L’atteso
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings dei
Marvel sarà estremamente importante
per la comuncità asiatica. Creato da Jim Starlin e Steve Englehart,
l’eroe dei fumetti è stato presentato per la prima volta nella
“Special Marvel Edition #15” del 1973,
durante il picco dei film sulle arti marziali negli Stati
Uniti.
Il “Maestro del Kung-Fu” è un
potente guerriero che ha sconfitto avversari come Wolverine e
persino Spider-Man. Il live action del MCU sarà la prima apparizione
dell’eroe sul grande schermo. Il personaggio del titolo sarà
interpretato da Simu Liu, mentre
l’antagonista della storia, il Mandarino, sarà interpretato da
Tony Leung.
Un film di
Shang-Chi era in sviluppo già dal 2006, anche
prima di Iron Man. Purtroppo, si è dovuto attendere il
2019 prima che il film venisse annunciato ufficialmente. Questo non
sarà solo il primo film di supereroi con protagonista un eroe
asiatico, ma anche il primo film di supereroi il cui cast è
composto per il 98% da attori appartenenti alla comunità. Nel corso
della storia del cinema e della televisione americana, ci sono
stati solo una manciata di film o serie tv con protagonista un cast
prevalentemente asiatico.
Adesso Mariko
Carpenter, vicepresidente
della Strategic Community Alliances di Nielsen,
ha parlato con
Screen Rant della rappresentanza asioamericana al cinema e in
tv, discutendo nello specifico del significarto e dell’importanza
di un film come
Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings:
“Non biasimo le persone per la loro ignoranza, soprattutto se
non appartengono ad una minoranza. Ma spero davvero che capiranno
quanto è importante”, ha spiegato Carpenter. “Significa
molto per la nostra comunità avere un’opportunità del genere.
Quando si tratta del primo film a fare una cosa del genere, è
chiaro che venga esaminato attentamente. Perché sei il primo, non
c’è stato nessun altro prima, quindi ci si aspetta significhi
molto, per tutti.”
Carpenter ha anche parlato del
valore che un film come Shang-Chi possa rappresentare per gli
spettatori più piccoli. “Se qualcuno è interessato a diventare
un’artista nel campo dell’animazione o a diventare attori, deve
poter sapere che c’è qualcuno che li assomiglia e che ce l’ha
fatta. Se non hai dei modelli, pensi che non potrai
riuscirci.”
I primi dettagli sulla trama di
Shang-Chi
Stando ai primi dettagli sulla
trama, Shang-Chi non sarà soltanto il Maestro delle arti marziali
che i fan hanno imparato a conoscere grazie ai fumetti: sembra,
infatti, che il protagonista avrà l’abilità di dare vita ad una
serie di cloni di se stesso (un potere simile a ciò che è già in
grado di fare nei fumetti), e sarà proprio quest’abilità a metterlo
nel radar del Mandarino. Cresciuto in uno speciale orfanotrofio
dov’è stato addestrato al combattimento, Shang-Chi decide di
fuggire per poi finire, anni dopo, di nuovo nelle grinfie del
villain. Il Mandarino promette a Shang-Chi soldi, potere e – cosa
ancora più importante – la libertà, se accetterà di combattere in
un torneo dove al vincitore verranno consegnati i Dieci Anelli a
cui fa riferimento il titolo.
L’uscita nelle sale di Shang-Chi
and the Legend of the Ten Rings è fissata
al 7 maggio 2021. Destin Daniel Cretton,
acclamato regista di Short Term
12 e The Glass Castle (di recente è
uscito il suo ultimo lavoro Il
Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx
e Brie
Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la
sceneggiatura di Dave Callaham (The
Expendables, Godzilla, Wonder
Woman 1984).
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung Chiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.