I Golden Globes 2023 si preparano a tornare in tv la notte del 10 gennaio e molte testate americane, tra cui Variety, si sono preparate per la cerimonia stilando un elenco dei film e delle serie tv con maggiori possibilità di vittoria nelle singole categorie.
Tra i film, The Banshees of Inisherin di Martin McDonagh ha ricevuto il maggior numero di nomination (otto), tra cui quella per il miglior film commedia/musicale. La pellicola con Colin Farrell protagonista si scontrerà direttamente con Everything Everywhere All at Once, che ha ottenuto il secondo maggior numero di nomination (sei). Il film drammatico più nominato dell’anno è stato invece The Fabelmans di Steven Spielberg che, con le sue cinque nomination, potrebbe andare ad aggiudicarsi la statuetta per la miglior regia. Tra i programmi televisivi, la serie comedy della ABC Abbott Elementary ha fatto da apripista, anch’essa con cinque nomination. Analizziamo dunque assieme i pronostici per la notte dei Golden Globes 2023.
CINEMA
Miglior Film Commedia-Musicale
Everything Everywhere All At Once è in pole position nella corsa agli Oscar 2023, soprattutto dopo essersi visto assegnare il premio come miglior film dalla Los Angeles Film Critics Association e primeggiando nelle nomination ai Critics Choice Awards. Ma prima di trionfare alla notte degli Oscar, sembra che il film dei The Daniels, vero e proprio campione di incassi negli Stati Uniti, trionferà nella categoria del miglior film (commedia o musicale) ai Golden Globes.
Miglior Film Drammatico
Anche se Elvis di Baz Luhrmann potrebbe vincere questa statuetta in nome dell’effetto “Bohemian Rhapsody” di qualche anno fa, la vera partita se la giocano tre titoli: Avatar: La via dell’acqua, The Fabelmans e Top Gun: Maverick. Sembra difficile che Tàr riesca ad aggiudicarsi il premio, dato che il regista Todd Field non è stato neanche nominato per la miglior regia. Il titolo verso cui la critica sembra propendere è in realtà The Fabelmans. Per quanto Avatar 2 sia un progetto tecnicamente infallibile, James Cameron abbia vinto un Golden Globe per il primo, e Top Gun: Maverick potrebbe vincere ai PGA, sembra che il film di Steven Spielberg avrà la meglio.
Attore protagonista in un film commedia-musicale
Il talentuoso Colin Farrell ha vinto questo premio 14 anni fa per un’altra commedia dark di Martin McDonagh (In Bruges). Entrambi si sono superati con Banshees, dunque la vittoria sembra scontata, soprattutto considerando che Farrell si è aggiudicato anche la Coppa Volpi al Festival di Venezia 2022, dove il film è stato presentato in anteprima. Se avete visto The Banshees Of Inisherin, l’interpretazione di Colin Farrell nei panni di un semplice pastore irlandese che lotta per capire perché il suo migliore amico lo abbandoni improvvisamente non la dimenticherete presto e non crediamo che nemmeno i votanti dell’HFPA la dimenticheranno: Farrell conferisce infatti a Padraic una tenerezza e una qualità fanciullesca che sono in egual misura esilaranti e strazianti.
Attrice protagonista in un film commedia-musicale
Se la critica sta ancora parlando della sorprendente interpretazione di Michelle Yeoh in Everything Everywhere All At Once c’è un motivo ben preciso. In mezzo a una gigante macchina di caos visivo e narrativo, e in una sconcertante varietà di multiversi, la Yeoh ha saputo tenere ben salde le redini del film in quanto suo centro nevralgico. La sua vittoria è quasi scontata ai Golden Globes 2023, soprattutto perchè i pronostici danno già certa una sua nomination agli Oscar come miglior attrice protagonista.
Attore protagonista in un film drammatico
L’altalena della stagione dei premi è sempre imprevedibile; sembrava scontato che Brendan Fraser vincesse in questa categoria per la sua interpretazione in The Whale di Darren Aronofsky. Tuttavia, dopo aver dichiarato che non avrebbe partecipato ai Globes dopo le accuse di aggressione sessuale nei confronti dell’ex presidente della HFPA Philip Berk. Questa svolta potrebbe aver creato le premesse perfette per la vittoria di Austin Butler che, nei panni del Re del Rock and Roll Elvis nel film di Baz Luhrmann, ha regalato al pubblico una performance formidabile. Anche Bill Nighy se la gioca per la sua interpretazione in Living dopo la vittoria ai LAFCA, ma sembra improbabile che trionfi in questa categoria.
Attrice protagonista in un film drammatico
Si parla dell’interpretazione di Cate Blanchett nel ruolo della complessa direttrice d’orchestra Lydia Tár da quando il film Tàr è stato presentato in anteprima al Festival di Venezia, dove l’attrice si è aggiudicata la Coppa Volpi come migliore attrice. Lydia è un personaggio complicato, pieno di sfumature e contraddizioni: una predatrice che è anche vittima del suo stesso successo, apparentemente risoluta mentre la sua vita sta in realtà andando in frantumi
Attore non protagonista in un film (commedia o drammatico)
Questo è l’unico posto in cui Ke Huy Quan potrebbe probabilmente perdere, e non sarebbe importante per il suo cammino verso l’Oscar (come nel caso di Kodi Smit-McPhee che ha battuto Troy Kotsur l’anno scorso). Brendan Gleeson potrebbe accompagnare la vittoria del suo co-protagonista Colin Farrell come attore protagonista (commedia), ma Ke Huy Quan sembra la scelta più quotata al momento. Ma come Aaron Taylor-Johnson con “Animali Notturni” o Jodie Foster con “The Mauritanian“, non è da sottovalutare che Eddie Redmayne porti a casa la statuetta per The Good Nurse.
Attrice non protagonista in un film (commedia o drammatico)
È qui che l’HFPA potrebbe premiare il “buon comportamento” e una grande interprete come Jamie Lee Curtis. Due volte vincitrice – “Anything But Love” (1989) e “True Lies” (1994). La Curtis è l’unica attrice che l’anno scorso, nel pieno delle polemiche, ha sostenuto il gruppo e ha partecipato alla cerimonia su Twitter registrando un video di sostegno. Non è però da sottovalutare Angela Bassett, altra favorita e già vincitrice per “What’s Love Got to Do With It?” (1993), che l’ha resa la prima e tuttora unica donna di colore a vincere il premio come miglior attrice (commedia o musical).
Miglior sceneggiatura
Questa è una delle categorie per cui le previsioni di vittoria sembrano più incerte. Si potrebbe reagire alla mancata candidatura di una donna alla regia e premiare per la miglior sceneggiatura il Women Talking di Sarah Polley, che sarebbe di buon auspicio per una nomination agli Oscar 2023 nella categoria della miglior sceneggiatura adattata. Inoltre, poiché Todd Field non è stato nominato per la regia, si potrebbe riconoscere l’autore in questo senso. Ma i pronostici propendono per le due commedie dell’anno, “Banshees” e “Everything“, con un vantaggio per il vincitore del Golden Globe con “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri” (2017) Martin McDonagh.
Miglior film d’animazione
Pinocchio di Guillermo Del Toro è di gran lunga in testa alla classifica, ma l’HFPA ha sconvolto il pubblico in passato con questa categoria. Missing Link ha ribaltato ogni previsione quando Toy Story 4 era in netto vantaggio, e Il Gatto con gli Stivali: L’ultimo desiderio è stato accolto calorosamente, quindi non è detta l’ultima parola. Marcel the Shell with Shoes On e Turning Red hanno ancora qualche possibilità di vittoria, ma è sempre meglio puntare sui pesi massimi, anche se la categoria è difficile da prevedere.
Miglior film internazionale
RRR è una delle più grandi sorprese della stagione dei premi 2023. Nessuno avrebbe pensato che un’epopea d’azione di tre ore sarebbe stato il film straniero con più probabilità di vittoria per il miglior film internazionale, ma sembra che in questa categoria la spunterà proprio l’India. Niente di nuovo sul fronte occidentale di Netflix era inizialmente il favorito per la vittoria e ha ancora una discreta possibilità di vincere, ma non sembra che sarà RRR a perdere.
Miglior regista
Sono passati più di 20 anni dalla sua ultima vittoria ai Golden Globes (nel 1999 per Salvate il soldato Ryan). La realizzazione del film più personale del regista dovrebbe cambiare le cose; l’HFPA ha ignorato Steven Spielberg l’anno scorso, quando è stato nominato per West Side Story (hanno invece premiato Jane Campion per Il potere del cane, che ha poi vinto anche l’Oscar), ma non crediamo che quest’anno si lasceranno sfuggire l’occasione di assegnargli una statuetta. Spielberg è stato nominato 13 volte ai Golden Globe per la miglior regia, vincendo due volte. Il suo film semi-autobiografico The Fabelmans possiede tutte le qualità che i membri dell’HFPA amano in un film: una narrazione piacevole sul potere del cinema, vagamente ispirata a una storia vera.
TELEVISIONE
Miglior miniserie
Che ci crediate o no, la prima edizione di The White Lotus della HBO ha ottenuto un solo Globe l’anno scorso (per l’attrice non protagonista Jennifer Coolidge). Dopo aver vinto ben 10 Emmy, abbiamo la sensazione che i membri dell’HFPA compenseranno in modo eccessivo tutte le mancate candidature facendo vincere il sequel ambientato in Sicilia. La seconda stagione ha ottenuto tre nomination per Coolidge, Aubrey Plaza e F. Murray Abraham.
Miglior attore in una miniserie
L’ultima collaborazione di Ryan Murphy con Evan Peters ha battuto i record di ascolti per Netflix quando Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer ha debuttato a settembre. L’attore, che l’anno scorso è stato snobbato dai Globes per “Mare of Easttown” nonostante abbia vinto l’Emmy, è il favorito per la vittoria grazie alla sua interpretazione nel ruolo del serial killer protagonista, soprattutto quando condivide le scene con i colleghi che hanno ricevuto nomination sempre ai Golden, Richard Jenkins (nel ruolo del padre premuroso) e Niecy Nash-Betts (nel ruolo della vicina sospettosa).
Miglior attrice in una miniserie
Amanda Seyfried ha interpretato Elizabeth Holmes nella serie tv The Dropout, in origine una studentessa che ha abbandonato il college e creato la controversa società di biotecnologie Theranos. L’attrice ha vinto un Emmy a settembre per lo show di Hulu, grazie anche alla sua impressionante trasformazione sullo schermo, e spera ora di ripetere la vittoria ai Golden Globes. Non guasta il fatto che “The Dropout” sia stata nominata anche per la categoria “Miglior miniserie”.
Miglior attore non protagonista in una miniserie
La seconda stagione della serie antologica della HBO The White Lotus si svolge in Sicilia e F. Murray Abraham interpreta un anziano turista americano, Bert Di Grasso, che vuole saperne di più sulle origini della sua famiglia con l’aiuto del figlio (Michael Imperioli) e del nipote (Adam DiMarco). Per Abraham si tratta della seconda nomination ai Golden Globe della carriera; in precedenza aveva vinto il premio come miglior attore di film drammatico per “Amadeus” (1984). Attenzione anche a Paul Walter Hauser per Black Bird, serie tv Apple in cui interpreta Lawrence “Larry” Hall, un serial killer e stupratore.
Miglior attrice non protagonista in una miniserie
Jennifer Coolidge è già stata premiata l’anno scorso e potrebbe facilmente esserlo di nuovo ma, se dovessimo puntare su The White Lotus, allora è più probabile che vinca la sua co-protagonista Aubrey Plaza. Sembra tuttavia che la favorita sia Niecy Nash-Betts di Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer che, nonostante i suoi quattro Emmy, sta festeggiando il suo primo Golden Globe.
Miglior serie tv commedia-musicale
Dopo che Hacks ha trionfato lo scorso anno nella stessa categoria, sembra che i Golden Globes 2023 premieranno Abbott Elementary, ma attenziona anche a The Bear, che ha conquistato il cuore della critica. Certo, la sorpresa più grande sarebbe se la Mercoledì di Jenna Ortega sbaragliasse la concorrenza, emulando vincitori del passato come “Brooklyn Nine-Nine” (2013) e “Mozart of the Jungle” (2015). Abbott Elementary ha ottenenuto ben cinque nomination ai Golden Globes 2023: serie comica, attrice comica (Brunson), attrice non protagonista (Ralph e Janelle James) e attore non protagonista (Tyler James Williams).
Miglior attore in una serie tv commedia-musicale
Direttamente da The Bear, una delle serie tv comedy più apprezzate del 2022, il candidato alla vittoria in questa categoria è Jeremy Allen White, che nella serie interpreta Carmen “Carmy” Berzatto, un giovane chef che torna a casa a Chicago per lavorare nella paninoteca italiana di famiglia dopo la morte del fratello. La dark comedy è stata trasmessa in streaming da FX su Hulu all’inizio dell’estate ed è disponibile su Disney+ in Italia.
Miglior attrice in una serie tv commedia-musicale
Dopo aver premiato Jean Smart l’anno scorso, non è da escludere che all’attrice vada un altro trofeo, considerando che i Golden Globes l’hanno assegnato due volte a Rachel Brosnahan per The Marvelous Mrs. Maisel. Tuttavia, due divertenti esordienti sembrano contendersi effettivamente la vittoria: Quinta Brunson di Abbott Elementary e la star emergente Jenna Ortega, che sembra potrebbe vincere sull’onda del successo di Mercoledì.
Miglior serie tv drammatica
L’HFPA ama i nuovi show, come “Boardwalk Empire” (2010), “Mr. Robot” (2015) e “The Handmaid’s Tale”, il che fa ben sperare per House of the Dragon e Scissione. Proprio la serie di Ben Stiller sembra essere il candidato più papabile per il maggior riconoscimento televisivo in ambito drammatico. D’altra parte, si potrebbe tornare a terreni già battuti, come dimostra la recente vittoria Succession della HBO. Una svolta del genere potrebbe aiutare The Crown di Netflix ad aggiudicarsi la sua terza vittoria dal 2016, ma è Scissione ad essere in netto vantaggio.
Migliore attore protagonista in una serie tv drammatica
Le cose stanno andando bene per Bob Odenkirk, che ha ricevuto un trofeo di addio (il suo primo in assoluto) per lo spin-off di “Breaking Bad” della AMC Better Call Saul, che si è concluso dopo sei stagioni. Nel finale della serie, Saul Goodman si ricongiunge con il suo unico vero amore Kim Wexler (Rhea Seehorn) dopo essere finito in prigione per una serie di crimini legati alla droga, una conclusione che ha convinto pubblico e critica. Questo è il primo anno in cui “Better Call Saul” ha ricevuto una candidatura come miglior serie drammatica.
Migliore attrice protagonista in una serie tv drammatica
È strano notare che Zendaya abbia vinto due Emmy per il suo ruolo di Rue Bennett in Euphoria, studentessa liceale tossicodipendente, ma questa è la sua prima nomination ai Golden Globe (e non è ancora stata premiata ai SAG Awards). Si ritiene che la superstar si giocherà la sua candidatura ai Globe con una vittoria per la seconda stagione della serie HBO, andata in onda lo scorso gennaio e febbraio.
Miglior attore non protagonista in una serie tv (commedia o drammatica)
È la prima volta che l’HFPA divide le sue categorie televisive di supporto, il che potrebbe aprire le porte in questi Golden Globes 2023 ad alcuni esordienti come Tyler James Williams, soprattutto come manovra strategica per premiare “Abbott” se non riescono a farlo altrove. Ma dovrebbe esserci spazio anche per John Turturro da Scissione, che non si può sottovalutare.
Migliore attrice non protagonista in una serie tv (commedia o drammatica)
Secondo voci di corridoio, i Golden Globes potrebbero voler ripetere il momento in cui Sheryl Lee Ralph ha smosso le montagne degli Emmy quando ha ottenuto la sua vittoria. Tuttavia, la principessa Diana di Elizabeth Debicki in The Crown 5 sembra essere pronta per salire sul palco, soprattutto se si considera che due anni fa avevano premiato Emma Corrin come attrice televisiva (drammatica) sempre per il suo ruolo nella serie tv Netflix.