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Naomi Watts: 10 cose che non sai sull’attrice

Naomi Watts: 10 cose che non sai sull’attrice

Apprezzata attrice hollywoodiana, Naomi Watts si è costruita una fama grazie alla sua partecipazione ad alcuni remake di successo, prendendo poi parte a film che le hanno permesso di esprimere tutto il suo potenziale. Tra le più apprezzate della sua generazione, la Watts ha saputo reinventarsi attraverso ruoli completamente differenti l’uno dall’altro. Ancora oggi l’attrice è indicata come una delle migliori della sua generazione.

Ecco 10 cose che non sai di Naomi Watts.

Naomi Watts: i suoi film

1. Ha recitato in film molto famosi. L’attrice esordisce al cinema nel 1991 con il film Flirting, e negli anni seguenti prende parte a pellicole come Matinee (1993), Tank Girl (1995) e Padrona del suo destino (1998). Raggiunge una prima notorietà quando il regista David Lynch la sceglie per il ruolo di protagonista nel film Mulholland Drive (2001), e con The Ring (2002) e 21 grammi (2003) consacra la sua fama. Negli anni prende così parte a film particolarmente celebri come King Kong (2005), Il velo dipinto (2006), La promessa dell’assassino (2007), Funny Games (2007), Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (2010), J. Edgar (2011), The Impossible (2012), Comic Movie (2013), Two Mothers (2013), Birdman (2014), Giovani si diventa (2014), St. Vincent (2014), La foresta dei sogni (2015), The Divergent Series: Insurgent (2015), The Divergent Series: Allegiant (2016), Il libro di Henry (2017), Ophelia (2018), e Luce (2019).

2. È celebre anche per i suoi ruoli televisivi. Nel 1991 l’attrice intraprende anche la sua carriera televisiva recitando nella serie Home and Away. La Watts prende poi parte alla serie Sleepwakers (1997-1998) e ai film TV Inferno a Grand Island (1996), Il Natale più bello della mia vita (1998) e Mulholland Dr. (1999). Nel 2017 recita nella serie Gypsy e nello stesso anno ricopre il ruolo di Janey-E Jones nella serie Twin Peaks: il ritorno (2017). Nel 2019 è invece tra le protagoniste della serie The Loudest Voice, dove recita accanto all’attore Russell Crowe.

3. Si è distinta come produttrice. Nel corso degli anni l’attrice ha ricoperto anche il ruolo di produttrice, in particolare per i film Il velo dipinto, Funny GamesTwo Mothers. L’attrice ha inoltre prodotto la serie Gypsy.

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Naomi Watts è su Instagram

4. Ha un account personale.  L’attrice è presente sul social network Instagram, dove ha un proprio profilo personale seguito da 1,2 milioni di persone. All’interno di questo la Watts è solita condividere fotografie realizzate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi, ma non mancano anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Naomi Watts e Liev Schreiber

5. Ha avuto una lunga relazione sentimentale con l’attore. I due attori si erano incontrati per la prima volta al gala annuale sui costumi al Metropolitan Museum of Art nel 2005. Dopo essere rimasti in contatto, i due si sono poi rincontrati, ufficializzando la loro relazione. La coppia ha poi avuto due figli, rispettivamente nel 2007 e nel 2008. Nel 2016, dopo undici anni di relazione, i due si separano, rimanendo in ottimi rapporti e continuando a crescere insieme i loro figli.

Naomi Watts e Heath Ledger

6. È stata fidanzata con l’attore. Dal 2002 al 2004 l’attrice ha avuto una relazione con l’attore Heath Ledger. Nonostante il loro rapporto sia durato poco, la Watts ha affermato di ricordare con grande affetto la sua storia d’amore con l’attore, poi tragicamente scomparso nel 2008.

Naomi Watts in The Ring

7. È stata protagonista del remake del film horror. Tra i ruoli che hanno reso celebre l’attrice vi è quello di Rachel Keller, del film horror The Ring, remake dell’originale giapponese. Il film ha ottenuto ottimi riscontri di pubblico, divenendo uno dei film horror più famosi del genere, e permettendo all’attrice di conquistare grande popolarità.

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Naomi Watts in King Kong

8. Ha avuto un incidente sul set. Durante le riprese del film diretto da Peter Jackson, l’attrice cadde da un’elevata altezza dentro ad un fosso, spaventando l’intero cast e la troupe. Fortunatamente la Watts non ha riportato ferite, ringraziando per ciò le sue conoscenze di yoga.

Naomi Watts in Twin Peaks

9. Non ha avuto un proprio copione della serie. L’attrice, che ha preso parte alla terza stagione di Twin Peaks, ha affermato che il livello di segretezza riguardo la trama era tale da non aver ricevuto un proprio copione, ma dovendosi invece presentare a casa del regista David Lynch per poter leggere le proprie battute.

Naomi Watts età e altezza

10. Naomi Watts è nata a Shoreham, in Inghilterra, il 28 settembre 1968. L’attrice è alta complessivamente 164 centimetri.

Fonte: IMDb

Naomi Watts sarà Marilyn

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Due sono addirittura le produzioni che vedranno protagonista una delle icone incontrastate della settima Arte, Marilyn Monroe.

Naomi Watts sarà la principessa Diana!

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Naomi Watts sarà la principessa Diana nel film di Oliver Hirschbiegel “Caught In Flight”. Si tratta di un progetto da tempo in preparazione, a cui per un po’ di tempo è stata legata Jessica Chastain, e che è incentrato sugli ultimi 2 anni di vita della “principessa triste”.

Lo sceneggiatore è Stephen Jeffreys, autore di The Libertine.

Naomi Watts per Clint Eastwood

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E’ ufficialmente confermata la notizia, che già circolava da un po’ di tempo, che Naomi Watts sostituirà la collega Charlize Theron in J.Edgar , il prossimo film dell’instancabile Clint Eastwood.

La bella attrice britannica interpreterà il ruolo di Helen Gandy, l’assistente personale di Hoover che dopo la sua morte nel 1972 distrusse tutti i file personali, i quali contenevano segreti sui più importanti personaggi della scena politica americana. Nel cast del film, oltre a Naomi sono già confermati Leonardo DiCaprio nel ruolo del protagonista, Josh Lucas, Judi Dench, Armie Hammer e Ed Westwick.

Fonte: comingsoon

Naomi Watts nel cast di In the Wolf Hour

Naomi Watts (Mulholland Drive, 21 Grammi, The Ring, Birdman, The Divergent Series, The Impossible) sarà nel cast del film In the Wolf Hour, scritto e diretto da Alistrair Banks Griffin. Le riprese del film si svolgeranno a New York.

La storia segue June Leigh, un’icona culturale caduta in disgrazia che deve contare sulle proprie forze. Quando uno sconosciuto persecutore inizia a minare la sua debolezza, la donna comincia ad affrontare i suoi demoni in una calda estate a New York.

Naomi Watts al fianco di Brie Larson in The Glass Castle

Dopo il flop della serie GyspyNaomi Watts è nelle sale americane con il film The Glass Castle e, prossimamente, la vedremo in un nuovo adattamento del classico di Shakespeare Amleto che si intitolerà Ophelia e che avrà come protagonista Daisy Ridley.

Fonte: Empire

Naomi Watts la bionda dall’animo tragico

Naomi Watts la bionda dall’animo tragico

La donna nei panni della quale non ci vorremmo mai trovare è quella Sally del non memorabile film di Woody Allen Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, quando, dopo essersi dichiarata al suo capo, riceve un garbato, cortese, ma fermo “sono lusingato, ma no, grazie”. Non vorremmo essere al posto di Sally anche perché, nella migliore tradizione alleniana, ha già alle spalle un matrimonio naufragato e una mamma (già mamma di Bridget Jones, Gemma Jones) lasciata dal marito Anthony Hopkins per un’oca, ma che, a differenza della figlia, si consola facendosi prendere in giro da una sedicente maga che le promette un futuro di passione. Se però consideriamo che Sally è Naomi Watts, che nonostante la mascellona e il fisico androgino, è una delle attrici più carismatiche di Hollywood, stentiamo a credere che Antonio Banderas – che ai tempi, tra l’altro, non faceva ancora il fornaio – l’avrebbe rifiutata, nel mondo reale.

Come si fa a dire no a una che nel 2002 è stata inserita dalla rivista People nella classifica dei 50 più belli dello star system? Che da anni è una delle attrici più attive nella lotta contro l’Aids? E se questo non bastasse, come si fa a snobbare una diventata famosa a 32 anni, sotto l’ala protettrice di David Lynch che inserisce in Mullholland drive quei cinque minuti saffici di lei insieme a Laura Harring, durante i quali ogni uomo – e qualche donna – si dimentica di non aver capito niente della trama e scopre uno spasmodico interesse per come andrà a finire?

Per l’allucinato capolavoro del 2001, la Watts ottiene numerosi riconoscimenti, e nonostante siano più apprezzati dalla critica che dal pubblico, i deliri lynchani le permettono di raggiungere, dopo, anche il cuore del mainstreaming, grazie al remake dell’horror giapponese The Ring. E pensare che la Watts, nata nel Kent e naturalizzata australiana, inizia a recitare a soli 18 anni, nel 1986, in un film intitolato For Love Alone. Dopo quella breve parentesi, la bionda decide che, per lei, è più adatto il mondo della moda e comincia a lavorare prima come indossatrice poi come redattrice di riviste del settore, senza mai interrompere lo studio della recitazione.

Sul set di Flirting, infatti, conosce le future dive Thandie Newton e Nicole Kidman, divenendo amica di entrambe, soprattutto dell’ex signora Cruise. Dagli anni Novanta, fino all’incontro con David Lynch, Naomi Watts ottiene molte particine in serie e pellicole per il cinema e la tv, senza che nessuno si accorga di lei. Scorrendo i titoli, tuttavia, si avverte già in nuce la flessibilità che tuttora la accompagna nella scelta dei ruoli, nonostante la bella Naomi renda decisamente di più nei film drammatici e nei panni di donne disperate e tormentate, che nelle commedie. Dopotutto, la sua infanzia non è stata tutta rose e fiori, prima per la separazione dei genitori, quando è ancora piccola, poi per la morte del padre, ex collaboratore dei Pink Floyd, per overdose di eroina nel 1976. “Quando ci trasferimmo dal Kent nel Galles, io e mio fratello studiavamo la lingua del posto, in una scuola in mezzo al nulla, mentre tutti gli altri perfezionavano l’inglese. Ovunque ci trasferissimo assumevamo l’accento di quella regione e questo forse mi ha aiutata nel mio lavoro. Comunque ricordo una buona dose di tristezza nella mia infanzia, ma l’amore non mi è mai mancato”.

A 14 anni, Naomi Watts si trasferisce in Australia, insieme al fratello, la madre e il patrigno. Poi, negli anni 90, incoraggiata anche da Nicole Kidman, Naomi si trasferisce a Los Angeles, dove iniziano anni difficilissimi in cui accetta tutte le “parti di merda” che riesce a trovare. “Per un periodo sono tornata di nuovo in Australia, sempre per piccole parti. Una volta rientrata a Hollywood tutti quelli che mi avevano spronata non sembravano più interessati. In pratica, dovetti ricominciare tutto da capo. Non mi inviavano neanche lo script perché a loro non conveniva. Mi ricordo che una volta dovetti guidare per ore nella Valley per andare a prendere tre pezzi di carta scritti da qualche orrendo pezzo di merda”. “Nicole (Kidman) mi ha sempre offerto un enorme appoggio, ma ce l’ho fatta perché a poco a poco il mio motto è diventato ‘il lavoro genera lavoro’, così continuavo ad accettare tutto”. Per un soffio non ottiene la parte che poi sarebbe andata a Charlize Theron in L’avvocato del diavolo. La stessa cosa succede con Ti presento i miei, ma proprio quando le speranze di Naomi sembrano esaurirsi, Mister Lynch, senza aver visto nessuno dei suoi precedenti lavori, la scrittura immediatamente per Mullholland Drive: “Sentivo che la persona che stavo guardando nella foto aveva un talento enorme. Ho visto qualcuno con una bella anima e una bella intelligenza, capace di supportare i ruoli più vari”. Dopo, la strada della ragazza che nessuno voleva, è tutta in discesa.

Oltre a The Ring, Naomi recita in Ned Kelly – dove si innamorerà, ricambiata, di Heath Ledger – e in Le divorce, insieme a Kate Hudson, ma anche negli inquietanti episodi di Rabbits, firmati dal mentore Lynch.  

Nel 2004, per l’interpretazione di Ann Darrow nel remake di King Kong, firmato da Peter Jackson, vince il Saturn Award come migliore attrice protagonista, ma è nel 2006 che dà un’altra bella prova, nel godibilissimo remake di una pellicola del 1934, Il velo dipinto, dove veste i panni di una moglie insoddisfatta che si accorge troppo tardi aver avuto accanto per tutta la vita un marito migliore di lei e che, tra l’altro, è Edward Norton. Per la parte di Kitty Garstin, la stampa americana la paragona a Greta Garbo, prima a interpretare il ruolo, e scrive che la Watts riesce a coinvolgere lo spettatore quasi più della grande diva. Sul set de Il velo dipinto, Naomi conosce anche l’attore e regista Liev Schreiber, col quale intreccia una relazione che dura tuttora e dalla quale sono nati Alexander e Samuel Kai. La coppia, inoltre, ha recentemente dichiarato di desiderare una bambina.

Nel 2007, per Naomi, arriva un altro grande nome, quello del regista David Cronenberg, nonostante in La promessa dell’assassino l’attrice venga, in parte, oscurata, così come Vincent Cassel, dalla preponderanza del corpo di Viggo Mortensen e dalla scena, ormai cult, di lui che, nudo e coperto solo dai tatuaggi, combatte in una sauna contro due energumeni. Sempre nel 2007 interpreta Funny games insieme a Tim Roth che non esita a definire la pellicola “più più disturbante della mia carriera. È stata brutale”. Dal canto suo, il regista Michael Haneke dichiara: “Per quanto mi riguarda ho posto una sola condizione: che la protagonista fosse Naomi Watts”. Arrivano poi, tra gli altri, The International (2009) e il non eccelso J. Edgar (2011), diretto da Clint Eastwood, dove tutti gli attori, lei compresa, non sono che delle comparse che supportano il gioco tra Leonardo Di Caprio e Armie Hammer.

naomi watts diana

Con The Impossible di Juan Antonio Bayona, basato sulla vera storia di una famiglia scampata allo tsunami del 2004, Naomi ottiene le nomination come miglior attrice protagonista, concorrendo sia per l’Oscar, che per il Golden Globe. Oggi, nonostante sia stata massacrata dalla stampa inglese per la sua interpretazione di Lady Diana, ai suoi fan piace sempre ricordarla, nominarla e magnificarla nel suo vero stato di grazia, cioè nei panni di Cristina, la disperata vedova assetata di vendetta, in 21 grammi. Il film di Alejandro Gonzáles Inárritu, forse il vero capolavoro della sua “Trilogia della morte”, mastica e sputa le certezze dello spettatore. La “trinità” Watts, Sean Penn e Benicio Del Toro – e diciamolo, la pazzesca storia d’amore dei primi due – dà vita a un ingranaggio così naturale e al tempo stesso sconvolgente, da far desiderare che una come Naomi lasci definitivamente perdere le Kate Hudson e i King Kong e scelga ancora di farci piangere come si deve, come quando, dopo che le hanno investito il marito e le figlie sussurra: “Non è vero quello che dicono tutti. La vita non continua”.

Naomi Watts in Holland, Michigan del documentarista Errol Morris

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Naomi Watts in Holland, Michigan del documentarista Errol Morris

Naomi Watts sarà la protagonista come moglie di un Serial Killer nel prossimo film del documentarista Errol MorrisArriva direttamente dal Toronto Film Festival la rivelazione che l’attrice Naomi Watts ha da poco firmato un contratto per recitare in Holland, Michigan che è attualmente in fase di produzione ed è stato descritto al pubblico come un thriller di periferia con un filo di umorismo dark.

Scritto dallo sceneggiatore Andrew Sodroski, Holland, Michigan vedrà come interprete principale la stessa Watts che vestirà gli abiti di una moglie scopertasi profondamente ferita quando arriverà a credere che il marito la stà tradendo. Per vendicarsi, deciderà a quel punto di iniziare una relazione tutta sua, ma alla fine scoprirà che il marito non stà vedendo qualcun’altro bensì è un vero e proprio serial killer .

Queste sono le affascinanti premesse per quello che potrebbe rivelarsi al pubblico come un thriller intrigante e molto complesso. Come documentarista, Morris ha ripetutamente fatto propria l’arte di svelare le verità difficili nascoste dietro ad argomenti tabù e con Holland, Michigan, effettuerà il salto definitivo dai documentari al cinema narrativo.

Nessuna data di uscita è stata ancora fissata ma entrambi,  Morris e Watts avranno altri progetti da fronteggiare prima di potersi dedicare a questo nuovo lavoro. Nel frattempo, l’attrice due volte candidata all’Oscar sarà nelle sale il 1 ° novembre 2013 nei panni della principessa Diana nel biopic Diana.

Naomi Watts in Demolition con Jake Gyllenhaal

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La bella Naomi Watts sarà al fianco di Jake Gyllenhaal in Demolition, nuovo film diretto da Jean-Marc Vallée, regista nominato all’Oscar per Dallas Buyers Club. Demolition  è la storia di un banchiere che vede andare in frantumi la sua vita dopo la morte della moglie, e che prenderà una misteriosa strada dopo aver incontrato uno sconosciuto.

Fonte: CS

Naomi Watts e Octavia Spencer nel cast di Luce

Naomi Watts (Mulhollad Drive, The impossible, King Kong, Birdman) e Octavia Spencer (Divergent saga, Il diritto di contare), saranno nel cast di Luce. Il film sarà diretto da Julius Onah e le riprese cominceranno a New York.

Nel cast anche Tim Roth (The Hateful Eight, Grace di Monaco, Tutti dicono I love you, Pulp Fiction) e Kelvin Harrison Jr (12 anni schiavo, A Birth of  a Nation, Mudbound). Il film è scritto da Ohan e da JC Lee ed è basato su una storia scritta da Lee. John Baker, Ohan e Andrew Yang sono i produttori mentre Rob Feng, Ameber Wang sono i produttori esecutivi.

Naomi Watts nel cast di In the Wolf Hour

Kelvin Harrison Jr.  interpreta un adolescente africano ed ex soldato bambino che vive in un sobborgo con i genitori interpretati da Naomi Watts e Tim Roth. Octavia Spencer interpreta un insegnante che si rende conto della sua visione riguardo alla violenza politica.

Fonte: Comingsoon

Naomi Watts e Jessica Alba in Giappone per Montblanc!

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Naomi Watts e Jessica Alba in Giappone per Montblanc!

Montblanc festeggia il suo nuovo Concept Store e più grande del mondo, situato in Giappone. All’inaugurazione molte star presenti, fra le più belle Naomi Watts e Jessica Alba, Amber Heard. Premiato anche Nicolas Cage.

Naomi Watts con il trucco della Principessa Diana

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Mai sottovalutare il potere del trucco nel cinema e soprattutto di un naso in lattice, per ulteriori conferme chiedere a Nicole Kidman che nel 2002 si aggiudicò l’Oscar come

Naomi Watts al fianco di Brie Larson in The Glass Castle

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Naomi Watts al fianco di Brie Larson in The Glass Castle

Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia che Naomi Watts è in trattative per interpretare la madre di Brie Larson (premio Oscar per Room) nell’adattamento cinematografico di The Glass Castle, libro di memorie di Jeanette Walls. La pellicola racconterà la storia della Walls, una ragazza cresciuta con una famiglia i cui ideali anticonformisti li portano a vivere come nomadi per gran parte della loro esistenza, spostandosi tra le città americane del deserto sud-ovest.

La sceneggiatura era stata scritta inizialmente da Marti Noxon (Buffy the Vampire Slayer, Fright Night) poi rielaborata da Andrew Lanham. Alla regia ci sarà Destin Cretton, che aveva già diretto Brie Larson nel film che segnò il suo debutto al cinema, Short Term 12. Naomi Watts è attualmente nelle sale italiane con The Divergent Series: Allegiant. Prossimamente la vedremo in La Foresta dei Sogni di Gus Van Sant al fianco di Matthew McConaughey, in Demolition insieme a Jake Gyllenhaal e in About Ray con Elle Fanning.

L’attrice è entrata anche a far parte del cast dell’attesissima terza stagione di Twin Peaks, la celebre serie ideata da David Lynch, con il quale la Watts aveva già lavorato in Mullholland Drive. Tra i prossimi progetti dell’attrice figurano anche il thriller psicologico Shut In, il nuovo dramma di Colin Trevorrow (regista di Jurassic World) dal titolo The Book of Henry, e il biopic sportivo The Bleeder al fianco del compagno Liev Schreiber.

Il castello di vetro, recensione del film con Brie Larson

Fonte

Naomi Scott: film e curiosità sull’attrice emergente

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Naomi Scott: film e curiosità sull’attrice emergente

Vivace e affascinante attrice emergente, Naomi Scott sta costruendo una solida carriera attraverso ruoli dinamici accanto a importanti attori e registi.

Di recente è apparsa nel film di Patricia RiggenThe 33” accanto a Juliette Binoche, Gabriel Byrne e Antonio Banderas. Il film è tratto dalla storia vera del salvataggio nel 2010 dei 33 minatori cileni rimasti intrappolati per 69 giorni in una miniera d’oro e di rame. Naomi Scott interpreta Escarlette, la figlia di Banderas, il capo dei minatori.

Naomi Scott film foto biografia

Inoltre è apparsa in The Martian di Ridley Scott, è stata la protagonista nel film Disney Channel Lemonade Mouth e del corto di Lee Toland Krieger Modern/Love, prodotto da Roman Coppola. In TV ha lavorato nella serie prodotta da Steven Spielberg, Terra Nova.

Oltre a saper recitare, Naomi Scott è un’ottima cantante e compositrice. Il suo EP “Promises” è stato pubblicato il 5 agosto del 2016.

naomi scott

Naomi Scott: 10 cose che non sai sull’attrice

Naomi Scott: 10 cose che non sai sull’attrice

Con ruoli da protagonista in recenti film di grande successo, Naomi Scott è diventata una delle attrici di punta del momento, pronta ad affermarsi sempre più nell’industria cinematografica. Apprezzata per la sua versatilità, l’attrice è dunque oggi impegnata su più fronti nel far valere il proprio talento artistico.

Ecco 10 cose che non sai di Naomi Scott.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Naomi Scott marito

Naomi Scott: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con il film colombiano The 33 (2015), dove recita nei panni della figlia del personaggio interpretato da Antonio Banderas.  Successivamente viene scelta per ricoprire il ruolo di Kimberly, alias Pink Ranger nel film Power Rangers (2017), dove ha modo di recitare con Becky G, Bryan Cranston ed Elizabeth Banks. Il vero successo arriva però nel momento in cui viene scelta per interpretare Jasmine nel live action Disney di Aladdin (2019), con Will Smith. Nello stesso anno è poi protagonista del film Charlie’s Angels, con Kristen Stewart e Ella Balinska.

9. Ha preso parte a produzioni televisive. Il primo ruolo ricoperto dalla Scott è stato quello di Megan per la serie televisiva Life Bites (2009), per poi recitare nel film Lemonade Mouth (2011), e in seguito in Terra Nova (2011), dove interpreta il ruolo di Maddy Shannon. Prende poi parte a due episodi della serie televisiva Lewis (2015).

8. Ha scritto, diretto e prodotto un cortometraggio. Nel 2019 la Scott esordisce alla regia del suo primo cortometraggio, scritto insieme al marito. Si tratta di Forget You, visibile su YouTube, che attraverso l’elemento musicale esplora le difficoltà del dimenticare chi si è amato. Per l’occasione, la Scott ha inoltre ricoperto per la prima volta anche il ruolo di produttrice.

Naomi Scott: chi è suo marito

7. Ha sposato uno sportivo. Dal 2010 l’attrice ha una relazione con il calciatore inglese Jordan Spence, appartenente alla squadra ADO Den Haag. La coppia si è in seguito sposata nel giugno 2014, mantenendo privata la cerimonia. I due, infatti, già piuttosto esposti al pubblico per via dei loro mestieri, cercano di mantenere il più possibile un velo di riservatezza sulla propria vita privata.

Naomi Scott in The Martian

6. Ha un piccolo ruolo nel film. Nel 2015, ancora semi sconosciuta, l’attrice ottiene una piccola parte nel film The Martian, con Matt Damon. Qui è membro del JPL, ovvero il Jet Propulsion Laboratory, ma il suo personaggio compare soltanto sullo sfondo della scena in cui compare. Nella versione estesa del film, invece, l’attrice è possibile sentire l’attrice recitare alcune battute.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Naomi Scott Speechless

Naomi Scott canta Speechless in Aladdin

5. Ha interpretato il nuovo brano nel film. Per il film live action di Aladdin sono stati riproposti alcuni dei celebri brani dell’originale animato, a cui si è aggiunto il nuovo brano Speechlees, in italiano tradotto come La mia voce. Il brano, che ha ricevuto una nomination come miglior canzone ai Critics’ Choiche Award come miglior canzone, è stato personalmente eseguito dalla Scott, che oltre ad essere attrice è anche un’affermata cantante.

Naomi Scott in Aladdin

4. Stava quasi per non ottenere la parte. Presentatasi per il ruolo della principessa Jasmine, l’attrice stava inizialmente perdendo la parte in favore di un’altra attrice, di origini indiane. Tuttavia, infine, il regista Guy Ritchie decise di optare per la Scott poiché aveva riscontrato un maggior chimica di coppia con l’interprete di Aladdin.

3. Ha ottenuto significativi riconoscimenti. Per il suo ruolo nel film l’attrice è stata particolarmente lodata per aver saputo rendere autoritario e caratterialmente forte il personaggio di Jasmine. La Scott è stata poi nominata ai Saturn Awards come miglior attrice non protagonista, mentre ha vinto il Teen Choice Awards come miglior attrice in un film fantasy/sci-fi.

Naomi Scott in Charlie’s Angels

2. Aveva già lavorato con la regista del film. Nel film Power Rangers, l’attrice aveva avuto modo di lavorare con Elizabeth Banks, che lì interpretava il ruolo della villain. Colpita dalle capacità della Scott, la Banks decise di tenerla in considerazione per un ruolo nel suo film Charlie’s Angels, all’epoca in pre-produzione. Alla fine, le affidò quello di Elena Houghlin, una delle tre protagoniste.

Naomi Scott: età e altezza

1. Naomi Scott è nata a Londra, in Inghilterra, il 6 maggio 1993. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

Naomi Scott: 10 cose che non sai sull’attrice

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Naomi Scott: 10 cose che non sai sull’attrice

Naomi Scott è una delle attrici del momento, capace in pochi anni di riuscire a conquistare una grande fetta di pubblico con le sue performance, tra cui quella recente di Aladdin in cui interpreta la principessa Jasmine, oltre che con la sua innegabile bellezza. L’attrice ha cominciato questa attività quando era ancora una ragazzina e sin da subito ha dimostrato di scegliere i ruoli migliori tali da rendere giustizia ai suoi talenti e al suo stile recitativo. Ecco, allora, dieci cose da sapere su Naomi Scott.

Naomi Scott film

naomi scott

1. Ha iniziato con le serie tv. L’attrice ha cominciato la sua carriera nel mondo della recitazione, debuttando nella serie Life Bites nel 2009. In seguito, ha lavorato anche in Terra Nova (2011), By Any Means (2013) e Lewis (2015). Inoltre ha partecipato a diversi corti, come Lemonade mouth: Somebody (2011), Modern/Love (2012), Our Lady of Lourdes (2013), Hello, Again (2014) e Naomi Scott: Lover’s Lies (2017), e anche nel film tv Lemonade Mouth (2011).

2. Ha lavorato in alcuni film. Nonostante la sua carriera si sia svolta principalmente sul piccolo schermo, la giovane attrice ha lavorato anche in alcuni film, come The 33 (2015), Power Rangers (2017) e Aladdin (2019). Inoltre, la si vedrà a breve sul grande schermo con il film Charlie’s Angels (2019), reboot della serie di film dei primi anni 2000 e ispirato alla serie che ha avuto successo tra gli anni ’70 e ’80.

Naomi Scott Power Rangers

3. Si davvero tagliata i capelli. In Power Rangers, durante la scena in cui Kimberly, personaggio della Scott, si taglia i capelli, l’attrice ha deciso di tagliarseli veramente, dando alla scena un tocco più realistico.

4. Avrebbe dovuto interpretare un altro personaggio. Inizialmente, Naomi Scott, che interpreta Kimberly / Pink Ranger, aveva fatto il provino per dare vita al personaggio di Trini / Yellow Ranger. Tuttavia, l’attrice venne ritenuta più adeguata per il ruolo poi da lei realmente interpretato.

Naomi Scott marito

5. Si è sposata molto giovane. L’attrice, classe 1993, ha cominciato a frequentarsi con Jordan Spence, calciatore inglese del 1990, dal 2010. I due si sono sposati nel giugno del 2014 e da allora non si sono più lasciati. La coppia non ha ancora avuto figli.

Naomi Scott Aladdin

naomi scott

6. Stava per perdere il ruolo. Quasi per un soffio, l’attrice stava per perdere il ruolo di Jasmine che stava per essere affidato all’attrice indiana Tara Sutaria. Tuttavia, il regista Guy Ritchie ha scelto Naomi principalmente perché secondo lui la giovane attrice aveva una maggior chimica con il Mena Massoud, protagonista del film. Una scelta vittoriosa per il regista, dato che l’attrice ha dato vita ad una perfetta principessa Jasmine.

7. Ha cantato in questo film. L’attrice ha dichiarato di aver cantato in molte parti del film, grazie al lavoro con Simon Hayes (che aveva già lavorato per Les Miserables) per quanto concernevano i numeri musicali. Per l’attrice “è stata una vera opportunità cantare live, canto letteralmente a cappella sul set; la parte più brutta è che non puoi realmente sentirti”.

Naomi Scott Instagram

8. Ha un profilo sul social. L’attrice, come la maggior parte dei suoi colleghi, ha aperto un proprio account su Instagram che è seguito da qualcosa come 2,3 milioni di persone. Tra i vari post che spuntano sulla sua bacheca, ci sono molte foto che la vedono protagonista tra momenti lavorativi e di svago.

9. Sono molte le foto con il marito. Grazie alla sua attività sul social, l’attrice dimostra di avere una certa dose di ironia e di autoironia. La giovane coinvolge il marito in molte sue foto che spesso hanno un taglio spiritoso, ritratto in momenti quotidiani o di svago.

Naomi Scott: età e altezza

10. Naomi Grace Scott è nata il 6 maggio del 1993 a Londra, in Inghilterra, e la sua altezza complessiva corrisponde a 167 centimetri.

Fonti: IMDb, The Hollywood Reporter

Naomi Scott è la principessa Jasmin di Aladdin nella nuova foto

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Dopo le prime immagini ufficiali diffuse da Entertainment Weekly, ecco una nuova foto dal live action di Aladdin che ritrae Naomi Scott nei panni della principessa Jasmine. L’attrice, vista in Power Rangers, incarnerà la principessa Disney, sulla scia di quanto già fatto da Lily James in Cenerentola e Emma Watson in La Bella e la Bestia.

Aladdin: il teaser trailer del live action con Will Smith

Diretto da Guy Ritchie (Sherlock HolmesOperazione U.N.C.L.E.) e scritto da John August (Dark ShadowsBig Fish – Le Storie di Una Vita Incredibile), Aladdin è interpretato da Will Smith (AlìMen in Black) nei panni del Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica.

Mena Massoud (Jack Ryan) è il protagonista, lo sfortunato ma adorabile ragazzo di strada innamorato della bellissima figlia del Sultano, la Principessa Jasmine, interpretata da Naomi Scott (Power Rangers), che vuole scegliere liberamente come vivere la propria vita. Marwan Kenzari (Assassinio sull’Orient Express) è Jafar, un malvagio stregone che escogita un piano diabolico per destituire il Sultano e regnare su Agrabah; mentre Navid Negahban (Homeland: Caccia alla Spia) interpreta il Sultano, il sovrano di Agrabah, impaziente di trovare un marito adatto alla figlia Jasmine.

Aladdin è prodotto da Dan Lin (The LEGO Movie), mentre il vincitore del Golden Globe Marc Platt (La La Land), Jonathan Eirich (Deathnote) e Kevin De La Noy (Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno) sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken (La Bella e la BestiaLa Sirenetta) e comprende nuove versioni dei brani originali scritti da Menken e dagli autori premiati con l’Oscar Howard Ashman (La Piccola Bottega degli Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone), oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori, vincitori dell’Oscar e del Tony Award, Benj Pasek e Justin Paul (La La LandDear Evan Hansen).

Naomi Campbell nel cast di Empire, la nuova serie FOX

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La super ex modella Naomi Campbell è entrata a far parte del cast dell’attesa nuova serie televisiva targata FOX, Empire che inizierà nel 2015 e che vedrà protagonista l’attore Terrence Howard nei panni di Lucious Lyon, star della musica nonché manager alla guida della compagnia Empire Entertainment. A confermare la voc è stato uno produttori dello show, Lee Daniels, che ha così commentato: “Naomi è un’attrice meravigliosa. Sottovalutata, nella mia mente. Sarà una Camilla stupenda. Sono entusiasta di avere tra noi una delle mie più care amiche.”

Lo show prodotto da Fox avrà in cabina di comando Lee Daniels (The Butler) e Danny Strong (Game Change). La neo attrice invece interpreterà  Camilla, una donna seducente coinvolta in una sensuale relazione con Hakeem (Bryshere Gray), un ragazzo ben più giovane di lei che è anche l’erede al trono di suo padre, sul quale lei esercita una forte influenza.

Naomi Ackie è Whitney Houston nel trailer di I Wanna Dance With Somebody

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Sony Pictures ha rilasciato un trailer ufficiale di  I Wanna Dance With Somebody, il dramma biografico in arrivo sulla vita e la musica di Whitney Houston. Il video ci offre il nostro primo sguardo al ritratto di Naomi Ackie della leggendaria cantante. Il contributo video ci offre un’anteprima dell’ascesa alla fama e della carriera di Houston, nonché del suo legame con il produttore Clive Davis.

Il film dovrebbe arrivare nelle sale il 21 dicembre, contrapponendolo direttamente al sequel animato della DreamWorks: Il gatto con gli stivali: L’ultimo desiderio. Nello stesso mese debutteranno anche altri film di alto profilo, tra cui Avatar: The Way of Water e Babylon. I Wanna Dance With Somebody, titolo derivato da una delle canzoni iconiche di Houston, è diretto da Kasi Lemmons (Harriet) da una sceneggiatura scritta da Anthony McCarten (Bohemian Rhapsody). Insieme ad Ackie ci sono nel cast anche Stanley Tucci, Ashton Sanders, Tamara Tunie, Nafessa Williams e Clarke Peters.

Il film è una celebrazione potente e trionfante dell’incomparabile Whitney Houston“, recita la sinossi. È un ritratto senza esclusione di colpi della donna complessa e poliedrica dietro a The Voice. Da ragazza del coro del New Jersey a uno degli artisti discografici più venduti e premiati di tutti i tempi, il pubblico è coinvolto in un viaggio stimolante, toccante e così emozionante attraverso la vita e la carriera pionieristiche di Houston, con esibizioni mozzafiato e una colonna sonora dei successi più amati dell’icona come non li hai mai sentiti prima. Non vuoi ballare?

I produttori sono McCarten, il produttore vincitore di un Grammy Clive Davis, Pat Houston, e Larry Mester e Denis O’Sullivan della Primary Wave, con Stella Meghie ( The Photograph ), che in precedenza era stata assegnata alla regia, ma è ancora produttore esecutivo. I Wanna Dance With Somebody è una coproduzione di The Whitney Houston Estate e Primary Wave. A causa della benedizione dell’eredità di Houston e di Davis, il progetto è stato autorizzato a utilizzare il catalogo e la voce del defunto cantante. Anche Nicole Brown, Shary Shirazi e Brittany Morrissey supervisioneranno il progetto per conto di TriStar Pictures.

Nanni Moretti: iniziate le riprese del nuovo film

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Iniziano oggi, lunedì 4 marzo, le riprese del nuovo film di Nanni Moretti, tratto dal romanzo Tre piani di Eshkol Nevo. Prodotto da Sacher Film e Fandango, con Rai Cinema  e Le Pacte su sceneggiatura di Nanni Moretti, Federica Pontremoli e Valia Santella, il film è interpretato da Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Elena Lietti, Nanni Moretti, Denise Tantucci, Alessandro Sperduti, Anna Bonaiuto, Paolo Graziosi, Tommaso Ragno, Stefano Dionisi.

Il film uscirà nel 2020 e sarà distribuito in Italia da 01 Distribution, in Francia da Le Pacte e nel resto del mondo da The Match Factory.

Nanni Moretti: i suoi film migliori, in attesa de Il Sol dell’Avvenire

Tra gli autori con l’identità più forte nel panorama cinematografico italiano, Nanni Moretti è senza dubbio uno di quei registi per i quali il pubblico affezionato si mette in fila al botteghino e prende nota della data d’uscita del suo nuovo film. In questo 2023, il giorno da cerchiare di rosso sul calendario è il 20 aprile 2023, quando uscirà Il Sol dell’Avvenire, distribuito da 01 Distribution, un viaggio nel mondo del cinema e del circo, in cui Moretti ritrova una serie di volti che lo hanno accompagnato per lungo tempo nella sua filmografia. Margherita Buy, Barbora Bobulova, Silvio Orlando e Mathieu Amalric sono i protagonisti di questa storia in cui Moretti scrive, recita e dirige se stesso.

In attesa dell’uscita in sala de Il Sol dell’Avvenire, vi suggeriamo di seguito cinque titoli diretti dal regista che rappresentano se non il meglio in assoluto della sua filmografia, sicuramente un riassunto, discrezionale e dettato dal cuore, di una poetica forte, distintiva, sempre ironica e contemporanea.

Ecce Bombo – 1977

Nanni Moretti Ecce Bombo
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki

Lo studente universitario Michele Apicella è un alter ego di Moretti e, dopo l’esordio di Io sono un autarchico, ritrova qui quel piglio polemico e satirico nei confronti della società post-sessantottina che in un certo senso ha deluso le aspettative verso il futuro. Aspettative che chiaramente il regista aveva, a 25 anni. Il film è passato alla storia per molti momenti esilaranti, battute divenute iconiche e scambi impareggiabili, ma il suo vero punto di forza è la sua persistente attualità.

Se Ecce Bombo è calato perfettamente nel proprio tempo, la sua critica, la sua disillusione, la sua satira si fanno vivida rimostranza anche della nostra contemporaneità, un cui (concetto trito ma sempre vero) i ribelli di una volta sono diventati i padri dai quali ci si ribellavano, c’è l’esigenza del divertimento a tutti i costi e dell’autodeterminazione attraverso ciò che la gente pensa di noi. Prima e meglio dell’Era dei social, Moretti aveva raccontato la nostra realtà già con il suo secondo film.

Bianca – 1983

Laura Morante BiancaAncora legato al “suo” Michele Apicella, che questa volta diventa un professore di matematica, Moretti si allontana per la prima volta dalla sua impronta satirica e si affida a un personaggio più estremo, esasperato e esasperante, esagerato, e soprattutto estremamente solo. Il Michele di Bianca è il ritratto della solitudine immerso in un mondo assolutamente surreale, in cui la scuola dove insegna il protagonista “è la “Marilyn Monroe”, istituto sperimentale formato da allievi studiosissimi e dal comportamento irreprensibile, dotato di bar, pista elettrica, flipper e slot machine per i professori, dove la foto del Presidente della Repubblica è sostituita con quella di Dino Zoff e i professori tengono lezioni su Gino Paoli e hanno uno psicologo a disposizione.”

Soffermandosi sulle idiosincrasie del suo protagonista, il film si ricorda anche per la sua componente estremamente divertente, con molte scene (il barattolo di nutella vi ricorda niente?) entrate nell’immaginario collettivo.

Palombella Rossa – 1989

Palombella RossaUno dei film più iconici della filmografia di Nanni Moretti, è anche uno dei suoi film più amati e riconoscibili, che, ancora una volta, vede protagonista Michele Apicella, questa volta funzionario del PCI. In seguito a un incidente, Michele perde la memoria e non ricorda più chi è. Il personaggio non si riconosce nel suo ambiente, e fatica a ricordare la sua vita prima dell’incidente, quando all’improvviso, durante una partita di pallanuoto, viene investito dai ricordi.

Ancora una volta la componente autobiografica è importante, tuttavia in Palombella Rossa il regista appare più disilluso, più personale nel suo mostrare il cinismo con cui sta cominciando a guardare il mondo, e per quanto il film mantenga il sarcasmo e il grottesco ormai tipico del suo linguaggio, è un vero e proprio punto di svolta nella filmografia del regista.

Caro Diario – 1993

Caro Diario filmForse il film di maggiore successo di Nanni Moretti fino a quel momento, Caro Diario si pone come un ulteriore punto di svolta nel racconto cinematografico che il regista fa del suo alter ego Michele Apicella. Diviso in tre parti, il film è il racconto per immagini di un diario personale che mostra questo protagonista, ormai noto a chi ne segue la parabola attraverso la filmografia del regista, che man mano si distacca da quella realtà in cui viveva così a suo agio con le sue contraddizioni.

Questo Michele Apicella è più disincantato e distante, forse più furbo, ma molto meno polemico, più gentile e amabile, soprattutto quando si confronta con chi si pone come custode culturale in un mondo verso il quale, sembra, è sempre più estraneo. Il film gli è valso un Gran Prinx al Festival di Cannes, due David di Donatello al miglior film ella migliore colonna sonora, e un Nastro d’Argento alla migliore regia.

Mia Madre – 2015

Mia MadreVero e proprio gioiello nella sua produzione più recente, Mia Madre mette da parte Michele Apicella e anche lo stesso Moretti come protagonista. Si affida però a Margherita Buy, all’epoca alla terza collaborazione con il regista (seguiranno Tre Piani e il prossimo Il Sol dell’Avvenire) che nel film interpreta proprio una regista che non si sente in grado di stare accanto alla madre ammalata. Cosa che invece riesce benissimo a suo fratello Giovanni, interpretato da un quantomai silenzioso Moretti, forse mai così bravo, che nella realtà e nella finzione assume quasi le sembianze di un angelo custode, una figura costante e presente che si prende cura della madre, nella storia, così come del film stesso, nella realtà.

In Mia Madre, Nanni Moretti mette a nudo una inedita delicatezza, affidata principalmente alle sue due splendide protagoniste, Buy e Giulia Lazzarini, che dirige con tatto e attenzione, lasciando emergere un nuovo tono, un altro colore, che non mette mai da parte completamente la sua caratteristica ironia, ma la accompagna al dolore, in un costante equilibrio di opposti.

Nanni Moretti: 10 cose che non sai sull’attore e regista

Nanni Moretti: 10 cose che non sai sull’attore e regista

Ci sono personaggi monumentali della storia del cinema italiano che continuano a ispirare il pubblico con opere accattivanti e illuminate. Uno di questi è proprio Nanni Moretti, famoso attore, regista, sceneggiatore e produttore italiano, conosciuto grazie a film come Ebbe Bombo, Il Caimano, La stanza del figlio e molti altri ancora.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Nanni Moretti e la sua straordinaria carriera.

Nanni Moretti film

10. Nato a Brunico, in provincia di Bolzano, il 19 agosto del 1953, da genitori di origini calabro-romane, sin da ragazzo Nanni Moretti comincia a coltivare due delle sue grandi passioni, la pallanuoto e il cinema. Durante l’adolescenza entra a far parte della S.S. Lazio Nuoto e nel 1970 arriva a giocare nella nazionale italiana juniores di pallanuoto.

9. Nonostante la sua passione per lo sport, Nanni continua sempre di più ad innamorarsi del cinema tanto che arriva a vendere la sua collezione di francobolli per acquistare una camera Super8. In questo periodo quindi Moretti inizia a sperimentare e gira con la sua Super8 due cortometraggi dal titolo La Sconfitta (1973) e Patè de bourgois (1973).

Nanni Moretti Padre Padrone
Nanni Moretti in Padre Padrone – Fonte: Wiki

8. Durante quegli anni comincia anche a frequentare alcuni cineclub romani dove entra in contatto con personalità importante del mondo del cinema e del giornalismo, ampliando così i suoi orizzonti culturali. Grazie al suo innato talento per la regia e alla sua voglia di sperimentare nel 1976 Nanni gira il suo primo lungometraggio, Io sono un autarchico, sempre girato in Super8, che attira l’attenzione di alcuni importanti registi.

7. Nel 1977, infatti, i famosi fratelli registi Paolo e Vittorio Taviani, gli offrono una parte del film Padre Padrone. Eppure la vera svolta nella sua carriera di regista e attore arriva nel 1978, anno d’uscita di Ecce Bombo.

Nanni Moretti in Ecce Bombo

6. Presentato al 31º Festival di Cannes, Ecce Bombo è il primo film davvero importante diretto e interpretato da Nanni Moretti, film che segna l’inizio della sua folgorante carriera nel cinema.

Protagonista del film è Michele (Nanni Moretti), uno studente universitario, impegnato con gli studi, i rapporti con gli amici di una vita Mirko (Fabrio Traversa), Vito (Paolo Zaccagnini) e Goffredo (Piero Galletti), la famiglia e le ragazze. Il film è un semplice racconto della quotidianità di Michele, un ragazzo semplice che ama trascorrere il suo tempo libero al cinema, in pizzeria o a bere seduto al bar insieme agli amici. Durante quelle serate Michele discute di tutto, di problemi comuni come i difficili rapporti con la famiglia, con la sua ragazza Silvia o con le donne in generale.

Nanni Moretti Ecce Bombo
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki

Anche i suoi amici sono pieni di problemi; Mirko non sa come comportarsi con Olga (Lina Sastri), un ragazza schizofrenica che abita con lui; Vito è un impiegato annoiato e scontento; mentre Goffredo è uno studente universitario molto pigro. Dal canto suo Michele, invece, si tiene impegnato facendo da tutor ai ragazzi del liceo che si preparano per la maturità.

Un giorno Michele, stanco delle serate passate a vegetare insieme ai suoi amici fuori al solito bar, decide di trasformare le loro riunioni in una sorta di terapia di gruppo, per tentare di risolvere così i loro rispettivi problemi. Ben presto però i loro incontri si trasformano in lunghe conversazioni filo esistenziali e senza un obiettivo preciso.

Il film incanta il pubblico e la critica al Festival di Cannes e non solo. Ecce Bombo, infatti, fa strage di consensi anche tra il pubblico pagante e finisce con l’incassare 2 miliardi di vecchie lire a fronte del 180 milioni spesi per la realizzazione.

Nanni Moretti in Bianca

5. Dopo un incredibile inizio, la carriera di Nanni Moretti prosegue senza intoppi negli anni ottanta. Il pubblico e la critica, entrambi incantati dallo stile così diretto di questo giovane attore e regista, continuando a seguire con attenzione la carriera di Moretti.

Nel 1981 è la volta di Sogni d’Oro, il primo film di Nanni girato in 35 mm, che porta il regista a concorrere alla a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, conquistando l’ambito Leone d’argento. Solo tre anni più tardi, Moretti sbarca di nuovo al cinema con il film Bianca.

Il film racconta la storia di Michele Apicella (Nanni Moretti), un giovane professore di matematica che cambia casa e comincia una nuova vita. Pieno di fobie e ossessioni, come quella per l’igiene e l’osservazione quasi maniacale dei dettagli, Michele fa fatica ad adeguarsi alle nuove situazioni.

Nanni Moretti Bianca
Nanni Moretti in Bianca

Nel nuovo palazzo conosce alcuni dei suoi vicini, la coppia di sposi Massimiliano (Vincenzo Salemme) e Aurora (Enrica Maria Modugno), sempre pieni di preoccupazioni e problemi, e Siro (Remo Remotti), un signore molto anziato ma amante delle donne e della bella vita. Michele, inoltre, lavora in una sorta di folle istituto sperimentale pieno di studenti diligenti, dotato di bar e sala giochi, dove i professori idolatrano Dino Zoff e tengono lezioni sulla musica di Gino Paoli.

Nel suo tempo libero Michele si diverte a osservare il comportamento delle sue coppie di amici, trascrivendo tutte le sue riflessioni poi catalogate in un archivio. La sua vita è ostaggio di una rassicurante routine fino a quando un giorno tutto cambia a causa di una strana catena di omicidi che coinvolgono i suoi amici. In questo frangente, Michele inizia una relazione con Bianca (Laura Morante), l’insegnante di francese della sua scuola, relazione che il giovane non sa proprio come gestire.

Nanni Moretti in Caro Diario

4. Negli anni a seguire, Moretti dirige e interpreta altri due film, La Messa è Finita (1985) – vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino del 1986 – e Palombella Rossa (1989). Arriviamo così agli anni novanta e al film Caro Diario, vincitore del premio per la migliore regia al Festival di Cannes nel 1994.

Diventato un vero e proprio classico della cinematografia morettiana, Caro Diaro è un film diviso in tre episodi dal titolo In Vespa, Le Isole e Medici, che hanno come protagonista Moretti e la sua vita. In questi tre episodi Nanni racconta e si racconta, parlando delle sue esperienze, del suo rapporto col il cinema, la critica cinematografica e Hollywood.

Nanni Moretti Caro Diario
Nanni Moretti in Caro Diario

Nel primo episodio Moretti si abbandona a una lunga passeggiata in una Roma estiva e quasi completamente deserta, godendo degli splendidi paesaggi e della splendida architettura. Il secondo episodio invece vede il regista in viaggio alle Isole Eolie, come in una sorta di fuga dalla frenetica quotidianità dei centri urbani. Nel terzo episodio, quello più importante e conclusivo, Nanni racconta della sua malattia e di come è riuscito a sconfiggere il linfoma di Hodgkin.

Dopo anni di sintomi invalidanti come prurito agli arti, spossatezza e dimagrimento, e cure inutili di medici incompetenti, grazie a un suo amico e a una semplice TAC, Moretti scopre finalmente la malattia. Inizia quindi per lui un lungo cammino di guarigione che prevede prima un importante intervento chirurgico e poi una cura farmacologica.

Nanni Moretti in Aprile

3. Dopo il successo di Caro Diario, Nanni Moretti nel 1998 esce con un nuovo film dal titolo Aprile, presentato in concorso al 51º Festival di Cannes.

Il film è in realtà una sorta di documentario che racconta di un piccolo periodo della vita di Nanni Moretti. CI troviamo nel 1994, anno della vittoria della destra e di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche. Il regista, dichiaratosi sempre profondamente di sinistra, è sconvolto dall’ascesa di Berlusconi e dall’evidente conflitto d’interessi collegato alla sua vittoria. Decide quindi di cominciare a lavorare su di un documentario dedicato proprio alla figura di Berlusconi e alla sua vita politica. Il progetto tuttavia viene messo in stand-by e sostituito momentaneamente da un musical.

Nanni Moretti aprile
Nanni Moretti in Aprile – Fonte: Wiki

Con le elezioni anticipate del 1996, però, Moretti torna sui suoi passi e decide di ripescare l’idea del documentario politico. Nello stesso periodo, inoltre, sua moglie scopre di essere incinta e il regista tenta di dividere il suo tempo tra lavoro e famiglia. A causa quindi delle tante responsabilità e del poco tempo a disposizione, la scelta del documentario viene nuovamente abbandonata a favore del musical.

Questo film, all’apparenza un po’ bizzarro, è in realtà una lunghissima riflessione sul cinema e la politica e ovviamente sull’importanza della paternità.

2. Negli anni successivi Nanni Moretti continua a lavorare ai suoi ambizioni progetti cinematografici. Dal duemila in poi, il regista arriva al cinema con La Stanza del Figlio (2001), Il Caimano (2006) – film dedicato alla figura controversa di Berlusconi -, Habemus Papam (2011) e infine Mia Madre (2015).

Nanni Moretti, Tre Piani: il suo nuovo film

1. C’è un ultimo progetto a cui Nanni Moretti lavora da tanti anni e che purtroppo non è ancora riuscito a portare sul grande schermo. Si tratta del film Tre Piani, attualmente fermo in post-produzione a causa della pandemia di Corona Virus. Liberamente tratto dal romanzo Shalosh Qomot di Eshkol Nevo, il film di Moretti è ambientato in Italia e racconta la storia di tre nuclei familiari che abitano in tre appartamenti tutti nello stesso condominio borghese.

Inizialmente il film, che sarebbe dovuto arrivare in sala nel 2020 e presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia di quest’anno, è stato bloccato dalla pandemia e la sua uscita rimandata ai primi mesi del 2021. Di questo nuovo progetto non si conosce molto ma sappiamo che nel cast ci sono tantissimo nomi importanti del cinema italiano contemporaneo come Alba Rohrwacher, Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini e lo stesso Nanni Moretti.

Fonte: Wiki, IMDB

Nanni Moretti torna al cinema con Mia Madre

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Nanni Moretti è pronto a tornare all’opera a tre anni di distanza da Habemus Papamfilm con cui il regista italiano salì agli onori delle cronache nel 2011, ricevendo numerosi riconoscimenti tra cui tre David di Donatello e sei Nastri d’Argento.

L’attore, regista e produttore, al momento non sembra vivere un periodo d’oro, la propria casa di produzione, la Sacher, non naviga in buone acque, recente è infatti l’annuncio circa la sospensione di qualsiasi attività di acquisizione e distribuzione. Tuttavia, nonostante le difficoltà, Moretti si è detto pronto a tornare dietro la macchina da presa, da gennaio, infatti, cominceranno a Roma le riprese del suo nuovo film, dal titolo provvisorio Mia Madre.

Il film sarà prodotto dalla stessa Sacher, da Le Pacte e da Arte France Cinema ed avrà come protagonista Margherita Buy, il cui sodalizio con Nanni Moretti procede ormai da lungo tempo. L’attrice avrà il compito di portare sullo schermo una versione femminile dello stesso regista (che nel film interpreterà il fratello della donna), rappresentata in un periodo di profonda crisi artistica ed emotiva.

La sceneggiatura, scritta in collaborazione con Francesco Piccolo (già cofirmatario de Il Caimano ed Habemus Papam) e Valia Santella, avrà il compito di “descrivere la nostra confusione, la nostra difficoltà a comprendere e a raccontare una crisi culturale e sociale che riguarda tutti”.

Nanni Moretti presenta il suo nuovo film: Il sol dell’avvenire

Nanni Moretti presenta il suo nuovo film: Il sol dell’avvenire

Conferenza stampa gremita al cinema Nuovo Sacher di Roma per la presentazione de Il sol dell’avvenire, nuovo attesissimo film di Nanni Moretti. Con questo lavoro il regista partecipa al prossimo Festival di Cannes, assieme ad altri due italiani, Marco Bellocchio ed Alice Rohrwacher – “una regista molto interessante”, afferma Moretti. “Mi dispiace che non ci sia Matteo Garrone”, aggiunge. Il film, ci tiene a sottolineare con una battuta, non è certo il suo ultimo: “Forse chiudo questa primissima fase della mia carriera, alla quale poi seguirà la seconda, di un’altra cinquantina d’anni, e forse anche una terza”. A chi gli domanda come si stia preparando a sbarcare sulla croisette di Cannes, il regista risponde così: “Vado a Cannes con il solito spirito”. A proposito dell’esperienza di quel festival aggiunge: “È bello quando c’è una platea che ride e si commuove. Ancora più bello quando questa è enorme come al Palazzo del cinema di Cannes”.

La costruzione de Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti

Il primo nucleo de Il sol dell’avvenire nasce diverso tempo fa: “Per quanto riguarda il film ambientato nel ’56, alcuni anni fa, prima di Tre piani con le sceneggiatrici Federica Pontremoli e Valia Santella cercammo di scrivere un film ambientato a quell’epoca. Però, non ne eravamo soddisfatti. […] Dopo Tre piani, aggiungendo alla compagnia Francesca Marciano, ho pensato di tenere quell’ambientazione del ’56, ma […] volevo raccontare anche la vita del regista”. Nanni Moretti precisa poi che Il sol dell’avvenire non è stato influenzato dallo scoppio della guerra in Ucraina, poiché: “La prima stesura è del giugno 2021”. Le riprese sono iniziate a inizio marzo 2022, ma la sceneggiatura non ha subito modifiche importanti a seguito degli eventi. Moretti racconta poi come il finale del film si sia evoluto nel tempo. Senza anticipare nulla, si può dire che “L’ultima ventina di inquadrature non era prevista nella sceneggiatura”. Il loro inserimento è avvenuto in due fasi diverse: la prima, l’ultimo giorno di riprese, la seconda, a montaggio già iniziato.

Una scrittura molto femminile ne Il sol dell’avvenire

Anche in questo nuovo lavoro, Nanni Moretti torna a collaborare dunque con due donne, cui se ne aggiunge una terza: Francesca Marciano. Il regista rimarca la loro influenza positiva: “Con Santella e Pontremoli lavoro da tanto tempo. Ora anche con Francesca Marciano. Questo si riflette molto positivamente sulle sceneggiature e sul mio desiderio di raccontare figure femminili”. Francesca Marciano aggiunge delle considerazioni su come sia cambiata la scrittura per il cinema oggi, rispetto al passato: “E’ normale, per noi che abbiamo una certa età, trovare che le cose cambiano. […] Per chi scrivere un film, oggi, ad esempio, è una domanda diversa da quello che poteva essere 30 anni fa. Roma aveva una quantità di produttori indipendenti. […] Adesso abbiamo le piattaforme e le sale vuote. Dobbiamo pensare a fare un cinema che forse non è più in sincrono con la realtà di oggi. […] Il film non ha un giudizio su questo. […] Noi vogliamo fare dei film, Nanni vuole fare film che ancora assomigliano a lui, alla sua etica, ai suoi principi, a ciò che è importante per lui. Tutto è diverso, ma […] c’è una coerenza nel lavoro artistico e immaginativo in questo film. Penso che sia importante. Penso che sia anche una libertà, oggi più di prima, fare film che rispondono a una visione del mondo che continua ad avere il suo potere”.

Il sol dell’avvenire nelle parole dei protagonisti

Silvio Orlando: “Erano 17 anni che non lavoravo con Nanni ed ero molto felice che mi avesse richiamato. – L’ultimo lavoro insieme era stato Il Caimano ndr. […] Vedendo il film sono stato ancora più felice di essereci, perchè effettivamente è un film che è un po’ una summa, la chiusura di un cerchio, della storia personale che ho con Nanni, iniziata con Palombella rossa. Questo film mi ha scosso dal profondo. […] Non è un film qualsiasi per me, al di là della mia partecipazione”. Poi scherza: “Ho detto mille volte nelle interviste che quando Nanni mi chiama sono molto contento, anche felice, ma quando non mi chiama sono molto più sereno. Dopo 17 anni di serenità, sono rientrato di nuovo nella squadra. Però devo dire che questa volta è stato veramente una passeggiata, è stato tutto molto gradevole”. Il film è stato girato prevalentemente negli studi di Cinecittà. A proposito di questo, Silvio Orlando commenta: “Mi piace moltissimo recitare in studio. […] perchè c’è più possibilità di concentrazione. […] Avvicina di più a un’esperienza teatrale. Ti senti molto più a fuoco in un set ricostruito. Una giornata ne vale due rispetto a un set dal vivo. Sappiamo come è complicato girare per le strade di Roma, ad esempio, in questi ultimi anni”.

Barbora Bobulova si commuove raccontando come è entrata a far parte di quella che chiama “famiglia morettiana”: “Voi siete una famiglia. Sono entrata in questa famiglia dall’esterno. Mi sono sentita molto accolta. […] Per me è stato bellissimo. Mi sono sentita accudita, accarezzata. Ogni giorno sul set per me era un dono”. Prosegue poi parlando delle sue affinità col personaggio di Vera, che interpreta: “Già dal provino […] ho capito che questo personaggio doveva essere mio. L’ho proprio sentito. A partire dal fatto che fosse una sarta, mia nonna era una sarta. Poi, l’invasione sovietica in Ungheria, mia madre è ungherese. Sono vissuta nel socialismo. C’erano tantissimi elementi che mi rendevano affine a questo personaggio. Quando Nanni mi ha scelto sono scoppiata a piangere, come adesso. È stato un viaggio bellissimo. […] È stato un privilegio anche lavorare con Silvio, mi ha dato tantissimo”.

Margherita Buy, al suo quinto film con Nanni Moretti, si dice molto contenta di aver partecipato a un lavoro così “complesso”: “Ero molto curiosa di vedere anche tutte le altre storie che si intrecciavano come sarebbero state rese”. Riguardo al ritorno da attrice al fianco di Moretti e al loro lungo percorso artistico insieme afferma: “Con Nanni […] prima siamo stati sposati, poi fratelli, ora separati. Abbiamo fatto tutto il percorso familiare. È bello ritrovarsi sul set e […] ricominciare questi rapporti che si interrompono, poi riprendono. Avevamo fatto Tre piani, film bellissimo, ma c’era una parte di dolore molto forte che abbiamo vissuto sul set. Questo è stato un film non facile, però in alcuni momenti mi sono anche molto divertita”.

Silvio Orlando il sol dell'avvenireDi industria cinematografica, piattaforme e cambiamenti

Non mancano una serie di domande sullo stato del cinema italiano, sull’evoluzione dell’industria cinematografica, sul nuovo mercato delle piattaforme e la crisi delle sale. Rispetto a questi temi, Moretti espone il proprio punto di vista.

Lo stato del cinema italiano

Moretti si dice convinto della validità di molti registi e film italiani, che dimostrano la buona salute del nostro cinema. Tuttavia, si concentra su ciò che intorno ad essi si muove, focalizzando l’attenzione sui problemi del mercato e non solo: “Il cinema italiano è vivo, come sempre. Ci sono tanti registi, anche giovani – fino ai 65 anni – poi ci sono Amelio, Bellocchio. […] E’ un cinema vivo di registi e film, però privo di una cura, di attenzione intorno. Parlo ad esempio della mancanza di belle trasmissioni sul cinema in televisione. […] A volte il pubblico dà delle sorprese piacevoli”, cita il caso dell’ampio successo Le otto montagne, “però intorno a questi film e registi non c’è un’attenzione, una cura, che meriterebbero”. “I film d’autore […] un tempo venivano ben preparati, coccolati, uscivano al momento giusto. […] Ormai ci sono tanti film che vengono gettati allo sbaraglio. Il pubblico non capisce cosa sta uscendo, non capisce che tipo di film siano. […] Non è bello”. Prosegue: “Un problema negli ultimi anni […] è stato, poi, che tanti film teoricamente commerciali, praticamente, commerciali non lo sono stati per niente. Questo, a proposito di industria cinematografica è un fenomeno su cui riflettere”.

Le piattaforme

Sulle piattaforme e il loro ruolo nell’industria cinematografica, Moretti ha le idee chiarissime e le riassume, oltre che in una spassosissima sequenza de Il Sol dell’avvenire, anche in una semplice affermazione: “Le piattaforme vanno bene per le serie. I film si devono fare per il cinema”.

Gli esercenti

A chi gli domanda cosa dovrebbero fare gli esercenti per portare il pubblico in sala, Moretti risponde così, da esercente della sala nella quale si svolge l’incontro stampa: “Programmare buoni film” e cita alcuni dei titoli che hanno fatto parte della programmazione più recente del Nuovo Sacher. “In questo forse sono un po’ vecchio. Penso che programmare buoni film sia la cosa principale”.

Nanni Moretti, fieramente contro corrente

In questo panorama, il regista de Il sol dell’avvenire rivendica infine il suo essere stato sempre “contro corrente”, fedele al proprio modo di fare cinema e alla propria idea di fruizione cinematografica, indissolubilmente legata alla sala. “Ho sempre reagito andando contro l’onda del momento. […] A metà anni 80 c’era la tendenza a fare film fintamente internazionali, con cast e ambientazione internazionale, in Italia, Firenze, o Venezia. Io ho reagito a questa tendenza dominante […] con una mia casa di produzione – la Sacher Film ndr- e producendo film italiani. […] Qualche anno dopo, i cinema chiudevano […] e io ho aperto questa sala, andando contro questa tendenza. Così anche più di 15 anni fa, quando gli esordienti non se li filava nessuno, ho cominciato a fare […] Bimbi belli, il festival con i registi esordienti. Anche ora, appunto, in un momento di difficoltà delle sale, ho fatto finta di niente e ho continuato a pensare, scrivere, girare, montare il mio film per gli spettatori in un cinema. Quindi, cerco sempre di non preoccuparmi troppo di quello che sta succedendo intorno”. Il sol dell’avvenire, prodotto da Sacher Film e Fandango, con Rai Cinema, Le Pacte, in collaborazione con France 3 Cinema, è in sala dal 20 aprile.

Il sol dell'avvenire

Nanni Moretti presenta Habemus Papam

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Nanni Moretti, incontrando una stampa che sembrava non voler affatto vedere, ha raccontato questa mattina la genesi e la produzione del suo film: la storia di un papa riluttante.

Nanni Moretti contro gli streamer a Cannes 76, ha detto che i registi “si inchinano alle piattaforme”

Nonostante Il sol dell’avvenire sia nelle sale italiane da settimane, è arrivato oggi il suo grande giorno al Festival di Cannes 76, dove Nanni Moretti ha presentato in Concorso il suo ultimo film, apprezzatissimo in casa.

In Italia si conosce molto bene l’approccio ironico di Moretti alla vita e al mondo del cinema che popola da anni, e nemmeno alla stampa estera è sfuggita la scena del film, visibile già nel trailer, in cui il suo alter ego del film si confronta con dei responsabili di Netflix, in una conversazione folle su sceneggiature e tempi di coinvolgimento dello spettatore nella storia.

In occasione della conferenza stampa si Il sol dell’avvenire, Nanni Moretti ha spiegato che in quell’occasione non si stava limitando a punzecchiare specificatamente Netflix, ma stava puntando il dito contro tutti gli streamer e contro la loro invasione del cinema. “C’è questo fenomeno che mi crea dispiacere: un certo numero di registi e sceneggiatori si limitano a lasciare il posto alle piattaforme, si inchinano alle piattaforme”, ha detto Moretti. “Per quanto mi riguarda, penso che dovremmo continuare a sentirci coinvolti emotivamente, psicologicamente ed economicamente vis a vis con il cinema”, ha proseguito il regista.

“Quando ho un film che mi viene in mente; non penso al tredicenne in Pennsylvania che guarda il suo telefono mentre prende la metropolitana”, ha detto Moretti riguardo al suo pubblico previsto. “Quando penso di fare un film, lo faccio per le sale cinematografiche dove gli spettatori vengono a vedere immagini più grandi e continuo a scrivere sceneggiature e fare film pensando alle sale cinematografiche”.

Moretti ha affermato di aver originariamente concepito una parte della sceneggiatura diversi anni fa, incentrandola sempre sui moti ungheresi del 1956. “Non siamo riusciti a scrivere la sceneggiatura, quindi ho rinunciato a quell’idea”, ha detto. Tuttavia, quando è tornato in contatto con lo sceneggiatore, ha cercato di esplorare la vita e tutte le nevrosi di quel regista che invece stava girando un film sulle vicende del ’56.

Il sol dell’avvenire, recensione del film di Nanni Moretti

Protagonisti Nanni Moretti,  Margherita Buy, Silvio Orlando, Mathieu Amalric, Barbora Bobulova. Tra i temi del film ci sono il cinema, il circo, gli anni ’50.

Nanni Moretti a Linea d’Ombra 2023: “Il film di Paola Cortellesi è un bene per il cinema italiano”

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Il regista romano ospite a Salerno per una serata davvero speciale, durante la quale ha ripercorso la sua carriera concedendosi con grande generosità al pubblico e introducendo i film della maratona notturna a lui dedicata.

Scusate, una domanda per i meno giovani: questo era il cinema Diana?”. L’applauso, fragoroso, del pubblico di Linea d’Ombra Festival è stato spontaneo e sentito, perché Nanni Moretti ha fatto passare una serata davvero speciale alla platea della Sala Pasolini di Salerno. Che sì, una volta si chiamava Diana, come ben ricordava Moretti. “La mia famiglia passava le vacanze dove mia madre veniva assegnata come membro esterno delle commissioni per gli esami di maturità. Un anno venne assegnata a Nocera e scoprimmo Vietri, dove poi siamo venuti a villeggiare per qualche anno”.

Un assaggio del passato privato di Nanni Moretti, che invece ha raccontato tanto della sua vita professionale nel corso dell’incontro condotto dal co-direttore di Linea d’Ombra Boris Sollazzo “Era molto complicato quando ho cominciato a fare i miei primi cortometraggi, farli e farli vedere. C’erano queste pizzette da 2 minuti e mezzo, si girava, le si consegnava all’ottico, tornavano indietro sviluppate dopo due o tre settimane sperando fosse venuto qualcosa. E poi era complicato farle vedere, io andavo in giro con le pizze, il proiettore e l’amplificatore per il suono. Oggi è molto più facile”.

Fu grazie a questi primi esperimenti che Moretti capì che il cinema “era il modo migliore per esprimere quello che volevo dire”. Poi arrivò Io sono un autarchico, il successo che dal Filmstudio diventa nazionale per un film, girato in Super8 “che non era proprio a basso costo, perché 3 milioni e 300.000 lire non erano pochi per l’epoca”. Dopo arrivò Ecce Bombo, “il mio primo film all’interno dell’industria cinematografica che pensavo fosse drammatico e doloroso per pochi, invece poi ho scoperto di avere fatto un film comico per tutti”.

Un ricordo che ha dato modo al regista di commentare il grande successo italiano del momento, C’è ancora domani di Paola Cortellesi, per cui Moretti spende belle parole. “È un bene per il cinema italiano. Paola Cortellesi ha osato facendo un film fuori della norma rispetto ai film in cui è stata solo attrice. Produttori e distributori sottovalutano spesso il pubblico. È molto prepotente e presuntuoso pretendere di conoscere i gusti del pubblico”. A proposito di Paola Cortellesi, interrogato sulla battuta tratta da Nessuno mi può giudicare “ve lo meritate Nanni Moretti” ha risposto con una sola parola per commentare lo stato d’animo quando vide il film: “ZEN”.

La serata è proseguita alternando spezzoni dai suoi film, da Sogni d’oro a La messa è finita a La stanza del figlio, Il caimano e Habemus Papam, tra confessioni (“non ho nessun rapporto con la religione, sono ateo, e per questo ammiro profondamente chi ha fede. Bunuel diceva ‘Grazie a Dio sono ateo”, non sono mai stato d’accordo, io sono incazzato perché sono ateo”) e doverose puntualizzazioni riferite all’identificazione tra Nanni Moretti e i suoi personaggi portati sullo schermo. “Spesso c’è un modo primitivo di vedere i film e si scambiano le parole dei personaggi con le idee del regista”. Moretti con il suo cinema è stato anche veggente, come ha sottolineato Sollazzo, prevedendo la televisione trash, la parabola del PCI e la crisi della Chiesa. “Basta stare un po’ attenti e le tendenze della realtà si colgono. Dopo Habemus Papam mi fermavano per Roma e mi chiedevano i numeri al lotto e quando la Roma avrebbe vinto il quarto scudetto”.

Nanni Moretti si è concesso con generosità al pubblico di Salerno e di Linea d’Ombra, rispondendo anche alle domande che arrivavano dai social (“Ho visto Killers of the Flower Moon e ci sono altri film di Scorsese che mi piacciono di più. Molti altri”) e poi presenziando all’apertura della maratona notturna che gli ha dedicato il festival, composta da sette film più un quiz finale fornito dallo stesso Moretti, ventuno domande che aveva ideato per la retrospettiva che gli aveva dedicato il festival di Locarno e che ha riproposto alle decine di “eroici ed eroiche” che hanno affrontato 669 minuti di full immersion nel suo cinema, da Ecce Bombo a il sol dell’avvenire. È stato lo stesso Nanni ha introdurre i suoi film prima dell’inizio della lunga notte, conclusasi poi la mattina con una fetta di Sacher per tutti i sopravvissuti.

È stata una bellissima serata di cinema a Salerno, un grande regalo da parte di un cineasta di culto, che Linea d’ombra ha celebrato consegnandogli il Premio Maestri del Cinema, realizzato dalla ceramista Little Freak aka Elisabetta D’Arienzo.

Nanni Moretti ha voluto sottolineare una cosa: “È un bene che ci siano le piattaforme per poter recuperare il cinema del passato, ma per me fare un film significa prima di tutto portarlo in sala”. Poi, dopo, può andare anche in 190 paesi.

Nancy: trailer italiano del film premiato al Sundance

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Nancy: trailer italiano del film premiato al Sundance

Ecco il trailer italiano di Nancy, il film esordio di Christina Choe, con protagonisti Andrea Riseborough, Steve Buscemi, J. Smith-Cameron, Ann Dowd e John Leguizamo, in sala dal prossimo 12 dicembre, distribuito da Mariposa Cinematografica e 30 Holding.

Il film ha fatto bella mostra di sé in diversi circuiti festivalieri, tanto da essere premiato anche al Sundance Film Festival per la migliore sceneggiatura. Tra gli altri riconoscimenti, il film ha vinto per la miglior regia al Porto International Film Festival e per la miglior attrice al Sitges Film Festival.

Nancy, la sinossi

Nancy (Andrea Riseborough), una ragazza sola e dalla vita difficile, si presenta alla porta di Leo (Steve Buscemi) ed Ellen (J. Cameron-Smith) annunciando di essere la figlia che la coppia credeva scomparsa da trent’anni. Mentre la madre sperimenta la gioia di aver ritrovato la sua bambina, il padre diffidente teme che possa trattarsi di un pericoloso raggiro. Ma qual è la verità e cosa conta davvero?

Nancy, folgorante debutto al lungometraggio della sceneggiatrice e regista Christina Choe premiato al Sundance Film Festival e al Sitges Film Festival, arriverà nelle sale italiane il 12 dicembre grazie a Mariposa Cinematografica e 30 Holding.

Il film, un teso dramma psicologico in cui nulla è quello che sembra, vede protagonista la pluripremiata Andrea Riseborough (BirdmanMandyMorto Stalin Se Ne Fa Un AltroLa Battaglia dei SessiAnimali NotturniOblivionBlack MirrorZeroZeroZero) nei panni di una giovane donna tormentata che decide di presentarsi a quelli che sostiene essere i propri veri genitori, che la credevano scomparsa da trent’anni.

La Riseborough, interprete dotata e camaleontica dall’impressionante filmografia, è affiancata da uno straordinario Steve Buscemi (FargoLe IeneBoardwalk Empire) e da un gruppo di eccellenti caratteristi del grande schermo con esperienze di assoluto prestigio nella serialità televisiva: Ann Dowd (The Handmaid’s TaleThe Leftovers, Masters of Sex), J. Smith-Cameron (SuccessionRectify) e John Leguizamo (John WickBloodlineE.R.).

Nancy è un racconto intimo e perturbante che esplora con sorprendente originalità il tema dei legami che uniscono le persone tra loro, e che coglie con grande potenza l’identità di un’epoca nella quale i confini tra verità e menzogna si confondono continuamente. Appena premiato per la miglior regia al Festival Internazionale del Cinema di Porto e forte di interpretazioni intense e ricche di sfumature, di un ritmo incalzante e di una colonna sonora ipnotica, Nancy è stato salutato dalla critica internazionale come uno dei migliori debutti del 2019.

Nancy: recensione del film con Andrea Riseborough

Nancy: recensione del film con Andrea Riseborough

Nancy si guarda allo specchio, e la macchina da presa si pone in modo tale che lo spettatore possa vederne inquadrato solo mezzo volto. Ed è così che si vede anche lei, incompleta, priva di quel qualcosa che le spiegherebbe davvero chi è. Attraverso inquadrature di questo tipo, tanto semplici quanto efficaci, la regista Christina Choe costruisce il suo film d’esordio, Nancy, da lei anche scritto. Una storia costruita su di un personaggio alla ricerca di sé stesso, pronto a perdersi pur di assaporare qualcosa di vero in un mondo sempre più artefatto e circondato da maschere digitali.

Le vicende del film ruotano dunque intorno a Nancy (Andrea Riseborough), ragazza sola e dalla vita difficile, che un giorno si imbatte in una trasmissione televisiva nella quale Leo (Steve Buscemi) ed Ellen (J. Cameron-Smith), una coppia che aveva visto sparire nel nulla la propria bambina trent’anni prima, mostrano come sarebbe oggi il volto della loro figlia, il quale somiglia incredibilmente a quello di Nancy. La ragazza deciderà di contattare i due, convinta di esser stata rapita da bambina e di essere la figlia della coppia. Da lì inizierà un percorso fatto di verità sofferte, speranza e diffidenza.

Nancy: il film

Formatasi attraverso alcuni documentari da lei realizzati, la regista Christina Choe, tratta con la stessa ricerca di verità il materiale della storia. In particolar modo si concentra sul raccontare la sua protagonista attraverso una messa in scena eloquente, basata su alcune scelte registiche adatte allo scopo. Per esprimere il senso di oppressione nulla è allora meglio di un formato 4:3, che imprigiona ulteriormente Nancy all’interno della già di suo angusta e cupa casa. Nel momento in cui il personaggio uscirà dai propri confini l’inquadratura si allarga, permettendo ad un maggior respiro di vivere la scena, di pari passo alla serenità avvertita dalla protagonista.

Fa dunque parlare l’inquadratura e la macchina da presa la regista, supportando così una sceneggiatura non particolarmente avvincente. Il punto debole del film sembra infatti essere proprio questa, che nonostante le buone premesse sembra non voler sviluppare ulteriormente il rapporto tra Nancy e i presunti genitori, lasciando così che nulla di realmente concreto né attraente accada. Nel seguire il percorso della protagonista verso la verità sul suo passato si finisce infatti con il sentirsi distaccati da lei, senza qualcosa che permetta davvero di entrare in empatia con il personaggio.

Se la sceneggiatura risulta carente nella seconda parte del film, e la regia di Choe pur se affascinante non può reggere da sola il film, ad aggiungersi ai pregi troviamo allora le interpretazioni dei tre personaggi principali. Andrea Riseborough risulta convincente nei panni di Nancy, proponendone un ritratto contenuto e misterioso al punto giusto, mentre Steve Buscemi e J. Cameron-Smith si affermano come due caratteri diversi di una coppia, completandosi a vicenda e costruendo insieme quel senso di protezione e diffidenza avvertiti ugualmente dalla protagonista.

nancy-andrea-riseborough

Nancy: la ricerca del proprio io

In fin dei conti quello di Nancy può essere visto come un viaggio alla ricerca di sé stessi, di un sé che forse si era e che ora si è dimenticato. Risulta allora chiaro il perché nella prima parte del film il personaggio sia costantemente in relazione con diversi dispositivi, dal cellulare al computer, divisa tra chat, blog e portali di vario tipo. In questo mondo dove il proprio io si frammenta attraverso innumerevoli profili social, Nancy è così alla ricerca di quel qualcosa che possa farla sentire unica e vera. Tali dispositivi e profili vengono infatti a sparire nel suo spostarsi a casa dell’anziana coppia, dove ha inizio la vera ricerca.

Una ricerca che si va basando su piccoli dettagli, da vecchie foto alla propria cameretta rimasta immacolata, fino ad una casa sull’albero che c’era, e che ora non vi è più. Un film che dunque fa ricercare il proprio cuore all’interno di piccoli e brevi frammenti. Elementi probabilmente non sufficienti perché la storia possa dirsi compiuta, ma che propongono un’atmosfera che può facilmente trovare il suo pubblico. Ciò che certamente più rimane del film, è la scoperta di una nuova regista che dimostra di saper utilizzare il mezzo, e dalla quale è lecito aspettarsi film più maturi per il futuro.

Nancy Sinatra si scaglia contro Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence per il cast di un film su Frank Sinatra

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Sebbene i fan si siano entusiasmati quando si è saputo che Martin Scorsese stava lavorando a un progetto su Frank Sinatra, la figlia maggiore del leggendario cantante non sembra condividere questa sensazione.

Nancy Sinatra, la figlia maggiore di Frank, che è anche un’artista affermata, ha recentemente utilizzato i social media per condividere una frecciatina non troppo velata al progetto. Sinatra ha ritwittato su Twitter un’immagine di suo padre e di sua moglie, Ava Gardner, con la didascalia del tweet originale che recitava: “Mi dispiace Leo e JLaw, non sarete mai loro“.

Il tweet iniziale è un’evidente frecciatina alla notizia che Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence sono stati scritturati per interpretare rispettivamente Sinatra e la Gardner. Con il retweet dell’immagine da parte di Nancy, sembra che anche lei non sia affatto entusiasta del tentativo di Scorsese di realizzare il film.

Martin Scorsese e la proprietà di Sinatra hanno avuto una lunga storia di disaccordi reciproci. Nel 2014, Scorsese voleva realizzare un biopic sull’iconico cantante, ma fu bloccato dalla sua famiglia. Nel 2017, Scorsese ha riflettuto sul tentativo e ha detto che la famiglia non avrebbe accettato di fare un film che, a suo dire, non avrebbe nascosto nulla della vita di Frank.

Certe cose sono molto difficili per una famiglia, e le capisco perfettamente“, ha detto Scorsese. “Ma se si aspettano che lo faccia io, non possono nascondere certe cose. Il problema è che quell’uomo era così complesso. Tutti sono così complessi, ma Sinatra in particolare“.

Progetto su Frank Sinatara è in lavorazione, ma non ancora ufficiale

Secondo Variety, Martin Scorsese sta progettando di girare nel prossimo futuro un biopic su Frank Sinatra con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Il progetto non è ancora stato affidato a uno studio, anche se Variety riporta che la Sony sarebbe essere l’attuale favorita.

Variety riporta anche che il film potrebbe “incontrare qualche intoppo“, poiché la figlia di Sinatra, Tina Sinatra, controlla il patrimonio del defunto padre e non ha ancora dato il suo consenso al progetto.

Leonardo DiCaprio sarebbe stato scelto per interpretare il leggendario cantante nel nuovo film di Martin Scorsese, mentre la Jennifer Lawrence interpreterà la seconda moglie di Sinatra, Ava Gardner. Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli sulla trama.

Nancy Buirski parla di Desperate Souls, Dark City and the Legend of Midnight Cowboy presentato a Venezia Classici

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Nell’ambito di Venezia Classici, alla 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la regista Nancy Buirski presenta il suo ultimo film, Desperate Souls, Dark City and the Legend of Midnight Cowboy, un interessante e appassionato documentario che ripercorre la produzione di Un Uomo da Marciapiede (in originale Midnight Cowboy) e più propriamente è un discorso su un oscuro e difficile capolavoro e sulle persone straordinariamente talentuose e imperfette che l’hanno realizzato.

Abbiamo parlato con Buirski, che ha ricordato così la prima volta che ha visto il film: Quando ho visto Midnight Cowboy sono rimasta shoccata. Ci sono stati altri film di quel periodo che avevano un’atmosfera simile e che condividevano quei valori, come Il Laureato, me quel film era realizzato in maniera visivamente compiacente, questo era grintoso, insolito, John Schlesinger voleva realizzarlo in bianco e nero, ma non gliel’hanno permesso, e così ha scelto quella fotografia così sporca, firmata da Adam Holender che aveva già lavorato con Roman Polanski.”

Come si spiega un successo così importante per un film così controverso?

“Penso che vivessero in un periodo in cui le persone erano ricettive a questo tipo di film e di storia. C’era stata la Guerra del Vietnam, c’erano stati i primi movimenti per i diritti civili, le persone si facevano domande, cercavano di capire cosa non andava nella loro società. Erano pronti a recepire film del genere che parlavano di realtà”.

Quanto ci è voluto per raccogliere tutte le testimonianze e come mai Dustin Hoffman non è nel film?

“Non era disponibile, purtroppo. Ci abbiamo messo poco tempo, circa 3 settimane, due a New York e una Los Angeles e avremmo voluto aspettare Dustin, ma siamo stati costretti ad andare avanti per via della programmazione. Abbiamo cominciato a montare a dicembre e ci è voluto molto più tempo, perché il montaggio detta lo storytelling del film; spesso si sa come cominciare e come finire un film, ma non si sa come farlo sviluppare, poi io lavoro senza sceneggiatura, e il risultato è stato una conversazione che tocca tutti gli argomenti in maniera organica.”

Oggi si potrebbe fare un film come Un Uomo da Marciapiede?

“Non saprei, credo che alcuni temi sarebbe considerati invecchiati, siamo in un momento molto avanzato in merito alla rappresentazione dell’omosessualità, ad esempio. Poi ci sono molti film che ora hanno un aspetto così ruvido, non sembrerebbe insolito, oggi. Un sacco di film indipendenti in Europa hanno questo aspetto. Potrebbe essere fatto ma non sarebbe tanto inusuale.”

Il documentario sta acquistando sempre più importanza, anche nelle selezioni dei festival più prestigiosi, come Venezia, cosa ne pensa?

“Sono già stata selezionata a Venezia, e poi a Cannes qualche anno fa. Non mi posso lamentare della considerazione che i miei documentari hanno presso i festival europei. Penso che questo dipenda più dai periodi che da una parabola in costante ascesa. È un periodo molto importante per i documentari e per me che sono in questo settore da tempo è tutto molto bello.”

E Venezia sembra proprio il festival giusto dove presentare un documentario, dato che la sua storia annovera addirittura un Leone d’Oro trai documentari selezionati (Sacro GRA per Venezia 70).