Grande attesa per ritorno di
Nanni Moretti. Esce questo giovedì Mia
Madre, la nuova pellicola del regista di Caro
diario e La stanza del figlio, che arriva a ben
quattro anni di distanza dall’ultimo Habemus Papam. La
pellicola è stata presentata questa mattina alla stampa italiana,
al Nuovo Cinema Sacher di Roma, alla presenza – tra gli altri –
dello stesso Moretti e delle due protagoniste femminili del film,
Margherita Buy e Giulia
Lazzarini.
Grande assente John
Turturro, sul quale Moretti ha dichiarato: “Ho sempre
pensato ad un attore straniero per il ruolo di Barry. E per me
andava benissimo ritagliarmi un ruolo secondario. Sono anni che non
recito più da protagonista nei miei film. E anche se mi ritrovo di
più nel personaggio che ho pensato per Margherita che nel mio, ho
preferito così. John ci ha regalato dei grandissimi momenti di
improvvisazione. Non abbiamo cambiato nulla rispetto alla
sceneggiatura originali, tranne questi momenti che John ci ha
generosamente regalato”.
Queste, invece, le parole che Nanni
ha speso per raccontare il suo nuovo film: “Fin da quando
abbiamo cominciato a scrivere il film ho sempre pensato ad una
protagonista femminile. Volevo che tutti i sentimenti che avrebbero
caratterizzato la storia finissero all’interno di un personaggio
femminile. Sì tratta di un passaggio molto doloroso della vita,
qualcosa che prima o poi tutti dobbiamo affrontare. È successo
anche a me, durante il montaggio di Habemus Papam. Era questo che
volevo raccontare al pubblico, senza alcun sadismo: uno dei momenti
più importanti, ma anche più dolorosi, della nostra vita”.
Sul personaggio di Margherita, il
regista prima e Margherita Buy dopo hanno così
commentato: “Volevo che ci fosse un netto distacco tra la vita
privata di Margherita e il suo lavoro – ha detto Moretti –
Lei è come se fosse sempre da un’altra parte. Quando è sul set
pensa alla madre, quando è con la madre pensa alla figlia, e così
via. Mi piaceva il contrasto tra una situazione delicata come
quella che vive Margherita a causa della malattia della madre e una
situazione così solida e strutturata come può essere un set
cinematografico. Il film che dirige Margherita è un film che io non
farei mai. E questa è un’altra cosa che volevo fortemente.
Margherita è un personaggio nel quale tutto convive con la stessa
urgenza, nello stesso momento. Il suo non essere presente, il suo
sentirsi costantemente inadeguata, verso la madre, verso la figlia.
Margherita è stata incredibile: la cosa che più mi piace di lei è
che quando si arrabbia, ad esempio, si arrabbia veramente. C’è
sempre qualcos’altro con lei, non solo la recitazione. Si
percepisce un vero dolore”. “Mi sono approcciata a questo
personaggio per gradi – ha detto la Buy – bisognava
procedere su vari livelli. C’era la rabbia, c’era il dolore. E poi,
un attimo dopo, dovevamo anche ridere. Sono grata a Nanni per
avermi consegnato qualcosa di molto personale. E con calma e
pazienza ho trovato il modo giusto per raccontare attraverso il mio
personaggio. Inoltre, mi è piaciuto tantissimo interpretare una
regista. E’ fantastico sgridare gli attori (ride)”.
Su un possibile accostamento a
pellicole quali La stanza del figlio e Caos
calmo, Moretti ha rivelato: “Faccio sempre fatica a
teorizzare sul mio lavoro. Mi piace il mio lavoro, mi piace farlo,
ma spiegarlo, parlarne, è sempre difficile. Si rischia sempre di
confondere o di non chiarire. Non vedo un collegamento tra quei due
film e questo. Certo, a vent’anni non mi sarebbe mai venuto in
mente di dirigere La stanza del figlio o di interpretare Caos
calmo. Semplicemente si cresce, si matura. Si vive e si fanno
esperienza. Si pensa anche di più…”.
Su chi ha definito Mia
Madre una summa dei suoi precedenti lavori, Moretti ha
risposto: “Non mi pongo mai il problema se mi porto o meno
dietro delle costanti dei miei vecchi film o dei miei vecchi
personaggi. Ho fatto quello che ho fatto e faccio quello che voglio
fare adesso. Ho acquisito freddezza ma non sicurezza. Faccio sempre
gli stessi sogni di quando ero ragazzino. I dubbi, le insicurezze,
le angosce sono sempre le stesse. Quando si fa un film, si fa un
film e basta. Sono convinto che quando si fa un film su un tema
così forte, quel tema può anche non travolgerti con la sua forza.
Il regista si concentra sul film, sugli attori, sulle riprese… ho
la tendenza a pensare che certi temi possano non raggiungere il
regista che in quel momento sta lavorando al film. O almeno, mi
piace crederlo”.
Sulla possibilità di vedere il
film, in concorso o fuori concorso, al prossimo Festival
di Cannes, il regista ha commentato semplicemente con:
“Da Cannes accetto tutto!”. Mia
Madre uscirà il prossimo 16 aprile
distribuito in oltre 400 copie da
01Distribution.