Grazie al teaser trailer ufficiale
rilasciato stanotte durante il Superbowl, abbiamo potuto dare uno
sguardo alle prime immagini di Solo: A Star Wars Story,
secondo spin-off del franchise dedicato ad Han Solo.
Dal video sono poi stati estrapolati
alcuni frame che mostrano più nel dettaglio i personaggi del film,
come la Qi’Radi Emilia
Clarke, il Tobias Beckettdi
Woody Harrelson o il giovane Lando Calrissian
di Donald Glover.
Solo: A Star Wars
Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018 diretto
daRon
Howard. Nel cast Alden Ehrenreich, Emilia
Clarke, Donald Glover e Woody
Harrelson.
Di seguito la sinossi:
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Rian
Johnson, regista de Gli Ultimi
Jedi, ha solo parole di apprezzamento per
Solo: A Star Wars Story,
nuovo capitolo del franchise dedicato al giovane Han Solo che
arriverà nelle sale il prossimo 25 maggio.
Secondo
Johnson infatti “Se Donald Glover mi è parso
in grandissima forma, beh, aspettate di vedere
AldenEhrenreich in
azione: è eccezionale, e non sta cercando di imitare Harrison Ford,
ma anzi ha portato il suo fascino e una nuova spavalderia nel
personaggio.“
“La grande sorpresa
però è stata Phoebe Waller-Bridge” ha continuato il regista,
“ha alcuni dei momenti più divertenti che abbia mai visto in un
film di Star Wars. Le sequenze d’azione poi sono grandiose, e ci si
diverte un sacco“.
Vi ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Tempo fa, prima dell’uscita di
Solo: A Star Wars
Story, si era ipotizzato che uno dei villain del film,
Enfyst Nest, potesse essere una donna. Ebbene
questa teoria è stata confermata: è infatti la
diciannovenne Erin Kellyman ad interpretare
il capo dei Cloud Riders, una banda di pirati con cui si
sconterà Han Solo.
In effetti il modo in cui
l’identità del personaggio viene svelata rappresenta un vero colpo
di scena (se avete già visto lo spin-off capirete di cosa
parliamo).
L’attrice è nota per aver recitato
nella miniserie Les Misérables e nella
commedia Raised by Wolves.
Vi ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Nuovi
dettagli relativi a Solo: A Star Wars Story sono
stati rivelati dalla casa editrice Del Rey
(responsabile di molti dei libri canonici del franchise), che nelle
ultime ore ha aggiornato la timeline sul sito web includendo sia
Last Shot che Solo.
Entrambi i titoli sono
posizionati dopo il romanzo di James Luceno Tarkin, che è
ambientato 14 anni prima di Una Nuova Speranza.
Dunque sembrerebbe ristabilita la timeline ufficiale del film sul
giovane Han Solo, secondo spin-off in uscita al cinema dopo
Rogue One.
Diversi
mesi fa l’amministratore delegato della Disney Bob
Iger aveva dichiarato che Solo: A Star Wars
Story avrebbe coperto sei anni di vita del personaggio,
dai 18 ai 24 anni. E siccome in Una nuova speranza si dice che Han
abbia circa 29 anni, ciò significa che lo spin-off sarà ambientato
più o meno 11 anni prima della trilogia originale.
Già nel teaser trailer rilasciato durante la
notte del Superbowl, sentiamo Han ricordare di
“essere un delinquente” da quando aveva 10 anni. Questo potrebbe
significare che il film avrà luogo durante il periodo di massimo
splendore dell’Impero Galattico, ben prima che l’Alleanza Ribelle
diventi una minaccia per l’impero.
Vi ricordiamo che Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio
che fu di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018, con
la regia diRon
Howard e la sceneggiatura di Lawrence
Kasdan e di suo figlio Jon
Kasdan.
Arriverà nelle nostre sale il 25
maggio 2018 Solo: A Star Wars Story,
secondo spin-off della saga di Star Wars vittima
di alcuni problemi di produzione. Come saprete benissimo, i due
registi a cui era stato affidato il film, Phil
Lord e Chris Miller, sono stati
allontanati dal set per divergenze creative e sostituiti in corso
d’opera da Ron Howard.
Attualmente Howard si trova in sala
di montaggio per terminare il film, che vede nel
cast Alden Ehrenreich, Emilia Clarke, Woody
Harrelson e Donald Glover. Proprio
quest’ultimo ha di recente parlato del reshoot
di Solo: A Star Wars Story in un’intervista,
spiegando i dettagli del tempestivo cambio in
regia:
“Non abbiamo rigirato
molte scene in realtà. Almeno non le mie. Penso che non ci siamo
mai trovati di fronte a qualcosa di simile e credo che Ron abbia
fatto un buon lavoro dicendoci che non voleva cambiare quello che
avevamo già costruito insieme. Voleva che rimanessimo fiduciosi
nella nostra visione del film e scolpirlo in qualche
modo.“
Vi ricordiamo che nel film Glover
interpreterà la versione giovane di Lando Calrissian e che la
storia sarà ambientata dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza.
A due settimane dall’uscita nelle
sale di Solo: A Star Wars Story (e a
sei giorni dall’anteprima al Festival
di Cannes), la Lucasfilm ha reso noto il nome delle tracce che
andranno a comporre la colonna sonora ufficiale del film.
E fra queste potrebbe insinuarsi
qualche gustosa anticipazione degli eventi del secondo spin-off del
franchise dedicato alle avventure del giovane Han
Solo. Ad esempio, il titolo dell’ultimo brano (“Dice &
Roll”) potrebbe riferirsi ai dadi con cui Han è riuscito a vincere
il Millennium Falcon, tenendoli poi con sé
come porta fortuna, e questa sequenza (almeno secondo la
numerazione della soundtrack) dovrebbe svolgersi nel finale del
film.
Solo si concluderà allora con il
nostro protagonista che fugge via a bordo della sua nuova nave? Che
ne pensate?
Vi ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
L’attesissimo film Solo: A Star Wars Story
arriva nelle sale italiane oggi 23 maggio in circa 800 copie,
distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Diretto da Ron
Howard, questo film ricco di divertimento è interpretato
da Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald
Glover, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e
Paul Bettany, insieme a Joonas Suotamo che torna a
interpretare Chewbacca.
Il 15 maggio i filmmaker e il cast
hanno sfilato sul red carpet del Festival
di Cannes 2018, dove il film è stato presentato in
anteprima europea nella Selezione Ufficiale e Fuori
Concorso.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
“Il film è moderno e pieno di
energia”, commenta Ron Howard, “desideravamo che fosse
coerente con l’estetica e la sensibilità di Star Wars e
allo stesso tempo volevamo fare del nostro meglio affinché
conquistasse gli spettatori più giovani, facendo leva
sull’identificazione più che sulla nostalgia”.
Scritto da Lawrence Kasdan &
Jonathan Kasdan, Solo:A Star WarsStory
è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel,
mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher
Miller sono i produttori esecutivi.
Grazie a Reddit è arrivata la conferma
dei nomi dei personaggi di
Solo: A Star Wars Story interpretati da Woody
Harrelson ed Emilia Clarke.
Jeremy
Conrad ha diffuso sulla piattaforma che Harrelson si
chiamerà Tobias Beckett, mentre Clarke
sarà Qi’Ra. Inoltre alcuni set LEGO
confermano nel film villain generici, come ufficiali Imperiali e
Stormtrooper. Sempre gli stessi set di giochi hanno sancito la
presenza nel film ci Corellia, il pianeta d’origina di Han, e
Mimban, un altro pianeta precedentemente citato in The
Clone Wars.
Il personaggio di Woody
Harrleson, come sappiamo, sarà una specie di mentore per
il giovane Han. Quello della Clarke,
probabilmente, un amore giovanile o comunque una compagna
d’avventura.
Ricordiamo che
Solo: A Star Wars Story sarà ambientato dieci
anni prima degli avvenimenti di Una Nuova
Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars Story è previsto per il 25 maggio
2018 e dopo il licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Arriverà nelle sale tra
meno di due mesi l’atteso Solo: A Star Wars Story,
secondo spin-off del franchise dedicato alle avventure del giovane
Han Solo. Nel cast vedremo anche Donald
Glover nei panni di
Lando Calrissian,
prima rivale e poi grande amico e collega di Han (come raccontato
nella vecchia trilogia).
Di recente l’attore della
serie Atlanta ha dichiarato in un’intervista qual
è stata la sua reazione dopo che la Lucasfilm l’aveva selezionato
per interpretare il nuovo Lando:
“Il
giorno in cui ho saputo esser stato scelto come Lando Calrissian ho
ordinato una pizza e ho guardato L’Impero colpisce
ancora. Una volta finito il film, ho guardato un sacco di
altre cose interessanti degli anni ’70 che pensavo fossero il
genere di cose che piacevano a lui“.
Impegni lavorativi
permettendo, Glover calcherà la croisette del Festival
di Cannes a Maggio in occasione dell’anteprima mondiale di
Solo: A Star Wars Story insieme al regista
Ron Howard e gli altri protagonisti.
Vi ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Mentre continuano a circolare
polemiche e critiche in merito a Solo: A Star Wars Story,
arriva la notizia, inattesa, che Christian Bale era stato avvicinato dalla
Lucasfilm per una parte nel film.
In un’intervista con Happy Sad
Confused, Bale stesso ha ammesso di essere stato tentato
dal firmare per il film su Han Solo, adducendo come principale
ragione per il suo interesse al progetto la sua storia
professionale con Kathleen Kennedy, che risale a L’Impero del Sole
di Steven Spielberg, quando Bale era solo un
ragazzino (già bravissimo).
“Sono stato molto tentato. Non solo
perché amo i film che mi riportano all’infanzia ma anche perché ho
una lunga relazione con Kathleen Kennedy e Frank Marshall visto che
con loro ho fatto L’Impero del Sole, molti anni fa. Ci sono state
delle discussioni e spero che ce ne saranno altre in futuro.”
Con quale ruolo Christian Bale
poteva entrare a far parte del cast del film diretto da Ron
Howard?
Ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Ebbene nelle ultime ore è arrivata
la smentita da parte di Miller su Twitter, che ha commentato così
il report disastroso della fonte vicina alla produzione del
film:
“Forse fareste meglio a non
credere a tutto ciò che leggete“. Quale sarà la verità su
tutta la faccenda? Forse non lo sapremo mai. Voi cosa ne
pensate?
Vi ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story arriverà nelle sale il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Per la prima volta dopo il
“divorzio” ufficiale di questa estate, Phil Lord e Chris
Miller tornano a parlare del loro licenziamento dal set di
Solo: A Star Wars Story,
secondo spin-off della saga scritto Lawrence e Jon Kasdan che li
avrebbe visti dirigere Alden Ehrenreich,
Woody Harrelson, Emilia Clarke e
Donald Glover.
I due erano ospiti ad un panel
moderato da MTV al Vulture Festival di Los Angeles e
dedicato alla serie Clone High, dove hanno risposto ad
alcune domande, tra cui quella fatidica sull’uscita di scena
dall’universo cinematografico di Star Wars:
“L’esperienza è stata grandiosa,
avevamo un cast, una troupe e collaboratori incredibili ed eravamo
partiti con le migliori intenzioni ma il nostro approccio alla
realizzazione purtroppo era troppo diversa dalla loro…Un divario
troppo grande da colmare“.
“A volte le persone si
lasciano” ha commentato sorridente Lord, “ed è molto
triste e deludente, ma succede. Abbiamo imparato tanto da chi ha
lavorato con noi e ora siamo registi migliori grazie a loro.
Rimaniamo orgogliosi di quanto fatto e auguriamo a tutti il
meglio“.
Mentre Solo: A Star Wars
Story, diretto come sapete da Ron Howard,
è atteso nelle sale a Maggio 2018, Lord e Miller saranno impegnati
nella produzione del sequel di The Lego Movie.
Tra pochissimo Solo: A Star Wars Story
arriverà nelle sale italiane, e tutti aspettano di vedere le
avventure del giovane Han, ma molti sono curiosi anche di osservare
da vicino il lavoro di Donald Glover con il
giovane Lando, altro personaggio chiave del franchise ufficiale di
Star Wars.
Durante un’intervista con ComicBook, Glover ha
parlato della reazione che Billy Dee Williams ha
avuto nel vederlo nei panni del “suo” personaggio. Donald
Glover ha spiegato: “Mi ha scritto. Ha detto che ho
fatto un buon lavoro. Questo era tutto ciò che volevo, di cui avevo
bisogno. Mi ha fatto sentire sicuramente come se non lo avessi
deluso. Nel primo film è stato così un’icona, ne L’Impero Colpisce
Ancora, che non volevo assolutamente deluderlo.”
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Solo: A Star Wars
Story, recensione del film
di Ron Howard
Oggi, in occasione dello Star
Wars Day, la giornata che i fan di tutto il mondo dedicano alla
celebrazione della saga stellare più amata di sempre, si aprono
ufficialmente le prevendite dei biglietti dell’attesissimo film
Solo: A Star Wars Story.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito (qui), in continuo aggiornamento.
Protagonista di questa nuova
avventura è Han Solo, il leggendario contrabbandiere dal cuore
d’oro, oltre che uno dei personaggi più amati nella storia del
cinema. Tra audaci bravate in un mondo criminale oscuro e
pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente
copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo
Lando Calrissian, in un’avventura che determinerà il futuro di uno
degli eroi più iconici della saga di Star Wars.
“È una canaglia, un anticonformista
e possiede un elemento di mistero”, spiega la produttrice Kathleen
Kennedy parlando dell’iconico personaggio. “È affascinante,
incredibilmente carismatico e adorabile: una combinazione davvero
fantastica per un eroe d’azione di Star Wars”.
Solo: A Star Wars Story esplora gli
anni formativi di Han Solo e segue il suo viaggio attraverso una
serie di incontri che avranno un forte impatto su di lui,
combinando i temi della fiducia, la lealtà, l’amore e il tradimento
con un umorismo leggero, tanta ironia e scene d’azione spensierate.
Il regista Ron Howard, fan dichiarato di Star Wars e amico di
George Lucas spiega: “La storia riflette moltissimo lo spirito dei
film originali nella sua combinazione di giocosità e temi profondi,
mescolata con grandi scene d’azione, e ambientata in un universo
affascinante, invitante, divertente e capace di spingere alla
riflessione”.
Il cast del film è composto da Alden
Ehrenreich nel ruolo di Han Solo, Woody Harrelson, Emilia Clarke,
Donald Glover nel ruolo di Lando Calrissian, Thandie Newton, Phoebe
Waller-Bridge, Joonas Suotamo e Paul Bettany.
Scritto da Lawrence Kasdan &
Jonathan Kasdan, Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel, mentre Lawrence Kasdan,
Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller sono i produttori
esecutivi.
Il regista e il cast di Solo: A Star
Wars Story sfileranno sul red carpet del Festival
di Cannes 2018, che avrà luogo dall’8 al 19 maggio e dove il
film sarà presentato nella Selezione Ufficiale e Fuori
Concorso.
Alden
Ehrenreich, noto per aver interpretato il giovane
Han Solo nello spin-off
Solo: A Star Wars Story, ha parlato in una recente
intervista con
Esquire della sua esperienza sul set del film di Ron Howard (ad oggi l’unico vero grande
flop della saga di Star Wars) e della
decisione di prendersi una pausa dalla recitazione.
“Praticamente è stata
un’esperienza lunga tre anni, dalla pre-produzione fino all’uscita
del film in sala”, ha spiegato l’attore. “Io volevo
soltanto tornare a sentirmi normale, connettermi con le persone
della mia vita, trascorrere del tempo con loro e vivere come una
persona al di fuori di questo mondo. Poi, quello che accadrà…
nessuno lo può sapere.”
Parlando del futuro di Star
Wars, e della possibilità di tornare a vestire i panni
di Han Solo, Ehrenreich ha spiegato: “Dipende da cosa sarà.
Dipende da come sarà fatto. Dipende se avrà senso per la
storia”. L’attore ha poi ammesso di non aver visto L’Ascesa di Skywalker, e quando gli è stato
chiesto un commento su The
Mandalorian, ha risposto: “Non ne so nulla. Penso
che il nostro film sia stato tipo l’ultimo Star
Wars dell’era convenzionale.”
Alden Ehrenreich ha ufficialmente chiuso con Solo?
Alden
Ehrenreich ha quindi chiuso definitivamente con il
personaggio di Han Solo? Sembrerebbe di no, dal momento che nel
corso della medesima intervista ha lasciato intendere che potrebbe
esserci ancora qualcosa per lui in futuro: “Mi sono state
riferite alcune cose, ma niente di concreto.”
Solo: A Star Wars Story è un film del 2018
diretto da Ron
Howard con Alden
Ehrenreich, Woody
Harrelson, Emilia
Clarke, Donald
Glovere Thandie
Newton. Attraverso una serie di audaci bravate nel
profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa
amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra
il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio
che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della
saga di Star Wars.
L’arrivo del primo teaser trailer
ufficiale di Solo: A Star
Wars Story ha scosso l’animo dei fan durante la notte
del Superbowl, l’evento sportivo più atteso della stagione, anche
per le pause pubblicitarie in cui vengono trasmessi spot e immagini
in anteprima dei film in uscita nei prossimi mesi. Tra questi,
ovviamente, c’è anche lo spin-off della saga di Star
Wars con protagonista il giovane Han Solo, diretto da Ron
Howard, che sarà nei cinema dal 25 maggio
2018.
Tuttavia il teaser non sembra
risolvere il mistero dei personaggi, non ancora confermati, che
appariranno nel film. Quali sono quelli che dovrebbero esserci e
che i fan sperano di trovare? ScreenRant li ha elencati come
potete leggere di seguito:
Jabba The Hutt
Solo è
stato inserito nel genere crime, dunque è lecito aspettarsi la
presenza del famigerato gangster Jabba the Hutt. Il passato di Han
e Jabba ha molto da raccontare e inoltre, riportare il personaggio
nell’universo di Star Wars potrebbe aprire nuovi scenari sulle
creature di Jim Henson che abitano il suo palazzo.
Dash Rendar
Visto che
Solo: A Star Wars Story sarà ambientato dieci anni prima la
trilogia originale, la storia potrà presentare uno dei grandi
contrabbandieri europei, ovvero Dash Rendar. Per ora, vista
la descrizione del personaggio nei nuovi canoni di Star Wars,
sembra troppo simile ad Han Solo (entrambi sono piloti e canaglie
trasformati in eroi)…ma niente è già detto.
Bossk
Cacciatore
di taglie, Bossk ha lavorato al fianco di Boba Fett in passato,
quindi non è escluso che possa apparire nel film. Personaggio
piuttosto oscuro, è conosciuto dal grande pubblico come la
“lucertola” de L’impero colpisce ancora.
Greedo
Secondo
cacciatore di taglie della lista, Greedo è il personaggio ucciso da
Han Solo in Una nuova speranza mentre lo sentiamo dire che non
vedeva l’ora di ucciderlo da lungo tempo…i due avranno sicuramente
dei conti in sospeso che potrebbero essere approfonditi nel
film.
Boba Fett
Boba Fett era vicino ad
ottenere il suo standalone, e la Lucasfilm nutre sicuramente il
desiderio di farlo tornare sul grande schermo. Inoltre i fan
sarebbero entusiasti di vederlo comparire nel film. Come andrà a
finire?
Solo: A Star Wars Story sarà pure ambientato nel
passato, ma ha portato con sé parecchie Easter eggs e riferimenti
alle trilogie originali. Gli spin-off di Star
Wars stanno ampliando l’universo, collegandosi a
quello che sappiamo già, e i creatori hanno fatto del loro meglio
per creare nuove, fantastiche connessioni.
Nonostante lo sviluppo di
Solo: A Star Wars Story non sia andato troppo
liscio, il prodotto finale è arrivato, ed espande l’universo e la
mitologia di Star Warsin modo incredibile.
Ecco una collezione di Easter Eggs, omaggi segreti a leggende
dell’universo esteso, riferimenti per i fan più esperti, e piccoli
dettagli che chiunque apprezzerà. Attenzione agli
SPOILER.
Ogni fan di Star Wars
conosce i famosissimi, classici oloscacchi del Millennium Falcon.
Fortunatamente,
Solo: A Star Wars Storynon ha mancato di
includerli, e in modo migliore di quanto i fan si aspettassero.
Ufficialmente, il gioco è chiamato Dejarik, si gioca con otto
pezzi su una scacchiera circolare, e fu introdotto nello
Star Wars originale nel 1977 come strumento per mostrare
quanto un wookie si possa arrabbiare per qualcosa di così piccolo.
È tornato poi ne Il risveglio della Forza, e Solo
mostra come Chewbe ha imparato a giocare… rompendolo. Beckett si
becca l’ira di Chewbe quando cerca di insegnargli il gioco: il
wookie si arrabbia cerca di gettare i pezzi giù dalla scacchiera.
Ma questi non si muovono, e la scacchiera si limita a ad
un’intermittenza. Se guardate bene, due pezzi scompaiono dalla
scacchiera.
La pistola blaster di Han
Alcuni dicevano che dall’inizio una
storia sulle origini di Han Solo non fosse necessaria, dato che
molti fan non avevano davvero interesse nel conoscerla. Lo stesso
vale per la sua famosissima e iconica arma, la pistola blaster.
Starà ai fan decidere se
Solo: A Star Wars Storysi è rivelato
interessante o meno. Ma gli appassionati sono stati felici di
scoprire come Han sia entrato in possesso dell’arma. La pistola
blaster DL-44 della BlasTech Industries, in Solo, viene
lanciata a Han da Beckett, in modo che sia armato per la sua
prossima missione. A Beckett non mancano sicuramente armi, e si può
permettere di darne via una. Ma è comunque una delle armi più
bramate della galassia di Star Wars, anche prima che Beckett
e Han la modificassero. Il film spiega perché l’Impero abbia messo
al bando la DL-44, un’arma particolarmente potente amata da
criminali e contrabbandieri di ogni sorta.
Il momento del film al quale ha
contribuito George Lucas
Data la loro storia, sia Han che
Qi’ra son più che abituati a mantenere le apparenze. Ma la finzione
cade quando hanno un incontro più privato sul Millennium Falcon,
nell’armadio di mantelli di Lando, per l’esattezza. Nonostante non
lavori alla serie da tempo, George Lucas ha avuto dei consigli
da offrire sulla scena. Nella versione della sceneggiatura
originale, Qi’Ra indossa uno dei mantelli di Lando, che Han toglie
e riappende prima di prestarle interamente attenzione. Stando a
quanto dice Ron Howard, Lucas pensava che la sceneggiatura fosse
troppo “sofisticata” per Han. Secondo lui, infatti, Han non si
preoccuperebbe di appenderlo. E Ron Howard è stato sorpreso da come
Lucas fosse diventato, per un istante, il personaggio. E non solo
il cambiamento ha dato alla scena qualcosa in più, ma mostra come
Lucas conosca davvero il personaggio da lui creato.
I sogni di Lando
È impossibile separare, anche
solo per un momento, il personaggio di Lando Calrissian dal carisma
di Billy Dee Williams, e i creatori di Solo: A Star Wars
Story non ci hanno giustamente nemmeno provato. Donald Glover
sarà anche una versione più giovane di Lando, ma il film ha messo
in chiaro il fatto che il suo gusto per la raffinatezza fosse lì
dall’inizio. E non ci sorprende che, all’arrivo del gruppo su
Kessel, in tutto il suo fuligginoso splendore, Lando si faccia
sfuggire un commento ironico sulle colonie di miniere. È una
battuta che ammicca ai fan che conoscono il suo futuro. Ma c’è di
più: i fan sapranno infatti che finirà per dirigere una colonia di
miniere ne L’Impero colpisce ancora. Conoscendo la sua
carriera, da giocatore d’azzardo a Barone Amministratore di
Cloud City, i fan non si sono fatti scappare i modellini
presenti nella collezione personale di Lando a bordo del Millennium
Falcon. Vediamo infatti un modellino del Falcon e, sotto questo,
una versione in miniatura di Cloud City, con la sua
silhouette inconfondibile.
La macchina del caffè di
Lando
Normalmente il merito di aver
diffuso una versione less glamour del futuro e del
futuristico, con navi e attrezzi dall’aspetto più “consumato”,
è riconosciuto a due film di Ridley Scott, Alien (1979) e
Blade Runner (1982). Ma anche lo Star Wars originale
di George Lucas non è stato sicuramente da meno. Ma chi abbia
ispirato chi è sempre un mistero. E vale anche per lo stile amato
da Lando Clarissian e per gli oggetti di cucina. Per chi non lo
sapesse, è stato Alien a dare origine al filone di battute e
scherzi sull’attrezzare le cucine dello spazio con oggetti che
sembravano allora futuristici. Il più famoso tra questi è il
macinacaffè Krups Coffina agganciato al muro (poi reso celebre da
Ritorno al Futuro). Al quale si aggiunse una macchina del
caffè Braun Aromaster KF 20, riconoscibile dalle due gambe
cromate che tengono il contenitore per l’acqua e il filtro sospeso
sulla caraffa. È questo che gli scenografi di Star Wars hanno
deciso di inserire nella cucina di Lando: vedrete le due gambe
metalliche rivolte all’esterno. Gli esperti riconosceranno il
modello più grande, Braun Aromaster KF47 sul lato opposto del
bancone.
La spiegazione sull’aspetto del
Millennium Falcon
Se i creatori di Solo: A Star
Wars Story pensavano che il pubblico sarebbe stato troppo
emozionato alla rivelazione della storia del Millennium Falcon per
accorgersi dei problemi di continuità, si sbagliavano di
grosso. Non solo perché la nave è bianca e immacolata, il che ci fa
domandare se Han l’abbia davvero maltrattata fino a renderla il
“rottame” che conosciamo. No, la storia del Falcon nella saga di
Star Wars si estende ovviamente oltre i suoi stessi film. E
con Solo, è sembrato che i creatori avessero davvero fatto
confusione. Perché? A causa del “naso” della nave. O
piuttosto della sua assenza nel film.
Il problema non è il fatto che il
Falcon abbia cambiato aspetto tra Solo e Una nuova speranza.
Non è nemmeno il fatto che la nave contenuta nella protuberanza sia
scomparsa. Il problema è (o era) il fatto che, in La vendetta
dei Sith, il Falcon è apparto con lo stesso schema di colori
(bianco e blu), ma con il naso già mancante. Fortunatamente, il
film risolve la confusione, quando Han indica la nave ausiliare che
Lando ha aggiunto al design della nave.
Han nomina il VCX-100 dei
Ribelli
A proposito di navi famose di Star
Wars, i fan di Star Wars: Rebels avranno familiarità
con un’altra: Ghost. In un universo dove la Corellian Engineering
Corporation è una delle migliori compagnie nel campo, ha senso che
due delle navi più famose dell’universo siano state realizzate
proprio dalla compagnia. In Solo: A Star Wars Story, Han
menziona la Ghost addirittura con il nome del modello. La battuta
sarà magari ignorata da coloro che non sanno nulla a riguardo, o da
coloro che non sanno che il nome ufficiale del modello della
Ghost è Trasporto Leggero CEC VCX-100.
Aurra Sing distrutta da
Beckett
Mentre molti dei fan storceranno un
po’ il naso alla menzione di Episodio I – La minaccia
fantasma, molti sapranno anche che il film ha contribuito
all’universo in modi che vanno oltre alla trama principale. E
Solo fa parecchi collegamenti diretti tra il prequel e i
film che seguono. Il film ha qualcosa in comune anche con le serie
animate de Clone Wars, e uno dei riferimenti
migliori a entrambi si trova in un pezzo di dialogo tra Beckett e
Lando. La reputazione del leader di Han lo precede e, quando
incontra Lando, viene menzionato il fatto che lui fosse stato colui
che aveva sconfitto Aurra Sing. Beckett lo corregge ironicamente,
facendo finta di essere innocente, dato che si è trattato di “una
caduta” che ha ucciso Aurra Sing. I fan ricorderaino Aurra Sing su
Tatooine in La minaccia fantasma, così come il suo ruolo di
antagonista nella seconda stagione de Clone Wars.
Wazel de La minaccia
fantasma è un Cloud-Rider
C’è un altro modo in cui Solo: A
Star Wars Story fa riferimento a La minaccia fantasma.
Nel corso della sua prima avventura, Han incontra parecchia gente.
Affronta parecchie cose. Ma non è pronto per i Could Rider,
guidati da Enfys Nest. I criminali hanno maschere, piume,
mantelli, e hanno una certa abilità in termini di acrobazie, e sono
stati parte del marketing del film sin dall’inizio. Ma per uno
degli Easter egg migliori del film, gli spettatori dovranno
guardare al di là di Enfys Nest: per la precisione ad uno dei Cloud
Rider dalla statura ridotta. Si tratta infatti dell’attore
Warwik Davis che prende appunto questo ruolo nel film dopo
essere diventato un regolare di Star Wars a partire dal suo
debutto da Ewok.
Warwick Davis ha avuto anche un
piccolo ruolo in Minaccia fantasma come Weazel,
scommettendo sulla gara di sgusci con il proprietario di Anakin
Skywalker, Watto (guadagnando una certa somma grazie alla vittoria
di Anakin). Secondo la guida ufficiale di Solo, anche il
membro mascherato dei Cloud Rider si chiama Weazel, e che ha
precedentemente lavorato con la gang di Hutt a Mos Espa, su
Tatooine. Che è il nome con il quale Anakin chiama la propria casa
in Episodio I, il che conferma che si tratta probabilmente
dello stesso personaggio all’incirca vent’anni dopo.
L’armatura rossa Mandaloriana
Arriviamo alla collezione di
artefatti e Easter egg che si trovano sulla nave personale diDryden Vos: è difficile ignorare la quantità di
riferimenti e legami con l’universo espando di Star Wars. ma
cominciamo con l’oggetto che sicuramente avrà attirato più
attenzione: la grande, rossa armatura Mandaloriana. Alcuni
fan hanno pensato che fosse un’indicazione dell’eredità
Mandaloriana di Dryden, ma la posizione dell’armatura nella stanza
dei trofei del personaggio ci fa capire che non è così. Infatti,
l’armatura è un riferimento alla serie a fumetti Star Wars:
Cavalieri della Vecchia Repubblica, precedentemente considerata
non canonica dopo che la Disney ha acquistato la Lucasfilm. I fan
la ricorderanno come una variazione dell’armatura dei Neo-Crociati
Mandaloriani, usata dai guerrieri durante la Grande Guerra dei
Sith, durante le quali il rosso cremisi era riservato ai capitani
incaricati di avere a che fare con la fanteria. Questa versione
viene confermata dalla guida ufficiale di Solo.
Easter Egg: le reliquie di Indiana
Jones
Ci sono altri universi ai quali si
fa omaggio nella collezione di Dryden Vos. Tra le quali quello dei
film di Indiana Jones: ebbene sì, le reliquie principali
da tutti e tre i film di Indiana Jones sono, a quanto
pare, sono sparsi nella stanza. Il che include l’idolo della
fertilità rubato dal tempio in I predatori dell’Arca
perduta, che potrebbe essere piuttosto difficile da
riconoscere data la posizione accovacciata (si trova dietro a Han
all’inizio dell’incontro). Più facili da vedere sono le Pietre di
Sankara dal Tempio Maledetto. Compare anche il Sacro Graal,
ma è il più difficile da scovare a causa delle dimensioni
ridotte.
Il Teschio di cristallo di Xim il
Despota
Molti fan di Indy preferiscono
fare finta che Il teschio di cristallo non sia mai
esistito, ma altri pensano che sia passato abbastanza tempo da
fare dell’umorismo sulla storia aliena dell’esploratore. E così è
stato per Ron Howard e i creatori di Solo, che hanno
piazzato un riferimento al quarto film di Indy in modo più evidente
degli altri, sempre nella stanza dei trofei di Dryden. L’oggetto
in questione è appunto il teschio di cristallo, che è facile
vedere su una piattaforma rialzata. Nella guida ufficiale di
Solo: A Star Wars Story, viene identificato come la testa di
cristallo di Xim il Despota, esistito migliaia di anni prima del
film.
Dryden Vos ha un gigante Holocron
Sith
Se avete visto solo i film
principali di Star Wars, penserete che gli holocron (o
olocroni) dei Jedi abbiano un ruolo ridotto. Ma le piccole
forme poligonali di memoria fatte per immagazzinare informazioni si
rivelano essere parecchio importanti nell’universo espanso. Nella
serie animata Star Wars: Rebels questi hanno acquisito più
importanza, ed è stato rivelato che anche i Sith hanno adottato
questo modo di trasmissione della conoscenza. È difficile trovare
l’holocron Sith nella collezione di Dryden. Non perché sia troppo
piccolo per essere visto (la maggior parte sono effettivamente
molto piccoli), ma perché è troppo grande. Il gigantesco
holocron bianco e dorato è più grande di qualunque sia mai stato
visto nell’universo espanso, il che ci fa pensare che il
significato delle dimensioni sia un mistero ancora irrisolto.
L’elmo di Enfys Nest
Il mistero di Enfys Nest non è
esattamente quello che i fan si aspettavano. La figura del
personaggio è diventata indimenticabile sin dalla prima apparizione
nel marketing di Solo: A Star Wars Story: un elmo
di dimensioni considerevoli, visiera cromata, piume, mantello, e
scudi dalla forma di ali: un gioiello per gli occhi.
Ma nessuno sapeva che ruolo avrebbe
avuto: antagonista? Alleata? Ma non è quello che ci interessa ora.
Quello che ci interessa, sono i dettagli del costume (che
probabilmente verranno accuratamente analizzati nei prossimi mesi,
cercando di cavarne più segreti possibile). Secondo la guida
ufficiale del film, gli scudi sono fatti di ferro Mandaloriano,
resistente addirittura alle spade laser. Ma uno dei dettagli
migliori è il detto dipinto sull’elmo di Enfys Nest,
difficile da leggere, tanto che non si riesce a vedere interamente
in una volta. Ma il detto è stato ricostruito grazie a diverse
fotografie, e dice più o meno “finché raggiungeremo il limite,
l’ultima breccia, l’ultima stella, e non potremo andare più in
alto”.
L’interprete di Enfys Nest è Erin
Kellyman
L’identià
di Enfys Nestè quasi un segreto di per sé, basandosi
sul design del personaggio. Chi c’è dietro la maschera? Se il
costume di Enfys Nest è uno dei migliori di sempre, la rivelazione
di chi sta dietro la maschera è stata ancora più sorprendente.
Sicuramente, non una delusione: la gang letale si rivela essere
infatti guidata da una ragazzina. E il viso è quello dell’attrice
Erin Kellyman, che alcuni conosceranno per la serie
britannica Raised by Wolves e per il ruolo di Éponine
nella nuova serie de Les Misérables della BBC. E, visto il
suo ruolo in Solo, possiamo ipotizzare un suo ritorno come
uno dei primissimi Ribelli della galassia.
Il cameo di Tam Posla di Rogue
One
È un cameo facile da perdere,
quello di Tam Posla, comparso brevemente in Rogue One, ma il
fantastico design del personaggio ha attirato l’attenzione di
alcuni. Dopo il film, il personaggio ha presto avuto la propria
storia raccontata nel mondo a fumetti di Star Wars. Non sarà
apparso molto nei film, ma la sua apparizione a sorpresa in
Solo potrebbe voler dire che i creatori abbiano dei piani in
serbo su di lui.
La menzione di Scarif
Il composto
chimico del Coassio ha un ruolo importante nella storia di Solo:
A Star Wars Story, in quanto carburante dal valore
altissimo che rende possibili i viaggi nell’iperspazio. La storia
della sostanza nell’intero quadro della tradizione di Star
Wars è qualcosa che scopriremo presto, ma per ora limitiamoci a
parlare dei criminali della gang di Beckett. Perché, per quanto sia
difficile entrare in possesso di una certa quantità di Coassio,
dove trovarlo, raffinarlo e ricettarlo è ancora più difficile.
Inizialmente, il gruppo considera la possibilità di raffinare il
Coassio sul pianeta Scarif. Un’idea che viene scartata quasi
immediatamente da Beckett, data l’impossibilità di sottrarsi alla
presenza dell’Impero: a quel punto, infatti, Scarif è
diventata apparentemente uno dei luoghi Imperiali più fortificati
della galassia. È un fatto che i fan di Rogue One sanno già,
dato che le difese e forze militari del pianeta sono state
dispiegate interamente nella battaglia finale del fim.
Beckett indossa il costume di
Lando da Il Ritorno dello Jedi
A tutti piacciono i piccoli
riferimenti ai pianeti della trilogia originale, ma sono gli Easter
egg che vanno al di là della credibilità e fatti apposta per i fan
a mandarli in visibilio. In Solo: A Star Wars Story, niente
ne è esempio come il fatto che il travestimento usato da Beckett
nel ruolo di scorta di Qi’Ra su Kessel. Dato che il suo nome e
il suo viso sono conosciuti ovunque, Beckett indossa un’armatura
con tanto di maschera che copre il viso: un travestimento che non
può non dare nell’occhio. Non tanto per gli Imperiali o gli altri
criminali in Solo, ma per il pubblico. Infatti, è
impossibile non riconoscere il travestimento come quello indossato
da Mando Calrissian all’inizio de Il ritorno dello Jedi. C’è
un potenziale buco, ma può essere risolto pensando che, magari, il
travestimento di Beckett ha fatto una tale impressione su Lando da
spingerlo a conservarlo, perché non si sa mai.
Bossk il cacciatore di taglie
Han solo sarà anche famoso come
uno dei criminali più famosi della galassia, ma ai giorni di
Solo: A Star Wars Story, era ancora un principiante con più
fascino che buonsenso (che sia cambiato in questo senso, è una
discussione ancora aperta). E, se il pubblico sapeva che nulla
sarebbe effettivamente successo a Han nel corso del film, i suoi
compagni di avventure hanno forse avuto qualche dubbio in più.
Preoccupazione alla quale Val dà voce più di tutti, dicendo che
avrà bisogno di aiuto extra, e che avrebbero dovuto rivolgersi a
qualcun altro, qualcuno che conoscono, come Bossk. Il nome
non ricorderà qualcosa a tutti i fan, ma sicuramente la faccia sì.
Così come le mani, e il viso squamoso, e gli altri cacciatori di
taglie introdotti ne L’impero colpisce ancora. Il
lucertolone Trandoshano è infatti uno dei mercenari assoldati per
dare la caccia al Millennium Falcon. E, proprio come gli altri
cacciatori di taglie, ha avuto una certa carriera nei romanzi,
fumetti e serie animate.
Han spara per primo
Il bello di una storia che racconta
le origini del personaggio non è solo il fatto di scoprire come da
ragazzino di strada Han Solo sia diventato l’eroe che conosciamo,
ma anche il vedere come abbia imparato a non ripetere i propri
errori. Nella parte finale del film, Han mostra infatti quanto
abbia imparato (o quanto pensi di aver imparato), decidendo di
scappare con Qi’ra, prendendo con sé il bottino di Coassio per
Enfys Nest, e riunendosi con Chewbe nel frattempo.
C’è solo un problema: Beckett, che
è uno dei migliori tiratori della galassia e non avrebbe problemi
nell’abbattere Han nel caso fosse necessario. Han spara per primo. È uno dei piccoli richiami alla
storia già esistente di Han, uno dei tratti che lo definiscono. Il
che non vuol dire che i fan non continueranno a discutere sul fatto
che George Lucas abbia fatto bene o meno a cambiare l’approccio di
Han. Dopo aver visto Solo, è difficile credere che Han
esiterà mai più prima di sbarazzarsi di un altro cacciatore di
taglie.
“Lo so”
È il momento che nessuno dei fan
di Star Wars ha mai dimenticato. Dopo aver passato due
film ad aspettare gli esiti della bizzarra storia d’amore tra Han
Solo e la Principessa Leia, fatta di scambi accesi, parole dure, e
gelosia, la verità finalmente viene a galla. E quando Han viene
catturato da Darth Vader e dagli Imperiali e ogni speranza è
perduta, Leia si decide ad aprire il proprio cuore. Han la guarda
appena prima di essere congelato, e lei si fa scappare un “Ti
amo!”, al quale lui risponde con un “Lo
so”.
È uno dei momenti di
improvvisazione più memorabili della storia del cinema, che dice
molto sui personaggi e sulla loro storia d’amore lunga decenni. Ed
è il tipo di momento che non può non essere richiamato in solo,
anche se alcuni fan se lo saranno perso. Questa volta, però, la
strana relazione in questione è quella tra Han e Lando, che
risulterà infine in un’amicizia, ma non dopo un tumultuoso inizio.
Quando Lando decide che è il caso di far sapere a Han del proprio
odio verso di lui, la risposta di Han è appunto, “lo so”.
Come Han comincia a lavorare per
Jabba
Quando le avventure di
Solo: A Star Wars Story sono quasi giunte al
termine, e Han e Beckett stanno discutendo su cosa il lavoro
possa riservare per loro nel futuro, viene rivelato un dettaglio
che qualcuno potrebbe essersi perso. Secondo Beckett, infatti,
c’è un pettegolezzo che circola su una comunità criminale che un
gangster conosciuto sta mettendo in piedi per un lavoro del quale
non si sa molto.
Tutto quello che sappiamo è che
l’apertura è su Tatooine… il che fa pensare ai fan ossessionati dai
dettagli che quello a cui ci si riferisce sia effettivamente
l’inizio del futuro di Han. Quando il personaggio viene introdotto
nel primo film di Star Wars, si mette subito nei guai con il
proprio capo, Jabba. Prima che le cose si mettano male, comunque,
Han sembra aver risposto all’appello di Jabba per la creazione
della “squadra”, e possiamo probabilmente attribuire a Beckett
il fatto di aver messo la pulce nell’orecchio a Solo.
Darth Maul, ma non quello che vi
ricordate
Anche se il futuro di Han è già
scolpito nella pietra, il film riesce a creare comunque alcuni
colpi di scena nelle scene finali. E il successo presso i fan
di queste aggiunte varia a seconda di quanto questi sanno sulla
storia del personaggio a partire da La minaccia fantasma. E,
per quanto riguarda le rivelazioni sugli antagonisti, la scoperta
che Qi’Ra lavori effettivamente per Darth Maul, l’ex
apprendista di Palpatine, ha sconvolto più o meno tutti. La morte
di Maul in Episodio I è tutto tranne che permanente, come
molti spettatori avranno pensato. La sua resurrezione e conseguenti
complotti sono stati esplorati in dettaglio in Clone Wars e
Rebels, ma il film amalgama in realtà due versioni
diverse.
In Solo: A Star Wars Story,
è ancora l’attore Ray Park a tornare al famoso look del primo
prequel di Star Wars. Ma, mentre la voce di Maul è stata
quella di Peter Serafinowicz per il debutto sullo schermo, è
stavolta Sam Witwer a donare la propria in Solo. Witwer è
stato l’attore che ha preso il ruolo di Darth Maul dalla morte alla
nuova vita da Clone Wars in poi: i fan in cerca di risposte
non possono non vedere le serie animate.
La rotta di Kessel, Maelstrom e il
Maw sono ora parte del canone
Da quando Han Solo si è vantato
dei propri risultati al timone del Millennium Falcon nel primo
Star Wars, i Fan si sono chiesti cosa fosse la Rotta di
Kessel, e perché il record esistesse in termini di distanza, e
non tempo. L’universo esteso di Star Wars ha dato varie
risposte, stabilendo il fatto che il pianeta Kessel si trovasse
all’interno di un gigantesco vortice di pericoli cosmici, il più
grande dei quali era Maw (un gruppo di buchi nero così impossibile
da concepire che molti pensano sia stato inventato da esseri
antichi). Per questo, i piloti in fuga da Kessel dovevano per forza
scegliere non il percorso più breve per uscire dalla nebula, ma il
più sicuro. Avvicinandosi ai pericoli, e rischiando in modo mai
tentato da altri piloti, Han e il Falcon hanno dimezzato la
distanza necessaria per scappare. E tutto questo è stato reso parte
del canone ufficiale da Solo: A Star Wars Story. E le enormi
bestie con i tentacoli conosciuto come “summa-verminoth” sono
nuove, ma secondo la guida ufficiale il Kessel ufficiale si trova
ora nel cuore del vortice Akkadese, vicino al più grande di
tutti: Maw (che è ora è un demonico pozzo di gravità, ma fa
altrettanta paura).
Il gladiatore Droide Gronk
A volte, uno studio spende miliardi
di dollari per promuovere un nuovo franchise, sperando che gli eroi
e le eroine riescano a conquistare il pubblico e la sua
immaginazione. Hanno addirittura inventato un famoso duo di robot
comici: un droide protocollare snob e nevrotico era piccola unità
R2, che si diverte parecchio prenderlo in giro. Una volta, hanno
inventato anche il Droide Gonk, per caso. Conosciuto
ufficialmente come Droide Generatore GNK, il personaggio che
assomiglia ad un cestino della spazzatura con la gambe si è
aggiudicato fanfiction, adorazione, e ossessione. Più del previsto.
In Solo, i fan potranno apprezzare un cameo del personaggio:
questa volta, Gonk è diventato un vero e proprio gladiatore,
conosciuto come WG-22 (ma non conosciamo ancora il significato
delle iniziali).
Il cameo di Clint Howard
Ron Howard ha preso questa volta il
timone, e il fratello Clint ne sarà stato felice. Si è
già aggiudicato, infatti, parecchi cameo nei film del fratello, e
chiaramente Solo non è stato un’eccezione. Ron Howard ha
cominciato a mettere la pulce nell’orecchio dei fan sul cameo verso
la fine delle riprese, ma è stato all’uscita del film che i fan
hanno scoperto di cosa si trattasse. Clint è stato infatti scelto
per essere il direttore del derby di distruzione di droidi del
Lodge di Vandor. È una piccola parte, che sfrutta l’umorismo di
Clinto Howard, ma comunque un ruolo importante. Infatti, il tema
dell’indipendenza dei droidi diventa importante per la prima volta
in un film di Star Wars.
Qi’Ra è maestra di Teräs Kasi
Qi’ra non è solo più spietata di
quanto Han immaginasse, ma è anche pericolosa in combattimento.
Infatti, si vanta dell’essere particolarmente abile nell’arte
marziale chiamata Teräs Käsi, un nome che sarà familiare agli
appassionati di videogiochi di Star Wars. La tecnica di
combattimento è stat introdotta nel gioco per PlayStation del 1997
Star Wars: Masters of Teräs Käsi. Al tempo, lo stile di
combattimento era un mistero conosciuto solo da una donna e dai
suoi seguaci che intendevano distruggere i leader dell’Alleanza
Ribelle. Il materiale supplementare a L’ultimo Jedi ha poi
rivelato che l’arte marziale è quella utilizzata dalle guardie
rosse di Snoke. Ma è in Solo: A Star War Story che viene
nominato per la prima volta.
La connessione tra il Coassio e i
Ribelli
Il Coassio è l’espediente
principale del film: un prodotto dal valore talmente alto da valere
tutte le peripezie affrontate dal cast. Ma la tradizione legata
alla sostanza è legata ancora più direttamente a Star Wars:
Rebels. Come viene spiegato nella guida ufficiale di
Solo, l’unico motivo per cui la gente ha realizzato le
potenzialità del Coassio è dovuto alle stesse creature misteriose
che hanno reso possibile il finale di Rebels, ovvero delle
balene dell’iperspazio conosciuto come Purgill. Le gigantesche ed
enigmatiche bestie “nuotano” in branchi nell’universo, lanciandosi
alla velocità della luce grazie a mezzi organici. A quanto pare, i
balenieri dell’universo di Star Wars hanno scoperto il
Coassio negli organi e tessuti dei Purgill, e ritenuto la causa dei
loro viaggi. Il processo di creazione della sostanza avviene
all’interno degli animali, ma fu poi ricreato anche
all’esterno.
Un cameo di Anthony Daniels nei
panni di Sagwa il Wookie?
Nel trailer di Solo: A Star
Wars Story i fan hanno visto Chewbe abbracciare un altro
Wookiee, il che li ha fatti impazzire. Qualcuno sperava si
trattasse della moglie, ma no. Il Wookiee in questione dà un po’ di
continuità all’universo espanso, offrendo allo stesso tempo un
cameo a C-3PO. Sarà stato difficile seguire il dialogo tra i due
Wookiee, ma la guida ufficiale ha fornito dettagli a riguardo. Si
tratta di Sagwa, che non è solo un prigioniero assieme a Chewie, ma
anche un nativo di Rwookrrorr, la capitale di Kashyyk. Un ruolo
minore, ma per quello che sappiamo del cameo di Anthony Daniels nel
film, questa sarebbe l’opzione più calzante.
Il detonatore termico
Han Solo comincerà il più lontano
possibile dalla vita di palazzo della Principessa Leia, ma i
paralleli tra i due sono lì per i fan. Parliamo del confronto tra
Han e la Signora del Crimine Lady Proxima, che risiede con la
propria progenie sulla superficie di Corellia. È un bel
riferimento all’Episodio VI, dove Leila e Luke
ordiscono il piano per salvare Han dalle grinfie di Jabba.
All’inizio, non si capisce se sia Leila dietro il costume e la
maschera di “Boushh” che avanza davanti a Jabba per contrattare. Si
tratta di un’impresa riuscita grazie ad un detonatore termale. Nel
caso di Leila, per davvero.
Se la Disney e la Lucasfilm
aspettavano un pretesto per realizzare una commedia d’avventura,
Solo: A Star Wars Story
sembra l’occasione imperdibile che fa al caso loro.
Già il coinvolgimento di
Phil Lord e Chris Miller poteva essere sintomo di
questa intenzione, ma licenziare la coppia di registi non ha
impedito alla produzione di continuare a lavorare nel senso
previsto, con Ron Howard che si è allineato meglio
alle direttive dall’alto.
Durante la premiere della seconda
stagione di Atlanta, Donald
Glover, che nel film interpreterà il giovane Lando
Calrissian, ha confermato questa idea a ET:
“Penso sia molto divertente.
Tutti i film di Star Wars lo sono, ma penso che questo film, non
sappiamo cosa accadrà, non sappiamo che tutti moriranno? Sappiamo
qualcosa, ma non tutto, sappiamo dove arriveremo ma non sappiamo
come ci arriveremo, e credo che questo è il punto. Quindi è come se
fossimo autorizzati a divertirci di più rispetto agli altri film in
cui devi scendere a patti con ciò che accadrà. Credo che questo
sarà come un film estivo, divertente. Sono molto eccitato
all’idea.”
Il tono del film sembra quindi
essersi adeguato al personaggio di Han Solo.
Aspettiamo quindi il film per averne conferma.
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Mentre gli appassionati sono in
trepidante attesa di ricevere notizie in merito al rilascio del
primo trailer di Solo: A Star Wars
Story, dalla Cina arriva una notizia che potrebbe
far storcere il naso ai puristi del franchise. Sembrerebbe infatti
che, solo per il mercato asiatico, la pellicola potrebbe
abbandonare la nomenclatura “A Star Wars Story” ed
essere rinominata Ranger Solo, ciò a
causa del flop al botteghino de Gli Ultimi
Jedinel paese asiatico. A rivelarlo
tramite Twitter è stato l’esperto di
mercato cinese Gavin Feng.
La sinossi:
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Harrison Ford è e
rimarrà Han Solo, per tutti gli amanti della
saga di Star
Wars e il nuovo film che racconta le gesta del
personaggio da ragazzo, Solo: A Star Wars Story,
non tenterà certo di sostituire nella memoria di tutti l’attore, ma
di proporre una storia nuova, a giudicare dal primo trailer
divertente e dinamica.
Proprio questo ha dichiarato il
regista del film, Ron Howard, salito in corsa a
sostituzione dei licenziati Phil
Lord e Christopher
Miller: “È sempre stato chiaro dall’inizio,
persino da prima che entrassi nel progetto, che non si sarebbe
trattato di imitare Harrison. Nessuno lo voleva. Parte del
personaggio di Han solo è una vibrazione, un certo intuito, un
linguaggio del corpo specifico.”
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Come probabilmente noto ai fan della
saga di Guerre Stellari, la rotta di Kessel è un
passaggio stradale usato da contrabbandieri e capitani di astronavi
mercantili per portare il ricavato delle miniere di spezie da
Kessel sotto gli ordini del sindacato di Pyke. Negli anni anche
Han Solo, comandante del
Millenium Falcon, ha attraversato questa via “in meno di 12
parsec” battendo ogni record e vantandosi con i suoi
colleghi.
Ora questa famosa rotta potrebbe
tornare a far parlare di sé proprio nello spin-off dedicato al
giovane Han Solo: A Star
Wars Story, in uscita il prossimo maggio nelle sale.
Perché? Se osserviamo bene le immagini del teaser trailer
rilasciato durante la notte del Superbowl, vediamo i personaggi
(tra cui Han, Lando e Qi’Ra) nella cabina di pilotaggio del
Millenium Falcon.
Dal momento
che la nave è inseguita da alcuni caccia stellari, nella fuga Han
Solo dà sfoggio a tutte le sue abilità di pilota per evitare una
serie di giganteschi tentacoli che sembrano appartenere a degli
alieni. Non sarà questa una prima occhiata alla famigerata rotta di
Kessel percorsa in meno di 12 parsec?
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è previsto per il 25 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Diretta dal regista premio Oscar
Ron Howard, la nuova avventura
LucasfilmSolo: A Star Wars Story
trasporta il pubblico in un’incredibile avventura al fianco di Han
Solo (Alden Ehrenreich), il furfante più amato della galassia. Il
viaggio, ricco di azione, racconta il primo incontro di Han con il
suo futuro amico e copilota Chewbecca (Joonas Suotamo) e il
famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian (Donald Glover),
nonché il suo passato avventuroso con la ladra Qi’ra (Emilia
Clarke) e il criminale professionista Beckett (Woody
Harrelson). Il 26
settembre il Millennium
Falcon proporrà dunque le sue avventure
in Blu-ray 4K Ultra HD, Blu-ray 3D Steelbook, Blu-Ray
e DVD, disponibili nei migliori negozi, e non mancherà di
fare rotta anche verso il mondo digitale in formato
HD.
I contenuti speciali nelle versioni
in alta definizione di Solo: A Star Wars
Story sono arricchiti dalle avvincenti
conversazioni fra le star del film e gli sceneggiatori Jonathan
Kasdan & Lawrence Kasdan (scrittori de L’Impero colpisce
ancora e Il ritorno dello Jedi), dalle
rivelazioni sull’amicizia fra Ciube e Han, dai particolari della
versione originale del Millennium Falcon e della
prima volta di Han al comando della celebre nave, dai set dei nuovi
mondi del film e dalle sequenze ricche di adrenalina nonché da otto
scene inedite eliminate o estese.
CONTENUTI SPECIALI NEI FORMATI IN ALTA DEFINIZIONE
BLU-RAY:
Solo: Tavola rotonda con regista
e cast
Il regista Ron Howard e le star del film partecipano a
un’interessante conversazione sulla lavorazione del film.
Squadra Ciube
Questo sguardo dietro le quinte mostra il procedimento con cui lo
Wookiee prende vita.
Kasdan sui
Kasdan
Il leggendario sceneggiatore di Star Wars Lawrence Kasdan
e suo figlio Jonathan raccontano come hanno scritto a quattro mani
la sceneggiatura del film.
Ricreare il Millennium
Falcon
Ripercorre la storia della nave più famosa della galassia,
inizialmente vanto e gioia di Lando e successivamente bolide
interstellare con “modifiche speciali”, guidato da Han Solo.
Fuga da
Corellia
Dietro le quinte dell’adrenalinico inseguimento per le strade del
pianeta Corellia.
La rapina al
treno
Per esplorare le difficoltà e l’entusiasmo che hanno caratterizzato
la creazione di questa sequenza mozzafiato che si svolge in
un luogo remoto ed è ricca di effetti spettacolari.
Diventare un droide:
L3-37
Il pubblico incontra il droide più recente nonché la bravissima
attrice che gli dà vita.
Canaglie, droidi, creature
e carte: benvenuti a Fort Ypso
I fan possono entrare nel sordido bar dove stranieri e giocatori
d’azzardo rischiano tutto giocando a Sabacc.
Nel maelstrom: la rotta di
Kessel
Han e Ciube assumono il comando del Millennium Falcon per
rivivere questo leggendario momento della storia di Star
Wars.
Scene
Eliminate
Il covo di Proxima
Inseguimento a Corellia
Han Solo: Cadetto Imperiale
La battaglia di Mimban: Scena
Estesa
Han contro Ciube: Scena
Estesa
Battaglia a palle di neve
Conosciamo Dryden: Scena
Estesa
L’inganno del coassio
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan &
Lawrence Kasdan, Solo: A Star Wars Story è
prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I
produttori esecutivi sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil
Lord e Christopher Miller.
Da domani arriva in sala
Solo: A Star Wars Story, il
film dedicato alle avventure del giovane Han Solo,
interpretato da Alden Ehrenreich. La prima
volta che abbiamo visto il personaggio, era interpretato da
Harrison Ford, e da subito lo abbiamo visto
coinvolto in faccende non proprio legali, basti pensare al suo
incontro con Greedo.
Negli anni, George Lucas ha tentato
di riabilitarne il nome, modificando proprio quella scena e facendo
in modo che lo sparo di blaster di Han fosse solo il seguito a un
attacco di Greedo. Quello che però i veri fan sanno è che “Han ha
sparato per primo”, cosa che caratterizza il personaggio come una
figura furba e avvezza alla sopravvivenza.
Il film che vedremo da domani,
diretto da Ron Howard, racconterà proprio in che modo Han è
diventato quello di Guerre Stellari: diffidente, schivo e una vera
canaglia.
Durante un’intervista
con UproxxLawrence e
Jonathan Kasdan hanno confermato che Solo: A
Star Wars Story conterrà un momento, diverso ovviamente da quello
visto in Guerre Stellari, che ci mostrerà precisamente che Han è il
tipo di ragazzo che “spara per primo”.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Solo: A Star Wars
Story, recensione del film
di Ron Howard
Solo una notte è il
secondo cortometraggio di Claudia Zella, scritto e
diretto dalla regista classe 1988 diplomatasi presso il Centro di
Formazione Cinematografico Nazionale di Roma con il cortometraggio
Luci Bianche.
Realizzato grazie ai fondi di due
bandi, il Nuovo IMAIE e il SIAE S’Illumina, il cortometraggio si
cala in una quotidianità che non si è mai (per ora) verificata ma
che mostra uno scenario realistico e spaventoso.
Siamo a Roma, è sera e Alice cammina
per strada, estranea al mondo che la circonda, con la musica a
tutto volume negli auricolari. Solo di fronte al portone di casa si
rende conto della gente che corre e grida per strada. Vede un
ragazzo ferito e gli chiede spiegazioni: c’è stato un attacco
terroristico in città, come quelli di Parigi, di Londra, di New
York, proprio a Roma, dove pensavamo che non sarebbe mai accaduto
nulla. Il ragazzo si chiama Marco, è fuggito dalla zona degli
attentati, Alice, spaventata, lo fa salire a casa sua, per tenerlo
al sicuro, confortarlo, ma anche per cercare lei stessa
conforto.
Quello che Alice non sa è che Marco
nasconde un segreto. Lo seguiamo nel bagno dell’appartamento della
ragazza, dove si spoglia e scopriamo sotto alla sua giacca degli
esplosivi: era tra gli attentatori, ma non sapremo mai se il suo
ordigno kamikaze non sia esploso per scelta o per fatalità.
Con questa forte consapevolezza,
osserviamo i due trascorrere la notte insieme, parlare,
confessarsi, avvicinarsi in maniera inaspettata, fino alle prime
luci dell’alba, quando Alice, sveglia e intenta a preparare la
colazione, scopre dalla tv la verità: un identikit diffuso dal tg
indica che Marco, il suo ospite, è il terzo attentatore scampato al
massacro.
Il corto si distingue subito per
l’assunto di base, un attentato terroristico nel cuore della
cristianità, lì dove le popolazioni dell’occidente si sentono
intoccabili. Anche l’incontro fortuito e la dinamica trai due
ragazzi testimonia una consonanza di alterità, dove due ragazzi,
coetanei, si confrontano partendo da due mondi di cui sappiamo poco
me che sembrano completamente diversi. Nonostante questo trai due
si apre una breccia e cominciano a legarsi l’uno a l’altra.
L’idea, dunque, è interessante,
peccato però per lo svelamento iniziale della vera identità di
Marco. Tenendo nascosta la nozione allo spettatore, così come ad
Alice, più a lungo, si sarebbe riuscito a mantenere l’interesse più
alto, costruendo meglio la tensione.
L’importanza di temi e la volontà di
raccontare la contemporaneità con un occhio originale sono evidenti
e sicuramente il tempo e l’esperienza forniranno Zella del
strumenti adeguati a raccontare al meglio le sue storie.
Nicolas Cage resta tra gli attori più amati nel
panorama hollywoodiano, ma è innegabile come stia vivendo un
periodo di declino. Ora l’ex Golden Globe ritenta in Solo
per vendetta, diretto dal danese Roger
Donaldson (“La rapina perfetta”, “Thirteen Days”).
Protagonista è William Gerard, un professore di lettere che cerca,
senza successo, di trasmettere la propria etica attraverso
l’insegnamento di Shakepeare e altri famosi poeti. Il nostro però
si troverà ben presto a cedere alla violenza per vendicare lo
stupro di sua moglie Laura (Jurnary
Jones).
L’incipit di Solo per
Vendetta è sicuramente molto efficace, sopratutto a
livello scenografico: dagli ambienti eleganti e accademici si vira
repentinamente ai quartieri malfamati di una New Orleans devastata
dall’uragano Katrina. Un plauso va fatto alla gestione della
fotografia, che mette in risalto in ogni dettaglio il degrado di
una città in fase di ricostruzione. Tale ambiente costituisce uno
specchio perfetto per lo stato d’animo di Will, che dopo la
violenza subita dalla moglie rivede le sue convinzioni sulla
violenza. Nelle prime battute la narrazione incalza, grazie
all’ambiguo Simon, interpretato in una buona prova da Guy Pearce.
Sfortunatamente il promettente
inizio di Solo per Vendetta si rivela ben
presto un fuoco fatuo: lo script si dilata in maniera piatta ,
senza guizzi né avvenimenti che diano un’energica scossa alla
situazione, e le poche scene d’azione non sono sufficienti a
sollevare una trama soporifera. Illuso dalle premesse, lo
spettatore aspetta il colpo di scena che non arriva mai, e tra le
estenuanti indagini di William e gli inutili flashback sul suo
passato, i restanti minuti del film rappresentano una vera tortura
per chi guarda. Complice di tutto ciò anche una cattiva scrittura
del personaggio principale, stereotipato e privo di profondità, ma
sopratutto di un cattivo, Simon, inizialmente avvincente ma il cui
carattere sfocia in ideologie lapalissiane.
Vedendo Solo per
Vendetta si ha la netta sensazione, in questo come negli
ultimi casi, di trovarsi di fronte a un lavoro a cui Cage ha preso
parte per necessità e non per vocazione. Insomma caro Nicolas, ma
quando torni?
Quello del revenge movie è
da sempre un filone di film particolarmente popolari e acclamati,
dove l’eroe intraprende una spedizione punitiva nei confronti di
quanti hanno ucciso o rapito dei suoi cari. Negli anni sono diversi
i titoli che hanno riconfermato la fortuna di questo genere, da
Io vi troverò a Io sono vendetta.
Particolarmente interessante su questo tema è però il
thriller Solo per vendetta, diretto nel 2011
dal regista Roger Donaldson.
In quest’opera, infatti, la vendetta
viene portata a livelli su scala molto più ampia del singolo
individuo, con gruppi di persone pronte a farsi giustizia da sole
nel momento in cui le autorità non la garantiscono. Una vicenda
apparentemente già sentita ma con alcune precise particolarità, che
hanno portato la sceneggiatura scritta da Robert
Tannen ad essere inserita nella Blacklist del 2009, una
lista delle sceneggiature non realizzate più apprezzate
dell’anno.
Si tratta dunque di un teso thriller
ideale per gli appassionati del genere, recuperabile ora grazie al
suo passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Solo per
vendetta. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è Will
Gerard, un professore di letteratura sposato con
Laura. La loro vita felice cambia radicalmente
quando un giorno la moglie viene stuprata e picchiata. L’uomo è
distrutto e si sente frustrato perché non ha saputo proteggere la
sua compagna, né può fare nulla ora per lenire la sua sofferenza. I
due si recano in ospedale e uno sconosciuto distinto e ben vestito,
Simon, dice a Will che sa chi è stato a violentare
la donna e che potrebbe farlo uccidere a patto che lui faccia dei
lavoretti in cambio.
Il criminale di cui parlano era già
stato in prigione per reati simili ed era da poco uscito sulla
parola. Completamente stordito dall’accaduto, il professore accetta
senza pensare troppo alle conseguenze che questa decisione porterà
nella sua vita. Quello che Will ignora è che dietro Simon c’è una
vera e propria organizzazione che ha i suoi metodi per farsi
giustizia da soli ed eliminare una volta per tutte la corruzione.
Comincia così un incubo che sembra davvero senza fine.
Ad interpretare il
protagonista, Will Gerard, vi è l’attore Nicolas Cage, mentre sua moglie Laura è
interpretata dall’attrice January Jones, celebre per il ruolo di Betty
Draper in Mad Men. Recitano poi nel film Guy Pearce nel ruolo del misterioso Simon,
mentre Jason Davis interpreta il ruolo di Alan
Marsh, giornalista sulle cui tracce si mette Will. Completano il
cast Harold Perrineau nel ruolo di Jimmy,
Xander Berkeley in quello del tenente Durgan e
IronE Singleton in quello dello scagnozzo di
Simon, Scar. Mike Pniewski interpreta invece
il giornalista Gibbs.
Nel momento in cui Will acconsente a
quanto proposto da Simon, Hodge – questo il nome del criminale –
viene ucciso e una foto del suo corpo, insieme a una collana che ha
preso da Laura durante lo stupro, viene inviata a Will come prova.
La frase in codice dell’organizzazione è: “Salta il
coniglio affamato“. Il significato è riconducibile alle
iniziali delle parole in inglese, che sono anche le iniziali degli
obiettivi che essa si prefigge: “eliminare la corruzione
applicando la propria legge, a margine dalla cecità della
giustizia“.
Le parole sono: Affamato:
hungry => humanity: umanità; Coniglio: rabbit
=> reason: ragione; Salta: jumps => justice:
giustizia. In seguito, Will scopre che il vero nome di
Simon è Eugene Cook e che il suo amico Jimmy si è unito
all’organizzazione anni fa, dopo che suo fratello era stato
assassinato e la polizia non era riuscita a trovare l’assassino.
Quando però Simon e i suoi minacciano di uccidere Will e sua moglie
in quanto ormai sanno troppo sull’organizzazione, Jimmy si oppone
affermando che il loro scopo non è uccidere persone innocenti.
Per tutta risposta, Simon lo uccide
ma viene poi a sua volta eliminato da Laura, liberatasi nel
frattempo. A quel punto arriva Durgan, chiedendo chi ha ucciso
Cook. Will risponde che è stato lui, ma Durgan dice che per come la
vede lui, si sono uccisi a vicenda e non c’era nessun altro
presente. Will decide poi di dare seguito al lavoro di
smascheramento dell’organizzazione consegnando il cd-rom a Gibbs,
un giornalista che Will ha incontrato. Ringraziandolo, Gibbs dice:
“Salta il coniglio affamato, eh?” indicando ad un Will
sorpreso che anche Gibbs potrebbe far parte
dell’organizzazione.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Solo
per vendetta grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 20
settembre alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Donna e madre, donna o
madre, i due ruoli faticano a convivere nella protagonista
dell’intenso – e non banale – film scritto e diretto da Maxime
Rappazm, Solo per una notte. Un film che Wanted porta
nei cinema italiani dal 12 dicembre, dopo un interessante percorso
internazionale, e che racconta quella che lo stesso regista
descrive come “la storia dell’emancipazione di una madre devota, di
un’amante esigente, di una donna ispirata dall’amore, una donna che
ci permette di entrare nel suo mondo per la durata di
un’estate”.
Nel ruolo della
protagonista, Jeanne Balibar, già vincitrice del César per
la miglior attrice nel 2018 (per Barbara di Mathieu Amalric)
e della ‘Concha de Plata’ di San Sebastián nel 1998 (per il Fin
août, début septembre di Olivier Assayas), negli ultimi anni
apparsa nei film di Ladj Ly (Les
Misérables), Apichatpong Weerasethakul (Memoria) e
Xavier Giannoli (il Illusioni perdute del 2021) e qui fondamentale nel
tenere a battesimo il primo lungometraggio del regista svizzero.
Che nel 2018 aveva diretto il cortometraggio Tendresse (un
tutto in una notte in una sauna omosessuale) con alcuni degli
attori coinvolti in questo suo debutto – Pierre-Antoine Dubey,
Adrien Savigny e Philippe Schuler – già candidato al Premio del
cinema svizzero per il miglior film del 2024 (ma sconfitto dal
Blackbird Blackbird Blackberry della georgiana Elene
Naveriani di Wet Sand).
Claudine (Jeanne Balibar)
è la madre single di Baptiste, un ragazzo disabile (Dubey) con il
quale vive nella stessa casa che utilizza per la sua piccola
sartoria. Una vita comune, in un piccolo centro, che si ripete
sempre uguale a se stessa, giorno dopo giorno, a parte il martedì.
Ogni settimana, infatti, nello stesso giorno, la donna prende un
treno locale per raggiungere l’hotel nei pressi della vicina diga
della Grande Dixence, nel cantone Vallese, dove – con l’aiuto del
giovane receptionist Nathan (Savigny) – sceglie ogni volta un uomo
solo, prossimo a lasciare la struttura e il paese, al quale
proporre una notte di sesso senza implicazioni. Dopo un italiano
(Gianfranco Poddighe), un inglese (Alex Freeman), uno svizzero
(Schuler), conosce il tedesco Michael (Thomas Sarbacher), ingegnere
idrico con il quale la conoscenza finisce per approfondirsi, e
mettere a rischio l’equilibrio faticosamente costruito da Claudine,
che inizia a pensare a sé, la propria libertà e al futuro.
Un trenino chiamato
Desiderio
Quanto la liberazione
sessuale sia ancora una tappa di una diversa e più profonda
riappropriazione di sé e dei propri spazi, soprattutto per una
donna, ma non solo, è un interessante quesito che la premessa del
film suggerisce. Non l’unico e non il principale, tutto sommato, ma
certo quello con il quale, sin dalle prime immagini, ci troviamo ad
avere a che fare e – attraverso il quale – a cercare di decifrare,
o almeno conoscere (superficialmente), la matura protagonista. Una
prostituta? Una libertina? Un’anima dolente in fuga dal proprio
inferno? Una persona come tante, divisa tra priorità e umano
egoismo? Quale che che sia il motore che spinge Claudine a prendere
il treno ogni martedì per godere – in ogni senso – del proprio
tempo, il primo impatto con la vicenda è sicuramente condizionato
da questo interrogativo, che conquista da subito lo spettatore,
intrigandolo.
Non da un punto di vista
sessuale, meglio specificarlo, che i corpi nudi e la tensione
fisica sembrano esser volutamente deprivati di ogni carica
seduttiva, quasi a far emergere la transitorietà di una
soddisfazione mai effettivamente raggiunta, considerato anche il
trasporto con cui vediamo Claudine partecipare agli incontri con i
suoi partner occasionali e il ‘fine’ che rivelano, quello di
consolare forse più il figlio che la madre. Una dedizione assoluta,
insomma, una rinuncia totale a sé e i propri bisogni e desideri,
che nessuno – o quasi – potrebbe sostenere a lungo senza porsi
domande, senza avere REALI tentazioni.
Comprensibile quindi
scoprire un lato dissonante nella donna autocondannatasi alla
solitudine in uno splendido esilio montano, una sua diversa
umanità, con il quale empatizzare, senza fermarsi al giudizio più
scontato, e magari andando contro quello che è giusto. Andando
anche oltre un istinto materno che a tratti lascia spazio a un
malcelato senso di colpa, o del dovere, e finisce per trascurare
proprio l’oggetto di tanto amore, limitandosi a una immagine del
diverso (per handicap, in questo caso) anacronistica e infantile,
che per fortuna ha vita breve.
Temi e possibilità
intriganti, come si diceva, e trattate in maniera stimolante e non
banale, sulla carta. Perché è poi nella resa sullo schermo che il
film – pur restando una opera prima più che degna e interessante –
zoppica, non riuscendo sempre a trovare il giusto tono o la giusta
forma espressiva per dubbi ed emozioni tanto complesse. Facendo
risaltare, in tanta rarefazione, i momenti più impostati e meno
autentici, effetto anche di una interpretazione sì intensa ed
elegante, sì contrastata e quasi misteriosa, ma piuttosto manierata
e artificiosa.
Il mondo di Solo
Leveling, nato dalla penna di Chugong e
DUBU e poi trasposto su piccolo schermo nella
prima stagione dell’omonimo anime, sta per prendere vita al cinema.
Grazie alla sinergia tra Crunchyroll, Sony
Pictures Italia e Eagle Pictures,
l’atteso lungometraggio animato intitolato Solo Leveling:
ReAwakening arriverà infatti nelle sale italiane per un
evento speciale di tre giorni, dal 2 al 4 dicembre.
La pellicola, diretta da
Shunsuke Nakashige (Sword Art
Online), rappresenta un momento cruciale per i fan della
serie: un’occasione unica per rivivere le avventure di Sung
Jin-woo, il cacciatore più debole diventato il più forte, e
immergersi nuovamente nell’affascinante universo dei dungeon e
delle creature sovrannaturali.
Prodotto da due dei più importanti
studi di animazione giapponesi, A-1 Pictures e
Production I.G, Solo Leveling:
ReAwakening offrirà un riassunto dettagliato della prima
stagione, permettendo a tutti i fan di rinfrescarsi la memoria e di
prepararsi all’esaltante anteprima dei primi due episodi della
seconda stagione. E, pur vantando una speciale colonna sonora,
composta dal talentuoso Hiroyuki Sawano (Attack on
Titan) e dal gruppo K-Pop Tomorrow X
Together, ha il difficile compito di rendere giustizia
alla dinamica e spettacolare narrazione del manhwa originale.
La trama di Solo Leveling: ReAwakening
Dieci anni fa il mondo è cambiato
per sempre. All’improvviso, infatti, il pianeta ha conosciuto
l’apertura dei “Gate”, portali verso dimensioni oscure abitate da
mostri di ogni sorta. Alcuni componenti del genere umano hanno però
risvegliato sopite capacità di combattimento con le quali poter
affrontare la nuova minaccia. Sono denominati cacciatori, gli
Hunters, e si dividono in diverse classi di forza che vanno dalla
“S”, la più potente, alla “E”. Di quest’ultima, quella riservata
agli hunters di minor valore, fa parte anche Sung Jin-woo,
protagonista del racconto, considerato da tutti l’arma più debole
del mondo.
Il destino, tuttavia, sembra avere
in serbo per Jin-woo un percorso ben diverso. E Solo
Leveling – ReAwakening racconta proprio la straordinaria
ascesa del protagonista, dalla sua umile condizione di cacciatore
di rango E fino a quello di leggenda. Entrato in un dungeon
mortale, una missione rivelatasi ben più pericolosa del previsto,
il giovane ragazzo ha infatti scoperto un sistema di livellamento
unico, destinato a cambiarlo per sempre. E ora, dotato di una nuova
consapevolezza e fiducia nei propri mezzi, Jin-woo è ansioso di
affrontare nuove sfide e pericoli per divenire l’hunter più potente
del mondo. In un’adrenalinica avventura action, che lo condurrà ben
oltre i limiti imposti dalla sua classe.
Solo Leveling: ReAwakening: tra struttura e semantica
Solo Leveling:
ReAwakening è senza dubbio un lungometraggio bizzarro. Se
infatti la sua struttura narrativa, almeno da un punto di vista
prettamente contenutistico, ricalca quella di un certo numero di
anime – e fa leva sulla classica storia d’evoluzione di un outsider
che, mescolata a pratiche tipiche del gaming e grazie a
un’animazione di alto livello, regalano due ore di coinvolgente e
crudo intrattenimento – è però necessario spendere almeno qualche
parola per provare a carpire quella che è la natura semantica di
questo prodotto. Di un film che, come accennavamo a inizio
articolo, si compone di due differenti sezioni a cavallo tra
piccolo e grande schermo.
Solo Leveling:
ReAwakening propone infatti un montaggio dei momenti
fondanti della prima stagione dell’anime, uscita a partire dal
gennaio di quest’anno, unito a un piccolo assaggio della seconda,
di cui ci vengono mostrate integralmente le prime due puntate. E,
pur non trattandosi di un caso isolato all’interno del proprio
universo di riferimento – visto e considerato il precedente dello
scorso febbraio targato Demon Slayer –
è pressoché innegabile che la scelta di questo formato di
distribuzione sia da considerarsi quantomeno curiosa. Specie di
fronte di un panorama audiovisivo che, pur avendoci ormai abituato
alla dimensione intermediale dei suoi articoli, è però sempre stato
dominato da lungometraggi chiamati più che altro a portare avanti o
concludere l’arco narrativo della propria controparte seriale (si
pensi a Downton Abbey).
O, in alternativa, a raccontare storie o frangenti che, godendo del
ruolo di spin off, potessero ampliare la nostra conoscenza
orizzontale del franchise di turno.
Solo Leveling: ReAwakening: porte aperte sul futuro
Ecco perché il progetto Solo
Leveling: ReAwakening (precedenti ed eredi inclusi) impone
una serie di domande. Soprattutto in considerazione di un modello
di fruizione cine-televisiva che di giorno in giorno continua ad
evolversi.
Quali porte, quali gate potrà
infatti aprire un’idea di prodotto basata sul concetto di
riassuntone/highlights tipico di Youtube, sul
“previously on” della serialità anni 2000 e sulla modalità della
“sneak peek” figlia, almeno in parte, delle famigerate post credit
marvelliane? E quali risposte potrà suggerire, in ottica futura, a
case di produzione (Disney su tutte) già da tempo
instradate lungo il viale della costante infiltrazione? Ma
soprattutto, quali parole potremo utilizzare per descrivere un
prodotto che, come Solo Leveling: ReAwakening
disperde le proprie anime seriale e cinematografica per assestarsi
come esperienza posta all’incrocio tra nostalgia del passato e
voglia di futuro? Dovremo forse inventarci nuove parole?
Una cosa è certa: freebooting e
rimontaggi sono esperienze già superate. Non resta che attendere la
naturale evoluzione di un sistema autonomo ormai inarrestabile.
Solo Leveling
-ReAwakening- è un evento speciale di tre giorni al
cinema che presenta, in un’ unica esperienza, il riassunto della
prima stagione e i primi due episodi della seconda stagione
dell’anime in anteprima.
Solo Leveling è la web
novel coreana più celebre al mondo, scritta da Chugong, e racconta
la storia di un mondo in cui i “cacciatori”, guerrieri umani dotati
di abilità soprannaturali, devono combattere dei mostri per
proteggere l’umanità dall’annientamento. Il protagonista, Sung
Jinwoo, è un cacciatore molto debole che dopo essere sopravvissuto
miracolosamente a un difficilissimo doppio dungeon viene scelto da
un misterioso programma chiamato “System” che gli dà l’abilità
esclusiva di far salira la sua forza di livello. Sung Jinwoo dovrà
scoprire i segreti che si celano dietro i suoi nuovi poteri e del
dungeon che li ha generati.
Solo Leveling
-ReAwakening- è animato da A-1 Pictures (Sword
Art Online), con la motion graphic di Production I.G
(Attack on Titan, PSYCHO-PASS). La serie è diretta da
Shunsuke Nakashige (Sword Art Online), le musiche sono di
Hiroyuki Sawano (Attackon Titan) e del gruppo
K-Pop “Tomorrow X Togheter”, il design dei personaggi è a cura di
Tomoko Sudo (Star
Wars: Visions) e il design dei mostri di Hirotaka Tokuda
(Dragon Ball Z: Battle of Gods). La prima stagione di
Solo Leveling -ReAwakening- ha debuttato a livello globale
su Crunchyroll il 6 gennaio 2024, mentre la seconda è prevista per
gennaio 2025.
Crunchyroll e Sony Pictures
porteranno Solo Leveling -ReAwakening- al cinema il 2, 3 e
4 dicembre distribuito da Eagle Pictures.
In un mondo dove gli esseri umani
sono chiamati Zombie e in un’ambientazione quasi apocalittica (una
Detroit che pare esser stata colpita da una guerra) fa il suo
ritorno Jim Jarmush, regalandoci Solo gli
amanti sopravvivono, un film più originale e poetico nella
storia dei non-morti succhia sangue.
In Solo gli amanti
sopravvivono Adam ed Eve sono due vampiri sopravvissuti
nei secoli che hanno avuto diversi contatti con gli umani (da loro
chiamati zombie, probabilmente per l‘assenza di cervello) in tutta
la loro storia. Lui è un musicista che non vuole farsi pubblicità e
odia essere a contatto con la gente, lei è una donna elegante e
garbata che cerca di mantenersi al passo con i tempi. Ma ora si
trovano a dover lottare per la sopravvivenza, mantenendo il segreto
sulla loro vera natura, in un mondo allo sbaraglio che mal
sopportano. Tra mille difficoltà (tra cui la comparsa di Ava, la
sorella ribelle di Eve) e musica underground, l’unica cosa che li
terrà vivi e uniti sarà l’amore reciproco.
La sceneggiatura, scritta dallo
stesso regista, è pervasa da una costante vena ironica (le battute
su Los Angeles e sui vari dottori cinematografici sono da cult
istantaneo) che impreziosisce una narrazione fluida e dal buon
ritmo in cui i temi della decadenza dei nostri tempi, l’esistenza e
il rapporto con gli altri sono da inserirsi nell’anti-paradiso
terrestre di cui fanno parte Adam e Eve (notare come ogni
personaggio del film non abbia un nome scelto a caso). L’amalgama
tra regia e suoni è completa con la sinuosa macchina da presa del
regista che si muove a ritmo della colonna sonora curata da
Jozef Van Wissem (che con Jarmush ha composto
l’interessante album The Mistery of Heaven) e il montaggio
a coronare questa unione estetico-musicale quasi perfetta.
La classica ciliegina sulla torta è
data dal cast stellare e straordinario in cui primeggia
un’elegantissima e magnetica Tilda Swinton, seguita da Mia
Wasikowska che si conferma in continua crescita, da un
ottimo Tom Hiddleston bravissimo nel crearsi un’aura
di divismo da classica rockstar e da un sempre bravo John
Hurt. Non ci sarà da meravigliarsi quindi se Solo
gli amanti sopravvivono diventerà un istant cult perché la
genialità con cui parla della decadenza(culturale e umana) che la
nostra era sta affrontando, attraverso un gusto estetico fuori dal
comune e una sceneggiatura brillante sono caratteristiche uniche
che meritano di essere premiate, così come il ritorno di un regista
fondamentale per il cinema indie a stelle e strisce.