We Want Sex la
fabbrica della Ford nell’Essex dà lavoro a 55mila operai e 187
donne incaricate di cucire i sedili in pelle delle automobili.
Purtroppo però l’ala della fabbrica destinata alle donne è
completamente rovinata dalla pioggia e per di più è molto
calda.
Costrette a lavorare in quelle
condizioni le operaie danno vita ad una rivolta quando vengono
classificate come “non qualificate”. Ascoltate dai sindacati, dalla
comunità, dalle donne borghesi e dal governo, le operaie daranno
vita allo sciopero che porterà alla legge sulla parità di
retribuzione.
Nigel Cole mecolando commedia e
dramma ricostruisce le vicende delle operaie di Dagenham,
affrontando temi importanti con un tono che è si leggero ma che
rende perfettamente l’importanza di quell’evento. Vengono
sottolineate la forza, l’intraprendenza e il coraggio delle
protagoniste che, nonostante tutte le difficoltà che incontrarono,
riuscirono ad ottenere ciò che volevano.
L’ultimo esorcismo: il reverendo
Cotton Marcus, in piena crisi di fede, viene chiamato dal signor
Luois Sweetzer per un esorcismo. Marcus decide di andare ma porta
con se un cameraman ed un tecnico del suono per registrare
l’esorcismo e dimostrare che i posseduti sono solamente dei malati
mentali. Quando giunge nella vecchia fattoria in Lousiana, il
reverendo si trova però a dover affrontare un orribile verità….la
giovane Nell è veramente posseduta da un demonio! Sconvolto e
spaventato Marcus dovrà cercare di salvare la giovane ragazza e se
stesso dal terrificante male che possiede Nell.
Seguendo la scia di “The
Blair Witch Project” e “Paranormal
Activity” Daniel Stamm dirige questo nuovo horror dove la
paura e il terrore vengono resi non solo dai terribili movimenti di
macchina che creano l’effetto di documentario come nei film sopra
citati, ma anche attraverso effetti speciali tipo “L’Esorcista” ma
in versione moderna, dove la protagonista si contorce in movimenti
innaturali e parla con voce infernale.
Incontrerai l’uomo dei tuoi
sogni: Alfie e Helena sono una coppia ormai sposata
da tanti anni, con una figlia, Sally, indipendente e sposata.
Improvvisamente però in Alfie scatta una scintilla, nasce in lui la
paura della vecchiaia…così decide di dare una svolta alla sua vita
e dopo aver lasciato la moglie si fidanza e si sposa con una
giovane e appariscente escort, Charmaine. Helena è disperata e per
cercare di riprendersi si rivolge prima ad uno psicologo poi affida
la sua vita ad una stravagante veggente che si dice in grado di
predire il futuro. Nel frattempo anche il matrimonio di Sally ha
preso una brutta piega. Infatti il marito Roy, dopo aver avuto
successo grazie ad un suo romanzo, entra in crisi e cerca
ispirazione in una ragazza che spia dalla finestra di casa sua.
Mentre Sally cerca di realizzare il suo sogno lavorativo e inizia
ad innamorarsi del suo datore di lavoro, Greg…
Woody Allen torna al cinema con questa commedia sentimentale che,
come la maggior parte dei suoi film precedenti, parla di vita,
delle difficoltà di trovare una stabilità sentimentale e
psicologica, dove ognuno tenta di realizzare i propri sogni ma alla
fine non si ritrova nulla in mano. Per Allen la vità non è un
granché, ma solo affrontandola con leggerezza e un pizzico di
follia si può cercare di essere felici.
Tre all’improvviso: Holly
è una giovane pasticcera, possiede un caffè che spera di
trasformare in un ristorante, ha una grande amica, Alison,
felicemente sposata con Peter. Un giorno Alison organizza un
appuntamento al buio per Holly con l’amico di Peter, Eric Messer,
un tecnico sportivo di una rete televisiva nazionale. I due però
non si sopportano, non fanno altro che litigare. Quando però nelle
loro vite entra Sophie, figlia di Alison e Peter, i due dovranno
accordarsi per viver insieme. Infatti la coppia sfortunatamente
muore in un terribile incidente e nel testamento designano Holly e
Eric come affidatari della figlia Sophie. Almeno finché la bimba
non compie diciotto anni i due dovranno sopportarsi per il suo
bene.
Greg Berlanti dirige questa
commedia tutta incentrata su una famiglia poco tradizionale dove
spiccano la bellezza e la comicità dei due protagonisti, Katherine
Heigl e Josh Duhamel.
Jackass 3D: Johnny
Knoxville e compagni tornano con un nuovo esilarante film dove i
protagonisti esibiscono i loro corpi sottoponendoli a terribili
“torture”. Come sempre le loro performance sono tanti stravaganti
quanto dolorose…possiamo vedere un babbo natale in cima ad un abete
che sta per essere abbattutto, un bungee jumping dentro una latrina
piena di feci, gli stuntmen vengono sottoposti alla potenza dei
reattori di un jet, devono bere un bicchiere pieno di sudore,
cercare di ammansire un ariete con il suono di una tromba, scappare
da tori impazziti, sopportare punture di api e scorpioni e tanto
altro…Insomma, come sempre Johnny Knoxville, insieme ai suoi fidati
compagni, mettono in scena l’idiozia più pura e senza senso con gag
che non sono di certo adatte a persone dallo stomaco debole!
Nowhere Boy: è il 1955, John
Lennon ha quindici anni e vive a Liverpool con gli zii. E’ un
adolescente come gli altri, un po’ ribelle e molto intelligente, ma
la sua vita viene scolvolta quando scopre che la sua vera madre,
Julia, abita poco distante da lui. Una volta conosciuta, Julia lo
incoraggia ad intraprendere la strada del rock’n’roll andando
contro tutto ciò che gli aveva sempre insegnato la zia Mimi, ossia
studiare e diventare un bravo e serio uomo borghese. John però
segue i consigli della madre e proprio nel mondo della musica
incontra Paul McCartney.
Sam Taylor Wood porta sullo schermo
il ritratto di un John Lennon giovane ed affascinante, intelligente
e sensibile che ha dovuto attraversare molte difficoltà familiari
prima di affermarsi nel mondo del rock. Un film che parla non solo
della vita del grande artista ma anche del rock anni ’50, di una
generazione che vive a Liverpool, ribelle e trasgressiva.
Tornando a casa per
Natale: cinque storie si intrecciano il giorno di
Natale a Wartown, in ex Jugoslavia, e a Skogli, in Norvegia: Jordan
un ex campione di calcio ormai divenuto un barbone alcolizzato
tenta di tornare a casa per festeggiare il Natale con la famiglia;
Paul, uno studente che, pur di passare la festività con la sua
ragazza musulmana, mente sulla sua religione; un uomo che per
vedere i propri figli è costretto a travestirsi da Babbo Natale; ed
infine due coppie, una che fa nascere il proprio figlio in un
cottage senza acqua ma solo grazie all’aiuto di un buon medico, e
l’altra coppia dove lei è disperata perché il suo amante non si
decide a lasciare la moglie.
Bent Hamer racconta un Natale
differente rispetto ai soliti film che occupano le sale
cinematografiche in questo periodo dell’anno. E’ un Natale buio e
freddo, in una piccola cittadina dove vivono uomini e donne normali
che come tutti vogliono trascorrere un Natale a casa con i proprio
cari….ma è proprio questo che può accentuare o cancellare le tante
tensioni che esistono in qualsiasi famiglia.
Il responsabile delle risorse
umane: il responsabile delle risorse umane del più
grande panificio di Gerusalemme non sta vivendo una vita felice: la
moglie lo ha lasciato e la figlia si è allontanata da lui. Svolge
un lavoro che fondamentalmente non gli piace, è un lavoro
ripetitivo, alienante e soprattutto che ti riduce al minimo i
rapporti interpersonali. Tutto cambia quando, un mese dopo averla
licenziata, una donna rumena muore in un attentato suicida. La
fabbrica e il responsabile delle risorse umane vengono accusati da
un giornalista di essere negligenti, dato che la donna per un
errore burocratico risulta ancora sul loro libro paga. Inoltre
essendo un immigrata e non avendo parenti rischia di rimanere in
obitorio perché nessuno è in grado di riconoscere il cadavere.
Quinidi il responsabile delle risorse umane decide di partire per
un viaggio: si dirige nel paese natale della donna alla ricerca di
qualche parente che possa identificarla…ovviamente insieme alla
bara!
Eran Riklis dirige questo
film ispirato al romanzo di Abraham B. Jehoshua. Al
centro i temi dell’immigrazione, del conflitto israelo-palestinese
(infatti inizialmente ci troviamo a Gerusalemme) e del viaggio on
the road come riscoperta di se stessi e dei valori fondamentali
della vita.
Mià e il Migù: in un
piccolo villaggio dell’America del Sud vive Mià insieme al padre,
Pedro. Sfortunatamente la madre di Mià è morta e quando il padre è
costretto a lasciare il villaggio per lavoro, la piccola bambina
viene affidata a tre vecchiette. Nel frattempo Pedro è all’opera in
un grande cantiere dove l’imprenditore Jackhide vuole costruire un
complesso alberghiero. Tutto questo però sta distruggendo lo
splendido paesaggio circostante e così strane forze della natura
cercano di fermare i lavori causando danni. Ma proprio a causa di
queste forze crolla una galleria sotto la quale rimane intrappolato
Pedro. Mià, durante la notte, si sveglia di soprassalto con un
brutto presentimento…così, dopo aver preso i suoi tre amuleti,
parte per raggiungere il padre. Attraverso deserti e montagne Mià
incontra molte creature fino ad arrivare ad una foresta dove
conosce i Migù, gli spiriti che proteggono la natura e che cercano
di fermare i lavori al cantiere. Nel frattempo Jackhide, venuto a
sapere dei problemi sul lavoro, si reca sul posto e decide di dare
la caccia ai Migù insieme al figlioletto Aldrin. Ma nella foresta
il perfido Jackhide colpisce il sacro albero dei Migù che è il
cuore della Terra. Inizierà una catastrofe ambientale che solo Mià,
insieme all’ormai amico Aldrin e ai Migù, riuscirà a fermare.
Jacques Remy Girerd dirige questo film d’animazione che affronta
non solo tematiche ecologiste, esortando gli spettatori a far
qualcosa di concreto per salvare questo nostro mondo, ma anche temi
come: il rapporto padre-figli e le differenze economiche tra Nord e
Sud. Un bel film che nel 2009 ha già ricevuto l’Oscar Europeo come
miglior film d’animazione.