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Jack the Giant Slayer: ecco il trailer del film di Bryan Singer

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Jack the Giant Slayer: ecco il trailer del film di Bryan Singer

Come annunciato appena ieri, ecco arrivato il trailer originale di Jack the Giant Slayer, film diretto da Bryan Singer e basato sulla famosa fiaba di Jack e il

TFF 2012: Ken Loach rifiuta il Premio per i lavoratori!

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Il regista Ken Loach, fra gli ospiti più importanti dell’edizione 2012 del Torino Film Festival annuncia la sua assenza e rifiuta il Premio assegnatogli. Ecco la nota dello stesso Festival: 

Il trailer di Ghost Movie, dai creatori di Scary Movie!

Il trailer di Ghost Movie, dai creatori di Scary Movie!

Ecco il Trailer di Ghost Movie, il nuovo film dei creatori di Scary Moviecon Marlon Wayans. La pellicola arriva al cinema il 17 gennaio: preparatevi a ridere come posseduti!

Akira: recensione del film di Katsuhiro Otomo

Akira: recensione del film di Katsuhiro Otomo

Akira è il film culto d’animazione del 1988 diretto da Katsuhiro Otomoe con le voci di Mitsuo Iwata, Nozomu Sasaki, Mami Koyama.

Anno: 1988

Regia: Katsuhiro Otomo

Cast: Mitsuo Iwata/Angelo Maggi: Kaneda; Nozomu Sasaki/Alessandro Quarta: Tetsuo; Mami Koyama/Antonella Baldini: Kay; Tessho Genda/Fabrizio Pucci: Ryu; Tarô Ishida/Paolo Buglioni: colonnello Shikishima

AkiraTrama: Nel 2019, in una Tokyo che ancora risente della Terza Guerra Mondiale, in una società sull’orlo dell’anarchia, in cui l’esercito è diventato l’unico potere veramente stabile, si muovono bande di motociclisti imberbi in perenne lotta tra di loro:

una di queste è cappeggiata da Kaneda e vede trai suoi componenti Tetsuo, che nei confronti del capobanda nutre un misto di ammirazione e di invidia, per non riuscire ad essere bravo quanto lui.  A seguito ad uno strano incidente, Tetsuo sembra scomparire, portato via dall’esercito; mentre Kaneda, accompagnato da Kai, una ragazza conosciuta nel frattempo, si mette alla ricerca dell’amico, quest’ultimo, sottoposto a vari esperimenti, si scopre in possesso di poteri straordinari, perdendone rapidamente il controllo e mettendosi alla sua volta alla ricerca di Akira, un individuo del quale ha sentito parlare durante gli esperimenti, e che ritiene in grado di fornirgli risposte sulle sue capacità: lo stesso Akira che, secondo alcune voci  ha scatenato la guerra e che altri da viene considerato una sorta di messia, destinato a tornare per purificare il mondo dall’ingiustizia…

Akira, l’analisi

Analisi: Nel 1998, Katsuhiro Otomo porta sugli schermi il suo opus magnum, precedentemente uscito come manga, dopo il successo senza precedenti ottenuto non solo in Giappone, ma anche in Europa e negli Stati Uniti, dove venne distribuito dalla Marvel. Akira, è per innumerevoli motivi, una pietra miliare del cinema di animazione, riuscendo a sfondare, come nessun film aveva fatto fino ad allora l’ideale ‘muro’ che (con le eccezioni delle serie a episodi) aveva diviso i mondi dell’animazione giapponese e americana.

Traendo linfa dal successo della versione cartacea, Otomo schiude davanti allo sguardo degli spettatori occidentali un tipo di animazione nuova per gran parte del pubblico delle sale cinematografiche, non solo per la prodigiosa veste grafica ed il realismo dei personaggi ma anche per i temi trattati: in una storia con protagonisti degli adolescenti, vengono affrontati i temi dei limiti della scienza, dell’abuso di potere da parte dei militari, tra ansie millenariste (siamo nell’88, alle soglie del nuovo millennio) e fanatismo religioso, assieme a interrogativi filosofici sull’origine della vita, e al consueto tema dell’orrore della guerra saldato a quello dell’incubo nucleare, vissuto dai giapponesi sulla propria pelle, e vero filo conduttore di tutta la fantascienza – animata e non – del Sol Levante.

Akira sancisce dunque lo sdoganamento dell’animazione come cinema non più per ‘adulti che accompagnano i figli’, ma che proprio al pubblico adulto, per temi e situazioni finisce per essere destinato, oltre a riportar, per certi aspetti, delle atmosfere  cyberpunk nelle sale, qualche anno dopo Blade Runner. Un film la cui fantasmagoria visiva riempe gli occhi, e che è puntualmente inserito nelle classifiche all-time, oltre ad essere considerato un capolavoro, oltre che del cinema di animazione, anche di quello di fantascienza ampiamente inteso. Da ricordare anche l’efficacissima ed evocativa colonna sonora, scritta da Shoji Yamashiro ed eseguita dal collettivo Geinoh Yamashirogumi.

Rappresenta inoltre una sorta di ‘salto evolutivo’, per le soluzioni tecniche adottate, per l’epoca all’avanguardia: in esso e stata sperimentata per la prima volta su larga scala la CGI, cui si aggiunge la cura maniacale per le scenografie, le ambientazioni, la resa incredibilmente ‘naturalistica’ dei personaggi; riguardo a questi ultimi, altra importante innovazione, poi adottata in seguito anche dalla Disney, è quella di registrare il doppiaggio prima della realizzazione delle animazioni, in modo da poter sincronizzare il movimento labiale dei personaggi alle loro voci.  Un film ‘storico’ anche per le risorse economiche impiegate: frutto della collaborazione di alcune più importanti case cinematografiche giapponesi, costò all’incirca un miliardo di yen contro una media che a quei tempi si aggirava attorno ai due-trecento milioni.

Da qualche anno si torna periodicamente a parlare di un eventuale remake in live-action del film; tuttavia il progetto non è mai decollato: l’idea si è infatti più volte arenata nel momento in cui, volendone fare un colossal con il proverbiale cast stellare, sono state puntualmente sollevate perplessità che ciò includerebbe di dare ai personaggi un’età molto superiore a quella dei protagonisti originali, finendo per snaturare la stessa essenza della storia.

Viaggio nella Luna di Georges Méliès

Viaggio nella Luna di Georges Méliès

Viaggio nella Luna è il film culto del 1902 di Georges Méliès con Georges Méliès, Henri Delannoy, Victor André e Bleuette Bernon 

  • Anno: 1902
  • Regia: Georges Méliès
  • Cast: Georges Méliès, Henri Delannoy, Victor André, Bleuette Bernon

Viaggio nella LunaTrama: Un gruppo di scienziati si riunisce per discutere del progetto di mandare un’astronave sulla Luna; dopo aver dato il via libera (quasi) all’unanimità, l’impresa prende il via. Una volta costruita la navicella, e dopo averla letteralmente sparata in orbita con un cannone, l’equipaggio atterra sul satellite e si addentra nelle sue profondità, solo per scontrarsi coi suoi abitanti, i Seleniti, venendone catturato, ma riuscendo prontamente a fuggire, dopo averne eliminato il re. L’equipaggio riesce a tornare sano e salvo sulla Terra, assieme a un selenita che si era aggrappato alla navicella, venendo portato in trionfo, e l’impresa celebrata con la realizzazione di una statua a futura memoria.

Viaggio nella Luna

Analisi: Quindici minuti circa (dipende dalle versione, alcune delle quali prive delle scene finali) per fondare un genere e lasciare un’impronta indelebile nella storia del cinema: nel 1902 agli albori o quasi della storia della settima arte, Georges Méliès è il primo a imprimere sulla pellicola il sogno che per millenni è stato solo narrato a voce o sulla carta, da La storia vera di Luciano di Samosata a Dalla Terra alla Luna di Verne, cui il Viaggio è liberamente ispirato. Un quarto d’ora, muto e in bianco e nero (anche se ne esiste una copia a colori – ovviamente colorata a mano – oggetto di un minuzioso durato oltre un decennio e portato a termine solo nel 2011), nel corso del quale vengono ‘fissati’, a livello embrionale, tanti ‘luoghi comuni’ del cinema di fantascienza: dal gruppo di scienziati che si riunisce per un’impresa apparentemente impossibile, all’incontro con le razze aliene, fino al trionfale ritorno a casa.

Come il suo predecessore Verne,  anche Méliès riesce in una qualche misura a precorrere i tempi: la navicella spaziale assomiglia in effetti alla capsula di salvataggio con la quale i Armstrong e soci ammararono al ritorno della prima, vera missione lunare, mentre la sfilata trionfale lunare lascia presagire quella realmente avvenuta sessantasette anni dopo.

Viaggio nella LunaArticolato in diciassette ‘quadri’, ossia in scene a sè stante, autoconclusive,  girate con inquadratura ‘fissa’ usando una cinepresa Lumière priva di mirino, e quindi cercando di ‘centrare’ la ripresa grazie usando solo l’esperienza e un pò affidandosi al caso, Viaggio nella Luna è anche il primo esempio di uso massiccio di effetti speciali, per l’epoca all’avanguardia.

Visto oggi, certo l’impatto iniziale è di assistere quasi con tenerezza alla artigianalità degli effetti speciali e alla ingenuità di certe situazioni (una Luna sulla quale ad esempio si cammina e si respira come se fossimo sulla Terra), frutto anche della ancora scarsa conoscenza dello spazio, ma prima della fine del film non si può non farvisi affascinare, consapevoli di trovarsi davanti a un pezzo di storia, specie davanti ad alcune sequenze che in oltre un secolo di arte cinematografica sono ormai assurte a uno status quasi mitologico, a cominciare da quella, ultracelebre, del ‘faccione’ della Luna sfigurato dall’arrivo della navicella spaziale.

Viaggio nella Luna è d’altra parte entrato nel nostro immaginario, al punto da essere ciclicamente citato non solo nel cinema (buon ultimo Martin Scorsese nel suo Hugo Cabret ha raccontato proprio la genesi di quel film e dalle nostre parti, seppur in una situazione volta in farsa, non si può non pensare che nel suo Fascisti su Marte, Corrado Guzzanti non abbia pensato almeno una volta all’illustre capostipite), ma anche nella musica: da ricordare come gli Smashing Pumpkins abbiano omaggiato il film nel video della loro Tonight Tonight e la colonna sonora che i francesi Air hanno composto ex novo in occasione della presentazione della versione restaurata al Festival di Cannes del 2011.

Viaggio nella Luna

Per finire, Viaggio nella Luna rappresenta uno dei primi, se non il primo, caso di ‘violazione del copyright’ nel mondo del cinema: fu infatti Thomas Edison a trarne una copia illegale, distribuendolo poi negli Stati Uniti: insomma, dai tempi di Méliès a quelli del filesharing le cose sono in fondo cambiate meno di quanto si pensi…

Dredd – La Legge sono io: recensione del film con Sylvester Stallone

Dredd – La Legge sono io è un film di fantascienza del 1995 diretto da Danny Cannon e nel cast protagonisti Sylvester Stallone, Armand Assante, Rob Schneider, Diane Lane, Max Von Sydow, Joanna Myles

Trama: Nel classico futuro lontano-ma-non-troppo, la Terra è ridotta a un deserto nucleare nel quale sopravvivono poche megalopoli, in cui i superstiti vivono ammassati e sottoposti al dominio della casta dei Giudici, che assommano in sè  le prerogative di poliziotto, giuria e boia, eseguendo le pene – spesso capitali – sul posto, in genere in modo sommario e sbrigativo.

Dredd - La Legge sono ioIn questo scenario si muove il Giudice Joseph Dredd, vittima di una serie di macchinazioni, che lo porteranno prima a essere accusato di un crimine non commesso e successivamente a scoprire una sconvolgente verità sulla sua stessa esistenza, per poi tornare alla riscossa, riabilitarsi e mettere in luce le crepe di un sistema che, nato per impedire a quel poco di società ‘civile’ rimasto di cadere nell’anarchia, si è rapidamente trasformato in un regime dittatoriale.

Analisi – Dredd – La Legge sono io uscito in Italia col solito, discutibile sottotitolo (La legge sono io appare citare il titolo del quasi omonimo western con protagonista Burt Lancaster) appartiene alla categoria dei film ispirati a fumetti usciti prima dell’esplosione del genere tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del decennio successivo.

Poco conosciuto qui da noi, Judge Dredd è in effetti un personaggio dall’importanza  capitale nella storia del fumetto pseudo-supereroistico. Nato alla fine degli anni ’70 sulle pagine della rivista britannica 2000 AD (che nel corso degli anni ha tenuto a battesimo autori del calibro di Alan Moore, Neil Gaiman, Garth Ennis  e Grant Morrison), Judge Dredd è un personaggio che viola molti dei principi del supereroe ‘senza macchia e senza paura’: un uomo violento adatto a tempi violenti, al servizio di un regime autoritario e dittatoriale, ma non per questo privo di propri principi morali che lo portano talvolta  a scontrarsi col sistema di cui fa parte.

Dredd – La Legge sono io

Dredd - La Legge sono ioI creatori del personaggio,  lo scrittore John Wagner e il disegnatore Carlos Ezquerra, prendono spunto dal futuro distopico in cui sono ambientate le gesta del loro ‘antieroe’ per riflettere  sulle storture e sui rischi di deriva autoritaria delle democrazie occidentali: una visione che si sarebbe ulteriormente accentuata con l’avvento al potere della Thatcher e che per certi versi rende Judge Dredd un antesignano di capolavori come Watchmen e V for Vendetta di Alan Moore, o Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller.

Un personaggio con una storia di tutto rispetto, e soprattutto con un posto ben preciso nella storia dei ‘comics’ : alla luce di tutto ciò, il trattamento riservatogli nel film appare abbastanza misero, riducendosi a poco più dell’ennesima occasione offerta a Sylvester Stallone per gonfiare i muscoli e recitare la parte dell’eroe senza paura,che vive il classico percorso di caduta e rinascita.

La regia di Dredd – La Legge sono io è affidata a Danny Cannon, per il quale Dredd, assieme A Young Americans, resta il titolo più significativo di un curriculum piuttosto scarno.

Il cast assembla volti più o meno noti: Armand Assante nel ruolo del cattivo di turno, in quello degli alleati del protagonista Rob Schneider e Diane Lane (quest’ultima coi tipici risvolti sentimentali)

senza negarsi il ‘pezzo da 90’ tipico di queste occasioni, stavolta nelle fattezze di Max Von Sydow.  Il tutto all’insegna di caratteri stereotipati e di uno svolgimento consunto e prevedibile, nel quale poco o nulla è rimasto dello spirito dell’originale cartaceo.

Non a caso, del resto, il  Judge Dredd presentato nel film è stato totalmente  disconosciuto dal creatore del personaggio John Wagner, e naturalmente anche dei lettori, rendendo il film uno dei peggiori adattamenti da fumetto che si ricordino.  Non migliore è stata l’accoglienza al botteghino (113,5 milioni di dollari l’incasso complessivo a livello mondiale), anche nei confronti di Stallone, che per l’interpretazione ha ricevuto una nomination al Golden Rabsperry Awards per la peggiore interpretazione.

Dredd, nel 2012 arriva il remake

Nel settembre 2012 , puntando sull’attuale successo del genere,  è uscita nelle sale americane una nuova versione cinematografica del personaggio, per la regia di Pete Travis e l’interpretazione di Keith Urban. L’accoglienza è stata decisamente migliore rispetto al suo predecessore, sebbene l’essere vietato ai minori di 18 anni negli USA ne ha limitato le potenzialità commerciali; tuttavia ciò ha permesso di rendere il personaggio molto più vicino all’originale rispetto al predecessore, conquistandogli giudizi molto più positiva sia dalla critica che degli appassionati.

Lawrence Kasdan scriverà Star Wars 8?

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Per il momento, ovviamente, si tratta solo di indiscrezioni, per quanto allettanti: il secondo e terzo capitolo della nuova trilogia di Guerre Stellari potrebbero contare su due firme d’eccezione: da un lato, il veterano Lawrence Kasdan potrebbe lavorare alla sceneggiatura del numero otto; dall’altro Simon Kinberg, recente autore di Sherlock Holmes, potrebbe occuparsi del nono film della serie.

La Disney naturalmente non ha commentato la notizia che, se fosse vera, sarebbe indubbiamente positiva, specialmente per quanto riguarda Kasdan, che ha già lavorato all’Impero colpisce ancora e Il Ritorno dello Jedi.

Il nome Kinberg suscita commenti altrettanto positivi: trai suoi ultimi lavori c’è tra l’altro il sequel di X-Men: First Class.

Fonte: Empire

Nuovi arrivi per White Bird In A Bizzard di Greg Araki

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Comincia a muovere passi in avanti il nuovo film di Gregg Araki: dapprima conosciuto semplicemente come White Bird, il lavoro si intitolerà White Bird In A Blizzard; nel cast, oltre a Shailene Woodley, nome già fatto in passato, arrivano ora Christopher Meloni, Eva Green, Shiloh Fernandez e Gabourey Sidibe.

Poco si sa sulla trama, se non che Woodley sarà una giovane donna la cui vita viene sconvolta dalla sparizione della madre. Il film, la cui sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Araki, si trova ora nella fase di pre-produzione. Le riprese dovrebbero comunque cominciare a breve e in tutti i casi prima dell’impegno di Shailene Woodley sul set del sequel di Amazing Spider-Man

Christopher Meloni, volto noto della tv grazie al suo ruolo in Law And Order – Unità Vittime Speciali, ha al momento in agenda parecchi lavori per il grande schermo tra cui il drammatico 42, la commedia They Came Together e soprattutto The Man of Steel.

Fonte: Empire

Cloud Atlas: tantissime nuove foto

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Cloud Atlas: tantissime nuove foto

Ecco a seguire una valanga di foto del film Cloud Atlas, attesissima opera cinematografica tratta da L’atlante delle nuvole di David Mitchell e diretto da Andy

Il Trailer Italiano di Die Hard – Un buon giorno per morire!

Il Trailer Italiano di Die Hard – Un buon giorno per morire!

Ecco il primo trailer in italiano di Die Hard – Un buon giorno per morire, con protagonista Bruce Willis e Mary Elizabeth Winstead.

Uno sci-fi per Almodovar?

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Pedro Almodovar alle prese con la fantascienza: a prima vista improbabile, ma poi neanche tanto, visto che il regista nel corso della sua carriera ha mostrato poter giostrare agevolmente trai generi, arrivando recentemente a percorrere territori horro in La pelle che abito.

A rivelare la possibilità è stato lo stesso Almodovar, in occasione del ritiro – in ritardo – del premio BAFTA ricevuto proprio per La pelle che abito, come miglior film non in lingua inglese; nel corso della stessa parentesi londinese, Almodovar ha anche tenuto una lezione presso il David Lean Institute, parlando delle proprie influenze cinematografiche.

Riguardo la possibilità di un film di fantascienza, Almodovar ha affermato di voler presentare qualcosa di impossibile in un modo estremamente realistico, ‘domestico’. Una sceneggiatura è già sulla scrivania, e spera di poter dare seguito al progetto. Almodovar del resto, ha citato L’Invasione degli Ultracorpi tra le pietre miliardi della storia del cinema. Il suo prossimo film, la commedia I’m So Excited, Penelope Cruz, Paz Vega e Antonio Banderas e attesa nelle sale per la prossima estate.

Fonte: Empire

James Wan confermato per il seguito di Insidious

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Nonostante sia stato recentemente legato al possibile film dedicato a MacGyver, James Wan sembra avere al momento tutt’altri progetti in cantiere: sarà infatti impegnato nel seguito, confermato, di Insidious, film che l’ha portato alla notorietà internazionale.

Con lui, confermato gran parte del cast del primo episodio: Patrick Wilson, Rose Byrne, Lin Shaye e Ty Simpkins. Leigh Whannell scrive la sceneggiatura, produce Jason Blume.

Che Insidious avrebbe avuto un seguito appariva abbastanza scontato, dopo i 97 milioni di dollari raccolti a livello mondiale a fronte di un costo di solo 1,5 milioni. La trama del primo film vedeva Wilson e Byrne nel ruolo di due genitori che dapprima credevano di essersi trasferiti nella classica casa stregata, per poi scoprire che ad essere vittima della persecuzione di un’entità oscura era il loro stesso figlio.

Al momento non vi sono chiarimenti su quale sarà la trama del secondo capitolo, sebbene la conferma del cast lasci prevedere che per la famiglia Lambert i problemi non siano affatto finiti. L’inizio delle riprese è fissato per il prossimo 15 gennaio, in vista di un’uscita prevista per il 30 agosto.
Fonte: Empire

Bruce Springsteen: ecco il documentario collettivo

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Un documentario collettivo dedicato a Bruce Springsteen,  costruito grazie ai filmati inviati dagli appassionati: è il progetto Springsteen and I, commissionato dalla Black Dog Films di Ridley Scott; l’uscita è prevista per il prossimo anno.

A selezionare la mole (che, si suppone, sarà enorme) del materiale raccolto sarà il regista Baillie Walsh (Flashbacks Of A Fool), che userà come spirazione Day In A Life di Kevin Macdonald, altro documentario creato grazie alla raccolta di filmati in rete. La filosofia di Springsteen and I sarà simile: gli appassionati sono invitati a registrare brevi video nel quale narrino il rapporto che li lega al Boss, in un progetto globale, da cui emergeranno i motivi che hanno portato Springsteen ad essere amato non solo suolo americano, ma anche nel resto del globo, dal Regno Unito alla Corea.

I filmati dovranno avere una lunghezza massima di cinuqe minuti ed essere caricati direttamente presso il sito www.springsteenandi.com, in una vasta gamma di formati, da quelli girati con gli smartphones a quelli prodotti utilizzando le più moderne telecamere ad alta definizione; sarà inoltre possibile inviare semplici foto. C’è tempo fino al 29 novembre.

Walsh ha affermato che Springsteen è una grande narratore, che provoca sempre un qualche tipo di reazione nei propri fan: lo scopo del progetto è mostrare in che modo la musica del Boss incida sulla vita delle persone.

Fonte: Empire

Poster animato per The Hunger Games: Catching Fire!

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Poster animato per The Hunger Games: Catching Fire!

La Lionsgate ha pubblicato uno splendito poster animato di The Hunger Games: Catching Fire, il sequel della saga con protagonista Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson.

Hunger Games: la ragazza di fuoco, ecco il teaser poster

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Hunger Games: la ragazza di fuoco, ecco il teaser poster

Ecco il teaser poster di Hunger Games: la ragazza di fuoco, secondo adattamento cinematografico dei romanzi di Suzanne Collins che vede di nuovo protagonista la bravissima Jennifer Lawrence accanto a Josh Hutcherson e Liam Hemsworth, questa volta diretti da Francis Lawrence.

Qui sotto il poster:

Hunger Games – La ragazza di Fuoco, il film

Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh HutchersonLiam HemsworthPhilip Seymour HoffmanWoody HarrelsonElizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey WrightStanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.

La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.

Twitt sul cinema: Lincoln di Spielberg gran lezione di storia!

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Twitt sul cinema: Lincoln di Spielberg gran lezione di storia!

Arriva dal nostro buon amico Adriano Ercolani la prima, sincera, impressione su Lincoln, l’atteso nuovo film di Steven Spielberg. Come molti di voi sapranno la pellicola

Poster per La Casa, remake del film La Casa di Sam Raimi!

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Poster per La Casa, remake del film La Casa di Sam Raimi!

Ecco il primo poster di Evil Dead remake del film horror La Casa di Sam Raimi. La pellicola uscirà il 12 Aprile 2013 e vede protagonisti Jane Levy, Shiloh Fernandez, Lou Taylor Pucci, Jessica Lucas e Elizabeth Blackmore.

Chris Hemsworth parla di Thor 2 e Robopocalypse!

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Chris Hemsworth è stato intervistato da MTV. L’attore ha parlato dei suoi prossimi film, Thor 2 – The Dark World e il nuovo film di Steven Spielberg, Robopocalypse. 

Teaser Trailer de La Migliore Offerta di Giuseppe Tornatore!

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Teaser Trailer de La Migliore Offerta di Giuseppe Tornatore!

Ecco il Teaser Trailer del film La Migliore Offerta di Giuseppe Tornatore con protagonisti Geoffrey Rush, Sylvia Hoek, Jim Sturgess e Donald Sutherland. La pellicola è distribuita

Il Peggior Natale della mia Vita: recensione del film

Il Peggior Natale della mia Vita: recensione del film

Il 22  novembre con l’uscita de Il Peggior Natale della mia Vita, ritroviamo l’imbranato Paolo in una nuova e disastrosa esperienza. È quasi Natale e Giorgio (Antonio Catania) e Clara (Anna Bonaiuto), insieme alla figlia e al genero, sono invitati a passare le feste nel castello in montagna di Alberto (Diego Abatantuono), capo e amico di lunga data di Giorgio, appena scampato alla morte.

Ne Il Peggior Natale della mia Vita il finale aperto del primo film trova riscontro nel pancione di Margherita (Cristiana Capotondi), che è quasi giunta al termine della sua gravidanza e che aspetta ansiosa l’arrivo di Paolo (Fabio De Luigi). Il marito, infatti, li raggiungerà in un secondo momento con la sua mini-car portandosi dietro una piscina portatile, affinché Margherita possa partorire in acqua, come desidera tanto. Giorgio, invece, è più preoccupato del solito perché sa che Alberto, ora incurabile ottimista, vuole godersi la vita lasciandogli le redini dell’azienda, ma ha paura che Paolo possa, come sempre, rovinare tutto. Nel castello ci sono, inoltre, la figlia di Alberto, Benedetta (Laura Chiatti), anche lei incinta, e un’inquietante quanto bizzarro maggiordomo, Pino (Dino Abbrescia). Insomma, a Paolo non mancheranno le occasioni per combinare guai e le persone alla cui incolumità attentare.

Con questo suo lungometraggio, Genovesi dimostra di aver raggiunto una certa maturità nel mettere in scena i personaggi e nel creare una storia più omogenea e bilanciata; ciò dipende sia dalla sceneggiatura, scritta come nel precedente film insieme a De Luigi, sia soprattutto dalla sua abilità nel gestire un cast così ricco di attori bravi e famosi. Si nota dall’inizio alla fine la complicità e la sintonia del gruppo attoriale, sia nei dialoghi che nei momenti di silenzio, quest’ultimi molto importanti nel creare carichi spunti comici. Inoltre, un’altra evidente differenza da La Peggior Settimana della Mia Vita, è appunto la scelta, azzeccata, di delegare battute e scene divertenti anche al resto del cast, non più solo a De Luigi; decisione che permettere di approfondire gli altri personaggi, come ad esempio quello di Margherita, molto marginale nel primo film. Un accenno ai piccoli ruoli del truccatore e del becchino, rispettivamente Ale e Franz, che seppur concentrati in poche brevi scene, creano un buon ritmo comico col trio maschile principale.

Lo scenografo è riuscito ad arredare e decorare il castello, set del film, in maniera tale da evidenziare l’aspetto fiabesco, eterno del Natale, cui mirava la produzione. Anche la selezione di certe canzoni tipiche, americane e non, e le musiche di Pivio & Aldo De Scalzi hanno contribuito allo scopo, facendo sempre percepire, sotto le risate e l’atmosfera un po’ surreale, un piacevole spirito natalizio e di affetto familiare, che cresce nel corso della storia, raggiungendo l’apice alla fine.

Decisamente migliore rispetto al primo episodio, Il Peggior Natale della mia Vita, seconda disavventura di Paolo e della sua famiglia è raccontata con più convinzione e in maniera più armoniosa, mostrando di mirare sì alla pura risata, ma senza basarsi esclusivamente su quella, e di aver espresso bene la comicità e l’anormalità che colpisce tutti durante la festività natalizia.

Gerard Butler: Leonida ha studiato legge

Gerard Butler: Leonida ha studiato legge

Cosa sarebbe successo se Gerard Butler avesse proseguito con la carriera da avvocato? Di sicuro non avremmo mai visto un altro attore sexy e talentuoso in scena.

Gerard Butler, biografia

Nato il 13 novembre del 1969 a Paisley, in Scozia, il piccolo Butler cresce con la sorella Lynn e il fratello Brian, trascorrendo alcuni periodi anche in Canada. I suoi genitori si separarono e lui passò del tempo prima con la madre, che si risposò, poi, dall’età di 16 anni, strinse un grande rapporto con il padre che purtroppo morì a causa del cancro quando Butler aveva 20 anni.

Scelse di studiare alla Glasgow University per diventare avvocato, ma in lui era maturato sin dall’infanzia il germe della recitazione. Debuttò a soli 12 anni al Kings Theatre di Glasgow con Oliver.

L’occasione per diventare attore si ripresentò più tardi, quando a Londra incontrò casualmente Steven Berkoff (comparirà al fianco di Butler in Attila l’Unno) che gli procurò una parte nello spettacolo teatrale chiamato Coriolano. Nel 1966 otterrà anche una parte nella trasposizione teatrale di Trainspotting, che noi tutti conosciamo grazie al film di Danny Boyle.

Il teatro fu una palestra per la sua recitazione, fin quando non debutta al cinema nel 1997 in La mia regina, nel ruolo di Billy Connolly. Interpreterà altre piccole parti in Agente 007 – Il domani non muore mai (1997) e Talos – L’ombra del faraone (1998).

Gerard Butler, filmgrafia

La strada verso il successo è ardua, ma Butler è determinato e per imboccarla basta un sacrificio: perdere il suo accento scozzese per la miniserie tv Attila l’Unno (2001), di Dick Lowry. Nello stesso periodo i produttori di Dracula’s Legacy – Il fascino del male avevano scelto Wes Craven per Giuda Iscariota, ma evidentemente l’interpretazione in tv di Butler li colpì a tal punto che gli assegnarono il ruolo di protagonista.

Gerard Butler prende confidenza con il mondo del cinema cacciando draghi ne Il regno del fuoco (2002) e interpretando l’ex fidanzato di Angelina Jolie in Tomb Rider – La culla della vita (2003). Passa circa un anno e l’attore veste i panni di André Marek, un archeologo mandato nel XIV secolo per scoprire il mistero della sparizione del padre, in Timeline – Ai confini del tempo (2004), tratto dall’omonimo romanzo di Michael Crichton.

Ha l’occasione di tornare alle sue origini teatrali ne Il fantasma dell’Opera, trasposizione cinematografica dell’omonimo musical di Andrew Lloyd Webber. Gerard Butler ha ormai acquisito visibilità e nel 2005 lavora in In campo per la vittoria, basato sullo sport del calcio, e Beowulf e Grendel, ripreso dal poema epico anglosassone Beowulf.

Ognuno di noi, negli ultimi anni, ha sentito almeno una volta la feroce esclamazione: “Questa è Sparta!” e gli ha sempre conferito il volto contratto dalla rabbia di Gerard Butler. 300, regia di Zack Snyder nel 2007, è tratto dalla graphic novel di Frank Miller e narra la battaglia delle Termopili in cui uno dei principali protagonisti è proprio Re Leonida-Butler. Successivamente l’attore dimostrerà di essere in grado di recitare nei generi cinematografici più disparati, come nel thriller Shattered – Gioco mortale (2007) insieme a Pierce Brosnan e Maria Bello; ci scioglie con il suo romanticismo in P.S. I love you (2007) e affronta l’avventura per ragazzi in Alla ricerca dell’isola di Nim (2008).

Gerard Butler film 300In RocknRolla Butler è One Two, che fa parte della banda “Mucchio selvaggio” con Bob il bello (Tom Hardy) e Mumbles (Idris Elba), una gang sgangherata che provocherà non pochi problemi nell’eccentrico film in pieno stile Guy Ritchie. Seguiranno le due commedie romantiche La dura verità (2009) con Katherine Heigl e Il cacciatore di ex (2010) al fianco di Jennifer Aniston, dove l’attore mostrerà il suo lato più scherzoso e divertente.

Torna all’azione fantascientifica con Gamer (2009), come criminale ridotto alla stregua di un burattino virtuale che viene controllato da un adolescente tramite un gioco online. Nello stesso anno cercava vendetta in Giustizia privata, contro una sentenza ingiusta che vedeva assolti gli assassini della moglie e della figlia.

All’inizio della sua carriera, grazie a un’audizione, aveva recitato nel Coriolano a teatro, mentre nel 2011 ha l’occasione di partecipare alla trasposizione cinematografica di Ralph Fiennes. In Machine Gun Preacher (2001) darà il volto a Sam Childers, uno spacciatore che decide di iniziare una nuova vita prendendosi cura dei bambini in Sudan.

Nel novembre del 2012 sarà l’ex calciatore più desiderato dalle mamme dei bambini di una squadra di calcio, nel film di Gabriele Muccino Quello che so sull’amore.  Aspettiamolo per stupirci anche nel 2013, che lo vedrà nelle vesti di un nano in Movie 43.

Gabriele Muccino di nuovo a Hollywood con Quello che so sull’amore

Gabriele Muccino non vuole abbandonare l’altra sponda dell’Atlantico, dopo aver realizzato il suo sogno americano: arrivare al successo grazie all’incursione hollywoodiana con La ricerca della felicità e Sette anime. Quello che so sull’amore (Playing for Keeps) uscirà in Italia il 29 novembre e racconta la storia di una ex star del calcio (Gerard Butler) che, dopo il ritiro, trascorre la sua vita tra ricchezza e frivolezze.

End Of Watch – Tolleranza Zero: recensione del film

End Of Watch – Tolleranza Zero: recensione del film

David Ayer è sceneggiatore e regista della pellicola End Of Watch – Tolleranza Zero, film con una sceneggiatura è di stampo classico, in cui due poliziotti di carattere estremamente opposto diventano compangi-fratelli nel pericolo generale del loro mestiere, amicizia e fiducia sono gli elementi cruciali che li fa salvare dalle situazioni più disparate fino alla fine del turno (da qui il titolo del film).

Ciò in cui End Of Watch – Tolleranza Zero si differenzia è l’ottica in cui la regia decide di raccontare la storia, Ayer non è nuovo a polizieschi e gangster dato che in precedenza aveva già scritto sceneggiature di film quali Training Day e S.W.A.T e girato La notte non aspetta. Il suo nuovo approccio è l’introduzione della camera come attore in scena, diretta da Taylor-Gyllenhaal con un semplice espediente drammaturgico, che gli serve fare delle riprese per un corso facoltativo di laurea.

End Of Watch – Tolleranza Zero, il film

Quindi camera a mano, riprese sporche e violente nei movimenti, lenti digitali disposte come camera-car o nascoste tra gli indumenti dei poliziotti o sulle armi che loro stesso impugnano, firmano la regia e abbattono la distanza con lo spettatore. Il risultato è un coinvolgimento emotivo realistico ma soprattutto avvincete per le sequenze più ritmate, che ci immergono nella vita quotidiana di questi poliziotti, così lontani dalla Los Angeles glamour o cinematografica, ma a stretto contatto con la realtà dei ghetti e delle mescolanze etniche in cui ogni quartiere è un territorio per cui lottare.

I due attori protagonisti trovano un alchimia coinvolgente, che li rende di uguale bravura nonostante il carattere diverso. Oltre ai pattugliamenti, ci sono i momenti di cameratismo contornati da un humor schietto e spontaneo, che si rincorre nelle battute con estrema semplicità e per l’effetto del sorriso. I personaggi di contorno, quali l’agente Orozco (America Ferrera) e l’agnete Davis (Cody Horn) e le rispettive mogli, Janet (Anna Kendrick) e Gabby (Natalie Martinez) rappresentano un ulteriore sfumatura che riguarda il mondo della Polizia, tutto serve a testimoniare la vita del vero agente che raramente si è visto negli ultimi film e nella generazione dei telefilm polizieschi.

Una nota al montaggio di Dody Dorn, forte della sua esperienza con registi quali il primo Nolan e Ridley Scott, che restituisce al film una necessaria alternanza tra le riprese che danno “fastidio” a quelle a due, con scambi tra i personaggi che si abbandonano a confidenze personali. Quindi, lascia che il ritmo interno sia gestito esclusivamente dal peso a cui gli attori danno le parole senza tagliare secondo la consueta grammatica. La colonna sonora allaccia perfettamente la contemporaneità del film legando i momenti personali e quelli action. Consigliato a chiunque voglia vedere un bel poliziesco classico in chiave realistica e contemporanea.

Un nuovo Harry per The Amazing Spider-Man 2

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Un nuovo Harry per The Amazing Spider-Man 2

Continua il casting per The Amazing Spider-Man 2, e mentre Marc Webb, Andrew Garfield e Emma Stone stanno già imparnado la parte, ancora non si sa nulla su chi interpreterà Harry Osborn, fraterno amico di Peter Parker, già visto nella trilogia di Raimi con il volto di James Franco.

Dopo i nomi poco convinti di Dane DeHaan, Alden Ehrenreich e Brady Corbet, si fanno ora spazio voci più ufficiali su un eventuale coinvolgimento di altri due nomi per il ruolo: Sam Claflin e Eddie Redmayne.

Già confernati nel cast invece Shailene Woodley nel ruolo di Mary Jane Watson e Jamie Foxx in quello del villain Electro.

Fonte: collider

Ecco i prossimi trailer della Paramount Pictures

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Ecco i prossimi trailer della Paramount Pictures

Periodo di grandi annunci per la Paramount Pictures. Dopo aver infatti reso noto che i primi nove minuti di Star Trek su vedranno in testa a Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato nella versione IMAX 3D, il prossimo 14 dicembre, arrivano ora altre due succulente notizie.

Anche i trailer estesi di The Wolverine e di Man of Steel saranno proiettati insieme a Lo Hobbit, mentre un primo trailer di Star Trek Into Darkness sarà rilasciato prima del 14 dicembre.

In tutto il mese di dicembre potremo invece vedere i trailer di Pacific Rim di Guillermo del Toro, di After Earth di M. Night Shyamalan, di RIPD con Ryan Reynolds e di Una Notte da Leoni 3.

Il primo trailer di Jack The Giant Slayer di Bryan Singer sarà invece disponibile a partire dal prossimo giovedì.

Anija – La Nave: recensione del film di Roland Sejko

Anija – La Nave: recensione del film di Roland Sejko

In Anija – La Nave nel 1991, dopo anni di regime comunista, le maglie della dittatura albanese iniziano ad allentarsi e i cittadini dello stato balcanico si animano di nuova speranza e vitalità. È durante il periodo di lento sgretolamento di uno degli ultimi stati socialisti d’Europa che l’Italia si trova, suo malgrado, protagonista del cosiddetto “esodo albanese”, che raggiungerà il suo apice con l’attracco al porto di Brindisi della nave mercantile Vlora, carica di circa Ventimila profughi, avvenuto il 7 Agosto.

Anija – La Nave, il film

Il regista di origini albanesi Roland Sejko ripercorre gli ultimi anni della dittatura comunista e le conseguenze storiche e culturali che questa ha creato  nel suo paese tramite intense immagini di repertorio. La ricerca dei connazionali stabiliti ormai in Italia parte proprio da qui, dalle foto, i ritagli di giornale, i servizi televisivi di quei concitati mesi estivi nei quali una miriade di persone si riversarono nel porto di Durazzo, finalmente aperto, per raggiungere una libertà per molti sconosciuta. Inizia così un viaggio a ritroso nel tempo, nel quale diverse voci raccontano la loro storia, la vita in Albania e il loro viaggio disperato nel canale d’Otranto per raggiungere le coste pugliesi.

L’amore per il dettaglio, per la ripetizione delle scene più toccanti, l’abile accostamento d’immagini, la colonna sonora intensa ed emozionante fanno di questo documentario non solo un valido documento, ma soprattutto un toccante racconto da parte di chi quell’inferno l’ha vissuto in prima persona. I ricordi e le storie si snodano per quasi un decennio, dalla difficoltà a raggiungere e guadagnarsi un posto sulle prime navi che salpavano nella primavera del 1991, al periodo dei rimpatri forzati e degli scontri con le forze dell’ordine italiane, fino alla terribile pagina dell’anarchia che il “paese delle Aquile” ha vissuto nel 1997. Ciò che si avverte immediatamente è la necessità di raccontare e di far raccontare a chi ha provato questa difficile esperienza, per esorcizzare senza dimenticare, quei giorni di paura e speranza. Un film emozionate e pieno di amore, necessario e utile a capire e riaprire una pagina di storia recente che pare dimenticata.

 

Il peggior Natale della mia Vita: la conferenza stampa

Il peggior Natale della mia Vita: la conferenza stampa

Alla conferenza stampa de Il Peggior Natale della Mia Vita, tenutasi ieri mattina al The Space Moderno di Roma, era presente tutto il cast principale (Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Antonio Catania, Anna Bonaiuto, Diego Abatantuono, Laura Chiatti), il regista Alessandro Genovesi, il presidente della casa di produzione Colorado Film, Maurizio Totti, e il direttore generale della Warner Bros. Pictures Italia, Niccolò Maccanico.

Il cavaliere oscuro – Il ritorno: tre poster inediti

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Il cavaliere oscuro – Il ritorno: tre poster inediti

Anche se il film ha già fatto il suo corso, nessuno si è ancora stancato di parlare dell’ultimo capitolo nolaniano di Batman, e così ecco tre bellissimi poster inediti realizzate per Il cavaliere oscuro – Il ritorno.

I primi due mostrano Batman e Bane con sullo sfondo la parola chiave del film: Rise. Il terzo è un disegno stilizzato della maschera di Bane che invece riposta un’altra parola fondamentale per il film e per la mitologia dell’uomo pipistrello in generale: Fear, ovvero Paura.

Ecco i poster:

The Greatmaster: backstage e poster del film di Wong Kar-Wai

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The Greatmaster: backstage e poster del film di Wong Kar-Wai

Wong Kar-Wai sarà nelle sale cinesi il prossimo 18 dicembre per il film The Greatmaster, film che sta ancora aspettando dei compratori internazionali per essere distribuito nel

Changing Face of Harlem: doc-film sul quartiere di Manhattam

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Il Shawn Batey propone sul web alcune clip del suo nuovo doc-film, Changing Face of Harlem, che esamina la rivitalizzazione di Harlem raccontata dal punto di vista

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