Nella cornice del Museo d’Arte
Contemporanea di Roma- MAXXI- organizzata dalla Fondazione Cinema
per Roma insieme a Mazda si è svolta la presentazione, esclusiva ed
in anteprima europea, del documentario dedicato alla vita e alle
opere di Robert De Niro Sr. , padre del più noto
Robert De Niro ed intitolato
Remembering the Artist Robert De Niro
Sr.
Realizzato in collaborazione con la
HBO e con la supervisione della produttrice storica Jane
Rosenthal, premiato al Sundance Film Festival 2014, vanta
la regia a quattro mani di Perri Peltz & Geeta
Gandbhir. Visto che era presente l’attore Robert
De Niro stesso, icona e mostro sacro del cinema
hollywoodiano, gli spettatori hanno avuto il privilegio di un
racconto “live” di un figlio che ricorda, con struggente
malinconia, le opere di un padre che forse non ha capito e saputo
apprezzare prima, e che ora cerca di evocare attraverso l’uso della
memoria.
In un primo momento la produttrice
Rosenthal aveva proposto a De Niro di realizzare un film vero e
proprio sul padre pittore- magari vedendo lui stesso nei panni del
genitore- ma alla fine, grazie pure all’impegno sperimentale della
tv via cavo HBO, si è preferito dare alla narrazione un taglio
documentaristico, dove le interviste ad amici e parenti
dell’artista sono intervallate ad immagini d’epoca e di repertorio,
ricreando quindi in ritratto completo- e malinconico- di un
promettente pittore che sarebbe potuto diventare il De Kooning
della sua generazione, se solo non si fosse lasciato fermare da sé
stesso e dai suoi spettri.
L’ombra di un padre castrante e
autoritario, una sessualità confusa e borderline, i cambiamenti
artistici, il rifiuto delle convenzioni sociali lo hanno portato a
vivere sempre ai margini di quel mondo che aveva sfiorato mille
volte, ma dal quale era rimasto sempre escluso.
De Niro, ricordando il padre, si
emoziona, si commuove (soprattutto in video, dal vivo mantiene il
suo sardonico contegno) e rimpiange quello che avrebbe potuto fare,
soprattutto verso la fine, quando si era ammalato di cancro alla
prostata e non lo aveva spinto a curarsi più del dovuto, perché
troppo preso dalla sua carriera.
Il docufilm è la storia, per
immagini, di un padre vissuto all’ombra di un figlio che cerca di
ritrovare, seguendo il percorso della memoria, il ricordo sbiadito
e lontano di un genitore vissuto poco e non apprezzato abbastanza
quando ancora era in vita. In fondo, se De Niro è diventato
l’attore iconico e versatile che è, lo deve soprattutto alla
presenza di due genitori anticonformisti, entrambi pittori, inclusa
una madre- Virginia Admiral– che ha accettato di
abbandonare la sua arte per crescere il figlio, una volta rimasta
sola dopo il divorzio.
Due maestri delle arti pittoriche e
visive che non possono non aver influenzato, indirettamente,
l’opera del figlio e la sua sensibilità, anche se alla domanda De
Niro si limita a rispondere “I don’t know, I don’t know” sfoggiando
una delle espressioni che lo ha reso celebre in tutto il mondo.