Golden Globes 2023, l’edizione del rilancio, le sorprese e le certezze

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Dopo un’edizione fantasma, con tanto di boicottaggio da parte di star e rete televisiva, la Hollywood Foreign Press Association ha fatto tesoro della lezione e ha tentato di rimettere le cose in sesto per i Golden Globes 2023, che si sono infatti celebrati in diretta televisiva la scorsa notte. Cambiato l’organico, cambiate alcune regole, arricchito il palmares, la 80° edizione della cerimonia che assegna a cinema e tv i premi per il meglio dell’ultimo anno, gestita dall’associazione della stampa estera a Hollywood ha aperto ufficialmente la season awards, che da ora comincia spedita nel segno, mai come quest’anno, dell’inclusione.

 

Tantissime nazionalità erano comprese nelle nomination e molte sono state premiate, e questo sforzo di guardare oltre quello che viene offerto solo a un primo sguardo premierà sicuramente sulla lunga distanza la ricchezza delle storie a cui potremo avere accesso nei prossimi anni.

Jerrod Carmichael pungente ai Golden Globes 2023

Con un maestro di cerimonie, il comico Jerrod Carmichael, che ha settato da subito il tono della serata, gli 80° Golden Globes Awards si sono svolti alternando momenti ilari, qualche sorpresa nell’assegnazione dei premi, e una conduzione caustica, forse troppo persino per i Globes, che negli anni passati hanno gestito con grande scioltezza personaggi del calibro di Ricky Gervais che certo non le manda a dire! Con la sua battuta d’apertura (“Sono qui a presentare perché sono nero”) Carmichael ha palesato che avrebbe potuto dire di tutto, a 360°, tanto che spesso nemmeno lo smaliziato pubblico ha partecipato o applaudito, come per la battuta su Shelly Miscavige e Scientology, mentre prendeva in giro Tom Cruise (forse il momento più “freddo” della serata) e come quando ha assegnato a Will Smith il premio “Rock Hudson per la migliore dimostrazione di mascolinità”, anche questa battuta arrivata troppo presto, forse, per un pubblico ancora troppo sobrio.

Volodymyr Zelensky in da house

Punto più basso dell’intera cerimonia, però, è stato l’intervento in video di Volodymyr Zelensky, presentato da un commosso Sean Penn. Il presidente dell’Ucraina ha fatto un intervento che ha lasciato di sasso il pubblico in sala, e anche chi lo ha ascoltato da casa mentre faceva paralleli tra la libertà di Hollywood e la mancanza di libertà del suo popolo per colpa dell’invasore. Senza nulla togliere alla campagna per la pace che dovrebbe essere sempre accolta e perorata, non era quello il luogo per un tale intervento.

Gli Spiriti dell’Isola batte tutti

Ma parliamo invece dei premi, che hanno riservato notevoli sorprese a partire dal ricco bottino de Gli Spiriti dell’Isola ai Golden Globes 2023. Se il premio a Colin Farrell per la migliore interpretazione maschile in una commedia era atteso, così come quello alla sceneggiatura per Martin McDonagh, del tutto inaspettato è arrivato il premio al film come migliore commedia. Un vero e proprio trionfo per il film presentato a Venezia 79 che ha battuto il favorito di categoria Everything Everywhere All at Once.

Dall’Oriente con furore

Il film dei Daniels non è però andato via a mani vuote, dal momento che, confermando le aspettative, ha portato a casa due storiche statuette, la prima a Michelle Yeoh, come migliore attrice in una commedia. Dopo 40 anni di carriera sempre a livelli altissimi, l’attrice vede riconosciuta non solo un solo una grande performance, ma anche un’intero percorso artistico che l’ha portata a lavorare con i più grandi registi viventi. Intimando alla regia della trasmissione di abbassare la musica che incalza quando i discorsi di ringraziamento diventano troppo lunghi per i tempi televisivi, Yeoh ha detto “Posso mettervi al tappeto” e sappiamo che non è un’esagerazione.

Ma è a inizio serata che arriva il discorso più emozionato ed emozionante, quello di Ke Huy Quan che vince come migliore non protagonista per Everything Everywhere All at Once. Dopo 30 anni dal suo grande successo di attore bambino (era lui il Data dei Goonies e lo Shorty di Indiana Jones e il Tempio Maledetto), in occasione dei Golden Globes 2023, Ke ha avuto una seconda possibilità e l’ha colta, ringraziando non solo i Daniels che lo hanno scelto per il film, ma anche Steven Spielberg che all’epoca gli diede il suo primo lavoro.

Le altre categorie dedicate agli attori per il cinema sono state assegnate a Cate Blanchett per Tár, come da pronostici, seppure l’attrice era assente alla cerimonia, a Austin Butler, emozionatissimo per il suo primo grande riconoscimento per il suo primo grande ruolo di Elvis nell’omonimo film, e a Angela Bassett per Black Panther: Wakanda Forever, che porta a casa il suo secondo Golden Globe in carriera e il primo premio della HFPA a un attore per il Marvel Cinematic Universe.

La notte di Spielberg

E’ stata però anche la serata di Steven Spielberg, che ha portato a casa il suo terzo Golden Globes per la migliore regia su venti nomination, una percentuale positiva piuttosto bassa per il regista che meglio di tutti, oggi, rappresenta il cinema a 360°. Suo anche il premio conclusivo della serata, quello al miglior film drammatico, andato a quel The Fabelmans che ha aspettato oltre 50 anni per realizzare.

E se non è stata una sorpresa che il premio al miglior film d’animazione sia stato assegnato a Pinocchio di Guillermo del Toro, è stato certamente divertente il discorso di ringraziamento del regista messicano che prima ha lodato il fatto che fossero tutti lì insieme di persona e che qualcuno di loro fosse ubriaco (“Cosa potrebbe andare meglio?”) e poi ha ricordato che “l’animazione è cinema”. Que Viva Mexico, Siempre!

E se Damien Chazelle deve “accontentarsi” del solo premio alla colonna sonora per il suo Babylon, ritirato dal compositore Justin Hurwitz, il quale con quattro nomination e quattro vittorie dimostra di stare molto a cuore alla HFPA, dei graditissimi pacchi regalo sono arrivati in Argentina e in India da parte dei Golden Globes 2023, che hanno assegnato il premio al miglior film internazionale a Argentina, 1985 e il premio alla migliore canzone originale a Naatu Naatu di Kala Bhairava, M. M. Keeravani, Rahul Sipligunj, per RRR.

Grandi assenti trai premiati ai Golden Globes 2023

I premi dedicati alle serie tv sono forse stati più sorprendenti e forse anche trascurati dalle star vincitrici. Zendaya, Kevin Costner e Amanda Seyfried, tutti e tre vincitori in diverse categorie, erano assenti. The White Lotus: Sicily ha fatto cadere più di una mascella, portando a casa il premio a Jennifer Coolidge e quello per la migliore miniserie (premio misterioso che genera notevole disappunto). Mentre Elementary Abbott è stata la più premiata tra le serie, con tre riconoscimenti per la migliore serie comedy, la migliore attrice comedy, Quinta Brunson, e il migliore attore non protagonista in una comedy, Tyler James Williams. Un successo travolgente per quella che è una delle migliori novità dell’anno appena trascorso.

E se da una parte la veterana Julia Garner ha finalmente ricevuto un Golden Globes per Orzak, Jeremy Allen White ha fatto un “tiro pulito” con una nomination e una vittoria per l’avvincente The Bear, che lo ha portato al successo, nell’anno appena trascorso, mentre la controversa opera di Ryan Murphy (premiato con il Carol Burnett Award) Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story, ha visto trionfare Evan Peters per una delle interpretazioni più controverse della storia dei premi, che ha fatto molto discutere quest’anno. C’è però da dire che il talento sconfinato di Peters mette tutti d’accordo, e che lui stesso, ringraziando per il premio, ha confermato che è stato un lavoro “difficilissimo da portare a termine, difficilissimo da guardare, e spero che se ne possa trarre anche del buono”.

La sorprese di Paul Walter Hauser e House of the Dragon

Chiudiamo la rassegna dei Golden Globes 2023 con le due più grandi sorprese nella categoria tv. Lo splendido Paul Walter Hauser ha conquistato prima nomination e prima vittoria per Black Bird, serie mozzafiato di Apple Tv+, e House of the Dragon ha portato a casa la statuetta per la migliore serie drammatica, tra lo stupore di Emma Darcy e Milly Ancock, le due interpreti di Rhaenyra Targaryen, e lo shock dello showrunner Miguel Sapochnik che è arrivato sul palco senza cravatta giustificandosi “non immaginavo di vincere, non ero pronto” e sperticandosi in lodi per Scissione, la serie favorita che gareggiava nella sua stessa categoria.

I Golden Globes 2023 sono dunque solo l’inizio, come ogni anni, di una stagione dei premi che speriamo possa essere sorprendente e emozionante, soprattutto che possa condurre ad un altro anno di innovazione e ricalibrazione dei punti di forza all’interno della Hollywood Foreign Press Association.

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