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Venezia 75: GDA – Alexander Kluge ospite il 2 settembre

Venezia 75: GDA – Alexander Kluge ospite il 2 settembre

Il 2 settembre le Giornate degli Autori rendono omaggio al genio visivo e alla giovinezza artistica di Alexander Kluge presentando, come autentico “evento speciale”  e in anteprima assoluta, il suo nuovo film Happy Lamento.

Nato il giorno di San Valentino del 1932, il fondatore e teorico del “Nuovo cinema tedesco” ama ricordare, con una punta di romanticismo, che ha la stessa età di quella Mostra di Venezia che nel 1968, giusto 50 anni fa, gli assegnò il Leone d’oro per Artisti sotto la tenda del circo, perplessi. Era l’ultimo Leone d’oro prima della lunga stagione di assenza della Mostra dal panorama mondiale dei grandi festival competitivi. Oggi, dopo una storia artistica che lo ha visto celebrato a Berlino nel 2002 (Orso d’oro alla carriera), a Venezia nel 2007 con un programma speciale e dopo una serie di opere sia cinematografiche che letterarie di grande innovazione e libertà nel linguaggio espressivo, il maestro di un’intera generazione di cineasti fin dal Manifesto di Oberhausen del 1962, ritorna nella “sua” Venezia. Oltre all’atteso incontro con il pubblico dopo la presentazione di Happy Lamento che sarà condotto dallo storico del cinema Giovanni Spagnoletti, Alexander Kluge sarà protagonista di una serie di incontri e iniziative sia alla Fondazione Prada che in un dialogo con Florian Henckel von Donnersmarck sulla figura dell’artista Kurt Barnert alla cui vita è ispirato il film Werk ohne Autor in concorso alla 75 Mostra del Cinema.

Venezia 75 – Giornate degli Autori: il programma della XV edizione

“Per tutti gli autori italiani e per le Giornate – dice il delegato Giorgio Gosetti – è un grande onore proporre al pubblico della Mostra il nuovo lavoro di Alexander Kluge. In questo film, innovativo nella forma e rivoluzionario nello sguardo sull’oggi, si riassume bene lo spirito stesso della nostra selezione: il coraggio di osare con il cinema, di aprire vie nuove al linguaggio visuale, di sorprendere con lo spettacolo dell’intelligenza. Che questa lezione venga da un pioniere del cinema nuovo, da un ragazzo di 86 anni e dal Leone d’oro del 1968 è una bella notizia per tutti coloro che amano il cinema come arte”.

Venezia 75: Frères Ennemis con Matthias Schoenaerts

Venezia 75: Frères Ennemis con Matthias Schoenaerts

In concorso oggi a Venezia 75 sarà presentato anche Frères Ennemis di David Oelhoffen con protagonista l’attore Matthias Schoenaerts. Al suo fianco Reda Kateb, Adel Bencherif, Sofiane Zermani, Nicolas Giraud, Marc Barbe, Sabrina Ouazani, Gwendolyn Gourvenec e Astrid Whettnall.

Nel film, nati e cresciuti in una periferia in cui domina la legge del narcotraffico, Manuel e Driss erano come fratelli. Da adulti però finiscono per prendere strade opposte: Manuel ha scelto di abbracciare la vita del criminale, Driss l’ha rinnegata ed è diventato un poliziotto.
Quando il più grande affare di Manuel va storto, i due uomini si incontrano di nuovo e si rendono conto che entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro per sopravvivere nei loro mondi. Nonostante l’odio, fra tradimenti e rancori, riscoprono l’unica cosa rimasta a unirli nel profondo: l’attaccamento viscerale al luogo della loro infanzia.

COMMENTO DEL REGISTA

Thriller mozzafiato in cui tradimento, vendetta e sopravvivenza spingeranno i due travolgenti protagonisti a mettere in dubbio la lealtà e la fiducia verso i loro due mondi. Il film è interpretato da due tra i più iconici e brillanti attori della loro generazione, Matthias Schoenaerts e Reda Kateb, per la prima volta insieme sullo schermo. Dopo l’acclamato successo di Loin des hommes, Oelhoffen va alla ricerca di una fratellanza che superi i legami di sangue.

Venezia 75: First Man di Damien Chazelle sarà il film d’apertura

Venezia 75: First Man di Damien Chazelle sarà il film d’apertura

Sarà First Man, il nuovo lavoro del premio Oscar Damien Chazelle, ad aprire la 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (in programma dal 29 agosto all’ 8 settembre 2018).

A due anni dall’apertura con La La Land, il giovane regista torna ad inaugurare un evento così prestigioso con il film che racconta la storia vera del primo allunaggio.

Nel cast Ryan GoslingClaire FoyCorey Stoll, Kyle Chandler, Jason Clarke, Shea Whigham, e Jon Bernthal. Le musiche originali sono state scritte da Justin Hurwitz.

First Man: Ryan Gosling è Neil Armstrong nel trailer del film di Damien Chazelle

Come già annunciato, Chazelle porterà sul grande schermo l’impresa di Neil Armstrong, il primo uomo ad atterrare sulla Luna, adattando il romanzo biografico di James Hansen intitolato First Man: A Life Of Neil A. Armstrong.

Damien ha avuto una visione molto chiara fin dall’inizio” racconta Singer, “Si è chiesto quanto potessimo attraversare la natura viscerale di questo personaggio e la sfida che ha dovuto affrontare […] Voleva essere terrorizzato per l’intera durata del film. È una delle prime cose di cui abbiamo parlato infatti, ovvero come l’eroismo di Neil non scaturì dall’essere atterrato sulla Luna ma dal fatto che sia sopravvissuto con i mezzi a disposizione“.

Questo sarà al 100% un mission movie” ha specificato lo sceneggiatore, “Racconterà però l’atterraggio sulla Luna dal punto di vista del ragazzo che ha compiuto l’impresa e per farlo abbiamo avuto a disposizione cinque grossi set che vi sorprenderanno e che daranno vita a moltissime scene d’azione“.

La Universal, che distribuisce il film, ha annunciato che il biopic arriverà nelle sale USA il 12 Ottobre 2018.

Venezia 75: Emma Stone è “la favorita” sul tappeto rosso

Venezia 75: Emma Stone è “la favorita” sul tappeto rosso

L’ultima volta che è stata a Venezia, due anni fa, è andata via portandosi a casa la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile per La la Land, e adesso Emma Stone ci riprova, ospite della Mostra del cinema e protagonista di La Favorita, film in concorso del greco Yorgos Lanthimos.

Ecco le immagini dal red carpet del film che la vede protagonista al fianco di Rachel Weisz, assente al Lido, e Olivia Colman.

La Favorita, recensione del film con Emma Stone

Venezia 75: Driven di Nick Hamm chiuderà la Mostra

Venezia 75: Driven di Nick Hamm chiuderà la Mostra

Driven diretto da Nick Hamm (Il viaggioThe Journey, Killing Bono) è il film di chiusura, fuori concorso, della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (29 agosto – 8 settembre 2018) diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta.

Driven sarà proiettato in prima mondiale sabato 8 settembre, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, a seguire la cerimonia di premiazione.

Il regista di Driven, Nick Hamm, ha dichiarato: “Venezia è un festival entusiasmante con un pubblico incredibile. Sono insieme onorato e felice di essere nuovamente invitato a partecipare a questa pazza e incredibile avventura”.

Venezia 75: il ricco programma. Cuaron, Coen, Guadagnino nel Concorso

Ispirato a fatti veri, Driven è uno sguardo perfidamente comico su un’amicizia finita male. Ambientato nell’opulenta California dei primi anni ’80, il film segue la fulminea ascesa di John DeLorean, e della sua iconica DeLorean Motor Company, attraverso la sua amicizia con il simpatico ex detenuto, diventato informatore dell’FBI, Jim Hoffman.

Diretto da Nick Hamm, tratto da una sceneggiatura originale di Colin Bateman (Il viaggioThe Journey) e finanziato dalla Romulus Entertainment, Driven è prodotto da Piers Tempest di Tempo Productions, Luillo Ruiz di The Pimienta Film Company e Brad Feinstein della Romulus Entertainment.

Il cast di Driven è guidato da Lee Pace (I guardiani della galassia, Lo Hobbit) nel ruolo dell’ingegnere motorista e designer John DeLorean, Jason Sudeikis (Downsizing) è Jim Hoffman, l’amico di DeLorean, ex detenuto diventato informatore dell’FBI, Judy Greer (Ant-Man) interpreta Ellen, la tenace moglie di Hoffman, e Corey Stoll (House of Cards, Midnight in Paris), è l’ambizioso agente FBI Benedict Tissa.

Venezia 75: Dragged Across Concrete con Mel Gibson fuori concorso

Sarà presentato fuori concorso a Venezia 75 Dragged Across Concrete, il film di  S. Craig Zahler, e con Mel Gibson, Vince Vaughn, Tory Kittles, Michael Jai White.

Nel film due ispettori di polizia vengono sospesi dal servizio quando viene diffuso dai media un video che mette in luce i loro metodi violenti. Male in arnese economicamente e senza alternative, gli amareggiati poliziotti iniziano la loro discesa nel mondo della criminalità dove, ad attenderli nell’ombra, trovano più di quanto immaginassero.

Il regista ha commentato: Volevo fare un poliziesco carico di suspense interpretato da un cast corale, sull’esempio di Prince of the city (Il principe della città), Taxi driver, Dog day afternoon (Quel pomeriggio di un giorno da cani), Sweet smell of success (Piombo rovente). Mel Gibson è Ridgeman, il poliziotto istintivo e amareggiato. Vince Vaughn è il magistrale antagonista. L’acuto e carismatico Tory Kittles e il poliedrico Michael Jai White vestono i panni delle controparti malavitose. La bravissima Jennifer Carpenter è un altra importante tessera del mosaico. La fiducia riposta dal cast nella mia sceneggiatura e regia, insieme all’affidabilità del direttore della fotografia Benji Bakshi, mi hanno aiutato a dirigere questa articolata produzione e a realizzare un film che sono entusiasta di mostrare in anteprima a Venezia.

Venezia 75: Damien Chazelle racconta First Man, con Ryan Gosling

Venezia 75: Damien Chazelle racconta First Man, con Ryan Gosling

Alla conferenza stampa di First Man, il film di apertura della 75° Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, erano presenti lo sceneggiatore, alcuni attori principali, Ryan Gosling e il regista Damien Chazelle.

Per i tempi stretti sono partite subito le domande, senza che il film venisse introdotto e presentato.

A Chazelle viene chiesto il perché si sia interessato a questa storia, apparentemente così lontana da lui, visto che oltretutto all’epoca non era neanche nato. Lui risponde che è vero,  di essere cresciuto conoscendo la storia del primo uomo sulla luna leggendola nei libri e vedendola in televisione. Ma proprio per questo, sentiva il desiderio di saperne di più e di capire cosa c’era oltre quello che noi tutti conosciamo, spesso in maniera assolutamente superficiale.

Ryan Gosling racconta invece di come si è preparato ad affrontare il ruolo di Neil Armstrong. Dice di avere avuto la grande fortuna di farsi aiutare dalla moglie e dai figli dell’astronauta, ricevendo da loro dettagli e racconti che gli hanno permesso di avvicinarsi molto al vero Armstrong. Ha potuto confrontarsi anche con veri amici e colleghi, oltre alla NASA e alle continue visite al museo che gli è stato dedicato. Dai racconti di chi lo conosceva è apparso umile e reticente, cosa che gli è servita molto per costruire la base del personaggio, ma prendendosi alcune finestre di apertura per caratterizzarlo in maniera personale.

A chi gli chiede se Gary Cooper fosse tra le sue ispirazioni per improntare la recitazione, lui risponde ridendo “ Gary Cooper mi mancava”.

Afferma poi che tutti vogliono fare gli astronauti. Chi da bambino non ha mai pensato di farlo? Il cinema è il modo migliore per farlo senza andare nello spazio, anche se rappresenta una sfida altrettanto rischiosa.

Gosling ha provato claustrofobia nelle capsule realistiche, riprodotte dagli scenografi e ha vissuto le situazioni  come se si trovasse in un vero addestramento per astronauti. Ha voluto capire e imparare a volare, apprendere faticosamente l’abc del volo. E attraverso questo ha compreso come Neil Armstrong sia diventato un esponente di una razza diversa, una di quelle persone che devono arrivare alla rottura per capire e andare oltre.

Chazelle conferma di aver visto alla NASA e nei musei le vere capsule, rimanendo sbalordito per le loro ridottissime dimensioni. Ha voluto ricostruirle esattamente così per trasmettere la giusta sensazione di disagio e di piccolezza di fronte allo spazio  sconfinato, al vuoto nero enorme.

Si è poi parlato della famiglia di Armstrong, della difficile vita a margine di missione così rischiose e in particolare alle reazioni dei figli, così diverse ma emblematiche. Il più piccolo che si perde in un abbraccio senza capire il vero pericolo e la stretta di mano del più grande, che intuisce perfettamente la follia dell’impresa, ma che si ritrae e accetta il dovere, intuendo la fondamentale importanza del sacrificio.

Josh Singer, lo sceneggiatore, spiega di come i tanti personaggi siano stati necessari per fornire dettagli e umanità. Lo script è stato fatto leggere ai veri protagonisti della storia, coinvolgendoli e invitandoli ad aggiungere particolari intimi, magari apparentemente superflui, ma fondamentali per l’onestà e la veridicità del racconto.

Claire Foy, ha evidenziato la difficoltà nel costruire il ruolo della moglie, apparentemente marginale, ma cardine fondamentale della vita di Armstrong uomo.

Il regista conclude sottolineando che First Man è un film diverso per lui dopo il grande successo di La La Land e che non è stato affatto facile realizzarlo. E confessa la grande emozione ad aver avuto Steven Spielberg tra i produttori.

Venezia 75: Bradley Cooper e Lady Gaga presentano A Star is Born

Venezia 75: Bradley Cooper e Lady Gaga presentano A Star is Born

Il terzo plumbeo giorno di Venezia 75 si colora e prende vita grazie a due ospiti d’eccezione. Oggi è stato presentato alla stampa, infatti, uno dei film più attesi e chiacchierati del festival, A Star Is Born, opera prima da regista di Bradley Cooper. Ad accompagnarlo c’era, ovviamente, anche la protagonista, una radiosa Lady Gaga.

E’ Nata Una Stella è senza dubbio uno dei classici di genere più amati dal pubblico, film che negli anni ha visto svariati remake. Oggi, alle versioni del 1937 con  Janet Gaynor e Fredric March, del 1954 con  Judy Garland e James Mason e del 1976 con Barbra Streisand e Kris Kristofferson, se ne aggiunge una quarta decisamente più contemporanea. Il film racconta la storia di Ally (Lady Gaga), una ragazza che sogna di sfondare nel mondo della musica, e del suo incontro con Jack Maine (Bradley Cooper), incontro che le cambierà per sempre la vita.

Diretta da Bradley Cooper – per la prima volta non solo davanti ma anche dietro la macchina da presa – sveste gli estrosi panni di popstar e entertainer e si trasforma in navigata attrice.

“E’ una storia che abbiamo già visto e amato più volte. Questo film parla d’amore, di musica ma anche una storia che affronta il tema della dipendenza da alcol e droghe […] Quando ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica avevo solo diciannove anni e ho lottato come un leone per sfondare, ce l’ho messa tutta perché al contrario di Ally avevo molta fiducia nelle mie capacità […] “

 

Proprio come Ally nel film anche Lady Gaga nella realtà ha dovuto affrontare mille difficoltà prima di sfondare. Il fatto stesso che tra interprete e personaggio ci sia una tale connessione rende l’interpretazione di Gaga molto più personale e incisiva. Conosciuta e amata dal pubblico anche e forse soprattutto per la sua teatralità – che la rende una perfetta performer -, stavolta Gaga sorprende per il suo look quasi acqua e sapone.

“Cambiare look e giocare con la moda, creando costumi e provando stili diversi è sempre stata una mia passione […] Bradley invece mi voleva semplice, libera e senza trucco, completamente vulnerabile, per lui era importante. Ricordo uno dei primi provini, eravamo a casa mia e avevo sul viso un velo leggerissimo di trucco. Scendo le scale e vedo Bradley venirmi in contro con in mano una salvietta struccante dicendomi: ‘No, voglio vederti completamente pulita’. Ecco, per me la sfida più grande è stata questa, mettermi a nudo e rendermi completamente vulnerabile. Si, ero spaventata ma lui mi ha fatto sentire al sicuro grazie alla sua incredibile professionalità”.

Durante la conferenza stampa di questo pomeriggio Lady Gaga e Bradley Cooper hanno parlato, oltre che della realizzazione del film, anche del loro rapporto personale. In A Star is Born è chiaro sin dalla prima scena insieme che tra i due protagonisti c’è una alchimia particolare.

“Quando ci siamo incontrati la prima volta – ha dichiarato Bradley Cooper – io nemmeno sapevo che Stefani [il vero nome di Lady Gaga è Stefani Joanne Angelina Germanotta] avesse origini italiane. Dopo aver parlato per un po’ ho scoperto che entrambi siamo per metà italiani e forse anche questo ci ha aiutati a legare. Ricordo proprio che questa conversazione è avvenuta davanti a un bel piatto di pasta, cucinato da lei ovviamente […] Lavorare con lei è stato fantastico. Sul set tutti avevano l’impressione di essere a un concerto e non al lavoro. Quando iniziava a cantare tutti restavano incantati ad ascoltare e la temperatura nella stanza cambiava immediatamente”.

 

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A percepire lo stesso tipo di familiarità è la stessa Gaga che ha condiviso con la sala qualche aneddoto dal set di A Star is Born.

“Lavorare con Bradley è stato fantastico. C’è stato da subito molto feeling e rispetto reciproco. Ho capito immediatamente che lui rispettava me come attrice e non solo come cantante e, viceversa, anche lui ha percepito quanto rispetto avessi per lui come regista, attore ma anche come cantante […] E’ davvero un cantante eccezionale; quando canta la sua voce è profonda e viscerale, piena di intensità […] Quando Ally si trova per la prima volta a cantare la sua musica, ecco, quel momento per me è stato così vero e toccante! Quando abbiamo girato eravamo di fronte a un vero pubblico ed eravamo davvero coinvolti.  Dopo aver girato la scena più volte, proprio sull’ultimo take Bradley mi ha detto semplicemente ‘Rifacciamola ma stavolta divertiti’. E così ho fatto. Mi sono esibita come se quella per me fosse davvero la prima volta”.

 

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Uno dei temi affrontati da entrambi gli ospiti in conferenza stampa è quello della popolarità e di come questa influenzi la quotidianità di ogni artista. Per raggiungere una certa notorietà bisogna a volte scendere a patti con manager e case discografiche.

“All’inizio mi è capitato molte volte di dire no – ha confessato Lady Gaga, di rifiutare lavori e ingaggi. Quando ho cominciato non ero di certo la ragazza più bella della stanza ma a differenza delle altre ero io a scrivere le mie canzoni. Spesso mi hanno proposto di scrivere e vendere le mie canzoni per farle cantare ad altri ma ho sempre rifiutato; potevano portarmi via tutto ma non la mia musica! All’inizio molti ti danno consigli su come apparire o cosa dire imponendoti un certo stile ma io sono stata più forte”.

Tenacia e forza di volontà sono state fondamentali per Lady Gaga e la sua carriera ma per il neo regista Bradley Cooper c’è ancora un altro fattore da considerare per scrivere la perfetta equazione del successo.

“Ho dedicato quattro anni di lavoro a questo film e posso dire con assoluta certezza che ogni minuto è stato prezioso […] Potrei stare qui ore e ore a parlare di quanto questa esperienza mi hanno cambiato e arricchito e raccontarvi tutte le cose che ho imparato ma quello che davvero conta sono le persone che credono in te e ti concedono questa opportunità”.

Pensiero questo di Cooper, condiviso anche da Gaga che, nonostante sia ormai diventata una delle più grandi popstar al mondo, ha confessato di aver sempre avuto il pallino della recitazione.

“Ho sempre voluto diventare un’attrice sin da quando ero bambina […] Possono anche esserci cento persone in una stanza e novantanove che non credono in te perché in fondo ne serve solo una per cambiarti la vita. Sono davvero molto fortunata a essere qui”.

Il film A Star is Born, scritto, diretto e interpretato da Bradley Cooper e Lady Gaga è stato presentato oggi, fuori concorso, alla 75esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e uscirà in tutte le maggiori sale italiane il prossimo 11 ottobre.

Venezia 75: Bradley Cooper e Lady Gaga infiammano il red carpet

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Venezia 75: Bradley Cooper e Lady Gaga infiammano il red carpet

Bradley Cooper e Lady Gaga sono i protagonisti di questa serata uggiosa al lido per Venezia 75, dove hanno presentato in anteprima mondiale, E’ nata una stella (A Star is Born) remake dell’omonimo cult diretto da Bradley Cooper, che lo vede protagonista insieme alla regina del pop, questa volta attrice. Insieme a loro anche volti molto noti dello star system e del cinema come Cate Blanchett, Donatella Versace, Spike Lee, Irina Shayk, Anne Hathaway e Valentino (che però non hanno sfilato).

Le nostre interviste esclusive a Venezia 75

A Star is Born presenta canzoni originali eseguite dal vivo nel film da Cooper e Lady Gaga, da loro scritte in collaborazione con altri artisti come Lukas Nelson, Jason Isbell e Mark Ronson. Il cast include anche Andrew Dice Clay, assieme a Dave Chappelle e Sam Elliott.

A Star is Born è prodotto da Bill Gerber, Jon Peters, Bradley Cooper, Todd Phillips e Lynette Howell Taylor. Ravi Mehta, Basil Iwanyk, Niija Kuykendall, Sue Kroll, Michael Rapino e Heather Parry sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è di Eric Roth e Bradley Cooper & Will Fetters. A collaborare con Cooper troviamo il direttore della fotografia candidato all’Oscar Matthew Libatique (Il cigno nero), la scenografa Karen Murphy (It Comes at Night), il montatore tre volte candidato all’Oscar® Jay Cassidy (American Hustle, Il lato positivo, Into the Wild), e la costumista Erin Benach (Drive). I supervisori delle musiche del film sono Julia Michels (Pitch Perfect) e Julianne Jordan (Edge of Tomorrow).

Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Live Nation Productions, in associazione con Metro Goldwyn Mayer Pictures, una produzione Jon Peters/Bill Gerber/Joint Effort, A Star is Born. Nelle sale dal 5 ottobre 2018, e in quelle italiane dall’11 ottobre 2018, il film sarà distribuito nel mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Venezia 75: annunciate le giurie. Ci sono Taika Waititi, Naomi Watts e Paolo Genovese

A seguito dell’annuncio del programma ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2018, sono stati diffusi anche i nomi che formeranno le giurie di Venezia 75. A cominciare dal Concorso Ufficiale, Guillermo del Toro, già annunciato come presidente di giuria, avrà il compirto di lavorare al fianco di Sylvia Chang, Trine Dyrholm, Nicole Garcia, Paolo Genovese, Malgorzata Szumowska, Taika Waititi, Christoph Waltz, Naomi Watts.

Per quanto riguarda la sezione Orizzonti, invece, la presidentessa Athina Tsangari sarà affiancata da Michael Almereyda, Frederic Bonnaud, Mohamed Hefzy, Alison Mclean, Andrea Pallaoro. Per la giuria Opera Prima Luigi De Laurentiis, il presidente Ramin Bahrani lavorerà con Carolina Crescentini, Kaouther Ben Hania, Hayashi Kanako, Gaston Solnicki. Infine, il concorso Venice VR sarà presieduto da Susanne Bier, affiancata da Alessandro Baricco e Clemence Poesy.

Venezia 75: il ricco programma. Cuaron, Coen, Guadagnino nel Concorso

La 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si svolgerà dal 29 agosto all’8 settembre 2018. Vanessa Redgrave riceverà il Leone d’Oro alla carriera. Michele Riondino sarà il padrino del Festival, presentando le cerimonie di apertura e di chiusura.

Venezia 75: ANAC, FICE e ACEC contro i Leoni a Netflix

Venezia 75: ANAC, FICE e ACEC contro i Leoni a Netflix

Dopo meno di 24 ore dall’assegnazione dei Leoni a Venezia 75, arriva repentina la reazione delle associazioni degli esercenti in Italia, che si scaglia contro la decisione di premiare dei film acquistati da Netflix, che quindi saranno distribuiti sulla piattaforma streaming, dopo un rapido passaggio in sala.

Venezia 75: tutti i vincitori. Leone d’Oro a Roma di Alfonso Cuaron

Ecco quanto si legge nel comunicato stampa ufficiale:

“L’ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici, unitamente alla FICE – Federazione Italiana Cinema d’Essai e all’ACEC – Associazione Cattolica Esercenti Cinema, in coerenza con quanto dichiarato in occasione della conferenza stampa della Mostra nel mese di luglio a Roma, ribadiscono la loro contrarietà circa la scelta di aver inserito nel concorso di Venezia alcuni film non destinati alla visione in sala, diversamente da quanto aveva deciso il festival di Cannes.

Nel pieno rispetto delle scelte della giuria presieduta da Guillermo del Toro e senza nulla togliere all’alta qualità del film “ROMA” di Alfonso Cuaròn, vincitore del Leone d’Oro, ANAC, FICE e ACEC ritengono iniquo che il marchio della Biennale sia veicolo di marketing della piattaforma NETFLIX che con risorse ingenti sta mettendo in difficoltà il sistema delle sale cinema italiane ed europee. Il Leone d’Oro, simbolo della Mostra internazionale d’arte cinematografica da sempre finanziata con risorse pubbliche, è patrimonio degli spettatori italiani: il film che se ne fregia dovrebbe essere alla portata di tutti, nelle sale di prossimità, e non esclusività dei soli abbonati della piattaforma americana.

ANAC, FICE e ACEC reiterano la richiesta al direttore Barbera di rivedere per il prossimo anno la sua posizione, mentre chiedono al Ministro della Cultura di varare con la massima sollecitudine norme che regolino anche da noi come avviene in Francia un’equa cronologia delle uscite sui diversi media.”

Venezia 75: le donne, le storie e il tempo della parola – un commento

Durante la conferenza stampa di presentazione del programma, Alberto Barbera aveva dichiarato, in merito alla presenza dei film Netflix (e Amazon Studios) in Concorso: “Non vedo ragioni per cui escludere dalla competizione del festival un film di Cuaron o dei Coen solamente perché prodotto da Netflix. In Francia la legge è diversa per quello che riguarda le window, per fortuna qui non abbiamo questi problemi.” Con riferimento, ovviamente, alla decisione del Festival di Cannes di lasciare fuori le opere opzionate dalle piattaforme streaming. Le ultime parole famose, a quanto pare, visto che alla luce dell’assegnazione dei premi, il Leone d’Oro a Roma di Alfonso Cuaron, acquistato per la distribuzione da Netflix, ha scatenato le ire delle associazioni.

Ricordiamo che i titoli Netflix in selezione ufficiale a Venezia 75 erano 4: Roma e The Ballad of Bugger Scruggs in Concorso; Sulla mia pelle in Concorso Orizzonti; The Other Side of the Wind Fuori Concorso. Sia il film di Alfonso Cuaron che quello dei fratelli Coen sono stati premiati, portando a casa rispettivamente il Leone d’Oro e il premio Osella alla migliore sceneggiatura.

Tutto lo speciale dedicato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 75 di Cinefilos.it

Venezia 75: Alfonso Cuaron presenta il suo nuovo film, Roma

Venezia 75: Alfonso Cuaron presenta il suo nuovo film, Roma

A cinque anni da Gravity, Alfonso Cuaron sceglie ancora Venezia e il suo Festival per presentare al mondo il suo nuovo film. Si tratta di Roma, pellicola in bianco a nero ambientata a Città del Messico, nel quartiere che dà il titolo al film e che ha visto crescere il piccolo Alfonso. Un film che si preannunciava una storia autobiografica, ma in una maniera molto diversa rispetto a quanto ci si poteva aspettare.

“Il film è il più autobiografico che potessi fare, per il novanta per cento di tutte le scene vengono dalla mia memoria. L’obbiettivo per me era proprio questo dialogo della memoria e visitare quegli anni con la prospettiva di oggi. È autobiografico nel senso che è una ricostruzione di quello che ho vissuto, di quello che ricordo.” L’autobiografismo quindi è da rintracciare nei luoghi, nei fatti storici, nelle dinamiche familiari messe in scena, così come nelle vicende che il piccolo Alfonso ricorda della sua infanzia a Città del Messico.

Ma da dove nasce quest’esigenza? “La vecchiaia (ride)”

“Per me l’importante era parlare di questo, perché per me significa parlare di una cicatrice emozionale. Quel periodo, raccontato nel film, è una cicatrice per tutta la famiglia, ma lo stesso periodo rappresenta anche una cicatrice sociale nella coscienza del Messico.”

La Grande Storia, dunque, irrompe nella storia privata, come fosse un romanzo di Tolstoj, o un film di Ettore Scola, ma per il regista messicano premio Oscar nessun riferimento è stato consapevole. “Questo è il primo film in cui ho fatto uno sforzo razionale per non fare riferimenti a nulla – continua Cuaron – è uno sforzo per me, perché in tutti i miei film ci sono riferimenti ad altro. È capitato che se stavo lavorando a una scena, e questa scena mi ricordava un altro film o un romanzo, cambiavo immediatamente le mie scelte per fare una cosa diversa. La verità però è che nel mio DNA ci sono tutti questi riferimenti, c’è Scola, ma ci sono i Taviani, Pasolini, Rossellini evidentemente, ma non razionalmente.”

Un posto particolare spetta a Fellini: “In sala di montaggio, in una scena in particolare, ho chiesto al mio sund designer di inserire ‘il vento di Fellini’ in quella scena.”

Il film è girato in bianco e nero. Come mai? “Quando ho pensato al film, mi è apparso in bianco e nero. Non è stata una scelta, l’ho immaginato da subito così. Erano tre gli elementi che mi sono apparsi subito chiari. Il bianco e nero, il riferimento nella vita reale su cui ho costruito il personaggio di Cleo, tutta la struttura del film, che doveva essere basato sulla mia memoria.”

Il film ha anche un fondo di malinconia. Cosa rimpiangi di quegli anni? “Che cosa rimpiango degli anni ’70? La musica!”

Venezia 75: a Zhang Yimou il premio Jaeger-LeCoultre

La Biennale di Venezia e Jaeger-LeCoultre annunciano che è stato attribuito al grande regista cinese Zhang Yimou (Hero, Lanterne rosse, Ju Dou; due volte Leone d’oro a Venezia, nel 1992 con La storia di Qiu Ju e nel 1999 con Non uno di meno) il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2018 della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (29 agosto-8 settembre 2018), dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.

La consegna del premio a Zhang Yimou avrà luogo il 6 settembre 2018 in Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione in prima mondiale Fuori Concorso del suo nuovo film Ying (Shadow).

A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato: “Zhang Yimou non è soltanto uno dei registi più importanti del cinema contemporaneo ma con la sua eclettica produzione ha saputo rappresentare l’evoluzione del linguaggio cinematografico mondiale e, al tempo stesso, l’enorme crescita del cinema cinese.  Zhang Yimou è stato un pioniere per la sua capacità di tradurre autori, storie e in generale la ricchezza della cultura cinese in uno stile visuale unico e inconfondibile. L’indimenticabile esordio Sorgo Rosso (1987), tratto dal premio Nobel Mo Yan, lo segnala al pubblico internazionale come uno dei registi più importanti della Quinta Generazione (insieme a Chen Kaige e Tian Zhuangzhuang). Da allora, l’abilità nel combinare l’eleganza della forma a un impianto narrativo di stampo universale gli valgono importanti riconoscimenti, tra cui i due Leoni d’Oro per La storia di Qiu Ju (1992) e Non uno di meno (1999). Al passaggio del secolo, il film di arti marziali Hero (2002) – la sua terza candidatura all’Oscar come miglior film straniero – lo definisce icona del cinema – spettacolo a livello globale fino a garantirgli la regia delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Pechino (2008) seguite da una serie di grandi produzioni con star americane. Con Shadow (2018), presentato in anteprima mondiale FC alla 75. Mostra, Zhang Yimou torna al cinema di arti marziali con l’eleganza della forma e tutta l’inventiva che da sempre ha caratterizzato il suo cinema”.

Ying (Shadow) è un film di arti marziali (wuxia) sul conflitto tra due gruppi feudali. In Cina, nel periodo dei Tre Regni (220-280 circa d.C.), un re in esilio e il suo popolo ordiscono un complotto per riappropriarsi della loro terra. Le vicende vengono raccontate attraverso le prospettive del re, di sua sorella, del suo comandante, delle donne intrappolate nel palazzo reale e di un cittadino comune.

Venezia 75: il ricco programma. Cuaron, Coen, Guadagnino nel Concorso

Quattro volte in Concorso alla Mostra di Venezia – nel 1991 con Lanterne rosse, nel 1992 con La storia di Qiu Ju, nel 1997 con Keep Cool e nel 1999 con Non uno di meno – vincitore di  due Leoni d’Oro, rispettivamente nel 1992 e nel 1999,  un Leone d’Argento nel 1991 e una Coppa Volpi per la migliore interprete femminile (Gong Li, nel 1992 per La storia di Qiu Ju), Zhang Yimou è l’unico regista ad aver vinto tutti i premi più importanti della Mostra di Venezia in meno di dieci anni. 

Jaeger-LeCoultre è per il quattordicesimo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e per il dodicesimo del premio Glory to the Filmmaker.  Il premio è stato assegnato negli anni precedenti a Takeshi Kitano (2007), Abbas Kiarostami (2008), Agnès Varda (2008), Sylvester Stallone (2009), Mani Ratnam (2010), Al Pacino (2011), Spike Lee (2012), Ettore Scola (2013), James Franco (2014), Brian De Palma (2015), Amir Naderi (2016), Stephen Frears (2017).

La 75. Mostra di Venezia si terrà al Lido dal 29 agosto all’8 settembre 2018, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

Venezia 75: a Vanessa Redgrave il Leone d’Oro alla carriera

Venezia 75: a Vanessa Redgrave il Leone d’Oro alla carriera

È stato attribuito alla grande attrice britannica Vanessa Redgrave il Leone d’oro alla carriera della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (29 agosto – 8 settembre 2018).

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera. Si tratta del secondo Leone d’oro alla carriera della 75. Mostra. Il Leone destinato a un regista è già stato attribuito, come noto, a David Cronenberg. Ogni anno la Biennale assegna due Leoni d’Oro alla carriera della Mostra del Cinema: a un regista, e a un attore o un’attrice.

Vanessa Redgrave, nell’accettare la proposta, ha dichiarato: Sono sbalordita e straordinariamente felice di sapere che sarò premiata col Leone d’oro alla carriera dalla Mostra di Venezia. La scorsa estate stavo girando proprio a Venezia The Aspern Papers. Molti anni fa ho girato La vacanza nelle paludi del Veneto. Il mio personaggio parlava solo in dialetto veneziano. Scommetto di essere l’unica attrice non italiana ad aver recitato un intero ruolo in dialetto veneziano! Grazie infinite cara Mostra!”.

Vanessa Redgrave, intervista alla regista di Sea Sorrow – Il dolore del mare

A proposito di questo riconoscimento, Alberto Barbera ha dichiarato: “Unanimemente considerata tra le migliori interpreti femminili del cinema moderno, la Redgrave è un’attrice sensibile e capace di infinite sfumature, interprete ideale di personaggi complessi e non di rado controversi. Dotata di naturale eleganza, innata forza di seduzione e di uno straordinario talento, è potuta passare con disinvoltura dal cinema d’autore europeo alle fastose produzioni hollywoodiane, dalle tavole del palcoscenico alle produzioni televisive, offrendo ogni volta risultati di assoluta eccellenza. Le sue apparizioni, distribuite in sessant’anni di attività, emanano autorevolezza e piena padronanza dei ruoli, generosità senza limiti ed estrema raffinatezza, qualità non disgiunte da una buona dose di audacia e combattività che costituiscono uno dei tratti più evidenti della sua personalità umana e artistica”.

Venezia 75: A Star is Born di e con Bradley Cooper in anteprima mondiale

La Biennale di Venezia annuncia che A Star Is Born, l’atteso debutto nella regia del quattro volte candidato al premio Oscar® Bradley Cooper (American Sniper, American Hustle, Il lato positivo), interpretato dallo stesso Cooper e dalla pluripremiata superstar della musica e candidata all’Oscar®  Lady Gaga, nel suo primo ruolo da protagonista in un film, sarà in prima mondiale, fuori Concorso, alla 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

La proiezione di A Star Is Born – anche co-sceneggiato e prodotto da Bradley Cooper – si terrà venerdì 31 agosto in Sala Grande al Palazzo del Cinema del Lido di Venezia. La 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si terrà dal 29 agosto all’8 settembre 2018, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo BarattaA Star is Born sarà nei cinema da ottobre per la Warner Bros. Pictures, in associazione con Live Nation Productions e Metro Goldwyn Mayer Pictures.

In questa nuova versione di una tormentata storia d’amore, Cooper interpreta il musicista di successo Jackson Maine, che scopre la squattrinata artista Ally (Gaga) e si innamora di lei. Ally ha da poco chiuso in un cassetto il suo sogno di diventare una grande cantante, fino a quando Jack la convince a tornare sotto i riflettori. Ma mentre la carriera di Ally inizia a spiccare il volo, il lato privato della loro relazione perde colpi a causa della battaglia che Jack conduce contro i suoi demoni interiori.

A Star is Born presenta canzoni originali eseguite dal vivo nel film da Cooper e Lady Gaga, da loro scritte in collaborazione con altri artisti come Lukas Nelson, Jason Isbell e Mark Ronson.  Il cast include anche Andrew Dice Clay, assieme a Dave Chappelle e Sam Elliott.

A Star is Born è prodotto da Bill Gerber, Jon Peters, Bradley Cooper, Todd Phillips e Lynette Howell Taylor. Ravi Mehta, Basil Iwanyk, Niija Kuykendall, Sue Kroll, Michael Rapino e Heather Parry sono i produttori esecutivi.  La sceneggiatura è di Eric Roth e Bradley Cooper & Will Fetters. A collaborare con Cooper troviamo il direttore della fotografia candidato all’Oscar® Matthew Libatique (Il cigno nero), la scenografa Karen Murphy (It Comes at Night), il montatore tre volte candidato all’Oscar® Jay Cassidy (American Hustle, Il lato positivo, Into the Wild), e la costumista Erin Benach (Drive).  I supervisori delle musiche del film sono Julia Michels (Pitch Perfect) e Julianne Jordan (Edge of Tomorrow).

Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Live Nation Productions, in associazione con Metro Goldwyn Mayer Pictures, una produzione Jon Peters/Bill Gerber/Joint Effort, A Star is Born. Nelle sale dal 5 ottobre 2018, il film sara distribuito nel mondo dalla Warner Bros. Pictures.

Venezia 75: A Star Is Born di Bradley Cooper sarà presentato fuori concorso

Come riportato da Deadline nelle ultime ore, sembra ormai certa la presenza alla 75a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia di A Star Is Born, debutto alla regia di Bradley Cooper che vede protagonista Lady Gaga e lo stesso attore.

Secondo il report infatti, la pellicola sarà presentata Fuori Concorso il 31 agosto prima di “volare” a Toronto per l’International Film Festival.

Venezia 75: First Man di Damien Chazelle sarà il film d’apertura

Confermato nei giorni scorsi First Man di Damien Chazelle per l’apertura, mentre altri titoli ufficiali dovrebbero essere  Suspiria di Luca Guadagnino, con Dakota JohnsonChloe Grace Moretz e Tilda Swinton, The Sisters Brothers, ultimo lavoro di Jaques Audiard (Un sapore di ruggine e ossa) che vede protagonisti Jake Gyllenhaal e Joaquin PhoenixBeautiful Boy con Timothée ChalametSteve Carell (dal regista di Alabama MonroeFelix Van Groeningen), Roma di Alfonso Cuaron (prodotto originale Netflix), Norway di Paul GreengrassThe Favourite di Yorgos Lanthimos con Emma Stone Peterloo di Mike Leigh.

In programma dal 29 agosto all’ 8 settembre 2018, la Mostra del Cinema avrà come presidente di giuria il regista Guillermo Del Toro.

A Star is Born si basa sulla pellicola del 1937 di William Wellman e interpretato da Janet Gaynor e Fredric March ma prenderà spunto anche nella versione del 1954 con James Mason e Judy Garland. Mentre nel 1976 il film è stato soggetto ad un nuovo remake con protagonista all’epoca Barbra Streisand e Kris Kristofferson.

Dopo il successo di American Horror Story, con il quale ha vinto il Golden Globe a gennaio, Lady Gaga farà quindi il suo debutto sul grande schermo come protagonista assoluta di una pellicola. La cantante si occuperà di comporre nuovi canzoni per il remake.

Venezia 75: a Ricordi? di Valerio Mieli, il premio del pubblico delle GDA

Il pubblico delle Giornate ha scelto Ricordi? di Valerio Mieli per il premio assegnato da BNL Gruppo BNP Paribas.

Il film di Mieli era l’unico italiano in concorso di undici titoli, provenienti da cinematografie differenti di diciotto paesi del mondo (diverse le co-produzioni).

Percentuale di voto: 69,6 % di voti favorevoli.

Ricordi? è l’opera seconda di Valerio Mieli dopo il debutto del 2009 proprio alla Mostra di Venezia.

Luca Marinelli è il protagonista maschile di questa storia d’amore, affiancato da Linda Caridi che è una vera rivelazione. Il film è prodotto dalla Bibi Film di Angelo Barbagallo e coprodotto da Les films d’ici con Rai Cinema e in collaborazione con Cattleya.

Sin da quando sono nate le Giornate nel 2004, BNL Gruppo BNP Paribas ha incoraggiato le iniziative portate avanti in questi quindici anni di collaborazione. Presente alla Mostra di Venezia anche con la Settimana Internazionale della Critica, BNL sostiene il cinema e ne favorisce la diffusione con un premio il cui unico giudice è il pubblico sovrano. Con questo riconoscimento BNL, insieme alle Giornate, premia sia il livello di gradimento sia la capacità di un film di attrarre pubblico.

Il premio è stato consegnato alla Villa degli Autori da Anna Boccaccio, Direttore del Servizio Relazioni Istituzionali.

Con questo premio, le Giornate sono felici di promuovere un film italiano e aiutarne il futuro accompagnandolo verso lo stesso pubblico che lo ha votato.

Venezia 75, foto: Tilda Swinton, Dakota Johnson, Chloe Moretz…

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Venezia 75, foto: Tilda Swinton, Dakota Johnson, Chloe Moretz…

Ecco le foto del cast di Suspiria a Venezia 75, in attesa di vederle sfilare questa sera sul red carpet. Presenti Tilda Swinton, Dakota Johnson, Luca Guadagnino, Thom Yorke, Jessica Harper, Chloe Grace Moretz, Mia Goth, David Kajganich.

 

VIDEO CORRELATO _ LE INTERVISTE DA VENEZIA 75

Il regista in merito al film ha commentato “Ogni film che realizzo è come un esordio per me: un nuovo inizio che parte dalle memorie che hanno costruito il mio immaginario. A dieci anni, a Cesenatico, ebbi l’epifania di Suspiria: un poster in un cinema chiuso. Trentasette anni dopo debutto al cinema (dell’orrore) grazie al potere evocativo di Dario Argento, capace di scatenare gli immaginari. Suspiria nasce nel 1976 ed esce nel 1977. Il nostro Suspiria è ambientato nel 1977, un anno fecondo per le rivoluzioni femminili-femministe.

In un’accademia di danza di fama mondiale si muove una presenza oscura, che inghiottirà il direttore artistico della troupe, una ballerina ambiziosa e uno psicoterapeuta in lutto. Qualcuno soccomberà all’incubo. Altri, alla fine, si sveglieranno.

Venezia 75, foto: Tilda Swinton, Dakota Johnson sul red carpet

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Dopo il photocall ecco le foto del red carpet di Suspiria, con Tilda Swinton, Dakota Johnson, Luca Guadagnino, Thom Yorke, Jessica Harper, Chloe Grace Moretz, Mia Goth, David Kajganich.

VIDEO CORRELATO _ LE INTERVISTE DA VENEZIA 75

Il regista in merito al film ha commentato “Ogni film che realizzo è come un esordio per me: un nuovo inizio che parte dalle memorie che hanno costruito il mio immaginario. A dieci anni, a Cesenatico, ebbi l’epifania di Suspiria: un poster in un cinema chiuso. Trentasette anni dopo debutto al cinema (dell’orrore) grazie al potere evocativo di Dario Argento, capace di scatenare gli immaginari. Suspiria nasce nel 1976 ed esce nel 1977. Il nostro Suspiria è ambientato nel 1977, un anno fecondo per le rivoluzioni femminili-femministe.

In un’accademia di danza di fama mondiale si muove una presenza oscura, che inghiottirà il direttore artistico della troupe, una ballerina ambiziosa e uno psicoterapeuta in lutto. Qualcuno soccomberà all’incubo. Altri, alla fine, si sveglieranno.

Venezia 75, foto: Ryan Gosling, Claire foy e …

Venezia 75, foto: Ryan Gosling, Claire foy e …

E’ iniziata oggi la 75 esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, ecco tutte le foto della giornata di oggi che ha visto protagonisti tra gli altri sul red Michele Riondino, Guillermo del Toro, Naomi Watss, Ryan Gosling, Claire Foy, Jason Clarke e Damien Chazelle. 

Il film d’apertura è stato First Man diretto dall’acclamato regista di La La Land, Damien Chazelle. Il film narra l’avvincente storia della missione della NASA per portare un uomo sulla Luna. Il film si concentra sulla figura di Neil Armstrong e gli anni tra il 1961 e il 1969. Resoconto viscerale e in prima persona, basato sul libro di James R. Hansen, il film esplora i sacrifici e il costo, per Armstrong e per l’intera nazione, di una delle missioni più pericolose della storia

Venezia 75 al via con First Man con Ryan Gosling

Venezia 75 al via con First Man con Ryan Gosling

Oggi inizia la 75.esima edizione della Mostra d’Arte cinematografica di Venezia, film d’apertura è l’atteso First Man di Damien Chazelle, regista dell’acclamato La La Land. Nel cast protagonisti Ryan Gosling, Jason Clarke, Claire Foy, Kyle Chandler, Corey Stoll, Ciaran Hinds, Christopher Abbott, Patrick Fugit e Lukas Haas.

First Man narra l’avvincente storia della missione della NASA per portare un uomo sulla Luna. Il film si concentra sulla figura di Neil Armstrong e gli anni tra il 1961 e il 1969. Resoconto viscerale e in prima persona, basato sul libro di James R. Hansen, il film esplora i sacrifici e il costo, per Armstrong e per l’intera nazione, di una delle missioni più pericolose della storia.

Il regista ha così commentato il film First Man

Prima di iniziare a lavorare a First Man, conoscevo la storia della missione sulla Luna, la storia di successo di una conquista leggendaria… ma nulla di più. Dopo avere iniziato a esplorare il tema in profondità, sono rimasto sbalordito di fronte alla follia e al pericolo dell’impresa: il numero di volte in cui è stata sull’orlo del fallimento così come il pesante tributo costato a tutte le persone coinvolte. Volevo capire cosa potesse avere spinto quegli uomini a intraprendere un viaggio nella vastità infinita dello spazio, e quale sia stata l’esperienza vissuta, momento dopo momento, passo dopo passo. E per poter capire dovevo necessariamente addentrarmi nella vita privata di Neil. Questa è una storia che doveva essere articolata tra la Luna e il lavello della cucina, tra l’immensità dello spazio e il tessuto della vita quotidiana. Ho deciso di girare il film come un reportage, e di catturare sia la missione nello spazio che i momenti più intimi e privati della famiglia Armstrong come un testimone invisibile. Speravo che questo approccio potesse mettere in luce il tormento, la gioia, i momenti di vita vissuta e perduta in nome di uno dei traguardi più celebri della storia: lo sbarco sulla Luna.

Venezia 74: Zama di Lucrecia Martel

Sarà presentato invece fuori concorso oggi Zama della regista argentina Lucrecia Martel che vede protagonisti tratto dal romanzo di Antonio Di Benedetto.

Il film racconta quello che accade a Don Diego de Zama (Daniel Giménez Cacho), un impiegato del governo che rimane bloccato in Paraguay, distante dalla sua famiglia. Con il passare del tempo l’uomo diventa sempre più violento e frustrato.

Venezia 74: Victoria & Abdul con Judi Dench

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Venezia 74: Victoria & Abdul con Judi Dench

Sarà presentato oggi fuori concorso Vittoria e Abdul, il nuovo film di Stephen Frears e che vede protagonista Judi Dench nei panni della Regina Victoria.

Victoria & Abdul racconta la vera, straordinaria storia dell’incredibile amicizia tra la regina Vittoria e il giovane segretario Abdul Karim, diventato suo precettore, consigliere spirituale e devoto amico. Nel 1887, Abdul parte dall’India per donare alla regina una medaglia in occasione dei festeggiamenti per il Giubileo d’oro, ma inaspettatamente entra nelle grazie dell’anziana sovrana. L’inaudito e incredibile legame scatena una rivolta all’interno della famiglia reale, ma la regina si oppone a corte e parenti. Victoria & Abdul esplora con ironia tematiche come razza, religione e potere, mettendo in scena le assurdità dell’impero alla luce di un’amicizia insolita e profondamente commovente.

Stephen Frears ha così commentato il film: Non conoscevo la storia della regina Vittoria e di Abdul, non sapevo dell’affetto che la sovrana provava per il servitore indiano. Lee Hall ha scritto una sceneggiatura brillante, divertente, attuale e romantica, su diversità e classi sociali, sulla donna più potente del mondo e su un servitore musulmano. Per me era più riconducibile a The thief of Bagdad (Il ladro di Bagdad) che ai film britannici sull’impero anglo-indiano; ho detto che l’avrei realizzato soltanto con Judi Dench, e con mia immensa fortuna, lei ha accettato

Venezia 74: tre nuovi titoli completano il programma

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Venezia 74: tre nuovi titoli completano il programma

Tre nuovi titoli, presentati in anteprima mondiale, completano il programma della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (30 agosto – 9 settembre), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta. I tre film che entrano nel programma della 74. Mostra sono:

  • Zhuibu (Manhunt), è l’atteso ritorno di John Woo al thriller poliziesco che lo ha reso famoso con The Killer e Hardboiled. Remake contemporaneo di un classico giapponese del genere, è la storia di un uomo cinese incastrato per omicidio in Giappone, che tenta di riabilitare il suo nome mentre deve sfuggire alla caccia della polizia giapponese e agli attacchi di misteriosi killer. John Woo (A Better Tomorrow, Face/Off – Due facce di un assassino) ha ricevuto a Venezia il Leone d’oro alla carriera nel 2010. Il film verrà presentato Fuori Concorso.

  • L’ordine delle cose di Andrea Segre (Io sono Li, La prima neve) racconta la storia di Corrado, poliziotto di una task force specializzata nella gestione del sistema di controllo dei flussi migratori. Corrado riceve il compito di coordinare una delicata missione in Libia e lì incontra Swada, una donna somala che sta cercando di raggiungere il marito in Finlandia. Il film verrà presentato in Proiezioni speciali.

 

  • L’Enigma di Jean Rouch a Torino – Cronaca di un film raté di Marco di Castri, Paolo Favaro, Daniele Pianciola è un documentario che racconta la storia di quello che fu un vero “laboratorio d’idee”, e la nascita del film che ne è derivato: Enigma. Il documentario ricostruisce i due anni che intercorsero tra l’arrivo di Jean Rouch e la conclusione del progetto, attraverso la voce dei suoi protagonisti in dialogo con un materiale straordinario: oltre 20 ore di making of. Il film sarà presentato all’interno della sezione competitiva Venezia Classici – Documentari.

Venezia 74 – Segui il nostro speciale sulla Mostra del Cinema di Venezia

Venezia 74 si svolgerà dal 30 agosto al 9 settembre 2017 al Lido.

Venezia 74: Thriller torna al cinema in 3D, la parola a John Landis

Uno degli eventi speciali, nel Fuori Concorso, di Venezia 74, è stata la presentazione del videoclip di Thriller di Michael Jackson, in 3D, il celeberrimo cortometraggio diretto da John Landis. Insieme al video restaurato in stereoscopia, è stato proiettato il documentario del Make-of di Thriller, realizzato da Kenny Kramer.

“Thriller è una cosa di cui sono molto fiero, e avere l’accesso ai negativi e di restaurarlo è stato bellissimo – ha spiegato Landis – E ho avuto la possibilità di restituirlo all’aspetto che doveva avere all’inizio, come lo voleva Michael. Perché su youtube è rovinato.”

Ma per quello che riguarda le sue ragioni più personali, il regista ha detto: “La mia ragione è stata per vederlo di nuovo al cinema, in oltre lo abbiamo rimasterizzato con le tracce originali. È fottutamente magnifico!”

Le idee di Jackson per il cortometraggio erano quelle di realizzare una completa trasformazione in mostro per la star, ma si rese poi conto che sarebbe stato tutto molto complicato in merito alla danza. “Era un fan di Un lupo mannaro, e mi chiese di trasformarlo in un mostro. E da questo è venuto il video. Non era una operazione di marketing, il disco era già stato vendutissimo, il video fu una questione di vanità: perché lui voleva che lo trasformassi in un mostro.”

Landis procede come un fiume in piena, raccontando un aneddoto che lo vide coinvolto al fianco della pop star, l’unico momento, a detta sua, in cui ha veramente avuto paura in tutta la sua vita: “L’unica volta in cui ho a vuto paura è stato con lui, siamo andati a Disneyworld, e appena siamo arrivato in pubblico, abbiamo fatto una foto con Mickey Mouse, e all’improvviso migliaia di persone si sono accorte di lui, e sono venute verso di noi, urlando, da ogni direzione. Ho pensato che volessero mangiarci. È stato davvero spaventoso. E lui salutava tutti, tranquillo. E proprio quando pensavo che saremmo morti, è arrivata una limo, e ha tirato dentro me, lui e Mickey Mouse.”

In merito alla sua morte, John Landis si dimostra ancora una volta sensibile, mettendo in ordine tutte le parole e le priorità giuste: “Una tragedia per i suoi bambini, per la sua famiglia, per il mondo. Una figura brillante e tragica, era davvero un performer incredibile, e sono così rari. Mi fa stare ancora male.”

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Venezia 74: Suburra di Netflix infiamma il red carpet

Venezia 74: Suburra di Netflix infiamma il red carpet

Ieri a Venezia, si è tenuta la première di Suburra, la serie, la prima serie TV italiana originale Netflix presentata fuori concorso alla 74a edizione del Festival del Cinema di Venezia.

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Hanno partecipato alla première gli attori Alessandro Borghi, Filippo Nigro, Claudia Gerini, Giacomo Ferrara, Eduardo Valdarnini e Francesco Acquaroli, i registi Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi, i produttori Gina Gardini e Riccardo Tozzi e Erick Barmack, vice presidente degli International Originals Netflix.

Suburra, la serie sarà disponibile su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo a partire dal 6 Ottobre 2017.

Sinossi:

Suburra, la serie, la prima serie originale Netflix italiana, debutterà il 6 Ottobre 2017 e raggiungerà 100 milioni di abbonati nei 190 Paesi in cui il servizio è attivo, rendendo la produzione originale Netflix disponibile per un pubblico globale.

Diretta da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi, Suburra, la serie, è un crime thriller ambientato a Roma, che descrive come la Chiesa, lo Stato e la criminalità organizzata si scontrano, confondendo i limiti della legalità e dell’illecito nella loro feroce ricerca del potere.

Al centro della storia troviamo tre giovani uomini: Numero 8 (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara) e Lele (Eduardo Valdarnini), diversi per origine, ambizioni e passioni, che saranno chiamati a fare alleanze per realizzare i loro più profondi desideri.

Gli altri personaggi includono Sara Monaschi (Claudia Gerini), Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), Samurai (Francesco Acquaroli) e Manfredi Anacleti (Adamo Dionisi). Prodotta da Cattleya.

Venezia 74: SUBURRA – LA SERIE

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Venezia 74: SUBURRA – LA SERIE

Sarà presentata nella sezione Cinema nel giardino SUBURRA – LA SERIE con i primi due episodi che vedranno protagonisti Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara, Eduardo Valdarnini, Francesco Acquaroli, Filippo Nigro, Claudia Gerini, Adamo Dionisi, Barbara Chichiarelli, Federico Tocci, Gerasimos Skiaderesis. 

A presentarla oltre al cast anche i registi MICHELE PLACIDO, ANDREA MOLAIOLI, GIUSEPPE CAPOTONDI.

La trama: Stato, Chiesa, Famiglia. Non c’è più niente di sacro. Suburra: La Serie è un crime thriller ambientato a Roma, che descrive come la Chiesa, lo Stato e la criminalità organizzata si scontrino, confondendo i limiti della legalità e dell’illecito nella loro feroce ricerca del potere. Al centro della storia troviamo tre giovani uomini: Numero 8, Spadino e Lele, diversi per origine, ambizioni e passioni, che saranno chiamati a stringere alleanze per realizzare i loro più profondi desideri. Tratto dall’omonimo romanzo ma ambientato molti anni prima, Suburra: La Serie è una serie tv densa di azione, dramma e crimine, che racconta venti giorni di disordini in dieci incredibili episodi.

Venezia 74: Stephen Frears e Judi Dench presentano Victoria and Abdul

Questa quinta giornata di festival ha visto la Laguna riempirsi di leggende del cinema; ad aprire le danze questa mattina è stato il nuovo film di Stephen Frears dal titolo Vittoria e Abdul, con una straordinaria Judi Dench protagonista. Si tratta di un’adorabile commedia in costume che racconta della bizzarra amicizia nata tra la Regina Vittoria d’Inghilterra e un giovane indiano di umili origini di nome Abdul Karim, capitato a corte quasi per uno scherzo del destino.

Dopo il successo di Florence Foster Jenkins, Stephen Frears torna ad occuparsi delle sue meravigliose regine e la bellissima Judi Dench torna a vestire dopo venti anni i panni di Vittoria in un momento assai diverso della sua vita. “Non ho mai neanche lontanamente immaginato che un giorno avrei interpretato di nuovo Vittoria – ha dichiarato la Dench – ma quando Stephen mi ha proposto lo script non ho potuto rifiutare: la sceneggiatura era davvero brillante”. È proprio questo infatti uno dei tanti punti di forza del film di Frears, la sceneggiatura, pregna di un’inedita e brillante comicità. “In tanti mi hanno chiesto se il tono del film dovesse essere davvero questo. Ebbene, era proprio così che io e Lee [si riferisce a Lee Hall, sceneggiatore del film e autore anche di Billy Elliott] avevamo sempre immaginato Victoria and Abdul. Volevo portare sullo schermo qualcosa che fosse davvero divertente e allora mi sono chiesto quale film Trump avesse voluto vedere [ride]. A quelli che mi chiedono perché ho deciso di fare un altro film su di una regina risponderò molto sinceramente: la sceneggiatura era eccezionale. Magari fossi sempre così fortunato!”.

leggi anche: Venezia 74: Victoria and Abdul recensione del film di Stephen Frears

Il riferimento alla politica e nello specifico a Trump fa un po’ sorridere se si pensa che Stephen Frears è un regista britannico ma in effetti il film affronta, grazie alla storia tra Vittoria e Abdul, delle tematiche molto scottanti e attuali. La storia d’amicizia e quasi d’amore tra i due è stata osteggiata dai figli della sovrana e dall’intera corte che non vedeva di buon occhio questo ragazzo di colore, sempliciotto e ‘selvaggio’, persone che hanno fatto di tutto pur di separarli e che per secoli ha tenuto nascoste al mondo le prove di queste relazione. C’è chi ha definito ambiguo il rapporto tra Vittoria e Abdul ma i due protagonisti a riguardo hanno idee molto diverse. “È proprio l’amore – ha ammesso Judi Denchche rende la storia così intrigante. Non si tratta di amore romantico ma di quel sentimento d’affetto che rende più piacevole la vita e che nel film permette alla Regina Vittoria, sempre sorvegliata dalla sua corte, di godere di piccoli momenti di autentico relax”. Il co-protagonista della Dench, il talentuoso ed affascinante Ali Fazal, ha poi aggiunto: “C’è qualcosa di molto spirituale nella loro relazione […] Non si tratta di semplice amore romantico […] Sono intellettualmente stimolati l’uno dall’altra e godono ogni giorno del piacere reciproco della scoperta. Trovo il loro rapporto molto misterioso e poetico”.

Durante la conferenza stampa di Vittoria e Abdul, gli interpreti e il regista hanno anche raccontato com’è stato girare insieme sul set e utilizzare la straordinaria location di Osbourne House. “Era la prima volta che qualcuno utilizzava la Osbourne House come set per un film ed è stato un grande onore poter usufruire di una location così prestigiosa” ha dichiarato lo sceneggiatore Lee Hall. Quanto alle riprese, pare ci sia stata una particolare attenzione per la creazione degli abiti di scena; i costumi, soprattutto nel caso di Judi Dench, dovevano poter dare l’illusione che l’attrice fosse fisicamente simile alla vera Regina Victoria. “I vestiti – ha dichiarato la Dench – sono stati un vera sfida. Tanto per cominciare io sono molto più alta di Vittoria e anche meno in carne […] Dopo la morte prematura del marito, il Prince Albert, Vittoria cadde in una profonda depressione e utilizzava il cibo come compensazione; è per questo motivo che in tutti i suoi ultimi ritratti appare sempre i sovrappeso”.

Ma se i costumi hanno fatto penare non poco Miss Dench, per Ali Fazal sono stati invece d’aiuto per la costruzione del suo personaggio. “I costumi erano fantastici, con quelle stoffe così riccamente decorate e dai colori sgargianti […] indossarli mi ha aiutato ad entrare meglio nel personaggio e a perfezionare la mia postura poiché nel film sto spesso in piedi in posa affianco alla regina. Ovviamente per prepararmi non è stato sufficiente indossare un bel vestito. Ho dovuto iniziare molti mesi prima che le riprese cominciassero a documentarmi sulla storia di Vittoria e Abdul. Nessuno prima d’ora aveva mai parlato di questa storia ma Abdul è stato davvero un personaggio importante per la Regina, forse il più importante della sua vita”.

Venezia 74: Sebastiano Riso con Una famiglia in Concorso

Venezia 74: Sebastiano Riso con Una famiglia in Concorso

Alla seconda settimana di festival, Venezia 74 ci offre un altro italiano in Concorso. Oggi sarà presentato Una Famiglia, di Sebastiano Riso.

Il film drammatico, vede nel cast Micaela Ramazzotti, Patrick Bruel, Fortunato Cerlino, Marco Leonardi, Matilda De Angelis, Ennio Fantastichini.

La trama di Una Famiglia:

Vincent è nato cinquant’anni fa vicino a Parigi, ma ha tagliato ogni legame con le sue radici. Maria, più giovane di quindici anni, è cresciuta a Ostia, ma non vede più la sua famiglia. Insieme formano una coppia che non sembra aver bisogno di nessuno e conducono un’esistenza appartata nella Roma indolente e distratta dei giorni nostri, culla ideale per chi vuole vivere lontano da sguardi indiscreti. In più, Vincent e Maria sono bravi a mimetizzarsi: quando prendono il metrò, si siedono vicini, teneramente abbracciati. A volte cenano al ristorante, più interessati a guardarsi negli occhi che al cibo nei loro piatti. Quando tornano a casa, fanno l’amore con la passione degli inizi, in un appartamento di periferia che lei ha arredato con cura. Eppure, a uno sguardo più attento, quella quotidianità dall’apparenza così normale lascia trapelare un terribile progetto di vita portato avanti da lui con lucida determinazione e da lei accettato in virtù di un amore senza condizioni. Un progetto che prevede di aiutare coppie che non possono avere figli. Arrivata a quella che il suo istinto le dice essere l’ultima gravidanza, Maria decide che è giunto il momento di formare una vera famiglia. La scelta si porta dietro una conseguenza inevitabile: la ribellione a Vincent, l’uomo della sua vita.

Venezia 74: Redford e Fonda presentato Le nostre anime di notte

A Venezia 74 sono di scena le leggende di Hollywood. Robert Redford e Jane Fonda hanno presentato il film Netflix Le nostre anime di notte, diretto da Ritesh Batra, che li vede ancora una volta innamorarsi l’uno dell’altra sul grande schermo.

Il primo incontro professionale trai due è avvenuto quasi 50 anni fa, con A piedi nudi nel parco, e da quel film la carriera di entrambi è cresciuta e sbocciata fino a questo nuovo incontro in un film delicato, che racconta una storia d’amore che non ha niente da perdere, tra due persone mature che conoscono bene se stessi e non hanno paura di chiedere.

Secondo Redford infatti è stata proprio la volontà di offrire un’alternativa al quel cinema che si interessa soltanto ai giovani, trascurando storie con target differenti. “Secondo me le storie d’amore avranno sempre una vita sullo schermo e volevo fare di nuovo un film dopo 47 anni con Jane Fonda.”

La Fonda, sempre in magnifica forma, ha condiviso questa curiosità e questa passione, raccontando invece che, appena incontrò il collega, capì subito che sarebbe diventato una star: “Eravamo negli studi della Paramount per A piedi nudi nel parco, e stavamo camminando nel corridoio di un ufficio e tutte le donne dicevano tra loro ‘sta arrivando lui’. Ho capito che sarebbe diventato un grande divo.”

E Robert Redford lo è diventato un vero divo, sia al cinema che nella vita politica e sociale del suo Paese, eppure, di fronte alla richiesta di un commento sulla situazione politica degli USA, Redford ha commentato soltanto: “Non voglio parlare della politica, non posso parlare della nostra situazione, posso soltanto sperare per il futuro, perché adesso non abbiamo tanta speranza.”

Oltre ogni riflessione nostalgica e ogni sorriso complice trai due, è la dichiarazione della Fonda a concludere la conferenza e a raccogliere il caloroso applauso della platea: “Non so se siete genitori e se vi è mai capitato di pensare a tutto ciò che avreste voluto dare o fare per i vostri figli o all’amore che avreste voluto concedere loro ma che non siete mai riusciti ad esprimere, ecco, per me il finale di questo film parla proprio di questo. Quando sei vecchio e più vicino alla morte niente ha più importanza, né i soldi, né la fama, semplicemente i figli e avere una seconda chance è un dono prezioso. Ed è quello che la protagonista del film ha deciso di fare, afferrare questa opportunità al volo per amore di suo figlio”.

Le nostre anime di notteRobert Redford e Jane Fonda ritireranno a Venezia 74 il Leone d’Oro alla carriera durante la cerimonia di questa sera, in Sala Grande, che precederà la proiezione del film.

Le nostre anime di notte sarà disponibile su Netflix dal 29 Settembre

Basato sul romanzo scritto da Kent Haruf e adattato per la televisione da Scott Neustadter e Michael H. Weber (Colpa delle stelle), Le nostre anime di notte è ambientato in Colorado e inizia quando Addie Moore (Jane Fonda) riceve una visita inaspettata dal suo vicino Louis Waters (Robert Redford). Entrambi vedovi da dieci anni e vicini di casa da decenni, non si erano mai frequentati più di tanto. I figli di entrambi vivono lontani da casa e loro due abitano entrambi in case enormi. Un giorno lei si stanca di questa casa enorme e decide che è arrivato il momento di conoscersi meglio e di  sfruttare al meglio il tempo che le è rimasto.

Nel cast anche Bruce Dern (Nebraska), Judy Greer (Jurassic World) e Matthias Schoenaerts (The Danish Girl).