E’ arrivato in Italia
il produttore, specialista del film di genere a low
budget Jason
Blum, noto per aver dato la luce a franchise di
successo quali Paranormal Activity,
Isidious, ma anche
Sinister e
Purge, arrivata al secondo capitolo. E
proprio per presentare quest’ultimo prodotto di genere lo abbiamo
incontrato.
Con la gentilezza e lo spirito che
contraddistingue (in genere) gli ospiti d’oltreoceano,
Jason Blum si è raccontato a tutto tondo, parlando
di temi come la libertà creativa, il successo, il Dio denaro e
molto altro.
Qual è la ricetta del successo?
Spendere poco e ottenere tanto.
E’ molto difficile, ma fare film Low budget aiuta. A Hollywood
quando si fa un film low-budget in genere si ingaggia un
regista alla prima o seconda esperienza. Noi della Blumhouse non lo
facciamo mai, un regista alle prime armi è la persona
peggiore a cui affidare un film low-budget perché non ha esperienza
e fiducia in se stesso, quindi tende a girare tanto e allunga i
tempi di lavorazione. Quindi assumiamo solo registi con esperienza
e non li paghiamo o diamo loro il minimo sindacale o una
percentuale sugli incassi.
Come sceglie i registi a cui
affidarsi?
Spesso scegli registi in base al
loro lavoro e quasi tutti quelli che hanno lavorato con me hanno
fatto un film che ammiro, come James Wan che ha fatto il primo Saw.
I suoi film successivi hanno avuto problemi con gli Studios e
dunque è venuto da noi in cerca di riscatto. Poi
c’è Scott Derrickson che ha fatto The Exorcism of Emily
Rose, che ho amato molto, e poi Ultimatum alla terra con cui ha
avuto problemi ed è arrivato da noi con Sinister. Purtroppo se hai
fatto due film belli e due meno belli, hai problemi ad essere
assunto e questo non ha proprio senso. La creatività in un progetto
è la cosa più importante, persino io che sono il produttore mi
considero meno importante rispetto ad un regista che è il centro
del film. Dunque, noi manteniamo totale fiducia in un regista con
cui lavoriamo e il final cut spetta a lui.
Qual è il vostro
segreto?
Per noi la cosa più importante è
non superare il budget di 4/5 milioni di dollari. Questo ci
permette di mantenere una libertà creativa totale e possiamo
raccontare delle storie originali.
I film ad alto budget
restringono la creatività?
In genere, direi di sì. Ci sono
forse cinque persone al mondo che possono lavorare con budget alti,
e permettersi il controllo totale su ciò che fanno: Steven Spielberg, James Cameron e Michael Bay…
Com’è il rapporto con
Hollywood, come siete visti ?
Con Hollywood abbiamo un
rapporto di amore e di odio. Molti, forse la maggior parte,
apprezzano il fatto che cerchiamo di fare le cose in modo diverso
dal sistema. Mentre altri per gli stessi motivi si sentono
minacciati, perché tutto il loro lavoro si basa su grossi budget.
Poi alcuni ci ammirano dal punto di vista creativo, altri invece
sminuiscono il nostro lavoro.
Ora avete altri progetti che
non sono horror, come il prossimo Jem e le
Holograms.
Si. Beh, mi trovo nella
posizione per cui anche se viene proposto un film diverso, se è
interessante mi sembra stupido rifiutare a priori. Con la Hasbro
abbiamo già fatto un film, Ouja, e a loro è piaciuto molto. Allora
loro stavano sviluppando questo film e ci hanno chiesto se eravamo
interessati. Poi ho letto il copione e parlato con il regista Jon
M. Chu, che non so perché è ossessionato da Jem e le Holograms! Le
ama così tanto che anche se non possiede i diritti è andato a
proporre il film alla Hasbro. All’inizio non volevano farlo ma
poi li ha convinti. Ora abbiamo finito di girare, c’è Molly
Ringwald e sono molto felice.
E’ vero che le cattive
di Jem e le Hologram, il gruppo rivale Misfits, non saranno nel film e, se sì, è una
questione di diritti?
Si, non saranno nel
film. Visto che a quanto pare in Italia tutti conoscono questa
serie meglio di di me, magari farò qua l’anteprima del film! No,
comunque non saranno nel film ma il motivo non è per i
diritti.