Il Mago di Oz è un
film del 1939 diretto da Victor Fleming e con
protagonisti nel cast Judy
Garland, Frank Morgan, Ray Bolger, Bert Lahr, Jack
Haley.
Il Mago di Oz – trama
Dorothy vive in una
fattoria del Kansas. Improvvisamente un terribile tornado si
abbatte su di lei, trascinandola insieme alla sua casa e al suo
cane nel mondo del mago Oz. Qui tutto è strano e bello, ma Dorothy
vuole lo stesso ritornare al più presto a casa….
“From now on you’ll be History” è
una delle battute pronunciate dal sindaco dei Mastichini, e la
frase propiziatoria ha gettato una luce positiva su quest’opera
cinematografica.
Il Mago di Oz non
solo ha fatto la storia del cinema, ma rappresenta la trasposizione
di un film che ha regalato il successo anche all’opera da cui è
tratto, assolutamente un caso singolare. Chi non ricorda le
scarpette rosso rubino del film? Il rimando immediato è a
Cenerentola, ma attenzione, quel paio faceva parte
dell’incantesimo, qui invece, sono le scarpette a scatenare poteri
da incantesimo!
Victor Fleming,
con la sua arguzia, affida ai colori un aspetto significativo
dell’opera, e non è un caso che il film inizi e termini in tonalità
seppia; al contrario raggiunge l’apice della sua espressione e
comunicazione nella parte centrale, quando le immagini sono
affidate ad uno sgargiante Tecnicolor.
Nell’incipit, il regista
traccia le coordinate dell’intera opera, definendo il carattere
travolgente e vivace della ragazza, Dorothy, e descrivendo a grandi
linee le caratteristiche dei tre contadini, che, in seguito, si
tramuteranno in compagni di viaggio.
Il Mago di Oz il film capolavoro
di Victor Fleming
La trasposizione cinematografica,
riprende sommariamente l’opera di L. Frank Baum, e si focalizza
sulla crescita personale della ragazza, che, con l’aiuto dei
compagni, passerà dallo status di bambina ad adulta. La bambina in
questione è nientemeno che la diciassettenne
Judy Garland, che con questo film assurge giovanissima
allo status di star e conquista uno speciale mini-Oscar per la sua
interpretazione. Il sostrato sociale del romanzo viene dunque
incanalato attraverso il personaggio di Judy, che divenne lei
stessa in quel periodo (era il 1939) un veicolo comunicativo della
politica americana per ricordare che il posto più bello del mondo,
nonostante le meraviglie del regno di Oz, era la sua casetta in
Kansas (There’s no place like home, recita alla fine), e quindi gli
USA.
Il momento cruciale, in cui la
storia si snoda verso orizzonti ultraterreni, è simbolicamente
preannunciata dalla canzone Somewhere Over the
Rainbow, che valse al film il suo secondo Oscar. È proprio
qui che avviene la svolta dell’intera trama, e, tramite
l’espediente del tornado, la ragazza si ritrova in una nuova
realtà.
Il popolo dei Mastichini, piccoli
folletti, bolle di sapone che si tramutano in streghe buone, La
Lega della Ninnananna, La Lega dei Lecca-lecca, spaventapasseri
ambiziosi alla ricerca di un cervello, Leoni intimiditi desiderosi
del proprio coraggio, Uomini di latta sdegnati per non aver un
cuore e streghe volanti.
Tutto questo è il Mago di
Oz, ovvero la ricerca di un presunto Mago sulla scia
dorata di un cammino impervio, che regala agli avventurieri
imprevisti di ogni sorta. La storia si snoda tra ritornelli
martellanti che aumentano il ritmo del racconto e un cammino
immaginario e personale effettuato dalla piccola Dorothy, verso la
consapevolezza della realtà.
Un personaggio fondamentale che
scandisce le diverse fasi della storia e ne rappresenta il Deus
ex machina è Frank Morgan. Non è un caso che Fleming gli abbia
affidato ruoli diversi ma molto affini. È lui ad interpretare il
Professor Meraviglia, personaggio che introduce lo spettatore nella
realtà fantastica del film, dando avvio all’intera trama. Ed è
sempre lui a interpretare il curioso portiere del Mago, aprendo le
porte ai protagonisti e introducendoli verso la prova finale e più
difficile dell’intera storia.
Ed infine è proprio lui a dare voce
a il Mago di Oz. Uno, due e tre… i battiti
dei tacchi delle scarpette color rosso rubino, che chiudono una
storia perfetta, una storia il cui inizio e la cui fine si
somigliano, ma al cui interno risiede una metamorfosi e
un’evoluzione verso ciò di cui più abbiamo bisogno: la
Felicità.