista premio Oscar in conferenza.

Leggi la recensione di Julieta

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016, oggi The Neon Demon, l’Horror di Nicolas Winding Refn

Continua il Festival di Cannes 2016, e oggi arriva The Neon Demon, l’horror di Nicolas Winding Refn, assidua frequentatore della kermesse.

The Neon Demon: trailer italiano del film di Nicolas Winding Refn

Diretto dal cineasta danese che ne ha curato la sceneggiatura insieme a Mary Laws, “The Neon Demon” è stato girato a Los Angeles e approderà in sala nei prossimi mesi: è concepito come un horror ambientato nel mondo della moda, e vedrà come protagonisti Keanu Reeves (“Matrix”), Elle Fanning (“Maleficent”), Jena Malone (“Hunger Games: La ragazza di fuoco”), Bella Heathcote (“Dark Shadows”) e la top model Abbey Lee (“Mad Max: Fury Road”).

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016, Nicolas Winding Refn racconta i suoi demoni: “Le donne devono dominare il mondo”

Se ieri vi facevamo notare come un passaggio sulla Croisette di Xavier Dolan non passasse inosservato, anche Nicolas Winding Refn non è stato da meno, lasciando il suo segno inconfondibile anche sull’edizione 69 del Festival di Cannes. Il suo The Neon Demon ha infatti diviso in maniera quasi chirurgica tutta la stampa internazionale, generando urla di giubilo o versi di disappunto. Si tratta infatti di un film complesso da vedere, sicuramente non per stomaci deboli, dalle forti luci al neon come assordante musica elettronica; vengono toccati generi come l’horror, il thriller, il dramma, viene scomodata la necrofilia, il gore, tutto in onore del demone dell’apparenza, che divora chiunque voglia intraprendere una carriera nel patinato mondo della moda. A differenza di Drive e Only God Forgives, dove Ryan Gosling era mattatore assoluto, questa volta protagoniste assolute sono le donne, Elle Fanning prima di ogni altra: “La Fanning potrebbe essere una reincarnazione di Gosling, il vecchio combattente è morto ma ha ritrovato la vita nel corpo di una sedicenne. Anche la protagonista di The Neon Demon si ritrova a lottare contro un mondo violento e chi vuole farla fuori professionalmente, l’idea della reincarnazione non è affatto campata in aria” ha detto Refn, abbastanza sicuro di se e pronto a controbattere ogni critica negativa.

“Io adoro le donne, sono estremamente più interessanti degli uomini. L’avrete sicuramente notato, ma adoro mettere i miei attori in una sorta di realtà aumentata, allucinata, e le donne di norma sono come allucinazioni. La loro bellezza ha sempre qualcosa di misterioso, di irreale, si inserisce alla perfezione nel tipo di estetica che cerco. Questo capita paradossalmente anche negli attori uomini, quanto più provi a far uscire il lato virile di Gosling o Mikkelsen, più il loro lato femminile esce fuori. Anche la creatività è estremamente femminile, potrei dire che anch’io ho scoperto la mia femminilità girando i miei film.”

Il film racconta di un girone infernale all’interno del quale l’apparenza e l’aspetto fisico sono tutto, basta una virgola fuori posto per essere messi da parte, rimpiazzati, un’opera sulla nostra ossessione dell’apparire sempre in ottima forma: “Il nostro corpo, che lo vogliamo o meno, invecchia anno dopo anno, anche se ce ne dimentichiamo. Cosa succede il giorno in cui ci vediamo allo specchio e scopriamo di essere diversi rispetto a ciò che pensavamo? Sapremo accettare questa cosa o diventeremmo talmente stupidi da trasformarci in mostri? Elle Fanning rappresenta questo, la purezza divorata da chi ha paura di essere sottomessa da lei. Come sempre, anche questa volta ho scelto di raccontare il tutto con il linguaggio della favola, tramite cui riesco a esprimere molta angoscia.”

Refn ha dunque girato un film tutto al femminile, gli uomini sono solo sullo sfondo, quasi inutili, inoltre ha mostrato tutta la durezza di un mondo – quello della moda – che esercita una pressione sulle donne davvero notevole, obbliga alcuni canoni estetici ecc. Si potrebbe quasi parlare di un film femminista, che mira a cercare qualche compromesso in più pur di abbandonare l’ossessione: “Vivo con una femminista, quindi potrei quasi dire di esserlo anch’io. Quando dico che odio gli uomini non lo dico per provocazione, penso proprio che le donne dovrebbero dominare il mondo, forse ogni cosa andrebbe meglio. Quando si tratta di arte, non credo molto alla parità, poiché la creatività si manifesta al di là del sesso di appartenenza. In tutti gli altri ambiti professionali però ci dovrebbe essere una uguaglianza assoluta. Le donne dovrebbero avere sempre gli stessi vantaggi e svantaggi degli uomini, gli stessi diritti. Anche se ho dipinto il mondo della moda in maniera famelica, è un quadro estremamente realista, tanto che alcune storie sono vere. Mi ha aiutato Abbey Lee Kershaw, una modella che ha lavorato al film, molte cose arrivano dalla realtà. C’è dunque qualcosa in questa industria che dovrebbe profondamente cambiare.”

 

Cannes 2016, Marion Cotillard presenta Mal de Pierres: “Creare un personaggio è come innamorarsi”

Per un regista, un attore, poter calcare il red carpet di Cannes per presentare un film in concorso al Festival è sempre un goal dal valore inestimabile; se poi a questo mondo si ha la fortuna di chiamarsi Marion Cotillard, allora può succedere di avere addirittura due titoli in competizione. L’attrice francese è sbarcata sulla Croisette con il suo primo, Mal de Pierres, pellicola diretta dall’attrice e regista Nicole Garcia, un antipasto di ciò che avverrà invece il 19 maggio, con l’arrivo del rampollo prodigio Xavier Dolan e la sua ‘fine del mondo’.

Ispirata in maniera molto libera a Mal di Pietre, il libro dell’italiana Milena Agus, l’opera si riscopre su grande schermo in maniera molto cambiata, a partire soprattutto dal setting, spostato dalla Sardegna a un paesino sperduto nel sud della Francia. Una scelta quasi obbligata, poiché parliamo di un progetto di totale fattura francese, unico intruso Alex Brendemühl, spagnolo di Barcellona nel ruolo del marito della Cotillard. Il Premio Oscar per La Vie En Rose è Gabrielle, una donna considerata isterica, nevrotica, di facili costumi; nonostante l’ardente desiderio, è per lei difficile trovare un uomo, viene instradata in un matrimonio combinato e poi spedita in una clinica privata per curare il suo ‘mal di pietre’, un calcolo che le rende difficile qualsivoglia gravidanza. “Quando ho letto il libro, mi sono subito innamorata della storia. È così arcaica e parla di differenti sfaccettature dell’amore, che è sempre sofferto, ambiguo, proprio questi dettagli mi hanno incantato” ha detto la regista Nicole Garcia. L’amore in ogni sua declinazione dunque, capace di dare profondo piacere e un attimo dopo enorme dolore, di prosciugare ogni speranza e poi regalare magnifiche illusioni.

Tutto questo vive e respira nel personaggio di Marion Cotillard, per cui non è stato affatto facile accettare il copione: “Ci ho messo tanto a rispondere, quando ho finito di leggere per la prima volta la sceneggiatura ero piuttosto preoccupata. Ci sono molte scene esplicite, inoltre Gabrielle soffre tantissimo per diversi motivi che scoprirete nel film, io che somatizzo tantissimo ero scettica sull’accettare. Poi però mi sono innamorata della storia, anche se mi sono presa un anno di riposo Nicole mi ha aspettato. Nonostante la follia di Gabrielle, amo comunque la sua passione, vive con un costante istinto primordiale, animalesco quasi, dal punto di vista attoriale mi dava davvero molti spunti per mettermi in gioco.

È importante raccontare storie simili anche per far capire cosa significa vivere con persone affette da disturbi psichici o della personalità. È un progetto onorevole.” Ma come ci si prepara davvero per un ruolo simile? Mai pacato, mai regolare, costantemente cangiante e dinamico? “Ovviamente dietro c’è tanta preparazione, lavorare a un personaggio simile è come innamorarsi di qualcuno. L’innamoramento ha i suoi tempi, le sue pause, se tante cose avvengono in modo naturale, c’è anche una parte volontaria di me che lavora senza sosta perché io processo avvenga. Poi ci sono i registi, c’è chi parla tantissimo, chi ti dice poco e niente, chi ti fa ripetere fino alla sfinimento. La cosa importante è sempre capire a fondo il ruolo che ti hanno affidato e dargli vita, in pratica devi costruire una nuova personalità da zero. Se ho bisogno di guardare nella mia vita per costruire un personaggio? Può succedere, ma fortunatamente non è stato questo il caso.”

Cannes 2016, Ken Loach dalla parte dei più deboli: “Il Welfare è una piaga europea”

A due anni da Jimmy’s Hall, presentato a Cannes nel 2014, Ken Loach torna sulla Croisette con un nuovo lavoro dalla parte degli ultimi, come del resto il regista britannico ha fatto dall’inizio della sua carriera. Girato a Newcastle con molti attori non professionisti, con i due protagonisti alla loro prima esperienza cinematografica o quasi, I, Daniel Blake fa della sua semplicità la sua forza, della sua umanità la sua emozionante qualità. A finire sotto i riflettori del set una storia di attesa e disperazione, quella di un 59enne malato di cuore troppo fragile per lavorare, troppo sano per raggiungere i punti necessari a ottenere un sussidio di invalidità. Per Daniel, il personaggio principale incarnato da Dave Johns, inizia così un calvario fatto di uffici, di ricorsi, di grandi rinunce e di morsi della fame; nonostante questo però non rinuncia a dispensare il suo amore per chi è ancor più in difficoltà di lui, come Rachel (Hayley Squires), madre single con due figli da sfamare. Il regista de Il Vento che Accarezza l’Erba tocca così lo scottante tema delle politiche del welfare in Inghilterra, raccontando un problema che però è diffuso praticamente in tutta Europa. “Al centro della nostra rappresentazione doveva esserci l’uomo, la sua umanità, per questo motivo abbiamo scelto una scenografia ridotta all’osso, allo stesso modo abbiamo optato per una fotografia essenziale, volevamo al centro della scena solo i personaggi. La storia è ambientata nel mio Paese, ma quello dell’assistenza alle persone più deboli della nostra società, più vulnerabili, è un problema europeo. Il numero di disoccupati, in attesa di un sussidio, cresce purtroppo a dismisura nel nostro continente, allo stesso tempo crescono i suicidi, un dramma enorme e scioccante” ha detto il regista incontrando la stampa del Festival.

Ken Loach 3

Regista che, come tradizione, ama lavorare con attori non professionisti, presi “dalla strada” o quasi, dagli stessi luoghi che poi va a raccontare su schermo: “Non è complicato lavorare in questo modo, con gente che non fa cinema in modo professionale. Ad esempio le persone del banco alimentare che si vede nel film sono davvero impiegati di quel posto, così come le persone che si vedono negli uffici avevano avuto esperienze simili in passato, è un processo davvero molto naturale, è la tecnica del neorealismo italiano, è una disperata ricerca di realtà”. Da questo meccanismo non si salvano neppure i due protagonisti, Dave Johns ad esempio è alla sua prima esperienza su grande schermo, il suo mondo è solitamente altrove, nei piccoli club, nel teatro underground della stand-up comedy, per Hayley Squires invece la recitazione è un mestiere relativamente nuovo: “È qualche anno che lavoro come attrice ma non ho mai fatto grandi ruoli. Quando il mio agente mi ha chiesto se conoscessi Ken Loach ho sgranato gli occhi, ho risposto CERTO. Così l’ho incontrato, abbiamo parlato per svariati minuti, mi ha chiesto della mia vita, dei miei figli, abbiamo improvvisato qualche dialogo preso dal copione, è stata davvero un’esperienza magnifica.”

Chi frequenta i Festival del cinema internazionali sa bene che i film proiettati presentano sempre dei sottotitoli, poiché in lingua originale. Nel caso di Cannes sono sempre presenti i sottotitoli francesi, in caso di lingua diversa dall’inglese sono presenti anche i sottotitoli inglesi. I, Daniel Blake è però un caso particolare: nonostante la lingua inglese, è stato presentato al pubblico e alla stampa comunque con il doppio sottotitolo francese/inglese. “Io vengo dal nord dell’Inghilterra” ha detto Dave Johns sorridendo, “e non sempre il mio accento è perfettamente comprensibile dagli stessi inglesi. Con il doppio sottotitolo abbiamo voluto aiutare il pubblico di Cannes”.

Cannes 2016, Jeff Nichols presenta Loving: “È la storia d’amore più pura della storia americana”

Il grande pubblico ha iniziato ad amarlo grazie ai sogni visionari e ai tornado di Take Shelter, al fango e al volto severo di Matthew McConaughey in Mud, al bimbo prodigio (e un po’ alieno…) di Midnight Special, Jeff Nichols questa volta sorprende un po’ tutti e a Cannes 69 porta un lavoro incredibilmente lineare e sincero, come nessuno si aspettava. Loving ha infatti poco a che fare con la filmografia a cui il regista dell’Arkansas ci ha abituati sinora, non è altro che la vera storia di Richard e Mildred Loving, due pionieri dei diritti civili in Virginia negli anni ’60. Due persone come tante, innamorate l’uno dell’altra e desiderose di metter su famiglia, di avere una casa grande e comoda con un grande terreno per lasciar giocare i figli. Perché dunque sono stati protagonisti di numerose battaglie nei tribunali americani, sino ad arrivare davanti alla Corte Costituzionale? Soltanto perché lui ha la pelle di colore chiaro, lei di colore scuro, e i matrimoni “misti” in Virginia non sono tollerati dalla legge; come non bastasse, gli viene contestato anche il reato di essersi sposati in uno Stato diverso da quello di residenza, il District of Columbia. Dalla notte in cui lo sceriffo della Contea di King and Queen fa irruzione nella loro camera da letto, inizia per loro un calvario fatto di fughe, avvocati d’ufficio, lettere, ansie e preoccupazioni.

Loving“È stato da subito un film speciale per me” ha raccontato lo stesso Jeff Nichols, “abbiamo avuto accesso a tantissimo materiale, abbiamo conosciuto la famiglia Loving e ci siamo appassionati a questa storia. Solitamente Hollywood prende la verità e la modella a suo piacere, questa volta invece volevo che sullo schermo finissero i fatti in modo semplice e diretto. Non ci sono molte congetture da fare, idee da rimettere insieme o altro, chi ha visto il film ha capito che ciò che si vede è ciò che conta vedere, niente di più semplice. Sicuramente attraverso la sceneggiatura parlo di politica e di diritti civili, ma non avevo intenzione di fare un film politico, noioso come un discorso; mi premeva raccontare la storia d’amore fra Richard e Mildred, che credo sia una delle storie d’amore più pure della storia americana. Sulle loro vicende esiste anche un documentario della HBO, quando ho visto il trailer prima di iniziare la scrittura del film mi è venuto da piangere; l’ho subito inviato a mia moglie che al telefono mi ha detto ‘Jeff io ti amo, ma se non fai questo film chiedo il divorzio’. Così sono andato avanti con estrema convinzione”.

Richard e Mildred Loving hanno avuto nella loro vita tre figli, anche se solo Peggy è ancora in vita oggi, “sono stato a casa sua” ha continuato Nichols, “c’era un’atmosfera strana, c’era della musica nella casa e moltissime informazioni sulla famiglia Loving. Mostrarle la sceneggiatura è stata la parte più difficile della lavorazione, avevo paura del suo giudizio, in fondo parlavo di suo padre e sua madre, della ‘sua gente’. Lei ha sfogliato pesantemente pagina dopo pagina, poi a un certo punto ha iniziato a piangere, ho capito che probabilmente avevo fatto centro. È il mio modo di onorare queste persone, che nella loro semplicità hanno fatto cose immense. Spero anzi che questo film dia il via a nuovi dibattiti sulla questione, non bisogna mai mettere da parte i diritti civili.” Protagonista del film insieme a un’intensa Ruth Negga un clamoroso Joel Edgerton, nel ruolo del complesso Richard Loving, un uomo rude ma gentile, dalle cento sfumature; la sua è un’interpretazione talmente convincente che molti hanno già iniziato a scomodare la parola Oscar, “in realtà ho già un discorso pronto, qui nel taschino” ha scherzato lo stesso Edgerton. Chissà che la stampa della Croisette non porti fortuna.

Cannes 2016, i fratelli Dardenne ancora al femminile: “Le donne sono il futuro”

Una grande pubblicità della nostra infanzia diceva sempre “Che mondo sarebbe, senza Nutella?”, ma si può dire praticamente la stessa cosa del Festival di Cannes senza i fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, che tornano anno dopo anno e di palme d’oro ne hanno già vinte due nella loro carriera. I due registi simbolo del Belgio, a 365 giorni quasi esatti dalla presentazione di Due Giorni, Una Notte con Marion Cotillard, tornano a raccontare una storia al femminile con protagonista Hadèl Haenel: La Fille Inconnue (qui la nostra recensione). La giovane attrice del cinema francese si fa portavoce e megafono di un concetto tanto nobile quanto fondamentale: non bisogna mai tirarsi indietro, quando si tratta di aiutare il prossimo. Nel film interpreta infatti un medico freddo, quadrato, una grande professionista ma attenta alle formalità, agli orari d’ufficio. La morte di una giovane donna vicino il suo studio medico, dopo una richiesta d’aiuto non ascoltata, le fa cambiare radicalmente modo di vedere la vita e il lavoro.

“Le donne sono il futuro dell’umanità, sono loro a spingere avanti la nostra società, per questo motivo è stato naturale affrontare un’altra storia al femminile” hanno detto i due registi incontrando la stampa, “parliamo di una donna che sente una responsabilità civile, mentre tutti attorno a lei non percepiscono niente.” Per molti rappresenta, almeno per gran parte del film, quei tanti europei che di fronte alla crisi dell’immigrazione tendono a voltare lo sguardo: “Noi raccontiamo storie individuali, ci interessano i personaggi e gli spettatori, ma ovviamente poi ognuno può vedere qualsiasi messaggio fra le righe dei nostri film. In questo caso in particolare raccontiamo di una donna che decide di non voltarsi, di sentire e perseguire la sua responsabilità, ma se qualcuno vede il nostro film e decide di non dover sentire niente, va bene uguale. Noi non vogliamo diffondere alcuna tesi. Cerchiamo di filmare la vita, ogni nostro film è un inno alla vita. Vogliamo che questo arrivi fino allo spettatore.”

Cannes 2016, foto: tutti i vincitori della 69esima edizione

Ecco tutte le immagini dei vincitori del Festival di Cannes 2016 e della Giuria Internazionale che ha assegnato i riconoscimenti.

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Cannes 2016 Ken Loach