I.T., il
film che vede protagonista Pierce Brosnan e che
uscirà in Italia con Barter Entertainment,
distributore e anche produttore esecutivo nella persona di
Valentina Gardani, sarà tra i titoli presenti nel calendario del
Taormina Film Festival, giunto alla sua sedicesima
edizione. In anteprima nazionale sabato 18 giugno
nella prestigiosa cornice del Festival, I.T. è un crime
diretto da John Moore (Die Hard – Un buon
giorno per morire, Max Payne) con Pierce Brosnan, Anna Friel e
James Frecheville.
Brosnan interpreta un editore di
successo dalla vita perfetta, fino a quando il rapporto incrinato
con un consulente informatico con cui collaborava rischia di
mettere in discussione tutto. Il protagonista, infatti, scopre ben
presto che il ragazzo sta usando la tecnologia per minacciare la
sua famiglia, il suo lavoro e la sua intera esistenza.
Un thriller mozzafiato che arriverà
nelle sale italiane con Barter Entertainment.
La Lionsgate ha
diffuso il nuovo terrificante poster ufficiale del film
I,Frankestein, adattamento cinematografico
dell’omonima graphic novel di Kevin Grevioux, che vedrà
Aaron Eckhart nei panni del protagonista.
L’attore sarà accompagnato da un
brillante cast composto da Bill Nighy, Yvonne Strahovski,
Miranda Otto, Jai Courtney, Socratis Otto, Mahesh Jadu, Caitilin
Stasey e Aden Young.
Ambientato in un distopico presente,
dove gargoyles e demoni feroci combattono una battaglia per il
potere, la creazione del dottor Frankestein, Adam
(Eckhart) si ritrova nel mezzo di questa per
scoprire il mistero della sua immortalità.
Il film è stato definito dal regista
Stuart Beattie un moderno racconto epico, che vedrà
Frankestein, alias Adam, che si fa strada attraverso un’oscura e
gotica metropoli, e si troverà coinvolto in una guerra totale e
secolare tra dua clan immortali.
Qui sotto potete vedere il nuovo
terrificante poster:
I creatori della saga supernaturale
più famosa, Underworld, ci regalano
questo nuovo action thriller che uscirà nelle sale Usa il 24
Gennaio, sia in 3D che in 2D e per le sale cinematografiche IMAX.
E’ ancora all’oscuro la data d’uscita italiana, vi terremo
aggiornati.
Guarda il primo trailer ufficiale
italiano dell’attesissimo
I,Frankenstein, l’atteso nuovo adattamento con
protagonista un cast d’eccenzione composto da Aaron
Eckhart, Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Miranda Otto,
Jai Courtney, che uscirà in anteprima in Italia
distribuito da Kock Media il 23 Gennaio 2014.
Infatti, l’Italia sarà tra i primi paesi a poter godere di
tutta la potenza, magnificenza e spettacolarità di I, Frankenstein,
il fantasy di Stuart Beattie, realizzato dai produttori di The
Underworld, che annovera, tra i protagonisti, nomi del calibro di
Aaron Eckart, Yvonne Strahovski, Bill Nighy e Miranda Otto. Il
ritorno sul grande schermo di Frankenstein, leggendaria creatura
immortale dall’oscuro passato è, infatti, previsto in Italia per il
23 gennaio 2014, un giorno prima rispetto agli Stati
Uniti.
Il pubblico italiano sarà, quindi, uno
dei primi testimoni degli incredibili effetti speciali che
caratterizzano questa pellicola, un vero e proprio blockbuster che
riporta in scena la leggenda, il mito mai dimenticato, la creatura
dalle sembianze umane nella sua eterna lotta tra il bene e il
male.
“Siamo davvero orgogliosi di
poter dare questo annuncio”, ha commentato Umberto Bettini,
Country Manager Koch Media Italia. “Siamo tra i primi al
mondo a portare all’attenzione del pubblico questa grande
produzione. Si tratta di una pellicola in cui noi crediamo molto.
Cast, effetti speciali, trama. I, Frankenstein ha tutte le carte in
regola per essere considerato un vero e proprio blockbuster. Ci
auguriamo che il pubblico ci segua in questa avventura che, a mio
avviso, inizia sotto i migliori auspici”.
Dopo aver preso il cognome del suo
creatore – il dottor Victor Frankenstein – Adam (Aaron Eckhart)
diventa un investigatore privato specializzato in attività
paranormali. Nella città di Darkhaven, dove risiedono mostri famosi
come l’Uomo Invisibile e il Gobbo di Notre Dame, è in atto una
lotta tra il Bene e il Male: da un lato i demoni che vogliono
conquistare la terra, dall’altro i Gargoyles che hanno giurato di
proteggere l’umanità. Adam viene coinvolto in prima persona nella
battaglia, si schiera con le forze del Bene con il supporto di una
scienziata (Yvonne Strahovski), unico personaggio umano del
film.
Tenetevi pronti, quindi, ad assistere alla più spettacolare
lotta tra le forze del bene e del male mai vista prima e ad
immergervi in questo gotico e misterioso universo intriso di
antichi misteri che tornano alla luce in un continuo intreccio tra
passato, presente e futuro.
Il 6 gennaio 1994, Nancy
Kerrigan, pattinatrice di figura in procinto di
partecipare alle Olimpiadi Invernali, viene aggredita e le viene
spezzato un ginocchio. La FBI non
ci metterà molto a risalire ai colpevoli e a Tonya
Harding, altra pattinatrice, anche lei proiettata verso la
competizione. I,
Tonya racconta di questo fatto di cronaca,
facendone il culmine di una biografia intelligente e graffiante,
dedicata all’atleta interpretata da Margot Robbie, qui anche in veste di
produttrice.
Alla regia Craig
Gillespie (esordio con Lars e una
ragazza tutta sua) che sceglie di intrecciare le
interviste, realmente rilasciate dai principali protagonisti della
vicenda (ricostruite con gli attori), ai fatti. Margot Robbie, balzata agli occhi del mondo
con prepotenza dopo The Wolf of Wall
Street, sfodera le sue qualità più autentiche che
esulano dalla sola bellezza.
L’attrice australiana si
trasforma, prima che fisicamente, nei gesti e nei
movimenti, nella voce e nell’accento, per portare in vita una
figura controversa, un’atleta e una cialtrona, una combattente e
una vittima, una donna complessa come la sua storia personale,
continuamente tesa tra la violenza della sua sfera privata e la
disciplina, la grazia, l’eleganza del pattinaggio, caratteristiche
che per lei hanno sempre rappresentato un ostacolo importante. Una
trasfigurazione, quella della Robbie, che parte
dall’interno e arriva alla frangetta cotonata anni ’90 e alle
fattezze fisiche, leggermente più massicce rispetto a quelle che
madre natura le ha dato.
I, Tonya, il nuovo film di Craig
Gillespie
Cresciuta in una famiglia modesta,
Tonya ha dovuto fronteggiare da subito una madre despota, che
sembrava non nutrire alcun amore per la bambina e la ragazza,
un’altra donna controversa, interpretata da Allison
Janney, alla prova con un ruolo sgradevole e scomodo.
Sotto l’occhio di
Gillespie, il racconto procede spedito, serrato,
con diversi momenti in cui si rompe la quarta parete e i
protagonisti si rivolgono allo spettatore, continuamente chiamato
in causa a testimone del fatti. Un tono che a tratti diventa
commedia nera, a tratti assume le vesti di un heist movie
sbilenco, con personaggi surreali eppure basati su persone che
hanno effettivamente agito come si vede nel film.
La donna e l’atleta
Il fatto di cronaca, culmine della
seconda parte del film, diventa la conclusione di una vicenda
sportiva che nemmeno per un minuto smette di essere anche umana.
Tonya ha dovuto fronteggiare per tutta la sua vita
violenza e sofferenza, abituata soltanto a questo tipo di contatto
umano e a dinamiche dispotiche. Una pressione che una persona
normale non riuscirebbe mai a sopportare, una solitudine estenuante
per ogni persona comune, ma che gli atleti che si giocano anni di
allenamento in pochi minuti conoscono bene.
Il film è il ritratto di una donna
che non riesce a “stare al gioco”, non riesce a scendere a
patti con le regole di apparenza e perbenismo. Un’atleta senza
costumi costosi, una donna senza una famiglia tradizionale e
armoniosa non può vincere e rappresentare gli USA di fronte al
mondo. Poco importa che sia stata la prima donna, nella storia del
pattinaggio americano, ad eseguire un triplo axel.
I, Tonya e la determinazione di Margot
Robbie
I, Tonya pone un
forte accento su questo aspetto, lasciandolo continuamente a fare
da sfondo a tutta la vicenda. Il film insiste sull’indigenza in cui
è cresciuta la protagonista, sull’impossibilità di avere le stesse
chance di chi invece, magari meno dotato, nasce in un contesto
benestante.
Oltre al privato, Gillespie mette
così in scena anche il pubblico, il sociale, caricando
ulteriormente la storia di spessore. Ma basterebbe già solo lo
stile adottato, le performance, l’assurdità della vicenda, la
scrittura, per rendere I, Tonya un prodotto non
solo valido, ma brillante, onesto, brutale. Questo e la
determinazione di una Margot Robbie che si rivela davvero una
scoperta (o una conferma?) portentosa.
L’America vuole qualcuno da odiare o da amare
Ma non si fa in tempo ad archiviare
uno scandalo che la stampa già corre dietro ad altro, dimostrandosi
la vera e propria history maker del nostro tempo. Mentre le troupe
televisive accampate fuori dalla casa di Jeff
Gillooly (ex marito, interpretato da Sebastian Stan) smontano le proprie
attrezzature, prima che i condannati vengano portati in prigione,
la tv manda le immagini dell’arresto di O.J.
Simpson.
Era il giugno del 1994, appena sei
mesi dopo l’aggressione subita da Nancy Kerrigan,
e l’attenzione dell’America si concentrava sul più grande scandalo
della sua storia, fino a quel momento. Perché gli americani
vogliono qualcuno da amare, vogliono qualcuno da odiare, e vogliono
che sia semplice farlo.
Tonya Harding è
stata una delle personalità sportive più odiate della storia
americana recente, giudicata colpevole dell’aggressione alla
pattinatrice rivale Nancy Kerrigan all’inizio
degli anni Novanta. Un episodio narrato dai media dell’epoca e oggi
tornato alla ribalta grazie al film I, Tonya diretto da
Craig Gillespie e prodotto e interpretato da
Margot Robbie (già nominata ai Golden Globes e
vincitrice dei Critics’ Choice Award come Miglior Attrice
protagonista in una commedia).
Di recente la Robbie, insieme al
team creativo della pellicola, si è fatta fotografare a diversi
eventi mondani e cerimoniali con la vera Tonya
Harding, mentre dall’altra parte la Kerrigan non sembra
aver espresso commenti positivi sull’operazione
cinematografica.
In una recente intervista infatti,
l’ex pattinatrice americana ha dichiarato di non aver ancora visto
il film per una ragione ben precisa:
“Non ho niente da dire a
riguardo, non ho visto nulla, sono solo occupata a vivere la mia
vita. Non fa più parte di me quell’episodio, io ero semplicemente
la vittima. Ed è strano, molto bizzarro che si sia montata tutta
questa storia.“
Chi si aspettava almeno un commento
su film rimarrà deluso. Sembra proprio che la Kerrigan non si
pronuncerà tanto facilmente su una pellicola che rievoca di certo
un’esperienza troppo dolorosa (per entrambe le parti).
Intanto vi ricordiamo che I, Tonya è atteso
nelle nostre sale il 22 marzo 2018. Nel cast anche
Allison Janney e Sebastian
Stan.
Di seguito la sinossi del film:
I, Tonya si basa sulla
vita della pattinatrice Tonya Harding, protagonista di uno
dei più grandi scandali sportivi nella storia degli Stati Uniti.
Prima atleta americana a distinguersi durante i campionati
nazionali statunitensi del 1991, per l’esecuzione perfetta di un
triplo axel. Conosciuta per il temperamento focoso, che plasma
anche lo stile energico e scattante, la Harding finisce sulle
pagine dei quotidiani come responsabile dell’aggressione della
rivale Nancy Kerrigan. Colpita alle gambe da uno sconosciuto dopo
gli allenamenti, la Kerrigan è costretta a ritirarsi dai campionati
nazionali. L’incidente pilotato dall’ex marito di
Tonya, Jeff Gillooly, consacra la protagonista come una
delle figure più controverse e competitive dello sport
americano.
Ecco il full trailer di
I, Tonya, il biopic
su Tonya Harding interpretato e prodotto da
Margot Robbie. Oltre che al Festival di Toronto,
abbiamo visto il film anche alla Festa di Roma
2017.
Alla regia di I, TonyaCraig
Gillespie. La sceneggiatura, scritta da Steven
Rogers, è basata sull’intervista di prima mano alla stessa
Harding e al suo ex marito Jeff Gillooly. La
storia mira a raccontare l’incidente durante le Olimpiadi del 1994,
in cui la pattinatrice Nancy Kerrigan venne
aggredita.
Margot Robbie è
ormai una presenza fissa sul grande schermo. L’abbiamo vista con
Will Smith in
Focus – Niente è come
sembra, poi in Z for
Zachariah al fianco di Chris Pine e
Chiwetel Ejiofor e in fine in un bellissimo cameo
in La Grande
Scommessa. La scorsa estate è stata trai
protagonisti di due titoli importanti, anche se poco riusciti:
The Legend of
Tarzan e Suicide
Squad.
Procede la produzione del film tratto
dall’omonimo fumetto I, Frankenstein. Ora sono in corso le riprese
del film sono in corso in Australia, alla regia Shawn Levy.
La Lionsgate ha rilasciato finalmente
il primo trailer del film I,
Frankenstein, l’atteso nuovo adattamento con
protagonista un cast d’eccenzione composto da Aaron
Eckhart, Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Miranda Otto,
Jai Courtney, Socratis Otto, Mahesh Jadu, Caitlin Stasey, Aden
Young.
I, Frankenstein, basato
sulla graphic novel di Kevin Grievous,
annovera nel cast anche Bill Nighy, Miranda
Otto, Yvonne Strahovski e Socratis
Otto. Uscirà nei cinema americani
in 3D il 24 gennaio 2014. Dietro
la macchina da presa troviamo Stuart
Beattie.
La storia di I,
Frankenstein segue Adam (Aaron Eckhart), la creatura
del romanzo di Mary Shelley, che, dopo esser sfuggito
alla massa infuriata dei contadini, arriva fino ai giorni
nostri grazie alla genetica. E’ così che Adam si ritrova in
un’oscura metropoli, e viene coinvolto nella battaglia centenaria
tra due clan di creature immortali.
La Lionsgate ha diffuso online una
nuova immagine ufficiale di I,
Frankenstein, in attesa del primo trailer ufficiale
che arriverà venerdì 4 ottobre. La foto ritrae il protagonista
della pellicola Aaron Eckhart.
I, Frankenstein nuova
immagine
I, Frankenstein, basato
sulla graphic novel di Kevin Grievous, annovera
nel cast anche Bill Nighy,
Miranda Otto, Yvonne
Strahovski e Socratis Otto.
Uscirà nei cinema americani
in 3D il 24 gennaio
2014. Dietro la macchina da presa
troviamo Stuart Beattie.
La storia di I,
Frankenstein segue Adam (Aaron Eckhart), la creatura
del romanzo di Mary
Shelley, che, dopo esser sfuggito alla massa infuriata
dei contadini, arriva fino ai giorni nostri grazie alla genetica.
E’ così che Adam si ritrova in un’oscura metropoli, e viene
coinvolto nella battaglia centenaria tra due clan di creature
immortali.
Martin Mercer,
Illustratore di lunga data per tutta Hollywood ( e di recente per
Iron
Man 3 e 300:l’Alba di un
Impero) ha inviato a ComicBookMovie.com alcuni
concept che ha creato per il film di Stuart
BeattieI, Frankenstein.
Di seguito potete trovare gli artowrk che l’illustratore ha
consegnato alla produzione del film per la realizzazione di demoni
e gargoyle.
Se volete dare un occhiata al trailer del film potete farlo
cliccando qui, mentre
a questo link trovate la nostra
recensione.
Dopo aver preso il cognome del suo creatore – il dottor Victor
Frankenstein – Adam (Aaron Eckhart) diventa un investigatore
privato specializzato in attività paranormali. Nella città di
Darkhaven, dove risiedono mostri famosi come l’Uomo Invisibile e il
Gobbo di Notre Dame, è in atto una lotta tra il Bene e il Male: da
un lato i demoni che vogliono conquistare la terra, dall’altro i
Gargoyles che hanno giurato di proteggere l’umanità. Adam viene
coinvolto in prima persona nella battaglia, si schiera con le forze
del Bene con il supporto di una scienziata (Yvonne Strahovski),
unico personaggio umano del film.
Tenetevi pronti, quindi, ad assistere alla più spettacolare
lotta tra le forze del bene e del male mai vista prima e ad
immergervi in questo gotico e misterioso universo intriso di
antichi misteri che tornano alla luce in un continuo intreccio tra
passato, presente e futuro.
I,
Frankenstein è stato rimandato dalla
Lionsgate che ha appena annunciato che
l’adattamento dell’omonimo fumetto uscirà il 24 Gennaio 2014,
anziché il 13 Settembre di quest’anno, come precedentemente
annunciato. Ecco le dichiarazioni ufficiali che arrivano dal
comparto distributivo della pellicola:
“Il Potenziale franchise del film,
data la sua premessa su larga scala, l’impostazione e gli elementi
creativi che sono perfettamente in linea con l’esperienza 3D
abbiamo deciso di rimandare l’uscita perché lo studio vuole
lanciare la migliore versione del film possibile per il
pubblico”
Da queste parole capiamo che la
post-produzione del film richiede maggior tempo di
lavorazione. La storia segue le vicende di Adam
(Aaron Eckhart), la creatura del romanzo di Mary
Shelley, che, dopo esser sfuggito alla massa infuriata dei
contadini, arriva fino ai giorni nostri grazie alla genetica. E’
così che Adam si ritrova in un’oscura metropoli, e viene coinvolto
nella battaglia centenaria tra due clan di creature immortali.
Chi conosce la filmografia di
Ken Loach, anche in modo sommario, sa bene come il
regista britannico sia da sempre, sin dagli inizi della carriera,
il megafono dei più deboli, degli ultimi, dei dimenticati. Anche
quando ha esplorato i toni più leggeri della commedia, come in
La Parte Degli Angeli per esempio, non ha
mai tradito il suo senso civico, il suo impegno civile. Accade lo
stesso, in maniera decisamente amplificata, nel nuovo
I, Daniel Blake, ovvero Io,
Daniel Blake.
L’autore de Il Vento
che Accarezza l’Erba si traveste da terzo fratello
Dardenne per raccontare il dramma silenzioso di un
malato di cuore, troppo fragile e anziano per riprendere il suo
lavoro da carpentiere, apparentemente troppo sano per godere di una
pensione di invalidità. Un limbo infernale che non porta nessuna
forma di sostentamento, solo miseria, fame, rinunce, tutti elementi
dolorosi peggiorati dalla burocrazia, dal cinismo degli uffici
statali, dalle regole affatto malleabili che fanno solo passare
tempo prezioso. Prezioso perché quando si ha un cuore difettoso,
ogni momento potrebbe essere fatale, potrebbe essere l’ultimo;
ancor più se bisogna fare i conti con l’ansia, con le bollette
scadute più volte, con un’amica (la sola) costretta a prostituirsi
per sfamare i figli.
Poiché nonostante i problemi
personali, la farsa di un nuovo curriculum da presentare porta a
porta per sperare almeno nel sussidio di disoccupazione, ricorsi e
avvocati d’ufficio, Daniel ritrova il tempo di amare. Ritorna a
dispensare affetto grazie a una giovane donna e ai suoi due figli,
anche loro maltrattati dagli uffici e dall’assistenza. Un amore
tutt’altro che carnale ma comunque viscerale, una luce in fondo al
tunnel in un mondo sempre più gelido, cinico, in cui non ci si
aiuta più l’uno con l’altro. Spinto da uno straordinario
Dave Johns, che senza paura passa dal teatro al
cinema, dalla stand-up comedy al dramma, realizzando
un’interpretazione magistrale, e un’ottima Hayley
Squires, il nuovo lavoro del regista del
Warwickshire è allo stesso tempo semplice ma intenso, doloroso
ma emozionante, aspro ma poetico, l’ennesimo grido d’aiuto
disperato dalla parte degli ultimi.
Un omaggio a tutte quelle vittime
dello Stato (di tutti gli Stati), della burocrazia, dei diritti
venuti meno, che aumentano giorno dopo giorno senza fare troppo
rumore; pian piano si spengono nelle loro case fredde svuotate dai
debiti, dal bisogno di stringere qualche sterlina fra le mani,
reclamando giustizia. Uno spaccato realistico realizzato senza
troppi fronzoli, asciugato nella forma e lineare nel montaggio, che
pone l’accento solo sull’umanità, sia essa perduta o ritrovata.
Umanità che Ken Loach, in 49 anni di carriera, non ha perso di
vista neppure un istante.
Ecco il primo trailer di
I, Daniel Blake, il film di Ken
Loach che ha conquistato la Palma D’Oro all’ultimo
Festival
di Cannes. Il film arriverà il prossimo ottobre nel Regno
Unito. Ecco il video:
Di seguito la trama del film: Per
la prima volta nella sua vita, Daniel Blake, un falegname di New
Castle di 59 anni, è costretto a chiedere un sussidio statale in
seguito a una grave crisi cardiaca. Il suo medico gli ha proibito
di lavorare, ma a causa di incredibili incongruenze burocratiche si
trova nell’assurda condizione di dover comunque cercare lavoro –
pena una severa sanzione – mentre aspetta che venga approvata la
sua richiesta di indennità per malattia. Durante una delle sue
visite regolari al centro per l’impiego, Daniel incontra Katie,
giovane madre single di due figli piccoli che non riesce a trovare
lavoro. Entrambi stretti nella morsa delle aberrazioni
amministrative della Gran Bretagna di oggi, Daniel e Katie
stringono un legame di amicizia speciale, cercando come possono di
aiutarsi e darsi coraggio mentre tutto sembra beffardamente
complicato.
Ecco il trailer di I’m your
woman, il nuovo film Amazon Studios che
sarà distribuito negli USA da 4 dicembre e che arriverà su
Amazon Prime Video dall’11 Dicembre.
Diretto da Julia Hart e da lei scritto con
Jordan Horowitz, il film è prodotto da Rachel Brosnahan che è anche la protagonista.
Con lei Arinzé Kene, Marsha Stephanie Blake, Bill Heck,
Frankie Faison.
La trama di I’m your woman
I’m your woman è
ambientato negli anni Settanta, e racconta di una donna costretta
alla fuga quando il marito tradisce il suo socio, costringendo lei
e il suo bambino ad un viaggio pericoloso.
Kock Media ha
diffuso il trailer di I’m
Your Man, il film scritto e diretto da Maria
Schrader in arrivo al cinema dal 14 ottobre. I’m
Your Man sarà distribuito in Italia
da Koch Media a partire da
giovedì 14
ottobre2021 e sarà presentato
in anteprima nazionale il 27 settembre
2021 alla XXI Edizione degli
Incontri del Cinema d’Essai di Mantova
organizzati dalla FICE.
Dopo aver conquistato la critica e
il pubblico dell’ultima edizione del Festival Internazionale del
Cinema di Berlino, arriva nelle sale italiane I’m
Your Man, scritto e diretto da Maria
Schrader, regista della serie rivelazione di Netflix, Unorthodox,
e attrice vincitrice di un Orso d’Argento per il
film Aimée & Jaguar. A vestire i panni dei due
protagonisti – una ricercatrice e un umanoide costruito per
diventare il suo partner ideale – Maren
Eggert, che per questo ruolo si è aggiudicata il premio
per la miglior interpretazione alla Berlinale, e Dan
Stevens, interprete di film come La bella e la bestia e della
serie Downton
Abbey. A completare il cast, Sandra
Hüller (Orso d’argento come miglior attrice
per Requiem) e Hans
Löw (Va tutto bene, Bye Bye
Germany).
Alma (Maren Eggert) è una
scienziata del famoso Museo Pergamon di Berlino. Al fine di
ottenere dei fondi per il suo lavoro di ricercatrice, si fa
convincere a partecipare a uno studio alquanto particolare. Per tre
settimane dovrà vivere con un robot umanoide creato su misura in
base al suo carattere e ai suoi bisogni, e la cui intelligenza
artificiale è progettata appositamente per essere il suo compagno
di vita perfetto. E così, Alma incontra Tom (Dan Stevens) una
macchina dalle sembianze umane unica nel suo genere, creata
esclusivamente per renderla felice. I’M YOUR MAN è un divertente
racconto tragicomico sui temi dell’amore, del desiderio e su ciò
che rende umano un essere umano.
Il regista, Casey Affleck, ha
confermato ciò che già tutti sospettavano: I’m Still here: The Lost
Year of Joaquin Phoenix, documentario presentato al Festival di Venezia, era in realtà una
messinscena.
Un vero e proprio tripudio quello
riservato a Ryan Gosling, protagonista di una degli
intermezzi più apprezzati nella notte degli Oscar 2024. L’attore che era candidato come
miglior attore non protagonista si è esibito sul palco e non solo
con la canzone di BarbieI’m Just Ken. Il film prodotto da Margot Robbie e diretto da Greta
Gerwing esce sconfitto dalla mattanza Oppenheimer
che si aggiudica ben sette statuette (ecco
tutti i vincitori).
Vincitore morale dunque è stata la
performance di Ryan Gosling che ha letteralmente fatto
cantare tutto il teatro di Los Angeles (provocando anche la rottura
del vestito di Emma Stone, come lei stessa ammette prima di
ritirare la statuetta come miglior protagonista femminile) nella
notte delle stelle. Ma il suo film in ogni caso si è aggiudicata la
statuetta per la miglior canzone originale di Billie Eilish.
Prima dell’esibizione, Simu Liu,
co-protagonista di Barbie,
ha chiesto al pubblico degli Oscar di accendere le luci dei loro
telefoni e di cantare insieme alla performance di Gosling. Ryan Gosling, illuminato da luci viola e con
un abito rosa scintillante e guanti rosa, ha iniziato a cantare
“I’m Just Ken” tra il pubblico seduto dietro Margot Robbie, che non ha potuto fare a meno
di ridere. Poi si è diretto verso il palco, dove è stato raggiunto
da Mark Ronson alla chitarra e da una manciata di
ballerini di supporto. Anche Slash è apparso sul palco,
contribuendo con la chitarra alla canzone.
Con Gosling sul palco c’erano anche i suoi colleghi attori di
Ken, Simu Liu, Scott Evans, Ncuti Gatwa e Kingsley
Ben-Adir. A un certo punto, Ryan Gosling si è fatto strada tra il pubblico
e ha teso il microfono ai suoi collaboratori di “Barbie”, Greta
Gerwig, Robbie e America Ferrera, che cantavano insieme a lui.
Ha anche chiesto alla sua co-star di “La La Land“,
Emma Stone, di cantare insieme a lui.
Nelle settimane precedenti agli
Oscar, c’è stato il mistero sul fatto se Ryan Gosling sarebbe salito o meno sul palco
per eseguire “I’m Just Ken” dal vivo. Ha scelto di non
cantare la canzone “City of Stars” di “La La Land” agli
Oscar 2017, dove il suo co-protagonista John
Legend ha invece eseguito il singolo. Gosling ha
confermato la sua partecipazione agli Oscar solo poche settimane
prima della cerimonia.
Di seguito l’incredibile e divertente performance di Ryan Gosling
I Wonder Pictures annuncia le
acquisizioni di altri sei film presentati in
anteprima in questi giorni alla 76esima edizione del Festival
di Cannes, una lista di titoli tra fiction e non
fiction che include due candidati alla Palma d’Oro
e alcuni dei film più sorprendenti delle altre sezioni, che si
vanno ad aggiungere ai sei titoli già annunciati nei giorni
scorsi.
Tra i film in concorso, sarà
distribuita da I Wonder Pictures la nuova attesissima opera di
Jonathan Glazer (Under
the Skin), The
Zone of Interest, liberamente ispirata
all’omonimo romanzo dello scrittore britannico Martin Amis,
recentemente venuto a mancare. Un uomo e sua moglie tentano di
costruire una vita da sogno e una quotidianità perfetta, fatta di
cose semplici e momenti di tenerezza. Ma l’uomo in questione è
Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la casetta con giardino in
cui la famiglia vuole passare la propria vita insieme è situata a
poche centinaia di metri dalle mura del campo di
concentramento…
In corsa per la Palma d’oro anche
Four Daughters di Kaouther
Ben Hania. Tunisia: un giorno, due delle quattro figlie di
Olfa scompaiono senza lasciare traccia. Per riempire
quell’improvviso e inspiegabile vuoto, la regista invita due
attrici professioniste a unirsi alla famiglia della donna
interpretando le due ragazze sparite, mescolando così realtà e
finzione e disvelando progressivamente la storia di una famiglia
colpita dalla tragedia e dall’ignoto.
Arriverà in Italia con I Wonder
Pictures anche il film di apertura della sezione Un Certain Regard
The Animal Kingdom, opera seconda di
Thomas Cailley dopo il celebrato The Fighters
– Addestramento di vita. In un mondo affetto da misteriose
mutazioni che trasformano alcuni esseri umani in animali, François
tenta di ritrovare sua moglie – scomparsa dopo aver manifestato i
sintomi della mutazione – con l’aiuto del figlio sedicenne, Emile.
L’impresa cambierà per sempre le vite di entrambi. Nel cast:
Romain Duris, Paul Kircher e Adèle
Exarchopoulos.
Sempre da Un Certain Regard,
AUGURE è il primo lungometraggio diretto
da Baloji (rapper, mc e artista hip hop belga di
origini congolesi), un film corale che segue le vicende di quattro
persone accusate di stregoneria nell’Africa contemporanea.
Nonostante le rispettive sfortune, i quattro troveranno il modo di
aiutarsi e guidarsi l’un l’altro e sottrarsi al proprio
destino.
Dalla Quinzaine des Cinéastes,
THE SWEET EAST di Sean Price
Williams mette in scena il disordine mentale, sociale e
politico degli odierni Stati Uniti trasfigurandoli in una sorta di
variazione di Alice nel Paese delle meraviglie. La
studentessa liceale Lilian scappa durante una gita scolastica e si
imbarca in un viaggio nella pancia dell’America, tra estremismi e
follia, suprematismo bianco e islam radicale, tra neo-punk e
avanguardia woke. Un film picaresco e anarchico illuminato
dalla straordinaria interpretazione della stella emergente
Talia Ryder.
Dalla Semain de la Critique, arriva
invece l’accorato e commovente AMA GLORIA
di Marie Amachoukeli. Cléo ha sei anni e vuole un bene sconfinato
alla sua tata, Gloria. Quando Gloria deve tornare nel suo paese
d’origine, Capo Verde, per prendersi cura dei suoi figli, le due
dovranno riuscire a passare nel migliore dei modi l’ultima estate
insieme.
Queste sei nuove acquisizioni si
aggiungono agli altri titoli I Wonder Pictures presentati a Cannes
e già annunciati nei giorni scorsi: in Selezione Ufficiale,
Le Retour di Catherine Corsini (in
concorso), L’Abbé Pierre – Une vie de
combats di Frédéric Tellier e, nella sezione
Special Screenings, Robot Dreams di Paolo
Berger; i nuovi film di Martin Provost, Bonnard, Pierre
et Marthe (Cannes Premières), e Michel Gondry,
The Book of Solutions (Quinzaine des
Cinéastes); alla Semaine de la Critique, Vincent Must
Die di Stephan Castang.
I Wonder Pictures è felice di
annunciare l’acquisizione per la distribuzione italiana di Morning,
il nuovo film di Justin Kurzel, secondo film del visionario
regista australiano che entra a far parte del listino della
distribuzione. Il primo, che arriverà presto nelle sale, è
Nitram, presentato in concorso al Festival di
Cannes 2021, dove ha vinto il premio per la migliore
interpretazione maschile grazie all’eccezionale performance di
Caleb Landry-Jones.
Justin Kurzel è
uno dei principali cineasti del nuovo cinema australiano. Il suo
film d’esordio, Snowtown, vinse due premi alla
Semaine de la Critique del 2011, imponendolo come uno dei talenti
più interessanti del panorama internazionale. Nel 2015 torna a
Cannes, ma questa in volta in concorso, con la sua personalissima
visione del Macbeth di William Shakespeare con protagonisti
Michael Fassbender e
Marion Cotillard. Nel 2019 torna a raccontare una
storia della sua Australia in The Kelly Gang, epopea
dalle atmosfere western anche questa con un cast d’eccezione, da
Charlie Hunnam a George Mackay, fino a Russell
Crowe.
Morning
è un racconto distopico tratto da una sceneggiatura originale di
Sam Steiner. In una società del futuro è stata inventata una
pillola che toglie alle persone la necessità di dormire. Per vivere
appieno questa vita di 24 ore nelle ore notturne splende un sole
artificiale. Un infinito giorno fatto di lavoro e di una vita
difficile da considerare tale, una condizione alienante che le
giovani generazioni non sono più disposte a sopportare, soprattutto
perché voglio riappropriarsi di qualcosa che non hanno mai provato:
sognare.
Protagonisti di Morning sono
il candidato al premio Oscar Benedict Cumberbatch e la vincitrice dell’Academy
Award Laura Dern, affiancati da un gruppo di giovani
talenti del futuro, a partire da Noah Jupe, già visto nel
dittico di A Quiet Place.
Dal 26 aprile nelle zone gialle
italiane riapriranno finalmente anche le sale cinematografiche.
Quale occasione migliore per I Wonder
Pictures per permettere al pubblico di apprezzare sul
grande schermo alcuni tra i titoli più belli del proprio listino
2020 e alcune tra le novità più attese del 2021 che la casa di
distribuzione bolognese ha in serbo per tutti gli spettatori che
vorranno prendere parte al grande ritorno del cinema sul grande
schermo.
Si ricomincia a programmare in sala
il film Nuevo Orden, vincitore del Leone
d’Argento – Gran Premio della Giuria alla 77° Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica di Venezia, diretto da Michel
Franco, cineasta messicano pluripremiato a Cannes e
vincitore del Leone D’Oro nel 2015 come produttore di Desde
allá. Nuevo Orden è una visione
distopica di un futuro non lontano dall’attuale fase storica e
politica del Messico contemporaneo, come sottolinea lo stesso
regista. Descrivendo una disparità sociale ed economica sempre più
diffusa e insostenibile, il film è anche un monito su quali
potrebbero esserne le epocali conseguenze.
A chiusura della Berlinale 2021, I
Wonder Pictures è lieta di annunciare – rimarcando la centralità
dell’uscita theatrical – l’acquisizione di tre nuovi titoli. Dopo
il successo di critica e di pubblico de La Belle Époque I Wonder Pictures porta in Italia il
nuovo sorprendente film di Nicolas Bedos, Agente Speciale
117 Al servizio della repubblica – Allarme rosso in Africa
nera, sontuosa produzione da 19 milioni di budget.
Con l’occasione, I Wonder Pictures,
forte dei successi delle commedie francesi già distribuite in
Italia, ha acquisito anche i diritti di distribuzione dei due
precedenti esilaranti episodi ancora inediti in Italia, AGENTE
SPECIALE 117 AL SERVIZIO DELLA REPUBBLICA – Missione Cairo e
AGENTE SPECIALE 117 AL SERVIZIO DELLA REPUBBLICA – Missione
Rio. Stesso protagonista nei panni dell’Agente Speciale 117,
Jean Dujardin, e stessa regia, Michel
Hazanavicius, entrambi premi Oscar 2012 con lo straordinario
successo di The Artist.
I tre film sono la parodia francese
di altissimo profilo della celebre saga di OS 117, precedente i
noti romanzi di Ian Fleming sull’agente 007, e andranno ad
allietare il pubblico al ritorno in sala: I Wonder Pictures è
orgogliosa di ripartire dopo le chiusure dei cinema per la pandemia
Covid-19 portando in sala rispettivamente il 1 luglio e il 29
luglio i primi due episodi, in attesa di vedere sul grande schermo
il 30 settembre AGENTE SPECIALE 117 AL SERVIZIO DELLA REPUBBLICA
– Allarme rosso in Africa nera.
AGENTE SPECIALE 117 AL SERVIZIO
DELLA REPUBBLICA – Missione Cairo (OSS 117: Le Caire, nid
d’espions)di Michel Hazanavicus (99’)
Egitto, 1955. Il Cairo è un vero
covo di spie. Tutti diffidano di tutti, tutti complottano contro
tutti: gli inglesi, i francesi, i sovietici, la famiglia del
deposto Re Farouk che lotta per riconquistare il suo trono, e le
Aquile di Cheope, una setta religiosa assetata di potere. Il
presidente della Francia, René Coty, invia la sua arma principale
per mettere ordine in questa bolgia prima che si scateni l’inferno.
Il suo nome: Hubert Bonisseur de la Bath, alias Agente Speciale
117… al servizio della Repubblica.
Primo capitolo della nuova saga
dedicata all’Agente Speciale 117, Missione Cairo vede riuniti sul
set Michel Hazanavicius, Jean Dujardin e Berenice
Bejo, tutti protagonisti dello straordinario successo di The
Artist.
AGENTE SPECIALE 117 AL SERVIZIO
DELLA REPUBBLICA – Missione Rio (OSS 117: Rio ne répond plus)di Michel Hazanavicus (100’)
Hubert Bonisseur de la Bath, alias
Agente Speciale 117, è la spia francese considerata dai suoi
superiori la migliore in servizio. Nel 1967 viene mandato in
missione a Rio de Janeiro, per trovare un ex gerarca nazista di
alto rango fuggito in esilio in Sud America al termine della
Seconda Guerra Mondiale. La sua indagine movimentata lo porta in
tutto il Brasile, da Rio a Brasilia fino alle cascate dell’Iguazú,
accompagnato da un affascinante agente del Mossad, anche lei sulle
tracce del criminale tedesco. Incredibili avventure e
un’affascinante storia d’amore si alterneranno in questo secondo
capitolo della saga, sempre con i Premi Oscar Michel Hazanavicius
alla regia e Jean Dujardin nei panni dell’Agente Speciale 117.
AGENTE SPECIALE 117 AL SERVIZIO
DELLA REPUBBLICA – Allarme rosso in Africa nera (OSS 117: Alerte
rouge en Afrique noire)di Nicolas Bedos
(2021/116’)
1981. Hubert Bonisseur de la Bath,
alias Agente Speciale 117, è tornato. Per questa nuova missione –
più delicata, più pericolosa e più torrida che mai – è costretto a
fare squadra con un nuovo giovane collega, il promettente Agente
Speciale 1001. Terzo capitolo della saga dedicata al più
irriverente Agente Speciale al Servizio della Repubblica
(Francese), sempre con protagonista il Premio Oscar Jean Dujardin,
ma con una nuova Regia, affidata al talento di Nicolas Bedos (già
regista del pluripremiato La Belle Époque).
Finalmente in arrivo per il
pubblico, da questo mese su Chili, dopo la
presentazione e gli applausi alla 14. Festa del Cinema di Roma,
I wish I was like you, il documentario su una
notte memorabile per la musica in Italia: quella del concerto che i
Nirvana – il gruppo deponente del Grunge e di una rivoluzione
musicale ancora vigente – tennero a Marino, un piccolo comune nella
provincia di Roma nel 1994.
I wish I was like
youè il racconto personalissimo,
in bassa fedeltà e alta passione, dei preparativi di una notte, e
l’autobiografia – tramite un’attesa e un concerto – di una
generazione e di un intero periodo della nostra storia. Un film
comico, ruvido, venato di malinconia e di un fuoco che da 25 anni i
protagonisti di quel momento conservano senza farlo esplodere e
senza estinguerlo. Una piccola gemma in vhs, un poemetto sulle
difficoltà e le piccole magie della gioventù.
I wish I was like
you è disponibile su Chili a noleggio in prima
visione al costo di 7,99 euro
I wish I was like you; la trama
I wish I was like you è un
documentario sul concerto dei Nirvana che si tenne a
Marino, in provincia di Roma, il 22 febbraio 1994. Ma
anche un viaggio negli anni ’90, compiuto a ritroso dai
due registi, spettatori di quell’epoca e di
quell’evento memorabile. Il
Palaghiaccio di Marino, location del concerto, è ormai abbandonato,
fatiscente e tristemente destinato a diventare un supermercato. A
25 anni dalle ultime esibizioni pubbliche dei Nirvana e dalla morte
di Kurt Cobain, la struttura appare come un simbolo di decadenza,
ma diventa anche spunto per l’esaltazione di quei protagonisti e
per una riflessione su quel periodo
storico. Il
tono generale è semiserio, ironico e dissacrante: i due registi
affrontano la materia del ricordo con allegria e con l’ausilio di
materiale di repertorio personale, girato in vhs-c nelle tante
serate di follia vissute da
ragazzi. I wish I was like
you è una dichiarazione d’amore alla giovinezza
degli autori e alla sua colonna sonora più preziosa: Kurt Cobain e
i Nirvana.
Regia e
sceneggiatura Luca
Onorati, Francesco Gargamelli
E’ un Harvey
Weinstein sul piede di guerra quello che in occasione
dell’Howard Stern Show, ha parlato e rivelato
alcuni dettagli dei suoi prossimi progetti come produttore. Tra
questi il produttore si è soffermato sul film che racconterà
la National Rifle Association, ovvero
l’organizzazione statunitense a favore delle armi da fuoco negli
Stati Uniti. La pellicola si intitolerà The
Senator’s Wife e non sarà un documentario bensì
un film drammatico con Meryl
Streep.
Il produttore ha anche dichiarato
con tono decisamente forte: “Farò un film con Maryl
Streep, sto per acquistare i diritti
diGun Rights. Dopo
che avrò finito con loro desidereranno non essere mai
nati”.
Non ci sono ulteriori notizie sul film. Quindi non resta che
aspettare ulteriori sviluppi.
Arriva l’11 febbraio su Prime VideoI Want You Back,
diretto da JasonOrley (Big
Time Adolescence), scritto da Isaac Aptaker &
Elizabeth Berger (Love, Simon writers
e This Is Us co-showrunners) e prodotto da
Peter Safran e John Rickard di The Safran Company,
Aptaker e Berger di The Walk-Up Company.
Nel cast del film ci
sono Charlie Day, Jenny Slate,
Scott Eastwood, Manny Jacinto, Clark Backo, Gina Rodriguez,
Mason Gooding, Dylan Gelula, Jami Gertz, Isabel May e Luke David
Blumm.
Le foto di I Want You Back
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I WANT YOU BACK
La trama di I Want You Back
Peter (Charlie Day) ed Emma
(Jenny Slate) sono degli estranei, ma quando si incontrano
c’è una cosa che li fa legare immediatamente: sono entrambi
stati lasciati nello stesso weekend dai rispettivi partner, Anne
(Gina Rodriguez) e Noah (Scott Eastwood).
Si dice “mal comune mezzo gaudio”, ma
la loro autocommiserazione prende una strana piega quando
scoprono sui social che i rispettivi partner sono già andati
avanti, Anne con Logan e Noah con Ginny. Sulla trentina e
terrorizzati di aver perso la loro unica possibilità di vivere
felici e contenti, Emma e Peter escogitano un piano disperato per
porre fine alle nuove relazioni dei loro ex e riconquistarli.
Cosa succede quando non riusciamo
proprio a metabolizzare una rottura e vogliamo a tutti i costi
tornare con la nostra “fu” dolce metà? È quello che prova a
raccontare I Want You Back, disponibile su Prime Video dall’11 febbraio, proprio in tempo
per San Valentino, diretto da Jason Orley e
scritto da Isaac Aptaker e Elizabeth Berger.
Peter (Charlie Day)
ed Emma (Jenny Slate) sono degli estranei, ma
quando si incontrano c’è una cosa che li fa legare immediatamente:
sono entrambi stati lasciati nello stesso weekend dai rispettivi
partner, Anne (Gina
Rodriguez) e Noah (Scott
Eastwood). Si dice “mal comune mezzo gaudio”, ma
la loro autocommiserazione prende una strana piega quando
scoprono sui social che i rispettivi partner sono già andati
avanti, Anne con Logan e Noah con Ginny. Sulla trentina e
terrorizzati di aver perso la loro unica possibilità di vivere
felici e contenti, Emma e Peter escogitano un piano disperato per
porre fine alle nuove relazioni dei loro ex e riconquistarli.
Mentre la memoria corre veloce a
Innamorati cronici, con Meg Ryan e Matthew
Broderick, I Want You Back è una commedia che si discosta
molto dal film del 1997, se Charlie Day e
Broderick condividono una certa dolcezza e un impaccio nei modi di
fare dei loro personaggi che genera tenerezza, Ryan e Slate non
hanno assolutamente nulla a che vedere, con la prima che
rappresenta un modello femminile ormai superato e con Jenny Slate
che invece si rivela molto più grintosa, cattiva in un certo senso,
ma moderna e sveglia.
L’elaborazione del
“lutto” della rottura
Il film, come accennato, cerca di
elaborare il “lutto” delle rotture in maniera buffa, non
originalissima ma intelligente, lo fa affidandosi prevalentemente
ai due attori protagonisti. Se infatti Rodriguez e Eastwood
innescano la vicenda lasciando i rispettivi compagni, sono State e
Day e condurre le danze, a dettare i tempi e a offrire spirito e
brio a tutta la vicenda.
Certo, i loro tentativi sono spesso
goffi, ma alla fine riusciranno ad ottenere non ciò che pensano di
volere ma ciò che è giusto per loro. Non solo, la scrittura di
Aptaker e Berger ci mette anche di fronte ad una storia in cui non
esiste un vero cattivo, e in cui sono gli eroi protagonisti a
compiere le scelte più goffe e stupide. Chi ci lascia, spesso, non
è il cattivo della storia, ma è solo qualcuno che si rende conto di
non stare bene nella situazione in cui è, che cerca di fare del suo
meglio e che si rende conto che sono necessari cambiamenti e
decisioni da prendere.
Guardare le relazioni dall’esterno
Siamo tutti stati Peter o Noah, Emma
o Anne, e in qualunque posizione ci troviamo, quello che accomuna
tutte le relazioni (anche quelle non convenzionali che nel film non
vengono prese in considerazione) è che viste da dentro, tutte le
storie sono complicate come non mai, mentre un occhio esterno è
sempre in grado di offrire una prospettiva più oggettiva e aiutarci
davvero a uscirne.
I Want You Back è la commedia romantica che
serve in un periodo in cui le certezze svaniscono e in cui tutto
ciò che riteniamo giusto e corretto vacilla, perché è bello
mettersi in gioco, anche se fa paura, e soprattutto è importante
lasciare andare le relazioni che non progrediscono e non ci
arricchiscono.
Uscirà su
Prime Video l’11 febbraio, proprio in tempo per San Valentino,
I Want You Back, la nuova commedia diretta
daJason Orley e scritta da
Isaac Aptaker e Elizabeth Berger
che riflette sui traumi successivi alle le rotture delle relazioni,
su come uscirne e su come cercare di superare le delusioni d’amore,
cercando di ritrovare se stessi.
Insieme agli
sceneggiatori e al regista, abbiamo ascoltato i protagonisti,
Jenny Slate, Manny Jacinto,
Gina Rodriguez, Charlie Day,
Scott Eastwood e Clark Backo, nel corso di una
divertente chiacchierata transoceanica.
Protagonista non ancora
troppo nota da noi, ma una vera superstar della commedia USA,
Jenny Slate interpreta Emma: “È stato
bellissimo lavorare con tutto il cast e incontrarli davvero per la
prima volta. Appena li ho incontrati è stato subito affiatamento e
il lavoro è stato facilissimo, tutto è andato liscio.”
Sua “rivale” in amore nel
film è invece la vincitrice del Golden Globe Gina Rodriguez, nei panni di Anne: “Jenny
è stata modesta, lei ha settato il tono del nostro incontro e del
lavoro di tutti. È stata dolcissima e gentilissima. Il giorno prima
delle riprese mi ha mandato il più dolce dei messaggi e mi ha fatta
sentire davvero la benvenuta nel gruppo.”
In mezzo a queste due
splendide e diversissime donne si pone l’affascinante maestro di
teatro, Logan, interpretato da Manny Jacinto:
“Il nostro incontro è stato naturale, tutto è andato liscio e
mi è sembrato davvero tutto semplice, merito di un cast
straordinario e di Jenny. Come lavorava lei con i ragazzini sul
set, nessuno. È stato davvero splendido.”
Isaac Aptaker e
Elizabeth Berger, che oltre a firmare la sceneggiatura
hanno anche prodotto il film sembrano entusiasti più che mai del
progetto che si pone all’interno del genere ‘commedia romantica’,
mescolando però umorismo e dramma.
Aptaker ha dichiarato:
“Amiamo le commedie romantiche, le classiche soprattutto, tipo
Harry ti presento Sally. Le commedie romantiche che funzionano
hanno come protagonisti dei personaggi che il pubblico deve sentire
realistici, come se potessero diventare loro amici. E allora l’idea
è stata: e se raccontassimo una specie di Cruel Intention ma con
protagonisti delle persone normali, che possono essere nostri amici
nella vita reale?” E Berger segue: “E poi era importante
che potesse essere guardata da uomini e donne, che i toni fossero
leggeri ma anche drammatici all’occorrenza, quindi non solo
romanticismo, ma anche molto divertimento. E abbiamo cercato di
assemblare il gruppo di persone più divertente del mondo per creare
questa magia. Siamo partiti da questo.”
A completare il cast,
Charlie Day, protagonista ed eroe romantico
improbabile, con il suo Peter, che vorrebbe fare di tutto per
riconquistare l’amata Anne: “Non conoscevo Jenny, ma ero suo
grande fan. Avevo già lavorato con Scott, però, questo è il nostro
secondo film insieme. E poi ho incontrato Gina sul set per la prima
volta ed è stato tutto bellissimo.” Lo Scott di cui parla Day
è proprio lui, Eastwood Junior, che in questo film interpreta un
ruolo insolito: è colui che lascia e quindi fa soffrire la nostra
eroina, ma non è affatto un villain, è semplicemente un uomo che ha
trovato la felicità altrove, situazione con cui la nostra Emma
dovrà scendere a patti. Il suo ruolo, nel film, è simbiotico a
quello di Day, una vera e propria Buddy Comedy nell’ambito della
storia più ampia: “Non abbiamo potuto familiarizzare quanto
volevamo, per via del Covid, sai? Eppure siamo riusciti a ricreare
quella dinamica, quella magia trai nostri personaggi.”
A chiudere questo
eterogeneo e divertente ensemble di attori, l’affascinante
Clark Backo che nel film interpreta Ginny:
“Non conoscevo nessuno, sapevo che Manny è canadese e mi
sembrava di conoscerlo, per questo. Ma no, ho incontrato tutti sul
set per la prima volta. Ho incontrato Scott, Jenny e Charlie alle
prove, il che è stato veramente bello, perché non sempre si ha il
tempo di fare delle prove. È anche per questo che il risultato
finale è così efficace.”
A dirigere l’intero
gruppo è stato chiamato Jason Orley: “Il primo
giorno di riprese abbiamo girato la scena della palestra, e lì ho
capito che c’erano delle possibilità per la bromance nel film, tra
i personaggi di Charlie e di Scott. Il cast era spettacolare,
portava ogni scena ad un livello superiore. Il film ha molti
momenti delicati e drammatici, ma è anche divertente, perché c’è
una parte di noi che si sente rappresentato. Tutti si possono
relazionare con le rotture, sono cose che capitano.”
Amazon Studios
annuncia che I Want
You Back arriverà in Italia e nel mondo dall’11
febbraio su Prime Video. Diretto da Jason Orley
(Big Time Adolescence) e scritto
da Isaac Aptaker & Elizabeth Berger (Love,
Simon writers e This Is
Us co-showrunners),I Want
You Back è prodotto da Peter Safran e John Rickard di
The Safran Company, Aptaker e Berger di The Walk-Up Company.
Protagonisti sono Charlie Day, Jenny Slate, Scott Eastwood,
Manny Jacinto, Clark Backo,
Gina Rodriguez, Mason Gooding, Dylan Gelula, Jami Gertz, Isabel
May e Luke David Blumm.
I Want You Back, la trama
Peter (Charlie Day) ed Emma
(Jenny Slate) sono degli estranei, ma quando si
incontrano c’è una cosa che li lega immediatamente: sono entrambi
stati lasciati nello stesso weekend dai rispettivi partner, Anne
(Gina Rodriguez) e Noah (Scott Eastwood). Si dice “mal comune mezzo
gaudio”, ma la loro autocommiserazione prende una strana piega
quando scoprono sui social che i rispettivi partner sono già andati
avanti, Anne con Logan (Manny Jacinto) e Noah con Ginny (Clark
Backo). Sulla trentina e terrorizzati di aver perso la loro unica
possibilità di vivere felici e contenti, Emma e Peter escogitano un
piano disperato per porre fine alle nuove relazioni dei loro ex e
riconquistarli.
In I Want to Be a
Soldier Alex è un ragazzino con le idee molto chiare. La
sua camera e i suoi pensieri sono invasi dal desiderio e dalla
convinzione di voler diventare da grande un astronauta, e anche il
capitano Harry, suo amico immaginario che di professione fa
l’astronauta, lo incoraggia in questa direzione. I genitori di Alex
non si curano troppo di lui, impegnati come sono nella gestione
della casa e di una gravidanza che sembra metterli in difficoltà.
Alex dal canto suo continua a pensare ad Alpha Centauri, e al
futuro luminoso che lo attende. L’arrivo a casa dei due gemelli
sconvolgerà questo fittizio equilibrio. Il bambino si sentirà messo
da parte e il padre, per mitigare il disagio del figlio, gli
metterà il camera una tv. Alex, bombardato dalle immagini di
violenza e di guerra che inondano qualsiasi canale, metterà da
parte il suo sogno e comincerà ad accarezzare l’idea di diventare
un soldato. Il suo stesso amico, il capitano Harry, si trasformerà
in un caporale che lo istiga alla violenza. I genitori, incapaci di
gestire questo cambiamento, asseconderanno il figlio, fino al
triste epilogo.
I Want to Be a
Soldier è stato presentato lo scorso anno al Festival
del Film di Roma, vincendo il premio Marco Aurelio per
la categoria Alice nella città, sezione che riserva sempre
piacevoli sorprese. I Want to Be a Soldier appare
da subito molto complesso, perché affronta diversi argomenti
scottanti, su tutti la cattiva influenza che la tv e la violenza
che essa trasmette hanno sui più giovani. In secondo piano nel film
si parla anche dell’inadeguatezza di alcuni genitori ad affrontare
da soli i malesseri dei figli, ma anche del ruolo fondamentale di
aiuto che ha la scuola.
Nel caso in questione la scuola è
molto più presente della famiglia, a livello di interesse per i
bambini, ma come I Want to Be a Soldier stesso
spiega, forse con toppa crudeltà, la scuola non basta, e la
famiglia deve prendersi le sue responsabilità. Proprio questo
aspetto è un po’ passato sotto silenzio da Christian
Molina, regista che dimostra un buon talento nel
raccontare, ma soprattutto nel creare atmosfere, avvalendosi di una
fotografia contrastata e di un ottimo insieme di attori. A partire
dal piccolo Fergus Riordan che con efficacia
mostra i turbamenti e anche la violenza pura, quella ingenua e
senza remore di un bambino, fino ai grandi Danny
Glover e Robert Englund, I Want
to Be a Soldier, anche se con qualche lacuna, si presenta
come un affresco nudo e crudo di uno spaccato di vita, mostrando le
estreme conseguenze di scelte e azioni che troppo spesso vengono
sottovalutate. In una piccola parte figura anche Valeria Marini,
che del film è stata uno dei produttori.
Nonostante siano tutt’ora sul set di Cloud
Atlas insieme a Tom Tykwer, con il quale condividono la regia e
nonostante i numerosi progetti annunciati sembra che i Wachiwski
ritorneranno presto al primo amore.