Jason Statham, co-protagonista de I
Mercenari, e coinvolto anche nell’atteso sequel, comunica la data
di inizio riprese dell’atteso film che, stando alle ultime news,
riunisce questa volta davvero
Colin Salmon in Resident Evil: Retribution
Scarlett Johansson vuole più azione per la sua Vedova Nera
ShowbizSpy ha riportato la notizia che
Scarlett Johansson è stata molto impegnata
sul set di The Avengers in scene d’azione, tornando così nel
personaggio che aveva interpretto in Iron Man 2: la Vedova
Nera.
Tilda Swinton parla di Moonrise kingdom di Wes Anderson!
Dark Resurrection: Fanfilm italiano omaggia Star Wars
Il cavaliere oscuro il ritorno: continuano le riprese in notturna
Top Gun ritorna nella sale in 3D nel 2012!
Il 2012 si prospetta sempre più l’anno
dei ritorni in 3D di alcuni dei titoli che hanno fatto la storia
del cinema recente e non. Oltre alle uscite già confermate di
Star
Wars (Febbraio 2012) e Titani (Aprile 2012), un altro classico
si prepara ad approdare al cinema nuovamente: si tratta di Top
Gun
Box Office USA del 12 settembre 2011
Un film come Contagion, di Steven Soderbergh, appena uscito questo weekend, negli Stati Uniti ha di sicuro una presa facile, data la propensione alla paranoia tipica del popolo nordamericano.
Così infatti il racconto di come un virus di cui non si conosce la cura si diffonda in poco tempo in tutto il mondo, balza subito in prima posizione del botteghino americano, con un incasso di 23 milioni di dollari.
In seconda posizione, troviamo il dominatore delle scorse settimane, che ha ormai raggiunto una quota totale di incasso di 137 milioni di dollari: The help.
L’ultimo gradino del podio è occupato da Warrior, un film che ha dalla sua principalmente il fatto di essere interpretato da Tom Hardy, che prossimamente vedremo in Batman. Il film incassa 5,6 milioni di dollari.
Il debito, un action di un anno fa che ha trovato distribuzione ora, resta saldo in quarta posizione, con un incasso di 5 milioni di dollari questa settimana, per 22 milioni totali.
In quinta posizione troviamo invece la storia della bambina che diventa una killer di professione per vendicare l’omicidio dei propri genitori, e che ha le sembianze di Zoe Saldana, protagonista di Colombiana, alla cui sceneggiatura ha partecipato anche Luc Besson.
In sesta posizione scende Rise of the planet of the apes, che però raggiunge 168 milioni di dollari
di incasso totale.
Shark night 3D rimane nella zona bassa della classifica, in settima posizione, con un incasso di quasi 15 milioni di dollari. Anche l’altro horror/thriller Apollo 18, uscito nelle ultime settimane si ferma allo stesso incasso e in ottava posizione, mentre la commedia Our idiot brother resta in nona posizione con 21 milioni di dollari totali di incasso.
Chiude la classifica il quarto capitolo di Spy Kids, con 34 milioni di dollari totali di incasso.
La attese per la prossima settimana sono tutte rivolte all’uscita di Moneyball, un nuovo film con Brad Pitt, l’action Killer elite, anch’essocon un cast di tutto rispetto: Robert De Niro, Clive Owen e Jason Statham, Puncture, in cui Chris Evans, smessi i panni di Captain America, indossa quelli di un avvocato con una dipendenza da droga.
Box Office ITA del 12 settembre 2011
Super 8 debutta in prima posizione, mentre Kung Fu Panda 2 scende al secondo posto. Segue Box Office 3D, e in genere le new entry continuano a non sfondare…
Secondo fine settimana di settembre, nuove uscite per tutti i gusti… medesimi risultati fiacchi. Il bel tempo persiste, quindi l’estate non può dirsi conclusa, così gli italiani continuano a disertare i cinema benché la nuova stagione cinematografica sia cominciata da un po’.
Quindi Super 8 esordisce al primo posto con meno di un milione complessivo, 950.000 euro per la precisione. Forse ciò dipende anche dal fatto che il film è uscito negli USA tre mesi fa, e gli interessati hanno già avuto modo di vederlo in altri modi…
Kung Fu Panda
2 scende dunque al secondo posto raccogliendo altri
828.000 euro e giungendo a quota 10,9 milioni totali. I 17 milioni
finali del primo capitolo sono ben distanti, malgrado il 3D.
E a proposito di stereoscopia… Box Office 3D: Il film
dei film debutta in terza posizione con 778.000 euro.
Primo esperimento 3D in italiano per il film di Ezio Greggio,
massacrato dalla critica e che pur (sigh) trova un suo
pubblico…
Contagion esordisce in quarta posizione: presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, il nuovo film di Soderbergh con un cast stellare apre con soli 445.000 euro. Il passaparola potrebbe però recare dei benefici nelle prossime settimane.
Seguono pellicole in calo. Bad Teacher: una cattiva maestra (314.000 euro) arriva a 1,6 milioni complessivi, mentre Lanterna Verde (286.000 euro) e Cose dell’altro mondo (264.000 euro) giungono rispettivamente a quota 2 milioni e 958.000 euro.
Terraferma apre all’ottavo posto con soli
318.000 euro raccolti in cinque giorni. Il film di Crialese, che ha
conquistato il Premio Speciale della Giuria al Festival di Venezia, potrebbe ottenere un
margine di miglioramento nei prossimi giorni proprio grazie al
premio.
Questa storia qua, fuori concorso a
Venezia, debutta in nona posizione: il documentario sulla vita di
Vasco Rossi raccoglie 194.000 euro nei tre giorni, ma 520.000 euro
da mercoledì a domenica.
Chiude la top10 Solo
per Vendetta (93.000 euro), arrivato a 628.000 euro
totali.
Da segnalare infine i pessimi risultati di Tutta colpa
della musica, dodicesimo con 54.000 euro racimolati
in 100 sale, e L’ultimo terrestre,
praticamente ignorato con 35.000 euro.
The Woman in Black: nuova foto di Daniel Radcliff!
E’ stata diffusa una nuova foto di The Woman in black, il thriller gotico diretto da James Watkins che vede protagonista Daniel Radcliffe, alla sua prima opera dopo la chiusura della saga di Harry Potter. La foto arriva dal canale ufficiale del film di Twitter.
Il colossal con Christian Bale ha un titolo: The Flowes of war
Il film che Christian Bale ha girato prima di recarsi sul set del Cavaliere Oscuro il ritorno, ha un nuovo titolo: The Flowers of War. Il nuovo film di Zhang Yimou è un progetto colossale ambientato durante la seconda guerra mondiale.
Il cavaliere oscuro – il ritorno: tantissimi video dal set!
Giorno dopo giorno, continuano
ad arrivare video ripresi dal set del Cavaliere
Oscuro – il ritorno, e questa volta sono anche
sorprendenti.
I Puffi: recensione del film con Neil Patrick Harris
Da Raja Gosnell, regista dei poco riusciti Scooby – Doo e Scooby- Doo 2: mostri scatenati, non ci si aspettava molto. Quando corse voce, infatti, che la Warner Bros. aveva scelto di affidargli la regia de I Puffi, un brivido di terrore era corso lungo molte schiene. Le piccole creaturine blu, nate dalla penna di Pierre Culliford detto Peyo, erano diventate famose negli anni ’80 quando i produttori Hanna e Barbera avevano deciso di dedicargli una serie animata. I bambini di ieri, dunque, attirati e al contempo impauriti dall’idea di vedere i loro beniamini trasformati in tridimensionali modellini CGI, possono tirare un sospiro di sollievo.
La nuova avventura dei I Puffi si svolge nel nostro mondo, ai nostri giorni, tra noi esseri umani. Inseguiti dall’imperterrito Gargamella e dal suo fido assistente Birba, i Puffi saranno costretti ad utilizzare il varco spazio temporale creato dalla Luna Blu per rifugiarsi nel mondo degli umani. Catapultati nella frenetica ed affollata cittadina di New York, questi strani ometti blu, alti due mele o poco più, dovranno fare i conti con gli usi e costumi di un pianeta che non conoscono, con esseri viventi che non si rispettano tra loro e, soprattutto, con la dilagante mancanza di sensibilità. Fortunatamente, gli uomini non sono tutti uguali: c’è ancora chi crede nell’amore e nella famiglia … E siccome, si sa, nel mondo delle favole tutto è possibile, ognuno avrà ciò che merita … nel bene o nel male.
I Puffi, il film
Sebbene l’idea di unire tridimensionalità, computer grafica e modellini CGI nella stessa pellicola, sia tutt’altro che originale – basti pensare a Garfield o al meno fortunato Hop-, non si può certo dire che Raja Gosnell non ne faccia buon uso. Gli sceneggiatori J. David Stem e David N. Weiss hanno deciso di far ruotare la storia de I Puffi restringendo il campo intorno ai sei protagonisti più “puffosi”, ops! Famosi: Grande Puffo, Puffetta, Brontolone, Puffo Coraggioso, Tontolone e Quattrocchi. Ad aiutarli, due tra gli attori comici americani più famosi della TV: Neil Patrick Harris (salito sul podio grazie al suo irriverente ruolo nella serie How I met your mother) e Jayma Mays (tra le protagoniste di Glee). Per il ruolo del cattivo, invece, il regista ha scelto Hank Azaria, che, grazie ad un accurato lavoro di make up, è diventato semicalvo, goffo e sdentato. Gli attori interagiscono piuttosto bene con i personaggi virtuali nonostante, spesso, ci siano evidenti errori di “proporzione”. La simpatia irriverente di molti Puffi, l’involontaria dolcezza di altri, la magia bianca e quella nera, non possono non far sorridere. Lo spettatore in sala, bambino di oggi o di ieri, infatti, non riesce a rimanere impassibile davanti all’allegria e ai buoni sentimenti che vengono messi in scena.
Se, dunque, “per la famiglia si fa qualsiasi cosa”, non dimentichiamoci che ognuno di noi – chi più e chi meno – ha considerato questi splendidi esserini colorati come dei compagni di viaggio che vivono la vita cantando, ballando e volendosi bene, ma soprattutto ritenendosi, appunto, parte di una sola, grande, famiglia.
Cosa ci riserva Pottermore?
Festival di Venezia: tutti i premi
E’ finita. Il Leone d’Oro è stato assegnato, e per un altro anno cade il sipario sul Festival di Venezia. Ha vinto Sokurov, tra chi se lo aspettava e chi invece è ancora incerto sul valore del film.
Super 8: recensione del film di JJ Abrams
Nell’estate del 1979, un gruppo di amici in una piccola cittadina dell’Ohio è testimone di un incidente ferroviario mentre sta girando un film in Super 8 nei pressi del luogo del disastro. Subito i ragazzi sospettano che l’incidente non sia stato tale e, subito dopo, strane sparizioni e misteriosi eventi iniziano ad avere luogo nella loro città. Lo sceriffo cercherà di vederci chiaro, scoprendo qualcosa di molto più spaventoso di quanto non avessero osato immaginare.
L’aspettativa che ha accompagnato Super 8 ne ha fatto senza ombra di dubbio uno dei titoli più attesi dell’estate cinematografica (Americana) del 2011. C’è una forza impressionante dietro a questa operazione, lo si percepiva sin dalle battute iniziali e ancora di più la si apprende guardando il film.
Un sentimento profondo, ingenuo e leale nei confronti del cinema e nella voglia di far cinema che caratterizza ogni giovane ragazzo che sogna di poter un giorno raccontare attraverso le immagini le sue fantasie, le sue paure, le sue incertezze. Sin da subito la dichiarazione d’intenti di J.J. Abrams era apparsa molto chiara: realizzare un’opera su di sé e sul cinema che da bambino lo aveva affascinato. Quel cinema di ragazzi desiderosi di avventurarsi fra i mille problemi di un’adolescenza difficile da affrontare dove il senso di comunità, del lavoro,dell’amore e della famiglia vengono messi alla prova da eventi straordinari, spaventosi e fantastici: tradotto in una parola la straordinaria visione spielberghiana del mondo.
E il film di J.J. Abrams ci riesce in pieno. Il regista è abile a cogliere l’essenza di quel modo di raccontare, di quel modo di guardare al mondo con occhi diversi.
Ma non è solo quello. Forse il merito più grande del film è quello di sapersi esprimere anche in maniere molto personale senza dover rinunciare all’idea di fondo. Per quanto la storia e le dinamiche dei personaggio rispecchino in pieno l’epoca spielberghiana, allo stesso tempo Abrams riesce nell’intento di fornire una propria e personale identità alla pellicola.
Gli omaggi di partenza sono si film come E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo, ma ben presto i vari riferimenti si allargano ad un universo che coinvolge direttamente il regista, quindi sarà la volta di un’idea di cinema che abbiamo già visto in pellicole come Cloverfield o in serie televisive quali Lost e Fringe, che fanno parte del repertorio di Abrams, contaminando il film di varie anime come in precedenza aveva fatto in maniera impeccabile con Star Trek.
Forse uno dei limiti
del film è proprio questo: non riuscire in pieno a trovare quella
sintesi perfetta che
J.J. Abrams ci ha abituati a vedere sullo
schermo. Quella sorta di equilibrio che bilancia tutto il film
fra momenti comici, tristi, romantici e spaventosi,
rendendolo una narrazione contaminata ma ben delineata.
A parte questo piccolo neo Super 8 risulta essere di grande fattura sotto tutti i punti di vista. Partendo dalle musiche di Michael Giacchino, alle scenografie, ai costumi, finendo agli attori, su tutti la talentuosa Elle Fanning. Super 8 non fa altro che regalarci un bel film nostalgico, confermando il grande talento di J.J. Abrams, a detta di molti tra i più bravi giovani “menestrelli” di Hollywood.
Doc Brown presenta le scarpe di Ritorno al Futuro
Marion Cotillard parla del Cavaliere oscuro – il ritorno
Fino ad ora nessuno sa quale sia il
personaggio interpretato da Marion
Cotillard nel Cavaliere
Oscuro – il Ritorno, c’è chi dice Miranda
Tate, un dirigente della Wayne Enterprises, altri che sia
in realtà Talia Al Ghul. Finalmente è la stessa Marion in una
breve dichiarazione a MTV a negare entrambe le teorie, spiegando
che il suo personaggio non è legato con i fumetti:
Michael Shannon parla di Superman: man of steel
Michael Shannon intervistato da Complex ha parlato della sua preparazione al ruolo del Generale Zod in Man of Steel, il nuovo film di Superman che Zack Snyder sta girando in questi giorni.
Ti sei immerso nei fumetti
di Superman?
Assolutamente sì. Prima che iniziassero le riprese, ne ho parlato
con Henry Cavill, che interpreta Superman, e lui mi ha svelato che
c’è una applicazione che ti permette di scaricare l’intera serie di
Superman.
C’è qualcosa di particolare
che hai fatto per entrare nella mente di Zod e decidere quale
approccio avere con questo personaggio?
Per me è sempre questione di sceneggiatura, trovo la maggior parte
degli indizi e delle indicazioni per i personaggi nella
sceneggiatura, in particolare se la sceneggiatura è forte. Poi devi
solo utilizzare la tua immaginazione e cercare di capire le persone
e provare quello che provano loro. Quando si interpreta qualcuno
come Zod, non c’è molta ricerca da fare. Non è come andare dentro
all’auto di un poliziotto assieme a lui, o lavorare in un bar, per
provare cosa significa quel lavoro. Non c’è niente di simile a Zod,
quindi è tutta questione di immaginazione. Ho pensato che il fatto
che sia un generale possa essere un aspetto da esplorare, magari
guardando altri generali, perché hanno tutti pressioni non comuni
sulle spalle, e un modo di essere molto particolare. Così ho
guardato ai generali dell’esercito che conosciamo, come il Generale
Petraeus: ho guardato le loro interviste e ho cercato di catturare
la loro natura.
Vi ricordiamo che L’Uomo d’Acciaio è prodotto da Christopher Nolan e Emma Thomas. Nel cast del film, oltre a Henry Cavill, anche Amy Adams, Diane Lane, Kevin Costner, Michael Shannon, Antje Traue, Russell Crowe, Julia Ormond, Christopher Meloni, Harry Lennix e Laurence Fishburne. Il film uscirà il 14 giugno 2013.
Snoop Dogg’s Hood Of Horror in dvd!
Edizioni:
DVD in VENDITA dal 19 ottobre
2011 – Un dvd che vi porterà
direttamente oltre le porte dell’inferno
– Snoop
Dogg come non lo avete mai visto.
Maestro di malvagità e orrore, protagonista di questo terrificante film diretto dal regista Stacy Title, Premio Oscar® per Down on the Waterfront. Con la presenza di Billy Dee Williams (Star Wars – La saga), Brande Roderick (Starsky & Hutch) e Danny Trejo protagoniosta di Machete.
TRAMA: Posie, una talentuosa artista di strada, nel
ricordo della madre assassinata, decide di combattere i criminali
del suo quartiere, ma ben presto il suo lavoro diventa la causa di
orribili morti. Tex Jr. è un ricco ragazzo senza scrupoli che, dopo
aver ereditato un palazzina dal padre, non ha nessuna remora
nell’escogitare crudeli metodi per eliminare i reduci di guerra che
vi abitano. Sod è un rapper che, pur di raggiungere il successo non
si ferma di fronte a niente e nessuno.
INFORMAZIONI SUL PRODOTTO – DVD
TITOLO |
SNOOP DOGG’S HOOD OF HORROR |
REGIA |
STACY TITLE |
CAST |
SNOOP DOGG, BILLY DEE WILLIAMS, BRANDE RODERICK, DANNY TREJO, POOCH HALL, ANSON MOUNT, DANIELLA ALONSO |
GENERE |
HORROR |
ANNO |
2006 |
DURATA |
86 MIN. |
AUDIO |
ITALIANO e INGLESE – DOLBY DIGITAL 5.1 |
SOTTOTITOLI |
ITALIANO NON UDENTI, INGLESE |
CONTENUTI SPECIALI |
TRAILER
ORIGINALE
|
Il Milano Film Festival apre i battenti dal 9 al 18 settembre
I Puffi invadono Roma
Domenica 11 settembre i Puffi sbarcheranno a Roma. Pochi giorni prima dell’uscita in sala del film in 3D, prevista per il 16 settembre, la capitale ospiterà una serie di appuntamenti in onore dei piccoli omini blu.
Al cinema Adriano si terrà l’anteprima della pellicola alla quale parteciperanno ospiti d’eccezione: Grande Puffo, Puffetta e Puffo Tontolone. All’ingresso, uno speciale “blu carpet” accoglierà personaggi del mondo dello spettacolo, animazione e bambini vestiti da Puffo per festeggiare l’uscita del nuovo film. Dal 10 settembre, un puffo alto 15 metri, riempito con quasi 10000 litri d’aria e tenuto in piedi da 8 funi ancorate a sacchi di sabbia da 23 chili l’uno, farà il giro della capitale fino al Centro Commerciale Porta di Roma.
Il 16 settembre, nel giorno d’uscita in sala del film, Grande Puffo, Puffetta e Puffo Tontolone faranno il giro della città su un bus scoperto completamente rivestito dalle immagini dei tre protagonisti. L’affetto per i Puffi è tale che alcune loro immagini sono state staccate dalle numerose affissioni presenti in città e i materiali promozionali sono stati “rubati” dai cinema.
Le iniziative che si terranno a Roma nei prossimi giorni arrivano dopo le celebrazioni organizzate durante l’estate in omaggio al creatore dei piccoli omini blu, Pierre Culliford in arte Peyo. In quell’occasione fu stabilito un record da Guinness dei Primati, 5000 persone travestite da Puffo in tutto il mondo nello stesso giorno, mentre Júzcar – uno dei più famosi villaggi bianchi della provincia di Malaga in Andalusia – veniva completamente ridipinto di blu. Dopo aver conquistato gli USA con un box-office di oltre 130 milioni di dollari, I Puffi sarà nelle sale italiane in 3D dal 16 settembre.
Diretto da Raja Gosnell e distribuito da Warner Bros. Pictures Italia, il film è il primo lungometraggio sui Puffi che unisce animazione computerizzata in 3D a riprese live action. In questa nuova avventura i Puffi, in fuga dal loro villaggio inseguiti dal perfido stregone Gargamella, si troveranno catapultati al Central Park di New York, dove faranno di tutto per sfuggire alle grinfie del loro storico nemico.
Bellocchio riceve il suo Leone
La 68esima Mostra del cinema di Venezia ha assegnato il Leone d’Oro alla carriera a Marco Bellocchio, che riconoscente ed emozionato ha ricevuto il premio dalle mani di Bernardo Bertolucci.
Anche Johnnie To approda a Venezia
This is England: recensione del film di Shane Meadows
L’Inghilterra dei primissimi anni ’80 è tante cose tutte assieme. Il lento tramonto del punk, la nascente cultura pop, il proletariato inglese ferito dalla politica estera del Governo Thatcher.
I Clash e la guerra delle Falklands, la cultura Skinhead originale multirazziale, sporcata per sempre dal razzismo delle frange più violente della società. This is England è storia vera, non romanzo. Una storia filtrata dagli occhi (dolenti ma vivi) di un dodicenne che ha da poco perso il padre nella guerra delle Falklands.
Il dolore e l’incolmabile solitudine di Shaun, questo il nome del ragazzino, lo rendono la perfetta incarnazione della delusione di un popolo nei confronti di una nazione insensibile ai bisogni dei suoi figli.
Per sua fortuna, Shaun trova riparo fisico e conforto morale nella cultura Skinheads di Woody e soci, prima che il fascino del Male, incarnato da Combo (uno straordinario Stephen Graham), rovini tutto con la sua rabbia e la sua frustrazione.
THIS IS ENGLAND, il film di Shane Meadows
L’Inghilterra che
scrive e filma Shane Meadows è una lezione di realismo che lascia
tanto amaro in bocca ma fa anche tanto sorridere. Impossibile non
pensare alla lezione di Ken Loach, anche se
Meadows si serve della ricostruzione storica e
autobiografica per portare alla ribalta il valore della “scelta” e
del libero arbitrio, oltre ogni bandiera. “Run with the crowd,
stand alone. You decide” è l’headline che compare nella
locandina originale.
La bandiera inglese, su cui campeggia la croce di San Giorgio, diventa qui un’arma nelle mani di ricchi e potenti per soggiogare una massa il cui nazionalismo razzista è più antidoto alla noia che scelta di parte. Mentre i minuti scorrono ed assistiamo alla crescita di Shaun, quella bandiera diventa a poco a poco un pezzo di stoffa di cui disfarsi.
La forza narrativa di This is England, più che nei dialoghi tesi e asciutti, è tutta nelle facce e nelle espressioni dei (fenomenali) attori. E’ quasi un muto d’autore che parla allo spettatore in maniera talmente potente da infondere in lui un disprezzo profondo verso quel micro/macrocosmo così vivo, seppur nella propria lenta agonia.
La regia di Meadows è puntuale e fa ampio uso di primi piani. Una sensazionale colonna sonora e la scelta di una fotografia sgranata poi, sono elementi che contribuiscono a conferire al film ancora più credibilità. Se non sapessimo che è un film del 2006, potremmo facilmente confonderlo con una pellicola girata a metà anni ’80, con i mezzi di allora.
Date un’occhiata a Jo Hartley (l’attrice che interpreta la mamma di Shaun) con occhialoni da vista ed acconciatura voluminosa, se non ci credete. Facile intuire perché questo capolavoro del cinema indipendente made in UK abbia vinto premi ovunque e perchè il regista stia pensando addirittura ad un suo riadattamento per la TV, dopo la morte della vera madre del protagonista, Thomas Turgoose.
Hugh Jackman e Russell Crowe per Les Miserables!
Ecco il motivo del perché il sequel di Wolverine è stato rimandato: Hugh Jackman ha deciso di girare prima Les Miserables di Tom hooper. La notizia arriva anche seguita alla conferma che Russell Crowe sarebbe entrato a far parte del progetto come attore. Ecco le dichiarazioni di Cameron Mackintosh, uno dei produttori del film:
“Anche se sognavo di fare il film di ‘Les Miserables’ da oltre 25 anni, non avrei mai potuto immaginare che sarebbe finita con Tom Hooper come regista, e Hugh Jackman e Russell Crowe come i due grandi protagonisti Jean Valjean e Javert”
L’uscita del film nelle sale americane è stata fissata per il 7 dicembre 2012.
Ron Howard si da ai supereori!
E’ sicuramente uno dei registi più
impegnati a trovare il suo prossimo film. Infatti, Ron Howard non
smette di inserire possibili titoli per la sua prossima pellicola
da regista, e dopo il film sulla Formula 1 Rush e gli adattamenti
di Jon Krakauer Under the Banner of Heaven e Spy, ora si
sarebbe interessato
Shame: recensione del film con Michael Fassbender
Shame, il nuovo film di Steve McQueen, artista visuale con un’omonimia pesante, viene presentato in concorso a Venezia 68. In Shame Brandon è bello, di successo, elegante, vive a New York. Una vita che vista da fuori, sembra perfetta. Brandon è però malato, incapace di concepire una relazione che non sia sessuale e che non sia consumata al minuto e terminata un attimo dopo. Sua sorella è l’opposto. Cerca la stabilità e la relazione, ovunque, e non riesce a capire chi la sfrutta solamente e chi invece la ama davvero.Un giorno cerca rifugio a casa di Brandon, per stare con lui, per sentirsi di nuovo famiglia. Lo stare insieme li porterà verso un percorso di catarsi.
Innanzitutto, ricordiamo chi è il presidente di giuria di questa Mostra del cinema di Venezia: Darren Aronofsky. Un uomo che ci ha raccontato di wrestler cinquantenni che cercano il riscatto, di ballerine ossessionate dalla perfezione, di tossici incapaci di liberarsi, di persone che non rinunciano alla vita nonostante la morte.
Shame, tutte ossessioni, tutte estreme.
Un film come questo, Shame, è decisamente pane per i suoi denti. Il protagonista, Brandon, interpretato da un intenso Michael Fassbender, è sulla strada per la distruzione e la percorre abbastanza velocemente. Non sa però di esserlo, finché gli eventi esterni non glielo fanno notare. Il computer di lavoro gli viene sequestrato e gli viene chiesto come mai sia pieno di filmati porno, l’incontro con una ragazza che concepisce lo stare insieme ad una persona come un evento logico e voluto dall’intenzione di costruire qualcosa di duraturo, una sorella che ti dice che non tutte le donne sono semplicemente oggetti sessuali.
Shame è un cerchio, una tesi, inizia e finisce allo stesso modo, ma nel mezzo è successo di tutto, con quali risultati sul personaggio non si sa. Gli ultimi quindici minuti, i più duri visivamente, i più duri per il protagonista, sembrano gli attimi finali di una maratona, quando i muscoli friggono, ma la meta è vicina e quindi si spinge al massimo anche con il rischio di farsi male. In questo caso, anche cercando effettivamente di provare dolore, o cercando una risposta a una domanda che non si sa quale sia.
Il physique du role di
Michael Fassbender è così opposto alla
mentalità contorta del suo personaggio che l’immedesimazione
cinematografica è ancora più forte: Brandon è una persona orribile
e fragile allo stesso tempo, malata e delicata; mentre il film si
sviluppa, il rifiuto iniziale ad associare al personaggio quel tipo
di comportamento distorto si affievolisce, diventa comprensione di
una deviazione. L’ossessione da sesso non è trattata in modo
giocoso e condizionato da uno stile di vita come ad esempio
Le regole dell’attrazione, ma si rivela essere per
un uomo adulto come Brandon, un atteggiamento obbligato dal
suo stile di vita.
La ricerca di una soluzione di Brandon è tutta interiore, laddove invece sua sorella, interpretata da Carey Mulligan, è tutto un chiedere aiuto, lui non esterna mai la necessità di aiuto, cercando di espellere ciò che di male è dentro di sé nell’unico modo che conosce. Come i film di Aronofsky, Shame è un film di redenzione a metà, in cui il protagonista cerca di essere migliore, ma deve lottare con se stesso e la sua natura, fino alle estreme conseguenze. Posto questo, vedremo alla premiazione se queste previsioni sono sensate.
Questa storia qua: recensione del film
Dopo essere stato grandemente anticipato anche grazie al palcoscenico della Mostra del cinema di Venezia, esce in sala, con un enorme e immediato riscontro di pubblico, Questa storia qua, documentario a quattro mani di Sybille Righetti e Alessandro Paris che ripercorre la vita e i successi della rockstar italiana Vasco Rossi partendo dal suo luogo di origine, Zocca, un piccolo paese di montagna in Emilia Romagna.
In Questa storia qua materiale di archivio e immagini evocative di quegli anni si alternano a video del cantante e performance live e anche con interviste agli abitanti del paese, alcuni dei quali hanno realizzato progetti con lui, come una radio indipendente o fondato la prima band. I documentari servono ad analizzare una situazione, un luogo, descrivere una personalità. Molte volte portano alla ribalta avvenimenti o storie che conoscono in pochi. Il pregio del documentarista è quello di trovarsi nel momento giusto al posto giusto e decidere di testimoniare ciò che vede. Così come a volte fanno anche i poeti, o nei nostri tempi, i cantanti.
Questa storia qua, il film
Questo è il caso di Sybille Righetti, regista, insieme ad Alessandro Paris, di Questa storia qua, un documentario su Vasco Rossi, che viene distribuito da Lucky Red dopo la presentazione all’ultimo Festival del cinema di Venezia (il sospetto è che sia un po’ veicolato) in un momento in cui del rocker di Zocca si parla moltissimo, sia per le sue uscite sul web, sia per il suo stato di salute. Zocca, piccolo paese in provincia di Bologna, è infatti il secondo protagonista, così come lo sono i suoi abitanti, che ovviamente sono tutti amici di Vasco.
L’intero paese è in scena (e applaudito fragorosamente durante la proiezione in Sala Darsena al Festival di Venezia) tranne Vasco, che è invece una voce narrante che ci guida nel racconto della sua vita. Il documentario di per sé, oltre che farci conoscere il dietro le quinte della vita di Vasco, ossia il periodo precedente alla fama nazionale, è un bel documento anche degli anni ’70, periodo in cui proliferavano modalità innovative di pensiero e di movimento, come le radio libere, presenti anche appunto in piccoli paesi come Zocca.
Il territorio è quindi importante, così come le amicizie, i legami, che hanno anche una certa influenza sul cantautore Vasco, la cui personalità prende un’altra dimensione, più umana, oltre che quella di rockstar maledetta che prima di invecchiare ed avere i primi acciacchi, è sempre stato utilizzatore di ogni tipo di sostanza, come ammette lui stesso nel documentario. E’ anche interessante il racconto della genesi di alcune canzoni tra le più famose come “Albachiara” e “Bollicine”, che è avvenuto nel più semplice dei modi, ossia con l’ispirazione di un momento. Anche in questo caso, si è trattato di essere al posto giusto al momento giusto.