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Solo per Vendetta: recensione del film con Nicolas Cage

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Solo per Vendetta: recensione del film con Nicolas Cage

Nicolas Cage resta tra gli attori più amati nel panorama hollywoodiano, ma è innegabile come stia vivendo un periodo di declino. Ora l’ex Golden Globe ritenta in Solo per vendetta, diretto dal danese Roger Donaldson (“La rapina perfetta”, “Thirteen Days”). Protagonista è William Gerard, un professore di lettere che cerca, senza successo, di trasmettere la propria etica attraverso l’insegnamento di Shakepeare e altri famosi poeti. Il nostro però si troverà ben presto a cedere alla violenza per vendicare lo stupro di sua moglie Laura (Jurnary Jones).

L’incipit di Solo per Vendetta è sicuramente molto efficace, sopratutto a livello scenografico: dagli ambienti eleganti e accademici si vira repentinamente ai quartieri malfamati di una New Orleans devastata dall’uragano Katrina. Un plauso va fatto alla gestione della fotografia, che mette in risalto in ogni dettaglio il degrado di una città in fase di ricostruzione. Tale ambiente costituisce uno specchio perfetto per lo stato d’animo di Will, che dopo la violenza subita dalla moglie rivede le sue convinzioni sulla violenza. Nelle prime battute la narrazione incalza, grazie all’ambiguo Simon, interpretato in una buona prova da Guy Pearce.

Sfortunatamente il promettente inizio di Solo per Vendetta si rivela ben presto un fuoco fatuo: lo script si dilata in maniera piatta , senza guizzi né avvenimenti che diano un’energica scossa alla situazione, e le poche scene d’azione non sono sufficienti a sollevare una trama soporifera. Illuso dalle premesse, lo spettatore aspetta il colpo di scena che non arriva mai, e tra le estenuanti indagini di William e gli inutili flashback sul suo passato, i restanti minuti del film rappresentano una vera tortura per chi guarda. Complice di tutto ciò anche una cattiva scrittura del personaggio principale, stereotipato e privo di profondità, ma sopratutto di un cattivo, Simon, inizialmente avvincente ma il cui carattere sfocia in ideologie lapalissiane.

Vedendo Solo per Vendetta si ha la netta sensazione, in questo come negli ultimi casi, di trovarsi di fronte a un lavoro a cui Cage ha preso parte per necessità e non per vocazione. Insomma caro Nicolas, ma quando torni?

Solo per vendetta: la spiegazione del finale del film

Solo per vendetta: la spiegazione del finale del film
Guy Pearce e Nicolas Cage in Solo per vendetta
Nicolas Cage e Guy Pearce in Solo per vendetta. © 2011 – Momentum Pictures

La trama e il cast di Solo per vendetta

Protagonista del film è Will Gerard, un professore di letteratura sposato con Laura. La loro vita felice cambia radicalmente quando un giorno la moglie viene stuprata e picchiata. L’uomo è distrutto e si sente frustrato perché non ha saputo proteggere la sua compagna, né può fare nulla ora per lenire la sua sofferenza. I due si recano in ospedale e uno sconosciuto distinto e ben vestito, Simon, dice a Will che sa chi è stato a violentare la donna e che potrebbe farlo uccidere a patto che lui faccia dei lavoretti in cambio.

Il criminale di cui parlano era già stato in prigione per reati simili ed era da poco uscito sulla parola. Completamente stordito dall’accaduto, il professore accetta senza pensare troppo alle conseguenze che questa decisione porterà nella sua vita. Quello che Will ignora è che dietro Simon c’è una vera e propria organizzazione che ha i suoi metodi per farsi giustizia da soli ed eliminare una volta per tutte la corruzione. Comincia così un incubo che sembra davvero senza fine.

Ad interpretare il protagonista, Will Gerard, vi è l’attore Nicolas Cage, mentre sua moglie Laura è interpretata dall’attrice January Jones, celebre per il ruolo di Betty Draper in Mad Men. Recitano poi nel film Guy Pearce nel ruolo del misterioso Simon, mentre Jason Davis interpreta il ruolo di Alan Marsh, giornalista sulle cui tracce si mette Will. Completano il cast Harold Perrineau nel ruolo di Jimmy, Xander Berkeley in quello del tenente Durgan e IronE Singleton in quello dello scagnozzo di Simon, Scar. Mike Pniewski interpreta invece il giornalista Gibbs.

Guy Pearce in Solo per vendetta
Guy Pearce in Solo per vendetta. © 2011 – Momentum Pictures

La spiegazione del finale

Nel momento in cui Will acconsente a quanto proposto da Simon, Hodge – questo il nome del criminale – viene ucciso e una foto del suo corpo, insieme a una collana che ha preso da Laura durante lo stupro, viene inviata a Will come prova. La frase in codice dell’organizzazione è: “Salta il coniglio affamato“. Il significato è riconducibile alle iniziali delle parole in inglese, che sono anche le iniziali degli obiettivi che essa si prefigge: “eliminare la corruzione applicando la propria legge, a margine dalla cecità della giustizia“.

Le parole sono: Affamato: hungry => humanity: umanità; Coniglio: rabbit => reason: ragione; Salta: jumps => justice: giustizia. In seguito, Will scopre che il vero nome di Simon è Eugene Cook e che il suo amico Jimmy si è unito all’organizzazione anni fa, dopo che suo fratello era stato assassinato e la polizia non era riuscita a trovare l’assassino. Quando però Simon e i suoi minacciano di uccidere Will e sua moglie in quanto ormai sanno troppo sull’organizzazione, Jimmy si oppone affermando che il loro scopo non è uccidere persone innocenti.

Per tutta risposta, Simon lo uccide ma viene poi a sua volta eliminato da Laura, liberatasi nel frattempo. A quel punto arriva Durgan, chiedendo chi ha ucciso Cook. Will risponde che è stato lui, ma Durgan dice che per come la vede lui, si sono uccisi a vicenda e non c’era nessun altro presente. Will decide poi di dare seguito al lavoro di smascheramento dell’organizzazione consegnando il cd-rom a Gibbs, un giornalista che Will ha incontrato. Ringraziandolo, Gibbs dice: “Salta il coniglio affamato, eh?” indicando ad un Will sorpreso che anche Gibbs potrebbe far parte dell’organizzazione.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Solo per vendetta grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TVNow e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 20 settembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Solo per una notte: recensione del film di Maxime Rappazm

Solo per una notte: recensione del film di Maxime Rappazm

Donna e madre, donna o madre, i due ruoli faticano a convivere nella protagonista dell’intenso – e non banale – film scritto e diretto da Maxime Rappazm, Solo per una notte. Un film che Wanted porta nei cinema italiani dal 12 dicembre, dopo un interessante percorso internazionale, e che racconta quella che lo stesso regista descrive come “la storia dell’emancipazione di una madre devota, di un’amante esigente, di una donna ispirata dall’amore, una donna che ci permette di entrare nel suo mondo per la durata di un’estate”.

Nel ruolo della protagonista, Jeanne Balibar, già vincitrice del César per la miglior attrice nel 2018 (per Barbara di Mathieu Amalric) e della ‘Concha de Plata’ di San Sebastián nel 1998 (per il Fin août, début septembre di Olivier Assayas), negli ultimi anni apparsa nei film di Ladj Ly (Les Misérables), Apichatpong Weerasethakul (Memoria) e Xavier Giannoli (il Illusioni perdute del 2021) e qui fondamentale nel tenere a battesimo il primo lungometraggio del regista svizzero. Che nel 2018 aveva diretto il cortometraggio Tendresse (un tutto in una notte in una sauna omosessuale) con alcuni degli attori coinvolti in questo suo debutto – Pierre-Antoine Dubey, Adrien Savigny e Philippe Schuler – già candidato al Premio del cinema svizzero per il miglior film del 2024 (ma sconfitto dal Blackbird Blackbird Blackberry della georgiana Elene Naveriani di Wet Sand).

Solo per una notte – ©GoldenEggProduction

La storia di Solo per una notte

Claudine (Jeanne Balibar) è la madre single di Baptiste, un ragazzo disabile (Dubey) con il quale vive nella stessa casa che utilizza per la sua piccola sartoria. Una vita comune, in un piccolo centro, che si ripete sempre uguale a se stessa, giorno dopo giorno, a parte il martedì. Ogni settimana, infatti, nello stesso giorno, la donna prende un treno locale per raggiungere l’hotel nei pressi della vicina diga della Grande Dixence, nel cantone Vallese, dove – con l’aiuto del giovane receptionist Nathan (Savigny) – sceglie ogni volta un uomo solo, prossimo a lasciare la struttura e il paese, al quale proporre una notte di sesso senza implicazioni. Dopo un italiano (Gianfranco Poddighe), un inglese (Alex Freeman), uno svizzero (Schuler), conosce il tedesco Michael (Thomas Sarbacher), ingegnere idrico con il quale la conoscenza finisce per approfondirsi, e mettere a rischio l’equilibrio faticosamente costruito da Claudine, che inizia a pensare a sé, la propria libertà e al futuro.

Un trenino chiamato Desiderio

Quanto la liberazione sessuale sia ancora una tappa di una diversa e più profonda riappropriazione di sé e dei propri spazi, soprattutto per una donna, ma non solo, è un interessante quesito che la premessa del film suggerisce. Non l’unico e non il principale, tutto sommato, ma certo quello con il quale, sin dalle prime immagini, ci troviamo ad avere a che fare e – attraverso il quale – a cercare di decifrare, o almeno conoscere (superficialmente), la matura protagonista. Una prostituta? Una libertina? Un’anima dolente in fuga dal proprio inferno? Una persona come tante, divisa tra priorità e umano egoismo? Quale che che sia il motore che spinge Claudine a prendere il treno ogni martedì per godere – in ogni senso – del proprio tempo, il primo impatto con la vicenda è sicuramente condizionato da questo interrogativo, che conquista da subito lo spettatore, intrigandolo.

Non da un punto di vista sessuale, meglio specificarlo, che i corpi nudi e la tensione fisica sembrano esser volutamente deprivati di ogni carica seduttiva, quasi a far emergere la transitorietà di una soddisfazione mai effettivamente raggiunta, considerato anche il trasporto con cui vediamo Claudine partecipare agli incontri con i suoi partner occasionali e il ‘fine’ che rivelano, quello di consolare forse più il figlio che la madre. Una dedizione assoluta, insomma, una rinuncia totale a sé e i propri bisogni e desideri, che nessuno – o quasi – potrebbe sostenere a lungo senza porsi domande, senza avere REALI tentazioni.

Solo per una notte – ©GoldenEggProduction

Intrigante, ma non abbastanza

Comprensibile quindi scoprire un lato dissonante nella donna autocondannatasi alla solitudine in uno splendido esilio montano, una sua diversa umanità, con il quale empatizzare, senza fermarsi al giudizio più scontato, e magari andando contro quello che è giusto. Andando anche oltre un istinto materno che a tratti lascia spazio a un malcelato senso di colpa, o del dovere, e finisce per trascurare proprio l’oggetto di tanto amore, limitandosi a una immagine del diverso (per handicap, in questo caso) anacronistica e infantile, che per fortuna ha vita breve.

Temi e possibilità intriganti, come si diceva, e trattate in maniera stimolante e non banale, sulla carta. Perché è poi nella resa sullo schermo che il film – pur restando una opera prima più che degna e interessante – zoppica, non riuscendo sempre a trovare il giusto tono o la giusta forma espressiva per dubbi ed emozioni tanto complesse. Facendo risaltare, in tanta rarefazione, i momenti più impostati e meno autentici, effetto anche di una interpretazione sì intensa ed elegante, sì contrastata e quasi misteriosa, ma piuttosto manierata e artificiosa.

Solo Leveling: ReAwakening – la recensione del film di Shunsuke Nakashige

Il mondo di Solo Leveling, nato dalla penna di Chugong e DUBU e poi trasposto su piccolo schermo nella prima stagione dell’omonimo anime, sta per prendere vita al cinema. Grazie alla sinergia tra Crunchyroll, Sony Pictures Italia e Eagle Pictures, l’atteso lungometraggio animato intitolato Solo Leveling: ReAwakening arriverà infatti nelle sale italiane per un evento speciale di tre giorni, dal 2 al 4 dicembre.

La pellicola, diretta da Shunsuke Nakashige (Sword Art Online), rappresenta un momento cruciale per i fan della serie: un’occasione unica per rivivere le avventure di Sung Jin-woo, il cacciatore più debole diventato il più forte, e immergersi nuovamente nell’affascinante universo dei dungeon e delle creature sovrannaturali.

Prodotto da due dei più importanti studi di animazione giapponesi, A-1 Pictures e Production I.G, Solo Leveling: ReAwakening offrirà un riassunto dettagliato della prima stagione, permettendo a tutti i fan di rinfrescarsi la memoria e di prepararsi all’esaltante anteprima dei primi due episodi della seconda stagione. E, pur vantando una speciale colonna sonora, composta dal talentuoso Hiroyuki Sawano (Attack on Titan) e dal gruppo K-Pop Tomorrow X Together, ha il difficile compito di rendere giustizia alla dinamica e spettacolare narrazione del manhwa originale.

La trama di Solo Leveling: ReAwakening

Dieci anni fa il mondo è cambiato per sempre. All’improvviso, infatti, il pianeta ha conosciuto l’apertura dei “Gate”, portali verso dimensioni oscure abitate da mostri di ogni sorta. Alcuni componenti del genere umano hanno però risvegliato sopite capacità di combattimento con le quali poter affrontare la nuova minaccia. Sono denominati cacciatori, gli Hunters, e si dividono in diverse classi di forza che vanno dalla “S”, la più potente, alla “E”. Di quest’ultima, quella riservata agli hunters di minor valore, fa parte anche Sung Jin-woo, protagonista del racconto, considerato da tutti l’arma più debole del mondo.

Il destino, tuttavia, sembra avere in serbo per Jin-woo un percorso ben diverso. E Solo Leveling – ReAwakening racconta proprio la straordinaria ascesa del protagonista, dalla sua umile condizione di cacciatore di rango E fino a quello di leggenda. Entrato in un dungeon mortale, una missione rivelatasi ben più pericolosa del previsto, il giovane ragazzo ha infatti scoperto un sistema di livellamento unico, destinato a cambiarlo per sempre. E ora, dotato di una nuova consapevolezza e fiducia nei propri mezzi, Jin-woo è ansioso di affrontare nuove sfide e pericoli per divenire l’hunter più potente del mondo. In un’adrenalinica avventura action, che lo condurrà ben oltre i limiti imposti dalla sua classe.

Solo Leveling: ReAwakening: tra struttura e semantica

Solo Leveling: ReAwakening è senza dubbio un lungometraggio bizzarro. Se infatti la sua struttura narrativa, almeno da un punto di vista prettamente contenutistico, ricalca quella di un certo numero di anime – e fa leva sulla classica storia d’evoluzione di un outsider che, mescolata a pratiche tipiche del gaming e grazie a un’animazione di alto livello, regalano due ore di coinvolgente e crudo intrattenimento – è però necessario spendere almeno qualche parola per provare a carpire quella che è la natura semantica di questo prodotto. Di un film che, come accennavamo a inizio articolo, si compone di due differenti sezioni a cavallo tra piccolo e grande schermo.

Solo Leveling: ReAwakening propone infatti un montaggio dei momenti fondanti della prima stagione dell’anime, uscita a partire dal gennaio di quest’anno, unito a un piccolo assaggio della seconda, di cui ci vengono mostrate integralmente le prime due puntate. E, pur non trattandosi di un caso isolato all’interno del proprio universo di riferimento – visto e considerato il precedente dello scorso febbraio targato Demon Slayer – è pressoché innegabile che la scelta di questo formato di distribuzione sia da considerarsi quantomeno curiosa. Specie di fronte di un panorama audiovisivo che, pur avendoci ormai abituato alla dimensione intermediale dei suoi articoli, è però sempre stato dominato da lungometraggi chiamati più che altro a portare avanti o concludere l’arco narrativo della propria controparte seriale (si pensi a Downton Abbey). O, in alternativa, a raccontare storie o frangenti che, godendo del ruolo di spin off, potessero ampliare la nostra conoscenza orizzontale del franchise di turno.

Solo Leveling: ReAwakening: porte aperte sul futuro

Ecco perché il progetto Solo Leveling: ReAwakening (precedenti ed eredi inclusi) impone una serie di domande. Soprattutto in considerazione di un modello di fruizione cine-televisiva che di giorno in giorno continua ad evolversi.

Quali porte, quali gate potrà infatti aprire un’idea di prodotto basata sul concetto di riassuntone/highlights tipico di Youtube, sul “previously on” della serialità anni 2000 e sulla modalità della “sneak peek” figlia, almeno in parte, delle famigerate post credit marvelliane? E quali risposte potrà suggerire, in ottica futura, a case di produzione (Disney su tutte) già da tempo instradate lungo il viale della costante infiltrazione? Ma soprattutto, quali parole potremo utilizzare per descrivere un prodotto che, come Solo Leveling: ReAwakening disperde le proprie anime seriale e cinematografica per assestarsi come esperienza posta all’incrocio tra nostalgia del passato e voglia di futuro? Dovremo forse inventarci nuove parole?

Una cosa è certa: freebooting e rimontaggi sono esperienze già superate. Non resta che attendere la naturale evoluzione di un sistema autonomo ormai inarrestabile.

Solo Leveling -ReAwakening- trailer dell’evento al cinema

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Solo Leveling -ReAwakening- trailer dell’evento al cinema

Solo Leveling -ReAwakening- è un evento speciale di tre giorni al cinema che presenta, in un’ unica esperienza, il riassunto della prima stagione e i primi due episodi della seconda stagione dell’anime in anteprima.

Solo Leveling è la web novel coreana più celebre al mondo, scritta da Chugong, e racconta la storia di un mondo in cui i “cacciatori”, guerrieri umani dotati di abilità soprannaturali, devono combattere dei mostri per proteggere l’umanità dall’annientamento. Il protagonista, Sung Jinwoo, è un cacciatore molto debole che dopo essere sopravvissuto miracolosamente a un difficilissimo doppio dungeon viene scelto da un misterioso programma chiamato “System” che gli dà l’abilità esclusiva di far salira la sua forza di livello. Sung Jinwoo dovrà scoprire i segreti che si celano dietro i suoi nuovi poteri e del dungeon che li ha generati.

Solo Leveling -ReAwakening- è animato da A-1 Pictures (Sword Art Online), con la motion graphic di Production I.G (Attack on Titan, PSYCHO-PASS). La serie è diretta da Shunsuke Nakashige (Sword Art Online), le musiche sono di Hiroyuki Sawano (Attack on Titan) e del gruppo K-Pop “Tomorrow X Togheter”, il design dei personaggi è a cura di Tomoko Sudo (Star Wars: Visions) e il design dei mostri di Hirotaka Tokuda (Dragon Ball Z: Battle of Gods). La prima stagione di Solo Leveling -ReAwakening- ha debuttato a livello globale su Crunchyroll il 6 gennaio 2024, mentre la seconda è prevista per gennaio 2025.

Crunchyroll e Sony Pictures porteranno Solo Leveling -ReAwakening- al cinema il 2, 3 e 4 dicembre distribuito da Eagle Pictures.

Solo gli amanti sopravvivono: recensione del film

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Solo gli amanti sopravvivono: recensione del film

In un mondo dove gli esseri umani sono chiamati Zombie e in un’ambientazione quasi apocalittica (una Detroit che pare esser stata colpita da una guerra) fa il suo ritorno Jim Jarmush, regalandoci Solo gli amanti sopravvivono, un film più originale e poetico nella storia dei non-morti succhia sangue.

In Solo gli amanti sopravvivono Adam ed Eve sono due vampiri sopravvissuti nei secoli che hanno avuto diversi contatti con gli umani (da loro chiamati zombie, probabilmente per l‘assenza di cervello) in tutta la loro storia. Lui è un musicista che non vuole farsi pubblicità e odia essere a contatto con la gente, lei è una donna elegante e garbata che cerca di mantenersi al passo con i tempi. Ma ora si trovano a dover lottare per la sopravvivenza, mantenendo il segreto sulla loro vera natura, in un mondo allo sbaraglio che mal sopportano. Tra mille difficoltà (tra cui la comparsa di Ava, la sorella ribelle di Eve) e musica underground, l’unica cosa che li terrà vivi e uniti sarà l’amore reciproco.

La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, è pervasa da una costante vena ironica (le battute su Los Angeles e sui vari dottori cinematografici sono da cult istantaneo) che impreziosisce una narrazione fluida e dal buon ritmo in cui i temi della decadenza dei nostri tempi, l’esistenza e il rapporto con gli altri sono da inserirsi nell’anti-paradiso terrestre di cui fanno parte Adam e Eve (notare come ogni personaggio del film non abbia un nome scelto a caso). L’amalgama tra regia e suoni è completa con la sinuosa macchina da presa del regista che si muove a ritmo della colonna sonora curata da Jozef Van Wissem (che con Jarmush ha composto l’interessante album The Mistery of Heaven) e il montaggio a coronare questa unione estetico-musicale quasi perfetta.

La classica ciliegina sulla torta è data dal cast stellare e straordinario in cui primeggia un’elegantissima e magnetica Tilda Swinton, seguita da Mia Wasikowska che si conferma in continua crescita, da un ottimo Tom Hiddleston bravissimo nel crearsi un’aura di divismo da classica rockstar e da un sempre bravo John Hurt. Non ci sarà da meravigliarsi quindi se Solo gli amanti sopravvivono diventerà un istant cult perché la genialità con cui parla della decadenza(culturale e umana) che la nostra era sta affrontando, attraverso un gusto estetico fuori dal comune e una sceneggiatura brillante sono caratteristiche uniche che meritano di essere premiate, così come il ritorno di un regista fondamentale per il cinema indie a stelle e strisce.

Solo gli amanti sopravvivono

Solo gli Amanti Sopravvivono trailer italiano con Tom Hiddleston

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Solo gli Amanti Sopravvivono trailer italiano con Tom Hiddleston

Si intitolerà Solo gli Amanti Sopravvivono il nuovo film di Jim Jarmusch presentato all’ultimo Festival di Cannes con il titolo di Only Lovers Left Alive. Il film vede protagonisti Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, Anton Yelchin, Jeffrey Wright e John Hurt.

Solo gli amanti sopravvivonoIl film racconta la storia di due vampiri fragili e sensibili, Adam (Tom Hiddleston) ed Eva (Tilda Swinton), che sono stati amanti per secoli. Entrambi sono intellettuali che durante la loro lunga “non morte” hanno coltivato una passione totalizzante per la musica, la letteratura e la scienza, si tratta di sue vampiri anomali che si sono evoluti ad un livello in cui uccidono perlopiù allo scopo di sostentarsi, ma che conservano ancora il loro innato istinto di predatori.

Fonte:Youtube

Solo gli amanti sopravvivono con Tom Hiddleston il 15 Maggio al cinema

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Solo gli amanti sopravvivonoDopo la presentazione in anteprima mondiale al 66° Festival del Cinema di Cannes, Solo gli amanti sopravvivono che segna il ritorno alla regia di Jim Jarmusch, il regista più alternativo e sperimentatore degli USA verrà distribuito nelle sale italiane da MOVIES INSPIRED

 Nel cast sono presenti Tom Hiddleston (Thor – The Avengers), Tilda Swinton (Moonrise Kingdom – Snowpiercer) , Mia Wasikowska (Albert Nobbs – Jane Eyre), John Hurt (V per vendetta – La talpa).

DAL 15 MAGGIO NELLE SALE ITALIANE

 Jim Jarmusch torna alla regia con uno strepitoso e personalissimo film sui vampiri. Adam e Eva si ritrovano dopo molto tempo tra Detroit e Tangeri, due città diversissime tra loro ma raffigurate entrambe come decadentemente romantiche. Lui è un musicista underground tormentato e tenebroso, lei è una donna enigmatica e sfuggente. I due, che sono vampiri, si amano da secoli, ma la loro storia d’amore è messa in pericolo da Ava, l’imprevedibile sorella di lei.

Jim Jarmush, il grande sperimentatore del cinema d’oltreoceano, dirige un cast assolutamente eccezionale, col suo cinema tesissimo torna flettere e a oltrepassare i limiti del genere, in questo caso quello vampiresco, per dare vita a un’opera universale, che cerchi di indagare le fragilità della natura umana e le brutture della società odierna.

Presentato in concorso alla 66ª edizione del Festival di Cannes, il film sarà nelle sale italiane dal 15 maggio 2014, distribuito da Movies Inspired.

Solo doveva rappresentare un ritorno alla “tradizione” di Star Wars

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Prima dell’acquisizione da parte della Disney, la Lucasfilm era solita far uscire i film della saga di Star Wars nel mese di maggio. I primi sei film della saga degli Skywalker, infatti, sono stati tutti rilasciati in quel periodo, andando così a colonizzare tutta la stagione cinematografica estiva.

Le cose cambiarono quando la Casa di Topolino rilanciò il franchise con Il Risveglio della Forza, uscito nelle sale a dicembre del 2015. Anche lo spin-off Rogue One arrivò al cinema durante le vacanze di Natale, e da allora i fan pensavano di trovarsi di fronte ad una nuova tradizione, con i futuri film della saga che – da quel momento in poi – sarebbero arrivati sul grande schermo sempre in concomitanza con le festività natalizie.

Ci sarebbe dovuta essere poi un’inversione di marcia con Gli Ultimi Jedi, che in origine sarebbe dovuto uscire a maggio del 2017. La Lucasfilm decise poi di posticiparne l’arrivo in sala a dicembre dello stesso anno, in modo da bissare il successo di Episodio VII. La tradizionale uscita a maggio – nonostante gli innumerevoli problemi di produzione – è stata mantenuta con lo spin-off Solo, che ha fatto il suo debutto nel 2018.

Adesso, è emerso che il film di Ron Howard faceva parte di una strategia molto più grande secondo cui tutti i successivi film della saga di Star Wars sarebbe tornati alla loro “finestra” originale, quindi sarebbero usciti nuovamente durante il mese di maggio. Il dettaglio è emerso grazie al libro “The Art of Star Wars: The Rise of Skywalker (via Screen Rant), in cui si discute proprio dello slittamento di Episodio IX da maggio a dicembre 2019.

Nel passaggio dedicato a Solo si legge: Solo: A Star Wars Story era stato progettato per essere il primo di molti film di Star Wars a tornare alla tradizionale data di uscita di fine maggio del franchise.”

Inutile dire che quel progetto è fallito sul nascere. Solo, infatti, è stato il primo film di Star Wars a non sbancare il botteghino, incassando soltanto 392.9 milioni in tutto il mondo. Al contrario, il trittico composto da Il Risveglio della Forza, Rogue One e Gli Ultimi Jedi ha superato il miliardo di dollari ed ogni film si è imposto come il maggior incasso nazionale nel rispettivo anno di uscita. 

LEGGI ANCHE – Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

Diretto da Ron HowardSolo è interpretato da Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e Paul Bettany, insieme a Joonas Suotamo che torna a interpretare Chewbacca.

Solo porterà il pubblico a bordo del Millennium Falcon, in una nuova avventura incentrata sulla canaglia più amata della galassia lontana lontana. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Scritto da Lawrence Kasdan & Jonathan Kasdan, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel, mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller sono i produttori esecutivi.

Solo Dio Perdona: recensione del film di Nicolas Winding Refn

Solo Dio Perdona: recensione del film di Nicolas Winding Refn

Arriva la nona opera di uno dei registi più apprezzati e seguiti degli ultimi anni, Nicolas Winding Refn, che dopo l’entusiasmante Drive ritorna al cinema con Only God Forgives, da noi Solo Dio Perdona. E’ proprio mentre scriviamo il film è stato presentato anche al Festival di Cannes 2013, in Concorso nella selezione ufficiale.

Solo Dio Perdona racconta di Julian gestore di un boxing center, con annesso spaccio di droga, a Bangkok. È un’attività che porta avanti col fratello Billy, un tipo completamente diverso da lui: se Julian è chiuso, introverso e riflessivo, Billy è prepotente e tracotante. Ed è da lui che prende il via la catena di eventi che si sviluppa nel corso del film.

Dopo un’incredibile sequenza di grandi film, anche il tanto atteso Refn s’imbatte per la prima volta in una pellicola che ad un primo sguardo delude. Forse per colpa di una forviante comunicazione che presenta il film quasi come un nuovo Drive, ma che si rivela essere l’esatto opposto. Tralasciando queste mere considerazioni da poco conto, il nuovo film del regista danese delude principalmente perché sembra segnare un punto di involuzione  nel suo famigerato percorso autoriale che lo ha portato alla ribalta della cinematografia mondiale. Un cinema, il suo, che si è contraddistinto per il grande potere evocativo espresso negli anni, costruito attraverso un impeccabile formalismo ed un’incredibile capacità di narrare senza l’uso delle parole e senza necessariamente far riferimento a particolari stilemi ed espedienti che fanno del “classico” la colonna portante.

Solo Dio PerdonaSolo Dio Perdona tra visione e sogni reconditi

Colpisce ancor di più la visione di questo ultimo Solo Dio Perdona, privo di ogni forza innovatrice, che finisce per relegare l’opera ad un mero esercizio stilistico. Esercizio che assume ancora di più i suoi connotati nella vicenda gelida e distaccata della rappresentazione. Tuttavia, l’opera rimane comunque di notevole fattura e regala momenti di grande cinema, soprattutto nella rappresentazione della violenza, del quale probabilmente Refn ne è il massimo esponente; così come tutta la dimensione onirica della narrazione che diventa simbolismo puro e che certamente meriterebbe più approfondimento. Ciò nonostante, anche il fu ipnotico Ryan Gosling (capace di essere attraente e carismatico in Drive),  in questo caso risulta poco efficace nei suoi silenzi, consegnandoci un personaggio che si muove al limite fra il caricaturale e il disorientato e regalando completamente la scena al suo contrario, l’Angelo della vendetta, interpretato alla raggelante perfezione da Vithaya Pansringarm e a sua madre, Kristin Scott Thomas, che interpreta con cruda veridicità il suo ruolo.

Refn si conferma essere un’incredibile narratore di sottesa inquietudine e affascinante imbastitore di magnetica messa in scena, nonostante le incompiutezza di questo film.

 

Solo Dio Perdona : oggi a Cannes Nicolas Winding Refn

Solo Dio Perdona : oggi a Cannes Nicolas Winding Refn

Solo DIo PerdonaDopo 13 film in Concorso proiettati su 20, da Cannes le notizie sulla Selezione Ufficiale di quest’anno sono davvero confortanti. Una media molto alta quindi per i film scelti per l’edizione 2013, la 66esima, che però deve ancora mostrare i titoli di registi di tutto rispetto, come Payne, Gray, Jarmusch, Polanski.

Grande attesa oggi per Nicolas Winding Refn, che dopo Drive, torna a lavorare con Ryan Gosling in Solo Dio Perdona, ma che stando a quanto dicono i colleghi in terra cannense, pare non sia proprio il miglior lavoro del regista di Bronson. A breve avremo la recensione del film, intanto però ci sono altri titoli importanti da scoprire oggi: Grigris, altro titolo della selezione ufficiale presentato oggi, diretto da Mahamat Saleh-Haroun, che sembra essere uno dei favoriti dai bookmaler.

Intanto nel fuori concorso si aspetta la super star Robert Redford, che questa volta affida il suo talento alla regia di J.C. Chandor e fa la parte del rpotagonista in All is lost, una specie di riscrittura, ambiziosa e forse pericolosa, de Il Vecchio e il Mare.

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Solo Dio Perdona : il trailer con Ryan Gosling

Solo Dio Perdona : il trailer con Ryan Gosling

Solo DIo PerdonaEcco il trailer italiano di Solo Dio Perdona (Only God Forgives), ultimo film di Nicholas Winding Refn con che verrà presentato in anteprima mondiale al prossimo Festival di Cannes.

Ecco il trailer del film:

Solo Dio Perdona diretto da Nicholas Winding Refn può vantare nel cast , alla seconda collaborazione con Refn,  e .

Trama: Sullo sfondo della Thailandia, a Bangkok, si sviluppa la storia di Julian (Ryan Gosling), proprietario con il fratello di un club di boxe thailandese, usato come copertura per lo spaccio di droga. A seguito dell’assassinio del fratello, la madre Jenna (Kristin Scott Thomas) obbliga Julian a vendicarlo. Le sue ricerche porteranno il giovane a un poliziotto in pensione Chang, detto Angelo della vendetta, che si erge a giudice e punitore della criminalità. Il ragazzo lo sfida sul ring sperando di vincere, ma viene sconfitto. Jenna allora chiederà al figlio di ucciderlo, iniziando un vortice di sangue e vendetta.

Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

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Solo avrà un sequel? Lo sceneggiatore smentisce

Uscito nelle sale a maggio del 2018, Solo è stato il secondo spin-off della saga di Star Wars dopo Rogue One. Nonostante la travagliatissima produzione (con Phil Lord e Chris Miller che abbandonarono il progetto durante le riprese e vennero sostituiti in corsa da Ron Howard), all’epoca del suo debutto in sala il film venne accolto abbastanza positivamente dalla critica, nonostante siano in molti a ritenerlo uno dei film minori dell’intero franchise.

Purtroppo, il flop al box office del film ha costretto la Disney e la Lucasfilm a fare un passo indietro e a bloccare la produzione di eventuali altri spin-off, mettondo così la parole fine alla saga antologica di Guerre Stellari dopo appena due episodi. Eppure, nell’ultimo periodo, in seguito al debutto di Disney+, si sono susseguiti una serie di rumor a proposito di un possibile sequel di Solo destinato proprio alla piattaforma di streaming.

Sfortunatamente, ciò non accadrà mai. A confermarlo è stato Joe Kasdan, co-sceneggiatore del film, via Twitter. Un fan ha infatti chiesto al diretto interessato aggiornamenti su un eventuale Solo 2. Questa è stata la risposta di Kasdan:

“Credo che al momento nessuno stia perseguendo un sequel di Solo. A questo punto, sarebbe un progetto davvero difficile da vendere e il catalogo Disney+ è già pieno di tantissimi titoli legati a Star Wars… il mio lavoro sul personaggio è finito da un pezzo, ma sono contento che ci siano persone che vorrebbero ancora vederne su di lui.”

LEGGI ANCHE – Solo: A Star Wars Story: recensione del film di Ron Howard

Diretto da Ron Howard, Solo è interpretato da Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e Paul Bettany, insieme a Joonas Suotamo che torna a interpretare Chewbacca.

Solo porterà il pubblico a bordo del Millennium Falcon, in una nuova avventura incentrata sulla canaglia più amata della galassia lontana lontana. Attraverso una serie di audaci bravate nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.

Scritto da Lawrence Kasdan & Jonathan Kasdan, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel, mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

Solitary Man: trama e cast del film con Michael Douglas

Solitary Man: trama e cast del film con Michael Douglas

Prima di iniziare a ricoprire il ruolo di Hank Pim all’interno del Marvel Cinematic Universe, il premio Oscar Michael Douglas si è dedicato negli ultimi anni a recitare in alcune commedie come Alla scoperta di Charlie, La rivolta delle Ex e Last Vegas. Un altro titolo a riguardo è anche Solitary Man, racconto agrodolce di un uomo di mezz’età ricco di problematiche relazionali alla ricerca di un po’ di equilibrio nella propria vita. Uscito nel 2009, questo è scritto da Brian Koppelan (noto anche per i film A testa alta e Ocean’s Thirteen) e da lui anche diretto insieme a David Levien.

Prodotto tra gli altri dal premio Oscar Steven Soderbergh, il film si concentra dunque sulle vicende di un protagonista tanto seducente quanto incasinato, dando così vita ad una vicenda che tra commedia e buoni sentimenti si propone di raccontare una storia in cui ognuno può ritrovare qualcosa di sé. Pur se accolto in modo positivo dalla critica, che ha individuato proprio nell’interpretazione di Douglas uno dei suoi punti di forza, Solitary Man è tuttavia stato un titolo passato ingiustamente in sordina, ottenendo un riscontro di pubblico al di sotto delle aspettative.

A distanza di oltre un decennio è un titolo che merita di essere riscoperto, non tanto per l’originalità o particolari caratteristiche, quanto per la capacità di raccontare una storia genuina facendo appassionare lo spettatore anche ad un personaggio apparentemente sgradevole. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Solitary Man: la trama del film

Protagonista del film è Ben Kalmen, un rivenditore di auto di successo di mezza età, la cui vita tra famiglia e lavoro sembra procedere a meraviglia. Dopo una visita di routine, tuttavia, il medico lo mette in guardia sullo stato del suo cuore e lo invita a fare ulteriori analisi, ma Ben si rifiuta e decide semplicemente di cambiare le proprie abitudini. Dopo alcuni anni, però, la vita di Ben è drasticamente cambiata sotto molti aspetti: l’uomo ha divorziato dalla prima moglie Nancy, ha rapporti sessuali con donne più giovani di lui, è diventato un bugiardo, è disoccupato, non ha un soldo e ha rischiato addirittura di finire in prigione.

In compenso, si è fidanzato con la giovane e benestante Jordan Karsch, grazie a cui continua a condurre una vita nell’agio e nella ricchezza. Un giorno, proprio Jordan chiede a Ben di accompagnare la figliastra diciottenne Allyson a visitare la sua futura università, la stessa che frequentò l’uomo in gioventù. Lì il patrigno e la ragazza finiscono con il consumare un rapporto sessuale, di cui ovviamente Jordan viene a sapere. Da quel momento Ben viene inghiottito da una spirale di degrado sempre maggiore e capirà di dover mettere a posto la sua vita una volta per tutte.

Solitary Man cast

Solitary Man: il cast del film e la canzone di Johnny Cash

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Ben Kalmen vi è l’attore Michael Douglas, il quale ha nuovamente dimostrato le sue doti da interprete comico, ottenendo anche una candidatura ai Satellite Award come miglior attore. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Nancy vi è Susan Sarandon, mentre Mary Louise Parker è la sua nuova fiamma Jordan Karsch. La giovane Allyson, invece, è interpretata da Imogen Poots, nota in particolare per il film 28 settimane dopo. Nel film si ritrova poi anche Jesse Eisenberg nel ruolo di Daniel Cheston e Danny DeVito in quelli di Jimmy Marino, amico di lunga data di Ben.

Douglas e DeVito, in effetti, sono davvero amici, tanto da essere stati anche coinquilini a New York negli anni Sessanta. I due sono inoltre qui tornati a recitare insieme circa 20 anni dopo La guerra dei Roses, film di cui DeVito è anche regista. Un ultima curiosità è che questo film condivide il titolo con una canzone di Neil Diamond cantata da Johnny Cash all’inizio del film. Johnny Cash era conosciuto come “l’uomo in nero” per via della sua propensione ad indossare tutto nero. Il personaggio di Michael Douglas trascorre la maggior parte del film indossando proprio abiti neri e solo occasionalmente indossa qualcosa di diverso.

Solitary Man: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Solitary Man grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 20 ottobre alle ore 23:00 sul canale Paramount Channel.

https://www.youtube.com/watch?v=KqY8QvBNOXM

Fonte: IMDb

Solis – Trappola nello spazio: dal cast al finale, tutte le curiosità sul film

Film fantascientifico scritto e diretto da Carl Strathie, Solis – Trappola nello spazio è incentrato sui tentativi di sopravvivenza di un singolo uomo, lanciato a tutta velocità verso una fine apparentemente inevitabile. Si tratta di una premessa che non può non far pensare a film come Gravity, Sopravvissuto – The Martian o Moon, in cui una singola persona è costretta a confrontarsi con un contesto quantomai ostile e letale quale è quello dello spazio o comunque di un pianeta con condizioni ben diverse da quelle terrestri.

Strathie, qui al suo primo lungometraggio dopo una serie di apprezzati e premiati cortometraggi, costruisce dunque un racconto che condensa in un’ora e mezza azione, tensione e claustrofobia, permettendo al protagonista di dar vita ad un vero e proprio one man show con cui tenere lo spettatore incollato alle proprie disavventure. Solis – Trappola nello spazio, purtroppo, non ha goduto di un’adeguata distribuzione ed è dunque passato grossomodo in sordina.

Ecco perché il suo passaggio televisivo è un’ottima occasione per riscoprire questo titolo che non mancherà di affascinare tutti gli appassionati di questo genere di racconti e opere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Solis – Trappola nello spazio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Solis - Trappola nello spazio cast Steven Ogg
Steven Ogg in Solis – Trappola nello spazio. © Blue Fox Entertainment

La trama e il cast di Solis – Trappola nello spazio

Protagonista del film è l’astronauta Troy Holloway, che a seguito di un incidente nello spazio si risveglia in una capsula di salvataggio che scopre essere alla deriva verso il Sole: l’ossigeno scarseggia e ha solo novanta minuti prima che il calore trasformi la capsula in una trappola incandescente. L’unica speranza di salvezza per Holloway è il comandante Roberts, che si trova in contatto radio con lui e sta conducendo una missione di salvataggio. Insieme, dovranno trovare un modo per uscire da quella situazione.

Il film è essenzialmente interpretato da un attore che compare in scena e un’attrice presente solo a livello vocale. Nel ruolo di Troy Holloway si ritrova Steven Ogg, conosciuto principalmente per essere il doppiatore di Trevor Philips nel videogioco Grand Theft Auto V e per il ruolo di Simon in The Walking Dead. A dare voce al comandante Roberts vi è invece l’attrice Alice Lowe, nota soprattutto per il ruolo della dottoressa Haynes in Black Mirror: Bandersnatch.

Come finisce Solis – Trappola nello spazio? Ecco la spiegazione del finale

Nel corso del film, mentre Roberts tenta un salvataggio con l’Hathor 18, Holloway effettua le riparazioni alla sua capsula, riportando però diverse ferite. Nonostante ciò, il finestrino dell’abitacolo inizia a creparsi e l’astronauta comincia a perdere le speranze. Esorta Roberts a tornare indietro e a evitare quel tentativo di salvataggio per salvare invece la sua vita e quella dei suoi compagni di equipaggio. Lei, tuttavia, lo informa che ha ordini precisi dal Controllo di salvare almeno un membro dell’Aten 2024 DEC, la navicella di cui faceva parte Holloway.

Una scena di Solis – Trappola nello spazio. © Blue Fox Entertainment

Mentre la capsula si avvicina sempre di più al Sole, Holloway continua a fare riparazioni, tra cui una all’esterno della nave. Mentre i suoi livelli di ossigeno diminuiscono ed è prossimo a perdere conoscenza, esorta ancora una volta Roberts a tornare indietro a causa del rischio che entrambe le navi corrono per la vicinanza al Sole, ma lei si rifiuta di rinunciare. I due sono finalmente pronti per il contatto che potrebbe salvare la vita dell’astronauta, ma è a questo punto che Solis – Trappola nello spazio diventa ambiguo.

Holloway informa infatti il comandante Roberts che salterà dal finestrino della capsula e le chiede di lanciarsi verso di lui per afferarlo. L’astronauta si tuffa dunque contro il finestrino mandandolo in frantumi e gettandosi nello spazio aperto. Proprio in quel momento, però, i suoi livelli di ossigeno si esauriscono e il film termina senza che si abbia una risposta chiara su ciò che accade ad Holloway. L’opzione più probabile è che, a prescindere da sé Roberts riesce ad afferarlo o meno, egli muoia per mancanza d’aria.

Il trailer di Solis – Trappola nello spazio e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Solis – Trappola nello spazio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili CinemaGoogle Play, Apple TV, Prime Video e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai Movie.

Sole e catinelle Trailer del film con Checco Zalone

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sole a catinelleGuarda il Trailer del nuovo film con protagonista Checco Zalone dal titolo Sole e catinelle, nuova commedia diretta da Gennaro Nunziante e prodotta da Pietro Valsecchi. Oggi è stato rilasciato il primo trailer ufficiale del film che uscirà il 31 ottobre 2013

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Trama: Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno”. È questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Fin qui tutto bene, il problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di regalare al figlio nemmeno un giorno al mare. E quando Nicolò riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta. Fortuna che a Checco non manca l’ottimismo; partito con la speranza, delusa, di vendere qualche aspirapolvere ai suoi parenti in Molise, si ritrova a casa di Zoe, una ricchissima ragazza che ha un figlio proprio dell’età di Nicolò. Nasce un’amicizia tra i due bambini e Zoe “adotta” Checco e Nicolò e li fa entrare nel suo mondo: inviti a party esclusivi, bagni in piscine fantastiche e ancora yacht, cavalli, campi da golf, serate a Portofino. E naturalmente Checco travolgerà lo stile compassato e in fondo ipocrita di questo mondo con la sua travolgente simpatia e innocente spregiudicatezza.

Sole Cuore Amore: recensione del film di Daniele Vicari

Sole Cuore Amore: recensione del film di Daniele Vicari

Daniele Vicari sostiene di aver voluto realizzare “un film semplice, come il verso della canzone da cui è tratto il titolo, come semplici sono le esistenze di cui racconta la storia. La vita quotidiana di milioni di persone che non hanno una vita assicurata dall’appartenenza sociale è invece molto difficile.”

Sole cuore amore: prime foto dal film

Lo fa con un bel piglio registico, soprattutto con un sapiente uso della camera a mano, e riesce a seguire bene le vite delle due protagoniste, aiutato sicuramente dalla loro buona interpretazione. Isabella Ragonese ed Eva Grieco si muovono bene con i caratteri dei loro personaggi, apparendo naturali e spigliate e quindi credibili. Anche Francesco montanari, nel ruolo del marito di Eli, offre una buona prova. Cosa che purtroppo non sempre avviene per i tanti personaggi di contorno, spesso ridotti a meri caratteri di servizio, quando non cadono inesorabilmente nel solito macchiettismo tipico di tanto cinema italiano. Forse è proprio la troppa “semplicità” a portare il film in quel limbo del già visto, o peggio, del televisivo.

In Sole Cuore Amore Eli e Vale sono amiche da tanto tempo, vivono nello stesso palazzo sul desolato litorale romano. Hanno fatto scelte di vita completamente diverse. Eli è trentenne, ha un marito disoccupato e quattro figli. Ogni giorno impiega due ore per andare a lavorare in un bar, dove è sfruttata ed è costretta a tollerare condizioni inumane. Non ha comunque scelta, è l’unico modo per riuscire a sostenere la sua famiglia. Lei però ha un carattere solare, il contatto con gli altri le piace ed è sempre carica di un ottimismo inaspettato. Vale invece, sua coetanea, è una danzatrice, vorrebbe fare danza come espressione, ma è costretta ad esibirsi in discoteche e night club.  A volte Vale aiuta Eli durante il giorno, accudendo i bambini e aiutandoli a studiare. Ma l’ottimismo e il buonumore non bastano da soli a far  fronte all’immane fatica e ai tanti problemi che ogni giorni si presentano, cominciando oltretutto a minare la salute di Eli.

Sono storie e difficoltà di gente comune e quindi proprio per questo Sole Cuore Amore potrebbe attecchire su quel pubblico perennemente in cerca di vicende difficili, dolorose, lacrimevoli, che nel buio di una sala gli facciano pensare “Beh, meno male, c’è chi sta peggio di me”.

È strano pensare che Sole Cuore Amore sia di quella stessa mano ispirata e coraggiosa che ha diretto Diaz, soprattutto quando il folgorante testo della canzone di Valeria Rossi arriva ( ce lo aspettavamo con timore fin dal titolo)e viene canticchiato biecamente da due ragazzini nel bar in cui la protagonista è strizzata come un limone.

Uno sguardo più personale, scelte più coraggiose e una rottura di schemi ormai imposti e obsoleti avrebbero certamente reso il film assai più interessante e avrebbe spronato lo spettatore a riflettere sulle problematiche importanti che sono alla base della storia e nelle intenzioni del regista.

Manca palesemente un’esigenza espressiva e narrativa che avrebbe fatto la differenza, e tale mancanza relega il film nel mero mestiere.

Sole cuore amore: prime foto del film di Daniele Vicari

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Sole cuore amore: prime foto del film di Daniele Vicari

Sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016Sole cuore amore, il nuovo film di Daniele Vicari. Protagonisti del film Isabella Ragonese, Eva Grieco, Francesco Montanari, Francesco Acquaioli. Giulia Anchisi, Chiara Scalise e con Giordano De Plano e Paola Tiziana Cruciani.

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Sole cuore amore

Sole cuore amore

Sole cuore amore racconta una amicizia tra due giovani donne in una città bella e dura come Roma e il suo immenso interland.  Due donne che hanno fatto scelte molto diverse nella vita: Eli ha quattro figli, un marito disoccupato e un lavoro difficile da raggiungere; Vale invece è sola, è una danzatrice e performer, e trae sostentamento dal lavoro nelle discoteche. Legate da un affetto profondo, da una vera e propria sorellanza, le due donne sono mondi solo apparentemente diversi, in realtà sono due facce della stessa medaglia, ma la solidarietà reciproca non sempre basta a lenire le difficoltà materiali della loro vita.

Sole a Catinelle: sul set con Checco Zalone

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sole a catinelleGuarda il video dal set dell’ultimo film che vede protagonista Checco Zalone, dal titolo Sole e catinelle, nuova commedia diretta da Gennaro Nunziante e prodotta da Pietro Valsecchi. Oggi è stato rilasciato il primo trailer ufficiale del film che uscirà il 31 ottobre 2013.

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Trama: Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno”. È questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Fin qui tutto bene, il problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di regalare al figlio nemmeno un giorno al mare. E quando Nicolò riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta. Fortuna che a Checco non manca l’ottimismo; partito con la speranza, delusa, di vendere qualche aspirapolvere ai suoi parenti in Molise, si ritrova a casa di Zoe, una ricchissima ragazza che ha un figlio proprio dell’età di Nicolò. Nasce un’amicizia tra i due bambini e Zoe “adotta” Checco e Nicolò e li fa entrare nel suo mondo: inviti a party esclusivi, bagni in piscine fantastiche e ancora yacht, cavalli, campi da golf, serate a Portofino. E naturalmente Checco travolgerà lo stile compassato e in fondo ipocrita di questo mondo con la sua travolgente simpatia e innocente spregiudicatezza.

Sole a Catinelle: recensione del film con Checco Zalone

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Sole a Catinelle: recensione del film con Checco Zalone

E’ sempre difficilissimo superarsi, e quando si torna alla ribalta dopo un grandissimo successo è sempre dietro l’angolo lo spettro delle aspettative, la paura di non farcela e di non essere all’altezza di se stessi. Così capita a Checco Zalone, che dopo Che Bella Giornata, stratosferico successo al botteghino italiano (45 milioni circa, l’incasso più alto di sempre), torna con Sole a Catinelle, una commedia leggera, ambientata nella quotidianità della crisi economica, con un protagonista che proprio delle crisi non vuole saperne.

“Se sarai promosso con tutti dieci papà ti regala una vacanza da sogno”. È questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Peccato però che papà Checco mantiene sempre le promesse, e che Niccolò riesce nell’impresa di guadagnare tutti 10 alla fine dell’anno. Che fare visto che per Checco la situazione economica non è delle migliori? L’uomo si imbarca in una avventura con il figlio scettico, ma si imbatterà in Zoe, una ricca ereditiera che permetterà a lui e al suo bimbo di vivere davvero la vacanza dei sogni. Immerso in uno stile di vita a lui totalmente sconosciuto, Checco si troverà con brio e ingenuità a fronteggiare situazioni che lo vedranno perennemente fuori posto ma allo stesso tempo sempre vincente per il suo innato ottimismo e la sua travolgente simpatia.

Scritto a quattro mani dal regista Gennaro Nunziante e dal protagonista Luca Medici, alias Checco Zalone, Sole a Catinelle è il perfetto continuum cinematografico delle precedenti storie raccontate dal comico nato a Zelig. Adesso il personaggio Zalone è padre, un uomo immerso nei guai economici fino al collo, che nonostante tutto cerca nell’ottimismo la soluzione a tutto. I suoi metodi servono a poco nella vita vera, ma la sua indole ingenua e la sua simpatia gli permetteranno di aiutare, inconsapevolmente, altre persone e di trovare infine una via d’uscita.

Nunziante dirige un film semplice, che come unica pretesa ha quella di ricercare la risata a tutti i costi attraverso la mimica del suo personaggio principale, noto per la sua indole fondamentalmente razzista, omofobica e qualunquista, che fa della parolaccia la sua arma segreta e dell’ottimismo la sua bandiera. Nonostante le sue grandi pecche, Checco fa simpatia al suo pubblico che però questa volta non ride, non abbastanza. Nel pieno stile “zaloniano” il film è disseminato di canzoni, scritte ed interpretate dallo stesso Checco, che appesantiscono la narrazione e stancano con la reiterazione dei luoghi comuni e del linguaggio volutamente scorretto, suo marchio di fabbrica.

La percezione a caldo, è che Sole a Catinelle riuscirà a raggiungere incassi di tutto rispetto, anche se probabilmente, dato il momento storico, non batterà i celeberrimi 45 milioni; allo stesso tempo il film ci mette davanti al mistero imperscrutabile dei gusti cinematografici dello spettatore medio italiano.

Sole a Catinelle parlano Checco Zalone, il produttore Valsecchi e il regista Nunziante

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sole a catinelle 2 Alla sua terza prova da attore cinematografico con Sole a Catinelle, Checco Zalone (alias pubblico di Luca Medici) deve fare i conti con il peggior nemico di sempre, se stesso, o meglio con il suo precedente e travolgente successo, Che Bella Giornata, film che ha portato a casa 45 milioni di euro, l’incasso più alto della storia del cinema italiano, di tutti i tempi.

A parlare per primo di questo “nemico”, questo grande fantasma che grava sulle aspettative di tutti, è stato Pietro Valsecchi, che produce, con Taodue Film, il film diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone.

Eravamo preoccupati! – ha detto Valsecchi – non è un caso se a scrivere questa storia abbiamo impiegato due anni. Gli applausi che ho sentito poco fa (a fine proiezione stampa, ndr.) mi fanno pensare che vincerò una scommessa che abbiamo fatto Checco ed io sugli incassi di Sole a catinelle. Se vinco io, offro una bella vacanza a Checco, altrimenti lui mi paga una cena. Sono contento anche della grande fiducia che ci hanno dimostrato gli esercenti italiani, che hanno messo a disposizione del nostro film più di 1200 sale. Sole a catinelle non è un film pensato a tavolino, scritto per compiacere, è stato più difficile degli altri due, più costoso, ma dopo la proiezione di oggi, sento che potrò dormire sonni tranquilli“.

A fare i conti con le prenotazioni registrate nelle ultime 24 ore nei due principali circuiti che distribuiscono il film, The Space e UCI, sembra che Valsecchi possa davvero dormire tranquillo: sono infatti 30.000 i biglietti già prenotati. Ma in conferenza stampa il regista Gennaro Nunziante non deve fare solo i conti con le lodi e gli applausi. “Noi odiamo il buonismo – dice il regista, il cui film è stato accusato di buonismo appunto – ma ancora di più detestiamo il cinismo. Nella commedia il cinismo non è una qualità: è una cagata che qualcuno ha incensato e che poi è diventata di gran moda. Non accusateci di essere trash. Non siamo mai stati trash, e se dite che il nostro film in alcuni momenti è sboccato, ci rovinate. Noi non siamo volgari: per noi è volgare tutto quello che è goffo. Ci opponiamo alla gag telefonata e alla battuta scontata e abbiamo capito la cosa per noi più importante è fare davvero quello che ci piace”.

A Checco invece non resta che raccontare la genesi del progetto: “Ci piaceva l’idea che il protagonista della vicenda fosse un padre – io lo sono diventato da pochi mesi nella vita. Non è stato semplice arrivare a questa storia: mica ci vengono sempre in mente delle cagate da farvi vedere! Ci divertiva il fatto che il Checco del film fosse il prodotto di 20 anni di berlusconismo: lui è uno che ci ha creduto, uno a cui però vuoi bene. Il nostro atteggiamento nei suoi confronti è bonario, non di condanna. Ci siamo concentrati sulla crisi, anche se ci siamo andati leggeri. Il nostro personaggio doveva far finta che non ci fosse. Volevamo un uomo completamente refrattario alla crisi“.

L’attore, comico e cantante continua, parlando della fruttifera collaborazione con Nunziante: “Siamo una coppia di fatto, viviamo in appartamenti contigui e praticamente facciamo tutto insieme, semplicemente non ci baciamo. Ci capita di raccontarci un fatto, di riderci sopra e di costruirci una storia. Questa l’abbiamo ambientata in tante diverse regioni d’Italia, in luoghi uno più bello dell’altro. Quello che ho amato di più è stato il Molise, a cui però non ho reso giustizia perché l’ho descritto come un posto terribile. Quando il presidente della regione mi ha detto: ‘Voglio ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per noi’, mi sono sentito una cacca“.

E mentre Checco Zalone ancora non sa spiegare il motivo del suo successo e Nunziante, pur provandoci, sembra dare risposte poco soddisfacenti (“la ricetta della nostra commedia migliore, quella che ha saputo pescare dalla realtà“), Valsecchi ritorna su toni seri, abbozzando un discorso sui problemi del cinema italiano: “Il cinema italiano è vecchio, bisogna cercare nuovi linguaggi, dobbiamo ripettare le esigenze, i gusti e i desideri del pubblico più giovane. Noi l’abbiamo fatto scommettendo su I soliti idioti. Per un produttore portare un film in sala è una responsabilità, dobbiamo incentivare le novità. Con la mia Taodue avrei potuto riposare sugli allori, invece mi sono da poco lanciato in una nuova avventura: un film con i comici Pio e Amedeo in cui credo molto“. Insomma, un discorso che più che cercare di individuare una soluzione sembra limitarsi all’auto-celebrazione.

Sole a Catinelle, in cui troviamo anche Aurore Erguy, Miriam Dalmazio e il piccolo Robert Dancs, uscirà il prossimo giovedì 31 ottobre, distribuito da Medusa Film in circa 1200 copie.sole a catinelle

Soldini racconta il suo Cosa Volgio di Più

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L’ultimo film di Soldini, Cosa voglio di più, è stato presentato ieri alla stampa italiana. Presente il cast artistico (quasi) al completo, il regista e i produttori.

Soldato d’Inverno: 15 cose che solo i veri fan Marvel conoscono

Soldato d’Inverno: 15 cose che solo i veri fan Marvel conoscono

Creato da Joe Simon e Jack Kirby, il Soldato d’Inverno debuttò in Captain America Comics (Vol. 1) nel 1941 come braccio destro di Steve Rogers aka Captain America durante la Golden Age. Dato per morto durante la Seconda Guerra Mondiale, Bucky Barnes viene riportato in vita sotto nuove vesti, diventando una spia per l’Unione Sovietica.

Il personaggio è stato introdotto nel MCU in Captain America: Il Primo Vendicatore, interpretato da Sebastian Stan che ha poi ripreso il ruolo in Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, presentando qualche piccola differenza rispetto alla controparte dei fumetti.

Ma per chi vuole saperne di più sul personaggio, ecco 15 curiosità sul Soldato D’Inverno che solo i veri fan dei fumetti Marvel:

Ha “evitato” un lavaggio del cervello

soldato d'invernoNel 1942, quando Captain America guidò la sua squadra di supereroi denominata Gli Invasori (composta da se stesso, La torcia umana, Toro, Namor e e Bucky), tutti furono catturati e sottoposti al lavaggio del cervello dal Teschio Rosso.

Tuttavia Bucky fu l’unico che riuscì a fuggire, e sapendo che non avrebbe potuto affrontare da solo i suoi avversari, richiamò tutti i supereroi disponibili e chiese aiuto. Tra questi c’erano Patriot, Thin Man, Trottola, Miss America, Red Raven, Diamante Blu e Jack Frost e insieme formarono la Liberty Legion.

Ha rotto il cubo cosmico

soldato d'invernoIl cubo cosmico è stato presentato nel MCU semplicemente come Tesseract, uno degli oggetti più potenti dell’universo e fondamentale ai fini della trama culminata in Infinity War. Nei fumetti però (Captain America vol. 5, #14), vediamo Bucky mentre lo distrugge.

Successivamente Steve Rogers, convinto che in lui ci fosse ancora traccia del suo amico (e non solo il Soldato d’Inverno post-lavaggio del cervello), usa il cubo per ripristinare la memoria di Bucky, e l’idea funziona.

L’incontro con Batman

soldato d'invernoÈ raro vedere personaggi Marvel e DC insieme sulla stessa pagina, ma quando questo succede si tratta sempre di scontri testa a testa e non di collaborazioni.

Uno di quei rari casi risale al 1996 con il crossover Batman/Captain America, nelle realtà alternativa di Elseworld durante la seconda guerra mondiale dove Batman e il suo fedele compagno Robin incrociano la strada di Steve e Bucky.

Solo per il gusto di farlo, i due supereroi leader decidono di scambiare i rispettivi compagni per un giorno, ma inspiegabilmente, Bucky muore nelle pagine seguenti.

Suo figlio è diventato Teschio Rosso

soldato d'invernoNon sappiamo molto del futuro di Bucky, tuttavia nell’Universo di Terra-1610 i lettori hanno assistito a cambiamenti piuttosto radicali sul personaggio. Come il fatto che Bucky diventi un uomo anziano malato di cancro ai polmoni e sposato con Gail.

Prima della sua morte, il governo aveva deciso che sarebbe stato meglio per il mondo non sapere che aveva un figlio, costringendo la madre ad affidarlo ad una base militare. Questo figlio senza nome, credendo di non poter mai essere all’altezza delle aspettative di suo padre, decide invece di diventare un cattivo, o meglio, Teschio Rosso.

Il suo passato con Wolverine

WolverineNel passato di Bucky si annovera l’incontro con Wolverine, accaduto per la prima volta dopo la fuga del mutante dalla Weapon X. Senza saperlo, il Soldato D’Inverno ha aiutato Logan molte volte,  senza he lui sapesse che era stato Bucky ad uccidere sua moglie, Itsu. 

Il significato delle sue armi

soldato d'invernoDa quando è stato reintrodotto ai lettori di fumetti come Soldato D’Inverno, Bucky ha mostrato tutte le sue abilità nel maneggiare le armi, tra cui pistole, granate, fucili e altri oggetti da lui progettati.

Inoltre le sue armi hanno sensori palmari esplosivi. il che significa che se qualcun altro volesse provare a usarle, non ci riuscirebbe perché queste esploderebbero immediatamente. L’impronta del loro padrone non corrisponde…

La clausola Bucky

soldato d'invernoRaramente la “morte” viene presa sul serio nei fumetti, dal momento che ci si aspetta sempre che i personaggi vengano resuscitati in qualche modo. Ma nel caso di Bucky, gli autori avevano hanno esposto la cosiddetta “clausola” che diceva che fra tutti, solo Bucky Barnes, Jason Todd o lo zio Ben non sarebbero “sopravvissuti”.

Ironia della sorte, sia Jason Todd che Bucky Barnes sono stati riportati in vita nel 2006 entrambi come assassini armati di pistola. Che lo zio Ben sia il prossimo?

Il nuovo Captain America

soldato d'invernoSulla scia di Civil War, Steve Rogers è stato assassinato da Crossbones e Sharon Carter per ordine di Teschio Rosso, mentre Bucky, furioso con Tony Stark, ruba lo scudo di Cap per garantire che non ci sarebbe stato nessun nuovo Captain America.

Tony poi diede a Bucky una lettera che aveva ricevuto da Steve nel quale l’eroe diceva che se fosse morto, Tony avrebbe dovuto prendersi cura di Bucky e assicurarsi che il lignaggio di Captain America continuasse.

Perché ha smesso di essere Captain America?

soldato d'invernoNelle vesti del nuovo Captain America, le cose stanno andando bene per Bucky, che nel frattempo ha guadagnato l’approvazione del pubblico e si è unito ai Vendicatori. Tutto cambia quando viene processato per i crimini commessi come Soldato d’Inverno.

Dichiarato non colpevole da un tribunale americano, viene poi accusato dai tribunali russi di crimini contro lo stato e mandato in prigione. successivamente però Vedova Nera lo fa uscire di prigione e lo riporta in America, ma Bucky decide di smettere i panni di Captain America.

Infinity Formula

soldato d'invernoDopo aver lasciato l’identità di Captain America Bucky decide di riprendere il ruolo durante la trama di “Fear Itself”, dove incontra Sinthea “Sin” Schmidt, meglio conosciuta come Skadi (la figlia del Teschio Rosso).

Dopo esser stato ucciso, Bucky viene riportato in vita grazie all’iniezione di una dose di Infinity Formula, un farmaco sperimentale creato dallo S.H.I.E.L.D. per rallentare il processo di invecchiamento. 

Il guardiano della Terra

soldato d'invernoDurante la trama di “Original Sin”, Bucky viene incaricato di indagare sulla morte di Uatu the Watcher, quindi viene inviato nello spazio con Gamora e Moon Knight per scoprire più possibile.

Successivamente Bucky torna sulla Terra e scopre che Nick Fury è stato segretamente nominato guardiano della terra dopo aver ucciso Uatu per autodifesa. Nelle pagine seguenti è invece Bucky a prendere il posto di Fury.

Non è stato “l’unico”

soldato d'invernoPochi lo sanno, ma Bucky non è stato solo il nome di James Buchanan Barnes, ma è anche uno pseudonimo trasmesso a persone diverse (un po’ come Robin).

Il primo sostituto fu Fred Davis, quando lui e William Naslund furono nominati nuovi Captain America e Bucky dal presidente Truman, poi ci furono Jack Monroe, Rick Jones e Rikki Barnes, una Bucky-donna proveniente da un universo alternativo come Julia Winters.

L’origine del suo nome

soldato d'invernoBucky fu creato da Joe Simon nel 1940 quando negli schizzi su Captain America incluse un aiutante di nome Bucky. Ma perché lo ha chiamato così? Secondo Simon, Bucky prende il nome da un giocatore di pallacanestro e suo amico d’infanzia ai tempi del liceo.

Cosa pensa di lui Stan Lee?

soldato d'invernoStan Lee non ha mai nascosto una certa perplessità riguardo alcuni personaggi di secondo piano, in special modo riguardo gli aiutanti adolescenti degli eroi.

Lee pensava che fosse irresponsabile da parte dell’eroe mettere in pericolo la vita di un ragazzo permettendogli di accompagnarli in pericolose missioni.  Molti dunque ritengono che sia questa la ragione dell’espulsione di Bucky dall’universo Marvel.

Perché è tornato?

soldato d'invernoQuando Bucky è scomparso per la prima volta dai fumetti, non è stato a causa di una morte ma di un’eliminazione ingiustificata dal canone Marvel.

Come fan di Bucky, Ed Brubaker pensò che la Marvel avesse fatto un grave errore e nella sua fan fiction immaginò Bucky mentre era stato catturato dai sovietici. Oggi Brubaker scrive storie per la Marvel Comics.

Soldato d’Inverno e Falcon, la Disney al lavoro su una serie televisiva

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Come riportato da Variety, la Disney sta lavorando per portare sulla sua piattaforma streaming una serie tv dedicata ai personaggi del Soldato d’Inverno e FalconMalcolm Spellman, produttore e sceneggiatore di Empire, è stato incaricato di scrivere il progetto. I due supereroi sono ormai figure ricorrenti nel MCU, dove sono apparsi in diversi film del franchise di Captain America e Avengers (e sono attesi il prossimo anno in Avengers 4).

Poche settimane fa sempre Variety aveva diffuso la notizia secondo cui anche Loki e Scarlet Witch saranno protagonisti di due titoli standalone che andranno a comporre il palinsesto del nuovo servizio streaming in arrivo nel 2019. Si tratterebbe di miniserie da sei o otto episodi dedicate ai supereroi già apparsi negli adattamenti cinematografici nelle quali torneranno gli attori che li hanno interpretati sul grande schermo (in questo caso Tom HiddlestonElizabeth Olsen, Sebastian Stan e Anthony Mackie).

Sebbene non sia ancora arrivato un commento ufficiale da parte di Disney e MarvelKevin Feige dovrebbe ricoprire lo stesso ruolo di produttore e supervisore.

Vi ricordiamo che la piattaforma streaming Disney ha già confermato nel suo catalogo una serie inedita su Star Wars ideata da Jon Favreau, un’altra basata sui film di High School Musical e il live action di Lilli e il Vagabondo.
Fonte: Variety

Soldado: trama, cast e sequel del film con Benicio del Toro

Soldado: trama, cast e sequel del film con Benicio del Toro

Nel 2015 con Sicario il celebre regista canadese Denis Villeneuve ha raccontato al cinema la complessa situazione della frontiera americana, come anche i giochi di potere che vigilano a loro modo su di essa. Quello a cui ha dato vita, insieme al celebre sceneggiatore Taylor Sheridan, è un vero e proprio universo narrativo da poter facilmente espandere per raccontare punti di vista diversi sulla vicenda. Così, nel 2018, è arrivato in sala il sequel intitolato Soldato (qui la recensione), nuovamente scritto da Sheridan, ma che, come regista, presenta ora l’italiano Stefano Sollima. Questi, celebre per aver lavora a titoli come Romanzo criminale, Suburra e Gomorra – La serie, si è da subito imposto come la scelta più sensata per dirigere il film.

Questo nuovo film va dunque ad esplorare una nuova vicenda al confine tra Stati Uniti e Messico, riproponendo e approfondendo alcuni dei personaggi già visti in Sicario. Nonostante questi elementi in comune, Soldado è però un sequel che risulta allo stesso tempo anche un film a sé. La storia qui raccontata risulta infatti fruibile anche senza aver visto il precedente film. Molti degli elementi presenti in quello, inoltre, sono qui riproposti con maggior brutalità, esaltando al massimo la pericolosità del contesto in cui si muovono i personaggi, non lontano da quanto realmente avviene in questi territori di confine.

Costruendo un film visivamente e strutturalmente diverso da Sicario, Sollima ripropone l’odierna complessità di distinguere tra buoni e cattivi. In un mondo privo di morale, il confine tra questi è precario come lo è quello tra i due Stati confinanti. Un film da non perdere dunque, che offre tanto intrattenimento quanto più profonde riflessioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Soldado: la trama del film

Nella guerra alla droga non ci sono regole. La lotta della CIA al narcotraffico fra Messico e Stati Uniti si è inasprita da quando i cartelli della droga hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre il confine americano. Per combattere i narcos l’agente federale Matt Graver dovrà assoldare il misterioso e impenetrabile Alejandro, la cui famiglia è stata sterminata da un boss del cartello. Il sicario scatenerà una vera e propria incontrollabile guerra tra bande, in una missione che lo coinvolgerà in modo molto personale. Si trova infatti a rapire Isabela Reyes, la figlia di un boss per scatenare il conflitto. Quando la ragazza viene considerata un danno collaterale, Alejandro si troverà però a dover compiere scelte difficili, che evidenzieranno tutta la fragilità delle sue operazioni.

Soldado cast

Soldado: il cast del film

Come per il precedente film, il personaggio di Alejandro è interpretato dall’attore premio Oscar Benicio del Toro. È lui ora il vero protagonista di questa vicenda, ma ciò non ha modificato l’approccio di del Toro alla parte. Anche per Soldado, infatti, egli ha richiesto che il suo personaggio fosse quanto più silenzioso possibile. La presenza di poche sue battute ha infatti permesso di rendere ulteriormente misteriosa e controversa la sua figura. Josh Brolin, invece, riprende il ruolo dell’agente Matt Graver, per il quale si è come suo solito preparato attraverso un lungo addestramento fisico. Ciò gli ha permesso di poter interpretare personalmente anche le scene più complesse, come quelle delle sparatorie.

La giovane Isabela Moner, celebre per la serie di Nickelodeon 100 cose da fare prima del liceo, interpreta qui Isabela Reyes, la ragazza rapita da Alejandro. Per il ruolo, l’attrice si è dovuta tagliare notevolmente i capelli. Nel farlo, ha realizzato un video per YouTube a riguardo, donando poi in beneficenza la propria chioma. Altro nuovo personaggio è quello di Cynthia Foards, superiore di Matt alla CIA, ed interpretata dalla nota Catherine Keener. Matthew Modine, celebre per essere stato il soldato Joker in Full Metal Jacket, è invece il segretario della difesa James Riley. Sono poi presenti gli attori Shea Whigham nei panni di Andy Wheeldon, capo di un gruppo di militari, e David Castañeda, celebre per The Umbrella Academy, qui presente nei panni di Hector.

Il sequel di Soldado, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Come Sicario, anche Soldado sembra portare a compimento la storia raccontata. Eppure, vi sono ancora diversi aspetti dei personaggi da raccontare, come anche ulteriori punti di vista sul tema. L’intenzione dei produttori sembra infatti essere quella di realizzare una vera e propria trilogia sulla contemporanea frontiera americana. In concomitanza con l’uscita di questo primo sequel, dunque, ha preso vita anche lo sviluppo del terzo capitolo. Attualmente intitolato Sicario: Capos. Tuttavia, non si hanno ancora informazioni sulla trama, né è stato annunciato quali degli attori dei precedenti film riprenderanno i loro ruoli. Nel 2021, però, è stato confermato che il progetto è ancora in fase di sviluppo.

In attesa di poter vedere questo sequel, è possibile fruire di Soldado grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 28 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Soldado: trailer ufficiale italiano del film di Stefano Sollima

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Soldado: trailer ufficiale italiano del film di Stefano Sollima

La 01 Distribution ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Soldado, il film diretto da Stefano Sollima e sequel di Sicario di Denis Villeneuve.

Sinossi: La lotta al narcotraffico fra Stati Uniti e Messico si è inasprita da quando i cartelli hanno iniziato a trasportare terroristi attraverso il confine americano. Per combattere questa guerra, l’agente federale Matt Graver (Josh Brolin) dovrà unire le forze con il misterioso e impenetrabile Alejandro (Benicio Del Toro).

Soldado è diretto da Stefano Sollima, su una sceneggiatura di Taylor Sheridan (Sicario) e vede nel cast Benicio Del Toro, Josh Brolin, Isabela Moner, Jeffrey Donovan, Manuel Garcia-Rulfo e Catherine Keener.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Soldado: Taylor Sheridan sull’assenza di Emily Blunt

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Soldado: Taylor Sheridan sull’assenza di Emily Blunt

Nonostante sia confermato che in Soldado, sequel di Sicario di Denis Villeneuve la cui direzione è stata affidanta all’italiano Stefano Sollima, sarà assente Emily Blunt, la sceneggiatrice del film Taylor Sheridan è voluta tornare sull’argomento, rendendo noto che ha ritenuto concluso nel primo film l’arco narrativo dell’agente Kate Macer.

Ecco quanto rivelato da Sheridan: “Guardate cosa ha dovuto attraversare. È stato un ruolo difficile. Prima ho scritto il personaggio e poi l’ho usato come surrogato per il pubblico. L’ho resa completamente passiva contro la propria volontà in modo che il pubblico si sentisse impotente come accade a parte delle forze dell’ordine. L’ho condotta all’inferno e l’ho tradita alla fine. È stata un’avventura ardua per il personaggio e per Emily. Quel personaggio ha avuto la sua storia.”

In Soldado Benicio Del Toro e Josh Brolin torneranno a interpretare rispettivamente Alejandro Gillick e Matt Graver, mentre la new entry Catherine Keener interpreterà il superiore dell’agente della CIA incarnato da Brolin. Insieme dovranno affrontare il rischio che i tunnel usati per il trasporto della droga siano utilizzati anche da potenziali terroristi per introdursi negli Stati Uniti.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Fonte: Screenrant

Soldado: online il trailer ufficiale del sequel di Sicario

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Soldado: online il trailer ufficiale del sequel di Sicario

C’è davvero tutto, dalle musiche ai colori, fino ad arrivare alla violenza esplicita del primo film, nel trailer ufficiale di Soldado, appena rilasciato online.

Sequel diretto di Soldado(pellicola firmata da Denis Villeneuve e uscita nelle sale nel 2015 dopo il passaggio al Festival di Cannes), Soldado è stato sceneggiato da Taylor Sheridan (Hell or high water, Wind River) e vede nel cast Benicio Del Toro e Josh Brolin. I due attori riprenderanno i rispettivi ruoli di Sicario,  ovvero il narcotrafficante pentito Alejandro e l’agente speciale anti droga Matt Graver.

La regia del film è del nostro Stefano Sollima (Suburra, Gomorra – La serie).

https://www.youtube.com/watch?v=NBkC83-vh9A

Soldado farà sembrare Sicario una commedia, parola dello sceneggiatore

Proprio Sheridan, intervistato qualche mese fa, aveva parlato del film come “Qualcosa di totalmente differente da Sicario, tanto da farlo sembrare una commedia a confronto”.

Soldado è atteso nei cinema il 29 Giugno 2018.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Soldado: nessuna restrizione politica per il sequel di Sicario

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Soldado: nessuna restrizione politica per il sequel di Sicario

In attesa che il suo folgorante script possa nuovamente essere trasposto sul grande schermo, questa volta nientemeno che dal regista italiano Stefano Sollima, lo sceneggiatore Taylor Sheridan ha partecipato a una recente intervista per Collider durante il Sundance Film Festival 2017, rivelando alcune succose indiscrezioni riguardo alla trama dell’atteso Soldado e confessando di aver elaborato il nuovo script del sequel di Sicario in una condizione di assoluta libertà creativa e senza molte delle restrizioni politiche presenti nel capitolo precedente.

Soldado: lo sceneggiatore anticipa un sequel “sotto steroidi”

Annunciando fin da subito l’intenzione di incentrare le vicende di Soldado sui personaggi del killer Alejandro e del contractor Matt Graver interpreti nuovamente da Benicio del Toro Josh Brolin – e confermando che, com molta probità, Emily Blunt non avrà modo di tornare in questo sequel – Taylor Sheridan è sceso in profondità nella trama del film, affermando che “uno dei produttori mi ha chiamato e i ha chiesto come avrebbe dovuto essere strutturato secondo me un ideale sequel di Sicario. Quando mi ha proposto quest’idea ci ho riflettuto a lungo e in un primo momento mi sono detto che, pur piacendomi, non ritenevo possibile realizzare un sequel del film. Ma improvvisamente mi è venuta un’idea geniale, cioè ho pensato che sarebbe stato interessantissimo vedere quello che sarebbe potuto succedere se questo gruppo di contractor non avessero avuto un accompagnatore al loro seguito. Nel film precedente i protagonisti agivano all’interno della giurisdizione degli Stati Uniti sfruttando alcune leggi “limite” che gli permettevano di operare sul filo della legalità. Ma cosa sarebbe successo se non fossero stati negli Stati Uniti e non avessero avuto un accompagnatore? Come avrebbero potuto lavorare fuori dai confini? Direi che se Sicario è un film sulla militarizzazione della polizia,  Soldado rappresenta la rimozione della polizia e della legge dall’azione militare“.

Sicario: Stefano Sollima conferma i piani per una trilogia

Intervenuto al Sundance Film Festival 2017 per presentare Wind River, la sua ultima fatica da sceneggiatore ed esordio da regista, Taylor Sheridan è sicuramente debitore del successo del suo script per Sicario, il quale gli ha permesso di poter prestare la propria penna a un altro piccolo grande capolavoro della passata stagione come Hell or High Water (che gli è valso anche una candidatura agli Academy Award 2017) e ora di prendere in mano le redini di questo complesso progetto di scrittura che è Soldado.

Taylor Sheridan ha già messo abbondantemente le mani avanti, dichiarandosi ben disposto a prendere parte a un ipotetico terzo capitolo di quello che potrebbe definirsi ora un autentico “Sicario franchise“, affermano che “so esattamente che cosa dovrebbe essere se mai lo facessero. So per certo come dovrebbe essere realizzato!“.

Benicio Del Toro e Josh Brolin, protagonisti del primo film, torneranno entrambi in Soldado. Al momento, invece, è incerto il ritorno di Emily Blunt. La sceneggiatura del film porterà nuovamente la firma di Taylor Sheridan (Sons of Anarchy), già autore dello script del primo film.

Stefano Sollima è noto soprattutto per aver diretto serie televisive di successo come Gomorra La serie Romanzo criminale La serie. Si tratta della prima produzione hollywoodiana che vedrà coinvolto il regista romano.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

Di seguito la trama di Sicario:

In una zona di confine tra Stati Uniti e Messico, dove la legge non conta, Kate (Emily Blunt) è un’agente dell’FBI giovane e idealista, arruolata dal funzionario di una task force governativa per la lotta alla droga (Josh Brolin) per compiere una missione speciale. Sotto la guida di un ambiguo e impenetrabile consulente (Benicio Del Toro) la squadra parte per un viaggio clandestino, costringendo Kate a mettere in discussione tutto ciò in cui crede per riuscire a sopravvivere.

Fonte: Collider

Soldado: il nuovo trailer ufficiale italiano del film di Stefano Sollima

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Dopo il successo di A.C.A.B., Gomorra – la serie e Suburra, Stefano Sollima vola negli States firmando il suo primo e attesissimo lavoro oltre Oceano: Soldado.

L’ intenso e serrato action-thriller che vede protagonisti due antieroi che rischiano la vita nello spietato mondo di frontiera del mercato della droga e della politica estera americana, ha aperto negli Stati Uniti incassando oltre 19 milioni di dollari, balzando così subito sul podio del Box Office, alle spalle dei colossi Jurassic World – Il Regno Distrutto e Gli Incredibili 2.

Soldado primo incasso fra le nuove uscite del weekend negli USA, vede di nuovo insieme il premio Oscar Benicio Del Toro, nel ruolo di Alejandro, il misterioso procuratore diventato killer, e Josh Brolin, in quello dell’agente della CIA Matt Graver, impegnati a combattere contro i cartelli della droga.

Nella guerra alla droga non ci sono regole. La lotta della CIA al narcotraffico fra Messico e Stati Uniti si è inasprita da quando i cartelli della droga hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre il confine americano. Per combattere i narcos l’agente federale Matt Graver (Josh Brolin) dovrà assoldare il misterioso e impenetrabile Alejandro (Benicio Del Toro), la cui famiglia è stata sterminata da un boss del cartello. Alejandro scatenerà una vera e propria, incontrollabile guerra tra bande in una missione che lo coinvolgerà in modo molto personale.

Soldado, la recensione del film di Stefano Sollima

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