Film di apertura del Festival
di Cannes 2022 | Un Certain
Regard, Io sono tuo
padre di Mathieu Vadepied arriva dal 24 agosto
nei cinema italiani con un titanico Omar Sy, attore e produttore,
affiancato dal coprotagonista Alassane Diong. Il film, una
produzione Unitè e Korokoro, prodotto da Bruno Nahon e Omar Sy è
distribuito da Altre Storie con Minerva Pictures.
Il film è ambientato nel 1917,
durante la Prima Guerra Mondiale, quando truppe ‘senegalesi’
formate da soldati provenienti dal Senegal e dal resto dell’Africa
combattevano al fianco dell’esercito francesce. È la
storia di un padre, il senegalese Bakary Diallo (Omar
Sy) e del figlio Thierno (Alassane Diong) costretti
ad affrontare una guerra che metterà a dura prova il loro forte
legame. Un film che racconta un evento storico, poco
conosciuto, che ha segnato molte generazioni
anche in Africa dove interi villaggi furono privati
della loro linfa vitale e allo stesso tempo un film intimista,
un racconto privato ma ‘universale’, sull’amore di un
padre verso suo figlio.
“Io sono tuo
padre è il progetto di una vita. – ha
affermato il regista – Senza riconoscere il nostro
il nostro passato comune, non possiamo andare avanti e creare
insieme una società basata sul rispetto.
Abbiamo cercato di raccontare una storia di un padre
e un figlio, di esseri umani, con tutte le loro emozioni e i
problemi, molti dei quali sono gli stessi di oggi: rapporti con
l’autorità, dominazione, rivolta, ambizione. Lo scopo è riuscire a
trasformare la visione che abbiamo della nostra società. Il film
vuole creare curiosità. Arrivare, spero, a coloro che
sono intrappolati nelle paure. Parlare della bellezza delle diverse
culture, dei modi di vita, delle lingue e della loro accettazione.
Perché questo desiderio di differenza è una
forza”.
“Io sono tuo
padre– aggiunge Omar Sy – racconta la
vita privata degli uomini sullo sfondo della guerra. Una
guerra raccontata dal punto di vista umano. Credo che
questo sia praticamente l’unico modo per raccontarla. Non c’è altro
modo per trasmettere il suo pieno significato, per vedere le sue
orribili conseguenze”.
La trama
1917, Prima Guerra
Mondiale. Il senegalese Bakary Diallo si arruola nell’esercito
francese per raggiungere Thierno, il figlio diciassettenne
reclutato contro la sua volontà. Inviati al fronte, padre e figlio
dovranno affrontare insieme la guerra. Animato dall’ardore del suo
capitano che vuole condurlo nel cuore della battaglia, Thierno
dovrà emanciparsi e diventare un uomo. Ma Bakary farà di tutto per
evitare che suo figlio combatta e per riportarlo a casa
sano e salvo…
Dopo aver inaugurato l’Un
Certain Regard del Festival
di Cannes 2022, arriva nei cinema italiani il secondo film
di Mathieu Vadepied, Io sono tuo
padre, distribuito da Altre Storie con Minerva Pictures.
Dal 24 agosto avremo dunque l’occasione di ritrovare l’Omar
Sy di Quasi amici in un ruolo inusuale per quanti fossero
abituati a vederlo in commedie o avventure di vario tipo, fino
all’ultimo
Jurassic World – Il dominio. E’ lui il genitore disposto
all’estremo sacrificio in una storia dalle radici tanto drammatiche
quanto reali, che rende ancora più discutibile l’avventura
coloniale francese del XIX secolo.
Io
sono tuo padre: una guerra di famiglia
Al centro della vicenda
che si svolge nel 1917, in piena Prima Guerra Mondiale, il
senegalese Bakary Diallo (Omar Sy), arruolatosi
nell’esercito francese per raggiungere Thierno (Alassane
Diong), il figlio diciassettenne reclutato contro la sua
volontà. Inviati al fronte, padre e figlio dovranno affrontare
insieme la guerra. Bakary farà di tutto per evitare che suo figlio
combatta per riportarlo a casa sano e salvo, ma l’ardore del
tenente Chambreau (Jonas Bloquet) spinge per
condurlo nel cuore della battaglia e allontanarsi dal genitore.
Thierno sarà diviso tra il rispetto per il padre, l’onore di
combattente e l’obbedienza agli ordini. La sua emancipazione lo
renderà un uomo, ma a quale prezzo?
Niente di nuovo sul fronte occidentale
Come nel premiatissimo
film di Edward Berger dell’anno scorso, si torna sul fronte simbolo
dell’assurdità della guerra, in questo caso la Prima “mondiale”,
per raccontarne un crimine nel crimine, quello perpetrato ai danni
dei duecentomila soldati africani chiamati a combattere per la
Francia, molti dei quali (trentamila, pare) non tornarono affatto.
E che il regista ricorda e omaggia nella storia esemplare del
tirailleur protagonista.
Con questo termine,
scelto per il titolo originale, si indicavano i fucilieri della
fanteria indigena che l’esercito francese reclutava nelle colonie
per far loro combattere le proprie guerre, ancora nella Seconda
Guerra, quando furono addirittura centocinquantamila. Un peccato
che nella traduzione si perda la radice storico-politica del film a
favore della vicenda raccontata e del dramma di un padre e un
figlio, meno avvincente per quanto forte nel suo far leva
sull’umanità e la capacità di empatizzare dello spettatore.
Eppure lo stesso regista
(già Direttore artistico proprio di Quasi amici)) aveva dedicato il suo film d’esordio La
vie en grand a un’altra storia di un giovane di origine
senegalese, e il protagonista ha voluto partecipare al budget di 14
milioni di euro con la sua compagnia di produzione Korokoro, al
fianco della Unité di Bruno Nahon, Gaumont e France 3 Cinéma. Una
condivisione ideale in primis, che potrebbe aver distratto i
realizzatori dal risultato finale, nonostante la cura nella
costruzione delle scene e non solo (le musiche sono di
Alexandre Desplat).
E la narrazione stessa
nel suo complesso, nei suoi snodi, nei conflitti dai quali dovrebbe
essere costituita, fino alla risoluzione finale, poco sorprendente
e accompagnato da un epilogo ancor più didascalico, per quanto
interessante, tra il cronachistico e l’elegiaco. Nonostante un
ritmo altalenante e delle carenze nel bilanciamento generale, tutto
concorre a rendere il film meritevole di esser visto, per il tema
trattato e per i momenti affidati ai due protagonisti, chiamati a
confrontarsi in conflitti mai realmente esplosi. E forse la parte
più interessante di questo lungo racconto di dolore e disumanità è
proprio il rimando al sacrificio dei tanti che ancora oggi sono
costretti dalla disperazione – e dall’amore per i figli – ad
assumersi a rischiare la morte.
Autore di celebri film del panorama
internazionale, tra cui i recenti Momenti di trascurabile
felicità e Lacci, Daniele
Luchetti si è sempre dimostrato interessato a raccontare
aspetti dell’Italia e della sua storia attraverso le sue pellicole.
Prima di dirigere i titoli poc’anzi citati, si è infatti cimentato
nella regia di Io sono Tempesta, uscito
in sala nel 2018, e incentrato su un personaggio che racchiude un
modo di pensare e agire particolarmente diffuso nel Paese,
sfortunatamente non in senso positivo. Pur raccontando dunque la
caduta di un losco finanziere, il regista scegli di utilizzare la
chiave della commedia, attraverso la quale lasciar trasparire
l’ironia delle situazioni.
Il suo intento era infatti quello di
raccontare una storia normalmente drammatica ribaltando però il
punto di vista. Il personaggio negativo viene dunque affrontato con
simpatia, senza che gli sia riservato un giudizio negativo. Anche
sceneggiatore del film, Luchetti ha infatti come sempre lasciato
che il film si arricchisse di suggestioni diverse, assumendo dunque
forme sempre nuove e impreviste. Inizialmente pensato per essere
girato a Milano, ma poi realizzato a Roma, il film si è così
arricchito del caos e della comicità della capitale, riuscendo a
raccontare ancor meglio il divario esistente tra ricchezza e
povertà.
Accolto in modo positivo dalla
critica e dal pubblico, Io sono Tempesta è arrivato a
guadagnare circa 1,7 milioni di euro al box office, vincendo
inoltre diversi premi nazionali. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle sue location. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Io sono Tempesta: la trama
del film
Protagonista del film è Numa
Tempesta, un finanziere che gestisce un fondo da un
miliardo e mezzo di euro e abita da solo nel suo immenso hotel
deserto, pieno di letti in cui lui non riesce a chiudere occhio.
Tempesta ha soldi, carisma, fiuto per gli affari e pochi scrupoli.
Un giorno, mentre è intento ad avviare un grande progetto
immobiliare in Kazakistan, la legge gli presenta il conto. Proprio
al momento di chiudere le trattative con gli investitori
internazionali, infatti, i suoi avvocati lo informano che dovrà
scontare una condanna per frode fiscale: non in carcere, che gli
avvocati sono riusciti ad evitargli, ma prestando servizi sociali
presso un centro di accoglienza.
E così, il potente Numa dovrà
mettersi a disposizione di chi non ha nulla, degli ultimi. Nel
centro a cui viene affidato si trova a svolgere i lavori più
impensabili, dal tenere puliti i bagni all’assistere i più poveri.
Tra questi c’è Bruno, un giovane padre che
frequenta il centro con il figlio, in seguito ad un tracollo
economico. L’incontro sembrerebbe offrire ad entrambi l’occasione
per una rinascita all’insegna dei buoni sentimenti e dell’amicizia.
A favorire un potenziale cambiamento di Tempesta vi è
anche Angela, la titolare della
cooperativa. Ma cambiare non sarà facile per l’incorreggibbile
Numa, sempre pronto a fiutare l’affare a discapito degli altri.
Io sono Tempesta: il cast
del film
Mattatore assoluto del film è
l’attore Marco Giallini
nei panni di Numa Tempesta. L’attore, già celebre per film come
Perfetti sconosciuti e Non ci resta che il
crimine, si è trovato qui per la prima volta a collaborare con
Luchetti, affrontando un tipo di commedia per lui nuovo. Giallini
ha infatti descritto il film come una fiaba ispirata alla realtà ma
con ben poca volontà di realismo. Proprio per adeguarsi a questo
particolare tono, l’attore si è così cimentato in una recitazione
particolarmente sopra le righe, attraverso la quale ha potuto dar
vita agli aspetti più buffi, ma anche quelli meno apprezzabili del
suo personaggio.
Accanto a lui, nei panni del
senzatetto Bruno, vi è invece Elio Germano.
Questi aveva già collaborato con Luchetti per i film Mio
fratello è figlio unico e La nostra vita, grazie al
quale aveva vinto il premio come miglior interpretazione maschile
al Festival
di Cannes. L’attore ha a sua volta raccontato di essere rimasto
affascinato dall’atmosfera del film, e di aver cercato di dar vita
al suo personaggio puntando tutto sulla spensieratezza che lo
contraddistingue nonostante i suoi problemi. Eleonora
Danco, invece, nota per essere stata regista
dell’apprezzato N-Capace, interpreta invece Angela, la
direttrice della cooperativa. Marcello Fonte,
celebre protagonista di Dogman, è invece Il
Greco.
Io sono Tempesta: le
location, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Come anticipato, il film è stato
prevalentemente girato nella città di Roma. In particolare, tra le
location più celebri viste in questo, si ricordano l’hotel di lusso
Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel, dove vive
inizialmente il protagonista. Da questo si passa poi all’Ex
Dogana del quartiere San Lorenzo, dove si sono svolte
le scene dedicate alla cooperativa per bisognosi. La scena finale
ambientata nella sala slot è invece ambientata
nella sala Bingo Dubai Palace, in via
Tiburtina. Per le scene ambientate in Kazakistan, dove il
protagonista sta svolgendo delle trattative, sono invece state
scelte delle particolari location dell’Abruzzo. Si tratta infatti
del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della
Laga, terza riserva natura più grande d’Italia.
È possibile fruire di Io
sono Tempesta grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 16 giugno alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Il cinema d’azione negli ultimi anni
si è popolato di una nuova generazione di giustizieri, alcuni più
memorabili di altri, oggi considerati vere e proprie icone di
questo genere. Si annoverano in particolare il John Wick di
Keanu Reeves e il Robert McCall di Denzel Washington della trilogia di The Equalizer. Personaggi che rasentano
l’infallibilità, assassini estremamente letali e dotati di grande
carisma. Dal 2021, a loro si può accostare anche l’Hutch Mansell di
Bob Odenkirk, protagonista del film Io
sono nessuno, scritto da Derek Kolstad e basato su un’idea
dello stesso Odenkirk, spaventato dal proprio invecchiamento e
dalla sensazione di irrilevanza agli occhi dei suoi figli.
Ma ad aver ispirato il racconto c’è
anche il suo aver affrontato personalmente una violazione di
domicilio intrappolando i trasgressori nel seminterrato. Odenkirk
si è detto frustrato dal modo in cui le autorità avevano gestito la
situazione e aveva pensato a come avrebbe potuto prendere in mano
la situazione se “fosse stato un duro”. Da tutti questi sentimenti
è dunque nato Io sono
nessuno, che ha poi anche ricevuto la “benedizione” di
alcuni gangster russi. Il regista Ilya Naishuller
ha infatti sottoposto alcune idee di sceneggiatura a un “amico”
gangster russo, il quale ha confermato quanto tutto ciò che era
stato scritto fosse autentico e vicino alla realtà.
Io sono
nessuno è poi stato accolto molto positivamente dalla
critica e dal pubblico, i quali hanno elogiato le sequenze di
combattimento e le loro coreografie, ma anche la convincente
interpretazione dei protagonisti. Il risultato è dunque uno dei
film d’azione più riusciti degli ultimi anni. In questo articolo
approfondiamo alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ad altro ancora. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Hutch Mansell, un uomo oppresso, un marito che non
viene considerato e un papà sottovalutato. Insomma, quel tipo di
persona anonima che non si fa mai notare, un signor “nessuno”.
Quando poi una notte due ladri fanno irruzione nella sua casa in
periferia, l’uomo non fa nulla per difendere suo figlio adolescente
Blake e sua moglie Becca. Così
facendo Hutch delude e allontana ancora di più la sua famiglia.
Questo episodio scatenerà in Hutch una rabbia a lungo repressa,
facendogli scoprire abilità letali e portando alla luce oscuri
segreti per i quali nel corso degli anni l’uomo aveva a lungo
lottato per tenere nascosti. Hutch si troverà così ad andare contro
un pericoloso avversario che minaccia la sua famiglia.
Il cast del film
Ad interpretare Hutch Mansell vi è
l’attore Bob Odenkirk, anche noto per il ruolo di Saul
Goodman in Breaking Bad e Better
Call Saul. Per questo ruolo, Odenkirk ha iniziato ad
allenarsi ben due anni prima, con l’obiettivo di eseguire
personalmente tutte le acrobazie e le scene di combattimento.
Queste scene sono infatti state girate con inquadrature dal taglio
lungo, che permettono di dimostrare come quello in scena sia
davvero l’attore e non una sua controfigura. Nel ruolo di sua
moglie Becca, invece, vi è l’attrice Connie Nielsen, che ha rivelato di aver
accettato il ruolo relativamente ingrato della moglie solo perché
le piaceva l’idea di essere all’inizio di un potenziale
franchise.
Nel ruolo del figlio Black Mansell
vi è invece l’attore Gage Munroe, mentre il rapper
RZA interpreta Harry Mansell, fratello di Hutch. L’attore
Christopher Lloyd, noto per la trilogia
di Ritorno
al futuro, è invece David Mansell, il padre di Hutch.
Lloyd ha quasi dovuto rinunciare al film a causa della sindrome
dell’intestino irritabile. Completano poi il cast l’attore
Michael Ironside nel ruolo di Eddie Williams,
Colin Salmon nel ruolo del Barbiere, l’ex
responsabile governativo di Hutch e Billy
MacLellan in quello di Charlie Williams, figlio di Eddie e
cognato di Hutch.
Il sequel di Io sono
nessuno e il suo crossover con John Wick
Nel marzo 2021, l’attrice Connie Nielsen ha espresso il suo interesse a
riprendere il suo ruolo per un sequel. Nel giugno dello stesso
anno, è stato annunciato che Kolstad era in procinto di scrivere un
sequel e nel dicembre 2022 la produttrice Kelly
McCormick ha annunciato che il sequel è ufficialmente in
lavorazione, con le riprese principali previste per il 2024. Il
film vedrà il ritorno di Bob Odenkirk e della Nielsen, a cui si
affiancherà l’attrice Sharon Stone con un ruolo da villain. A
dirigere Io sono nessuno 2 ci sarà invece il
regista indonesiano Timo Tjahjanto, noto per i
suoi film horror e d’azione come May the Devil Take
You.
Nel marzo del 2021, inoltre, Kolstad
è stato interrogato sulla possibilità di un crossover tra il
franchise di John Wick, da lui ideato, e Io sono
nessuno. Sebbene i film siano distribuiti da società
diverse, Kolstad ha ammesso che sono coinvolti gli stessi studi di
produzione. Pur affermando che i franchise sono “molto diversi”,
vorrebbe che i collegamenti venissero fatti con piccoli ma
significativi easter eggs. Al regista Ilya Naishuller è stato
chiesto di questo potenziale crossover ed egli ha dichiarato:
“È tutto quello che dirò. Voglio dire, tutto è possibile. Sono
successe cose più strane, ma… sì“. Non è dunque escluso che in
futuro i due personaggi possano effettivamente incontrarsi.
Il trailer di Io sono
nessuno e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Io
sono nessuno grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Google Play, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
Il vincitore dell’Emmy Bob Odenkirk (Better Call Saul, The Post,
Nebraska) è protagonista di Io
sono nessuno, in cui interpreta Hutch Mansell, un
padre sottovalutato e un marito trascurato, che prende le
umiliazioni della vita in faccia, senza mai respingerle. Un signor
nessuno.
Quando una notte due ladri entrano
nella sua casa di periferia, Hutch si rifiuta di difendere se
stesso e la sua famiglia, sperando di prevenire una violenza
maggiore. Suo figlio adolescente Blake (Gage Munroe, The
Shack), rimane deluso da lui, e sua moglie Becca
(Connie Nielsen, Wonder Woman) sembra volerlo tenere
sempre più lontano.
Le conseguenze dell’incidente si
scontrano con la rabbia ribollente di Hutch, innescando istinti
dormienti e spingendolo verso un percorso brutale che farà emergere
oscuri segreti e abilità letali. In un turbine di pugni, sparatorie
e stridore di pneumatici, Hutch dovrà salvare la sua famiglia da un
pericoloso avversario (il popolare attore russo Aleksey
Serebryakov, Amazon’s McMafia) e assicurarsi che non sarà mai più
trattato come un “nessuno” qualunque.
Io sono nessuno è diretto
dall’acclamato regista Ilya Naishuller (Hardcore Henry), da una
sceneggiatura di Derek Kolstad, l’architetto narrativo della serie
di John Wick, con la partecipazione del leggendario vincitore
dell’Emmy Christopher Lloyd nel ruolo del padre di Hutch e
dell’eclettico attore e musicista RZA nel ruolo del fratello di
Hutch, il cui talento nascosto aiuta Hutch nella sua ricerca di
vendetta.
Il film è prodotto da Kelly
McCormick e David Leitch, i creatori dello spinoff di Fast &
Furious, Hobbs & Shaw, di Deadpool 2 e di Atomica Bionda, con la
loro società 87North, da Braden Aftergood (Hell or High Water, Wind
River) per la Eighty Two Films, e da Bob Odenkirk e Marc
Provissiero (Hulu’s PEN15) per la Odenkirk Provissiero
Entertainment. I produttori esecutivi sono Derek Kolstad, Marc S.
Fischer e Tobey Maguire.
Il vincitore dell’Emmy Bob Odenkirk (Better Call Saul, The Post,
Nebraska) è protagonista di Io
sono nessuno, in cui interpreta Hutch Mansell, un
padre sottovalutato e un marito trascurato, che prende le
umiliazioni della vita in faccia, senza mai respingerle. Un signor
nessuno.
Quando una notte due ladri entrano
nella sua casa di periferia, Hutch si rifiuta di difendere se
stesso e la sua famiglia, sperando di prevenire una violenza
maggiore. Suo figlio adolescente Blake (Gage Munroe, The
Shack), rimane deluso da lui, e sua moglie Becca
(Connie Nielsen, Wonder Woman) sembra volerlo tenere
sempre più lontano.
Le conseguenze dell’incidente si
scontrano con la rabbia ribollente di Hutch, innescando istinti
dormienti e spingendolo verso un percorso brutale che farà emergere
oscuri segreti e abilità letali. In un turbine di pugni, sparatorie
e stridore di pneumatici, Hutch dovrà salvare la sua famiglia da un
pericoloso avversario (il popolare attore russo Aleksey
Serebryakov, Amazon’s McMafia) e assicurarsi che non sarà mai più
trattato come un “nessuno” qualunque.
Io sono nessuno è diretto
dall’acclamato regista Ilya Naishuller (Hardcore Henry), da una
sceneggiatura di Derek Kolstad, l’architetto narrativo della serie
di John Wick, con la partecipazione del leggendario vincitore
dell’Emmy Christopher Lloyd nel ruolo del padre di Hutch e
dell’eclettico attore e musicista RZA nel ruolo del fratello di
Hutch, il cui talento nascosto aiuta Hutch nella sua ricerca di
vendetta.
Il film è prodotto da Kelly
McCormick e David Leitch, i creatori dello spinoff di Fast &
Furious, Hobbs & Shaw, di Deadpool 2 e di Atomica Bionda, con la
loro società 87North, da Braden Aftergood (Hell or High Water, Wind
River) per la Eighty Two Films, e da Bob Odenkirk e Marc
Provissiero (Hulu’s PEN15) per la Odenkirk Provissiero
Entertainment. I produttori esecutivi sono Derek Kolstad, Marc S.
Fischer e Tobey Maguire.
Il film Io sono
nessuno (Nobody) ha una formula
semplice – azione a tutto campo con un finale esplosivo che lascia
la porta aperta a un intero franchise – ma il finale di Io
sono nessuno spiegato significa che gli ingranaggi
potrebbero già girare per Io sono nessuno 2. Io
sono nessuno segue l’assassino in pensione diventato
padre di famiglia Hutch Mansell (Bob
Odenkirk) dopo che non riesce a difendere la sua famiglia da
due intrusi che irrompono in casa sua nel cuore della notte.
L’incidente riaccende in Hutch la voglia di combattere, che lo
porta a far arrabbiare un pericoloso mafioso russo di nome Yulian
Kuznetsov (Aleksey Serebryakov). Hutch torna alle sue
vecchie abitudini per tenere al sicuro la sua famiglia.
Nel finale di Io sono
nessuno, il fratello di Hutch, Harry (RZA) e il padre
David (Christopher
Lloyd di Ritorno al futuro), anch’essi assassini in pensione,
vengono in aiuto di Hutch e i Mansell eliminano tutti i membri
della mafia di Kuznetsov. L’ultima scena del film riprende qualche
mese dopo, con Hutch e sua moglie Becca che acquistano una nuova
casa e cercano di ricominciare da capo. Tuttavia, Hutch riceve una
misteriosa telefonata, che implica il suo ritorno ufficiale nel
mondo del lavoro. Chi abbia chiamato Hutch alla fine di Io
sono nessuno, e perché, non è ancora dato
saperlo, ma ciò fa pensare a un sequel di Nobody .
Spiegazione del finale di
Io sono nessuno:Chi ha chiamato Hutch e
cosa significa
Nel momento finale di Io
sono nessuno, un agente immobiliare mostra a Hutch e
Becca, improbabile eroe d’azione, una nuova casa. In un primo
momento, sembra che Hutch abbia abbandonato le sue vecchie
abitudini e si sia impegnato fermamente per la sua famiglia. Ma
all’improvviso l’agente immobiliare riceve due telefonate
consecutive. Becca la incoraggia a rispondere al telefono e si
scopre che la chiamata è per Hutch. Lui e Becca chiedono poi se la
casa ha un seminterrato. In precedenza, Hutch ha mandato la sua
famiglia nel seminterrato protetto quando erano in pericolo. La sua
risposta alla telefonata implica che tornerà presto al lavoro,
anche se questa volta le cose saranno diverse.
In precedenza, Hutch si era
ritirato dal gioco perché era geloso di un vecchio bersaglio che si
era sistemato e aveva una famiglia. Hutch ha trovato tutto questo,
ma è chiaramente insoddisfatto dello stile di vita da recinto
bianco. Io sono nessuno si apre con un rapido
montaggio di tre settimane di vita noiosa e di matrimonio di Hutch.
La noia gli ha impedito di proteggere la sua famiglia la notte
della rapina, ma la sua reazione a quell’incidente è ciò che gli ha
fatto capire che gli manca la sua vecchia vita. Se il
sequel di Io sono nessunoandrà
in porto, Hutch potrebbe rendersi conto che non c’è modo di
sfuggire alla sua passione per la vita da assassino.
Hutch ha innescato una pericolosa
catena di eventi alla John Wickquando ha fatto arrabbiare
Kuznetsov. Ma con la sicurezza della sua famiglia in gioco, aveva
la motivazione per portare a termine il lavoro. Inizialmente,
sembrava una situazione da “una botta e via”. Ma dopo aver ricevuto
la chiamata sul telefono del suo interlocutore, Hutch sembrava
soddisfatto, quasi felice. Questo suggerisce che qualcuno ha
sentito che ha fatto fuori Kuznetsov e ha altro lavoro per lui. La
colonna sonora di Io sono
nessunoconclude queste scene finali con
“Let The Good Times Roll“, il cui titolo potrebbe essere
un’allusione al fatto che le avventure di Hutch non sono ancora
finite.
La scena post-credits di
Io sono nessuno vede Harry e David
impegnati in una missione molto specifica. La scena riprende il duo
padre e figlio dopo essere sfuggiti alla resa dei conti con i
personaggi russi in Io sono nessuno. Stanno
guidando in un camper e sembrano avere in mente una destinazione
molto specifica. La telecamera si sposta sul retro del camper e
vede che è carico di armi. In precedenza si pensava che Harry fosse
morto e che David vivesse in una casa di riposo. Ma è chiaro che i
due sono tornati in azione.
La loro missione è probabilmente
legata alla telefonata di Hutch nella scena finale.
Nessuno dimostra che Hutch è disposto a dare qualsiasi
cosa per proteggere la sua famiglia e che lavora fianco a fianco
con loro. Questo significa che Harry e David probabilmente
torneranno nel luogo in cui Hutch si è stabilito per aiutarlo a
portare a termine il prossimo lavoro. Questo è ciò che distingue
Io sono nessuno dagli altri film sparatutto di
routine. Io sono nessuno è stato scritto da
Derek Kolstad, autore anche di John Wick, e come Hutch,
Wick è un famoso assassino. Tuttavia, Wick è solo al mondo e non ha
più nulla da perdere. Hutch ha ancora la sua famiglia, il che
significa che ha dei limiti che non possono essere superati.
Mentre molti film originali sperano
di avere abbastanza successo da giustificare un sequel, il finale
di Io sono nessuno pone le basi per stabilire
una storia che possa durare per più film. Nobody crea un
forte conflitto interno all’Hutch di Odenkirk: un padre di famiglia
con un passato violento che trova lo stile di vita del padre di
periferia poco appagante. È bravo in quello che fa, ma ogni lavoro
potrebbe mettere in pericolo la sua famiglia. Il finale mostra che
ha trovato una solida soluzione temporanea assicurandosi che il
luogo in cui vive abbia un seminterrato sicuro, ma non durerà per
sempre. Io sono nessuno2 probabilmente
costringerà Hutch a scegliere tra il suo lavoro e la sua famiglia
una volta per tutte.
In Io sono nessuno
2 si scatena anche un pericoloso conflitto esterno
per Hutch. Kuznetsov era un uomo ben inserito nella malavita.
Mentre i Mansell hanno fatto fuori tutti i russi nel finale di
Nobody, Kuznetsov ha probabilmente degli amici altrettanto
potenti. Saranno furiosi quando scopriranno che Kuznetsov è stato
ucciso e quindi probabilmente daranno la caccia a Hutch.
Analogamente a come
John Wick brucia i ponti in John Wick:
Capitolo 4, Hutch scoprirà su chi può fare affidamento in
Nessuno 2. Questo apre la porta a una serie infinita di
cattivi e di alleati che si accaniscono su Hutch o che gli offrono
il loro aiuto, il che porta all’opportunità di più film.
Un sequel di Nobody è in
arrivo
La Universal
ha ufficialmente dato il via libera a Io sono
nessuno 2. Con il primo film che ha raccolto
56 milioni di dollari dal suo misero budget di 16 milioni di
dollari e lo slancio narrativo che ha dato vita a un sequel,
Odenkirk, RZA e Christopher Lloyd torneranno a far esplodere gli
schermi nell’universo di Nobody, anche se il ritorno di
RZA e Lloyd non è ancora confermato. Il produttore David Leitch ha
spiegato: “Credo che tutti siano davvero entusiasti.Tutte le persone coinvolte dicono: ‘A tutto vapore’.Siamo in fase di sceneggiatura e credo che ci siamo divertiti
molto a realizzarlo.Kelly [McCormick] e io ci siamo
divertiti, gli attori si sono divertiti, lo studio ha apprezzato il
risultato, e sta accadendo” (via Collider).
L’approvazione dello sviluppo di un
film non sempre significa che il film vedrà la luce, dato che molti
film finiscono nell’inferno dello sviluppo. Tuttavia, non c’è stato
alcun problema con lo sviluppo di Io sono nessuno
2 e il film è già in produzione. Non solo
Nobody 2 è stato confermato, ma Bob Odenkirk ha rivelato
che le riprese di Io sono nessuno
2 potrebbero iniziare nel 2023. L’attore ha
aggiunto: “Dobbiamo fare un grande sequel.E quindi
dobbiamo essere sicuri di farlo bene”. Anche se non è chiaro
se la produzione sia già iniziata, Nobody 2 potrebbe
uscire all’inizio del 2024, meno di tre anni dopo
Nobody.
Il sequel di Nobody sarà un
crossover con John Wick?
I fan di lunga data di Bob
Odenkirk e
Keanu Reeves si sono chiesti se i loro rispettivi
personaggi potessero apparire negli stessi film in futuro, magari
in uno spinoff di John Wick. Ilya Naishuller, il regista
di Nobody, ha ventilato la possibilità che John Wick e Hutch
Mansell condividano un universo narrativo con un potenziale
crossover (nonostante provengano da studios diversi). Quando
Naishuller ha parlato con IndieWire, ha detto che “tutto è possibile” e
che “sono successe cose più strane“. Non si tratta di un
sì, ma di un invito a guardare il prossimo film e a vedere cosa
succede.
Anche se non tutto ha bisogno di un
sequel, Nobody è stato un’avvincente cavalcata di vendetta
che offre emozioni simili a John Wick e ai suoi
successori, che hanno finito per migliorare (e fare più soldi) a
ogni uscita consecutiva. Questi film sarebbero ottimi compagni di
tema e di tono, e la coppia Keanu Reeves/Bob Odenkirk costituirebbe
un’interessante palestra per lo sviluppo della chimica. Che si
tratti di Io sono nessuno
2o di qualsiasi altro film o spinoff
di John Wick , ci saranno molte opportunità per David
Kolstad di creare il suo universo condiviso.
L’attrice e icona della filantropia
e della moda Sharon
Stone si è unita a Bob Odenkirk per recitare in Io sono
nessuno 2, il sequel del successo a sorpresa del 2021
prodotto da 87North. Odenkirk riprenderà il suo ruolo di mite padre
di famiglia che è segretamente un ex assassino del governo. Come
riportato da THR, anche se non sono stati
rivelati dettagli sulla trama, si sa che Stone sarà il cattivo
principale di questo sequel.
Al momento non sono stati forniti
maggiori dettagli sul suo personaggio, per cui non resta che
attendere ulteriori dettagli a riguardo. Per Stone si tratterà del
ritorno sul grande schermo dopo i film Beauty e What
About Love. Celebre per il suo ruolo in Basic Instinct, si troverà ora a confrontarsi con un
ruolo da villain.
Sharon Stone in Basic Instinct
Tutto quello che sappiamo su Io sono nessuno
2
Il primo film, Io
sono nessuno, è stato realizzato con un budget di 16
milioni di dollari ed è uscito durante la pandemia, incassando
oltre 57,5 milioni di dollari in tutto il mondo. Anche la critica è
rimasta impressionata. L’Hollywood Reporter lo ha definito “una
commedia dei desideri ridicola come tutte le altre, ma più
divertente della maggior parte”.
La regia di questo sequel è stata
affidata al regista indonesiano Timo Tjahjanto,
noto per i suoi film horror e d’azione come May the Devil Take
You e alcuni segmenti del film ad episodi V/H/S. La
sceneggiatura è di Derek Kolstad, Aaron
Rabin, Odenkirk e Umair Aleem. La
Universal ha fissato per Io sono nessuno 2
un’uscita nelle sale cinematografiche per il 15 agosto
2025.
Possiamo aspettarci che il sequel
riprenda dopo gli eventi frenetici del primo film, che ha fatto
conoscere al pubblico il mite Hutch Mansell
(Odenkirk). Apparentemente il solito papà di
periferia, Hutch rivela le sue origini di assassino dopo che
un’invasione domestica ha tolto la sicurezza alla sua famiglia. In
una missione di vendetta, Hutch spiazza tutti coloro che gli sono
vicini quando mette nel mirino un signore della droga russo.
Bob Odenkirk avrà anche più di 60 anni,
ma questo non gli ha impedito di fare film d’azione che sono un
successo di critica e di pubblico. Io
non sono nessuno
(Nobody),
il film del 2021 di cui Odenkirk è protagonista insieme a Connie Nielsen e Christopher Lloyd, è stato un tale
successo da ricevere immediatamente un sequel che ha appena
ricevuto un importante aggiornamento. Sul
suo profilo personale di Instagram, il regista di
Io sono
nessuno 2 (Nobody 2) Timo Tjahjanto ha annunciato
che le riprese del sequel diretto da Odenkirk sono terminate. Il
film è atteso nelle sale il 15 agosto 2025, dando al team di
post-produzione quasi un anno per ritoccare gli effetti visivi e
assicurarsi che tutto sia all’altezza. Il primo Nobody ha attualmente un punteggio dell’83% da parte
della critica e del 94% da parte del pubblico generale su Rotten
Tomatoes, quindi è giusto dire che le aspettative per il
seguito sono alte.
Derek Kolstad ha
scritto la sceneggiatura di Nobody e Ilya
Naishuller l’ha diretta, ma Io sono nessuno
2 ha riunito dietro la macchina da presa un
gruppo in gran parte nuovo per dare vita al film. Kolstad tornerà a
scrivere la sceneggiatura di Nobody 2, ma questa volta
sarà affiancato da Umair Aleem, Aaron
Rabin e dallo stesso Odenkirk, che ha un credito di
scrittura nel film. La regia è affidata a Timo Tjahjanto, noto
soprattutto per il suo lavoro sul franchise V/H/S e per
aver diretto di recente The Big 4,
commedia d’azione attualmente in streaming su Netflix. Io sono nessuno
2 ha anche ampliato il suo ensemble
aggiungendo al cast Sharon Stone nel ruolo del cattivo
principale e, più recentemente, anche John Ortiz si è
unito al cast. L‘altra
aggiunta di rilievo a Nobody 2 è Colin
Hanks, figlio di Tom Hanks, che si è unito al
cast all’inizio di agosto.
In quali altri film ha recitato
la star di “Io sono nessuno 2” Bob Odenkirk?
Odenkirk è stato recentemente
nominato agli Emmy per la sua interpretazione come ospite in
The
Bear, la fiction culinaria di successo di
Hulu che ha vinto più di 20 Emmy in due stagioni. Odenkirk è noto
anche per il suo ruolo di Saul Goodman, prima al fianco di
Bryan Cranston e Aaron
Paul in Breaking Bad e poi nella sua serie
spin-off, Better Call Saul, durata sei
stagioni. È noto anche per il ruolo di Ross Grant in
Nebraska, la dark dramedy interpretata
anche da Will Forte. Io sono nessuno 2
ha ufficialmente terminato le riprese e dovrebbe arrivare nelle
sale il 15 agosto 2025.
I fan sono stati felicissimi della
notizia
del ritorno di Bob Odenkirk per Io sono nessuno 2 (Nobody
2). Il film è stato costantemente aggiornato con l’aggiunta di
star come Sharon Stone, Connie
Nielsen e il regista Timo
Tjahjanto. Ora c’è un altro motivo per rallegrarsi:
l’attore veterano Christopher Lloyd è entrato a far parte del
cast e riprenderà il ruolo del padre di Hutch (Odenkirk), David
Mansell, come riporta Deadline.
Il film del 2021 segue un docile
padre di famiglia, Hutch Mansell, che rivela la sua natura
violenta dopo che la sua casa viene svaligiata, il che lo porta
a una guerra con un boss del crimine russo. Lloyd interpreta il
padre di Hutch e un agente dell’FBI in
pensione, mentre Nielsen interpreta la moglie di successo Becca
Mansell. Anche se i dettagli della trama sono tenuti strettamente
nascosti, il casting indica una nuova direzione per la famiglia
Mansell con volti familiari.
Cosa aspettarsi da Io sono
nessuno 2 (Nobody 2)?
Tjahjanto dirigerà il film da una
sceneggiatura di Derek Kolstad, Aaron
Rabin, Odenkirk e Umair Aleem. Visti i
crediti di Tjahjanto in film horror e d’azione come May
the Devil Take You e segmenti del franchise
V/H/S, i fan possono aspettarsi
che Nobody 2 offra la stessa eccitazione e azione al
cardiopalma che i fan hanno adorato nell’originale. Tra i
produttori del film figurano anche Kelly McCormick
e David Leitch, che hanno prodotto anche il
film del 2021 e che con la loro 87North hanno realizzato
quest’anno il film d’azione The
Fall Guy, per cui i fan possono prepararsi ad
un’azione ad alto tasso di tensione.
Io Non
sono nessuno (Nobody) è stato un successo inaspettato e ha
visto l’evoluzione di Odenkirk da star della commedia a star
dell’azione, che è stata elogiata da fan e critica. Il film era
ambientato a Winnipeg e la produzione del sequel tornerà nel
grintoso paesaggio della città alla fine dell’estate per iniziare
le riprese. Visti i dettagli della produzione, sembra che il film
manterrà il suo tono nel sequel in arrivo.
Il film originale ha offerto una
nuova interpretazione del genere d’azione, mescolando senza
soluzione di continuità umorismo nero e brutali coreografie di
combattimento. Il film è diventato un successo al botteghino,
incassando circa 57,5 milioni di dollari in tutto il mondo a fronte
di un budget di 16 milioni di dollari, il che pone le basi per il
prossimo sequel. Il film ha un indice di gradimento del 94% su
Rotten
Tomatoes e vanta alcune interpretazioni stellari da parte
di Lloyd, Aleksey Serebryakov,
RZA e Nielsen.
Quasi due settimane fa vi avevamo
dato la notizia che il film d’azione di
Bob Odenkirk, Io sono nessuno 2 (Nobody
2), avrebbe iniziato le riprese alla fine dell’estate.
All’epoca non era stato ancora annunciato un regista per il sequel,
ma ora sappiamo che il regista di The Night Comes for Us,
Timo Tjahjanto, raccoglierà la fiaccola portata da Ilya
Naishuller, che ha realizzato il film che ha dato il via a tutto e
che ha reso
Bob Odenkirk una superstar dell’azione, Nobody del
2021. Derek Kolstad, lo sceneggiatore di John Wick e Nobody, torna
a scrivere la sceneggiatura insieme a Odenkirk, Aaron
Rabin (Jack Ryan) e Umair Aleem (Kate).
Il pubblico può aspettarsi un’altra produzione ad alto numero di
colpi e di acrobazie, poiché la 87North productions di
David Leitch e Kelly McCormick si unisce
all’universo di Nobody.
Al momento, l’unica altra aggiunta
al cast che è stata fissata è il ritorno di Connie Nielsen che riprende il suo ruolo di
Becca Mansell, la moglie dell’Hutch Mansell di Odenkirk. Possiamo
aspettarci che il sequel riprenda dopo gli eventi frenetici del
primo film, che ha fatto conoscere al pubblico il mite Hutch
Mansell (Odenkirk). Apparentemente il solito papà
di periferia, Hutch rivela le sue origini di assassino dopo che
un’invasione domestica ha tolto la sicurezza alla sua famiglia. In
una missione di vendetta, Hutch spiazza tutti coloro che gli sono
vicini quando mette nel mirino un signore della droga russo.
Dando un’occhiata ai crediti di
Tjahjanto, il regista si adatta perfettamente al mondo di Hutch
Mansell, che spacca i crani. Frequente collaboratore di
James Wan, Tjahjanto ha lavorato nei lungometraggi
antologici horror V/H/S/2 e V/H/S/94 e sta per
dirigere il remake di Train to Busan, The Last Train To New
York.
Come Bob Odenkirk si è preparato
per Io sono nessun (Nobody)
Provenendo da un mondo di drammi
televisivi come
Breaking Bad e Better Call
Saul, i fan potrebbero essere rimasti sorpresi quando
hanno saputo che Odenkirk avrebbe tirato qualche pugno in Nobody.
Per documentare la sua ascesa allo status di star dell’azione,
Odenkirk ha deciso di dedicarsi a un tipo di progetto completamente
diverso durante i suoi estenuanti giorni di allenamento. Intitolato
Wish Me Luck, il documentario mostra il team di stuntman
professionisti e guru delle arti marziali che hanno aiutato
Odenkirk a raggiungere la forma migliore per eseguire tutte le sue
mosse in Nobody.
Per scoprire la vita segreta di
Hutch Mansell, Nobody è ora disponibile in streaming su Prime Video e rimanete sintonizzati per ulteriori
informazioni sul sequel, che si avvia verso i primi giorni di
produzione.
Dopo le tante difficoltà trovate
nel convincere Will Smith e a trovare una
sceneggiatura valida, Warner Bros ha deciso di rinunciare (per ora)
al sequel di Io Sono Leggenda tentando
però un reboot totale con una sceneggiatura che avrebbe elementi in
comune con il romanzo di Richard Matheson.
Lo script è stato curato da
Gary Graham e si intitola A Garden at the End of
the World, ma dovrà essere rivisto per essere adattato al meglio
all’universo di Io Sono Leggenda. Altre notizie di cast o regia non
sono state rivelate, se non che Warner non tornerà a trattare con
Will Smith per proporgli il ruolo.
Celebre film post-apocalittico,
Io sono leggenda ha raggiunto una popolarità tale
da rimanere particolarmente impresso nell’immaginario comune, sia
per la sua ambientazione sia per i suoi risvolti inquietanti, al
limite dell’horror.
Distribuita in sala nel 2007, la pellicola diretta da
Francis Lawrence ha per protagonista assoluto, e
quasi unico, l’attore Will
Smith, ed è tratta dall’omonimo romanzo di
RichardMatheson, incentrato su
di un essere umano rimasto solo in un mondo di mostruose
creature.
Pubblicato nel 1954, il libro era
stato già adattato per il grande schermo con i film L’ultimo
uomo della terra (1964) e 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (1971). Il
progetto per una terza trasposizione ha iniziato a prendere piede
nella metà degli anni Novanta, quando legati al progetto vi erano
il regista Ridley
Scott e l’attore Arnold
Schwarzenegger. Con il tempo però, l’idea passò di
mano e suscitò l’interesse di
Smith, il quale decise di sostenere il progetto con la propria
casa di produzione, la Overbrook Entrartainment.
Il film si rivelò poi un grandissimo
successo di pubblico, arrivando ad incassare a livello globale
circa 585 milioni di dollari. Anche la critica finì con
l’apprezzarlo, lodando l’atmosfera e l’interpretazione di Smith. In
questo articolo, approfondiamo alcune curiosità relative a
Io sono leggenda. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, alle
differenze con il libro e all’annunciato
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Io
sono leggenda
La vicenda del film è ambientata in
una deserta New York del 2012, dove il brillante virologo militare
Robert Neville sta cercando di sviluppare un
vaccino contro la spaventosa epidemia che ha trasformato tutti gli
esseri umani in mutanti simili a vampiri. Insieme al suo cane
Samantha, Neville vive unicamente con lo scopo di
trovare un antidoto. Durante una perlustrazione mattutina, Robert
riesce a intrappolare una delle donne infettate e a portarla nel
suo laboratorio per testare il risultato del suo lavoro. Tale
“rapimento” gli costerà però un brutale attacco da parte di alcuni
mutanti e trovare al più presto una cura sarà l’unica possibilità
di salvarsi.
Legato al progetto da molto prima
della sua effettiva realizzazione, Will Smith si preparò a lungo per il ruolo di
Robert Neville. Per poter risultare credibile e realistico nel
ruolo del virologo, decise di parlare con alcuni scienziati del
Centers for Disease Control, per imparare da loro le principali
caratteristiche del mestiere. Fondamentale per lui fu anche dar
vita agli effetti che la completa solitudine avevano sulla
psicologia di Neville. Per riuscire in ciò, l’attore ebbe modo di
parlare con alcuni detenuti, i quali gli dissero che l’unico modo
per sopravvivere in una situazione del genere era quello di dar
vita ad una rigida routine di attività.
Le differenze tra il libro e il
film
Nell’adattare il romanzo di
Matheson, gli sceneggiatori Akiva Goldsman e
Mark Protosevich non hanno potuto non prendersi
alcune libertà. Queste sono state operate sulla base di una maggior
resa cinematografica della storia raccontata. La prima delle
differenze rispetto al testo di partenza riguarda il
personaggio di Neville. Nel libro questi è un
civile alcolizzato e accanito fumatore, il quale si ritrova
coinvolto suo malgrado negli eventi causati dalla pandemia. Nel
film il personaggio diventa invece un esperto ricercatore
dell’esercito americano, decisamente più qualificato nel poter
affrontare una situazione come quella narrata. Inoltre, nel film
appare chiaro che egli non è realmente l’ultimo essere umano
rimasto al mondo, mentre ciò è invece vero nel romanzo.
Lo stesso svolgimento della
storia presenta notevoli differenze. Mentre nel film lo
scopo primario di Neville, oltre alla sopravvivenza, è quello di
trovare una cura contro il virus, nel romanzo le sue intenzioni
sono altre. Qui infatti egli passa il suo tempo andando a caccia
dei vampiri, cercando di ucciderne quanti più possibile. Le stesse
creature sono raccontate in modo particolarmente diverso. Nella
pellicola hanno un comportamento animalesco e particolarmente
violento, mentre nel romanzo si viene a scoprire l’esistenza di
infetti che hanno trovato il modo di convivere con la malattia, e
che dimostrano una maggior capacità di ragionare e parlare. Questi
arrivano anche a dar vita ad una propria struttura sociale.
Il finale delle due
opere, infine, è particolarmente diverso. Nel film, Neville si
suicida facendosi esplodere insieme ad un gruppo di infetti,
permettendo così agli umani sopravvissuti di fuggire con la cura.
Nel romanzo, invece, il personaggio viene pubblicamente giustiziato
dagli infetti, che lo ritengono responsabile dell’uccisione dei
loro simili. Tale differenza tra i due finali fa così acquisire un
significato diverso al loro titolo. Nel film Neville diventa
leggenda poiché con il suo sacrificio offre speranza al genere
umano, nel romanzo invece egli diventa una leggenda essendo
diventato l’unico uomo in un mondo di vampiri, i quali sono ora la
norma.
Il finale alternativo e il sequel
di Io sono leggenda
Del film esiste anche un
finale alternativo, inserito poi nell’edizione
DVD. Questo presenta notevoli differenze rispetto a quello visto
sul grande schermo. Se in quest’ultimo, infatti, Neville si fa
esplodere insieme ad un gruppo di infetti, nella versione
alternativa egli invece sopravvive. In esso accade infatti che il
virologo decide di restituire agli infetti la vampira che aveva
catturato per i suoi esperimenti. Questi, in cambio, lo lasciano in
pace interrompendo l’attacco. A quel punto, Neville è libero di
allontanarsi da New York con la ragazza e il bambino incontrati nel
corso della storia. I tre sarebbero diretti verso la citata
comunità di sopravvissuti, sull’esistenza della quale permangono
però diversi dubbi.
Si tratta dunque di un finale
particolarmente diverso da quello poi scelto per il montaggio
ultimo del film, e che mantiene invece una più netta distinzione
tra umani e vampiri. Come confermato, sarà proprio a partire dal
finale alternativo che si sta sviluppando un sequel ad oggi noto
semplicemente come Io
sono leggenda 2. Il progetto, su cui si sa ancora
poco, vedrà Will Smith riprendere il ruolo di Robert
Neville e condividere lo schermo con
Michael B. Jordan, in quello che probabilmente sarà un
passaggio di testimone, lasciando a quest’ultimo il compito di
guidare una nuova serie di film.
Il trailer di Io sono
leggenda e dove vedere il film in streaming
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Io sono
leggenda è infatti presente su Apple
TV+ e Amazon Prime Video. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto di
lunedì 8 luglio alle ore 21:20
sul canale Italia 1.
Will Smith ha condiviso nuovi dettagli su
Io
sono leggenda 2, di cui è protagonista e produttore
insieme a Michael B. Jordan, sabato sera al Red Sea
International Film Festival di Gedda, in Arabia Saudita. Secondo
l’attore, l’imminente sequel si basa sul finale alternativo
utilizzato nella versione in DVD del film di fantascienza post-apocalittico
del 2007, piuttosto che nella versione vista al cinema, in cui il
suo personaggio muore.
Will Smith, che è una delle star hollywoodiane
presenti alla terza edizione del Red Sea Film Festival, ha parlato
anche di “Bad Boys 4“, in cui lui e la sua co-star
Martin Lawrence riprenderanno i loro ruoli nei
precedenti sequel del film poliziesco originale del 1995.
“Domani ho una telefonata con
Michael B. Jordan. Siamo molto vicini, il copione è appena
arrivato“, ha detto Smith di “Io
sono leggenda 2” durante uno degli eventi In
Conversation del festival. “Dovete essere dei veri appassionati
di ‘Io sono leggenda’ per saperlo, ma nella prima versione teatrale
il mio personaggio muore, ma nel DVD c’era una versione alternativa
del finale in cui il mio personaggio viveva. Seguiamo la mitologia
della versione in DVD. Non posso dirvi altro, ma
Michael B. Jordan ci sta“.
Will Smith ha fatto subito un riferimento
autoironico allo scandalo della cerimonia degli Oscar del 2022, in
cui ha
schiaffeggiato il presentatore
Chris Rock dopo che il comico e attore aveva fatto una
battuta malriuscita sulla testa rasata della moglie Jada Pinkett Smith (che soffre di alopecia) –
dicendo che fin da bambino era “sempre stato bravo in
matematica e scienze… e amavo i problemi e i rompicapo, così ho
iniziato a creare i miei problemi“, prima di passare a una
divertente analisi della sua carriera.
Il suo primo amore è stato il rap,
ha detto a un pubblico dominato da fan. In seguito, si è reso conto
del potere della recitazione di comprendere, plasmare e influenzare
la condizione umana.
“I film parlano di persone che
cercano di capire come stare qui senza essere infelici – come stare
bene con la vita, come non solo sopravvivere, ma come prosperare in
questa potenziale tragedia esistenziale in cui siamo stati tutti
gettati“, ha detto, aggiungendo: “Come trovare l’amore e
la gioia in tutto questo“.
Quando gli è stato chiesto di
nominare i suoi principali mentori, ha detto che un momento
cruciale è stato lavorare con Tommy Lee Jones e
Gene Hackman. “È stata la prima volta che ho
capito che potevo usare tutto quello che mi serviva per un singolo
progetto. Quei due attori mi hanno fatto capire che non ero
assolutamente all’altezza e mi hanno ispirato ad elevare il mio
mestiere di attore“, ha detto Smith.
Guardando al futuro, Smith ha detto
di voler diventare un mentore per una nuova generazione di registi
e insegnare il suo mestiere. “La cosa che mi entusiasma di più
ora è il trasferimento delle conoscenze. Voglio davvero insegnare a
fare cinema“.
“L’aspetto entusiasmante
dell’Arabia Saudita è che si tratta di una comunità cinematografica
nuova di zecca. C’è uno stile di narrazione globale che ha fatto il
giro del mondo. Mi rendo conto che si tratta di prendere storie
locali e renderle globali. Ho una profonda fede nel potere di
condividere le nostre storie insieme per aiutare a guarire le
ferite. La prossima fase della mia vita consisterà nel lavorare in
collaborazione globale, condividendo le nostre storie in modo da
creare ponti. Non credo che la politica possa creare il cambiamento
necessario“.
Concludendo la conversazione di
un’ora – durante la quale ha offerto al pubblico le imitazioni di
Muhammad Ali e Richard Williams (il padre delle
tenniste Serena e Venus Williams, che ha interpretato nel film del
2021 “King
Richard“) – Smith ha aggiunto che le “avversità
degli ultimi due anni” hanno affinato la sua visione di ciò
che vuole fare nella prossima fase della sua vita: “Devo essere
chiaro su chi sono e su ciò che sto cercando di fare nel mondo, non
posso dipendere dagli applausi degli altri per rimanere concentrato
sulla mia missione“. “
Da almeno qualche anno ci sono dei
progetti provvisori per Io
sono leggenda 2. Per quanto ne sappiamo, l’idea è che
Will Smith torni al franchise
fantascientifico/horror insieme alla star di Black Panther
e Creed,
Michael B. Jordan, in quello che probabilmente sarà un
passaggio di testimone, lasciando a quest’ultimo il compito di
guidare una nuova serie di film.
Gli scioperi di Hollywood dell’anno
scorso hanno ritardato il progetto e, l’anno prima, anche l’ormai
famoso “schiaffo” di Smith agli Academy Awards del 2022
(quella sera, l’attore hollywoodiano vinse l’Oscar come “miglior
attore” e schiaffeggiò il comico Chris Rock per
aver fatto una battuta su sua moglie Jada Pinkett Smith).
Io
sono leggenda 2 era stato annunciato solo pochi giorni
prima, quindi non c’è da stupirsi che lo slancio del sequel sia
rallentato.
Parlando con PEOPLE, Jordan ha
offerto un aggiornamento sulla situazione del film. “Stiamo
ancora lavorando sulla sceneggiatura e la stiamo mettendo a
punto“, ha detto. “Non ha una data di uscita o qualcosa
del genere. Non so esattamente dove lo gireremo, ma non vedo l’ora
di mettermi davanti alla macchina da presa con lui“.
“Essendo una persona che ho
ammirato per molto tempo, poter lavorare con Will è qualcosa che
non vedo l’ora di fare. Sono davvero entusiasta“.
L’Hollywood Reporter ha poi
pubblicato un articolo sul tentativo di ritorno di Smith a
Hollywood dopo lo schiaffo e, purtroppo, sembra che Io
sono leggenda 2 sia ben lontano dall’essere
pronto.
In compenso, “mentre le fonti
dicono che il progetto non è ancora vicino alla fase di partenza –
non c’è un copione pronto e non c’è un regista ufficialmente
collegato – Jordan rimane impegnato a realizzare il
progetto”.
Io sono leggenda
2
Ambientato in una New York desolata
e devastata da un virus, Io sono leggenda segue il dottor Robert
Neville (Wll Smith), apparentemente l’ultimo
sopravvissuto umano, mentre cerca una cura per un virus che ha
trasformato la popolazione in aggressivi mutanti simili a zombie.
Gli unici compagni di Neville sono il suo fedele cane e i ricordi
ossessionanti del crollo del mondo.
Mentre conduce esperimenti in
isolamento, lotta contro la solitudine, la paura e l’implacabile
ricerca degli esseri infetti. Il film è stato apprezzato per
l’esplorazione dei temi dell’isolamento, della sopravvivenza e
delle conseguenze della sperimentazione scientifica, con il suo
memorabile climax che mette in discussione la natura dell’umanità
di fronte a una pandemia globale.
Naturalmente, il piano prevede di
annullare tutto questo nel sequel per facilitare il ritorno di
Smith nel ruolo di Neville. Ciò è reso possibile da una famosa
scena eliminata del DVD, che vede lo scienziato rendersi conto che
le creature lo considerano un mostro; invece di farsi esplodere,
Neville libera la femmina su cui stava facendo esperimenti e si
reca in un santuario umano.
Gli ultimi aggiornamenti riguardo a
Io
sono leggenda 2 sono stati forniti qualche mese fa
dall’attore Will Smith, ma è ora Michael B. Jordan – a sua volta coinvolto nel
progetto – a fornire qualche novità. L’attore ha recentemente
dichiarato a People che la sceneggiatura di
cui si sta occupando Akiva Goldsman è ancora
in fase di stesura e che al momento non conosce alcuna data di
inizio delle riprese. “Stiamo ancora lavorando sulla
sceneggiatura e la stiamo mettendo a punto”, ha dichiarato
Jordan.
“Non ha una data di uscita o
qualcosa del genere. Non so esattamente dove lo gireremo, ma non
vedo l’ora di mettermi davanti alla macchina da presa con lui.
Essendo una persona che ho ammirato per molto tempo, poter lavorare
con Will è qualcosa che non vedo l’ora di fare. Sono davvero
entusiasta“. Come anticipato, il mese scorso lo stesso Smith
aveva dichiarato a Entertainment Tonight che il sequel
“promette bene”.
Cosa sappiamo su Io sono
leggenda 2?
Diretto da Francis
Lawrence, Io sono leggenda vedeva Smith nei panni del
virologo Robert Neville, l’unico sopravvissuto a New York da una
piaga causata dall’uomo che trasforma gli esseri umani in mutanti
assetati di sangue. La sua missione per trovare una cura lo porta
però a entrare in contatto con altri sopravvissuti, ma anche con
gli infetti. Il film aveva aperto in testa al box office nazionale
con un record di 77 milioni di dollari e ha guadagnato più di 585
milioni di dollari in tutto il mondo.
Dato che nel finale del film Neville
si sacrifica per il futuro della specie umana, per il sequel si è
decido di non rifarsi a questo finale bensì a quello alternativo
presente nella sola versione in DVD del film. “Dovete essere
dei veri appassionati di ‘Io sono leggenda’ per saperlo, ma nella
prima versione teatrale il mio personaggio muore, ma nel DVD c’era
una versione alternativa del finale in cui il mio personaggio
viveva. Seguiremo la mitologia della versione in DVD”,
aveva dichiarato Smith.
Il regista di
Io sono leggenda 2 potrebbe essere stato trovato,
secondo un nuovo rapporto di Deadline, secondo cui
Steven Caple Jr. è in trattative per dirigere l’attesissimo
sequel.
L’ultimo rapporto precisa che non è
stato ancora ufficializzato o firmato nulla, ma che Caple Jr. è il
candidato che la Warner Bros. spera di ottenere per il film. Lui e
Michael B. Jordan – che sarà il protagonista
del film insieme a
Will Smith – hanno già lavorato insieme nel film di successo
sulla boxe Creed II.
Caple Jr. ha diretto anche
Transformers: Rise of the Beasts del 2023 e The Land
del 2016, un film drammatico con protagonista Jorge Lendeborg Jr.
Il sequel di Io sono leggenda è stato annunciato per il 2022, ma da
allora non ci sono stati molti aggiornamenti. L’anno scorso, lo
sceneggiatore Akiva Goldsman ha parlato di ciò che il film potrebbe
includere, rivelando che potrebbe essere ambientato decenni nel
futuro.
Cosa sappiamo di Io sono leggenda
2?
“Inizierà qualche decennio dopo
rispetto al primo”, ha detto Goldsman. “Sono ossessionato
da The
Last of Us, dove vediamo il mondo solo dopo l’apocalisse ma
anche dopo un lasso di tempo di 20-30 anni. Si vede come la terra
si riappropri del mondo e c’è qualcosa di bello nel chiedersi:
quando l’uomo si allontana dall’essere l’inquilino principale, cosa
succede? Questo sarà particolarmente visibile a New York. Non so se
si arrampicheranno sull’Empire State Building, ma le possibilità
sono infinite”.
L’originale
Io sono leggenda era basato sull’omonimo romanzo del 1954 di
Richard Matheson. Il film è stato un successo quando è stato
presentato nel 2007 e ha registrato il più grande incasso di sempre
per un film non natalizio ed è stato il settimo film di maggior
incasso del 2007.
Io
sono leggenda 2 stava generando un rinnovato fermento,
dopo l’annuncio che Michael B. Jordan avrebbe collaborato con
Will Smith nell’atteso sequel. Ora, secondo un
nuovo rapporto, anche se sembrava esserci uno slancio dietro il
sequel di Io sono leggenda, il momento in cui
inizieranno le riprese è ancora molto lontano.
THR ha pubblicato un profilo che
analizza la temperatura della carriera di Will Smith, in vista del
weekend di apertura di Bad Boys:
Ride or Die, il quarto capitolo della sua serie di
action-comedy con Martin Lawrence. Molta
dell’attenzione è puntata sull’apertura del film, poiché il suo
successo o insuccesso al botteghino potrebbe determinare il modo in
cui Hollywood tratterà Will Smith in seguito.
Esaminando i potenziali effetti a
catena dei progetti a cui Smith è legato, THR nota che per quanto
riguarda Io
sono leggenda 2, “il progetto non è nemmeno vicino
alla linea di partenza – non c’è un copione pronto e non c’è un
regista ufficialmente collegato”. Nonostante Jordan e Smith
abbiano affermato di essersi sentiti a riguardo, il progetto sembra
dunque essere tutt’altro che certo.
Cosa sappiamo su Io sono
leggenda 2?
Diretto da Francis
Lawrence, Io sono leggenda vedeva Smith nei panni del
virologo Robert Neville, l’unico sopravvissuto a New York da una
piaga causata dall’uomo che trasforma gli esseri umani in mutanti
assetati di sangue. La sua missione per trovare una cura lo porta
però a entrare in contatto con altri sopravvissuti, ma anche con
gli infetti. Il film aveva aperto in testa al box office nazionale
con un record di 77 milioni di dollari e ha guadagnato più di 585
milioni di dollari in tutto il mondo.
Dato che nel finale del film Neville
si sacrifica per il futuro della specie umana, per il sequel si è
decido di non rifarsi a questo finale bensì a quello alternativo
presente nella sola versione in DVD del film. “Dovete essere
dei veri appassionati di ‘Io sono leggenda’ per saperlo, ma nella
prima versione teatrale il mio personaggio muore, ma nel DVD c’era
una versione alternativa del finale in cui il mio personaggio
viveva. Seguiremo la mitologia della versione in DVD”,
aveva dichiarato Smith.
Io
sono leggenda 2, il tanto chiacchierato sequel
diIo sono leggenda del
2007 è stato annunciato all’inizio di quest’anno, con Will Smith che tornerà insieme alla new entry
al cast Michael B. Jordan. Di recente, il regista
del film originale ha parlato del suo potenziale coinvolgimento nel
progetto. Ebbene oggi a distanza di un po’ di tempo il diretto
interessando parlando con ComicBookdel film ha detto che, sebbene non ci siano stati colloqui
ufficiali per tornare nelle vesti di regista, ha parlato con lo
scrittore Akiva Goldsman, che invece è stato confermato come
sceneggiatore per il sequel, e che gli piacerebbe dirigere il film
se gli sarà data la possibilità.
“Ne ho parlato un
po’ con Akiva [Goldsman], ma penso che sia ancora lontano. Ma
mi piacerebbe farlo“, ha detto
Lawrence. “Ho sentito alcune cose
su I Am Legend. In realtà non
c’è molto, solo brainstorming per Constantine , ma ho giurato di
mantenere il segreto su Io sono
leggenda 2.
Chi dirigerà Io sono leggenda 2?
Dall’annuncio di un sequel,
nessun regista è stato scelto per dirigere il progetto, lasciando
in sospeso la poltrona di regista del nuovo film. Mentre Francis
Lawrence sembra volere una possibilità di dirigere il sequel, resta
da vedere cosa deciderà lo Studios in merito a chi dovrà dar vita
da regista al sequel. Vi ricordiamo che invece Francis Lawrence è
stato
confermato come regista di un altro sequel molto atteso, ovvero
Constantine
2, che lo vedrà riunirsi con un altro protagonista
assoluto, Keanu Reeves in quello che si presenta come
uno dei progetti più attesi del prossimo futuro. Nonostante
Constantine sia un film che ha diviso la critica, negli anni ha
acquisito un successo post uscita che lo ha reso un vero e proprio
film di successo!
Il film originale, basato
sull’omonimo romanzo del 1954 di Richard Matheson, è stato un
successo quando è stato presentato in anteprima nel 2007. Il film
ha aperto al botteghino più grande di sempre per un film non
natalizio dell’epoca ed è stato il settimo film con il maggior
incasso del 2007. Attualmente, non si sa nulla del sequel del film
a parte il ritorno di Smith e Goldsman, così come il coinvolgimento
di Jordan come protagonista. Dunque non resta che aspettare
ulteriori notizie!
La Warner Bros. sta ufficialmente
realizzando Io
sono Leggenda 2 con Will Smith come protagonista, e sarà
affiancato da Michael B. Jordan. Distribuito originariamente
nel 2007, Io sono Leggenda è stato interpretato Will Smith nei panni di Robert Neville, un
brillante scienziato sopravvissuto a un virus che muta gli umani in
esseri simili a vampiri. Il film è stato un grande successo per la
Warner Bros. oltre un decennio fa, in quanto ha incassato 585
milioni di dollari in tutto il mondo. Ciò ha portato lo studio a
continuare a discutere la possibilità di realizzarne un sequel,
anche se il finale originale di Io sono Leggenda
includeva in modo controverso l’apparente morte del personaggio di
Will Smith.
Io sono Leggenda 2 in produzione
I discorsi su Io
sono Leggenda 2 si sono fatti già a partire dal 2008,
ma la porta per il sequel sembrava essersi chiusa nel 2014. È stato
invece annunciato che la Warner Bros. stava lavorando a un riavvio
del romanzo di Richard Matheson.
Ora, è stato annunciato che
Io sono Leggenda 2 si farà, con Will Smith che tornerà a recitare nel ruolo di
Neville. Deadline ha condiviso la notizia che Smith è
tornato a produrre e recitare nel tanto atteso sequel, che vedrà
anche Michael B. Jordan recitare e produrre. È la
prima volta che Will Smith e Michael B. Jordan lavoreranno insieme a un
film. Akiva Goldsman sta lavorando alla
sceneggiatura di Io
sono Leggenda 2 ma i dettagli della trama non sono
stati rivelati. Al momento non ci sono ancora nomi per la regia, né
una data d’uscita fissata.
Come è stato riferito da Deadline lo sceneggiatore Akiva
Goldsman sta tornando con la sua Weed Road alla Warner
Bros, in un contratto first look pluriennale. Il presidente
della produzione di Weed Road, Greg Lessans, e il vicepresidente
Rachel Wizenberg sono tornati a lavorare con la società, insieme al
dirigente creativo Shiva Nassab. Weed Road di recente ha avuto
accordi sia per il cinema che per la TV con la MGM, e si unisce ai
capi dello studio Michael De Luca
e Pam
Abdy, che si sono da poco insediati per
dirigere la produzione del franchise cinematografico della Warner
Bros, tra cui Io
sono Leggenda 2.
In una dichiarazione, i
co-presidenti della Warner Bros Pictures, De Luca
e Abdy, hanno definito Goldsman “un produttore consumato, uno
scrittore brillante e un essere umano gentile e
generoso. Entrambi conosciamo e
lavoriamo con Akiva da anni e non smettiamo mai di essere stupiti
dalla sua combinazione di coraggio cinematografico e immaginazione
illimitata. Non potremmo essere più entusiasti di dargli il
bentornato nella famiglia Warner Bros., dove ha realizzato alcuni
dei progetti di maggior successo e acclamati dello Studio degli
ultimi due decenni”. Trai vari progetti su cui insieme a
Akiva Goldsman lavoreranno c’è un IP molto noto e di
successo,
Io sono Leggenda, che come abbiamo già appresi avrà il suo
sequel con
Will Smith e la new entry
Michael B Jordan.
Il film del 2007 ha incassato 585
milioni di dollari in tutto il mondo. Lo
studio ha cercato di risolverlo per annie Goldsman non ha voluto dire come Jordan si inserisca nella
trama dell’ultimo uomo sulla terra, ma ha detto che il film si
legherà molto al romanzo di Richard Matheson su cui era basato
l’originale.
“Il
sequel inizierà alcuni decenni dopo rispetto al
primo“, ha detto Akiva Goldsman . “Sono
ossessionato da The Last of
Us, dove vediamo il mondo solo dopo l’apocalisse ma anche dopo
un periodo di 20-30 anni. Vedete come la terra reclama il
mondo, e c’è qualcosa di bello nella domanda, quando l’uomo si
allontana dall’essere l’inquilino principale, cosa
succede? Ciò sarà particolarmente visivo a New York. Non
so se saliranno fino all’Empire State Building, ma le possibilità
sono infinite. Risaliamo al libro originale di Matheson e al
finale alternativo rispetto al finale rilasciato nel film
originale. Quello di cui Matheson stava parlando era che il
tempo di quell’uomo sul pianeta come specie dominante era giunto al
termine. Questa è una cosa davvero interessante che
esploreremo. Ci sarà un po’ più di fedeltà al testo
originale”.
Goldsman ha affermato che De Luca e
Abdy hanno condiviso il suo impegno a “prendere di mira cose
ponderate che possano essere interpretate in modo
teatrale. Stiamo tutti cercando di capire dov’è quella zona di
attacco, e voglio essere in grado di aiutare con la proprietà
intellettuale che conosco e trovare pezzi che siano un po’ più
basati sull’attore e sulla trama, ma non altrettanto guidati dalla
proprietà intellettuale.”
Io sono Leggenda 2
sarà diretto da Francis Lawrence con Will Smith e Michael B. Jordan e scritto e prodotto da
Akiva Goldsman.
La Warner Bros da qualche mese sta
sviluppando il sequel di Io sono leggenda (2007, regia di Francis
Lawrence). Tempo fa, Will Smith aveva dichiarato che sarebbe stato
tra i produttori mache, prima di firmare per tornare a vestire i
panni di Robert Neville, avrebbe dovuto leggere – e apprezzare – la
sceneggiatura: insomma, niente acquisti a scatola chiusa. Giunge
ora notizia che l’agente J di Men in Black quasi sicuramente non
reciterà in Io sono leggenda 2, e produrrà soltanto se
particolarmente entusiasta del progetto; lo si deduce da queste
dichiarazioni, rilasciate dall’attore a BBC News:
I produttori ci stanno
lavorando, io non ancora. Se merita, sarò della partita.
[E poi, quando gli è stato chiesto
se interpreterà ancora Neville]
Probabilmente no. Non voglio
diventare “quello dei sequel”. Immagino d’aver al massimo sei o
sette anni per saltare e correre e giù di lì. Poi starò
tranquillino per il resto della mia carriera.
Insomma, non solo sarà difficile
vedere Will Smith in Io sono leggenda 2, ma, visto che non vuol
passare per “sequel guy” (questa la buffa espressione usata
dall’attore), anche nei sequel di Indipendence Day, Hancock e Io,
Robot (stesso discorso per il terzo Bad Boys). Staremo a vedere
quanto il Principe di Bel Air resterà fedele al suo proposito, così
sintetizzabile: fare cose nuove prima della pensione.
I fan di Io sono leggenda hanno motivo di festeggiare!
Al Comic-Con di San Diego, Akiva Goldsman, lo
sceneggiatore del film originale, ha rivelato che sta scrivendo
Io sono
leggenda 2, un sequel del successo
post-apocalittico del 2007. Goldsman ha fatto questo entusiasmante
annuncio durante il panel Producers on Producing, condotto da Steve
Weintraub di Collider, dove è apparso insieme ai colleghi
produttori Roy Lee e Lorenzo di
Bonaventura. Goldsman ha promesso che ci saranno “presto
buone notizie” e ha condiviso che sta sviluppando attivamente la
storia del tanto atteso seguito.
L’originale Io sono leggenda aveva come protagonista
Will Smith nei panni del Dr. Robert Neville,
uno scienziato che sembra essere l’ultimo sopravvissuto umano a New
York City dopo che un virus destinato a curare il cancro muta in un
ceppo mortale. Il virus spazza via la maggior parte dell’umanità,
trasformando gli altri in creature aggressive e notturne note come
Darkseekers. Neville dedica la sua vita a trovare una cura per il
virus, utilizzando il suo stesso sangue, che sembra essere
immune.
Il film è un’emozionante miscela di
dramma di sopravvivenza e horror, che mostra la lotta di Neville
per mantenere la sua sanità mentale e la speranza in un mondo
completamente desolato. Goldsman ha confermato che il sequel
seguirà il taglio alternativo del film originale in cui Neville
sopravvive. “Stiamo realizzando il sequel con il taglio
alternativo. Quello di cui abbiamo parlato prima, in cui Will
sopravvive e le cose non sono andate così bene per
l’umanità”.
Goldsman ha fornito ulteriori
dettagli, tra cui la conferma che Michael B. Jordan si unirà al film,
dicendo: “Ecco cosa sta succedendo con Io sono leggenda 2: ho
scritto una bozza. L’idea è di
Michael B. Jordan e Will Smith. Ho scritto una bozza e quella
bozza ha messo me, Will, Mike e i nostri partner di produzione in
una stanza dove abbiamo trascorso una settimana a parlare della
storia in modo molto divertente. Ho scritto un’altra bozza sulla
base di quella settimana e immagino che a breve ci saranno ottime
notizie”.
Goldsman ha anche commentato la
potenziale trama, dicendo: “Sì, e vi dirò una cosa
suLegend: è
controintuitivo quello che succede a New York dopo 30 anni,
perché ci si immagina uno scenario post-apocalittico, ma se si fa
una ricerca su quello che succede alle città, è praticamente il
contrario. Il mondo ritorna, e ritorna in un modo
piuttosto spettacolare. Quindi, questo è un terreno di gioco
davvero eccitante per tutti noi, perché non è il solito Io sono
leggenda”.
Data l’enorme popolarità del film
originale e la continua attualità delle storie post-apocalittiche,
il sequel di Io sono leggenda promette molto bene. Il
coinvolgimento di Goldsman assicura che il nuovo capitolo manterrà
probabilmente la profondità emotiva e la continuità del film
originale. La potenziale collaborazione tra Smith e Jordan potrebbe
iniettare nuova energia nel franchise, attraendo sia i vecchi fan
che il nuovo pubblico. Goldsman ha accennato ai progressi del
sequel, aggiungendo:
“La cosa interessante di
questi due progetti è che entrambi giocheranno, immagino, con l’uso
reale del tempo per questi personaggi.Quindi,
cosa è successo conConstantinein questi 20 anni e cosa è successo nel mondo diIo sono leggendain questi
decenni?”.
Io sono leggenda è stato un
successo?
La critica ha ricevuto recensioni
generalmente positive. La critica ha lodato l’interpretazione di
Smith nel ruolo del dottor Robert Neville, nonché gli effetti
visivi e l’atmosfera di suspense del film. Su Rotten Tomatoes, il
film ha un indice di gradimento del 68% basato sulle recensioni dei
critici, il che indica recensioni generalmente favorevoli.
Il punteggio del pubblico è ancora
più alto e riflette una forte approvazione da parte degli
spettatori. Io sono leggenda è stato un grande successo
al botteghino. Il film ha avuto un budget di produzione di
circa 150 milioni di dollari e ha incassato oltre 585 milioni di
dollari in tutto il mondo. Questa impressionante performance al
botteghino lo ha reso uno dei film di maggior incasso del 2007, e
un sequel è probabilmente atteso da tempo.
È disponibile il primo poster di
Io sono la fine del mondo, il nuovo film di
Gennaro Nunziante con Angelo Duro
e a completare il cast Giorgio Colangeli, Matilde Piana,
Marilù Pipitone, Evelyn Maria Rita Famà.
Il film arriverà al cinema il 9
gennaio 2025 con Vision Distribution. Una
produzione Indiana Production con Vision Distribution in
collaborazione con Sky.
La trama di Io sono la fine del mondo
Un giorno i tuoi genitori non ci
saranno più e sarai pieno di rimorsi” è la frase che convince
Angelo a prendersi cura dei suoi vecchi genitori ora che non sono
più autosufficienti: non vuole infatti perdere l’occasione di
vendicarsi dei peggiori nemici della sua adolescenza.
Riscuotendo molto successo nei
maggiori festival internazionali, tra cui il Tiff e il
Sundance, arriva nei
cinema italiani Io sono l’Amore di
Luca Guadagnino.
In Io sono l’Amore
si racconta la vita di una ricca famiglia dell’alta borghesia
lombarda, i Recchi, le sue dinamiche di successione, i rapporti
cristallizzati in un sistema gerarchico vecchio di generazioni, le
nuove leve che vogliono farsi spazio, le vecchie che faticano a
trovare una collocazione nel mondo in cambiamento. E tra i fasti di
pranzi e saloni, Antonio, un cuoco di estrazione sociale bassa,
abituato al lavoro manuale, ma dai gusti culinari sofisticati,
intreccia la sua vita con la famiglia Recchi, in particolare con il
primogenito erede e con sua madre, Emma, donna elegante e non più
giovane ma con la voglia di evadere dalla usa prigione dorata.
Un’intenzione ambiziosa quella di
Luca Guadagnino che vuole tratteggiare, senza mai
veramente raccontare, la vita di questi uomini ricchi, così lontani
dalla quotidianità e così apparentemente distanti da tutto ciò che
nel film è rappresentato da Antonio. Tuttavia l’intenzione, per
quanto non priva di una certa vivacità cromatica che si evidenzia
soprattutto nelle sequenze culinarie, non riesce a convincere,
spiazzato e disorientato dalla vicinanza dei soggetti, dalla loro
frammentazione davanti ad un obbiettivo che provando ad andare
all’interno perde la concretezza di una storia che almeno
esteticamente poteva essere soddisfacente ma che si piega su se
stessa.
Lo scoppio della passione tra
l’austera Emma e il giovane Antonio è glissato, lasciando
inespressa una scena con un potenziale estetico non indifferente;
ma se l’inizio della relazione viene solo sfiorato dalla mdp, il
suo svolgersi in simbiosi con una natura rigogliosa è tutt’altro
che lasciato sotto silenzio. Guadagnino indugia oltremodo, forse
troppo, sui corpi fusi insieme, sempre in maniera ravvicinata,
sempre senza dare mai un’immagine complessiva della scena,
lasciando lo sguardo amputato, desideroso di vedere l’insieme che è
irrimediabilmente sottratto e reso frammento di immagine.
Io sono l’Amore
Gli interpreti, pur di ottimo
livello, non sono supportati nel loro agire da azioni motivate,
demerito di una sceneggiatura precaria che non svolge nessun
racconto e che sparge i componenti della famiglia Recchi per
l’Europa, da Londra a Nizza, senza una vera e propria necessità
narrativa, ma dando ancora di più l’impressione di dispersione
delle parti, di disfacimenti del filo narrativo che non si
raccoglierà più per tutti i 120 minuti di film, filo del quale, in
verità, non se n’è mai trovato il capo.
E purtroppo il risultato è proprio
questo: una serie di frammenti slegati, un susseguirsi di gesti e
impulsi che faticano a incollarsi gli uni con gli altri e che
caratterizzano negativamente la farraginosità di un film che non
riesce a decollare nonostante le presenze di interpreti carismatici
ma non alla loro migliore interpretazione.
Dopo essersi affermato come uno dei
nuovi più importanti autori letterari del thriller e del noir
italiani, Donato Carrisi è con successo approdato
anche al cinema, realizzando nel giro di un paio d’anni i film
La ragazza nella nebbia
e L’uomo del labirinto, entrambi interpretati da Toni Servillo e
basati su propri romanzi. Dopo qualche anno di attesa, Carrisi è
tornato poi alla regia di un lungometraggio con Io sono
l’abisso (qui la recensione), uscito nel
2022 e anch’esso appartenente al thriller, con elementi che virano
però anche verso l’horror.
Ancora una volta egli prende per
mano lo spettatore e lo conduce all’interno della propria indagine
sulla natura dei serial killer, su ciò che li spinge a compiere le
crudeli azioni che compiono e su cosa infesti le loro menti. Anche
questo suo terzo film è dunque un’opera che attinge pienamente al
genere a cui fa riferimento, proponendo però anche tutta una serie
di enigmi, chiavi di lettura e riflessioni che arricchiscono di
molto la visione. Apprezzato al pari dei precedenti, Io sono
l’abisso porta dunque avanti il successo di Carrisi al
cinema.
Per gli appassionati del genere, si
tratta dunque di un titolo imperdibile, che permette di riscoprire
le grandi possibilità che il cinema italiano offre quando ci si
cimenta con generi di questo tipo. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi al libro, alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Io sonol’abisso, il libro di Donato
Carrisi
Nel 2020 Carrisi pubblica il suo
undicesimo romanzo, Io sono l’abisso, incentrato su tre
personaggi sprovvisti di nome e in apparenza molto slegati tra loro
ma con un destino in comune. Pubblicato da Longanesi, il libro ha
suscitato molto clamore, come già avvenuto per le precedenti opere
di Carrisi. L’autore, stavolta più che mai, porta infatti il
lettore all’interno di una storia torbida e della mente dei suoi
personaggi, facendo scoprire quanto profondo possa essere l’abisso
presente in ogni essere umano. Pubblicando il romanzo, Carrisi si
disse inoltre da subito interessato a dirigere una sua
trasposizione cinematografica, cosa poi avvenuta nel giro di
breve.
La trama di Io sono l’abisso e il cast di attori
La storia, ambientata sul lago di
Como, ha come protagonista un netturbino sulla trentina
(chiamato L’Uomo che Puliva) con problemi
mentali dovuti alle violenze fisiche e psicologiche subite da
bambino da sua madre e dai compagni di lei. L’uomo, ora cresciuto,
è spinto a uccidere da un personaggio immaginario che “abita” in
casa con lui. Le sue vicende si intrecciano però con quelle di una
tredicenne di famiglia benestante (chiamata La Ragazzina
col Ciuffo Viola), che salva dall’annegamento dopo un
tentativo di suicidio, e di una donna (chiamata La
Cacciatrice di Mosche), che indaga autonomamente su
episodi di violenza contro le donne.
A recitare nel ruolo di L’Uomo che
Puliva si ritrova l’attore Gabriel Montesi, reduce
dai successi ottenuti con il film Favolacce e con la serie
Speravo de morì prima.
Accanto a lui, nel ruolo di La Ragazzina col Ciuffo Viola, vi è
invece SaraCiocca, vista anche
in Tutti per 1 – 1 pertutti e
ImprovvisamenteNatale. Infine, ad interpretare
il terzo personaggio protagonista, La Cacciatrice di Mosche, vi è
Michela Cescon,
recentemente vista in film quali Piuma, Loro e Villetta con
ospiti. Fanno poi parte del cast anche Sergio
Albelli nei panni de Il Prof, Giordana
Faggiano in quelli de Il Carabiniere e Saul
Nanni in quelli di Raffaele.
Io sono l’abisso, la
storia vera e il significato del film
Parlando della storia alla base del
racconto del libro e del film, Carrisi ha affermato di essersi
basato su una storia vera, senza però rivelare quale. Al termine
del romanzo, infatti, si può ritrovare la scritta “Le
storie di questa storia sono ispirate a fatti realmente
accaduti”, senza però che vengano fornite ulteriori
informazioni a riguardo. Ad ogni modo, senza svelare nulla circa i
colpi di scena e il finale del film, è importante sapere che tutto
ruota intorno al Male e a come questo sia un circolo vizioso, che
si tramanda di generazione in generazione. Carrisi, inoltre, non è
interessato a fornire un colpevole, quando a individuare le sue
motivazioni.
I traumi subiti dal serial killer
del film vengono dunque approfonditi ed esplorati sotto più punti
di vista, così da poter comprendere in che modo questi si
ripresentano poi nel corso del tempo. Il trauma però non porta
necessariamente a diventare assassini, ma può ripresentarsi in
altre forme, come dimostrano gli altri personaggi protagonisti,
alle prese con proprie turbolente vicende passate. Significativa è
a tal riguardo l’ambientazione sulle sponde del lago di Como: una
distesa d’acqua tranquilla e piatta in superficie ma che nelle sue
profondità nasconde forze e melme non facilmente individuabili. Una
metafora perfetta per descrivere la mente e l’animo umani, tanto
profondi quanto fragili e spaventosi.
Il trailer di Io sono
l’abisso e dove vederlo in streaming
È possibile fruire di Io
sono l’abisso grazie alla sua presenza nel catologo
di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now,
Amazon Prime Videoe
Netflix. Su quest’ultima piattaforma, il
film è attualmente al 5° posto nella Top 10 dei film
più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma a cui rivolgersi, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
Vision ha diffuso il trailer
ufficiale di Io
sono l’abisso, il nuovo film di Donato Carrisi, tratto
dall’omonimo romanzo di Donato Carrisi, edito
da Longanesi prodotto da CARLO DEGLI
ESPOSTI e NICOLA SERRA. Una
produzione
PALOMAR e VISION
DISTRIBUTION in collaborazione con
SKY
Il suo lavoro è occuparsi della
spazzatura. La gente non pensa mai a ciò che getta via. Invece lui
sa che proprio tra i rifiuti si nascondono i segreti delle persone.
Ed è così che sceglie le sue vittime. «Le persone dicono bugie,
ingannano. La spazzatura no, la spazzatura non mente.» Ma, nella
sua esistenza ordinata e solitaria, un giorno irrompe una
ragazzina. Si è gettata nel lago come un rifiuto e lui l’ha
salvata. Ma lui non salva le persone. Per questo all’inizio scappa
via. Però poi torna indietro e la osserva di nascosto. E capisce
ciò che nessuno sa capire. Che la ragazzina ha un segreto e ha
urgente bisogno di aiuto. Ma aiutarla metterà a rischio la sua
invisibilità. Infatti, mentre tutto questo accade, la più
improbabile delle cacciatrici intuisce che là fuori c’è qualcuno
che uccide le donne sole dai capelli biondi. Sa che nessuno le
crederà perché, per la gente del lago, lei è solo matta. Ma non può
tirarsi indietro e ha poco tempo. E, se riuscirà a fermare il
mostro, potrà liberarsi dalla maledizione del passato. Ci sono tre
storie che scorrono nel buio. Tre anime che stanno per incontrarsi.
Dentro l’abisso.
Donato Carrisi torna al cinema con il suo
terzo film, Io
sono l’abisso, adattamento del suo omonimo romanzo
pubblicato dalla casa editrice Longanesi nel 2020. La pellicola,
che mette in scena la psiche del genere umano, volge lo sguardo
verso il background dei serial killer e su come questo influenzi la
loro “trasformazione in mostri”. Il film sarà nelle sale dal 27
ottobre, distribuito da Vision Distribution e accompagnato dalla
colonna sonora composta da Vito Lo Re ed edita da
Edizioni Curci e Palomar.
Io sono l’abisso, la trama
Un paese sul lago di Como.
L’uomo che pulisce, un netturbino la cui vita è
piena di solitudine, trova nella spazzatura che raccoglie l’unica
fonte di verità. Nella casa in cui abita, oltre una porta laccata
di verde, un uomo sconosciuto gli parla. Dietro il suo aspetto
apparentemente normale, si cela un serial killer che segue uno
schema ben preciso: uccidere donne bionde e avanti con l’età.
La Ragazzina dal ciuffo
viola è un’adolescente che sta annegando in un lago; il
tentato suicidio di lei è frutto di una vita che non riesce a
sostenere, fatta di tesori materiali ma non affettivi. La
Cacciatrice di mosche, è una “pazza” a cui la vita ha
tolto tanto, e che adesso combatte affinché le donne vittime di
violenza possano avere una voce e possano salvarsi. Tre vite
apparentemente separate le une dalle altre ma che ad un certo punto
si incontrano e, inevitabilmente, si intrecciano. Cosa le lega? Gli
omicidi perpetrati da parte dell’uomo.
La potenza distruttiva della
solitudine
Premessa: i protagonisti di
Io sono l’abisso non hanno nomi. E neppure degli
attori interpreti bisogna saperlo. La scelta, spiegata in una
lettera del regista al suo spettatore, è puramente artistica. È
come se attribuire un nome al personaggio lo marchiasse con
un’etichetta di riconoscimento, ponendo quasi una distanza e
impossibilitando l’altro ad andare oltre la sua identità. Al
contrario, privandolo di qualcosa, non associando i nomi a nessun
volto, avviene quel processo essenziale nel cinema:
l’immedesimazione da cui nasce l’empatia.
Carrisi si pone dunque un obiettivo:
condurre lo spettatore ad empatizzare con i
protagonisti, in primis con L’uomo che pulisce, ossia il
serial killer. Un modus operandi insolito e per certi versi anche
anomalo, ma necessario per il regista affinché possa portare in
scena uno stato sociale e umano che purtroppo non è raro al giorno
d’oggi: la solitudine. Quella solitudine che nel percorso chiamato
vita tocca l’esistenza di ognuno almeno una volta. A volte questa
morbosa compagna arriva, si annida e si avvinghia. Altre volte, per
fortuna, è solo di passaggio; dopo aver salutato, chiude la porta e
scompare.
Nel caso dell’Uomo che pulisce
questa “strana amica” ha preso il sopravvento, e ha alimentato quei
mostri che l’assassino si trascina dietro come un grande e pesante
fardello da quando era piccolo. Un susseguirsi di flashback,
alternati ad attimi del presente, strutturano e destrutturano il
personaggio; portano lo spettatore indietro nel tempo e mostrano
senza pietà il trattamento “anti materno” di Vera, una madre che
tutto vuole tranne un figlio. L’Uomo, qui ancora bambino, viene poi
seguito mentre passa da un istituto all’altro, deriso dai suoi
compagni di stanza e, ancora una volta, abbandonato.
È la “ricostruzione” della
sua infanzia che permette l’identificazione con il serial
killer, una persona lasciata al suo triste destino,
violentata psicologicamente e privata dell’amore genitoriale nel
momento in cui più ne aveva bisogno. Il passato lo ha plasmato nel
mostro che è oggi, e nonostante la sua psiche deviata cerchi di
condurlo costantemente verso la strada “della morte”, lui ad un
certo punto prova a redimersi salvando la Ragazzina nel lago. E
inizia a proteggerla. Perché lei è sua amica. Ed è a lei che, nel
suo modo controverso, lui regala quell’affetto di cui non ha mai
sentito il sapore; lo fa con qualcuno che, alla fine, rovescia la
sua posizione di mostro, tramutandolo nel salvatore.
La trasposizione di un racconto
crudo
Attraverso un montaggio alternato,
la macchina da presa invade la vita dell’Uomo che pulisce, della
Ragazzina e della Cacciatrice di mosche; essa li segue nei loro
tormenti, nella psiche fragile e nella loro eterna alienazione.
Io sono l’abisso dispone così di tre trame,
nessuna con una valenza inferiore rispetto all’altra, ma con
impatti visivi ed emotivi differenti che Carrisi mostra allo
spettatore attraverso tecnica e stile.
Quando si segue L’uomo che pulisce,
le inquadrature sono oblique, distorte. Un parallelismo sottile con
la mente dell’assassino e i suoi malsani pensieri. L’alternanza di
luce e ombra, poi, che avvolgono il suo volto in continua agonia,
enfatizzano la combutta fra bene e male insita in lui. Per le due
donne, invece, il regista predilige i primi piani sul volto, gli
occhi e soprattutto sul loro sguardo smarrito.
L’Uomo, la Ragazzina e la
Cacciatrice, ognuno con la sua storia e le proprie profonde ferite,
sono legati simbolicamente da un filo rosso comune: sono perduti. E
sono tutti e tre quasi incapaci di relazionarsi con una società che
non sembra capirli. Anzi, a volte non vuole. Sono,
per motivi differenti, alla ricerca costante di quella luce
proveniente dal faro, quando la tempesta in mare aperto
non permette di vedere l’orizzonte e si ha bisogno di un segnale
che faccia ritrovare la strada di casa.
Io sono l’abisso
diventa perciò un manifesto del dolore figlio della
solitudine, che può avere forme e conseguenze diverse in
base alla persona di cui si “ciba”. È un’opera che, ad un certo
punto, scioglie la suspense del thriller e regala un sentimento di
compassione verso qualcuno che, seppur non sia giustificabile, si
sente il bisogno di abbracciare. Spesso i mostri diventano tali
perché altri prendono il sopravvento nella loro vita,
distruggendola. Donato Carrisi ha portato in scena il loro
background, insediandosi senza filtri nella loro psiche. Spente le
luci in sala, il cuore si apre. È pronto ad accogliere la storia
nella sua interezza.
Sono in corso le riprese di
Io sono
l’abisso il nuovo film di Donato
Carrisi. Il film scritto e diretto da Donato
Carrisi è tratto dall’omonimo romanzo dell’autore edito da
Longanesi. Io sono
l’abisso, girato sul Lago di Como, è prodotto da
Palomar e Vision Distribution e sarà distribuito
in Italia e nel mondo da Vision Distribution.
“Io sono l’abisso è un thriller
dei sentimenti in cui i colpi di scena e la suspense sono costruiti
sulle storie dei personaggi.” dichiara il regista e autore
Donato Carrisi“C’è una storia visibile, ma ce
n’è anche una sommersa, che scorre silenziosa ed emerge
all’improvviso. Ed è quella che va a colpire lo spettatore dove
meno se lo aspetta, in quel piccolo posto del cuore in cui
custodiamo l’empatia.”
La trama
L’Uomo che pulisce pensa che si
possono ricavare un sacco di segreti dai rifiuti. Perché la gente
tende a mentire; la spazzatura, invece, non mente mai. L’Uomo che
pulisce credeva di essere invisibile finché non ha incontrato la
Ragazzina col ciuffo viola. La Ragazzina col ciuffo viola irrompe
nella sua vita ordinata perché solo un angelo cattivo può salvarla
adesso. Intanto, la Cacciatrice sa che là fuori c’è qualcuno che
uccide le donne dai capelli biondi. Anche se nessuno le crede, lei
lo sa. Ciò che non sa, invece, è che c’è qualcosa di malvagio che
si nasconde dietro la porta verde. La verità sta in fondo a un
abisso buio e profondissimo.
Arriva in prima tv lunedì 20
febbraio Io sono l’abisso, avvincente thriller di
Donato Carrisi, alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e
alle 21.45 anche su Sky Cinema Suspense), in streaming su
NOW e disponibile on demand.
Tratto dall’omonimo romanzo di
Donato Carrisi, edito da Longanesi, Io
sono l’abisso è il terzo film diretto dallo scrittore
e regista. Prodotto da Palomar e Vision
Distribution in collaborazione con Sky,
vede tra i protagonisti Michela Cescon, Gabriel
Montesi, Sara Ciocca, Giordana
Faggiano, Sergio Albelli, Lidia
Liberman.
La trama di Io sono
l’abisso
L’Uomo che pulisce pensa che si
possono ricavare un sacco di segreti dai rifiuti. Perché la gente
tende a mentire; la spazzatura, invece, non mente mai. L’Uomo che
pulisce credeva di essere invisibile finché non ha incontrato la
Ragazzina col ciuffo viola. La Ragazzina col ciuffo viola irrompe
nella sua vita ordinata perché solo un angelo cattivo può salvarla
adesso.
Intanto, la Cacciatrice sa che là
fuori c’è qualcuno che uccide le donne dai capelli biondi. Anche se
nessuno le crede, lei lo sa. Ciò che non sa, invece, è che c’è
qualcosa di malvagio che si nasconde dietro la porta verde. La
verità sta in fondo a un abisso buio e profondissimo.