Indigo Film, con il
patrocinio di Agiscuola, indice un concorso nazionale indirizzato a
tutte le scuole di ogni ordine e grado legato al film
Il ragazzo invisibile di Gabriele
Salvatores: dopo la visione del film da parte delle
classi, gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e
di secondo grado sono invitati a scrivere la storia del sequel,
Il ragazzo invisibile 2.
In palio importanti premi rivolti
agli studenti: la partecipazione alla Mostra del Cinema di
Venezia nella giuria del Leoncino D’Oro,
un’esperienza sul set del prossimo film di Indigo
Film, un campus di cinema che prevede incontri con
registi attori e produttori, un weekend a Roma con
la visita a Cinecittà.
Alle tre scuole cui sono iscritti i
primi classificati, inoltre, sarà assegnato un buono spesa
di 5000 euro in forniture per incentivare l’educazione
all’immagine, dai corsi di cinema, ai matinée, a computer
con software per il montaggio, videocamere, contributi per
allestire una sala proiezione, a seconda della necessità della
scuola stessa.
Una giuria formata
dal regista Gabriele Salvatores, gli sceneggiatori
Alessandro Fabbri, Ludovica
Rampoldi, Stefano Sardo, il produttore di
Indigo Film Nicola Giuliano e un referente di
Agiscuola, premierà le tre migliori idee per
ciascuna sezione di gara.
Per partecipare ogni scuola dovrà
scrivere una mail all’indirizzo [email protected]
e richiedere una proiezione del film.
Per approfondire l’esperienza della
visione, a ogni istituto che si iscriverà verranno spediti
cinque copie del libro edito da Salani e
altrettante copie della graphic novel edita da
Panini Comics, entrambi tratti dal film. Sul sito www.agiscuola.it, inoltre, è
disponibile la scheda didattica del film.
Sono iniziate le riprese del sequel
de Il Ragazzo Invisibile, diretto ancora una volta
dal Premio Oscar Gabriele Salvatores.
Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione
vede come protagonista, accanto al ragazzo invisibile ora
sedicenne, Michele Silenzi (Ludovico Girardello),
la sorella gemella Natasha (Galatea Bellugi),
sull’esistenza della quale si chiude il primo capitolo della
saga.
Nel cast de Il Ragazzo
Invisibile 2, Ludovico Girardello, Ksenia
Rappoport, Galatea Bellugi, Noa Zatta, Ivan Franek e con
Valeria Golino.
Il sequel de
Il Ragazzo Invisibile, scritto da
Alessandro Fabbri, Ludovica
Rampoldi e Stefano Sardo, è prodotto da
INDIGO FILM con RAI CINEMA, in collaborazione con Friuli Venezia
Giulia Film Commission.
“A farci decidere di continuare
non sono solo stati la risposta e il gradimento del giovane
pubblico. Al di là di tutto, avevamo ancora tanto amore per il
nostro ragazzo invisibile, volevamo seguirlo ancora nelle sue
avventure di adolescente che ha raggiuntoi sedici anni, è
cresciuto, ha dovuto affrontare la difficoltà di essere uno
“speciale” nella vita normale di tutti i giorni.” Ha
dichiarato Gabriele Salvatores.
Le riprese si svolgeranno quasi
interamente a Trieste e dureranno 12 settimane. Il film uscirà nel
2017 e sarà distribuito da 01 Distribution.
In attesa di sapere come sarà
Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione,
nei cinema il prossimo 4 Gennaio, abbiamo incontrato il regista
Gabriele Salvatores, il protagonista
Ludovico Girardello e il cast tecnico e produttivo
del film.
“Si può dire che siamo di
fronte ad una saga – dice il Salvatores – non solo il
protagonista è cresciuto, quindi cambiato, ma rispetto al
primo capitolo questo è cinematograficamente più complesso: a parte
la quantità maggiore di effetti visivi, anche la tecnica narrativa
è differente. Ci sono tanti salti temporali – flashback e flash forward – la trama è meno lineare e il tutto assume un
aspetto più misterioso, quasi da thriller.”
Per il protagonista Ludovico
Girardelli tornare a vestire i panni di Michele Silenzi “è
stata un’esperienza più divertente, perché stavolta c’è più azione,
più sostanza. Recitare È stato più facile perché ormai
ero abituato al clima del set”.
La scelta di un film sui supereroi
è stata piuttosto azzardata, e la prospettiva di farne un sequel
era piuttosto preoccupante. “Con Indigo film abbiamo
chiesto a molte scuole di Italia di immaginare un sequel de Il
Ragazzo Invisibile e scrivere quale fossero le paure più
grandi dei ragazzi” spiega il regista.
“Con nostra grande sorpresa la
prima paura era di non essere il vero figlio della propria madre.
Il tema, già ampiamente trattato nel primo capitolo, viene qui
ripreso e spiegato in maniera molto attuale:secondo me i figli sono
di chi lo cresce, non di chi li ha partoriti. La seconda paura che
gli alunni delle scuole italiane hanno espresso è quella
del terrorismo. Noi non volevamo addentrarci in una tematica
spinosa come quella del terrorismo, tema troppo scottante, ma a me
premeva introdurre un concetto: chi diventa cattivo non lo nasce,
ma lo diventa a causa di una società che lo emargina, lo
sottomette e lo fa incattivire”.
Il fiore all’occhiello de Il Ragazzo Invisibile – Seconda
Generazione è sicuramente Victor
Perez, pluripremiato direttore degli effetti speciali
per colossal come Il Cavaliere Oscuro, Rogue
One, Pirati dei Caraibi ed Harry Potter e i
Doni della Morte.
“Il solito grande problema è
sempre il budget – afferma Perez – Di qualsiasi film si
tratti, nell’ambito degli effetti speciali il budget è sempre
limitato, rispetto al tanto che si potrebbe fare. Ma questo fa
uscire anche il meglio delle potenzialità dei lavoratori. Sono
fiero di poter dire che gli effetti visivi de Il Ragazzo
Invisibile – Seconda Generazione sono un prodotto al 100%
italiano, anche grazie alla collaborazione della FRAME
BY FRAME”.
Il ragazzo invisibile –
seconda generazione: il teaser trailer
“Il computer è solo un
pennello, il lavoratore è l’artista che fa tutto – prosegue
Victor Perez – Quello che ci premeva era togliere il
preconcetto che “in Italia non si possono fare effetti speciali
decenti perché il budget non è abbastanza”. Questa è solo una
scusa. Devi sapere fare bene con ciò che hai. E questo,
grazie anche a Gabriele, ci è riuscito. Immaginare
l’inimmaginabile. Siamo riusciti a ricreare in maniera perfetta
un’intera scena come quella del Porto Vecchio di Trieste. E Per la
prima volta in Italia abbiamo perfino ricreato un attore, in
un’inquadratura, scannerizzando e riproducendo il volto al
computer. Quindi in Italia si possono fare queste cose. Non ci
sono scuse, non ci sono limiti. La cosa più difficile è
rendere visivamente i processi psicologi. Ricreare qualcosa che non
esiste, come i poteri magici, è facile, perché nessuno può
contraddirli. Mentre ad esempio l’inquadratura della pioggia
di fuoco nel sogno di Michele, è stata molto complessa perché
devi anche far capire lo stato onirico del tutto. Stai
visualizzando emozioni. E il fuoco, al pari delle emozioni che
trasmette, è fatto talmente bene che ti scordi che è fatto al
computer.”
Guarda il Trailer intitolato
“Comics” del nuovo film di Gabriele Salvatores,
Il Ragazzo Invisibile, che vede protagonisti gli
attori Ludovico Girardello, Valeria Golino, Fabrizio
Bentivoglio, Christo Jivkov, Noa Zatta e Ksenia
Rappoport.
Il Ragazzo Invisibile ha per protagonista
Michele, un adolescente apparentemente come tanti che vive in una
tranquilla città sul mare. Non si può dire che a scuola sia
popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport. Ma a
lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l’attenzione
di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di
guardare. Eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di
lui. Ma ecco che un giorno il succedersi monotono delle giornate
viene interrotto da una scoperta straordinaria: Michele si guarda
allo specchio e si scopre invisibile. La più incredibile avventura
della sua vita sta per avere inizio.
Guarda il Teaser Trailer
di Il
Ragazzo Invisibile, il nuovo film del regista
premio Oscar Gabriele Salvatores con
protagonisti Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio,
Ksenia Rappoport e per la prima volta sullo schermo
Ludovico Girardello e Noa
Zatta.
Il
Ragazzo Invisibile, arriverà al cinema a
Dicembre. Il film ha per protagonista Michele, un ragazzo di 13
anni che vive in una tranquilla città sul mare. Non si può dire che
a scuola sia popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli
sport. Ma a lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere
l’attenzione di Stella, la ragazza che in classe non riesce a
smettere di guardare. Eppure ha la sensazione che lei proprio non
si accorga di lui. Ma ecco che un giorno il succedersi monotono
delle giornate viene interrotto da una scoperta straordinaria:
Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile. La più
incredibile avventura della sua vita sta per avere inizio.
Difficile tornare alla vita normale
dopo aver scoperto di essere “speciali”. Michele Silenzi ha
sedici anni e come molti ragazzi della sua età vive un’adolescenza
tutt’altro che serena: la ragazza dei suoi sogni ama un altro e il
rapporto con gli adulti è sempre più difficile. Michele si
ritrova sempre più solo; tutto questo finché nella sua vita non
fanno irruzione la sua misteriosa gemella Natasha e la madre
naturale, Yelena, due donne che stravolgeranno completamente
la sua esistenza, chiamandolo a una nuova avventura alla
quale non potrà sottrarsi.
Nel cast del sequel de
Il ragazzo invisibile seconda generazione Ludovico
Girardello, Ksenia Rappoport, Galatea Bellugi, Ivan Franek,
Noa Zatta e con Valeria Golino.
Il secondo capitolo della saga è
diretto ancora una volta da Gabriele Salvatores,
scritto da Alessandro Fabbri,
Ludovica Rampoldi e Stefano
Sardo, e prodotto da Indigo Film
con Rai Cinema, in collaborazione con
Friuli Venezia Giulia Film Commission.
Il film uscirà in sala con
01 Distribution. True Colours curerà le
vendite internazionali.
Difficile tornare alla vita normale
dopo aver scoperto di essere “speciali”. Michele Silenzi ha
sedici anni e come molti ragazzi della sua età vive un’adolescenza
tutt’altro che serena: la ragazza dei suoi sogni ama un altro e il
rapporto con gli adulti è sempre più difficile. Michele si
ritrova sempre più solo; tutto questo finché nella sua vita non
fanno irruzione la sua misteriosa gemella Natasha e la madre
naturale, Yelena, due donne che stravolgeranno completamente
la sua esistenza, chiamandolo a una nuova avventura alla
quale non potrà sottrarsi.
Nel cast
del sequel de Il ragazzo invisibile
seconda generazione Ludovico Girardello, Ksenia Rappoport,
Galatea Bellugi, Ivan Franek, Noa Zatta e
con Valeria Golino.
Il secondo capitolo della saga è
diretto ancora una volta da Gabriele
Salvatores, scritto da Alessandro
Fabbri, Ludovica
Rampoldi e Stefano Sardo,
e prodotto da Indigo
Film con Rai Cinema, in
collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film
Commission. Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione
uscirà in sala con 01 Distribution. True
Colours curerà le vendite internazionali.
Partirà il 9 dicembre da Trieste,
dove si sono concluse le riprese un anno, fa il tour di
presentazione de
Il Ragazzo Invisibile il nuovo film di Gabriele
Salvatores che uscira’ in più di 400 sale italiane dal 18 dicembre,
distribuito da 01 Distribution. Il regista Gabriele Salvatores e il
giovane protagonista Ludovico Girardello accompagneranno il film in
molti incontri con il pubblico a Padova, Milano, Bologna, Roma,
Torino, Napoli e Bari. Il tour prevede in ogni tappa incontri
in libreria e anteprime serali.
Le librerie saranno teatro di
incontri sull’ “Universo de Il ragazzo invisibile”: film,
fumetto, libro e musica. Verranno infatti presentate e commentate
alcune sequenze, la graphic novel ispirata al film, edita da
Panini, che vede coinvolti alcuni tra i più importanti disegnatori
italiani dei fumetti Marvel, e il romanzo omonimo,
scritto dagli stessi sceneggiatori Alessandro Fabbri, Ludovica
Rampoldi e Stefano Sardo, edito da Salani. In alcune tappe
sarà anche possibile assistere dal vivo all’esibizione degli autori
della colonna sonora, con musiche di Ezio Bosso e Federico De’
Robertis, edita da Warner Music, che comprende anche i tre brani
inediti di giovani musicisti che hanno vinto il concorso “Una
canzone per Il ragazzo invisibile”, promosso con successo
nella scorsa primavera in collaborazione con Radio Deejay.
Il ragazzo invisibile è la storia
di Michele che vive in una tranquilla città sul mare. Non si può
dire che a scuola sia popolare, non brilla nello studio, non
eccelle negli sport. Ma a lui in fondo non importa. A
Michele basterebbe avere l’attenzione di Stella, la ragazza che in
classe non riesce a smettere di guardare. Eppure ha la sensazione
che lei proprio non si accorga di lui. Ma ecco che un giorno il
succedersi monotono delle giornate viene interrotto da una scoperta
straordinaria: Michele si guarda allo specchio e si scopre
invisibile. La più incredibile avventura della sua vita sta per
avere inizio.
Il Ragazzo Invisibile prodotto da Indigo Film con
Rai Cinema, coprodotto da Faso Film e Babe Films in associazione
con Ifitalia Spa Gruppo BNP Paribas e Sting Occhiali by De Rigo
Spa, uscirà nelle sale italiane il 18 dicembre distribuito da
01Distribution. Del cast fanno parte Valeria Golino, Fabrizio
Bentovoglio, Christo Jivkov, Ksenia Rappoport oltre ai giovani
Ludovico Girardello, Noa Zatta, Riccardo Gasparini, Assil Kandil,
Enea Barozzi, Filippo Valese.
E’ da ieri al cinema
Il Ragazzo Invisibile, il nuovo film del regista
premio Oscar Gabriele Salvatores con
Ludovico Girardello, Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio,
Christo Jivkov, Noa Zatta e Ksenia
Rappoport.
“IN ADOLESCENZA TUTTI DOBBIAMO FARE UNA SCELTA: DIVENTARE UN
ADULTO O DECIDERE DI ESSERE UN SUPEREROE”
Il film ha per protagonista
Michele, un adolescente apparentemente come tanti che vive in una
tranquilla città sul mare. Non si può dire che a scuola sia
popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport. Ma a
lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l’attenzione
di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di
guardare. Eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di
lui. Ma ecco che un giorno il succedersi monotono delle giornate
viene interrotto da una scoperta straordinaria: Michele si guarda
allo specchio e si scopre invisibile. La più incredibile avventura
della sua vita sta per avere inizio.
“Il cinema ha due anime, quella
realistica dei Lumiere e quella fantastica di Méliès, e io ho
sempre oscillato tra queste due cose e se si riescono a mettere
insieme, io sono molto contento. Sono sempre stato attratto da
storie che ti permettono di andare in mondi paralleli.” Così
Gabriele Salvatores introduce la conferenza stampa
del suo ultimo film, Il
Ragazzo Invisibile, al cinema dal 18
Dicembre e distribuito in più di 400 copie nel week-end
prima delle festività, “Partecipiamo alla Champions uscendo a
Natale! Ora ci si gioca subito tutto in un week-end, ma mi
piacerebbe riuscire a combattere il preconcetto che anche in Italia
si può fare un film di supereroi. Come mi ha detto una bambina di 6
anni dopo l’anteprima “Perché ti piace?” “Perché è magico, ma ci
credo.” Ecco se si riuscisse a superare questo preconcetto, allora
in Italia si aprirà una bella strada.”
Il Ragazzo Invisibile racconta la storia di
Michele, un ragazzo preso sempre di mira a scuola
e che risulta invisibile a tutti i suoi coetanei, in particolare a
Stella, la nuova arrivata in classe di cui lui è innamorato. Un
giorno però tutto cambia, quando Michele una mattina si guarda allo
specchio e scopre di essere veramente invisibile.
Come mai è così difficile
fare film del genere in Italia?
“L’idea non è mia
purtroppo.” confessa Salvatores e passa la
palla al produttore Nicola Giuliano, “Non è
facile, ma era il momento di provare a farlo. Ci vuole passione,
idee e perseveranza nel volerle fare le cose in Italia. E questa è
anche una scommessa per capire se il nostro pubblico è pronto a
dare una chance ai film di supereroi fatti dal cinema
italiano.” “Volenti o nolenti, americanata o no, noi siamo
cresciuti con questo immaginario. Fa parte del nostro DNA
narrativo. E’ stato molto naturale lavorarci e sentiamo ci sia
altra benzina per lavorarci ancora.” commentanti gli
sceneggiatori, “Abbiamo attinto al nostro immaginario di
bambini degli anni ’80. Quando scrivi non ti preoccupi del budget,
ma sapevamo che tutto il film sarebbe costato come un minuto de I
Guardiani della Galassia e abbiamo dovuto adottatare un ‘approccio
più europeo nella narrazione, esplorando di più la scoperta di un
potere da adolescente.” (n.d.r Il film è costato 8 milioni, un
budget elevato per un film italiano, ma non per uno del
genere.)
Dopo aver presentato a Settembre
alla 71° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Italy in
a Day, e aver esplorato diversi generi cinematografici nel
corso della sua carriera, da Puerto Escondido,
Quo Vadis, Baby? a Io Non Ho
Paura, fino a Mediterraneo,
Gabriele Salvatores arriva a dirigere un
film per famiglie: come mai questa scelta? “Penso che a me un superpotere sia arrivato dall’alto proprio
nel ’92, con l’Oscar per Mediterraneo. Un premio che ho vissuto
stupidamente e anche con un po’ di sensi colpi, perché c’erano
tanti altri bei film in concorso quell’anno, perché era solo il mio
terzo film, e anche perché in quegli anni Hollywood era l’impero
del male. Allora siccome avevo questo debito, ho pensato a come
ripagarlo! Faccio una cosa per cui gli altri riceverebbero dei no.
Ma chi può dire di no ad un regista premio Oscar? Così ci abbiamo
provato anche con i supereroi!”
Che film di riferimento
aveva prima di iniziare le riprese? “Ho letto tanti fumetti nella mia vita, ma non ho visto tanti
film di supereroi. E se devo essere sincero, non tutti mi
piacciono, ma alcuni molto. Ho amato il primo
Batman di Tim Burton, Il
Cavaliere Oscuro di Nolan e il primo
Spiderman. Ma quello più vicino al nostro concetto
e che è più un horror, è Lasciami Entrare. Un film
secondo me non sui vampiri ma sull’amore. Da piccolo leggevo
Flash Gordon e Corto Maltese, che
era un supereroe dell’anima. Che tipo di adolescente ero? Io
pensavo che stavo facendo film di questo tipo perché non ho figli,
quindi me li creo sullo schermo, ma secondo il mio analista sono io
il ragazzo del film.”
Presente a Roma anche il cast al
completo: Ludovico Girardello che interpreta il
protagonista Michele, “Trovarmi sul set con attori di così
grande esperienza, e anche un regista premio Oscar è stata
un’esperienza bellissima. E’ stato il mio primo film, e per
ottenere questo ruolo ho fatto 5 provini. Io ero tranquillo, invece
mia madre aveva tanta ansia di sapere l’esito!”, e Noa
Zatta che interpreta Stella, anche lei per la prima volta
sullo schermo, “Stella vive nel suo mondo e per questo non è
stato difficile per lei credere al Ragazzo Invisibile. Mi sono
ritrovata molto nel personaggio, anch’io vivo un po’ nel mio mondo.
Dopo tanti provini, appena ho saputo di essere stata presa per la
parte ho iniziato ad urlare e ho corso per tutta Trieste!”.
Sicuramente un debutto che si ricorderanno e inoltre è già in
cantiere l’idea di un sequel e Salvatores è propenso a mantenere lo
stesso cast, “Sarebbe molto bello vedere i ragazzi che
crescono, quasi un “Boyhood” supereroe.”
A fare da spalla ai
ragazzi Valeria Golino nella parte di Giovanna, la
mamma di Michele, “Giovanna è una donna buona, innamorata di
suo figlio, onesta e umana.Dovevo portare questo personaggio ad
avere poco mistero e farle fare da veicolo allo spettatore per
rendere credibili tutte le cose incredibili. Mi sono ispirata a
Toni Colette ne Il Sesto Senso,
dove interpretava la mamma del bambino. A mio avviso una
performance incredibile: quel personaggio femminile riusciva a
rendere tutto quell’orrore, credibile. E poi c’è stato il
divertimento puro di essere coinvolta in questa avventura
bambinesca.”, e Fabrizio Bentivoglio,
nei panni dello psicologo Basili “Il mio era un personaggio
doppio, suo malgrado. E questa doppiezza era una patata bollente da
interpretare, perché ne andava della credibilità di Michele come
Ragazzo Invisibile. Abbiamo deciso quindi quasi di non farlo
sentire questo confine tra reale e irreale.”
Oltre al film è stata pubblicata
anche una graphic novel in 3 albi edita da Panini
e un romanzo per Salani Editore, “E’ nato
prima il film. Poi abbiamo pensato che era giusto creare un mondo
intorno al soggetto. Il fumetto non è la storia del film, ma è più
un prequel . Ci sono brandelli di film, ma solo a far da cornice.
Chi legge il fumetto arriva a vedere il film con una concezione
diversa. Nel romanzo invece si esplorano di più i personaggi che
nel film vengono solo sfiorati, abbiamo avuto modo di raccontare di
più i sentimenti e le sensazioni dei personaggi durante la
storia.” conclude Giuliani.
Dopo il successo del primo concorso
“Scrivi Il Ragazzo Invisibile 2” che ha coinvolto più di 18.000
studenti italiani, Indigo Film – con il patrocinio
dell’Agiscuola e con il sostegno del
Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani
(SNGCI) – indice un nuovo concorso a livello nazionale
destinato agli studenti delle Scuole secondarie di I e II grado,
legato al film “Il
Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione” di Gabriele
Salvatores.
Dopo la visione del film, gli
studenti sono invitati a scrivere una recensione del film.
Tra i premi in palio: la
Mostra del Cinema di Venezia,
un’esperienza sul set, ingressi al cinema e
l’opportunità per la scuola di avere una lezione con
Gabriele Salvatores e Ludovico Girardello.
I vincitori saranno decretati da
una giuria di critici cinematografi formata da: la
Presidente del SNGCI Laura Delli Colli, la
giornalista de Il Corriere delle SeraStefania
Ulivi e il giornalista dell’HuffingtonPost e de
Il FoglioGiuseppe Fantasia.
Per partecipare ogni scuola dovrà
effettuare l’iscrizione attraverso il sito www.ilragazzoinvisibile.it/concorso
e organizzare, con l’aiuto di Indigo Film, una proiezione dedicata
al film.
Successivamente i docenti delle
classi partecipanti inviteranno gli alunni a scrivere una
recensione de “Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione”.
Ciascuna classe potrà partecipare con un massimo di due
elaborati.
C’è tempo fino alla mezzanotte di
Lunedì 11 Giugno 2018.
Nel primo film Michele era
tredicenne, ora ha a diciassette anni ed è nel pieno
dell’adolescenza. Un’ età non facile, che lo pone di fronte a delle
domande complesse: Chi sono io? Qual è la mia strada? Nel
“Il
Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione” Michele
cerca di darsi una risposta. La crescita interiore è
accompagnata dall’ evoluzione della storia: entra in contatto con
due mondi, quello dei normali e quello degli “speciali”, due
famiglie e deve capire a quale di esse appartiene.
Il Ragazzo Invisibile –
Seconda Generazione, la
recensione
Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione di
Gabriele Salvatores è da oggi in 400 sale
italiane. Il film, prodotto da Indigo Film con Rai Cinema in
collaborazione con Frame By Frame e distribuito da 01 Distribution,
si conferma un’opera cross-mediale completa, grazie all’uscita in
contemporanea della graphic novel edita da Panini Comics e del
romanzo pubblicato da Salani Editore, che da oggi si potranno
trovare in libreria e fumetteria.
La prima saga italiana con un
giovane supereroe made in Italy, Michele
Silenzi, nasce dal racconto cinematografico e trova nuovi
canali e mezzi per espandersi: complementari ma non uguali, le due
opere narrative completano e amplificano la storia che il pubblico
scoprirà al cinema.
Leggi la recensione
de Il Ragazzo Invisibile – Seconda
Generazione
Nella nuova avventura a fumetti,
scritta da Diego Cajelli (Long Wei, Diabolik) e illustrata da un
team di artisti d’eccezione che comprende Giuseppe “Cammo”
Camuncoli (Amazing Spider-Man, Darth Vader), Elena Casagrande (Dr.
Who, Vigilante), Mario del Pennino (Wolverine, Marvel Universe Avengers Assemble)
e Roberto di Salvo (Marvel Adventures Spider-Man, Big Hero 6,
Zootropolis), ancora una volta il racconto per immagini non procede
sullo stesso binario della vicenda cinematografica, ma affronta gli
eventi da punti di vista differenti, introduce dinamiche inedite e
presenta nuovi personaggi. E così scopriremo che la pagina più
oscura del passato di Natasha torna a gettare un’ombra minacciosa
sul suo presente, daremo un’occhiata alla “super” coscienza di
Michele Silenzi che affiora nei suoi sogni e prenderemo parte a
un’improbabile cena in famiglia. Il volume arriva oggi in libreria,
fumetteria ed edicole con un volume cartonato da 96 pagine a colori
(euro 14).
Il romanzo de Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione,
scritto dagli stessi sceneggiatori del film Ludovica Rampoldi,
Stefano Sardo e Alessandro Fabbri, esplora la dimensione interiore
e più intima dei personaggi della saga, aggiungendo così un punto
di vista inedito e appassionante agli avvenimenti narrati nel film,
ampliandoli. Il romanzo – pubblicato da Salani (euro 14,90, 208
pagine ) – è da oggi in tutte le librerie e disponibile in ebook in
tutti gli E-Store.
Il 4 gennaio nei cinema italiani
arriva Il Ragazzo Invisibile – Seconda
Generazione, film di
Gabriele Salvatores che nel 2014 aprì le porte al
genere supereroistico anche nel nostro paese. Come ogni cine-comics
che si rispetti, anche Il Ragazzo Invisibile non poteva restare un
unicum ed ecco quindi il primo seguito di quella che forse
diventerà una vera e propria saga.
Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione, la trama
Ritroviamo Michele Silenzi
(Ludovico Girardello) che come da (arcinoto)
copione è rimasto orfano. Ma l’arrivo a scuola della nuova compagna
Natasha (Galatea Bellugi) permetterà al ragazzo di
conoscere finalmente la madre naturale (Ksenia
Rappoport), in realtà sopravvissuta ai soprusi subiti in
Russia quindici anni prima. Nel mentre un magnate dell’industria
sovietico ha cominciato a rapire altri “Speciali”, e la neo-riunita
famiglia di Michele progetterà un piano per sconfiggerlo.
Tornano dietro la scrivania gli
sceneggiatori del precedente film: Alessandro Fabbri,
Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo,
stavolta però con meno arguzia e originalità. Scrivere un sequel
non è mai facile, ma affidarsi completamente ai clichés del genere
provoca una sorta di nichilismo che si avverte fin dai primi
frames.
Inutile rimarcare, come già si è
fatto e come sicuramente si farà, i numerosi debiti nei confronti
di saghe come X-Men e compagnia bella. L’attribuzione di un
immaginario fantasy pensato e adattato al mondo americano, mal si
incastra con un’ambientazione tipicamente italiana, dando quindi
semplicemente l’idea di scimmiottare trovate altrui.
Ludovico Girardello
– ormai dinoccolato adolescente in cerca di risposte – è sempre
bravo, ma spesso fa trapelare la difficoltà di dover portare sulle
proprie spalle uno script traballante e sempre troppo ingenuo.
Certo, visivamente Il
Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione è molto
d’effetto: Salvatores dimostra la propria maestria (ed
evidentemente il proprio divertimento) nel genere fantasy, col
quale non si cimentava dai tempi di Nirvana.
Inoltre la pellicola si
avvale dei portentosi effetti speciali del Maestro Victor Perez,
che avendo lavorato in produzioni del calibro di Star
Wars ed Harry Potter, qui ricrea al
computer con nonchalance intere ambientazioni (il Porto
Vecchio di Trieste) e per la prima volta nella storia della
cinematografia italiana, un volto umano.
Ma la carne al fuoco è poca e i
limiti si fanno evidenti fin da subito. A parte il colpo di scena
telefonatissimo, lo spettatore non si connette più con i simpatici
personaggi come avveniva nel primo capitolo.
Il Ragazzo Invisibile – Seconda
Generazione, la recensione
I nuovi caratteristi imitano davvero
troppo gli heroes made in USA (un copia-incolla dei vari Rogue,
Colossus, Professor X, ecc), e ai pochi che esulano dal contesto
parodistico non viene dato il giusto spazio (l’interessante Morfeo
di Dario Cantarelli).
IlRagazzo
Invisibile – Seconda Generazione rappresenta di fatto una
scommessa persa, ostinandosi nel parlare una lingua internazionale,
quando se si fosse “limitato” agli italici confini e alle dinamiche
che vi appartengono (come ad esempio faceva Lo Chiamavano
Jeeg Robot), avrebbe sicuramente dimostrato quello che
produzione e sceneggiatori vanno millantando: che in Italia il
Fantasy non è morto, deve solo esser riletto nella giusta
chiave.
Dopo aver conquistato il
pubblico e la critica all’estero,
Il ragazzo e l’airone, il nuovo film del regista
Premio Oscar® Hayao Miyazaki,
arriverà al cinema il 1° gennaio 2024. In attesa
di vedere il nuovo capolavoro del maestro dell’Animazione sul
grande schermo, Lucky Red presenta il trailer
italiano con le voci dei doppiatori ufficiali.
La direzione del
doppiaggio è stata affidata ad Alessandro
Rossi (che ha prestato la voce ad attori come Liam Neeson
e Arnold Schwarzenegger e ha diretto il doppiaggio di
Spider-Man. Un nuovo universo, The Social Network, il film
Premio Oscar® Il caso Spotlight e molti altri). La voce
del protagonista Mahito è di Giulio Bartolomei (Mike in
Stranger Things, Richie in It, Flash in Gli
incredibili 2), quella dell’airone è di Stefano Dori (Spider
Punk in Spider-Man. Across the Spider-Verse, Fortnite Battaglia
Reale), Federica De Bortoli (voce, tra le altre, di Rachel
McAdams, Natalie Portman, Isla Fisher, Noomi Rapace, Anne Hathaway e Kristen Stewart) è
Natsuko/Hisako, Chiara Gioncardi (Heroes, Il Trono di
Spade) è Kiriko, Lucrezia Marricchi (Sex Education, The
Idol) è Himi, mentre Gianfranco Miranda (Ryan Gosling, Adam Driver e Clark Kent in
Superman nei film DC
Extended Universe) è Soichi. La traduzione dal giapponese è
stata curata da Francesco Nicodemo; l’adattamento è di Roberta
Bonuglia.
Un’operazione
encomiabile, che non a caso ha ottenuto il patrocinio del WWF,
quella di Brando Quilici (Il
mio amico Nanuk), che porta alla Festa del Cinema
di Roma il suo nuovo film. Presentato in anteprima ad Alice nella
Città – e distribuito in sala da Medusa Film dal 14 ottobre 2022,
anno della Tigre secondo il calendario cinese – Il ragazzo e
la tigre racconta una storia ricca d’avventura ed emozioni
interpretata anche da Claudia Gerini, presenza familiare in un
Nepal splendido e ammaliante, vero e proprio protagonista al pari
dell’attrice romana e del giovanissimo Sunny Pawar.
Il ragazzo e la
tigre – Due cuccioli in fuga
E’ lui il piccolo Balmani
di dodici anni, scappato dall’orfanotrofio per tornare nella sua
Kathmandu, che sulla strada si imbatte in un gruppo di bracconieri
riuscendo a salvare un cucciolo di tigre del Bengala, Mukti. La
strana coppia intraprende così un viaggio pericoloso e rivelatore
verso il monastero Taktsang, noto come Tana della Tigre, dove i due
dovrebbero finalmente essere al sicuro e sotto la protezione dei
monaci buddhisti himalayani. Sulle loro tracce, oltre a cacciatori
senza scrupoli e personaggi ambigui, anche la preoccupata Hannah
(Claudia Gerini), direttrice della struttura che ospitava il
bambino e in apprensione dopo la sua scomparsa
Amore e fratellanza, ma
anche tradimento e delusioni si alternano in questa piccola grande
Odissea, che il regista ha immaginato a partire dalla leggenda del
Guru Rimpoche, l’uomo santo per i Buddisti, che volò nel IX secolo
a cavallo di una tigre dal Tibet al Bhutan per fondare il monastero
citato nel film. Uno spunto al quale sono seguiti diversi viaggi
nel Nepal distrutto dal terremoto del 2015, nei quali Quilici ha
potuto documentarsi e approfondire molti degli elementi che oggi
irrobustiscono la sua ultima fatica.
Salvate la
tigre
Coerentemente con gli
obiettivi del programma del WWF “Save the tigers now”, il film
racconta dei maestosi felini (dei quali restano solo 3900
esemplari, in libertà) e lo fa nella speranza di sensibilizzare il
pubblico, soprattutto – ed espressamente – dei più giovani. Anche
se forse potrebbero essere i “giovanissimi” gli spettatori ideali
di una vicenda che mette insieme “le emozioni della fanciullezza e
della crescita” e i temi della “conservazione della fauna selvatica
e la scomparsa delle specie”.
Obiettivi senza dubbio
raggiunti, da un prodotto che però oltre al grande lavoro di
preparazione e al messaggio non sembra in grado di offrire una pari
qualità a livello narrativo. Non è sicuramente facile lavorare con
una fiera, e questo giustifica sicuramente le sequenze che le
vedono in scena, ma a essere ancora più forzate sono alcuni snodi e
caratterizzazioni – tanto tra i villain quanto tra i protagonisti –
un po’ troppo ‘per bambini’.
Un limite che il film
avrebbe potuto non porsi (ammesso che questo sia l’effetto di una
strategia produttiva), consentendosi di raggiungere un pubblico più
vario ed esigente di quello della sezione “dedicata alle giovani
generazioni”. Che insieme a una generale perdita di spontaneità,
delle premesse e uno sviluppo piuttosto canonici e una immagine
degli animali quasi da cartoon d’altri tempi, offre qualche
lezioncina di troppo, pur mostrando una interessante alternanza tra
i diversi piani rappresentati da una Gerini meno sopra le righe di
altre volte e dal piccolo ed espressivo Sunny.
Impossibile non pensare
al Due fratelli di Jean-Jacques
Annaud e non restare a bocca aperta davanti alle splendide
location scelte da Quilici, non a caso produttore e regista di
oltre 100 special per reti televisive di tutto il mondo, tra cui
National Geographic e Discovery Channel. Panorami difficili da
vedere, quelli della giungla del Chitwan (dove riprese sono state
possibili solo dall’alto degli elefanti, per non disturbare le
tigri) e di Kathmandu, fino alle vette più alte dell’Himalaya, che
fanno passare in secondo – o terzo – piano anche la fretta con cui
si arriva al rassicurante (e un po’ slegato) finale.
Hayao Miyazaki,
uno dei maestri dell’animazione giapponese e uno dei registi più
visionari mai vissuti, torna sul
grande schermo con Il ragazzo e l’airone. Era il 2013
quando, dopo la presentazione alla Mostra di Venezia di Si alza
il vento, il sensei annunciò che si sarebbe ritirato
dall’attività di produzione di lungometraggi d’animazione. Per
fortuna, l’impulso creativo, la necessità di disegnare e di
raccontare storie erano troppo forti, e così, a partire
dall’ispirazione arrivata dal romanzo E voi come vivrete? di Genzaburō Yoshino (che dà
il titolo originale al film) realizza il suo nuovo lungometraggio
che, dopo una serie di proiezioni ai festival e l’uscita in
Giappone e negli USA, arriva nelle sale italiane dal 1° gennaio
2024 distribuito da Lucky Red.
Il ragazzo e
l’airone, la trama
Il ragazzo e l’airone è
un raro caso, nel cinema di Miyazaki, in cui il protagonista della
storia è un uomo, un ragazzo di nome Mahito Maki che, a distanza di
un anno dalla morte della madre in un tragico incendio, combatte
ancora con il dolore della perdita, mentre con il padre lascia il
centro abitato di una Tokyo in guerra, per rifugiarsi in una villa
in campagna, dove va a vivere insieme a sua zia Natsuko, che nel
frattempo è diventata la nuova moglie del padre. In questo luogo
affascinante ma sinistro, dalla storia antica, Mahito incrocia il
suo cammino con un airone cenerino, che si rivelerà essere una
specie di Virgilio, una guida per il ragazzo che sarà costretto ad
attraversare una sorta di inferno, un mondo parallelo a quello in
cui vive, per poter affrontare le sue paure, i suoi dolori, e
ricominciare a vivere.
Sebbene sia volontà
comune affermare che Il ragazzo e l’airone è il capolavoro
della sua filmografia, appare molto più realistico parlare di una
nuova gemma preziosa che il sensei aggiunge al tesoro inestimabile
che è la sua filmografia.
Un nuovo inizio
Dopo il sapore “finale”
(nel senso più vitale del termine) di Si alza il vento, film
che per tanti anni è stato considerato il suo ultimo, era
interessante scoprire cos’altro Miyazaki avesse da dire. La
risposta, forse, è nascosta nella visione della vita, tipica della
cultura giapponese, in cui niente finisce davvero, e ogni esistenza
che trova il suo compimento poi riparte di nuovo da zero, come nel
percorso artistico del grande maestro. Con Il ragazzo e
l’airone, il regista sembra infatti tornare indietro, o meglio,
ripartire dal via, imbastendo una storia ricchissima che si nutre
di simbolismi e metafore, raccogliendo tutti i temi a lui più cari
e raccontando di un personaggio che, mai come in questo caso,
sembra un suo alter ego.
Il canone
miyazakiano
L’elaborazione del lutto
per la madre, l’orrore della guerra, la difficoltà di adattarsi a
un nuovo status, sono tutti elementi che appartengono alla
biografia di Hayao ragazzo e che sono stati sempre presenti nel suo
cinema. Così come l’idea di un mondo fantastico che coesiste in una
realtà parallela o sovrapposta a quella reale, in cui piccole
creature popolano gli anfratti dell’esistenza, insieme a minacce
spaventose, a figure eroiche e creature in continua trasformazione,
come giovanissime donne che controllano il fuoco e bruciano dalla
voglia di vivere, pur conoscendo la loro sorte.
Ne Il ragazzo e
l’airone il piano della realtà è funestato dalla guerra (la
scena d’apertura ricorda molto da vicino
Una tomba per le lucciole di Isao Takahata), è
un mondo in cui Mahito fatica ad adattarsi. L’arrivo dell’airone
cenerino e la porta che questo gli apre sul piano della fantasia,
su un mondo altro, si presenta come un’opportunità di rivedere la
propria madre scomparsa, ma in fondo è anche un tentativo di fuga.
Il giovane protagonista lascia il suo mondo proprio perché quello
in cui vive non gli piace, ma nonostante l’esistenza certa di
spiriti, mostri e parrottini giganti pronti a mangiare chiunque,
nessun sogno, per quanto vivido e confortante è preferibile alla
realtà in cui viviamo e Mahito dovrà capirlo a sue spese, occupando
il suo posto nel nuovo ordine delle cose e accettando il compito
che gli viene affidato di portare equilibrio e nuovo ordine, nuova
vita e speranza nel (suo) mondo dilaniato dalla sofferenza.
Uno spirito creativo in
continuo divenire
Lo stile di Hayao Miyazaki
si conferma, dunque, ricco e composito che sorprende continuamente
sia per le soluzioni narrative che il regista adotta, sia per
l’immaginario che mette in scena, un mondo in continuo divenire,
ricchissimo e pullulante di vita e creatività, proprio come il suo
spirito creativo, la sua voglia di disegnare che gli ha fatto
revocare la “pensione” auto-imposta e lo terrà al lavoro ancora per
molto, ci auguriamo.
Con il suo nuovo film, Il
ragazzo e l’airone (qui
la recensione), Hayao Miyazaki ha realizzato un’altra
esperienza cinematografica preziosa e originale. L’autore
giapponese, con l’aiuto degli animatori dello Studio Ghibli, ha realizzato
un’avventura commovente, stravagante e fantastica. La storia di
formazione segue un ragazzino, Mahito Maki, che
perde sua madre durante il bombardamento di Tokyo nel corso della
Seconda Guerra Mondiale. Mahito e suo padre, Shoichi
Maki, si trasferiscono in campagna in modo che Shoichi
possa risposarsi con la sorella minore della sua defunta moglie,
Natusko. Mentre Mahito fatica ad adattarsi alla
sua nuova vita, presto intraprende un viaggio magico e
introspettivo. Qui di seguito vi proponiamo la spiegazione
del finale di Il
ragazzo e l’airone.
L’inizio della storia
All’inizio, Mahito è
infelice dopo essersi trasferito nella sua nuova casa di campagna,
e c’è distanza tra il ragazzo e la sua nuova matrigna, Natsuko,
anche lei incinta del figlio di Shoichi. Dopo essere arrivato nella
tenuta di campagna, Mahito viene spesso seguito e infastidito da un
curioso airone cenerino. Vicino alla casa c’è un misterioso
edificio abbandonato costruito dall’enigmatico patriarca della
famiglia, il prozio di Mahito.
L’uomo, già famoso architetto, è
misteriosamente scomparso molti anni prima. Più tardi, Natsuko
scompare nella torre e Mahito viene attirato lì dall’airone
cenerino, che è in grado di parlare, e che dice a Mahito che la sua
madre biologica, Hisako, è ancora viva. La torre abbandonata
costruita dal prozio di Mahito ospita un mondo magico, un regno
inquietante, magico e innaturale che esiste separato dal mondo
naturale. Mahito e l’Airone cenerino diventano così alleati nella
missione di salvare Natsuko. Ma come finisce il viaggio di
Mahito?
Mahito e l’airone cenerino
affrontano un mondo fantastico
Quando entra nella torre
abbandonata, Mahito litiga con l’airone cenerino e spara
all’uccello con una freccia improvvisata. Il misterioso prozio
ordina all’airone cenerino di fare da guida a Mahito durante la
loro ricerca. Il gruppo viene quindi trasportato in un mondo magico
in cui Mahito e l’airone cenerino, che può assumere una forma
ibrida simile a quella umana, incontrano molte strane creature e
fenomeni.
Incontrano una giovane Kiriko, una
versione giovane di una delle cameriere che lavora per Natsuko nel
mondo naturale. La versione anziana di Kiriko si era inizialmente
unita a Mahito nella ricerca, ma si trasforma in una bambola di
legno dopo che i protagonisti passano nel regno alternativo. La
versione più giovane di Kiriko, che è un marinaio esperto e guida
un peschereccio nel mondo alternativo, concede a Mahito e
all’airone cenerino un riparo e fornisce ai due istruzioni sul quel
mondo prima che continuino il loro viaggio. Nonostante la mancanza
di fiducia reciproca, Mahito e l’Airone cenerino accettano di
lavorare insieme nella loro ricerca.
Alla fine, il gruppo incontra alcuni
parrocchetti malvagi, carnivori e antropomorfi che sono governati
dal Re Parrocchetto. Durante il loro viaggio, Mahito e l’Airone
cenerino sono assistiti anche da una giovane donna, Himi, che è la
madre biologica di Mahito da bambina e ha poteri pirocinetici nel
regno alternativo. Rivela che Natsuko è sua sorella e si è nascosta
da qualche parte per partorire. Himi aiuta Mahito a intrufolarsi
nella cittadella del Re Parrocchetto, dove si nasconde Natsuko.
Un mondo dove il tempo si
ferma
In Il
ragazzo e l’airone, nel mondo naturale, dopo la
scomparsa di Mahito e Natsuko, una delle cameriere di Natsuko
spiega alcuni dei segreti della torre abbandonata al preoccupato
Shoichi. Il prozio costruì la torre nel punto in cui uno strano
meteorite colpì la Terra. Alcuni anni prima, una giovane Hisako era
scomparsa per un anno intero. Un anno dopo, sorprendentemente,
tornò, senza essere invecchiata, e stava bene, come se nulla fosse
cambiato. Questa rivelazione spiega come Mahito e l’Airone cenerino
incontrano la giovane Hisako/Himi, mentre continuano la loro
ricerca nello strano regno magico.
Mahito e l’Airone salvano dunque
Himi dai parrocchetti che l’avevano fatta prigioniera e vanno a
visitare il patriarca della famiglia, il prozio di Mahito. L’uomo
ha convocato il ragazzo dal mondo perché vuole che Mahito erediti
il suo ruolo di persona che supervisiona il regno alternativo, il
quale sembra alimentato dalla meteora interstellare che si è
schiantata nell’area in cui è stata costruita la torre. Mahito
rifiuta l’offerta del suo prozio, volendo tornare nel mondo reale
con Natsuko. Il prozio dice che solo qualcuno della loro stirpe di
sangue, un’anima innocente, può ereditare il mondo e mantenere i
segreti della torre, ma Mahito sottolinea correttamente che lui è
contaminato dalla malizia, sottolineando che si è colpito e
sfregiato con una roccia dopo che è stato vittima di bullismo da
parte dei bambini nella sua nuova scuola.
Il prozio crede dunque che il mondo
naturale sia senza speranza e condannato, ma Mahito è disposto a
rischiare la vita pur di tornare a casa. A quel punto, ne Il
ragazzo e l’airone il Re Parrocchetto
interviene, tentando di bilanciare gli artefatti magici del Prozio,
ma fallisce miseramente. Affetta gli oggetti con rabbia, rendendo
la torre e il regno magico instabili e il mondo all’interno della
torre inizia a crollare e a disintegrarsi.
Il viaggio verso casa
Mahito, Himi, l’Airone
cenerino e Natsuko corrono per fuggire dal regno magico. Dopo aver
realizzato che Himi è sua madre, Mahito tenta di avvertirla della
sua morte in un incendio mentre stanno per lasciare il regno
alternativo attraverso diverse porte che conducono ai periodi di
tempo in cui sono entrati per la prima volta nella torre. Himi
ritorna al periodo prima della seconda guerra mondiale, quando era
misteriosamente scomparsa, sottolineando che deve tornare a quel
tempo per poter dare alla luce Mahito. Se ne va senza preoccuparsi
del suo destino finale, dicendo al suo futuro figlio che non teme
il fuoco. Mahito, l’airone cenerino e Natsuko tornano invece ai
loro tempi, riunendosi con Shoichi, che è felicissimo di ritrovare
la sua famiglia.
L’anziana Kiriko ritrova invece il
suo corpo umano dopo che Mahito ha tirato fuori dalla tasca la sua
bambola di legno. I parrocchetti sono costretti a evacuare il loro
regno e tornare nel mondo naturale, trasformandosi di nuovo in
normali e innocui parrocchetti. Dopo aver completato il suo
viaggio, Mahito è ora in pace nel mondo naturale e accetta Natsuko
come sua nuova madre. Un epilogo mostra la famiglia due anni dopo,
dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Shoichi, Natsuko e il
loro bambino più piccolo aspettano Mahito, che sta facendo le
valigie per andarsene, mentre la famiglia si prepara a tornare a
Tokyo.
La conclusione del film
Il
ragazzo e l’airone è un viaggio bellissimo,
abbagliante ed emozionante sull’elaborazione del lutto, il lasciare
andare la disperazione e affrontare la tragedia personale. Durante
la sua ricerca, Mahito affronta l’introspezione sui suoi
sentimenti, ammettendo come si è fatto del male dopo essere stato
vittima di bullismo da parte dei suoi nuovi compagni di classe.
Nonostante il desiderio del prozio di nominare Mahito come suo
sostituto per impossessarsi del regno alternativo, Mahito fa una
scelta matura, rifiutando il regno magico nella torre per tornare
al mondo naturale con un rinnovato senso di speranza e
ottimismo.
Mahito porta con sé le lezioni e
l’esperienza acquisita nel regno magico. Il viaggio ha guarito il
suo cuore, mentre ha imparato ad amare e ad accettare la sua
matrigna, Natsuko. La madre biologica di Mahito, Himi, nonostante
conosca il suo oscuro destino, ritorna felicemente al suo tempo
originale, fiduciosa nell’idea che un giorno darà alla luce Mahito.
Il
ragazzo e l’airone diventa dunque anche un’occasione
di monito affinché ognuno faccia la propria parte nel costruire un
mondo migliore, nel film sconvolto dalla guerra. Torna allora
centrale la domanda: E voi come vivrete?
Tuttavia, tramite X, @DiscussingFilm ha diffuso le prime quattro foto
ufficiali dal film, dopo un leak di altre immagini dei giorni
passati.
Le quattro immagini mostrano il protagonista del film, uno stormo
di uccelli, un misterioso oggetto fluttuante e un airone
decisamente bizzarro, in pieno stile Miyazaki,
fornendo un allettante primo assaggio di quello che il film
sarà.
Il
ragazzo e l’airone (The Boy and the Heron) ha
debuttato in Giappone il 14 luglio 2023, dove è stato distribuito
con una minuscola campagna di marketing, lasciando i fan
completamente all’oscuro di cosa sarebbe stato il film che stavano
per vedere. Da allora il film ha raccolto enormi elogi e debutterà
al Toronto International Film Festival a settembre.
1 di 4
Le immagini condivise non danno
grandi suggerimenti su quello che sarà la storia del film, ma per
adesso sappiamo che The Boy and the Heron racconterà la storia
di Mahito Maki, un ragazzino che scopre una misteriosa torre
abbandonata che lo mette in contatto con un fantastico nuovo mondo
insieme a un airone parlante. Maki è chiaramente presente nella
prima immagine, mentre abbraccia un personaggio femminile il cui
volto è oscurato, mentre l’airone è presumibilmente lo stesso
raffigurato nell’immagine finale.
Il film è ispirato al libro
How Do You Live?, titolo originale del film, ma
piuttosto che essere un adattamento del libro stesso, è il libro
che appare effettivamente nel film in possesso di Maki. Il film
sembra condividere molti temi importanti cari a Miyazaki, come il
sentimento contro la guerra, l’idea di un mondo fantastico che
esiste accanto al nostro e le difficoltà di essere un bambino,
rendendolo una degna conclusione (?) della sua carriera
cinematografica.
Il
ragazzo e l’airone (The Boy and the Heron) ha
debuttato in Giappone il 14 luglio 2023, dove è stato distribuito
con una minuscola campagna di marketing, lasciando i fan
completamente all’oscuro di cosa sarebbe stato il film che stavano
per vedere.
1 di 4
Le immagini condivise non danno
grandi suggerimenti su quello che sarà la storia del film, ma per
adesso sappiamo che Il
ragazzo e l’airone (The Boy and the Heron)racconterà la storia di Mahito Maki,
un ragazzino che scopre una misteriosa torre abbandonata che lo
mette in contatto con un fantastico nuovo mondo insieme a un airone
parlante. Maki è chiaramente presente nella prima immagine, mentre
abbraccia un personaggio femminile il cui volto è oscurato, mentre
l’airone è presumibilmente lo stesso raffigurato nell’immagine
finale.
Il film è ispirato al libro
How Do You Live?, titolo originale del film, ma
piuttosto che essere un adattamento del libro stesso, è il libro
che appare effettivamente nel film in possesso di Maki. Il film
sembra condividere molti temi importanti cari a Miyazaki, come il
sentimento contro la guerra, l’idea di un mondo fantastico che
esiste accanto al nostro e le difficoltà di essere un bambino,
rendendolo una degna conclusione (?) della sua carriera
cinematografica.
Questa è la quarta volta che
Hayao Miyazaki
partecipa al festival spagnolo, ma è la prima volta che partecipa
alla selezione ufficiale. In precedenza ha partecipato alla
manifestazione nella sezione Velodrome con La città
Incantata e Ponyo e in Perlak con
Si alza il vento. Altri due film Ghibli sono stati
selezionati per la Perlak: La storia della Principessa
Splendente (2013) di Isao Takahata e
La tartaruga rossa (2016) di Michael Dudok
de Wit.
Il film è ispirato al libro
How Do You Live?, titolo originale del film, ma
piuttosto che essere un adattamento del libro stesso, è il libro
che appare effettivamente nel film in possesso di Maki. Il film
sembra condividere molti temi importanti cari a Miyazaki, come il
sentimento contro la guerra, l’idea di un mondo fantastico che
esiste accanto al nostro e le difficoltà di essere un bambino,
rendendolo una degna conclusione (?) della sua carriera
cinematografica.
Il lungometraggio animato disegnato
a mano è il primo lungometraggio del regista Miyazaki in 10 anni. E
a firmare la colonna sonora è stato chiamato un collaboratore di
lunga data di Hayao Miyazaki,
Joe Hisaishi. In una rottura con la tradizione, lo
Studio Ghibli ha distribuito il film in Giappone senza alcuna
promozione, materiale di marketing o descrizione del film,
consentendo al pubblico di scoprire il film da solo.
Lucky
Red è orgogliosa di annunciare che porterà al
cinema, dal 1 gennaio 2024, Il
ragazzo e l’airone (The Boy and the
Heron), il nuovo film del maestro
dell’animazione Hayao
Miyazaki, rinnovando il consolidato
rapporto di distribuzione con Studio Ghibli.
Arrivato nelle sale
giapponesi il 14 luglio, Il
ragazzo e l’airone (The Boy and the
Heron)ha conquistato il box
office fin dal primo weekend con 11,3 milioni di dollari e
battendo i record precedenti dello Studio Ghibli. A poco
più di un mese dall’uscita, ha incassato in patria
oltre 45 milioni di dollari. Il film sbarcherà a
settembre negli Stati Uniti, dove aprirà il Toronto Film Festival
con il titolo internazionale The Boy and the Heron.
A dieci anni dal suo
ultimo lungometraggio Si alza il vento e dopo aver
cresciuto generazioni di spettatori con capolavori come
Nausicaä della Valle del vento, Il mio vicino Totoro, Porco
rosso, La città incantata, Ponyo sulla scogliera e molti
altri, Miyazaki torna con un film che ha già conquistato il cuore
del pubblico e della critica che hanno avuto la fortuna di vederlo
in Giappone.
In attesa dell’arrivo del
film in Italia, continua al cinema “Un mondo di sogni
animati” la rassegna Lucky Red dedicata a Miyazaki e allo
Studio Ghibli: da domani 24 agosto e fino al 30 torna in sala Si alza
il vento, un’occasione per ripartire proprio
dall’ultimo film del regista, uscito in Italia nel 2013.
Quello del thriller erotico è un
genere che ha conosciuto la sua principale fortuna tra la metà
degli anni Ottanta e gli anni Novanta. Titoli come Basic
Instinct, 9 settimane e ½ e Attrazione fatale si sono
affermati come i più celebri ed esplicativi delle componenti
erotiche e thriller che caratterizzano questi titoli. A partire
dagli anni Duemila, il genere sembrava però aver esaurito il suo
fascino presso il grande pubblico. Nel 2015, tuttavia, un nuovo
film appartenente a questo genere ha suscitato tanto scalpore
quanto successo. Si tratta di Il ragazzo della porta
accanto (qui la recensione), diretto dal
regista Rob Cohen, noto per i film
Dragonheart e Fast and Furious.
Scritto da Barbara
Curry, il film nacque inizialmente con un ragazzo
problematico che crea scompiglio in una famiglia qualunque. Il
progetto, però, si trasformò ben presto in qualcos’altro, venendo
fortemente influenzato dal caso dell’insegnante Mary Kay
Letourneau, accusata di aver avuto un rapporto con un suo
studente minorenne. Il film si dotò così di una serie di elementi
scabrosi che però non mancarono di attirare l’attenzione degli
spettatori, confermando il successo che questo genere di opere
hanno. Tra sessualità e mistero, si svolge così una vicenda
particolarmente controversa e coinvolgente.
Prodotto dalla celebre
Blumhouse Productions, Il ragazzo della porta
accanto costò appena 4 milioni, arrivando poi ad incassarne al
box office oltre 50. Ancora oggi, a distanza di qualche anno, è un
perfetto esempio del suo genere, avendo contribuito alla sua
rivitalizzazione. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Il ragazzo della porta accanto: la trama del film
Protagonista del film è
Claire Peterson, insegnante di letteratura
invidiata da tutti per la sua bellezza. Questa però non è bastata a
salvare il suo matrimonio, dato che suo marito
Garrett l’ha a lungo tradita con la sua
segretaria. Dopo aver scoperto dell’infedeltà di lui, Claire ha
dunque chiesto il divorzio, trovandosi improvvisamente a dover
reinventare la propria vita e a dover gestire da sola il figlio
adolescente Kevin. Il ragazzo, particolarmente
timido, è infatti spesso vittima di bullismo. Ad aiutarla, per
fortuna, c’è l’amica di sempre nonché collega di lavoro
Vicky. Ben presto, però, i tentativi di una nuova
normalità di Claire verranno sconvolti nuovamente.
Nella casa accanto a quella della
donna, infatti, si trasferisce il giovane Noah
Sandborn, un ragazzo particolarmente avvenente e generoso,
il quale attira l’attenzione di Claire per la sua grande passione
verso la letteratura. In breve, il ragazzo diventa un angelo
custode tanto per lei quanto per suo figlio, facendosi benvolere
anche all’interno della loro casa. Proprio in questa, una notte,
Claire cederà alla passione con lui, pentendosene però poi
amaramente. Noah non sembra però disposto ad accettare un rifiuto e
inizia a spingersi sempre più in là, rivelandosi in tutta la sua
follia e pericolosità.
Il ragazzo della porta accanto: il cast del film
Ad interpretare l’affascinante
Claire vi è l’attrice e cantante JenniferLopez. Questa si interessò da subito al
personaggio, contribuendo alla sua costruzione fornendo anche
propri abiti. In particolare, la Lopez si disse entusiasta della
possibilità di interpretare un ruolo che non prevedeva i classici
stereotipi presenti nei confronti delle donne latinoamericane.
Maggiori difficoltà sono invece state riscontrate nel girare le sue
scene di sesso, per le quali però la Lopez si è rifiutata di
ricorrere ad una controfigura. Accanto a lei, nei panni di suo
maritò Garrett si ritrova John Corbett, mentre
Ian Nelson, noto per la serie Teen Wolf,
è il loro figlio Kevin.
Kristin Chenoweth
interpreta invece Vicky, l’amica e collega di Claire. Hill
Harper è Edward Warren, il preside della scuola dove
lavora la protagonista, mentre François Chau
ricopre il ruolo del detective Johnny Chou. Infine, nei panni del
seducente Noah vi è l’attore Ryan Guzman.
Anche noto per i film Ste Up Revolution, Tutti vogliono
qualcosa e a serie Pretty Little Liars, questi si è
trovato con Il ragazzo della porta accanto ad
affrontare diverse sfide. Si tratta innanzitutto del primo film
dove compare in scene di nudo, ma maggior imbarazzo è stato dato
proprio dal dover filmare delle scene di sesso con la Lopez,
riprese che lo hanno reso estremamente nervoso. Tra i due attori
intercorrono circa 18 anni di differenza.
Il ragazzo della porta
accanto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il ragazzo della porta
accanto è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 10
dicembre alle ore 21:25 sul canale
Rete 4.
La star latinoamericana più famosa
e potente a Hollywood torna al cinema con Il ragazzo della
porta accanto, un sexy-thriller dai risvolti prevedibili,
la morale puritana e i sentimenti assuefatti alla mentalità comune,
concentrandosi principalmente sul corpo invidiabile e
desideratissimo della MILF per eccellenza, Jennifer Lopez.
Il ragazzo della porta
accanto ruota intorno a un peccato primordiale, o
meglio intorno a quello che nel film è considerato tale: la
debolezza, di una madre, ancora affascinante, separata e sola, di
fronte a un aitante ragazzo con la metà dei suoi anni che però
sembra saperla sedurre e concederle le attenzioni che lei desidera.
Nel momento in cui la donna rinsavisce, secondo i dettami bigotti
che governano il film, la storia va alla deriva, completamente, in
una escalation di violenza ingiustificata e sconclusionati colpi di
scena.
Il ragazzo della porta accanto: il film
Nelle intenzioni del regista
Rob Cohen, il film sembra voler essere un inno al
corpo indiscutibilmente sexy e attraente della Lopez, che si
propone come modello del desiderio per gli uomini, a 45 anni, molto
di più adesso che rispetto a quando ne aveva 20 o 30. Il risultato
è un pasticcio approssimativo, che trascende i rapporti di causa ed
effetto e si conclude nello scenario più classico e convenzionale
possibile.
Pur nascendo come film senza
pretese, il primo impatto con Il ragazzo della porta accanto è
interessante, costruito su una serie di flashback riassuntivi, che
spiegano in maniera efficacie la situazione della protagonista,
alternati, manco a dirlo, a dettagli dell’atletico e sensuale corpo
di questa donna, insegnante colta e intelligente ma sola e
abbandonata da un marito che appare completamente privo di
attrattive. Vero e proprio oggetto è anche il co-protagonista,
Ryan Guzman, giovanotto di bell’aspetto che ne
film viene addirittura introdotto con una loquace inquadratura del
suo bicipite, ancor prima che del suo volto. Esemplare perfetto,
anche troppo, di “ragazzo della porta accanto”, si rivelerà essere
molto diverso da quello che l’eccessivamente ingenua prof di
letteratura pensava che fosse.
Il ragazzo della porta
accanto è un film che da innocuo progetto destinato a
un pubblico non troppo targettizzato, si rivela essere un pasticcio
che non fa altro che mettere in evidenza quanto la bella
JLo sia un simbolo della sessualità contemporanea,
cosa che si evince comuqnue ad ogni sua uscita pubblica.
Guarda il Trailer italiano del film
Il Ragazzo della porta accanto, il
nuovo thriller con protagonisti Jennifer Lopez e Ryan Guzman
e diretto da Rob Cohen.
https://www.youtube.com/watch?v=-RzeeTSvEPQ
Il Ragazzo
della porta accanto, uscirà al cinema distribuoto da
Universal Pictures il 14 maggio 2015.
Jennifer Lopez conduce il cast de
Il Ragazzo Della Porta Accanto, un thriller psicologico che esplora
un’attrazione proibita che va troppo oltre. Regia di Rob Cohen
(Fast and Furious) e scritto da Barbara Curry, il film è
interpretato anche da Ryan Guzman, John Corbett e Kristin
Chenoweth.
I fratelli
Dardenne sono di casa a Cannes, dove, a dire la
verità, sono anche parecchio coccolati, e anche quest’anno hanno
scelto il Festival francese per presentare in Concorso il loro
ultimo film Il Ragazzo con la Bicicletta.
In Il ragazzo con la
bicicletta Cyril è un bambino rifiutato dal padre che
trova insperato (e all’inizio non capito) amore presso una donna,
Samantha, che lo accoglie in casa. Come spesso succede, il cinema
dei Dardenne non si basa su sofisticate trame, ma sulle immagini e
sulle emozioni che restituiscono, attraverso uno stile che richiama
il documentario con piani ravvicinati e una macchina molto mobile.
Ne Il Ragazzo con la Bicicletta i due registi fanno esattamente
quello che è tipico di loro: riescono a raccontare una storia
drammatica, struggente, in maniera molto delicata, mostrando per
quello che è la realtà le persone, i volti, su tutti quello del
giovane protagonista per la prima volta sul grande schermo,
Thomas Doret, che interpreta il piccolo Cyril
impersonandone perfettamente turbe e dolori inespressi.
Il ragazzo con la bicicletta, il
film
La sceneggiatura a tratti però
risulta forzata, interrompendo la fluidità del racconto e rivela
qualche crepa nella narrazione. Sicuramente le loro scelte
artistiche sono ragionate, ma i Dardenne dovrebbero aiutare di più
lo spettatore mostrando le ragioni dei personaggi, aiutandolo così
anche a seguire con più interesse la vicenda. Come accennato il
film resta fedelissimo all’impronta autoriale dei due, soprattutto
per quello che riguarda la dinamica padre/figlio, qui esplicata sul
doppio rapporto che intercorre tra Cyril e i due adulti che gli
ruotano intorno.
Molto vividi i colori che la bella
fotografia di Alain Marcoen ci regala,
permettendoci di seguire con piacere le lunghe corse di questo
ragazzino sempre in sella alla sua bicicletta, sempre di corsa
attraverso il piccolo mondo che ha intorno e sempre alla ricerca di
quell’amore dal quale scappa, ma che gratuitamente gli verrà
offerto. Interessante anche l’uso della musica, rarefatto ma
invasivo e fortemente evocativo in punti nevralgici del racconto, a
sottolineare l’emozione improvvisa, come una scarica elettrica che
colpendo nell’animo il protagonista, colpisce nei sensi anche lo
spettatore.
Occhi azzurri e broncio da eterno
ragazzino, Jake Gyllenhaal è entrato
nell’immaginario collettivo dando corpo a Donnie Darko, il
ragazzino un po’ asociale che tra disquisizioni pseudo dotte sul
sesso dei puffi e visioni inquietanti ha previsto la fine del mondo
nel 2001.
Dopo 10 anni di vita al cinema e
dopo aver interpretato numerosi personaggi importanti per la
filmografia mondiale a diversi livelli, Jake ritorna al cinema in
Source
Code, thriller fantascientifico magistralmente
diretto da Duncan Jones, lo stesso del
semisconosciuto e prodigioso Moon. In Source Code Jake mostra la sua padronanza
della scena, seppur claustrofobica, palesando agli occhi dello
spettatore che il ruolo del soldato è quello che gli si addice
maggiormente, infatti già Sam Mendes nel 2006 ne
aveva fatto un marines in Jarhead.
Una vita nel cinema: il nostro
giovane Jake nasce in una famiglia inserita nell’ambiente, padre,
Stephen Gyllenhaal, regista di origine svedese; madre, Naomi Foner,
sceneggiatrice ebraica e newyorkese; ha anche una sorella maggiore,
Maggie, splendida attrice cinematografica vista
accanto a lui in Donnie Darko, ma anche
in Secretary e soprattutto ne Il Cavaliere
Oscuro nei panni di Rachel, amica e amata di
Bruce Wayne/Batman. Non solo la famiglia ma anche la sua cerchia di
amici e (come spesso succede) amori gira intorno ad Hollywood:
fidanzato con Kirsten Dunst per due anni, poi con
Reese Witherspoon e per un po’ di tempo anche con
Taylor Swift; trai suoi migliori amici si contano
la bella e più volte compagna di set Anne Hathaway, il compianto
Heath Ledger, anche lui collega nel discusso
I Segreti di Brokeback
Mountain, ma anche il cigno Natalie
Portman e i componenti dei Maroon 5.
Il ragazzo che vide la fine del
mondo: Jake Gyllenhaal
Il giovane Jake
Gyllenhaal Inizia la sua carriera all’età di 5 anni
come protagonista nel video della canzone Lay It Down
della band rock Ratt, ma il suo vero debutto sul
grande schermo avviene nel 1991, all’età di 10 anni, nel film
Scappo dalla città – La vita, l’amore e le vacche di Ron
Underwood. Prima del diploma, l’unico film non diretto dal padre al
quale ha potuto partecipare è Josh and S.A.M., un film
d’avventura per bambini poco conosciuto. Dopo essersi diplomato
alla Harvard-Westlake High School di Los Angeles
nel 1998, si iscrive nel 2000 alla Columbia
University di New York per seguire un corso di Religioni
Orientali e Filosofia, ma dopo due anni abbandona gli studi per
concentrarsi sulla sua carriera d’attore.
Il primo ruolo da attore
protagonista ci sarà nel 1999 con il film Cielo d’ottobre
di Joe Johnston, nel quale interpreta la parte di
un figlio di minatori che, colpito dal lancio dello Sputnik, decide
di costruire un proprio razzo per lanciarlo nel cosmo. Il film
incassa 32 milioni di dollari e Jake riceve commenti molto positivi
dalla critica per la sua performance; il ragazzino dallo sguardo
imbambolato comincia a farsi notare e presto arriverà l’occasione
di una vita: Donnie Darko. La notorietà
internazionale e il plauso della critica arrivano infatti nel 2001
grazie al film cult di Richard Kelly. Presentato
al Sundance Film Festival il 19 gennaio del 2001, il film non
ottiene buoni incassi ma strega una solido gruppo d fan che ne
porteranno avanti il ‘mito’ e o faranno diventare un piccolo
cult. Elvis Mitcheel, giornalista del New York Times, dice:
«La performance di Gyllenhaal è particolarmente inquietante: è
probabilmente lontano solamente un paio di grandi ruoli dal
diventare una star».
Nello stesso anno incontra
Heath Ledger, con il quale partecipa al provino
per Moulin Rouge! di Baz Luhrmann. Come sappiamo
il ruolo fu poi affidato ad Ewan McGregor, ma
Heath e Jake divennero molto amici da allora, tanto che l’attore
prematuramente scomparso indicò proprio il nostro Jake quando si
trattò di scegliere un padrino per la sua primogenita
Matilda, nata dall’unione con Michelle
Williams. Dopo Donnie Darko partecipa a diversi
film più o meno indipendenti e recita accanto a Jared
Leto (attore e front man dei 30 Seconds to
Mars), Jennifer Aniston, Susan
Sarandon, Dustin Hoffman, oltre a
debuttare a teatro accanto a Hayden Christensen e
Anna Paquin in This Is Our Youth di
Kenneth Lonergan, che rimane in cartellone a
Londra per 8 settimane.
Nel 2004, arriva una grande
opportunità che purtroppo Jake non riesce a cogliere (non per suo
demerito). Infatti Tobey Maguire rimase
infortunato durante le riprese di Spider Man 2 e
Sam Raimi prende in considerazione Gyllenhaal come
sostituto di Tobey. Come sappiamo però Maguire si ristabilisce e
Jake può così partecipare al catastrofico The Day After
Tomorrow – L’alba del giorno dopo, del 2004, lavorando per
Roland Emmerich accanto a Emmy
Rossum e Dennis Quaid. Jake è Sam,
brillante studente in visita a New York per una competizione
insieme ad altri suoi compagni di scuola. In città, Sam rimarrà
prigioniero nella biblioteca attanagliato dal gelo di una
improvvisa, implacabile nuova Era Glaciale.
Ma il 2005 è l’anno del successo planetario:
il regista Ang Lee lo sceglie per interpretare
Jack Twist, mandriano che scopre l’amore in Ennis Del Mar,
interpretato dall’amico Heath Ledger. Il film è
I segreti di Brokeback Mountain e la performance dei due
attori protagonisti viene acclamata, forse anche per scongiurare
accuse varie di omofobia, all’unanimità da critica e pubblico: il
film ottiene, infatti, 71 premi e 52 nomination. Il Jack
interpretato da Jake è un uomo sensibile e innamorato, che non
accetta la ritrosia del suo compagno e vive una vita priva di
gioia, sempre in attesa che il suo Ennis faccia qualcosa per
potergli stare accanto. Per la sua interpretazione, Gyllenhaal
riceve numerosi riconoscimenti tra i quali un premio BAFTA, uno
Screen Actors Guild, in entrambi i casi nella categoria di “miglior
attore non protagonista” e un MTV Movie Award nella categoria
“miglior bacio” con il collega Heath Ledger.
Sempre nella categoria “Oscar al miglior attore non protagonista”
riceve una candidatura al Premio Oscar.
È in questo film che Jake incontra
anche Anne Hathaway, che interpreta Lureen
Newsome, ricca e un po’ rozza texana che sposerà Jack. La coppia
Gyllenhaal/Hathaway si è dimostrata vincente anche di recente al
cinema, con Amori e altri rimedi, firmata Edward
Zwick, dramma travestito da commedia, ridanciano e
scollacciato in cui i due giovani attori sono due amanti e fanno
bella mostra dei loro corpi belli e giovani. Lo stesso Zwick ha
sottolineato: “Eravamo tutti d’accordo nel dare autenticità a
questa relazione. Per quanto riguarda la mia esperienza, quando due
persone si mettono insieme trascorrono un sacco di tempo a letto.
Il letto diventa il loro mondo. Se Jake Gyllenhaal e Anne Hathaway
avessero tenuto le lenzuola fino al mento sarebbe stato
ridicolo”. Inoltre i due attori, amanti sul set, sono amici
‘di cucina’: sono soliti scambiarsi consigli e ricette culinarie; i
due si sono ritrovati a scambiarsi SMS per qualche consiglio
culinario, ma è soprattutto Jake – che è considerato un cuoco
provetto, ad Hollywood – ad aiutare la collega, che invece non è
particolarmente brava in questo campo. “Lei mi manda messaggi
quando ha dei dubbi in materia di cucina” – ha rivelato
Gyllenhaal – “L’altra sera Annie mi ha chiesto un consiglio su
come fare velocemente il pangrattato, e io le ho scritto tutte le
istruzioni, mettendoci 15-20 minuti. E lei mi ha risposto: “Ah sì,
ci pensato. Ma non funziona.”
Nel 2005, recita nella pellicola
del regista Sam Mendes sulla guerra del Golfo,
Jarhead, assieme al cognato Peter
Sarsgaard e in Proof – La prova di John
Madden, accanto a Gwyneth Paltrow e
Anthony Hopkins. Dopo una pausa di due anni,
David Fincher lo vuole sul set di Zodiac,
film che tratta dell’omonimo serial killer statunitense, mai
catturato. Gyllenhaal interpreta Robert Graysmith, vignettista
fanatico di parole crociate e rebus, che insieme all’ispettore
David Toschi (Mark Ruffalo) ed al giornalista
disfattista e alcolizzato Paul Avery (Robert Downey Jr.) proveranno a
dare la caccia al serial killer Zodiac. Il ritmo dilatato del film
di Fincher da ampio spazio alla prova attoriale di Jake che si
mostra all’altezza del regista e dei suoi illustri colleghi.
Sempre nel 2007 esce Rendition
– Detenzione illegale di Gavin Hood, accanto
a Reese Witherspoon, Meryl Streep e di nuovo
Peter Sarsgaard. Ma presta anche la voce al
cortometraggio d’animazione The Man Who Walked Between the
Towers di Michael Sporn, in cui commenta
l’impresa dell’acrobata francese Philippe Petit che, il 7 agosto
1974, camminò su una fune da una Torre Gemella all’altra, venendo
poi “condannato” ad esibirsi al Central Park davanti ad un pubblico
di bambini. La stessa storia viene raccontata nel bellissimo
documentario premio Oscar Man on Wire, presentato in
anteprima mondiale al Festival di Roma del 2008.
Dal 6 luglio 2006 è tra i 120 nuovi
invitati a far parte della Academy, con diritto di voto per le
assegnazioni degli Oscar. La sua nomina, come le altre, è stata
ufficializzata il 20 settembre 2006 nel corso di una cerimonia
tenutasi al Fairbanks Center for Motion Picture Study di Beverly
Hills. Considerato un sex symbol nel mondo dello spettacolo, nel
2006 viene confermata la sua posizione dalla rivista People che lo
piazza nella classifica “50 Most Beautiful People” e in quella di
“Hottest Bachelors of 2006”, ma Jake in realtà si contraddistingue
proprio per la differenza tra la sua prestanza fisica, che si nota
soprattutto in Prince of Persia del 2008, e il suo viso, da eterno
ragazzo.
Del 2008 sono Brothers,
film di Jim Sheridan, con l’amica Natalie
Portman e l’ex ‘rivale’ Tobey Maguire, e
Prince of Persia: Le sabbie del Tempo, film tratto
dell’omonimo videogioco, in cui Gyllenhaal interpreta il principe
Dastan, accanto a Gemma Artenton. Per questo ruolo
Jake si è dovuto allenare molto, costruendosi una fisicità che
prima non aveva affatto in modo da poter fare il più possibile a
meno di controfigura e stun. Il 4 febbraio 2011 esce in Italia
Amore & altri rimedi, di cui abbiamo già parlato e per la
quale Jake ha ricevuto una candidatura ai Golden Globes.
E’ attualmente in fase di post
produzione Nailed, commedia romantica che vede Jake
Gyllenhaal recitare accanto di Jessica Biel e
James Marsden. Nel film una giovane cameriera di
una piccola città, in seguito ad un incidente, subisce sbalzi di
comportamento. A Washington un giovane senatore la prende sotto la
sua ala protettrice, ma l’amore ci metterà lo zampino. Alla regia
il ritrovato David O. Russel reduce dal successo
del suo The Fighter. Source Code, nelle sale
italiane dal 29 aprile, aprirà il prossimo Southwest Film
Festival.
Molto legato alla sua famiglia, ha
più volte dichiarato di essere di fede ebraica, religione
professata dalla madre e, all’età di 13 anni, ha celebrato il suo
Bar mitzvah. Jake Gyllenhaal, come gli altri membri della sua
famiglia, è impegnato in numerosi progetti che promuovono la
cultura, l’educazione, i diritti umani, la non-violenza e la difesa
dell’ambiente. È sostenitore dell’ACLU (Unione Americana per le
Libertà Civili), dell’associazione Not in Our Name che promuove un
patriottismo pacifico, e del College Summit, un’organizzazione
no-profit che aiuta, anche economicamente, l’ingresso al college
degli studenti poco abbienti. Nel 2004 ha partecipato alla campagna
elettorale di John Kerry, candidato democratico alla presidenza
USA. In occasione della 78ª Notte degli Oscar, si è recato al Kodak
Theater di Los Angeles su una macchina che produce l’80% in meno di
emissioni inquinanti, aderendo con vari altri candidati e
presentatori all’iniziativa Red Carpet, Green Cars.
L’attore, inoltre, sostiene le attività della CarbonNeutral Company
in difesa dell’ambiente, e nel 2010 è entrato a far parte della
campagna Stand Up To Cancer insieme ad altre star di Hollywood.
CURIOSITA’
Madrina di Jake è l’attrice Jamie
Lee Curtis, mentre il suo padrino è Paul Newman. Il fascinoso
attore dagli occhi di ghiaccio, che è un grande appassionato di
motori, ha dato a Jake le prime lezioni di guida.
Jake Gyllenhaal ha rivelato che
suo cognato Peter Sarsgaard gli ha fatto conoscere la comodità di
correre a piedi nudi, o quasi. Jake infatti ha detto che non
indossa normali scarpe da ginnastica, perchè le trova scomode, e
preferisce quelle con una suola molto sottile, che gli garantiscono
comodità e al tempo stesso gli impediscono di farsi male quando
corre in città.
Il buio oltre la siepe è il libro
preferito di Jake Gyllenhaal, tanto che l’attore ha chiamato i suoi
due cani Boo e Atticus, come due personaggi principali del romanzo
di Harper Lee.
Uno dei docenti di Jake Gyllenhaal
ai tempi in cui frequentava la Columbia University, era Robert
Thurman, padre di Uma Thurman.
Jake è inoltre discendente di
Johan Abraham Gyllenhaal, geologo e mineralogista, uno dei membri
della famiglia nobile svedese dei Gyllenhaal. Il cognome
Gyllenhaal, in svedese, potrebbe significare “salone d’oro”.
Il mito di
Excalibur ha dato vita a una filmografia
incredibile, nel corso degli anni, dal classico d’animazione
La spada nella roccia, a film e serie tv sulle
leggende di Merlino e Artù, fino anche alla parodia all’italiana
con Superfantozzi, e con Il Ragazzo che diventerà
Re, il mito si fonde con il cinema d’avventura e regala al
giovane pubblico una nuova versione dei fatti.
Il film racconta di Alex, nuovo
Artù, che si trova ad affrontare il male incarnato dalla strega
Morgana, affiancato dai suoi cavalieri e da una stramba versione di
Merlino. Un racconto ingenuo e tutto in superficie, senza
sottotesti ma forse un invito a permettere ai più giovani di
godersi la storia, l’avventura, con toni giocosi e con ottime scene
d’azione.
Joe Cornish,
autore della regia e della sceneggiatura, smaschera da subito la
sua intenzione: il prologo in animazione, recitato in rima in voice
over ricorda le pagine dei grossi toni intarsiati che aprivano
alcune delle fiabe Disney più famose (La spada nella
roccia e La bella addormentata, per
esempio). Il regista ci indica da subito il pubblico di
destinazione del film.
Oltre alla mitologia che ne
fornisce il contenuto, Il Ragazzo che diventerà Re
deve il suo tono e il suo stile a quel filone di cinema per ragazzi
fiorito negli anni ’80 e che è stato un po’ abbandonato di recente.
Quel cinema si avvaleva di giovanissimi protagonisti e storie
avventurose e si faceva portatore di valori quali l’amicizia e il
coraggio, tutto declinato in chiave umoristica.
In questo senso, il film si fa
perfetto erede di titoli come Stand By Me o
I Goonies, e, seppure non si tratta di un prodotto
memorabile, riesce comunque a porsi con grazia di fronte al suo
pubblico. Per Cornish i giovani sono il futuro, giovani che devono
ereditare un mondo distrutto e rimetterlo in piedi usando le
proprie forze e il proprio animo puro. Come fa Alex nel film e come
dovranno fare i giovani del nostro mondo, ai quali la generazione
dei padri lo ha consegnato inquinato, diviso, arrabbiato.
Che siano i valori della cavalleria
a guidare le gesta di chi ci governerà domani? In maniera schietta
e onesta, Joe Cornish sembra augurarsi proprio
questo.
È stato diffuso un nuovo spot tv de
Il ragazzo che diventerà re, il nuovo film per ragazzi che
segna il ritorno dietro la macchina da presa di Joe
Cornish (regista di Attack the Block e
sceneggiatore di Ant-Man).
Ecco il nuovo spot ricco
d’azione:
Nel cast del film ci sono:
Louis Ashbourne Serkis, Rebecca Ferguson, Tom Taylor,
Patrick Stewart.
Il ragazzo che diventerà
re, il film diretto da Joe Cornish, vede
protagonista il giovane Alex (Louis Ashbourne Serkis), uno studente
inglese di 12 anni che scopre la mitica spada di Excalibur. Da quel
momento la sua vita cambia per sempre: i problemi di ogni giorno
diventano insignificanti. Con la più potente spada nella storia
nelle sue mani, Alex diventa il protagonista di un’epica avventura
in compagnia dei suoi amici costretti a fare i conti con Morgana
(Rebecca Ferguson), decisa a distruggere il mondo.
In questa moderna versione della
leggenda di Re Artù, a interpretare il mago Merlino è Patrick
Stewart.
Is it the future or is
it the past? Con David Lynch non ne siamo mai
certi: i bordi si sfumano, le maglie si allargano, lo spaziotempo e
ogni sua logica esplodono in un Big Bang di intuizioni e
suggestioni. Raccontare tale caos primigenio come se fosse un sogno
è l’obiettivo di questa disamina del terzo capitolo dell’iconico
Twin Peaks, una lettura metaforica che ne esplora
il simbolismo con l’ausilio della critica cinematografica e della
filosofia, della religione e della psicologia. Provando a fare
ordine, a comprenderlo quanto più possibile senza
annullarne del tutto il
mistero. Perché forse è proprio lì, nella sua perturbante
indeterminatezza, che si annida il fascino visionario del regista
di Missoula.
BIOGRAFIA.Ilaria Mainardi risiede a
Pisa, sua città d’origine. Qui ha visto maturare l’amore per il
cinema, scrutato col rispetto e la sospensione incredula che si
deve a ciò che è al tempo stesso familiare e misterioso. Con Les
Flâneurs Edizioni ha pubblicato il romanzo La quarta dimensione
del tempo (2020). Collabora con il sito di critica
cinematografica www.spietati.it.
E’ ormai uscito da due settimane il
film Il Racconto dei Racconto di
Matteo Garrone e nonostante sia uscito senza premi
da Cannes 2015, oggi vi sveliamo le favolose foto
del dietro le quinte del film:
Ambientato in diverse regioni d’Italia, tra paesaggi
misteriosi e luoghi tuttora segreti, il film – girato in inglese –
si avvale di un cast internazionale: SALMA
HAYEK, VINCENT CASSEL, TOBY
JONES e JOHN C. REILLY, con SHIRLEY
HENDERSON, HAYLEY CARMICHAEL, BEBE
CAVE, STACY MARTIN, CHRISTIAN
LEES, JONAH LEES, GUILLAUME DELAUNAY,
con la partecipazione di ALBA
ROHRWACHER e MASSIMO CECCHERINI.
«Ho scelto di avvicinarmi al
mondo di Basile – spiega Garrone – perché ho
ritrovato nelle sue fiabe quella commistione fra reale e fantastico
che ha sempre caratterizzato la mia ricerca artistica. Le storie
raccontate ne “Il racconto dei
racconti” descrivono un mondo in cui sono riassunti gli
opposti della vita: l’ordinario e lo straordinario, il magico e il
quotidiano, il regale e lo scurrile, il terribile e il
soave».
La sceneggiatura del film è firmata
dallo stesso MATTEO GARRONE con EDOARDO
ALBINATI, UGO CHITI e MASSIMO
GAUDIOSO; la fotografia è di PETER SUSCHITZKY,
storico collaboratore di David Cronenberg, le musiche del premio
Oscar ALEXANDRE DESPLAT (alla sua seconda
collaborazione con Garrone dopo Reality), il montaggio
di MARCO SPOLETINI, le scenografie di DIMITRI
CAPUANI e i costumi di MASSIMO CANTINI
PARRINI.
IL RACCONTO DEI
RACCONTI è prodotto da MATTEO
GARRONE, JEREMY
THOMAS, JEAN e ANNE-LAURE LABADIE: una
co-produzione ARCHIMEDE e LE PACTE,
con RAI CINEMA, e con RECORDED PICTURES,
con il sostegno del MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ
CULTURALI E DEL TURISMO – DIREZIONE GENERALE CINEMA e
di EURIMAGES, APULIA FILM
COMMISSION e REGIONE LAZIO – FONDO REGIONALE PER
L’AUDIOVISIVO, in associazione con, ai sensi delle norme sul
tax credit, GAMENET, BANCA POPOLARE DI VICENZA,
MORATO PANE, AMER, GRUPPO BARLETTA, CINEFINANCE. Executive
Producers: ALESSIO LAZZARESCHI, PETER
WATSON, NICKI HATTINGH,ANNE
SHEEHAN, SHERYL CROWN.