La battuta più simpatica e divertente
è indubbiamente quella di Giuseppe Battiston quando con grande
spirito ammette: “…di questo film so piuttosto poco ancora,
sino a questa mattina non sapevo nemmeno che fosse cambiato il
titolo!”.
Anche Teresa Palmer farà parte del cast di Knight of Cups, uno dei due film che il regista Terrence Malick sta girando in contemporanea da qualche settimana (l’altro è un film che non ha ancora un titolo secondo IMDb.com). A confermarlo in esclusiva è JustJared.com che ha anche fornito come prova le foto dal set del film, in cui la Palmer è alle prese con una scena che sembra molto liberatoria insieme a Isabel Lucas e Wes Bentley.
Nel film ci saranno anche Christian Bale e Natalie Portman. Questi ultimi due nomi ci portano alla mente altre foto che vi abbiamo mostrato ormai diverso tempo fa e riguardo alle quali non si sapeva ancora a quale titolo facessero riferimento. Ora possiamo dire, dal set, che si trattava di Kinght of Cups. Per vedere tutte le foto clicca qui.
Uscirà il prossimo 11 luglio in
libreria George Harrison: Living In The Material World,
documentario dedicato da Martin Scorsese alla vita e le opere del
‘quiet Beatle’. L’iniziativa, a cura di Feltrinelli Real Cinema e
Good Films, sarà costituita da un doppio dvd e da un libro, il
tutto al prezzo di 19,90 euro. Il documentario su Harrison ha
proseguito la fortunata serie di progetti dedicati da Scorsese alla
storia della popular music: in precedenza, alla monumentale opera
in sette capitoli dedicata al blues erano seguiti No Direction
Home: Bob Dylan e il rollingstoniano Shine a light. Il documentario
segue la vicenda di Harrison, ovviamente partendo dall’esperienza
coi Beatles, ma seguendo anche la sua carriera solista, spesso
all’insegna dell’impegno (ricordiamo ad esempio
l’organizzazione del Concerto per il Bangladesh del 1971, che
fu una sorta di prototipo per tutti gli eventi successivi di questo
tipo, a partire dal Live Aid) e il parallelo cammino
spirituale, cominciato proprio assieme agli altri ‘scarafaggi’ e in
seguito mai interrotto, che lo portò a convertirsi all’Induismo:
alla sua morte, nel 2001, le sue ceneri furono sparse nel Gange.
Scorsese ricostruisce questa eccezionale vicenda umana e artistica
attraverso filmati di repertorio e interviste con coloro che
l’hanno condivisa: la vedova Olivia, che è anche produttrice del
film, il figlio Dhani, Paul McCartney e Ringo Starr, Eric
Clapton, Ravi Shankar, Terry Gilliam, Jane Birkin, Yoko Ono. Il
tutto racchiuso in quattro ore di musica e cinema. Il cofanetto
proporrà il dvd in doppia versione: italiana e originale con i
sottotioli, accompagnato da vari extra e il libro All things
must pass, firmato da Federico Pontiggia.
Mercoledì 11 – Biancaneve e il cacciatore: La sovrana malvagia di un mondo fantastico vuole eliminare una giovane donna che per il suo specchio è ritenuta più bella di lei: Biancaneve. Rispetto alla famosa favola però, quest’ultima in questo film è stata addestrata all’arte della guerra da un cacciatore che era stato incaricato di ucciderla.
Venerdì 13 – Lo spaventapassere: Uno studente universitario che è stato sospeso per il semestre e vive a casa con sua madre, viene convinto a fare il baby-sitter dei figli del vicino: un bambino e una bambina di 8 anni.
Freerunner: Nella gara in cui il premio è rimanere in vita, l’unica possibilità è arrivare primi… Ryan per mantenere il nonno in caas di cura lavora come custode e nel tempo libero partecipa a corse di freerunning. Duranta una di queste corse, Ryan e altri freerunner vengono sequestrati da Mr. Frank, il leader di una cerchia ristetta ed elitaria di ricchi alla ricerca di nuove forme di divertimento. La loro ultima trovata consiste nell’applicare ai feerunner un collare esplosivo e farli precipitare ad una corsa in cui solo il primo che riuscirà a completare il circuito continuerà a vivere.
Ecco il primo poster e il teaser trailer di Come Non Detto, la commedia per il perfetto coming out… Dal 7 settembre al cinema!
Nel cast del film Josafat Vagni, Monica Guerritore, Valeria Bilello, Andrea Rivera, Nini Bruschetta, Alan Cappelli, Valentina Correani e la parteipazione di Francesco Montanari.
Come spesso accade al
botteghino estivo degli Stati Uniti, le uscite che si accavallano
permettono alla classifica dei film più visti della settimana di
essere ogni volta diversa. La scorsa settimana,
Ted, con protagonista Mark Wahlberg e un orsetto
di pezza, aveva registrato un ottimo risultato come incasso di
prima settimana di uscita; più di 50 milioni di dollari, questa
settimana viene scalzato da un film atteso da più parti:
The amazing spiderman. Il prequel della trilogia
diretta da Sam Raimi che propone un team del tutto diverso: Marc
Webb alla regia, Andrew Garfield come nuovo Uomo Ragno e Emma Stone
come nuova Gwen Stacy, ma per ora il fatto che fa più parlare del
film è la relazione nata tra i due protagonisti sul set. Il film è
comunque in prima posizione della classifica con un incasso di 140
milioni di dollari, a seguirlo è proprio Ted, che
incassa altri 32 milioni di dollari, portando il suo totale a 120
milioni di dollari. In terza posizione troviamo il film Pixar
The brave, che dopo 3 settimane ha un totale di
175 milioni di dollari di cui 20 incassati questa
settimana. Al quarto posto esordisce Savages
in cui Oliver Stone racconta le vicissitudini di Taylor Kistch e
Aaron Johnson impegnati a contrastare il cartello del narcotraffico
messicano per recuperare la fidanzata di tutti e due, Blake Lively.
Il film incassa 16 milioni di dollari. A metà strada nella
classifica del box office nordamericano troviamo Magic
Mike, una commedia che è riuscita a far parlare parecchio
di sé in queste settimane, soprattutto per il soggetto: uno
spogliarellista che vuole finalmente mettere su famiglia con una
donna, ma che deve bilanciare il tutto con la sua vita
professionale. Il film aggiunge altri 15 milioni di dollari che
portano il suo totale a quasi 73 milioni di dollari. Al sesto
posto troviamo la commedia Madea’s witness
protection che rimpolpa con un nuovo episodio questa saga
inesauribile creata da Tyler Perry, il film ha un incasso totale di
46 milioni di dollari. In settima posizione scende a capofitto
Madagascar 3: Europe’s most wanted, che dopo 5
settimane di classifica ha un incasso totale di 196 milioni di
dollari di cui 7 incassati questa settimana. L’ottavo posto è
occupato dal documentario su Katy Perry, Katy Perry: part
of me, che svela quali segreti ci siano dietro all’ascesa
al successo di una diva pop, che incassa 10 milioni di
dollari. In nona posizione resta stabile, a quasi due mesi
dall’uscita in sala, Moonrise Kingdom di Wes
Anderson, che incassa un totale di quasi 27 milioni di
dollari. Appare in decima posizione To Rome with
love, l’ultima commedia di Woody Allen, uscita in patria
con diversi mesi di ritardo rispetto all’Italia, che raggiunge un
incasso di 5 milioni di dollari in totale.
La prossima settimana si attendono le uscite di: The Ice age: Continental drift e il secondo film in un anno, dopo Safe house di Daniel Espinosa, Snabba cash. Il regista sembra essere diventato il protetto di Martin Scorsese, il che giustificherebbe l’interesse nei suoi confronti.
Arrivano notizie fresche sul possibile Villain di Star Trek 2. Sembra che Karl Urban durante un janket promozionale per Dredd si sia lasciato sfuggire un piccolo particolare sul ruolo di Benedict Cumberbatch. Ecco le dichiarazioni dell’attore:
“E ‘fantastico, lui è una grande new entry, e penso che la sua performance di Gary Mitchell sarà esemplare.”
Urban ha accidentalmente rivelato il ruolo dell’attore inglese che fino ad ora era rimasto segreto per volere della produzione. Infatti, Gary Mitchell fa la sua prima apparizione nell’episodio originale “Where No Man Has Gone Before” come un conoscente di Kirk ai tempi dell’accademia, che finisce per trasformarsi in un Dio malvagio dopo lo scontro con una barriera galattica.
Non abbiamo nessuna conferma sulla notizie, ma ne tanto meno smentite. Tuttavia questa possibilità era stata già smentita dal produttore e sceneggiatore Roberto Orci. Non resta che aspettare ulteriori notizie. Ecco intanto una foto di Benedict Cumberbartch in azione con Zachary Quinto:
Giunta alla notorietà grazie alla serie tv Episodes, giunta alla seconda stagione (dopo un inizio carriera fatto di varie partecipazioni ad altre serie e film per la tv), Kathleen Rose Perkins avrà la possibilità di mostrare le sue doti nell’esordio alla regia di Diablo Cody, ancora senza titolo.
In una recente intervista rilasciata a Collider, Perkins ha spiegato che il suo ruolo sarà quello di una malridotta prostituta, in quel di Las Vegas, dove è ambientata la vicenda, che vede protagonista una donna (interpretata da Julianne Hough) che rinuncia alla propria fede cattolica e poi giunge nella ‘capitale del vizio’ per una notte a base di dissolutezze durante la quale si imbatterà in una variegata serie di personaggi, tra cui appunto quello interpretato da Kathleen Rose Perkins. La Perkins ha affermato di essere rimasta entusiasta del copione fin dal primo provino, registrato in gennaio a Londra, nonostante che la sua parte si riduca a un paio di scene. In seguito si è recata a New Orleans per girare, parlando con entusiasmo dell’esperienza.
Fonte: Collider
Uscirà nelle sale italiane il prossimo 27 settembre Reality, la più recente fatica di Matteo Garrone, premiata col Grand Prix Speciale della Giuria all’ultimo Festival di Cannes. In contemporanea con l’uscita italiana, il film sarà distribuito in Grecia e Svizzera; il mese successivo sarà la volta di Francia, Polonia, Bosnia e Portogallo, mentre a novembre uscirà in Spagna, Belgio, Ungheria, Slovenia.
Gli spettatori brasiliani lo potranno vedere a partire da dicembre, mentre gli americani dovranno aspettare gennaio, assieme a quelli di Danimarca e Croazia. Il film uscirà a febbraio in Australia e marzo in Olanda. Nel cast, Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Nunzia Schiano, Nello Iorio, Giuseppina Cervizzi, Rosaria D’Urso, Graziella Marina, Raffaele Ferrante e Carlo Del Sorbo.
Nel corso di una recente conferenza stampa, il regista e il fratello co-sceneggiatore Jonathan hanno parlato delle ispirazioni letterarie extrafumettistiche dell’ultimo capitolo della trilogia dedicata a Batman: in particolare la sceneggiatura risente della forte influenza del Racconto di due città di Charles Dickens: l’influenza dell’opera dello scrittore britannico sarà particolarmente evidente nella riflessione sulle differenze di classe.
Un discorso che, pur risentendo degli inevitabili riferimenti all’attualità, assumerà connotati più generali. Nel corso della trilogia, Gotham è stata spesso l’obbiettivo di minacce volte alla sua distruzione, nessuna delle quali si è poi materializzata… almeno finora; è qui che Il racconto di due città fa sentire la sua influenza: anche in quell’opera infatti si narrava di una civiltà consolidata che cadeva in pezzi; allora, il modello era stata la Parigi post-rivoluzionaria dominata dal Terrore.
Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) è un film del 2012 diretto da Christopher Nolan. La pellicola, prodotta da Legendary Pictures e Warner Bros., è il capitolo conclusivo di una trilogia iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita nel 2008 con Il Cavaliere Oscuro, entrambi diretti da Christopher Nolan con protagonista Christian Bale. L’uscita nelle sale è avvenuta il 20 luglio 2012 negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia.
A guidare il cast di all-star di Il cavaliere oscuro – Il ritorno c’è per la terza volta il vincitore del premio Oscar Christian Bale (“The Fighter”) che interpreta il duplice ruolo di Bruce Wayne/Batman. Nel film anche Anne Hathaway che intepreta Selina Kyle; Tom Hardy, nel ruolo di Bane; il premio Oscar Marion Cotillard (“La Vie en Rose”) che nel film è Miranda Tate; e Joseph Gordon-Levitt, nel ruolo di John Blake.
Fonte: Comingsoon.Net
Per Olympus Has Fallen, film dedicato a un attacco terroristico alla Casa Bianca, il regista Antoine Fuqua è stato in gran parte impegnato nella ricerca di attori che interpretassero agenti del Servizio Segreto, soldati dei corpi speciali, etc… Tuttavia nella storia appaiono anche personaggi appartenenti ad una dimensione più famigliare: è il caso della moglie del protagonista (interpretato da Gerald Butler), l’ex agente richiamato per contribuire a risolvere la situazione: il ruolo è stato assegnato a Radha Mitchell.
Le riprese cominceranno nei prossimi giorni in Lousiana: la storia racconta dell’assalto di un gruppo di terroristi alla Casa Bianca, con presa in ostaggio del Presidente USA (Aaron Eckart) e di altri esponenti dell’amministrazione: starà ai servizi segreti risolvere la questione. Del cast fanno parte anche Angela Bassett e Dylan McDermott. La sceneggiatura è stata stesa da Creighton Rothenberger e Katrin Benedikt; non ancora fissata una data di uscita. Il film si scontrerà con White House Down diretto da Roland Emmerich, nel cui cast sono già entrati Channing Tatum e Maggie Gyllenhaal.
Fonte: Empire
The Amazing Spider-Man si impone al botteghino
italiano, rivitalizzandolo dopo fiacche settimane. Seguono
Il Dittatore e
Chernobyl Diaries, mentre le altre novità
ottengono briciole.
Dopo un giugno disastroso e un
inizio luglio altrettanto catastrofico, un supereroe dà nuova vita
al botteghino italiano.
The Amazing Spider-Man si impone infatti al primo
posto con 4,5 milioni di euro raccolti da mercoledì a domenica. Nei
tre giorni il reboot dell’Uomo Ragno incassa invece 2,7
milioni.
Si tratta di un risultato decisamente positivo, considerando il
panorama desolante che resta, tuttavia non è un esordio esaltante:
il film di Marc Webb è infatti uscito in ben 950 copie, la maggior
parte delle quali 3D. Di certo sarà difficile raggiungere le cifre
della trilogia dell’Uomo Ragno di Sam Raimi, i cui film hanno
chiuso intorno ai 18-19 milioni, debuttando con oltre 6 milioni.
Considerando però che l’estate, almeno sino a fine agosto, sarà
alquanto priva di uscite rilevanti, The Amazing Spider-Man potrà
continuare a incassare, spettatori italiani permettendo, pressoché
indisturbato dalla concorrenza.
Seguono cifre disastrose per le
altre pellicole. Il
Dittatore scende in seconda posizione con 160.000
euro, arrivando a 2,1 milioni complessivi, mentre
Chernobyl Diaries – La mutazione giunge a 617.000
euro con altri 78.000 euro.
Quarto e quinto posto per due new entry, dai miserrimi incassi: Quell’idiota di nostro fratello debutta con 75.000 euro in 171 copie, mentre Cena tra amici esordisce con 73.000 euro con 56 sale a disposizione.
L’amore dura tre anni scende in sesta posizione con 42.000 euro, per 193.000 euro totali. Lorax: il guardiano della foresta sale al settimo posto con 40.000 euro, per 1,7 milioni totali.
Chiudono la top10 La cosa (36.000 euro), arrivato a 171.000 euro, Men in Black 3 (36.000 euro) e Rock of Ages (32.000 euro), giunti rispettivamente a 6,1 milioni e 436.000 euro.
The King odf Soho, biopic dedicato a Paul Raymond, proprietario del primo strip club ed editore di riviste per adulti nella Londra degli anni ’60, cambierà nome a seguito dell’iniziativa di Howard, figlio di Raymond, che ha rivendicato l’utilizzo del titolo per un proprio progetto analogo. Il film, diretto da Michael Winterbottom, protagonista Steve Coogan, dovrà dunque cambiare titolo. Per il proprio progetto invece, Raymond vorrebbe Tom Hiddleston.
Nonostante la controversia abbia avuto inevitabili risvolti legali, sembra che la risoluzione sia stata abbastanza amichevole, anche grazie all’atteggiamento particolarmente conciliante di Winterbottom; Raymond ha peraltro specificato di non aver mai voluto sabotare o impedire la realizzazione del progetto parallelo al suo sulla vita del padre. Il film di Winterbottom, al quale partecipano anche Anna Friel, Imogen Poots e Tamsin Egerton, è in fase di post produzione e uscirà il prossimo anno. Ancora nessuna data invece per l’altro film, anche a causa dell’agenda ricca di impegni del potenziale protagonista Hiddleston.
Fonte: Empire
Ritorna postermia, rubrica per gli appassionati di poster, collezionisti di locandine, o semplicemente cinefili incalliti a cui non sfugge nulla. La settimana trascorsa è stata molto proficua in fatto di poster
La Hot Toys giocattoli ha pubblicato dalla sua pagina ufficiale di Facebook le prime immagini della nuova action figure in scala 1/6 del Batman de Il cavaliere oscuro – Il ritorno, terzo ed ultimo capitolo targato Christopher Nolan. Il modello contiene svariati accessori ed un particolare interessante, è proposta anche con il volto di Christian Bale, senza maschera. Ecco le foto:
Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) è un film del 2012 diretto da Christopher Nolan. La pellicola, prodotta da Legendary Pictures e Warner Bros., è il capitolo conclusivo di una trilogia iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita nel 2008 con Il Cavaliere Oscuro, entrambi diretti da Christopher Nolan con protagonista Christian Bale. L’uscita nelle sale è avvenuta il 20 luglio 2012 negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia.
A guidare il cast di all-star di Il cavaliere oscuro – Il ritorno c’è per la terza volta il vincitore del premio Oscar Christian Bale (“The Fighter”) che interpreta il duplice ruolo di Bruce Wayne/Batman. Nel film anche Anne Hathaway che intepreta Selina Kyle; Tom Hardy, nel ruolo di Bane; il premio Oscar Marion Cotillard (“La Vie en Rose”) che nel film è Miranda Tate; e Joseph Gordon-Levitt, nel ruolo di John Blake.
Fonte: Hot Toys
Mark Wahlberg – Non tutti gli attori nascono sui banchi di scuola o nei laboratori teatrali, alcuni arrivano al cinema per caso, mossi un po’ dal talento e un po’ dalla voglia di riscatto. Ne sa qualcosa Mark Wahlberg che le lezioni più importanti le ha prese per le strade di Boston, spinto dal solo desiderio di cambiare un po’ per farsi perdonare, un po’ per testardaggine, e da qui che comincia la sua formazione d’attore che non ha nulla a che vedere con i testi di Strasberg, ma molto con nuovi obiettivi da raggiungere. Quindi ha fatto il modello, il rapper e infine è approdato alla recitazione e per chi sostiene che sia un duro risponde “Ho due Mark dentro di me, sempre in conflitto. Un giorno mi sveglio senza speranze, un altro felice da star male. E così la recitazione diventa equilibrio per me, fonte di sanità mentale. Nei primi casi sembro un duro, nei secondi un tenerone”.
Nato il 5 Giugno del 1971 a Boston, Mark Robert Michael Wahlberg (Mark Wahlberg) è il più piccolo di nove figli, il padre Donald Wahlberg era un tassista, mentre la madre, Alma Donnelly era un infermiera. La prima cosa che emerge dalla sua vita non sono le origini, sparse tra il Canada, l’America e l’Europa, ma la sua adolescenza, segnata da momenti drammatici. Lascia la scuola all’età di 14 anni e a causa della povertà in cui la sua famiglia ha vissuto predilige lo svago facile, passerà la maggior parte della tempo per le strade di quartiere, ed entrerà a fare parte di una gang. In quegli anni si spingerà sempre più al limite compiendo atti vandalici che lo vedevano coinvolto nella distruzione di oggetti pubblici a slogan razzisti, il momento più basso lo tocca quando a sedici anni picchia due ragazzi vietnamiti per derubarli, inseguito al pestaggio uno rimarrà incosciente e l’altro senz’occhio, verrà accusato e condannato passando circa due mesi in prigione. “Io sono cresciuto a Dorchester, una zona difficile dalle parti di Boston, e ho sempre voluto essere il tipo di ragazzo che prima picchia e poi parla. Alla fine, però, non ti liberi più di quel modo d’essere, e vai a finire in galera, ti droghi. Molti miei amici di allora adesso sono morti o in prigione.”
Questo periodo così buio gli farà venire voglia di fare altro nella vita, cercare la svolta, di fatti contatta suo fratello Donnie che fa parte del mondo musicale e con il gruppo New Kids On The Beach tenta un’altra strada lontana dalla violenza. Ma è costretto ad abbandonare la band perché la sua immagine non si sposa a quella “dei ragazzi per bene” che il gruppo assume; quindi, nel 1991 il debutto da rapper con lo pseudonimo di Marky Mark e con il brano “Good Vibrations” nato dalla collaborazione con Loletta Holloway, in poco tempo il singolo arriverà ai vertici delle classifiche aggiudicandosi anche il disco di platino. Il successo gli da alla testa poiché ormai è diventato un personaggio e tutte le sue feste fanno molto rumore, come le sue dichiarazioni, quindi ricomincia la vita sregolata che molto spesso lo porterà fuori strada. Alla Clavin Klein viene notato per il fisico scultoreo che l’attore del Massachussetts ha sempre sfoderato senza troppo timore, e viene così ingaggiato insieme a Kate Moss per una campagna pubblicitaria di intimo. Gli scatti di Herb Ritts lo immortalano nelle gigantografie delle principali città americane, nel giro di pochi mesi diventa il nuovo sex simbol d’America. Nel 2009, MTV lancia la classifica delle 50 persone più sexy degli anni ’90 e lui arriverà primo. “In quel periodo, mi esibivo con i Marky Mark and the Funky Bunch ed ero spesso in mutande! Avevo un fisico molto allenato, dato che avevo deciso di scaricare tutta la mia aggressività in sala pesi, e così sono stato notato”.
L’approdo alla recitazione arriverà in un altro momento cupo, il suo successo come cantante sta naufragando, facendo riemergere il carattere del ragazzo di strada, la voce che fosse violento omofobo e razzista girava ormai da tempo e durante un’intervista per un talk show arriva la conferma, quindi lascia la musica ma non il microfono, pensando a una carriera d’attore. Passano un paio di anni in cui studia e prende lezioni fino ad arrivare all’esordio con piccoli parti come The Substitute e Mezzo professore tra i Marines. Il primo vero ruolo arriverà nel 1995 con Ritorno dal Nulla nel film di Scott Kalver biografia del poeta-musicista Jim Carroll, film che ha segnato la carriera del giovanissimo Leonardo di Caprio, suo grande amico anche fuori dal set, ma il ruolo che interpreterà Mark Wahlberg, quello del fratello tossico dipendente del poeta, rappresenterà una vera prova d’attore per la quale Mark attinge anche un po’ dalla sua personale biografia. “L’esperienza di vita non mi manca ed è da lì che attingo quando si tratta di trovare il mio lato dark. Ho vissuto momenti molto duri, soprattutto nella mia infanzia e ho molto di cui pentirmi. Anche per questo, non c’è una domenica in cui non vada in chiesa.” A seguire ci saranno sempre ruoli da co-protagonista, la vera svolta arriverà nel 1997 con il film di Paul Thomas Anderson, Boogie Nights – L’altra Hollywood. Altra biografia dell’attore porno John Holmes per indagare gli anni ’70 quelli di Gola Profonda tra sesso, droga, musica e party esclusivi dell’altra Hollywood, lo sguardo sul film risulta essere forte ma mai volgare. Con lo pseudonimo di Dirk Diggler, Mark Wahlberg fa emergere il personaggio con il suo sguardo un po’ perverso ma anche di uomo solo alla continua ricerca di qualcosa che lo faccia sentire completo.
Inseguito ad altre
pellicole più commerciali come Il grande colpo e
Indagine a Chinatown, nel 1999 cominciano le pellicole
recitate insieme a George Clooney, a partire da Three
Kings diretto da David O.Russel incentrato su un gruppo di
marines che vanno alla ricerca del tesoro di Suddam dopo la fine
della Guerra del Golfo. Per poi passare nel 2000 con la
Tempesta perfetta diretto da Wolfangen Petersen in cui
Mark Wahlberg riesce a tenere il passo con i grandi effetti
speciali impiegati per quella pellicola. Grazie a questi film e
all’amicizia maturata con “l’ultimo divo di Hollywood” George
Clooney, Mark entrerà nel mondo dello star system e delle “persone
che contano”. L’anno seguente arriva Tim Burton e Il pianeta
delle scimmie, un altro bel ruolo interpretato dopo quello
memorabile di Dirk Diggler. Con The Italian Job e Four
Brothers, Wahlberg ha di nuovo a che fare con ruoli che lo
legano alla sua adolescenza, con location da strada, l’uso della
violenza sempre in agguato e questioni da risolvere alle “vecchie
maniere”. Ma non c’è solo il cinema, nel 2004 decide di sbarcare
sul piccolo schermo con il ruolo di produttore esecutivo per il
telefilm Entourage, ispirato ai suoi esordi
cinematografici: “Ho cominciato a fare anche il produttore
perché, può sembrare assurdo dirlo, mi permette di rallentare con i
tempi. Posso portare i miei figli a scuola, passare con la mia
famiglia più tempo, non scappare da un set all’altro come facevo
prima. Di base sto a Los Angeles, sto costruendo una nuova casa
dove vivremo più comodi. Insomma, è il momento di rilassarsi e fare
il cinema che più mi piace senza più la frenesia di quando sono
arrivato in questa città anni fa”.
Nel 2007 arriva un
altro maestro del cinema americano, Martin Scorsese, che lo vuole
nel suo film The Departed, l’interpretazione del sergente
Dignam di Mark Wahlberg lascia il segno sia per l’arguzia delle
battute che gli sono affidate da sceneggiatura, sia per le capacità
di gestire i personaggi del “corrotto” Matt Damon e dell’ “integro”
Leonardo di Caprio. L’Interpretazione è così convincente e reale da
meritarsi doppia nomination come attore non protagonista sia per
gli Oscar che per i Golden Globe.
Ci saranno altri progetti commerciali come Shooter, I padroni della notte e Max Payne ma anche altri film di importanti registi come E venne il giorno di M. Night Shyamalan, Amabili resti di Peter Jackson e The fighter con David O.Russel. Questa mescolanza di titoli fa ben capire che il lavoro d’attore per Mark Wahlberg è un gioco di equilibrio, in cui riesce a scendere nella profondità dei personaggi più complessi, esplorando altre sfere dell’emotività umana, e allo stesso tempo si muove sui terreni conosciuti della strada , prendendo una pistola e cimentandosi nei film di pura azione.
“Per me è importate imparare
tutte le mie battute prima di iniziare a girare, a volte imparo
quasi tutto il copione. Ma la cosa veramente importante è il clima
che questi registi sanno creare sul set: quando c’è fiducia tra
attore e regista è naturale abbandonare ogni ansia. L’esperienza
fondamentale per me è stata vedere il lavoro quotidiano di questi
registi, se poi ho anche imparato qualcosa sono stato doppiamente
fortunato. Ora che mi sento più sicuro di me come attore, sento di
poter rischiare anche con registi meno consolidati, ma in passato
ho accettato anche ruoli minori per lavorare con grandi registi,
che mi dessero la fiducia di cui avevo bisogno” E se gli viene
chiesto, quale è il segreto di tanta elettricità lui risponde:
“Fare domande, non temere mai di far la figura dell’imbecille.
Piuttosto, ho il costante timore di diventarlo, da qui viene la mia
ossessione di imparare tutto da tutti. Ho iniziato a sfidare gli
altri e me stesso sulla strada e ora “proseguo” sul set. E vale
anche per i sentimenti: mi gratifica arrivare al limite, a
piangere, a farmi toccare da quello che faccio. Adoro gli estremi,
non amo la generica normalità. Per questo mi metterò alla prova con
la commedia dopo tanti ruoli drammatici”. Tentativo ben
riuscito, dato che la commedia Ted attualmente è prima in
classifica negli USA e dopo una settimana ha incassato oltre i 54
milioni di dollari.
Arriva un video che mostra nel dettaglio il nuovo costume di Superman, nell’atteso Man of Steel, nuovo reebot dell’uomo d’acciaio targato Zack Snyder e prodotto da Christopher Nolan e Emma Thomas. Il filmato mostra tutte le peculiarità che contraddistinguono il nuovo costume, cosa diranno i fan conservatori del fumetto? … staremo a vedere. Intanto a voi è piaciuto?
Vi ricordiamo che il cast di Man of Steel comprende Henry Cavill, Amy Adams, Michael Shannon, Diane Lane, Kevin Costner, Antje Traue, Russell Crowe. Da una sceneggiatura di David S. Goyer e Jonathan Nolan.
Mila Kunis è uno dei nomi più hot dell’attuale panorama hollywoodiano: non a caso proprio nel 2011 la rivista GQ l’ha inserita nella lista delle 100 Donne più hot di tutti i tempi… La carriera dell’attrice di origine ucraina, cominciata prestissimo, quando lei era ancora una bambina, è stata segnata da due snodi ben precisi: il primo è stato l’essere scelta per dare la voce a Meg, figlia di Peter Griffin nell’omonima serie (Family Guy nell’originale americano), la classica ‘secchiona’ bruttina ma intelligente e per questo del tutto impopolare a scuola.
Il secondo è stata la partecipazione a Black Swan, favola nera ambientata nel mondo del balletto classico firmata da Darren Aronofsky, nel ruolo dell’antagonista di Natalie Portman, che le ha fatto conquistare la fiducia della critica e ne ha rilanciato la carriera.
Ma facciamo un passo
indietro: Mila Kunis nasce in Ucraina nei primi
anni ’80, sembrano passati secoli, ma l’attrice è effettivamente
nata in Unione Sovietica! Col collasso del blocco comunista
dell’Europa Orientale nel 1989 e la dissoluzione della stessa
U.R.S.S. nei primi anni ’90, la famiglia di Mila decide di muoversi
alla volta degli U.S.A.; alle spalle della decisione, anche motivi
di ordine religioso: i Kunis sono infatti ebrei (la stessa Mila ha
spiegato di essere stata cresciuta nel segno dei principi della
religione ebraica), e, come noto, il regime sovietico mal
sopportava la religione, di qualsiasi culto, un’intolleranza
radicata per decenni che nell’ex U.R.S.S. non è certo scomparsa col
crollo del regime.
Mila Kunis ha descritto il trasferimento – a Los Angeles – come particolarmente traumatico: una bambina di otto anni si ritrova da un giorno a l’altro a frequentare la scuola di un Paese lontano anni luce come cultura da quello in cui è nata e cresciuta, senza conoscere una parola della lingua del posto.
Tuttavia alla fine Mila
riesce ad ambientarsi: a nove anni comincia a seguire i primi corsi
di recitazione e nel 1994 ottiene la prima parte, nella
popolarissima soap opera NBC Day Our Lives (in italiano Il tempo
della nostra vita), nata nel 1965 e tutt’ora trasmessa negli
USA.
Seguono varie partecipazioni in ruoli minori: sul piccolo schermo, si segnala That ’70 Show; al cinema, Gia, film che cominciò a far conoscere al grande pubblico Angelina Jolie, nel 1999 la prima grande svolta: Mila Kunis rimpiazza Lacey Chabert nel ruolo di voce di Meg Griffin; nel parlare della scelta, Seth MacFarlane, creatore della serie, ha spiegato come fin da subito l’attrice si sia rivelata la persona giusta: la sua giovane età (all’epoca aveva 15 anni) la rendeva perfetta per un personaggio praticamente suo coetaneo, evitando la fastidiosa sensazione che talvolta si prova quando attori adulti si trovano a dare la voce a personaggi di età spesso molto più giovane.
Nel 2001, Mila è sullo schermo assieme a Kirsten Dunst, allora astro nascente di Hollywood (l’anno successivo Spider-Man avrebbe lanciato definitivamente l’attrice nello stardom); l’anno successivo però è la volta di un flop epocale: il quasi invedibile American Psycho 2, dove una giovane emula di Patrick Bateman uccide la sua compagna di stanza, le ruba l’identità e mette alle strette l’attempato professore universitario William Shatner. Improponibile il confronto con l’originale, il film esce direttamente in DVD, ed è ampiamente misconosciuto dalla stessa Mila Kunis, che ogni volta ne parla con imbarazzo.
La seconda parte degli
anni 2000 è segnata da
una serie di partecipazioni a progetti di scarso successo: l’unico
impegno ‘solido’ dell’attrice continua ad essere il doppiaggio di
Meg Griffin, fino a quando nel 2008 partecipa a
Forgetting Sarah Marshall (uscito in italiano come
Non mi scaricare, eccezionale esempio dell’inventiva dei
distributori nostrani), diretto da Nicholas Stoller e prodotto da
Judd Apatow: il film è un successo commerciale e
nel contempo riceve critiche positive, tra cui quelle relative alla
prestazione di Mila Kunis. Da qui, comincia una
lenta, ma costante scalata: eccola a fianco di Mark
Wahlberg in Max Payne, adattamento dell’omonimo
videogioco, con ottimi risultati al botteghino (meno lusinghieri i
giudizi dei critici); di
Ben Affleck e Jason Bateman
in Extract; di Denzel Washington in The Book of
Eli; con Steve Carell e Tina Fey in Notte folle a
Manhattan.
Un lento apprendistato, con risultati alterni, che le consente di arricchire le proprie esperienze e di avere a che fare anche con produzioni di livello, ciò che le permetterà di farsi trovare pronta per l’occasione della vita: grazie proprio alla convincente interpretazione di Forgetting Sarah Marshall – e in parte su indicazione della protagonista Natalie Portman – Mila Kunis ottiene la parte dell’antagonista in Black Swan. E’ il 2010, l’esperienza è di quelle ‘provanti’ e formative: Mila Kunis si presta ad un allenamento intensivo affiancato ad una dieta strettissima e a lezioni di balletto classico quattro ore al giorno, sette giorni su sette; una preparazione non priva di infortuni (tra cui una spalla slogata), ma che le permette di affrontare con successo la parte e reggere il confronto con Natalie Portman.
Il film è un successo
che permette alla Portman di portarsi a casa l’Oscar, ma che non
lascia Mila Kunis a bocca asciutta:
l’attrice viene infatti premiata come Miglior Giovane in occasione
della 67edizione del Festival del Cinema di Venezia (Black Swan fu
proprio il film di apertura), oltre a farle conquistare le
nomination al Golden
Globe e allo Screen Actors Guild Award.
Per Mila Kunis, è la svolta sul grande schermo:
l’attrice si conferma particolarmente adatta alle commedie
romantiche affiancando Justin Timberlake in Friends with Benefit
(Amici di letto), col quale giungiamo ai giorni nostri e ai suoi
prossimi impegni. La collaborazione con Seth MacFarlane prosegue
anche nell’esordio dietro la macchina da presa del creatore dei
Griffin: in Ted, Mila Kunis ritroverà Mark
Wahlberg, e dovrà vedersela con l’orso di pezza di quest’ultimo che
dopo aver preso vita nell’infanzia del protagonista, continua ad
accompagnarlo anche nell’età adulta, con modi poco urbani e un
linguaggio ben poco educato…
Il 2013 vedrà invece Mila Kunis partecipare al disneyano Oz The Great and Powerful, sorta di prequel del romanzo, in cui sarà una giovane strega che assieme a due ‘colleghe’ ostacolerà i piani del protagonista James Franco. Il prossimo anno l’attrice sarà sugli schermi anche con Blood Ties, con Clive Owen, Billy Crudup e Marion Cotillard.
Tra le curiosità riguardanti la vita dell’attrice, una sua relazione giovanile con Maculay Culkin e la nota passione per il gioco di ruolo fantasy online World of Warcraft. In tempi recenti, Mila Kunis ha fatto parlare di sé per aver accettato l’invito a cena di un reduce americano dell’Afghanistan, che in un video su Youtube aveva espresso questo desiderio, una volta tornato in patria.
Il 5 ottobre piomberà nelle sale italiane Ted, diretto da Seth MacFarlane: è il debutto cinematografico per il noto autore dei Griffin, anche ideatore del soggetto e autore della sceneggiatura assieme a Wellesley Wild e Alec Sulkin.
In El Campo Santiago (Leonardo Sbaraglia) ed Elisa (Dolores Fonzi) sono una giovane coppia che decide di trasferirsi in una casa di campagna e concedersi un periodo di tempo lontano dalla frenesia della città e del lavoro. Santiago ed Elisa hanno una bambina di un anno e mezzo, Matilda, che nella nuova abitazione mostra immediatamente di trovarsi a disagio. Di notte, al loro arrivo, la casa si presenta con il decadente fascino di una casa da lungo tempo disabitata. Santiago ne è entusiasta mentre Elisa avverte, senza riuscire a spiegarselo, uno strano senso di inquietudine, destinato a crescere e diventare sempre più opprimente nei giorni seguenti.
Presentato durante lo scorso Festival di Venezia nella sezione collaterale La Settimana Internazionale della Critica, El Campo di Hernan Belon è un thriller psicologico votato al minimalismo, che fa della rarefazione degli spazi e degli accadimenti, nonché della dilatazione dei tempi, la sua cifra stilistica.
El Campo è il racconto di una crisi interiore, quella di una donna, Elisa che sradicata dalla grande città e confinata nella desolazione di una tenuta campestre. Il disagio e la frustrazione della donna diventano sempre più palpabili e finiscono col minare il rapporto con il marito, oltre a mettere in discussione le certezze di Elisa su ciò che può essere considerato reale o meno. A poco a poco, nel momento in cui inizia a percepire la crisi di Elisa e ad esserne coinvolto, Santiago diventa un osservatore ravvicinato attraverso cui lo spettatore dovrebbe vedere e vivere l’interiorità scossa e smarrita della donna.
Il riferimento principale di El Campo pare essere il cinema di Roman Polanski (in modo particolare Rosemary’s Baby e L’inquilino del terzo piano per la presenza di vicini inquietanti e potenzialmente diabolici), con i piani di realtà e di allucinazione che si (con)fondono, rendendo impossibile una lettura certa e univoca di quanto accade sullo schermo.
Il regista argentino Hernan Belon però non è Roman Polanski (e ci mancherebbe!) e gestisce assai male il potenziale narrativo di cui dispone, perdendosi in lungaggini, inutili reiterazioni e cadute di ritmo che fanno di una pellicola di soli ottantacinque minuti una litania arrancante, priva di mordente e poco ispirata. Completamente decentrato a livello di costruzione narrativa, El Campo soffre di una premessa estenuante, tirata inutilmente per le lunghe, priva di tensione (anche solo latente) e capace di tenere desta l’attenzione dello spettatore in attesa della risoluzione. Quando poi la storia sembra entrare nel vivo, tutto si risolve frettolosamente, in maniera pasticciata, superficiale, prevedibile (un costante senso di deja vu permea la pellicola dalla prima all’ultima inquadratura) e assai poco interessante.
Poche idee e ben confuse quindi per Hernan Belon che con El Campo confeziona un prodotto di esiziale mediocrità. Nota di demerito per il pessimo doppiaggio italiano, al limite del dilettantismo.
La Warner Bros. nella giornata di oggi ha pubblicato una featurette di ben 13 minuti e un dietro le quinte del Il cavaliere oscuro – Il ritorno. I filmanti contengono diverse interviste al cast e alla troupe e moltissime foto di scene, con qualche filmato tratto dal film inedito.
Poche le scene inedite tratte direttamente dal film, ma la featurette contiene diverse interviste con il cast e la troupe e moltissime scene del backstage. Potete vederla qui sotto:
Fonte Badtaste.it
In una lunga intervista
concessa a Collider, il regista di The Amazing Spider-Man (uscito in
Italia il 4 luglio) Marc Webb ha parlato dell’origine del progetto,
della sua idea di Uomo Ragno
Ieri, a meno di due settimane dal
debutto americano de Il cavaliere oscuro – Il
ritorno, Christopher Nolan ha lasciato impronte di mani e
piedi