Grande notizia per gli amanti del
fantasy e dello sci-fi: l’idolo della serie tv HBO Game of
Thrones, Peter Dinklage, è ufficialmente
entrato a far parte del cast di X-Men: giorni di un
futuro passato. A confermare la notizia è il regista
in persona, Bryan Singer, via Twitter:
“Officially like to welcome
#PeterDinklage from #GameOfThrones to #XMEN #DaysofFuturePast Very
very excited!” “Felice di dare ufficialmente il benvenuto a
#PeterDinklage di #GameOfThrones in #XMEN #giornidiunfuturopassato.
Molto,molto eccitato!”
L’attore molto amato dai suoi fan
potrebbe interpretare Puck, il nano membro della squadra mutante
canadese, Alpha Fight. Dinklage si unisce ad un cast già ricco di
nomi: Hugh Jackman, Ian McKellen, Patrick Stewart, James
McAvoy, Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Nicholas Hoult, Anna
Paquin, Ellen Page e Shawn Ashmore. Il
film uscirà il 18 luglio 2014.
Arriva da MSN il nuovo trailer
italiano di Oblivion di
Joseph Kosinski. La pellicola prodotta da
Disney e scritto da William
Monaghan uscirà l’11 Aprile in Italia, cinque giorni in
anticipo rispetto agli USA, e vede protagonista l’attore
Tom Cruise.
Tutte le info del film nella nostra scheda: Oblivion
“Mi sono divertita molto a
rivisitare il mio personaggio, che sta crescendo, umanamente e
sentimentalmente.” In Kick-Ass
2 Anche
Chloë Grace Moretz è cresciuta e siamo sicuri di
poterci aspettare molto di più dalla sua Hit Girl, che già nel
primo Kick Ass ha conquistato il cuore degli spettatori.
Kick-Ass
2 sarà diretto da Jeff Wadlow
e ci racconta il seguito delle avventure da super eroe senza super
poteri di Dave, teenager con la voglia di cambiare le cose. Al suo
fianco troviamo Mindy, l’energica Hit Girl, interpretata appunto
dalla Moretz, che accenna a qualche dettaglio sulla trama:
“Vedrete qualche novità nel film. Una cosa è certa: sarà più
romantico e pieno di tormenti interiori.” Chissà chi
interesseranno questi tormenti interiori! CHe Dave e Mindy possano
intrecciare una relazione che vada al di là della semplice amicizia
e collaborazione?
Guarda il nuovo poster di
Iron Man
3, il prossimo cinecomics che invaderà gli schemi. Protagonista
è Iron patriot a volto scoperto,
interpretato da Don Cheadle. Il character
poster arriva dalla fanpage del film:
A quasi tre anni dalla sua
realizzazione, arriva finalmente nelle nostre sale Blue
Valentine, film diretto da Derek
Cianfrance e interpretato da Michelle Williams e Ryan Gosling. Che la data di uscita scelta sia
proprio il giorno di San Valentino risulta quanto meno curioso
considerato che al centro della storia non è l’amore ad essere
osannato -di certo non quello a lieto fine- quanto i suoi effetti
disastrosi e deleteri sul profondo dell’animo umano e delle sue
relazioni.
Il rapporto tra Dean e Cindy, nato
all’insegna dell’insicura e frettolosa giovinezza, prende forma sul
filo del tempo che passa, in un continuo e nostalgico passaggio dal
ricordo di quello che fu – reso matericamente dai colori lievi del
16 mm – a un presente amaro, frustrato, reso ancor più grigio
e freddo dalle riprese in digitale.
Blue Valentine, il film
Ciò che fa ancor più toccante e
straziante l’andamento del film è che a sorreggerlo sono solo i due
protagonisti, con i loro volti, la loro espressività, le loro
drammatiche tensioni e decisioni: indagati dalla regia senza
indugio ma con rispetto, nell’intimità del loro fallimento, più di
coppia che individuale. Lo dice chiaramente Dean, in una delle
scene forse più intense e belle per la verità del racconto,
quando accusato dalla moglie di non sfruttare affatto il suo
potenziale –in quella stanza d’albergo del futuro– le
domanda atterrito “Potenziale di cosa? Di trasformarsi in cosa?”,
ammettendo implicitamente a se stesso, forse per la prima volta, di
essere da solo, di fronte a una moglie delusa, che non riesce a
vederlo per davvero: che lo considera per quello che
fa e non per quello che è.
Una coppia che appare fin da subito
scomposta, nelle sue così diverse e inconciliabili personalità, cui
la cinepresa dedica infatti, separatamente, tempo ed attenzione:
lui solare, fiducioso, forse troppo ingenuo; lei più spigolosa,
cinica (come dimenticare il “flashback” su quell’atroce
barzelletta), ma anche più reale nella sua propensione
autodistruttiva e paradossalmente costruttiva al tempo stesso: ha
in sé infatti il potere del cambiamento, il bisogno di non fermarsi
e accontentarsi mai. Ed è lei a gestire in qualche modo le
possibilità della narrazione, a mandare avanti il racconto in cerca
della via d’uscita.
Blue Valentine è
un film delicato, forse un po’ prolisso nello sviluppo della storia
ma di certo personale, raro per la capacità di addentrarsi nelle
problematiche non tanto dell’amore, ma del nostro essere umani,
inevitabilmente soli ed imperfetti.
Nicolas Cage sarà
protagonista di Tokarev, thriller diretto
da Paco Cabezas, regista spagnolo noto in patria,
ma all’esordio negli Stati Uniti. La sceneggiatura è stata curata
da Jim Agnew e Sean Keller e vede
protagonista Paul Maguire (Cage), un ex poliziotto alle prese col
rapimento della figlia, legato al suo oscuro passato.
Al momento non è stata fissata una
data per l’avvio della produzione: il film è ancora in attesa di
qualcuno che ne acquisti i diritti, in occasione dello European
Film Market di Berlino. Il titolo Tokarev deriva dal nome di una
pistola di fabbricazione russa.
Un film intitolato The
Vatican Tapes lascerebbe immaginare un intrigo
clerical- spionistico, magari sullo sfondo della clamorosa rinuncia
di Joseph Ratzinger al soglio pontificio, che c’è
da scommettere, diventerà ben presto materiale da cinema: tuttavia
non è questo il caso, dato che ci troviamo di fronte a un horror,
che sarà diretto da Mark Neveldine.
I nastri al centro della vicenda
non conterranno inconfessabili segreti sugli intrighi che animano
le stanze vaticane, ma la registrazione di un esorcismo. In
quest’occasione Neveldine interromperà la collaborazione con
Brian Taylor, suo ‘compare’ nei film della serie
Crank e in Ghost Rider:
Spirit Of Vengeance; mentre Neveldine sarà alle prese
con le presenze demoniache in Vaticano, Taylor si sta occupando
dell’adattamento del videogame Twisted Metal.
Sarà diretto dal regista svedese di
origini cilene Daniel Espinosa(Safe
House) l’adattamento di The
Racketeer, il più recente romanzo di John
Grisham, uscito in Italia col titolo di L’ex
avvocato.
Il progetto è portato avanti da Fox
2000 e New Regency attende ora uno scrittore che traduca la storia
dalla pagina allo schermo. Il romanzo è un tipico legal thriller,
stavolta incentrato sull’uccisione di un giudice federale e sul
furto di alcuni importanti documenti dalla sua cassaforte; l’unica
persona che è a conoscenza del contenuto dei documenti è un ex
avvocato finito in carcere che vuole usare quelle informazioni per
vendicarsi di chi l’ha incastrato.
In attesa di avere una
sceneggiatura dalla quale partire, Espinosa si concentrerà su altri
progetti, a partire da Child 44, thriller
ambientato all’epoca dell’Unione Sovietica, protagonisti
Tom Hardye Noomi Rapace.
Grazie al successo della serie
delle ’50 sfumature’, la narrativa erotica destinata al pubblico
femminile sembra diventata la nuova miniera d’oro dell’editoria
mondiale; abbastanza prevedibilmente il cinema segue a ruota il
trend, con adattamenti a raffica.
A godere di un adattamento per il
grande schermo sembra essere destinato anche Beautiful
Bastard, romanzo firmato da Christina
Lauren (pseudonimo per la coppia formata da
Christina Hobbs e Lauren
Billings); a portare avanti il progetto è Jeremy
Bolt, già produttore di Resident
Evil.
L’uscita di “Beautiful Bastard” è
in realtà è stata precedente a quella di “50 Sfumature di
grigio“: pubblicato online nel 2009, il romanzo
rapidamente diventato un fenomeno, collezionando oltre due milioni
di download, prima di venire ritirato per la revisione in vista
della pubblicazione cartacea.
Protagonista del romanzo è Chloe
Mills, che allaccia una relazione di odio / amore col suo capo
Bennett Ryan; il successo arriso al romanzo ha già portato a un
sequel, Beatiful Stranger, e probabilmente la serie proseguirà.
Sigourney Weaver
entra nel cast di The Body Artist, tratto
dall’omonimo romanzo di Don DeLillo (pubblicato in
Italia col titolo di Body Art) e diretto
da Luca Guadagnino.
L’attrice affiancherà
Isabelle Huppert, Denis Levant e
David Cronenberg, in una delle sue rare prove
d’attore. Il film è prodotto da Paul Branco,
già artefice di Cosmopolis, anch’esso
tratto da un’opera di DeLillo; l’originale, pubblicato nel 2011, è
stato descritto come una meditazione sul tempo, la percezione e il
dolore; nel libro vi sono lunghe sequenze in cui i protagonisti
fanno colazione o guardano le riprese di una webcam che inquadra
strade deserte in Finlandia; a un certo punto vi è l’apparizione di
un giovane uomo in un appartamento (Lavant), una figura che
potrebbe anche non essere reale, che arriva a turbare la vita di
una dei protagonisti Lauren Hartke (Isabele Huppert), il cui marito
(Cronenberg) si è da poco improvvisamente suicidato.
Il cast dei personaggi dovrebbe
comunque essere più ampio rispetto a quello de libro, il che porta
a credere che nella trasposizione sullo schermo la storia verrà
ampliata. Le riprese partiranno la prossima estate in
Portogallo.
Mentre si sta preparando a
presentare la cerimonia degli Oscar, Seth
McFarlane continua a sviluppare il suo prossimo lavoro,
una commegia western il cui titolo dovrebbe essere A
Million Ways To Die In The West.
Il regista avrebbe punterebbe ad
avere Amanda Seyfried nel cast e le trattative in
questo senso sono già cominciate; il film – che McFarlane ha anche
contribuito a scrivere e al quale parteciperà anche come attore,
oltre a dirigerlo – ha già conquistato la presenta di
Charlize Theron.
Protagonista è un mite pastore che
viene piantato dalla fidanzata (il personaggio per il quale sarebbe
stata contattata Amanda Seyfried) dopo essere scappato di fronte a
una sparatoria avvenuta nel suo terreno; per poterla riconquistare,
stringerà un patto con la moglie di un noto criminale (Charlize
Theron) che gli insegnerà a sparare; trai due si creerà un legame
speciale, che però causerà ulteriori problemi quando il fuorilegge
tornerà a farsi vivo.
Assieme a McFarlane, hanno scritto
la sceneggiatura Alec Sulkin e Wellesley
Wild, già suoi collaboratori per
Ted; l’avvio delle riprese è fissato per
maggio.
Ne Il
Principe Abusivo In un piccolo Principato del centro
Europa, vive Letizia/Sarah
Felberbaum, una principessa che sogna di diventare
un’importante filantropa, ma, purtroppo, oggi senza qualche
scandalo non si ottiene la fama con cui si raccolgono i soldi per
la beneficienza. Preoccupato per la figlia, il Re/Marco
Messeri chiede al ciambellano di corte Anastasio/Christian
De Sica di aiutarla.
Per far scalpore serve che la
principessa s’innamori di uno del popolo, arrivando a rifiutare la
corona pur di stare con lui. Scelto il piano, Anastasio cerca
l’uomo più miserabile d’Europa, trovandolo in Antonio De
Biase/Alessandro
Siani, un giovane napoletano che vive a scrocco,
facendo da cavia per gli esperimenti farmaceutici. Con l’inganno
sarà portato nel Principato e convinto che la principessa,
incontrata un giorno per caso, si sia innamorata di lui. Durante il
soggiorno al castello, mentre Antonio passa il suo tempo a studiare
l’etichetta per essere degno di Letizia, gli faranno visita i suoi
amici e sua cugina Jessica/Serena Autieri. L’irreprensibile
Anastasio s’innamorerà di lei e per conquistarla chiederà ad
Antonio di trasformarlo in un napoletano doc.
Prodotta da Cattleya con Rai Cinema
e scritta in collaborazione con Fabio Bonifacci
(Diverso da chi?, Benvenuti al Nord), la commedia Il Principe
Abusivo è il primo film da regista per Alessandro
Siani, comico napoletano che ha raggiunto la popolarità grazie
a Benvenuti al Sud di Luca Miniero. Siani qui
ripropone il suo essere napoletano col duplice intento di far
ridere e di parlare di ricchezza e povertà, mettendole a confronto
grazie all’amore tra una principessa e un disoccupato napoletano.
L’intento dichiarato almeno era questo, ma non il risultato.
Il tema della differenza sociale e
del divario economico, ci vengono mostrati, ma passivamente; la
giustapposizione è tra due realtà così agli antipodi, che non basta
attribuire al Re vizi e debolezze tipiche dei politici d’oggi per
mettere in piedi una calzante allegoria del nostro Paese e del
disagio economico che molti stanno vivendo. Sembra che il
regista/sceneggiatore si sia preoccupato di trovare più gli spunti
comici che quelli narrativi, relegando spesso i personaggi a delle
macchiette. La storia segue il percorso classico delle commedie,
prende ad esempio le trame di My Fair Lady e de
Il Conte Max, cita Cyrano de Bergerac e
Cantando sotto la pioggia, ma la struttura del film
ha diversi punti deboli e troppo spesso ciò che accade rimane fine
a se stesso. Si ride, a volte di gusto, soprattutto perché la
comicità di Siani non è volgare ma genuina e spontanea e la
sua alchimia con De Sica è tangibile. I momenti romantici
che dovrebbero dare un tocco in più alla trama, però, vengono quasi
tutti smorzati da un’invadente comicità.
Il Principe
Abusivo diverte, ma non convince, così come
Siani/regista, che forse non ha saputo gestire bene il
doppio ruolo assunto per questo progetto. Nelle sale dal 14
febbraio.
“Signori, è stata una
notizia incredibile perché oggi è il giorno 11, lui si se ne va il
28, quindi per 16 giorni avremo il Papa abusivo!” Inizia così,
con una battuta del comico napoletano sulle dimissioni di
Ratzinger, la conferenza stampa de Il
Principe Abusivo, primo film da regista per
Alessandro Siani, nei panni anche di protagonista. A
presentare il film, oltre a Siani, c’erano anche Christian De
Sica, Sarah Felberbaum, Serena Autieri, Marco
Messeri, Alan Cappelli Goetz, lo sceneggiatore Fabio
Bonifacci e il produttore Riccardo Tozzi.
Vieni dal successo dei due film
Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, però passare dal ruolo di
protagonista a quello di regista/protagonista, deve essere stata
una bella responsabilità. Non hai avuto esitazioni? È stata una tua
scelta o ti hanno un po’ spinto?
ASGià con
Benvenuti al Sud ho sentito il bisogno di lavorare sopra
alcune scene e ho potuto collaborare alla sceneggiatura grazie ai
produttori Tozzi, Chimenz, Longardi e lo sceneggiatore Massimo
Gaudioso, che mi hanno dato carta bianca. Da lì è nata questa mia
collaborazione-ombra sulle sceneggiature. Stessa cosa è accaduta
con Benvenuti alNord. Dopo il primo eravamo
un po’ tutti preoccupati di fare un sequel, soprattutto perché
aveva riscosso molto successo. Nel frattempo mi era venuta
semplicemente un’idea, che era proprio quella de Il Principe
Abusivo, parlare di ricchezza e povertà; idea che si è
sviluppata grazie alle mani sapienti di Fabio Bonifacci.
Però Tozzi mi disse di tenerla da parte per il momento e di fare
prima il sequel che la gente aspettava. È stato di parola.
All’inizio delle riprese io mi
spiegavo a gesti, era una scena veramente comica. Poi, pian piano,
avendo anche scritto il film e lavorando con una troupe affiatata,
mi sono trovato bene. Sì, certo, per un regista esordiente è
preoccupante, ma accanto a me c’era il buon Christian De Sica, al
quale potevo chiedere consigli se avevo qualche dubbio, come si fa
normalmente un set in cui esiste una collaborazione.
Com’è stata la scelta della
coppia De Sica/Autieri per la scena del musical?
ASSerena Autieri
è, secondo me, un’attrice bravissima, ed era perfetta, perché nel
film volevo fare a un certo punto un musical, volevo che si creasse
questa magia. Christian De Sica, che è attore che sa fare
tutto (recitare, cantare, ballare) aveva bisogno di un’attrice al
suo livello e, attualmente, al suo livello vedo solo Serena
Autieri.
Ci parli della sua cinefilia,
dei film cui si è ispirato, anche per i vari personaggi.
ASPer quanto
riguardo Christian mi sono ispirato a Il Conte Max, perché è
un film meraviglioso, italiano. Invece, i film che m’interessavano
erano Il Piccolo Lord, Una Poltrona per Due; erano
quelle atmosfere che m’interessavano. Volevo fare una commedia in
cui non ci fossero parolacce che parlasse di povertà. Naturalmente,
nel film si parla di un meccanismo già conosciuto nelle commedie,
da My Fair Lady a Il Conte Max, lo stesso Colpi di
Fulmini; meccanismi già visti, soprattutto nei film americani.
M’interessava proprio prendere da lì, poi però fa sempre la
differenza l’approccio che hai con una storia come questa. Il mio è
stato come quello dei film americani: la fotografia, non strafare e
non essere volgare.
Comunque, sono sempre gli
attori che fanno la differenza, con la loro personalità, la loro
sensibilità, la regia è fino a un certo punto. Poi Christian aveva
un ruolo anche difficile perché doveva essere tenero e per un
attore comico è complicato, perché la tenerezza è abbastanza
distante dalla comicità. Quando sei più irruento, più sopra le
righe, fai più ridere.
Come avete lavorato sui vostri
personaggi, che richiamano il cinema del passato, ma ai quali poi
voi avete dato una vostra originalità.
SFAlessandro
aveva le idee molto chiare sul mio personaggio, quindi sapevo che
potevo appoggiarmi a lui e fidarmi di lui. Questo è stato molto
bello. Abbiamo lavorato su ogni minimo dettaglio, in modo tale da
dare al personaggio uno spessore, che non fosse una semplice
principessa, ma che avesse tanti colori. Abbiamo lavorato sulle
piccole frasi, sul tono da dare, perché non volevamo mai che fosse
antipatica o snob. Così è stato dal primo all’ultimo giorno di
riprese.
CDSIo sono del
’62, sono io il passato (ride). Innanzitutto, volevo raccontare
come ci siamo conosciuti Siani ed io. Avevamo fatto un paio di film
di Natale, ma lui era diffidente; poi, un giorno ci siamo ritrovati
a ridere sulla stessa cosa e siamo diventati amici. Poi, ho visto
Quasi Amici, sapevo che Medusa aveva comprato i diritti,
così l’ho chiamato e gli ho chiesto di fare il remake insieme: lui
faceva il nero e io il malato; però poi il film ha fatto duemila
miliardi e quindi che si faceva a fare. Però lui mi ha detto che mi
voleva offrire un altro ruolo ne Il Principe Abusivo e così
è nata la cosa. Quello che mi ha meravigliato di più è che intanto
è nata una grandissima amicizia, anche se io ho molti più anni di
lui, e che poi nel film sembra che lavoriamo già da trent’anni
insieme. Questo è difficile, mi è capito con Boldi tanti anni fa e
di solito non si ripete. Mi piace tanto lavorare con Siani,
soprattutto perché è un maestro di recitazione, forse perché nasce
attore. Di solito i registi, quelli di commedia, non hanno il senso
dell’umorismo; sono tecnicamente molto più preparati di lui, però
lui è fantastico con noi attori. Non lo freghi se reciti per
stereotipi, ti becca subito. Ha un’ipersensibiltà pazzesca, quindi
è stato veramente facile; mi ha guidato, anche se sono molto più
vecchio di lui. (aggiunge poco dopo) Il professor Higgins ci ha
messo tre mesi a far diventare Audrey Hepburn una perfetta Lady;
invece, lui (Siani) ha fatto meglio, mi ha trasformato in soli 3
giorni in un perfetto cafone (ride).
Puoi
parlarci di quest’orgoglio napoletano che metti nel film, della
voglia di non rinunciare ad una lingua, ad una possibilità comica e
narrativa che offre il fatto di essere napoletani.
AS Per quanto
riguarda me, quando faccio un lavoro penso a quello che mi
piacerebbe vedere, soprattutto quando si parla di Napoli, della mia
città, che, si sa, è sempre un po’ complicato. Ci sono delle cose
che sono universali, come il sentimento; noi napoletani possiamo
vantarci proprio di questo, di averlo nel DNA, è genetico. Abbiamo
scritto le canzoni d’amore che hanno girato il mondo. Invece,
parlare napoletano è un’esigenza mia: uno pecché nun sacc’ parlà in
italiano (ride) e secondo perché ci sono delle cose che se non sono
dette in napoletano non funzionano, sia se sei sentimentale, sia se
vuoi fare comicità.
Nei ruoli da co-protagonista o
da non protagonista all’americana sembra ci sia un’attenzione
particolare nel disegnare e raccontare il personaggio. Le piacciano
questi ruoli in cui non hai tutta la responsabilità del film e
magari può divertirsi di più a fare l’attore?
CDSIo ho fatto
sempre il protagonista quando ho fatto i film di Natale, quindi
bene o male era sempre lo stesso personaggio, che poi mi ha dato
grande notorietà e grande fama, e sono i film che hanno avuto più
successo. Quando non faccio il comprimario, come in questo caso o
con Johnny Depp oppure, due anni fa, con Pupi Avati, ho vinto tutti
i premi che in una carriera non ho vinto, ma perché mi posso
cimentare con dei ruoli più diversi; esce più fuori l’attore che
sono, invece della macchietta, del caratterista che faccio nei film
di Natale, che non rinnego assolutamente. Anzi, continuano ad avere
successo; dicevano che ero morto e io mi sono toccato subito
(ride).
Con i personaggi maschili
ricchi, sei stato cattivo. Come mai?
Nelle favole, di solito, c’è la
strega cattiva, ma io non ce l’avevo nel film, così ho preso degli
ingredienti che sono della strega cattiva e li ho messi nel re e in
Gherets, il promesso sposo della principessa. [SPOILER] Ma, alla
fine, il re diventa buono e lo stesso Gherets, che alla fine si
arrende al fatto che lei non lo ama, senza fare nessun tipo di
cattiveria e senza una mela.
Come ti sei approcciata a questo
ruolo di popolana?
SAFinalmente ho
fatto un sospiro di sollievo, perché era da tempo che aspettavo un
ruolo così. Poi una che si chiama Jessica Quagliarulo non ti capita
tutti i giorni. Ho un legame particolare con questo film, perché
dopo pochi giorni di lavorazione, a parte la caduta nella scena del
musical, ho scoperto di essere incinta. Dai, racconta! (dice a De
Sica)
CDSSto matto
(Siani) ci ha fatto ballare il tip tap, nella scena del musical,
sotto l’acqua, che è pericolosissimo. Però io le ho detto: “Serena,
non ti fermare mai! Quando si fa un numero musicale, al cinema o in
televisione, non ci si ferma mai!” Poi c’è il pezzo in cui saliamo
sul divano e lo ribaltiamo; lì lei è caduta, ho visto le sue
gambette per aria ed io, invece, ho continuato, per rispettare la
regola. Poi non sapevamo che lei invece era incinta, quindi era una
tragedia.
SAL’ho scoperto
una settimana dopo e, quindi, ho un legame fortissimo con il
personaggio perché mi ha divertito molto. Era già scritto bene,
chiaro. Alessandro è stato un regista fantastico, mi ha dato grandi
consigli e mi ha lasciato anche fare quando è stato possibile. E
poi cantare e ballare in un film al cinema è una cosa rarissima,
quindi ero strafelice. Poi farlo con Christian per me è il massimo,
è uno degli attori più bravi, completi che ci sono in
Italia.
Pensi di fare qualcosa che si
stacchi dall’immagine stereotipata di Napoli?
ASIo cerco
sempre di non portare sullo schermo la Napoli stereotipata; pensa
che a un certo punto nel film c’è la scena in cui mi presento nel
video del ciambellano e lì stavo in un vicolo di Napoli, da dove ho
fatto togliere tutti i panni stesi, ho fatto passare un ragazzo col
casco in testa, ho messo in una piazza degli studenti universitari.
Questa è la prima cosa che ho fatto, che era fondamentale.
Per quanto riguarda
l’abusivismo, è un film che poteva essere fatto pure a New York,
perché si parla di uno che per 24 ore riesce a non spendere soldi,
campando di espedienti, facendo la cavia per le cliniche
farmaceutiche. In più, non mi vergogno di far vedere una Napoli
bella, dei luoghi che sono considerati stereotipi, come il Vesuvio.
Ma che vuoi vedere di Napoli? La criminalità, i rifiuti per strada?
Nei miei film non ci saranno mai, come non ci saranno mai u’
spaghetto a vongola, u’ mandolino, il prendersi il giro con la
pizza e cose così.
Ci sono progetti futuri che non
riguardano Napoli?
ASSiamo
scrivendo con Bonifacci una storia che mi auguro possa
sempre partire da Napoli, ma è una storia universale, un film che
cerca di fare un passo in più rispetto a quello che abbiamo fatto
adesso.
Ascoltando il divertentissimo
scontro tra titani sul set, tra De Sica, dotato di grande
memoria, e Salvatore Misticone, che dimenticava persino il
suo nome, si conclude la conferenza stampa.
Con 548 copie, Il Principo
Abusivo uscirà nelle sale il 14 febbraio.
La più importante conferenza italiana
dedicata all’animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare
a quattro diversi contest: VIEW AWARD, VIEW SOCIAL CONTEST,
L’attore William
Shatner ci va giù pesante nel commentare la notizia che
J.J. Abrams oltre a dirigere la saga
di Star Trek, si appresti a ridare vita anche a
Star Wars – Episodio 7.
Guarda le foto della Action Figure
tratte dal film L’uomo d’Acciaio di
Zack Snyder, il nuovo film di su Superman della DC
prodotto da Christopher Nolan. Le foto arrivano
dal tour della DC Direct Showroom dove sono state mostrale le nuove
statuette basate proprio sull’ultima pellicola in onore del
supereroe. I toys sono altamente dettagliate e riguardano il
generale Zod, Jor-El e Faora.
L’Uomo d’Acciaio, il film
Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures presentano L’Uomo
d’Acciaio, con
Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman,
per la regia di Zack Snyder. Il film è
interpretato anche da
Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte
agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane,
e il candidato all’Oscar
Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”)
in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei
genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la
candidata agli Oscar
Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il
premio Academy Award
Kevin Costner(“Balla coi lupi”).
A combattere contro il supereroe
sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod,
interpretato dal candidato agli Oscar
Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora,
interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton
sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van,
interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e
il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award
Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche
Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick,
Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy
e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil
Hamilton. Tutte le news nel nostro
speciale: Superman: Man of
steel.
Arriva una grossa conferma che il
primo trailer di The Wolverine: l’immortale uscirà
allegato alle copie di G.I. Joe: La vendetta e non
quindi con Die Hard: un buon giorno per morire,
quindi bisognerà pazientare ancora un po’ per vedere le prime
immagini del nuovo adattamento Marvel Comics diretto da James Mangold. La
notizia è confermata dallo stesso regista.
Tutte le news sul film nel nostro
speciale: The Wolverine. Tutte le
info invece del film nella nostra scheda: The
Wolverine: l’immortale.Tutte le foto del film nella
nostra foto gallery:
[nggallery id=106]
Basato sul celebre arco narrativo a
fumetti, in Wolverine:
L’immortale troviamo Logan, il guerriero eterno, in
Giappone. Lì, l’acciaio dei samurai si scontrerà con gli artigli
d’adamantio, mentre Logan affronterà una misteriosa figura dal suo
passato, in un’epica battaglia che lo cambierà per sempre. Il film
uscirà in Italia il 25 luglio 2013. Tutte le
news sul film nel nostro
speciale: Wolverine. Tutte le info
invece del film nella nostra scheda: Wolverine:
L’immortale. Tutte le
foto del film nella nostra foto gallery:
Promised
Land è l’ultimo film girato da Gus Van
Sant basato su una sceneggiatura scritta a quattro mani da
due dei protagonisti del film: Matt Damon e John
Krasinski. Inizialmente sarebbe
dovuto essere lo stesso Damon a occuparsi della regia ma per
impegni inconciliabili fu proprio lui a chiedere ed ottenere il
“sì” del regista che lo rese celebre anni fa con Will
Hunting – genio ribelle, meraviglioso precedente che
lo lega a Van Sant.
Promised
Land è un film completo ed estremamente piacevole il
quale con sincerità, onestà, serietà e al contempo ironia è capace
di raccontare una storia intensa con personaggi ben delineati in
grado di far riflettere e insieme divertire lo spettatore.
Tutto il film e la sua
sceneggiatura sono percorse da un fil rouge che ci conduce sino
alle ultime sequenze, ossia una contrapposizione di base, una sorta
di partita a due tra ideale ed interesse, tra ciò che sarebbe più
utile a ciò che sarebbe più giusto. Quanto le difficoltà, i
problemi della vita reale e di un presente tanto difficile possono
giustificare il vendersi al miglior offerente anche a costo di
rinunciare al proprio passato, alle proprie tradizioni e quindi ad
una parte di noi stessi? In realtà ogni personaggio del film è
posto di fronte a questo dilemma tra idealismo e materialismo
pratico, chi in un modo e chi in un altro, indifferentemente da che
parte giochi la sua partita con la vita. Steve/Damon è inizialmente
convinto di essere dalla parte della ragione; lui, cresciuto in una
piccola provincia rurale simile a McKinley, sa bene a cosa possa
portare il chiudersi al futuro, alle opportunità che il grande
capitale può offrire.
Promised Land, il film
Con il trascorrere dei giorni però
qualcosa si incrina, la conoscenza più approfondita di quelle
persone umili ma oneste, di una realtà che forse aveva dimenticato,
la delicata quanto pulita infatuazione per una giovane maestra del
luogo, Alice (Rosemary Dewitt), accrescono in lui
dubbi e perplessità su ciò che è e su ciò che fa. Al contrario
dell’inquieto e tormentato collega, Sue, interpretata da una sempre
straordinaria Francis McDormand, vive il suo
cinico lavoro come un mestiere qualsiasi, proteggendosi e parandosi
dietro ad un imperturbabile pragmatismo che le impedisce di cadere
in una qualsiasi crisi di coscienza. Ma la bellezza del film
risiede nella sua capacità di presentarci tutti gli aspetti della
questione senza dipingere dei “buoni” o dei “cattivi” ma soltanto i
tanti punti di vista da cui può essere inquadrato il medesimo
problema.
Paesaggi meravigliosi, girati in
esterna nelle incantevoli e verdeggianti campagne della
Pennsilvanya, favoriscono una splendida fotografia aiutata da una
luce quasi sempre naturale; musiche appropriate ad ogni singola
sequenza a cui si ispirano ed una serie di interpretazioni
maiuscole sulle quali spicca quella, oltre della già citata
McDormand, di un intenso quanto mirabile Hal Holbrook. Questi oltre
ad una regia sapiente e mai banale, sono gli elementi che
sostengono ed innalzano oltremodo una sceneggiatura già di per se
solida e ben strutturata.
Promised
Land è un film che merita di essere visto perché per
106 minuti tiene lo spettatore incollato allo schermo invitandolo a
riflettere e a guardarsi dentro chiedendosi se il danaro possa
veramente comprare tutto, anche la dignità. Al cinema dal 14
febbraio.
Arriva anche in Italia il film che
segna il ritorno di Emma Watson dopo la decennale
parentesi nella saga di Harry Potter, Noi siamo
infinito in sala dal 14 Febbraio. La bellissima
Watson è pronta a scrollarsi di dosso la
pesante etichetta di Hermione e lo fa alla grande con
questo primo film post-saga. La giovane e promettente attrice a
suon di bellezza e sexappeal prova nell’impresa. E chi se non lei
poteva parlarci del film e della sua esperienza?
Ritorni con un film davvero
emozionante, come è stato incontrarsi con questo
personaggio?
“Ho pianto davvero quando ho
letto la sceneggiatura.Non è possibile non immedesimarsi
nelle esperienze dei personaggi. Non ho avuto bisogno di
frequentare una scuola americana o andare al ballo per sentirmi
come Sam o Charlie o Brad, o chiunque di loro. A volte
mi sentivo come se fossi passata dalla padella alla brace.La gente sembra avere a cuore il personaggio di Sam quanto
quelli di Harry Potter. Mette una grossa pressione cercare di
interpretare un personaggio che la gente già conosce e in cui si
identifica. Spero soltanto di essere stata all’altezza delle
aspettative e di esser riusciti a rendere giustizia ad un libro
splendido”.
Com’è stato lavorare con
Stephen Chboky, regista e sceneggiatore nonchè autore del romanzo
da cui è tratto il film?
C’è una linea così pura di
connessione” ..“Steve aveva una visione completa del
film. Aveva sognato di girarlo per più di dieci anni. Aveva
pianificato ogni singola scena del film nella sua testa. Sapeva
esattamente come voleva che tutto andasse ed io avevo totale
fiducia in lui perché era il suo mondo”.
Parlaci del rapporto fra i
due protagonisti Sam e Patrick…
“Lui ha passato un periodo
pesante, ma è la più dolce e sensibile anima che potreste
incontrare. Sam e Patrick provano a guidarlo nel suo primo anno di
scuola superiore che, come tutti sappiamo, può essere spaventoso.
Sam è una di quelle ragazze che a scuola sente di dover essere
costantemente su di giri e di dover fare baldoria. Ma questo dopo
un po’ di tempo diventa faticoso. Con Charlie, può finalmente
essere se stessa”.
“Non c’è un solo personaggio che
non compie una parabola o che non viva un processo di crescita.
Hanno a che fare con delle cose difficili e serie, ma tutto è
sempre affiancato a qualcosa di umoristico, perciò speriamo di far
ridere e piangere il pubblico in egual misura”.
Com’è stato lavorare con
gli altri due attori, Logan Lerman e Ezra
Miller?
“È stato divertente lavorare con
Logan Lerman ed Ezra Miller perché abbiamo lo stesso tipo di legame
nella vita reale”, lei racconta “questo ha fatto sì che il
lavoro non sembrasse lavoro. Logan spezzerà i cuori in questo film.
È devastante. Lui capisce Charlie in maniera innata. Ed Ezra è così
divertente. Poter improvvisare con lui è stato un sogno. Io pensavo
di avere energia, ma lui è proprio un’altra storia. È perfetto per
Patrick” — “È un gruppo di persone talmente bello. La
sera stavamo tutti insieme in albergo e suonavamo. Abbiamo passato
la maggior parte delle nostre sere suonando e chiacchierando e
facendo gli scemi”.
Guarda il nuovo spettacolare
trailer del film
Il cacciatore di Giganti di Bryan
Singer. Il nuovo fantasy che vede protagonisti
Nicholas Hoult, Ewan McGregor, Bill Nighy, Ian
McShane e Stanley Tucci uscirà negli USA il 28 Marzo, ancora nessuna
data confermata in Italia. Tutte le info utili nella nostra scheda:
Il cacciatore di Giganti.
Guarda il Trailer italiano del film
Il lato positivo – Silver Linings Playbook di
David O. Russell, con protagonisti Bradley
Cooper,Jennifer Lawrence
e Robert De Niro.Il film candidato all’Oscar
uscirà il 7 Marzo.
Guarda il nuovo trailer originale
del film Disney Monsters
University, sequel del fortunatissimo Monsters
& Co. La pellicola vanta doppiatori del calibro
diBilly Crystal, Jeff Pidgeon, Joel
Murray, John Goodman e Steve
Buscemi.
Una nuova grande occasione per 10
giovani talenti della scrittura. Dedicato agli aspiranti
scrittori, nella cornice di una straordinaria città d’arte, dall’8
al 13 aprile 2013 a Lucca
Le commedie vanno forte, e così un
film ironico su una delle angosce degli ultimi anni, il furto di
identità, può capitare di vederlo in cima al box office dei film
più visti durante l’ultima settimana negli Stati
Uniti. Identity thief, che mette insieme
Jason Bateman con Melissa McCarthy, incassa questa settimana 36
milioni di dollari. Segue in seconda posizione Warm
bodies, che sembra già avere mollato l’eredità di nuovo
Twilight, che incassa 11 milioni di dollari questa settimana,
portando il suo totale a 36.7, poco di più dell’incasso di questa
settimana del primo in classifica. Segue una
sorpresa: Side effects, ultima produzione di
Steven Soderbergh, che continua a marciare sulla produzione di due
film all’anno, con un cast che annovera tra gli altri Rooney Mara,
Channing Tatum e Catherine Zeta Jones, vecchia conoscenza del
regista. Il film ha incassato 10 milioni di dollari. Il quarto
posto è occupato da Silver linings playbook,
che continua a guadagnare consensi presso il pubblico. La pellicola
ha incassato ad oggi ulteriori 7 milioni di dollari, raggiungendo
un totale di 90 milioni. In mezzo alla classifica
scendono Hansel & Gretel: Witchhunters, che
aggiunge altri 5 milioni di dollari al suo incasso totale che
sfiora i quasi 44 milioni di dollari. In sesta posizione
troviamo Mama con Jessica Chastain, che
incassa 4 milioni di dollari portando il suo totale intorno ai 64
milioni. Il settimo posto è occupato da Zero dark
thirty, appena uscito nelle nostre sale, ma ormai da due
mesi in classifica negli Stati Uniti, con un incasso totale di 83
milioni di dollari. Merito forse di tutti i premi che sta
raccogliendo in giro per il mondo, gli ultimi il BAFTA per il
miglior film, Argo rientra in classifica
con un incasso di 2 milioni di dollari che gli assegna l’ottavo
posto ed un totale di 124 milioni di dollari di incasso. La nona
posizione la occupa ancora Django
Unchained, che incassa altri 2
milioni di dollari che portano il suo totale a 155. Chiude infine
la classifica il film di Walter Hill Bullet to the
head, che in due settimane ha incassato quasi 9 milioni di
dollari.
La prossima settimana usciranno
alcuni film molto attesi come Die Hard
e Beautiful creatures, ma anche il film
di Roman Coppola presentato all’ultimo festival del cinema di
Roma: A glimpse inside the mind of Charlie Swan
III
La grande notte britannica si è
conclusa e i Bafta sono stati assegnati anche per quest’anno. I
risultati sono stati più o meno quelli che tutti si aspettavano, a
partire dal trionfo di Ben Affleck e del suo
Argo, fino ai premi ai migliori attori,
che forse hanno sorpreso solo nella categoria migliore attrice
protagonista. Come annunciato, Ben Affleck è
il re della notte su Londra: il suo magnifico film si è aggiudicato
il premio per il miglior film in assoluto e per la migliore regia,
premio che Affleck merita tutto e che starà sicuramente facendo
riconsiderare all’Academy dell’Oscar la mancata nomination che
probabilmente porterà al trionfo del film come miglior pellicla
dell’anno al Dolby Theatre.
Ma quella di ieri sera è stata
anche la serata di Skyfall, di
Sam Mendes, che si è portato a casa non solo il
premio, annunciato, per la migliore colonna sonora grazie anche al
potente singolo di Adele, ma anche quello per il miglior film
britannico, lasciando a mani vuote Tom Hooper, che
con i suoi Miserabili, aveva davvero sperato di portare a casa il
premio. premio di consolazione per la pellicola di Hooper è stato
l’ormai fisso premio ad Anne Hathaway, la cui
mensola sarà ormai pesante e sulla quale ci sarà rimasto giustolo
spazio per il dorato Oscar, damettere in mezzo al Golden Globe e a
questo Bafta fresco fresco. Si conferma anche Christoph
Waltz, che porta a casa ancora un premio per la sua
geniale interpretazione in Django
Unchained, film premiato anche per la migliore
sceneggiatura originale a Quentin Tarantino.
La migliore sceneggiatura non
originale è andata invece a David O. Russell
per Il Lato Positivo – Silver Linings
Playbook : il grande polverone intorno al film sembra
esersi ridotto di molto in questa season awards, soprattutto perchè
questa volta il premio alla migliore attrice non è andato a
Jennifer Lawrence, ma a Emmanuelle Riva (per
Amour) vera e propria rivelazione di
questi premi: l’attrice quasi 86enne ha trionfato sulla cinquina di
giovani colleghe, portandosi a casa un meritato premio, ed è anche
merito suo se il film di Michael Haneke sta
mietendo così tanto successo presso le grandi istituzioni
cinematografiche. Al buon Michael è andato infatti il premio come
miglior film straniero e siamo quasi sicuri che porterà a casa
anche l’Oscar. Ennesimo trionfo per Daniel Day-Lewis per Lincoln
che però rischia, così come Anne Hathaway per
Les Misérables, di diventare l’unico
baluardo di speranza per un film che potrebbe non ricevere nessun
premio.
Anche nella categoria del miglior
film d’animazione i giochi sembravano già fatti, e infatti
Mark Andrews e Brenda Chapman
portano a casa anche il Bafta per il loro Ribelle – The
Brave. Solo premi tecnici invece per Vita
di Pi di Ang Lee e Anna
Karenina di Joe Wright che portano a
casa rispettivamente la migliore fotografia e i migliori
costumi.
Dopo essere rimasto nel limbo per
anni, l’adattamento di Birdsong, romanzo
firmato da Sebastian Faulks, sembra aver preso una
decisa accelerazione: la scorsa settimana è arrivata la notizia
dell’arrivo di Rupert Wyatt alla regia; ora è la
volta del protagonista, che sarà Nicholas
Hoult.
L’attore è attualmente sugli
schermi italiani con gli zombie in salsa sentimentale di
Warm Bodies e sbarcherà nuovamente al
cinema a breve con Jack The Giant Slayer.
Hoult si dovrà confrontare con l’interpretazione di Eddie
Redmayne, protagonista di una recentissima versione
televisiva, mandata in onda dalla BBC.
Protagonista di Birdsong è Stephen
Wraysford, giovane inglese con un lavoro di apprendista in
un’industria tessile nella Francia del 1910, che si innamora di una
donna sposata, che alla fine sceglie di tornare dalla propria
famiglia.
La vicenda in seguito compie un
salto temporale: ritroviamo Stephen nel bel mezzo della Battaglia
della Somme, nel corso della Prima Guerra Mondiale; infine, nuovo
salto fino al 1970, quando la sua nipote riscopre tutta la
storia…
In una recente intervista Wyatt ha
mostrato entusiasmo per la scelta di Hoult, un giovane attore
grazie al quale si potrà esplorare la storia senza tempo di un
ragazzo affranto da una tragica storia d’amore e venuto a contatto
con gli orrori della guerra.