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Highlander con Henry Cavill ha avviato la produzione

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Highlander con Henry Cavill ha avviato la produzione

Dopo diverso tempo bloccato in un limbo di incertezza, il reboot di Highlander che vedrà protagonista Henry Cavill è stato finalmente sbloccato e sembra che la produzione verrà presto avviata. A confermarlo è Chad Stahleski, il regista di John Wick, che si siederà anche su questa sedia di regia.

THR riferisce che il regista ha siglato un nuovo accordo con la Lionsgate che lo vedrà responsabile dei franchise di Highlander e John Wick sul grande e piccolo schermo. “Questo accordo espande l’ottimo rapporto creativo che abbiamo già in essere con John Wick e lo estende al nostro franchise Highlander”, hanno affermato Joe Drake, presidente uscente del Lionsgate Motion Picture Group e Adam Fogelson, presidente dell’MPG. “Fin dall’inizio, Chad è stata la forza creativa che ha definito il mondo di Wick; mentre continuiamo a pensare al futuro di quel mondo, vogliamo che Chad, lavorando insieme a Basil Iwanyk ed Erica Lee di Thunder Road, come nostri steward ci guidino e stabiliscano insieme strategie ad ogni passo. Questo accordo lo rende ufficiale e non vediamo l’ora di ricevere la sua mano ferma e il suo contributo creativo non solo sul film che sta realizzando, ma anche sulle altre storie che ne deriveranno. È un vero visionario e siamo entusiasti di averlo dalla nostra parte”.

Highlander segue una storia immaginaria che afferma che gli immortali esistono, nascosti nella società come persone qualunque. Devono cacciare e uccidere altri immortali decapitandoli in un concorso noto come The Gathering, che vedrà l’ultimo immortale ottenere il potere supremo.

Anche se le origini della competizione non vengono mai spiegate esplicitamente, il franchise generalmente ritiene che gli immortali esistano fin dall’alba dei tempi e che la competizione tra loro debba rispettare solo tre regole rigide:

  1. il combattimento su Terra Santa è proibito;
  2. il combattimento deve essere uno contro uno;
  3.  alla fine, può essercene solo uno.

Henry Cavill ha condiviso il suo entusiasmo nel guidare il progetto. “Sono stato un fan di Highlander fin da quando ero ragazzino. Dai film a tutti gli anni ’80, i Queen riempivano di gloria gli show televisivi con un attore che somigliava notevolmente a uno dei miei fratelli. Non essendo timido con le spade, e avere al timone un regista talentuoso come Chad Stahelski, questa è un’opportunità senza eguali.”

Highlander – L’ultimo immortale con Christopher Lambert

Highlander – L’ultimo immortale con Christopher Lambert

Highlander – L’ultimo immortale è il film cult del 1986 diretto da Russel Mulcahy e con protagonisti Christopher Lambert, Sean Connery, Clacy Brown e Roxanne Hart.

  • Anno:1986
  • Regia: Russel Mulcahy
  • Cast: Christopher Lambert, Sean Connery, Clacy Brown, Roxanne Hart

New York, Stati Uniti, verso la fine del XX secolo. Mentre le tribune del Madison Square Garden sono al solito gremite di pubblico urlante ed eccitato, nei garage dell’edificio due uomini misteriosi si sfidano a duello…a colpi di spada. Quando uno di essi ha la meglio, conclude la tenzone con la decapitazione del rivale; a questo punto una strana energia si concentra nel corpo dell’uomo che rimane sfinito. Sentendo arrivare le sirene della polizia, il misterioso spadaccino nasconde la sua arma tra le auto parcheggiate e fugge perdendosi fra le tenebre della notte. La spada sarà ritrovata dall’agente Csi Brenda Wyatt (Roxanne Hart) che da quel momento si metterà sulle tracce del presunto assassino.

Quest’uomo dall’identità misteriosa è Russel Edwin Nash (Cristopher Lambert), un affascinante quanto tenebroso antiquario che nasconde un lungo ed oscuro passato. Per la precisione un passato lungo quattro secoli essendo egli nato nelle Highlands scozzesi intorno al 1518 quando era meglio conosciuto come Connor MacLeod. MacLeod/Nash è un immortale, un uomo appartenente ad un ristretto gruppo di eletti che non possono morire se non per mano di uno di essi e non prima di essere decapitati. Dopo quattrocento anni una strana forza oscura richiama tutti gli immortali, sopravvissuti a secoli di duelli, all’adunanza finale che decreterà l’unico destinato a vivere e sopraffare tutti gli altri. L’adunanza è prevista proprio a New York e Nash non può sottrarsi al suo destino. Ne rimarrà soltanto uno.

Highlander – L’ultimo immortale

Highlander - L'ultimo immortaleHighlander – L’ultimo immortale è un film del 1986 diretto da Russel Mulcahy e scritto a sei mani da Gregory Widen, Peter Bellwood e Larry Ferguson. Questo film ha rappresentato indubbiamente un cult per gli anni ’80 offrendo al pubblico una serie di peculiarità che hanno immediatamente catturato l’attenzione ed il gradimento degli spettatori. Da una sceneggiatura intrigante e romanzesca, ad un cast di primissimo livello, sino ad arrivare a effetti speciali che oggi possono apparire modesti se non pretestuosi ma per il tempo non comuni; e per finire una delle colonne sonore più indovinate di sempre.

Come detto il cast ha avuto un ruolo fondamentale per il successo del film: Cristopher Lambert, come confermerà la sua carriera successiva, non è certamente un attore di prim’ordine ma arriva a questo film nel momento giusto e con le caratteristiche adatte al personaggio. Il suo volto inespressivo e vagamente cupo è congeniale alla parte, Lambert appare perfetto nei panni del misterioso antiquario dal passato oscuro.

Ma sono altri due i personaggi rimasti scolpiti nell’immaginario collettivo: Ramirez interpretato da uno splendido Sean Connery e il Kurgan magistralmente impersonato dal bravissimo Clancy Brown.

Connery inizierà con questo film il primo di tre successi strepitosi in cui interpreterà tre dei suoi personaggi più indovinati e che apriranno la seconda e forse più appagante e riconosciuta parte della sua carriera artistica. Infatti Il nome della rosa di J.J.Annoud, in cui interpreta straordinariamente il domenicano Guglielmo da Baskerville è dello stesso anno di Highlander,  mentre “Gli Intoccabili” di Coppola, in cui veste i panni del sergente Malone, è girato solo due anni dopo.

Oltre al cast, di Highlander – L’ultimo immortale rimane scolpita nella memoria l’indimenticabile colonna sonora firmata dai Queen, gruppo rock che proprio in quell’anno suggellava la sua straordinaria popolarità con lo storico concerto di Wembley.

Sette pezzi incredibili come Kind of magic, Princes of Universe, Hammer to fall e soprattutto la canzone che Freddie Mercury scrisse appositamente per il film e che più si identifica con esso: Who wants to live forever.

Highlander - L'ultimo immortale

Il binomio film-Queen è apparso da subito come indissolubile e considerato il successo ed il seguito che la band inglese aveva in quel preciso momento possiamo tranquillamente affermare che proprio la popolarità dei Queen sia stata un traino determinante per il film stesso. A conferma di quanto la produzione volesse rimarcare questo legame ricordiamo il video-clip di Princes of Universe in cui Lambert duella armato di spada con lo stesso Freddie Mercury armato a sua volta con l’asta del microfono.

Highlander – L’ultimo immortale di Russel Mulcahy è avvincente e sorretto da una sceneggiatura complessa ma ben costruita, effetti speciali virtuosi e ambiziosi per il tempo, un cast indovinato e come detto una mitica colonna sonora. Ma allora perché oggi, dopo 25 anni, questo film non è ricordato da tutti come un cult o meglio come un film degno di considerazione? Molti ne sottolineano difetti e limiti legati ad attori poco apprezzati e capaci (Lambert appunto) oppure ad artifici tecnici pretestuosi e ridicoli. A rovinare la reputazione del film è in realtà qualcos’altro, un male ed una debolezza dell’industria cinematografica che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede: l’inflazionamento incontrollato.

Cinque anni dopo Highlander – L’ultimo immortale viene girato, sempre ad opera di Russell Mulcahy, Highlander II e solo tre anni dopo il terzo drammatico capitolo diretto da A. Morahan.

Ma il processo irrefrenabile che porta ad inflazionare e quindi svalutare l’immagine dell’Highlander e del suo personaggio è solo all’inizio. Seguiranno infatti serie televisive, sequel e prequel oltre ad un ultimo tragico lungometraggio girato nel 2000 da D. Aarniokosky, Highlander. Endgame. Anche in quest’ultimo e pessimo prodotto cinematografico troviamo l’interpretazione di Lambert oltre che di Adrian Paul nei panni di Duncan MacLeod, il personaggio protagonista della serie tv. Questo eccessivo sfruttamento del proprio personaggio ne ha indubbiamente indebolito lo spessore e la credibilità, un errore che Lambert ha pagato a caro prezzo sulla sua pelle e sulla sua successiva carriera.

Il primo e apprezzabilissimo film di Highlander – L’ultimo immortale è di fatto rimasto vittima del suo stesso enorme successo che ha generato una pletora di scadenti imitazioni, surrogati e improbabili sequel. Abusare del successo ottenuto dal film e sfruttarne sino a distruggerla l’immagine, è un errore, per non dire orrore, che in questi ultimi anni si ripete ormai costantemente e scientificamente per ogni pellicola di successo.

Purtroppo lo scempio per quanto riguarda Highlander non sembra aver ancora fine; infatti dopo dieci anni i produttori di Hollywwod tornano alla carica e promettono un nuovo quanto improbabile capitolo della saga: un reboot previsto per il 2012 e con un cast ancora da scoprire. I diritti sono di proprietà della Summer Entertainment che dopo aver pensato al regista di Fast and Furious Justin Lin, ha dovuto virare su Juan Carlos Fresnadillo.

Ma le tragiche notizie non finiscono qui perché sembra ormai certo che la sceneggiatura sia stata affidata a Melissa Rosenberg già autrice della Twilight saga. Cosa possiamo dire? Il primo e martoriato film della serie Highlander si incentrava sulla mitica frase: “…ne rimarrà soltanto uno!”…noi dopo 25 anni ci chiediamo perché i produttori non abbiamo seguito questo saggio consiglio.

High-Rise: primo teaser trailer con Tom Hiddleston

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High-Rise: primo teaser trailer con Tom Hiddleston

È stato pubblicato il primo misterioso teaser del film High-Rise, diretto da Ben Wheatley, che vede come protagonista Tom Hiddleston.

Nel teaser trailer non viene affatto menzionato il film, ma piuttosto il video appare come un annuncio promozionale della Anthony Royal Architecture, l’impresa edile di finzione che costruisce l’edificio residenziale, intorno al quale ruota il film. La voce fuori campo che si sente è proprio quella di Tom Hiddleston.

Ambientato nel 1975, High-Rise racconta la vita di un condominio di Londra dove avviene una ripartizione scioccante di classe e strutturazione sociale. Inoltre, alcuni condomini, come il dott.r Laing, cedono letteralmente ai loro impulsi più animaleschi trasformando l’edicizio in una perversa e inquietante struttura. Tom Hiddleston nel film interpreta l’anti-eroe, il dottor Robert Laing. Al fianco di Tom Hiddleston, un cast d’eccezione composto da Luke Evans, Jeremy Irons, Sienna Miller, Elisabeth Moss, Luke Evans e Stacy Martin

Fonte

High-Rise: prime foto dal set del film con Tom Hiddleston

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High-Rise: prime foto dal set del film con Tom Hiddleston

Ben Wheatley, regista di High-Rise, ha condiviso alcune immagini dal set del suo film, che ha per protagonisti un gruppo di attori di primo piano, trai quali spicca l’amatissimo Tom Hiddleston. Ecco le immagini condivise dal regista sul suo profilo Twitter:

La storia del film ruota intorno a un edificio di appartamenti di lusso, i cui inquilini sono tagliati fuori dal mondo. Insieme a Tom Hiddleston, nel film ci sono anche Luke Evans, Jeremy Irons, Elisabeth Moss, Sienna Miller, Reece Shearsmith e Stacy Martin.

Fonte: BBC

High-Rise: nuovo poster con Tom Hiddleston

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High-Rise: nuovo poster con Tom Hiddleston

Ecco il nuovo poster ufficiale di High-Rise, in cui vediamo un Tom Hiddleston e tutti gli altri protagonisti del film tra cui Sienna Miller. Cosa accadrà in questo lussuoso e misterioso condominio?

GUARDA UNA CLIP DAL FILM

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Nel cast di High Rise ci sono anche Tom Hiddleston, Luke Evans, Sienna Miller, Jeremy Irons. Ben Wheatley dirige la pellicola tratta da romanzo J.G. Ballard edito in Italia con il titolo “Il Condominio”.

Ecco la trama del film: Hai mai pensato che potrebbe esserci un modo migliore per vivere, libero dalle catene del vecchio e stanco mondo? Lo sviluppo del nostro Condominio è il culmine di un lavoro sullo stile di vita dello stimato architetto Anthony Royal. Ha 40 piani di appartamenti pieni di ogni lusso moderno. Sul posto abbiamo anche un supermarket fornitissimo, palestre, piscina, spa e una scuola: non c’è praticamente alcun motivo per lasciare l’edificio.

Fonte: CS

High-Rise: nuovo poster con Luke Evans

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High-Rise: nuovo poster con Luke Evans

Luke Evans ho postato pochi minuti fa su Twitter un nuovo poster del film High-Rise, in uscita il prossimo 18 marzo nelle sale inglesi.

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Nel cast di High Rise ci sono anche Tom Hiddleston, Luke Evans, Sienna Miller, Jeremy Irons. Ben Wheatley dirige la pellicola tratta da romanzo J.G. Ballardedito in Italia con il titolo “Il Condominio”.

Ecco la trama del film: Hai mai pensato che potrebbe esserci un modo migliore per vivere, libero dalle catene del vecchio e stanco mondo? Lo sviluppo del nostro Condominio è il culmine di un lavoro sullo stile di vita dello stimato architetto Anthony Royal. Ha 40 piani di appartamenti pieni di ogni lusso moderno. Sul posto abbiamo anche un supermarket fornitissimo, palestre, piscina, spa e una scuola: non c’è praticamente alcun motivo per lasciare l’edificio.

High-Rise: Luke Evans protagonista di due clip

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High-Rise: Luke Evans protagonista di due clip

Luke Evans (Dracula Untold) ruba la scena a tutti i sui colleghi nelle due nuove clip di High-Rise, film diretto da Ben Wheatley che vede trai protagonisti Tom Hiddleston.

GUARDA IL TRAILER DI HIGH-RISE

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Nel cast di High Rise ci sono anche Tom Hiddleston, Luke Evans, Sienna Miller, Jeremy Irons. Ben Wheatley dirige la pellicola tratta da romanzo J.G. Ballard edito in Italia con il titolo “Il Condominio”.

Ecco la trama del film: Hai mai pensato che potrebbe esserci un modo migliore per vivere, libero dalle catene del vecchio e stanco mondo? Lo sviluppo del nostro Condominio è il culmine di un lavoro sullo stile di vita dello stimato architetto Anthony Royal. Ha 40 piani di appartamenti pieni di ogni lusso moderno. Sul posto abbiamo anche un supermarket fornitissimo, palestre, piscina, spa e una scuola: non c’è praticamente alcun motivo per lasciare l’edificio.high-rise luke evans

FONTE

High-Rise: i character poster dei protagonisti

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High-Rise: i character poster dei protagonisti

Tom Hiddleston, Luke Evans, Sienna Miller e Jeremy Irons sono i protagonisti dei character poster di High-Rise che potete vedere di seguito nella gallery:

GUARDA UNA CLIP DAL FILM

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Nel cast di High Rise ci sono anche Tom Hiddleston, Luke Evans, Sienna Miller, Jeremy Irons. Ben Wheatley dirige la pellicola tratta da romanzo J.G. Ballard edito in Italia con il titolo “Il Condominio”.

Ecco la trama del film: Hai mai pensato che potrebbe esserci un modo migliore per vivere, libero dalle catene del vecchio e stanco mondo? Lo sviluppo del nostro Condominio è il culmine di un lavoro sullo stile di vita dello stimato architetto Anthony Royal. Ha 40 piani di appartamenti pieni di ogni lusso moderno. Sul posto abbiamo anche un supermarket fornitissimo, palestre, piscina, spa e una scuola: non c’è praticamente alcun motivo per lasciare l’edificio.

High-Rise: ecco tutta la colonna sonora di Clint Mansell

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High-Rise: ecco tutta la colonna sonora di Clint Mansell

È uscito questo weekend nel Regno Unito High-Rise, film diretto da Ben Wheatley e tratto dal romanzo J.G. Ballard edito in Italia con il titolo “Il Condominio”.

Per l’occasione è disponibile all’ascolto e, sulle piattaforme autorizzate, la vendita dell’intera colonna sonora del film, cmposta da Clint Mansell, noto per le soundtrack di Requiem for a Dream, The Fountain, Stoker, Moon, tra gli altri.

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Nel cast di High-Rise ci sono Tom Hiddleston, Luke Evans, Sienna Miller, Jeremy Irons. Ben Wheatley dirige la pellicola tratta dal romanzo J.G. Ballard edito in Italia con il titolo “Il Condominio”.

Ecco la trama del film: Hai mai pensato che potrebbe esserci un modo migliore per vivere, libero dalle catene del vecchio e stanco mondo? Lo sviluppo del nostro Condominio è il culmine di un lavoro sullo stile di vita dello stimato architetto Anthony Royal. Ha 40 piani di appartamenti pieni di ogni lusso moderno. Sul posto abbiamo anche un supermarket fornitissimo, palestre, piscina, spa e una scuola: non c’è praticamente alcun motivo per lasciare l’edificio.High-Rise 03

High School: il trailer del film con Adrien Brody

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High School: il trailer del film con Adrien Brody

Ecco il trailer di High School, film in cui il premio Oscar Adrien Brody interrpeta Psycho Ed, uno spacciatore che aiuta il protagonista a risolvere un piccolo problema…

High School Musical 4: al via i casting

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High School Musical 4: al via i casting

Dopo dieci anni dalla conclusione della trilogia, Disney Channel rispolvera il franchise che ha lanciato le carriere di Zac Efron e Vanessa Hudgens e si mette a lavoro su High School Musical 4.

Ieri è stato aperto un casting su tutto il territorio nazionale degli USA da Disney Channel Original Movie. Il film riprenderà la storia dei primi tre film e racconterà le avventure di nuove giovani promesse alla East High.

A dirigere il film è stato chiamato Jeffrey Hornaday, che si occuperà anche delle coreografie, mentre i casting directors sono Jason La Padura, C.S.A., Natalie Hart, C.S.A., e Kendra Patterson, C.S.A. di LaPadura/Hart/Patterson.

I primi tre film hanno avuto un impatto enorme a livello globale tanto da approdare sul grande schemro con il terzo capitolo. Immaginiamo che questa nuova avventura trai banchi di scuola raccoglierà non solo una nuova schiera di fan,ma riporterà indietro nel tempo anche i vecchi fan della saga.

Fonte: CS

High Potential: trailer della nuova serie poliziesca in arrivo ABC/Disney

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Il trailer di High Potential è interpretato dalla star di It’s Always Sunny in Philadelphia Kaitlin Olson, che rende più sopportabile l’attesa della diciassettesima stagione della serie crime-comedy. Tre volte candidata agli Emmy, recentemente premiata per il suo ruolo ricorrente nella commedia della Max Hacks, Olson non è nuova al piccolo schermo. Ma per chi è ansioso di rivederla nei panni di Dee Reynolds nella It’s Always Sunny – stagione 17, le cui riprese inizieranno a ottobre, l’acclamata attrice è anche protagonista e produttrice di una serie televisiva di alto profilo.

La ABC ha recentemente rivelato il trailer completo di High Potential, in vista della premiere dello show martedì 17 settembre alle 22:00 ET. Sarà anche disponibile in streaming su Hulu.

Il trailer introduce immediatamente il personaggio di Olson, mettendo in mostra le sue abilità investigative uniche, anche se non è il suo lavoro. Si scontra con i poliziotti, che sono sia incuriositi che infastiditi da lei. Presto le viene offerto un lavoro.

Di cosa parla High Potential?

Olson interpreta Morgan in High Potential, una madre single con tre figli e una mente eccezionale. Morgan aiuta a risolvere quello che inizialmente sembra un crimine irrisolvibile. Lo fa riorganizzando le prove durante il suo turno come donna delle pulizie per il dipartimento di polizia. Quindi, una volta capito che ha un talento per mettere le cose al posto giusto, grazie a quello che viene descritto come il suo “alto potenziale intellettuale”, Morgan viene invitata a lavorare come consulente di un detective esperto.

Dovrebbe andare bene in coppia con la terza stagione di Will Trent della ABC, prevista per il 2025.

Insieme a Olson e all’attore di Rescue Me Daniel Sunjata, il cast di High Potential include anche la star di Batwoman Javicia Leslie nel ruolo di Daphne, Deniz Akdeniz di The Flight Attendant nel ruolo di Lev, l’ex protagonista di Shameless Amirah J nel ruolo di Ava e l’ex protagonista di Scrubs Judy Reyes nel ruolo di Selena. È stato anche confermato che l’ex protagonista di SNL Taran Killam interpreterà l’ex di Morgan e padre dei suoi figli in un ruolo ricorrente.

Basato sulla serie francese Haut Potentiel Intellectuel, lo show della ABC inizierà con un piccolo cambiamento dietro le quinte. Todd Harthan, che in precedenza ha prodotto The Resident, sostituirà Rob Thomas, creatore di Veronica Mars, come showrunner. High Potential è stato creato da Drew Goddard, veterano della televisione, che è anche produttore esecutivo insieme a Sarah Esberg per Goddard Textiles. Dovrebbe andare bene in coppia con la terza stagione di Will Trent della ABC, prevista per il 2025.

High Potential – Stagione 2: Kaitlin Olson rivela un aggiornamento incoraggiante sul numero degli episodi

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La star e produttrice di High Potential Kaitlin Olson conferma che la prossima stagione della serie avrà più episodi. Il drama poliziesco ha debuttato nella seconda metà del 2024, diventando una delle nuove serie più popolari della televisione generalista. Ciò ha portato al rinnovo relativamente rapido da parte della ABC per la High Potential – stagione 2, con almeno alcuni cliffhanger che lo showrunner Todd Harthan e il team di sceneggiatori dovranno risolvere.

Durante l’evento Contenders TV di Deadline, insieme a Harthan e al creatore della serie Drew Goddard, Olson ha rivelato che High Potential stagione 2 avrà “un po’ più” di episodi rispetto alla stagione 1. La tre volte candidata agli Emmy non ha menzionato un numero esatto di episodi, che probabilmente sarà rivelato più vicino alla premiere della stagione 2, ma vale la pena notare che la stagione 1 era composta da 13 episodi.

Cosa significa questo per High Potential – stagione 2

High Potential stagione 2 potrebbe avere tra i 14 e i 16 episodi, con 15 come numero più probabile. Altre serie, che non hanno mai avuto un ordine per un’intera stagione, hanno tendenzialmente privilegiato questo numero. How to Get Away with Murder, la serie thriller poliziesca della ABC con Viola Davis, ha mantenuto un numero di episodi pari a 15 per tutta la sua durata. Ciò ha influito sul modo in cui il thriller ha affrontato la narrazione, cosa che probabilmente si ripeterà anche in High Potential.

Olson è un’attrice molto impegnata, con un ruolo ricorrente in Hacks e la sua interpretazione di Dee Reynolds in It’s Always Sunny in Philadelphia. Anche se è vero che il finale della prima stagione di High Potential presenta due colpi di scena, introducendo un nuovo cattivo e confermando che l’ex del protagonista non è morto, un numero maggiore di episodi potrebbe alla fine andare a vantaggio della serie.

High Potential – Stagione 2: cast, trama e tutto quello che sappiamo

La serie comica di successo della ABC High Potential ha mostrato un altro lato dell’attrice comica Kaitlin Olson, e ora la serie è stata rinnovata per una seconda stagione. Basata sulla serie francese HPI, la serie segue Morgan, interpretata da Olson, una donna con un QI di 160 che lavora come addetta alle pulizie per la polizia di Los Angeles per mantenere i suoi tre figli. Dopo aver usato il suo intelletto superiore per risolvere un caso, Morgan viene assunta come consulente per aiutare i detective a risolvere altri crimini. Mescolando i soliti elementi polizieschi con una buona dose di commedia, High Potential sconvolge la formula pur rimanendo con i piedi per terra.

Uno dei motivi principali del successo dello show è la performance della Olson, che passa con disinvoltura dai suoi anni nella commedia esagerata It’s Always Sunny in Philadelphia. Nonostante sia una serie più realistica e convenzionale, High Potential ha ottenuto recensioni entusiastiche dalla critica (tramite Rotten Tomatoes) al suo debutto, e non c’è motivo di pensare che mostri segni di cedimento. Gli alti ascolti sono stati il primo indizio che l’avventura di Morgan con la polizia di Los Angeles non è ancora finita, e la ABC ha subito ordinato una seconda stagione della nuova commedia di successo.

Ultime notizie su High Potential – Stagione 2

High Potential - stagione 1
© Disney+

La seconda stagione avrà più episodi

Mentre cresce l’attesa per il ritorno della più grande nuova serie del 2024, le ultime notizie su High Potential arrivano sotto forma di un’anticipazione sul numero di episodi da parte della star Kaitlin Olson. Sebbene l’attrice e produttrice non abbia potuto rivelare alcun dettaglio, ha chiarito che la seconda stagione avrà “un po’ più” di episodi rispetto alla precedente. Mentre il numero di episodi delle serie televisive continua a diminuire, l’aggiornamento di Olson è incoraggiante e dimostra che la ABC crede davvero nel futuro dello show. Poiché la prima stagione aveva solo 13 episodi, la seconda ne avrà probabilmente tra i 15 e i 18.

Confermata la seconda stagione di High Potential

High Potential ha ottenuto un grande successo al suo debutto su ABC e, sebbene all’epoca i numeri sembrassero insostenibili, il programma ha in qualche modo aumentato il numero di spettatori. Con un’audience media giornaliera di oltre 5,7 milioni di persone, ABC non ha potuto fare altro che rinnovare High Potential per una seconda stagione. Il rinnovo è solo il secondo concesso da ABC all’inizio del 2025 e testimonia la straordinaria popolarità di questa serie poliziesca dal tono eccentrico.

La prima stagione di High Potential è andata in onda dal 17 settembre 2024 all’11 febbraio 2025.

Dettagli sul cast della seconda stagione di High Potential

Riempiendo il vuoto lasciato da serie come Psych, il punto di forza di High Potential è la performance della protagonista Katilin Olson nei panni della brillante mamma single Morgan. Se la serie verrà rinnovata per una seconda stagione, il ritorno di Olson è praticamente garantito, dato che è lei il collante che potrebbe aiutare la serie a diventare un successo di lunga durata. Insieme a lei, dovrebbe tornare anche Daniel Sunjata nei panni del detective Karadec, e Morgan ha ancora molta strada da fare per convincere lo scettico poliziotto della sua idoneità per la polizia di Los Angeles. Allo stesso modo, Javicia Leslie dovrebbe tornare nei panni di Daphne, la partner di Karadec nella polizia.

Un altro probabile ritorno è quello del misterioso personaggio interpretato da David Giuntoli, introdotto nel finale della prima stagione. Il cervello dietro il piano malvagio alla fine della prima stagione è stato rivelato a Morgan nel negozio di alimentari dove ha lasciato un messaggio in cui diceva che si sarebbero rivisti.

Dettagli sulla trama della seconda stagione di High Potential

Durante la trionfale stagione di debutto, High Potential ha visto Morgan risolvere un caso dopo l’altro con relativa facilità e un piccolo aiuto dai suoi colleghi. Tuttavia, il finale ha riservato un colpo di scena e ha introdotto un potenziale cattivo ricorrente che potrebbe tornare per sfidare la mente investigativa di Morgan. Il misterioso cattivo interpretato da David Giuntoli è stato presentato come il grande nemico della seconda stagione e potrebbe rappresentare una sfida continua per Morgan e la polizia di Los Angeles. La seconda stagione potrebbe spiegare un po’ meglio chi è realmente questo personaggio simile a Moriarty.

Su un altro fronte, Morgan ha ricevuto lo shock della sua vita quando Karadec le ha rivelato che Roman non solo è vivo, ma che si sa anche dove si trova. Questo la mette in una posizione difficile perché deve scegliere se inseguirlo o accettare ciò che ha già affrontato per anni. Qualunque cosa accada nella seconda stagione di High Potential, potrebbe superare la prima.

High Potential – Stagione 1, la spiegazione del finale: Morgan affronta un degno avversario e un grande aggiornamento romano

High Potential ha finalmente concluso la sua stagione pilota, ma le trame principali rimangono in parte irrisolte. Sulla scia di Morgan di Kaitlin Olson, High Potential è incentrato su una donna decisamente eccentrica che entra a far parte della polizia di Los Angeles grazie al suo alto QI e alle sue impressionanti capacità deduttive. Tuttavia, la prima stagione di High Potential ha dimostrato che Morgan è molto più del suo QI, con alcune delle trame più importanti della stagione che hanno messo in evidenza come il vero superpotere di Morgan in High Potential sia la sua empatia. Per Morgan, essere una consulente della polizia viene dopo essere madre dei suoi tre figli: Ava (Amirah J), Elliot (Matthew Lamb) e la piccola Chloe.

Ad affiancare Morgan nel cast della High Potential – stagione 2 c’è Daniel Sunjata nel ruolo di Adam Karadec, il detective che, nonostante inizialmente dubitasse di Morgan, è diventato il suo collega più stretto (e forse qualcosa di più). Morgan e Karadec sono diventati una coppia dinamica in High Potential, veri e propri partner che hanno risolto casi insieme settimana dopo settimana quasi senza fallire mai. Al di là della sinergia professionale all’interno della Major Crimes Division della polizia di Los Angeles, Morgan ha instaurato un legame con i colleghi Lev “Oz” Ozdil (Deniz Akdeniz), Daphne Forrester (Javicia Leslie) e il tenente Selena Soto (Judy Reye), tutti messi alla prova durante il caso più difficile della serie, nell’episodio 13 di High Potential.

Cosa è successo a Roman in High Potential?

Il primo marito di Morgan era il mistero alla base della prima stagione di High Potential

Sin da quando è stato accennato per la prima volta nell’episodio pilota, le teorie sul mistero di Roman in High Potential si sono moltiplicate. Mentre la serie ha lasciato la scomparsa di Roman come un filo conduttore dell’intera stagione, il finale della prima stagione di High Potential ha aggiornato significativamente il caso. Dopo che Gio Conforth (Domenick Lombardozzi) riappare come informatore losco per informare Morgan di una possibile minaccia di nome Lila Flynn, i due si scambiano i numeri per interagire direttamente, escludendo la polizia di Los Angeles. Jocko Sims ritorna poi nei panni dell’agente speciale Ronnie Oliver per dire a Karadec che Lila Flynn era un’agente dell’FBI sotto copertura uccisa 15 anni fa.

Guarda High Potential e il suo predecessore francese HPI su Hulu.

Non appena High Potential introduce questa possibile spiegazione per la scomparsa di Roman, la situazione si complica ulteriormente. Il mistero svanisce mentre la storia principale si svolge, ma Morgan riceve una chiamata da Karadec nei momenti finali dell’episodio. Grazie alle indagini di lui e Ronnie, l’episodio 13 di High Potential rivela che Roman è vivo ed era un informatore sotto copertura dell’FBI. Questo dettaglio fondamentale apre un nuovo mondo di possibilità su ciò che è successo a Roman in passato e, cosa ancora più importante, su ciò che accadrà a Roman nel futuro di High Potential.

Chi è il rapitore nell’episodio 13 di High Potential?

Quasi tutti gli episodi della prima stagione di High Potential seguono la stessa struttura, con un crimine presentato nella prima scena e la squadra Major Crimes che lo risolve entro la fine. L’episodio 13 di High Potential rompe gli schemi introducendo alcuni elementi chiave: Ava sta imparando a guidare, c’è un gala della polizia in programma, ecc. L’azione non ha inizio fino a quando la squadra non riceve improvvisamente un’e-mail con allegata l’immagine di un uomo apparentemente tenuto in ostaggio. Il cartello appeso al collo dell’uomo dà il tono all’episodio: “Lui non ha voluto giocare con me, tu lo farai?”

Sebbene non sia riuscito a uccidere nessuno durante l’episodio 13 di High Potential, il rapitore ha lasciato ciascuna delle sue vittime in una situazione in cui sarebbero morte se la polizia di Los Angeles avesse impiegato troppo tempo: la prima sarebbe entrata in chetoacidosi diabetica senza medicine, la seconda stava finendo l’aria in una cassaforte chiusa a chiave e la terza era incatenata sul fondo di una piscina.

Morgan, Karadec, Oz e Daphne partecipano ai giochi contorti ideati dal rapitore, con enigmi e puzzle da risolvere e informazioni salvavita come premio. Che si trattasse di Loco Ocho per scegliere un sentiero escursionistico o di campana per trovare le coordinate del periscopio, la squadra ha fatto i salti mortali per salvare l’uomo prima di rendersi conto che il High Potential episodio 13 colpevole era un rapitore seriale con giochi sinistri nel suo arsenale. I giochi continuavano a diventare sempre più criptici, con Morgan che lottava per affrontare la sensazione insolita di avere un nemico intelligente quanto lei.

Come è riuscito a scappare il rapitore nel finale di stagione di High Potential

Sebbene l’Unità Crimini Gravi abbia decifrato tutti i codici che il rapitore aveva loro assegnato, il mistero continuava a svelarsi anche quando la polizia di Los Angeles pensava di essere vicina a un sospetto. Per gran parte dell’episodio, la squadra ha pensato che il rapitore fosse un uomo disturbato di nome David, che prendeva di mira i membri del gruppo di sostegno che frequentava. All’inizio, la polizia di Los Angeles aveva chiesto a un disegnatore di creare un identikit del sospettato mentre indagava sulla vita di David. Verso la fine dell’episodio 13 di High Potential, la polizia di Los Angeles si rende conto di aver indagato sull’uomo sbagliato.

Il rapitore ha assunto l’identità di David nel finale di stagione di High Potential, mentre il vero David si trova in una clinica di riabilitazione. Proprio mentre la squadra della Major Crimes (senza Morgan) se ne rende conto, però, il vero rapitore si rade la barba, si taglia i capelli lunghi e cambia atteggiamento per sembrare un tipico giovane (in quello che sembra un flashback esplicativo). Il rapitore si avvicina persino a Morgan e ai bambini mentre lei sta caricando la spesa in macchina, senza destare sospetti fino a quando Morgan arriva a casa e si accorge che c’è un mazzo di carte che non ha comprato con un messaggio: “Giocheremo di nuovo. Io e te.”

Oz muore nel finale di stagione di High Potential?

Una rivelazione su scala minore durante l’episodio 13 di High Potential è stata che Oz era un membro del gruppo di sostegno che era stato preso di mira, poiché aveva scelto di non dire a nessuno tranne Daphne che suo padre era morto. Proprio come le altre vittime, Oz è stato infine individuato e rapito dopo che il colpevole ha manomesso gli airbag della sua auto per renderli inefficaci e metterlo fuori combattimento. Daphne si preoccupa quando lui è in ritardo di un’ora per il gala della polizia, ma tutto ciò che trova quando lo cerca è un biglietto con scritto “MARCO!” attaccato a una clessidra. Alla fine lo trovano in una piscina, privo di sensi.

Karadec lo trascina fuori dall’acqua e, dopo un montaggio teso in cui Daphne gli pratica la rianimazione cardiopolmonare, Oz espelle l’acqua dai polmoni. Anche se ci è mancato poco, Oz sopravvive al finale di stagioneHigh Potential.

Il suo salvataggio è avvenuto prima della rivelazione che il rapitore non era David, mettendo in discussione se Oz fosse il vero obiettivo fin dall’inizio come membro della Major Crimes o se il rapitore, per ragioni sconosciute, avesse preso di mira l’intero gruppo di sostegno. Indipendentemente da ciò, Oz è un membro fondamentale del sottovalutato cast di High Potential, e la sua morte sarebbe stata irreparabile.

Cosa ha rivelato il finale di stagione di High Potential sul passato di Morgan

Sebbene High Potential avesse accennato al passato di Morgan all’inizio della stagione, il finale la vede vulnerabile mentre racconta una storia emotiva della sua infanzia con Karadec. Mentre ricorda il passato, Morgan ammette di aver interagito raramente con i suoi coetanei. Dopo aver accettato un’offerta inaspettata di giocare a jack con gli altri bambini durante la ricreazione, Morgan ha raccontato a suo padre del gioco. Lui ha disapprovato con veemenza il fatto che lei giocasse con i suoi compagni di classe, insistendo che non meritavano la “perspicacità intellettuale” di Morgan. Per anni, Morgan è stata emarginata a causa della falsa impressione che guardasse gli altri dall’alto in basso a causa della sua intelligenza.

I genitori di Morgan non sono mai apparsi in High Potential, e questa storia offre una spiegazione ma anche l’opportunità di rivisitare vecchie ferite se suo padre dovesse mai ricomparire. Durante la sua storia nell’episodio 13 di High Potential, Morgan rivela che anche suo padre aveva un HPI. Anche se questo avrebbe dovuto essere un motivo di legame, l’esperienza di Morgan dopo aver giocato a jack mette in luce quanto suo padre fosse presuntuoso e critico. Sebbene ci sia ancora molto da esplorare sul passato di Morgan, questo piccolo assaggio del suo rapporto con il padre spiega perché Morgan è quella che è, sia come persona che come genitore.

Come il finale di stagione di High Potential ha preparato il terreno per la lenta evoluzione della relazione tra Morgan e Karadec

Prima del finale, la stagione 12 di High Potential ha visto un grande sviluppo nella relazione tra Morgan e Karadec. Dopo aver interagito con Ronnie, il vecchio partner di Karadec, la sua nuova collaborazione con Morgan si è rafforzata. Tuttavia, anche se il loro legame professionale si è rafforzato, c’era qualcosa di non strettamente platonico appena sotto la superficie. Morgan e Karadec hanno avuto una chimica in High Potential fin dall’inizio, ma il finale della prima stagione di High Potential si concentra sul loro potenziale romantico e allude al fatto che Karadec sia quello che sta sviluppando dei sentimenti.

Karadec si congeda (ma non senza uno sguardo malinconico, quasi struggente).

Quando Morgan entra al gala con il suo abito rosa, High Potential si concentra sulla reazione sbalordita di Karadec. Karadec la saluta con un complimento, offrendole goffamente da bere al bar. Più tardi, i due ballano insieme mentre Karadec pronuncia alcune delle battute più emozionanti dell’intera stagione, spiegando come desideri essere coinvolto nel caso di Roman semplicemente perché sa quanto sia importante per Morgan. Quando Tom (JD Pardo) arriva all’inseguimento di Morgan, Karadec si congeda (ma non senza uno sguardo malinconico, quasi struggente).

Come l’episodio 13 di High Potential prepara la seconda stagione

A parte il rapitore ancora in libertà (che ora ha messo gli occhi su Morgan), il finale della prima stagione di High Potential ha lasciato indizi che preparano il terreno per la seconda stagione. L’indagine su Roman non è finita, ma ora ha preso una piega completamente nuova e potrebbe avere molte conseguenze per la vita di Morgan. Roman potrebbe tornare e legarsi ad Ava, ma questo potrebbe avere un impatto anche sul resto della dinamica familiare. Con la lenta evoluzione della relazione tra Karadec e Morgan e la breve storia d’amore di Morgan con Tom in High Potential, le sottotrame romantiche saranno tutt’altro che semplici, soprattutto con il possibile ritorno del suo primo marito dopo 15 anni.

Più in generale, ci sono opportunità di crescita per tutti i personaggi. High Potential stagione 2 potrebbe aumentare il ruolo dei figli di Morgan, o almeno avere più trame che li coinvolgono. La seconda stagione potrebbe continuare ad ampliare la collaborazione tra Oz e Daphne o concentrarsi sui problemi di Selena nella lotta contro la burocrazia della polizia di Los Angeles. Naturalmente, la squadra risolverà altri casi mentre continua la ricerca del rapitore. Sebbene ci siano infinite nuove possibilità per le trame future, una cosa è certa: il finale della stagione di High Potential ha appena condannato l’attesa della seconda stagione a sembrare una tortura assoluta.

High Life: teaser trailer del film Sci-Fi con Robert Pattinson

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High Life: teaser trailer del film Sci-Fi con Robert Pattinson

Guarda il teaser trailer di Hight Life, il nuovo film di fantascienza con protagonisti Robert Pattinson, Juliette Binoche e Mia Goth. La pellicola è diretta da Claire Denis.

Hight Life racconta di un padre e di una figlia che vivono in totale isolamento a bordo di una stazione spaziale, unici sopravvissuti di una colonia di ex detenuti spediti come cavie in un viaggio spaziale verso il buco nero più vicino alla Terra.

Hight Life

Il film è stato presentato allo scorso Festival di Toronto, dove ha ottenuto ottime recensioni.

High Fidelity: recensione della serie con Zoe Kravitz

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High Fidelity: recensione della serie con Zoe Kravitz

È disponibile dal 10 settembre su Starzplay High Fidelity, il nuovo adattamento dell’omonimo romanzo di Nick Hornby, dopo il film di Stephen Frears con John Cusack. Questa volta Rob ha il volto di Zoe Kravitz, stella in continua ascesa del panorama cinematografico e artistico statunitense, che porta al personaggio una dolcezza e una caratterizzazione molto personali.

La storia è però la stessa: Rob ha un negozio di dischi, declina la sua vita a ritmo di musica, sempre ricercata e mai scontata, divide le sue giornate con gli amici, la rumorosa e vivacissima Cherise (Da’Vine Joy Randolph) e l’ex boyfriend che si è scoperto gay Simon (David H. Holmes), la sua fata madrina è Debbie Harry e, nelle sue giornate, cerca di metabolizzare il dolore per Mac, l’uomo della sua vita che l’ha lasciata di punto in bianco.

La serie è quindi un racconto a ritroso, una serie di scene che ricostruiscono pezzetto dopo pezzetto, disco dopo canzone, quella storia e come è finita, un modo per il pubblico di accompagnare Rob nel suo percorso di guarigione.

Le showrunner, Sarah Kucserka e Veronica West, si affidano ad un team di superstar del piccolo schermo, tra cui Natasha Lyonne (Russian Dolls) e realizzano un prodotto dalla forte personalità, che si ritaglia un proprio sound e si distanzia dal romanzo e dal film, non solo perché la protagonista è una donna, ma anche perché la sua voce è insolita. Personale, ironica eppure disfattista.

High Fidelity con protagonista Zoe Kravitz

La verità è che la Rob di Zoe Kravitz brilla della luce della sua interprete. Sembrano molto lontani gli anni in cui la si identificava come “figlia di”, essendo nata dalla splendida unione di Lenny Kravitz e Lisa Bonet (che ha partecipato al film di Frears), la giovane Kravitz si è ritagliata un posto tutto suo, grazie anche al successo di Big Little Lies e alla sua futura partecipazione a The Batman nei panni di Catwoman. Ad essere bella, è bella, ma in High Fidelity una volta di più, Kravitz mette da parte il glamour e la seduzione che trasuda da ogni sguardo e si trasforma completamente nella scombussolata Rob, dimessa e schiacciata dai rimuginamenti sulla sua vita amorosa.

Gli amanti della musica e quelli dei drammi sentimentali troveranno in High Fidelity un posto felice, un habitat naturale rassicurante e a suo modo seducente che si culla sulle note di gracchianti vinili, con un ritmo urbano e giovanile.

High Desert: trailer della serie dark comedy con Patricia Arquette

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Apple TV+ ha rilasciato oggi il trailer di High Desert, la nuova dark comedy in 8 episodi con Patricia Arquette, che è anche produttrice esecutiva, Matt Dillon, Christine Taylor, Weruche Opia, Brad Garrett, Bernadette Peters, Rupert Friend e Keir O’Donnell.

Diretta dal vincitore dell’Emmy Jay Roach, creata da Nancy Fichman, Katie Ford e Jennifer Hoppe e con Ben Stiller come produttore esecutivo, la serie, composta da otto episodi della durata di mezz’ora ciascuno, farà il suo debutto su Apple TV+ il 17 maggio con i primi tre episodi, seguiti da nuovi episodi settimanali, ogni mercoledì.

 https://youtu.be/vcPQHH9PxtQ

La trama e il cast di High Desert

High Desert segue le vicende di Peggy (Patricia Arquette), una tossicodipendente che decide di ricominciare da capo dopo la morte dell’amata madre, con la quale viveva nella piccola città di Yucca Valley, in California, e prende una decisione che le cambia la vita: diventare un investigatore privato.

La serie è creata e scritta da Nancy Fichman (“Nurse Jackie – Terapia d’urto”, “Damages”), Katie Ford (“Miss Detective”) e Jennifer Hoppe (“Grace and Frankie”, “Nurse Jackie – Terapia d’urto”, “Damages”), che sono anche produttori esecutivi. “High Desert” è prodotto internamente da Apple Studios, Red Hour Films, 3 Arts Entertainment e Delirious Media.

Il progetto riunisce Ben Stiller e Patricia Arquette dopo “Scissione“, “Escape at Dannemora” e il classico della commedia “Amori e disastri (Flirting with Disaster)” e ritrova lo stesso Stiller e Jay Roach di nuovo insieme dopo il loro lavoro su un’altra leggendaria trilogia di commedie “Ti presento i miei”, “Mi presenti i tuoi?”, “Vi presento i nostri”.

High Desert, la recensione della serie con Patricia Arquette

High Desert, la recensione della serie con Patricia Arquette

La rivisitazione della detective story in salsa leggera che la serie targata Apple TV+ propone agli abbonati del servizio streaming ha tutte le caratteristiche del cosiddetto “one-man-show”, anche se in questo caso la declinazione volge ovviamente al femminile. Mattatrice assoluta di High Desert è infatti il premio Oscar Patricia Arquette, la quale interpreta con superba verve istrionica il personaggio di Peggy, una donna con problemi di dipendenza che tenta di rifarsi una vita come investigatore  privato nello spoglio deserto americano.

High Desert, ritratto dell’America del White Trash

Solitamente per la riuscita o meno di un racconto, in particolar modo quello seriale, narrazione efficace e personaggi non monodimensionali sono due requisiti che devono sposarsi con coerenza. Nel caso di High Desert al contrario ci troviamo di fronte a una dicotomia evidente e piuttosto rara: mentre le figure esplorate posseggono il necessario spessore comico per poter funzionare, la progressione narrativa le  incastra in una trama che ben presto rivela la sua fragilità.

Creato e sceneggiato da Nancy Fichman, Katie Ford e Jennifer Hoppe-House, lo show tratteggia con sapita comicità lo strato sociale dell’America di periferia, quello in cui si aggirano esponenti più o meno veritieri del cosiddetto “White Trash”: una galleria di personaggi che vivono alla giornata, che adoperano le proprie energie per sfruttare al meglio quel sistema socio-economico di cui vivono comunque ai margini.

La Peggy protagonista ne è esempio vitale e spumeggiante: una donna che ha buttato via le proprie potenzialità per ottenere tutto e subito, stracolma di lacune e difetti ma in possesso di quella “saggezza della strada” che la rende a tratti davvero irresistibile. Accanto a lei una serie di figure maschili ridicole, sconfitte dalla vita, incapaci di adattarsi a un ambiente in trasformazione: Peggy le domina con la sua volontà inattaccabile, potente  e ferra soltanto quando applicata agli altri invece che ai propri problemi.

High-Desert-Patricia-Arquette

Un cast divertito ma dal talento sprecato

Patricia Arquette interpreta questo ruolo con un’adesione fisica encomiabile e soprattutto una leggerezza sbarazzina da applausi. Accanto a lei Matt Dillon e Brad Garrett si muovono da caratteristi consumati quali sono, mentre Rupert Friend in un ruolo insolito e cialtrone ogni tanto mostra qualche limite nell’esporne l’assurdità. Poco importa, poiché alla fine tutto il cast si muove in maniera troppo farraginosa alla ricerca di un piglio drammatico che li conduca al passo successivo, a quella evoluzione del ruolo dettata dagli eventi che si susseguono.

In High Desert questo non accade e di conseguenza anche i personaggi non si evolvono poi troppo dalla dimensione di divertenti e gustose “macchiette”. Il che sa di vero talento sprecato: quello che poteva essere un ottimo spunto per un lungometraggio di un’ora e mezzo viene dilatato in otto episodi di mezz’ora che presentano alcuni spunti di divertimento che però mai si uniscono in una storia bene organizzata. L’idea della detective-story si perde in una serie di sketch disfunzionali, montati su un canovaccio troppo effimero per risultare anche soltanto funzionale.

Come scritto in partenza, se amate il coraggio e la bravura spesso viscerale di patricia Arquette questa è la serie TV che fa per voi. L’attrice si prende sulle spalle High desert e tenta di portarla dove purtroppo non riesce ad andare, ovvero verso una conclusione che avrebbe meritato ben altra struttura narrativa. Rimangono le situazioni divertenti, l’ambientazione kitsch, le interpretazioni divertite di un cast di alto livello. Ma la sensazione di aver perso una valevole occasione per fare commedia di costume corrosiva e tagliente rimane senz’altro…

High Crimes – Crimini di stato: trama, cast e curiosità sul film

High Crimes – Crimini di stato: trama, cast e curiosità sul film

I cosiddetti legal thriller sono certamente una delle sottocategorie più affascinanti di quel vasto e sfaccettato genere che è il thriller. Numerosi sono i titoli che nel corso degli anni hanno fatto la fortuna di questo, portando le storie di avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario a ritagliarsi il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico. Titoli come Il rapporto Pelican, Il socio e Il cliente sono solo alcuni dei titoli più famosi. Un altro film molto apprezzato dagli estimatori di questo filone è High Crimes – Crimini di stato, uscito nel 2002 per la regia di Carl Franklin, anche noto per Out of Time.

Scritto da Yuri Zeltser e Grace Cary Bickley, il film è basato sull’omonimo romanzo del 1998 di Joseph Finder, noto per libri thriller come Killer Instinct, la serie dedicata al personaggio di Nick Heller e Paranoia, quest’ultimo a sua volta adattato nel 2013 in un film con Liam Hemsworth e Harrison Ford. All’interno di High Crimes – Crimini di stato sono riproposte tutte le principali caratteristiche di questo genere: dall’accusato che si professa innocente agli avvocati intenti a dimostrare la verità dei fatti, fino al complotto e alla corruzione scaturite dai vertici del potere. Si costruisce così un thriller teso e avvincente, ricco di colpi di scena.

Nonostante tali elementi, il film fu accolto in modo piuttosto tiepido al momento della sua uscita.  Negli anni, tuttavia, è stato rivalutato dagli appassionati, che ne lodano le interpretazioni e l’atmosfera generale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

High Crimes – Crimini di stato: la trama del film

Protagonista del film è l’avvocatessa Claire Kubik, felicemente sposata con Tom e con lui residente in una tranquilla località della California. Durante una visita a San Francisco, la loro tranquillità viene improvvisamente spezzata dall’arresto di Tom da parte dell’FBI. L’agenzia governativa accusa infatti l’uomo di aver assassinato nove civili in un villaggio in El Salvador anni prima. Claire scopre così che la vera identità dell’uomo che aveva affianco è Ronald Chapman, un agente dei Marines sotto copertura e da anni ricercato per i suoi crimini di guerra. Pur ammettendo la sua doppia vita, Ronald afferma di non aver ucciso quelle persone, ma di essere solo un capro espiatorio.

Stando a quanto egli sostiene, il vero colpevole sarebbe il maggiore James Hernandez, aiutante del generale di brigata Bill Marks. Convinta dell’innocenza del compagno, Claire assume il ruolo di suo avvocato difensore insieme al giovane e inesperto Terence Embry. La donna, però, si rende conto di aver bisogno anche di un legale abituato a lavorare con un tribunale militare. Entra così in scena Charlie Grimes, ex procuratore dai problematici trascorsi. I tre avvocati iniziano così a ricercare le prove dell’innocenza di Ronald, scontrandosi con l’insabbiamento del caso da parte dei vertici militari. La verità, tuttavia, non può essere nascosta a lungo.

High Crimes - Crimini di stato cast

High Crimes – Crimini di stato: il cast del film

Ad interpretare la protagonista, l’avvocatessa Claire Kubik, vi è l’attrice Ashley Judd, divenuta celebre tra la fine degli anni Novanta e i premi del Duemila per aver recitato in diversi thriller, come ad esempio Il collezionista, Colpevole d’innocenza e The Eye – Lo sguardo. Originariamente, il suo personaggio era stato riscritto per essere una professoressa di legge di Harvard, ma l’attrice suggerì che sarebbe stato più semplice inserirla nella vicenda se fosse stata un’avvocatessa. Accanto a lei, nei panni del compagno Tom, il cui vero nome è Ronald Chapman, vi è invece l’attore Jim Caviezel, celebre per i film La sottile linea rossa e La passione di Cristo. Caviezel rifiutò le scene d’amore previste con la Judd perché contrarie alla sua forte ispirazione alla morale cattolica.

Adam Scott, noto per la serie Parks and Recreation, è il giovane avvocato Terrence Embry, mentre Bruce Davison interpreta il generale Bill Marks e Juan Carlos Hernandez è il maggiore James Hernandez. Compaiono poi anche gli attori Michael Shannon nei panni di Troy Abbott e Amanda Peet in quelli di Jackie Grimaldi. Infine, ad interpretare l’ex procuratore Charlie Grimes vi è il premio Oscar Morgan Freeman. Per lui, si è trattato del secondo film in cui condivide la scena con la Judd, avendo già recitato insieme nel thriller del 1997 Il collezionista. Freeman, che lì interpretava uno psicologo e criminologo, si è preoccupato di dar vita ad un personaggio caratterialmente diverso, al fine di non risultare sempre simile di film in film.

High Crimes – Crimini di stato: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di High Crimes – Crimini di stato grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 30 settembre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

High and Low: Jeffrey Wright si unisce a Denzel Washington nel remake di Spike Lee

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Jeffrey Wright è stato scelto per entrare a far parte del cast del remake di Spike Lee di High and Low. A darne notizia è stato Variety, Jeffrey Wright si unirà a Denzel Washington nel nuovo film di Spike Lee, che viene descritto come una “rivisitazione” di High and Low di Akira Kurosawa, uscito nel 1963.

Spike Lee ha co-scritto la sceneggiatura del film insieme ad Alan Fox. Le riprese del film dovrebbero iniziare alla fine di questo mese.

Jeffrey Wright ha recentemente ottenuto una nomination all’Oscar per aver interpretato Thelonious “Monk” Ellison nel film American Fiction del 2023, diretto da Cord Jefferson. È anche noto per aver recitato in Broken Flowers del 2005, Casino Royale del 2006, Game Night del 2018, The French Dispatch del 2021 e The Batman del 2022, tra gli altri titoli. Ha inoltre interpretato Beetee nella serie di The Hunger Games, Bernard Lowe in Westworld della HBO e ha doppiato The Watcher in What If…? dei Marvel Studios.

Jeffrey Wright e Denzel Washington avevano già recitato insieme nel 2004 in The Manchurian Candidate, il remake diretto da Jonathan Demme dell’omonimo film del 1962.

Cos’altro sappiamo di High and Low di Spike Lee?

Oltre a Jeffrey Wright e Denzel Washington, il nuovo film High and Low vede protagonista Ilfenesh Hadera, già apparso nel remake di Lee Oldboy del 2013.

Todd Black e Jason Michael Berman stanno producendo il film, mentre Lee, Peter Guber, Matthew Lindner, Chris Brigham e Katia Washington sono i produttori esecutivi. Jordan Moldo è coproduttore.

Toshiro Mifune interpreta un ricco industriale la cui famiglia diventa il bersaglio di uno spietato rapitore nell’esemplare film noir di Akira Kurosawa“, si legge nella sinossi del film del 1963. “Basato sul romanzo poliziesco di Ed McBain King’s Ransom, High and Low è allo stesso tempo un thriller avvincente e un brillante commento sulla società giapponese contemporanea”.

High and Low di Spike Lee, che non ha ancora una data di uscita, verrà distribuito nelle sale da A24 prima di arrivare su Apple TV+.

High & Low: John Galliano, parla il regista del film Kevin MacDonald

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Per quasi 20 anni, John Galliano è stato il più influente fashion designer al mondo, prima di essere raggiunto dai propri demoni e perdere tutto. Licenziato da Dior, ostracizzato dall’intera industria della moda, abbandonato da tutti, per lui sembrava fosse arrivata la fine. Cosa è successo? Lo racconta Kevin MacDonald (The Mauritanian) in High & Low: John Galliano. Abbiamo raggiunto il regista alla Festa di Roma, e con lui abbiamo parlato del film documentario presentato alla manifestazione nella sezione Special Screenings.

Come mai ha scelto di raccontare la storia di John Galliano?

Stavo cercando un modo per fare un film sul perdono e sulla cancel culture, perché mi sembrano argomenti molto importanti per la contemporaneità. Molte persone, per un motivo o per l’altro, negli ultimi tempi, hanno subito una cancellazione. E mi sono chiesto cosa è accaduto a queste persone, se hanno trovato il perdono. E così qualcuno mi ha suggerito di parlare con John Galliano, così l’ho raggiunto e ne abbiamo parlato. Lui aveva intenzione di fare il film, ma non era sicuro che volesse proprio me per realizzarlo. Quindi ho passato diversi anni a intessere un rapporto con lui, a parlargli, e soltanto alla fine lui ha accettato, così sono andato da lui per intervistarlo e scoprire se riusciva ad essere onesto, ma anche interessante e carismatico, e ho pensato che lo fosse molto. E proprio in quel momento abbiamo ottenuto i fondi dal distributore francese.

Come ha collaborato con Galliano?

Lui è stato sempre incredibilmente generoso con il suo tempo, mi ha dato tutto il tempo di cui avevo bisogno. Ho girato l’intervista in 6 giorni e poi si è fatto seguire per due settimane, mentre faceva le sue cose. Lui non ha mai avuto il controllo del film e io ho avuto l’ultima parola sul montaggio finale, si è dovuto fidare di me, del fatto che io facessi un film che fosse onesto. Mi ricordo che quando gli ho mostrato il film la prima volta ero molto nervoso per quello che avrebbe potuto dire. Ma lui venne da me in lacrime, era profondamente turbato, ma non mi ha rivolto nessuna critica, non ha provato in alcun modo a farmi cambiare il film. Mi disse: “Non è il mio lavoro fare film, è il tuo, tu sei il regista. Non ti lascerei mai dirmi come disegnare i miei vestiti, quindi non ti dirò come fare il film”. E non ha mai neanche provato di manipolare il prodotto finale.

Sia la moda che l’arte sono due espressioni artistiche. Mentre realizzavi questo film, ha mai riflettuto sul fatto che stava usando una forma d’arte per raccontarne un’altra?

Sì, certo. Una delle cose interessanti di John in quanto stilista, è che molte delle sue influenze sono cinematografiche. Ecco perché nel film uso molte clip di altri film, in particolare di Napoleon di Abel Gance, che racconta una parabola molto simile a quella della storia che ho proposto io nel documentario. John ha sempre detto che le immagini e i sentimenti del cinema sono la principale ispirazione per il suo lavoro.

Galliano parla di impulso creativo urgente, riguardo alla moda. Può dire lo stesso del cinema, per lei?

Credo di non avere la disperata esigenza fisica di fare film come lui ce l’ha di creare abiti. Credo che invece per me il cinema sia un modo di comprendere il mondo, ponendo domande incontrando persone da parti diverse del mondo e con abitudini diverse, in particolare per quanto riguarda i miei film documentari. Per me l’arte è un mezzo verso la conoscenza, per John Galliano è qualcosa che semplicemente sente il bisogno di fare.

Sapeva già quale vip o personaggio famoso avrebbe contattato all’inizio della lavorazione per testimoniare? C’è qualcuno che ha detto di no per via di quello che Galliano aveva fatto?

Ci sono state alcune persone che non hanno voluto partecipare al film, ma non dirò i loro nomi. Per alcune di queste persone, la scelta è stata fatta da agenti o agenzie, perché pensavano che sarebbe stato rischioso per loro esporsi, dato quello che era successo con Galliano. Sono stato molto più sorpreso dal fatto che molte delle persone a cui abbiamo chiesto non vedevano l’ora di partecipare, e credo che fosse così perché provano un vero affetto per John, e quindi per loro valeva la pena correre il rischio. Persone come Naomi Campbell, Kate Moss o Charlize Theron, hanno partecipato davvero come atto d’amore e amicizia verso di lui.

Secondo lei, come mai spesso un grande artista è turbolento e preda di dipendenze?

Credo che questa sia una domanda troppo grande a cui dare una risposta. Credo che abbia a che fare con il fatto che spesso i grandi artisti sono persone con un tormento psicologico, che possa essere un trauma o un’esperienza particolare. E spesso l’arte è un mezzo per affrontare e superare questi irrisolti. Inoltre, gli artisti amano scuotere il pubblico, ma quello che mi preoccupa del mondo contemporaneo, è che gli artisti adesso hanno timore a scuotere e scioccare il pubblico perché non sanno a cosa porteranno le loro scelte. Alcune scelte potrebbero anche porre fine alla loro carriera. Non sto suggerendo che John Galliano abbia fatto i suoi commenti antisemiti per scioccare, ma credo che nel corso della sua carriera abbia puntato molto sull’aspetto della sorpresa.

Hieroglyph: cancellata la serie Fox ambientata nell’antico Egitto

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HieroglyphHieroglyphserie Fox di 13 episodi precista per quest’anno, è stata cancellata ancora prima che venisse mandato in onda l’episodio pilota. La serie doveva debuttare durante la midseason 2014/2015 ma, stando alle dichiarazioni riportate da Entertainment Weekly, “non è venuta, da un punto di vista creativo, così come si ci aspettava”.

Nella serie i protagonisti erano Max Brown, Reece Ritchie, Condola Rashad e John Rhys-Davies.

Kevin Reilly, che aveva dato il via libera al progetto ambientato nell’antico Egitto, ha abbandonato di recente il posto di capo della programmazione Fox, e quindi il suo successo deve essere stato colui che ha deciso la sorte della serie. La serie avrebbe seguito le avventure di un celebre ladro che, ripescato dalle prigioni, veniva messo a servizio del Faraone, che a sua volta lo avrebbe trascinato negli intrighi di palazzo, tra concubine, criminali e stregoneria divina.

Fonte: BC

Hideo Nakata dirigerà The Suicide Forest !

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Hideo Nakata, regista di The Ring 2, dirigerà The Suicide Forest, graphic novel di El Torres e Gabriel Hernandez.

Hideo Kojima vuole che il film di Death Stranding sia più d’essai, meno blockbuster

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I film basati sui videogiochi sono spesso film d’azione o successi, ma non è così che Kojima Productions guarda al film Death Stranding recentemente annunciato. Secondo Hideo Kojima, il film di Death Stranding sarà più simile a un film d’essai che a un blockbuster. Kojima ha condiviso questo sentimento in una lunga intervista con IGN. Quando gli è stato chiesto cosa lo ha portato agli Hammerstone Studios, ha parlato di come il suo desiderio di allontanarsi da un’esperienza esplosiva sia stato uno dei fattori decisivi.

Sono stato in videochiamata con molte persone a Hollywood ogni settimana a partire dall’anno scorso, e non solo per Death Stranding“, ha detto Kojima. “Ho ricevuto molte offerte, ma la mia intenzione fin dall’inizio non è mai stata quella di realizzare un film campione d’incassi. Alex Lebovici degli Hammerstone Studios ha condiviso la mia visione al riguardo. Ci sono state molte proposte per realizzare un film su larga scala con attori famosi ed esplosioni appariscenti, ma a cosa servirebbero le esplosioni in Death Stranding ? Fare soldi non è nemmeno qualcosa su cui mi concentro. Punto a un approccio più d’essai, e l’unica persona che si è offerta di fare un film del genere è stato Alex Lebovici, il che mi fa pensare che sia un tipo piuttosto insolito“.

Sebbene non nominato direttamente, Lebovici è stato produttore esecutivo del film horror del 2022 Barbarian, che non era una produzione enorme con “esplosioni appariscenti”. Lebovici ha anche affermato in precedenza che questo sarà un film “radicato” e una produzione “autentica” di Hideo Kojima. Kojima ha anche parlato della sua visione degli adattamenti in una domanda chiedendo se Sam Porter Bridges sarebbe apparso nel film. Ha detto che non hanno deciso, ma ha spiegato perché pensa che altri adattamenti di videogiochi non abbiano funzionato e perché sta realizzando Death Stranding in modo diverso per evitare queste insidie.

Il fallimento degli adattamenti cinematografici dei giochi di qualche tempo fa ha portato a molti film che si rivolgono ai giocatori, giusto?” disse Kojima. “Ecco perché hanno lo stesso tipo di aspetto di un gioco. Non voglio che il film di Death Stranding sia così. Piuttosto, sto adottando l’approccio di cambiare ed evolvere il mondo di Death Stranding in un modo che si adatti bene al film. Ho fatto di Death Stranding un gioco, e i giochi sono giochi. Non c’è davvero bisogno di trasformarli in film. Quindi, in un certo senso, il film Death Stranding sta prendendo una direzione che nessuno ha mai provato prima con un adattamento cinematografico di un gioco. Penso che ciò di cui ho bisogno sia qualcosa che ispiri alcune delle persone che lo guardano a diventare creatori tra 10 o 20 anni“.

Kojima ha anche rivelato che stava lavorando a un cortometraggio che ha scritto, ma è stato accantonato durante la pandemia. Ha detto che la sceneggiatura di questo “primo tuffo a Hollywood” esiste ancora, ma non ha intenzione di realizzarla più (almeno per il momento).

Hideo Kojima parla del film Metal Gear Solid: Ground Zeroes!

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Hideo Kojima parla del film Metal Gear Solid: Ground Zeroes!

Finalmente arrivano dichiarazioni di Hideo Kojima sul film  Metal Gear Solid: Ground Zeroes. Intervistato da Eurogamer Expo, Kojima ha dichiarato

Hideo Kojima elogia Zack Snyder’s Justice League

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Hideo Kojima elogia Zack Snyder’s Justice League

Anche Hideo Kojima, il celebre autore di videogiochi giapponese, noto soprattutto per Metal Gear e il più recente Death Stranding, ha voluto dire la sua su Zack Snyder’s Justice League, nonostante siano passati ormai mesi dalla release della versione originale del cinecomic con Henry Cavill e Ben Affleck.

Attraverso il suo profilo Twitter, infatti, Kojima si è lasciato andare ad una vera e propria recensione dell’opera di Zack Snyder, scrivendo: “I personaggi di Flash e Cyborg, che erano stati quasi abbozzati, vengono ora rinforzati. Il formato in 4:3, il tono più dark della color correction, lo slow motion, l’art direction digitale, il Superman nero. Non è tanto un taglio di Snyder quanto un “universo” di Snyder sotto ogni punto di vista, nel bene e nel male. Per lui questa è “giustizia”.

Le parole di Hideo Kojima si uniscano alle molteplici recensioni positive che ha ricevuto Zack Snyder’s Justice League dal suo debutto, lo scorso marzo, su HBO Max (in Italia, lo ricordiamo, il film è arrivato in esclusiva su Sky e NOW), a differenza di quanto accaduto con la versione cinematografica del 2017, che venne invece massacrata tanto dalla critica quanto dai fan.

A proposito di Kojima, ricordiamo che prossimamente arriverà nelle sale l’adattamento cinematografico di Metal Gear Solid che sarà diretto da Jordan Vogt-Roberts (Kong: Skull Island) e interpretato da Oscar Isaac. La sceneggiatura porterà la firma di Derek Connolly.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Hidden Figures: trailer del film con Taraji P. Henson e Octavia Spencer

In occasione delle Olimpiadi di Rio 2016, la 20th Century Fox ha diffuso online il primo trailer ufficiale di Hidden Figures, film drammatico ambientato negli anni ’60 che ha come protagoniste Taraji P. Henson (Empire), il premio Oscar Octavia Spencer (The Help) e la cantante Janelle Monáe.

Hidden Figures: Kevin Costner nello space drama

hidden figuresAdattato dal romanzo di Margot Lee, Hidden Figures: The Story of the African-American Women Who Helped Win the Space Race, la sceneggiatura del film è stata scritta da Allison Schroeder. A dirigere la pellicola ci sarà Theodore Melfi.

Nel film recita anche Kevin Costner che interpreta il capo del programma spaziale della NASA. La Henson sarà invece la brillante Katherine Johnson, matematica afro-americana che, insieme alle colleghe Dorothy Vaughn (Spencer) e Mary Jackson (Monáe), fornì i dati necessari a compiere l’impresa di mandare un uomo in orbita intorno alla Terra, l’astronauta John Glenn. Completano il cast Kirsten Dunst, Jim Parsons, Mahershala Ali, Aldis Hodge e Glen Powell.

Hidden Figures uscirà al cinema il 13 gennaio 2017.

Fonte: CS

Hidden Figures: Kirsten Dunst nel cast

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Hidden Figures: Kirsten Dunst nel cast

Kirsten Dunst si è unita al cast di Hidden Figures, film drammatico ambientato negli anni ’60, in cui ci saranno anche Kevin Costner, Janelle Monae, Taraji P. Henson e Octavia Spencer, con la quale Costner ha recitato di recente in Black and White.

Nel film Kevin Costner interpreterà il capo del programma spaziale della NASA. La Henson sarà invece la brillante Katherine Johnson, matematica afro-americana che, insieme ai colleghi Dorothy Vaughn (Spencer) e Mary Jackson (Monáe), fornì i dati necessari a compiere l’impresa di mandare un uomo in orbita intorno alla Terra, l’astronauta John Glenn.

Adattato dal romanzo di Margot Lee, Hidden Figures: The Story of the African-American Women Who Helped Win the Space Race, la sceneggiatura è stata scritta da Allison Schroeder. A dirigere il film ci sarà Ted Melfi.
Kirsten Dunst è ultimamente stata protagonista nella serie Fargo. La rivedremo in Midnight Special, prossimo film di Jeff Nichols con Adam Driver, Joel Edgerton e Michael Shannon, in uscita nelle sale il 18 marzo.
Fonte: Variety

Hey Joe: la spiegazione del finale del film con James Franco

Hey Joe: la spiegazione del finale del film con James Franco

Hey Joe è il nuovo film diretto da Claudio Giovannesi, noto per opere come La paranza dei bambini e Fiore. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, il film segna il ritorno sul grande schermo di James Franco, che interpreta Dean Barry, un veterano americano della Seconda Guerra Mondiale. La storia, ambientata nel 1971, segue Dean mentre torna in Italia per conoscere il figlio nato da una relazione avuta durante la guerra con una giovane napoletana. Il film esplora duunque temi profondi come la paternità, il senso di colpa e la possibilità di redenzione, offrendo una riflessione intensa sulle seconde possibilità nella vita.

Giovannesi, affiancato dagli sceneggiatori Maurizio Braucci e Massimo Gaudioso, costruisce una narrazione che si muove tra il dramma personale e il contesto sociale dell’Italia degli anni ’70. La scelta di ambientare la storia in questo periodo storico consente di esplorare le tensioni tra il vecchio e il nuovo, tra tradizione e modernità, in una Napoli ancora segnata dalla guerra e dalla presenza americana. Il film si distingue per un approccio realistico e toccante, che mette in luce le fragilità umane e la complessità delle relazioni familiari.

Il film è stato elogiato per la sua autenticità e per la rappresentazione sincera di una Napoli lontana dagli stereotipi, grazie anche alla collaborazione con attori locali come Francesco Di Napoli e Giulia Ercolini. Hey Joe si inserisce così nel filone del “neo-neorealismo”, offrendo uno sguardo profondo e umano su una storia di riconciliazione e speranza. In questo articolo, però, ci concentriamo sul suo ambiguo finale aperto, andando a proporre una sua spiegazione e riflettendo su come esso si ricolleghi ai temi principali del film. 

James Franco in Hey Joe
James Franco in Hey Joe

La trama di Hey Joe

Il film racconta la storia di Dean Barry (James Franco), un veterano americano del New Jersey, che ha avuto una relazione con una ragazza napoletana durante la seconda Guerra Mondiale e che ritorna in Italia, a Napoli, all’inizio degli anni ’70, per conoscere suo figlio Enzo (Francesco Di Napoli). Dean vorrebbe recuperare venticinque anni di assenza, ma suo figlio ormai è un uomo, è cresciuto nella malavita, è stato adottato da un boss del contrabbando e non ha nessun interesse per il padre americano. Più riscopropono il loro rapporto e andando verso una riconciliazione, dunque, più la vita criminale di Enzo si metterà di traverso.

La spiegazione del finale

Nel finale di Hey Joe, dunque, Dean Barry riesce finalmente a stabilire un contatto autentico con suo figlio Enzo, dopo una serie di tentativi falliti e incomprensioni. Tuttavia, quando Dean fa l’ardita mossa di invitare suo figlio e la sua famiglia a seguirlo negli Stati Uniti, il padre adottivo di Enzo si dimostra contrario e pone la condizione di un “riscatto” in denaro per dare il suo benestare. Dean si dimostra pronto a pagare la cifra ma l’accordo sfuma e ne consegue un alterco in cui spara al criminale, ferendolo ma non uccidendolo. Da quel momento diventa un ricercato, che si nasconde grazie all’aiuto di Bambi, una giovane prostituta conosciuta in precedenza.

Dopo aver atteso un po’, Dean è pronto a ripartire. L’aeroporto, però, è tenuto d’occhio dagli uomini del boss malavitoso, tra cui Enzo. Sarà proprio quest’ultimo ad individuare il padre in procinto di prendere il suo volo. I due si guardano a lungo e alla fine il ragazzo sceglie di non lanciare l’allarme, permettendo al padre di fuggire. Tuttavia, al momento di salire sull’aereo Dean ci ripensa. Torna indietro alla casa di Bambi e dei due figli di lei, con i quali aveva nel frattempo stretto un buon rapporto.

James Franco e Francesco Di Napoli in Hey Joe
James Franco e Francesco Di Napoli in Hey Joe

Non sappiamo se Dean busserà alla loro porta, rientrando così nelle loro vite, ma essendo giunto fino a quel punto è probabile che lo faccia. Questo gesto rappresenta la sua volontà di assumersi la responsabilità delle proprie scelte e di cercare redenzione attraverso la costruzione di un rapporto con una nuova famiglia. Il finale aperto lascia spazio all’interpretazione dello spettatore, permettendo anche di giudicare Dean come uno sconsiderato che rischia, in quanto ricercato, di mettere in pericolo Bambi e i suoi figli.

A prescindere dal giudizio nei suoi confronti, però, Hey Joe esplora il concetto di redenzione e la complessità delle relazioni familiari, in particolare quella tra padre e figlio. Dean, veterano di guerra segnato da traumi e rimorsi, rappresenta una figura paterna assente che cerca di rimediare agli errori del passato. Enzo, cresciuto senza il padre e coinvolto in attività criminali, incarna le conseguenze dell’abbandono e della mancanza di guida. Il loro percorso condiviso verso la riconciliazione evidenzia l’importanza del perdono e della comprensione reciproca.

Inoltre, il film riflette sul tema dell’identità e del senso di appartenenza. Dean, americano in una Napoli degli anni ’70, si confronta con una cultura diversa e con il peso delle sue azioni passate. La città stessa, con le sue contraddizioni e la sua vitalità, diventa un personaggio a sé, influenzando le scelte dei protagonisti e offrendo uno sfondo ricco di significati. Attraverso la narrazione di Dean e Enzo, Hey Joe invita quindi lo spettatore a riflettere sulla possibilità di cambiamento e sulla forza dei legami umani nel superare le difficoltà.