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I, Frankenstein: prime foto dal set

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I, Frankenstein: prime foto dal set

Procede la produzione del film tratto dall’omonimo fumetto I, Frankenstein. Ora sono in corso le riprese del film sono in corso in Australia, alla regia Shawn Levy.

Hunger Games Sequel: Ancora Pg-13 e ultimo capitolo in due parti?

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Arrivano le prime notizie sul Sequel di Hanger Games, e nella fattispecie sulla possibilità che il secondo e ultimo terzo capitolo possano essere più violenti rispetto all’esordio, dato che il proseguo della saga di Suzanne Collins sia piuttosto colma di massacri. Oggi arriva la risposta della produttrice Nina Jacobson a rassicurare quella cerchia di piccoli fan che temevano un rating più alto per i sequel: 

Ryan Engle scriverà l’adattamento cinematografico del videogame Rampage

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New Line Cinema ha affidato a Ryan Engle il compito di scrivere l’adattamero per il grande schermo di Rampage, leggendario arcade

Amanda Peet in Identity Thief

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Amanda Peet (I fantastici viaggi di Gulliver) entra nel cast della commedia Identity Thief, inizialmente intitolata ID Thief; raggiunge Jason Bateman (Juno)

A Star is Born di Clint Eastwood parlerà di Kurt Cobain

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A Star is Born di Clint Eastwood parlerà di Kurt Cobain

Clint Eastwood sta lavorando al suo nuovo progetto, il remake A Star Is Born. I precedenti – il primo è del 1937, regia di William A. Wellman – sono incentrati sul rapporto tra una giovane di talento e il celebre attore che, innamoratosene, se ne fa mentore, per poi suicidarsi al progressivo eclissarsi della sua fortuna.

In una generosa intervista, lo sceneggiatore di Mr Eastwood, Will Fetters, ha rivelato che dalla tastiera del suo pc sta uscendo un A Star Is Born gravitante attorno alla figura di Kurt Cobain, con la cui prematura morte Fetters, un fan accanito, sembra non aver ancora fatto i conti; il film cercherà di raccontare cosa sarebbe successo se l’icona grunge non fosse morta, se fosse arrivata ai giorni nostri. Il film proporrà una generale riflessione sul rapporto tra industria e arte, tra necessità di far soldi e volontà di creare, sperimentare e ricercare: sarà questa la versione di Eastwood e Fetters, il senso profondo della parabola senza tempo di E’ nata una stella. La parte principale potrebbe andare a Tom Cruise, da tempo adocchiato dal regista e dalla Warner Bros. Quasi certa la presenza di Beyoncé.

Fonte: CraveOnline

Il wrestler Dylan “Hornswoggle” Postl sarà il nuovo Leprecano!

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Lionsgate e WWE Studios stanno gettando le basi per un reboot di Leprechaun, film horror del 1993 diretto da Mark Jones, primo di una serie

Mona Lisa smile: recensione del film con Julia Roberts

Mona Lisa smile: recensione del film con Julia Roberts

Mona Lisa smile  è un film del 2003 diretto da Mike Newell e con protagonisti Julia Roberts (Katharine Ann Watson), Kirsten Dunst (Betty), Julia Stiles (Joanna), Maggie Gyllenhaal (Giselle), Dominic West (Bill) e Marcia Gay Harden (Nancy).

Mona Lisa smile, la trama

1953: Katherine Watson è la nuova insegnante di Storia dell’Arte del prestigioso Wellesley College, che in realtà, negli Stati Uniti del dopoguerra dove molte donne sono state rimandate a casa dopo aver lavorato in fabbriche e uffici durante il secondo conflitto mondiale, prepara le sue ragazze solo allo scopo finale del matrimonio e della maternità. Katherine, elevatasi con lo studio dalle sue origini nella classe operaia, single a 36 anni in un’epoca in cui questo è inaccettabile, anticonformista, si scontra con allieve intelligenti ma a tratti ottuse, riuscendo a conquistare comunque la loro stima, in particolare quella di Betty, che capisce dopo un matrimonio infelice quanto altro ci sia  nella vita da scoprire e da fare. Katherine se ne andrà poi per la sua strada, lasciando in quelle ragazze e nelle sue colleghe, tra infelicità e gioia, un ricordo che forse potrà, pian piano, far cambiare loro vita.

Mona Lisa smile, l’analisi

Mike Newell affronta in questo film tematiche al femminile e femministe, scegliendo un momento importante per la Storia delle donne, quando gli anni Cinquanta crearono un riflusso all’indietro per molte di loro, appoggiato dalle stesse (emblematiche e anche leggermente agghiaccianti le parole con cui Joan respinge l’idea di andare a Harvard per sposarsi), ma dietro al quale si agitavano fantasmi vecchi e nuovi, quali quello dell’autorealizzazione e anche del fallimento crescente di molti matrimoni e unioni.

La ex fidanzata d’America Julia Roberts affronta un altro ruolo impegnativo, anche se diverso da quello di Erin Brokovich, per una figura femminile che rievoca diverse insegnanti di college e università, che dagli anni Cinquanta crearono poi la generazione di donne che diede vita al femminismo, in contrapposizione con la collega Nancy, un’ottima Marcia Gay Harden, insegnante ultraconformista di economia domestica, che non è riuscita ad elaborare il fallimento del suo matrimonio.

Nel cast non mancano una serie di future promesse del cinema nei ruolo delle studentesse e se Julia Stiles si è poi buttata soprattutto sulle commedie sentimentali e Ginnifer Goodwin è diventata protagonista della serie fantastica Once upon a time, non si possono non sottolineare il successo raggiunto da Kirsten Dunst, palma a Cannes per Melancholia di Lars von Trier dopo una carriera cominciata da bambina, e di Maggie Gyllenhaal, da allora sempre specializzata in ruoli di donna forte ed emancipata, magari d’epoca, come quello della suffragetta vittoriana nel recente Hysteria.

Mona Lisa smile riesce ad essere un inno alla autorealizzazione al femminile e al seguire il proprio cuore, lontano dai conformismi sociali, scoprendo cosa c’è oltre, nel pubblico o nel privato, tramite la cultura o i sentimenti. Non è il primo film a parlare di scuola, ma è uno dei pochi a farlo dalla parte delle bambine, come direbbe Elena Gianini Belotti, delle donne, e anche se l’azione è situata in un’epoca spesso idealizzata come gli anni Cinquanta, le tematiche possono essere ancora attuali oggi, in un mondo in cui la crisi economica pretende che si sacrifichino aspirazioni e che siano poi in definitiva le donne a pagare il peso più grande.

Una nota di colore: Diana Chapman Walsh, preside a Wellesley durante la realizzazione del film ed ex allieva negli anni Sessanta, ha dichiarato che la situazione nel college non era comunque così oppressiva e conformista come quella descritta nel film. Ma, si sa, un po’ di contrasti fanno bene ad una trama intrigante, soprattutto quando l’anticonformismo arriva dall’insegnante e ad essere conformiste sono le studentesse.

Creature del cielo: recensione del film di Peter Jackson

Creature del cielo: recensione del film di Peter Jackson

Creature del cielo è il film del 1994 diretto da Peter Jackson e con protagonisti nel cast Kate Winslet, Melanie Lynskey e Sarah Pairse.

  • Anno: 1994
  • Regia: Peter Jackson
  • Cast Melanie Lynskey (Pauline Parker Rieper), Kate Winslet (Juliet Hulme), Sarah Peirse (Honorah Parker Rieper), Diana Kent (Hilda Hulme), Simon O’Connor (Herbet Rieper)

La trama di Creature del cielo

 Christchurch, aprile 1954: un tranquillo pomeriggio prefestivo viene turbato da quello che sembra un incidente, la casalinga Honorah Parker è caduta malamente e si è fatta male, a seconda di quello che dice sua figlia Pauline con la sua amica Juliet, due adolescenti esagitate e fantasiose. In realtà, è l’ultimo atto di una vicenda che da due anni ha legato le due ragazze, compagne di scuola anticonformiste e ricche di fantasia, di ambienti diversi visto che Juliet è figlia di un docente universitario e Pauline viene da una famiglia di affittacamere, capaci di isolarsi in un universo fantastico, il Quarto Mondo, di vivere di letture e film, di creare tra di loro un rapporto unico e esclusivo, confinante con l’omosessualità.

I genitori di entrambe le ragazze, preoccupati di come si erano messe le cose, hanno cercato di dividerle, approfittando anche del divorzio dei genitori di Juliet, ma la reazione è stata terribile, e la madre di Pauline, odiata da sempre dalla figlia per vari rancori nascosti, ha pagato un rapporto con la realtà non più possibile. La vicenda alla base del film è realmente accaduta, Juliet e Pauline furono graziate dalla pena di morte per la loro giovane età, condannate all’ergastolo e liberate nel 1958 a condizione che non si incontrassero mai più.

Creature del cielo, opera seconda di Peter Jackson

Analisi: Il primo film di qualità di Peter Jackson, dopo anni di horror a basso costo e splatter però amatissimi da tutto un suo pubblico, fa vincere al regista il Leone d’Argento a Venezia, svelando al pubblico di tutto il mondo quello che in Nuova Zelanda è l’equivalente, sia pure con alcuni importanti distinguo, di fatti nostrani quali quelli di Pietro Maso, Doretta Graneris, Erika e Omar.

Creature del cieloJuliet e Pauline, antieroine che non si riesce a detestare, troppo prese dal loro ricco mondo interiore da non saper distinguere tra realtà e fantasia e quindi dal perdere valore per la vita reale e i suoi protagonisti, portano lo spettatore nel loro universo, tra riti sociali, cinema d’epoca, mondo fantasy reinventato e restituito con una perizia che non si troverà nella sia pure più fastosa  e comunque valida Trilogia dell’Anello.

Alternando i toni da critica graffiante sociale, da thriller e da fiaba, Creature del cielo è un film interessante e particolare, autoriale ma mai noioso, scomodo e leggibile sotto vari aspetti, compreso quello di percorrere le orme di una Jane Campion mettendo in scena la vita vista dagli occhi delle bambinacce terribili e politicamente scorrette, di fronte ad un universo cinematografico che rappresenta troppo spesso le adolescenti o come bombe sexy in erba o come vittime, ma mai in tutta la loro complessità, nel bene e nel male.

Creature del cielo non è un film a tematica gay in senso stretto, ma la difficoltà di essere omosessuali, soprattutto per due ragazze, negli anni Cinquanta, emerge tra le righe come in fondo anche una delle cause scatenanti di un delitto che ancora oggi suscita ricordi traumatizzanti in una nazione viva ma isolata da molti dei mali del mondo come la Nuova Zelanda, terra dai forti contrasti naturali. L’aver sposato il fatto che Juliet e Pauline fossero legate da un rapporto omosessuale non è piaciuto alla Juliet reale, diventata la scrittrice di thriller storici Anne Perry, che ha negato ogni coinvolgimento di quel tipo tra lei e la sua amica di allora, Pauline, che è stata pare la consulente di Peter Jackson per il film, ma della quale non si conosce la vera identità, e si mormora o che si sia fatta suora o che viva in una fattoria isolata allevando cavalli.

In Creature del cielo Peter Jackson riesce a tenere perfettamente in equilibrio due mondi, quello reale di una serie di eventi repressivi che portano all’omicidio, e quello fantastico, tra fiaba e cinefilia, con numerosi brani di film d’epoca con Orson Welles e altri divi del momento, con alcune sequenze indimenticabili, una cosa che non gli è riuscita fino in fondo nel simile Amabili resti. Accanto agli adattamenti tolkeniano di Jackson, Creature del cielo è un film da vedere o rivedere, per capire le origini del talento fantastico di un regista che era già di culto prima della sua opera più famosa.

Magic Mike: ecco un’altra foto di Alex Pettyfer

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Magic Mike: ecco un’altra foto di Alex Pettyfer

Ecco un’altra foto dals et di Magic Mike, il film che vede protagonista il giovane Alex Pettyfer accanto a Channign Tatum, e Matthew McConaughey.

Nel film Pettyfer è un giovane

Pirati! Briganti da Strapazzo: recensione del film

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Pirati! Briganti da Strapazzo: recensione del film

Capitan Pirata, un entusiasta sbruffone a capo di una ciurma tanto eterogenea quanto sgangherata, si è posto l’obiettivo di vincere il titolo di Pirata dell’anno. Capitan Pirata però un giorno si imbatte in Charles Darwin, che desideroso di impossessarsi del suo finto pappagallo, avendo riconosciuto nel volatile un esemplare di Dodo creduto estinto, che riesce a condurlo a Londra dove regna la Regina Vittoria, acerrima nemica di tutti i pirati. Pirati! Briganti da Strapazzo si presenta come un ottimo prodotto di intrattenimento sia per l’audience dei ragazzi che degli adulti.

Pirati! Briganti da Strapazzo, il film

I più giovani apprezzeranno la visione in 3D, i buffi personaggi, le scene d’azione realizzate magistralmente trattandosi di un film in Stop Motion, l’atmosfera che rimanda ai grandi classici del genere avventuroso sia nel cinema che nella letteratura. I più grandi invece, noteranno le molte citazioni cinematografiche, l’ironia che fa uso dello stravolgimento degli stereotipi di genere un po’ come in Shreck, le battute sagaci ed i perfetti tempi comici dei personaggi.

Pirati! Briganti da Strapazzo è egemonizzato dalla figura di Capitan Pirata, un misto tra il nostrano Brancaleone da Norcia e l’Ispecteur Clouseau interpretato da Peter Sellers nella serie La Pantera Rosa. Da un lato si crede un grande condottiero del mare, ha una fiducia spropositata nelle proprie capacità che lo porta ad intraprendere le avventure più spericolate e disperate; dall’altro sembra anche molto ingenuo, impacciato ma spesso saranno proprio questi suoi difetti a tirarlo fuori dai guai.

In Pirati! Briganti da Strapazzo i personaggi secondari comunque sono altrettanto accattivanti e ben costruiti a cominciare dai “rivali” di Capitan Pirata: rimane particolarmente impressa Cutlass Liz, la femme fatale di cui un po’ tutti i pirati sono innamorati, compreso Capitan Pirata.

I pirati della ciurma del Capitano, invece, non vengono mai chiamati tramite un nome proprio ma attraverso alcune caratteristiche che  li rappresentano: c’è quindi il Pirata con la sciarpa, una sorta di seconda edizione in chiave giovanile del Capitano; poi c’è anche il pirata Incredibilmente Procace che in realtà è visibilmente una ragazza mascherata con un’enorme barba ma nessuno sembra accorgersene; infine c’è il pirata Albino una sorta di “ bocca della verità” per il gruppo che mette in luce con estremo candore ciò che è sotto gli occhi di tutti.

Gli animatori della Ardman (lo studio d’animazione che ha realizzato il film ma anche, ad esempio, il pluripremiato Wallace and Gromit), sono riusciti ad integrare perfettamente le classiche tecniche di stop motion, con le più moderne tecniche d’animazione in CG (computer grafica) e l’animazione tradizionale a due dimensioni.

Un altro elemento interessante di Pirati! Briganti da Strapazzo e quello di far comparire in chiave caricaturale personaggi della storia mondiale come la Regina Vittoria e Darwin. Per quanto riguarda Darwin, lo stesso sceneggiatore Gideon Defoe (autore, tra l’altro, del libro da cui è tratto il film The Pirates! In ah Adventure with Scientists), ammette di non aver usato molto rispetto nei confronti di questo personaggio storico.

Infatti è tratteggiato come uno scienziato asociale, un classico nerd, che per metà del film cercherà continuamente di ingannare i pirati spalleggiato dalla suo Scimpanzuomo Mr. Bobo. Quest’ultimo per via dell’espressione costantemente seria e dei cartelli che usa al posto delle parole (è una scimmia e naturalmente non sa parlare), sembra essere un omaggio all’epoca del film muto ed in particolare al comico Buster Keaton.

Va menzionato il lavoro di doppiaggio che è stato fatto per questo film, fondamentalmente si tratta di un One Man Show dal momento che Capitan Pirata è il protagonista assoluto della storia anche la sua voce è egemone su tutte le altre. Sia nella versione inglese che in quella italiana abbiamo due nomi noti dello spettacolo: Hugh Grant e Cristian De Sica il quale riesce a dare al personaggio tutta la dirompente vitalità un po’ stile Musical che caratterizza entrambi. Sempre nell’edizione italiana troviamo, anche per una finalità squisitamente  promozionale, la voce di Luciana Littizzetto prestata al personaggio della Regina Vittoria, e anche questa è una scelta molto azzeccata poiché i toni acuti della Littizzetto riescono a rendere perfettamente il carattere autoritario ma allo stesso tempo isterico e civettuolo di questo personaggio.

Pirati! Briganti da Strapazzo è un ottimo film d’animazione sia a livello tecnico che a livello di contenuti e non delude certo  le aspettative con una storia ben costruita, ottimi dialoghi e perfetti tempi comici a livello narrativo, un’animazione sorprendentemente realistica, una sgargiante e fiabesca fotografia che esalta scenografie e personaggi estremamente curati a livello tecnico e visivo. Il finale aperto di Pirati lascia presagire un seguito: speriamo bene!

WB Studio Tour: ecco il live streaming dell’inaugurazione!

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Oggi, a partire dalle 16.00, la sezione dedicata a Harry Potter dei Leavesden Studios di Londra apre ufficialmente al pubblico.

Ecco a seguire il link al live streaming

Mia Wasikowska sarà Madame Bovary!

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Dopo Jane Eyre e Albert Nobbs, Mia Wasikowska tornerà di nuovo a recitare in costume con Madame Bovary, tratto dall’omonimo romanzo di Gustave Flaubert.

Già adattata numerose volte sul grande e piccolo schermo(la versione più celebre è quella firmata nel 1991 da Claude Chabrol con Isabelle Huppert), la tragica storia di Emma Bovary tornerà al cinema per la regia di Sophie Barthes su uno script di Rose Barreneche, che promette di offrirne una rilettura fresca e moderna. Rumours sostengono che Paul Giamatti sarebbe in trattative per il ruolo di Monsieur Homais, intimo amico del marito di Emma.

fonte : blogs.indiewire.com

Capitan America: prime indiscrezioni sul sequel!

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Capitan America: prime indiscrezioni sul sequel!

Non sarà Joe Johnston a dirigere il sequel di Capitan America: Il primo vendicatore.

Secondo quanto riportato da Vulture: “Abbiamo appreso che stanno iniziando le ricerche per un regista che si occupi del sequel di Captain America. Alcuni insider ci dicono che la shortlist iniziale di una decina di registi è stata ora ridotta a tre: George Nolfi, regista e sceneggiatore di The Adjustment Bureau, F. Gary Gray, noto per aver diretto The Italian Job, e Anthony e Joseph Russo di Community.”

Le riprese del film non inizieranno comunque prima del 2014.

Dark Shadows: nuovo spot tv

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Dark Shadows: nuovo spot tv

è appena uscito un nuovo spot tv di Dark Shadows, il nuovo film di Tim Burton in uscita nei cinema americani il prossimo 11 maggio.

Nel video vediamo ancora una volta il vampiro Barnabas Collins, interpretato da Johnny Depp, alle prese con la quotidianità della vita negli anni 70′ che cerca di porre rimedio a un piccolo problema di alito pesante…

 

La Banda Baader-Meinhof: il gruppo terroristico che stravolse la Germania

La Banda Baader-Meinhof è un film del 2008 diretto da Uli Edel con protagonisti Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Johanna Wokaleck, Nadja Uhl, Stipe Erceg e Alexandra Maria Lara.

In La Banda Baader-Meinhof Corre l’anno 1968 quando la Germania Ovest si appresta a ricevere la visita diplomatica dello Scià di Persia, Mohammad Reza Pahlavi. A coloro che accolgono festosamente per le strade l’importante ospite si mescolano gruppi nutriti di studenti i quali contestano pacificamente la politica totalitaria e filo-imperialista dello Scià. Ne scaturisce una sommossa istigata da ambigui facinorosi a cui le forze dell’ordine assistono volontariamente inermi sino a quando decidono di intervenire manganellando gli studenti indifesi. L’episodio di riprovevole violenza ha il suo culmine nell’omicidio di Benno Ohnesorg, dimostrante disarmato freddato con un colpo di pistola.

E’ da questo cruciale avvenimento che la giornalista di sinistra e filo-anarchica Ulrike Meinhof (Martina Gedeck) inizierà un calvario interiore che la condurrà inesorabilmente ad incrociare la strada della lotta armata. Fondamentale sarà l’incontro con Grudun Ensslin (Johanna Wokalek) e sopratutto Andreas Baader (Moritz Bleibtreu) due irrequieti rivoluzionari desiderosi di una guida ideologica finalizzata alla guerriglia urbana. Il nemico è l’imperialismo americano e di conseguenza il capitalismo dilagante e opprimente della società occidentale. La banda Baader-Meinhof, così come verrà presentata dai media, inizierà un’escalation di violenza che avrà come obiettivo prima le varie sedi diplomatiche statunitensi quindi le banche ed infine esponenti di spicco dell’establishment tedesco. Per anni la Germania occidentale sarà terrorizzata da questo gruppo armato che però troverà, in parte dell’opinione pubblica, anche non pochi sostenitori della loro paventata lotta di classe e anti-capitalista.

La Banda Baader-Meinhof: il gruppo terroristico che stravolse la Germania degli anni ’70

Uli Edel dirige questo appassionato film nel 2008 tornando ad affrontare un’impegnata tematica politico-sociale dopo quasi 31 anni, ossia da quel suo celebre quanto discusso Christiane F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino.

In La banda Baader-Meinhof Edel ricostruisce con puntiglio e fedeltà l’intera parabola storica che ha visto la genesi, l’affermazione e quindi la fine del gruppo terroristico di estrema sinistra che ha tenuto in scacco le autorità federali tedesche per quasi tutti gli anni ’70. Un film retto da una sceneggiatura importante e robusta in cui il regista alterna con sapienza ed efficacia sequenze di fiction con altre di carattere documentaristico, il tutto guidato da un montaggio brillante e coinvolgente che agevola non poco il ritmo narrativo.

Il film La Banda Baader-Meinhof Edel presenta la storia di questo gruppo armato con impeccabile completezza e approfondendo vari aspetti e punti di vista. Non solo la fredda cronaca di ciò che avvenne ma anche e soprattutto il travaglio interiore che portò l’ideologa della banda, la giornalista “borghese” Ulrike Meinhof, ad abbandonare tutti i suoi legami affettivi e intellettuali con il mondo civile in nome di un completo asservimento alla causa rivoluzionaria.

La Banda Baader-MeinhofIl film di Edel si fa apprezzare soprattutto per la capacità di mostrare ogni sfaccettatura ed ogni angolatura del fenomeno terroristico. Rispetto a molti film italiani che recentemente hanno raccontato il terrorismo di casa nostra, in La banda Baader-Meinhof lo spettatore non cade nella tentazione di essere adescato dai giovani protagonisti in quanto di essi si mostra senza remore la spietata violenza, ma al contempo si cerca di presentarne anche i lati umani.

La Banda Baader-Meinhof, un film vero quindi, asciutto ma coinvolgente, mai retorico o populista e ben che meno giustizialista. Un film che racconta e dipinge un quadro quanto mai esaustivo di un fenomeno storico recente e che merita di essere conosciuto lontano dagli echi emotivi di quei tumultuosi anni settanta. A rendere il film coinvolgente e credibile sono anche e soprattutto le eccellenti interpretazioni in cui compare anche il sempre ottimo Bruno Ganz che qui smette le ali di angelo custode per vestire i freddi panni di un poliziotto scrupoloso.

Ma su tutti ci preme sottolineare l’interpretazione straordinaria di Martina Gedeck la quale esprime con una capacità sorprendente la mutazione fisica e intellettuale di una donna normale, madre tenera e affettuosa, che gradualmente si tramuta in fredda ideologa di morte sino al tragico finale in cui cade vittima delle sue stesse angosce e sensi di colpa.

La banda Baader-Meinhof è un bellissimo film, l’ennesima riprova della buona salute in cui versa il cinema tedesco contemporaneo. Un cinema che in questi ultimi dieci anni ha sopravanzato di gran lunga gli altri paesi europei. Interpreti ineccepibili, sceneggiature ben fatte e registi in grado di miscelare il tutto con un ottimo montaggio e una fotografia di qualità. Ma soprattutto il patrimonio di un popolo che sta avendo il coraggio e l’intelligenza di guardarsi indietro senza vincoli ideologici e morali.

Paura e desiderio: un giovane Stanley Kubrick inedito e sconosciuto affronta il tema della guerra tra paura e desiderio

Paura e desiderio è il fim culto di Stanley Kubrick con protagonisti nel cast Frank Silvera, Paul Mazursky, Kenneth Harp, Stephen Coit e Virginia Leith.

“In questa foresta non si racconta una guerra che c’è stata o che ci sarà…ma si parla di una guerra qualsiasi”. Ecco l’apologo con cui una voce narrante fuori campo introduce lo spettatore nella storia che si sta andando a raccontare. Soldati di un non ben precisato esercito sopravvivono ad un atterraggio di fortuna in terra nemica, un nemico senza nome. Perduti a sei miglia dalla linea del fronte decideranno di avventurarsi lungo il fiume per scampare alla morte.

Quattro uomini disperati, impauriti e smarriti cui foschi pensieri echeggiano sino a stordirli e confonderli facendo vacillare ad ognuno le proprie identità. Scappare dal nemico? affrontarlo uccidendo un importante generale per dare un senso ad esistenze vuote? scelte e bivi da affrontare perchè risalire quel fiume porterà a ritrovare o a perdere se stessi.

Ha solo 25 anni Stanley Kubrick quando produce e dirige Paura e desiderio il suo primo, vero, lungometraggio. Autoprodotto con un budget ridottissimo, una lavorazione difficoltosa e piena di problemi tecnici in fase di missaggio, questo film è stato a lungo nascosto dal genio newyorkese in quanto il risultato finale non lo soddisfaceva a pieno.

Solo dal 2008 in Italia abbiamo la possibilità di reperire il dvd in lingua originale con sottotitoli ed una qualità dell’immagine molto approssimativa. Ma questo primo vagito cinematografico di un regista che in seguito scriverà pagine indelebili nella storia del cinema mondiale, è un insieme di spunti e idee su cui Kubrick tornerà spesso e ripetutamente nei film che dirigerà poi.

Paura e desiderio sono 68 minuti di un’intensità incredibile, pazzesca, un film tanto breve e sì artigianale quanto pregno di sostanza e di innovative scelte registiche. La guerra e la paura della morte, la violenza e l’assuefazione ad essa, temi che Kubrick riprenderà in film come Orizzonti di gloria, Arancia meccanica o Full metal jacket e che già ai suoi esordi erano tanto presenti nella sua mente. La geniale scelta di non specificare il contesto spazio-temporale e opporre soldati di eserciti non meglio precisati e che parlano la stessa lingua, senza distinzioni, perché la guerra e la violenza che ne deriva non ha colori, bandiere o nazionalità, è semplicemente fatta e voluta dagli uomini in quanto tali.

Paura e desiderio, l’esordio di Stanley Kubrick

La voce fuori campo come elemento distintivo e già presente da questo suo primo film e che quasi sempre caratterizzerà in futuro lo stile del maestro; le angosce, i pensieri, le paure e anche i desideri disperati prendono voce e si incrociano confusi come tante voci che escono e si perdono nell’aria. Un’atmosfera di angoscia crescente accompagnata da una musica incalzante e ossessiva e soprattutto quelle inquadrature tanto peculiari e mai banali dove abbondano i primi piani, di volti, di occhi sbarrati dal terrore o di mani contrite in un ultimo gesto di morte.

Guardando questo Paura e desiderio la mente corre ad un altro film di guerra dove l’introspezione dei vari personaggi è l’elemento portante e pregnante: La sottile linea rossa di quel Terrence Malick tanto acclamato e giustamente riconosciuto dalla critica internazionale. Si capisce come Kubrick sia arrivato molto prima di lui a intendere un film con queste finalità: fotografare la paura prima di un assalto, immortalare sguardi e pensieri di uomini prima che soldati.

Era il 1953, aveva solo 25 anni e da poco aveva smesso i panni del giovane fotografo che consegnava a Life istantanee su teneri e malconci scugnizzi degli slums newyorkesi, ma già faceva intendere, intuire di quale pasta fosse fatto. Era un perfezionista, maniacale potremmo dire, e per anni la sua vanesia ossessione di eccellenza ci ha negato la possibilità di conoscerlo meglio attraverso questa sua primissima pellicola…ci perdonerà se oggi disattendiamo il suo volere e ci avviciniamo ancora di più al suo genio anche attraverso questo piccolo quanto incredibile film.

Le 5 Leggende: Teaser Trailer Italiano

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Le 5 leggende (Rise of the Guardians) è un film d’animazione del 2012 diretto da Peter Ramsey e William Joyce e prodotto dalla DreamWorks Animation. Il film uscirà nelle sale cinematografiche statunitensi il 21 novembre 2012. Il 28 marzo 2012 è stato distribuito il primo trailer del film.

Gerard Butler in Motor City?

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Gerard Butler in Motor City?

Gerard Butler potrebbe entrare nel cast di Motor City, thriller diretto da Albert Hughes. Andrebbe ad interpretare il protagonista, un galeotto che, tornato

Colin Firth nel remake di Quasi amici

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Il premio Oscar Colin Firth è in trattative per entrare nel cast di Untouchable, remake americano del recente successo Quasi amici, film francese diretto

Niente Lancillotto per Colin Farrell

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Colin Farrell deve rinunciare ad Arthur & Lancelot; recenti indiscrezioni lo avevano indicato come potenziale Lancillotto.La parte avrebber richiesto notevoli

Poster in versione Lego per The Avengers!

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Poster in versione Lego per The Avengers!

E’ stato rilasciato uno spassoso poster che presenta gli Avengers della Marvel in versione Lego. Non si tratta di un omaggio isolato; la Lego ha infatti

Tre character poster di Bernie!

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Millennium Entertainment ha diffuso tre character poster di Bernie, macabra commedia diretta da Richard Linklater; dopo esser stata proiettata nel 2011 ai Film Festival

Schwarzenegger, Denny DeVito e Eddie Murphy nel sequel dei Gemelli!

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A sorpresa arriva la notizia che il sequel dei Gemelli, commedia cult di Ivan Reitman del 1988 nella quale Arnold Schwarzenegger e Danny DeVito scoprivano di essere fratelli gemelli, avrà un sequel.

La Furia dei Titani – Featurette La Chimera

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La Furia dei Titani – Featurette La Chimera

Ecco il video backstage de “La Chimera” , un demone che sputa fuoco e assume la forma d un insieme di tante bestie. Scopri le curiosità su questo personaggio nelle interviste alla troupe. Vi ricordiamo è già disponibile la nostra recensione de La Furia dei Titani

Ecco il nuovo logo per Man of Steel

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Ecco il nuovo logo per Man of Steel

Ecco finalmente un nuovo logo per Man of Steel, il reboot di Superman che vede protagonista nella tuta azzurra del super eroe di Metropolis Henry Cavill (The Tudors). Anche se il prossimo futuro cinematografico è pieno di super eroi pronti a sbancare i botteghini, non dimentichiamo che la nuova avventura dell’uomo d’acciaio uscirà al cinema nel 2013.

Il film è diretto da Zach Snyder e oltre a Cavill il cast comprende Amy Adams, come Lois Lane, Kevin Costner e Diane Lane, come Jonathan e Martha Kent e Michael Shannon come il Generale Zod oltre a Russell Crowe nel ruolo di Jor-El, padre biologico di Clarke/Superman.

Total Recall – Atto di forza – Teaser Trailer Italiano

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Total Recall – Atto di forza – Teaser Trailer Italiano

E’ online il teaser trailer di Total Recall, diretto da Len Wiseman, remake dell’omonimo film del 1990, entrambi ispirati da un racconto breve di Philip Dick dal titolo Ricordiamo per voi (We Can Remember It For You Wholesale). Con , , , , .

Django Unchained: parla il produttore Michael Shamberg

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Django Unchained: parla il produttore Michael Shamberg

Sono in corso le riprese di Django Unchained prossima pellicola  di Quentin Tatantino che uscirà in dicembre negli State, ultime indiscrezione parlano

Chloe Moretz sarà Lo sguardo di Satana

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Chloe Moretz sarà Lo sguardo di Satana

Chloe Grace Moretz sarà Carrie nel remake del classico horror di Brian De Palma. In regia Kim Peirce Trentasei anni dopo Sissy Spacek, Carrie ha un nuovo volto. E’ quello dell’astro nascente Chloe Grace Moretz, che il regista Kim Peirce e la MGM hanno scelto per il ruolo della protagonista nel remake del classico horror diretto, nel 1976, da Brian De PalmaL’attrice aveva recentemente partecipato al film Hugo Cabret di Martin Scorsese .

Marilyn Monroe all’asta

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A 50 anni dalla sua scomparsa alcuni scatti privati di Marilyn Monroe vengono battuti all’asta, a lei è dedicato quest’anno il poster del Festival di Cannes.

Le fotografie in questione sono del 1953, la Monroe aveva 27 anni, era nel pieno della sua breve ma scintillante carriera. Marilyn Monroe si trovava sul set di Niagara, film diretto da Henry Hathaway. Dalle prime indiscrezioni che emergono ci sarebbero, fra queste, degli scatti bollenti che ritrarrebbero Marilyn nuda, in posa per un calendario.

Il Castello nel cielo – Trailer Italiano

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Il Castello nel cielo – Trailer Italiano

Ecco il Trailer italino di Il Castello nel cielo, dal 25 Aprile al cinema. La giovane Sheeta è tenuta prigioniera dal cinico colonnello Muska a bordo di un’aeronave diretta verso la fortezza Tedis. Durante il volo, in una notte rischiarata dalla luna, l’aeronave viene attaccata da una banda di pirati guidata dall’intrepida Ma Dola, che vuole impossessarsi del ciondolo che la ragazzina porta al collo. Questo ha un valore inestimabile: permette di vincere la forza di gravità e localizzare la leggendaria isola fluttuante di Laputa, dove – si racconta – sono custoditi immensi tesori e un potere inimmaginabile. Sheeta riesce però a fuggire, finendo tra le braccia di un giovane minatore di nome Pazu che, da quel momento, decide di proteggerla unendosi a lei nella ricerca dell’isola e dei suoi misteri.

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