A più di vent’anni dall’oscar
ottenuto grazie alla sceneggiatura di Will Hunting – Genio
Ribelle, Ben Affleck e Matt
Damon torneranno a collaborare e recitare insieme per
Ridley Scott in The
Last Duel, adattamento cinematografico del
romanzo di Eric Jager The Last Duel: A True Story of Trial by
Combat in Medieval France. La notizia è stata divulgata nelle
ultime ore da Deadline, spiegando che lo script è quasi terminato e
che a scriverlo sono stati gli stessi Damon e Affleck insieme a
Nicole Holofcener.
La storia segue le vicende di due
migliori amici e di una vendetta: gli attori interpreteranno
rispettivamente il cavaliere normanno Jean de Carrouges e lo
scudiero Jacques Le Gris, separati da una guerra e dalle accuse ai
danni del secondo di aver violentato sua moglie Margerite de
Carrouges. Nessuno però crede alla donna e il soldato farà appello
al re di Francia per annullare la sentenza emessa dal conte Pierre
d’Anencon. I due uomini dovranno combattere in un duello mortale il
cui vincitore sarà sancito dalla volontà di Dio.
Rivedremo presto al cinema Matt
Damon in Ford V Ferrari, (da noi tradotto con
Le Mans ’66 – La grande sfida, il film diretto da
James Mangold (Logan, Walk The Line) che
vede protagonista l’attore e Christian Bale nei panni del pilota Ken Miles
e Carol Shelby, l’ingegnere meccanico che progettò il modello GT 40
per la casa automobilistica. Ambientato nel 1966, durante la
preparazione della 24 Ore di Le Mans in Francia, la pellicola segue
il coraggioso pilota britannico Ken Miles portare a termine la
missione del designer americano Carroll Shelby che ha appena
costruito una vettura rivoluzionaria per l’epoca. Talmente
eccezionale da permettergli di sfidare il dominatore
dell’industria, il marchio Ferrari.
Per quanto riguarda Ben Affleck invece, sappiamo che la star
dirigerà e interpreterà per Universal Pictures il dramma storico
Ghost Army, ambientato durante la Seconda Guerra
Mondiale e sceneggiato da Nic Pizzolato
(l’autore di True Detective) basandosi sul libro
The Ghost Army of World War II: How One Top-Secret Unit
Deceived the Enemy with Inflatable Tanks, Sound Effects, and Other
Audacious Fakery di Rick Beyer e Elizabeth Sayles.
Dopo l’inattesa elezione del nuovo
pontefice Farcesco, ecco che nuovi adattamenti di tematiche
religiose si stanno protendendo all’orizzonte. Questa volta però
non è il cinema, ma bensì la serialità televisiva a far sentire la
sua voce, e dopo aver abbandonato Presidenti, Senatori e altre
figure dell’immaginario politico collettivo, ecco che il piccolo
schermo si prepara a narrare nuovamente gli intrighi e gli oscuri
meandri della burocrazia ecclesiastica.
Dopo i più recenti racconti sui
Potefici romani di Nanni Moretti e la fiction sui
Borgia con Jeremy Irons, è ora il turno
anche di Ridley Scott, che proprio in questi giorni,
dopo aver atteso a lungo che il maltempo cessasse, inizierà a gira
a Roma una nuova fiction sul Vaticano. Un approccio originale ed
inatteso per il regista americano, il quale ha dichiarato che la
storia riguarderà un arcivescovo americano, per un totale di circa
10-11 episodi. Il pilota, diretto dallo stesso Scott, dovrebbe
essere pronto tra 5-6 settimane, e nel cast dovrebbe figurare
nientemeno che Bruno Ganz nel ruolo di un papa immaginario.
Il titolo provvisorio della serie sarà The Vatican Kyle
Chandler.
Nella lunga lista di registi che non
apprezzano i film Marvel si inserisce anche Ridley Scott, che proprio in occasione della
promozione del suo ultimo film, House of
Gucci, ha avuto modo di esprimere il suo pensiero
in merito ai film di supereroi.
Parlando con
Deadline, il regista di Alien e Blade Runner
ha avuto modo di riflettere sul suo approccio quando si tratta di
portare sul grande schermo storie vere, accadute nella realtà,
affermando che spesso i migliori film sono proprio guidati da
personaggi estremamente forti. A quel punto, si è lasciato andare
ad una critica nei confronti dei cinecomics.
“Quasi sempre, i migliori film
sono guidati dai personaggi. A questo punto, devo parlare dei film
di supereroi. Sono noiosi da morire”, ha dichiarato. “Le
sceneggiature di quei film non sono affatto buone. Penso di aver
diretto tre grandi film di supereroi nella mia carriera, scritti
nel modo giusto: Alien con Sigourney Weaver, Blade Runner con
Harrison Ford e il fo**utissimo Gladiatore.”
“Sono al 100% film di supereroi.
Quindi, mi chiedo: perché i film di supereroi non hanno storie
migliori?”, ha aggiunto il regista. “Mi dispiace, ho
esagerato. Chiedo scusa, però… davvero: sono film che si salvano
per lo più grazie agli effetti speciali, ma stanno diventando
noiosi anche per chi lavora in quell’ambito, se hai i
soldi.”
Nel corso della medesima intervista,
però, il regista di The Last Duel ha ammesso di aver apprezzato Joker
di Todd Phillips, rivelando: “Joaquin Phoenix è un attore che
può fare qualsiasi cosa. Ecco perché, quando fa qualcosa come
Joker, ti ritrovi davanti un film che propone qualcosa di mai visto
prima.”
Ricordiamo che il prossimo film di
Ridley Scott, dopo House of
Gucci, sarà Kitbag, biopic incentrato
sulla vita di Napoleone Bonaparte, che nel film sarà interpretato
proprio da
Joaquin Phoenix, che tornerà così a lavorare con il
regista britannico dopo Il gladiatore (di cui è anche in cantiere un
sequel).
Anche Ridley Scott si unisce al dibattito relativo
ai film di supereroi che, sembra in maniera irrevocabile, abbiano
raggiunto il punto di saturazione agli occhi del pubblico. In
occasione della promozione del suo ultimo film epico, Napoleon, Scott si dice pienamente d’accordo
con il fatto che ci sia stanchezza nei confronti di determinati
prodotti, ma ha anche spiegato che il suo problema con i
supereroi ha radici più profonde.
Secondo il regista, i film sui
supereroi sono intrinsecamente imperfetti, poiché per lo più non
riescono a catturare l’essenza del materiale originale. Inoltre,
Scott ha detto che c’è anche un problema con il modo in cui
guardiamo all’idea dei supereroi:
“C’è questa idolatria dei
supereroi, che in realtà è solo un’estensione dei fumetti. E da
questo, è molto difficile scrivere una storia a fumetti e portarla
con successo su un film. Detto questo, non sono un fan dei
supereroi, anche se una volta amavo i fumetti. Penso che ci siano
un paio di Batman piuttosto buoni, e quel film “Superman” di
[Richard] Donner ha catturato la tradizione dei fumetti. Man mano
che abbiamo ampliato le nostre capacità visive, ho pensa,
stranamente, tutto diventa sempre meno reale. E ora sembra
diventare una scusa per gli attori per guadagnare un sacco di soldi
interpretando i supereroi.”
Il film di Superman
del 1978 è infatti spesso ricordato per come è riuscito a
bilanciare l’avventura e un po’ di innocenza in una storia che ha
funzionato sia per i bambini che per gli adulti. Non a caso, il
defunto Christopher Reeve è considerato il
Superman cinematografico per eccellenza, e finora nessun attore è
riuscito a raccoglierne l’eredità. Ironicamente, l’universo
cinematografico DC non è stato sicuro su come affrontare il
personaggio, che è diventato il supereroe più famoso al mondo
proprio a causa del film di Donner.
Scott ha anche detto che, anche se
gli è stato effettivamente offerto di dirigere alcuni film di
supereroi, nella sua mente ha già “fatto due o tre film di
supereroi”. Dice che pensa che “Sigourney Weaver sia un
supereroe in Alien” e “Russell Crowe sia un supereroe in
Il Gladiatore“, e cita Harrison Ford come
“il super antieroe in Blade Runner“. La differenza,
secondo lui, è che “le fottute storie sono migliori“.
Durante un’intervista
con Yahoo,
Ridley Scott ha ammesso di aver completamente
sbagliato con Prometheus.
Prima dell’uscita al cinema del film, si sapeva che il regista e la
Fox volevano rimettere mano al franchise, tuttavia senza parlare
del mostro originale, che Scott considerava un argomento
esaurito.
Il risultato con Prometheus
è stato un film che si allontanava molto dal franchise originale,
toccandolo tangenzialmente nel finale, mentre con
Covenant si è realizzato un perfetto sequel di
Prometheus, e un altrettanto buon “seme” per il
film del 1979. Il che ha testimoniato un ulteriore cambio di
direzione.
In merito a questa scelta,
Ridley Scott ha ammesso di essersi sbagliato con
il suo film precedente: “Siamo andati dritti in quella
direzione e abbiamo scoperto che i fan si sono sentiti alquanto
frustrati. Volevano vedere il mostro originale che, all’epoca,
ritenevo bello cotto con un arancia in bocca. Per cui ho pensato
“Wow, ok, mi sbagliavo. I fan, in una maniera abbastanza divertente
non hanno in alcun modo la decisione finale in cose come queste, ma
sono un riflesso dei tuoi pensieri, dei tuoi dubbi su qualcosa e ti
aiutano a capire se hai ragione o torto”. Deriva tutto da qui,
sarebbe una mancanza di sensibilità il non tenere in conto la loro
opinione.”
Alien
Covenant uscirà il 18 maggio 2017. Alla sceneggiatura
hanno lavorato, tra gli altri, Michael Green, John
Logan e Jack Paglen.
Bill
Cudrup (Spotlight), Jussie
Smolett (Empire), Amy
Seimetz (You’re
Next), Carmen
Ejogo (Selma), Benjamin
Rigby e Callie
Hernandez (Machete Kills) sono le
ultime new entry nel cast di Alien
Covenant che sarà diretto da Ridley
Scott e sarà ambientato in un momento
cronologicamente imprecisato tra le vicende di Prometheuse
quelle di Alien.
I dettagli dei personaggi per
adesso sono ancora un mistero, ma si suppone che possano ricoprire
i ruoli del resto della troupe del Covenant, che sarà comandata dal
personaggio interpretato da Katherine
Waterston. Anche Demian
Bichir e Danny
McBride fanno parte del cast che vedrà
tornare Michael Fassbender nei panni
dell’androide David.
Ricordiamo che il film originale
era incentrato sull’equipaggio della nave spaziale Prometheus,
che, seguendo una mappa stellare rinvenuta tra i manufatti di varie
culture terrestri, scopre un pianeta che potrebbe essere la chiave
dell’origine della vita sulla Terra, ma nella ricerca s’imbatte in
una minaccia che potrebbe causare l’estinzione della razza
umana.
Stiamo ancora assaporando la
polvere del deserto egiziano che ci è rimasta in bocca dopo la visione del trailer di
Exodus Gods and Kings, prossimo film
di Ridley Scott che racconta la storia di Mosè
(Christian Bale), che a ruota arriva la notizia
che il regista de Il Gladiatore vuole
continuare sulla scia ‘biblica’ e occuparsi di un altro
importantissimo personaggio per la storia religiosa e politica di
Israele: Davide.
Il suo prossimo film sarà infatti
un epico racconto che parla dell’eroe del Vecchio Testamento, Re
Davide, e seguirà le vicende del suo regno in Israele dopo che, da
ragazzino, secondo le Scritture, ha sconfitto il Gigante Golia ed è
diventato Re.
La sceneggiatura è stata affidata a
Jonathan Stokes. Dal momento però che Scott è già
al lavoro su tre film, Prometheus 2, The Martian e un
altro progetto sul football ancora senza titolo, è improbabile che
diriga anche quest’altro film.
Exodus
uscirà il 20 dicembre nei cinema USA e si pone in quella scia di
film biblici che negli ultimi mesi sembrano essere tornati di moda
a Hollywood. Tra questi ricordiamo Noah e
l’inedito in Italia Son of God.
Ridley Scott è
attualmente impegnato nella promozione di The
Counselor, ma nonostante ciò ha già un occhio
proiettato verso il futuro. Oltre ad aggiornare sul suo prossimo
progetto in cantiere Exodus, spezza
l’assenza di notizie in merito ai due sequel Prometheus 2 e
Blade Runner 2, tanto attesi quanto
rimandati a più riprese nel corso di questi ultimi anni.
Le notizie più succose, ma anche le
più confuse, riguardano il sequel di
Prometheus. Infatti
Scott annuncia in un’intervista ad
Empire che il copione del film sarebbe finalmente
stato scritto. Ed Aggiunge: Ho già i prossimi due film
pronti a partire. Il che sarà nel 2014, 2015…
Il fatto che Michael
Fassbender abbia recentemente asserito di non essere a
conoscenza di quando comincerà la produzione del sequel, potrebbe
però portare ad ipotizzare che Prometheus
2 non faccia parte dei due progetti menzionati dal
regista. Il che rimanderebbe l’inizio delle riprese almeno fino al
2016.
Parlando di uno dei suoi probabili
futuri progetti, The Forever War,
Scott rilascia alcune affermazioni dubbiose :
Il film racconta la storia
contemplativa di soldati che combattono una guerra interstellare
tra l’uomo e le enigmatiche specie Tauran, è un’esplorazione
penetrante della disumanità della guerra e della burocrazia e degli
effetti psicologici derivanti dalla dilatazione del tempo nel
viaggio nello spazio. Abbiamo finalmente ottenuto un ottimo
progetto per la Fox. Ho pensato che avrei lasciato la fantascienza
per troppo tempo, ed avrei fatto meglio a risalire a bordo.
Prometheus è stata una grande esperienza per me. Rincorrendo il
Numero Due possiamo iniziare ad evolvere la grande
idea…
Solo non è risultato chiaro
all’intervistatore se il progetti indicato da
Scott come il Numero
Due fosse riferito a Prometheus
2 o a The Forever War come
secondo dei due progetti in cantiere per il futuro. Meno vago,
Ridley Scott parla anche di Blade
Runner 2 confermando la sua intenzione di realizzare il
sequel, riaccendendo così le speranze dei fans:
Secondo TheWrap, Adam
Sandler ha completato, con alcune aggiunte a
sorpresa, il cast del suo primo film della Netflix, che sarà un western comico intitolato
Ridiculous 6.
Il cast comprende Taylor
Lautner (co-star di Sandler in Un weekend da
bamboccioni 2), il tre volte candidato all’Oscar
Nick Nolte, il giudice di “The Voice”
Blake Shelton e la comica Whitney
Cummings, insieme a Luke Wilson,
Steve Zahn, Danny Trejo,
Chris Parnell e Lavell Crawford.
A loro si uniranno anche i soliti attori della Happy
Madison, come Steve Buscemi, Rob
Schneider, Dan Aykroyd, Will
Forte, Nick Swardson, Terry
Crews, Jon Lovitz e Vanilla
Ice.
La trama: Sandler
sarà un uomo cresciuto come un orfano tra una tribù indiana.
Lautner, Schneider, Wilson e
Crews saranno i suoi fratellastri, mentre
deve essere ancora nominato l’ultimo
fratellastro. Nolte sarà il padre perso
da lungo tempo; Parnell un direttore di
banca; Lovitz un ricco industriale e
Cummings sua moglie civettuola.
Forte e Trejo saranno
invece i leader di bande rivali, mentre
Buscemi interpreterà un tuttofare di un
locale. Shelton dovrebbe essere Wyatt Earp,
mentre Vanilla Ice sarà Mark Twain.
Nessun regista è stato ancora
annunciato, anche se la Happy Madison
ha Frank Coraci e Dennis
Dugan, come possibili registi, che saranno senza dubbio
utilizzati, ad un certo punto, nella trattativa con
Netflix. La produzione di Ridiculous
6 partirà a febbraio, con la sceneggiatura di
Sandler e Tim Herlihy. Il
progetto era stato precedentemente definito da Sony e
Paramount.
È prevista per l’1 e 2 febbraio
l’uscita speciale in sala di Ridendo e Scherzando –
ritratto di un regista all’italiana, un film
documentario scritto e diretto da Paola e Silvia
Scola, con Ettore Scola e
l’amichevole partecipazione di Pierfrancesco Diliberto
(Piff).
È prevista per l’1 e 2 febbraio
l’uscita speciale in sala di Ridendo e Scherzando –
ritratto di un regista all’italiana, un film
documentario scritto e diretto da Paola e Silvia
Scola, con Ettore Scola e
l’amichevole partecipazione di Pierfrancesco Diliberto
(Piff).
L’intento è stato quello di fare
un documentario da ridere. Raccontare Ettore Scola – regista,
sceneggiatore, disegnatore, umorista, intellettuale, militante –
cercando di usare la sua chiave, quella del suo cinema: parlare
cioè di cose serie senza farsene accorgere, facendo ridere. Abbiamo
voluto raccontare nostro padre unicamente attraverso le interviste
che ha rilasciato nel corso della sua vita, i brani dei suoi film,
e quello che ci ha voluto dire ‘dal vivo’, senza dover ricorrere
mai a interviste ad altri che parlino di lui. Una sorta di
auto-racconto, che lui mai avrebbe fatto dati la sua timidezza, il
pudore e il disagio a parlare di sé, ma che abbiamo potuto fare noi
che lo conosciamo abbastanza da poterlo sia celebrare che prendere
un po’ in giro.
A fronteggiarlo
al posto nostro c’è un giovane attore e regista, Pierfancesco
Diliberto, Pif, che lo accompagna nel percorso che abbiamo
tracciato per raccontarlo: un nostro alter ego che a seconda delle
necessità fa da intervistatore, narratore, lettore, agiografo,
guida, spalla… e all’occorrenza, anche da badante.
Ettore e Pif sono nel Cinema dei
Piccoli a Villa Borghese, dove sullo schermo scorrono oltre alle
clip dei film e ai materiali di repertorio – in cui vediamo Scola a
tutte le età – anche vecchi filmini in Super 8 (alcuni girati da
lui stesso), backstage realizzati sui suoi set, fotografie rubate
agli album di famiglia, disegni e vignette.
E così il ritratto – biografico,
artistico e umano – di Ettore Scola prende forma
sotto i nostri occhi.
Ecco un nuovo backstage di Ride,
il film diretto da Jacopo Rondinelli e
in uscita il prossimo 6 settembre. Il film è scritto, co-prodotto e
supervisionato artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine.
Il film è una produzione Lucky Red,
Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE,
che vede protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco
di Simone Labarga e Matt Rippy.
Ride
è la storia di Max (Lorenzo
Richelmy) e Kyle (Ludovic
Hughes), due riders acrobatici.
Quando ricevono l’invito a partecipare a una misteriosa
gara di downhill con in palio 250.000$, accettano
senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di
doversi spingere oltre i limiti delle loro
possibilità fisiche e psicologiche. Quella che affronteranno
sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza. Grazie alla
potenzialità delle telecamere GO PRO,
Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello
sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di
fare.
È stato diffuso un nuovo backstage
di Ride e
un nuovo teaser poster del film, un’immagine inquietante che svela
un teschio nascosto nel “campo da corsa” dei rider protagonisti del
film.
Ride è
diretto da Jacopo Rondinelli e scritto,
co-prodotto e supervisionato artisticamente da Fabio
Guaglione e Fabio Resinaro, già registi del fortunato
Mine. Il film sarà nelle sale italiane a partire
da settembre 2018.
Di seguito, il teaser poster:
Il film è una produzione Lucky Red,
Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE,
che vede protagonisti
Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco di Simone
Labarga e Matt Rippy.
Ride è la
storia di Max (Lorenzo Richelmy)
e Kyle (Ludovic Hughes), due
riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare
a una misteriosa gara di downhill con in
palio 250.000$, accettano senza esitazione per poi scoprire –
ormai troppo tardi – di doversi spingere oltre i limiti delle
loro possibilità fisiche e psicologiche. Quella che
affronteranno sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza.
Grazie alla potenzialità delle telecamere GO PRO,
Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello
sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di
fare.
Dopo il poster 01
distribution ha diffuso il trailer ufficiale
di Ride,
il film da regista di Valerio Mastandrea che vede
protagonisti Chiara Martegiani,
Renato Carpentieri, Stefano
Dionisi, Arturo Marchetti e con
Milena Vukotic.
Prodotto da Paolo Bogna e
Simone Isola di Kimera Film e Rai
Cinema, il film uscirà al cinema il 29 Novembre.
Ride, la trama
Una domenica di maggio, a casa di
Carolina si contano le ore. Il lunedì successivo bisognerà
aderire pubblicamente alla commozione collettiva che ha travolto
una piccola comunità sul mare, a pochi chilometri dalla capitale.
Se n’è andato Mauro Secondari, un giovane operaio caduto
nella fabbrica in cui, da quelle parti, hanno transitato
almeno tre generazioni. E da quando è successo Carolina, la
sua compagna, è rimasta sola, con un figlio di dieci anni, e
con una fatica immensa a sprofondare nella disperazione per la
perdita dell’amore della sua vita.
Perché non riesce a piangere?
Perché non impazzisce dal dolore? Sono passati sette
giorni ormai e per lei sembra non essere cambiato nulla. Nonostante
gli sforzi, non riesce ad afferrare quello strazio giusto,
sacrosanto e necessario a farla sentire una persona normale.
Manca un giorno solo al funerale e tutti si aspetteranno una
giovane vedova devastata. Carolina non può e non deve deludere
nessuno, soprattutto se stessa.
Lucky Red ha
diffuso il teaser poster di Ride,
il film diretto da Jacopo Rondinelli e
scritto, co-prodotto e supervisionato
artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che nel 2016 è
stato accolto con favore da pubblico e critica come un caso
esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Il film è una produzione
Lucky Red, Mercurious con Tim
Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE, che
vede protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco
di Simone Labarga e Matt Rippy.
Max (Lorenzo
Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes) sono due riders
acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare a una
misteriosa gara di downhill con in palio 250.000$ accettano
senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di
doversi spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e
psicologiche. Quella che affronteranno sarà così una corsa
estrema per la sopravvivenza.
Ride è il titolo
contraddittorio dell’esordio al cinema, in veste di regista, di
Valerio Mastandrea, che per la sua prima volta
dietro la macchina da presa sceglie il tema del lutto (da qui il
‘contraddittorio’ di cui sopra), di come viene vissuto, di come ci
si aspetta che lo vivano gli altri, insomma di come una unicità si
interfaccia con un evento che la accomuna a tutti gli altri
“uguali”.
In Ride Carlotta
(Chiara Martegiani) vive con il figlio di dieci
anni. È una giornata assolata e il giorno successivo si terranno i
funerali di Mauro, suo compagno, morto per un incidente in fabbrica
una settimana prima. Un funerale pubblico, per via delle cause
della morte del giovane, un funerale che finirà in tv (“Ci saranno
le telecamere?” chiede conferma il piccolo Bruno), un funerale al
quale tutti si aspettano che Carlotta sia una giovane vedova
affranta e inconsolabile. Il problema è che Carlotta non riesce a
piangere, nemmeno una lacrima per la scomparsa improvvisa
dell’amore della sua vita.
Valerio Mastandrea si dedica a un argomento
che sembra essergli particolarmente a cuore, coniugando la sua
attenzione all’individualità con il suo occhio sempre aperto sul
mondo. E quindi, se da una parte vediamo Carlotta, il suo
appartamento, l’avvicendarsi di personaggi più o meno graditi alla
protagonista che svolgono il loro ruolo, come meglio credono, nella
pantomima del dolore manifesto, dall’altra lo sfondo è occupato
dalle circostanze della morte di Mauro. Emerge qui la figura del
padre, interpretato da Renato Carpentieri, un
tragico burattino nelle mani di un destino che gli ha portato via
il figlio “buono” e lo mette a confronto con quello “cattivo”, uno
Stefano Dionisi a cui viene affidato il ruolo più
“sgradevole” e forse meno riuscito della storia, scritta dallo
stesso Mastandrea con Enrico Audenino.
In mezzo a queste due
realtà, spicca Bruno, interpretato dall’esordiente Arturo
Marchetti che in coppia con Mattia
Stramazzi regala al film i suoi momenti di più alta
leggerezza. Dopotutto, Ride si contraddistingue
proprio per questa caratteristica, un umorismo sottile, leggero,
che gravita intorno a un dolore nero che non trova parole o
lacrime. E in mezzo a questo nodo di sentimenti laceranti, Valerio Mastandrea riesce a tenere in
equilibrio quasi tutti gli elementi, eccellendo proprio nella
regia, nella trovata scenica, nel rimanere sempre padrone dello
spazio, dando il giusto tempo alle emozioni.
Ride è un dialogo
tra pubblico e privato, tra sorriso e lacrima, tra ciò che viene
urlato e manifestato e ciò che invece non trova parole per essere
espresso;
Mastandrea si conferma artista sensibile e istintivo
in un cinema che può ancora dire tanto, anche sulle faccende più
comuni, con un approccio personale e discreto.
Ride,
il nuovo progetto di Fabio
Guaglione e Fabio Resinaro,
scritto dai due registi milanesi insieme a Marco
Sani e diretto da Jacopo
Rondinelli, arriverà nelle sale il prossimo 6
settembre.
Lo stesso giorno e per i giorni a
seguire, La Gazzetta dello
Sportdistribuirà in edicola il fumetto omonimo
con sei copertine diverse, curate da alcuni tra i più talentuosi
fumettisti italiani: Mirka
Andolfo (Wonder Woman), Giacomo
Bevilacqua (A Panda
Piace), Giuseppe
Camuncoli (Batman, Star
Wars), Matteo
Lolli (Deadpool,
Avengers), Emanuela
Lupacchino (Supergirl,
Batgirl), Marco
Mastrazzo (Dylan Dog).
Grazie ai testi
di Fabio
Guaglione e Adriano
Barone e ai disegni di Andrea
Broccardo, quest’ultimo prezioso collaboratore
della Marvel Comics e
della Sergio Bonelli Editore, il pubblico di
lettori e spettatori avrà tra le mani un prodotto artistico
fortemente legato al film ma completamente autonomo e indipendente
da esso, privo quindi di spoiler!
Quella raccontata nelle pagine del
fumetto è la storia di uno dei personaggi principali del film,
Clara.
Chi è? Qual era la sua vita prima
di incontrare Max e Kyle? Perché ha deciso di partecipare al
contest organizzato da Black Babylon?
La lettura del fumetto
rappresenterà quindi un’esperienza unica per scoprire, prima o dopo
la visione, elementi in più di un film che per scelte narrative,
linguaggio e regia rappresenta davvero un unicum nel panorama
cinematografico italiano.
Ride
è un fumetto Lucky
Red, Mercurious, Arancia
Studio distribuito da La Gazzetta
dello sportal prezzo
di 2,50€ più il costo del
quotidiano.
In occasione dell’uscita di
Ride
abbiamo avuto il piacere di intervistare Fabio Guaglione e
Fabio Resinaro sceneggiatori e produttori del
film.
Diretto da Jacopo
Rondinelli e scritto, co-prodotto e supervisionato
artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che nel 2016 è
stato accolto con favore da pubblico e critica come un caso
esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Ride
è una produzione Lucky
Red, Mercurious con TimVision e
con il contributo di Trentino Film
Commission e vanta un cast italiano e
internazionale, che vede protagonisti Lorenzo
Richelmy, Ludovic Hughes al
fianco di Simone
Labarga e Matt Rippy.
Ride
è la storia di Max (Lorenzo Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes),
due riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare
a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000$, accettano
senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di doversi
spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e
psicologiche. Quella che affronteranno sarà così una corsa estrema
per la sopravvivenza. Grazie alla potenzialità delle telecamere GO
PRO, RIDE sarà capace di
trasmettere l’adrenalina dello sport estremo come nessun altro
modo sarebbe in grado di fare.
In occasione dell’uscita di
Ride abbiamo
avuto il piacere di intervistare Lorenzo
Richelmy e Jacopo Rondinelli, interprete e regista del
film.
Diretto da Jacopo
Rondinelli e scritto, co-prodotto e supervisionato
artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che nel 2016 è
stato accolto con favore da pubblico e critica come un caso
esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Il film è una
produzione Lucky
Red, Mercurious con TimVision e
con il contributo di Trentino Film
Commission e vanta un cast italiano e
internazionale, che vede protagonisti Lorenzo
Richelmy, Ludovic Hughes al
fianco di Simone
Labarga e Matt Rippy.
Ride è
la storia di Max (Lorenzo Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes),
due riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare
a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000$, accettano
senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di doversi
spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e
psicologiche. Quella che affronteranno sarà così una corsa estrema
per la sopravvivenza. Grazie alla potenzialità delle telecamere GO
PRO, RIDE sarà capace di
trasmettere l’adrenalina dello sport estremo come nessun altro
modo sarebbe in grado di fare.
Ecco il trailer italiano ufficiale
di Ride,
il film diretto da Jacopo Rondinelli e
in uscita il prossimo 6 settembre. Il film è e scritto,
co-prodotto e supervisionato artisticamente da Fabio
Guaglione e Fabio Resinaro, già registi del
fortunato Mine.
Ecco il trailer di Ride
Il film è una produzione Lucky Red,
Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE,
che vede protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco
di Simone Labarga e Matt Rippy.
Ride
è la storia di Max (Lorenzo
Richelmy) e Kyle (Ludovic
Hughes), due riders acrobatici.
Quando ricevono l’invito a partecipare a una misteriosa
gara di downhill con in palio 250.000$, accettano
senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di
doversi spingere oltre i limiti delle loro
possibilità fisiche e psicologiche. Quella che affronteranno
sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza. Grazie alla
potenzialità delle telecamere GO PRO,
Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello
sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di
fare.
La pagina ufficiale di Facebook di Ride ha
diffuso il primo teaser trailer del film diretto da Jacopo
Rondinelli e scritto, co-prodotto e
supervisionato artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che
nel 2016 è stato accolto con favore da pubblico e critica come un
caso esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Ride
è una produzione Lucky Red, Mercurious con Tim Vision e con il
contributo di Trentino Film Commission. Un cast italiano e
internazionale quello di RIDE, che vede protagonisti Lorenzo
Richelmy e Ludovic Hughes al fianco di Simone Labarga e Matt
Rippy.
Lucky Red ha diffuso il
secondo teaser trailer ufficiale italiano di Ride,
il film diretto da Jacopo Rondinelli e
scritto, co-prodotto e supervisionato artisticamente da
Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, già registi del
fortunato Mine. Il film sarà nelle sale italiane a partire da
settembre 2018.
Il film è una produzione Lucky Red,
Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE,
che vede protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco
di Simone Labarga e Matt Rippy.
Ride
è la storia di Max (Lorenzo
Richelmy) e Kyle (Ludovic
Hughes), due riders acrobatici.
Quando ricevono l’invito a partecipare a una misteriosa
gara di downhill con in palio 250.000$, accettano
senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di
doversi spingere oltre i limiti delle loro
possibilità fisiche e psicologiche. Quella che affronteranno
sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza. Grazie alla
potenzialità delle telecamere GO PRO,
Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello
sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di
fare.
01 Distribution ha
diffuso il poster ufficiale di Ride,
l’opera prima da regista di Valerio
Mastandrea che vede protagonisti Chiara
Martegiani, Renato Carpentieri,
Stefano Dionisi, Arturo
Marchetti e con Milena Vukotic.
Prodotto da Paolo Bogna e Simone
Isola di Kimera Film e Rai
Cinema, il film uscirà al cinema il 29 Novembre.
Ride, la trama
Una domenica di maggio, a casa di
Carolina si contano le ore. Il lunedì successivo bisognerà
aderire pubblicamente alla commozione collettiva che ha travolto
una piccola comunità sul mare, a pochi chilometri dalla capitale.
Se n’è andato Mauro Secondari, un giovane operaio caduto
nella fabbrica in cui, da quelle parti, hanno transitato
almeno tre generazioni. E da quando è successo Carolina, la
sua compagna, è rimasta sola, con un figlio di dieci anni, e
con una fatica immensa a sprofondare nella disperazione per la
perdita dell’amore della sua vita.
Perché non riesce a piangere?
Perché non impazzisce dal dolore? Sono passati sette
giorni ormai e per lei sembra non essere cambiato nulla. Nonostante
gli sforzi, non riesce ad afferrare quello strazio giusto,
sacrosanto e necessario a farla sentire una persona normale.
Manca un giorno solo al funerale e tutti si aspetteranno una
giovane vedova devastata. Carolina non può e non deve deludere
nessuno, soprattutto se stessa.
Ecco il primo poster ufficiale di
Ride,
il nuovo film diretto da Jacopo Rondinelli, che è
scritto, co-prodotto e supervisionato artisticamente da
Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che
nel 2016 è stato accolto con favore da pubblico e critica come un
caso esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Il film è una produzione Lucky Red,
Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE,
che vede protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco
di Simone Labarga e Matt Rippy.
Ecco il motion poster di Ride,
film diretto da Jacopo
Rondinelli e scritto, co-prodotto e
supervisionato artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che
nel 2016 è stato accolto con favore da pubblico e critica come un
caso esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Il film è una produzione Lucky Red,
Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE,
che vede protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco
di Simone Labarga e Matt Rippy.
Ride è la
storia di Max (Lorenzo Richelmy)
e Kyle (Ludovic Hughes), due
riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare
a una misteriosa gara di downhill con in
palio 250.000$, accettano senza esitazione per poi scoprire –
ormai troppo tardi – di doversi spingere oltre i limiti delle
loro possibilità fisiche e psicologiche. Quella che
affronteranno sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza.
Grazie alla potenzialità delle telecamere GO PRO,
Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello
sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di
fare.
Ecco il primo character poster di
Ride,
film diretto da Jacopo
Rondinelli e scritto, co-prodotto e
supervisionato artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che
nel 2016 è stato accolto con favore da pubblico e critica come un
caso esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Il film è una produzione Lucky Red,
Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE,
che vede protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco
di Simone Labarga e Matt Rippy.
Ride
è la storia di Max (Lorenzo
Richelmy) e Kyle (Ludovic
Hughes), due riders acrobatici.
Quando ricevono l’invito a partecipare a una misteriosa
gara di downhill con in palio 250.000$, accettano
senza esitazione per poi scoprire – ormai troppo tardi – di
doversi spingere oltre i limiti delle loro
possibilità fisiche e psicologiche. Quella che affronteranno
sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza. Grazie alla
potenzialità delle telecamere GO PRO,
Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello
sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di
fare.
È in sala dal 6 settembre Ride,
il nuovo film di Jacopo Rondinelli, ideato e
scritto da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, la stessa coppia creativa dietro a
Mine, con Armie Hammer.
Di seguito, ecco due clip dal film:
Ride, recensione del film
ideato da Fabio & Fabio e diretto da Jacopo
Rondinelli
Il film è una produzione Lucky Red,
Mercurious con Tim Vision e con il contributo di Trentino Film
Commission. Un cast italiano e internazionale quello di RIDE,
che vede protagonisti
Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco di Simone
Labarga e Matt Rippy.
Ride è la
storia di Max (Lorenzo Richelmy)
e Kyle (Ludovic Hughes), due
riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare
a una misteriosa gara di downhill con in
palio 250.000$, accettano senza esitazione per poi scoprire –
ormai troppo tardi – di doversi spingere oltre i limiti delle
loro possibilità fisiche e psicologiche. Quella che
affronteranno sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza.
Grazie alla potenzialità delle telecamere GO PRO,
Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello
sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di
fare.
Ride,
il nuovo progetto di Fabio Guaglione e
Fabio Resinaro diretto da Jacopo
Rondinelli, al cinema dal prossimo 6 settembre, conferma
di essere a tutti gli effetti un progetto innovativo.
Dopo l’annuncio
dell’uscita del fumetto legato al film, infatti, Lucky Red è
lieta di presentare una nuova operazione volta ad offrire al
pubblico di lettori e spettatori l’opportunità di conoscere più a
fondo le storie parallele e i segreti dei personaggi del film.
Basato su una storia di Adriano
Barone e Fabio Guaglione e scritto da Adriano Barone, Ride
– il gioco del custode è un thriller tra Philip K. Dick e
Lost ed è a tutti gli effetti uno spin-off del film.
SINOSSI: Joe trascorre le sue
giornate a pulire le gabbie dei ratti impiegati per esperimenti
scientifici in università. Un lavoro di routine, l’unica certezza
in una vita altrimenti disastrata, complice un difficile rapporto
con la moglie, che lo ritiene responsabile della ferita più grande
di tutte: la scomparsa della figlia Angela. E così, quando
inaspettatamente viene licenziato, Joe sprofonda presto nella
disperazione più cupa. Finché la misteriosa Black Babylon lo convoca a un colloquio per un impiego da
custode. Il processo di selezione è surreale, il lavoro persino più
inquietante. In un crescendo di follia, Joe dovrà misurarsi con i
suoi limiti, le sue paure e le sue decisioni passate, e rispondere
alla domanda che si è sempre rifiutato di affrontare: eseguire gli
ordini o interferire? Qual è la cosa giusta da fare?
Il romanzo di Andriano Barone sarà
disponibile in tutte le librerie e nei negozi digitali dal 4
settembre e accompagnerà l’uscita al cinema di RIDE, diretto da
Jacopo Rondinelli, scritto da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro
insieme a Marco Sani, e prodotto da Lucky Red, Mercurious con
Timvision e con il contributo di Trentino Film Commission.
Ride
è una produzione Lucky Red, Mercurious con Tim Vision e con il
contributo di Trentino Film Commission. Un cast italiano e
internazionale quello di RIDE, che vede protagonisti
Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes al fianco di Simone
Labarga e Matt Rippy.
Ride è la
storia di Max (Lorenzo Richelmy)
e Kyle (Ludovic Hughes), due
riders acrobatici. Quando ricevono l’invito a partecipare
a una misteriosa gara di downhill con in
palio 250.000$, accettano senza esitazione per poi scoprire –
ormai troppo tardi – di doversi spingere oltre i limiti delle
loro possibilità fisiche e psicologiche. Quella che
affronteranno sarà così una corsa estrema per la sopravvivenza.
Grazie alla potenzialità delle telecamere GO PRO,
Ride sarà capace di trasmettere l’adrenalina dello
sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di
fare.
Astenersi deboli di cuore: i creativi
Fabio & Fabio tornano al cinema con un film ad
alto tasso adrenalinico! Per la regia di Jacopo
Rondinelli e scritto da Fabio Guaglione,
Fabio Resinaro e Marco Sani, il 6
settembre arriva nelle sale di tutta Italia
“Ride”, primo film girato interamente con Action
Cam, tra il genere thriller, azione ma anche con qualche spunto
horror.
Siamo davanti al futuro del cinema? Senza
dubbio la domanda sorge spontanea: in un mondo dove le fotocamere
degli smartphone filtrano la nostra vita da condividere momento per
momento, in diretta, in ogni angolo della terra, un film girato
solamente con GoPro e droni ci sembra allo stesso tempo normale ma
anche estremamente innovativo. Questo tipo di linguaggio visivo è
all’ordine del giorno parlando di filmati sportivi, ma la trama di
Ride ci porta oltre il mero documentare l’azione in sé, rendendoci
sia spettatori incuriositi che protagonisti della storia
stessa.
Entriamo quindi di prepotenza nelle vite di
Kyle (Ludovic Hughes) e Max (Lorenzo
Richelmy), due riders acrobatici “adrenaline junkie”,
che amano condividere le loro peripezie su Internet in attesa di
una sperata sponsorizzazione della Red Bull o di qualche altro
brand che gli permetterà di rimandare ancora per un po’ le
responsabilità da “adulti”. Un giorno, un misterioso messaggio
firmato Black Babylon, una società fantasma di cui non c’è traccia
da nessuna parte, li invita a partecipare ad una gara segreta di
downhill. Tra dubbi e incertezza c’è una cosa che li convince e che
potrebbe risolvere i loro problemi: il premio in palio di 250,000$
al riders che arriverà per primo. Le regole (ferree) sono state
stabilite, il percorso controllato a distanza da tantissime
fotocamere sparse tra le montagne e i riders pronti a lanciarsi
nella sfida. Ma Kyle e Max capiranno quasi subito una cosa: non
corrono solo per un montepremi, ma corrono per la loro
vita.
Un
cuore che pulsa in sottofondo, prima lento poi veloce quasi
tachicardico, un incessante martello che scandisce la corsa contro
il tempo, un continuo flash di immagini montate alla perfezione,
una musica nelle orecchie che da la carica: il ritmo in Ride è
tutto. E non potrebbe essere altrimenti o il film perderebbe gran
parte del suo fascino: invece incolla lo spettatore allo schermo,
coinvolgendo così tanto nella gara, da farti soffrire, dubitare,
stancare nelle discese a perdifiato e cercare di capire i tanti
misteri, insieme ai suoi due protagonisti. Se non è il vostro
genere, questo vi genererà uno stato di ansia per tutto il film,
altrimenti vi donerà un senso di euforia facendovi sentire al
centro di un video gioco pazzesco pieno di livelli da superare. È
infatti impossibile non pensare a molti video giochi
dell’immaginario anni ’80, citati qui e lì visivamente per tutto il
film, ma anche al recente Ready Player One di Spielberg, nonostante
sia tutt’altro genere di film.
Un progetto ambizioso
quello di Ride, nato dalla creatività di Guaglione
e Resinaro, che dopo “Mine” con Armie Hammer, film che ha segnato il loro
successo e che li ha anche fatti entrare di diritto nella lista di
creatori italiani che fanno “film poco italiani”, tentano il bis
cambiando però direzione. Se il tema della sopravvivenza ricorda
sempre quello del soldato Hammer in “Mine”, Ride prende spunto più
dal loro primo progetto di autori e supervisori artistici
“True Love”, un thriller psicologico dove, invece
che l’amicizia tra i due riders, veniva messa alla prova la fiducia
in una coppia. Per Ride, non solo ne firmano la sceneggiatura, ma
anche la produzione, la direzione creativa e in parte il montaggio,
che è a cura di Fabio Guaglione e Filippo
Mauro Boni. Un lavoro da ammirare, davvero lungo,
minuzioso e decisamente importante, a giudicare dalla quantità di
angolazioni e fotocamere azionate per ogni singolo ciak: circa 20
fotocamere da far partire tutte insieme, posizionate su gli attori
stessi, ma anche nascoste tra i bellissimi boschi del
Trentino.
Jacopo Rondinelli, già regista
di spot, documentari e videoclip musicali, era senza dubbio la
persona giusta da mettere alla direzione di Ride (suo primo
lungometraggio), perché è innegabile non notare la sinergia
artistica che si è andata a creare con Fabio & Fabio. Anche per
quanto riguarda i protagonisti, si può parlare di persone giuste,
nel posto giusto: Ludovic Hughes e Lorenzo Richelmy, sono i Kyle e Max perfetti.
Richelmy in particolare, destinato al successo fuori dai confini
dell’Italia dopo il suo Marco Polo di Netflix, riesce a dare al Max la giusta “poker face”,
quel pizzico di follia, ma anche serietà che il ruolo richiede,
oltre che alla prestanza fisica e l’ottimo inglese (la pellicola è
stata infatti girata in lingua inglese ma uscirà nelle nostre sale
doppiata in italiano).
Qualche difetto il film ce l’ha, ad esempio sul
lungo finale poco chiaro e qualche scelta narrativa forse un po’
banale rispetto al contesto così nuovo, e bisognerà vedere come il
film verrà accolto dal pubblico ma è ammirevole tutto il progetto
che è stato costruito intorno alla pellicola da Fabio &
Fabio insieme alla Lucky Red, dal fumetto
al libro, per arrivare domani chissà, oltre che ad un sequel, anche
ad un videogioco e magari un gelato!
Dalla prima all’ultima scena siamo
effettivamente in gioco con Kyle e Max e questo rende
Ride non solo un prodotto decisamente nuovo
ma conferma anche che il cinema italiano è vivo e l’adrenalina
scorre nelle sue vene.
Sono state pubblicate online molte
nuove clip di Ride along 2. Ancora
in sella il regista Tim Story, nonchè
Kevin Hart e Ice
Cube che continuaranno a impersonare i
rispettivi personaggi come nel primo Ride
along.
In Ride
along, Kevin Hart è
Ben, una guardia di sicurezza chiacchierona che si
unisce alla polizia per impressionare la fidanzata
Angela (Tika Sumpter), nonchè per
conquistare il rispetto dello scontroso poliziotto
James (Ice Cube). Anche se
inizialmente i due non vanno affatto d’accordo, riusciranno a
trovare un modo per collaborare insieme e…bhè, è possibile
prevedere il resto!
Ciò che accadrà nel sequel è
tutt’ora un mistero. Sta di fatto che Jeong si
unisce a un cast che comprende anche i nuovi arrivati
Benjamin Bratt e Olivia Munn.
Anche se potrebbe
essere considerato solo come un attore perfetto per vestire i panni
di personaggi comici (così come in Una notte da
leoni), Ken Jeong potrebbe davvero
interpretare un ruolo importante nel sequel di Ride
along, in rampa di lancio dopo il successo del primo
capitolo uscito quest’anno.
La Universal
Pictures ha avvertito il regista Tim
Story, nonchè Kevin Hart e Ice
Cube per continuare a impersonare i rispettivi personaggi
come nel primo Ride along (evidentemente,
i 153 milioni di dollari incassati sono un segnale
più che convincente per proseguire a lavorare su questo
franchise).
In Ride
along, Kevin Hart è
Ben, una guardia di sicurezza chiacchierona che si
unisce alla polizia per impressionare la fidanzata
Angela (Tika Sumpter), nonchè per
conquistare il rispetto dello scontroso poliziotto
James (Ice Cube). Anche se
inizialmente i due non vanno affatto d’accordo, riusciranno a
trovare un modo per collaborare insieme e…bhè, è possibile
prevedere il resto!
Ciò che accadrà nel
sequel è tutt’ora un mistero. Sta di fatto che
Jeong si unisce a un cast che comprende anche i
nuovi arrivati Benjamin Bratt e Olivia
Munn.