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Sala Bio: Ave Cesare! a Milano e Bologna

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Sala Bio: Ave Cesare! a Milano e Bologna

Martedì 8 marzo al Cinema Colosseo di Milano, torna Sala Bio, l’evento settimanale dedicato alle più grandi anteprime cinematografiche in lingua originale promosso e organizzato da Biografilm Festival di Bologna, il primo festival interamente dedicato alle biografie e ai racconti di vita.

Ave CesareLa prossima settimana Sala Bio presenta l’anteprima in versione originale sottotitolata di Ave Cesare!, la nuova travolgente commedia dei registi quattro volte premi Oscar® Joel ed Ethan Coen. Il film, ambientato nella Hollywood degli anni Cinquanta, racconta le vicende che si susseguono in una sola giornata della vita di un fixer degli studios cinematografici, chiamato a risolvere una marea di problemi.

A interpretare il film, un cast stellare: Josh Brolin, il premio Oscar® George Clooney, Ralph Fiennes, il premio Oscar® Tilda Swinton, Channing Tatum, Scarlett Johansson, Jonah Hill e il premio Oscar® Frances McDormand.

Ave Cesare! sarà presentato in anteprima in contemporanea anche a Sala Bio Bologna (Cinema Capitol, ore 21.30) e distribuito nelle sale italiane a partire dal 10 marzo da Universal Pictures Italia.

Sala Bio: appuntamento doppio il 3 e 4 novembre

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Sala Bio: appuntamento doppio il 3 e 4 novembre

Sala BioPer il suo primo appuntamento di novembre Sala Bio, la sala cinematografica a cura di Biografilm Festival dedicata ai migliori biopic e ai grandi racconti di vita, raddoppia e offre al suo pubblico ben due anteprime in lingua originale sottotitolate.

Lunedì 3 novembre alle ore 21.00 al Cinema Odeon Sala Bio e Be Original presentano l’anteprima di Clouds of Sils Maria, il nuovo film di Oliver Assayas. La pellicola vede protagonista il Premio Oscar Juliette Binoche nei panni di Maria Enders, attrice all’apice del successo, chiamata a partecipare al revival del film che l’ha resa famosa vent’anni prima. Maria, che vanta come unica amica e confidente la sua assistente personale, Valentine (Kristen Stewart), entra subito in conflitto con la divetta con la passione per lo scandalo Jo-Ann (Chloë Grace Moretz)

Martedì 4 novembre invece Sala Bio si sposta al Cinema Capitol, dove sempre alle 21.00 si terrà l’attesissima anteprima di Get On Up, il biopic su James Brown diretto da Tate Taylor e interpretato da Chadwick Boseman. Nato nei sobborghi poveri della South Carolina, nel pieno della Grande Depressione, Brown è sopravvissuto a un’infanzia fatta di abbandono, abusi, riformatori e prigione. Nessuno gli ha mai insegnato il rispetto delle regole. Ed è così che ha iniziato a infrangerle. Dalla boxe amatoriale all’elemosina agli angoli delle strade, la sua vita è stata scandita da duri colpi che hanno riecheggiato per tutti gli anni a seguire. E nonostante ciò è divenuto uno degli interpreti più affermati sulle scene della musica mondiale. Il film offre uno spaccato unico della musica, delle scelte e dei capricci di un’icona, accompagnando il pubblico in un viaggio dalla sua povera adolescenza alla trasformazione che lo ha reso uno dei personaggi più carismatici e riconosciuti del ventesimo secolo.

Entrambi i film saranno distribuiti nelle sale italiane a partire dal 6 novembre, rispettivamente da Good Films e da Universal.

CLOUDS OF SILS MARIACLOUDS OF SILS MARIA

(Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti/2014/124’)

Regia di Oliver Assayas

All’apice della sua carriera internazionale, a Maria Enders (Juliette Binoche) viene offerto di recitare in un revival della commedia che l’aveva resa famosa vent’anni prima. A quei tempi interpretava il ruolo di Sigrid, un’affascinante ragazza che spinge al suicidio il suo capo, Helena. Mentre ora le chiedono di interpretare l’altro personaggio, quello di Helena. Così, Maria parte assieme alla sua assistente (Kristen Stewart) per andare a Sils Maria, un remoto paese delle Alpi, dove si preparerà per il ruolo.

Una giovane starlet di Hollywood con una spiccata propensione per gli scandali (Chloë Grace Moretz) interpreterà il ruolo di Sigrid; e così Maria si ritrova dall’altra parte dello specchio, faccia a faccia con una donna ambiguamente affascinante: un inquietante riflesso di lei stessa.

get-on-up-posterGET ON UP

(Stati Uniti/2014/139’)

Regia di Tate Taylor

L’incredibile storia della vita del “Padrino del Soul”, James Brown.  Attraverseremo con la musica il viaggio di Brown, dalla misera infanzia in Georgia fino alla trasformazione in una delle più influenti figure della scena musicale del ventesimo secolo. Chadwick Boseman, guadagnatosi numerosi apprezzamenti per la sua interpretazione come Jackie Robinson nel film 42, è James Brown, affiancato da Viola Davis e dal premio Oscar® Octavia Spencer. Il film è prodotto da Imagine Entertainment di Brian Grazer e da Jagged Films di Mick Jagger.

Sala Bio: 30 settembre The Look of Silence

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Sala Bio: 30 settembre The Look of Silence

The Look of SilenceMartedì 30 settembre alle ore 21.00 torna al Cinema Colosseo di Milano l’appuntamento con Sala Bio, la sala cinematografica a cura di Biografilm Festival dedicata ai migliori Biopic e ai grandi racconti di vita.

Sala Bio nasce come estensione nel corso dell’anno di Biografilm Festival – International Celebration of Lives di Bologna, il primo festival italiano dedicato alle biografie e ai racconti di vita i cui ambiti spaziano dal cinema alla letteratura, dal documentario alla fotografia, dall’arte al teatro, alla musica.

Dopo il successo della scorsa edizione nel capoluogo lombardo, Sala Bio, in collaborazione con il Cinema Colosseo, ha deciso di riproporre per tutta la stagione 2014 /2015 una programmazione eterogenea e di qualità che spazia dalla fiction ai documentari e che sarà densa di anteprime, eventi ed incontri. Un nuovo pubblico per il cinema di qualità che si ritrova ogni settimana per scoprire le storie di grandi personaggi, che ha piacere a condividere esperienze e visioni in un contesto culturale continuativo arricchito dalla presenza di ospiti e critici importanti.

L’obiettivo è offrire al pubblico l’opportunità di entrare a far parte di una community che ogni settimana si ritrova in Sala Bio per scoprire importanti, appassionanti, divertenti storie di vita. Rispondendo così alla richiesta di un nuovo pubblico che ama il cinema di qualità e che ha piacere di condividere esperienze e visioni in un contesto culturale coerente e continuativo.

Per questo terzo appuntamento, Sala Bio presenterà una proiezione speciale di The Look of Silence, il documentario di Joshua Oppenheimer che, dopo aver vinto il Gran Premio della critica e altri quattro premi collaterali alla 71° Mostra del Cinema di Venezia, ha conquistato anche la critica e il pubblico del Toronto International Film Festival ed è stato distribuito nelle sale italiane a partire dall’11 settembre scorso da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

Tra i più vivaci sostenitori del film, Werner Herzog, che lo ha descritto come un film «profondo, visionario, sconvolgente» e Tim Roth, che alla cerimonia di premiazione di Venezia ne ha parlato così: «È un capolavoro, è stato spettacolare e mi ha commosso al di là di qualsiasi parola possibile […] È un’esperienza straordinaria, come vedere la nascita dei propri figli»

THE Look of Silence
di Joshua Oppenheimer

(Danimarca, Finlandia, Indonesia, Norvegia, Gran Bretagna/2014/98′)

Indonesia: tra il 1965 e il 1966 il generale Suharto prende il potere e dà il via a una delle più sanguinose epurazioni della Storia. Con la complicità e il supporto dell’esercito indonesiano, gruppi para-militari massacrano oltre un milione di persone, tra comunisti, minoranze etniche e oppositori politici.

Nato nel 1968, Adi non ha mai conosciuto suo fratello, mutilato e ucciso barbaramente da alcuni membri del Komando Aksi nell’eccidio del Silk River. Il regista Joshua Oppenheimer, che già aveva rotto il silenzio sul genocidio indonesiano con il suo acclamato The Act of Killing scioccando pubblico e critica di tutto il mondo, porta Adi, il protagonista, a incontrare e confrontarsi con i responsabili di quell’atroce delitto, in un percorso che ha come obiettivo quello di tutti i grandi viaggi: la ricerca e l’affermazione della verità.

Sala Bio Milano è realizzata da Biografilm Festival in collaborazione con il Cinema Colosseo di Milano e si svolge con la partnership di Unipol Gruppo Finanziario, Lufthansa, Coin, Mymovies, Zero Edizioni, TVN Televisionet.tv.

MODALITÀ DI ACCESSO

Per consultare le modalità di accesso e scoprire tutti le promozioni riservate alla community di Sala Bio è possibile consultare il sito www.salabio.it o diventare fan della pagina Facebook ufficiale www.facebook.com/SalaBio

Sala Bio: 28 e 29 ottobre Frank con Michael Fassbender

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Sala Bio: 28 e 29 ottobre Frank con Michael Fassbender

Michael Fassbender-FrankFrank In virtù del grande successo riscosso dai primi appuntamenti della stagione 2014/2015, raddoppia l’appuntamento settimanale con Sala Bio a Milano: settimana prossima, martedì 28 e mercoledì 29 ottobre, sarà la volta dell’anteprima, in lingua originale sottotitolata, di Frank, pellicola dell’acclamato regista irlandese Lenny Abrahamson, in uscita con I Wonder Pictures in collaborazione con la Unipol Biografilm Collection. Il film, liberamente ispirato alla figura del personaggio di Frank Sidebottom, alter ego del musicista britannico Chris Sievey, vede protagonista il candidato al Premio Oscar Michael Fassbender nei panni di un misterioso e carismatico musicista, il cui volto è sempre celato da una gigantesca maschera di cartapesta. Quando il tastierista originale della band viene ricoverato a seguito di un tentato suicidio, alla band si unisce un nuovo tastierista, Jon (Domnhall Gleeson). Il giovane crede di essere un ottimo creativo, ma quella che credeva essere l’opportunità di dimostrare il suo talento si rivela l’esatto contrario. Jon rimane sempre più affascinato dalla figura di Frank, e la sua volontà di capire ciò che si nasconde dietro la maschera del misterioso frontman diventerà una vera e propria ossessione, che trascinerà tutto il gruppo in una spirale autodistruttiva…Oltre a Fassbender e Gleeson, il cast del film annovera anche Maggie Gyllenhaal, Carla Azar e François Civil.

FRANK
di Lenny Abrahamson

(Irlanda, UK/2014/95′)

Per un aspirante musicista è una fortuna finire a suonare con Frank, o un terribile guaio? Perché Frank non è solo il leader di una band dal nome impronunciabile, i Soronprfbs. Frank non è solo un genio della musica. Frank ha un vezzo inquietante: porta una gigantesca maschera di cartapesta. Forse è un pazzo, forse un profeta. Ma dopo aver lavorato con lui non sarai mai più lo stesso. Ispirato a Frank Sidebottom, alter ego del comico e musicista Chris Sievey, e ai cantautori Daniel Johnston e Captain Beefheart, questa vicenda ci porta sul confine tra genio e follia. Sotto la maschera l’acclamato attore Michael Fassbender.

Sala Bio Milano è realizzata da Biografilm Festival in collaborazione con il Cinema Colosseo di Milano e si svolge con la partnership di Unipol Gruppo Finanziario, Lufthansa, Coin, Zero Edizioni, TVN Televisionet.tv.

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Sala Bio, doppio appuntamento a Bologna

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Sala Bio, doppio appuntamento a Bologna

Ancora un doppio appuntamento con Sala Bio a Bologna la prossima settimana.

IL COMPLOTTO DI CHERNOBYL – THE RUSSIAN WOODPECKERLunedì 4 aprile alle ore 21.15 al Cinema Odeon, Sala Bio presenta l’anteprima in versione italiana de IL COMPLOTTO DI CHERNOBYL – THE RUSSIAN WOODPECKER, di Chad Gracia. Il film, già vincitore del Gran Premio della Giuria a Sundance 2015, a 30 anni dall’esplosione del reattore a Chernobyl getta una nuova luce sulle origini e le motivazioni dietro il disastro.

Presentato in anteprima italiana a Biografilm 2015, dove ha vinto il Premio Hera “Nuovi Talenti” per la migliore opera prima e il LifeTales Award, IL COMPLOTTO DI CHERNOBYL sarà distribuito nei cinema italiani da I Wonder Pictures a partire dal 7 aprile.

Una notte CON LA Regina sala bioMartedì 5 aprile alle ore 21.15 sempre al Cinema Odeon, sarà la volta dell’anteprima in versione originale sottotitolata di Una notte CON LA Regina, una divertente commedia degli equivoci ispirata a un episodio della gioventù della regina Elisabetta, diretto dall’acclamato regista inglese Julian Jarrold (Becoming Jane – Il ritratto di una donna contro, Ritorno a Brideshead). La regina Elisabetta è interpretata dalla giovane promessa Sarah Gadon (A Dangerous Method, Enemy, Dracula Untold).

Una notte con la regina sarà distribuito nelle sale italiane da Teodora Film a partire dal 7 aprile.

IL COMPLOTTO DI CHERNOBYL – THE RUSSIAN WOODPECKER

di Chad Gracia

(Ucraina, Stati Uniti, Regno Unito/2015/82′)

30 anni fa l’incidente di Chernobyl ha risvegliato nel mondo l’attenzione sui rischi dell’energia nucleare. Ancora oggi è l’unico grande disastro nucleare riconosciuto ufficialmente come causato da un errore umano. Ma se non si fosse trattato di un errore? Fedor nel 1986 aveva solo quattro anni. Quando sceglie d’indagare su quella catastrofe, arriva a scoprire la Duga, una gigantesca antenna che doveva interferire con le comunicazioni occidentali e infiltrarle di propaganda sovietica. Una struttura che non ha mai funzionato e che, forse, non è estranea allo scoppio del reattore… Nel bel mezzo della rivoluzione ucraina, Fedor porta alla luce una verità pericolosa per sé e per chi gli sta accanto, in un thriller politico scandito dal rumore inquietante e cadenzato della minacciosa Duga, simile in tutto e per tutto a quello di un grosso picchio.

Uscita: 7 aprile (I Wonder Pictures)

 

Una notte con la regina

di Julian Jarrold

(Regno Unito/2015 /97’)

8 maggio 1945 – Giornata della Vittoria in Europa. Gli Alleati accettano la resa incondizionata dell’esercito nazista e per le strade di Londra esplode la gioia della gente per la fine della lunga e gravosa guerra. Le due giovani principesse Elizabeth e Margaret Windsor, affascinate da quel brulichio di persone, riescono a strappare al Re e alla Regina il permesso di uscire, a patto che accettino la scorta di due Guardie Reali, che non lascino l’Hotel Ritz e che rientrino a Palazzo entro mezzanotte. Trascinata da un gruppo di ufficiali di Marina festanti, con un po’ di furbizia Margaret riesce a sgattaiolare via dall’hotel, costringendo Elizabeth a inseguirla per tutta Londra. Durante il suo viaggio alla ricerca della folle sorellina, la futura Regina d’Inghilterra s’imbatte in Jack, un giovane aviere che, colpito dalla sua totale mancanza di senso pratico, decide di aiutarla e accompagnarla attraverso le vie di una città ben più complicata di quanto Elizabeth avesse mai immaginato. Quando le due Principesse, decisamente in ritardo, riescono a tornare a Buckingham Palace, Elizabeth capisce di essere cambiata per sempre.

Uscita: 7 aprile (Teodora Film)

Sala Bio torna a Milano: si parte con Jimi All Is by My Side

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Sala Bio torna a Milano: si parte con Jimi All Is by My Side

Sala BioMartedi 16 settembre, presso il Cinema Colosseo di Milano, ritorna la nuova stagione milanese di Sala Bio, la sala cinematografica a cura di Biografilm Festival dedicata ai migliori Biopic e ai grandi racconti di vita.

Sala Bio nasce come estensione nel corso dell’anno di Biografilm Festival – International Celebration of Lives di Bologna, il primo festival italiano dedicato alle biografie e ai racconti di vita i cui ambiti spaziano dal cinema alla letteratura, dal documentario alla fotografia, dall’arte al teatro, alla musica. Dopo il successo della scorsa edizione nel capoluogo lombardo, Sala Bio, in collaborazione con il Cinema Colosseo, ha deciso di riproporre per tutta la stagione 2014 /2015 una programmazione eterogenea e di qualità che spazia dalla fiction ai documentari e che sarà densa di anteprime, eventi ed incontri. Un nuovo pubblico per il cinema di qualità che si ritrova ogni settimana per scoprire le storie di grandi personaggi, che ha piacere a condividere esperienze e visioni in un contesto culturale continuativo arricchito dalla presenza di ospiti e critici importanti.

Jimi_All_is_By_My_Side_Poster_ItaliaL’inaugurazione della nuova stagione si terrà martedi 16 settembre, alle ore 21.00 presso il Cinema Colosseo con Jimi: All Is by My Side, il primo film dedicato alla leggenda del rock diretto dal premio Oscar® John Ridley, e con Andre Benjamin, leader degli OutKast, nei panni di Hendrix. Un’occasione unica, per i fan del chitarrista e non solo, di vedere la tanto attesa pellicola, distribuita in Italia da I Wonder Pictures in collaborazione con la Unipol Biografilm Collection, in anteprima e in versione originale sottotitolata in italiano. La proiezione sarà inoltre presentata dal critico musicale Enzo Gentile. Maggiori informazioni sul film disponibili su http://www.jimi-film.it.

Sala Bio Milano è realizzata da Biografilm Festival in collaborazione con il Cinema Colosseo di Milano e si svolge con la partnership di Unipol Gruppo Finanziario, Lufthansa, Coin, Mymovies, Zero Edizioni, TVN Televisionet.tv.

Info sulla programmazione, sul calendario e le modalità di accesso su www.salabio.it e sulla pagina facebook ufficiale. Inoltre, entrando a far parte della community di Sala Bio, è possibile usufruire di sconti e promozioni.

Sakamoto Days: il successo su Netflix smentisce le critiche degli haters

Sakamoto Days era una delle uscite anime più attese del 2025. Basata sul manga Shōnen Jump omonimo di Yuto Suzuki, l’anime avrebbe dovuto essere uno degli show principali dell’anno di Netflix, arrivando grazie alla piattaforma a un pubblico molto vasto, che si sarebbe aggiunto a quello del manga. Tuttavia, dopo l’uscita del primo trailer e della sequenza di apertura dell’anime, i fan si sono riversati su Internet per esprimere le loro lamentele.

Sakamoto Days è una serie comica d’azione che fonde sequenze di combattimento intense e magistralmente coreografate con il suo tono generale umoristico e spensierato. Un adattamento del manga avrebbe dovuto essere sapientemente realizzato per catturare la giusta atmosfera della serie; una larga parte dei fan credeva che l’anime in arrivo non ci sarebbe riuscito prima ancora di avere la possibilità di vedere il prodotto in onda. Ora, dopo la première di Sakamoto Days su Netflix, quei fan hanno iniziato a cambiare idea.

Sakamoto Days sta dimostrando che gli haters si sbagliavano

I critici dell’anime sono stati messi a tacere dopo la sua première

Sakamoto DaysSakamoto Days è prodotto da TMS Entertainment e, sebbene lo studio non sia famoso, è uno degli studi più antichi e rispettati nel campo degli anime. Con titoli che spaziano da iconici a estremamente popolari, come Akira, Detective Conan e, più di recente, Dr. Stone e Blue Box, chiunque conosca lo studio avrebbe saputo quanto è capace, ben prima che i trailer di Sakamoto Days causassero polemiche.

Sfortunatamente, però, molti si sono affrettati a liquidare lo show prima ancora che andasse in onda. Il primo episodio della serie, intitolato “The Legendary Hit Man“, ha rapidamente dimostrato che i suoi detrattori si sbagliavano, con animazioni fluide e sequenze di combattimento d’impatto. Sebbene la scena di flashback iniziale dell’episodio e la sparatoria finale abbiano contenuto la maggior parte dell’azione, non c’è mai stato un calo di qualità evidente, nemmeno nei suoi momenti più lenti.

Per quanto riguarda i primi episodi, Sakamoto Days ne offre uno che tocca tutte le note giuste, pur mostrando le capacità dello studio di animazione che lo ha creato. Le immagini di apertura potrebbero essere un po’ deboli rispetto alle più memorabili degli ultimi anni, come la seconda stagione di Jujutsu Kaisen o l’omaggio di Chainsaw Man all’industria cinematografica, ma non sono affatto male, né sono indicative della qualità della serie stessa. Finora è andato in onda solo un episodio, ma sembra che le masse critiche abbiano lasciato cadere la palla nelle loro prime impressioni sull’anime.

Sakamoto Days sta dando una spinta iniziale per essere il miglior anime del 2025, anche se avrà concorrenza

Il 2025 si sta delineando come un anno di successo per gli anime

Se Sakamoto Days riuscirà a mantenere la qualità del suo primo episodio per tutta la sua prima stagione, potrebbe diventare un serio contendente per il riconoscimento di anime dell’anno. Tuttavia, ci sarà una dura concorrenza nel 2025 e, prima che possa posare gli occhi sull’anno nel suo complesso, l’anime potrebbe avere difficoltà a rimanere trai migliori dell’anno. Essendo una serie d’azione, Sakamoto Days probabilmente combatterà con Solo Leveling per la ribalta questa stagione invernale, un anime che ha raggiunto livelli di popolarità da record.

Più avanti nel corso dell’anno, serie come Jujutsu Kaisen e Chainsaw Man torneranno con le loro attesissime uscite, che sicuramente attireranno l’attenzione del grande pubblico. Fortunatamente per Sakamoto Days, il suo manga originale è diventato incredibilmente popolare senza il lusso dell’adattamento anime che ne aumenta la portata e fornisce alla serie un pubblico integrato.

Indipendentemente da quale anime diventerà più popolare, il 2025 è un anno che prevede di presentare alcune delle più grandi uscite anime degli ultimi tempi e Sakamoto Days si sta dimostrando un solido punto di partenza. Dopo un primo episodio che ha sfidato le aspettative dei più severi critici della serie, gli appassionati di anime non vorranno perdersi le imprese da assassino sovrumano di Taro Sakamoto in questa stagione.

Sakamoto Days, L’atteso anime ottiene il primo trailer e la finestra di uscita su Netflix

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Netflix ha presentato oggi il trailer e la finestra di uscita di Sakamoto Days, una nuova serie anime in arrivo nel catalogo dello streamer. La serie è incentrata su Taro Sakamoto (doppiato da Tomokazu Sugita), un ex sicario che era considerato il migliore nella sua professione, fino a quando non ha deciso di smettere, mettere su famiglia e gestire un minimarket. La serie anime è prevista per l’inizio del 2025.

Il trailer di Sakamoto Days mette in risalto il contrasto tra le vecchie abitudini di Sakamoto e la sua vita attuale, e sembra che questa differenza sarà un tema ricorrente nella serie. Mentre il passato del protagonista ha un aspetto serio e quasi privo di colori, il presente di Sakamoto è vivace e ricco di momenti d’azione e di commedia. Questo significa, ovviamente, che i fan di Sakamoto Days avranno due serie in una. Insieme al trailer, Netflix ha svelato anche il poster della serie, un’opera in bianco e nero che mostra entrambe le versioni del protagonista come una carta di un mazzo.

Allo stesso tempo, c’è molto potenziale per le sequenze d’azione nel presente di Sakamoto, dato che il personaggio non ha dimenticato tutte le arti marziali e le armi da fuoco che lo hanno reso il migliore nel suo campo. Tuttavia, la comicità dello show deriverà dal fatto che i nemici di Sakamoto lo sottovaluteranno perché sembra essere invecchiato e rammollito da quando ha smesso di uccidere. Come sottolinea il trailer, tuttavia, Sakamoto sarà ancora un avversario formidabile che potrebbe essere ancora più pericoloso di quello di un tempo, perché ora è in gioco la sicurezza della sua famiglia.

Sakamoto Days è basato su un manga?

Sakamoto Days è basato sulla serie manga dell’autore Yuto Suzuki. I capitoli del manga sono iniziati nel 2020 e attualmente il titolo ha 5 milioni di copie in circolazione. Gli episodi della serie anime sono diretti da Masaki Watanabe (Seikaisuru Kado), che all’inizio di questo mese ha condiviso un messaggio con i fan per rivelare la sua eccitazione per l’adattamento e ciò che spera di ottenere con la casa di produzione TMS Entertainment (Dr. Stone, Lupin the Third). Ha scritto:

“Quando ho letto il manga Sakamoto Days, ricordo di essere stato entusiasta delle scene d’azione dinamiche. Per l’anime, vorremmo incanalare quell’eccitazione attraverso l’azione e la velocità, utilizzando il “movimento”, il “colore” e il “suono” unici dell’animazione. Speriamo di preservare l’umorismo disseminato nella storia, pur rappresentando appieno il personaggio di Sakamoto come il killer no-kill amante della famiglia che è. L’intero staff di produzione è attualmente al lavoro, quindi vi invitiamo a pazientare fino alla prima della serie!”.

Netflix presenterà Sakamoto Days nel gennaio 2025. In deroga alla sua strategia di rilascio, lo streamer rilascerà gli episodi con cadenza settimanale. Lo streamer non ha ancora rivelato una data di uscita specifica. È possibile vedere il trailer qui sotto:

Saint-Omer: recensione del film di Alice Diop

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Saint-Omer: recensione del film di Alice Diop

Esordio al cinema di fiction della documentarista Alice Diop, Saint-Omer è uno dei titoli più interessanti del Concorso della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 79. Pur trattandosi di cinema di finzione, Diop parte dalla storia vera di Laurence Coly, accusata di aver ucciso la figlia di 15 mesi, ma posizionando la sua camera lontano dall’accusata, spostando l’attenzione su Rama, una scrittrice che segue il processo. 

Saint-Omer, la storia vera

Nel 2016, nell’aula di tribunale di Saint-Omer, tra Calais e Lille, si è svolto un processo a carico di una giovane donna franco-senegalese accusata di aver ucciso sua figlia di 15 mesi. L’atto, considerato tra i gesti più assurdi che si possano compiere perché contrario a tutte le idee, biologiche e sociali, legate alla maternità, renderà la giovane autrice di uno dei peggiori crimini mai commessi da una persona. Tutta la storia però è raccontata dal punto di vista di Rama, che fa sua quella paura e quel trauma. 

Il film si fonda su un linguaggio estremamente intimo e pittorico che associa la bellezza di inquadrature sobrie e fisse, dei veri e propri quadri, ai lunghi discorsi, spesso in camera, che i protagonisti rivolgono prima ancora allo spettatore che agli altri personaggi in scena. Questo connubio regala un approccio estremamente personale, di fronte al quale ci sentiamo nudi e coinvolti in maniera totale. 

Ma è nel dialogo tra Rama e l’imputata, tra le loro storie così diverse che però Rama sente affine che si nasconde tutta la meraviglia della storia e il senso di ciò che Diop cerca di fare, regista che pure quando racconta di personaggi inventati non riesce a fare a meno di partire da uno spunto reale, che la metta a suo agio con persone e fatti.

Razzismo e conoscenza di sé

Metterci nei panni di Rama, secondo quella che doveva essere l’intenzione del regista, potrebbe essere un aiuto per sentire fino alla fine l’approccio profondamente razzista che l’imputata vive, per estrazione sociale ma soprattutto per etnia. Quello sguardo discriminatorio annulla tutte le possibilità di entrare dentro a una psicologia disturbata che però nel finale trova la sua legittimazione anche attraverso un’arringa conclusiva che sta dalla parte di Laurence ma che ne fa una pazza, una persona fuori controllo. 

Quello che sembra voler dire Alice Diop con Saint-Omer è che l’indagine sulla propria esistenza ed essenza non è mai un viaggio facile e che possiamo più e più volte metterci nei panni dell’altro ma anche osservarlo e scoprire in questo modo nuovi strumenti per capire noi stessi.

Saint X: trailer della nuova serie di Leila Gerstein in arrivo su Disney+

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Disney+ ha diffuso il trailer del dramma psicologico originale Saint X, tratto dall’omonimo romanzo d’esordio best-seller di Alexis Schaitkin, che debutterà sulla piattaforma streaming il prossimo 7 giugno.

Saint X è un dramma psicologico raccontato attraverso molteplici linee temporali e prospettive, che esplora e stravolge il filone delle ragazze scomparse. La serie racconta come la misteriosa morte di una giovane donna, durante un’idilliaca vacanza ai Caraibi, crei un effetto a catena traumatico che finisce per trascinare la sorella sopravvissuta in una pericolosa ricerca della verità.

Leila Gerstein (The Handmaid’s Tale) è sceneggiatrice ed executive producer insieme a Dee Rees (MUDBOUND), regista ed executive producer della serie composta da otto episodi. Anche Stephen Williams (Watchmen) sarà executive producer al fianco di David Levine e Zack Hayden per Anonymous Content, Aubrey Graham alias Drake, Adel “Future” Nur e Jason Shrier per DreamCrew Entertainment (Euphoria), oltre ad Alexis Schaitkin e Steve Pearlman (C’era una volta). Saint X è una produzione ABC Signature.

Saint X è interpretata da Alycia Debnam-Carey, Josh Bonzie, West Duchovny, Jayden Elijah, Bre Francis, Kenlee Anaya Townsend, Betsy Brandt e Michael Park. Leila Gerstein (The Handmaid’s Tale) è sceneggiatrice ed executive producer insieme a Dee Rees (MUDBOUND), regista ed executive producer della serie composta da otto episodi. Anche Stephen Williams (Watchmen) sarà executive producer al fianco di David Levine e Zack Hayden per Anonymous Content, Aubrey Graham alias Drake, Adel “Future” Nur e Jason Shrier per DreamCrew Entertainment (Euphoria), oltre ad Alexis Schaitkin e Steve Pearlman (C’era una volta). Saint X è una produzione ABC Signature.

Saint Seya: la Bandai produce gli anelli con gli stemmi dei 12 segni dello Zodiaco

A ogni segno corrisponde un Cavaliere d’Oro, uno scontro/incontro e una storia. Tutti gli appassionati de I Cavalieri dello Zodiaco – Saint Seya conoscono le vicende e adesso la Bandai mette a disposizione dei veri fan della saga gli anelli, in argento placcato in oro, con lo stemma dei 12 segni d’Oro.

Eccoli di seguito:

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Saint Seiya Rebirth: l’ultimo episodio sub ita [video]

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Saint Seiya Rebirth: l’ultimo episodio sub ita [video]

Saint Seiya, meglio conosciuto in Italia come “I cavalieri dello Zodiaco” è un famossismo anime, cioè cartone animato giapponese, nato dal manga di Masami Kurumada, e animato dal maestro Shingo Araki.

Saint Seiya RebirthDi recente è uscito al cinema un lungometraggio in computer grafica, tratto da tale serie, dal titolo Legend of Sanctuary – La leggenda del grande tempio, che unitamente ad altre opere collaterali, videogame, ecc, sta tenendo alta la popolarità anche oltre 20 anni dalla sua prima uscita.

I ragazzi della casa di produzione italiana indipendente Dream Factory Studio, hanno realizzato una web serie in live action, dal titolo Saint Seiya Rebirth: la rinascita dei cavalieri dello zodiaco, che si è consacrata con oltre 2.500.000 di visualizzazioni su youtube, come una delle serie made in Italy più viste al mondo.

Da molti fans è reputata ormai un punto di riferimento per i live action, in quanto nonostante realizzata a basso budget e con quindi i relativi limiti nei costumi e negli effetti speciali, non stravolge lo spirito della serie come spesso accade con i prodotti americani, quando riportano in vita gli anime (tipico l’esempio di Dragonball Evolution).

La serie è stata presentata al Lucca Comics & Games in diverse edizioni, ogni volta che usciva un episodio nuovo, e all’evento “Sotto le stelle di Seiya” in cui dopo la reunion storica dei doppiatori, veniva proiettato un lungometraggio che fondeva le varie puntate che compongono la serie. Infatti Saint Seiya Rebirth vanta del cast delle voci dell’edizione italiana, cosa non da poco, come Ivo De Palma, Danja Cericola, Andrea Denisco e tanti altri.

Nel cast anche alcuni nomi conosciuti nel panorama cinematografico italiano come Rita Rusciano (Io e mia figlia di R.Deodato, Oggi a te domani a me con G.Giannini) e Damiano Verrocchi (La notte del mio primo amore, Reality di M.Garrone). Il tutto diretto da Carlo Trevisan.

Di recente, viste le continue richieste dei fans, Dream Factory Studio sta pensando di realizzare una seconda season, sempre ovviamente no profit.
Per anticipare ciò, ha deciso di mettere online una versione deluxe dell’ultimo episodio (Light vs Darkness part 2) che potete vedere al seguente link:

La storia di Rebirth è una storia originale, che prende parte dopo gli eventi narrati nella guerra di Ade.

La cosa incredibile è che nella nuova serie a cartoni animati, Omega, sembra che gli autori abbiano guardato all’operato della serie di Dream Factory Studio, nonostante fosse una serie fan made e non ufficiale, e abbiano tratto numerosi spunti, che i fans segnalano puntualmente agli autori della serie e potete trovare nel loro sito:

http://www.saintseiyaliveaction.com/nuoveserie.php

Saint Seiya Rebirth si rifà agli eventi dell’anime, e tiene in considerazione il passato, che viene raccontato in Lost Canvas, senza considerare il sequel del manga, che è Next Dimension.

Per chi non lo sapesse, Rebirth racconta la storia dei cavalieri divisi, dopo il conflitto con il re degli Inferi, che dopo aver combattute le battaglie con il proprio passato, devono nuovamente riunirsi, per combattere una nuova minaccia.

Saint Seiya New Confessions: corto live action sui Cavalieri dello Zodiaco

Si chiama Saint Seiya New Confessions ed è un nuovo progetto in live action che riporta all’opera i mitici Cavalieri dello Zodiaco. E’ un cortometraggio completamente italiano, basato sui classici fumetti di Masami Kurumada. Ecco un promo lungo di sette minuti.

http://youtu.be/QM5hYATCWjw

Saint Seiya“L’idea è quella di realizzare un live action del mitico fumetto di Masami Kurumada. La storia è originale e si basa sugli eventi narrati nel fumetto originale (non prendiamo quindi in considerazioni le edizioni postume come Next Dimension, Omega, Lost Canvas, etc.) e presenta i cinque cavalieri di Atena diversi anni dopo le imprese della saga di Ade, che hanno ormai deposto le proprie armature ma sono costretti a tornare a combattere per l’arrivo di una nuova minaccia divina che mette in pericolo la terra. Sarà compito di Seiya riunire la squadra e tornare a far bruciare il proprio cosmo come un tempo.

Vogliamo creare un prodotto che possa essere apprezzato dai fan della serie e non solo. Presteremo attenzione ad ogni dettaglio, dalla fisicità dei personaggi, alle armature che indosseranno e ovviamente agli effetti speciali. E’ per questo che ci rivolgiamo al web per creare un prodotto collettivo dove chiunque, può essere coinvolto.

Quello che chiediamo è prima di tutto un contributo economico che ci aiuti a sostenere le spese di produzione del progetto. Specifichiamo che non abbiamo i diritti su questo manga e il progetto è senza scopo di lucro, nessuno dei creatori trarrà un guadagno personale dal progetto, motivo per cui abbiamo deciso di renderlo disponibile per l’intero web, caricando il film direttamente su Youtube (o eventuali altri portali). 

Tuttavia non sono solo soldi quelli che chiediamo. Siamo infatti alla ricerca di professionalità del settore che possano aiutarci ad organizzare al meglio tutte le fase di pre e post produzione: macchinisti, operatori, sceneggiatori, VFX, truccatori, costumisti e chi più ne ha più ne metta. Ogni aiuto sarà ben accetto e ci piacerebbe che provenisse dal mondo intero, non solo dall’Italia.

Ovviamente non possiamo non pensare alla realizzazione delle armature che hanno reso celebre il fumetto ed è per questo che ci rivolgiamo alla comunità di cosplayer e costumisti del mondo affinchè possano aiutarci a realizzare il miglior lavoro possibile! Potrete contattarci mandando un’email alla nostra produzione [email protected] indicando nell’oggetto per quale ruolo vi presentate e magari mandandoci foto o video dei vostri lavori.”

Saint Seiya LoS: a novembre in Italia il nuovo film sui Cavalieri dello Zodiaco

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Cavalieri dello ZodiacoDopo il grande successo di Capitan Harlock, Lucky Red porta sul grande schermo la rivisitazione di un altro grande classico dell’animazione firmato Toei, I Cavalieri dello Zodiaco, per la prima volta in grafica 3D (CGI).

Il film rilegge in chiave moderna il manga originale di Saint Seiya, pubblicato su Weekly Shonen Jump dal 1985 al 1990.

Diventato fin da subito un fenomeno di culto per il suo inedito mix di mitologia greca e segni zodiacali, I Cavalieri dello Zodiaco ha dato vita a un manga venduto in 24 milioni di copie e ad una popolarissima serie tv trasmessa in oltre 80 paesi – tra cui l’Italia – conquistando ragazzi e ragazze di tutto il mondo.

Diretto da Keiichi Sato, il film vanta la collaborazione (in qualità di produttore esecutivo) di Masami Kurumada, creatore del manga originale.

I Cavalieri dello Zodiaco sarà presentato in anteprima mondiale al Festival di Annecy (il più importante appuntamento dedicato all’animazione), per poi sbarcare nelle sale giapponesi a giugno.

In Italia uscirà a novembre.

Saint Seiya Legend Of Sanctuary: il cast originale torna al doppiaggio

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Saint Seiya Legend Of SanctuaryUn’affascinante leggenda narra che, nelle situazioni disperate, sorga un’antica schiera di guerrieri: sono i Cavalieri dello Zodiaco, mitici eroi devoti ad Atena e sacri protettori della Terra.

Esattamente come loro, l’ “antica schiera” delle voci storiche, che l’affetto dei fan ha spesso definito, a loro volta, “mitiche”, si prepara a regalare le emozioni che gli appassionati da sempre si attendono dai Cavalieri della Dea Atena.

“Ringrazio di vero cuore Lucky Red per aver incaricato me e il mio team del doppiaggio del film ‘La Leggenda del Grande Tempio’, edizione italiana di ‘Saint Seiya Legend Of Sanctuary’, prevista a novembre sui nostri schermi,” dichiara il direttore del doppiaggio Ivo De Palma.

“Da parte di una realtà produttiva e distributiva attenta e scrupolosa come Lucky Red, lo considero un importante riconoscimento verso la peculiare storia della versione italiana di una delle serie animate più importanti degli ultimi anni: la “prima volta” dei Cavalieri dello Zodiaco nei cinema italiani non poteva restare orfana della componente emotiva più intensa e riconoscibile, cioè il cast vocale che da vent’anni dà lustro alla saga, che ha letteralmente “cresciuto” migliaia di appassionati e che, nella veste grafica completamente rinnovata in cui le vicende sono presentate, è ancora in grado di farli sognare.”

Fonte: Lucky Red

Saint Seiya Legend of Sanctuary primo trailer

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Saint Seiya Legend of Sanctuary posterEcco il trailer di Saint Seiya Legend of Sanctuary, il film in CGI completamente dedicato ai Cavalieri dello Zodiaco, storici personaggi creati da Masami Kurumada.

Il film segue le vicende dei cinque cavalieri di bronzo, così come vengono raccontate nella serie del Santuario, la prima e la più celebre, resa nota in Italia soprattutto dalla serie animata che ha accompagnato l’infanzia di tanti trentenni di oggi.

Nel primo trailer, sotto, si può vedere davvero poco, con l’eccezione di uno sguardo fugace allo scrigno dell’armatura d Pegasus, al Gran Sacerdote e a quello che sembra essere il cavaliere d’oro Shaka della Vergine. I più preparati, riconosceranno anche le travolgenti note della sigla Pegasus Fantasy.

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Saint Seiya Legend of Sanctuary uscirà in Giappone nella prima parte di quest’anno e probabilmente arriverà da noi solo in versione home video.

Fonte: BT

Saint Seiya Legend of Sanctuary il trailer finale

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Ecco il trailer finale di Saint Seiya Legend of Sanctuary, il film in CGI completamente dedicato ai Cavalieri dello Zodiaco, storici personaggi creati da Masami Kurumada.

Saint Seiya Legend of SanctuaryIl film segue le vicende dei cinque cavalieri di bronzo, così come vengono raccontate nella serie del Santuario, la prima e la più celebre, resa nota in Italia soprattutto dalla serie animata che ha accompagnato l’infanzia di tanti trentenni di oggi.

Nel primo trailer, sotto, si può vedere davvero poco, con l’eccezione di uno sguardo fugace allo scrigno dell’armatura d Pegasus, al Gran Sacerdote e a quello che sembra essere il cavaliere d’oro Shaka della Vergine. I più preparati, riconosceranno anche le travolgenti note della sigla Pegasus Fantasy.

Saint Seiya Legend of Sanctuary uscirà in Giappone nella prima parte di quest’anno e probabilmente arriverà da noi solo in versione home video.

Saint Omer, il trailer del film di Alice Diop

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Saint Omer, il trailer del film di Alice Diop

Dopo essere stato presentato in concorso all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva nelle sale italiane Saint Omer, acclamata opera prima della documentarista Alice Diop (vincitrice del Premio César per il miglior cortometraggio con Vers la tendresse).

Liberamente ispirato a un fatto di cronaca che ha sconvolto l’opinione pubblica francese, nel film la scrittrice Rama, in cerca di spunti per una rivisitazione del mito di Medea, segue il processo di Laurence, accusata di aver ucciso la figlioletta abbandonandola di notte su una spiaggia.

A vestire i panni di queste due carismatiche protagoniste, Kayije Kagame (vincitrice del premio Goncourt con Trois femmes puissants) e Guslagie Malanda (Mon amie Victoria), affiancate da Valérie Dréville (Suite Armoricaine) e Xavier Maly (La ragazza con il braccialetto). Vincitore a Venezia del Leone d’Argento – Gran premio della giuria e del Leone del Futuro – Premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis” – nonché per la Miglior sceneggiatura al Chicago International Film Festival, come Miglior film al Gent International Film Festival, Miglior film e Miglior sceneggiatura al Sevilla International Film Festival e come Miglior film al Geneva International Film FestivalSaint Omer rappresenterà la Francia agli Oscar 2023, nella categoria Miglior film internazionale.

Il film arriverà in tutte le sale cinematografiche italiane l’8 dicembre distribuito da Medusa Film per Minerva Pictures.

La trama di Saint Omer

Tribunale di Saint-Omer. La scrittrice trentenne Rama assiste al processo di Laurence Coly, una giovane donna accusata di aver ucciso la figlia di 15 mesi dopo averla abbandonata sulla riva di una spiaggia del nord della Francia. Rama intende trarre dal caso una rivisitazione contemporanea del mito di Medea. Ma mentre il processo va avanti, nulla procede come previsto e la scrittrice, incinta di quattro mesi, si ritroverà a mettere in discussione ogni certezza sulla propria maternità.

Saint Omer è il Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI

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SAINT OMER di Alice Diop  è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione: “Una infanticida alla sbarra e una scrittrice venuta a seguire il processo, entrambe di origini senegalesi, per un film che scava nelle ferite del post-colonialismo con sguardo nuovo e rara potenza. Se i dialoghi vengono dai verbali autentici del processo, le immagini stravolgono il nostro rapporto con le culture “altre”, costringendoci a confrontarci fino in fondo con la loro ambiguità e complessità. Un viaggio vertiginoso che segna l’esordio di una promettente regista”.

Saint Omer, la recensione

Dopo essere stato presentato in concorso all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva nelle sale italiane Saint Omer, acclamata opera prima della documentarista Alice Diop (vincitrice del Premio César per il miglior cortometraggio con Vers la tendresse). Liberamente ispirato a un fatto di cronaca che ha sconvolto l’opinione pubblica francese, nel film la scrittrice Rama, in cerca di spunti per una rivisitazione del mito di Medea, segue il processo di Laurence, accusata di aver ucciso la figlioletta abbandonandola di notte su una spiaggia.

A vestire i panni di queste due carismatiche protagoniste, Kayije Kagame (vincitrice del premio Goncourt con Trois femmes puissants) e Guslagie Malanda (Mon amie Victoria), affiancate da Valérie Dréville (Suite Armoricaine) e Xavier Maly (La ragazza con il braccialetto). Vincitore a Venezia del Leone d’Argento – Gran premio della giuria e del Leone del Futuro – Premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis” – nonché per la Miglior sceneggiatura al Chicago International Film Festival, come Miglior film al Gent International Film Festival, Miglior film e Miglior sceneggiatura al Sevilla International Film Festival e come Miglior film al Geneva International Film FestivalSaint Omer rappresenterà la Francia agli Oscar 2023, nella categoria Miglior film internazionale.

Il film arriverà in tutte le sale cinematografiche italiane l’8 dicembre distribuito da Medusa Film per Minerva Pictures.

Saint Omer, la trama

Tribunale di Saint-Omer. La scrittrice trentenne Rama assiste al processo di Laurence Coly, una giovane donna accusata di aver ucciso la figlia di 15 mesi dopo averla abbandonata sulla riva di una spiaggia del nord della Francia. Rama intende trarre dal caso una rivisitazione contemporanea del mito di Medea. Ma mentre il processo va avanti, nulla procede come previsto e la scrittrice, incinta di quattro mesi, si ritroverà a mettere in discussione ogni certezza sulla propria maternità.

Saint Maud: recensione del film di Rose Glass

Saint Maud: recensione del film di Rose Glass

Presentato in anteprima nel 2019 al Toronto Film Festival, Saint Maud, esordio alla regia della britannica Rose Glass raggiunge le piattaforme on demand italiane solo a partire dal 16 Aprile. Protagoniste di questo horror indipendente sofisticato e pregno di intuizioni suggerite e metaforiche, sono Morfyyd Clark e Jennifer Ehle, entrambe punti cardine di una narrazione che fa leva su come un dualismo dialogico alterato e storpiato sfoci nell’auto possessione di una voce trainante tutt’altro che salvifica.

Saint Maud come apogeo materico dell’horror di possessione

In Saint Maud Maud (Morfydd Clark) è una giovane infermiera, che soffre di forti dolori allo stomaco e vive in una stanzetta spoglia di una cittadina di mare, Scarborough, dove lavora per un’agenzia medica privata. La ragazza si è recentemente convertita e vede nel mistero religioso un progetto per lei: diventare missionaria di fede, per salvare e redimere l’anima di Amanda Kohl (Jennifer Ehle), ex ballerina e coreografa con un male terminale. L’ambientazione gotica della magione isolata e scricchiolante di Amanda e il monolocale squallido e claustrofobico di Maud, in cui l’unico sguardo verso l’esterno sono due ampie finestre rialzate, che simboleggiano la condizione servile autoimpostasi da Maud, che guarda a un Assoluto esterno, diventano teatro di un tacito e suggerito gioco di seduzione, che trascende il fisico ed è tutto mentale, psicologico e spirituale e che trova la sua risonanza filmica nell’abbracciare le tinte non solo dell’horror, ma anche del dramma e del thriller psicologico. Una messa in scena curata al dettaglio unita a una fotografia-specchio, riflesso distorto della percezione di Maud, fanno svettare pienamente un prodotto in cui è difficile distinguere il fervore religioso dalla follia, le apparizioni sovrannaturali dalle proiezioni mentali.

Rose Glass, qui anche sceneggiatrice, ci consegna un soggetto narrativo dallo svolgimento piuttosto lineare, che non intende soffermarsi troppo su possibili colpi di scena: lo spofondamento psicofisico di Maud è già sancito dall’inizio, ma è il come ci si approda a conferire passo a passo a noi spettatori le informazioni chiave per poter delineare la psiche emotivamente disgregata di Maud. Glass ci regala un prodotto superbamente confezionato, che conferma come alcune registe contemporanee stiano svettando nel panorama horror (Coralie Fargeat con Revenge; Julia Ducournau con Raw – Una cruda verità). Il crescendo tensivo si innalza lentamente ma in maniera inesorabile, potenziato dalla  fotografia lugubre e tenebrosa di Ben Fordesman, giocata sui toni del rosso, marrone e beige, e la colonna sonora spettrale di Adam Janota.

Film Saint Maud

La personale apologia di Maud, in perenne cerca di redenzione

Un male incurabile costringe Amanda a letto; un ulteriore male è insito nella memoria di Maud: vorrebbe pulirlo, sciacquarlo via con il medesimo zelo maniacale che pone nella sua professione, eppure la missione di Maud è troppo grande per essere adempita nella dimensione terrena. Maud deve necessariamente abbracciare una dimensione altra, in cui lei stessa si configura come regista e attrice: Maud diventa paladina della chiamata ricevuta, moderna alterazione della figura di  Giovanna D’Arco, vittima di ferite auto-inflitte, flagelli ricercati, croci da innalzare come portavoce di una chiamata ricevuta che diventa unico scopo di una vita vuota e solitaria, in cui l’alterazione percettiva si configura come unica chiave di sopravvivenza.

Saint Maud è il racconto della dolorosa e fluttuante fede della protagonista, alla ricerca di un’identità indefinita, tra ascetismo e momenti di perdizione. E’ una visione enigmatica, che ci fornisce dettagli captabili da un’unica prospettiva, che ha a che fare con la realtà esperienziale del personaggio. Maud è un personaggio estremamente complesso e caratterizzato con accurata precisione, secondo uno schema narrativo che segue la metodologia estatica di Maud. La mente e il corpo di Maud sono i veicoli di connessione con il divino, che si vanno a scontrare con la controparte della ragazza: Amanda. La natura delle due è infatti agli antipodi, non solo per quanto riguarda i tratti caratteriali ma anche il retaggio culturale: Maud è gallese, Amanda americana. Non è un caso che Maud sia diventata religiosa in un Paese ampiamente laico, mentre Amanda non creda in nulla e l’unico rifugio che cerca sono esperienze e piaceri fisici, corporali. Ognuna, a sua modo, ha rifiutato la comunità: la desolata casa di Amanda è correlativo oggettivo del suo corpo, destabilizzato, mentre Maud non vuole far altro che trascendere il proprio. La conversione religiosa si configura qui come profezia negativa autoavveratasi: una personale crociata scelta per sopperire ai danni di un trauma che hanno alienato Maud, rendendola schiava di un soggettivismo esasperato.

Saint Maud: lo spaventoso trailer dell’horror dai produttori di Hereditary

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L’A24 Films ha diffuso il trailer ufficiale di Saint Maud, lo spaventoso horror esordio alla regia di Rose Glass. Protagonisti del film presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival sono Morfydd Clark e Jennifer Ehle. L’uscita è prevista nel Regno Unito il 1° maggio 2020 da StudioCanal.

Saint Maud racconta del”infermiera dell’ospedale Hospice Maud ( Morfydd Clark ) che si è recentemente convertita al cattolicesimo romano ed è preoccupata di poter essere posseduta quando si infatua di Amanda (Jennifer Ehle), ex ballerina alle sue cure.

Nel cast protagonisti sono Morfydd Clark nel ruolo di Maud, Jennifer Ehle nel ruolo di Amanda, Lily Knight come Joy, Lily Frazer nel ruolo di Carol, Turlough Convery come Christian, Rosie Sansom nel ruolo di Ester, Marcus Hutton come Richard, Carl Prekopp come un senzatetto e Noa Bodner nel ruolo di Hilary.

Saint Judy: la storia vera dietro il film

Saint Judy: la storia vera dietro il film

In occasione della Giornata internazionale della donna, viene trasmesso in televisione il film del 2019 Saint Judy, diretto dal regista Sean Hanish (autore anche di Da tre a zero e Sister Cities), interpretato da Michelle Monaghan e incentrato su una precisa vicenda che ha riguardo l’avocatessa Judith L. Wood. Si tratta di un caso relativo al trattamento degli immigrati, al diritto all’asilo e al riconoscimento delle donne quale classe protetta. Wood è dunque diventata un esempio per queste tematiche, essendosi scontrata apertamente contro le istituzioni che non ritenevano validi tali argomenti.

Il film racconta dunque questo preciso caso evidenziando i grandi cambiamenti di prospettiva che esso ha introdotto, ma offrendo anche l’occasione al pubblico di scoprire questa figura femminile probabilmente poco nota al di fuori del territorio degli Stati Uniti, ma il cui impatto è stato estremamente significativo per il miglioramento delle condizioni di vita delle donne e in particolar modo di quelle che vivono ogni giorno sulla propria belle i drammi delle guerre e delle dittature e cercano un posto migliore dove poter poter esecitare il proprio diritto alla vita.

Opera emozionante e socialmente impegnata, Saint Judy è un film adatto a questa giornata, da non lasciarsi sfuggire se si è alla ricerca di un titolo di questo genere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Saint Judy. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

Saint Judy trama

La trama e il cast di Saint Judy

Protagonista del film è Judy Wood, avvocatessa americana che a seguito dell’incontro con l’afgana Asefa Ashwari intraprenderà un’accesa battaglia per cambiare un’importante legge sul diritto di asilo negli Stati Uniti, battendosi affinché le donne immigrate entrassero a far parte della classe protetta. Ashwari le racconta infatti di come, incriminata in patria per aver voluto insegnare a scrivere alle bambine, sia stata imprigionata e violentata, riuscendo poi a salvarsi fuggendo negli Stati Uniti. Colpita da quella vicenda, Judy sceglierà di non rimanere indifferente ma di ottenere giustizia per Ashwari e tutti gli altri rifugiati come lei.

Ad interpretare Judy Wood vi è l’attrice Michelle Monaghan, nota per la sua partecipazione alla prima stagione di True Detective e vista anche nei film Mission: Impossible III, Source Code e Gone Baby Gone. Nel ruolo di Asefa Ashwari, invece, vi è Leem Lubany, attrice palestinese recentemente vista nella serie The Old Man. Il rapper e attore Common, invece, ricopre il ruolo di Benjamin Adebayo. Alfred Molina è invece Ray Hernandez. Recitano poi nel film Peter Krause nel ruolo di Matthew e Ben Schnetzer in quello di Parker. La vera Judith “Judy” L. Wood, inoltre, fa un cameo come sé stessa prima dei titoli di coda.

La storia vera dietro il film Saint Judy

Quella narrata nel film è dunque la storia vera di Judith “Judy” L. Wood, avvocatessa specializzata in immigrazione che ha cambiato la legge sulla concessione dell’asilo negli Stati Uniti per salvare le vite delle donne. La stessa Wood non avrebbe mai immaginato che la sua vita sarebbe stata la base di un film. “Ho pensato di fare film su alcuni dei miei casi. Ma non ho mai pensato di fare un film su di me come avvocato“, ha dichiarato nel corso di un’intervista. A 78 anni, Wood è ancora molto conosciuta nel centro di Los Angeles, dove esercita la professione di avvocato dell’immigrazione da più di 30 anni.

Eppure, nega il titolo di santa che alcuni le hanno attribuito: “A volte i clienti arrivano e mi dicono: “Vogliamo che ci salvi”. E io dico loro: ‘Non posso salvarvi, non sono Dio, sono solo il vostro avvocato‘”. Sebbene non consideri il suo lavoro particolarmente angelico, per coloro che ha aiutato è difficile credere il contrario. “Per me Judy è un angelo, è il mio angelo“, ha detto Hilda Moalmi. Dopo aver vissuto negli Stati Uniti per più di 20 anni, Moalmi stava per essere espulsa, strappata ai suoi figli e a suo marito e rispedita in Messico.

Saint Judy cast

Sinceramente volevo morire“, ha detto, “perché la mia famiglia vive qui, i miei figli vivono qui, e volevano portarci via dai nostri figli. Judy ci ha restituito la nostra vita”. L’ufficio di Wood gestisce circa 6.000 casi di immigrazione alla volta. Scatole e schedari traboccano di casi che altri si rifiutano di prendere, ha detto Greg Russel, avvocato associato di Wood. Per quanto riguarda il film, questo si basa sul caso reale di un’insegnante afghana di 39 anni. All’inizio degli anni ’90 era stata imprigionata dai Talebani perché non era d’accordo con il loro fondamentalismo e insegnava alle ragazze.

È stata rapita, picchiata e torturata, prima di riuscire a raggiungere gli Stati Uniti nella speranza di ottenere asilo. Ma, come mostra il film, un tribunale di grado inferiore ordinò che fosse nuovamente deportata. Secondo la legge dell’epoca, le donne non erano infatti riconosciute come classe protetta. Judy Wood portò quindi il caso alla Corte d’Appello del 9° Circuito di Pasadena e ha sostenuto che rimandare la sua cliente in Afghanistan era quasi una condanna a morte, soprattutto perché era una donna.

Le donne attraversano molte tragedie, molte difficoltà. E non è lo stesso tipo di difficoltà che affrontano gli uomini. La persecuzione delle donne assume questa natura invasiva, non solo del loro corpo, ma anche della loro anima“. La corte d’appello si dimostrò poi d’accordo, stabilendo che ci sarebbe stata una “chiara probabilità di persecuzione” se la donna fosse stata deportata, e ha annullato la sentenza della corte inferiore. Da allora, Wood ha sostenuto le cause di altre donne con storie simili in tutto il mondo.

Il trailer di Saint Judy e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Saint Judy grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di NowRai Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 8 marzo alle ore 21:20 sul canale.

Saghe Cinematografiche: 7 attori impossibili da sostituire

Il mondo della settima arte così come lo conosciamo è il paradiso delle saghe cinematografiche. Dal franchise di Star Wars e quello Marvel, passando per Star Trek, le varie saghe horror, ma anche i franchise che hanno fatto la storia di Hollywood, dalla tradizione di Indiana Jones, al rombo di motori pop di Fast and Furious.

Quando queste saghe si sviluppano molto a lungo nel tempo, è purtroppo possibile che qualche componente del cast, a causa di incidenti o per ragioni naturali, esca di scena anzitempo. E spesso è capitato che alcuni attori venissero rimpiazzati, anche in franchise importanti, come è accaduto a Richard Harris in Harry Potter, sostituito da Michael Gambon. Ma in alcuni casi, degli attori sono insostituibili e di seguito ve ne elenchiamo alcuni:

Paul Walker – Brian O’Conner

Mentre il cast e la troupe di Furious 7 erano in pausa per il Ringraziamento, Paul Walker è morto in un incidente d’auto. Sulla scia di questa triste vicenda, il regista James Wan ha scelto di riorganizzare la storia esistente e, con l’assistenza di una varietà di sofisticate tecniche di effetti visivi, ha realizzato con amore un film che rappresentasse anche una lettera d’addio all’attore.

L’ultima apparizione di Walker coincide anche l’ultima apparizione del suo personaggio, Brian O’Conner.

L’arco narrativo di O’Conner è stato intenzionalmente portato ad una conclusione soddisfacente in Furious 7, e il personaggio, che adesso vive una vita felice con la famiglia, lontano dai rombi di motori, è stato successivamente “ritirato” dal franchise. La saga di Fast and Furious continuerà, ma senza nessuno che sostituirà Brian O’Conner.

Sean Conner – Henry Jones Senior

George Lucas e Steven Spielberg avrebbero voluto il ritorno di Henry Jones Senior in Indiana Jones e il Regno dei Teschi di Cristallo. Tuttavia, nell’intervallo di 19 anni tra quando Sean Connery ha interpretato per la prima volta il personaggio e quando il sequel è entrato in lavorazione, l’icona si era ritirata dalla recitazione.

Connery ha chiarito presto a Lucas e Spielberg che non aveva intenzione di tornare nei panni del personaggio. Ciò ha fornito alla coppia il tempo sufficiente per sviluppare un altro personaggio simile – Harold “Ox” Oxley di John Hurt – per assumere i doveri di Henry, evitando la necessità di scegliere un altro attore per la parte, visto che Connery è insostituibile (e molti fan di James Bond la penseranno allo stesso modo).

Carrie Fisher – Principessa Leia

La scomparsa di Carrie Fisher poco prima dell’uscita di Star Wars: Gli Ultimi Jedi ha significato che l’attrice ha l’uscita di scena dell’attrice con il ruolo che maggiormente ha caratterizzato la sua carriera: la Principessa Leia.

All’epoca, c’è stata una discussione tra Lucasfilm e Disney che aveva per oggetto la possibilità di scegliere una nuova Leia o di rimpiazzare il personaggio per Episodio IX.

Tuttavia, queste voci sono state bloccate dalla presidente della Lucasfilm, Kathleen Kennedy, che ha confermato che la principessa diventata generale non comparirà affatto nel film, il che esclude anche la parte sia affidata ad un’altra attrice.

Anthon Yelchin – Pavel Chekov

L’attore Anton Yelchin è morto all’età di 27 anni, dopo aver subito lesioni critiche in un assurdo incidente automobilistico, nel 2016.

Uno dei pochi aspetti positivi che circondano questa straziante perdita è che Yelchin aveva finito di girare le sue scene per Star Trek Beyond, dando ai fan un’ultima possibilità di godersi la sua divertente interpretazione sul dinamico Pavel Chekov.

Il regista J.J. Abrams ha poi confermato che il ruolo di Chekov non verrà assegnato a nessun altro nel seguito, ancora senza titolo, di Beyond, per rispetto a Yelchin e al suo lavoro.

Will Smith – Steven Hiller

Quando Roland Emmerich ha annunciato il progetto di un sequel per Independence Day, Will Smith, che nell’originale del 1996 interpreta il Capitano Steven Hiller, ha detto “no” a tornare nei panni del personaggio, e i fan hanno avuto timore che la produzione potesse scegliere un attore diverso per lo stesso ruolo. Fortunatamente così non è andata e il personaggio è stato fatto morire “fuori scena”.

Durante il film scopriamo, intatti che Hiller è morto durante un’esercitazione. Il figlio di Hiller, Dylan (interpretato da Jessie Usher), è stato messo a disposizione dei fan per continuare la tradizione di famiglia nel salvare la Terra dagli alieni, ma l’assenza del personaggio originale si fa sentire.

Heath Ledger – Joker

Quella di Heath Ledger, vincitore dell’Oscar nei panni dell’arcinemico di Batman, il Joker, in Il cavaliere oscuro, è giustamente considerata uno delle migliori interpretazioni in assoluto della storia dei cinecomic.

Il fatto che Ledger sia stato vittima di una overdose fatale prima dell’uscita del film non solo ha contribuito al leggendario status della sua performance, ma ha anche messo un veto sul personaggio che sarebbe dovuto apparire nel sequel del film, Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno.

Secondo quanto riferito, Ledger era pronto a tornare per l’ultimo capitolo della trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan. Dopo la sua tragica scomparsa, Nolan ha abbandonato qualsiasi progetto di mettere in scena il Joker nel terzo film, in segno di rispetto per la stella scomparsa.

Marlon Brando – Vito Corleone

Tecnicamente parlando, la parte di Vito Corleone è stata assegnata a un altro attore nel Il Padrino Parte II, ovvero a Robert De Niro, che ha ritratto il Don della mafia italo americana nelle scene ambientate diversi decenni prima del primo film. Tuttavia, il leggendario Brando sarebbe dovuto apparire in un flashback di Michael Corleone (Al Pacino) nel finale del film. Il giorno in cui la scena doveva essere girata, Brando non arrivò sul set a causa di dispute con i dirigenti della Paramount Pictures.

Francis Ford Coppola ha quindi rielaborato la scena in fretta, perché non ha avuto il tempo – e diciamocelo, probabilmente neanche la volontà – di sostituire l’attore assente.

Saga del Multiverso: tutto quello che c’è da sapere sulle nuove fasi dell’MCU

Con il film Spider-Man: Far From Home si è conclusa quella che è oggi nota come la Saga dell’Infinito, comprendente le prime tre fasi del Marvel Cinematic Universe. Con un totale di 22 film, questa saga ha rappresentato una vera rivoluzione nell’industria cinematografica, proponendo una narrazione epica composta da molteplici scenari, personaggi e tematiche. Giunta a conclusione, la Saga dell’Infinito ha ora lasciato spazio alla Saga del Multiverso, che comprenderà la Fase 4, Fase 5 e Fase 6 dell’MCU. Mentre non tutto è ancora stato rivelato o chiarito di tale saga, iniziano però a delinearsi alcune prime certezze, a partire dai film e le serie che la comporranno fino a quelle che possono essere considerate le fonti di ispirazione a livello narrativo.

Se la Saga dell’Infinito era visto come un progetto estremamente ambizioso, la Saga del Multiverso lo è decisamente di più. Con l’introduzione del concetto di Multiverso, infatti, sono infinite le possibilità narrative che i Marvel Studios hanno a disposizione per i loro prossimi progetti. Naturalmente, per non dar vita a qualcosa di troppo caotico e dispersivo sono già stati imposti una serie di confini, lasciando però intuire quanto tale nuova saga del Marvel Cinematic Universe possa rivelarsi continuamente ricca di sorprese. Per essere pronti ad esse, si riportano qui le principali cose da sapere, dai titoli già usciti a quelli annunciati, fino alle fondamenta su cui si sta costruendo tale saga.

L’ordine di uscita di tutti i film e le serie della Saga del Multiverso

Ad oggi, sono 17 i film confermati per la Saga del Multiverso, suddivisi in Fase 4, Fase 5 e Fase 6. A questi titoli, di cui undici sono già usciti in sala, se ne aggiungeranno presumibilmente altri ancora non annunciati, specialmente per l’ultima delle tre fasi. Quasi tutti questi film saranno dunque legati dal concetto di Multiverso e come tale realtà influenza il destino dei personaggi e dei loro mondi. Qui di seguito si riportano tutti i film ad oggi annunciati, con indicata anche la loro data di uscita in sala o in streaming.

Deadpool & Wolverine multiverso
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in una scena di Deadpool & Wolverine.

FASE 4

  1. Black Widow (9 luglio 2021)
  2. Shang-Chi e la Legenda dei Dieci Anelli (3 settembre 2021)
  3. Eternals (5 novembre 2021)
  4. Spider-Man: No Way Home (17 dicembre 2021)
  5. Doctor Strange nel Multiverso della Follia (6 maggio 2022)
  6. Thor: Love and Thunder (8 luglio 2022)
  7. Black Panther: Wakanda Forever (11 novembre 2022)

FASE 5

  1. Ant-Man and the Wasp: Quantumania (17 febbraio 2023)
  2. Guardiani della Galassia Vol. 3 (5 maggio 2023)
  3. The Marvels (8 novembre 2024)
  4. Deadpool & Wolverine (26 luglio 2024)
  5. Captain America: Brave New World (14 febbraio 2025)
  6. Thunderbolts* (5 maggio 2025)

Fase 6

  1. Fantastic Four: First Steps (25 luglio 2025)
  2. Blade (7 novembre 2025)
  3. Avengers: Doomsday (1 maggio 2026)
  4. Avengers: Secret Wars (7 maggio 2027)

Oltre ai film, come noto, a partire dalla Saga del Multiverso i Marvel Studios stanno realizzando anche diverse serie televisive da distribuire su Disney+, con cui espandere ulteriormente i racconti legati a determinati personaggi. Qui di seguito si riportano dunque tutte le serie ad oggi annunciate, già disponibili o quelle di prossima uscita, con indicata anche la loro data di rilascio in streaming.

FASE 4

  1. WandaVision (15 gennaio 2021) – 9 episodi
  2. The Falcon and the Winter Soldier (19 marzo 2021) – 6 episodi
  3. Loki (9 giugno 2021) – 12 episodi
  4. What If… ? (11 agosto 2021) – 9 episodi
  5. Hawkeye (24 novembre 2021) – 6 episodi
  6. Moon Knight (30 marzo 2022) – 6 episodi
  7. Ms. Marvel (8 giugno 2022) – 6 episodi
  8. I Am Groot (6 settembre 2023) – 5 episodi
  9. She-Hulk: Attorney at Law (18 agosto 2022) – 9 episodi

FASE 5

  1. Licantropus (7 ottobre 2022) – speciale televisivo
  2. Guardiani della Galassia Holiday Special (25 novembre 2022) – speciale televisivo
  3. Secret Invasion (21 giugno 2023) – 6 episodi
  4. Loki – Stagione 2 (5 ottobre 2023) – 6 episodi
  5. What If… ? – stagione 2 (22 dicembre 2023) – 9 episodi
  6. Echo (9 gennaio 2024) – 5 episodi
  7. Agatha All Along (19 settembre 2024)
  8. Eyes of Wakanda (2024)
  9. Daredevil: Born Again (marzo 2025)
  10. Ironheart (2025)

FASE 6

  1. Vision Quest (2026)
  2. Wonder Man (senza data)
  3. Marvel Zombies (senza data)
  4. Your Friendly Neighborhood Spider-Man (senza data)
  5. Nova (senza data)
  6. What If… ? – Stagione 3 (senza data)
  7. Daredevil: Born Again – Stagione 2 (senza data)
Loki
Loki e l’albero del Multiverso

Il cast di attori che farà parte della saga

Come si può notare, i film fin qui riportanti riportano sul grande schermo personaggi già noti come Thor, Doctor Strange, Spider-Man, Captain Marvel e Ant-Man, i quali sono interpretati naturalmente da Chris Hemsworth, Benedict Cumberbatch, Tom Holland, Brie Larson e Paul Rudd. Questi sono dunque dei nomi assolutamente confermati all’interno della Saga del Multiverso e che avranno ovviamente un ruolo molto importante. Accanto a loro e ad altri volti noti come il Loki di Tom Hiddleston, il Nick Fury di Samuel L. Jackson o la Shuri di Letitia Wright, faranno il loro ingresso nell’MCU diversi nuovi personaggi e, dunque, attori. Tra questi si annoverano Shang-Chi, interpretato da Simu Liu, la Ms Marvel interpretata da Iman Vellani e il vampiro Blade interpretato da Mahershala Ali.

Torneranno – idealmente – anche i Guardiani della Galassia, interpretati da Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Karen Gillian, Vin Diesel, Bradley Cooper e Pom Klementieff. Proprio nel terzo film a loro dedicato farà la comparsa Adam Warlock, personaggio che si preannuncia particolarmente importante all’interno di questa saga e che sarà interpretato da Will Poulter. Anthony Mackie interpreterà il nuovo Captain America nel film intitolato Brave New World, ereditando dunque lo scudo del personaggio fino ad oggi interpretato da Chris Evans. Ryan Reynolds riprende il ruolo di Deadpool, mentre Hugh Jackman ha ripreso quelli di Wolverine.

Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Ebon Moss-Bachrach e Joseph Quinn interpretano i Fantastici Quattro, altri personaggi che si preannunciano molto importanti all’interno di questa saga. Infine, come noto, Jonathan Majors aveva l’onore di interpretare il principale villain, ovvero Kang il Conquistatore, ma è stato licenziato in seguito ai suoi problemi giudiziari. Come svelato a luglio di quest’anno, dunque, Kang verrà messo da parte in favore di un nuovo potente villain, Dottor Destino, che sarà interpretato niente di meo che da Robert Downey Jr., che torna dunque nel MCU ma con un ruolo diverso da quello dell’eroico Iron Man.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia
Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2022. All Rights Reserved.

Il villain e i fumetti a cui si ispira la nuova saga

Contrariamente alla Saga dell’Infinito, che era basata sulla miniserie a fumetti in sei albi Il guanto dell’infinito, per quanto riguarda le ispirazioni della Saga del Multiverso, non ci sono diretti riferimenti quanto più il recupero di determinati elementi, il primo dei quali è ovviamente quello del Multiverso. Questo è stato introdotto per la prima volta nei fumetti Marvel negli anni ’60 e ’70. In Strange Tales #103 (1962), il personaggio Johnny Storm dei Fantastici Quattro viene teletrasportato in una realtà alternativa per la prima volta nella storia della Marvel, con il personaggio inviato nella Quinta Dimensione (in seguito designata Terra-1612). Il concetto di multiverso è stato poi completamente esplorato in What If…? #1 (1977) e Marvel Two-in-One #50 (1979), con il termine “multiverso” usato per la prima volta nel primo dei due.

La realtà principale presente nei fumetti, Earth-616, è stata nominata per la prima volta in The Daredevils #7 (1983) per differenziare i personaggi dalle loro versioni alternative. Sulla base di quanto in tali opere stabilito, i Marvel Studios hanno poi recuperato le principali caratteristiche del Multiverso per applicarle ai nuovi film. Non esiste dunque una miniserie esclusivamente dedicata a questo concetto, esplorato invece in modo più frammentato e sporadico. La narrazione che la Saga del Multiverso porterà avanti tra cinema e televisione non è dunque facilmente prevedibile, in quanto non segue di preciso nessun riferimento.

C’è però una certezza in quanto ad oggi annunciato dai Marvel Studios, ovvero che la Saga del Multiverso si concluderà con il film Avengers: Secret Wars. Quest’ultimo, idealmente e come suggerito dal titolo, sarà basato sulla miniserie a fumetti Secret Wars, composta da 9 albi e pubblicata tra il 2015 e il 2016. La trama vede gli ultimi due universi sopravvissuti al fenomeno conosciuto come “Incursioni” (già introdotto in Doctor Strange nel Multiverso della Follia), l’Universo Marvel e l’Universo Ultimate scontrarsi e distruggersi, venendo trasportati nel Battleworld, un pianeta diviso in molti territori, ciascuno combinazioni di vari universi. Nel film, dunque, avverrà probabilmente questo epico scontro, che riscriverà nuovamente le sorti dell’MCU in vista del futuro.

Fonte: ScreenRant, Marvel

Saga del Multiverso: Kevin Feige vuole di nuovo gli Original Six? Ecco cosa ne pensa Jeremy Renner

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Dato che la Saga del Multiverso non è riuscita a connettersi con il pubblico nel modo sperato dai Marvel Studios, nessuno di noi è rimasto sorpreso nell’apprendere che Kevin Feige sta pensando di rimettere insieme i sei Vendicatori originali.

La Infinity Saga è stata costruita attorno a Capitan America, Iron Man, Thor, Occhio di Falco, Vedova Nera e Hulk. Anche se alcuni di loro sarebbero quasi certamente varianti, riproporre quella squadra è sicuramente un modo per riportare le persone nei cinema per i prossimi film degli Avengers.

MCU The Avengers Fase 1

Parlando con Josh Horowitz, alla star di Occhio di Falco, Jeremy Renner, è stato chiesto cosa pensasse di rimettere insieme la banda. “Forse se passa abbastanza tempo, giusto? Penso che a questo punto sia così, ma qual è lo scopo della narrazione [e] della storia?” si chiede l’attore. “Questi sono personaggi amati. Abbiamo trascorso 23 film insieme essenzialmente come collettivo. Qual è il motivo? Qual è la storia? Devi fare altro dopo? Come risolverai questo problema? Ho dei sentimenti al riguardo. Penso che tutti li abbiano. Penso che i ragazzi che sono morti abbiano dei sentimenti al riguardo.”

E mentre Renner crede che ci debba essere una buona ragione per rimontare la versione originale degli Eroi più potenti della Terra, è chiaramente d’accordo con l’idea di riunirsi con loro. “No, no, non ho mai chiesto di essere ucciso”, ammette Jeremy Renner. “Cose come [un film di squadra] sono sempre interessanti ed emozionanti. Potresti coinvolgere così tante persone solo per quello. L’atmosfera di Mr e Mrs Smith sarebbe piuttosto interessante. Qual è l’idea di mettere insieme The Avengers? Come e perché? Qual è lo scopo?”

Per quanto riguarda la questione se sa qualcosa di Secret Wars, ha aggiunto. “Non so cosa sia. Sono sempre d’accordo, amico. Penso che sarebbe fantastico. Sarebbe fantastico. Mi piacerebbe stare di nuovo con tutti.”

Saga del Multiverso: 9 eroi che potrebbero impugnare il Mjolnir

Saga del Multiverso: 9 eroi che potrebbero impugnare il Mjolnir

Con la Saga del Multiverso del MCU in pieno svolgimento e con il ritorno del Mjolnir, ci si chiede ancora una volta chi tra gli attuali eroi possa essere degno di brandirlo. Il leggendario martello di Thor è riuscito a consolidarsi come figura centrale del MCU nel corso degli anni, con la Saga dell’Infinito che è culminata in uno dei più grandi momenti del MCU, quando Steve Rogers ha evocato Mjolnir nella sua mano. Senza una voce propria, tuttavia, il valore di ogni eroe attuale del MCU è sempre in discussione finché non lo dimostrano.

La clausola di “valore” di Mjolnir nel MCU è un argomento scottante, con teorie che abbondano sulle specifiche di chi può soddisfare i criteri. Tuttavia, incrociando tutti coloro che sono stati in grado di brandire il martello finora e confrontandoli con gli attuali eroi della Saga del Multiverso, non è impossibile ipotizzare chi altro potrebbe essere in grado di farlo. Per quanto riguarda gli eroi della Saga del Multiverso del MCU, ce ne sono parecchi: scopriamoli assieme.

Carol Danvers

Captain Marvel Brie LarsonCapitan Marvel, oltre a essere incredibilmente potente, è una delle candidate favorite per guidare i nuovi Vendicatori, un ruolo precedentemente ricoperto dallo stesso Capitan America. Sebbene Carol Danvers non abbia ancora fatto nulla che le precluda la possibilità di impugnare il Mjolnir, c’è tutto il tempo per affermare il suo valore sia nel brandire il Mjolnir che nel conquistare la lealtà della nuova squadra degli Eroi più potenti della Terra. Anche se una Capitan Marvel che brandisce il Mjolnir sarebbe uno spettacolo terrificante per qualsiasi avversario sfortunato, è difficile immaginare come potrebbe effettivamente rafforzare il suo già potente arsenale di poteri.

Visione Bianca

Visione Bianca è attualmente un enigma: l’ultima volta si è visto proclamare di essere la vera Visione prima di spiccare il volo per iniziare la propria serie Disney+. Tuttavia, sono stati proprio i suoi ultimi istanti prima di scomparire a mettere Visione Bianca in lizza per diventare un possibile eroe della Saga del Multiverso degno di brandire Mjolnir. Visione si è già dimostrato all’altezza durante Avengers: Age of Ultron, dopo aver impugnato il martello con facilità, e poiché Visione Bianca è sia il corpo originale di Visione che la sua coscienza, è logico che Visione Bianca possa brandire Mjolnir. Questa probabilmente costituirà una questione centrale che riguarda la sua vera identità nella sua prossima serie in solitaria.

Valchiria

In quanto attuale Re di Asgard, Valchiria sarebbe un successore adatto a brandire Mjolnir, che Odino una volta descrisse come “un compagno adatto a un Re”. Dall’essere una potente valchiria alla caduta in disgrazia fino a diventare il sovrano della Nuova Asgard, il viaggio di Valchiria, spesso ignorato, ricorda quello di Thor, con l’unica differenza che non ha ancora tentato di impugnare il Mjolnir, almeno sullo schermo. Se Valchiria riuscisse a impugnare il martello in una scena culminante, potrebbe davvero contribuire a completare il suo arco narrativo e ad affermare definitivamente Brunnhilde come uno dei protagonisti del MCU.

Peter Quill

Trovandosi spesso a fare da tramite per il sollievo comico, è facile dimenticare quanti traumi Quill abbia sopportato, per poi uscirne come un vero eroe disposto a compiere l’ultimo sacrificio in più di un’occasione. Essendo un mezzo umano senza superpoteri distinguibili dopo la morte del padre, Ego, Quill ha faticato a venire a patti con la potente presenza di Thor tra i Guardiani quando si sono incontrati per la prima volta. Ora che Quill ha raggiunto un nuovo livello di maturità, sarebbe soddisfacente vederlo seppellire l’ascia di guerra brandendo il martello, ma evitando di sbatterlo in faccia al suo ex rivale. Sostituire il suo scettro con il Mjolnir sarebbe il modo perfetto per concludere la sua intera carriera nel MCU.

Axl Heimdallson

In Thor: Love and Thunder, Axl ha dimostrato di essere molto promettente, assumendo una posizione coraggiosa contro Gorr il Macellatore di Dei e assumendo un ruolo di guida quando è stato rapito insieme agli altri bambini asgardiani. Ha dimostrato di essere più che in grado di essere all’altezza della nobile eredità paterna e vederlo raccogliere il Mjolnir come risultato del suo valore sarebbe una soddisfacente rivendicazione della sua potenziale posizione di leader della gioventù asgardiana. In qualità di potenziale giovane Vendicatore, Axl ha tutte le possibilità di far arrivare Mjolnir alla nuova generazione di Vendicatori.

Okoye

Vera guerriera disposta a sacrificare tutto per il suo popolo, c’è poco di ciò che Thor mostra che Okoye non rispecchi. È difficile immaginare che lo stemma del Mjolnir non si applichi a Okoye, che ha dimostrato più volte di essere ferocemente leale, estremamente potente e quasi incurante di perdere la vita per servire gli altri. Sebbene sia un personaggio minore nel MCU, vedere Okoye raccogliere il Mjolnir aiuterebbe a illustrare l’importanza della dedizione dei mortali al dovere e del sacrificio in nome di ciò che è giusto.

Sam Wilson

Thunderbolts Sam Wilson Captain America-in-Falcon And The Winter SoldierSe si deve credere a Steve Rogers, che ha avuto decenni per riflettere sulla decisione di chi dovesse portare lo scudo, non c’è motivo di pensare che anche Sam Wilson non sia degno di portare Mjolnir come il suo predecessore. Falcon and the Winter Soldier hanno fatto di tutto per stabilire l’idoneità di Sam a portare lo scudo rispetto ad altri candidati, con lo scudo che ora funge da simbolo evidente del suo bel carattere. Basti dire che tutto ciò che Mjolnir ha visto in Steve Rogers, molto probabilmente lo vede anche in Sam Wilson.

Peter Parker

Dalla sua ostinata ricerca della “cosa giusta da fare” al sacrificio enorme alla fine di No Way Home, Peter è quasi troppo qualificato per brandire Mjolnir a questo punto. Anche se ha rischiato di crollare quando ha cercato di vendicare la morte di zia May, il Peter Parker della Saga del Multiverso ha raggiunto uno zenit nella sua maturità e nello sviluppo del personaggio. Forse la sua prima apparizione con lo scudo di Cap in mano è stata un’abile prefigurazione della sua ascesa come sostituto di Steve Rogers e successivo detentore del Mjolnir. In ogni caso, vedere Spidey che combina la sua corsa in ragnatela con potenti colpi di martello sarebbe sicuramente uno spettacolo stupefacente.

Loki

Tom Hiddleston Loki MCUSarebbe una conclusione davvero toccante per l’arco di redenzione di Loki se si concludesse con lui finalmente degno come suo fratello di brandire il Mjolnir. La serie di Loki sta facendo miracoli per la sua eredità, posizionandolo come un vero e proprio eroe nonostante abbia causato molta morte e distruzione per il proprio ego pochi istanti prima di essere preso dalla TVA. Ora Loki è una figura fondamentale nella Saga del Multiverso – avendo valorosamente cercato di fermare la genesi di Kang come arcicattivo – e il suo valore cresce di episodio in episodio. Sostituire il suo scettro con il Mjolnir sarebbe il modo perfetto per concludere la sua intera carriera nel MCU.

SAG-AFTRA: ratificato l’accordo con AMPTP, 78% dei voti favorevoli

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I membri del SAG-AFTRA hanno votato per ratificare il loro contratto, ponendo ufficialmente fine alla più lunga battaglia sindacale nella storia di Hollywood. Il contratto è stato approvato con il 78% dei voti favorevoli. L’affluenza è stata del 38%. “Questo contratto è un’enorme vittoria per gli artisti che lavorano e segna l’alba di una nuova era per l’industria”, ha detto Fran Drescher, presidente del sindacato, in un messaggio ai membri.

SAG-AFTRA ha sospeso il suo sciopero di 118 giorni contro i principali studi cinematografici l’8 novembre, dopo aver raggiunto un accordo provvisorio. L’accordo doveva ancora essere ratificato per porre fine formalmente allo sciopero. Se i membri avessero votato contro la proposta, lo sciopero probabilmente sarebbe ripreso.

L’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi (AMPTP), che rappresenta gli studi cinematografici nelle trattative, ha rilasciato una dichiarazione in cui applaude il voto. “Le aziende associate all’AMPTP si congratulano con SAG-AFTRA per la ratifica del suo nuovo contratto, che rappresenta guadagni storici e tutele per gli artisti”, ha detto un portavoce dell’AMPTP. “Con questo voto, l’industria e i posti di lavoro che essa sostiene potranno ritornare in pieno vigore”.

L’accordo prevede un aumento del 7% delle tariffe minime nel primo anno del contratto e un bonus residuo di 40 milioni di dollari per gli attori che partecipano alle serie in streaming. L’accordo prevede inoltre la prima protezione contro l’uso dell’intelligenza artificiale per replicare prestazioni. Secondo l’accordo, gli attori devono acconsentire alla replica e l’uso previsto delle prestazioni dell’IA deve essere precisato in termini “ragionevolmente specifici”.

Tuttavia, in merito a questo punto dolente, non tutti i membri del SAG-AFTRA sono soddisfatti dell’accordo. Il contratto non vieta agli studi cinematografici di addestrare l’intelligenza artificiale sulle immagini degli attori per creare artisti “sintetici” che non somigliano ad alcun attore della vita reale. Il sindacato aveva cercato di darsi un diritto di veto su tale utilizzo, ma gli studi hanno rifiutato, accettando solo di avvisare il sindacato. L’accordo prevede inoltre che se un attore “sintetico” include un tratto facciale riconoscibile di un attore reale, quell’attore deve acconsentire a tale utilizzo.

Sembrano comunque interessanti le percentuali di voto e di affluenza, le prime sono decisamente a favore dell’accordo ma le seconde dimostrano una mancata volontà di partecipare a quello che era sembrato un momento di aggregazione totale, a tutti i livelli, degli aderenti al sindacato. Cosa che non si è poi verificata in occasione della ratifica.

SAG-AFTRA: il sindacato rifiuta l’accordo proposto dall’AMPTP

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SAG-AFTRA: il sindacato rifiuta l’accordo proposto dall’AMPTP

Ci sono aggiornamenti, purtroppo non positivi, sullo sciopero SAG-AFTRA. Il sindacato ha infatti risposto negativamente all’offerta “ultima, migliore e definitiva” degli studios. Lo sciopero degli attori prosegue da 116 giorni.

In un messaggio ai membri, il sindacato ha affermato che sta lavorando per porre fine allo sciopero “responsabilmente”, ma che le due parti hanno ancora divergenze. “Ci sono diversi temi essenziali sui quali non abbiamo ancora un accordo, compresa l’intelligenza artificiale”, ha affermato il sindacato. “Vi terremo informati sull’evolversi degli eventi.”

Il comitato negoziale del sindacato ha trascorso quasi 12 ore domenica per elaborare la sua risposta. L’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi ha indicato che la sua offerta attuale è la migliore che può fare e che non negozierà ulteriormente. L’offerta prevede un bonus per gli spettacoli in streaming, aumenti delle tariffe minime e tutele contro l’intelligenza artificiale.

Diversi membri del comitato negoziale SAG-AFTRA hanno segnalato su Twitter il loro malcontento nei confronti dell’offerta. Quattro di loro hanno ritwittato un appello rivolto ad attori di alto profilo per fare pressione sugli amministratori delegati dello studio affinché riuscissero ad ottenre un accordo più favorevole.

Il sindacato è intenzionato a continuare a lottare per i propri diritti, ma utilizzando il termine “ultimo, migliore e definitivo”, l’AMPTP sta cercando di comunicare che ha ascoltato le argomentazioni del sindacato e non può fare ulteriori concessioni.

Gran parte dei negoziati che hanno preceduto l’incontro di sabato si sono concentrati sulla questione dell’intelligenza artificiale. Tra le altre cose, il sindacato sta cercando di imporre il veto sugli usi dell’intelligenza artificiale per creare “doppi digitali”. Il sindacato vuole anche tariffe salariali minime per l’uso dell’intelligenza artificiale per creare somiglianze digitali, nonché requisiti di consenso ferrei. Nel frattempo, il sindacato ha continuato a manifestare a New York e Los Angeles. SAG-AFTRA ha programmato picchetti regolari fino a giovedì, con un giorno libero previsto venerdì per il Veterans Day.

SAG-AFTRA: il presidente definisce “ripugnanti e fuori dal mondo” i commenti del CEO della Disney Bob Iger

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È stata una grande settimana per il CEO della Disney, Bob Iger. Dopo aver annunciato che rimarrà in quel ruolo fino al 2026, il dirigente si è poi dichiarato sincero in un’intervista quando ha parlato dei recenti fallimenti di Marvel, Star Wars e Pixar.  Nella stessa intervista, a Iger è stato chiesto quale fosse allora la conseguenza in merito allo scipero SAG-AFTRA e ha detto: “È molto inquietante per me … questo è il momento peggiore al mondo da aggiungere a quella interruzione [post-COVID]”.

Inutile dire che questi commenti di un capo dello studio che guadagna decine di milioni di dollari ogni anno non sono stati accolti affatto bene. Parlando con Variety  durante il picchetto, la presidente di SAG-AFTRA Fran Drescher ha fatto conoscere i suoi sentimenti su Iger e sicuramente non si è tirata indietro.  “Li ho trovati terribilmente ripugnanti e fuori dal mondo. Assolutamente stonato. Non credo che gli sia servito bene”, ha detto delle recenti osservazioni di Iger. “Se fossi quella compagnia, lo rinchiuderei dietro le porte e non lo lascerei mai parlare con nessuno di questo.” È così ovvio che non ha idea di cosa stia realmente accadendo sul campo con persone che lavorano sodo e che non guadagnano nemmeno lontanamente lo stipendio che sta guadagnando lui”, ha aggiunto la Drescher”. Compensi alti sette cifre, otto cifre, questo è pazzesco soldi che guadagnano, e a loro non importa se sono baroni terrieri di un’epoca medievale”.

Non è l’unica ad aver preso di mira i commenti di Iger,  anche la star dei Guardiani della Galassia Sean Gunn ha commentato le parole del CEO della Disney e lo ha fatto durante un discorso appassionato sul perché questo sciopero è importante e cosa significa per i suoi colleghi attori.  Puoi guardare il video qui sotto, ma qualcosa ci dice che Iger si è inavvertitamente trasformato in qualcuno contro cui i membri della WGA e SAG-AFTRA possono mobilitarsi.

SAG-AFTRA: approvato un accordo per porre fine allo sciopero!

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SAG-AFTRA: approvato un accordo per porre fine allo sciopero!

Variety riporta la notizia che i negoziatori del sindacato SAG-AFTRA hanno approvato un accordo provvisorio che porrà fine al più lungo sciopero degli attori contro gli studi cinematografici e televisivi nella storia di Hollywood. In un annuncio di mercoledì, il sindacato ha dichiarato che lo sciopero, durato 118 giorni terminerà ufficialmente alle 12:01 (ora americana) di giovedì. Il comitato di negoziazione del sindacato, si riporta, ha approvato l’accordo con voto unanime. L’accordo passerà poi al consiglio nazionale della SAG-AFTRA per l’approvazione definitiva di venerdì.

Le due parti hanno trascorso gli ultimi giorni a dare gli ultimi ritocchi all’accordo proposto dagli studios e definito come “l’ultima, migliore e definitiva offerta“, che prevede la prima protezione in assoluto per gli attori contro l’intelligenza artificiale e un aumento storico delle retribuzioni. L’accordo prevede inoltre un aumento del 7% per la maggior parte dei minimi garantiti, due punti percentuali in più rispetto agli aumenti ricevuti dalla Writers Guild of America e dalla Directors Guild of America.

L’accordo include anche un “bonus di partecipazione allo streaming”, secondo un’e-mail inviata ai membri della SAG-AFTRA, oltre ad aumenti dei contributi pensionistici e sanitari. Il sindacato ha infine dichiarato che il contratto ha un valore complessivo di oltre 1 miliardo di dollari. “Siamo giunti a un contratto che consentirà ai membri della SAG-AFTRA di ogni categoria di costruire carriere sostenibili“, ha dichiarato il sindacato nell’e-mail. “Molte migliaia di artisti, ora e in futuro, beneficeranno di questo lavoro“.

L’AMPTP, l’alleanza dei produttori cinematografici e televisivi, ha a sua volta rilasciato una dichiarazione mercoledì affermando che il contratto “rappresenta un nuovo paradigma“. “L’AMPTP è lieta di aver raggiunto un accordo provvisorio e si augura che l’industria riprenda a raccontare grandi storie“, ha dichiarato il gruppo datoriale. I membri del sindacato degli attori dovranno ora votare per ratificare l’accordo, un processo che probabilmente richiederà almeno una settimana o più. Ma lo sciopero è già stato revocato, il che significa che gli attori potranno tornare al lavoro giovedì stesso.

La maggior parte della produzione televisiva e cinematografica è infatti stata sospesa da quando gli sceneggiatori hanno scioperato sei mesi fa. Il sindacato degli attori si è poi unito a loro a metà luglio, bloccando tutte le produzioni cinematografiche indipendenti, tranne un numero relativamente ridotto. Con la risoluzione dello sciopero, tutti i progetti ad oggi rimasti sospesi potranno riprendere le attività, permettendo dunque ad Hollywood di garantire una stagione cinematografica del 2024 che, pur risentendo di quando accaduto, segnerà il ritorno ad una normalità lavorativa.

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