La conferenza stampa di presentazione di
Vacanze di Natale a Cortina, che vede di nuovo
insieme per il film natalizio Neri Parenti, come regista e
sceneggiatore, e i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina, in veste di
sceneggiatori (non accadeva dal ‘95), si è svolta stamattina
(mercoledì 14 dicembre 2011) all’Hotel St. Regis di
Roma, in due tranche.
Neri Parenti e il cast ci invitano alle loro Vacanze di Natale a Cortina
Il Cavaliere Oscuro il ritorno: bootleg del secondo trailer
Lo Hobbit – un Viaggio Inaspettato, la sinossi ufficiale!
Luca e Paolo in missione Ep. 3, su Cinefilos.it
In attesa di vederli ritornare in Immaturi 2, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, i divertentissimi protagonisti di Camera Cafè e rimpianti conduttori delle Iene
Luca e Paolo in missione Ep. 2, su Cinefilos.it
In attesa di vederli ritornare in Immaturi 2, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, i divertentissimi protagonisti di Camera Cafè e rimpianti conduttori delle Iene, ci accompagnano in una missione molto speciale per conto di Vodafone.
E’ la nuova campagna pre-natalizia del gestore di telefonia che, rileggendo il cinema d’azione, presenta le sue offerte costellandole in questi brevi video con protagonisti proprio Luca e Paolo.
Il povero Paolo deve fare i conti con gli affetti familiari e con il suo senso del dovere: riuscirà a salutare la nonna e contemporaneamente a salvare la città?
Ecco il secondo video della serie:
Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, la recensione
Squadra che vince non si cambia. Così devono aver pensato i produttori di Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, che, nel riportare sullo schermo le avventure dell’investigatore più famoso della letteratura, hanno affidato di nuovo il comando a Guy Ritchie, ottimo interprete della storia che non dimentica di coniugare il uso stile con l’organico fluire del racconto, e la leadership del palcoscenico alla coppia Robert Downey Jr. e Jude Law.
Sherlock Holmes è alle prese con un altro dei suoi periodi di riposo intellettuale, durante i quali si diletta a fare esperimenti, per lo più sul suo cane Gladstone, con grande disappunto del Dottor Watson, che, ahilui, ha deciso di sposare la bella Mary (Kelly Reilly) contro la volontà dell’amico. Il ritorno in scena di Irene Adler (Rachel McAdams) e del perfido quanto geniale Professor Moriarty (Jared Harris) sconvolgerà i piani del novello sposo e condurrà i nostri in un viaggio attraverso l’Europa che avrà conseguenze inaspettate.
La prima cosa da sottolineare, in Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, è che in questo caso, così come accade nei romanzi di Sir Arthur Conan Doyle, il Dottor John Watson racconta in prima persona la storia. Il film è dunque un lunghissimo flash back rivissuto da Watson mentre è intento a mettere su carta le avventure affrontate insieme all’amico Holmes.
Sherlock Holmes: Gioco di Ombre, il film
Una superiore attenzione all’intreccio ha portato questa volta il film verso una maggiore complessità ed una maggiore completezza, permettendo ai due bravissimi protagonisti di approfondire un rapporto che da solo basta a reggere in piedi l’intero film. L’alchimia dei due attori in scena è la base solida su cui si costruisce un saldo rapporto di amicizia fraterna, che ancora una volta rifugge da ogni tipo di machismo o omofobia, e che lega a doppio filo i due avventurosi personaggi: Holmes non può fare a meno di disapprovare le nozze di Watson, poiché queste costituiranno l’interruzione di quel magico rapporto d’amicizia che tiene l’investigatore ancorato alla società; Watson dal canto suo non riesce a resistere al richiamo dell’avventura che suo malgrado rappresenta Holmes. Entrambi portano così avanti questa loro ‘relazione anomala’ con uguale quantità di sarcasmo e profondo affetto.
Intorno a questi due poli, circola un sistema di satelliti minori costituito da ruoli molto interessanti affidati ad attori che lo sono altrettanto: la zingara Simza è Noomi Rapace, coinvolta sempre in ruoli impegnativi e misteriosi, che ne mettono in evidenza la corporatura nervosa e l’espressione dura; Stephen Fry è invece Mycroft Holmes, originale fratello di Sherly, così come lo chiama lui, particolarmente a suo agio anche in una esilarante quanto surreale scena di nudo; Jared Harris da invece corpo all’arcinemico di Holmes, il Professor Moriarty, genio del male e uomo senza scrupoli, vero e proprio imprenditore del terrore. Tornano in questo secondo capitolo, anche se per brevi momenti, Rachel McAdams e Kelly Reilly nei ruoli rispettivamente di Irene e Mary. La prima è questa volta più debole e sensibile al fascino di Holmes, la seconda un po’ messa in secondo piano nel primo film, riesce qui ad avere il suo momento di gloria, rivelandosi straordinariamente e impensabilmente utile alle indagini.
Ma tutto il film si distingue ancora una volta per quel gusto filologico e ruffiano che intesse la trama, le scene e persino i singoli dialoghi di dettagli holmesiani per il diletto dei fedelissimi della letteratura di Conan Doyle, facendo assaporare di più gli elementi che invece sono aggiunte anacronistiche e talvolta fantascientifiche al tessuto della storia. Come sempre succede quando a comporre la colonna sonora c’è Hans Zimmer, non può passare sotto silenzio quest’altra grande protagonista del film: il compositore de Il Gladiatore e di Inception realizza una soundtrack poderosa e ironica, pungente e coinvolgente. Partendo dai motivi di Sherlock Holmes, Zimmer arricchisce le partiture, regalando profondità ad ogni scena e arricchendola con le note del violino gitano o del poderoso insieme di un’orchestra.
Sherlock Holmes: Gioco di Ombre è un ottimo film, che non manca certo di difetti, ma coniugando in maniera eccellente modernità di ripresa, efficacia di recitazione e tecniche digitali sapientemente utilizzate, riesce a regalare intrattenimento intelligente, senza rinunciare ad un messaggio universale, più sussurrato che enunciato, che arricchisce ulteriormente un film già prezioso.
Il Gatto con gli Stivali: recensione del film spin-off di Shrek
Era il 2004 quando al cinema arrivò Shrek 2 e con lui fece la sua comparsa anche Gatto con gli Stivali, una simpatica rivisitazione del famoso gatto magico delle fiabe, qui armato di fioretto, munito di cappelli con tanto di piuma e ovviamente dei fantastici stivali.
Dopo sette anni arriva al cinema lo spin-off dedicato al misterioso personaggio, con tanto di tuffo nel suo passato burrascoso e nella sua triste storia di orfano. Il Gatto con gli Stivali è un bel film d’animazione: colorato, umoristico con battute e situazioni dedicate al pubblico adulto, ben confezionato, con un buon 3D abbastanza luminoso e con un divertentissimo doppiaggio di Antonio Banderas, che come già in Shrek 2, 3 e 4 presto la voce (anche quella italiana) al rosso felino, passionale amatore.
La storia di Gatto è quella di un’amicizia infranta e tradita a causa della quale il povero micio è ricercato dalle guardie della sua città d’adozione. Gatto incontra di nuovo il suo losco amico, l’uovo Humpty Dumpty, dopo sette anni (che per gli umani sono quasi 35), che in compagnia della misteriosa Kitty cerca di realizzare il sogno di una vita rubando i fagioli magici a Jack e Jill, due terribili figuri che si aggirano nel deserto alla ricerca del luogo giusto per piantare i legumi miracolosi e raggiungere l’Oca d’Oro. Riusciranno le abilità e il buon cuore di Gatto a salvarlo dall’inganno che gli è stato teso?
Chris Miller ci racconta questa rocambolesca storia in perfetto stile DreamWorks in cui ad una fiaba se ne accavalla un’altra e si sprecano le citazioni cinematografiche (su tutte quella di Fight Club!). L’aspetto davvero interessante di questo strano felino protagonista è che riesce a prendersi sul serio soprattutto quando fa le ‘cose da gatto’, come inseguire le lucine o bere il latte, apparendo tenero e divertente ma senza mai scomporre il suo atteggiamento di Gatto coraggioso, furbo e soprattutto gran seduttore. I punti in comune con il suo doppiatore Banderas vanno molto oltre la voce!
Con lui in questa avventura troviamo Kitty, doppiata da Salma Hayek, prorompente gattina dalla mano di velluto che creerà diversi problemi al nostro, proprio a causa dell’inguaribile amore che Gatto ha per le donne, hops … per le gatte!
I bambini ridono, e i grandi pure, in un film del quale forse non si sentiva la necessità, ma che senza dubbio regala 90 minuti di buon intrattenimento con il solo inconveniente degli occhialini 3D sul naso.
Finalmente la felicità: recensione del film di Leonardo Pieraccion
Era il lontano 1995 quando l’esordiente Leonardo Pieraccioni faceva capolino sul grande schermo. Spontaneo, simpatico, sempre pronto a mettersi in gioco (e a prendersi in giro), aveva conquistato il grande pubblico con commedie come I laureati e, soprattutto, Il ciwww. Con la media di un film ogni due anni (circa), Pieraccioni torna al cinema con un nuovo lavoro, Finalmente la felicità, ma sono cambiate molte cose da allora…
In Finalmente la felicità Benedetto è un uomo semplice, timido, impacciato, che insegna musica ai ragazzi della sua “band tuttofare”. Quando la postina di Maria De Filippi bussa alla sua porta per invitarlo a partecipare a “C’è posta per te”, Benedetto scopre che sua madre, morta da poco, aveva adottato a distanza Luna, un’affascinante modella brasiliana. Impossibile non innamorarsi della bellezza e della semplicità di una bambina cresciuta nelle povere favelas brasiliane. Spinto dall’amico Sandro, Benedetto decide di seguire Luna fino in Sardegna dove la ragazza dovrà fare un servizio fotografico insieme al suo bellissimo ex fidanzato… Sarà difficile dimostrare, dunque, che “il mondo non è fatto per i belli ma, semplicemente, per i ‘normali’”.
La trama di Finalmente la felicità di Pieraccioni lascia già presagire che dell’avventato ragazzo toscano sempre pronto a mettere la “h” davanti a qualsiasi consonante, è rimasto ben poco. Scegliendo di smetterla di duettare con l’amico e collega Massimo Ceccherini (qui omaggiato con un piccolissimo cammeo), il protagonista preferisce Rocco Papaleo, l’attore napoletano comico più in voga del momento. Ma sebbene il miscuglio di dialetti (e di lingue) permetta un continuo misunderstanding tra tutti i personaggi della pellicola, la coppia non funziona e, infatti, non fa ridere. Anche la protagonista femminile, la sensuale Ariadna Romero, si rivela subito estremamente impostata, imbarazzata, spesso, goffa, al contrario del suo collega Thyago Alves, che, invece, sembra più spontaneo e meno artificioso nell’elaborazione del suo ruolo.
Ma il cast non è assolutamente l’unico problema di una pellicola che non decolla mai. Lento, monocorde, sottotono, il film non riesce a coinvolgere davvero gli spettatori. Non ci è dato sapere, però, se la colpa sia della sceneggiatura scritta a quattro mani con Giovanni Veronesi o di un’alchimia che non si crea tra nessun personaggio. Semmai, vien subito da chiedersi dove sia finita quella spensieratezza, quella leggerezza, quella freschezza che connotava tutte le commedie di Pieraccioni e che, tra un sorriso e una lacrima di commozione, differenziavano il suo cinema da quello dei colleghi italiani tanto dediti a sfoggiare i sederi delle modelle…
Ecco due registi per il sequel di Piovono Polpette
Kat Coiro dirigerà l’adattamento di Here Lies Bridget
Werner Herzog contro Lawrence d’Arabia
Le Idi di Marzo: recensione del film di George Clooney
Arriva finalmente nelle sale Le idi di marzo, ultimo film da regista di George Clooney, dopo essersi già imposto alla scorsa Mostra d’Arte Cinematografico di Venezia. Il ritorno alla regia dell’attore segna anche il ritorno a temi a lui molto cari come la politica e le istituzioni, dopo la breve parentesi costituita da In amore niente regole, commedia più leggera e sentimentale.
Il film racconta la vicenda di un giovane e idealista addetto stampa (Ryan Gosling) che lavora per un candidato alla Presidenza, il governatore Mike Morris (George Clooney), e che si trova suo malgrado pericolosamente coinvolto negli inganni e nella corruzione che pervadono il mondo della politica. Le idi di marzo si colloca nel filone del thriller politico che fiorisce negli anni 60’-70’ grazie a registi del calibro di Elio Petri, o Sidney Lumet. La splendida sceneggiatura, tratta da Farragut North di Beau Willimon e scritta a quattro mani da Grant Heslov e dallo stesso Clooney, supporta mirabilmente l’opera elevandone la caratura artistica e sociale, impreziosita da un brillante uso di dialoghi, che aiuta la narrazione a non cadere in un immobilismo tipico di una messa in scena teatrale. In questo fa la sua parte Clooney che serve la storia con una regia lucida ed elegante, stilisticamente classica e funzionale al racconto in atto.
Le idi di marzo, il film
Al servizio della storia c’è anche un formidabile cast di confermatissime personalità attoriali, che regalano interpretazioni ad altissimi livello e all’altezza delle aspettative. Su tutti spicca come al solito un Paul Giamatti stratosferico, accompagnato da una sorprendentemente brava Evan Rachel Wood, una certezza come Philip Seymour Hoffman e un prezioso Ryan Gosling, ormai definitivamente lanciato nell’Olimpo dei performer di alto livello. Proprio il suo personaggio è il fulcro centrale della storia: un giovane idealista che crede in qualcosa di giusto ma che non necessariamente rappresenta la soluzione migliore per sopravvivere nel mondo che lo circonda.
L’allegoria del film di Clooney è quella propria di una “iniziazione”: il giovane idealista si addentra nel mondo della politica con il proprio bagaglio di valori, lontanissimo dalle concrete dinamiche politiche e governative, e suo malgrado dovrà imparare a conviverci, sottostando a compromessi e imparando a scoprire il proprio lato oscuro. Il sistema dipinto dal regista è un malato inguaribile, in un perenne stato di dialisi, e nemmeno il recente cambiamento avvenuto sembra rappresentare quel vento di speranza tanto osannato. All’interno del racconto George Clooney ritrova un equilibrio solido che gli consente di raccontare attraverso una lucida e profonda (auto)critica, un mondo che lo sta tradendo (o forse lo ha già tradito). Alla fine il lato oscuro rappresenta sempre l’unica scelta percorribile e con una sorta di velato pessimismo, ma con netto distacco, il suo sguardo accompagna all’epilogo la storia.
A.C.A.B. – Teaser Trailer
Il teaser trailer ufficiale del film
“A.C.A.B. (All Cops Are Bastards)” di Stefano Sollima, con Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro,
Andrea Sartoretti e Marco Giallini.
The Artist, uno splendido backstage
Il principe del deserto: recensione del film
Il principe del deserto, l’ultimo film di Jean Jacques Annaud è il riadattamento del romanzo del 1957 Il paese dalle ombre corte dello svizzero Hans Ruesch. La vicenda è ambientata in Medioriente all’inizio del ventesimo secolo e si apre con un patto tra due sultani che hanno appena terminato un conflitto.
Il vincitore Nesib, l’emiro di Hobeika (Antonio Banderas), detta la condizioni di pace al suo rivale Amar, il sultano di Salmah (Mark Strong). Come da tradizione, quest’ultimo deve offrire a Nesib i suoi due figli maschi, a garanzia del trattato di pace. I due ragazzini, Saleeh e Auda, devono essere adottati dall’emiro di Hobeika e nessuno potrà più reclamare i diritti della cosiddetta Striscia Gialla, una lingua di deserto tra Hobeika e Salmah. Quindici anni dopo, una serie di eventi stravolgono la vita di questi personaggi, e così Auda sarà così costretto a togliere i panni di timido bibliotecario e a scoprirsi leader carismatico.
Guardando le immagini di Black Gold (titolo originale del film Il principe del deserto) è letteralmente impossibile non pensare al capolavoro del 1962 di David Lean Lawrence d’Arabia. A differenza di quella pellicola, però, qui è più forte l’atmosfera da “Mille e una notte”, merito anche delle musiche di James Horner. Come nelle fiabe migliori, da una parte c’è l’avidità e il progresso e dall’altra la dignità, il coraggio e la tradizione. Ad incarnare questi modelli così agli antipodi, troviamo da una parte la maschera impassibile e incorruttibile di Mark Strong, mentre dall’altra Antonio Banderas nei panni di un sultano così avido e cinico da apparire quasi divertente. Stretto tra due fuochi, il giovane Auda (il bravissimo Tahar Rahim visto ne “Il Profeta”) è costretto trovare la “sua” strada, sorretto solo dall’amore di Leyla (la bella Freida Pinto).
Nonostante Il principe del deserto non vada annoverato tra le opere più “personali” di Annaud, la storia convince per la forza di alcuni temi universali, trattati con un ritmo e un gusto per la narrazione che la avvicinano più ad alcune buone produzioni hollywoodiane, piuttosto che al cinema d’autore. La sceneggiatura dell’olandese Menno Meyjes (“Il colore viola”, “L’impero del Sole”, “Indiana Jones e l’ultima crociata”) è scritta molto bene e tiene fede al romanzo da cui il film è tratto. I personaggi sono ottimamente caratterizzati e, nonostante dei dialoghi non sempre originali, la pellicola fa sfoggio di ottimi attori, buona fotografia e costumi grandiosi. Nonostante l’avversione di Annaud per la CGI, non mancano scenografie bellissime (Pierre Queffelean) e scene di battaglia ed esplosioni spettacolari.
Rock of Ages: trailer originale
Ecco il trailer di Rock of Ages, il
nuovo film di Adam Shankman, che vede trai protagonisti un
fantastico Tom
Cruise in versione front-man di una band glam metal degli anni
Ottanta.
Tra un anno esatto al cinema arriverà Lo Hobbit!
Il Cavaliere Oscuro – il ritorno: il bootleg del prologo
Prima che venga oscurato definitivamente, ecco l’ultimo minuto del prologo di sei minuti mostrato in IMAX insieme al film Mission Impossible: protocollo fantasma.
Uscite al cinema di venerdì 16 dicembre 2011
Sherlock Holmes –
Gioco di ombre: Holmes è sempre stato il più astuto di
tutti…almeno fino ad oggi. Una nuova acuta mente criminale, il
Professor Moriarty (Jared Harris), con una intelligenza pari a
quella di Holmes e con una predisposizione al male ed una totale
assenza di coscienza, potrebbe mettere in grande difficoltà il
rinomato detective.
Denzel Washington sarà Un giustiziere a New York?
La moda della riproposizione su grande schermo di serie televisive più o meno datate e più o meno di successo si potrebbe arricchire di un nuovo capitolo con The Equalizer, nota in Italia col titolo di Un giustiziere a New York: di un adattamento cinematografico si parla da qualche tempo, inizialmente era stato fatto il nome Paul Haggis come autore della sceneggiatura.
In seguito sul progetto è caduto il silenzio fino ai giorni scorsi, quando per il ruolo del protagonista è stato fatto il nome di Denzel Washington; nessuna conferma invece riguardo il coinvolgimento di Haggis, ipotesi che anzi appare tramontata. Il progetto di una versione su grande schermo della serie (risalente alla seconda metà degli anni ’80 e andata in onda in Italia nei primi ’90), risale peraltro al 2005, quando Harry Weinstein ne acquisì i diritti; da allora i nomi di vari registi e sceneggiatori sono stati affiancati al progetto, senza però alcun esito.
Fonte: Empire
Problemi di budget per Artù e Lancillotto
La crisi globale colpisce anche gli studios cinematografici, che sono costretti a rivedere i propri programmi; di pochi giorni fa l’annuncio da parte della Watner Bros del rinvio di Paradise Lost, in collaborazione con la Legendary Pictures e della messa in stand-by di Artù e Lancillotto, progetto che al momento appare un pò troppo costoso. Il film sarebbe stato incentrato sulle avventure di Artù precedenti alla sua ascesa al trono: Kit Harington (Games Of Thrones) avrebbe interpretato il futuro re, con Joel Kinnaman (The Killing) nel ruolo di Lancillotto.
Il budget è rapidamente lievitato: dagli iniziali 90 milioni di dollari si è rapidamente arrivati a 130, e questo ha cominciato a generare dubbi sulla effettiva fattibilità del progetto; a fianco dei due protagonisti, non ancora conosciutissimi presso il grande pubblico, si sarebbe puntato su Gary Oldman (nel ruolo di Merlino) quale grande nome per accrescere l’appeale della pellicola. Il regista David Dobkin, anche autore della sceneggiatura, sarebbe stato lasciato libero di cercare un’altra casa di produzione per il film. Quello di Artù e Lancillotto è solo l’ultimo di una serie di casi di potenziali blockbuster messi in stand-by o finiti nel dimenciatoio: tra questi, The Lone Ranger, anch’esso rinviato per motivi di budget, il lovecraftiano Le Montagne della Follia di Del Toro (con Tom Cruise protagonista) e la saga basata sulla serie dei romanzi della Torre Nera di Stephen King firmata da Ron Howard.
Fonte: Empire
Chris Pratt in trattative per Kill Bin Laden
Più conosciuto per i ruoli in alcune serie televisive (OC ed Everwood le più note), che per l’attività per il grande schermo, Chris Pratt potrebbe ora avere l’opportunità di dare una svolta alla propria carriera con la partecipazione a Kill Bin Laden, prossimo film di Kathryn Bigelow, nel quale interpreterebbe il ruolo di uno dei vari soldati protagonisti. Il successore di The Hurt Locker ha incontrato non pochi problemi nel corso della sua gestazione, primo fra tutti il fatto che nel frattempo Bin Laden è stato effettivamente trovato e ucciso, costringendo il progetto a una brusca frenata e rendendo obbligata un’ampia revisione della sceneggiatura.
Anche il casting ha trovato non poche difficoltà: al momento della partita sarebbero entrati a far parte Joel Edgerton, Tom Hardy, Guy Pearce e Idris Elba; al momento l’unico nome sicuro è però quello di Jason Clarke, che presto vedremo all’opera nel Grande Gatsby. L’obbiettivo della Bigelow e dello scrittore Jason Clarke è di avviare le riprese entro febbraio, fissando per dicembre la data di uscita negli U.S.A.; su questo al momento non vi sono però conferme.
Fonte: EMPIRE
I sospiri del mio cuore: recensione del film
I sospiri del mio cuore (in originale Mimi wo sumaseba ) è un film d’animazione giapponese del 1995 scritto da Hayao Miyazaki e diretto da Yoshifumi Kondō. L’edizione italiana è stata presentata dalla Lucky Red a Lucca Comics and Games il 31 ottobre 2011. Il tema musicale principale è la famosa canzone di John Denver Take Me Home, Country Roads, ricantata però in giapponese e con un testo diverso rispetto all’originale.
In I sospiri del mio cuore Shizuku è una studentessa di terza media. Grande appassionata di narrativa, buona parte del suo tempo libero immersa nei libri. Tuttavia, un’inaspettata serie di incontri le farà ben presto riconoscere come la sua quotidianità sia finita col diventare come la trama di un romanzo fantastico.
L’avventura comincia quando Shizuku, la protagonista del film, appassionata di romanzi, va in biblioteca per prendere in prestito dei volumi. Noleggiando dei libri si accorge che nella tessera dei noleggi ricorre sempre un cognome prima del suo: Amasawa, e con la fantasia di un aspirante scrittrice comincia a fantasticare su chi sia questo ragazzo.
Un giorno, durante il suo consueto pellegrinare verso la biblioteca, incontra sul treno uno strano gatto e decide di seguirlo, il felino la conduce in un quartiere sconosciuto ed entra in un negozio di antiquariato. Il proprietario e Shizuku si conoscono e l’ometto mostra alla ragazza alcuni dei tesori del suo negozio, tra cui uno strano orologio e la statuetta di un gatto antropomorfo che chiama Baron.
Shizuku conoscerà nelle sue scorribande anche Seiji Amasawa, un ragazzo che continua a prenderla in giro, e che presto si trasferirà in Italia per diventare un bravo liutaio. L’amicizia di Shizuku e Seji si rafforza sempre più e presto i due ragazzi capiranno la vera natura dei loro sentimenti.
I sospiri del mio cuore è un prodotto firmato dallo Studio Ghibli, uno studio cinematografico specializzato in film d’animazione giapponese. I suoi anime sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, ed hanno contribuito alla diffusione e alla rivalutazione di questo genere al di fuori della madre patria e della cerchia di appassionati.
Lo Studio Ghibli fu fondato nel 1985 dal celebre regista Hayao Miyazaki insieme al suo collega e mentore Isao Takahata.
Come avviene nella gran parte dei film scritti da Miyazaki, abbiamo dei protagonisti bambini: la loro innocenza, contrapposta alla violenza degli adulti, li porta spesso ad avere il potere di riappacificare gli uomini fra di loro e con la natura. Stavolta, però, ci si interroga sul diventare grandi, sul crescere e sul capire che strada percorrere. Il percorso di Shizuku non è per niente facile, perché crescere non è facile. Si affrontano crisi, dubbi e momenti incerti e spesso l’unico modo per ritrovare la via è seguire le proprie fantasie e vedere fin dove ci portano. Può darsi che ci aiutino ad andare avanti e a scoprire un nuovo emozionante futuro.
Sherlock Holmes – Gioco di ombre arriva al cinema
Puntuale, dopo due anni, Guy Ritchie ritorna con una nuova avventura dell’inquilino di Baker Street, Sherlock Holmes – Gioco di ombre. Anche qui, la penna ispiratrice è quella di Sir Arthur Conan Doyle unita, mescolata e ben amalgamata all’estro dell’ormai tanto apprezzatissimo quanto criticatissimo regista. Ma cosa dovremmo aspettarci da questo film che ancor prima dell’uscita ha prodotto fiumi interminabili di parole? E quali saranno le nuove ambientazioni dell’investigatore, insolite e curiose da strappare sorrisi e inchiodare gli sguardi? Questa volta, pare che le avventure di Holmes non rimangano lì, oltre la Manica, ma la mania insaziabile di certezze e verità ha condotto l’investigatore in un tour, di certo per nulla affine al Grand Tour in voga in quel periodo, fatto di corse all’ultimo sangue per ottenere o salvare qualcosa/qualcuno.
Questa volta sulla scena di Sherlock Holmes – Gioco di ombre, però, si staglia una figura: l’alter ego di Sherlock Holmes. Nell’episodio precedente era il burattinaio della situazione, ed ora invece, il Professor Moriarty (interpretato da Jared Harris), è il vero protagonista posto affianco a Holmes. Astuto, lungimirante, diabolico nei ragionamenti, e si direbbe anche onnisciente sulle scelte di Holmes, prevede e anticipa le mosse, sconvolgendo così i piani dei difensori dei deboli. Nelle atmosfere cupe e grigie di una Londra Vittoriana sempre più in ascesa, il duo Holmes-Watts continua a ingoiare ogni indizio e segnale, questo anche grazie al prezioso aiuto di una nuova pedina che entra a far parte del gioco: la Zingara Sim (interpretata da Noomi Rapace). Non mancherà la forza dell’intelligenza ammaliatrice di Irene Adlere (interpretata da Rachel McAdams) e la partecipazione di Stephen Fry nel ruolo dell’eccentrico e stravagante Mycroft Holmes, fratello dell’investigatore.
La cornice di Sherlock Holmes – Gioco di ombre per quanto secondaria, contribuisce ad esprimere la spettacolarità del tutto. La fotografia eccellente di Philippe Rousselot, la colonna sonora di Hans Zimmer ben si inseriscono nelle scelte per gli effetti visivi che esprimono la quintessenza, il valore aggiunto dell’opera.
Mission: Impossible – Protocollo Fantasma uscirà in Italia il 27 Gennaio 2012!
La Universal ha annunciato che Mission: Impossible – Protocollo Fantasma uscirà nelle sale italiane il 27 Gennaio 2012. Inoltre la Paramount Pictures e Coca Cola Zero hanno annunciato la loro partnership per la presentazione della premiere del film Mission: Impossible – Protocollo Fantasma, che avrà luogo a Rio de Janeiro, in Brasile, il prossimo 14 dicembre.
Il ‘red carpet’ sarà trasmesso online dalle 19:00 ora locale (22:00 ora italiana) con una performance live del DJ e produttore musicale nominato al Grammy® Tiësto, che presenterà in anteprima assoluta il nuovo remix del noto tema musicale di Mission: Impossible, scritto da Lalo Schifren. Sarà possibile seguire questo evento speciale gratuitamente in streaming su CokeZero.com/Mission, MissionImpossible.com, Livestream.com/MissionImpossible, http://www.facebook.com/tiesto e Coca Cola Zero su Facebook.
La star e produttore del film Tom Cruise, la coprotagonista Paula Patton, il regista Brad Bird e altre celebrità saranno disponibili per interviste coordinate dai conduttori Quddus e Carla Lamarca. Nel corso di questo evento, i fan di Coca Cola Zero, Tiësto e Mission: Impossible – Protocollo Fantasma avranno la possibilità di porre domande ai membri del cast tramite la chat livestream. Inoltre il pubblico potrà assistere ai momenti salienti del tour globale del film, nelle sue varie tappe in Giappone, Corea, India, Dubai, Francia, Germania, Spagna, Australia, Russia e Italia.
“I film di “Mission Impossible” vantano un enorme seguito in tutto il mondo”, dichiara LeeAnne Stables, Vice Presidente Esecutivo del Marketing Mondiale di Paramount. “Per celebrare il lancio di questo nuovo episodio del franchise, abbiamo unito una brand del calibro di Coca Cola Zero ad una performance live del noto DJ & Produttore Tiësto: il risultato non potrebbe essere più elettrizzante”.
“Il tema musicale di MISSION: IMPOSSIBLE è universalmente riconoscibile e suscita sempre una grande emozione. Siamo davvero curiosi di assistere al modo in cui il musicista Tiësto lo ha personalizzato”, afferma Chip York, Direttore del Marketing del Settore dell’Intrattenimento Mondiale della Coca-Cola Company. “La premiere di Rio in live streaming sarà un evento unico, in cui verrà celebrata la partnership di Coca Cola Zero con questo noto franchise cinematografico”.
Mission: Impossible – Protocollo Fantasma è un film diretto da Brad Bird, scritto da Josh Appelbaum & André Nemec e prodotto da Tom Cruise, J.J. Abrams e Bryan Burk.
Ritenuto responsabile dell’attentato terroristico che ha distrutto il Cremlino, l’agente segreto della Impossible Mission Force (IMF) Ethan Hunt viene allontanato dall’agenzia insieme agli altri membri della sua squadra, quando il Presidente degli Stati Uniti attiva il “Ghost Protocol”. Ormai privo di risorse e di qualsiasi sostegno, Ethan dovrà trovare un modo per riabilitare il nome della sua agenzia e prevenire un altro attentato. A complicare le cose, Ethan viene costretto a intraprendere questa missione al fianco di alcuni ex colleghi della IMF, spinti da oscuri motivi personali a lui sconosciuti.
Mission: Impossible – Protocollo Fantasma sarà distribuito in alcune località in formato IMAX e arriverà nei cinema il 27 Gennaio 2012
La Mia Vita è uno Zoo – Trailer Italiano
Il film racconta di un uomo alla cui
moglie è stata diagnostica una malattia incurabile. L’uomo decide
di trasferire tutta la famiglia nelle campagna inglese dove compra
uno zoo in disuso nella speranza di farlo rifiorire. Insieme ai
figli e ad un gruppo di fedeli collaboratori si lancia nell’impresa
che all’inizio appare disperata. Nel Cast del film Matt Damon, Scarlett
Johansson, Angus Macfadyen, Colin Ford, Elle
Fanning, Erick
Chavarria, J.B.
Smoove, Maggie Elizabeth Jones, , Nicole Andrews, Patrick Fugit, Scarlett Johansson,
Thomas Haden
Church
Esce nelle sale statunitensi il 23 Dicembre 2011. In Italia l’uscita è prevista per il venerdì 16 marzo 2012.
Winona Ryder parteciperà a The Iceman
Perfect Sense: un nuovo trailer
Indiana Jones 5: Lucas e Spielberg vogliono farlo con il giusto MacGuffin
Di recente Steven Spielberg ha rivelato che lui e George Lucas stanno lavorando su un Indiana Jones numero 5 e che finalmente è arrivata un’idea vincente per un possibile quinto capitolo. Il NY Mag ha ora precisato che Lucas e Spielberg hanno si avuto un’idea per la storia, ma che manca loro ancora un MacGuffin, ovvero un pretesto per portare avanti lo sviluppo del racconto. E vogliamo sperare che finchè George non trova quel MacGuffin, il quinti Indy nn vedrà lo schermo.
Fonte: worstpreviews