Sono trascorsi quasi vent’anni
dall’uscita nei cinema di Zoolander,
esperimento comico demenziale di
Ben Stiller in veste di regista e attore, alla
sua terza fatica – dopo Giovani, carini e
disoccupati (1994) e Il
Rompiscatole (1996) – che non fece un grande incasso
in sala nel 2001, ma recuperò con l’home video la partenza lenta,
dovuta alla sua uscita in sala solo due settimane dopo l’attacco
alle Torri Gemelle, diventando presto un piccolo fenomeno. Sebbene
il film non ebbe lo stesso seguito nel nostro paese, nel tempo ha
guadagnato terreno, diventando un po’ ovunque una pellicola di
culto.
Non lo avrebbe forse detto il
regista e protagonista
Ben Stiller, quando l’amico Drake
Sather gli propose di girare uno sketch nei panni di un
modello per i VH1 Fashion Awards, che l’idea sarebbe stata così
divertente e insieme assurda da potere diventare quel film di
successo che ha poi contribuito alla sua affermazione anche come
regista.
Zoolander, la trama
Derek Zoolander,
Ben Stiller, perso il titolo di modello
dell’anno in favore del rivale Hansel,
Owen Wilson, pensa di lasciare le passerelle
ma, ingaggiato dallo stilista Mugatu,
Will Ferrell, torna sui suoi passi e si
troverà, suo malgrado, a sventare l’assassinio del Primo Ministro
malese, colpevole di tutelare i diritti dei suoi cittadini,
mettendo così in crisi l’industria della moda, che a quanto pare si
regge proprio sullo sfruttamento indiscriminato di quella
manodopera. Nell’impresa sarà aiutato dalla giornalista Matilda
Jeffries, Christine Taylor e, inaspettatamente,
proprio dal suo rivale Hansel.
Il segreto di
Zoolander
Sarà che Derek
Zoolander, modello imbranato che pensa di essere
“bello bello in modo assurdo”, colpisce
con le sue famose espressioni, peraltro tutte uguali a sé
stesse – Blue Steel, Ferrari, Le Tigre, e soprattutto la
Magnum: sguardo assorto e tutt’altro che intelligente
accompagnato da protrusione delle labbra in fuori nella duck
face, come si usa dire oggi per nobilitare una postura assai
poco elegante.
Sarà che le sue avventure
fanno tenerezza nella loro ingenuità allo spettatore medio, che si
riconosce nella sua capacità di sognare e nella tenacia
del non darsi mai per vinto.
Sarà per la sua assurda
capacità, nonostante l’imbarazzante goffaggine, di sventare un
crimine e assicurare alla giustizia il temibile Mugatu.
Quella che forse molti vorrebbero avere, almeno una volta nella
vita.
O ancora, per il modo in cui
il regista newyorkese sa prendersi gioco del mondo della
moda e, per una volta, dei modelli maschi, in maniera
disincantata. Come fa ad esempio quando crea un linguaggio nuovo,
quello di Derek, fatto di neologismi come “figoso” o
strambi diminutivi come “segretino” e di battute come la
famosa: “Sospetto che ci sia dell’altro nella vita oltre a
essere bello bello in modo assurdo. E presto scoprirò anche
cos’è!” Un linguaggio diventato iconico e rimasto nella
memoria del pubblico. A tal proposito occorre ricordare che
Ben Stiller è anche autore del soggetto e della
sceneggiatura, cui collaborano Drake Sather e
John Hamburg, oltre che produttore di
Zoolander.
Sarà infine, perché il film
consente al regista e protagonista di esprimere tutto il suo
potenziale comico-demenziale, approfittando dell’aiuto della
famiglia e degli amici di sempre. Il segreto del successo di
Zoolander risiede in tutti questi
fattori.
Il cast di
Zoolander e i vip come comparse
Stiller conta appunto
sulla famiglia e su un nutrito gruppo di amici per formare il cast
del film. Si parte dal padre Jerry Stiller, che
veste i panni dell’agente di Zoolander, Maury Ballstein, a cui il
modello è legato, quasi come a un padre appunto, ma che rivelerà
qualche ombra, pur restandogli sempre al fianco. L’attore,
scomparso lo scorso maggio all’età di 92 anni, ha spesso lavorato
assieme al figlio Ben. Si passa all’allora moglie Christine
Taylor, nel ruolo della giornalista Matilda Jeffries. Non
bisogna poi dimenticare che attori come Will
Ferrell e Owen Wilson fanno parte,
assieme allo stesso Ben Stiller, del cosiddetto
Frat Pack, un gruppo di interpreti che hanno in
comune l’amore per una comicità spesso demenziale e
costituzionalmente sopra le righe e hanno spesso lavorato insieme.
Del gruppo fanno parte anche
Jack Black,
Vince Vaughn, Luke
Wilson, fratello di Owen e
Steve Carell.
In questa avventura Stiller ha
voluto con sé anche
Milla Jovovich, che veste efficacemente i
panni di una pericolosa russa alle dipendenze del malvagio Mugatu,
David Duchovny bislacco manista, e
John Voight, che interpreta il
padre di Derek. Infine, come non ricordare le comparse eccellenti
che hanno caratterizzato Zoolander: tra
gli altri
Natalie Portman, Cuba Gooding
Jr, Lenny Kravitz,
Christian Slater e perfino Donald
Trump, tutti nel ruolo di sé stessi. Il regista ha
dichiarato di recente di aver ricevuto pressioni per togliere il
cameo dell’attuale Presidente Usa dal film, ma di non aver mai
preso in considerazione questa ipotesi. Il cameo più riuscito è
però quello di David Bowie: il Duca
Bianco, si è divertito a impersonare sé stesso come
giudice della sfilata a due, una vera e propria sfida in passerella
tra Derek e Hansel, in una divertente sequenza.
Zoolander
2 e Cinecittà
Vista la fortuna di
Zoolander e la vasta eco che ha avuto a
distanza di anni non solo negli Usa, Ben Stiller
ha avuto l’occasione di dare un seguito alla pellicola, potendo
contare su un corposo budget e su una location d’eccezione.
Zoolander 2, infatti, è stato girato
a Roma, tra Cinecittà e riprese
in esterna nella capitale ed è arrivato nelle sale nel 2016.
Stiller ha dichiarato di voler realizzare una sorta di
“Vacanze romane in versione
Zoolander” e di essere stato ispirato dal
fascino della Città Eterna, oltre che dalla sua rilevanza
culturale, che l’ha resa protagonista anche nel mondo della
moda.
Stavolta gli attori hanno potuto
perfino partecipare a delle vere sfilate per la promozione del
film, calcando la passerella addirittura per
Valentino, mentre Stiller ha voluto nuovamente
comporre un cast di star cui affidare anche svariati camei. Tra gli
attori principali, oltre alla coppia Stiller – Wilson e al villain
Ferrell, il regista ha quasi rinunciato alla presenza di
Chiristine Taylor, che esce di scena
all’inizio del film, in favore di una fascinosa e provocante
Penelope Cruz, mentre si è aggiunto alla
compagnia
Benedict Cumberbatch. Nonostante il cospicuo
investimento e la carrellata di star, però, il film non ha riscosso
il successo del precedente neppure in patria, convincendo Stiller a
mettere la parola fine al progetto, anziché pensare a un terzo
capitolo.
Ben Stiller regista di
serie tv dopo Zoolander
Ecco dunque che il regista ha
deciso di cambiare rotta. Di recente, infatti, si è dedicato alla
serialità televisiva, con Escape at
Dannemora (2018), protagonisti Benicio del Toro, Paul
Dano e Patricia Arquette, vincitrice di
un Golden Globe per la sua interpretazione.
Stiller sembra aver trovato una nuova dimensione a lui congeniale
con questa miniserie ispirata a una storia vera: la fuga di due
detenuti dal carcere Clinton Correctional Facility di Dannemora nel
2015.
Per rivedere le sue pellicole più
comiche e demenziali, però, è sempre possibile recuperare
sia Zoolander che Zoolander 2 in
streaming su diverse piattaforme.