Arriva il trailer di
Candidato a Sorpresa, commedia sulla politica americana con Will
Farrell e Zach Galifianakis.
Candice Patton: 10 cose che non sai sull’attrice
Celebre per i suoi ruoli televisivi, l’attrice Candice Patton sta piano piano costruendo la sua carriera attoriale attraverso prodotti che le consentono di raggiungere facilmente un vasto pubblico, permettendole così di dimostrare il suo talento in contesti e personaggi sempre diversi. Grazie al genere dei cinecomic, l’attrice sembra ora aver trovato la propria strada.
Ecco 10 cose che non sai di Candice Patton.
Candice Patton carriera
1. I film. Non particolarmente ricca, la sua carriera sul grande schermo comprende per ora soltanto tre film. L’attrice è infatti comparsa in The Craiglist Killer (2011), Commander and Chief (2012) e nel film The Guest (2014).
2. Le serie TV. Particolarmente più variegata è invece la carriera televisiva, grazie alla quale l’attrice deve la sua fama. Debutta infatti nel 2004 in alcuni episodi della soap opera Febbre d’amore, per poi prendere parte ad alcuni episodi di Beautiful (2007). Successivamente partecipa alle serie Entourage (2009), Castle (2009), Heroes (2009), Il tempo della nostra vita (2008-2009), Cose da uomini (2011), The Game (2013), Supergirl (2017), Arrow (2017), Legends of Tomorrow (2017). Dal 2014 è tra i protagonisti della serie The Flash nel ruolo di Iris West.
Candice Patton Instagram
3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 1,7 milioni di persone. All’interno di questo la Patton è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago in compagni di amici e colleghi. Non mancano inoltre foto tratte dai set o dalle premier a cui l’attrice prende parte.
Candice Patton Lucille Ball
4. Lucille Ball è la sua fonte di ispirazione. La Patton ha dichiarato di aver desiderato diventare un’attrice dopo aver cominciato a seguire l’attrice Lucille Ball, nota comica statunitense divenuta in seguito la prima donna a dirigere uno major televisiva. La Ball è stata sempre una grande fonte di ispirazione per la Patton, che la cita come colei che l’ha spinta a raggiungere le proprie ambizioni.
Candice Patton Iris West
5. E’ apparsa in questo ruolo in più di una serie. L’attrice è nota per il ruolo di Iris West, personaggio della serie The Flash. La Patton ha poi ripreso lo stesso ruolo comparendo in alcuni episodi di altre serie targate DC Comics quali Supergirl, Arrow e Legends of Tomorrow.
6. Non era ben vista per questo ruolo. In seguito alla notizia del suo casting come Iris West, numerosi fan del personaggio hanno protestato poiché il personaggio ha la carnagione bianca, mentre l’attrice è di colore. Tali critiche sono state dimenticate nel momento in cui l’attrice ha dimostrato di poter dare un fedele ritratto del personaggio al di là del colore della pelle.
Candice Patton The Flash
7. Ha cercato un modo originale per superare il provino. L’attrice ha dichiarato che per il provino per il ruolo in The Flash aveva solamente due minuti per generare un feeling con l’attore Grant Gustin, interprete del supereroe del titolo. Così, inaspettatamente, l’attrice iniziò ad abbracciare l’attore mentre recitavano le loro linee di dialogo. La cosa rese la scena tenera e goffa allo stesso tempo, il che sembrava essere proprio ciò che i produttori cercavano.
Candice Patton precedenti lavori
8. Ha lavorato in un ristorante di gamberetti. Una volta arrivata a Los Angeles in cerca di lavoro nell’industria dello spettacolo, l’attrice trovò temporaneamente lavoro nel ristorante Bubba Gump Shrimp, specializzato in gamberetti. La Patton sperava di potersi così mantenere nell’attesa di ottenere un buon ruolo, ma si licenziò dopo poche settimane poiché non riusciva ad imparare tutte le varietà di gamberetti del menù.
Candice Patton popolarità
9. Non le piace essere fotografata. L’attrice ha dichiarato di non saper gestire come vorrebbe la sua popolarità, e che ci sono giorni in cui non si sente a suo agio per essere fotografata. Piuttosto ha dichiarato che preferirebbe sedersi ad un bar e prendere un caffé con i propri fan, proprio come delle persone normali.
Candice Patton età e altezza
10 Candice Patton è nata a Jackson, negli Stati Uniti, il 24 giugno 1985. L’altezza complessiva dell’attrice è di 163 centimetri.
Fonte: IMDb
Candice Accola: 10 cose che non sai sull’attrice
Candice Accola è una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il mondo delle serie tv grazie alle sue diverse interpretazioni. L’attrice si ha dato vita ad una bella gavetta e si è fatta apprezzare in tutto il mondo grazie ai suoi ruoli e soprattutto alla serie The Vampire Diaries. Ecco dieci cose da sapere su Candice Accola.
Candice Accola serie tv
1. Le serie tv e la
carriera. La carriera dell’attrice è iniziata nel 2007,
debuttando nel mondo della recitazione con il film Pirate
Camp. Inseguito, ha lavorato a molte serie tv, iniziando con
How I Met Your Mother (2007) e proseguendo con
Supernatural (2009), Greek – La confraternita
(2009) e Drop Dead Diva (2010). I suoi ultimi lavori per
il piccolo schermo sono stati
The Vampire Diaries (2009-2017),
The Originals (2018) e The
Orville (2019).
2. Ha lavorato anche in diversi film e Videoclip ed è anche produttrice. L’attrice non ha svolto la sua attività solo per il piccolo schermo, ma ha lavorato spesso al cinema. Tra i vari film a cui ha partecipato, vi sono Juno (2007), X’s & O’s (2007) e Deadgirl (2008). Inoltre, ha partecipato ad alcuni videoclip, come Dancing Crazy di Miranda Cosgrove (2010) e Love Don’t Die (2013). In quanto produttrice, invece, ha lavorato alla realizzazione di due episodi della serie Dating Rules from My Future Self (2012).
Candice Accola Instagram
3. Ha un profilo molto seguito. L’attrice, come molti altri suoi colleghi, ha aperto un proprio account Instagram che è seguito da qualcosa come 6,7 milioni di persone. Sul social l’attrice ha un vero e proprio tripudio di foto, tra immagini che la ritraggono protagonista di momenti di svago o di lavoro e ritratti di momenti con gli amici e con la famiglia.
Candice Accola marito
4. È sposata da qualche anno. Il 18 ottobre del 2014, l’attrice ha sposato il musicista Joe King dopo tre anni di fidanzamento. I due si sono conosciuti per la prima volta ad un evento del Super Bowl e la loro storia è potuta nascere grazie anche a Nina Dobrev che ha dato il numero della sua amica a King. La loro relazione andava talmente a gonfie vele che nel maggio del 2013 è arrivata la proposta di matrimonio.
5. Ha avuto un fidanzato famoso. Prima di conoscere il suo attuale marito, l’attrice ha condiviso del tempo con un collega. Il ragazzo in questione sarebbe proprio l’attore Tyler Hoechlin, con cui si sarebbe frequentata tra il 2004 e il 2005.
Candice Accola figli
6. È mamma di una bambina. Dal matrimonio con Joe King, l’attrice è diventata mamma: infatti, il 15 gennaio del 2016 ha dato alla luce la loro prima figlia, Florence May King. Inoltre, ha anche due figliastre, Ava ed Elise, figlie di King e nate da un precedente matrimonio.
Candice Accola The Vampire Diaries
7. Si è dovuto ovviare
rispetto la sua gravidanza. Il fatto che Accola fosse
incinta doveva essere giustificato nella serie e si è dovuto
trovare un escamotage. Alla fine, si è deciso di optare per una
sola considerazione: siccome Caroline è un vampiro e non può
rimanere incinta, gli autori hanno scritto che la congrega dei
Gemelli aveva trasferito i gemelli di Jo e Alaric in Caroline
quando Jo morì.
8. Era entusiasta di lasciare l’evoluzione del personaggio in mano agli autori. L’attrice non ha mai cercato di imporre un proprio punto di vista, ma ha sempre apprezzato il fatto di non sapere mai cosa sarebbe accaduto a Caroline, il proprio personaggio.
9. Ha stretto molte amicizie sul set. L’attrice ha avuto modo di instaurare legami profondi con i suoi colleghi di set. Infatti, è molto amica di Nina Dobrev, Kat Graham, Ian Somerhalder e Michael Trevino. Inoltre, molti di loro hanno anche presenziato alle sue nozze.
Candice Accola: età e altezza
10. Candice Accola è nata il 13 maggio del 1987 a Houston, nel Texas, e la sua altezza misura complessivamente 173 centimetri.
Can You Keep a Secret?, recensione del film con Alexandra Daddario #RomaFF14
Rivelare i propri segreti può essere pericoloso, e lo sa bene Alexandra Daddario, protagonista del film Can You Keep a Secret?, trasposizione dell’omonimo romanzo di Sophie Kinsella, autrice anche di I Love Shopping. Diretto da Elise Duran, il film è stato presentato ad Alice nella Città, sezione parallela della Festa del Cinema di Roma.
Protagonista del film è Emma, che nel momento in cui crederà di stare per morire durante un volo aereo, rivela tutti i suoi segreti più intimi e personali al suo vicino di posto. In un secondo momento, a pericolo scampato, la ragazza scopre che quello che riteneva essere uno sconosciuto non è altri che Jack, l’amministratore delegato della compagnia presso cui lavora. Quanto rivelatogli da Emma, dunque, le si ritorcerà inaspettatamente contro, in un susseguirsi di situazioni comiche e imbarazzanti.
Can You Keep a Secret?, una commedia romantica tra segreti e rivelazioni
Il film con protagonista Alexandra Daddario si inserisce all’interno di una lunga lista di commedie romantiche con protagoniste femminili. Queste sono il più delle volte donne in carriera rinchiuse all’interno di una sterile quotidianità, alla ricerca di un evasione offerta da nuove avventure o, appunto, da un grande e improvviso amore. Questa nuova pellicola non fa eccezione. Segue i criteri base di questo filone, portando la sua protagonista da una situazione di svantaggio ad una nuova coscienza di sé, tramite la quale sarà possibile affermarsi.
Can You Keep a Secret? trova dunque nella sua protagonista il vero punto di forza. Alexandra Daddario risulta convincente nel ruolo, seppur non completamente valorizzata. La natura contraddittoria e goffa del personaggio viene arricchita dall’espressività dell’attrice, la quale riesce a farsi apprezzare come vero motore trainante del film. Attraverso di lei si arriva così al messaggio che la storia vuole portare all’attenzione, ovvero che la sincerità è sempre l’ingrediente segreto per far funzionare i rapporti. Una morale semplice, probabilmente banale, portata avanti con tutti gli stereotipi del caso, ma che in fin dei conti riesce a raggiungere lo spettatore.
Can You Keep a Secret?, non tutte le storie d’amore sono buone
Non è tuttavia il modo in cui viene trasmesso il messaggio del film il problema di questo. Una sceneggiatura e una messa in scena povere non aiutano il film a trovare nuovi modi espressivi rispetto a quelli visti in qualunque altra opera di questo filone. Ovviamente il film deve probabilmente i suoi limiti di sceneggiatura alla sua fonte originaria, il romanzo da cui è tratto. Eppure nella scrittura per lo schermo non si è evidentemente riusciti a riproporre la storia evitando di affidarsi ai soliti cliché del caso. Il tutto appare così rallentato da una costruzione poco incisiva, che non permette ai personaggi di essere approfonditi né quindi di poter empatizzare con loro.
La stessa messa in scena appare carente, senza inventive visive che avrebbero potuto rendere più brillante la narrazione. Al contrario è ricorrente l’alternanza di montaggio tra il segreto rivelato e la sua riproposizione nel presente, tecnica che risulta particolarmente didascalica e non fa che rallentare lo svolgimento. Pur nella sua breve durata, il film appare infatti più lento del dovuto, senza un reale o concreto sviluppo. Per quanto possa essere in grado di raccontare una classica storia d’amore, il film pecca nel non ricercare un’originalità che avrebbe potuto conferirgli un’attrattiva maggiore, o quantomeno nuova, rispetto alle altre pellicole del filone.
Can You Keep a Secret?, Alexandra Daddario presenta il film alla Festa del Cinema #RomaFF14
L’attrice Alexandra Daddario, celebre per i suoi ruoli in True Detective e Baywatch, porta alla Festa del Cinema di Roma il suo nuovo film da protagonista, e di cui è anche produttrice. Can You Keep a Secret? è diretto dalla regista Elise Duran, ed è tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice Sophie Kinsella, già autrice del libro da cui è stato tratto il film I Love Shopping.
La trama del nuovo film verte intorno ad Emma, interpretata dalla Daddario, la quale lavora come assistente marketing per un’importante azienda. Durante un viaggio, l’aereo sul quale stava viaggiando rischia di precipitare e, senza rendersene conto, Emma inizia a raccontare tutti i suoi segreti all’uomo che le è seduto accanto. Quell’uomo, poi, si rivelerà essere il suo capo, Jack Harper, fondatore dell’azienda.
“Ho deciso di partecipare al progetto, – esordisce l’attrice in conferenza stampa – perché leggendo il libro vi ho trovato dentro tanta dolcezza ed un messaggio di fondo che mi ha affascinato.”
L’attrice passa poi a parlare della sua esperienza di produttrice, in un film da lei molto sostenuto. “Desideravo inoltre da tempo partecipare come produttrice ad un film incentrato sul femminile, poter dare il mio contributo. Questo si è verificato sia davanti che dietro la macchina da presa, dalla regia alla scrittura e fino alle interpretazioni. La storia è incentrata su donne forti, in posizioni di vero potere, e ognuna di loro sa cosa vuole e come conquistarlo.”
“Alexandra e gli altri produttori hanno amato da subito il libro, – afferma invece la scrittrice del romanzo – e desideravano trasportarlo così com’era. L’abilità è stata quella di averlo reso contemporaneo, apportando modifiche ma rimendovi fedeli. Perché i suoi contenuti sono universali, con un cuore e problemi che riguardano ognuno di noi.”
La parola passa poi alla regista del film, che rivela di come sia stata “una grande responsabilità mettere mano ad un’opera così popolare. Ammetto di averla vissuta anche come un peso in alcuni momenti, ma grazie a dei collaboratori fantastici tutto è andato per il verso giusto, e spero di essere riuscita a conservare lo spirito intrinseco del romanzo.”
La parola torna poi ad Alexandra Daddario, che ripercorre brevemente la sua carriera fino a qui, divisa tra cinema e televisione. “Da quando ho iniziato a recitare ad oggi, cinema e TV sono evoluti molto, la stessa Hollywood è evoluta parecchio, e oggi le differenze tra le due forme di intrattenimento sembrano essersi annullate. In generale è cambiato il modo di consumare i prodotti. Personalmente non ho mai vissuto lo stigma di essere un’attrice di TV piuttosto che di cinema, e penso che sia così un po’ per tutti oggi. Si passa tranquillamente dall’uno all’altro mezzo. Inoltre oggi vengono realizzate serie davvero fantastiche, che sono quasi come devi veri e propri film, solo molto più lunghi. C’è la possibilità di fruire in modo nuovo di queste, e tutto ciò ha aperto le porte a numerose nuove voci e personalità, permettendolo loro di inserirsi nel settore. Questo mi sembra dunque un periodo di grandi opportunità per tutti.”
Can Yaman: ecco i prossimi progetti del protagonista di Viola come il mare
A tre mesi dal debutto su Mediaset Infinity e Canale 5, Viola come il mare 2 – proprio come la sua prima stagione – ha avuto il suo passaggio su Netflix. Un passaggio automatico, considerando il successo ottenuto, che l’ha catapultata subito nella Top 10 delle serie più viste. Ancora una volta, la coppia Francesca Chillemi e Can Yaman, che hanno alchimia da vendere, si conferma una grande risorsa della piattaforma streaming.
Se Chillemi ha costruito gradualmente la sua reputazione nel panorama televisivo italiano, Yaman ha conquistato pubblico e consensi con una rapidità fulminante, e la chiave del suo successo va oltre il fascino magnetico: l’attore turco ha saputo investire su se stesso con disciplina e dedizione, affinando il proprio fisico per i vari ruoli e dedicandosi a migliorare il suo italiano (e il suo inglese), con uno studio costante. Con una carriera in piena ascesa, Yaman si è lanciato in nuove produzioni, anche internazionali, che vedremo presto sia sulle reti generaliste che in streaming. Ma quali sono quelle più attese?
El Turco
Dopo una lunga fase di gestazione, El Turco si prepara a fare il suo ingresso nel mondo dello streaming, anche se resta ancora incerta la piattaforma che lo ospiterà, vista la rinuncia di Disney ai diritti. Nonostante ciò, la rassicurazione di un’uscita imminente ha placato i fan in trepidante attesa. Nel 2023, Can Yaman è volato a Budapest per dare il via alle riprese insieme alla co-protagonista Greta Ferro, su un set appositamente ricostruito per un progetto sta molto a cuore all’attore, dato che il protagonista, Balaban Aga, era di nazionalità turca, come lui.
Basato sul romanzo storico di Orhan Yeniaras, El Turco narra le vicende di Aga durante il secondo assedio di Vienna, quando, sconfitto, trova rifugio in un pittoresco villaggio alpino chiamato Moena. Qui, accolto e curato dagli abitanti, Aga diventa il motore di una rivolta contadina, ergendosi a simbolo di resistenza contro l’oppressione. Questa serie punta a far luce su uno spaccato di Storia ottomana, che forse ancora non si conosce, ed è uno dei lavori dell’attore che più si attendono.
Sandokan
Nel 1976, sotto la direzione di Sergio Sollima, la Rai portava sul piccolo schermo un’epopea tratta dai romanzi di Emilio Salgari: Sandokan. La sceneggiatura si rifaceva nello specifico ai libri Le tigri di Mompracem e I pirati della Malesia; quasi cinquant’anni dopo, la Lux Vide (parte del gruppo Fremantle) ha deciso di riportare in vita il mito della “Tigre della Malesia”, affidando il ruolo di protagonista a Can Yaman. Fisicamente adatto e con un carisma che richiama quello di Kabir Bedi, Yaman ben incarna il pirata principe privato del suo regno dagli inglesi. Questo remake, definito una serie evento internazionale, vede nel cast anche Alessandro Preziosi nel ruolo di Yanez, Alanah Bloor come Lady Marianna e Ed Westwick nei panni del più grande nemico di Sandkona, James Brooke.
Le riprese si sono svolte in diverse location, partendo dagli studi della Lux Vide a Formello e arrivando a Lamezia Terme, in Calabria, dove nell’area industriale è stata ricostruita la colonia inglese di Labuan. Per vestire i panni del leggendario pirata, Can Yaman ha dovuto sostenere dure sessioni di allenamento, per adattare il suo corpo alle caratteristiche richieste dal personaggio. È in questa occasione che l’attore ha preso delle lezioni in inglese, essendo Sandokan girato interamente in questa lingua. La serie, di cui sono state da poco annunciate la fine delle riprese, dovrebbe arrivare nel 2025.
Viola come il mare 3
A giugno, durante la conferenza stampa di presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset, è stata ufficializzata la lavorazione della terza stagione di Viola come il mare. Una scelta naturale, dati i buoni ascolti della seconda stagione, ulteriormente confermati dal successo su Netflix. Nel finale di stagione alcuni nodi erano venuti al pettine e parte dei misteri che avevano tenuto Viola e Francesco separati, si sono risolti. L’amore ha trionfato, con Francesco che ha dichiarato i suoi sentimenti e Viola che ha scoperto attraverso la sinestesia il colore che lo identifica, il blu.
Ma le premesse per nuovi sviluppi narrativi sono ancora ricche, e Can Yaman, che ha dimostrato grande versatilità interpretando l’ispettore Demir, tornerà a vestire i panni di questo personaggio ormai amatissimo dal pubblico. Anche se il suo italiano ha fatto passi da gigante, è stata soprattutto la chimica con Francesca Chillemi a conquistare gli spettatori. Tra voci di gossip e smentite, i due attori hanno coltivato una solida amicizia fuori dal set. Con la terza stagione all’orizzonte, possiamo aspettarci nuovi colpi di scena, intrighi e misteri da risolvere. Can Yaman si è ormai calato perfettamente nelle dinamiche di questa fiction, divertendosi e dimostrandolo in ogni scena, per cui l’attesa e la curiosità è tanta!
Can Yaman: 10 cose che non sai sull’attore
Decidere di abbandonare una carriera sicura per seguire i propri sogni è un azzardo che alcune volte però paga. Ne sa qualcosa l’attore turco Can Yaman, una delle rivelazioni televisive degli ultimi anni.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è a sapere su Can Yaman, a proposito della sua carriera e anche qualche curiosità.
Can Yaman serie tv
10. Nato l’8 novembre del 1989 a Instanbul, Turchia, Can ha origini miste; suo padre è un avvocato albanese-kosovaro mentre la madre è una professoressa di lettere di origini macedoni. Sin da bambino Can si dimostra uno studente molto promettente. Dopo il liceo, Yaman si iscrive a Giurisprudenza all’università Yeditepe, dove si laurea a pieni voti.
9. Subito dopo la laurea, comincia a lavorare come assistente procuratore ma la sua carriera nel mondo giuridico non dura più di sei mesi. Can capisce ben presto di aver intrapreso la strada sbagliata e si dà alla recitazione, seguendo così il suo sogno di diventare un attore di successo.

8. La sua carriera come attore inizia solo nel 2014 quando viene scelto per la serie tv turca dal titolo Gönül Isleri.
La serie racconta la storia di tre sorelle e il loro padre che vivono insieme a quando la madre li ha lasciati. Le ragazze vorrebbero finalmente sposarsi e andare avanti con le loro vite ma il destino si diverte a cambiare continuamente le carte in tavola.
Nella serie Gönül Isleri. Can Yaman interpreta il ruolo di Bedir, personaggio attivo per tutta la durata della prima e unica stagione, andata in onda dal 2014 al 2015.

leggi anche: Andrea Carpenzano: 10 cose che non sai sull’attore
7. Dopo aver interpretato un ruolo minore nella sua prima serie, nel 2015 Can Yaman viene scelto per la parte del co-protagonista nella serie turca İnadına Aşk.
In questa serie Defne (Açelya Topaloglu) e Yalin (Can Yaman) sono colleghi dello stesso studio legale, costretti a lavorare insieme pur non sopportandosi a vicenda. Dopo un primo periodo di assestamento, i due trovano il modo di collaborare e il loro rapporto cambia drasticamente, trasformandosi in qualcosa di molto più profondo.
Can Yaman in Bitter Sweet – Ingredienti d’amore
6. Il successo vero per Can arriva solo nel 2017 quando entra a far parte del cast della nuova serie tv turca Bitter Sweet – Ingredienti d’amore, come co-protagonista al fianco della bella Özge Gürel.

La giovane cuoca Nazil Pinar (Özge Gürel), per mantenersi all’università, dove frequenta corsi di lingua giapponese, è alla disperata ricerca di un lavoro. Dopo aver fatto tanti colloqui, finalmente viene assunta come cuoca personale nella casa di un ricco uomo d’affari, Ferit Aslan (Can Yaman). In casa di Ferit, Nazil conosce il piccolo Bulut (Alihan Türkdemir), suo nipote, rimasto orfano di entrambi i genitori. La ragazza instaura un bel rapporto di fiducia e genuino affetto con il ragazzo ma pian piano scopre i terribili retroscena dell’incidente che ha messo fine alla vita dei suoi genitori. Ci sono infatti loschi personaggi che trama alle spalle di Ferit e del piccolo Bulut…

La serie, andata in onda in Turchia per una sola stagione di 26 episodi nel 2017, è stata un grandissimo successo. Due anni più tardi, finalmente, la serie approda in Italia e viene trasmessa su Canale 5 in un formato differente; la versione originale degli episodi, 26 da 95-165 minuti, viene sostituiti da 80 episodi da 45 minuti circa ciascuno.
Can Yaman in DayDreamer – Le ali del sogno
5. La carriera televisiva di Can Yaman, ormai ben avviata, continua nel 2019 con una nuova serie, sempre di origine turca, dal titolo DayDreamer – Le ali del sogno.

La serie racconta la storia di Sanem Aydin (Demet Özdemir), una ragazza che sogna di fare la scrittrice e di vivere alle Galapagos ma che, per sfuggire a un matrimonio combinato, inizia a lavorare in un’azienda pubblicitaria, insieme alla sorella Leyla (Öznur Serçeler), segretaria di Emre (Birand Tunca), secondogenito del capo, Aziz (Ahmet Somers).
Mentre Emre è un uomo d’affari senza scrupoli, suo fratello maggiore Can Devit (Can Yaman) è il suo opposto; è un spirito libero e gira il mondo facendo il fotografo. Quando Aziz scopre di essere gravemente malato, richiama il figlio Can per affidargli le redini dell’azienda e l’arduo compito di scovare la talpa che vende informazioni private sulla compagnia alla sua concorrente. Essere spodestato dal fratello maggiore rende furioso Emre che farà di tutto per estromettere Can e continuare con i suoi loschi affari. Nel frattempo Sanem incontra Can e tra i due nasce un rapporto che presto diventa ben più profondo di una semplice collaborazione lavorativa…
La serie in Turchia è andata in onda per una sola stagione da 51 episodi, ognuno dei quali da 120-140 minuti. Dal 10 giugno 2020, DayDreamer è approdata anche qui in Italia, su Canale 5, ma con una differente divisione degli episodi; come per Bitter Sweet, sulla tv italiana andranno in onda 152 episodi da 40-50 minuti ciascuno.
Can Yaman nuova serie e progetti futuri
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4. Attualmente l’attore è impegnato su più fronti. Pare sia infatti in produzione una nuova serie dal titolo Bay Yanlış ancora inedita qui in Italia.
La serie racconta la storia di Özgür (Can Yaman), un ricco proprietario di un ristorante che pensa solo a divertirsi e non crede nell’amore. Dall’altra parte della barricata c’è invece Ezgi (Özge Gürel) che sceglie sempre l’uomo sbagliato ma che è determinata a trovare il tipo giusto da sposare. L’incontra tra Özgür e Ezgi dà vita a uno strano gioco ‘mentore-allievo’; l’uomo è intenzionato a insegnare a Ezgi tutte le tattiche giuste per conquistare gli uomini e arrivare così alla sua anima gemella.
3. Oltre a Bay Yanlış, in cantiere per Can Yaman c’è anche un nuovo film per la tv dal titolo CanyaMan:The Legend di cui attualmente non si hanno altre informazioni.
Can Yaman oggi: tante curiosità
2. Molto attivo sui social e soprattutto sul suo account Instagram, Can Yaman è tuttavia una persona molto riservata. Non si sa infatti molto della sua vita privata anche se spesso i giornali gli attribuiscono nuovi flirt. Attualmente, Can pare sia single e molto concentrato sulla sua carriera di attore.
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1. Essendo molto attivo sui social e molto legato ai suoi fan, durante la quarantena pare che il bel Can si sia dedicato allo studio della lingua spagnola. Parlando già fluentemente il turco, l’italiano, il tedesco e l’inglese, con l’aggiunta dello spagnolo, l’attore può adesso interagire meglio con tutti i suoi fan, rispondendo a ogni domanda o commento in lingue diverse.
Ma durante la quarantena da Covid, Can non si è dedicato solo allo spagnolo; pare infatti che l’attore abbia preso lezioni di tango dalla madre.
Camren Bicondova: 10 cose che non sai sull’attrice
Alcune persone sono dotate di talenti straordinari e, quando questi talenti vengono opportunamente coltivati, ecco che nascono gli artisti. La giovane Camren Bicondova, conosciuta soprattutto per il ruolo di Selina Kyle nella serie Gotham, è una delle attrici più promettenti degli ultimi anni.
Oggi scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Carmen Bicondova
Camren Bicondova film: dalla danza al cinema

10. Nata a San Diego, in California, Stati Uniti, il 22 maggio 1999, Camren inizia la sua carriera nel mondo dello spettacolo come ballerina. All’età di sei anni, infatti, comincia a studiare ballo in una scuola di danza classica.
9. Dopo il trasferimento della sua famiglia dalle Hawaii, continua a studiare danza in una scuola locale ma si avvicina ad altri stili di ballo come il jazz-funk e l’hip hop.
8. Grazie alla sua formazione classica e al suo talento per il ballo, a undici anni partecipa a The PULSE on Tour, una sorta di tour di danza, a cui Camren accede come assistente di alcuni coreografi e insegnanti statunitensi.
7. Nello stesso periodo, nel 2011, entra a far parte di una crew di ballo femminile formata da ben otto elementi. Il gruppo, chiamato 8 Flavahz, è formato da Camren Bicondova, Tiara e Tamara Rapp, Summer Waikiki, Jaira Miller, Angel Gibbs, Charlize Glass e Kaelynn Gobert-Harris.
6. Camren approda al cinema proprio grazie alla danza. La sua prima apparizione sul grande schermo è infatti legata anche alla prima apparizione delle 8 Flavahz; la crew partecipa fa il suo debutto nel film Battelfield America (2012), diretto da Chris Stokes. Quello stesso anno le 8 Flavazh partecipano alla settima stagione di America’s Best Dance Crew – programma dedicato ai gruppi di ballo – aggiudicandosi il secondo posto.
5. Due anni più tardi Camren Bicondova torna al cinema ma questa volta da sola e con un ruolo minore nel film Girlhouse (2014), diretto da Trevor Matthews. In questo film una ragazza al primo anno di college, alla disperata ricerca di soldi per pagare la sua retta scolastica, si trasferisce in una casa dove si producono contenuti per il web vietati ai minori.
Camren Bicondova serie tv
4. La carriera cinematografica di Camren Bicondova è senza dubbio agli inizi, data la sua giovane età. Tuttavia, l’attrice conosce la vera popolarità grazie alla televisione. Dopo la sua primissima esperienza sul piccolo schermo come semplice comparsa nella serie tv del 2011 Shake It Up (A Tutto Ritmo), nel 2014, finalmente, a Camren viene concessa la sua prima grande opportunità.
Camren Bicondova in Gotham

3. Nel 2014 la giovane Bicondova si aggiudica un ruolo molto importante nella nuova serie della fox, dal titolo Gotham. Creata da Bruno Heller e basata sugli iconici personaggi della DC Comics, la serie racconta dell’adolescenza di Bruce Wayne.
La storia inizia con l’assassinio di Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce (David Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola all’uscita del teatro. Bruce assiste all’omicidio ma non è in grado di fermare il criminale. Il detective Harvey Bullock (Donal Logue) e la nuova recluta della polizia di Gotham, James Gordon (Benjamin McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di tutto per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla giustizia.
La serie, partendo dall’evento più traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre tutte le fasi della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo pipistrello”. In Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi personaggi come Carmine Falcone (John Doman), boss locale, Fish Mooney (Jada Pinkett Smith), suo braccio destro, Oswald Cobblepot (Robin Lord Taylor), schiavetto di Fish Mooney, nonché giovane Pinguino e ovviamente la taccheggiatrice Selina Kyle (Camren Bicondova), una giovanissima Catwoman.
Nella serie targata Fox, Camren Bicondova interpreta Selina Kyle, un piccola ma scaltra ladruncola molto attiva a Gotham City. Il suo destino si incrocia con quello del giovane Bruce Wayne quando la ragazza si trova ad assistere all’omicidio dei genitori del ragazzo. Lei si sente subito attratta in qualche modo da Bruce, attrazione assolutamente ricambiata dal ragazzo che sembra molto interessato alla vita selvaggia di Selina.
Gotham, in onda sul canale della Fox, è andata in onda dal 2014 al 2019 per cinque stagioni e ben cento episodi.
Camren Bicondova oggi: curiosità sull’attrice
2. Grazie al successo di Gotham e alla sua bravura nei panni della più giovane Catwoman mai apparsa sul piccolo schermo, la Bicondova nel 2015 ha ricevuto una candidatura ai Saturn Award nella catergoria “miglior prestazione di una giovane attrice in una serie televisiva”.
1. Nonostante la sua giovane età, Camren è molto attiva nel campo della beneficenza. Oltre infatti a sostenere l’USO (United Service Organization) che sostiene gli ex membri dell’esercito americano e le rispettive famiglie, sostiene anche la North Shore Animal League America. Questa organizzazione salve e si prende cura di animali abbandonati e fa in modo che essi trovino una famiglia adottiva.
Fonte: IMDB
Campo di Battaglia: la recensione del film di Gianni Amelio – Venezia 81
Dopo Il signore delle formiche, in concorso a Venezia 79, Gianni Amelio torna a gareggiare per il Leone d’Oro alla 81° edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia con Campo di Battaglia, uno spaccato inedito sulla Prima Guerra Mondiale, un racconto storico che diventa attuale e parla di relazioni e umanità.
La ricca trama di Campo di Battaglia
Sul finire della Prima guerra mondiale, due ufficiali medici amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però sono impostori che si sono procurati da soli le ferite pur di lasciare la prima linea. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il fatto di essere una donna. Laurearsi in medicina era infatti difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente, il che rende impossibile per loro tornare al fronte, e vengono così spediti in congedo, a casa. Che qualcuno li stia aiutando a “peggiorare” così che non siano in grado di tornare a combattere? Nell’ospedale c’è dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…
Liberamente ispirato a “La sfida” di Carlo Patriarca, Campo di battaglia è un racconto con molte facce e tante intenzioni, che cerca di offrire uno spaccato inedito del primo conflitto mondiale, attraverso posizioni ideologiche diametralmente opposte, inconciliabili, eppure che convivono nello stretto spazio delle corsie sovraffollate di un ospedale di guerra. A dare vita a queste due prospettive ci sono Gabriel Montesi e Alessandro Borghi. Il secondo è ormai ben noto al cinema e alla tv italiane, volto internazionale e beniamino del grande pubblico. Il secondo, meno conosciuto, fa bella mostra di sé con il personaggio di Stefano, che gli consente di aggiungere una nuova sfumatura alle sue interpretazioni. Federica Rosellini conclude il triangolo di eccellenti protagonisti, regalando una Anna austera e appassionata allo stesso tempo.
Un prodotto ambizioso ma fuori fuoco
Amelio confeziona un film molto ambizioso, che fa diverse promesse ma che poi non ne mantiene nessuna: il racconto di un amore contrastato, sia romantico che amicale, che poi però si trasforma in un conflitto deontologico sulla vocazione del medico e la professione del soldato e poi diventa ancora una rappresentazione storica della grande epidemia di Spagnola dell’inizio del secolo scorso che strizza terribilmente l’occhio alla recente storia contemporanea che ha visto il mondo chiuso in se stesso nella primavera del 2020.
Il problema di Campo di battaglia è che non approfondisce nessuno dei grandi temi che propone, non porta avanti la storia in maniera compatta e si perde dietro distrazioni di sceneggiatura a cui si affianca una regia stanca, priva di guizzi e idee che si contrappone invece allo spirito vitale che i tre protagonisti infondono nei loro personaggi. Sarebbe stato il caso di riflettere maggiormente in fase di stesura della sceneggiatura su quale dovesse essere il punto focale del film, in modo tale da poterlo approfondire a dovere, dando ai personaggi un arco narrativo completo e coerente.
Campo di Battaglia, trailer e poster del film di Gianni Amelio
Ecco il trailer e il manifesto di Campo di Battaglia, il nuovo film di Gianni Amelio che sarà presentato in Concorso alla 81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Scritto da Amelio con Alberto Taraglio, il film vede protagonisti Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rossellini e Giovanni Scotti.
La trama di Campo di Battaglia
Sul finire della Prima guerra mondiale. Due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere.
Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un biologo.
Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e volontario alla Croce Rossa. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino in battaglia.
C’è dunque un sabotatore dentro l’ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…
Il poster di Campo di Battaglia
Campo di Battaglia con Alessandro Borghi in tv su SKY e in streaming su NOW
Arriva in prima TV il film di Gianni Amelio con Alessandro Borghi Campo di Battaglia (la nostra recensione), in onda venerdì 7 febbraio alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand.
Presentato in concorso al Festival di Venezia 2024, la nuova pellicola di Gianni Amelio, ambientata durante la Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia e liberamente ispirata al romanzo storico “La sfida” di Carlo Patriarca, racconta la storia di tre amici ed ex compagni dell’università di medicina – Giulio, Stefano e Anna interpretati rispettivamente da Alessandro Borghi, Gabriel Montesi e Federica Rosellini – con idee e possibilità differenti riguardo alla professione medica.
La trama di Campo di Battaglia
Sul finire della Prima guerra mondiale. Due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, non si trova a proprio agio alla vista del sangue, è più portato verso la ricerca, avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, sconta il fatto di essere donna. A quei tempi, senza una famiglia influente alle spalle, era difficile arrivare a una laurea in medicina. Ma lei affronta con grinta un lavoro duro e volontario alla Croce Rossa. Qualcosa di strano accade, intanto, tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. Forse c’è qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, purché non tornino in battaglia. C’è dunque un sabotatore dentro l’ospedale, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…
Campo di battaglia con Alessandro Borghi in concorso a Venezia 81
Oggi sarà presentato il primo film in Concorso di Venezia 81 Campo di battaglia di Gianni Amelio con protagonisti Alessandro Borghi, Gabriel Montesi, Federica Rosellini, Giovanni Scotti, Vince Vivenzio, Alberto Cracco, Luca Lazzareschi e Maria Grazia Plos, Rita Bosello.
L’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica presenta il primo film italiano Campo di battaglia. Sul finire della Prima guerra mondiale, due ufficiali medici amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però sono impostori che si sono procurati da soli le ferite e che farebbero di tutto per non tornare a combattere. Stefano, di famiglia altoborghese, con un padre che sogna per lui un avvenire in politica, è ossessionato da questi autolesionisti e, oltre che il medico, fa a suo modo lo sbirro. Giulio, apparentemente più comprensivo e tollerante, è a disagio alla vista del sangue, è più portato per la ricerca e avrebbe voluto diventare un biologo. Anna, amica di entrambi dai tempi dell’università, fa la volontaria alla Croce Rossa: un duro lavoro che affronta con determinazione, consapevole che è il prezzo che sta pagando per il fatto di essere una donna.
Laurearsi in medicina era infatti difficilissimo a quei tempi per una donna senza una famiglia influente alle spalle. Qualcosa di strano accade intanto tra i malati: molti si aggravano misteriosamente. È possibile che qualcuno stia provocando di proposito complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpi, anche mutilati, pur di non farli tornare al campo di battaglia. Nell’ospedale c’è dunque un sabotatore, di cui Anna è la prima a sospettare. Ma sul fronte di guerra, proprio verso la fine del conflitto, si diffonde una specie di infezione che colpisce più delle armi nemiche. E presto contagia anche la popolazione civile…
Campo a tema Hunger Games annullato perchè i ragazzi volevano uccidersi davvero
Una scuola in Florida
ha recentemente annunciato che avrebbe organizzato un campo a tema
Hunger Games, e molti, ovviamente, hanno considerato l’idea
inappropriata, vista la natura violenta degli Hunger Games nei
romanzi della Collins e nei film con protagonista Jennifer
Lawrence.
La scuola ha però riempito immediatamente i 26 posti disponibili per il campo, anche se i dirigenti non si sarebbero mai immaginati cosa pensavano i ragazzi che si erano iscritti di loro volontà all’attività estiva. Uno dei iscritti ha infatti detto: “Se devo morire, vorrei che fosse per una freccia scagliata di un arco. Non uccidetemi con la spada, preferirei morire con un colpo di pistola piuttosto”.
In realtà, come è facile immaginare, l’idea di un campo estivo a tema, non includeva per nessun motivo la violenza in generale. Infatti l’idea era quella di un campo in cui durante tutta l’estate si sarebbe giocato ad una lunga partita di ruba-bandiera, in cui chi perdeva la bandiera ‘moriva’ nel gioco, escludendo completamente l’idea di farsi male reciprocamente! Dopo le dichiarazioni registrate dai ragazzi iscritti al campo estivo, gli organizzatori si sono visti costretti, a ragione, a modificare il tema del campo.
Quando si dice che la realtà supera la finzione!
Fonte: WP
Campioni: da oggi al cinema il film con Woody Harrelson
È disponibile da oggi al cinema Campioni, il film diretto da Bobby Farrelly, con Woody Harrelson e Ernie Hudson. Distribuito da Universal Pictures.
Woody Harrelson è il protagonista dell’esilarante e commovente storia di un ex allenatore di basket di serie B che, dopo una serie di passi falsi, viene incaricato dal tribunale di gestire una squadra di giocatori con disabilità intellettive. Ben presto si rende conto che, nonostante i suoi dubbi, questa squadra può andare più lontano di quanto abbia mai immaginato.
Campioni, la recensione
In Campioni non troverete nulla che non avete già visto in altri film di questo genere, meglio ribadirlo immediatamente. Questo però non significa che non ci si possa affezionare al film e ai personaggi che lo popolano. L’idea di ambientare la vicenda a Des Moines, cittadina dell’Iowa che rappresenta al meglio (oppure al peggio, scegliete voi) la provincia americana dove tutto scorre tranquillo e desolato, risulta immediatamente efficace. Champions diventa fin dalle prime scene un lungometraggio che racconta al meglio la quieta desolazione di mille e mille posti come questo sparsi negli Stati Uniti, sepolti dalla neve apparentemente perenne e incapaci di rialzarsi da uno stato economico-sociale non certo edificante.
Campari, Entering Red: il corto di Matteo Garrone con Ana de Armas
Dopo un accattivante first look dal backstage, ecco Entering Red, il cortometraggio firmato Campari, diretto da Matteo Garrone e con protagonista la bellissima Ana de Armas (Blade Runner 2049).
Ecco di seguito Entering Red di CAMPARI
L’iconico aperitivo italiano è lieto di annunciare il ritorno di Campari Red Diaries 2019 con Entering Red, un cortometraggio enigmatico diretto da Matteo Garrone, due volte vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes. Il nuovo cortometraggio sarà il perno di una più ampia campagna di comunicazione integrata che sarà implementata nel corso del 2019.
Interpretato dall’attrice di fama internazionale Ana de Armas (Blade Runner 2049) e dall’attore italiano Lorenzo Richelmy, quest’anno il cast prevede inoltre i cameo di una crew di influencer internazionali e dei “Red Hands” di Campari, sei dei migliori bartender del mondo: a rappresentare l’Italia Tommaso Cecca, Bar Manager del Camparino in Galleria. Nel cortometraggio anche la partecipazione di un altro giovane attore italiano, Cristiano Caccamo che accompagnerà il marchio nella comunicazione del progetto Red Diaries 2019 in Italia.
Da sempre legato in modo indissolubile al mondo del cinema, Campari scrive così un nuovo affascinante capitolo del suo lungo percorso nell’ambito dell’utilizzo del mezzo cinematografico come veicolo di comunicazione per raccontare storie.
Campari torna protagonista di Venezia 80
Da mercoledì 30 agosto a sabato 9 settembre, Campari tingerà di Rosso il Lido di Venezia portando le sue note di Passione e Creatività alla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia.
Al centro delle iniziative Campari, Main Sponsor della Mostra per il sesto anno consecutivo, l’incontro tra i nomi affermati del Grande Schermo e i giovani talenti emergenti, un fil rouge che da sempre contraddistingue il brand simbolo dell’aperitivo italiano per eccellenza.
Il palinsesto firmato Campari si animerà di appuntamenti esclusivi che avranno come cornice due location d’eccezione. La Campari Lounge – situata presso la Terrazza Biennale, proprio di fronte al Palazzo del Casinò – diventata ormai punto d’incontro fondamentale per parlare di cinema e respirare l’atmosfera del Lido. Anche quest’anno, coloro che varcheranno la sua soglia avranno la possibilità di assaporare lo stile e il gusto della speciale cocktail list ideata e servita da Camparino in Galleria, il celebre locale meneghino fondato nel 1915 da Davide Campari.
Venerdì 1 settembre, Campari riaprirà, dopo 13 anni, le porte dello storico Hotel des Bains per un esclusivo party da tappeto rosso, con la volontà di celebrare un luogo straordinario di storia che, dal 1900, è stato binomio di splendore e avanguardia, nonché fonte di ispirazione per le più grandi opere letterarie e cinematografiche, sia in Italia che a livello internazionale. Simbolo della Bella Epoque, l’Hotel des Bains è un luogo magico che ha ospitato fin dall’inizio, nelle proprie sale, i momenti più importanti della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il più antico festival di cinema al mondo.
Ma non solo. Gli appuntamenti Campari si susseguiranno per tutta la durata della Biennale Cinema 2023 e moltissimi saranno i volti del cinema che si alterneranno durante tutti gli 11 giorni della Mostra, con presentazioni e incontri.
Non mancherà il premio ufficiale Campari Passion For Film Award che, giunto alla sesta edizione, ha l’obiettivo di valorizzare e premiare lo straordinario contributo e la passione che i collaboratori più stretti dei registi offrono al compimento di ciascun film.
In qualità di Main Sponsor della Mostra, Campari conferma il suo impegno per il Cinema, attraverso la propria Red Passion, quell’elemento in grado di muovere l’istinto creativo nascosto in ognuno di noi, accompagnando ospiti e spettatori in un vero e proprio viaggio nella Passione e nella Creatività del grande Cinema.
CAMPARI torna protagonista della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia
Da mercoledì 31 agosto a sabato 10 settembre, la Passione e la Creatività di Campari – simbolo dell’aperitivo italiano per eccellenza – tornano protagoniste per il quinto anno consecutivo alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia. L’incontro tra i volti ormai affermati del Grande Schermo e i giovani talenti emergenti costituirà ancora una volta il fil rouge delle iniziative firmate dal brand Main Sponsor della Mostra, ideate per favorire e promuovere il dialogo.
Due i luoghi attorno al quale ruoteranno gli esclusivi appuntamenti targati Campari. La Campari Lounge – situata presso la Terrazza Biennale, proprio di fronte al Palazzo del Casinò – icona di avanguardia e continua ricerca tecnologica, frutto dell’unione tra il genio creativo di Giò Forma e il design contemporaneo di The Cassina Perspective, e realizzata con gres porcellanato Mirage. Tra gli eventi ospitati al suo interno anche gli incontri con i protagonisti di Orizzonti, il concorso internazionale di Biennale Cinema 2022 dedicato ai film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive. Da quest’anno, coloro che varcheranno la soglia della suggestiva lounge, tra i vari cocktail, avranno la possibilità di assaporarne uno speciale ispirato alla città di Venezia creato e servito per l’occasione da Camparino in Galleria, lo storico bar aperto da Davide Campari in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano nel 1915, che oggi occupa il 27° posto nella classifica World’s 50 Best Bars 2021.
Inoltre, martedì 6 e giovedì 8 settembre, le serate Campari prenderanno vita al Campari Boat-In Cinema, la spettacolare installazione posizionata all’interno della magica cornice dell’Arsenale di Venezia. In una location completamente rinnovata, gli ospiti potranno godere di spettacoli, performance ed esclusivi contenuti cinematografici nel cuore della laguna, con un maxischermo allestito sulla banchina e suggestive piattaforme galleggianti per un’esperienza assolutamente unica. Inoltre, in veste di presentatore ufficiale delle serate al Campari Boat-In Cinema, per la prima volta sul palco ci sarà il conduttore televisivo e Iena Nicolò De Devitiis.
Moltissimi saranno gli ospiti di Campari durante tutti gli 11 giorni della Mostra, che si cimenteranno in prestazioni e incontri nel corso delle iniziative firmate dal brand. Tra di loro volti affermati come Rocío Muñoz Morales – madrina della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia – Stefano Accorsi, Claudio Santamaria, Benedetta Porcaroli e Giancarlo Commare, protagonisti di una serie di appuntamenti che animeranno il palinsesto della Campari Lounge e le serate del Campari Boat-In Cinema. Infine, a conferma dell’impegno di Campari verso i talenti emergenti del mondo del Cinema, sarà presente anche l’attrice Federica Sabatini, nel ruolo di madrina del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Per il quinto anno consecutivo in qualità di Main Sponsor, Campari torna protagonista di Biennale Cinema 2022 con la propria Red Passion, quell’elemento in grado di muovere l’istinto creativo nascosto in ognuno di noi, accompagnando ospiti e spettatori in un vero e proprio viaggio nella Passione e nella Creatività, insieme ai volti più importanti del panorama cinematografico nazionale.
Campari sbarca al 75° Festival di Cannes: grandi storie, per esperienze uniche.
Campari – l’iconico aperitivo italiano nonché, per il primo anno, partner ufficiale del Festival de Cannes – sarà presente alla 75a edizione della rinomata rassegna cinematografica, che quest’anno avrà luogo dal 17 al 28 maggio. Campari ha scelto il tema delle “Grandi Storie” come fil rouge di una serie di attività ed eventi immersivi che prenderanno vita nel corso dell’anno, proprio a partire dal Festival di Cannes. Oltre a rafforzare lo storico legame del brand con la Settima Arte, questa collaborazione conferma ancora una volta l’autentica e inestinguibile vocazione del brand a rendere onore a elementi come creatività, personalità e “Red Passion” che ognuno possiede dentro di sé.
Sin dalla propria fondazione, Campari ha sfidato le convenzioni del Cinema. La storia d’amore con il Grande Schermo nasce, infatti, negli anni Venti del secolo scorso, quando il brand ne fa il mezzo privilegiato per esprimere la propria Red Passion, oltre al proprio estro intrigante e misterioso, avviando collaborazioni esclusive con illustri artisti, come nello spot del 1984 di Federico Fellini. Una prolifica avventura proseguita fino ai giorni nostri con Campari Red Diaries, una serie di cortometraggi diretti e interpretati da leggende del calibro di Sorrentino, Clive Owen, Zoe Saldana, Ana De Armas e molti altri. Una tradizione che si rinnova anche quest’anno. Nel corso del Festival di Cannes, il brand darà vita a un’iconica Campari Lounge, che trasporterà i visitatori nel proprio universo rosso. Questo luogo, situato nel prestigioso Palais des Festivals, rappresenterà un punto focale della kermesse e farà da cornice a numerosi eventi ed esperienze. Non solo: qui sarà possibile scoprire e sorseggiare il Campari, ingrediente principe di alcuni dei cocktail più famosi e bevuti al mondo, come il classico Negroni o Campari Spritz. La natura unica di Campari, con il proprio colore rosso acceso e l’inimitabile gusto, stimola i sensi attraverso una coinvolgente esperienza visiva e gustativa. Ogni cocktail è una creazione intramontabile, in grado di raccontare una storia straordinaria, grazie alla versatilità del prodotto e a un’infinita serie di possibilità che ne derivano.
Gli ospiti della Lounge potranno assaporare cocktail sapientemente preparati e serviti da Camparino in Galleria, lo storico bar aperto da Davide Campari nel 1915 in Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano. Apprezzato fin da subito dagli avventori del capoluogo meneghino, il locale è diventato sinonimo dell’aperitivo e nel 2015 ha festeggiato il proprio Centenario. A seguito di un progetto di restauro, il locale ha riaperto i battenti al pubblico nell’autunno del 2019 con un’identità aggiornata e una nuova carta di cocktail e specialità appositamente pensata per riaffermare lo status di vera e propria istituzione nel campo della mixology e dell’innovazione gastronomica. Il nuovo Camparino in Galleria oggi occupa orgogliosamente il 27° posto nella classifica World’s 50 Best Bars 2022.
Durante lo svolgimento del Festival, Campari organizzerà una serie di appuntamenti esclusivi e inediti per invitare i propri ospiti a lasciarsi ispirare e trasportare dalle grandi storie, che saranno svelate sui social media del brand nel corso delle due settimane e in occasione di un evento speciale che si terrà il 21 maggio, nel cuore della Croisette. “Campari è profondamente convinta che le grandi storie siano un’espressione senza tempo fatte di creatività e passione, che si uniscono in un viaggio imprevedibile, oltre ogni aspettativa” – Commenta Julka Villa, responsabile Global Marketing di Campari Group: “Siamo incredibilmente entusiasti di intraprendere questo percorso con il Festival di Cannes, che rappresenta il punto d’incontro e la celebrazione per eccellenza del talento narrativo. Considerato l’ormai solido legame tra Campari e il Grande Schermo, la presenza al Festival di Cannes rappresenta un nuovo, emozionante passaggio per tenere vivo il nostro rapporto con questo magico mondo. Non vediamo l’ora di accogliere i nostri ospiti alla Campari Lounge a partire dal 17 maggio”.
Campari alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia
Il legame tra Campari e il Cinema torna protagonista per il quarto anno consecutivo alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Fondamentali al pari della macchina da presa e dell’impronta del regista per la realizzazione di un’opera cinematografica, Passione e Creatività rappresenteranno il fil rouge attorno al quale ruoteranno tutte le iniziative ideate dal brand Main Sponsor della Mostra, nate con l’obiettivo di favorire e rafforzare il dialogo e l’incontro tra i giovani talenti e quelli più affermati del Grande Schermo.
Due i luoghi dove, dall’1 all’11 settembre, il palinsesto firmato Campari prenderà vita e si animerà con una serie di appuntamenti esclusivi. La Campari Lounge – presso la Terrazza Biennale, proprio di fronte al Palazzo del Casinò – quest’anno totalmente rinnovata, che ospiterà anche incontri con i protagonisti di “Orizzonti”, il concorso internazionale di Biennale Cinema 2021 dedicato ai film che rappresentano nuove tendenze del cinema mondiale, con particolare riguardo per gli esordi e gli autori emergenti.
Inoltre, dal 7 al 10 settembre, torna Campari Boat – In Cinema, la spettacolare installazione presso l’Arsenale di Venezia, dove gli ospiti potranno godere di un maxi schermo allestito proprio nel cuore della Laguna, con barche posizionate per l’occasione. Tra i contenuti presentati in questa preziosa cornice anche Red Diaries, l’attesissimo e ormai noto in tutto il mondo progetto cinematografico firmato Campari. Proiettato nella serata del 7 settembre, il documentario Fellini Forward, questo il titolo della nuova edizione di Red Diaries, sarà interamente dedicato alla grande arte di Fellini e rappresenta il frutto di un innovativo lavoro che ha visto l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Padrona di casa delle serate del Campari Boat – In Cinema sarà la poliedrica attrice Cristiana Capotondi, questa volta nelle eccezionali vesti di conduttrice.
Inoltre, moltissimi saranno gli ospiti di Campari, che si alterneranno in una serie di performance e incontri durante gli 11 giorni della Mostra. Tra di loro, l’affermato attore Marco Giallini – che incontrerà presso la Campari Lounge una vera e propria squad di giovani artisti emergenti il 4 settembre – e Lorenzo Zurzolo – considerato una delle nuove icone del cinema italiano e protagonista di un appuntamento il 6 settembre dedicato alle colonne sonore che hanno segnato la storia del cinema, sempre presso la Campari Lounge. Inoltre, gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia insieme a uno dei volti del momento, Eduardo Scarpetta, presenteranno i cortometraggi realizzati nell’ambito del progetto Campari Lab, giunto quest’anno alla sua terza edizione.
Infine, verrà assegnato come da tradizione il premio ufficiale Campari Passion For Film Award, nato dalla collaborazione tra Campari e la Direzione Artistica della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, con l’obiettivo di valorizzare e premiare lo straordinario contributo che i collaboratori più stretti dei registi offrono al compimento del progetto artistico rappresentato da ciascun film.
A fare da contorno a tutte questi attesissimi appuntamenti, l’iniziativa Campari #PerIlCinema, lanciata nel 2020 con la collaborazione di QMI – società attiva nell’Entertainment – per supportare un settore così duramente colpito nell’ultimo periodo come quello del Cinema. Grazie a questo progetto chiunque, infatti, può acquistare sulla piattaforma dedicata perilcinema.com 1 voucher valido per 1 ingresso in uno dei cinema aderenti. Per ogni buono cinema acquistato, Campari sostiene le sale cinematografiche scelte dagli utenti regalando, fino a un massimo di 20.000 acquirenti, un secondo buono cinema. Entrambi saranno utilizzabili nel corso di tutto l’anno 2021, mentre il corrispettivo verrà immediatamente versato ai cinema da QMI.
Per il quarto anno consecutivo Campari, in qualità di Main Sponsor della nota manifestazione, torna protagonista, per accompagnare i propri ospiti e tutte le persone in un percorso unico e spettacolare, senza dimenticare contenuti interessanti e di rilievo: un vero e proprio viaggio nella Passione e nella Creatività, accompagnato dai volti più importanti del panorama cinematografica nazionale.
Camp X-Ray: recensione del film con Kristen Stewart
Il crollo delle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001 ha caratterizzato fortemente il mondo contemporaneo: l’attenzione verso i paesi mediorientali è cambiata, ci sentiamo ancora meno sicuri nelle nostre città, abbiamo più controlli da affrontare ai gates degli aeroporti e più domande a cui rispondere una volta entrati in suolo americano. Anche se ormai siamo abituati, la realtà dei fatti è che da ben quattordici anni siamo in guerra: due culture opposte fra loro, due credi, due modi di vedere la vita così diversi eppure incredibilmente simili. Attacchiamo con estrema ripugnanza le scene di prigionia disumane dei guerriglieri islamici dimenticando però le nostre stesse nefandezze, come il carcere di Guantanamo creato dal governo degli USA l’11 gennaio 2002, a quattro mesi esatti dall’attentato alle Twin Towers. L’obiettivo? Tenere in custodia i prigionieri catturati su suolo afgano in tre campi differenti: il Camp Delta, il Camp Iguana e il Camp X-Ray, il più brutale dei tre che ha ispirato Peter Sattler per il suo primo lungometraggio.
Camp X-Ray, tra guantanamo e 11 settembre
X-Ray perché al suo interno non esistono segreti, ogni detenuto viene sorvegliato a intervalli regolari di tre minuti, ogni cella viene ripulita da cima a fondo per raccogliere materiale per l’intelligence (in linea di massima scarabocchi, tazze usate, fazzoletti), anche il più piccolo evento come richiedere una bottiglia d’acqua viene annotato e registrato. Amy Cole (una brava Kristen Stewart), chiamata sul posto di lavoro soltanto Cole, presta regolare servizio diurno di sorveglianza, finita a Guantanamo e nell’esercito per obbligo più che per scelta, “per combinare qualcosa nella vita”. Una vita arida, senza cultura, senza emozioni, durante la quale le hanno insegnato soltanto a odiare, a rispettare le regole, anche le più stupide.
Ali (interpretato da Peyman Moaadi, l’attore feticcio di Asghar Farhadi) è un prigioniero arrestato in Germania non si sa bene per quale crimine, tenuto in custodia anche dopo il parere positivo del giudice. Nome a Guantanamo: 471. Oltre a dormire e mangiare ha solo due modi per riempire il suo tempo, giocare a sudoku e leggere Harry Potter.
Fra i due inizia un insolito – e difficile, visto l’ambiente ostile – scambio di opinioni attraverso l’oblò della cella, grazie al quale il contesto apparirà meno disperato. Quasi interamente girato fra quattro asettiche mura, Camp X-Ray riesce a creare un senso di claustrofobia nella mente dello spettatore, che come i protagonisti si scopre recluso e intrappolato. Un senso di oppressione dal quale è possibile scappare solo con il dialogo, lo studio, la comprensione, l’ascolto del prossimo, annientando ogni pregiudizio.
Tutti elementi che, al pari della triste storia dietro il personaggio di Piton nella saga firmata J.K. Rawling, possono farci capire che in realtà molti che consideriamo cattivi in realtà non lo sono affatto. I detenuti e i soldati si riscoprono sullo stesso piano, la devozione verso la Mecca non è troppo differente dal saluto alla bandiera americana e l’idea assurda di vedere tutto ai raggi X in realtà ci fa perdere l’essenza delle cose, degli altri uomini. Un piccolo film indipendente certo non privo di difetti, soprattutto nella scrittura prolissa del finale, ma con una direzione ben precisa e un linguaggio semplice e istruttivo, diretto soprattutto ai più giovani.
Camp X-Ray: nuovo trailer con Kristen Stewart
Kristen Stewart è pronta a tornare al cinema il prossimo 17 ottobre nei panni di una soldatessa in Camp X-Ray, pellicola che la vede protagonista insieme a Peyman Maadi.
Qui di seguito vi proponiamo una breve anteprima di Camp X-Ray attraverso le immagini del nuovo trailer della pellicola:
Oltre a Kristen Stewart e Peyman Maadi nel cast del film ci sono anche Julia Duffy, John Carroll Lynch, Lane Garrison, Tara Holt.
Trama: Una giovane soldatessa fugge dalla sua soffocante cittadina e si arruola nell’esercito, con la volontà di andare in servizio in Iraq. Niente va però come lei sperava e viene assegnata a Guantanamo. Qui avrà a che fare con una serie maltrattamenti e abusi da parte dei suoi superiori, e instaurerà un strana amicizia con un giovane che è imprigionato da otto anni.
In uscita al cinema il prossimo 17 ottobre, Camp X-Ray è diretto da Peter Sattler.
Fonte: Total Film
Camp X Ray: poster del film con Kristen Stewart
Ecco il poster di Camp X Ray, prossimo film con Kristen Stewart protagonista nei panni di una soldatessa. Diretto da Peter Sattler, il film è stato presentato al Sundance Film Festival del 2014.
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Nel film oltre a Kristen Stewart ci sono anche Julia Duffy, John Carroll Lynch, Lane Garrison, Tara Holt.
Trama: Una giovane soldatessa fugge dalla sua soffocante cittadina e si arruola nell’esercito, con la volontà di andare in servizio in Iraq. Niente va però come lei sperava e viene assegnata a Guantanamo. Qui avrà a che fare con una serie maltrattamenti e abusi da parte dei suoi superiori, e instaurerà un strana amicizia con un giovane che è imprigionato da otto anni.
Camille Redouble: recensione del film di Noémie Lvovsky
In Camille Redouble Camille (Noémie Lvovsky), una quarantenne apparentemente felice, viene improvvisamente lasciata dal marito Eric (Samir Guesmi) per una ragazza più giovane. L’uomo con cui aveva avuto una figlia a sedici anni, da sempre perdutamente innamorato di lei e con il quale pensava di passare tutta la vita, diventa ad un tratto un estraneo agli occhi della donna, uno sconosciuto, un ipocrita. Decisa a non farsi demoralizzare, Camille accetta l’invito per una festa e passa la notte di capodanno con le sue amiche storiche, ma, complici l’alcool, la musica e la confusione, sviene proprio alla fine del countdown. Al suo risveglio la ragazza si trova in ospedale e, con sua enorme sorpresa, scopre che l’anno appena cominciato è il 1985 e che lei non è più una donna matura con una separazione alle spalle, bensì una sedicenne che può ancora decidere le sorti della sua vita.
Camille si trova così a rivivere il suo passato: l’incontro con le sue migliori amiche e, soprattutto, con il ragazzo che diventerà il padre di sua figlia. In un primo momento, conscia del dolore che l’uomo le procurerà venticinque anni dopo, cerca in tutti i modi di evitare Eric, ma i suoi tentativi si rivelano vani e la forza dell’attrazione avrà la meglio su quella della ragione.
Camille Redouble di Noémie Lvovsky, quest’ultima nel doppio ruolo di regista e protagonista, è una commedia piuttosto divertente che sottolinea una volta di più una convinzione comune: nessuno sfugge al proprio destino. Camille, infatti, chiamata a rivivere un preciso momento della sua vita, si trova nella posizione di poter modificare alcuni eventi: la morte prematura della madre, l’incontro con un uomo che la lascerà o il concepimento di una figlia a sedici anni; ma i suoi sforzi non bastano e tutto si ripete esattamente com’è scritto nei suoi ricordi.
L’intenzione lodevole di Camille Redouble, che, in fondo, sostiene l’inutilità del famoso “senno di poi”, purtroppo non riesce a concretizzarsi del tutto. Nonostante la buona interpretazione degli attori, la trama sembra concentrarsi un po’ troppo sulla relazione tra Camille e Eric e lo spettatore, già dal loro primo incontro nel 1985, è certo di vedere una sorta di lieto fine.
Uno sliding doors senza contropartita, un “cosa sarebbe successo se…” che resta privo di risposte. L’impressione più forte, in generale, è che la regista abbia voluto fare un film che rispondesse più ad una sua esigenza personale che ad un interesse generale. Camille Redouble, però, nonostante al primo impatto possa sembrare la semplice esternazione del pensiero di una donna nostalgica, si rivela, alla distanza, un prodotto pieno di spunti. Le diverse vicende di cui è intriso affiorano infatti poco a poco e la regia non manierata dà ancora più forza alla storia.
Un film solo apparentemente leggero. A chi si chiederà, dopo i titoli di coda, mentre si accendono le luci in sala, come ha fatto questo film a partecipare al festival di Cannes, consiglio di aspettare una settimana prima di rispondersi.
Camilla Luddington: 10 cose che non sai sull’attrice
Attrice cinematografica e televisiva, Camilla Luddington è negli anni divenuta celebre per i suoi ruoli in importanti titoli, come la serie Grey’s Anatomy. È inoltre conosciuta per essere la voce di un noto personaggio dei videogiochi, che ha permesso alla Luddington di estendere il proprio raggio d’azione all’interno dell’industria audiovisiva. Ecco 10 cose che non sai di Camilla Luddington.
Camilla Luddington: i suoi film e le serie TV
10. Ha recitato in celebri serie televisive. L’attrice debutta sul piccolo schermo recitando in un episodio della serie The Forgotten (2010), per poi acquistare ulteriore notorietà partecipando a CSI – Scena del crimine (2010), The Defenders (2011), Amici di letto (2011) e Californication (2012), dove recita nel ruolo di Lizzie. Nello stesso anno è in True Blood, dove ricopre il personaggio di Claudette condividendo la scena con l’attore Alexander Skarsgård. Dal 2012 ad oggi è invece divenuta celebre per il ruolo della dottoressa Jo Wilson in Grey’s Anatomy, dove recita accanto agli attori Ellen Pompeo, Chandra Wilson, James Pickens Jr., Jesse Williams e Caterina Scorsone.
9. Ha partecipato ad alcuni film per il cinema. Il primo ruolo cinematografico, seppur minore, per l’attrice arriva grazie al film Behaving Badly (2009), ma nel 2014 recita nel ruolo di June Abbott, protagonista di The Pact II, accanto all’attrice Caity Lotz. Nel 2017 recita invece nel film Quello che veramente importa, dove ricopre la parte di Cecilia.
8. È anche doppiatrice. Nel 2017 l’attrice viene scelta per dar voce al personaggio di Zatanna nel film d’animazione Justice League Dark, dove recita anche l’attrice Rosario Dawson, la quale ha prestato la voce a Wonder Woman. Dopo aver partecipato al doppiaggio anche di un episodio della celebre serie Robot Chicken (2019), la Luddington torna a ricoprire il ruolo di Zatanna nel film Justice League Dark: Apokolips War (2020), a cui partecipa anche l’attore Shemar Moore nel ruolo di Cyborg.
Camilla Luddington è su Instagram
7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 3,3 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate durante momenti di svago o nel corso della propria quotidianità. Non mancano però anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete o che la ritraggono nel corso di eventi di gala.
Camilla Luddington: chi è suo marito
6. È molto riservata. L’attrice ha sempre affermato che non le piace condividere troppi dettagli riguardanti la propria vita privata, ma non ha mancato di rendere noto il proprio matrimonio con l’attore Matthew Alan. Questi è inoltre comparso nell’episodio ventiduesimo della tredicesima stagione di Grey’s Anatomy, recitando accanto alla moglie nel ruolo di David Fisher. La coppia annuncia poi, nel marzo del 2017, la nascita della prima figlia, mentre a fine 2019 rendono nota la seconda gravidanza dell’attrice.
Camilla Luddington è Tomb Raider
5. Ha dato voce al celebre personaggio. Nel 2013 l’attrice viene scelta per doppiare il personaggio di Tomb Raider nel nuovo videogioco a lei dedicato. La performance piacque tanto ai produttori quanto ai videogiocatori, che permisero al titolo di diventare un grande successo. Sull’onda di ciò, fu realizzato un sequel videoludico, intitolato Rise of the Tomb Raider (2015), dove l’attrice ha nuovamente dato voce alla protagonista.
4. Il personaggio è stato adattato alle sembianze dell’attrice. Per la prima volta nel franchise di Tomb Raider, le movenze del personaggio sono state basate sui reali movimenti dell’attrice che vi prestava anche la voce. La Luddington ha infatti dato vita ad una performance in motion capture per reandere più realistico il personaggio, il cui volto è inoltre stato formato sulle fattezze dell’attrice.
Camilla Luddington è Kate Middleton
3. Ha interpretato la celebre duchessa. Nel 2011 l’attrice interpreta Kate Middleton nel film televisivo William & Kate – Una favola moderna. Per interpretare tale ruolo l’attrice ha seguito alcuni particolari corsi per “diventare una principessa”, imparando i modi e i toni con cui i reali sono soliti esprimersi. Pur se generalmente accolto in modo negativo, il film ha permesso all’attrice di ottenere grande popolarità.
Camilla Luddington in Grey’s Anatomy
2. Ha raggiunto un ruolo centrale nella serie. L’attrice era comparsa in qualità di guest star nel corso della nona stagione della serie. Dato l’apprezzamento di pubblico nei confronti del suo personaggio, la Luddington è divenuta un membro fisso del cast a partire dalla decima stagione, dando così vita in modo più approfondito alla storia di Josephine Karev, il personaggio da lei ricoperto. Ad oggi l’attrice è comparsa in circa 188 episodi.
Camilla Luddington: età e altezza
1. Camilla Luddington è nata ad Ascot, in Inghilterra, il 15 dicembre 1983. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.
Fonte: IMDb
Camilla Luddington, la nuova Lara Croft, sulle pagine di Bello
Non abbiamo ancora la certezza che sia lei il nuovo volto di lara Croft in Rise of the Tomb Raider, ma sicuramente Camilla Luddington presterà la voce al personaggio nel prossimo omonimo videogame.
La bella attrice inglese posa per Bello, in attesa, forse, di indossare i celebri calzoncini della cacciatrice di tesori più famosa al mondo.
Camila Mendes: 10 cose che non sai sull’attrice
Giovane star in ascesa, Camila Mendes ha negli anni dimostrato una grande cura nei ruoli scelti, divenendo in breve tempo star di alcuni film e serie TV di successo. Con la grande popolarità acquisita negli ultimi due anni, l’attrice è diventata uno dei volti su cui puntare per il futuro.
Ecco 10 cose che non sai su Camila Mendes.
Camila Mendes: famiglia, origini, vita privata
1. Ha origini brasiliane. Camila Mendes è nata il 29 giugno 1994 a Charlottesville, in Virginia da genitori brasiliani. Sua madre è di Porto Alegre, Rio Grande do Sul, mentre suo padre di Brasilia, sede del Distretto Federale. Crescendo si è trasferita 16 volte, per un anno ha anche vissuto in Brasile, ma ha trascorso la maggior parte dell’infanzia in Florida. Sebbene sia cresciuta negli Stati Uniti parla fluentemente il portoghese.
2. Gli studi. Ha frequentato l’American Heritage School a Plantation. In seguito si è laureata alla New York University Tisch School of the Arts, inseguendo la sua passione per la recitazione.
3. E’ fidanzata. Dal 2018 l’attrice ha una relazione con l’attore Charles Melton, conosciuto sul set della serie TV Riverdale. I due hanno confermato il fidanzamento attraverso una fotografia pubblicata il 7 ottobre 2018 sui loro account Instagram.
Camila Mendes film
4. I primi lavori. Il suo primo lavoro recitato è stato in uno spot per IKEA. Per la sua bellezza è apparsa inoltre sulle copertine di MensHealth nel dicembre 2017 e di Cosmopolitan nel febbraio 2018.
5. Recita in Riverdale. Camila Mendes è tra le protagoniste della serie TV basata sui personaggi dei fumetti Archie Comics. Qui interpreta Veronica Lodge, una ragazza bella, ricca, audace e perspicace.
6. I film. Il suo debutto cinematografico avviene nel 2018 con il film The New Romantic. Successivamente viene scelta per The Perfect Date, distribuito sulla piattaforma streaming Netflix, Coyote Lake e Palm Springs.
Camila Mendes premi e nomination
7. Ai Teen Choice Award, nel 2017, ha vinto il premio “Scene Stealer” per il suo ruolo in Riverdale. L’anno successivo ha invece ottenuto il riconoscimento come “migliore attrice drammatica TV”. Nel 2019 riceve una nuova nomination nella stessa categoria. Sempre nel 2019, agli MTV Movie & TV Awards riceve la nomination come miglior bacio insieme al suo fidanzato Charles Melton.
Camila Mendes salute
8. Ha ammesso di frequentare uno psichiatra. Dopo il successo degli ultimi due anni di grande successo, Camila Mendes ha dichiarato di aver intrapreso un percorso presso uno psichiatra, per riuscire a controllare i grandi cambiamenti avvenuti nella sua vita, riuscendo così a mantere una buona salute psicofisica.
Camila Mendes: i pregiudizi di Hollywood
9. Ha dichiarato di aver subito pregiudizi razziali a Hollywood. Durante un provino si è sentita dire di non essere “abbastanza latina”. Si è così scontrata con le difficoltà dei casting cinematografici. E’ invece convinta che Riverdale abbia il potenziale per aprire la mente delle persone riguardo le tematiche di razza.
Camila Mendes Instagram
10. Il profilo Instagram dell’attrice è seguito da 19,7 milioni di fan. Camila Mendes lo utilizza principalmente per condividere momenti della sua vita privata, foto dai vari set o scattate durante le premier dei suoi lavori cinematografici e televisivi.
Camila Cabello: 10 cose che non sai sull’attrice
Divenuta nota come cantante con i suoi brani che uniscono il pop alle sonorità latine, Camila Cabello ha guadagnato sempre più fan e ammiratori nel corso degli anni. Oggi, dopo alcuni contatti con il mondo del cinema, è finalmente divenuta protagonista di un’attesa fiaba, dove oltre alle doti canore ha potuto sfoggiare anche quelle recitative.
Ecco 10 cose che non sai di Camila Cabello.
Camila Cabello: Cenerentola e altri film
1. È la protagonista di un film. Nel 2021 la Cabello compie il suo debutto come attrice di un film di fiction con Cenerentola, diretto da Kay Cannon e interpretato tra gli altri da Billy Porter nei panni della Favolosa Madrina, Idina Menzel in quelli di Vivian, Nicholas Galitzine nel ruolo del principe Robert e gli attori Pierce Brosnan e Minnie Driver in quelli di re Rowan e la regina Beatrice. Il film è un nuovo adattamento della celebre favola, slegato dalla Disney e con le musiche curate tra gli altri dalla stella Cabello.
2. Ha doppiato sé stessa per la versione spagnola del film. Di origini cubane, la Cabello parla naturalmente un ottimo spagnolo e proprio per questo è stato chiesto a lei di doppiare sé stessa per la versione in lingua spagnola del film. Se Cenerentola è stato il suo primo film, questa è stata anche la sua prima prova come doppiatrice, per la quale ha poi ottenuto ampi consensi. Come noto, non è facile doppiare sé stessi, ma la Cabello è riuscita nell’impresa.
3. Ha curato la colonna sonora di un noto film. Oltre ovviamente ad aver eseguito diverse canzoni all’interno di Cenerentola, tra cui il brano inedito Million to One, la Cabello aveva già fornito una propria canzone per la colonna sonora di un film. Nel 2017, infatti, il suo brano Hey Ma è apparso nel film Fast & Furious 8. Si è trattata della prima volta che la Cabello ha avuto a che fare con il mondo del cinema e da quel momento la sua popolarità è cresciuta notevolmente.
Camila Cabello canta Havana
4. È uno dei brani che l’ha resa celebre. Facente parte del primo album in studio della cantante, intitolato Camila, il brano Havana è stato inizialmente rilasciato come singolo nel settembre del 2018. Questo, di genere pop con influenze da musica latina, si presenta come un atto d’amore dedicato alla capitale cubana, luogo di nascita della Cabello. Questo ha da subito ottenuto ampi consensi, affermandosi come uno dei brani che hanno contribuito al successo della cantante.
5. Ha potuto contare su celebri collaboratori. Pur essendo poco più che un’esordiente, la Cabello ha potuto contare per il brano Havana sulla collaborazione di alcuni celebri cantanti, i quali hanno partecipato all’incisione della canzone. In particolare, si annovera la presenza del rapper Young Thug come voce aggiuntiva, mentre Pharrell Williams esegue i cori. Williams, inoltre, ha collaborato anche alla scrittura stessa del pezzo, insieme anche a Ali Tamposi, Andrew Watt e Luis Bell.
Camila Cabello e il singolo Don’t Go Yet
6. È il suo nuovo singolo. Il 23 luglio del 2021 la cantante ha rilasciato il primo estratto dal suo terzo album in studio, Familia. Il brano si intitola Dont’ Go Yet e in questo si comina il pop latino con la musica tropicale. Ad oggi questo ha venduto in Italia più di 35 mila copie, vincendo il disco d’oro. Parallelamente, è stato rilasciato un videoclip sul canale YouTube della cantante, con lei anche protagonista di questo. Il testo del brano è una struggente richiesta nei confronti dell’amato, al quale si chiede di non andarsene così presto.
Camila Cabello e Shawn Mendes
7. Ha avuto una relazione con il noto cantante. Dopo essere stati solo amici per anni, nel 2019 l’attrice ha confermato di essere impegnata in una relazione con il cantante canadese Shawn Mendes, noto per album come Handwritten e Illuminate. Insieme, i due, hanno anche inciso nel 2019 il singolo di grandissimo successo intitolato Señorita, il quale ha in breve tempo raggiunto la vetta della prestigiosa Billboard Hot 100 ed è ancora oggi, a distanza di due anni, un brano particolarmente ascoltato in più contesti.
8. Hanno annunciato la loro separazione tramite i social. I fan della coppia hanno recentemente avuto un brutta sorpresa nel leggere le dichiarazioni che i due hanno rilasciato tramite i rispettivi profili Instagram. La Cabello e Mendes hanno infatti dichiarato di aver interrotto la loro relazione, rimanendo però in buoni rapporti e continuando a provare grande affetto l’uno per l’altro. I due, infatti, hanno garantito che continueranno ad essere amici proprio come lo erano prima di fidanzarsi.
Camila Cabello è su Instagram
9. Ha un profilo sul social network. La cantante e attrice è presente su Instagram con un proprio account verificato il cui nome è @camila_cabello. All’interno di questo Jackson vanta oltre 58,7 milioni di follower, ed è solita pubblicare post di vario genere. Questi ad oggi sono più di 2 mila e spaziano da momenti di svago in compagna di amici o della sua famiglia sino alla promozione dei suoi progetti discografici e cinematografici. Seguendo il suo profilo, dunque, si potrà essere sempre aggiornati sulle sue attività.
Camila Cabello: età e altezza dell’attrice e cantante
10. Camila Cabello è nata il 3 marzo del 1997 a L’Avana, Cuba. L’attrice e cantante è alta complessivamente 1.57 metri.
Fonte: IMDb
Cameron: no all’Oscar per la regia
In una nuova intervista a Charlie Rose, James Cameron ha rivelato di non essere interessato al premio Oscar come miglior regista, ma di tenere molto al premio come miglior film per Avatar, come riconoscimento del duro lavoro dell’intero team che lo ha realizzato.
E’ in corso un certo dibattito sull’opportunità o meno di frasi come queste in piena campagna Oscar: da un lato, il gesto di Cameron viene visto come galanteria nei confronti della ex-moglie Kathryn Bigelow, dall’altro viene visto come un gesto di estremo egocentrismo, visto che in molti considerano il premio alla migliore regia praticamente già in mano a The Hurt Locker.
Ecco le parole esatte di Cameron:
Rose: quindi se un Academy dicesse “voterò Cameron per il
miglior film, e la Bigelow come miglior regista – ”
AvatarCameron: sarebbe fantastico. Sarebbe un sogno divenuto realtà
per me, davvero.
Rose: quindi è una cosa che auspichi?
Cameron: sarebbe il miglior risultato. So quanto ha lavorato
duramente il mio team, e so quanto sarebbero fieri di ricevere
questo riconoscimento. Io ho già avuto un Oscar. Ne ho un paio.
Rispetto l’intera istituzione degli Academy Awards, sono il vertice
del riconoscimento nella professione che ho scelto. Ma non me ne
serve un altro. Ma veder onorare il mio team per il duro lavoro che
hanno svolto, sarebbe veramente importante per loro. E sarebbe un
sogno divenuto realtà.
Rose: stai dicendo ai votanti di prestare attenzione al tuo team e
votare Avatar come miglior film. Ma –
Cameron: sì, e –
Rose: — votate Kathryn Bigelow come miglior regista.
Cameron: voglio dire, tutto quello che posso dire è che sarei
veramente felice – ora, non voglio sembrare –
Rose: più felice così piuttosto che ricevere tu il premio?
Cameron: onestamente, sì.
Una mossa pubblicitaria…?
Cameron nella Fossa delle Marianne per Avatar 2
La notizia ha dell’incredibile. Secondo fonti attendibilissime (Sunday Times), il sito Wenn riporta la notizia che James Cameron sta sviluppando un veicolo subacqueo per girare delle scene in 3D alla profondità di 10.9 chilometri sott’acqua, nelle profondità della Fossa delle Marianne, che si trova nell’Oceano Pacifico. L’intenzione del regista è quella di riprendere materiale d’archivio da utilizzare per realizzare i due sequel di Avatar, che verranno ambientati parzialmente nelle profondità sottomarine di Pandora:
Cameron Monaghan: 10 cose che non sai sull’attore
Cameron Monaghan è uno di quegli attori che ha contribuito a cambiare il volto delle serie tv, grazie alle sue performance, soprattutto in Shameless e Gotham. L’attore ha sempre dimostrato di essere in grado di scegliere i ruoli migliori per i suoi talenti, diventando molto amato in tutto il mondo.
Ecco dieci cose da sapere su Cameron Monaghan.
Cameron Monaghan serie
1. Una carriera spesa tra serie tv. La carriera dell’attore inizia di fatto a intraprendere la carriera di attore nel 2003, quando partecipa nel film tv The Music Man, per poi partecipare a diverse serie tv come Malcolm (2004-2005), Threshold (2005), Ned – Scuola di sopravvivenza (2005-2006), Criminal Minds (2006) e Numb3rs (2009). In seguito, appare in The Mentalist (2009), Detective Monk (2009), Fringe (2009), The Glades (2010), NCIS – Unità anticrimine (2011), Shameless (2011 – in corso) e Rizzoli & Isles (2011). Tra i suoi ultimi lavori vi sono Law & Order – Unità vittime speciali (2012), Gotham (2015-2019) e Son of Zorn (2016).
2. Ha lavorato in alcuni film ed è doppiatore. Monaghan ha prestato la sua attività di attore anche al grande schermo, senza rimanere ancorato al mondo delle serie tv. L’attore, infatti, ha lavorato in film come Cambia la tua vita con un click (2006), Santa Clause è nei guai (2006), I tre investigatori e l’isola misteriosa (2007), Dog Gone (2008), Another Harvest Moon (2009) e I tre investigatori e il castello del terrore (2009). Inoltre, è apparso in Prom – Ballo di fine anno (2011), Vampire Academy (2014), The Giver – Il mondo di Jonas (2014), Jamie Marks Is Dead (2014), Mail (2014) e Amityville – Il risveglio (2017). In quanto doppiatore, ha prestato la propria voce per il videogioco Star Wars Jedi: Fallen Order (2019) e per le serie Avatar – La leggenda di Aang (2005) e Shoty McShorts’ Shorts (2007).
Cameron Monaghan in Shameless
3. Non conosceva la versione originale. Prima di girare Shameless, l’attore non era a conoscenza del fatto che fosse un remake: “Non ne sapevo molto. Non avevo mai sentito parlare della versione inglese quando feci l’audizione o quando ottenni la parte. Ho letto la sceneggiatura e sono stato davvero incuriosito dal personaggio perché è così complesso”. Nel 2021 è apparso nell’ultima stagione di Shameless.
Cameron Monaghan e Noel Fisher
4. Entrambi condividono il set di Shameless. Monaghan e Noel Fisher hanno condiviso per molto tempo il set di Shameless, interpretando una coppia di ragazzi omosessuali, innamorati uno dell’altro.
Cameron Monaghan Instagram
5. Ha un profilo ufficiale. L’attore ha aperto un account ufficiale su Instagram che è seguito da qualcosa come 2,1 milioni di persone. Sulla sua bacheca sono presenti, per la maggiore, foto che lo ritraggono in momenti lavorativi, tra il set di Shameless e di Gotham. Tuttavia, vi sono anche immagini che vedono protagonista di momenti di svago tra lavoro e viaggi personali.
Cameron Monaghan fidanzato
6. Pare sia tornato single da poco. Sembra, infatti, che dall’inizio dell’anno l’attore si sia lasciato la fidanzata e collega Peyton List: i due si frequentavano da più di un anno. La coppia si era conosciuta sul set del film Anthem of a Teenage Prophet nel 2017 e da lì il loro legame si è fatto sempre più forte, arrivando a fidanzarsi. In ogni caso, i due attori sarebbero rimasti in ottimi rapporti.
7. Ha avuto altre due fidanzate famose. Prima di frequentare la sua ultima fidanzata, l’attore avrebbe frequentato due ragazze facenti parti dello show business. Nel 2015 si sarebbe frequentato con la modella Sadie Newman, mentre tra il 2016 e il 2017 ha avuto una storia con la sua collega di Shameless Ruby Modine.
Cameron Monaghan Gotham
8. Ha dato una descrizione del suo personaggio. Nel descrivere il ruolo di Jerome Valeska, l’attore ha dichiarato “c’è qualcosa in lui simile a un serpente, qualcosa di simile che riguarda Jerome nel caso in cui possa distogliere lo sguardo in un secondo per poi colpire subito dopo ed essere alla tua gola”.
9. Non è stato il massimo indossare i vestiti del suo personaggio. Secondo l’attore, lavorare in Gotham non è stato proprio l’apice del divertimento: “Devi indossare quei vestiti così tanto che l’ultima volta che vorresti fare è indossarli di nuovo. Soprattutto perché li indossi per mesi e ce n’è solo un paio, probabilmente non li lavano troppo spesso o li puliscono a secco, a prescindere che tu abbia fatto scene di lotta, sudando parecchio”.
Cameron Monaghan: età e altezza
10. Cameron Monaghan è nato il 16 agosto del 1993 a Santa Monica, in California, e la sua altezza complessiva misura 182 centimetri.
Fonti: IMDb, Ranker, Cinemablend