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Roma nun fa la stupida

Roma nun fa la stupida

Eh, quanto tempo è passato da Venezia. C’era il sole, eravamo freschi di vacanze, mentre ora un gelido inverno batte alle porte e noi ripensiamo stringendoci nei nostri cappotti a quella lontana estate spensierata. Sento una vocina. Mi pare che scandisca le esatte parole: “Ma che cazzo stai addì che non era nemmeno un mese fa”. E in effetti…

5Fatto sta che ora c’è il Festival di Roma e noi siamo tornati. Che poi mi hanno redarguito dalla mia redazione (quella seria) che non si chiama più Festival ma Festa, che io poi vorrei sapè che cazzo c’avemo da festeggià ‘noi romani’ che sta città nemmeno c’ha il sindaco. Comunque, al di là di ciò, c’è una sottile sfumatura che differenzia i Festival estivi come Cannes e Venezia dalla maestosa kermesse capitolina, un non so che difficile da spiegare con termini razionali a chi non è dentro al nostro ambiente. Ci proverò con le parole più sincere che mi escono dar frìccico der core: il Festival di Roma è un inesauribile sfranticamento di cazzo. Anzi, no la Festa. Sentite, chiamiamola Sfranticamentodicazzo di Roma e non se ne parli più, eh? Così è più semplice per tutti.

E, per essere chiari, no, non dipende dalla qualità dei film e dalla scelta degli ospiti. Ci potrebbero pure essere Sam Raimi che presenta Spider-Man 4 con il ritorno di Tobey Maguire, Stanley Kubrick resuscitato grazie al potere di Cthulhu o Sasha Grey in performance multitasking live, per i romani lo Sfranticamentodicazzo è tale a prescindere. Tra parentesi, dopo le prime edizioni ricche di grandi star che sfilavano sul red-carpet, piano piano l’offerta s’è abbassata parecchio, come quell’anno che tutti erano convinti che dovesse arrivare Christian Bale e lo avvistavano come il mostro di Loch Ness nelle situazioni più improbabili (dalla proiezione per il pubblico ar cesso al chioschetto del kebab. Il che portò alla nascita del popolare hashtag #gentecheavvistachristianbale) mentre quello se ne stava in panciolle a casa sua ridendo della nostra provinciale ingenuità e pensando ‘questi ancora credono a Batman’.

6Che poi fu anche l’anno in cui il premio a Scarlett Johansson per la sua sexy prova vocale in Her lo ritirò Valerio De Paolis, che è un distributore di tutto rispetto, per carità, ma non ha esattamente lo stesso fascino sinuoso, diciamo. Che poi a Cannes e Venezia si fatica e pure parecchio – anche se le malelingue dicono che stamo sempre a festeggià. Il che è pure vero, ma lo facciamo la sera, dopo la fatica. E nessuno rompe le balle a chi lavora in banca se la sera dopo che s’è sparato una dieci ore di conti e servizi si va a fare una birra o quattro zompi in discoteca – però se non altro quasi sempre abbiamo una sistemazione agevole e vicina al luogo di lavoro. Oddio, agevole dipende dai casi. A casa di Vì nell’ultima Venezia la doccia era sostituita dal pozzo delle anime de I Predatori dell’arca perduta. Ma vabbè.

7A Roma no. L’Auditorium è infatti un luogo magico, simile al Monte Fato, che si trova chiaramente su un piano parallelo dell’Esistenza e ha la caratteristica di essere scomodo da raggiungere in qualsiasi parte della città si abiti, a meno che, naturalmente, non si abiti dentro l’Auditorium stesso. Leggenda narra che a ogni edizione alcune anime ne vengano risucchiate e non facciano più ritorno. Attorno, l’immenso “mare delle tenebre e tutto ciò che in esso vi è di esplorabile” (cit.). Ovvero il kebabbaro di cui sopra (che compare una volta l’anno come il paesino di Brigadoon), e il bar col sushi, che incredibilmente non mi ha ancora mai fatto vomitare. Quindi in sostanza sei impegnato come in un Festival ma con tutti gli svantaggi di lavorare nella tua città – nel senso che ti tocca comunque pensare alla spesa e a pagare le bollette, non se scappa, almeno in teoria – una trasferta senza trasferta, senza contare le ore di buco tra gli impegni mattinieri e quelli serali che, essendo improbabile tornare a casa e poi riuscire (da casa mia è un’ora ad andare e una a tornare, per dire), 1vengono di solito impiegate in atti vandalici come pisciare le tavolette dei bagni e tirare sassi all’omino della Hag vestito da tazzina di caffè, che funge anche da monito per i più lamentosi. C’è sempre chi fa un lavoro più demmerda del tuo.

In compenso, ci sono cartelli con la scritta ‘Auditorium’ in ogni parte della città, anche le più lontane e marginali, con delle frecce che indicano direzioni a cazzo. Tanto vi si accede solo in quel periodo dell’anno (dai, non me dite che c’andate a vedè i concerti a dicembre che non è credibile) e solo tramite un binario fatato nascosto tra le fermate di Colli Albani e Furio Camillo, un po’ come il treno che porta Harry Potter a Hogwarts a inizio anno scolastico. E nonostante tutto, lo Sfranticamento di cazzo Internazionale del Film di Roma diventa bello, come tutte le cose, quando lo condividi con la gente giusta. E quindi è bello ritrovarvi tutti qui, io, voi e Vì, sulle pagine virtuali di questi blogghettino che durante Venezia ha fatto faville. Il nome non lo cambiamo, Sticazzi al sugo (sì, mi rigioco le battute, come nella miglior tradizione dei sequel), anche perché tutti lo conoscete così e in fondo continua a essere vero che a Venezia non ci vivremmo, pure se stàmo a Roma. E se la vita se fa amara, se compràmo na chitàra. Cantate con noi?

(Ang)

Ben trovati gioiosi lettori, felice di essere di nuovo qui a rallegrarvi la kermesse con il mio compare Ang, e ringrazio anche lui perché mi ha ricordato l’esperienza della doccia veneziana, l’esperienza più traumatica della mia vita dopo aver visto Johnny Depp che s’è magnato Geronimo Stilton (ringraziamo sempre Marco Lucio Papaleo per quest’associazione che ha fatto giustamente il giro della rete).

Ma che ce frega, adesso siamo nella città Eterna, dove sicuramente ‘na doccia per bene me la farò: se non altro per queste previsioni allarmistiche, che ipotizzano scrosci tempestosi che ci risucchieranno tutti in vortici acquitrinosi direttamente dentro i tombini, io ho già preso un vestito da2 Tartaruga Ninja, ‘nsia mai che per una volta hanno ragione e me trovo direttamente a fa salotto co’ Splinter.

Detto questo, indovinate da dove scrive la vostra eroina? Ma da un treno! Essì, anche quest’anno torno si a un festival casalingo, ma siccome sono la donna con la valigia ho pensato di venire anche qui da una stazione per non perdere l’abitudine. Che poi se stai comodo sono cazzi. Ma quale comodità, detto tra noi? Ve lo ha già anticipato Ang, se Venezia è il periodo demmerda del cambio stagione, la Festa di Roma è quella della stagione che è cambiata o non è cambiata è uguale, tanto viviamo un posto irreale che cambia latitudine e longitudine da un giorno all’altro, come sottolineano appunto i precisi cartelli posti in ogni dove, dei quali vi parlava Ang. La cosa più agghiacciante è che questo festival è capitolino in tutto è per tutto, con quella romanità caciarona, con quel ‘famose un giro e fingiamo che abbiamo firmato lo script di un qualsiasi filmetto che presentano in una sottosezione di una sezione’, ‘imbucamose a qualche prima’, per cui è impossibile preventivare l’affluenza, pianificarti delle proiezioni, capire se magnerai o i tavoli del Red – uno dei pochi altri posti che dispensano cibo passabile – saranno sempre pieni della stessa gente che tu hai visto qualche settimana prima nella fila per comprare i biglietti del concerto dei Modà. Allo stesso modo, imprevedibile la gestione dell’accesso alle sale. Che non basta l’accredito, maccheseimatto? Spesso se perdi una proiezione stampa e vuoi recuperare un film perché, no ma giustamente, dovresti pure recensirlo, se non hai preso i biglietti la mattina all’alba non puoi minimamente entrare in alcune sale dove è presente anche il pubblico. Madonna quanto non fa una piega questo ragionamento! Infatti fa ‘na piaga. La mia, che ogni volta devo correre e implorare qualcuno della biglietteria a darmi biglietti che altri magari prendono a cazzo perché tanto li danno e poi cestinano accuratamente, anche con un senso di perverso piacere. Spero tantissimo che quest’anno si siano passati ‘na mano sulla coscienza e abbiano cambiato prassi. Spero eh.

3Comunque ma quanto è bello tornare da mamma Festa di Roma, a passeggiare amenamente tra gli stand dove non regalano una mazza, a cercare un posto dove anche solo sniffare del cibo, a pregare per un pc libero nell’acquario della sala stampa dove se ti va bene puoi persino trovare i Rocher, ma sul computer ehh non garantisco eh! Sugli ospiti, sulla programmazione, non mi esprimo, ne ha già parlato Ang, per cui vi dico solo che c’è Alaska, perché dopo Everest le freddure ce devono stà. E infatti sono già pronta con plaid e borsa dell’acqua calda per seguire il film Lo chiamavano Jeeg Robot con Santamaria (non è un attore, è un’esclamazione), diretto da Gabriele Mainetti, anche questa opera prima. Te pare? ‘Tutto brulica di opere prime’, è una congiura! Mi sto attrezzando a regalarvi anche la mia, di opera prima, l’opera prima o poi faccio una strage.

Ah poi ho già intravisto la borsa del Festival di quest’anno: per chi non lo sapesse è un gadget che regalano agli accreditati, e che si caratterizza per la gara delle organizzazioni del festival a chi la fa più brutta. Quella 2015 è fantastica: pare la borsa della spesa che te danno alla Coop, spero almeno dentro ci sia qualcosa da magnà a km zero, tipo er kebab der kebabbaro (tutto torna), che più km zero di quello c’è l’erba attorno al red carpet.

Va bene, corro in stazione a prendere il treno. Ovviamente il binario è l’8/9.

(Vì)

Maze Runner – La Fuga: Dylan O’Brien fugge dal labirinto

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Maze Runner – La Fuga: Dylan O’Brien fugge dal labirinto

Al cinema dal 15 Ottobre arriva Maze Runner – La Fuga, l’attesissimo sequel dell’omonimo film con Dylan O’Brien, diretto da Wes Ball.

Il film è un action thriller sci-fi ambientato in un futuro distopico ed è tratto dal secondo libro della saga best-seller scritta da James Dashner, il cui capitolo conclusivo, La Cura, è già in pre-produzione.

Come in tutte le saghe young adult campioni di incassi degli ultimi tempi, Maze Runner vede come protagonisti un gruppo di ragazzi che lottano per la propria vita una società dispotica e oppressiva.

Nel primo film, il protagonista Thomas (Dylan O’Brien) si risveglia nella Radura, un luogo chiuso da grandi mura abitato da dei ragazzi che non ricordano il loro passato. La loro unica via d’uscita è il grande labirinto che circonda le mura, la cui porta però si apre solo ad intervalli di tempo. È troppo pericoloso provare a scappare, ma Thomas riesce a trovare una via d’uscita, portando con se alcuni compagni. Si ritrovano nel laboratorio della W.C.K.D. (acronimo che suona come Wicked, dall’inglese ‘Malvagio’) e scoprono che il pianeta è stato devastato da una eruzione solare, seguita da una epidemia mortale a cui loro però sono immuni, vere e proprie cavie. Mentre vengono “salvati” da delle forze armate su un elicottero, la scienziata Ava Paige (Patricia Clarkson) conferma a dei suoi colleghi che l’esperimento è stato un successo e i sopravvissuti stanno per entrare nella Fase Due.

Da qui riparte Maze Runner – La Fuga, con Thomas e compagni che per cercare di capire chi siano realmente le persone che li hanno salvati finiranno in un’ennesima corsa per la sopravvivenza in un paesaggio desolato e pieno di ostacoli.

mazerunner“Penso che la storia piaccia molto perché è autentica. I personaggi e il loro viaggio: qui si parla di avventura, fratellanza e sopravvivenza. È questo secondo me che lo differenzia dalle altre storie” commenta Wes Ball, che prima di debuttare alla regia era un artista degli effetti visivi e grafica, “E ora portiamo i nostri protagonista in un ambiente totalmente nuovo, con nuovi meccanismi e nuovi scopi. Come un nuovo livello… Lo trovo eccitante!”.

Con un mix di elementi che accomuna tutte le saghe, dalla sopravvivenza al triangolo amoroso, è però abbastanza evidente che il segreto del successo di Maze Runner risieda nel suo magrolino protagonista dal sorriso furbetto: Dylan O’Brien. L’attore, classe 1991, ha trovato il successo mondiale con questa saga, ma vantava già un folto stuolo di fans grazie al suo Stiles nella serie sui lupi mannari di Mtv Teen Wolf.

Oltre ad O’Brien in La Fuga ritroviamo Thomas Brodie-Sangster, Ki Hong Lee e Kaya Scodelario accanto alle new entry Rosa Salazar, Jacob Lofland, Giancarlo Esposito, Aidan Gillen, Barry Pepper, Lili Taylor e Alan Tudyk.

Maze Runner – La Fuga arriva da noi con un mese di ritardo rispetto a quasi tutto il resto del mondo, dove ha dominato per settimane i box office (30 milioni di dollari nel primo week-end in Usa e 238 milioni di dollari in tutto il mondo), quindi si può parlare di successo preannunciato anche per i botteghini italiani.

Lucca Comics and Games schierato con Katniss di Hunger Games

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Lucca Comics and Games schierato con Katniss di Hunger Games

I ribelli del Distretto 13, guidati dalla ghiandaia imitatrice Katnsiss Everdeen stanno per lanciare l’attacco finale a Capitol City e al Presidente Snow.

In attesa di Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2, a Lucca sarà possibile lottare al fianco di Katniss e compagni e aiutarli a ribaltare le sorti di Panem.

Healthy_Foods_Nutrition_018Al Lucca Comics and Games, sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre, i due fronti della battaglia si schiereranno.

Il Presidente Snow e i simboli della sua tirannia saranno in Piazza San Michele, mentre chiunque vorrà unirsi ai ribelli si darà appuntamento al Loggiato Pretorio per organizzare l’azione finale e vivere le emozioni dell’epico finale della saga.

Elio Germano: il giovane coraggioso

Elio Germano: il giovane coraggioso

Oggi Elio Germano è una certezza del nostro cinema, il suo talento è ormai indiscusso e apprezzato – tanto che questa nuova stagione cinematografica lo vede protagonista con due progetti: Suburra di Stefano Sollima e Alaska di Claudio Cupellini – ma a portarlo fin qui sono state una manciata di scelte coraggiose, che non tutti al suo posto avrebbero fatto.

Non tutti, ad esempio, sarebbero passati altrettanto disinvoltamente dagli inizi teatrali al cinema di Carlo Vanzina (Il cielo in una stanza, 1999). Non tutti avrebbero accettato il ruolo impegnativo, scene di nudo integrale comprese, interpretato in Nessuna qualità agli eroi di Paolo Franchi – poi regista dell’altrettanto discusso E la chiamano estate. Non tutti avrebbero scelto, in quello stesso 2007, di essere protagonisti di Mio fratello è figlio unico, condividendo la scena con l’attore del momento, Riccardo Scamarcio, e accettando la sfida di distogliere l’attenzione del pubblico da lui per attirarla su di sé, cosa che al nostro attore riuscì pienamente. Ed è proprio grazie a questi due lavori che Elio Germano s’impone all’attenzione di critica e pubblico. Sette anni dopo, è un altro sentiero impervio quello per il quale s’incammina, guidato da Mario Martone, scegliendo d’interpretare un mostro sacro della letteratura italiana come Giacomo Leopardi ne Il giovane favoloso, e di provare a rendere una figura complessa, appesantita nel tempo dall’approccio manualistico. Sentiero che percorre con determinazione, riuscendo a mostrare il poeta sotto una nuova luce e a farlo riscoprire. Una vera consacrazione, segnata dai riconoscimenti (David e Nastro d’Argento) e dal successo al botteghino, che sancisce la sua affermazione e ne conferma il calibro di attore di razza, su cui il nostro cinema punta e punterà in futuro.

Elio Germano, classe 1980, è un trentacinquenne romano schietto, che non teme di esporsi e impegnarsi per cause che condivide (la Fondazione Teatro Valle Bene Comune ne è solo un esempio) o di mettere le sue convinzioni in musica, come fa col suo progetto rap Bestierare. Per lui impegno e politica sono nel quotidiano, dunque anche in ogni scelta lavorativa, da operare sempre in coerenza con sé stessi e con ciò in cui si crede. È spesso definito un antidivo, forse perché non è il classico bello inseguito costantemente dai flash dei fotografi; o perché non va a caccia di mondanità e si ostina a vivere in un piccolo appartamento al Corviale, lui, nato a Monteverde da famiglia benestante di origini molisane (Duronia, in provincia di Campobasso).

Fin dall’inizio, Elio sa cosa vuole diventare e già nel ’93 esordisce al cinema con Castellano e Pipolo in Ci hai rotto papà. Per il resto del decennio si forma alla scuola Teatro Azione e si fa le ossa sul palco di diversi teatri romani, oltre ad iscriversi (per poco) alla facoltà di Lettere e Filosofia. Nel ’99 arriva l’opportunità di tornare al cinema con Il cielo in una stanza di Carlo Vanzina e lui non se la fa sfuggire, sapendo che può essere un ottimo trampolino di lancio.

Così è, se negli anni successivi alterna cinema e tv, che frequenta stabilmente, partecipando a fiction come Un medico in famiglia 2, Il sequestro Soffiantini, Ferrari, Paolo Borsellino fino al 2005, per poi tornarvi solo da protagonista nel 2012 con la miniserie di Andrea Porporati su Felice Maniero, Faccia d’angelo. Al cinema, si unisce al cast di Concorrenza sleale (2001), recitando al fianco di Diego Abatantuono e Sergio Castellitto, sotto la direzione di un maestro come Ettore Scola. Ma partecipa anche all’esordio dietro la macchina da presa di Ivano De Matteo, Ultimo stadio (2002). Lo stesso anno prende parte al drammatico e poetico Respiro di Emanuele Crialese, che porta a casa due premi da Cannes – Gran Premio e Premio della Critica Giovane. Mentre, nel 2004 è protagonista, assieme a Silvio Muccino e Violante Placido, della commedia generazionale di Giovanni Veronesi Che ne sarà di noi.

Elio Germano si presenta insomma come un attore versatile e senza preclusioni, cui piace esplorare vari generi e media.

Nel 2005 partecipa all’opera prima da regista di Libero De Rienzo, Sangue – La morte non esiste. Ma gli avvenimenti importanti di quest’anno per la sua carriera sono due: l’incontro con Gabriele Salvatores, che lo vuole per il noir Quo vadis, baby? – lo sceglierà di nuovo nel 2008 per Come Dio comanda – e la partecipazione al premiatissimo Romanzo Criminale di Michele Placido, che mescola azione e ricostruzione storica nel tratteggiare ascesa e caduta della banda della Magliana, sulla scorta dell’omonimo romanzo di De Cataldo. È il caso cinematografico dell’anno e darà vita all’omonima fortunata serie tv. Qui Germano mostra le sue straordinarie doti d’immedesimazione, che impreziosiscono anche i piccoli ruoli, interpretando il Sorcio, “assaggiatore” d’eroina per conto del Terribile e poi della banda.

Nel 2006 l’attore romano lavora per la prima volta con Paolo Virzì in N (Io e Napoleone). Il regista livornese lo sceglierà ancora due anni dopo.

Pur avendo inanellato una serie di importanti collaborazioni con alcuni tra i registi più quotati del panorama italiano, Elio non ha ancora avuto la sua grande occasione. Questa arriva nel 2007 assieme a un altro incontro importante per la sua carriera: quello con Daniele Luchetti, che lo dirige in Mio fratello è figlio unico. Il suo talento può esprimersi appieno nel caratterizzare il protagonista Accio, giovane nell’Italia degli anni ’60, in cerca di punti di riferimento e alle prese con un complesso rapporto col fratello maggiore Manrico (Riccardo Scamarcio). L’interpretazione è intensa e vivida e riesce a portare il pubblico dalla sua, facendo sbiadire l’astro di Scamarcio, allora ai suoi massimi. S’impone così anche all’attenzione della critica e arrivano i premi: David di Donatello e Ciack d’oro come miglior attore protagonista, Globo d’oro come miglior attore rivelazione e Premio Biraghi.

Nel 2008 Elio è il conduttore radiofonico Marco Baldini nel film di Francesco Patierno Il mattino ha l’oro in bocca e recita con Michele Riondino nel lavoro tratto dal romanzo di Gianrico Carofiglio Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari. Ma veste anche i panni del venditore d’assalto nella commedia amara Tutta la vita davanti di Paolo Virzì, e quelli del disabile mentale Quattro Formaggi in Come Dio comanda di Gabriele Salvatores. Due prove molto diverse. La prima, apparentemente più semplice, fortemente caratterizzata, ma senza mai scadere nella macchietta, fa emergere come si possa perdere di vista la propria umanità e quella altrui, fagocitati dall’ossessione per l’interesse personale. La seconda, più impegnativa, lo porta ad esplorare gli abissi del disagio psichico in un personaggio inquietante, dalla doppia faccia.

Il 2010 porta grandi soddisfazioni al nostro attore, perché la sua interpretazione toccante e mai retorica di un operaio edile alle prese con un grave lutto e tre figli da crescere, non solo gli vale plauso e premi in patria (David e Nastro d’Argento come miglior attore protagonista), ma lo fa apprezzare anche dalla giuria di un festival ambito come Cannes, dove è premiato per la miglior interpretazione maschile, ex aequo con Javier Bardem. Il premio mancava all’Italia dall’ ‘87, quando andò a Marcello Mastroianni.

Lo stesso anno, Germano interpreta Folco Terzani nel film di Jo Baier La fine è il mio inizio, ispirato all’omonima autobiografia del giornalista Tiziano Terzani. Si dà poi al cinema d’impegno civile e ritrova Daniele Vicari, che lo dirige nei panni di un giovane giornalista al G8 di Genova del 2001, nel potente Diaz – Don’t clean up this blood (2012). È il protagonista attorno al quale ruota il cast corale di Magnifica presenza, diretto da Ferzan Ozpeteck. Accanto a lui Margherita Buy, Beppe Fiorello, Paola Minaccioni e Vittoria Puccini. Ma è anche, assieme a Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi e Gianni Morandi, al centro del noir di Edoardo Gabriellini Padroni di casa. Torna poi a lavorare con Veronesi nella commedia L’ultima ruota del carro (2013).

Nel 2014, il grande successo de Il giovane favoloso, in cui la sua potente e variegata interpretazione di Giacomo Leopardi, frutto di un lavoro meticoloso sui testi e nei luoghi leopardiani, ha messo d’accordo critica e pubblico, dando una seconda vita al poeta di Recanati. Germano ha saputo restituire la vitalità, l’ironia, l’intelligenza multiforme e perfino i piccoli vizi dell’uomo, come il suo essere anticipatore e fuori dagli schemi, la grandezza del mondo interiore e il genio del poeta, in contrasto con i limiti imposti dalla natura, dall’ambiente e dalla società. Un vero e proprio rovesciamento di prospettiva, che ha permesso al pubblico di riavvicinarsi a Leopardi e ai suoi versi, proprio grazie al film diretto da Mario Martone.

Cambiando di nuovo genere con la disinvoltura che lo contraddistingue, Elio è oggi protagonista, assieme a Pierfrancesco Favino e Claudio Amendola, di Suburra di Stefano Sollima, film di genere, d’azione e tensione, che pesca a piene mani dall’attualità italiana, raccontando la mala Roma degli intrecci tra politica e criminalità.

Lo vedremo ancora in primo piano, assieme ad Astrid Berges-Frisbey, in una storia d’amore immersa in atmosfere cupe e tesissime in Alaska di Claudio Cupellini, già regista del bel noir Una vita tranquilla e di alcuni episodi di Gomorra, la serie. Il film sarà in concorso alla Festa del Cinema di Roma e, a giudicare dalle immagini finora disponibili, quella di Germano si preannuncia come un’altra interpretazione di tutto rispetto. Nel cast anche Valerio Binasco e Marco D’Amore.

Guardians of the Galaxy Vol. 2: James Gunn rivela nuovi dettagli

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Guardians of the Galaxy Vol. 2: James Gunn rivela nuovi dettagli

Durante una lunga sessione di domande e risposte con i suoi fan di Facebook, James Gunn ha svelato qualche piccolo dettaglio in più in merito a Guardians of the Galaxy Vol. 2.

Per prima cosa il regista ha confermato che il cast del film è quasi completo, che le riprese cominceranno ad Atlanta a febbraio e che dureranno 10 mesi. Anche se Gunn è stato prudente sulle cose da rivelare, non ha smentito un’apparizione di Adam Warlock, dicendo chiaramente che almeno un volto nuovo si unirà alla squadra del primo film.

Ecco cosa ha detto: “Non vi darò nomi o numeri, ma ci sarà almeno un personaggio nuovo nella squadra. Aspettate e vedrete… Tutto sarà diverso con le ‘Infinity Wars’. Sono molto più concentrato sul Volume 2 che sulle Guerre dell’Infinito. Volume 2 è strutturato e ben architettato in modo da stare in piedi da solo. Non è fatto per anticipare nulla di diverso. Tratta dei Guardiani e della loro vita”.

Alla fine della sessione Gunn ha confermato che continuerà a lavorare con Marvel fino a che gli sarà possibile, sia per i Guardiani che per altri progetti a essilegati, se ce ne saranno.

In Guardiani della Galassia Volume 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper.

The Walk 3D: 19 e 20 ottobre con Sala Bio

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The Walk 3D: 19 e 20 ottobre con Sala Bio

Martedì 20 ottobre, presso il Cinema Colosseo di Milano, torna l’appuntamento con Sala Bio, la sala cinematografica a cura di Biografilm Festival dedicata ai migliori biopic e ai grandi racconti di vita.

Alle ore 21.00 si terrà l’attesa anteprima del nuovo film del regista premio Oscar® Robert Zemeckis (Forrest Gump, Ritorno al futuro, Cast Away), The Walk.

La pellicola racconta l’incredibile impresa del funambolo Philippe Petit (interpretato da Joseph Gordon-Levitt) che è riuscito a passeggiare, su di un filo di acciaio, tra le Torri Gemelle del World Trade Center. Completano il cast del film, sceneggiato dallo stesso Zemeckis con Christopher Browne, il Premio Oscar® Ben Kingsley (Shutter Island, Oliver Twist), Charlotte Le Bon (Amore, cucina e curry, Yves Saint Laurent), Ben Schwartz (House of Lies), James Badge Dale (World War Z), Steve Valentine (celebre per la serie tv Crossing Jordan), Clément Sibony (The Tourist) e Mark Camacho (X-Men – Giorni di un futuro passato).

Il film sarà presentato in anteprima a Sala Bio in 3D e in lingua originale, sarà poi distribuito nelle sale italiane a partire dal 22 ottobre 2015 per Warner Bros. Entertainment Italia.

The Walk sarà presentato in anteprima anche a Sala Bio Bologna (Cinema Odeon) lunedì 19 ottobre e a Sala Bio Roma (Cinema Adriano) martedì 20 ottobre alle 21.00, sempre in 3D e in lingua originale.

THE WALK

di Robert Zemeckis

I limiti esistono soltanto nell’anima di chi è a corto di sogni. Philippe Petit.

L’impresa folle e (quasi) impossibile dell’uomo che ha camminato su un filo d’acciaio fra le Torri Gemelle per 45 minuti a più di 400 metri d’altezza. È questo che il regista Premio Oscar® Robert Zemeckis (Forrest Gump) racconta in The Walk, la storia vera di un giovane sognatore, il funambolo Philippe Petit, che nel 1974 ha compiuto un’impresa passata alla storia: passeggiare fra le Torri Gemelle del World Trade Center in equilibrio su un filo d’acciaio. Con tanto coraggio e un’ambizione cieca, Petit riesce a superare i limiti fisici, la paura e i divieti delle forze dell’ordine e vincere così la sua sfida contro tutto e tutti.

Uscita italiana: 22 ottobre (WARNER BROS. ENTERTAINEMENT ITALIA)

The Lobster: due clip dal film con Colin Farrell e Rachel Weisz

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The Lobster: due clip dal film con Colin Farrell e Rachel Weisz

Ecco due clip da The Lobster, film con protagonisti Colin Farrell e Rachel Weisz e diretto da Yorgos Lanthimos, presentato a Cannes 2015 nella sezione Ufficiale del Concorso.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

Colin Farrell e Rachel Weisz sono i protagonisti del film, e nel cast sono presenti ancheJohn C. Reilly e Ben Whishaw.

Gli sceneggiatori sono lo stesso Lanthimos e Efhtimis Filippou, suo collaboratore di lunga data.

The Lobster è ambientato in un futuro distopico in cui, per legge, le persone single vengono invitate a trasferirsi in un hotel e obbligati a trovare un compagno o una compagna entro 45 giorni. In caso contrario, le persone verranno trasformate in un animale e lasciate nei boschi.

 

Fuck you, prof! nuova clip dal film con Elyas M’Barek

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Fuck you, prof! nuova clip dal film con Elyas M’Barek

Ecco una nuova clip in italiano di Fuck you, prof!, commedia campione d’incassi in Germania che arriverà in Italia il prossimo 15 ottobre.

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Nel cast del film Elyas M’Barek, Karoline Herfurth, Katja Riemann, Alwara Höfels, Jana Pallaske, Uschi Glas, Anna Lena Klenke, Max von der Groeben, Jella Haase, Aram Arami, Gizem Emre, Farid Bang e Laura Osswald.

Uscite al cinema del 15 ottobre 2015

Uscite al cinema del 15 ottobre 2015

Maze Runner – La fuga di Wes Ball: L’inganno è stato svelato il labirinto dentro il quale erano tenuti prigionieri i protagonisti del primo film è solo una prova e ora che ne sono evasi devono confrontarsi con la realtà, non prima però di un’altra evasione. Sembra infatti che da una prigione all’aria aperta i ragazzi siano finiti in una al chiuso, fatta di regole, una nella quale non sono liberi e di cui capiscono e sanno poco. Ci vorrà una fuga per trovarsi realmente nel mondo esterno e scoprire il motivo di tanta segretezza, tanti problemi e di un simile controllo.

Lo stagista inaspettato di Nancy Meyers: Una società di moda assume uno stagista decisamente fuori dagli schemi: Ben Whittaker (Robert De Niro) un settantenne pensionato che ha scoperto che in fondo la pensione non è come immaginava e decide così di sfruttare la prima occasione utile per rimettersi in pista. Nonostante le diffidenze iniziali, Ben dimostrerà alla fondatrice della compagnia (Anne Hathaway) di essere una valida risorsa per l’azienda e tra i due nascerà un’inaspettata sintonia.

Fuck you, prof! di Bora Dagtekin: Il rapinatore Zeki Müller ha scontato l’ultima pena in prigione e ora non vede l’ora di andare a riprendersi il bottino che aveva fatto nascondere per tempo. Peccato che la sua amichetta l’abbia sotterrato nei pressi di un cantiere poi rimosso e che ora i soldi si trovino murati sotto la palestra di un liceo. Costretto dai debiti e dagli eventi, Zeki riesce a spacciarsi per supplente per avere libero accesso ai sotterranei, e non gli importa che gli venga affidata la classe più intrattabile, infatti non gli importa un bel niente di niente, ma le cose si complicano quando gli studenti cominciano ad apprezzarlo e a farlo sentire utile, per non dire indispensabile.

Woman in Gold di Simon Curtis: L’incredibile storia di Maria Altmann (Helen Mirren), una rifugiata ebrea che è stata costretta a fuggire da Vienna durante la seconda guerra mondiale. Decenni più tardi, determinata a salvare un po’ di dignità dal suo passato, Maria intraprende una missione per recuperare un dipinto che i nazisti rubarono alla sua famiglia: la famosa Lady in Gold, un ritratto della sua amata zia Adele. Assieme a un inesperto ma determinato giovane avvocato (Ryan Reynolds), Maria si imbarca in un epico viaggio in cerca di giustizia.

The Lobster di Yorgos Lanthimos: In un futuro prossimo e immaginario essere single oltre una certa età è vietato, pena l’arresto e la deportazione in un grande hotel nel quale si è obbligati a trovare l’anima gemella in 45 giorni di tempo, tra punizioni e questionari assurdi. Uomini d’affari, professionisti, donne in carriera e individui meno realizzati tutti insieme sono costretti a cercare un affiatamento possibile perchè se non dovessero trovarlo nel mese e mezzo a disposizione saranno trasformati in un animale a loro scelta.

17 celebrità che hanno ecclissato la fama dei fratelli maggiori

La fama spesso è questione di famiglia, lo sanno bene i figli d’arte. Alcune volte però un personaggio, in una famiglia di famosi, ha più spirito di altri e finisce per oscurare la fama dei propri stessi fratelli e sorelle. Ecco 17 celebrità che hanno ecclissato la fama dei fratelli maggiori:

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Michael J. Fox e Christopher Lloyd di nuovo insieme in tv

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Michael J. Fox e Christopher Lloyd di nuovo insieme in tv

A trent’anni dal Ritorno al Futuro, Michael J. Fox e Christopher Lloyd tornano insieme per recitare in uno spot Toyota.

La nuova auto del famoso marchio, la Mirai (facente parte della sua gamma di veicoli ad idrogeno a celle a combustibile), farà il suo debutto proprio il 21 ottobre 2015, data simbolo per i viaggi nel tempo cinematografici di Ritorno al Futuro, e di seguito potete vedere lo spot con i due grandi attori:

https://youtu.be/eVebChGtLlY

Wonder Woman: un fumetto ne racconterà la nuova origine prima del film

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Prima dell’uscita al cinema di Batman v Superman Dawn of Justice di Zack Snyder, la DC pubblicherà un nuovo fumetto in cui verrà raccontata di nuovo l’origine di Wonder Woman.

Renae De Liz scriverà e disegnerà la serie disponibile da gennaio 2016. La storiasi baserà su Diana e sulla sua vita dopo che lascia l’isola di Themyscira per il mondo degli uomini per inseguire il suo destino come principessa guerriera della Justice League.

A quanto pare il fumetto sarà la storia d’origine della Diana del film (Gal Gadot) prima che lei si unisca all’Uomo d’acciaio e al Cavaliere oscuro sul grande schermo.

Diretto da Patty Jenkins e con Gal Gadot e Chris Pine, Wonder Woman arriverà al cinema il 23 giugno 2017.

Fonte: THR

Alita Battle Angel: Robert Rodriguez dirige, James Cameron produce

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La 20th Century Fox e James Cameron, che da anni lavora a un adattamento cinematografico della graphic novel giapponese, hanno annunciato che il film Alita Battle Angel si farà e che a dirigerlo sarà Robert Rodriguez, su produzione della Lighstorm Entertainment di Cameron e Landau.

James Cameron ha dichiarato: “Robert e io volevamo fare un film insieme da anni. Quindi sono stato entusiasta nell’apprendere che voleva dirigere Battle Angel. È molto collaborativo, e ci sentiamo già due bambini che costruiscono un go-kart, perdendoci a fantasticare sugli aspetti creativi e tecnici. Questo progetto mi è molto caro, e non c’è nessuno di cui mi fidi di più di Robert, con il suo virtuosismo tecnico e il suo stile ribelle. Non vediamo l’ora di imparare l’uno dall’altro mentre faremo questo spettacolare film epico”.

Robert Rodriguez ha aggiunto: “Battle Angel è un progetto incredibilmente epico e ricco, nella tradizione dei film spettacolari di James Cameron, guidati dai personaggi. Lavorare sull’incredibile e visionaria sceneggiatura di Jim, imparando nel contempo le sue tecniche rivoluzionarie e pionieristiche, sarà come una masterclass in cinema. È un onore esplorare il mondo di Alita con Jim e Jon, i cui film mi hanno influenzato per anni.”

In Battle Angel, lo scienziato Dr. Ido recupera una cyborg femmina, Alita, da una discarica del 26esimo secolo. Diventato un surrogato di padre per Alita, Ido scopre che lei è una sorta di Angelo della Morte che potrebbe rompere il cerchio di morte e distruzione nel quale ruota questo mondo post-apocalittico, devastato 300 anni prima da una terribile guerra mondiale…

Godzilla vs Kong: l’inizio di un nuovo universo condiviso

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Godzilla vs Kong: l’inizio di un nuovo universo condiviso

La Legendary e la Warner Bros, forti del successo che nel 2014 ha avuto Godzilla di Gareth Edwards, hanno annunciato che daranno ilvia a un nuovo, epico universo condiviso. I piani sarebbero quelli di costruire una nuova mitologia che possa portare insieme Godzilla e King Kong, sempre di proprietà della Legendary, in un ecosistema di altre giganti superspecie, sia classiche che nuove, mentre Monarch, l’organizzazione che copre Godzilla nel film del 2014, espanderà la missione attraverso molti altri film. Insommanel 2020 vedremo al cinema un glorioso match: Godzilla vs Kong.

Intanto Godzilla 2 è atteso per l’8 giugno 2018, mentre nel 2017 dovrebbe arrivare Kong Skull Island. In entrambi i film compare la Monarch.

Ecco le parole del CEO della Legendary, Thomas Tull: “Il pubblico ha risposto molto bene a Godzilla. Oggi sono eccitato nel rivelare che il film era solo l’inizio di un nuovo e epico universo condiviso. Essendo un fan in prima persona del personaggio, ho sempre voluto vedere uno scontro finale e oggi siamolieti di annunciarequesto e altro”.

Kevin Tsujihara, Chairman e CEO alla Warner Bros ha aggiunto: “Lavorare con i partner della Legendary ci siamo goduti il successo creativo e economico di Godzilla. Ci piace essere in grado di rivisitare questi personaggi e aiutare a creare un franchise con tante possibilità creativeper dei registi. I fan amano questi film grandi, iconici e non c’è nulla più grande di questo”.

Siete d’accordo? Che vi aspettare da questoprogetto ambizioso?

Black Panther: la Marvel vuole il regista di Creed?

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Black Panther: la Marvel vuole il regista di Creed?

Dopo il grande successo di critica e pubblico per Fruitvale Station e dopo l’esperimento di Creed che vedremo a breve anche noi in Italia, sembra che il prossimo film del regista Ryan Coogler potrebbe essere addirittura Black Panther.

Non ci sono indicazioni certe che la Marvel voglia effettivamente lui, nè si parla di trattative per il momento, ma sembra che lo studio stia avendo problemi a trovare un registaper il film e che Coogler sia disponibile.

Chadwick Boseman, interprete del personaggio protagonista, ha firmato un contratto per cinque film. Il primo sarà ovviamente Captain America Civil War, che uscirà il 6 maggio 2016. Poi ci sarà il suo film solo, Black Panther, per il 3 novembre del 2017. Se poi dovesse apparire sia in Avengers Infinity War Parte I e Parte II (rispettivamente al cinema il 4 maggio 2018 e il 3 maggio 2019), rimarrebbe poi un altro film in cui vedremo l’attore.

Source: Heroic Hollywood

Moon Knight diventa una serie tv per Netflix?

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Moon Knight diventa una serie tv per Netflix?

Dopo molti anni di rumors e voci infondate, sembra che la Marvel abbia trovato la collocazione giusta per il suo Batman personale, Moon Knight. Via Collider apprendiamo che il personaggio potrebbe trovare posto tra le serie Netflix, così come accaduto a Daredevil e a altri prodotti che vedremo quest’anno. Al momento si tratta solo di una voce molto indistinta ma la cosa potrebbe essere decisamente interessante. Cosa ve ne pare?

Fonte: CBM

Moon Knight in una serie tv per Netflix?

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Moon Knight in una serie tv per Netflix?

Dopo molti anni di rumors e voci infondate, sembra che la Marvel abbia trovato la collocazione giusta per il suo Batman personale, Moon Knight.

Via Collider apprendiamo che il personaggio potrebbe trovare posto tra le serie Netflix, così come accaduto a Daredevil e a altri prodotti che vedremo quest’anno.

Al momento si tratta solo di una voce molto indistinta ma la cosa potrebbe essere decisamente interessante. Cosa ve ne pare?

Fonte: CBM

Bradley Cooper e Sienna Miller presentano Burnt a Los Angeles [Foto]

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L’attore Bradley Cooper in questi giorni è molto impegnato nel supportare Burnt, il suo ultimo film che lo vede protagonista, e oggi l’attore ha presieduto ad una proiezione speciale del film all’iPic Theaters di Los Angeles:

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Star Wars il Risveglio della Forza: ecco quando arriverà il nuovo trailer

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I fan accaniti di Star Wars stanno sicuramente contando i giorni che li separano dal prossimo fatidico 16 dicembre, giorno in cui la loro saga preferita tornerà sul grande schermo. Per alleviare l’attesa ScreenCrush si è fatto sfuggire (notizia non ufficiale) che Lunedì 19 ottobre arriverà un nuovo trailer di Star Wars il Risveglio della Forza. La data potrebbe essere attendibile perché coinciderebbe con le partenze della prevendita, domenica 18 ottobre.

Correte ad accaparrarvi il vostro biglietto e sedetevi comodi, un nuovo trailer arriverà a portare l’equilibrio nella Forza!

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JOHN BOYEGA REPLICA SUI DUBBI “RAZZISTI” IN MERITO A STAR WARS

BB-8 CON CONTROLLO REMOTO [VIDEO]

ASCOLTA LA VOCE DI KYLO REN!

STAR WARS IL RISVEGLIO DELLA FORZA: I COSTUMI AL D23 [FOTO]

Star Wars Il Risveglio della Forza uscirà sul grande schermo il 18 dicembre 2015 con un cast che include il ritorno di Harrison FordCarrie FisherMark Hamill, Anthony DanielsPeter Mayhew e Kenny Panettiere con le nuove aggiunte John BoyegaDaisy RidleyAdam pilotaOscar IsaacAndy SerkisDomhnall GleesonLupita Nyong’oGwendoline Christie Max von Sydow.

Alien Paradise Lost: un nome per una nuova protagonista femminile

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Rebecca Ferguson ha decisamente trovato la strada verso il successo grazia e Mission Impossible Rogue Nation. L’attrice, prima nota per il suo ruolo in The White Queen è adesso molto contesa nelle grandi produzioni hollywoodiane.

Rebecca FergusonDopo i rumor che la volevano vicina al ruolo di Captain Marvel e in seguito alle trattative per The Snowman al fianco di Michael Fassbender, la Ferguson potrebbe essre anche la nuova protagonista femminile del sequel di Prometheus che si intitolerà Alien Paradise Lost.

Non ci sono ancora voci ufficiali, ma la sceneggiatura completa dovrebbe avere spazio per più di un ruolo femminile rilevante e pare che la Ferguson sia la preferita di Scott ad affiancare Noomi Rapace.

Al momento non sappiamo nulla circa la trama del sequel di Prometheus, Alien: Paradise Lost. Le riprese del film dovrebbero iniziare a gennaio 2016 (è probabile che il film arrivi nelle sale nel 2017). Michael Fassbender e Noomi Rapace torneranno quasi certamente nel cast.

Fonte: Deadline

Arrow 4×02: clip dall’episodio “The Candidate”

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Arrow 4×02: clip dall’episodio “The Candidate”

Il network americano della The CW ha diffuso una nuova clip ufficiale di Arrow 4×02, l’atteso secondo episodio che si intitolerà “The Candidate”:

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Arrow è una serie televisiva statunitense sviluppata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg. È basata sul personaggio di Freccia Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da DC Comics. Viene trasmessa dal 10 ottobre 2012 sul canale The CW. In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1 dall’11 marzo al 27 maggio 2013. Dal 10 gennaio va in onda in Italia la seconda stagione su Italia 1, anche se precedentemente la versione sottotitolata in italiano della stessa stagione è stata trasmessa dal 22 ottobre 2013 suPremium Action.

Blindspot 1×06: Jaimie Alexander nelle foto da “Cede Your Soul”

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Blindspot 1×06: Jaimie Alexander nelle foto da “Cede Your Soul”

Il network americano della CBS ha diffuso le foto ufficiali di Blindspot 1×06, il sesto episodio che si intitolerà “Cede Your Soul”:

BLINDSPOT: PROMO E FEATURETTE DELLO SHOW CON JAIMIE ALEXANDER

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The Originals 3×02: clip dall’episodio “You Hung the Moon”

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The Originals 3×02: clip dall’episodio “You Hung the Moon”

Guarda la nuova clip inedita di The Originals 3×02, l’atteso secondo episodio che andrà in onda questa settimana e che si intitolerà “You Hung the Moon”:

THE ORIGINALS 3: ANTICIPAZIONI SULLA NUOVA STAGIONE

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Chicago Fire 4×02: foto promozionali da “A Taste of Panama City”

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Chicago Fire 4×02: foto promozionali da “A Taste of Panama City”

Il network americano della ABC ha diffuso le foto promozionali di Chicago Fire 4×02, il secondo atteso episodio di Chicago Fire che si intitolerà “A Taste of Panama City” e che andrà in onda questa settimana.

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Chicago Fire è una serie televisiva statunitense in onda sulla NBC creata da Michael Brandt e Derek Haas e prodotta da Dick Wolf, trasmessa dal 10 ottobre 2012. In Italia la serie è stata trasmessa da Premium Action a pagamento dal 7 settembre 2013 e in chiaro da Italia 1 dal 15 luglio 2014.

La serie segue le vicende di alcuni pompieri e paramedici del Chicago Fire Department. In ogni puntata la squadra della caserma 51 sarà messa alla prova da casi sempre diversi, ma grazie all’esperienza del Capitano Boden e al gioco di squadra dei suoi due tenenti, Casey e Severide, anche se i due inizialmente sono in conflitto, tutto si risolverà per il meglio.

Bones 11×03: clip dall’episodio “The Donor in the Drink”

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Il network americano della Fox ha diffuso le clip di Bones 11×03, il terzo episodio che si intitolerà  “The Donor in the Drink” e che andrà in onda questa settimana:

https://youtu.be/sIZvmfrdXlA

Crimson Peak: recensione del film di Guillermo Del Toro

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Crimson Peak: recensione del film di Guillermo Del Toro

La casa come luogo custode di ricordi, memorie, orrori, è uno dei topoi più famosi del cinema horror da cui Guillermo Del Toro è partito per costruire la sua storia di fantasmi, Crimson Peak.

In Crimson Peak la scrittrice Edith Cushing (Mia Wasikowska) parte alla volta dell’Inghilterra con il suo affascinante marito, Thomas Sharpe (Tom Hiddleston), ultimo discendente di una casa nobiliare che non possiede altro che il suo nome e una fatiscente villa in Cumbria. Qui la giovane si trova a condividere il tetto con la sorella di lui, Lucille (Jessica Chastain). Ma non tutto è quello che sembra e presto la protagonista scoprirà che i fantasmi, che le facevano visita da bambina, non sono mai andati via e l’hanno seguita fino a quella misteriosa e fredda casa in mezzo al nulla.

Crimson Peak

Crimson Peak, il film

Meastro dell’horror scenografico, plastico e saturo, Guillermo Del Toro mette in piedi un racconto affascinante, con una trama solida, dai risvolti prevedibili e una struttura drammaturgica inattaccabile. Se però qualcosa si può imputare al regista di Hellboy è proprio la prudenza con cui si è mosso in un genere che lui stesso ha contribuito a formulare negli ultimi anni. Siamo lontani dall’orrore ruvido e angosciante de La Spina del Diavolo, ma anche da fantastico macabro de Il labirinto del Fauno. Crimson Peak è un film ordinario, che spicca più per la ricchezza scenografica, cromatica e tecnica che per una vera e propria impronta d’autore che si ci aspetta da una tale personalità.

Molto interessanti e particolarmente felici sono state invece le scelte di casting. Se Mia Wasikowska riesce con incredibile leggerezza a interpretare un’eroina pura e luminosa in un mondo oscuro e corrotto, Tom Hiddleston è l’incarnazione perfetta del gentiluomo misterioso e carismatico, lacerato da un terribile segreto. Regina incontrastata della scena è però Jessica Chastain, in una versione oscura che cozza con la sua immagine pubblica tanto solare e dolce. L’attrice di Sacramento riesce a prendere il personaggio più stereotipato e macchiettistico della sceneggiatura e a caricarlo di sensualità, pericolo, follia.

Crimson Peak

Un rocambolesco e telefonato finale porta a uno scontro tra caratteri piuttosto inedito, che regala un tocco di originalità e anche uno spiraglio su temi caldi e attuali quali il ruolo della donna nella società ma anche, nello specifico delle polemiche di questi ultimi giorni, a Hollywood. Quello che però in Del Toro fa la differenza è il concept, i suoi fantasmi non sono inquietanti e eterei ma sono fatti di ossa, sangue e di creta rosso cremisi che trabocca dalle pareti e dalle assi del pavimento di Crimson Peak. Il regista messicano riesce a costruire un luogo in cui sogni e incubi, presente e passato, colori e materia vengono messi in primo piano a stringere in un sensuale e carnale abbraccio lo spettatore.

Suburra, da oggi al cinema il film di Stefano Sollima

Suburra, da oggi al cinema il film di Stefano Sollima

Esce oggi il film di Stefano Sollima, Suburra, attesissimo ritratto di una Mafia Capitale ante-litteram. Il film è stato infatti pensato e girato molto prima degli scandali che hanno fatto tremare le poltrone del potere capitolino e si ritrova adesso in sala incredibilmente attuale.

GUARDA IL TRAILER

LEGGI LA RECENSIONE

LEGGI IL RESOCONTO DELLA CONFERENZA STAMPA DEL FILM

Nel cast del film Pierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Antonello Fassari, Jean-Hugues Anglade, Adamo Dionisi, Giacomo Ferrara.

Kate Hudson sul sessismo Hollywood: “Sono con Jennifer Lawrence”

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Anche Kate Hudson non se le è tenute per sé, ed in occasione del cinquantesimo de La Mer, la rinomata crema creata dal fisico aerospaziale Dr. Max Huber, le ha cantate. Stiamo parlando delle opinioni riguardo le disparità dei compensi, assegnati in maniera non equa anche tra i già ricchissimi divi di Hollywood, in base al sesso: la prima a lanciare l’allarme era stata Gwyneth Paltrow, e ieri ha calcato la sua onda anche la giovane Jennifer Lawrence. La Hudson, presente all’evento assieme proprio alla Paltrow e Nicole Richie, ha asserito che è un momento cruciale per quest’argomento, che molto è stato fatto per l’emancipazione delle donne, ma non è ancora abbastanza.

“Questa è una questione che mi sta molto a cuore” aggiunge “e per riuscire ad ottenere ciò che vogliamo dobbiamo essere solidali tra di noi e supportarci a vicenda.”

Hollywood sembra davvero in rivolta, attendiamo i prossimi sviluppi…

Fonte: Variety

Josh Gad al lavoro per la biografia di George Raymond Wagner

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Saranno Josh Gad e Ryan Dixon gli autori di Gorgeous George, la versione su grande schermo della vita di George Raymond Wagner, il wrestler statunitense che ispirò Muhammad AliJames Brown. Wagner è famoso, oltre che per le sue vittorie, per essere stato il primo wrestler ad attuare una vera e propria gimmick sul ring. Il presidente degli WWE Studios, che svilupperanno il film con la Great Point Media di Robert Halmi Jr., ha recentemente dichiarato di essere molto ansioso di vedere come il talentuoso Gad e il suo collega Dixon affronteranno la storia.

LEGGI ANCHE: Josh Gad sarà Roger Erbert in Russ & Roger

Tra gli ultimi progetti di Josh Gad (21Amore&Altri RimediGli Stagisti) c’è la produzione di La Bella e La Bestia con Emma Watson e Luke Evans, mentre in Gennaio sarà Roger Ebert in Russ And Roger Go Beyond della STX Entertainment.

Fonte: Variety

Meryl Streep presidente di Giuria del Festival di Berlino 2016

Meryl Streep presidente di Giuria del Festival di Berlino 2016

Meryl Streep sarà presidente di Giuria per il prossimo Festival di Berlino 2016, la sessantaseiesima edizione della manifestazione tedesca che assegna l’Orso d’Oro.

Per la grande attrice sarà la prima volta in una giuria di un Festival.

“Meryl Streep è una degli artisti più creativi e miltisfaccettati del anorama mondiale. Per sottolineare il nostro entusiasmo per il suo straordinario talento l’abbiamo premiata nel 2012 con l’Orso d’Oro alla carriera. Sono molto felice che adesso lei ritorni a Berlino e con la sua esperienza artistica occupi il posto di leader della Giuria Internazionale”, questa la dichiarazione del direttore della Berlinale Dieter Kosslick.

Fonte: Variety

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