Christopher Nolan film
Gentile Concessione di Warner Bros Pictures

Christopher Nolan – Ha raccontato il conflitto e il doppio, la dualità dell’essere umano e il suo attraversare il mondo imbattendosi di continuo in luci e ombre. Ha ridato vita ad un mito e permesso a personaggi nell’ombra di vedere la luce, nella sua breve filmografia ha realizzato capolavori bastanti per una vita intera e ora si appresta a presentare al mondo la sua ultima creatura.

 

Christopher Nolan, trai registi più acclamati ed esaltati degli ultimi dieci anni, sta cavalcando l’onda del successo e della febbricitante attesa che accompagna l’uscita al cinema (in Italia) de Il Cavaliere Oscuro il Ritorno, ultimo ed epico episodio della trilogia che ha ridato lustro a Batman, uno dei supereroi DC più iconici dell’intero universo fumettistico.

Christopher Nolan, biografia

Christopher Jonathan James Nolan è un britannico DOC, nato a Londra il 30 luglio 1970 ha da poco festeggiato il suo 42esimo compleanno mentre contava i soldini che il suo ultimo film sta raccogliendo al botteghino.

La sua carriera si divide tra la regia la sceneggiatura e la produzione, attività che porta avanti con il massimo profitto sia economico che qualitativo, riuscendo sempre a dar vita a grandi narrazioni, e trip mentali che avvolgono lo spettatore in spire strette e avvincenti: un film di Christopher Nolan non è solo difficile da seguire ma è anche bello da vedere, su un puro piano estetico. Chris si avvale quasi sempre dello stesso team di collaboratori, capitanato dalla fedele moglie Emma Thomas, produttrice dei suoi film e, qualcuno dice, anche fidata consigliera nelle scelte professionali del regista londinese; con lei ha anche aperto una casa di produzione, la Syncopy Films.

Ad accompagnarlo nella sua avventura cinematografica anche il fratello minore, Jonathan, che firma le sceneggiature dei suoi film e, proprio da un suo racconto, nacque nel 2000 Memento, film narrativamente rivoluzionario che ha fatto conoscere alle major questo contorto e caparbio regista. Prima ancora Nolan si era fatto notare per Following, film in bianco e nero a bassissimo budget con cui partecipa a diversi Festival, vincendo la Tigre D’Oro al festival di Rotterdam, e venendo proiettato addirittura al festival di Hong Kong.

ìIl 2000, abbiamo accennato, è l’anno di Memento, dramma psicologico incentrato su un uomo (Guy Pearce) che perde la memoria ogni volta che si addormenta e deve cercare di ricostruire il suo passato recente: la regia di Christopher Nolan sembra quella di un regista già navigato ed esperto del linguaggio cinematografico; quello che però veramente sorprende la critica e infiamma il pubblico è la sceneggiatura, o semplicemente il montaggio del film, che procede a ritroso dalla conclusione del racconto fino all’inizio attraversando tutta la sofferenza e l’inconsapevolezza di un’anima persa in se stessa, senza punti di riferimento e senza certezze. Già  nel ’97, Emma portò all’attenzione di Aaron Ryder il manoscritto del film, e il dirigente della Newmarket Films lo giudicò “forse il più innovatore che avesse mai visto”. Il film venne così girato in 25 giorni e fruttò al giovane Christopher Nolan due prestigiose nomination come migliore sceneggiatore, ai Golden Globe e agli Oscar.

mementoBalzato agli occhi di Hollywood con Memento, Christopher Nolan viene “catturato” dalla Warner Bros per dirigere Insomnia, un remake hollywoodiano di un film norvegese in cui il regista ha a che fare con attori del calibro di Al Pacino, Hilary Swank e Robin Williams, in uno dei suoi rarissimi ruoli da cattivo, il primo della sua carriera. Anche in questa occasione il film riscuote successo e si conferma in questo caso la grande capacità di Christopher Nolan di dirigere anche gli attori; tuttavia, con il senno di poi, e guardando tutta la filmografia nolaniana, Insomnia si rivela essere il meno riuscito dei suoi film, per quanto rimanga ugualmente un prodotto ben fatto e nel quale confluiscono alcune delle ossessioni del regista.

L’anno del successo planetario è il 2005: senza bruciare le tappe, Nolan trova l’approvazione della critica con Following nel 1999, l’acclamazione popolare nel 2000 con Memento e nel 2002 con Insomnia l’attenzione delle Major americane. Così nel 2005 la Warner Bros gli offre l’incarico di dirigere un reboot di Batman, dopo le disastrose esperienze di Batman Forever e Batman & Robin. Il regista britannico non si fa ripetere l’offerta due volte e mette insieme un cast di tutto rispetto per portare avanti la sua personale idea di Batman/Bruce Wayne e della genesi dell’eroe. Christopher Nolan vuole fare tutto daccapo, abbandonando lo stile fumettistico e gotico-ironico di Burton e prendendo ancora di più le distanze da Joel Schumacher con i suoi colori sgargianti e la sua computer grafica.

Christopher Nolan entra nel mondo di Batman

Christopher Nolan Batman BeginsCon Batman Begins si ha l’impressione che il regista perfetto incontri il personaggio a cui è destinato: da una parte infatti c’è un supereroe senza super poteri, un uomo molto ricco ma allo stesso tempo molto complesso, lacerato e spaventato; dall’altra parte c’è un regista che ama fare tutto sul serio, senza fronzoli, senza effetti visivi, solo con il duro lavoro, sfiorando talvolta l’impossibile. Il film vede protagonista Christian Bale nei panni del protagonista, accanto a lui Michael Caine è Alfred il maggiordomo, Liam Neeson è il mentore e poi nemico Henri Ducard/Ra’s Al Ghul, Gary Oldman è Jim Gordon, Morgan Freeman è Lucius Fox, Katie Holmes è Rachel Dawes e Cillian Murphy è il Dottor Crane, alias Spaventapasseri. La storia ruota intorno a Bruce, al suo desiderio di vendetta e alla sua esigenza di fare qualcosa per Gotham personalmente, non solo con preziose donazioni e ingenti opere pubbliche come fece suo padre prima di lui. L’uomo pipistrello di Nolan è un uomo vendicativo e violento, che si muove sul filo del rasoio in bilico tra il bene e il male e Christian Bale è un perfetto Bruce/Batman: integro, fisicamente preparato, affascinante nei panni di Bruce, spietato nella tuta di Batman, cerca la sua ragione per combattere il nemico, un nemico che prima di essere la mafia o lo Spaventapasseri o ancora la Setta delle Ombre, è nascosto dentro di sé. Artefice di un tale equilibrio tematico e stilistico è proprio Nolan, magicamente capace di raccontare con lucidità ed emozionare nel profondo, permettendo allo spettatore di guardare un film che va al di là del cine-fumetto fino ad allora concepito, rendendo personale un film commissionato e realizzando una vera e propria rivoluzione nell’ambito del fumetto al cinema.

Christopher Nolan The PrestigePubblico e critica osannano il nuovo genio cinematografico, che per tutta risposta ritorna al cinema con una storia tutta sua, personale e complicata, ancora una volta basata sull’intreccio della trama, del montaggio e dei piani temporali: The Prestige. Per qualcuno è il suo film migliore, il più completo e onesto, realizzato in perfetto stile nolaniano tanto che nel cast ci sono due degli attori che Christopher Nolan ama di più “usare”: il suo Batman Christian Bale e il grande Michael Caine; accanto a loro Hugh Jackman (che con The Prestige partecipa al miglior film della sua filmografia), Scarlett Johansson e Rebecca Hall, oltre ai piccoli ruoli di Piper Perabo, Andy Serkis e David Bowie. Il film racconta l’eterna rivalità tra due prestigiatori che, partendo da semplici bisticci per rubarsi i trucchi, sfocia in una vera e propria guerra tra menti complesse, e ancora una volta tormentate, che cercano la via d’uscita e inseguono i propri desideri e i propri obbiettivi. Il film riceve ancora una volta gli onori di pubblico e critica e incassa nel primo week end di programmazione circa 14.000.000 di dollari.

La Warner Bros, i soldi incassati e sicuramente una esigenza personale di portare avanti un discorso già cominciato con Batman Begins, spingono Christopher Nolan ad approcciarsi al sequel del film: Il Cavaliere Oscuro.

Il secondo episodio del franchise di Batman diretto da Christopher Nolan è un vero e proprio evento, prima di tutto perché il regista utilizza per la prima volta la tecnologia IMAX, fino ad allora appannaggio esclusivo del cinema documentaristico e che lui stesso definisce una tecnologia più immersiva del 3D. In secondo luogo il film è accompagnato da una campagna pubblicitaria che triplica il numero già consistente di fan che attendono con ansia la seconda volta di Christian Bale nella tuta di Batman. Il cast del film vede confermati tutti gli attori di Begins ma perde Katie Holmes, guadagnando, nello stesso ruolo, Maggie Gyllenhaal, inoltre annovera due importanti new entry nei ruoli di Harvey Dent/Due Facce e del Joker: Aaron Eckhart e Heath Ledger . Il lavoro di Nolan si rivelerà titanico: Il Cavaliere Oscuro, oltre a rappresentare uno dei massimi incassi della storia del cinema, è un film pieno di emozione, follia, rabbia, vendetta e caos. Tutti gli attori, nelle mani del regista e indipendentemente dalla bravura del singolo, realizzano una sinfonia di ritratti che convergono in un finale epico e commovente poiché se in Begins abbiamo imparato a conoscere le ragioni dell’uomo, nel Cavaliere condividiamo con Batman le motivazioni dell’eroe.

Di spicco ovviamente rimane la performance di Heath Ledger, sia per l’indiscussa bravura dell’attore, sia per la tragica vicenda (la morte del giovane Heath) che è avvenuta a pochi mesi dalla fine delle riprese. Il film ha collezionato otto nomination agli Oscar, portandone a casa due, uno postumo al miglior attore non protagonista Ledger, e uno tecnico, per il montaggio sonoro. La critica giudica questa opera migliore della precedente definendola “il miglior film su Batman mai realizzato”; ad un livello squisitamente formale Il Cavaliere Oscuro risulta sbilanciato poiché si focalizza principalmente sulla figura del Joker del quale, ad un certo punto, l’eroe sembra essere una pedina. Niente di più realistico che rendere un eroe umano e fallibile, e Nolan, ancora una volta lo fa con classe e intelligenza, regalando al suo pubblico uno dei finali più intensi della sua filmografia: potente, commovente, evocativo. Il film vale a Christopher il Board of Governors Award, premio assegnato dall’American Society of Cinematographers ogni anno a chi “ha portato significativi contributi all’arte cinematografica”. La storia cinematografica del giustiziere vestito da pipistrello targata Nolan aspetta quindi la sua conclusione naturale, con un terzo film per chiudere quella che ormai è chiamata la trilogia del Cavaliere Oscuro, ma prima, come già era successo tra Begins e il Cavaliere, Nolan si prende il suo tempo e realizza l’ennesimo trip mentale nelle angosce e nei tormenti interiori dei suoi personaggi.

Christopher Nolan verso un sogno chiamato Inception

Christopher Nolan sul set di Inception Inception esce al cinema nel 2010 e per alcuni conferma la grandezza di questo regista sopra le righe, mentre per altri ne mette definitivamente a nudo una mente contorta e quasi malata. La dimensione onirica, già affrontata e sperimentata in parte in Memento e toccata in Batman Begins, diventa qui il filo conduttore; la storia di Inception era in nuce già prima che venisse realizzato Memento, e Nolan la realizza rimanendo fedele ai suoi must: effetti visivi solo dove c’è reale necessità, tutti effetti meccanici, regia impeccabile, storia intricata “alla Nolan” e alcuni dei migliori attori in circolazione tra cui l’eccellente Leonardo DiCaprio, trai migliori della sua generazione, Ken Watanabe (già visto in Batman Begins) e l’onnipresente Caine. Presenti nel cast anche Marion Cotillard, Joseph Gordon-Levitt e Tom Hardy, che Nolan si porterà dietro nel suo film successivo. Il film ottiene ottime recensioni, ma anche qualche accusa al regista di essere troppo cerebrale; tuttavia i fan e gli incassi danno ragione al londinese che prosegue per la sua strada dando l’ufficiale annuncio del terzo e conclusivo capitolo dedicato a Batman.

Christopher Nolan sul set de Il Cavaliere Oscuro: Il ritornoIl Cavaliere Oscuro il Ritorno è uscito lo scorso 20 luglio in USA ed è atteso, anzi attesissimo, in Italia per il 29 agosto prossimo. Il film non ha entusiasmato tutti così come si era previsto, lasciando qualcuno addirittura tiepido davanti alla magnificenza di Gotham distrutta dall’ennesimo criminale che ha per obbiettivo distruggere Batman.

Il questo film, come detto, Christopher Nolan si porta dietro da Inception Tom Hardy, al quale assegna l’arduo compito di sostituire Heath Ledger nel ruolo del villain principale del film, Joseph Gordon-Levitt e Marion Cotillard. Inoltre il cast vede l’importante aggiunta di Anne Hathaway nel ruolo di Selina Kyle/Catwoman che promette scintille. Christopher Nolan ha più volte dichiarato che per lui il lavoro con Batman si è concluso, dal momento che non ha intenzione (per ora) di proseguire con il franchise, tuttavia la Warner non vuole lasciar andare la sua gallina dalle uova d’oro ed ha così coinvolto nel progetto del reboot di un altro amatissimo supereroe, Superman, il buon vecchio Chris e suo fratello Jonathan Nolan. L’uomo d’acciaio (Man of Steel)  è il primo film di questo nuovo reboot diretto da Zach Snyder e prodotto proprio da Nolan e, dalle prime immagini viste al Comic Con 2012 di San Diego, dove hanno mostrato un primo teaser trailer del film, possiamo affermare con sicurezza che lo zampino di Chris si sente. Notizia fresca è invece che dopo Man of SteelChristopher Nolan  produrrà, sempre per mamma Warner, un thriller scritto e diretto da Keith Gordon (regista di Dexter, la serie tv).

Lo scorso 8 luglio ha lasciato le sue impronte (mani e piedi) sul manciapiede più ambito del mondo, la Walk of Fame; con lui tutto il cast della trilogia del Cavaliere Oscuro. Come i colleghi Lynch e Allen, Nolan non registra commenti audio ai suoi film, per paura di guidare troppo lo spettatore nella visione, preferendo che questo rimanga coinvolto semplicemente dalle immagini e dal racconto, senza la sua guida ad alterarne la percezione. Il suo lavoro procede sempre in maniera parallela alla promozione del suo film, per mantenendo su trama e dettagli il riserbo più totale, caratteristica che lo accomuna ad altri registi di spessore. Trai suoi modelli registici ci sono Ridley Scott, Stanley Kubrick, Hitchcock, Welles, Leone, Lucas, Malick, Carpenter, Polanski, Mann e Spielberg, e pur dimostrando umiltà e ammirazione per i suoi colleghi ha sempre fatto di testa sua, ritagliandosi un posto di tutto rispetto (e di diritto) in mezzo ai nomi che lui stesso cita come ispirazione.

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