Home Blog Pagina 1180

Naomi Scott è la principessa Jasmin di Aladdin nella nuova foto

0

Dopo le prime immagini ufficiali diffuse da Entertainment Weekly, ecco una nuova foto dal live action di Aladdin che ritrae Naomi Scott nei panni della principessa Jasmine. L’attrice, vista in Power Rangers, incarnerà la principessa Disney, sulla scia di quanto già fatto da Lily James in Cenerentola e Emma Watson in La Bella e la Bestia.

Aladdin: il teaser trailer del live action con Will Smith

Diretto da Guy Ritchie (Sherlock HolmesOperazione U.N.C.L.E.) e scritto da John August (Dark ShadowsBig Fish – Le Storie di Una Vita Incredibile), Aladdin è interpretato da Will Smith (AlìMen in Black) nei panni del Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica.

Mena Massoud (Jack Ryan) è il protagonista, lo sfortunato ma adorabile ragazzo di strada innamorato della bellissima figlia del Sultano, la Principessa Jasmine, interpretata da Naomi Scott (Power Rangers), che vuole scegliere liberamente come vivere la propria vita. Marwan Kenzari (Assassinio sull’Orient Express) è Jafar, un malvagio stregone che escogita un piano diabolico per destituire il Sultano e regnare su Agrabah; mentre Navid Negahban (Homeland: Caccia alla Spia) interpreta il Sultano, il sovrano di Agrabah, impaziente di trovare un marito adatto alla figlia Jasmine.

Aladdin è prodotto da Dan Lin (The LEGO Movie), mentre il vincitore del Golden Globe Marc Platt (La La Land), Jonathan Eirich (Deathnote) e Kevin De La Noy (Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno) sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta dall’otto volte Premio Oscar Alan Menken (La Bella e la BestiaLa Sirenetta) e comprende nuove versioni dei brani originali scritti da Menken e dagli autori premiati con l’Oscar Howard Ashman (La Piccola Bottega degli Orrori) e Tim Rice (Il Re Leone), oltre a due brani inediti realizzati dallo stesso Menken e dai compositori, vincitori dell’Oscar e del Tony Award, Benj Pasek e Justin Paul (La La LandDear Evan Hansen).

Naomi Campbell nel cast di Empire, la nuova serie FOX

0

La super ex modella Naomi Campbell è entrata a far parte del cast dell’attesa nuova serie televisiva targata FOX, Empire che inizierà nel 2015 e che vedrà protagonista l’attore Terrence Howard nei panni di Lucious Lyon, star della musica nonché manager alla guida della compagnia Empire Entertainment. A confermare la voc è stato uno produttori dello show, Lee Daniels, che ha così commentato: “Naomi è un’attrice meravigliosa. Sottovalutata, nella mia mente. Sarà una Camilla stupenda. Sono entusiasta di avere tra noi una delle mie più care amiche.”

Lo show prodotto da Fox avrà in cabina di comando Lee Daniels (The Butler) e Danny Strong (Game Change). La neo attrice invece interpreterà  Camilla, una donna seducente coinvolta in una sensuale relazione con Hakeem (Bryshere Gray), un ragazzo ben più giovane di lei che è anche l’erede al trono di suo padre, sul quale lei esercita una forte influenza.

Naomi Ackie è Whitney Houston nel trailer di I Wanna Dance With Somebody

0

Sony Pictures ha rilasciato un trailer ufficiale di  I Wanna Dance With Somebody, il dramma biografico in arrivo sulla vita e la musica di Whitney Houston. Il video ci offre il nostro primo sguardo al ritratto di Naomi Ackie della leggendaria cantante. Il contributo video ci offre un’anteprima dell’ascesa alla fama e della carriera di Houston, nonché del suo legame con il produttore Clive Davis.

Il film dovrebbe arrivare nelle sale il 21 dicembre, contrapponendolo direttamente al sequel animato della DreamWorks: Il gatto con gli stivali: L’ultimo desiderio. Nello stesso mese debutteranno anche altri film di alto profilo, tra cui Avatar: The Way of Water e Babylon. I Wanna Dance With Somebody, titolo derivato da una delle canzoni iconiche di Houston, è diretto da Kasi Lemmons (Harriet) da una sceneggiatura scritta da Anthony McCarten (Bohemian Rhapsody). Insieme ad Ackie ci sono nel cast anche Stanley Tucci, Ashton Sanders, Tamara Tunie, Nafessa Williams e Clarke Peters.

Il film è una celebrazione potente e trionfante dell’incomparabile Whitney Houston“, recita la sinossi. È un ritratto senza esclusione di colpi della donna complessa e poliedrica dietro a The Voice. Da ragazza del coro del New Jersey a uno degli artisti discografici più venduti e premiati di tutti i tempi, il pubblico è coinvolto in un viaggio stimolante, toccante e così emozionante attraverso la vita e la carriera pionieristiche di Houston, con esibizioni mozzafiato e una colonna sonora dei successi più amati dell’icona come non li hai mai sentiti prima. Non vuoi ballare?

I produttori sono McCarten, il produttore vincitore di un Grammy Clive Davis, Pat Houston, e Larry Mester e Denis O’Sullivan della Primary Wave, con Stella Meghie ( The Photograph ), che in precedenza era stata assegnata alla regia, ma è ancora produttore esecutivo. I Wanna Dance With Somebody è una coproduzione di The Whitney Houston Estate e Primary Wave. A causa della benedizione dell’eredità di Houston e di Davis, il progetto è stato autorizzato a utilizzare il catalogo e la voce del defunto cantante. Anche Nicole Brown, Shary Shirazi e Brittany Morrissey supervisioneranno il progetto per conto di TriStar Pictures.

Nanni Moretti: iniziate le riprese del nuovo film

0

Iniziano oggi, lunedì 4 marzo, le riprese del nuovo film di Nanni Moretti, tratto dal romanzo Tre piani di Eshkol Nevo. Prodotto da Sacher Film e Fandango, con Rai Cinema  e Le Pacte su sceneggiatura di Nanni Moretti, Federica Pontremoli e Valia Santella, il film è interpretato da Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Elena Lietti, Nanni Moretti, Denise Tantucci, Alessandro Sperduti, Anna Bonaiuto, Paolo Graziosi, Tommaso Ragno, Stefano Dionisi.

Il film uscirà nel 2020 e sarà distribuito in Italia da 01 Distribution, in Francia da Le Pacte e nel resto del mondo da The Match Factory.

Nanni Moretti: i suoi film migliori, in attesa de Il Sol dell’Avvenire

Tra gli autori con l’identità più forte nel panorama cinematografico italiano, Nanni Moretti è senza dubbio uno di quei registi per i quali il pubblico affezionato si mette in fila al botteghino e prende nota della data d’uscita del suo nuovo film. In questo 2023, il giorno da cerchiare di rosso sul calendario è il 20 aprile 2023, quando uscirà Il Sol dell’Avvenire, distribuito da 01 Distribution, un viaggio nel mondo del cinema e del circo, in cui Moretti ritrova una serie di volti che lo hanno accompagnato per lungo tempo nella sua filmografia. Margherita Buy, Barbora Bobulova, Silvio Orlando e Mathieu Amalric sono i protagonisti di questa storia in cui Moretti scrive, recita e dirige se stesso.

In attesa dell’uscita in sala de Il Sol dell’Avvenire, vi suggeriamo di seguito cinque titoli diretti dal regista che rappresentano se non il meglio in assoluto della sua filmografia, sicuramente un riassunto, discrezionale e dettato dal cuore, di una poetica forte, distintiva, sempre ironica e contemporanea.

Ecce Bombo – 1977

Nanni Moretti Ecce Bombo
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki

Lo studente universitario Michele Apicella è un alter ego di Moretti e, dopo l’esordio di Io sono un autarchico, ritrova qui quel piglio polemico e satirico nei confronti della società post-sessantottina che in un certo senso ha deluso le aspettative verso il futuro. Aspettative che chiaramente il regista aveva, a 25 anni. Il film è passato alla storia per molti momenti esilaranti, battute divenute iconiche e scambi impareggiabili, ma il suo vero punto di forza è la sua persistente attualità.

Se Ecce Bombo è calato perfettamente nel proprio tempo, la sua critica, la sua disillusione, la sua satira si fanno vivida rimostranza anche della nostra contemporaneità, un cui (concetto trito ma sempre vero) i ribelli di una volta sono diventati i padri dai quali ci si ribellavano, c’è l’esigenza del divertimento a tutti i costi e dell’autodeterminazione attraverso ciò che la gente pensa di noi. Prima e meglio dell’Era dei social, Moretti aveva raccontato la nostra realtà già con il suo secondo film.

Bianca – 1983

Laura Morante BiancaAncora legato al “suo” Michele Apicella, che questa volta diventa un professore di matematica, Moretti si allontana per la prima volta dalla sua impronta satirica e si affida a un personaggio più estremo, esasperato e esasperante, esagerato, e soprattutto estremamente solo. Il Michele di Bianca è il ritratto della solitudine immerso in un mondo assolutamente surreale, in cui la scuola dove insegna il protagonista “è la “Marilyn Monroe”, istituto sperimentale formato da allievi studiosissimi e dal comportamento irreprensibile, dotato di bar, pista elettrica, flipper e slot machine per i professori, dove la foto del Presidente della Repubblica è sostituita con quella di Dino Zoff e i professori tengono lezioni su Gino Paoli e hanno uno psicologo a disposizione.”

Soffermandosi sulle idiosincrasie del suo protagonista, il film si ricorda anche per la sua componente estremamente divertente, con molte scene (il barattolo di nutella vi ricorda niente?) entrate nell’immaginario collettivo.

Palombella Rossa – 1989

Palombella RossaUno dei film più iconici della filmografia di Nanni Moretti, è anche uno dei suoi film più amati e riconoscibili, che, ancora una volta, vede protagonista Michele Apicella, questa volta funzionario del PCI. In seguito a un incidente, Michele perde la memoria e non ricorda più chi è. Il personaggio non si riconosce nel suo ambiente, e fatica a ricordare la sua vita prima dell’incidente, quando all’improvviso, durante una partita di pallanuoto, viene investito dai ricordi.

Ancora una volta la componente autobiografica è importante, tuttavia in Palombella Rossa il regista appare più disilluso, più personale nel suo mostrare il cinismo con cui sta cominciando a guardare il mondo, e per quanto il film mantenga il sarcasmo e il grottesco ormai tipico del suo linguaggio, è un vero e proprio punto di svolta nella filmografia del regista.

Caro Diario – 1993

Caro Diario filmForse il film di maggiore successo di Nanni Moretti fino a quel momento, Caro Diario si pone come un ulteriore punto di svolta nel racconto cinematografico che il regista fa del suo alter ego Michele Apicella. Diviso in tre parti, il film è il racconto per immagini di un diario personale che mostra questo protagonista, ormai noto a chi ne segue la parabola attraverso la filmografia del regista, che man mano si distacca da quella realtà in cui viveva così a suo agio con le sue contraddizioni.

Questo Michele Apicella è più disincantato e distante, forse più furbo, ma molto meno polemico, più gentile e amabile, soprattutto quando si confronta con chi si pone come custode culturale in un mondo verso il quale, sembra, è sempre più estraneo. Il film gli è valso un Gran Prinx al Festival di Cannes, due David di Donatello al miglior film ella migliore colonna sonora, e un Nastro d’Argento alla migliore regia.

Mia Madre – 2015

Mia MadreVero e proprio gioiello nella sua produzione più recente, Mia Madre mette da parte Michele Apicella e anche lo stesso Moretti come protagonista. Si affida però a Margherita Buy, all’epoca alla terza collaborazione con il regista (seguiranno Tre Piani e il prossimo Il Sol dell’Avvenire) che nel film interpreta proprio una regista che non si sente in grado di stare accanto alla madre ammalata. Cosa che invece riesce benissimo a suo fratello Giovanni, interpretato da un quantomai silenzioso Moretti, forse mai così bravo, che nella realtà e nella finzione assume quasi le sembianze di un angelo custode, una figura costante e presente che si prende cura della madre, nella storia, così come del film stesso, nella realtà.

In Mia Madre, Nanni Moretti mette a nudo una inedita delicatezza, affidata principalmente alle sue due splendide protagoniste, Buy e Giulia Lazzarini, che dirige con tatto e attenzione, lasciando emergere un nuovo tono, un altro colore, che non mette mai da parte completamente la sua caratteristica ironia, ma la accompagna al dolore, in un costante equilibrio di opposti.

Nanni Moretti: 10 cose che non sai sull’attore e regista

Nanni Moretti: 10 cose che non sai sull’attore e regista

Ci sono personaggi monumentali della storia del cinema italiano che continuano a ispirare il pubblico con opere accattivanti e illuminate. Uno di questi è proprio Nanni Moretti, famoso attore, regista, sceneggiatore e produttore italiano, conosciuto grazie a film come Ebbe Bombo, Il Caimano, La stanza del figlio e molti altri ancora.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Nanni Moretti e la sua straordinaria carriera.

Nanni Moretti film

10. Nato a Brunico, in provincia di Bolzano, il 19 agosto del 1953, da genitori di origini calabro-romane, sin da ragazzo Nanni Moretti comincia a coltivare due delle sue grandi passioni, la pallanuoto e il cinema. Durante l’adolescenza entra a far parte della S.S. Lazio Nuoto e nel 1970 arriva a giocare nella nazionale italiana juniores di pallanuoto.

9. Nonostante la sua passione per lo sport, Nanni continua sempre di più ad innamorarsi del cinema tanto che arriva a vendere la sua collezione di francobolli per acquistare una camera Super8. In questo periodo quindi Moretti inizia a sperimentare e gira con la sua Super8 due cortometraggi dal titolo La Sconfitta (1973) e Patè de bourgois (1973).

Nanni Moretti Padre Padrone
Nanni Moretti in Padre Padrone – Fonte: Wiki

8. Durante quegli anni comincia anche a frequentare alcuni cineclub romani dove entra in contatto con personalità importante del mondo del cinema e del giornalismo, ampliando così i suoi orizzonti culturali. Grazie al suo innato talento per la regia e alla sua voglia di sperimentare nel 1976 Nanni gira il suo primo lungometraggio, Io sono un autarchico, sempre girato in Super8, che attira l’attenzione di alcuni importanti registi.

7. Nel 1977, infatti, i famosi fratelli registi Paolo e Vittorio Taviani, gli offrono una parte del film Padre Padrone. Eppure la vera svolta nella sua carriera di regista e attore arriva nel 1978, anno d’uscita di Ecce Bombo.

Nanni Moretti in Ecce Bombo

6. Presentato al 31º Festival di Cannes, Ecce Bombo è il primo film davvero importante diretto e interpretato da Nanni Moretti, film che segna l’inizio della sua folgorante carriera nel cinema.

Protagonista del film è Michele (Nanni Moretti), uno studente universitario, impegnato con gli studi, i rapporti con gli amici di una vita Mirko (Fabrio Traversa), Vito (Paolo Zaccagnini) e Goffredo (Piero Galletti), la famiglia e le ragazze. Il film è un semplice racconto della quotidianità di Michele, un ragazzo semplice che ama trascorrere il suo tempo libero al cinema, in pizzeria o a bere seduto al bar insieme agli amici. Durante quelle serate Michele discute di tutto, di problemi comuni come i difficili rapporti con la famiglia, con la sua ragazza Silvia o con le donne in generale.

Nanni Moretti Ecce Bombo
Nanni Moretti in Ecce Bombo – Fonte: Wiki

Anche i suoi amici sono pieni di problemi; Mirko non sa come comportarsi con Olga (Lina Sastri), un ragazza schizofrenica che abita con lui; Vito è un impiegato annoiato e scontento; mentre Goffredo è uno studente universitario molto pigro. Dal canto suo Michele, invece, si tiene impegnato facendo da tutor ai ragazzi del liceo che si preparano per la maturità.

Un giorno Michele, stanco delle serate passate a vegetare insieme ai suoi amici fuori al solito bar, decide di trasformare le loro riunioni in una sorta di terapia di gruppo, per tentare di risolvere così i loro rispettivi problemi. Ben presto però i loro incontri si trasformano in lunghe conversazioni filo esistenziali e senza un obiettivo preciso.

Il film incanta il pubblico e la critica al Festival di Cannes e non solo. Ecce Bombo, infatti, fa strage di consensi anche tra il pubblico pagante e finisce con l’incassare 2 miliardi di vecchie lire a fronte del 180 milioni spesi per la realizzazione.

Nanni Moretti in Bianca

5. Dopo un incredibile inizio, la carriera di Nanni Moretti prosegue senza intoppi negli anni ottanta. Il pubblico e la critica, entrambi incantati dallo stile così diretto di questo giovane attore e regista, continuando a seguire con attenzione la carriera di Moretti.

Nel 1981 è la volta di Sogni d’Oro, il primo film di Nanni girato in 35 mm, che porta il regista a concorrere alla a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, conquistando l’ambito Leone d’argento. Solo tre anni più tardi, Moretti sbarca di nuovo al cinema con il film Bianca.

Il film racconta la storia di Michele Apicella (Nanni Moretti), un giovane professore di matematica che cambia casa e comincia una nuova vita. Pieno di fobie e ossessioni, come quella per l’igiene e l’osservazione quasi maniacale dei dettagli, Michele fa fatica ad adeguarsi alle nuove situazioni.

Nanni Moretti Bianca
Nanni Moretti in Bianca

Nel nuovo palazzo conosce alcuni dei suoi vicini, la coppia di sposi Massimiliano (Vincenzo Salemme) e Aurora (Enrica Maria Modugno), sempre pieni di preoccupazioni e problemi, e Siro (Remo Remotti), un signore molto anziato ma amante delle donne e della bella vita. Michele, inoltre, lavora in una sorta di folle istituto sperimentale pieno di studenti diligenti, dotato di bar e sala giochi, dove i professori idolatrano Dino Zoff e tengono lezioni sulla musica di Gino Paoli.

Nel suo tempo libero Michele si diverte a osservare il comportamento delle sue coppie di amici, trascrivendo tutte le sue riflessioni poi catalogate in un archivio. La sua vita è ostaggio di una rassicurante routine fino a quando un giorno tutto cambia a causa di una strana catena di omicidi che coinvolgono i suoi amici. In questo frangente, Michele inizia una relazione con Bianca (Laura Morante), l’insegnante di francese della sua scuola, relazione che il giovane non sa proprio come gestire.

Nanni Moretti in Caro Diario

4. Negli anni a seguire, Moretti dirige e interpreta altri due film, La Messa è Finita (1985) – vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino del 1986 – e Palombella Rossa (1989). Arriviamo così agli anni novanta e al film Caro Diario, vincitore del premio per la migliore regia al Festival di Cannes nel 1994.

Diventato un vero e proprio classico della cinematografia morettiana, Caro Diaro è un film diviso in tre episodi dal titolo In Vespa, Le Isole e Medici, che hanno come protagonista Moretti e la sua vita. In questi tre episodi Nanni racconta e si racconta, parlando delle sue esperienze, del suo rapporto col il cinema, la critica cinematografica e Hollywood.

Nanni Moretti Caro Diario
Nanni Moretti in Caro Diario

Nel primo episodio Moretti si abbandona a una lunga passeggiata in una Roma estiva e quasi completamente deserta, godendo degli splendidi paesaggi e della splendida architettura. Il secondo episodio invece vede il regista in viaggio alle Isole Eolie, come in una sorta di fuga dalla frenetica quotidianità dei centri urbani. Nel terzo episodio, quello più importante e conclusivo, Nanni racconta della sua malattia e di come è riuscito a sconfiggere il linfoma di Hodgkin.

Dopo anni di sintomi invalidanti come prurito agli arti, spossatezza e dimagrimento, e cure inutili di medici incompetenti, grazie a un suo amico e a una semplice TAC, Moretti scopre finalmente la malattia. Inizia quindi per lui un lungo cammino di guarigione che prevede prima un importante intervento chirurgico e poi una cura farmacologica.

Nanni Moretti in Aprile

3. Dopo il successo di Caro Diario, Nanni Moretti nel 1998 esce con un nuovo film dal titolo Aprile, presentato in concorso al 51º Festival di Cannes.

Il film è in realtà una sorta di documentario che racconta di un piccolo periodo della vita di Nanni Moretti. CI troviamo nel 1994, anno della vittoria della destra e di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche. Il regista, dichiaratosi sempre profondamente di sinistra, è sconvolto dall’ascesa di Berlusconi e dall’evidente conflitto d’interessi collegato alla sua vittoria. Decide quindi di cominciare a lavorare su di un documentario dedicato proprio alla figura di Berlusconi e alla sua vita politica. Il progetto tuttavia viene messo in stand-by e sostituito momentaneamente da un musical.

Nanni Moretti aprile
Nanni Moretti in Aprile – Fonte: Wiki

Con le elezioni anticipate del 1996, però, Moretti torna sui suoi passi e decide di ripescare l’idea del documentario politico. Nello stesso periodo, inoltre, sua moglie scopre di essere incinta e il regista tenta di dividere il suo tempo tra lavoro e famiglia. A causa quindi delle tante responsabilità e del poco tempo a disposizione, la scelta del documentario viene nuovamente abbandonata a favore del musical.

Questo film, all’apparenza un po’ bizzarro, è in realtà una lunghissima riflessione sul cinema e la politica e ovviamente sull’importanza della paternità.

2. Negli anni successivi Nanni Moretti continua a lavorare ai suoi ambizioni progetti cinematografici. Dal duemila in poi, il regista arriva al cinema con La Stanza del Figlio (2001), Il Caimano (2006) – film dedicato alla figura controversa di Berlusconi -, Habemus Papam (2011) e infine Mia Madre (2015).

Nanni Moretti, Tre Piani: il suo nuovo film

1. C’è un ultimo progetto a cui Nanni Moretti lavora da tanti anni e che purtroppo non è ancora riuscito a portare sul grande schermo. Si tratta del film Tre Piani, attualmente fermo in post-produzione a causa della pandemia di Corona Virus. Liberamente tratto dal romanzo Shalosh Qomot di Eshkol Nevo, il film di Moretti è ambientato in Italia e racconta la storia di tre nuclei familiari che abitano in tre appartamenti tutti nello stesso condominio borghese.

Inizialmente il film, che sarebbe dovuto arrivare in sala nel 2020 e presentato alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia di quest’anno, è stato bloccato dalla pandemia e la sua uscita rimandata ai primi mesi del 2021. Di questo nuovo progetto non si conosce molto ma sappiamo che nel cast ci sono tantissimo nomi importanti del cinema italiano contemporaneo come Alba Rohrwacher, Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini e lo stesso Nanni Moretti.

Fonte: Wiki, IMDB

Nanni Moretti torna al cinema con Mia Madre

0

Nanni Moretti è pronto a tornare all’opera a tre anni di distanza da Habemus Papamfilm con cui il regista italiano salì agli onori delle cronache nel 2011, ricevendo numerosi riconoscimenti tra cui tre David di Donatello e sei Nastri d’Argento.

L’attore, regista e produttore, al momento non sembra vivere un periodo d’oro, la propria casa di produzione, la Sacher, non naviga in buone acque, recente è infatti l’annuncio circa la sospensione di qualsiasi attività di acquisizione e distribuzione. Tuttavia, nonostante le difficoltà, Moretti si è detto pronto a tornare dietro la macchina da presa, da gennaio, infatti, cominceranno a Roma le riprese del suo nuovo film, dal titolo provvisorio Mia Madre.

Il film sarà prodotto dalla stessa Sacher, da Le Pacte e da Arte France Cinema ed avrà come protagonista Margherita Buy, il cui sodalizio con Nanni Moretti procede ormai da lungo tempo. L’attrice avrà il compito di portare sullo schermo una versione femminile dello stesso regista (che nel film interpreterà il fratello della donna), rappresentata in un periodo di profonda crisi artistica ed emotiva.

La sceneggiatura, scritta in collaborazione con Francesco Piccolo (già cofirmatario de Il Caimano ed Habemus Papam) e Valia Santella, avrà il compito di “descrivere la nostra confusione, la nostra difficoltà a comprendere e a raccontare una crisi culturale e sociale che riguarda tutti”.

Nanni Moretti presenta il suo nuovo film: Il sol dell’avvenire

Nanni Moretti presenta il suo nuovo film: Il sol dell’avvenire

Conferenza stampa gremita al cinema Nuovo Sacher di Roma per la presentazione de Il sol dell’avvenire, nuovo attesissimo film di Nanni Moretti. Con questo lavoro il regista partecipa al prossimo Festival di Cannes, assieme ad altri due italiani, Marco Bellocchio ed Alice Rohrwacher – “una regista molto interessante”, afferma Moretti. “Mi dispiace che non ci sia Matteo Garrone”, aggiunge. Il film, ci tiene a sottolineare con una battuta, non è certo il suo ultimo: “Forse chiudo questa primissima fase della mia carriera, alla quale poi seguirà la seconda, di un’altra cinquantina d’anni, e forse anche una terza”. A chi gli domanda come si stia preparando a sbarcare sulla croisette di Cannes, il regista risponde così: “Vado a Cannes con il solito spirito”. A proposito dell’esperienza di quel festival aggiunge: “È bello quando c’è una platea che ride e si commuove. Ancora più bello quando questa è enorme come al Palazzo del cinema di Cannes”.

La costruzione de Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti

Il primo nucleo de Il sol dell’avvenire nasce diverso tempo fa: “Per quanto riguarda il film ambientato nel ’56, alcuni anni fa, prima di Tre piani con le sceneggiatrici Federica Pontremoli e Valia Santella cercammo di scrivere un film ambientato a quell’epoca. Però, non ne eravamo soddisfatti. […] Dopo Tre piani, aggiungendo alla compagnia Francesca Marciano, ho pensato di tenere quell’ambientazione del ’56, ma […] volevo raccontare anche la vita del regista”. Nanni Moretti precisa poi che Il sol dell’avvenire non è stato influenzato dallo scoppio della guerra in Ucraina, poiché: “La prima stesura è del giugno 2021”. Le riprese sono iniziate a inizio marzo 2022, ma la sceneggiatura non ha subito modifiche importanti a seguito degli eventi. Moretti racconta poi come il finale del film si sia evoluto nel tempo. Senza anticipare nulla, si può dire che “L’ultima ventina di inquadrature non era prevista nella sceneggiatura”. Il loro inserimento è avvenuto in due fasi diverse: la prima, l’ultimo giorno di riprese, la seconda, a montaggio già iniziato.

Una scrittura molto femminile ne Il sol dell’avvenire

Anche in questo nuovo lavoro, Nanni Moretti torna a collaborare dunque con due donne, cui se ne aggiunge una terza: Francesca Marciano. Il regista rimarca la loro influenza positiva: “Con Santella e Pontremoli lavoro da tanto tempo. Ora anche con Francesca Marciano. Questo si riflette molto positivamente sulle sceneggiature e sul mio desiderio di raccontare figure femminili”. Francesca Marciano aggiunge delle considerazioni su come sia cambiata la scrittura per il cinema oggi, rispetto al passato: “E’ normale, per noi che abbiamo una certa età, trovare che le cose cambiano. […] Per chi scrivere un film, oggi, ad esempio, è una domanda diversa da quello che poteva essere 30 anni fa. Roma aveva una quantità di produttori indipendenti. […] Adesso abbiamo le piattaforme e le sale vuote. Dobbiamo pensare a fare un cinema che forse non è più in sincrono con la realtà di oggi. […] Il film non ha un giudizio su questo. […] Noi vogliamo fare dei film, Nanni vuole fare film che ancora assomigliano a lui, alla sua etica, ai suoi principi, a ciò che è importante per lui. Tutto è diverso, ma […] c’è una coerenza nel lavoro artistico e immaginativo in questo film. Penso che sia importante. Penso che sia anche una libertà, oggi più di prima, fare film che rispondono a una visione del mondo che continua ad avere il suo potere”.

Il sol dell’avvenire nelle parole dei protagonisti

Silvio Orlando: “Erano 17 anni che non lavoravo con Nanni ed ero molto felice che mi avesse richiamato. – L’ultimo lavoro insieme era stato Il Caimano ndr. […] Vedendo il film sono stato ancora più felice di essereci, perchè effettivamente è un film che è un po’ una summa, la chiusura di un cerchio, della storia personale che ho con Nanni, iniziata con Palombella rossa. Questo film mi ha scosso dal profondo. […] Non è un film qualsiasi per me, al di là della mia partecipazione”. Poi scherza: “Ho detto mille volte nelle interviste che quando Nanni mi chiama sono molto contento, anche felice, ma quando non mi chiama sono molto più sereno. Dopo 17 anni di serenità, sono rientrato di nuovo nella squadra. Però devo dire che questa volta è stato veramente una passeggiata, è stato tutto molto gradevole”. Il film è stato girato prevalentemente negli studi di Cinecittà. A proposito di questo, Silvio Orlando commenta: “Mi piace moltissimo recitare in studio. […] perchè c’è più possibilità di concentrazione. […] Avvicina di più a un’esperienza teatrale. Ti senti molto più a fuoco in un set ricostruito. Una giornata ne vale due rispetto a un set dal vivo. Sappiamo come è complicato girare per le strade di Roma, ad esempio, in questi ultimi anni”.

Barbora Bobulova si commuove raccontando come è entrata a far parte di quella che chiama “famiglia morettiana”: “Voi siete una famiglia. Sono entrata in questa famiglia dall’esterno. Mi sono sentita molto accolta. […] Per me è stato bellissimo. Mi sono sentita accudita, accarezzata. Ogni giorno sul set per me era un dono”. Prosegue poi parlando delle sue affinità col personaggio di Vera, che interpreta: “Già dal provino […] ho capito che questo personaggio doveva essere mio. L’ho proprio sentito. A partire dal fatto che fosse una sarta, mia nonna era una sarta. Poi, l’invasione sovietica in Ungheria, mia madre è ungherese. Sono vissuta nel socialismo. C’erano tantissimi elementi che mi rendevano affine a questo personaggio. Quando Nanni mi ha scelto sono scoppiata a piangere, come adesso. È stato un viaggio bellissimo. […] È stato un privilegio anche lavorare con Silvio, mi ha dato tantissimo”.

Margherita Buy, al suo quinto film con Nanni Moretti, si dice molto contenta di aver partecipato a un lavoro così “complesso”: “Ero molto curiosa di vedere anche tutte le altre storie che si intrecciavano come sarebbero state rese”. Riguardo al ritorno da attrice al fianco di Moretti e al loro lungo percorso artistico insieme afferma: “Con Nanni […] prima siamo stati sposati, poi fratelli, ora separati. Abbiamo fatto tutto il percorso familiare. È bello ritrovarsi sul set e […] ricominciare questi rapporti che si interrompono, poi riprendono. Avevamo fatto Tre piani, film bellissimo, ma c’era una parte di dolore molto forte che abbiamo vissuto sul set. Questo è stato un film non facile, però in alcuni momenti mi sono anche molto divertita”.

Silvio Orlando il sol dell'avvenireDi industria cinematografica, piattaforme e cambiamenti

Non mancano una serie di domande sullo stato del cinema italiano, sull’evoluzione dell’industria cinematografica, sul nuovo mercato delle piattaforme e la crisi delle sale. Rispetto a questi temi, Moretti espone il proprio punto di vista.

Lo stato del cinema italiano

Moretti si dice convinto della validità di molti registi e film italiani, che dimostrano la buona salute del nostro cinema. Tuttavia, si concentra su ciò che intorno ad essi si muove, focalizzando l’attenzione sui problemi del mercato e non solo: “Il cinema italiano è vivo, come sempre. Ci sono tanti registi, anche giovani – fino ai 65 anni – poi ci sono Amelio, Bellocchio. […] E’ un cinema vivo di registi e film, però privo di una cura, di attenzione intorno. Parlo ad esempio della mancanza di belle trasmissioni sul cinema in televisione. […] A volte il pubblico dà delle sorprese piacevoli”, cita il caso dell’ampio successo Le otto montagne, “però intorno a questi film e registi non c’è un’attenzione, una cura, che meriterebbero”. “I film d’autore […] un tempo venivano ben preparati, coccolati, uscivano al momento giusto. […] Ormai ci sono tanti film che vengono gettati allo sbaraglio. Il pubblico non capisce cosa sta uscendo, non capisce che tipo di film siano. […] Non è bello”. Prosegue: “Un problema negli ultimi anni […] è stato, poi, che tanti film teoricamente commerciali, praticamente, commerciali non lo sono stati per niente. Questo, a proposito di industria cinematografica è un fenomeno su cui riflettere”.

Le piattaforme

Sulle piattaforme e il loro ruolo nell’industria cinematografica, Moretti ha le idee chiarissime e le riassume, oltre che in una spassosissima sequenza de Il Sol dell’avvenire, anche in una semplice affermazione: “Le piattaforme vanno bene per le serie. I film si devono fare per il cinema”.

Gli esercenti

A chi gli domanda cosa dovrebbero fare gli esercenti per portare il pubblico in sala, Moretti risponde così, da esercente della sala nella quale si svolge l’incontro stampa: “Programmare buoni film” e cita alcuni dei titoli che hanno fatto parte della programmazione più recente del Nuovo Sacher. “In questo forse sono un po’ vecchio. Penso che programmare buoni film sia la cosa principale”.

Nanni Moretti, fieramente contro corrente

In questo panorama, il regista de Il sol dell’avvenire rivendica infine il suo essere stato sempre “contro corrente”, fedele al proprio modo di fare cinema e alla propria idea di fruizione cinematografica, indissolubilmente legata alla sala. “Ho sempre reagito andando contro l’onda del momento. […] A metà anni 80 c’era la tendenza a fare film fintamente internazionali, con cast e ambientazione internazionale, in Italia, Firenze, o Venezia. Io ho reagito a questa tendenza dominante […] con una mia casa di produzione – la Sacher Film ndr- e producendo film italiani. […] Qualche anno dopo, i cinema chiudevano […] e io ho aperto questa sala, andando contro questa tendenza. Così anche più di 15 anni fa, quando gli esordienti non se li filava nessuno, ho cominciato a fare […] Bimbi belli, il festival con i registi esordienti. Anche ora, appunto, in un momento di difficoltà delle sale, ho fatto finta di niente e ho continuato a pensare, scrivere, girare, montare il mio film per gli spettatori in un cinema. Quindi, cerco sempre di non preoccuparmi troppo di quello che sta succedendo intorno”. Il sol dell’avvenire, prodotto da Sacher Film e Fandango, con Rai Cinema, Le Pacte, in collaborazione con France 3 Cinema, è in sala dal 20 aprile.

Il sol dell'avvenire

Nanni Moretti presenta Habemus Papam

0

habemus_papam

Nanni Moretti, incontrando una stampa che sembrava non voler affatto vedere, ha raccontato questa mattina la genesi e la produzione del suo film: la storia di un papa riluttante.

Nanni Moretti contro gli streamer a Cannes 76, ha detto che i registi “si inchinano alle piattaforme”

Nonostante Il sol dell’avvenire sia nelle sale italiane da settimane, è arrivato oggi il suo grande giorno al Festival di Cannes 76, dove Nanni Moretti ha presentato in Concorso il suo ultimo film, apprezzatissimo in casa.

In Italia si conosce molto bene l’approccio ironico di Moretti alla vita e al mondo del cinema che popola da anni, e nemmeno alla stampa estera è sfuggita la scena del film, visibile già nel trailer, in cui il suo alter ego del film si confronta con dei responsabili di Netflix, in una conversazione folle su sceneggiature e tempi di coinvolgimento dello spettatore nella storia.

In occasione della conferenza stampa si Il sol dell’avvenire, Nanni Moretti ha spiegato che in quell’occasione non si stava limitando a punzecchiare specificatamente Netflix, ma stava puntando il dito contro tutti gli streamer e contro la loro invasione del cinema. “C’è questo fenomeno che mi crea dispiacere: un certo numero di registi e sceneggiatori si limitano a lasciare il posto alle piattaforme, si inchinano alle piattaforme”, ha detto Moretti. “Per quanto mi riguarda, penso che dovremmo continuare a sentirci coinvolti emotivamente, psicologicamente ed economicamente vis a vis con il cinema”, ha proseguito il regista.

“Quando ho un film che mi viene in mente; non penso al tredicenne in Pennsylvania che guarda il suo telefono mentre prende la metropolitana”, ha detto Moretti riguardo al suo pubblico previsto. “Quando penso di fare un film, lo faccio per le sale cinematografiche dove gli spettatori vengono a vedere immagini più grandi e continuo a scrivere sceneggiature e fare film pensando alle sale cinematografiche”.

Moretti ha affermato di aver originariamente concepito una parte della sceneggiatura diversi anni fa, incentrandola sempre sui moti ungheresi del 1956. “Non siamo riusciti a scrivere la sceneggiatura, quindi ho rinunciato a quell’idea”, ha detto. Tuttavia, quando è tornato in contatto con lo sceneggiatore, ha cercato di esplorare la vita e tutte le nevrosi di quel regista che invece stava girando un film sulle vicende del ’56.

Il sol dell’avvenire, recensione del film di Nanni Moretti

Protagonisti Nanni Moretti,  Margherita Buy, Silvio Orlando, Mathieu Amalric, Barbora Bobulova. Tra i temi del film ci sono il cinema, il circo, gli anni ’50.

Nanni Moretti a Linea d’Ombra 2023: “Il film di Paola Cortellesi è un bene per il cinema italiano”

0

Il regista romano ospite a Salerno per una serata davvero speciale, durante la quale ha ripercorso la sua carriera concedendosi con grande generosità al pubblico e introducendo i film della maratona notturna a lui dedicata.

Scusate, una domanda per i meno giovani: questo era il cinema Diana?”. L’applauso, fragoroso, del pubblico di Linea d’Ombra Festival è stato spontaneo e sentito, perché Nanni Moretti ha fatto passare una serata davvero speciale alla platea della Sala Pasolini di Salerno. Che sì, una volta si chiamava Diana, come ben ricordava Moretti. “La mia famiglia passava le vacanze dove mia madre veniva assegnata come membro esterno delle commissioni per gli esami di maturità. Un anno venne assegnata a Nocera e scoprimmo Vietri, dove poi siamo venuti a villeggiare per qualche anno”.

Un assaggio del passato privato di Nanni Moretti, che invece ha raccontato tanto della sua vita professionale nel corso dell’incontro condotto dal co-direttore di Linea d’Ombra Boris Sollazzo “Era molto complicato quando ho cominciato a fare i miei primi cortometraggi, farli e farli vedere. C’erano queste pizzette da 2 minuti e mezzo, si girava, le si consegnava all’ottico, tornavano indietro sviluppate dopo due o tre settimane sperando fosse venuto qualcosa. E poi era complicato farle vedere, io andavo in giro con le pizze, il proiettore e l’amplificatore per il suono. Oggi è molto più facile”.

Fu grazie a questi primi esperimenti che Moretti capì che il cinema “era il modo migliore per esprimere quello che volevo dire”. Poi arrivò Io sono un autarchico, il successo che dal Filmstudio diventa nazionale per un film, girato in Super8 “che non era proprio a basso costo, perché 3 milioni e 300.000 lire non erano pochi per l’epoca”. Dopo arrivò Ecce Bombo, “il mio primo film all’interno dell’industria cinematografica che pensavo fosse drammatico e doloroso per pochi, invece poi ho scoperto di avere fatto un film comico per tutti”.

Un ricordo che ha dato modo al regista di commentare il grande successo italiano del momento, C’è ancora domani di Paola Cortellesi, per cui Moretti spende belle parole. “È un bene per il cinema italiano. Paola Cortellesi ha osato facendo un film fuori della norma rispetto ai film in cui è stata solo attrice. Produttori e distributori sottovalutano spesso il pubblico. È molto prepotente e presuntuoso pretendere di conoscere i gusti del pubblico”. A proposito di Paola Cortellesi, interrogato sulla battuta tratta da Nessuno mi può giudicare “ve lo meritate Nanni Moretti” ha risposto con una sola parola per commentare lo stato d’animo quando vide il film: “ZEN”.

La serata è proseguita alternando spezzoni dai suoi film, da Sogni d’oro a La messa è finita a La stanza del figlio, Il caimano e Habemus Papam, tra confessioni (“non ho nessun rapporto con la religione, sono ateo, e per questo ammiro profondamente chi ha fede. Bunuel diceva ‘Grazie a Dio sono ateo”, non sono mai stato d’accordo, io sono incazzato perché sono ateo”) e doverose puntualizzazioni riferite all’identificazione tra Nanni Moretti e i suoi personaggi portati sullo schermo. “Spesso c’è un modo primitivo di vedere i film e si scambiano le parole dei personaggi con le idee del regista”. Moretti con il suo cinema è stato anche veggente, come ha sottolineato Sollazzo, prevedendo la televisione trash, la parabola del PCI e la crisi della Chiesa. “Basta stare un po’ attenti e le tendenze della realtà si colgono. Dopo Habemus Papam mi fermavano per Roma e mi chiedevano i numeri al lotto e quando la Roma avrebbe vinto il quarto scudetto”.

Nanni Moretti si è concesso con generosità al pubblico di Salerno e di Linea d’Ombra, rispondendo anche alle domande che arrivavano dai social (“Ho visto Killers of the Flower Moon e ci sono altri film di Scorsese che mi piacciono di più. Molti altri”) e poi presenziando all’apertura della maratona notturna che gli ha dedicato il festival, composta da sette film più un quiz finale fornito dallo stesso Moretti, ventuno domande che aveva ideato per la retrospettiva che gli aveva dedicato il festival di Locarno e che ha riproposto alle decine di “eroici ed eroiche” che hanno affrontato 669 minuti di full immersion nel suo cinema, da Ecce Bombo a il sol dell’avvenire. È stato lo stesso Nanni ha introdurre i suoi film prima dell’inizio della lunga notte, conclusasi poi la mattina con una fetta di Sacher per tutti i sopravvissuti.

È stata una bellissima serata di cinema a Salerno, un grande regalo da parte di un cineasta di culto, che Linea d’ombra ha celebrato consegnandogli il Premio Maestri del Cinema, realizzato dalla ceramista Little Freak aka Elisabetta D’Arienzo.

Nanni Moretti ha voluto sottolineare una cosa: “È un bene che ci siano le piattaforme per poter recuperare il cinema del passato, ma per me fare un film significa prima di tutto portarlo in sala”. Poi, dopo, può andare anche in 190 paesi.

Nancy: trailer italiano del film premiato al Sundance

0
Nancy: trailer italiano del film premiato al Sundance

Ecco il trailer italiano di Nancy, il film esordio di Christina Choe, con protagonisti Andrea Riseborough, Steve Buscemi, J. Smith-Cameron, Ann Dowd e John Leguizamo, in sala dal prossimo 12 dicembre, distribuito da Mariposa Cinematografica e 30 Holding.

Il film ha fatto bella mostra di sé in diversi circuiti festivalieri, tanto da essere premiato anche al Sundance Film Festival per la migliore sceneggiatura. Tra gli altri riconoscimenti, il film ha vinto per la miglior regia al Porto International Film Festival e per la miglior attrice al Sitges Film Festival.

Nancy, la sinossi

Nancy (Andrea Riseborough), una ragazza sola e dalla vita difficile, si presenta alla porta di Leo (Steve Buscemi) ed Ellen (J. Cameron-Smith) annunciando di essere la figlia che la coppia credeva scomparsa da trent’anni. Mentre la madre sperimenta la gioia di aver ritrovato la sua bambina, il padre diffidente teme che possa trattarsi di un pericoloso raggiro. Ma qual è la verità e cosa conta davvero?

Nancy, folgorante debutto al lungometraggio della sceneggiatrice e regista Christina Choe premiato al Sundance Film Festival e al Sitges Film Festival, arriverà nelle sale italiane il 12 dicembre grazie a Mariposa Cinematografica e 30 Holding.

Il film, un teso dramma psicologico in cui nulla è quello che sembra, vede protagonista la pluripremiata Andrea Riseborough (BirdmanMandyMorto Stalin Se Ne Fa Un AltroLa Battaglia dei SessiAnimali NotturniOblivionBlack MirrorZeroZeroZero) nei panni di una giovane donna tormentata che decide di presentarsi a quelli che sostiene essere i propri veri genitori, che la credevano scomparsa da trent’anni.

La Riseborough, interprete dotata e camaleontica dall’impressionante filmografia, è affiancata da uno straordinario Steve Buscemi (FargoLe IeneBoardwalk Empire) e da un gruppo di eccellenti caratteristi del grande schermo con esperienze di assoluto prestigio nella serialità televisiva: Ann Dowd (The Handmaid’s TaleThe Leftovers, Masters of Sex), J. Smith-Cameron (SuccessionRectify) e John Leguizamo (John WickBloodlineE.R.).

Nancy è un racconto intimo e perturbante che esplora con sorprendente originalità il tema dei legami che uniscono le persone tra loro, e che coglie con grande potenza l’identità di un’epoca nella quale i confini tra verità e menzogna si confondono continuamente. Appena premiato per la miglior regia al Festival Internazionale del Cinema di Porto e forte di interpretazioni intense e ricche di sfumature, di un ritmo incalzante e di una colonna sonora ipnotica, Nancy è stato salutato dalla critica internazionale come uno dei migliori debutti del 2019.

Nancy: recensione del film con Andrea Riseborough

Nancy: recensione del film con Andrea Riseborough

Nancy si guarda allo specchio, e la macchina da presa si pone in modo tale che lo spettatore possa vederne inquadrato solo mezzo volto. Ed è così che si vede anche lei, incompleta, priva di quel qualcosa che le spiegherebbe davvero chi è. Attraverso inquadrature di questo tipo, tanto semplici quanto efficaci, la regista Christina Choe costruisce il suo film d’esordio, Nancy, da lei anche scritto. Una storia costruita su di un personaggio alla ricerca di sé stesso, pronto a perdersi pur di assaporare qualcosa di vero in un mondo sempre più artefatto e circondato da maschere digitali.

Le vicende del film ruotano dunque intorno a Nancy (Andrea Riseborough), ragazza sola e dalla vita difficile, che un giorno si imbatte in una trasmissione televisiva nella quale Leo (Steve Buscemi) ed Ellen (J. Cameron-Smith), una coppia che aveva visto sparire nel nulla la propria bambina trent’anni prima, mostrano come sarebbe oggi il volto della loro figlia, il quale somiglia incredibilmente a quello di Nancy. La ragazza deciderà di contattare i due, convinta di esser stata rapita da bambina e di essere la figlia della coppia. Da lì inizierà un percorso fatto di verità sofferte, speranza e diffidenza.

Nancy: il film

Formatasi attraverso alcuni documentari da lei realizzati, la regista Christina Choe, tratta con la stessa ricerca di verità il materiale della storia. In particolar modo si concentra sul raccontare la sua protagonista attraverso una messa in scena eloquente, basata su alcune scelte registiche adatte allo scopo. Per esprimere il senso di oppressione nulla è allora meglio di un formato 4:3, che imprigiona ulteriormente Nancy all’interno della già di suo angusta e cupa casa. Nel momento in cui il personaggio uscirà dai propri confini l’inquadratura si allarga, permettendo ad un maggior respiro di vivere la scena, di pari passo alla serenità avvertita dalla protagonista.

Fa dunque parlare l’inquadratura e la macchina da presa la regista, supportando così una sceneggiatura non particolarmente avvincente. Il punto debole del film sembra infatti essere proprio questa, che nonostante le buone premesse sembra non voler sviluppare ulteriormente il rapporto tra Nancy e i presunti genitori, lasciando così che nulla di realmente concreto né attraente accada. Nel seguire il percorso della protagonista verso la verità sul suo passato si finisce infatti con il sentirsi distaccati da lei, senza qualcosa che permetta davvero di entrare in empatia con il personaggio.

Se la sceneggiatura risulta carente nella seconda parte del film, e la regia di Choe pur se affascinante non può reggere da sola il film, ad aggiungersi ai pregi troviamo allora le interpretazioni dei tre personaggi principali. Andrea Riseborough risulta convincente nei panni di Nancy, proponendone un ritratto contenuto e misterioso al punto giusto, mentre Steve Buscemi e J. Cameron-Smith si affermano come due caratteri diversi di una coppia, completandosi a vicenda e costruendo insieme quel senso di protezione e diffidenza avvertiti ugualmente dalla protagonista.

nancy-andrea-riseborough

Nancy: la ricerca del proprio io

In fin dei conti quello di Nancy può essere visto come un viaggio alla ricerca di sé stessi, di un sé che forse si era e che ora si è dimenticato. Risulta allora chiaro il perché nella prima parte del film il personaggio sia costantemente in relazione con diversi dispositivi, dal cellulare al computer, divisa tra chat, blog e portali di vario tipo. In questo mondo dove il proprio io si frammenta attraverso innumerevoli profili social, Nancy è così alla ricerca di quel qualcosa che possa farla sentire unica e vera. Tali dispositivi e profili vengono infatti a sparire nel suo spostarsi a casa dell’anziana coppia, dove ha inizio la vera ricerca.

Una ricerca che si va basando su piccoli dettagli, da vecchie foto alla propria cameretta rimasta immacolata, fino ad una casa sull’albero che c’era, e che ora non vi è più. Un film che dunque fa ricercare il proprio cuore all’interno di piccoli e brevi frammenti. Elementi probabilmente non sufficienti perché la storia possa dirsi compiuta, ma che propongono un’atmosfera che può facilmente trovare il suo pubblico. Ciò che certamente più rimane del film, è la scoperta di una nuova regista che dimostra di saper utilizzare il mezzo, e dalla quale è lecito aspettarsi film più maturi per il futuro.

Nancy Sinatra si scaglia contro Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence per il cast di un film su Frank Sinatra

0

Sebbene i fan si siano entusiasmati quando si è saputo che Martin Scorsese stava lavorando a un progetto su Frank Sinatra, la figlia maggiore del leggendario cantante non sembra condividere questa sensazione.

Nancy Sinatra, la figlia maggiore di Frank, che è anche un’artista affermata, ha recentemente utilizzato i social media per condividere una frecciatina non troppo velata al progetto. Sinatra ha ritwittato su Twitter un’immagine di suo padre e di sua moglie, Ava Gardner, con la didascalia del tweet originale che recitava: “Mi dispiace Leo e JLaw, non sarete mai loro“.

Il tweet iniziale è un’evidente frecciatina alla notizia che Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence sono stati scritturati per interpretare rispettivamente Sinatra e la Gardner. Con il retweet dell’immagine da parte di Nancy, sembra che anche lei non sia affatto entusiasta del tentativo di Scorsese di realizzare il film.

Martin Scorsese e la proprietà di Sinatra hanno avuto una lunga storia di disaccordi reciproci. Nel 2014, Scorsese voleva realizzare un biopic sull’iconico cantante, ma fu bloccato dalla sua famiglia. Nel 2017, Scorsese ha riflettuto sul tentativo e ha detto che la famiglia non avrebbe accettato di fare un film che, a suo dire, non avrebbe nascosto nulla della vita di Frank.

Certe cose sono molto difficili per una famiglia, e le capisco perfettamente“, ha detto Scorsese. “Ma se si aspettano che lo faccia io, non possono nascondere certe cose. Il problema è che quell’uomo era così complesso. Tutti sono così complessi, ma Sinatra in particolare“.

Progetto su Frank Sinatara è in lavorazione, ma non ancora ufficiale

Secondo Variety, Martin Scorsese sta progettando di girare nel prossimo futuro un biopic su Frank Sinatra con Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence. Il progetto non è ancora stato affidato a uno studio, anche se Variety riporta che la Sony sarebbe essere l’attuale favorita.

Variety riporta anche che il film potrebbe “incontrare qualche intoppo“, poiché la figlia di Sinatra, Tina Sinatra, controlla il patrimonio del defunto padre e non ha ancora dato il suo consenso al progetto.

Leonardo DiCaprio sarebbe stato scelto per interpretare il leggendario cantante nel nuovo film di Martin Scorsese, mentre la Jennifer Lawrence interpreterà la seconda moglie di Sinatra, Ava Gardner. Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli sulla trama.

Nancy Buirski parla di Desperate Souls, Dark City and the Legend of Midnight Cowboy presentato a Venezia Classici

0

Nell’ambito di Venezia Classici, alla 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la regista Nancy Buirski presenta il suo ultimo film, Desperate Souls, Dark City and the Legend of Midnight Cowboy, un interessante e appassionato documentario che ripercorre la produzione di Un Uomo da Marciapiede (in originale Midnight Cowboy) e più propriamente è un discorso su un oscuro e difficile capolavoro e sulle persone straordinariamente talentuose e imperfette che l’hanno realizzato.

Abbiamo parlato con Buirski, che ha ricordato così la prima volta che ha visto il film: Quando ho visto Midnight Cowboy sono rimasta shoccata. Ci sono stati altri film di quel periodo che avevano un’atmosfera simile e che condividevano quei valori, come Il Laureato, me quel film era realizzato in maniera visivamente compiacente, questo era grintoso, insolito, John Schlesinger voleva realizzarlo in bianco e nero, ma non gliel’hanno permesso, e così ha scelto quella fotografia così sporca, firmata da Adam Holender che aveva già lavorato con Roman Polanski.”

Come si spiega un successo così importante per un film così controverso?

“Penso che vivessero in un periodo in cui le persone erano ricettive a questo tipo di film e di storia. C’era stata la Guerra del Vietnam, c’erano stati i primi movimenti per i diritti civili, le persone si facevano domande, cercavano di capire cosa non andava nella loro società. Erano pronti a recepire film del genere che parlavano di realtà”.

Quanto ci è voluto per raccogliere tutte le testimonianze e come mai Dustin Hoffman non è nel film?

“Non era disponibile, purtroppo. Ci abbiamo messo poco tempo, circa 3 settimane, due a New York e una Los Angeles e avremmo voluto aspettare Dustin, ma siamo stati costretti ad andare avanti per via della programmazione. Abbiamo cominciato a montare a dicembre e ci è voluto molto più tempo, perché il montaggio detta lo storytelling del film; spesso si sa come cominciare e come finire un film, ma non si sa come farlo sviluppare, poi io lavoro senza sceneggiatura, e il risultato è stato una conversazione che tocca tutti gli argomenti in maniera organica.”

Oggi si potrebbe fare un film come Un Uomo da Marciapiede?

“Non saprei, credo che alcuni temi sarebbe considerati invecchiati, siamo in un momento molto avanzato in merito alla rappresentazione dell’omosessualità, ad esempio. Poi ci sono molti film che ora hanno un aspetto così ruvido, non sembrerebbe insolito, oggi. Un sacco di film indipendenti in Europa hanno questo aspetto. Potrebbe essere fatto ma non sarebbe tanto inusuale.”

Il documentario sta acquistando sempre più importanza, anche nelle selezioni dei festival più prestigiosi, come Venezia, cosa ne pensa?

“Sono già stata selezionata a Venezia, e poi a Cannes qualche anno fa. Non mi posso lamentare della considerazione che i miei documentari hanno presso i festival europei. Penso che questo dipenda più dai periodi che da una parabola in costante ascesa. È un periodo molto importante per i documentari e per me che sono in questo settore da tempo è tutto molto bello.”

E Venezia sembra proprio il festival giusto dove presentare un documentario, dato che la sua storia annovera addirittura un Leone d’Oro trai documentari selezionati (Sacro GRA per Venezia 70).

Nancy arriva al cinema dal 12 dicembre

Nancy arriva al cinema dal 12 dicembre

Nancy, folgorante debutto al lungometraggio della sceneggiatrice e regista Christina Choe premiato al Sundance Film Festival, al Sitges Film Festival, dopo esser stato presentato il 15 novembre in anteprima italiana come pellicola d’apertura al RIFF Rome Independent Film Festival arriverà nelle sale italiane il 12 dicembre grazie a Mariposa Cinematografica e 30 Holding.

Nancy, un teso dramma psicologico in cui nulla è quello che sembra, vede protagonista la pluripremiata Andrea Riseborough (Birdman, Mandy, Morto Stalin Se Ne Fa Un Altro, La Battaglia dei Sessi, Animali Notturni, Oblivion) nei panni di una giovane donna tormentata che decide di presentarsi a quelli che sostiene essere i propri veri genitori, che la credevano scomparsa da trent’anni.

La Riseborough, interprete dotata e camaleontica dall’impressionante filmografia, è affiancata da uno straordinario Steve Buscemi (Fargo, Le Iene, Boardwalk Empire) e da un gruppo di eccellenti caratteristi del grande schermo con esperienze di assoluto prestigio nella serialità televisiva: Ann Dowd (The Handmaid’s Tale, The Leftovers, Masters of Sex), J. Smith-Cameron (Succession, Rectify) e John Leguizamo (John Wick, Bloodline, E.R.). Nancy è un racconto intimo e perturbante che esplora con sorprendente originalità il tema dei legami che uniscono le persone tra loro, e che coglie con grande potenza l’identità di un’epoca nella quale i confini tra verità e menzogna si confondono continuamente.

Realizzato da un team produttivo composto all’80% da donne (contro una media di settore del 12%) e forte di interpretazioni intense e ricche di sfumature, di un ritmo incalzante e di una colonna sonora ipnotica, Nancy è stato salutato dalla critica internazionale come uno dei migliori debutti del 2018.

La trama del film Nancy

Nancy (Andrea Riseborough) è una ragazza di 35 anni dall’indole tormentata e con una vita difficile: è sola, non ha un impiego stabile, vive con una madre malata e burbera (Ann Dowd) e non riesce a sfondare come scrittrice. Nel suo mondo la realtà e la finzione si con- fondono, e nemmeno l’incontro con un uomo gentile e affranto come lei, Jeb (John Legui- zamo), sembra poter cambiare le cose. Un giorno però Nancy si imbatte in una trasmissione televisiva nella quale Leo (Steve Buscemi) ed Ellen (J. Cameron-Smith), una coppia che aveva visto sparire nel nulla la propria bambina trent’anni prima, mostrano come sarebbe oggi il volto della loro figlia, e quel volto somiglia incredibilmente a quello di Nancy. La ragazza deciderà di contattare i due spiegando di esser stata rapita da bambina e da lì inizierà un percorso fatto di verità sofferte, speranza e diffidenza.

Nancy: trailer

Namor: qual è il futuro del personaggio nel MCU dopo Black Panther 2?

0

In una recente intervista con Total Film (tramite The Direct), Tenoch Huerta, che dà vita a Namor in Black Panther: Wakanda Forever, discute del futuro di Namor nel MCU dopo la sua introduzione nel film di Ryan Coogler. Anche se l’attore non rivela nulla di concreto, sembra certamente eccitato dalla prospettiva di esplorare la ricca storia di Namor nel MCU, se gliene verrà data la possibilità.

“Lo spero! Lo spero! Perché voglio un contratto più grande! Voglio più zeri nel mio contratto! No, sto scherzando. Voglio dire, la mitologia attorno a Namor è enorme. Puoi impazzire con tutta questa cultura aspetto, e puoi creare un sacco di cose con Namor, perché sono una fantastica fonte di storie, mitologia, religione e tutto il resto. Quindi spero che decidano di continuare con il personaggio, oltre la sua storia o altro”.

Black Panther: Wakanda Forever, le storie che racconta il primo trailer

I dettagli ufficiali della trama sono ancora nascosti, ma ci è stato assicurato che il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Namor: i Marvel Studios stanno sviluppando il film?

0

Secondo voci non confermate, la Marvel starebbe lavorando a un progetto su Namor il Submariner. O meglio, starebbe pensando di ufficializzare un film dedicato al mutante acquatico. Per anni si immaginava che la Universal possedesse i diritti di sfruttamento cinematografico del personaggio, ma alcune dichiarazione di Joe Quesada dello scorso anno hanno fatto pensare diversamente. Sembra infatti che i diritti di Namor siano suddivisi, tra Universal e Marvel, allo stesso modo di quelli relativi a Hulk

Un nuovo report di Reel News Hawaiiconfermato da Production Weekly, ci riferisce che la Marvel starebbe portando avanti effettivamente il film. Sembra infatti che The Inhumans, altro progetto molto incerto e adesso in sviluppo in tv, sarà girato sulle coste di Oahu e che quella sarà la location anche per Namor. Al momento non ci sono ulteriori dettagli, ma speriamo di aggiornarvi presto.

Il personaggio debutta su Motion Picture Funnies Weekly n. 1, nell’aprile del 1939 e fu per tutta la Golden Age uno dei personaggi di punta dell’editore. Solo nel 1962 entra a far parte dei fumetti dei Fantastici Quattro. Era la Silver Age

Bill Everett, creatore del personaggio, ammise di essersi ispirato al poema La ballata del vecchio marinaio dello scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge per sceglierne il nome. 

Come l’Aquaman della DC, Namor è figlio di un atlantideo. 

In Iron Man 2, quando Tony Stark viene messo a parte del progetto Avengers, vediamo alle sue spalle una cartina geografica che indica un punto nel mezzo dell’Oceano Atlantico. Per molti anni i fan hanno considerato quello un indizio della consapevolezza dell’esistenza di Namor nel MCU.

Namor: i diritti sono tornati alla Marvel

0
Namor: i diritti sono tornati alla Marvel

Joe Quesada, capo dell’ufficio creativo della Marvel, ha dichiarato che i diritti di sfruttamento cinematografico del personaggio di Namor il Sub-Mariner sono tornati ai Marvel Studios. Quesada è stato ospite al podcast Fat Man on Batman di Kevin Smith, e quando l’ospite ha chiesto se il personaggio fa o farà parte del MCU, il fumettista ha dichiarato: “Non posso parlare per lo Studio… Per quanto ne so, sì, lo includeremo. Non è alla Fox nè alla Sony.”

E sulla possibilità di vedere il personaggio in azione sul grande schermo presto, Quesada ha commentato: “Non posso confermare o smentire”.

per quelloche ci riguarda, Avengers Infinity War potrebbe essere un ottimo momento per far apparire sul grande schermo il Re di Atlantide, soprattutto perché i Vendicatori avranno bisogno di tutto l’aiuto possibile contro il Titano pazzo.

Che ne dite?

In questa sede avevamo già ipotizzato che Namor poteva essere uno dei personaggi a fare il suo esordio nella Fase 3 Marvel. Con questo nuovo sviluppo legato allo sfruttamento cinematografico, l’eventualità diventa ancora più concreta.NamorDalla pagina Wikipedia del personaggio:

Namor il Sub-Mariner (Namor, the Sub-Mariner), o più semplicemente Namor il cui vero nome è Namor McKenzie, è un personaggio dei fumetti creato da Bill Everett (testi e disegni) e pubblicato dalla Marvel Comics, all’epoca Timely Comics. Apparso per la prima volta sulle pagine di Motion Picture Funnies Weekly n. 1 (aprile 1939) pubblicato dalla Funnies Inc.

Durante il periodo denominato Golden Age, assieme all’originale Torcia Umana e a Capitan America, rappresentò uno dei personaggi di punta dell’editore. Furono tuttavia Stan Lee e Jack Kirby, anni dopo, a decidere di reintrodurlo nel mondo dei fumetti durante la Silver Age in The Fantastic Four (prima serie) n. 4 (maggio 1962).

Everett ammise anni dopo di essersi ispirato al poema La ballata del vecchio marinaio dello scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge per sceglierne il nome.

Come Aquaman é figlio di un cittadino di Atlantide.

Namor: Donnie Yen potrebbe essere interessato al ruolo

0
Namor: Donnie Yen potrebbe essere interessato al ruolo

Qualche giorno fa si era parlato di una eventuale trasposizione cinematografica delle storie a fumetti di Namor il Sub-Mariner, personaggio Marvel equivalente di Aquaman, atlantideo e con poteri sovrumani.

A seguito del rumor, l’attore cinese Donnie Yen potrebbe essere stato solleticato dall’idea di interpretare il personaggio Marvel

La cosa non sarebbe del tutto fuori luogo e, considerando che Yen fa già parte della famiglia Disney, essendo stato trai protagonisti di Rogue One a Star Wars Story nei panni di Chirrut Îmwe, il passo a Marvel sarebbe molto breve.

Che ne pensate?

Namor: i Marvel Studios stanno sviluppando il film?

Il personaggio debutta su Motion Picture Funnies Weekly n. 1, nell’aprile del 1939 e fu per tutta la Golden Age uno dei personaggi di punta dell’editore. Solo nel 1962 entra a far parte dei fumetti dei Fantastici Quattro. Era la Silver Age

Bill Everett, creatore del personaggio, ammise di essersi ispirato al poema La ballata del vecchio marinaio dello scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge per sceglierne il nome. 

Come l’Aquaman della DC, Namor è figlio di un atlantideo. 

In Iron Man 2, quando Tony Stark viene messo a parte del progetto Avengers, vediamo alle sue spalle una cartina geografica che indica un punto nel mezzo dell’Oceano Atlantico. Per molti anni i fan hanno considerato quello un indizio della consapevolezza dell’esistenza di Namor nel MCU.

Namor: Brian Tee, il villain di TMNT, si candida per il ruolo

0
Namor: Brian Tee, il villain di TMNT, si candida per il ruolo

Risale allo scorso giugno la notizia che Joe Quesada, capo dell’ufficio creativo della Marvel, aveva confermato che i diritti di Namor il Sub-Mariner appartengono esclusivamente ai Marvel Studios.

Nonostante non si possa considerare tanto remota l’ipotesi dell’ingresso del personaggio nell’Universo Cinematografico Marvel, al momento la Casa delle Idee non ha ancora annunciato lo sviluppo di nessun film.

C’è però chi pensa che amerebbe interpretare il personaggio sul grande schermo, come ad esempio Brian Tee, attore statunitense noto per il ruolo di DK nel film The Fast and the Furious: Tokyo Drift e per quello di Shredder in Tartarughe Ninja Fuori dall’Ombra

In una recente intervista con Comic Book, infatti, Tee ha spiegato:

“Sapete tutti quanto è stata buffa la mia carriera. Ho interpretato personaggi molto diversi tra loro, inclusi villain. Leggo tantissimi fumetti e sono un grande fan di Namor. Non è propriamente un eroe. Mi piace definirlo più un anti-eroe, e proprio per questo lo sento molto vicino ad altri personaggi che ho già interpretato. Credo che, come personaggio, impersoni tutto quello che un bambino desideri interpretare a quell’età. Mi piacerebbe tantissimo interpretarlo. Ne sarei davvero onorato. Sono anche contento che i fan si siano mobilitati in un certo senso per farmi ottenere la parte. So che anche a loro piacerebbe.”

namor

Namor: i diritti sono tornati alla Marvel

Dalla pagina Wikipedia del personaggio:

Namor il Sub-Mariner (Namor, the Sub-Mariner), o più semplicemente Namor il cui vero nome è Namor McKenzie, è un personaggio dei fumetti creato da Bill Everett (testi e disegni) e pubblicato dalla Marvel Comics, all’epoca Timely Comics. Apparso per la prima volta sulle pagine di Motion Picture Funnies Weekly n. 1 (aprile 1939) pubblicato dalla Funnies Inc.

Durante il periodo denominato Golden Age, assieme all’originale Torcia Umana e a Capitan America, rappresentò uno dei personaggi di punta dell’editore. Furono tuttavia Stan Lee e Jack Kirby, anni dopo, a decidere di reintrodurlo nel mondo dei fumetti durante la Silver Age in The Fantastic Four (prima serie) n. 4 (maggio 1962).

Everett ammise anni dopo di essersi ispirato al poema La ballata del vecchio marinaio dello scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge per sceglierne il nome.

Come Aquaman é figlio di un cittadino di Atlantide.

Fonte: ScreenRant

Namor: arriva la prima candidatura al ruolo

0

Solo pochi giorni fa vi avevamo annunciato che Joe Quesada, capo dell’ufficio creativo della Marvel, aveva confermato che i diritti di Namor il Sub-Mariner appartengono esclusivamente ai Marvel Studios e che, dunque, non può considerarsi remota un’ipotesi che vede l’ingresso del personaggio nel Marvel Cinematic Universe.

Ebbene a questa notizia è seguita una prima candidatura al ruolo da parte dell’attore Brian Tee, interprete di Shredder in Tartarughe Ninja Fuori dall’OmbraTee, nel corso di un’intervista rilasciata ad Entertainemnt Tonight ha rivelato di essere stato un grande fan della serie a fumetti e che avrebbe piacere ad interpretare il ruolo sul grande schermo.

“I Marvel Studios hanno ripreso i diritti di Namor il Sub-Mariner e mi piacerebbe molto interpretarlo. Sono cresciuto leggendo fumetti ed il Sub-Mariner è uno dei supereroi della mia infanzia. Sento di poterlo interpretare. Se c’è un ruolo che vorrei interpretare in questo momento è proprio quello!”

Dalla pagina Wikipedia del personaggio: Namor il Sub-Mariner (Namor, the Sub-Mariner), o più semplicemente Namor il cui vero nome è Namor McKenzie, è un personaggio dei fumetti creato da Bill Everett (testi e disegni) e pubblicato dalla Marvel Comics, all’epoca Timely Comics. Apparso per la prima volta sulle pagine di Motion Picture Funnies Weekly n. 1 (aprile 1939) pubblicato dalla Funnies Inc.

Durante il periodo denominato Golden Age, assieme all’originale Torcia Umana e a Capitan America, rappresentò uno dei personaggi di punta dell’editore. Furono tuttavia Stan Lee e Jack Kirby, anni dopo, a decidere di reintrodurlo nel mondo dei fumetti durante la Silver Age in The Fantastic Four (prima serie) n. 4 (maggio 1962). Everett ammise anni dopo di essersi ispirato al poema La ballata del vecchio marinaio dello scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge per sceglierne il nome. Come Aquaman é figlio di un cittadino di Atlantide.

Fonte: comicbook.com

Namor, nuove indiscrezioni su un possibile futuro per il personaggio nel MCU

0

Una complicata questione della gestione dei diritti di sfruttamento del personaggio ha impedito per molti anni ai Marvel Studios di introdurre Namor nell’universo cinematografico Marvel, ma l’antieroe sottomarino ha finalmente fatto il suo debutto in Black Panther: Wakanda Forever.

L’attore di Narcos Tenoch Huerta ha interpretato il personaggio, inizialmente nemico di Shuri (Letitia Wright), ma poi insperato alleato contro una minaccia esterna. L’anno scorso, Huerta è stato colpito dalle accuse di violenza sessuale da parte della sassofonista María Elena Ríos, che ha accusato l’attore di essere un “predatore sessuale” in una serie di tweet. La storia è stata ripresa e ampiamente diffusa online, e Huerta ha successivamente rilasciato una dichiarazione negando categoricamente le affermazioni di Rios e definendole “false e completamente infondate”.

“Circa un anno fa sono uscito con Elena per diversi mesi”, ha scritto Huerta. “È stato sempre del tutto consensuale, come innumerevoli altri possono attestare. E per tutto il tempo è stata una relazione amorevole, calorosa e di reciproco sostegno. Dopo la fine, però, Elena ha cominciato a travisare le nostre interazioni sia in privato che di fronte a gruppi di amici comuni”.

“Di conseguenza, alcuni mesi fa, ho incaricato un team legale di avviare le azioni appropriate per proteggere la mia reputazione e confutare queste accuse irresponsabili e false che possono causare grandi pregiudizi e danni”, ha continuato. “Anche se non sono affatto perfetto, so che queste accuse sono semplicemente false. E anche se lavorerò sempre per migliorarmi, devo contestare le affermazioni che sono allo stesso tempo false e offensive”.

Huerta ha poi abbandonato il suo progetto successivo, un film Netflix intitolato Fiesta en la Madriguera, poco dopo per “continuare il processo di ripristino della mia reputazione”, e da allora non abbiamo più avuto sue notizie.

Ora, Daniel Richtman riferisce che un progetto solista di Namor (non siamo sicuri se si tratti di un film o di una serie Disney+) è in lavorazione ai Marvel Studios. Non si parla di Huerta, ma c’è la possibilità che venga sostituito nel ruolo a seguito di queste accuse?

Jonathan Majors è stato licenziato dal ruolo di Kang, ma ciò è avvenuto dopo che l’attore è stato dichiarato colpevole di aggressione e, per quanto ne sappiamo, Tenoch Huerta non è mai stato nemmeno formalmente accusato. In ogni caso, se il report di Richtman è accurato, il progetto è probabilmente nelle primissime fasi di sviluppo.

Alla luce del fatto che è stato anche confermato che Namor è un mutante nel MCU, il personaggio avrebbe altri momenti e situazioni in cui potrebbe comparire dal momento che i Mutanti e gli X-Men in particolare sono il prossimo grande obbiettivo del Marvel Studios. Inoltre, la sua relazione con Sue Storm nei fumetti potrebbe renderlo un personaggio che plausibilmente avrebbe ragione di apparire anche in The Fantastic Four (al netto delle problematiche legate alla posizione del film sulla time line MCU).

Black Panther: Wakanda Forever film 2022Black Panther: Wakanda Forever, la trama

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta Mejía nel ruolo di Namor, sovrano di una nazione sottomarina nascosta, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli. Black Panther: Wakanda Forever, diretto da Ryan Coogler e prodotto da Kevin Feige e Nate Moore, è ora disponibile al cinema.

Namor il Submariner: per Kevin Feige “potrebbe” arrivare nel MCU

0
Namor il Submariner: per Kevin Feige “potrebbe” arrivare nel MCU

Nonostante le speranze dei fan e il fatto che sia uno degli eroi più vecchi della Marvel, Namor il Submariner non è ancora arrivato sul grande schermo. Tuttavia, sembra che Kevin Feige sia possibilista in merito a una futura apparizione del personaggio.

Durante una proiezione speciale di Black Panther a Los Angeles, il boss Marvel ha risposto ad alcune domende del giornalista Erick Weber e tra queste ce n’era proprio una relativa a Namor, i cui diritti di sfruttamento sembrano essere in una situazione complicata. Tuttavia, secondo quanto riporta il giornalista, un film che possa comprendere l’antieroe acquatico è effettivamente possibile, anche se non si sa quando.

Spiegando che “i dirittir di Namor non sono chiari come quelli di tutti gli altri personaggi” Feige ha dichiarato che gli piacerebbe comunque portare l’eroe nel MCU. Tuttavia la storia passata e gli eventi degli anni ’90, hanno complicato l’aspetto legale dell’eventuale trasposizione cinematografica del personaggio.

Il personaggio gemello di casa DC, Aquaman, arriverà invece sul grande schermo il prossimo anno, con il volto di Jason Momoa e la regia di James Wan.

Namor il Sub-Mariner (Namor, the Sub-Mariner), o più semplicemente Namor, alter ego di Namor McKenzie, è un personaggio immaginario dei fumetti creato da Bill Everett nel 1939 e pubblicato dalla Marvel Comics. Durante il periodo denominato Golden Age, insieme a Capitan America e alla Torcia Umana originale, è uno dei primi personaggi della casa editrice Timely Comics, che poi divenne la Marvel Comics. Successivamente Stan Lee e Jack Kirby, anni dopo, lo ripresero durante la Silver Age come comprimario dei Fantastici Quattro. Negli anni ottanta è un comprimario della serie dei Vendicatori e dei Difensori di cui è membro fondatore e storica è anche la sua alleanza con il Dottor Destino e i frequenti incontri e scontri con i Fantastici Quattro. Everett ammise anni dopo di essersi ispirato al poema La ballata del vecchio marinaio dello scrittore inglese Samuel Taylor Coleridge per sceglierne il nome. Namor è comparso in quasi tutte le serie Marvel, dove si è messo in luce per la sua arroganza, la sua forza e il suo lessico regale e autoritario.

Namor il Sub-Mariner, la Marvel ha dei piani per il suo ingresso nel MCU

0

Lo sceneggiatore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia Michael Waldron suggerisce che ci sono piani per introdurre Namor il Sub-Mariner nel MCU.

Namor il Sub-Mariner è stato uno dei primissimi personaggi mai creati dalla Marvel Comics. Concepito nel 1939 sotto Timely Comics (il predecessore della Marvel), è un mutante figlio di un capitano di mare umano e la principessa di Atlantide, proprio come il più popolare supereroe della DC, Aquaman. Anche i poteri di Namor sono simili a quelli del personaggio della DC; ha una forza sovrumana, una super velocità sott’acqua e la capacità di manipolare l’acqua a suo piacimento. Nella tradizione Marvel, Namor è stato un membro chiave degli Illuminati, un’organizzazione che è stata recentemente rappresentata in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

In un’intervista con Variety, Waldron spiega che durante la realizzazione della storia di Doctor Strange 2, è stato discussa l’eventuale presenza di Namor nel film, dal momento che nei fumetti ha fatto parte degli Illuminati. Tuttavia, l’antieroe acquatico è stato infine ignorato per un motivo importante:

“[Abbiamo] parlato di lui, perché è sicuramente un membro originale degli Illuminati. Ma penso che la Marvel abbia altri piani per lui nel MCU. E quindi non si è fatto strada in questo particolare film.”

Namor è uno di quei personaggi Marvel che da tempo corteggiano il MCU, dal momento che suoi easter egg sono presenti addirittura in Iron Man 2 e che per molto tempo, prima dell’uscita di Black Panther, si era parlato di una sua presenza nel film. Staremo a vedere in quale modo il personaggio acquatico si farà strada nel MCU.

Namor il Sub Mariner: in arrivo il film?

0

Nell’Agosto del 2013, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige aveva rivelato ad Empire che la Universal Pictures avrebbe voluto sviluppare un film dedicato a Namor il Sub Mariner. Ieri, invece, molti sono stati colti di sorpresa quando la stessa Universal ha annunciato di avere in cantiere un progetto misterioso per il 4 Novembre 2016. Il film, annunciato come Untitled 2016 Event Project, sarà co-finanziato dalla Legendary. The Hollywood Reporter dichiara: “Sarà un nuovo film, non un sequel o un remake”.

Oggi, El Mayimbe di Latino Review rivela di sapere di quale film potrebbe trattarsi (dopo aver notato alcune corrispondenze nei piani di produzione delle due compagnie), ossia Namor Il Submariner, il principe degli abissi della Casa delle Idee, personaggio dei fumetti creato da Bill Everett e apparso per la prima volta nel 1939. Al momento, però, nessuna conferma è stata rilasciata, nonostante la Legendary si sia espressa in merito con un semplice: “No comment”. La notizia è dunque da prendere, per adesso, come un rumor.

Fonte

Naked Singularity, il thriller Sky Original con John Boyega in arrivo su SKY

0

Arriva in prima tv assoluta il film Sky Original Naked Singularity, mercoledì 20 luglio in esclusiva alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming solo su NOW e disponibile on demand.  Un thriller coinvolgente, basato sull’omonimo romanzo di Sergio De La Pava, che vede il debutto alla regia di Chase Palmer (già sceneggiatore di IT) e ha come protagonista John Boyega, il Finn della saga di Star Wars, nei panni di un avvocato coinvolto in una rapina ad alto rischio. Con lui nel film anche con Olivia Cooke (Ready Player One), Ed Skrein (Deadpool) e Bill Skarsgård (It).

La trama del film

Casi è un giovane e promettente avvocato d’ufficio, ma suo idealismo inizia a vacillare a causa delle ingiustizie generate dallo stesso sistema giudiziario. In crisi con tutto ciò in cui ha sempre creduto, si ritrova suo malgrado implicato in una rapina che coinvolge un SUV sequestrato, contenente eroina per un valore di milioni di dollari.

Najwa Nimri: 10 cose che non sai sull’attrice

Najwa Nimri: 10 cose che non sai sull’attrice

Divenuta celebre a livello internazionale grazie ai suoi ruoli più recenti, l’attrice spagnola Najwa Nimri è in realtà attiva da diversi anni, vantando nella propria filmografia titoli di grande rilievo. Eclettica e carismatica, la Nimri ha infatti avuto modo di collaborare con importanti autori, grazie ai quali ha potuto maturare come interprete.

Ecco 10 cose che non sai di Najwa Nimri.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Najwa Nimri Bella ciao

Najwa Nimri: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice ottiene il suo primo ruolo di rilievo al cinema con il film Morire a San Sebastian (1997), per poi confermare la propria popolarità con titoli come Apri gli occhi (1997), con Penelope Cruz, Gli amanti del circolo polare (1998), Prima che sia notte (200), con Javier Bardem e Johnny Depp, Lucìa y el sexo (2001), Piedras (2002), Agents secrets (2004), 20 centimetri (2005), L’altra verità (2010), Habitaciòn en Roma (2010) e L’albero del sangue (2018), con Úrsula Corbero.

9. È nota per i suoi ruoli cinematografici. L’attrice ottiene una prima popolarità internazionale grazie alla serie Vis a vis – Il prezzo del riscatto (2015-2019), dove interpreta il ruolo di Zulema “Zule” Zahir, recitando accanto all’attrice Alba Flores. Dal 2019 dà invece vita al personaggio di Alicia Sierra nella popolare serie La casa di carta, recitando con gli attori Itziar Ituño, Álvaro Morte e Miguel Herrán. Nel 2020 riprende poi il ruolo di Zulema per lo spin-off Vis a vis – El Oasis.

8. Ha ricevuto importanti nomination. Nel corso degli anni l’attrice è stata nominata per ben cinque volte al premio Goya, considerato l’Oscar spagnolo. In particolar, ha ricevuto candidature come miglior attrice protagonista per Gli amanti del circolo polare, come miglior attrice non protagonista per Lucì y el sexo, e di nuovo come protagonista per Quién te cantara.

Najwa Nimri è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 4,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie che la ritraggono nei panni dei personaggi da lei interpretati, ma anche in momenti di svago in compagnia di amici o colleghi. Non mancano immagini promozionali dei suoi progetti da attrice, come anche piccole curiosità a lei legate.

Najwa Nimri: il marito e il figlio Teo Nabil

6. È stata sposata con un regista. Nel 1995 l’attrice intraprende una relazione con Daniel Calparsoro, regista del film Morire a San Sebastian, nel quale la Nimri ha recitato. I due si sono poi separati nel 2000. Nel 2004, invece, l’attrice ha avuto un figlio chiamato Teo Nabil, mantenendo però segreta l’identità del nuovo compagno. La Nimri è infatti particolarmente restìa a condividere dettagli sulla propria vita privata.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Najwa Nimri vis a vis

Najwa Nimri in Vis a vis

5. Ha richiesto di non dover eseguire dei nudi. Per interpretare la criminale Zulema, l’attrice ha espressamente chiesto ai produttori della serie che non venissero previste per il personaggio delle scene di nudo. La Nimri ha infatti dichiarato di non sentirsi a suo agio nel girare tali scene, specialmente davanti a troupe numerose. I produttori acconsentirono alle richieste dell’attrice, che fu così libera di ricoprire il ruolo.

4. Si è ispirata ad un noto personaggio di un film. Per la costruzione del suo personaggio, l’attrice, in collaborazione con gli autori, si è ispirata all’antagonista del film Faster Pussycat, Kill Kill. I due sono infatti estremamente simili, sia nell’acconciatura quanto nella caratterizzazione e nelle tendenze da sociopatica.

3. Aveva un’agguerrita rivale al ruolo. Quello di Zulema è stato un personaggio particolarmente ambito, desiderato da molte attrici. Una delle principali rivali durante i casting era l’attrice Alba Flores, la quale venne però preferita dalla produzione per il personaggio di Saray. Ciò permise alla Nimri di ottenere il ruolo, ritenuta tra tutte maggiormente adatta a ricoprirlo.

Najwa Nimri canta Bella ciao

2. Ha interpretato la celebre canzone italiana. La Nimri, oltre ad essere un’affermata attrice, è anche un’apprezzata cantante. In particolare, la si può sentire eseguire il brano Bella ciao durante i titoli di coda dell’ultima puntata della quarta stagione di La casa di carta. Per l’esecuzione del brano, l’attrice ha puntato su un’atmosfera più soft ed un ritmo più disteso, conferendovi così una nota di malinconia.

Najwa Nimri: età e altezza

1. Najwa Nimri è nata a Pamplona, in Spagna, il 14 febbraio 1972. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

Nadja Swarovski: intervista alla produttrice di Romeo e Giulietta

Nadja SwarovskiLa redazione di Cinefilos ha avuto il piacere di incontrare la signora Nadja Swarovski , presidente e produttore esecutivo della Swarovski Entertainment , in occasione della presentazione di Romeo e Giulietta al Festival del Film di Roma. La Swarovski Entertainment ,  fondata nel 2010 , si occupa  di finanziare e produrre film originali e artisticamente compiuti e Romeo  Giulietta di Carlo Carlei è stato il loro primo progetto.

Come mai avete deciso di diventare produttori per questo film e di non partecipare solo con il product placement , come in genere fanno i brand?

Avevamo già preso la decisione di creare la Swarovski Entertainment ed eravamo in cerca di un copione. Julian Fellowes che è un amico di famiglia e del quale ammiriamo il  lavoro è venuto da noi e ci ha proposto Romeo e Giulietta. Ci è piaciuta da subito la storia che è una bellissima storia d’amore: il mondo Swarovskvi è fatto di doni che nascono da pensieri d’amore, quindi questo era il progetto giusto. Con la nostra produzione vorremmo arricchire culturalmente lo spettatore attraverso un messaggio educativo e un classico di Shakespeare era perfetto in questo senso, in particolare per le generazioni più giovani.

 Lei ha detto che Julian Fellowes è un amico di famiglia, anche lei è una fan di Dowtown Abbey?

Certo, chi non lo è! Lui ti fa diventare dipendete da quello show!

 Questo per voi è stato il primo progetto, cosa ci possiamo aspettare in futuro dalla Swarovski Entertainment?

E’ sicuramente solo l’inizio per noi e nei progetti futuri la Swarovski sarà molto coinvolta ad esempio con l’industria della moda, l’architettura e gioielleria ma si tratta soprattutto di rimanere fedeli ai valori in cui noi crediamo e magari scegliere storie con delle morali forti. Alla fine tutti i progetti della Swarovski saranno indirizzati verso l’arricchimento culturale delle persone,nel riuscire ad educarle attraverso i film.

 State già producendo qualcosa di nuovo?

Si abbiamo una storia pronta, non posso rivelarvi troppi dettagli ma sarà sul mondo della moda. Uno sguardo nel dietro le quinte di questo mondo, dove le persone che non ne sono coinvolte non possono e non riescono a capire bene come funzioni. Quindi rimane sempre un progetto educativo ma allo stesso tempo piacevole.

 Riguardo la moda, in Romeo e Giulietta i costumi sono una parte fondamentale e possono essere ammirati per la loro grandiosità e cura nei minimi dettagli – per cui sono stati usati anche cristalli Swarovski. Lei ha partecipato al processo di design suggerendo qualcosa che rispecchiasse il suo gusto?

No per niente. Una scelta importante è stata quella di decidere con quale costumista lavorare e devo ammettere che Carlo Poggioli è stato davvero fantastico. Aveva come consulente Milena Canonero e hanno avuto la possibilità di scegliere i cristalli da utilizzare, ma noi non abbiamo mai interferito con le loro scelte creative. Anche la possibilità di lavorare con le sarte italiane è stato incredibile.Sapete questa arte è nel loro DNA e gli viene naturale. La manodopera e i dettagli sono stupendi,ad esempio nelle giacche ricamate o i vestiti in velluto, assolutamente bellissimi.

 Quali sono le qualità che cercate nei progetti da finanziare e produrre?

Sicuramente l’arricchimento culturale è la qualità numero uno. L’aspirazione al bello, belle scenografie e costumi sono altre.  Ma anche semplicemente la proposta di un copione ben adattato che abbia certe informazioni che lo spettatore può apprendere una volta che è finito il film, sono qualità importanti.  Vogliamo dare un contributo positivo all’industria, perché ci sono talmente tanti film in giro che siamo molto fermi nel voler fare un prodotto informativo che aggiunga valore.

Nadie Nos Mira: recensione del film #Romaff12

A volte la vita ci mette davanti a delle scelte: c’è la strada facile e già scritta, quasi priva di emozioni. E poi c’è la strada impervia, quella piena di imprevisti e senza sicurezze, ma che in cuore senti subito che è quella giusta. O meglio, senti che va provata, non importa quanto la realtà poco dopo ti possa venire a bussare alla porta per chiedere il conto. Anche Nico, protagonista del film di Julia Solomonoff, Nadie Nos Mira, crede nella sua scelta e così finisce a New York.

Star di una soap-opera della televisione argentina, dopo aver messo il suo personaggio in coma e in seguito ad una rottura, Nico (Guillermo Pfening) decide di trasferirsi in America per realizzare il sogno di debuttare nel cinema americano. A causa di un continuo ritardo nella produzione del film che gli era stato promesso da un regista emergente, Nico si ritrova a vivere a New York con il visto scaduto, nessun ruolo perché troppo biondo per essere latino e una vita da clandestino obbligato a fare il cameriere per sopravvivere.

L’unica ancora di salvezza, oltre alla coinquilina (Kerri Sohn) con cui divide un minuscolo appartamento, è la migliore amica Lena (Elena Rogers), insegnate di yoga che ha trovato l’amore in un ricco newyorkese. Da poco mamma, Lena affida a Nico suo figlio Theo ed è proprio con il bambino che l’attore stabilirà un vero legame, unica cosa certa della sua vita e compagno delle sue giornate in una New York che si evolve con il passare delle stagioni. Ma ciò che lo aveva portato alla scelta di prendere e partire tornerà inaspettatamente nella sua vita e lo manderà in confusione.

Nadie Nos Mira

Julia Solomonoff riesce bene nell’impresa di farci entrare in sintonia con il suo personaggio principale, facendoci capire come può essere frustrante la vita  in una città come New York dove davvero, “nessuno ti guarda” e nella quale, anche un attore famoso in patria come Nico, diventa invisibile. Ma la storia di Nico non è solo la sua: quante volte sappiamo di avere le carte in regola per un lavoro, siamo molto vicini alla meta e alla fine, non lo otteniamo? Con grande realismo nel mostrare l’immenso spettro di emozioni che prova Nico, la giovane regista argentina ci regala un film triste, dolce ma allo stesso tempo leggero, dove si ride anche.

Recensione di Nadie Nos Mira – Nobody’s Watching

Guillermo Pfnening, come il suo Nico, ricorda più un attore di origine nordiche che argentine ed è forse per questo che riesce a calarsi bene nella parte del pesce fuor d’acqua, un uomo confuso e perso in una grande città come New York. Costretto a mentire a tutte le persone che gli sono intorno per non mostrare le sue debolezze e vulnerabilità, ma soprattutto fallimenti, la figura di Nico è molto educativa se si guarda il quadro completo, nonostante il suo percorso sia costellato di errori e troppo orgoglio per ammettere di aver sbagliato.

Raccontata dalla Solomonoff con ritmo, ma non troppa fretta, la storia si evolve colpendoci con emozioni piuttosto che spiegazioni. Non è facile vedere sullo schermo i continui errori commessi da quest’uomo, ma è parte della bellezza di questo film, che ci forza a vedere anche la parte brutta dei sogni, ovvero quel momento in cui, non importa quanto fortemente tu ci abbia creduto, non si realizzano.