Online le prime impressioni sul
film Prometheus.
La premiere mondiale dell’attesissima pellicola di Ridley
Scott si terrà domani a Londra, ma ecco già spuntare le
prime opinioni sul film, ad opera di Justin Chang
di Variety , Todd Mccarthy dell’Hollywood Reporter
e Mark Adams di ScreenDaily. I tre articoli
esprimono pareri contrastanti, ma tutti concordano nel definire il
film come uno spettacolo tecnicamente portentoso, in cui però non
tutto funziona.
Spiega McCarthy:
E’
una festa per gli occhi in 3D, ma ha dei problemi nel mescolare con
equilibrio le ipotesi filosofiche sulle origini delle specie e
l’obbligo morale nei confronti della saga di Alien di proporre
scene sanguinolente. Il terzo film fantascientifico di Ridley
Scott, dopo Alien nel 1979 e Blade Runner nel 1982, non
rivuluzionerà ancora una volta il genere, nonostante sia ambizioso
e serio quanto i precedenti, ma propone altrettanto spettacolo
visivo, azione e attacchi improvvisi di mostri per conquistare il
pubblico di tutto il mondo assetato di emozioni.
[…]
Mano a mano che il numero di personaggi si assottiglia, il
quoziente di scene rivoltanti e orrorifiche aumenta
[…]
Questo progetto è nato come prequel di Alien ma si è
trasformato in qualcosa di diverso. Sfortunatamente, più il film si
avvicina al suo culmine, più una serie di elementi si allineano
come per gettare le basi di un sequel, soprattutto nel finale che
sembra una sorta di teaser trailer di un potenziale prossimo
episodio.
Chang invece commenta: In Prometheus, una missione per scoprire le origini
della vita umana si affida a immagini familiari di morte e
devastazione. Estremamente curato sul piano visivo, il primo film
fantascientifico di Ridley Scott in tre decenni dai tempi di Blade
Runner rimane con i piedi per terra sul piano narrativo, accennando
costantemente all’esistenza di una intelligenza superiore senza mai
dimostrarne molta a prescindere.
[…]
Una differenza principale tra questo film e il suo precessore è a
livello di volume. Incoerentemente sostenuto da una colossale
colonna sonora orchestrale, il film non presenta i silenzi e il
senso di minaccia che rendevano Alien così elegantemente snervante.
Prometheus è un contenitore di chiacchere popolato da personaggi
tipici che recitano stancamente brevi frasi quando non sono
impegnati a smentire cinicamente o difendere con entusiasmo il loro
credo in una potenza superiore. La struttura stessa del film serve
a spargere, piuttosto che costruire, tensione […]. Scott e la sua
troupe compensano in qualche modo con un design visivamente
intricato e immersivo che non si risparmia in fastosità
futuristiche o splatter prostetico. […] Barlumi di coinvolgimento
provengono anche dalle idee quasi provocatorie di creazione contro
creatore, e dello scontro tra essi, che forniscono al film una
dimensione filosofica difficile da esplorare con completezza a
causa della semplice struttura da space-opera.
[…]
Tecnicamente, Prometheus è magnifico. E’ stato girato in 3D senza
che il regista si facesse limitare nella concezione o
nell’esecuzione, e così il film assorbe e utilizza questo processo
con totale naturalezza.
Mark
Adams: Ridley Scott è un maestro quando si tratta di
visualizzare l’ambientazione delle sue storie, ed è chiaro sin
dalle maestose sequenze con cui si apre Prometheus, nelle quali la
sua cinepresa attraversa un pianeta alieno (ottenuto mescolando
splendide vedute Islandesi con la CGI) […]
Ecco
una cosa che Prometheus non è: un clone di Alien. Alien, nonostante
possa sembrare lento contro l’attuale stile di montaggio, era un
film che abbracciava completamente la sua natura di horror nello
spazio, e dopo aver costruito lentamente un momento centrale
straordinariamente splatter diventava un monster movie girato
splendidamente prima della memorabile battaglia finale di Sigourney
Weaver. Invece, mentre Prometheus ha dei momenti che effettivamente
colpiscono, non riesce mai a tuffarsi completamente nel genere
horror, sviluppando invece l’aspetto scientifico piuttosto che
l’azione, e contrappuntando il film di momenti che meravigliano e
scuotono.
[…] Gli
effetti sono realizzati in maniera egregia, e il direttore della
fotografia Dariusz Wolksi propone alcuni momenti davvero splendidi
(il 3D è molto semplice da guardare, e non sembra mai troppo
scuro), mentre le scenografie di Arthur Max e i costumi di Janty
Yates aiutano il film nel dare un senso realistico di epica
fantascientifica. Un film di Ridley Scott è sempre girato
perfettamente, montato con intelligenza e semplice da guardare, e
Prometheus non è diverso in questo senso.
La
recensione più negativa arriva invece da Isabelle Regnier, su Le
Monde:
Immerso
in una melassa spirituale che fonde cristianesimo e paganesimo new
wave, il film cita 2001, Star
Wars, Wall•E, gli zombie di Romero, persino Mars Attacks e AI,
senza fare nulla di speciale. I pochi spunti che contiene la
sceneggiatura, in particolare una serie di conflitti latenti tra i
personaggi, rimangono soltanto abbozzati.
[…] Nel
suo ruolo di un uomo pagato profumatamente per il suo lavoro,
Ridley Scott finisce per percorrere la classica traccia
commerciale. La sua missione: risuscitare il franchise di Alien e
dare al pubblico una specie di copia di qualcosa che gli piace, e
nulla più.
Ricordiamo nel cast del film
Prometheus
diretto da Ridley
Scott troviamo
Michael Fassbender, Idris
Elba, Charlize
Theron, Noomi
Rapace, Guy
Pearce, Logan Marshall-Green, Sean Harris, Rafe
Spall.
Nel film
Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla
ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in
contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della
razza umana.