A quattro anni di distanza da
Quando la notte,
Cristina Comencini compie un ulteriore passo
avanti nella sua carriera e regala al pubblico italiano un film sì
sulle donne, ma anche su quell’irresistibile fascino che da sempre
appartiene al mondo del cinema. In Latin
Lover si racconta la storia delle quattro figlie,
avute da mogli diverse in altrettante parti del mondo, del grande
attore italiano Saverio Crispo (nato dalla mente della stessa
Comencini e di Giulia Calenda). In occasione del decennale della
morte di Crispo, le figlie, insieme anche alle due vedove, si
radunano nella grande casa del paesino pugliese dove l’attore è
nato. Tra conferenze stampa, proiezioni e rivelazioni notturne, le
donne del “grande divo” si affronteranno l’un l’altra in un
crescendo di emozioni e situazioni tragicomiche…
Cristina Comencini dipinge un
grande ritratto femminile a più voci, e racconta non solo “le
donne” di un grande attore di cinema (che nel film ha il volto di
Francesco Scianna), ma soprattutto l’influenza che
quel grande divo, così amato e così desiderato, ha avuto nella vita
di ognuna di quelle donne. Servendosi di un registro armonicamente
prima comico, dopo drammatico, e poi di nuovo comico, la regista
mescola consapevolmente due epoche diverse: quella più lontana,
relativa agli anni ’50 e ’60, grazie alla quale il film diventa una
vera e propria metafora sul cinema, sulle sue meraviglie ma anche
sui suoi segreti; e quella odierna, inerente alla ricerca di una
nuova identità femminile, così ben incarnata da queste figure
straordinarie che vogliono soltanto riscoprire la gioia di essere
se stesse e godere della libertà da una figura imponente che, prima
di essere un divo, era soprattutto un padre.
Il lavoro più incredibile viene
dunque fatto da un cast femminile grandissimo che include, oltre
all’intramontabile
Virna Lisi (qui alla sua ultima fatica) e
alla musa di Almodóvar Marisa Paredes, nei
rispettivi ruoli delle ex mogli di Saverio, anche Angela
Finocchiaro,
Valeria Bruni Tedeschi, Candela Peña, Pihla Viitala e
Nadeah Miranda. È a loro che Latin Lover
appartiene: alla loro spontaneità, alla loro isteria, alla loro
passione, alla loro bellezza, alle loro crisi esistenziali. Tutte
donne solo in apparenza diverse, unite nel profondo dal bisogno di
liberarsi di uno sguardo maschile che le sovrasta e le schiaccia,
per poter essere ancora felici al di là del dolore.
Tra momenti scrupolosamente
architettati e altri lasciati all’improvvisazione,
Latin Lover dimostra di conoscere la
strada e di essere capace di arrivare a destinazione. Anche se un
attimo prima è un nevrotico, acceso e divertente sguardo
sull’universo femminile, e un secondo dopo un tributo nostalgico ad
un mondo, quello del cinema, fatto di luci e di ombre, che
continuerà ad esercitare il suo fascino in eterno.