La storia parla di un ex contrabbandiere
diventato guardia privata, che si ritrova dal lato sbagliato della
legge quando ha difficoltà economiche. Un piano in cui è coinvolto
va all’aria e degli spacciatori violenti minacciano la sua
famiglia.
Voyez comme ils dansent: recensione del film con Maya Sansa
In Voyez comme ils dansent Lise (Marina Hands) è una regista francese che attraversa il Canada in treno, da oriente erso occidente, cercando le immagini giuste per un suo documentario. Sulla strada incontra Alexandra (Maya Sansa), medico di frontiera, che in comune con Lise ha un uomo: un artista, funambolo bizzarro e clown triste che è scomparso nel nulla, marito della prima e poi compagno della seconda. Le due donne cercheranno così l’una dentro l’altra la ragione che ha spinto lo stesso uomo ad amare entrambe, in modi, tempi e continenti diversi imparando dalla reciproca sofferenza il prezzo che l’arte ha nella vita di chi le dedica tutto.
In Voyez comme ils dansent Claude Miller mette in scena questo menage romantico con grande grazia, avvalendosi di un affastellamento temporale tramite il montaggio di flashback con scene contemporanee che se da un lato disorienta lo spettatore dall’altro lo coinvolge ancora di più nella storia, punteggiando la pellicola di piccoli momenti spettacolari dei numeri di Vic Clèment (James Thiérrée). Miller annoda e snoda così le fila di un grande racconto, intimo e personale, che ricostruisce non solo una storia, ma una vita, un’anima.
Voyez comme ils dansent, il film
Ben presto però scopriamo che i personaggi principale di Voyez comme ils dansent non sono tre bensì quattro. Alle due donne e al misterioso artista si aggiunge il paesaggio canadese: potente, selvaggio eppere delicato sotto la coltre di neve che lo ricopre, straordinariamente cinematografico per la sua bellezza, anche grazie alle sapienti inquadrature di Miller.
Stella di Voyez comme ils dansent è senz’altro Maya Sansa, vero orgoglio italico all’estero, recita con disinvoltura e senza alcun tipo di accento in francese e in inglese, interpretando una discendente dei nativi americani del nord. I suoi trattidecisi e simmetrici,le sua pelle olivastra e i suoi colori scuri, insieme ad una rara espressività dello sguardo, ne fanno un’interprete perfetta e perfettamente credibile nell’economia del racconto, contribuendo in maniera decisiva ad aumentare il valore del film. Per quanto è incisiva la Sansa, tanto sembra insignificante la Lise di Marina Hands, sperduta in un Paese e in un paesaggio che non le appartengono e incredula nello scoprire la parte dolce, romantica, quasi umana, dell’uomo che pensava di conoscere.
Voyez comme ils dansent si chiude con il pensiero e l’immagine su Vic, sul suo balletto aereo insieme alle riprese aeree del Canada, e lo spettatore resta a vedere come, loro due insieme, l’uomo e la natura, danzano.
Un cuento chino vince il Festival del film di Roma!
I PREMI ASSEGNATI DALLA
GIURIA INTERNAZIONALE – Una giuria internazionale presieduta da
Ennio Morricone e composta da Susanne Bier, Roberto Bolle, Carmen
Chaplin, David Puttnam, Pierre Thoretton, Debra Winger ha giudicato
i film in concorso nella Selezione Ufficiale. La giuria
internazionale ha assegnato il:
Prime immagini di Helena Bonham Carter in Great Expectations!
A pochi giorni dal primo ciak di “Great Expectations” di Mike Newell, sono state diffuse 2 immagini che ritraggono Helena Bonham Carter nei panni di Miss Havisham, personaggio centrale del romanzo di Charles Dickens(in Italia conosciuto come “Grandi Speranze”) da cui è tratto il film.
Non nuova a personaggi gotici e borderline, ancora una volta l’attrice si misurerà con un ruolo complesso e inquietante: una donna abbandonata in gioventù il giorno delle nozze che sceglie di vivere reclusa nell’oscurità della sua vecchia magione, senza mai togliere l’abito da sposa né toccare il banchetto nuziale, rimasto a marcire per anni nella sala destinata al ricevimento.
Il ricchissimo cast prevede fra gli altri Jeremy Irvine(protagonista dell’imminente “War Horse” di Steven Spielberg) nel ruolo di Philip “Pip” Pirrip, giovane eroe della storia, Holliday Grainger (“the Borgias”, “Jane Eyre”) in quello di Estella, figlia adottiva di Miss Havisham da lei educata a spezzare il cuore degli uomini e Ralph Fiennes nella parte di Magwitch, misterioso ex forzato aiutato da Pip.
Tratto da una delle opere più popolari di Dickens e scritto da David Nicholls(sceneggiatore e autore dell’imminente “One Day” con Anne Hathaway e Jim Sturgess), “Great Expectations” dovrebbe arrivare nei cinema nel 2012.
Fonte: deadline.com
The Twilight Saga: Breaking Dawn – parte I, nuove foto
L’attesa sale e dopo i 15minuti esclusivi visti al Festival di Roma, ecco altre 10 foto inedite di Breaking Dawn parte I in cui possiamo vedere alcuni dei personaggi principali del film, compresi gli amati protagonisti della saga.
Ecco le foto:
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Fonte:comingsoon
Festival Internazionale del Film di Roma 2011: Premi Collaterali
Le Avventure di Tin Tin: il segreto dell’Unicorno, recensione
In principio fu una breve serie di fumetti, poi arrivò la serie animata. Adesso grazie al genio di Peter Jackson e di Steven Spielberg possiamo ammirare le sue avventure sul grande schermo. Stiamo parlando dell’atteso Le Avventure di Tin Tin: il Segreto dell’Unicorno.
Primo di una trilogia che vedrà alternarsi alla regia Jackson e Spielberg (il primo è di Spielberg), il film è stato realizzato in una forma ibrida che mescola animazione e performance capture, unitamente ad un buon 3D, che conducono lo spettatore in un’avventura ricca di inseguimenti, colpi di scena e scoperte, oltre ad un ritmo forsennato che non lascia fiato.
Le Avventure di Tin Tin: il segreto dell’Unicorno, la trama
In Le Avventure di Tin Tin: il segreto dell’Unicorno Tin Tin, reporter di grande fama, compra un modellino di una nave, l’Unicorno, e scopre subito che qualcuno lo cerca. Spinto dalla sua inesauribile curiosità, il giovane cercherà di andare infondo alla vicenda, trovandosi ben presto chiuso in una cassa e caricato su un bastimento diretto in Nord Africa. Qui, grazie al fedele cagnolino Milou, Snowy nella versione inglese, riuscirà a liberarsi e si imbatterà nel Capitano Haddock, ibruacone impenitente, che diventerà suo indispensabile compagno d’avventura. Comincia così quella che promette di essere una delle trilogia più redditizie del nuovo decennio, innovativa e commerciale, ricca di tutti gli elementi necessario ad un film di successo: mistero, avventura e divertimento.
Ad interpretare i protagonisti ci sono Jamie Bell, nei panni di Tin Tin, Mr. performance capture Andy Serkis, che questa volta interpreta un umano, anche se sui generis, regalando le sue movenze al Capitano Haddock ed infine Daniel Craig, il cattivo Mr. Sakharine. I due formidabili comici inglese Simon Pegg e Nick Frost sono gli imbranati agenti Thompson & Thompson. La particolarità di questo film è che i personaggi realizzati in CGI non hanno le fattezze degli attori che li interpretano, come era accaduto già con Tom Hanks per The Polar Express e Jim Carrey in A Christmas Carol. Qui i personaggi sono quelli di Hergè, solo che movenze umane. Non sfuggirà agli spielberghiani più accaniti la somiglianza di gran parte delle scene d’azione con quelle di Indiana Jones, al quale sicuramente Spielberg si è ispirato, ma che allo stesso tempo, all’epoca della sua uscita in sala, fu definito a sua volta una specie di Tin Tin.
Insomma, Steven riesce a far sua qualunque storia, arrivando anche a confondere le storie e le ispirazioni. E’ forse questa la maggiore forza del film e del suo regista: riuscire a mantenere intatto lo spirito del fumetto, infondendo molta personalità alla storia e alla sua rappresentazione, ma riuscendo a realizzare qualcosa di familiare, nel piacevole senso del già visto, innescando una proprietà di appartenenza con lo spettatore. Anche per quello che riguarda la sceneggiatura, non abbiamo nulla di nuovo, una storia ben scritta, brillante, ricca di riferimenti all’originale, ordinaria amministrazione per quasi tutti i prodotti spielberghiani.
Al timone musicale del film l’inconfondibile John Williams che ancora una volta realizza una colonna sonora cucita sul film, efficace e orecchiabile, anch’essa molto simile alle famose note scritte per il Professor Jones. Le Avventure di Tin Tin: il segreto dell’Unicorno è classico film di intrattenimento, ben confezionato e sapientemente diretto che incarna la meraviglia del cinema con la sua tecnica e la passione del cinema con il suo grande spirito d’avventura.
Quando la notte: recensione del film
Dopo l’accoglienza “bifronte” a Venezia e le polemiche sul divieto ai minori di 14 anni – prima imposto, poi ritirato – arriva Quando la notte, l’ultima fatica di Cristina Comencini che è ora nelle sale italiane.
Nel film Quando la notte Marina è una giovane madre in vacanza col figlio di due anni in una casa sperduta tra le montagne. Con lei il piccolo Marco, la cui gestione diventa per Marina sempre più difficile: un compito improbo che si sforza di portare avanti da sola, ma per il quale non si sente adeguata, un impegno a tempo pieno che non le dà tregua e le toglie ogni energia. Una sera, la situazione si fa insostenibile e precipita. A questo punto interviene Manfred, solitaria guida alpina dal carattere duro e spigoloso, proprietario della casa dove alloggia Marina e suo vicino.
Accortosi che qualcosa non va, accorre e porta il bambino in ospedale. Da questo momento Marina e Manfred condividono un segreto. Marina si sente in debito con Manfred, gli è riconoscente, ma lui è impenetrabile e spesso ostile. È un uomo solo, con un passato che lo ha profondamente segnato e che l’irrompere di Marina nella sua vita sta riportando a galla. Fra i due il rapporto è complicato, conflittuale, ma sempre più stretto, anche perché presto Marina avrà l’occasione di ricambiare il favore di Manfred.
Quando la notte, il film
Fin qui, si potrebbe dire, tutto bene, o quasi. La Comencini mette sul piatto una serie di questioni interessanti da approfondire: la maternità e il suo lato oscuro – fatto di sentimenti ambivalenti che possono sorgere in una madre, pure amorevole come Marina – l’incontro tra due solitudini, la specularità delle storie dei due protagonisti, la misoginia/misantropia di Manfred, che grazie a quest’incontro sembra faticosamente cominciare a uscire dal proprio guscio. E le sviluppa inizialmente con pertinenza e acume.
Il tutto, sorretto in questa fase dalle buone prove dei due protagonisti, che danno forza e sostegno al film, confermando ciascuno le proprie ottime capacità attoriali. Intensa ed efficace Claudia Pandolfi nel ruolo di Marina: l’attrice rende bene il complesso groviglio di amore materno, stress, ansia, senso d’inadeguatezza, disperazione, senso di colpa che caratterizza il suo personaggio – assieme al suo bisogno di essere capita e accolta. Altrettanto pregnante l’interpretazione di Filippo Timi, che rende ottimamente (con sguardi torvi, ma non solo) la misantropia di Manfred, l’incapacità a relazionarsi con l’altro, ma anche la paura di avvicinarsi proprio a una donna come Marina: pericolo estremo, perché non può che far riaffiorare in lui il trauma dell’abbandono – in questa chiave, l’estrema chiusura e anche l’ironia sprezzante che riserva a Marina sono indovinate e rappresentano un suo estremo tentativo di difesa – l’istinto di protezione nei confronti del piccolo Marco.
Così, non diamo troppo peso a qualche ingenuità di sceneggiatura: certe inattese semplificazioni psicologiche: ad esempio, i fogli con le scritte fatte da Marina, oppure l’analisi un po’ spicciola delle psicologie di Albert/Thomas Trabacchi e Stefan/Denis Fasolo, fratelli di Manfred, che peraltro si va ad aggiungere a una materia già ricca di spunti. E perdoniamo anche qualche scambio di battute poco pregnante, in virtù di una preponderanza di momenti significativi.
Nella seconda parte di Quando la notte, però, la Comencini abbandona i due filoni su cui aveva costruito la narrazione: la maternità problematica e l’incontro, pur tra mille difficoltà, dei due mondi di Marina e Manfred (di cui stronca sul nascere i possibili sviluppi). A distanza di anni, del primo non c’è più traccia, della seconda questione si pretende di riannodare le fila, ma la vicenda dei protagonisti si avvita su se stessa, senza avere un’evoluzione. Diminuisce la verosimiglianza, aumenta l’indecisione, troppi interrogativi restano aperti. Marina da una parte pare risolta, dall’altra è ancora in cerca di qualcosa, Manfred è cristallizzato nel suo fare burbero, ormai quasi stereotipato. A risentirne è anche la resa di Pandolfi e Timi, ora assai meno convincenti.
È così che tutto si fa farraginoso, le ingenuità diventano vistose, sia nella concezione delle scene (scontate nell’idea e poco riuscite nella realizzazione, ad esempio, quelle della funicolare e della corriera), che nei dialoghi (si pensi all’ultimo scambio di battute tra i due). La pellicola dunque sabota nella seconda parte quanto di buono aveva creato nella prima e si conclude lasciando lo spettatore con l’impressione che la complessa materia sia sfuggita di mano alla sua creatrice – autrice anche del romanzo da cui è tratto il soggetto del film e della sceneggiatura, scritta con Doriana Leondeff. La pellicola è prodotta da Cattleya e distribuita da 01 Distribution.
Arriva Immortals, il kolossal epico di Tarsem
L’11 novembre 2011 approderà nei
cinema di tutto il mondo Immortals,
l’atteso kolossal epico diretto da Tarsem Singh.
2 nuovi film per Terrence Malick!
Da sempre conosciuto come regista schivo e poco prolifico, Terrence Malick sembra intenzionato a lavorare a ben 2 nuovi progetti nel 2012.
Il primo, “Lawless” , avrà come protagonista Ryan Gosling e sarà interpretato da Christian Bale, Cate Blanchett e Rooney Mara mentre nella seconda pellicola, “kinght of cups”, il cast vedrà nuovamente in scena lo stesso Bale e la Blanchett.
Dopo il successo di “the Tree of life” allo scorso Festival di Cannes, Malick sembra quindi davvero intenzionato a cambiare metodo di lavorazione e a venire incontro alle esigenze di produzione: nel frattempo, restiamo in attesa di una data d’uscita per il film girato l’anno scorso con Rachel McAdams e Ben Affleck, tristemente ancora privo di un titolo.
Life in Day interamente su Youtube!
Twitt dal Festival: La kryptonite nella borsa – Love For Life
Turn Me On, Goddammit! – recensione
Comi-con Episode IV: A fan’s hope – recensione
Nei tempi passati si
collezionavano francobolli o per i più marpioni, le classiche
farfalle con le quali si pensava di sedurre le ragazze. Dagli anni
’70, grazie a Topolino dalle nostre parti e alla Marvel oltreoceano, si iniziarono a
collezionare i fumetti, prevalentemente con protagonisti supereroi
ed eroine, soprattutto quando nel mercato entrarono i manga
giapponesi.
Mercato internazionale del film di Roma: chiusa la sesta edizione
La Femme du Cinquième: recensione del film
E’ stato presentato al Festival di Roma La Femme du cinquième il film diretto da Pawel Pawlikowski, con Ethan Hawke e Kristin Scott Thomas.
In La Femme du Cinquième Tom (Ethan Hawke) è uno scrittore americano trasferitosi a Parigi per cercare di riconquistare l’affetto della figlia. Ma fin dal primo giorno nella capitale francese niente va come dovrebbe. Si ritrova a lavorare per un franco-marocchino come guardiano notturno mentre lotta per scrivere il suo secondo romanzo e tentare di vedere sua figlia. Una donna affascinate di nome Margit (Kristin Scott Thomas) irrompe a spezzare quel mare di tristezza offrendogli quello di cui sembra aver bisogno. Ma i segreti che porta con sè questa misteriosa donna sembrano avere a che fare con i numerosi omicidi che circondano lo scrittore.
Lavoro degno di un regista che ha passato la vita tra la natia Polonia, la Germana, l’Italia e infine l’Inghilterra riuscendo a conferire al film quella miscela di inter cultura europea che è presente nel film. Ne deriva così un inquietante sguardo ironico di un uomo che si ritrova sommerso da una serie di piccole crisi emotive da cui cerca di uscire trovando la stabilità necessaria e scrivendo il suo secondo romanzo. Il materiale a disposizione di Pawel Pawlikowski è usato in maniera sorprendente. L’immedesimazione è tale che egli stesso sembra volerci spingere a terra lasciandoci affogare nell’ansia di Tom costringendoci a reinventarci in seguito alle rivelazioni di fronte a cui si trova il protagonista.
Nel suo lavoro è stato sicuramente aiutato dalla presenza di attori come Ethan Hawke (Training Day, Onora il padre e la madre) e Kristin Scott Thomas (Nowhere Boy, L’amante inglese). La coppia è la scelta perfetta per intraprendere un viaggio introspettivo nella vita distrutta di un uomo che sembra aver perso tutto, ma che continua a combattere per ritrovare la strada. Parigi è sicuramente un’altra protagonista della pellicola. La città accompagna Tom lungo tutto il suo cammino descrivendone ancora più minuziosamente la personalità ormai sgretolata dall’esistenza. Anche se non avrà sicuramente un riscontro positivo al botteghino, la voglia di vederlo nelle sale cinematografiche italiane è alta. Conferirà spessore ad un panorama che ormai si dirige sempre di più verso il blockbuster.
Eddie Redmayne nei Miserables!
Il cast di “Les Miserables” di Tom Hooper cresce ulteriormente con Eddie Redmayne, prossimo Colin Clark nell’atteso film di Simon Curtis “My Week With Marilyn” .
A lui è stato riservato il ruolo di Marius, nobile patriota innamorato di Cosette, figlia adottiva dell’ex forzato Jean Valjean: giovane promessa con una carriera di tutto rispetto alle spalle, Redmayne si aggiunge così a star del calibro di Anne Hathaway(Fantine), Russell Crowe(Ispettore Javert) e Hugh Jackman(Valjean), sperando che le sue doti canore siano all’altezza delle aspettative e che il ruolo gli regali la consacrazione definitiva.
“Les Miserables” di Tom Hooper, tratto da uno dei musical di maggior successo della storia e a tutt’oggi ininterrottamente in cartellone nel West End, uscirà nei cinema il 7 dicembre 2012.
Gavin O’Connor sul ring di Warrior, dal 4 novembre al cinema
Paddy Conlon è un ex
pugile, veterano della guerra in Vietnam, il cui alcolismo ha
distrutto la sua famiglia. Dopo diversi anni il figlio minore, Tom,
torna a casa e Paddy, padre che ha perso molte chance con il
figlio, decide di allenarlo per competere ad una gara di arti
marziali miste e cercando di recuperare il suo rapporto con lui.
Nel suo percorso Tom però si dovrà scontrare con lo spirito di
competizione tutt’altro che sportivo del fratello maggiore
Brendan.
Uscite al cinema del 3 e 4 novembre 2011
Giovedì 3 novembre – Tormenti – Film
disegnato: Sui disegni-fumetto del leggendario
sceneggiatore Furio Scarpelli, scomparso lo scorso anno, il nipote
Filiberto ha realizzato la sua originale opera prima. La
definizione “film disegnato” è dello stesso Furio, autore anche
della sceneggiatura di Tormenti. Ogni personaggio è studiato nei
minimi dettagli, con grande attenzione nella ricerca iconografica
sul costume. La vicenda, drammatica e comica, è ambientata a Roma
durante il Ventennio. Il tragico e irresistibile avvocato Rinaldo
Maria Bonci Pavonazzi seduce per vacuità esistenziale una giovane
stiratrice, Eleonora Ciancarelli detta Lolli. Ma presto lei si
innamora di Mario Marchetti, pugile e studente universitario…
Venerdì 4 novembre – The tomorrow series – Il domani che verrà: Otto ragazzi al ritorno da un weekend in campeggio si rendono conto che il paese è invaso da una potenza non identificata. Isolati dalle loro famiglie e dai loro amici, questi straordinari ragazzi dovranno imparare a scappare, sopravvivere e a combattere contro una ostile e ignota forza militare per cercare di ricongiungersi con i loro genitori. The Tomorrow Series: Il Domani che verrà è tratto dal primo dei sette libri della fortunata saga scritta dall’australiano John Marsden, che verrà pubblicato in Italia da Fazi.
Pina 3D: Nel 1985 Wim Wenders vede per la prima volta “Café Müller”, nel quale la coreografa tedesca capofila del teatrodanza, Pina Bausch, danza per 40 minuti insieme ai suoi ballerini sulla musica di Henry Purcell. Ne nasce un’amicizia lunga vent’anni e il progetto di un film insieme, che comincia a concretizzarsi nel 2008, con la scelta del repertorio da filmare (‘Café Müller’, ‘Le Sacre du Printemps’, ‘Vollmond’ and ‘Kontakthof’) ma s’interrompe un anno dopo, con la morte di cancro della stessa Bausch. La familiarizzazione con la tecnica del 3D fornisce a Wenders la spinta per girare il film, il tassello mancante per completare l’opera.
Warrior: Due fratelli che non si parlano e non si vedono da anni, un padre, artefice della diaspora familiare a furia di botte e notti ubriache, e un gigantesco torneo di arti marziali miste con un primo premio di 5 milioni di dollari. Entrambi ex prodigi della lotta greco romana, perché il padre-allenatore sebbene regalasse botte extra allenamento sapeva il fatto suo, i fratelli Conlon si ritrovano tra i migliori 16 del pianeta, coinvolti nel torneo che per ognuno dei due può essere la salvezza dal baratro (uno è un disperato autentico, l’altro un disperato con famiglia a carico a cui stanno levando tutto) senza aver risolto le loro questioni personali.
Sexlist: Con quanti uomini bisogna andare a letto prima di incontrare quello giusto? Secondo una popolare rivista femminile la media per le donne americane è di 10.5. Perciò, se a ventinove anni sei già a quota 19 come Ally Darling e sei pure single, la crisi di identità (e di coscienza) è dietro l’angolo. Soprattutto se tua sorella minore è alle prese con i preparativi del suo matrimonio, una madre ipercritica fa pressing psicologico per sapere chi ti accompagnerà alla cerimonia e la mattina dopo l’addio al nubilato scopri che il tuo capo che ti ha appena licenziata in tronco è inutilmente diventato il numero venti.
La kryptonite nella borsa: Dall’omonimo libro dello stesso Cotroneo. Peppino ha sette anni, e vive in quella che oggi verrebbe definita una famiglia disfunzionale. Ma siccome siamo a Napoli, nel 1973, la sua agli occhi del mondo è solo una famiglia un po’ scombinata. Dopo il realismo crudele di “il re del mondo” e l’apoteosi romantica di “Cronaca di un disamore”, Ivan Cotroneo porta i suoi lettori in un mondo colorato e imprevedibile. Un romanzo divertente e commovente che racconta i drammi, le avventure, e soprattutto il ridicolo di una famiglia speciale.
I soliti idioti: Il film riprende due personaggi dell’omonima serie di sketch che vanno in onda su Mtv. Per Gianluca, un trentenne che vive ancora con il padre, è arrivato il grande giorno: sta infatti per sposarsi con Fabiana, la sua fidanzata di sempre. Tutto è pronto, ma il padre di Gianluca, Ruggero, un imprenditore romano un po’ sopra le righe, non può accettare che il figlio si sposi (soprattutto con Fabiana) senza prima avergli dimostrato di essere un vero uomo… Ed essere un vero uomo, per lui, vuol dire riuscire a conquistare una vera donna, la più bella, la modella della linea di intimo “Smutandissimi”.
Il mio domani: Monica è una consulente impiegata presso una società di formazione aziendale. Single e ‘amante’ del suo capo, vive a Milano e frequenta nel tempo libero un corso di fotografia. Ogni fine settimana non manca di fare visita al suo vecchio padre, fervente cattolico che vive aspettando soltanto di morire. Nella bassa padana risiedono anche il nipote, un adolescente sensibile e depresso, e la sorellastra, figlia illegittima di una scappatella materna. Dentro una città in trasformazione e a quattro anni dall’Expo, si muove muta e uguale a se stessa la vita di Monica, incapace di vedere il mondo e di vedersi. Almeno fino a quando il padre viene a mancare e con lui il legame con un passato rimosso e doloroso.
Twitt dal Festival: My Week with Marilyn!
Twitt dal Festival: Il Cuore grande delle ragazze
Arriva Pupi Avati la Festiva, con il suo ultimo film: Il cuore grande delle ragazze. Ecco il twitt per la nostra rubrica curata da Marco Stancati:
Nuovo poster per My Week With Marilyn!
La Weinstein Company ha diffuso un nuovo poster per il film “My Week With Marilyn”, attesa pellicola di Simon Curtis in uscita negli USA il prossimo 4 novembre.
Il poster raffigura una
splendida Michelle Williams che, dalle prime critiche positive alla
pellicola, sembrerebbe davvero averci regalato una straordinaria
performance nei difficili panni di
Marilyn Monroe, al punto da poter forse aspirare
a una nomination all’Oscar e magari alla vittoria dell’ambita
statuetta alla migliore attrice.
Tratto dal romanzo autobiografico di Colin Clark, “My Week With Marilyn” racconta della breve permanenza di Marilyn Monroe in Inghilterra per le riprese de “il principe e la ballerina” di Laurence Olivier(qui interpretato da un elegantissimo Kenneth Branagh).
Fonte: Badtaste.it
Babycall: recensione del film con Noomi Rapace
Anna e suo figlio di 8 anni, Anders, stanno scappando dal padre violento del bambino. Si trasferiscono in un gigantesco edificio ad un indirizzo segreto, ma Anna è terrorizzata dalla possibilità che il padre possa trovarli, e compra un babycall per essere certa che suo figlio sia la sicuro mentre dorme. Ma strani rumori provenienti dall’edificio echeggiano nell’apparecchio. Anna crede di sentire l’omicidio di un bambino.
E’ questo l’incipt di Babycall, presentato come Horror d’autore del regista norvegese Pal Sletaune, in concorso al Festival del film di Roma. La pellicola sin dalle prime battute si dimostra come un potenziale film intimista sullo sfondo di un genere come può essere il mistero e l’horror, come già altre pellicole scandinave avevano in precedenza fatto, ad esempio il bellissimo Lasciami entrare del regista Tomas Alfredson. Tuttavia questa prima impressione finisce presto e il film termina con rivelare i suo limiti.
Se da un lato c’è una discreta e sensibile regia che in un certo senso funziona sufficientemente bene, dall’altro il punto più debole sembra essere proprio la sceneggiatura e lo sviluppo drammaturgico che prosegue singhiozzando senza riuscire a trasmettere una coerenza di fondo ed una linearità in bilico con gli avvenimenti narrati. Il problema è che la storia non riesce a svoltare nel verso giusto, rivelandosi un insieme di cliché ben noti a chi è avvezzo al genere, perdendo man mano anche l’alone di mistero e di suspence che invece erano state ben bilanciate nella primissima parte del film, rimanendo, si, fedele alla sua natura più specificamente autoriale ed intimista ma mostrando nel finale anche alcune lacune che sentenziano l’assoluta precarietà dell’opera dal punto di vista narrativo.
A nulla può l’intensa ed interessante interpretazione dell’astro nascente della cinematografia Europea, Noomi Rapace, che viene travolta anch’essa dall’inconsistente natura della storia. Nonostante ciò, l’attrice ruba completamente la scena al resto del cast dominandola incontrastata, per sensibilità e interpretazione dimostrando ancora una volta il suo talento. A farle eco c’è anche l’autore delle musiche, Fernando Velazquez (The Orphanage) che sostiene con una partitura sensibile che accompagna la messa in scene in modo funzionale e del tutto solido.
Un ‘Sex Tape’ per Reese Witherspoon
Calma, fermate i ‘bollori’ e non andate subito a cercare… non siamo di fronte all’ennesimo video ‘galeotto’ più o meno volutamente messo in circolazione per far parlare di sé, bensì a una commedia, scritta da Kate Angelo (sceneggiatrice e produttrice, tra l’altro, di alcuni episodi della popolare sit-com “Will & Grace”).
Il plot vedrà la classica coppia annoiata riprendere le proprie ‘perfomance’ con una videocamera, solo per scoprire il giorno dopo, che la registrazione è sparita, dando così il via a una sorta di ‘caccia al tesoro’ dalle conseguenze imprevedibili. Il progetto, portato avanti dalla Sony, secondo quanto scrive Empire sarà curato da Jason Segel e Nick Stoller già al lavoro insieme ne “I fantastici viaggi di Gulliver” e nell’ultimo film dei ‘Muppets’. Per il ruolo principale, la Sony avrebbe dunque puntato su Reese Whiterspoon, che comunque non pare aver ancora accettato definitivamente l’offerta, anche a causa di altri impegni in corso: nella lista delle ‘papabili’ vi sono anche Adams, Emily Blunt, Rose Byrne e Jennifer Garner.
McConaughey, Worthington e Butler alla conquista di Baghdad
Si intitolerà “Thunder Run”, e sarà diretto da Simon West (attualmente al lavoro sul secondo capitolo degli ‘Expendables’), il film ambientato nel corso della guerra in Iraq che vedrà insieme sullo schermo Matthew McCounaughey, Sam Worthington e Gerard Butler nel ruolo di tre soldati americani all’interno di un ‘tank’ americano, scrive Empire.
Il film sarà girato mescolando real action e CGI, nel solco tracciato da Cameron con Avatar: West del resto ha giò avuto a che fare col 3D, in occasione delle animazioni dell’imminente: “Night of the Living Dead: Origins 3D”. La sceneggiatura di “Thunder Road” è basata sull’omonimo libro del premio Pulitzer David Zucchino e di Mark Bowden (già autore di “Black Hawk Down”). L’azione consisterà sostanzialmente in un’unica grande battaglia di due ore, vissuta all’interno e al di fuori del ‘tank’ e che certamente strizzerà l’occhio anche a tutto il filone di ‘videogame bellici’ attualmente molto di moda, a cominciare da “Call of Duty”.
Butter: recensione del film con Olivia Wilde
E’ stato presentato alla Festa del cinema di Roma, Butter la nuova commedia diretta da Jim Field Smith e con protagonisti Hugh Jackman e Olivia Wilde.
In Butter Laura Pickler (Jennifer Garner) ha costruito la sua vita intorno al talento del marito Bob (Ty Burrell) nello scolpire statue di burro, ma quando a Bob viene chiesto di ritirarsi dal ‘mercato’, Laura va su tutte le furie, spaventata al pensiero di perdere il baricentro della sua vita.
Dopo una litigata, Bob esce a trovare conforto con una squillo, Brooke (Olivia Wilde), mentre la moglie trova conforto tra le braccia di Boyd (Hugh Jackman), suo ragazzo al liceo. Intanto la piccola Destiny (Yara Shahidi), dopo numerosi tentativi falliti, trova una famiglia (Alicia Silverston e Rod Corddry) che sembra volerla adottare unitamente alla scoperta di un talento insospettabile: la scultura del burro. La strade di Laura e di Destiny si incroceranno in maniera inaspettata.
Butter, il film
Butter è una commedia leggera, smielata nel finale e molto molto americana. La protagonista Jennifer Garner interpreta una donna sgradevole e arrivista anche se perfettamente calata nello scenario borghese della periferia americana, accanto a lei un uomo, Burrell, senza personalità che non riesce a prendere le sue decisioni in maniera autonoma, succube della follia della moglie. I due gioielli del film sono senza dubbio la piccola protagonista Yara Shahidi e la divertentissima Olivia Wilde. Se da un lato la prima è straordinariamente dolce ma allo stesso tempo razionale e ironica, la seconda si mostra in una veste tutta nuova, sexy e comica allo stesso tempo. Grande rilevanza ha l’aspetto dei costumi che in questo film definiscono i caratteri ancora prima che questi possano agire, e quindi ecco i completi succinti ed eccentrici di Brooke, gli abiti eleganti e austeri di Laura, il cappello da texano grossolano di Boyd.
La sceneggiatura indulge un po’ troppo in battute già sentite e nel finale è forse scontato, banale, ma è nei piccoli dettagli che sono sparsi in tutta la storia impreziosiscono il film, oltre a delle scelte del casting davvero mirate. Nonostante la sua adorabile dolcezza, Jennifer Garner riesce a rendere sgradevole la sua Laura e Olivia Wilde fa centro con la sua stripper, molto sexy, ma divertentissima e comica. Eccezionale nel piccolissimo ruolo a lui riservato, Hugh Jackman si presenta u po’ ingrassato, ma anche lui a suo agio nella parte del tonto, molto comico. La Garner compare anche in veste di produttrice.
Malore per Pupi Avati al Festival di Roma
Box Office USA del 31 ottobre 2011
Box Office ITA del 31 ottobre 2011
Tre new entry conquistano il
podio del box office italiano: La peggiore settimana
della mia vita, Le avventure di Tin
Tin e Johnny English…
Per la seconda settimana consecutiva, una commedia italiana conquista la vetta del botteghino nostrano: La peggiore settimana della mia vita apre infatti con 2,3 milioni di euro in oltre 400 sale, un risultato positivo ma non eccezionale.
Seconda e terza posizione per altre
due novità del weekend.
Le avventure di Tin Tin – Il segreto
dell’Unicorno, presentato tre giorni fa dal
protagonista Jamie Bell al Festival del Film di Roma, esordisce con
984.000 euro. Il debutto del film diretto da Steven Spielberg non è particolarmente
esaltante, a differenza di quanto avvenuto nel resto d’Europa, ma
il passaparola potrebbe recare benefici nei prossimi giorni.
Johnny English – la rinascita esordisce
invece con 953.000 euro, sconfitto dal testa a testa con Tin
Tin.
Matrimonio a
Parigi scende dunque al quarto posto con 786.000 euro
superando i 3 milioni complessivi.
Segue This must be the place che,
malgrado abbia perso tre posizioni, continua a registrare un’ottima
performance in Italia: il film di Paolo Sorrentino raccoglie altri
629.000 euro e giunge a quota 4,5 milioni.
Esordio in sesta posizione per l’horror Insidious che, dopo essere stato presentato a Roma, incassa 586.000 euro. La notte di Halloween attirerà di certo più spettatori, mentre il regista James Wan terrà questa sera una lezione di horror al Festival di Roma.
Bar Sport
precipita al sesto posto con 584.000 euro, per 2,1 milioni
totali.
L’amore all’improvviso – Larry
Crowne debutta in settima posizione con 490.000 euro:
un risultato piuttosto deludente per il nuovo film da regista di
Tom Hanks, distribuito in oltre 200 copie.
Chiudono la top10 I tre
moschettieri 3D (302.000 euro) e Amici di
letto (294.000 euro), giunti rispettivamente a 3,4 e
2,8 milioni complessivi.
Da segnalare infine l’esordio deludente di due film presentati
all’ultima Mostra del Cinema di Venezia: Quando la
notte floppa al dodicesimo posto con 180.000
euro, mentre il Leone d’Oro Faust debutta
in appena 15 sale con 70.000 euro.