Avengers: Age of Ultron, la spiegazione del finale del film e della scena post-credits

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Quando Avengers: Age of Ultron, regia di Joss Whedon, è arrivato nelle sale nel 2015, non ha ricevuto lo stesso amore del suo predecessore, The Avengers. Alcuni critici lo hanno descritto come “eccessivamente ricco di elementi”, mentre i fan si sono sentiti delusi da quella che, in molti punti, sembrava più una serie di due ore e mezza di trailer per i prossimi film che una storia autonoma. Negli ultimi anni, però, gli spettatori hanno iniziato a riguardare al secondo film della serie Avengers con occhi nuovi. Retrospettivamente, infatti, il film merita di essere riconsiderato.

Dopo tutto, è il film che ci ha regalato la sequenza della festa tra gli Avengers con il Mjolnir, uno dei migliori momenti di costruzione dei personaggi della serie. Ha introdotto al pubblico la versione cinematografica e reimmaginata di Visione, riuscendo a creare un personaggio pienamente realizzato e profondamente simpatico nel corso di un singolo soliloquio di tre minuti. Ha introdotto uno dei personaggi più importanti dell’intero MCU – la Wanda Maximoff di Elizabeth Olsen – ha con Ultron portato in scena uno dei villain più interessanti del franchise e, infine, ha posto le basi per il piano di Thanos poi sfociato nei successivi Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

 

È dunque un titolo che ha molto da offrire, a partire da un finale particolarmente entusiasmante. Alla fine di Avengers: Age of Ultron, gli eroi più potenti della Terra riescono infatti a sconfiggere Ultron e reclutare alcuni nuovi membri dotati di superpoteri, ma non senza un grande costo. Dopo tutto, questa volta sono stati i Vendicatori a creare il pericolo e tutta la morte e la distruzione che ne derivano sono a loro carico. Sono dunque diverse le implicazioni tutt’altro che positive che il film ci offre sul loro futuro al termine di questo film. Scopriamo qui di seguito tutto ciò che avviene nel finale del film.

Avengers Age of Ultron film
Robert Downey Jr., Chris Evans, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Mark Ruffalo, and Chris Hemsworth in Avengers: Age of Ultron © 2015 Marvel

I nuovi Avengers

Nel finale, Quicksilver (Aaron Taylor-Johnson) muore da eroe nella battaglia finale contro Ultron (James Spader) a Sokovia e il suo sacrificio diventa un punto di svolta che consolida il ruolo della sorella gemella (la Scarlet Witch di Elizabeth Olsen) come membro a tutti gli effetti dei Vendicatori, insieme al nuovo arrivato, la gemma mentale Visione (Paul Bettany) che crede nella protezione della vita a tutti i costi. Mentre le nuove aggiunte porterebbero apparentemente il nucleo centrale a otto, quattro dei sei eroi principali originali si separano alla fine del film.

Tony Stark si allontana dal ruolo di Vendicatore corazzato della squadra dopo l’incidente di Ultron, Clint Barton torna al ranch di famiglia, Hulk scappa e Thor torna ad Asgard. I due posti rimanenti sono occupati da alleati collaudati, Sam Wilson (Anthony Mackie) e James Rhodes (Don Cheadle). I nuovi Vendicatori dopo Age of Ultron sono dunque i seguenti: Capitan America, Vedova Nera, Falcon, War Machine, Scarlet Witch e Visione. Visione sostituisce essenzialmente Thor; War Machine sostituisce Iron Man; Falcon è il nuovo Occhio di Falco e Scarlet Witch – pur avendo un set di abilità molto diverso ma ugualmente pericoloso – sostituisce Hulk come centro di potere della squadra.

Gli eventi che preannunciano la Civil War

Durante il film, due eventi fanno apparire i Vendicatori come il nemico pubblico numero uno. Il primo è quando Hulk perde il controllo nella città sudafricana (grazie ai trucchi di Scarlet Witch per il controllo della mente), il che costringe Stark a chiamare la piattaforma d’armi “Veronica” e a indossare l’armatura Hulkbuster per abbattere Hulk e portarlo fuori dal centro urbano. Il risultato di questa battaglia, come fa notare Maria Hill alla squadra, significa che i Vendicatori devono nascondersi perché sono responsabili di tanta morte e distruzione. Maria Hill lascia intendere che potrebbe essere emesso un mandato di arresto per Banner.

La seconda questione, molto più importante, riguarda Ultron stesso e la battaglia finale a Sokovia. Una parte della città viene trasformata in una meteora volante che Ultron vuole far cadere sul mondo per creare un evento di estinzione, e tutto ciò che accade è il risultato diretto delle azioni dei Vendicatori. Ultron e il suo esercito esistono solo grazie all’ambizione e all’incoscienza di Stark. In entrambi i casi il mondo è messo in pericolo e in entrambi i casi è a causa dei Vendicatori. Sono loro i responsabili, ma chi li governa, li regola e li punisce? Questa storia getta le basi per la Civil War del Marvel Cinematic Universe, dove qualcuno dovrà regolamentare gli eroi dotati di superpoteri.

James Spader e Andy Serkis in Avengers Age of Ultron
James Spader e Andy Serkis in Avengers Age of Ultron © 2015 Marvel

Avengers: Age of Ultron è decisivo nella Saga dell’Infinito

Avengers: Age of Ultron, nonostante sia considerato il brutto figliastro del franchise, ci ha regalato alcune delle aggiunte più importanti del MCU. Ha introdotto Wanda, Pietro e Visione, aprendo la strada a storie che sarebbero proseguite nell’era Disney+, come la serie WandaVision, acclamata dalla critica. Ha messo in crisi i Vendicatori, ha costretto Tony a fare i conti con il suo senso di colpa su una nuova scala e ha gettato le basi per i film Thor: Ragnarok, Captain America: Civil War e i film Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, capitoli conclusivi della Saga dell’Infinito.

Ma soprattutto, ha offerto alcune delle più antiche parabole della fantascienza, rielaborate e aggiornate per una nuova generazione di spettatori. Vediamo una società superata dalla tecnologia progettata per servirla, con un’abbondante dose di classica arroganza da “scienziati che si dilettano con poteri che l’uomo non era destinato a possedere”. Si tratta di un’opera in parti uguali tra Isaac Asimov, Michael Crichton e una meditazione al limite del religioso (con tanto di robot che esplodono!) sull’idea che il bene e il male siano scelte che non possono essere fatte da una persona – sintetizzatore di vibranio o meno.

A dieci anni di distanza, alcuni aspetti del film potrebbero sembrare superati e pittoreschi, soprattutto se confrontati con la portata epica di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Una favola morale che ruota attorno a un singolo cattivo, autosufficiente e ricco di allegorie, sembra una storia di altri tempi. Alla fine, forse non sarà ricordato come altri film del Marvel Cinematic Universe, ma di certo il film offre numerosi spunti tematici e narrativi su ciò che verrà poi più ampiamente trattato dai lungometraggi successivi. Di fatto, Avengers: Age of Ultron si può considerare come un vero e proprio film spartiacque.

Arriva Thanos nella scena post-credits di Avengers: Age of Ultron

Proprio come la scena post-credits di The Avengers, Avengers: Age of Ultron ha riportato Thanos sul grande schermo dopo la sua breve apparizione in Guardiani della Galassia. Questa volta, però, sembra avere uno scopo più preciso: Thanos indossa il famigerato Guanto dell’Infinito e dichiara: “Bene, ci pensero io”. Questo momento dà effettivamente inizio alla ricerca di Thanos per raccogliere le sei Pietre dell’Infinito e riportare l’equilibrio nell’universo, che diventerà una minaccia pressante per tutta la Fase 3 del MCU e culminerà in Avengers: Infinity War. La scena post-credits di Age of Ultron ha dunque anticipato la direzione che si sarebbe presa da quel momento nel MCU.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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