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Oscar 2012: cambiano le regole per il miglior film!

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Nonostante il cambio di regola vecchio di un paio d’anni, l’Academy ha annunciato che per l’edizione del 2012 ci saranno ulterioti cambi di regolamente per la categoria Miglior film.

 
 

Cars 2: ritornano le auto più simpatiche del mondo.

I motori si scaldano, le auto più simpatiche del mondo stanno tornando, per un viaggio tutto da scoprire.

 
 

The Conspirator: recensione del film di Robert Redford

The Conspirator

Dopo l’ultima impegnativa fatica di Leoni per Agnelli, torna dietro la macchina da presa Robert Redford. E lo fa alla grande con The Conspirator: pellicola di grande spessore sociale che conferma il grado di maturità del cinema americano. Questo film è l’occasione per Redford di tornare a raccontare un po’ di storia(macchiata) americana.

Lo ha fatto come attore e lo sta facendo da regista. Solo che questa volta ritorna un po’ indietro nel tempo, per raccontare uno dei momenti più bui della storia americana: l’assassinio di Abraham Lincoln.

A seguito dell’assassinio del 16° Presidente degli Stati Uniti, sette uomini e una donna sono stati arrestati con l’accusa di far parte di un gruppo di cospiratori che ha organizzato l’assassinio di Lincoln, del Vice-Presidente e del Segretario di Stato. Il giovane avvocato, Frederick Aiken, di 28 anni, eroe di guerra, accetta riluttante di difendere davanti a un tribunale militare Mary Surratt, la donna di 42 anni accusata dell’assassinio. Aiken realizza che la sua cliente potrebbe essere innocente e che viene usata come esca al fine di catturare l’unico cospiratore che è sfuggito ad una massiccia caccia all’uomo…

The Conspirator 

The Conspirator

The Conspirator analizza con tremenda lucidità la reazione di una nazione all’assassinio brutale del proprio presidente in un momento molto critico in cui il paese era profondamente diviso fra Nord e Sud. Ma il merito di Redford e del film è di sapere individuare e analizzare imparzialmente quello che accadde e tutti gli strascichi politico-sociali che l’evento più sconvolgente della storia americana aveva provocato.

Ne viene fuori un intelligente affresco critico verso se stessi e la propria storia. Capace di guardarsi indietro con trasparenza e lealtà, ammettendo talvolta gli orrori commessi, ma strizzando l’occhio a cosa poteva essere e non lo è stato. Riconoscere i propri errori è il primo passo per poter crescere. The Conspirator in sé può piacere o meno, ma ciò non ridimensiona questo importante assunto: tutti pensano di conoscere la storia, ma ci siamo chiesti qualche volta che forse non è così? … forse noi italiani in tal senso potremmo(dovremmo) fare di più.

Oltre a raccontare i fatti narrati, questo il film è anche una storia di fedeltà e devozione. Fedeltà da parte del protagonista Frederick Aiken (interpretato rigorosamente da James McAvoy) verso la costituzione, devozione di una madre (impeccabile Robin Wright) nei confronti del proprio figlio, che fa di tutto per proteggere nonostante sia colpevole, aggrappandosi a concetti come il dovere, l’onore e la lealtà.

Seppur con qualche difficoltà iniziale, The Conspirator viene fuori nella seconda parte in maniere decisiva, dimostrando tutto il suo potenziale. Ricco di un cast di caratteristi (fra tutti Tom Wilkinson) che contribuiscono a regalarci uno storico affresco di una delle pagine più buie di storia, il film di Redford si dimostra capace di raccontare i fatti lasciando allo spettatore la possibilità di intraprendere la via giusta.

 
 

La Sirenetta: recensione del film di Ron Clements e John Musker

La Sirenetta (The Little Mermaid) di Ron Clements, John Musker, 1989 – Con Jodi Benson: Ariel – Christopher Daniel Barnes: Eric – Pat Carrol: Ursula

Trama: Ariel è la figlia del re del mare, una sirena che però invece di amare gli abissi sogna il giorno in cui potrà vivere sulla terra ferma e conoscere tutto dello straordinario e curioso mondo degli umani. Innamoratasi a prima vista  del principe Eric Ariel sarà disposta a tutto, persino a rinunciare alla sua magnifica voce pur di potergli stare accanto e con l’aiuto dei suoi amici il pesce Flounder, il granchio Sebastian e il gabbiano Scuttle, cercherà di fare innamorare Eric entro soli tre giorni. Intanto Ursula, la strega del mare alla quale Ariel ha ceduto la voce in cambio delle gambe, trama nell’ombra per impossessarsi del potere negli abissi e conquistare il principe…

La Sirenetta, il film

La Sirenetta (The Little Mermaid) non è solo il ventottesimo classico Disney secondo il canone ufficiale, ma soprattutto il lungometraggio che ha segnato l’inizio di un decennio, fortunato e proficuo, per la Casa di Topolino; dopo i disastrosi incassi del sottovalutato La bella addormentata nel bosco che nel lontano 1959 avevano quasi portato lo Zio Walt e la sua azienda sull’orlo della bancarotta, nonostante siano sempre stati prodotti nuovi lavori senza interruzione fu unanime la decisione di mettere da parte a data da destinarsi il mondo delle fiabe, tradizionalmente inteso, per puntare su  progetti alternativi meno sofisticati ma comunque incantevoli e pregevolissimi.

Quando nel 1989 dopo anni e anni di rinvii la Disney decise di rimettersi in gioco adattando la nota e tragica fiaba della Sirenetta di Hans Christian Andersen, le premesse erano quanto mai azzardate: per la prima volta si era raggiunta la consapevolezza che quel pubblico che sia apprestava a salutare gli anni 80′ era cambiato, cresciuto e maturato e chiedeva nuovi modi di raccontare storie, capaci di adattarsi al gusto dei tempi attraverso forme di intrattenimento di grande impatto audiovisivo; ecco quindi la nascita della sedicenne sirena Ariel (modellata sulle fattezze dell’allora giovanissima Alyssa Milano), principessa del popolo del mare vivace e curiosa, adolescente ribelle in perenne contrasto con un padre che la vorrebbe ubbidiente e pacata, sorella ideale di ogni giovane ragazza alla ricerca di un posto del mondo, in lotta contro la famiglia per affermare la propria identità e indipendenza: non dunque la solita damigella in pericolo che attende nel castello che le cose cambino ma una ragazza testarda e volitiva che, pur rispettando la regola tipica disneyana di innamorarsi a prima vista del principe Eric, è disposta a sacrificare tutto pur di poter realizzare il suo sogno di vivere sulla terra ferma insieme al suo grande amore.

La sirenettaSe il character design cambia per sempre per avvicinarsi di più a quello dei cartoni giapponesi a mezzo di linee più spigolose rispetto ai disegni morbidi e “umani” della vecchia guardia, la pellicola prende il largo e trionfa grazie a un universo subacqueo colorato e luminoso, ricco di personaggi immortali e unici (dal mitico granchio Sebastian alla strega Ursula, terribilmente moderna nella sua cattiveria di fingere di dare alle persone l’aspetto che più desiderano e che non può non richiamare alla nostra memoria la “terribile” televenditrice Vanna Marchi) e vive di trovate geniali e assolutamente riuscite (memorabile il duello tra Sebastian e il cuoco).

Tuttavia, a farci fare davvero il salto nel blu è il dono prezioso, quello a cui Ariel è disposta a rinunciare ben volentieri, che si rivela più che mai funzionale per realizzare i nuovi orizzonti della Walt Disney Pictures: una voce incantevole, il canto della sirena che rimane nella mente del principe e nello spettatore, che accompagna il kolossal d’animazione nello straordinario mondo dei musical e trova nel compositore Alan Menken e nel paroliere Howard Ashman, novelli autori di Broadway freschi del successo della Piccola bottega degli orrori,  i suoi menestrelli; un viaggio, vibrante ed emozionale, attraverso storiche melodie (la vincitrice del premio Oscar Under the sea su tutte ma anche la commovente Part of my world e la tenera Kiss the girl), per un film che proprio nella voce celestiale della sirenetta trova il centro della narrazione per raccontarsi col cuore a grandi e piccini.

Mentre Menken avrebbe lavorato ancora lungo con la Disney, Howard Ashman ci ha lasciato troppo presto a causa dell’Aids nel 1991, dopo aver terminato il lavoro per La bella e la bestia(che gli fruttò un altro Oscar postumo per la miglior canzone) che chiude i suoi titoli di coda con una commovente dedica :”Al nostro amico Howard, che diede ad una sirena la sua voce e ad una bestia la sua anima, ti saremo sempre grati.“. Grazie davvero Howard, per questo piccolo capolavoro della storia dell’animazione con il quale tutti noi siamo cresciuti e che non dovrebbe essere dimenticato dalle nuove generazioni.

 
 

Il ventaglio segreto di Wayne Wang

Il ventaglio segreto

Wayne Wang, già regista di Smoke e Chinese box, porta sul grande schermo la sua ultima fatica: Il ventaglio segreto. In questo lavoro, ci racconta la Cina dell’Ottocento con un’attenta ricostruzione antropologica. La sceneggiatura si basa, infatti, su un romanzo di Lisa See, che prende spunto dalla tradizione cinese del laotong, per raccontare dell’amicizia e dell’affetto tra donne nella società cinese del diciannovesimo secolo. Protagoniste della pellicola due bambine cui sono stati fasciati i piedi nello stesso giorno: Fiore di Neve e Giglio Bianco.

Il laotong – vincolo che unisce due donne in un’amicizia per la vita, più forte di un legame parentale – è un vero e proprio contratto, che suggella l’unione tra le due bambine. A cementarla ulteriormente, l’uso del nu shu: un linguaggio segreto, di cui si serviranno per comunicare, scrivendolo nelle pieghe di ventagli di seta bianca. L’amicizia tra le due donne attraverserà prove difficili, ma le due si terranno in contatto segretamente, attraverso lo scambio dei ventagli. Accanto a questa, una storia moderna, ambientata ai giorni nostri, che vede Nina e Sophia, unite anch’esse da laotong, nell’attuale Shanghai.

Il ventaglio segreto inanella tre livelli temporali: l’800, il presente e gli anni ’90. Era dunque una bella sfida per il regista tenere insieme tutta questa materia in maniera non lineare. Tuttavia, se l’inizio può generare qualche confusione, presto tutto si chiarisce: le due storie si svolgono in una sorta di gioco di specchi. È stato Wang stesso a voler inserire la parte moderna, ambientata a Shanghai, per attualizzare il tutto e fornire allo spettatore anche un racconto più vicino alla sensibilità moderna. Scelta senza dubbio felice, che sortisce l’effetto sperato, anche grazie agli sceneggiatori che hanno curato questa parte della storia (il premio Oscar Ron Bass e Michael Ray). Passato e presente sono dunque, allo stesso tempo simili, perché simile è la storia delle protagoniste, ma opposti, come inevitabilmente lo sono la Cina dell’800 e quella di oggi.

Le due attrici offrono buone prove, interpretando caratteri diversi, ma complementari, in maniera intensa e convincente. Il regista ha tempo e modo di delineare i personaggi in maniera precisa e dettagliata. Quello che Il ventaglio segreto sconta però è un’eccessiva retorica, uno smaccato sentimentalismo, certo gusto melodrammatico, evidente in alcuni snodi della sceneggiatura e soprattutto nei dialoghi. Wang riesce comunque a darci una lettura critica del presente asiatico che, in tumultuosa crescita, rincorre il modello di sviluppo occidentale, pagando però un prezzo per questo affanno verso sviluppo, progresso e ricchezza, cioè quello del deterioramento dei rapporti umani.

Il ventaglio segreto è quindi un invito a riscoprire i valori umani, i legami forti e autentici tra le persone, come l’amicizia e l’affetto, e a mantenerli, perché davvero essi costituiscono l’essenza della vita, al di là della realizzazione nel lavoro, del denaro. Dal punto di vista estetico, il film è pregevole: molto accurata la ricostruzione scenografica della Cina Ottocentesca, vivissimi i colori, affascinanti i costumi e i materiali di scena. Tutto è ricreato con particolare attenzione. Con altrettanta cura si caratterizza l’ambiente moderno: una Shanghai sfavillante di progresso, simboleggiato da grattaceli e lavori in corso. Una città in continuo mutamento.

Le musiche, del premio Oscar Rachel Portman ben si accordano con la vena melodrammatica del film. La pellicola è distribuita da Eagle Pictures e sarà nelle sale italiane dall’8 luglio.

 
 

Al via la 17 edizione dell’Isola del Cinema!

L’Isola Tiberina apre le porte per la Diciassettesima Edizione, all’Isola del Cinema, Giovedì 16 giugno.

 
 

Jim Morrison torna a rivivere nel documentario When you’re strange!

In occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Jim Morrison (3 luglio 2011), GA&A Productions, Studio Universal e  Feltrinelli presentano When you’re strange

 
 

Tom Cruise protagonista in One Shot!

Tom Cruise potrebbe ritornare  a lavorare  con Christopher McQuarrie, che aveva co-sceneggiato il film prodotto dallo stesso Cruise Operazione Valchiria. 

 
 

Tranformers 3: tante foto, anche di Patrick Depsey e John Malkovich!

Sono state rilasciate diverse foto di Transformers 3, che il 29 Giungo debutterà nei cinema di tutto il mondo. Nelle foto vediamo finalmente altre immagini di Patrick Depsey e John Malkovich.

 
 

The Dark Knight Rises: Josh Stewart nel cast!

A riprese già in corso, il cast di The Dark Knight Rises di Christopher Nolan si arrichisce di un altro nome:  Josh Stewart!

 
 

The Avengers: primo promo poster!

SuperHeroHype ha rilasciato un promo poster di The Avengers, l’atteso film dei Marvel Studios le cui riprese sono in corso, per la regia di Joss Whedon e che riunisce un po’ tutti i supereroi da Iron Man a Hulk.

 
 

FantaFestival: domani è il Bessoni’s Day

Grande attenzione al cinema fantastico italiano del presente alla XXXI edizione del FANTAFESTIVAL (Mostra Internazionale dei Film di Fantascienza e del Fantastico

 
 

Kung Fu Panda 2: recensione del sequel di Jennifer Yuh

Kung Fu Panda 2 film

Arriva al cinema Kung Fu Panda 2 il secondo capitolo della serie Kung Fu Panda prodotta dalla DreamWorks Animation e diretto da Jennifer Yuh.

In Kung Fu Panda 2 Po (Jack Black) è il Guerriero Dragone e protegge la Valle della Pace con i Cinque Cicloni: sta vivendo il suo sogno. L’arrivo del cattivo Lord Shen metterà però in pericolo la Cina e farà tornare alla mente di Po ricordi che pensava di aver rimosso. Arriva così per il tenero Panda il momento di combattere per salvare la Cina, il kung fu e per scoprire finalmente le proprie radici, sempre aiutato e sostenuto dai saggi consigli del maestro Shifu (Dustin Hoffman). Kung Fu Panda 2 ha tutti i pregi e i difetti di un sequel di un film di successo. Ritroviamo i personaggi che abbiamo amato nel primo film, primo su tutti il simpatico e perennemente affamato protagonista. Una volta trovata la sua strada nel primo film, qui Po deve fare i conti con il proprio passato oscuro: perché un panda si ritrova ad essere allevato da un’oca che cucina noodles?

Kung Fu Panda 2, il film

La scelta di approfondire l’origine del personaggio si rivela vincente e la trama non è mai banale. Aumentano le scene d’azione, e lo humor dei sei personaggi combattenti (Po, Tigre, Scimmia, Vipera, Mantide e Gru) è esaltante. Vero è che l’effetto sorpresa del primo film qui viene a mancare , ma in un sequel è inevitabile. Al cast di stelle del primo film, tra le quali ricordiamo Angelina Jolie, Lucy Liu, Jackie Chan, Seth Rogen e Dustin Hoffman, si aggiungono in questo nuovo capitolo le voci di Jean-Claude Van Damme, Dennis Haysbert e Victor Garber, oltre al bravissimo Gary Oldman che presta la voce al pavone Lord Shen.

Il linguaggio pulito e i semplici quanto profondi temi legati alla famiglia e al senso di appartenenza ad un gruppo fanno di Kung Fu Panda 2 un film per piccoli e piccolissimi, ma che non dispiacerà a quegli adulti che non dimenticano di coltivare la loro “miticità”. Il 3D non aggiunge nulla ma, in un’animazione luminosa e dai colori vivaci, non disturba la visione.

 
 

Transformers: Dark of the Moon spot inedito dalla finale NBA

Un nuovo spot tv di Transformers: Dark of the Moon, intitolato “New Enemies” è stato trasmesso durante le finali dell’NBA. Nel video presenti alcune scene nuove del film.

 
 

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: ancora un poster

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2

Secondo Collider la battaglia di Hogwarts nell’ultima parte di Harry Potter, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 sarà davvero cruenta a giudicare dalla valanga di poster che stanno circolando in questi giorni. Adesso Entertainment Weekly ne ha diffuso un altro che vede i nostri eroi in primo piano con sgurdi minacciosi posti in mezza alle macerie del castello.

Eccolo:

Tutto quello che c’è da sapere su Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 settima e ultima avventura della serie dei film di Harry Potter. Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è diretto da David Yates, regista anche di “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” e “Harry Potter e il principe mezzosangue”. David Heyman, produttore di tutti i film della serie, ha prodotto il film con David Barron. Steve Kloves ha adattato la sceneggiatura, basata sul libro di J.K. Rowling.

Lionel Wigram è il produttore esecutivo. Daniel RadcliffeEmma WatsonRupert Grint, riprendono i ruoli di Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger, e nel cast ci sono anche Helena Bonham CarterGary OldmanAlan RickmanRalph FiennesTom Felton, Bonnie Wright, Jamie Campbell BowerMichael GambonJason Isaacs, Maggie Smith, John Hurt, Ciarán Hinds, Jim Broadbent, Evanna Lynch, Emma ThompsonDavid ThewlisRhys IfansDomhnall GleesonClémence PoésyKelly Macdonald, James Phelps, Oliver Phelps, Warwick Davis, Devon Murray.

 
 

Box Office USA 13 giugno 2011

Super 8, nato dalla interessante collaborazione tra J.J. Abrams e Steven Spielberg, debutta alla grande nei cinema americani, dove conquista la prima posizione.

L’attesissimo titolo, uscito in oltre tremila sale negli USA, ha incassato ben trentotto milioni di dollari, facendo scendere dalla vetta X-Men: First Class che ha ottenuto venticinque milioni di dollari per un totale che sfiora i cento milioni di dollari in due settimane, per la precisione 98.894.000 dollari.  Oltre diciotto milioni di dollari invece per Una Notte da leoni 2, che scende in terza posizione: la commedia con Bradley Cooper arriva a un totale di 216.560.000, seguita dal film d’animazione in 3D Kung Fu Panda 2, con un complessivo simile di 216. 905. 000. Quinta posizione per Pirati dei Caraibi: oltre i confini del mare, che questo fine settimana ha incassato 10.846.000, seguito da Bridesmaids che continua a racimolare milioni di dollari. Esordisce in settima posizione Judy Moody and the NOT Bummer Summer con 6.267.000. A chiudere la classifica sono Midnight in Paris con oltre sei milioni di dollari nel fine settimana, Thor con un complessivo di 173.600.000 e Fast Five, fanalino di coda.

 
 

Box Office ITA del 13 giugno 2011

Deludente weekend d’esordio per X-Men: L’inizio, che conquista il primo posto, ma con un risultato al di sotto delle aspettative. Seguono Una notte da leoni 2 e Pirati dei Caraibi 4

Non c’erano dubbi su chi avrebbe guadagnato la prima posizione al botteghino italiano, ma di certo l’incasso non può considerarsi soddisfacente. Infatti X-Men: L’inizio apre con 1,3 milioni di euro raccolti da mercoledì a domenica (solo 977.000 euro nei tre giorni). Le aspettative generali erano piuttosto alte, e il prequel della saga Marvel è stato l’uscita più forte del fine settimana. Sarà difficile, a questo punto, prevedere un risultato complessivo simile ai film precedenti, che avevano chiuso sui 5 milioni.

Una notte da leoni 2 conferma ancora una volta il secondo posto, raccogliendo altri 761.000 euro per ben 8,3 milioni totali. Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare scende dunque in terza posizione con altri 736.000 euro: il film disney abbatte quota 16 milioni complessivi.

Seguono Paul (314.000 euro) e ESP – Fenomeni Paranormali (298.000 euro), arrivati rispettivamente a quota 1,4 e 1,3 milioni.

London Boulevard debutta in sesta posizione con 272.000 euro e ottiene la seconda migliore media per sala. Subito dopo, The Tree of Life, che con altri 231.000 fiora i 2,3 milioni totali.
Garfield 3D scende all’ottavo posto e supera il milione complessivo con 193.000 euro.

Nona posizione per Le donne del sesto piano, che debutta in sole 37 sale ma raccoglie ben 144.000 euro ottenendo la media migliore del weekend.
Chiude la top10 Il ragazzo con la bicicletta, che perde pochissimo, e con altri 67.000 euro giunge al totale di 520.000 euro.

 
 

L’UnCut versione di Alexander: Oliver Stone racconta

Oliver Stone ha presentato oggi al Taormina Film Festival l’ uncut version del controverso film storico Alexander, la pellicola del 2004 fin’ora uscita in tre differenti versioni. D-  Questo nuovo taglio del film parla finalmente con la voce di Stone?

 
 

Ben Affleck procede con il casting di Argo

Ben Affleck si appresta a tornare dietro la macchina da presa, forte del suo ottimo esordio (Gone Baby Gone) e del buon The Town, accolto con calore a Venezia lo scorso anno.

 
 

Abduction: ecco il trailer del film con Taylor Lautner

La Lionsgate ha diffuso il trailer di Abduction, action thriller diretto da John Singleton ed interpretato dalla teen star Taylor Lautner.

 
 

Ecco il teaser poster di Cattivissimo Me 2

Cattivissimo Me 2

Dopo l’enorme successo che ha avuto il primo capitolo, ecco che Illumination Entertainment non ha perso tempo e si è messa all’opera per realizzare Cattivissimo Me 2.

Ecco infatti il primo teaser poster che vede protagonista uno degli amati e divertentissimi Minions:

 
 

Jack Black parla del suo Panda al 57° International Taormina Film Festival

La sala conferenze del Palazzo dei congressi di Taormina, cornice del 57° International Taormina Film Festival, si è trovata ieri ad ospitare un personaggio d’eccezione

 
 

Nuovo trailer di Cowboys and Aliens!

E’ stato trasmesso il nuovo trailer originale di Cowboys and Aliens, adattamento del romanzo grafico di Scott Mitchell Rosenberg, diretti da Jon Favreau (Iron Man).

 
 

L’uomo lupo: in arrivo un reboot del reboot?

La Universal Studios è decisa a sfruttare al meglio i diritti che detiene sul personaggio de l’uomo lupo dopo il recente flop del film interpretato da Benicio del Toro.

 
 

E’ morta a 61 anni Laura Ziskin

Laura Ziskin, produttrice i vertici di Hollywood, è morta a Santa Monica, dopo aver combattuto con il cancro al seno per otto anni.

 
 

Sicko di Michael Moore

Sicko Anno: 2006 Regia: Michael Moore

Sicko, ovvero il Cinema al servizio dell’impegno politico e sociale, è un documentario inchiesta di Michael Moore. Paladino di questo modo agguerrito di fare cinema, è nato a Flint, il 23 aprile 1954.

Attraverso i propri documentari e libri ha affrontato con spirito critico i problemi e le contraddizioni del sistema politico, economico e sociale degli Stati Uniti, conquistando un grande successo di pubblico, ma procurandosi anche una folta schiera di detrattori, che ne hanno messo in discussione idee e metodi. In questo documentario Moore analizza con un occhio critico il Sistema di sanitario americano, introdotto nel 1971 per iniziativa dell’allora Presidente Richard Nixon. Sebbene questo sistema fu messo a punto con la nobile intenzione di garantire le migliori cure sanitarie a tutti, nel tempo è di fatto finito nelle mani delle potenti lobby assicurative e farmaceutiche, le quali sono divenute ricchissime grazie a scelte dettate unicamente da logiche di profitto, negando di frequente cure mediche vitali o basando il loro diniego su piccoli cavilli previsti nei contratti. Gli enormi profitti sono stati spesso utilizzati per finanziare membri del Congresso e lo stesso presidente Bush. Grazie all’azione corruttiva, le assicurazioni mediche e le case farmaceutiche hanno guadagnato, nel 2003, il totale controllo del mercato sanitario americano.

L’aspetto più toccante del film è la testimonianza si di persone coinvolte a vario titolo in questo sistema: dalle prive di copertura sanitaria costrette a lavorare ben oltre l’età pensionabile per pagarsi i medicinali, alle persone abbandonate sul ciglio di una strada da taxi appositamente ingaggiati dagli ospedali, fino alle persone che, nonostante siano assicurati con le più importanti compagnie americane, si vedono negare il rimborso delle cure mediche perché le malattie di cui soffrono sono croniche o prevedono cure molto lunghe.

Questo inumano sistema viene confermato anche da alcuni ex addetti ai lavori, tra i quali la dottoressa Linda Peeno che ha confessato dinanzi al Congresso di aver negato spesso, durante la sua carriera di medico-chirurgo, interventi che avrebbero salvato la vita dei pazienti. Molti di loro, accortisi del sistema di cui facevano parte, anche nel ruolo di semplici centraliniste, avevano deciso di licenziarsi e non fare più parte di quel mondo.

Per confrontare i sistemi esteri, il regista si recherà dapprima in Canada e poi nel Regno Unito, dove la sua ricerca di uffici per il pagamento delle cure otterrà in risposta l’ilarità di alcune persone; poi in Francia, classificata al primo posto seguita dall’Italia per il miglior sistema sanitario.

Tornato in patria, Moore racconterà le storie dei soccorritori volontari nell’attentato alle Torri Gemelle, i quali non possono curare le malattie causategli dai fumi e dalle polveri inspirate mentre tentavano di salvare la vita di centinaia di persone. Non a caso, molti di loro soffrivano di patologie alle vie respiratorie, ma per non essere addetti ai lavori, non gli è stato riconosciuto il diritto alle cure. Per potergli offrire un’assistenza, Moore si reca nella base navale americana di Guantanamo, dove alcuni terroristi responsabili dell’attentato ricevono gratuitamente le migliori cure mediche. Non ottenendo risposta, si recherà a Cuba, dove i volontari saranno curati gratuitamente presso un ospedale locale. E questo sarà il peggior schiaffo che potesse dare alla capitalista America.

Il documentario ha subìto le aspre critiche dell’AMA (American Medical Association), una delle associazioni di medici statunitensi ampiamente citata dal regista per la sua riluttanza verso la nascita di un sistema sanitario pubblico. Moore ha anche ricevuto importanti riconoscimenti internazionali: un Oscar al miglior documentario con Bowling a Columbine (2003) e la Palma d’oro al Festival di Cannes con Fahrenheit 9/11 (2004).

 
 

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: nuova featurette

Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2

Ecco una nuova featurette di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2, il film che concluderà la saga del mago inglese che dura da 10 anni.

Ecco il video:

Tutto quello che c’è da sapere su Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 settima e ultima avventura della serie dei film di Harry Potter. Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è diretto da David Yates, regista anche di “Harry Potter e l’Ordine della Fenice” e “Harry Potter e il principe mezzosangue”. David Heyman, produttore di tutti i film della serie, ha prodotto il film con David Barron. Steve Kloves ha adattato la sceneggiatura, basata sul libro di J.K. Rowling.

Lionel Wigram è il produttore esecutivo. Daniel RadcliffeEmma WatsonRupert Grint, riprendono i ruoli di Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger, e nel cast ci sono anche Helena Bonham CarterGary OldmanAlan RickmanRalph FiennesTom Felton, Bonnie Wright, Jamie Campbell BowerMichael GambonJason Isaacs, Maggie Smith, John Hurt, Ciarán Hinds, Jim Broadbent, Evanna Lynch, Emma ThompsonDavid ThewlisRhys IfansDomhnall GleesonClémence PoésyKelly Macdonald, James Phelps, Oliver Phelps, Warwick Davis, Devon Murray.

 
 

Si torna a ridere all’italiana: al via la rassegna FantaItaly

Parte alla Casa del Cinema (largo Marcello Mastroianni 1) l’evento più attesa della XXXI edizione del Fantafestival di Roma.

 
 

Ultracorpi – l’attore e la digital performance

Venerdì 10 Giugno la libreria Altroquando ha ospitato la presentazione dell’ultima fatica di Christian Uva

 
 

Die: recensione del film con Caterina Murino

Die

Sei persone si svegliano in prigioni di vetro, vestiti con grezze tute di panno, si guardano cercando di scorgere qualcosa oltre alla spessa oscurità che li circonda. Qualche istante dopo il buio si dissolve e compare uno sconosciuto, il suo volto sereno suscita incertezza e timore. E’ l’inizio di un incubo. Comincia così Die, thriller psicologico diretto dal canadese Dominic James che, sulla scia di SAW, mette in scena i folli giochi mortiferi di un pazzo disturbato, Jacob. La prima cosa che si nota in Die, e che ne costituisce il principale pregio, è che pur avendone le possibilità il film non scade mai nello splatter, pur mantenendo un carica violenta piuttosto alta. Questo particolare lo rende sicuramente meno appetibile per il giovane pubblico assetato di squartamenti cinematografici, ma conferisce al film la finezza psicologica che si ritrova soprattutto nella messa in scena del ‘gioco’ perverso, vero protagonista del film, e nella costruzione del personaggio del cattivo Jacob, interpretato discretamente da John Pyper-Ferguson (X-Men – Conflitto finale).

Accanto a lui un ottimo gruppo di attori (Emily Hampshire, Elias Koteas, Patricia McKenzie, Fabio Fulco) nel quale spicca, purtroppo per difetto, l’italiana Caterina Murino nel ruolo di Sofia Valenti. All’attrice si riconosce un buon lavoro dal punto di vista fisico ed estetico, ma la sua performance resta piatta, ostacolata oltretutto dalla pessima scrittura del personaggio. Buone invece la fotografia e le musiche, che contribuiscono notevolmente ad aumentare l’efficacia della storia.

Da sottolineare il coinvolgimento, nella produzione, di coraggiose forze italiane, che una volta tanto sfidano il nostro mercato e la tradizione nostrana, investendo in un film di genere (nè commedia nè dramma). Thriller psicologico che, partendo da un presupposto commerciale, si rivela un prodotto anomalo, Die è una produzione italo-canadese che mantiene alta la tensione, riuscendo a coinvolgere lo spettatore.