Il trailer di Meg 2: The
Trench, in Italia
intitolato Shark 2 – L’abisso, è
finalmente uscito, introducendo il pubblico a un livello
completamente nuovo di terrore nelle profondità marine. Il trailer
del sequel di Shark – Il primo squalo vede infatti
l’attore Jason Statham
nei panni dello scontento sommozzatore Jonas Taylor che affronta
ancora una volta il megalodonte omicida e una miriade di altri
orrori preistorici. Nel film, Statham è affiancato dagli attori
Cliff Curtis nei panni di James “Mac” Mackreides e
Page Kennedy come DJ, a cui si uniscono i nuovi
arrivati Shuya Sophia Cai, Able
Wanamakok, Skyler Samuels e
Sienna Guillory.
Come si può notare dal trailer, il
nuovo film promette ancor più momenti “epici”, coinvolgendo non
solo lo spaventosamente grande megalodonte ma anche altre creature
come un piova gigante e i dinosauri, tra cui l’iconico T-Rex. Una
buona parte del film, inoltre, sembra sia dedicata all’esplorazione
del fondale marino, dove i protagonisti si scontreranno appunto con
forme di vita preistoriche. Attualmente, l’uscita in sala è
prevista per il 3 agosto, periodo perfetto per
poter vedere il film sviluppando quella certa paura per le creature
che popolano il mare, molte delle quali ancora sconosciute.
Proprio come il primo film, che era
basato sul romanzo di Steve AltenMeg: A Novel
of Deep Terror del 1997, anche Shark 2 – L’abisso è basato su un
romanzo, ovvero il seguito scritto sempre da Alten nel 1999 e
intitolato semplicemente The Trench. Che questo secondo
capitolo sarebbe stato realizzato è stato annunciato ufficialmente
nell’ottobre 2018, meno di due mesi dopo la prima del precedente
film. Alla fine del 2020, è stato poi annunciato che Ben
Wheatley di Tomb Raider 2 avrebbe diretto il
film, in sostituzione di Jon Turtletaub come
regista.
Shark 2 – l’Abisso, un’avventura che fa
seguito a quella del blockbuster del 2018, è disponibile da oggi
per l’acquisto e il noleggio su Apple TV app, Prime Video, Youtube, Rakuten TV, Timvision,
Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset
Infinity/p.
Tuffatevi in acque
sconosciute con Jason Statham e
con l’icona globale dell’action Wu Jing che guideranno una squadra
di coraggiosi esploratori nelle profondità più recondite
dell’oceano. Il loro viaggio si trasformerà in una spirale di caos
quando una diabolica operazione mineraria minaccerà la loro
missione e li costringerà ad una rischiosa lotta per la
sopravvivenza. Messi alle strette da colossali Megalodonti e da
implacabili saccheggiatori dell’ambiente, i nostri eroi dovranno
superare i loro spietati predatori in una corsa contro il tempo al
cardiopalma. Immergetevi nell’esperienza cinematografica più
elettrizzante dell’anno con Shark 2 – l’Abisso –
dove le profondità dell’oceano saranno pari solo alle vette
dell’emozione pura e inarrestabile!
Warner Bros.
Pictures e CMC Pictures, presentano “SHARK 2 – L’ABISSO” con
Statham e Jing alla guida di un cast corale che include, Sophia Cai
(“Shark – Il primo squalo”), Page Kennedy (“Shark – Il primo
squalo”), Sergio Peris-Mencheta (“Rambo: Last Blood”), Skyler
Samuels (“The Gifted”) e Cliff Curtis (la saga di “Avatar”).
Shark 2 –
l’Abisso è diretto da Ben Wheatley (“In the Earth”,
“Free Fire”), da una sceneggiatura di Jon Hoeber & Erich Hoeber
(“Shark – Il primo squalo”, “Transformers: Rise of the Beasts”) e
Dean Georgaris (“Shark – Il primo squalo”, “Tomb Raider – La culla
della vita”), e un soggetto di Dean Georgaris e Jon Hoeber & Erich
Hoeber, basata sul romanzo di The Trench di Steve Alten. Il film è
prodotto da Lorenzo di Bonaventura (“Shark – Il primo squalo”,
“Bumblebee”) e Belle Avery (“Shark – Il primo squalo”, “Onora il
padre e la madre”). I produttori esecutivi sono Jason Statham, Cate
Adams, Ruigang Li, Catherine Xujun Ying, Wu Jing, E. Bennett Walsh,
Erik Howsam, Gerald R. Molen e Randy Greenberg.
Il team di
filmmakers al fianco del regista Wheatley è composto dal direttore
della fotografia Haris Zambarloukous (“Belfast”, “Assassinio sull’Orient
Express”), lo scenografo Chris Lowe (“The Gray Man”, “No Time
to Die”) e il montatore Jonathan Amos (“Baby Driver”, “Paddington
2”). Il supervisore agli effetti visivi è Pete Bebb (“Animali fantastici e dove
trovarli”, “Inception”) e la costumista è Lindsay Pugh (“Matrix
Resurrections”, “Krypton”). Le musiche sono di Harry
Gregson-Williams (“Shark – Il primo squalo”, “The Martian”).
Warner Bros.
Pictures e CMC Pictures presentano, in associazione con DF
Pictures, una produzione di Bonaventura/Apelles Entertainment,
Inc., un film di Ben Wheatley, Shark 2 – l’Abisso.
Il film è stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros.
Pictures.
Questa estate preparatevi per una
potente scarica di adrenalina con Shark
2 – L’Abisso, un’avventura da brividi che fa seguito a
quella del blockbuster del 2018, portando l’azione ad un livello
ancora più alto, e a maggiori profondità, tra branchi di
inarrestabili Megalodonti e molto altro ancora!
Tuffatevi in acque sconosciute con
Jason Statham e con l’icona globale
dell’action Wu Jing che guideranno una squadra di coraggiosi
esploratori nelle profondità più recondite dell’oceano. Il loro
viaggio si trasformerà in una spirale di caos quando una diabolica
operazione mineraria minaccerà la loro missione e li costringerà ad
una rischiosa lotta per la sopravvivenza. Messi alle strette da
colossali Megalodonti e da implacabili saccheggiatori
dell’ambiente, i nostri eroi dovranno superare i loro spietati
predatori in una corsa contro il tempo al cardiopalma. Immergetevi
nell’esperienza cinematografica più elettrizzante dell’anno con
Shark
2 – L’Abisso – dove le profondità dell’oceano saranno
pari solo alle vette dell’emozione pura e inarrestabile!
Warner Bros. Pictures e CMC
Pictures, presentano Shark
2 – L’Abisso con Statham e Jing alla guida di un cast
corale che include, Sophia Cai (“Shark – Il primo squalo”), Page
Kennedy (“Shark – Il primo squalo”), Sergio Peris-Mencheta (“Rambo:
Last Blood”), Skyler Samuels (“The Gifted”) e Cliff Curtis (la saga
di “Avatar”).
Shark
2 – L’Abisso è diretto da Ben Wheatley (“In the
Earth”, “Free Fire”), da una sceneggiatura di Jon Hoeber & Erich
Hoeber (“Shark – Il primo squalo”, “Transformers: Rise of the
Beasts”) e Dean Georgaris (“Shark – Il primo squalo”, “Tomb Raider
– La culla della vita”), e un soggetto di Dean Georgaris e Jon
Hoeber & Erich Hoeber, basata sul romanzo di The Trench di Steve
Alten. Il film è prodotto da Lorenzo di Bonaventura (“Shark – Il
primo squalo”, “Bumblebee”) e Belle Avery (“Shark – Il primo
squalo”, “Onora il padre e la madre”). I produttori esecutivi sono
Jason Statham, Cate Adams, Ruigang Li, Catherine Xujun Ying, Wu
Jing, E. Bennett Walsh, Erik Howsam, Gerald R. Molen e Randy
Greenberg.
Il team di filmmakers al fianco del
regista Wheatley è composto dal direttore della fotografia Haris
Zambarloukous (“Belfast”, “Assassinio sull’Orient
Express”), lo scenografo Chris Lowe (“The Gray Man”, “No Time
to Die”) e il montatore Jonathan Amos (“Baby Driver”, “Paddington
2”). Il supervisore agli effetti visivi è Pete Bebb (“Animali fantastici e dove
trovarli”, “Inception”) e la costumista è Lindsay Pugh (“Matrix
Resurrections”, “Krypton”). Le musiche sono di Harry
Gregson-Williams (“Shark – Il primo squalo”, “The Martian”).
Warner Bros. Pictures e CMC
Pictures presentano, in associazione con DF Pictures, una
produzione di Bonaventura/Apelles Entertainment, Inc., un film di
Ben Wheatley, “SHARK 2 – L’ABISSO”. Il film è nelle sale italiane
da oggi, 3 agosto, distribuito da Warner Bros. Pictures.
La Warner Bros Pictures ha diffuso
il primo trailer di Meg, da noi intitolato
Shark – Il Primo Squalo, nuovo action con
Jason Statham questa volta alle prese con un
megalodonte. Ecco il trailer ufficiale italiano diffuso dalla
pagina Facebook dello studio.
Shark – Il Primo Squalo:
Jason Stathamsul set del thriller sullo
squalo preistorico
La sceneggiatura, messa a punto
da Dean Georgaris, si basa sull’omonimo
romanzo di Steve AltenMeg (Meg:
A Novel of Deep Terror) che racconta il tentativo di due
uomini di fermare il gigantesco predatore preistorico – che può
arrivare alla lunghezza di 60 piedi – considerato ormai
estinto.
Se il libro si svolge sulle coste
californiane, il film sposterà l’azione sulla costa cinese. Gravity
Pictures co-finanzierà e co-produrrà Meg distribuendolo proprio in
Cina. Gli altri produttori in campo sono Apelles
Entertainment e Maeday Productions. I diritti del libro
di Steve Alten, uscito nel 1997, furono
acquistati dalla Disney, ma il film è rimasto nel limbo per anni.
Anche Eli Roth si è interessato, come regista, al
progetto ma senza sviluppi significativi. Questa sembra essere la
volta buona.
Di seguito la sinossi del romanzo:
A più di diecimila metri di profondità in un angolo sperduto
dell’Oceano Pacifico, grazie alla coincidenza di particolari
fattori ambientali è sopravvissuto un killer preistorico. Per
milioni di anni in quegli abissi senza luce si è riprodotto uno
squalo terrificante: il Megalodon, 20 metri di lunghezza e quasi
due tonnellate di peso, progenitore dell’odierno Squalo Bianco.
Paleontologo ed esperto di subacquea, Jonas Taylor è da tempo
convinto della sopravvivenza del Megalodon, che forse ha già
incontrato in una sfortunata spedizione anni prima. Quando Meg
riaffiora dalle profondità del tempo portando caos e distruzione, è
a lui che verrà chiesto di guidare la caccia al mostro e di
tuffarsi nelle acque dell’oceano.
Un filone di film particolarmente
apprezzato è quello noto come “men vs. nature”, di cui uno
dei massimi capolavori è proprio Lo squalo di Steven Spielberg. Da questo titolo ad oggi
sono stati realizzati innumerevoli film di questa tipologia, ogni
volta con animali diversi pronti a mettere a dura prova l’esistenza
umana. Titoli come Crawl – Intrappolati (2019), Rogue – Missione ad alto rischio (2020), Endangered Species – Caccia mortale (2021) o il
recente Beast (2022)
sono solo alcuni esempi a riguardo. Tra tutti, quello dotato di
maggior epicità è però senza dubbio Shark – Il primo
squalo, film del 2018 con protagonista il più colossale
degli squali.
In lingua originale il film è noto
come The Meg, titolo che si spiega in quanto il
film è l’adattamento di un romanzo di Steve Alten
del 1997, pubblicato in Italia da Mondadori, primo di una serie che
conta al momento ben sei sequel che s’intitola MEG. Titolo
che si riferisce a Megalodon, versione breve di Carcharocles
megalodon, un reale antenato dello squalo bianco vissuto nei mari
più di due milioni di anni fa e successivamente estinto, capace di
raggiungere i 18 metri di lunghezza e le 30 tonnellate di peso, e
con denti affilatissimi e lunghi 18-20 centimetri l’uno.
Impensabile che tale creatura non
arrivasse anche al cinema, omaggiando un grande classico come
Lo squalo seppur in
modo molto più fracassone e “trash”. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Shark – Il primo squalo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Jason Statham, Cliff Curtis, Bingbing Li, Page Kennedy e Ruby Rose
in Shark – Il primo squalo. Cortesia di Warner Bros.
La trama e il cast di Shark – Il primo
squalo
Il film inizia con un sommergibile
oceanico – parte di un programma internazionale di osservazione
sottomarina – che viene attaccato da un’imponente creatura che si
riteneva estinta e che ora giace sul fondo della fossa più profonda
del Pacifico con il suo equipaggio intrappolato all’interno. Il
tempo stringe, l’esperto di salvataggi subacquei Jonas
Taylor viene incaricato da un visionario oceanografo
cinese, contro il volere della figlia Suyin, di
salvare l’equipaggio – e l’oceano stesso – da questa inarrestabile
minaccia.
Si tratta di uno squalo preistorico
di quasi 23 metri conosciuto come Megalodon. Quello che nessuno
avrebbe potuto immaginare era che, anni prima, Taylor si era già
trovato faccia a faccia con quella terrificante creatura. E ora, in
squadra con Suyin, deve affrontare le sue paure e mettere a rischio
la propria vita per salvare l’equipaggio intrappolato laggiù e
ritrovarsi ancora una volta di fronte al più grande predatore di
tutti i tempi.
Nel cast del film si ritrova
l’attore Jason Statham, grande icona del cinema
d’azione dei nostri giorni, nel ruolo di Jonas Taylor. Li
Bingbing è Suyin Zhang, mentre Rainn
Wilson è Jack Morris. L’attrice
Ruby Rosericopre il ruolo di Jaxx Herd mentre
Winston Chao è il dott. Minway Zhang.
Completano il cast Cliff Curtis nel ruolo di
James ‘Mac’ Mackreides, Page Kennedy in
quello di D. J., Jessica McNamee in quello di
Lori e Ólafur Darri Ólafsson nel ruolo del
personaggio indicato semplicemente come “The Wall”.
Cortesia di Warner Bros.
Il sequel Shark 2 – L’abisso
Dato il buon successo del film, nel
2023 è stato realizzato il sequel di Shark
2 – L’abisso. Come il film precedente, segue un gruppo
di scienziati che devono superare i megalodonti quando
un’operazione mineraria malvagia minaccia la loro missione e li
costringe a una battaglia ad alto rischio per la sopravvivenza. Nel
luglio 2023, Wheatley ha dichiarato che ci sono state discussioni
interne su un potenziale terzo capitolo, ma che tutto dipendeva dal
successo del secondo film. Ad oggi, tuttavia, non ci sono
indicazioni riguardo la realizzazione di un terzo capitolo.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Shark
– Il primo squalo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Netflixe Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 1
ottobre alle ore 21:20 sul canale
Italia 1.
Esiste
una legge invisibile tra gli adolescenti di oggi ritratti in
Share di Pippa Bianco,
che se da una parte giustifica ogni azione, soprattutto le più
disdicevoli, dall’altra stipula in loro una sorta di tacito accordo
per cui chi parla è un traditore. Mandy (Rhianne
Barreto) ha sedici anni e si risveglia sul vialetto di
casa senza ricordare nulla della sera precedente, ma le abrasioni
che trova sul suo corpo e un video inviatole dai compagni di scuola
sono la testimonianza di un abuso incosciente; decide così di
confessare l’accaduto ai genitori, e avendo “tradito” quel patto si
trasforma nella colpevole da perseguitare. Questo vuol dire che nel
momento in cui diventi l’eccezione, sei fregata. Non è forse la più
grande contraddizione del nostro tempo, l’omologazione nel senso
più malato e negativo?
Nel
2019 il cinema documenta la vita che a sua volta viene già
documentata da telefoni cellulari in nome di una condivisione
ossessiva, svuotata di significato, come lo erano le immagini
riprese dalle telecamere di sicurezza dei giovani ladri di Bling Ring di Sofia Coppola: la verità è ormai un’idea da
plasmare a seconda del momento e delle necessità, e sta all’arte –
attraverso lo sguardo degli autori – trovare una guida nel buio. E’
ciò che riesce abbastanza bene alla giovane regista ampliando il
tema dell’omonimo cortometraggio con un ritmo riflessivo, per
niente martellante, dove la tensione drammatica non viene mai
suggerita da esplosioni verbali o scene madri quanto invece dal
dialogo tra personaggi e lunghi silenzi. Il tono sembra volutamente
dimesso nel film della Bianco, che fin dalla prima scena induce lo
spettatore a perdere l’orientamento: chi ha lasciato la ragazza in
quello stato, cosa è successo, chi guida la macchina, chi è
l’autore dei video virali?
Share: il potere dello
sguardo e il vuoto della generazione Z
Ma
questa è anche un’opera in grado di contemplare, evitando il
giudizio, il vuoto pneumatico della generazione z poco consapevole
delle proprie scelte, che spesso non prende sul serio alcune
decisioni (giuste o sbagliate), riflettendo al tempo stesso
sull’idea di voyeurismo e sul consumo che ne deriva, accessibile a
tutti tramite dispositivi di uso quotidiano e incontrollato.
E in contrasto con la normale programmazione di
HBO – che produce insieme a A24 e
che di recente ha lanciato Euphoria, il suo teen drama
formalmente provocatorio e artisticamente rilevante per un’infinità
di ragioni (la Bianco ha diretto un episodio),
Share è un oggetto di studio contenuto, quasi
minimale per le scelte fotografiche e scenografiche. Niente viene
esplicitato (la violenza ripresa dagli smartphone, il sesso fuori
campo) ma reso espressivo attraverso l’agonia interiore della sua
protagonista.
Interessante il modo in cui vengono mostrati i genitori, che
non sono archetipi dell’universo teen, o peggio, dei conservatori
eredi di un cinema d’altri tempi: il padre non riesce a comprendere
pienamente il comportamento di sua figlia, come quando le dice
“Non credi di essere uscita abbastanza?” mentre più tardi
si riscatterà con grande tatto; la madre invece riassume in poche
frasi il peso del trauma alludendo ad abusi subiti e denunciando
come in passato le donne non avessero tutti i mezzi necessari per
ribellarsi e denunciare il sistema.L’ultima inquadratura, a detta della Bianco, è aperta a
interpretazioni: forse è vero che la maggior parte delle
aggressioni a quell’età sono compiute con le migliori intenzioni, o
almeno non consapevolmente, ma di certo gesta del genere non devono
restare impunite. Ognuno ha le sue colpe e le sue responsabilità, e
c’è un mondo intorno che potrebbe testimoniare il vero (cellulari,
persone, memoria), eppure Share sceglie di
mostrare solo quello “interno” alla mente di Mandy, di cui
otteniamo la sua verità, i suoi pensieri, la sua anima.Share andrà in onda in prima tv su Sky Cinema Due
il prossimo 6 novembre alle 21.15.
Andrà in onda domani,
mercoledì 6 novembre alle 21.15 in prima visione su Sky Cinema
Due, SHARE, il film HBO già
acclamato quest’anno al Sundance Film Festival e al Festival
di Cannes e presentato di recente all’ultima Festa del Cinema
di Roma. Diretto da Pippa Bianco, che ha girato il
corto – premiato a Cannes – su cui è basato il film, vede come
protagonista la giovane attrice Rhianne Barreto,
al suo primo lungometraggio.
Al centro della storia c’è
Mandy (Rhianne Barreto), una giovane atleta di 16
anni, e la sua vita apparentemente normale. Fino a quando una
mattina non si risveglia sul prato di fronte la casa dei suoi
genitori, senza ricordare nulla della sera precedente. Quel giorno
la vita di Mandy cambierà per sempre: un video scioccante di quella
notte inizia a diffondersi sui telefonini di tutta la sua scuola.
La giovane affronta l’unico ragazzo che lei ha riconosciuto dal
video che nega ci siano stati atti di violenza: «Pensavo avresti
pensato che fosse divertente», le dice. Mentre il video continua a
diventare ancora più virale, Mandy tenta disperatamente di
ricordare gli eventi di quella notte e si trova a fronteggiare un
dibattito pubblico invadente.
Share, il
film
A tratti illuminante, certamente
spiazzante, Share segue Mandy e la sua
ricerca della verità, resa ancora più difficile dalla
preoccupazione, dalla rabbia e dalla negazione della sua famiglia e
dei suoi coetanei, che hanno aspettative contrastanti su come la
ragazza dovrebbe affrontare le conseguenze del video. Descrive il
dolore intenso, l’isolamento e l’incertezza che Mandy vive con
incredibile coraggio, raccontando la storia di una giovane donna
decisa a riappropriarsi del proprio destino.
Prima di diventare un
lungometraggio, Share è stato un
pluripremiato cortometraggio, che Pippa Bianco ha scritto e diretto
nel 2015. La storia, che si sviluppa in 11 minuti, è quasi senza
dialoghi e segue una liceale che, con crescente urgenza, continua a
ricevere sms che le chiedono se è la ragazza in un video che sta
girando, riempendo con terrore ed orrore una giornata scolastica
altrimenti banale.
Per costruire adeguatamente la
storia di Mandy con una ricerca rigorosa, Pippa
Bianco ha condotto numerose interviste con vittime di
violenze sessuali, attivisti, investigatori e avvocati, oltre a
personale scolastico, psicologi e anche alcuni colpevoli.
Prodotto dalla stessa società di
produzione della serie tv HBO Euphoria (di cui Pippa Bianco ha
diretto un episodio), Share è una
produzione A24 e Loveless per HBO
Films, scritto e diretto da Pippa Bianco,
prodotto da Carly Hugo, Tyler
Byrne e Matt Parker. Nel cast, oltre a
Rhianne Barreto, ci sono altri talenti emergenti:
Charlie Plummer, Nicholas
Galitzine, Lovie Simone, insieme a
Poorna Jagannathan e JC MacKenzie
nei panni dei genitori di Mandy.
SHARE andrà in onda
in prima visione su Sky Cinema Due mercoledì 6 novembre alle 21.15.
Disponibile anche on demand su Sky e NOW TV.
Disney+ ha annunciato la data di debutto della
nuova serie originale Shardlake,
un’avvincente murder-mystery ambientata nell’epoca dei Tudor,
basata sui popolari romanzi conosciuti a livello internazionale di
C.J. Sansom.
La serie Shardlake in
streaming uscirà il 1° maggio sulla piattaforma
streaming con tutti gli episodi disponibili al lancio.
Intriso di mistero, suspense e
inganni, questo drama in quattro episodi, tratto dal primo romanzo
della serie di Sansom, è un inquietante giallo, ambientato
nell’Inghilterra del XVI secolo durante la soppressione dei
monasteri. La vita tranquilla dell’avvocato Shardlake viene
stravolta quando Cromwell lo incarica di indagare sull’omicidio di
uno dei suoi commissari avvenuto in un monastero nella remota
cittadina di Scarnsea. Il commissario stava raccogliendo prove per
chiudere il monastero ed è ora essenziale, per la sopravvivenza
politica di Cromwell, che Shardlake risolva l’omicidio e chiuda il
monastero stesso. Cromwell avverte Shardlake che il fallimento non
è un’opzione e insiste che venga accompagnato da Jack Barak a
Scarnsea, dove i due vengono accolti con ostilità, sospetto e
diffidenza dai monaci, i quali temono per il loro futuro e sono
determinati a preservare il loro ordine.
Il cast della serie tv
Shardlake
Arthur Hughes (Then
Barbara Met Alan)
interpreta Matthew Shardlake, un avvocato con uno
spiccato senso della giustizia e uno dei pochi uomini onesti in un
mondo pieno di intrighi e complotti. Shardlake lavora per Thomas
Cromwell, interpretato da Sean Bean (Time),
il pericoloso e onnipotente braccio destro di Enrico VIII. Anthony
Boyle (Masters
of the Air)
interpreta il presuntuoso Jack Barak, lasciando Shardlake con il
dubbio se sia un assistente o una spia di Cromwell. La serie è
interpretata anche da Babou Ceesay (Abate Fabian),
Paul Kaye (Fratello Jerome), Ruby
Ashbourne Serkis (Alice Fewterer), Peter
Firth (Norfolk), Matthew Steer (Goodhap),
Brian Vernel (Fratello Mortimus), Irfan
Shamji (Fratello Guy), David Pearse
(Fratello Edwig), Miles Barrow (Fratello Gabriel),
Mike Noble (Bugge), e Kimberley
Nixon (Joan).
Shardlake è
scritta da Stephen Butchard (The
Good Mothers). George Ormond e Mark Pybus sono gli
executive producer della serie per The Forge (una società di
Banijay UK) e Stevie Lee per Runaway Fridge. La serie è stata
commissionata da Lee Mason per Disney+, mentre Jonny Richards
è l’executive producer per Disney+. Justin Chadwick (L’altra
donna del re) ha diretto la serie con John Griffin come
produttore.
Il “big man” per eccellenza,
Shaquille O’’Neal, arriva su Sky come protagonista
di una docu-serie targata HBO in quattro episodi SHAQ,
interamente dedicata a vita e carriera dell’Hall of Famer NBA. A
ripercorrere le tappe della storia di Shaq, nella serie compaiono –
oltre a vari membri della famiglia O’Neal – alcuni dei nomi più
venerati dell’NBA: Penny Hardaway, Dwyane Wade, Dennis
Scott, Brian Shaw, Derek Fisher, Rick Fox, Phil Jackson, Pat Riley,
e Jerry West
Questo è SHAQ, la
docu-serie HBO diretta dal regista Robert Alexander, in
esclusiva su Sky Documentaries e in simulcast su Sky Sport NBA l’11
giugno alle 19.15, in streaming solo su NOW e disponibile on
demand.
Con una serie di interviste
rivelatrici con Shaquille O’Neal, questa docu-serie racconta la
storia di una leggenda del basket diversa da tutte le altre, la cui
inimitabile personalità ha trasceso lo sport trasformandolo in
un’icona culturale. Il documentario racconta l’ascesa di Shaq verso
la fama, confermata da un premio MVP dell’anno e dalla vittoria di
quattro anelli NBA e di un oro olimpico.
Si parte dalle origini della
leggenda, con la rigida educazione in una famiglia militare,
passando per la creazione di una nuova dinastia con i Los Angeles
Lakers dello storico three-peat, dove Shaq raggiunge l’apice della
sua carriera. Infine, l’allontanamento dai Lakers e l’ultimo titolo
conquistato a Miami, arrivando poi alle fiorenti carriere
televisive e commerciali. Uno sguardo onesto e reale sulla carriera
e sulla vita fuori dal campo di un uomo che ha saputo cambiare le
regole del gioco.
Dopo essere stato
corteggiato quasi vent’anni dal grande schermo (Johnny
Depp e Peter Weir tra gli altri hanno
tentato di realizzarne un film, sviluppando dissidi creativi che
hanno praticamente portato al ritiro del grande autore australiano)
il libro-verità pubblicato da Gregory David
Roberts arriva invece sulla piattaforma streaming
APPLE TV+ sotto forma di miniserie.
La vicenda racconta in Shantaram è appunto quella
del reale rapinatore e tossicodipendente Lindsey (nome fasullo
dello stesso scrittore) che, dopo essere stato condannato a
diciannove anni di prigione, nel 1980 riesce ad evadere da una
prigione australiana e scappare in India, dove comincia un percorso
di redenzione rinascita spirituale.
Shantaram, un progetto a
lungo desiderato
Dopo aver visto i primi
episodi dello show che vede creatori Eric Wagner
Singer e Steve Lightfoot, con
quest’ultimo anche in veste di showrunner, dobbiamo purtroppo
constatare che un’attesa tanto longeva ed estenuante non è stata
premiata da un prodotto sufficientemente soddisfacente. Fin dalle
prime scene si percepisce che in Shantaram c’è qualcosa che manca,
ovvero il dramma. La messa in scena si presenta immediatamente come
elegante, volta a catturare l’esotismo dell’ambientazione così come
il fascino “maledetto” dei personaggi in scena, e sotto il profilo
squisitamente estetico il prodotto è confezionato con cura. Ma
quanto a garantire allo spettatore empatia con personaggi, quanto a
restituire il dramma o la tensione delle situazioni in cui
protagonista e personaggi comprimari vanno a trovarsi, ecco che
Shantaram dimostra enormi limiti.
A partire dall’attore
principale, un Charlie Hunnam che conta in maniera davvero
eccessiva sulla prestanza fisica e sulla naturale presenza scenica
per delineare la figura di Lindsay: a forza di pettorali in bella
mostra e di sorrisi da simpatica canaglia, l’attore finisce per
rendere monodimensionale una figura a livello psicologico
potenzialmente molto profonda. E invece Lindsay percorre il proprio
viaggio di accettazione degli errori commessi nel passato, di
redenzione e rinascita spirituale in maniera superficiale,
approssimativa, settata secondo un percorso a tappe quasi
disconnesse tra loro invece che legate da una trama ben
organizzata.
L’efficacia della serie è
minata
Una volta che
Shasntaram vede il proprio fulcro emotivo
debilitato dalla mancanza di una narrazione precisa e da una prova
d’attore vagamente supponente, ecco che l’efficacia della serie
nella sua interessa viene minata, e i personaggi a supporto non
riescono più di tanto a risollevare le sorti. Le sottotrame che
riguardano gli intrighi politici e criminali che regolano la vita e
gli affari di Bombay non sono abbastanza forti per catturare
l’attenzione del pubblico. In questo modo la serie si avvia ben
presto ad essere percepita come una sorta di cartolina esotica ed
elegante: l’ambientazione temporale di inizio anni ‘80 inserisce
Shantaram in quel filone di revival cinematografico e televisivo
che sta sfruttando il decennio per prodotti fin troppo leccati, i
quali non riescono del tutto a indagare le contraddizioni sociali e
politiche di quegli anni. Di sicuro non ci riesce questo show
patinato e in fin dei conti piuttosto anonimo.
Grande impegno di Apple Tv+
Apple TV +
si sta impegnando più della altre piattaforme di streaming nella
trasposizione di testi letterari in miniserie o serie che
esplorano, indagano le pieghe della nostra contemporaneità.
Ultimamente tale processo ha portato a risultati più che
soddisfacenti (Black
Bird) quando non addirittura notevoli (Five
Days at Memorial). Nel caso di Shantaram invece il
processo subisce un deciso arresto a livello artistico, consegnando
allo spettatore un prodotto che lavora soltanto in superficie, non
rivelandosi capace di andare in profondità.
Converrebbe capire se si
è trattato della scelta di una storia forse “fuori tempo massimo”
in quanto molte di questo genere ne sono già state raccontate e con
risultati apprezzabili, oppure la necessaria creatività e lucidità
sono venute a mancare in fase di trasposizione. Fatto sta che
Shantaram manca il bersaglio, lasciando un senso di incompiutezza e
di vacuità abbastanza difficili da ignorare.
Shantaram è la nuova serie
drammatica Apple Original con
Charlie Hunnam (“Sons of Anarchy”), basata sul
best-seller di Gregory David Roberts. La serie
Shantaram è co-creata e scritta da Steve Lightfoot
che è anche showrunner e produttore esecutivo. Bharat Nalluri è
regista e produttore esecutivo, come Andrea Barron, Nicole Clemens,
Steve Golin, Justin Kurzel ed Eric Warren Singer, che ha co-creato
la serie con Lightfoot. La serie è prodotta per Apple dai Paramount
Television Studios e dagli AC Studios di Anonymous Content.
Shantaram: quando esce e dove
vederla in streaming
Shantaram uscirà in
streaming dal 14 ottobre con i primi tre episodi dei
dodici totali su
APPLE TV+. Successivamente arriverà un nuovo episodio
ogni venerdì fino al 16 dicembre.
Shantaram: trama e cast
Shantaram segue le
vicende di un fuggitivo di nome Lin Ford (Charlie
Hunnam) che cerca di far perdere le sue tracce nella
vibrante e caotica Bombay degli anni Ottanta. Da solo in una città
sconosciuta, Lin lotta per sfuggire ai problemi da cui sta
scappando in questo nuovo luogo. Dopo essersi innamorato di una
donna enigmatica e intrigante di nome Karla, Lin deve scegliere tra
la libertà o l’amore e le complicazioni che ne derivano.
Oltre a Charlie Hunnam, la serie è interpretata anche
da Shubham Saraf, Elektra Kilbey, Fayssal Bazzi, Luke
Pasqualino, Antonia Desplat, Alyy Khan, Sujaya Dasgupta, Vincent
Perez, David Field, Alexander Siddig, Gabrielle Scharnitzky, Elham
Ehsas, Rachel Kamath, Matthew Joseph e Shiv
Palekar.
Shantaram: trailer
https://youtu.be/9oJqfd2M3bA
Apple
TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità,
lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini
e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi
preferiti. Dal debutto di Apple TV+ poco più di due anni fa, le
serie e i film di Apple hanno ottenuto 275 vittorie e 1.152
nomination, tra cui “CODA“,
premiato agli Oscar come Miglior film.
Apple TV+ è disponibile sull’app
Apple TV in oltre 100 paesi, su oltre 1 miliardo di schermi,
inclusi iPhone, iPad, Apple TV, iPod touch, Mac, specifiche smart
TV Samsung, LG, Sony e VIZIO, Amazon Fire TV e dispositivi Roku,
console PlayStation e Xbox e su tv.apple.com,
per € 4,99 al mese con una prova gratuita di sette giorni. Per un
periodo di tempo limitato, i clienti che acquistano un nuovo
iPhone, iPad, Apple TV, Mac o iPod touch possono usufruire
gratuitamente di un anno di Apple TV+. Questa offerta speciale è
valida per tre mesi dopo la prima attivazione del
dispositivo.
Con all’attivo una serie di
acclamati titoli cinematografici e televisivi, l’attrice
Shannyn Sossamon ha negli anni conquistato le
attenzioni di Hollywood, dimostrandosi interprete versatile e
carismatica. Protagonista di film poi divenuti cult, la Sossamon
continua ancora oggi a distinguersi in progetti di grande
interesse, rinnovandosi e riaffermando la propria popolarità.
Ecco 10 cose che non sai di Shannyn Sossamon.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Shannyn Sossamon: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo nel
2001 con il film Il destino di un cavaliere, per poi
acquistare popolarità grazie a titoli come 40 giorni & 40
notti (2002), Le regole dell’attrazione (2002) e
La setta dei dannati (2003). Successivamente prende parte
a film come Kiss Kiss Bang Bang (2005), di Shane
Black con Robert Downey
Jr., L’amore non va in vacanza (2006), con
Jack
Black e Jude
Law, Chiamata senza risposta (2008),
Matrimonio in famiglia (2010), con America
Ferrera, Road to Nowhere (2010) e
Sinister
2 (2015).
9. È nota per i suoi ruoli
televisivi. Sul piccolo schermo la Sossamon ottiene
un’iniziale popolarità grazie alle serie Dirt (2007) e
Moonlight (2007-2008), dove interpreta un’affascinante
vampira. Ha poi recitato anche nella serie romantica How To
Make It in America (2010-2011), in Mistresses (2013),
e in Wayward
Pines (2015-2016), con Matt Dillon.
Dal 2015 al 2016 è protagonista anche di Sleepy Hollow, nel ruolo di
Pandora.
8. Ha recitato per un
videogioco. Nel 2012 l’attrice prende parte al videogioco
Hitman: Absolution, quinto episodio della serie
Hitman. All’interno di questo è possibile ritrovare la
voce dell’attrice nel personaggio di Jade Nguyen. La Sossamon non
si è però solo limitata al doppiaggio, fornendo anche le proprie
caratteristiche facciali per il personaggio, il quale sfoggia così
una vera e propria somiglianza con l’attrice.
Shannyn Sossamon è su
Instagram
7. Ha un account
privato. L’attrice è presente sul social network Instagram
con un account seguito da 52,4 mila persone. A differenza della
stragrande maggioranza delle celebrità, l’attrice ha optato per
mantenere privato il proprio profilo. Per poter accedere ai post da
lei pubblicati è pertanto necessario inviare una richiesta,
attendendo l’approvazione a poter entrare a far parte dei follower
dell’attrice.
6. Sponsorizza un suo
progetto tramite il social. Collegati all’account
ufficiale dell’attrice, è possibile ritrovare i link rimandanti al
profilo di un progetto da lei curato. Si tratta di Picture Show
City, un applicazione in fase di sviluppo dove sarà possibile
caricare video, immagini o musica. La Sossamon sta in particolare
sviluppando un progetto intitolato The Maude Room: A Variety
Show.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Shannyn Sossamon: i suoi figli e
la sua vita privata
5. È madre di due
figli. L’attrice è particolarmente riservata circa la sua
vita privata, e di questa si sa poco o nulla. È tuttavia noto che
dalla relazione avuta con il disc jockey Dallas Clayton, durata dal
2002 al 2004, ha avuto un figlio chiamato Audio Science, nome
divenuto iconico. Nel 2011 l’attrice ha poi avuto un secondo
figlio, chiamato Mortimer. Di questo non è però stato rivelato il
padre.
4. Ha avuto diverse
relazioni con personalità dello spettacolo. Pur essendo il
più riservata possibile riguardo la sua vita privata, l’attrice ha
negli anni confermato alcune sue relazioni di cui si vociferava.
Tra queste vi sono quella con il musicista André Benjamin, quella
con il disc jockey Dallas Clayton, e quella con il cantante Eugene
Goreshter. Nel 2010 ha invece avuto una relazione con l’attore Tygh
Runyan. Attualmente, tuttavia, l’attrice sembra essere single.
Shannyn Sossamon e Heath
Ledger
3. Ha recitato in più
occasioni accanto al noto attore. Con il suo primo film
per il cinema, Il destino di un cavaliere, la
Sossamon ha occasione di recitare accanto al celebre attore
Heath Ledger. Nel film i due interpretano
rispettivamente uno scudiero e una dama di corte, i quali dopo
numerose peripezie riusciranno a coronare il loro amore. I due
hanno poi nuovamente recitato insieme nel film horror La setta
dei dannati.
2. Sono stati nominati
insieme a diversi premi. Grazie alle loro scene di coppia
presenti nel film Il destino di un cavaliere, la Sossamon
e Ledger hanno ricevuto diverse nomination di coppia. Nel 2001 sono
infatti stati candidati nella categoria alla “miglior chimica di
coppia” ai Teen Choice Awards, per poi ricevere l’anno seguente la
candidatura al “miglior bacio” agli MTV Movie Award.
Shannyn Sossamon: età e
altezza
1. Shannyn Sossamon è nata
a Honolulu, nelle Hawaii, Stati Uniti, il 3 ottobre 1978.
L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.
Dopo
il ricordo di Jason Priestley, quello di
Gabrielle Carteris e quello di Carol
Potter, anche l’attrice Jennie Garth
condivide sui social un suo pensiero per l’amica e collega
Shannen Doherty, scomparsa il 14 luglio. “Sto
ancora cercando di elaborare il tremendo dolore che provo per la
perdita dalla mia amica di lunga data Shannen, una donna che ho
spesso descritto come una delle persone più forti che abbia mai
conosciuto”, ha scritto l’attrice sul suo profilo Instagram pubblicando alcune foto
scattate insieme alla collega Shannen Doherty sul set di
Beverly Hills 90210.
“La nostra connessione era reale
e onesta. Ci avevano spesso descritte come in contrapposizione,
l’unica contro l’altra, ma quelle descrizioni non riflettevano la
nostra vera relazione che era costruita sul rispetto e
l’ammirazione reciproci. Shannen era coraggiosa, appassionata,
determinata, amorevole e molto generosa. Mi mancherà e la onorerò
per sempre nel mio cuore e nei miei ricordi. Il mio cuore si spezza
per la sua famiglia, per Bowie e per tutte le persone che la
amavano”.
L’eco della notizia della dipartita di Shannen Doherty si è diffusa a Hollywood e,
come c’era da aspettarsi, amici, colleghi e co-star hanno lasciato
ai social il loro ricordo dell’attrice, scomparsa a causa di un
cancro che combatteva dal 2015.
Alla fine dell’anno scorso, l’attrice ha lanciato un podcast in
stile libro di memorie, Let’s Be Clear with Shannen
Doherty, un veicolo che ha usato per ispirare gli altri. In
un’intervista a riguardo con People, è rimasta ribelle. “Non
ho finito di vivere. Non ho finito con l’amare. Non ho finito con
la creazione. Non ho ancora finito di sperare di cambiare le cose
in meglio”, ha detto. “Non ho proprio finito.”
Trai ricordi più emozionanti per i
fan, quello di Jason Priestley, suo fratello
gemello in Beverly Hills 90210, Brandon, e quello di
Gabrielle Carteris, Andrea della serie, che con
lei ricorda anche
Luke Perry, scomparso nel 2019.
Shannen Doherty,
nota per i suoi ruoli nella popolarissima serie Beverly
Hills, 90210 e nel fantasy Streghe, è
morta dopo che le era stato diagnosticato un cancro al seno nel
2015. Aveva 53 anni.
“È con il cuore pesante che
confermo la scomparsa dell’attrice Shannen Doherty. Sabato 13
luglio ha perso la sua battaglia contro il cancro dopo molti anni
di lotta contro la malattia”, ha detto la pubblicista di
Doherty, Leslie Sloane, in una dichiarazione a
People.
Addio Brenda: Shannen
Doherty è morta
Doherty è diventata famosa nel 1990
nel ruolo della bruna Brenda Walsh nella serie
della Fox Beverly Hills, 90210. Insieme al
fratello gemello Brandon, interpretato da Jason
Priestly, i Walsh erano la classica famiglia di pesci fuor
d’acqua che si era recentemente trasferita dal Minnesota a Beverly
Hills ed era costantemente stupita dalle buffonate dei ragazzi
ricchi di Los Angeles.
La storia d’amore tra
Brenda e Dylan, interpretato da Luke Perry, ha
generato polemiche nella prima stagione per la trama in cui Brenda
considera di perdere la verginità. Anche la loro successiva
rottura, quando Dylan si incontrò con la sua migliore amica Kelly,
interpretata da Jenny Garth, fu una grande
notizia, e la serie fu considerata rivoluzionaria nella sua volontà
di affrontare argomenti come l’abuso di droga e il razzismo.
Lo spettacolo è stato un enorme
successo e con il suo successo è arrivata una quantità eccessiva di
controlli e pettegolezzi sul cast, inclusa l’adolescente Doherty.
Sebbene la serie fosse iniziata con Kelly di Garth come personaggio
meno simpatico, la percezione cambiò presto e Brenda divenne il
membro del cast che tutti amavano odiare. È stata etichettata come
una diva dalla stampa e c’era persino una newsletter pre-internet
chiamata “I Hate Brenda”. Shannen Doherty è
apparsa in 111 episodi prima di lasciare la serie alla fine della
quarta stagione, tra segnalazioni di attriti con altri membri del
cast, in particolare Garth.
Quando la serie è stata riavviata
altre due volte, tutti si erano addolciti con l’età e Doherty è
tornata nei panni di Brenda nel revival del 2008 “90210” per una
stagione e nel successivo revival del 2019 “BH90210”.
Dopo la sua tempestosa partenza da
Beverly Hills, 90210, Shannen
Doherty ha trovato il suo posto in
Streghe (Charmed), il dramma soprannaturale che segue
tre sorelle che scoprono di essere streghe e devono lavorare
insieme per combattere il male. Ha interpretato la maggiore delle
tre sorelle, Prue Halliwell, insieme ad
Alyssa Milano e Holly Marie
Combs. Nel 2000 e nel 2001, ha diretto tre episodi della
serie: “Be Careful What You Witch For”, “The Good, The Bad, and The
Cursed” e “All Hell Breaks Loose”, l’ultimo episodio in cui è
apparsa. Il personaggio è stato ucciso quando ha lasciato la serie
alla fine della terza stagione.
Shannen da
Memphis
Nata a Memphis, nel Tennessee,
Shannen Doherty si è trasferita a Los Angeles con
la famiglia da bambina e ha iniziato all’età di 10 anni con un
ruolo nella serie “Father Murphy“. Michael Landon
l’ha vista nella serie e l’ha scelta per il ruolo di Jenny Wilder
in “La casa nella prateria” all’età di 11 anni. Doherty ha poi
avuto un ruolo ricorrente nella serie per famiglie “Our House” con
Wilfred Brimley.
Nei lungometraggi, è apparsa in un
altro classico per adolescenti, “Schegge di follia”, così come in
“Voglia di ballare” e in “Generazione
X”
e “Jay and Silent Bob Strike Back” di Kevin
Smith. Tra gli altri programmi in cui è apparsa
c’erano “North Shore” e “Riverdale”, nonché in numerosi film TV.
Nel 2006, ha prodotto un reality
show, “Breaking Up With Shannen Doherty“, in cui
aiutava persone che volevano uscire da una relazione ma non
potevano farlo da sole, e in seguito è apparsa in un altro reality
show, “Off the Mappa con Shannen e Holly.”
A Shannen Doherty è
stato diagnosticato un cancro al seno nel febbraio 2015 e nel 2017
ha dichiarato di essere in remissione. Ma nel 2019 il cancro era
tornato e si era diffuso. Ha continuato a lavorare, con ruoli in
film TV tra cui “Dying to Belong” e “List of a Lifetime”.
Nel giugno 2023, la notizia che il
cancro si stava diffondendo. È stata sposata per un breve periodo
con il figlio di George Hamilton, Ashley
Hamilton, e con il giocatore di poker Rick
Salomon, e nel 2011 ha sposato il fotografo Kurt
Iswarienko. Hanno chiesto il divorzio nel 2023.
Shannen Doherty,
visibilmente commossa, ha pubblicamente commentato le dichiarazioni
recenti di Alyssa Milano in merito al licenziamento di Doherty da
Streghe. Durante un
panel al quale ha presenziato insieme alle co-protagoniste di
Streghe, Holly Marie Combs e Rose
McGowan, al MegaCon Orlando, Doherty ha parlato delle
dichiarazioni che ha fatto nel suo podcast “Let’s Be Clear”, in cui
affermava che Alyssa Milano ha giocato un ruolo
ruolo fondamentale nel suo licenziamento dalla serie.
“Holly e io non siamo state
cattive nel podcast”, ha detto Doherty. “Abbiamo
semplicemente detto la verità perché è quello che conta davvero. Ma
volevamo provare a salvare voi, fan, da un dispiacere, per quanto
umanamente possibile”.
Shannen Doherty:
“Non si sta verificando alcun revisionismo”.
Doherty, che è in cura per un cancro
al seno al 4° stadio, ha continuato: “A questo punto della mia
vita con la mia diagnosi di salute – mi scuso se comincio a
piangere – mentre lotto contro una malattia orribile ogni giorno
della mia vita, è importante per me che la verità venga
effettivamente detta per combattere la narrativa su me stessa che
gli altri hanno portato avanti.” Doherty ha poi aggiunto: “Non
si sta verificando alcun revisionismo”.
Shannen Doherty era
un membro del cast originale di Streghe insieme a Milano e Combs,
ma il suo personaggio, Prue, è stato ucciso dopo tre stagioni e
sostituito da Paige di McGowan.
A dicembre, nel podcast “Let’s Be
Clear” di Doherty, lei e Combs hanno rivelato che Doherty era stata
licenziata a causa di un presunto ultimatum che la loro
co-protagonista Milano aveva dato ai produttori. Secondo Combs, il
produttore Jonathan Levin una volta le parlò di un
ultimatum. “Ha detto ‘Siamo fondamentalmente in una posizione
in cui è l’una o l’altra. Ci è stato detto [da Alyssa] che si
tratta di [Shannen] o di lei, e Alyssa ha minacciato di farci causa
per un ambiente di lavoro ostile,’” ha detto Combs,
aggiungendo che Milano “ha costruito un caso per se
stessa” utilizzando un mediatore per documentare ogni volta in
cui si è sentita a disagio sul set.
Dal canto suo Alyssa
Milano ha negato queste affermazioni sul licenziamento di
Doherty in un panel separato al MegaCon del 2 febbraio, dicendo:
“Sono molto triste che una serie che ha significato così tanto
per così tante persone sia stata offuscata da una tossicità che è
ancora presente a questo livello. Dopo tanto tempo, accade
ancora. Sono triste che le persone non riescano a
superarlo. E sono triste che non possiamo tutti semplicemente
celebrare il successo di uno spettacolo che ha significato così
tanto per tutti noi”.
Alyssa Milano ha
poi usato Instagram per aggiungere che “non avevo il potere di
far licenziare nessuno”. “È successo così tanto tempo fa che
qualsiasi racconto di queste storie da parte di qualcuno è solo
volontà di revisionismo storico”.
Cresce l’attesa di vedere le prime
immagini di Shannara, lo show tratto
dall’omonimo ciclo di romanzi antasy ideata da Terry
Brooks e trasmessa dal network MTV che oggi annucia
tre nuovi attori nel cast: Brooke Williams,
Marcus Vanco (Unbroken), e Daniel
MacPherson.
La prima sarà Catania: un
elfo intelligente e saggio che è la migliore amica e ancella di
Amberle (Poppy Drayton). Marcus sarà
invece Bandon, la cui famiglia ha paura di lui a causa
delle sue misteriose visioni. MacPherson sarà Arion,
l’erede al trono di Elvin. Arion è l’opposto del
suo selvaggio fratello Ander (Aaron
Jakubenko). Dedica se stesso a dimostrare a suo padre, il
re Eventine (John Rhys-Davies) che merita
la corona, ma i suoi piani sono ostacolati dalla scomparsa di
Amberle.
Shannara
sarà firmata dal team creativo composto di produttori
esecutivi composto da Jon Favreau
(Iron Man), Al
Gough e Miles Millar
(Smallville) che si occuperanno di
sviluppare lo show per il network americano. A confermare la
notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle
è un personaggio elfico descritto come “agile, in forma e
capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei
Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per
la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”.
Come già confermato i primi due
episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan
Liebesman (Tartarughe
Ninja).
Shannara è una
serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri
dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra
il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie
sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica
stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A
differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è
ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta
e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi
bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e
successivamente dalle Guerre delle Razze.
Il primo romanzo della
serie, La spada di Shannara, fu pubblicato
nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro
ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie
con Il Signore degli Anelli di J. R. R.
Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa
di plagio.
Il network americano MTV ha diffuso
la prima foto ufficiale di Shannara,
la nuova serie fantasy basata sul noto ciclo di romanzi
di Terry Brooks.
Shannara
sarà firmata dal team creativo composto di produttori
esecutivi composto da Jon Favreau
(Iron Man), Al
Gough e Miles Millar
(Smallville) che si occuperanno di
sviluppare lo show per il network americano. A confermare la
notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle
è un personaggio elfico descritto come “agile, in forma e
capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei
Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per
la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”.
Come già confermato i primi due
episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan
Liebesman (Tartarughe
Ninja).
Shannara è una
serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri
dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra
il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie
sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica
stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A
differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è
ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta
e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi
bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e
successivamente dalle Guerre delle Razze.
Il primo romanzo della
serie, La spada di Shannara, fu pubblicato
nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro
ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie
con Il Signore degli Anelli di J. R. R.
Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa
di plagio.
Continua la produzione
dell’attesissimo adattamento televisivo del ciclo di
romanzo Shannara di Terry
Brooks che sarà trasmesso da MTV. Ebbene oggi arriva la
notizia che l’attrice Poppy Drayton, nota per
il suo ruolo in Downton Abbey
interpreterà la principessa Amberle. L’attrice
dunque è stata scelta dal team creativo composto di produttori
esecutivi composto da Jon Favreau
(Iron Man), Al
Gough e Miles Millar
(Smallville) che si occuperanno di
sviluppare lo show per il network americano. A confermare la
notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle
è un personaggio elfico descritto come “agile, in forma e
capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei
Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per
la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”.
Come già confermato i primi
due episodio saranno diretti dal regista
esperto, Jonathan Liebesman
(Tartarughe Ninja).
Shannara è una serie di
romanzi fantasy finora composta da 17 libri
dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra
il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie
sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica
stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A
differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è
ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta
e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi
bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e
successivamente dalle Guerre delle Razze.
Il primo romanzo della
serie, La spada di Shannara, fu pubblicato
nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro
ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie
con Il Signore degli Anelli di J. R. R.
Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa
di plagio.
Continua il casting
dell’atteso adattamento televisivo
Shannara, tratto dall’omonimo ciclo di
romanzi antasy ideata da Terry Brooks.
Ebbene oggi apprenciamo che l’attore australiano Aaron
Jakubenko si è unito al cast della serie trasmessa da
MTV.
Jakubenko, già
apparso in Spartacus, interpreterà il
ruolo di Ander, zio di Amberle (Poppy Drayton).
Shannara
sarà firmata dal team creativo composto di produttori
esecutivi composto da Jon Favreau
(Iron Man), Al
Gough e Miles Millar
(Smallville) che si occuperanno di
sviluppare lo show per il network americano. A confermare la
notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle
è un personaggio elfico descritto come “agile, in forma e
capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei
Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per
la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”.
Come già confermato i primi due
episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan
Liebesman (Tartarughe
Ninja).
Shannara è una
serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri
dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra
il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie
sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica
stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A
differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è
ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta
e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi
bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e
successivamente dalle Guerre delle Razze.
Il primo romanzo della
serie, La spada di Shannara, fu pubblicato
nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro
ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie
con Il Signore degli Anelli di J. R. R.
Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa
di plagio.
Il Network
MTV oggi annuncia di aver ordinato la serie
Shannara, tratta dai best seller dello
scrittore fantasy Terry Brooks che sarà dunque
adattato per il piccolo schermo. Inoltre, il canale ha annunciato
che Jonathan Liebesman (Wrath of the
Titans) ha firmato per dirigere i primi due episodi. A produrre
insieme al canale Sonar Entertainment, mentre Al Gough e
Miles Millar scriveranno e saranno i produttori esecutivi della
serie che sarà composta da una prima stagione di 10
episodi. Jon Favreau, Jonathan Liebesman, Terry Brooks e Dan
Farah saranno anche produttori esecutivi.
La rete ha inoltre annunciato di
aver via libera a una quarta stagione della hit “Catfish: La TV
Show”, e ha rivelato le date premiere della serie “Are You The
One,” “Awkward”, “Faking It”, e la nuova dramedy script
“Happyland”.
Gli annunci sono stati dati da
Susanne Daniels, Presidente di MTV programmazione, durante la
presentazione della rete ai Television Critics Association Press
Tour 2014.
Shannara è una serie di
romanzi fantasy finora composta da 17 libri
dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra
il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie
sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica
stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A
differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è
ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta
e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi
bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e
successivamente dalle Guerre delle Razze.
Il primo romanzo
della serie, La spada di Shannara, fu pubblicato
nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro
ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie
con Il Signore degli Anelli di J. R. R.
Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa
di plagio.
Continua il casting
dell’attesissima serie Shannara tratto
dall’omonimo ciclo di romanzi antasy ideata da Terry
Brooks e trasmessa dal network MTV che oggi annucia
che l’attore apparso recentemente in Arrow, Manu
Bennett entra a far parte del cast. L’attore interpreterà
un
personaggiodi nomeAllanon, che sarà
ilmentoreperl’eroe al
centro del racconto, WilOhmsford(Austin Butler). Il
personaggio è descritto come “un uomo
saggio,percettivo
eserio, che
saqualcosa di incredibilmenteimportante per il destino di
tutti”.
Shannara
sarà firmata dal team creativo composto di produttori
esecutivi composto da Jon Favreau
(Iron Man), Al
Gough e Miles Millar
(Smallville) che si occuperanno di
sviluppare lo show per il network americano. A confermare la
notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle
è un personaggio elfico descritto come “agile, in forma e
capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei
Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per
la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”.
Come già confermato i primi due
episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan
Liebesman (Tartarughe
Ninja).
Shannara è una
serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri
dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra
il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie
sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica
stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A
differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è
ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta
e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi
bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e
successivamente dalle Guerre delle Razze.
Il primo romanzo della
serie, La spada di Shannara, fu pubblicato
nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro
ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie
con Il Signore degli Anelli di J. R. R.
Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa
di plagio.
Shannara
Chronicles è la serie tv fantasy del 2016 creata da
Alfred Gough e Miles Millar e basata sulla
trilogia de La spada di Shannara di romanzi
fantasy di Terry Brooks.
The Shannara Chronicles segue più o
meno le trame esposte in Le Pietre Magiche di Shannara, ambientate
nelle immaginarie Quattro Terre. All’inizio della serie, i demoni
iniziano a tornare dopo essere stati banditi da questo mondo in un
luogo noto come il Divieto, rinchiuso da un antico albero chiamato
Ellcrys. La serie racconta il viaggio di Wil, Amberle ed Eretria
che, con la guida dell’ultimo druido Allanon, devono intraprendere
una missione per proteggere l’Ellcrys dalla morte e liberare tutti
i demoni banditi nelle Quattro Terre.
Nel cast di Shannara
Chronicles protagonisti sono
Austin Butler nei panni di Wil Ohmsford, un mezzo
umano / mezzo elfo che è l’ultimo della linea di sangue dell’antica
famiglia Shannara. Poppy Drayton nei panni di
Amberle Elessedil, la principessa elfica e la prima donna ad essere
accettata come uno dei Prescelti. Ivana Baquero
nei panni di Eretria , un’umana cresciuta dai Rovers, una banda di
ladri. Manu Bennett nei panni di Allanon, un umano
e l’ultimo druido che è stato vivo per più di 300 anni grazie
all’uso di Druid Sleep. Aaron Jakubenko nei panni di Ander
Elessedil, il figlio più giovane del re Eventine che ha la
reputazione di essere irresponsabile. Marcus Vanco nei panni di
Bandon, un ragazzo elfo con il dono di un veggente, il che
significa che può vedere possibili futuri quando tocca qualcuno.
Malese Jow nei panni di Mareth Ravenlock (stagione 2), una metà
umana / metà elfa alla ricerca di Allanon perché crede di essere
sua figlia.Vanessa Morgan nei panni di Lyria (stagione 2), un’umana
che ha una relazione romantica con Eretria e che si rivela essere
la principessa di Leah. Gentry White nei panni di Garet Jax
(stagione 2), un cacciatore di taglie che cerca Lyria per sua madre
la regina di Leah. Successivamente si unisce al gruppo di Wil per
salvare le Quattro Terre.
Shannara Chronicles: le
stagioni
La prima stagione di The Shannara
Chronicles è stata presentata in anteprima su MTV negli Stati Uniti
il 5 gennaio 2016 e consisteva in 10 episodi. La seconda stagione
è stata presentata in anteprima l’11 ottobre 2017 e si è conclusa
il 22 novembre 2017. Il 16 gennaio 2018 è stato annunciato che la
serie era stata cancellata dopo due stagioni.
Shannara Chronicles – stagione
2
Nella seconda stagione di Shannara
Chronicles un anno dopo la guerra della Forbidding, la nuova vita
di Wil viene interrotta da una misteriosa nuova
figura. Eretria è riunita con qualcuno del suo
passato. Nel frattempo, Allanon scopre una trama che potrebbe
mandare le Quattro Terre nelle tenebre.
Shannara Chronicles – stagione
1
Nella prima stagione di Shannara
Chronicles ambientata migliaia di anni dopo le Grandi Guerre che
hanno portato alla distruzione della vecchia civiltà, la serie
segue le avventure della principessa elfa Amberle Elessedil, nipote
del re Eventine Elessedil, del giovane mezzelfo Wil Ohmsford nipote
di Flick, figlio di Shea Ohmsford e discendente del primo re
Shannara, e della nomade Eretria, “figlia” acquisita di Cephalo, un
importante capoclan dei Nomadi;
i tre, inviati da Allanon, ultimo druido di Paranor, si
imbarcano in un viaggio per salvare l’Eterea (antico albero nato
dalla magia che ha la funzione di mantenere in vita il Divieto,
regno creato anch’esso dalla magia dove ogni creatura malvagia è
imprigionata) e proteggere le Quattro Terre dall’esercito
demoniaco.
Shang-Chi and the Legend of the Ten
Rings sarebbe dovuto arrivare nei cinema a
febbraio 2021, ma l’emergenze Covid-19 ha letteralmente stravolto
il calendario delle uscite dei prossimi attesissimi film del
MCU, facendo slittare il cinecomic
di Destin Daniel Cretton prima a maggio e poi a
luglio del prossimo anno.
Le riprese del film erano partite in
Australia prima che il lockdown dello scorso marzo fermasse tutte
le produzioni cinematografiche su scala mondiale. Successivamente,
il cast e la troupe del film sono ritornati sul set per completare
le riprese australiane e spostarsi così a San Francisco. Adesso, è
stato proprio Cretton a confermare via Instagram
che le riprese del cinecomic al Maestro delle Arti Marziali si sono
ufficialmente concluse.
Vista l’attuale situazione legata al
Coronavirus, è impossibile prevedere quale sarà il reale futuro di
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings: per
ora il film è atteso nelle sale per luglio del 2021, ma non è
escluso che le cose possano cambiare ancora una volta. Sulla trama
del film sappiamo ancora poco, se non che il vero Mandarino farà
finalmente il suo debutto nell’Universo Cinematografico Marvel e che il protagonista sarà
coinvolto in una sorta di torneo di combattimento per entrare in
possesso dei Dieci Anelli a cui fa riferimento il titolo.
I primi dettagli sulla trama di
Shang-Chi
Stando ai primi dettagli sulla trama
emersi diverso tempo fa, Shang-Chi non sarà soltanto il Maestro
delle Arti Marziali che i fan hanno imparato a conoscere grazie ai
fumetti: sembra, infatti, che il protagonista avrà l’abilità di
dare vita ad una serie di cloni di se stesso (un potere simile a
ciò che è già in grado di fare nei fumetti), e sarà proprio
quest’abilità a metterlo nel radar del Mandarino. Cresciuto in uno
speciale orfanotrofio dov’è stato addestrato al combattimento,
Shang-Chi decide di fuggire per poi finire, anni dopo, di nuovo
nelle grinfie del villain. Il Mandarino promette a Shang-Chi soldi,
potere e – cosa ancora più importante – la libertà, se accetterà di
combattere in un torneo dove al vincitore verranno consegnati i
Dieci Anelli a cui fa riferimento il titolo.
L’uscita nelle sale di Shang-Chi
and the Legend of the Ten Rings è fissata
al 7 maggio 2021. Destin Daniel Cretton,
acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (di recente è
uscito il suo ultimo lavoro Il
Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx
e Brie
Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la
sceneggiatura di Dave Callaham (The
Expendables, Godzilla,Wonder
Woman 1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Lo speciale Focus
Italy dello Shanghai International Film
Festival 2014, che celebra quindici anni di
collaborazione con Filmitalia – Area Promozione Cinema
Contemporaneo di Istituto Luce
Cinecittà, si èinaugurato il
16 giugno con Smetto quando
voglio di SydneySibilia,
alla presenza di Pietro Sermonti, uno dei
protagonisti, che ha raccolto la risposta di un pubblico entusiasta
per il film.
Il 17 giugno è stato il turno
di Via Castellana Bandiera di Emma
Dante, presentato da Elena Cotta, vincitrice
della Coppa Volpi a Venezia. Nella prestigiosa sala
del Cathay Theatre, il cinema più antico di
Shanghai, l’attrice ha incantato una platea commossa
dall’intensità della sua interpretazione.
A confermare l’attenzione degli
operatori cinesi per il nuovo cinema italiano, sono poi
state presentate altre due opere prime: Seven
Little Killers e The Repairman.
Al termine delle proiezioni i registi, Matteo
Andreolli e Paolo Mitton, si confronteranno con il
pubblico cinese.
A Shanghai arriverà anche il
regista Marco Simon Puccioni per
presentare il suo Come il vento.
Tredici titoli
nel Focus Italy, un film
in Official Selection e tre nella
sezione Spectrum danno vita a una grande
vetrina che testimonia la lusinghiera attenzione del Festival nei
confronti del nostro cinema.
Oltre a quelli già citati, il
pubblico cinese avrà occasione di vedere alcune tra le nostre
produzioni di maggior successo ed eco
internazionale: Sacro Gra di Gianfranco
Rosi, Miele di Valeria Golino
e Salvo di Antonio Piazza e Fabio
Grassadonia; gli ultimi lavori di maestri come Ettore Scola con il
suo omaggio a Fellini Che strano chiamarsi
Federicoe Gianni Amelio
con L’Intrepido; commedie
come L’Arbitro di Paolo
Zucca, Il Principe abusivo di Alessandro
Siani e Zoran, il mio nipote scemo di
Matteo Oleotto; rivisitazioni contemporanee di generi classici come
l’horror e il noir con Neverlake di
Riccardo Paoletti e La Variabile
Umana di Bruno Oliviero; nuovi film di registi già
noti al pubblico del SIFF come Still
Life di Uberto Pasolini o L’Ultima ruota
del carro di Giovanni Veronesi.
La forte presenza del cinema
italiano non poteva non comprendere anche un classico. Il festival
di Shanghai dedica così un Tributo Speciale a Roberto
Rossellini.
Grazie alla partnership con ICE
– l’Istituto per il Commercio Estero di Shanghai, l’Italia è
stata presente al SIFF Film
Market con uno stand
nazionale dove operano, tra le altre, le
società di vendite
estere Intramovies, Rai
Trade eFandango.
E se
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci
Anelli nascondesse un oscuro segreto su Katy e su
chi Shang-Chi ha ucciso durante la sua missione in
America? In Shang-Chi, il personaggio principale di Simu
Liu si nasconde a San Francisco da suo padre, Wenwu
(Tony Leung), e dalla sua predestinazione ad
essere un assassino dei Dieci Anelli. Tuttavia, un’avvincente
teoria Marvel suggerisce che c’è di più in
quel passato nascosto che potrebbe rendere
Shang-Chi simile al Winter
Soldier di Sebastian Stan. In effetti, se questa teoria
fosse vera, capovolgerebbe il rapporto tra Shang-Chi e Katy e
avrebbe enormi ramificazioni in futuro.
Ying Li (Fala Chen)
è uno dei personaggi più importanti di Shang-Chi: non solo è il
motore narrativo dietro allo sfortunato tentativo di Wenwu di
aprire il portale per i regni oscuri, ma ovviamente la sua morte è
il catalizzatore per Wenwu che decide, a seguito della stessa, di
indossare di nuovo i suoi magici Dieci Anelli e
addestrare suo figlio a diventare un assassino.
Quando Shang-Chi è
un adolescente, suo padre lo incarica di uccidere l’uomo
responsabile della morte di sua madre. Sebbene
Shang-Chi porti a termine l’incarico, decide di
non continuare a essere un assassino, quindi lascia la sua vecchia
vita e va a nascondersi a San Francisco e fino a quando suo padre
non invia i suoi assassini a cercarlo, un decennio dopo. Il nostro
eroe porta a lungo, dentro di se, il fardello di quell’omicidio, e
lo rivelerà soltanto alla fine.
Potrebbe esserci qualcosa di oscuro
nel passato di Shang-Chi che il film non ha ancora rivelato. Nel
film, Katy e Shang-Chi sono diventati amici dopo che lui ha
disertato dai Dieci Anelli, ma potrebbe esserci qualcosa di
sinistro nella loro relazione. Secondo una teoria (apparsa
su TikTok), Shang-Chi ha ucciso il nonno di Katy Chen,
interpretata da Awkwafina, e la Marvel non l’ha ancora rivelato.
Secondo la teoria, il momento è stato eliminato dal film perché la
trama sarebbe stata troppo simile alla storia di Bucky
(Sebastian Stan) in The Falcon and the Winter
Soldier, visto che all’inizio vediamo l’ex Soldato
d’Inverno fare amicizia con il padre di una delle sue prime
vittime.
Ci sono diversi punti della trama di
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli che
supportano l’idea. Se Shang-Chi avesse ucciso il nonno di Katy,
spiegherebbe perché aveva scelto proprio San Francisco per iniziare
la sua nuova vita, e spiegherebbe in primo luogo perché lui e Katy
si sono incrociati. Si sentiva in colpa per quella morte e, alla
fine, i due diventano amici. Inoltre, più avanti nel film,
Shang-Chi ammette con Katy che non è la persona che lei pensa che
sia, dicendo che ha ucciso il suo obiettivo prima di lasciare la
pericolosa organizzazione dei Dieci Anelli (in precedenza le aveva
detto di non aver commesso l’omicidio). La scena avrebbe potuto
facilmente adattarsi a un momento in cui Shang-Chi ammette di aver
ucciso suo nonno. Dopotutto, Katy ha uno sguardo incredibilmente
angosciato durante la conversazione, suggerendo che forse la
battuta sarebbe potuta esistere.
Finora non ci sono conferme da
nessuna parte in merito a questa teoria. Sebbene ci siano prove
sufficienti per suggerire che Shang-Chi e Katy abbiano una
connessione più profonda di quella rivelata dal film, non c’è una
risposta definitiva in merito. Tuttavia, con Falcon e The
Winter Soldier che percorrono un terreno simile, ha senso
che il film MCU abbandoni il punto della trama,
per ora. Ma, ovviamente, Shang-Chi farà parte del MCU per anni, quindi la Marvel ha tutto il tempo per
rivelare la potenziale svolta.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino,
e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un
“leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà
il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che
si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la
sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è
l’ipnosi.
Un nuovo report suggerisce che
Michelle Yeoh è in trattative con la Marvel per unirsi al cast di
Shang-Chi and the Legend of the Ten
Rings, le cui riprese partiranno a breve in
Australia. Il film del MCU che arriverà nelle sale nel
2021, vedrà Simu Liu nei panni del maestro di
Kung-Fu del titolo. Il film, inoltre, sarà il primo titolo
dell’Universo Cinematografico Marvel ad avere un cast composto
interamente da attori asiatici, tra cui Tony Chiu-Wai
Leung e Awkawafina (acclamatissima per la
sua recente interpretazione in The Farewell).
Il ruolo della cantante e attrice nel film non è stato ancora
rivelato, mentre Leung interpreterà Mandarino, un
villain dei fumetti di cui abbiamo già sentito parlare in
Iron
Man 3, dove Ben Kingsley ha interpretato Trevor
Slattery, un attore inglese che fingeva di essere il Mandarino.
Stando a quanto riportato da
ComicBook, secondo
alcuni report Michelle Yeoh (vista di recente in
Last
Christmas di Paul Feig) è in trattative per unirsi al cast
del film. Al momento non sappiamo quale ruolo l’attrice
interpreterà, ma è chiaro che sarà diverso dal personaggio
interpretato dalla stessa in Guardiani
della Galassia Vol. 2: nel film di
James
Gunn, la Yeoh è apparsa brevemente nei panni di Aleta Ogord,
uno dei membri originali del gruppo di Youdu (Michael Rooker).
Michelle
Yeoh non è la prima attrice ad essere apparsa in
diversi film del MCU nei panni di personaggi
differenti: anche Alfre Woodard ha avuto un
piccolo ruolo in Captain
America: Civil War e poi è apparsa nella serie
Luke Cage. Più di recente, Gemma
Chan è stata ingaggiata per il ruolo di Sersi ne Gli
Eterni dopo aver già interpretato un personaggio
secondario in Captain
Marvel.
Se il casting della Yeoh dovesse
essere confermato, l’attrice tornerà a lavorare con
Awkwafina, con la quale aveva già recitato nel
film campione d’incassi Crazy & Rich del
2018.
L’uscita nelle sale
di Shang-Chi
and The Legend Of The Ten Rings è fissata
al 12 febbraio 2021.Il personaggio ha
esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è
considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è
un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento
oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua
storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se
questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo
studio eviterà del tutto.
Destin Daniel
Cretton, acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (prossimamente
uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael
B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato
scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura
di Dave Callaham (The Expendables,
Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Sono ripartite le riprese di
Shang-Chi and the Legend of the Ten
Rings dopo lo stop forzato a causa della pandemia
di COVID-19 e cominciano ad arrivare nuovi video dal set del
prossimo blockbuster Marvel Studios che ci mostrano ricostruzioni e
ambientazioni molto ambiziose.
Ecco di seguito un video dal set di
Sidney, dove sembra sia stato costruito un intero villaggio
asiatico per fare da sfondo ad una parte delle vicende che dovrà
vivere il nostro nuovo eroe. Ecco di seguito il video:
A film set for the blockbuster @Marvel movie
Shang-Chi has brought a touch of Hollywood to Sydney. It featured a
helicopter and blue screen springing up near Fox Studios in Moore
Park during the week before being packed away overnight. https://t.co/TWh1KQgBAw
#ShangChi
#7NEWSpic.twitter.com/AoUUhRXcKl
L’uscita nelle sale di Shang-Chi
and The Legend Of The Ten Rings è fissata
al 12 febbraio 2021.Il personaggio ha
esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è
considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è
un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento
oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua
storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se
questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo
studio eviterà del tutto.
Destin Daniel
Cretton, acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (prossimamente
uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael
B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato
scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura
di Dave Callaham (The Expendables,
Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe
interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il
villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime
possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti
saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Di recente, infatti, è apparsa in
rete – via Instagram
– una foto che ritrae Benedict Wong, interprete di
Wong nel primo Doctor
Strange e nel MCU (è apparso anche in Infinity
War ed Endgame),
insieme a Simu Liu, protagonista di
Shang-Chi. I due attori si trovano in Australia, dove le
riprese del film in arrivo al cinema nel 2021 sono finalmente
pronte a ripartire dopo lo stop causato dalla pandemia di
Covid-19.
Semplice coincidenza o Wong tornerà
davvero nei panni di Wong per un breve cameo in Shang-Chi? Al momento è difficile dirlo,
nonostante già in passato – come riportato da
We Got This Covered – si fosse parlato della possibilità che
anche il Karl Mordo di Chiwetel Ejioforsarebbe
potuto apparire nel film. Di seguito lo scatto che ritrae Wong e
Liu insieme, a cena presso uno dei ristoranti della nota catena
KOGI Korean BBQ:
I primi dettagli sulla trama di
Shang-Chi
Stando ai primi dettagli sulla trama
emersi diverso tempo fa, Shang-Chi non sarà soltanto il Maestro
delle arti marziali che i fan hanno imparato a conoscere grazie ai
fumetti: sembra, infatti, che il protagonista avrà l’abilità di
dare vita ad una serie di cloni di se stesso (un potere simile a
ciò che è già in grado di fare nei fumetti), e sarà proprio
quest’abilità a metterlo nel radar del Mandarino. Cresciuto in uno
speciale orfanotrofio dov’è stato addestrato al combattimento,
Shang-Chi decide di fuggire per poi finire, anni dopo, di nuovo
nelle grinfie del villain. Il Mandarino promette a Shang-Chi soldi,
potere e – cosa ancora più importante – la libertà, se accetterà di
combattere in un torneo dove al vincitore verranno consegnati i
Dieci Anelli a cui fa riferimento il titolo.
L’uscita nelle sale di Shang-Chi
and the Legend of the Ten Rings è fissata
al 7 maggio 2021. Destin Daniel Cretton,
acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (di recente è
uscito il suo ultimo lavoro Il
Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx
e Brie
Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la
sceneggiatura di Dave Callaham (The
Expendables, Godzilla,Wonder
Woman 1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI!!!
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli include
diversi collegamenti al più ampio MCU, inclusi diversi cameo a
sorpresa e il ritorno di personaggi assai noti ai fan. Scopriamo
insieme quali sono, ma ovviamente… attenzione agli spoiler!!!
Wong
Benedict Wong ritorna nei panni di Wong, uno dei maestri delle
arti mistiche. Ciò era stato confermato direttamente nel trailer
ufficiale del film. All’inizio appare come uno dei partecipanti ai
tornei di lotta clandestini gestiti da Xialing (Meng’er
Zhang), sorella di Shang-Chi. Vediamo Wong vincere la sua partita,
e teoricamente parte del premio in denaro. Poi, se ne va per la sua
strada.
Alla
fine del film, però, Wong torna per reclutare Shang-Chi e dargli il
benvenuto nell’universo più ampio impostato dal MCU. Wong è incuriosito dai Dieci
Anelli dopo averli “percepiti” quando Shang-Chi li ha usati per la
prima volta. Il film segna la quarta apparizione di Benedict Wong
nel MCU.
Abominio
In Shang-Chi, Abominio ha fatto il suo ritorno a sorpresa
nel MCU, anche lui come uno dei partecipanti ai tornei di lotta
clandestini. Emil Blonsky è colui he combatte Wong sul ring
prima che Shang-Chi combatta contro Xialing. Il film suggerisce che
lui e Wong stanno lavorando insieme o che, comunque, sono alleati,
e sembra che alla fine Wong riporti Abominio al Raft.
Tim Roth ha interpretato Blonsky ne
L’incredibile Hulk, ma il film del 2008 è stata l’ultima
volta in cui è riuscito a dare vita ad Abominio. La sua storia si è
conclusa con il governo che lo ha rinchiuso, con lo SHIELD che ha
ottenuto la custodia di Abominio e lo ha criocongelato in Alaska.
Shang-Chi conferma che le cose sono cambiate, anticipando alcuni
importanti sviluppi nella vita di Abominio durante l’ultimo
decennio, che potrebbe essere approfontie nella serie Disney+She-Hulk,
dove sappiamo che il personaggio farà il suo ritorno.
Trevor Slattery
Shang-Chi
riporta indietro anche Trevor Slattery (Ben Kingsley) dopo gli
eventi controversi di Iron Man 3. Fu in quel film che Trevor finse di essere
il Mandarino e un terrorista, come parte del piano dello scienziato
Aldrich Killian. Il ruolo di Trevor in Shang-Chi, però, si
basa su quanto viene raccontato nel corto Marvel della serie One-Shot dal
titolo “All Hail the King”, che si è concluso con l’organizzazione
dei Dieci Anelli che lo ha rapito in modo che potesse incontrare il
vero Mandarino.
Shang-Chi mostra che Trevor è stato prigioniero di
Wenwu (Tony Leung) per tutto questo tempo. Lui e la sua creatura
mitologica Morris aiutano Shang-Chi ad arrivare Ta-Lo. Il futuro
nel MCU di Trevor Slattery non è ancora
chiaro ora che il personaggio è ufficialmente tornato. C’è quindi
la possibilità che questa, in realtà, sia stata l’ultima volta che
il pubblico ha visto il fanatico del Pianeta delle
scimmie.
Captain Marvel
La scena a metà dei titoli
di coda di Shang-Chi ha riportato indietro più Vendicatori,
tra cui Carol Danvers/Captain Marvel (Brie Larson). L’apparizione di
Captain Marvel avviene sotto forma di
ologramma: viene infatti consultata da Wong sull’origine dei Dieci
Anelli. Non è in grado di identificarli in base ai suoi anni di
esplorazione del cosmo e, improvvisamente, deve andarsene a causa
di un’emergenza. Carol ha di nuovo i capelli lunghi dopo il taglio
corto di Avengers:
Endgame, il che indica che è passato un discreto periodo
di tempo.
Questa scena segna la terza
apparizione di Brie Larson nel MCU dopo Captain
Marvel e Endgame. È
già stato confermato che Larson tornerà di nuovo nei panni di
Captain Marvel in The
Marvels, che forse si collegherà alla chiamata d’emergenza
di Carol nella scena post-credits di Shang-Chi. Il film in uscita vedrà Captain
Marvel collaborare con Monica
Rambeau e Kamala Khan. Per ora non è chiaro quando avverrà il suo
incontro con Shang-Chi.
Bruce Banner
L’altro Vendicatore che appare nella scena a metà dei titoli
di coda di Shang-Chi è Bruce Banner (Mark Ruffalo). In
quella scena appare anche Wong per analizzare i Dieci Anelli: Bruce
determina che non sono di origine vibranio. Il ritorno di Ruffalo
non è la parte più sorprendente di questo momento, tuttavia, poiché
vediamo, appunto, il personaggio di Bruce nella sua normale forma
umana. Avengers:
Endgame, infatti, lo ha lasciato nelle fattezze
di Smart Hulk.
Questa versione del personaggio doveva essere il look
principale di Hulk in futuro. Il braccio di Bruce è ancora fasciato
a causa del danno subito dall’uso delle Gemme dell’Infinito al fine
di invertire lo scatto di Thanos, ma come e perché si sia lasciato
Smart Hulk alle spalle non viene spiegato. Shang-Chi è il settimo film del MCU a presentare un’apparizione di
Hulk di Mark Ruffalo e l’ottavo in totale a presentare una versione
di Bruce Banner. Il personaggio ha chiaramente subito alcuni
cambiamenti dalla fine di Endgame,
ma spetterà ai futuri progetti del MCU spiegare questa trasformazione.
È stato confermato che Ruffalo tornerà anche in She-Hulk,
quindi questo potrebbe essere il progetto in cui i Marvel Studios forniranno una spiegazione per
la scomparsa di Smart Hulk.
Una Vedova Nera
Uno dei cameo del MCU più brevi di Shang-Chi è quello di Jade Xu che
interpreta una Vedova Nera. La campionessa del mondo di arti
marziali ha interpretato un piccolo ruolo in Black
Widow come una delle Vedove sotto il controllo del
generale Dreykov.
Ora che è stata finalmente liberata,
Shang-Chi la mostra mentre è impegnata a
combattere nei tornei clandestini di Xialing, al fine di guadagnare
qualche soldo extra. Ponendo l’accento su un ex membro della Stanza
Rossa, è possibile che il film abbia voluto suggerire che anche
Yelena Belova e altre Vedove sono nelle vicinanze.
Il combattente Extremis
Anche l’avversario della
Vedova Nera di Jade Xu in Shang-Chi ha un legame con il
più ampio MCU. La persona che sta combattendo
ha il siero Extremis che scorre attraverso il suo corpo. Iron Man 3 ha spiegato che Extremis è un’invenzione di
Maya Hansen, che è stato poi utilizzato da Aldrich Killian per
creare un nuovo tipo di supersoldato.
Il combattente Extremis presente in
Shang-Chi non è Killian e nemmeno il Savin di
James Badge Dale. Si tratta, semplicemente, di un soldato senza
nome con abilità Extremis. Anche se in Iron Man 3 è parso che tutti i soldati Extremis
fossero stati eliminati, la serie Agents of
SHIELD ne ha presentati molti di più durante la sua prima
stagione.
Il venditore ambulante di Spider-Man: Homecoming?
Un altro cameo del MCU che
Shang-Chi potrebbero aver incluso è collegato a
Spider-Man: Homecoming. L’attore Zach Cherry ha
interpretato un venditore ambulante di New York senza nome nel
primo film con Tom Holland, ma appare di nuovo qui nei panni di un
uomo di nome Clev.
Il
film non conferma se le due apparizioni di Cherry nel MCU siano, in realtà, lo stesso
ruolo. Tuttavia, non si contraddicono a vicenda, poiché Clev
potrebbe essere in vacanza a San Francisco o essersi trasferito lì
qualche tempo dopo gli eventi di Homecoming.