James Manos Jr e Michael C. Hall,
rispettivamente creatore e protagonista del serial Dexter, collaboreranno inseme ancora ma questa volta
per il grande schermo un film intitolato Love, Scotch and Death.
Nel cast conferme anche per Vera Farmiga…
James Mangold: la “sfida” di Logan e il costume giallo di Wolverine
Nella serie a fumetti “Vecchio Logan“, Wolverine viene ingannato e spinto ad uccidere gli altri X-Men da Mysterio e da un altro gruppo di villain. Nel film Logan – The Wolverine di James Mangold – liberamente ispirato proprio a quella run – le cose sono andate un po’ diversamente, con il Professor X che un anno prima dei fatti narrati ha inavvertitamente ucciso diversi mutanti in seguito ad attacco psichico causato da una crisi indotta.
La linea narrativa intrapresa da Logan per quanto riguarda Charles Xavier è stato indubbiamente uno degli aspetti più interessanti del film, ma adesso è stato lo stesso Mangold – via Twitter – ad ammettere di essere rimasto sorpreso quando sia la 20th Century Fox che i fan hanno “accolto” con entusiasmo quell’aspetto della trama. La storia di Charles è stata innegabilmente tragica: la decisione di approfondire ciò che sia accaduto al potente telepate ha contribuito a rendere la sceneggiatura del film ancora più oscura e accattivante, segno di quanto sia stato meticoloso e intelligente il lavoro di Mangold.
Su Twitter James Mangold – di recente confermato alla regia di Indiana Jones 5, il quinto capitolo della celebre saga con Harrison Ford – ha scritto: “Non ho mai pensato di riuscire a far accettare la mia idea che Charles avesse accidentalmente ucciso gli X-Men a causa di una attacco di demenza. Eppure sentivo di aver bisogno di raccontare questi mutanti tramite aspetti profondamente tragici. Sono grato alla Fox per il suo coraggio e al pubblico per aver apprezzato le nostre scelte.”
Sempre via Twitter, Mangold ha anche confermato che, nonostante in una scena eliminata da Wolverine – L’immortale del 2013 Logan venga presentato con il tradizionale costume giallo, Hugh Jackman non lo hai mai indossato per davvero. Alla domanda di un fan, il regista ha così risposto: “Mi dispiace, ma Hugh non ha mai indossato quel costume. Non abbiamo mai neanche realizzato una vera versione di quell’outfit. Tutto ciò che riguarda il suo personaggio e che io ho capito dello stesso, gli impedirebbe di indossare un costume ‘autocelebrativo’. Eppure, sono certo che con la prossima incarnazione di Wolverine, accadrà.”
James Mangold parla della “sfida” di Logan e fa chiarezza sul costume giallo di Wolverine
Tornando a parlare di Logan, si tratta sicuramente del migliore adattamento dedicato al singolo personaggio e in generale il miglior film sugli X-Men mai visto al cinema. Il film ha debuttato al Festival di Berlino ed è stato nominato agli Oscar per la migliore sceneggiatura adattata, primo cinecomic a raggiungere tale livello di riconoscimento dall’industria.
Per quello che riguarda invece Hugh Jackman, il personaggio di Wolverine gli ha regalato la fama internazionale imperitura, il successo e sicuramente la visibilità che lo ha portato ad interpretare molti dei suoi ruolo più importanti, nel corso della sua carriera, sempre divisa tra cinema e musical.
James Mangold sui blockbuster: “Non sono veri film”
James Mangold ha portato in sala quella che è da tutti considerato ormai il miglior film su Wolverine e il migliore sugli X-Men in generale, Logan. Il regista, con una scelta precisa e forse rischiosa, ha completamente cambiato le carte in tavola, regalando al pubblico un film sporco e violento, molto lontano dai patinati effetti visivi che negli ultimi anni caratterizzano i film di supereroi, ma allo stesso tempo con una grande anima.
Durante un’intervista con KCRW (via Cinema Blend), Mangold ha parlato dei film tentpole, ovvero dei blockbuster da studio appartenenti a una saga, a un universo condiviso. Sebbene gli incassi di Logan siano stati molto importanti, è chiaro che il film non è stato girato con l’intento di rientrare visivamente e narrativamente in quel tipo di progetti, tanto che il regista ha avuto modo di criticare aspramente quella formula cinematografica.
“I film da franchise in generale… secondo me non sono film. Sono vuoti esercizi come trailer lunghi due ore per un altro film che arriverà di lì a due anni. Ci sono così tanti personaggi in questi film che ognuno di loro ha un arco di appena sei minuti e mezzo, e non esagero. Prendete un film di 120 minuti, 45 minuti sono dedicati all’azione, quello che ti resta, diviso il numero di personaggi, fa più o meno sei, sette minuti a testa, il che rende il loro arco narrativo pari a quello del personaggio di Elmer Fudd nei cartoni animati della Warner Bros. La formula è completamente vuota per me.”
Sembra chiaro che il target di James Mangold siano i film Marvel, ma, quando parla di un numero eccessivo di personaggi non possono non venirci in mente anche i film sugli X-Men che, per la natura stessa dei personaggi, devono essere dei film corali e che fanno parte della stessa “famiglia” di Logan.
Logan: il trailer finale italiano del film
Per Hugh Jackman questo ritorno nei panni del mutante con gli artigli di adamantio sarà la sua ottava volta (se si conta anche il cameo di X-Men L’Inizio) nel personaggio. È l’attore che più di tutti rappresenta i mutanti Marvel al cinema, una sorta di Robert Downey Jr per il corrispettivo MCU, e potrebbe essere arrivato alla fine del suo coinvolgimento nel franchise proprio con questo film.
Logan ha un’uscita prevista per il primo marzo 2017. Alla regia c’è James Mangold (già regista di Wolverine L’Immortale), mentre nel cast ci saranno Hugh Jackman, Boyd Holbrook, Richard E. Grant, Stephen Merchant, Eriq La Salle, Elise Neal e Patrick Stewart.
La trama del film
Nel prossimo futuro, uno stanco Logan si prende cura di un malato Professor X, in un nascondiglio sul confine messicano. Ma i tentativi di Logan per nascondersi dal mondo e dal suo passato finiscono quando arriva una giovane mutante, inseguita da forze oscure.
James Mangold rivela quando inizieranno le riprese del biopic su Bob Dylan con Timothée Chalamet
James Mangold è uno dei registi più impegnati del momento, avendo da poco completato Indiana Jones e il Quadrante del Destino per Disney e Lucasfilm, e ora presentato come nuovo regista e sceneggiatore di un film originale di Star Wars durante la Star Wars Celebration Europe. Non solo, ma ha anche confermato che oltre che a dirigere Swamp Thing per la DC, ne sarà anche lo sceneggiatore. Mangold, infine, ha rivelato proprio di recente maggiori dettagli sul suo prossimo film, un biopic su Bob Dylan, il leggendario musicista, con Timothée Chalamet destinato a interpretare il ruolo principale.
Dopo che il progetto era stato annunciato ad inizio 2020, per molto tempo non si sono avute ulteriori notizie riguardo questo progetto attualmente ancora senza titolo. Mangold, finalmente, è stato in grado di rivelare che le riprese del film biografico inizieranno probabilmente nell’“agosto di quest’anno”. ““È un momento così straordinario nella cultura americana e la storia di Bob, un giovane Bob Dylan di 19 anni che arriva a New York con 2 dollari in tasca e diventa una sensazione mondiale entro tre anni all’interno della famiglia della musica folk a New York. E poi, naturalmente, allontanandosene, quando la sua stella cresce”, ha dichiarato Mangold.
“È così incredibile, è una storia vera così interessante e riguarda un momento così interessante in America, la scena americana, personaggi diversi da Woody Guthrie a Bob Dylan, a Pete Seeger, a Joan Baez. Tutti hanno un ruolo da svolgere in questo film”. Mangold sembra dunque anticipare che il film si concentrerà maggiormente sui primi anni di attività di Bob Dylan, con Chalamet che dunque non dovrebbe essere invecchiato per interpretarlo in anni più adulti. È stato poi rivelato che l’attore di Chiamami col tuo nome e Dune eseguirà personalmente tutti i brani che saranno presenti nel film, senza dunque farsi sostituire per le scene cantate.
È utile ricordare che l’ultimo film basato su Bob Dylan arrivato in sala è stato Io non sono qui, un biopic del 2007 non convenzionale in cui sei attori hanno interpretato diversi momenti e fatti della vita e della carriera del cantante: Christian Bale, Cate Blanchett, Marcus Carl Franklin, Richard Gere, Heath Ledger e Ben Whishaw. Nel 2019, invece, Martin Scorsese ha diretto il documentario No Direction Home, che ha raccontato l’impatto che la musica di Dylan ha avuto sul mondo e sulla cultura.
In attesa che le riprese del film inizino e si possano avere maggiori informazioni su tale pellicola, ricordiamo che James Mangold sta per arrivare al cinema, dal 28 giugno, con Indiana Jones e il Quadrante del Destino, dove Harrison Ford torna nel ruolo del leggendario eroe archeologo insieme a Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Toby Jones (Jurassic World – Il regno distrutto), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Animali Fantastici – I segreti di Silente).
Fonte: Collider
James Mangold promette che il nuovo film sulle origini Jedi di Star Wars sarà qualcosa di mai visto prima
James Mangold ha recentemente parlato del suo prossimo film di Star Wars, fornendo accenni su ciò che il pubblico può aspettarsi. Il prossimo film di Star Wars è stato ufficiosamente intitolato “L’alba dello Jedi”, con l’intenzione di esplorare una parte iniziale della linea temporale di Star Wars. Rispetto all’ordine cronologico degli altri film di Star Wars, il film di Mangold sarà ambientato 25.000 anni prima di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma. Resta da vedere se la storia dell’Alba dello Jedi di Star Wars si verificherà o meno, ma Mangold ha fornito alcune anticipazioni su cosa aspettarsi.
In un’intervista a MovieWeb, Mangold ha espresso il desiderio di sfruttare la libertà di creare qualcosa di nuovo in Star Wars. Mangold ha insistito sul fatto che questo è l’obiettivo principale per lui e il suo co-sceneggiatore, Beau Willimon, durante la stesura della sceneggiatura, affermando che il duo sta cercando di trovare un modo per “dire qualcosa di originale”. Mangold ha riassunto questi pensieri affermando che:
“Il film di Star Wars si svolgerà 25.000 anni prima di qualsiasi film di Star Wars conosciuto. È un’area e un campo di gioco che ho sempre [voluto esplorare] e a cui mi sono ispirato da adolescente. Non sono interessato ad essere ammanettato da una tradizione così grande da essere quasi inamovibile, e non si può accontentare nessuno”.
Evidentemente, Mangold sta dedicando molta attenzione a questo progetto. Approfondendo ulteriormente la linea temporale di Star Wars, Mangold sta cercando di portare un senso di originalità a Guerre Stellari che potrebbe non essere così prevalente negli orpelli familiari della Saga degli Skywalker.
James Mangold capisce il fascino emotivo di Star Wars

A un livello più profondo, i commenti di Mangold significano che egli comprende veramente il fascino emotivo del franchise di Star Wars. Affermando che il franchise si sente come un parco giochi a cui si è ispirato fin da quando era un adolescente, ha capito cos’è Star Wars nel suo nucleo. Star Wars è un franchise che ispira, sia i bambini che lo guardano per la prima volta, sia gli adolescenti che guardano i progetti più maturi, sia gli adulti che si fanno prendere dalla nostalgia.
L’insistenza di Mangold nell’attingere a questo sentimento di ispirazione e nel creare una storia svincolata da altri episodi del franchise riassume bene Star Wars. Dopo tutto, il franchise è nato grazie alla pura determinazione di George Lucas di raccontare una storia spaziale stravagante che nessuno, lui compreso, credeva sarebbe stata un successo. Fortunatamente, Mangold sa che la sandbox di Star Wars è esattamente questo, un luogo in cui l’immaginazione e l’ispirazione possono guidare la creazione di una storia avvincente.
James Mangold presenta Le Mans ’66: “Solo il cinema può fotografare i pensieri”
“Amo fare film ma credo che, semmai annoiassi i miei spettatori, rinuncerei a farli.” Esordisce così James Mangold, regista di Logan e Quando l’amore brucia l’anima, intervenuto a Roma dove ha presentato il suo ultimo film, Le Mans ’66 – La grande sfida, che racconta della rivalità tra le scuderie Ford e Ferrari nella fatidica gara e soprattutto dell’amicizia e della caparbietà dei due uomini che cambiarono la sorte della Ford: il costruttore Carroll Shelby (Matt Damon) e il pilota Ken Miles (Christian Bale).
Il film racconta un mondo delle gare e dello sport molto distante da quello che siamo abituati a conoscere oggi, visto che le corporazioni cominciavano a prendere il sopravvento sull’aspetto emotivo delle gare proprio in quel periodo: “Lo sport ora è una questione di azienda, negli anni Sessanta c’erano ancora dei valori. Ora non è più così – ha spiegato Mangold – E sia per lo sport che per l’arte vale la stessa cosa. Se fossi un pittore mi servirebbero degli sponsor, è una continua lotta tra cuore e industria e si sceglie di farne parte consapevoli di questo.”
Dopo aver diretto grandissimi attori nel corso della sua carriera, James Mangold si è trovato alle prese con due vere e proprie star, Bale e Damon, che, a dispetto del loro status hollywoodiano, gli hanno reso la vita abbastanza facile: “Entrambi amano il loro lavoro, e per loro non si tratta di essere delle star ma è essere attori, per cui per loro non fa differenza essere una star di Hollywood quando sei su un set ad interpretare un personaggio. Non ho molta pazienza e non mi dedico mai a soli due attori di un intero cast, che siano più grandi o più piccoli, per me sono tutti come dei figli, tutti allo stesso modo, anche i non protagonisti. Li conosco da tanto tempo entrambi e, per me, è stato come fare un film con degli amici.”
Le Mans ’66 – La grande sfida racconta un episodio storico documentato in tv, sui giornali, in radio e con tante foto, la sua ricostruzione, quindi, è stata un’operazione molto complessa, data la varietà di fonti: “Lo sforzo di ricostruire la vicenda storica è stato monumentale, perché ci sono state tante tante informazioni, documentari, lettere, cose private e pubbliche, registrazioni. Forse una delle cose più interessanti è stato a quella di ricreare i dialoghi privati. Christian ha trovato una registrazione di un’intervista, in cui Ken Miles spiega la sua filosofia della corsa, ed abbiamo usato quelle dichiarazioni per scrivere il dialogo tra Ken e il figlio, nella scena al tramonto, sulla pista. Lì lui spiega il rapporto tra auto e pilota e mi sembrava molto bello usare quel pezzo di dichiarazione pubblica per ricreare quel momento con il figlio.”
Uno degli aspetti più interessanti del film è certamente quello fotografico, laddove il Dop ha scelto di illuminare l’azione quasi sempre alla luce del tramonto: “Io e Phedon (Papamichael, direttore della fotografia, ndr) siamo carissimi amici, come Shelby e Miles nel film, abbiamo fatto cinque film insieme. Credo che per entrambi non conti qual è il film che stiamo facendo, l’obbiettivo è sempre quello di trovare la bellezza del personaggio. È quello che cerchiamo di fare sempre, è l’effetto speciale che non si può acquistare da un fornitore. Solo il cinema può fotografare i pensieri degli uomini, non le parole, i pensieri.”
Come ogni film sportivo che si rispetti, anche Le Mans ’66 – La grande sfida ha un aspetto tecnico molto interessante: “Il lavoro finale è un mix di montaggio, stunt, fotografia, per ottenere il risultato che ho avuto. Ho un grande team con cui lavoro da quasi vent’anni. CI prepariamo molto e facciamo dei test. Una delle mie più grandi sfide è stata come rendere allettante una cosa che io trovo noiosa, infatti mi annoio a guardare le corse automobilistiche. Quindi ho analizzato quello che mi annoia e ho cercato di raccontare quello che non mostrano le cronache sportive. Non so mai che succede dentro alle macchine, e questo ho provato a raccontare, i segreti dietro a tutto quello che vediamo in genere. In questo modo ho cercato di coinvolgere e di esplorare le emozioni delle persone che sono coinvolte nell’azione.”
Insieme a James Mangold, ha partecipato all’incontro stampa anche Remo Girone, che nel film interpreta Enzo Ferrari, una delle personalità italiane più amate e rispettate nel mondo: “Mangold è un grande direttore di attori, mi ha insegnato delle cose – ha spiegato Girone – Ha un occhio molto attento e si accorge subito se l’attore dà l’impressione di recitare e se lavora a favore della macchina da presa o se è calato nel personaggio. Interpretare Ferrari è stato bello, è un personaggio talmente noto, nella storia italiana e nel mondo, che, sul set c’erano tanti piloti che guidavano le automobili vere, lì, e nessuno di loro mi conosceva come attore, ma quando hanno saputo che interpretavo Ferrari, hanno voluto fare una foto con me.”
Le Mans ’66 – La grande sfida, il cui titolo internazionale è Ford vs Ferrari, arriverà al cinema il prossimo 14 novembre, distribuito da 20th Century Fox.
James Mangold nella bufera per “colpa” della Justice League #SnyderCut
Come riportato da CBM, nelle ultime ore James Mangold, regista di Logan e dell’annunciato Indiana Jones 5, è finito nell’occhio del ciclone per una battuta ai danni della #SnyderCut di Justice League che non è affatto piaciuta al fandom del cinecomic di Zack Snyder.
Nei giorni scorsi, via Twitter, James Mangold aveva esortato i fan della #SnyderCut a prendersi “una pausa” dalla loro campagna social a sostegno della release della versione del cinecomic mai arrivata sul grande schermo. Tirando in ballo il film Norma Rae del 1979 di Martin Ritt con protagonista Sally Field, Mangold aveva scritto: “Prendetevi 10 minuti di pausa dalla vostra fissa per la #SnyderCut e guardate qualcosa in cui gli abiti non sono in fibra di vetro o in fibra di carbonio”.
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Il giorno dopo il tweet “incriminato”, James Mangold ha rivelato di aver trovato il suo profilo letteralmente invaso dai furiosi commenti del fandom del cinecomic DC che, a quanto pare, non avevano affatto gradito il suo precedente post.
Il regista è stato quindi costretto ad intervenire e a chiarire la sua posizione ed il suo commento: in una serie di tweet, infatti, James Mangold ha ribadito che la sua era semplicemente una battuta; nonostante non conosca personalmente Zack Snyder, ha spiegato di dubitare che lo stesso si alzi ogni mattina pensando alla sua versione di Justice League, come invece sembrano fare molti fan del suo cinema. Mangold ha poi chiuso la sua “spiegazione”, dichiarando di essere molto più interessato a cosa Snyder realizzerà in futuro.
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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Zack Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:
“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]
Sarebbe stata una lunga storia da raccontare…saremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…“
James Mangold interessato nel biopic Ford vs. Ferrari
Dopo l’avventura straordinaria con Logan – The Wolverine, James Mangold ha cominciato a guardare al suo futuro registico, che si distanzierà definitivamente dal genere cinecomic (cosa che già era stata raggiunta con Logan) per entrare nel mondo dei biopic.
Stando a quanto riporta Variety, il regista sarebbe interessato a raccontare sul grande schermo Ford vs. Ferrari per la 20th Century Fox. Il film racconterà la storia vera dietro l’opera di un intrepido gruppo di ingegneri incaricati da Henry Ford II di sconfiggere il dominante team Ferrari al Le Mans World Championship del 1966.
James Mangold brutalmente onesto in merito alle scene post credits
A scrivere il film sarebbero stati chiamati Jez e John-Henry Butterworth di Edge of Tomorrow, che lavoreranno con Mangold stesso.
Stando al report, il regista vorrebbe Christian Bale e Matt Damon per i ruoli di protagonisti, i progettisti di automobili Ken Miles e Caroll Shelby.
James Mangold si sta godendo i frutti del suo lavoro con Logan, visto che è stato nominato agli oscar per la Migliore sceneggiatura non originale.
Di recente, il regista ha fatto parlare di sé per la sua inedita posizione contro le scene alla fine dei titoli di coda, tipica pratica per i cinecomics (leggi qui).
Logan – The Wolverine recensione del film di James Mangold
James Mangold dirigerà il biopic su Joe Namath
Nel 2010 James Mangold avrebbe dovuto girare un film sulla vita del giocatore di football, nonché membro della Hall of Fame NFL, Joe Namath, con Jake Gyllenhaal come protagonista.
Da quel momento però Mangold è stato impegnato con Innocenti Bugie prima e Wolverine poi, ma ora è tornato libero e pare che il progetto sia tornato a prendere forma con Michael Brandt e Derek Haas (già collaboratore di Mangold per Quel treno per Yuma) che avrebbero già pronta una sceneggiatura. Per ora Jake Gyllenhaal non è stato contattato così come non è stato sentito nessun altro attore. La storia del film si concentrerà su tutta la vita di Namath, dagli anni trionfali del college, alla carriera con i New York Jets fino al leggendario Super Bowl III.
Fonte: Collider
James Mangold conferma che Bob Dylan ha dato a Timothée Chalamet delle note per A Complete Unknown
Bob Dylan ha reso noti i suoi commenti per il film in uscita A Complete Unknown. L’attesissimo lungometraggio, diretto da James Mangold, ha come protagonista Timothée Chalamet nei panni dell’icona folk. Il regista ha dichiarato durante il podcast “Happy Sad Confused” che non si tratterà di un film biografico tradizionale, ma piuttosto un film d’epoca che ricorda il lavoro di Robert Altman.
“A proposito, non è davvero un film biografico su Bob Dylan”, ha detto Mangold. “Il motivo per cui Bob ci ha supportato così tanto nella realizzazione è che riguarda un periodo, poiché penso sempre che i migliori film sulla vita dei personaggi reali non siano mai il racconto dalla culla alla tomba, ma riguardano un momento molto specifico di quella vita. In questo caso, il film potrebbe ricordare il cinema di Altman, ma è una specie di pezzo d’insieme su questo momento storico, i primi anni ’60 a New York, e questo ragazzo di 17 anni con 16 dollari in tasca fa l’autostop per New York York per incontrare Woody Guthrie che è in ospedale e sta morendo per una malattia ai nervi”.
Mangold ha continuato: “E canta a Woody una canzone che ha scritto per lui e fa amicizia con Pete Seeger, che è come un figlio per Woody, e Pete gli organizza dei concerti nei club locali e lì incontri Joan Baez e tutte queste altre persone che fanno parte di questo mondo, e questo vagabondo che arriva dal Minnesota con un nuovo nome e una nuova visione della vita, diventa una star, firma per la più grande casa discografica del mondo entro un anno e, tre anni dopo, registra vendite record rivaleggiando con i Beatles”.
Lo stesso Dylan ha fornito note sulla sceneggiatura, e Mangold ha detto che ne farà tesoro. “Ho trascorso diversi giorni meravigliosamente affascinanti in sua compagnia, solo noi due, parlando con lui”, ha detto il regista. “Ho una sceneggiatura che è annotata personalmente da lui e che apprezzo molto. Lui ama i miei film. La prima volta che mi sono seduto con Bob, una delle prime cose che mi ha detto è stata: “Adoro Cop land”.
A Complete Unknown sarà incentrato sullo “sconvolgimento nella comunità folk” causato dal suono dirompente di Dylan, come ha spiegato James Mangold. Oltre a Chalamet, il film è interpretato da Benedict Cumberbatch, Elle Fanning, Boyd Holbrook, Monica Barbaro e Nick Offerman. Chalamet canterà anche le canzoni di Dylan in A Complete Unknown.
James Mangold brutalmente onesto in merito alle scene post credits
James Mangold, regista di Logan – The Wolverine candidato agli Oscar 2018 per la sceneggiatura del film insieme a Scott Frank e Michael Green, è stato alquanto duro nei confronti delle scene post credits, abitudine consolidatasi negli anni in particolar modo in relazione ai cinecomic e, in particolare, ai cinecomic Marvel Studios.
Durante il panel agli Audi’s 2018 Writers Guild Association Beyond Words, Mangold ha condiviso la sua netta posizione nei confronti di questa pratica, nonostante anche lui abbia ceduto a una scena post credits in Wolverine – L’Immortale (la scena che ha anticipato X-Men: Giorni di un Futuro Passato):
“Quelle scene confermano ulteriormente ciò che gli spettatori già conoscono e legano il film ad altri prodotti e annunciano il prossimo film mentre stai ancora assorbendo questo film, e una specie di merda che trovo davvero fottutamente imbarazzante. Ad esempio, il pubblico sta chiedendo delle scene nei titoli di coda quando quelle scene sono state sviluppate per dei film che fanno schifo, quindi è come se aggiungessero qualcosa in più alla fine quando il film non può finire stando sui suoi fottuti piedi.
Logan – The Wolverine recensione del film di James Mangold
Ora abbiamo dei fan abituati alle scene post credits. Ed è imbarazzante. Significa che non puoi finire i tuoi film come vuoi e hai un milione di persone su Twitter che scommettono su cosa conterrà la scena post credits. È come imbrogliare ed è una di quelle cattive abitudini che mi mettono orrore e che sono diventate di rigore nel modo in cui facciamo film e mi sento male perché l’ho fatto in passato e tutti mi hanno detto bravo, ma io mi sentivo da schifo perché avevo barato. Questa è la cosa che mi spaventa di più in assoluto.”
Con Logan invece James Mangold ha senz’altro fatto centro, realizzando un film perfettamente compiuto, senza necessità di scene post credits. Un cinecomic che è riuscito addirittura a raggiungere la stretta cerchia dei nominati dagli Academy Awards.
Fonte: Cinema Blend
James Mangold alla regia di The Force, dal romanzo di Don Winslow
Squadra che vince non si cambia: così la 20th Century Fox ha annunciato che a James Mangold e Scott Frank, rispettivamente regista e co-sceneggiatore di Logan – The Wolverine, è stato affidato l’adattamento cinematografico del romanzo di Don Wislow “The Force”.
Pubblicato nel 2017, The Force è stato inserito dal New York Times nella lista dei migliori titoli dell’anno. L’autore è inoltre noto al grande pubblico per Le Belve (già adattato per il cinema da Oliver Stone).
Il film sarà un thriller poliziesco e racconterà la storia di un detective corrotto e facente parte della più elitaria unità di lotta al crimine del Dipartimento di polizia di New York. Sgt. Denny Malone, questo il nome del protagonista, sarà costretto a scegliere tra la sua famiglia, i suoi colleghi e la sua vita e a evitare che le tensioni razziali della città esplodano.
Un progetto che, stando almeno alla trama del romanzo di partenza, sembra aderire perfettamente ai precedenti lavori di Mangold e Frank.
James Mangold brutalmente onesto in merito alle scene post credits
Fonte: Deadline
James Ivory incontra la stampa
Mercoledì 29 settembre alla Casa del Cinema si è tenuta la conferenza stampa di Quella sera dorata, l’ultimo film di James Ivory. In sala era presente il regista assieme al direttore dell’Adelphi Matteo Codignola e il titolare della Teodora Film.
James Horner ha composto in segreto per I Magnifici Sette
La scomparsa prematura di James Horner ha privato il mondo di un grande artista. Adesso però arriva la notizia che quel fenomenale compositore aveva realizzato in segreto una soundtrack per un film ancora in produzione, I Magnifici Sette di Antoine Fuqua, una colonna sonora completamente originale, grazie alla quale avremo l’onore di ascoltare ancora la musica di Horner.
“L’ho saputo solo pochi giorni fa (…) mi hanno portato tutta la musica per I Magnifici Sette” ha dichiarato il regista. “L’aveva già scritta per me basandosi sulla sceneggiatura”.
Tra gli ultimi lavori di James Horner anche la colonna sonora di Southpaw.
Il cast del film annovera attori del calibro di Denzel Washington, Vincent D’Onofrio, Chris Pratt, Ethan Hawke, Luke Grimes, Wagner Moura, Byung-hun Lee e Peter Sarsgaard.
Le riprese de I magnifici sette sono in corso e la data di uscita del film è prevista per il 13 gennaio 2017.
Fonte: CS
James Gunn: un crossover tra film Marvel e DC potrebbe accadere “tra 10 anni”
L’idea di un potenziale crossover di film tra Marvel e DC è un desiderio che i fan coltivano ormai già da molto tempo, soprattutto coloro che hanno apprezzato il crossover che è già accaduto sulle pagine dei fumetti. Tuttavia, secondo i recenti commenti del regista e co-CEO dei DC Studios James Gunn, siamo ancora lontani dalla realizzazione da quel potenziale crossover.
Parlando con Deadline alla prima mondiale del suo prossimo film Guardiani della Galassia Vol. 3, a James Gunn è stato chiesto ancora una volta del potenziale per un crossover tra Marvel e DC. Il regista, sceneggiatore e produttore detto che sarebbe stato “cool”, ma non pensa che accadrà per almeno altri 10 anni. “Penso che sembrerebbe qualcosa che accadrà tra circa 10 anni“, ha dichiarato Gunn. “Non oggi, perché abbiamo un sacco di altri film DC che dobbiamo raccontare. Ma sì, penso che potrebbe essere bello”.
I commenti di James Gunn fanno eco a quelli che ha fatto di recente. Parlando con Empire Magazine, al co-CEO è stato chiesto di un crossover tra Marvel e DC e ha detto che sarebbero passati “molti anni” prima che accadesse qualcosa del genere. Gunn ha anche sollevato il fatto che la DC doveva prima stabilirsi nel proprio universo, ma che le discussioni erano effettivamente avvenute, anche se “molto leggere”.
A Marvel/DC crossover? Not anytime soon, says James Gunn #GotGVol3 pic.twitter.com/6N1athW6Z1
— Deadline Hollywood (@DEADLINE) April 28, 2023
In attesa di poter vedere il film, anche alla luce di questi pareri, ricordiamo che la sinossi ufficiale per Guardiani della Galassia Vol. 3 recita quanto segue: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.“
Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il film sarà al cinema dal 5 maggio.
James Gunn: The Suicide Squad avrà la precedenza su Guardiani della Galassia Vol. 3
Molti di noi, dopo aver letto la notizia sul ritorno di James Gunn alla regia di Guardiani della Galassia Vol.3 ufficializzato dalla Disney, si sono domandati quali effetti avrebbe avuto sulla produzione di The Suicide Squad, reboot del franchise affidato dalla Warner Bros. al regista e ora in fase di sviluppo. Ma a quanto pare un accordo permetterà a Gunn di concentrarsi sul cinecomic DC e soltanto successivamente potrà rimettersi al lavoro sul terzo capitolo dei Guardiani di cui ha già scritto la sceneggiatura.
A confermarlo è il produttore di Aquaman e Shazam!, Peter Safran, in un’intervista con Joblo. Queste le sue parole in merito:
“Tutto è stato gestito in modo incredibilmente elegante e tutti sanno che Suicide Squad 2, al momento, ha la precedenza. James finirà quel film e dopo potrà dedicarsi con tranquillità ai Guardiani. Pensiamo sia il modo migliore di procedere per entrambi i mondi, per i fan e per James in primis“.
Niente panico dunque: la priorità è The Suicide Squad, mentre per le nuove avventure dei supereroi Marvel toccherà aspettare ancora un po’.
“Ribadisco che non si chiamerà Suicide Squad 2 perché è un riavvio totale, ma The Suicide Squad, e credo che il pubblico debba reagire con entusiasmo alla notizia. Il film è esattamente ciò ti aspetti da una sceneggiatura di James Gunn, dice molto e promette altrettanto“, ha spiegato Safran.
James Gunn: le reazioni del mondo Marvel al ritorno del regista
E sulla presunta rivalità con i Marvel Studios?
“Se c’è una cosa che amo dell’approccio di James, sia con la Marvel che con la DC, è il suo essere convinto che il cinema possa unire gli amanti dei fumetti e dei supereroi e questo sentimento è molto più grande di ciò che ci divide. Si, c’è sempre stata una rivalità Marvel/DC, che entrambi troviamo assurda, perché c’è posto per tutti in questo mondo“.
Vi ricordiamo che decisione di riassumere Gunn – allontanato dalla regia del film a luglio a causa di vecchi tweet satirici rivenuti nel feed del suo profilo Twitter in merito a temi molto delicati tra cui stupro e pedofilia – è stata varata negli uffici della casa di Topolino in seguito a diverse conversazioni con la dirigenza e il team dei Marvel Studios. A quanto pare, subito dopo il licenziamento, è stato il presidente degli Walt Disney Studios, Alan Horn, ad incontrare direttamente Gunn per discutere della situazione e, convinto dalle scuse dell’accusato e dal modo in cui stava gestendo la situazione, avrebbe scelto di riportarlo al timone del progetto.
The Suicide Squad uscirà nelle sale ad Agosto 2021, quindi l’inizio dei lavori su Guardiani 3 dovrebbe iniziare non prima del 2022, con una release ipotizzabile al 2023.
Fonte: Joblo
James Gunn: Suicide Squad 2 sarà un successo secondo il co-fondatore di Troma
Il co-fondatore della Troma, Lloyd Kaufman, è tornato a pronunciarsi ancora una volta in difesa dell’amico e collaboratore di lunga data, James Gunn. Il regista di Guardiani della Galassia ha iniziato con la Troma nei primi giorni della sua carriera, collaborando ad alcuni dei loro film low budget, firmando in particolare uno dei loro successi più famosi e acclamati: Tromeo and Juliet. Continuando con la tendenza dei film di serie B, Gunn ha fatto il suo debutto alla regia con Slither del 2006, e ha scritto la sceneggiatura per il remake di L’Alba dei morti viventi del 2004 di Zack Snyder.
La più grande eccezione nella carriera di Gunn è arrivata quando la Marvel gli ha aperto le sue porte. Ma, dopo il successo dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 2, lo sceneggiatore / regista ha dovuto fare i conti con vecchie e stupide battute lasciate su Twitter anni prima. A seguito di questi tweet, Gunn è stato licenziato, non senza il sostegno di attori e personaggi del mondo dello spettacolo che hanno lavorato con lui. Da allora, il terzo film di Guardiani è in stallo, mentre Gunn è stato assunto dalla Warner Bros per lavorare a Suicide Squad 2.
Parlando con Screen Geek al LA Comic Con, Kaufman ha nuovamente affrontato la questione. Il regista di 72 anni ha ribadito il suo sostegno a Gunn, lodandolo incondizionatamente e condannando invece la decisione di licenziarlo.
“Beh, sono stato il primo a realizzare un video che cercava di supportare James Gunn (…) Ovviamente mi sento molto forte, James è la persona più simpatica, gentile e di talento che si possa incontrare, quindi hanno scelto il ragazzo sbagliato per esercitare un abuso di potere, è come la moglie di Shakespeare, irreprensibile, ma nel frattempo ha preso tra le mani un altro franchise che può resuscitare e trasformare in una macchina da miliardi di dollari. Il primo Suicide Squad era inguardabile, James lo prenderà e sarà come Tremotino: paglia in oro.”
Guardiani della Galassia: i fan hanno speso 4000 dollari per far riassumere James Gunn
Mentre si potrebbe sostenere che Guardiani della Galassia è sempre stata una proprietà rischiosa, è innegabile che era ben lontana dall’essere parte della squadra di serie A della Marvel, ancora meno di Iron Man che (fa ridere adesso dirlo) era un eroe poco noto e portarlo al cinema fu rischiosissimo. Sulla carta, l’idea di centrare un film su un gruppo di emarginati intergalattici con un procione parlante e un albero è stata accolta con grande scetticismo. Nelle mani di Gunn, tuttavia, i personaggi sono diventati nomi familiari e punti cardine del MCU.
Allo stesso modo, molti saranno senza dubbio d’accordo con la valutazione di Kaufman di Suicide Squad. Nonostante il successo al botteghino – e anche gli Academy Awards – il film è stato ampiamente considerato un disastro. Suicide Squad non è riuscito a eguagliare l’hype generato dai trailer. Nonostante persone come Kaufman continuino a dar voce all’acclamato regista, Gunn molto probabilmente non tornerà mai al franchise dei Guardiani e tornerà al punto di partenza, anche se il suo copione verrà usato.
Fonte: Screen Geek
James Gunn: Nathan Fillion non sarà Nova in Guardiani della Galassia
Con la Nova Corp
coinvolta in Guardiani della
Galassia, è normale immaginare che nel film ci
sia spazio anche per Nova/Richard Rider, e proprio nelle
ultime ore era trapelato che il ruolo sarebbe potute essere stato
affidato, anche solo per un breve cammeo, da Nathan Fillion.
Adesso, via Twitter, il regista del film James Gunn smentisce ufficialmente la notizia:
The rumors of my pal @NathanFillion playing Nova in
#guardiansofthegalaxy have been
greatly (and entirely) exaggerated. Sorry, humans.
— James Gunn (@JamesGunn) June 21, 2014
La smentita, in realtà, non è una grande sorpresa, ma sarebbe comunque interessante, un domani, vedere sullo schermo Fillion che interpreta Nova, soprattutto contando sul grande seguito che ha l’attore di Castle.
Guardiani della Galassia, il film
Guardiani della Galassia è atteso negli USA il 1 Agosto del 2014 in 3D. Tutte le news sul film nella nostra scheda: Guardiani della Galassia. Nel cast del film diretto da James Gunn ci sono Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Lee Pace, Michael Rooker, Karen Gillan, Djimon Hounsou, John C. Reilly, Glenn Close e Benicio del Toro.
Trama: L’audace esploratore Peter Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot, un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della galassia.
Fonte: CBM
James Gunn: le reazioni del mondo Marvel al ritorno del regista
Sono ore di festa per il mondo Marvel: il reintegro di James Gunn alla regia di Guardiani della Galassia Vol.3 è stato ufficializzato ieri dal diretto interessato dopo il report di Deadline.
Vi ricordiamo che la decisione di riassumere Gunn – allontanato dal film a luglio a causa di vecchi tweet satirici rivenuti nel feed del suo profilo Twitter – è stata presa dalla Disney mesi fa in seguito a diverse conversazioni con la dirigenza e il team dei Marvel Studios.
Nel frattempo sono comparse online, fra Twitter e Instagram, le prime reazioni dei colleghi (attori e non solo) alla lieta notizia.
James Gunn torna alla regia di Guardiani della Galassia Vol.3
Ecco il messaggio sintetico e molto simbolico di Karen Gillan:
We are groot
— Karen Gillan (@karengillan) March 15, 2019
Il senso dell’umorismo di Taika Waititi, che nelle scorse settimane era stato indicato come possibile sostituto di Gunn alla regia:
What the hell?? I thought I was going to do it!! https://t.co/Emdfiw6Opa
— Taika Waititi (@TaikaWaititi) March 15, 2019
Gioia ed entusiasmo sul profilo di Scott Derrickson, il regista di Doctor Strange:
G L O R Y H A L L E L U J A https://t.co/Yex7f34DO2
— N O S ⋊ Ɔ I ᴚ ᴚ Ǝ ᗡ ⊥ ⊥ O Ɔ S (@scottderrickson) March 15, 2019
Il contributo del fratello Sean, sempre al suo fianco fin dal giorno del suo licenziamento:
James Gunn ringrazia “dal profondo del cuore” chi lo ha supportato
Per ora la produzione di Guardiani della Galassia Vol. 3 è sospesa per aspettare che Gunn concluda i lavori Suicide Squad 2 e mettere così il regista in condizione di dedicarsi al meglio sul film del quale ha già firmato la sceneggiatura.
Al momento il nucleo dei Guardiani rimasti in vita si riduce al solo Rocket, che ha visto polverizzarsi tra le sue braccia il giovane Groot, mentre Gamora è stata uccisa da Thanos per entrare in possesso della Gemma dell’Anima su Vormir, mentre gli altri membri della squadra si sono polverizzati su Titano. Rimasta in vita anche Nebula, che come abbiamo visto dal trailer di Avengers: Endgame, si schiererà ufficialmente dalla parte dei Vendicatori.
In base agli avvenimenti di Endgame, potremmo capire in che modo e con quali protagonisti si svilupperà Guardiani della Galassia Vol. 3.
James Gunn: la Disney non lo riassumerà, Kevin Feige dalla parte dello Studio
Le ultime notizie in merito al licenziamento di James Gunn da parte della Disney dalla regia di Guardiani della Galassia Vol. 3 volevano lo studio in una posizione conciliante, un tentativo di ricucire il rapporto con Gunn, nonché il desiderio di riuscire comunque ad utilizzare la sceneggiatura che il regista aveva firmato per il film.
Sembra adesso che le cose si stiano evolvendo in maniera molto diversa. Variety in particolare ha riportato che il presidente della Disney, Alan Horn, è deciso nel difendere la sua posizione originaria: tenere Gunn lontano dalle produzioni Disney e quindi dalla regia di Guardiani 3. La decisione segue un incontro privato trai due, un incontro che pare sia stato civile ma che non è riuscito a far cambiare idea a Horn. Lo stesso report riferisce che Kevin Feige, capo dei Marvel Studios, non era presente all’incontro, ma che supporta pienamente la decisione della Disney, cosa che lascia perplessi i più, data la recente presa di posizione del produttore in difesa di James Gunn.
Sempre Variety riporta che Kevin Feige è dalla parte della Disney nella decisione di mantenere Gunn lontano dalla produzione Marvel. Per cui, se pure è possibile che Feige abbia in qualche modo lavorato per far rientrare nello studio James Gunn a qualche livello della scala produttiva, ha sostenuto Horn e la Disney nella decisione definitiva (possiamo dirlo) di non volere il regista alla regia di Guardiani 3.
James Gunn vs Disney: l’ipocrisia aziendale e l’incoscienza ai tempi dei PG Porn
La vicenda dell’allontanamento di Gunn ha avuto una certa risonanza mediatica, soprattutto a seguito della presa di posizione del cast del suo film e in particolare di Dave Bautista, che ha addirittura minacciato di allontanarsi dal cast del film (interpreta Drax il Distruttore) nel caso in cui Gunn non fosse stato reintegrato almeno in qualità di sceneggiatore.
Sicuramente ci saranno ulteriori sviluppi nella storia e senza dubbio verrà presto annunciato un nuovo regista per il film, un regista che probabilmente seguirà delle indicazioni che cercheranno di rendere il terzo capitolo di Guardiani della Galassia il più simile possibile per intenti e toni ai primi due film firmati da Gunn.
James Gunn: la Disney non ha fretta di trovare un nuovo regista per Guardiani 3
Ieri sera il cast di Guardiani della Galassia ha diffuso il suo messaggio di supporto e solidarietà a James Gunn, a seguito del licenziamento dalla regia di Guardians of the Galaxy Vol. 3. Adesso si aspetta che la Disney decida chi sarà il successore di Gunn alla regia del film. Stando però a quanto dichiara Variety, la Casa di Topolino non sembra avere fretta di scegliere il fortunato (o fortunata).
Il magazine sottolinea che, dopo l’annuncio del licenziamento, intorno al progetto è caduto il silenzio e questo sembra molto strano, visto che i Marvel Studios hanno una programmazione precisa da seguire, nonostante non siano stati fatti annunci ufficiali in merito alla Fase 4.
La produzione di Guardians of the Galaxy Vol. 3 dovrebbe cominciare il prossimo gennaio, e il regista dovrebbe essere quindi presto annunciato, senza contare che, forse, la Disney potrebbe anche decidere di far riscrivere la sceneggiatura, che lo stesso James Gunn aveva firmato. Secondo Variety, dunque, la sensazione è che “Gunn possa essere reintegrato”. Aspetteremo.
James Gunn vs Disney: l’ipocrisia aziendale e l’incoscienza ai tempi dei PG Porn
Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà ambientato nella Fase 4 del Marvel Cinematic Universe e ci si aspetta che il cast di protagonisti sia reintegrato, nonostante il finale tragico di Avengers: Infinity War.
James Gunn: l’odio tra Marvel e DC è una “credenza bizzarra”
Mentre l’ultimo film Marvel di James Gunn è arrivato al cinema, il regista sceneggiatore e produttore si affretta a chiarire una volta per tutte che non esiste rivalità tra Marvel e DC. Gunn ha messo piede in entrambi gli studi da un po’ di tempo. La sua corsa alla Marvel è durata 11 anni e tre film Guardiani della Galassia, mentre ha fatto il suo debutto in DC con The Suicide Squad del 2021 ed è ora co-responsabile dei DC Studios, con Peter Safran, dove sta scrivendo e dirigendo Superman: Legacy.
“Non è strano. Non è affatto strano, non per me”, ha sottolineato Gunn a Yahoo Entertainment quando gli è stato chiesto com’è stato destreggiarsi tra Guardiani della Galassia Vol. 3 e i suoi nuovi doveri ai DC Studios. “Capisco come appare, sono solo molto occupato perché sto facendo due lavori contemporaneamente. Ma non è strano.”
James Gunn: un crossover tra film Marvel e DC potrebbe accadere “tra 10 anni”
“Le persone hanno questa strana convinzione che Marvel e DC si odino a vicenda o che in qualche modo siano agli antipodi”, ha continuato Gunn, “Ma non è la verità. Voglio dire, il nostro lavoro è lo stesso. Vogliamo portare la gente nei cinema a vedere i film. Questo è ciò che conta. E penso che lavoriamo insieme per farlo. E più buoni sono i film Marvel, meglio è per i film DC. Più buoni sono i film DC, meglio è per i film Marvel”.
Gunn ha detto che non è che Marvel e DC si oppongono come fossero delle squadra sportive rivali, come i New York Yankees e i Boston Red Sox. “Non c’è un solo vincitore”, ha detto Gunn. “Possono esserci due vincitori perché è importante chi va a vedere i tuoi film e chi li apprezza”.
“Non solo amo Kevin [Feige], è stata la prima persona a cui l’ho detto dopo aver concluso l’accordo con la DC (John Cena è stato il secondo)”, ha scritto Gunn. “Contrariamente alla credenza popolare, un dollaro in meno per la Marvel non è un dollaro in più per la DC. DC e Marvel hanno l’obiettivo comune di mantenere l’esperienza teatrale vibrante e viva!”
James Gunn: il personaggio del MCU con cui trascorrerebbe la quarantena
Durante una sessione di “AMA (Ask Me Anything)” su Twitter, il regista e sceneggiatore James Gunn ha rivelato qual è il personaggio dell’Universo Cinematografico Marvel con il quale amerebbe trascorrere la quarantena.
James Gunn, meglio conosciuto per la saga di Guardiani della Galassia, ha tenuto su Twitter una sessione di “Ask Me Anything” in cui si è reso disponibile per rispondere alle domande dei fan. Tra le tante domande che gli sono state poste, un fan gli ha chiesto con quale personaggio del MCU amerebbe di più trascorrere questo periodo di quarantena a causa del Covid-19.
In molti probabilmente si sarebbero aspettati che Gunn rispondesse menzionando uno dei Guardiani, e invece no: il regista ha stupito tutti, dichiarando senza scendere in alcun dettaglio che amerebbe trascorrere questa reclusione con Jarvis, l’intelligenza artificiale al servizio di Iron Man.
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Nel MCU Paul Bettany interpreta l’intelligenza artificiale Jarvis, costruita da Tony Stark (Robert Downey Jr.) per fargli da assistente e per aiutarlo a gestire il laboratorio. Data la sua natura di macchina, ironicamente si rivela il solo personaggio che Stark non infastidisce col suo modo di fare. Appare nei tre capitoli della saga di Iron Man e in The Avengers.
In Avengers: Age of Ultron, unendo i tracciati di Jarvis con un corpo androide creato da Ultron e infuso del potere della Gemma della Mente, i Vendicatori danno origine a Visione. In Avengers: Endgame Jarvis, interpretato da James D’Arcy, appare nella scena ambientata nel 1970 mentre parla con Howard Stark sul tizio che li ha appena incontrati (non sapendo però che il tizio in questione è il figlio di Howard, Tony).
Fonte: ScreenRant
James Gunn: Il Padrino e Lo Squalo due dei più grandi film di sempre
Il regista James Gunn è recentemente andato su Twitter per condividere con i fan i suoi pensieri su due “dei più grandi film di sempre”: Lo squalo di Steven Spielberg e Il padrino di Francis Ford Coppola.
Il regista ha risposto a un tread che si pone come obiettivo quello di trovare film migliori dei libri da cui sono tratti (#WhenTheMovieIsBetter). E trai titoli, Gunn ha citato i due capolavori, definendoli trai film migliori mai realizzati. Non gli si può certo dare torto.
https://twitter.com/JamesGunn/status/1513548191861514245?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1513548191861514245%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fjaws-godfather-movie-reviews-reaction-james-gunn%2F
Dopo il successo in casa DC con The Suicide Squad e Peacemaker, James Gunn è pronto a tornare alla Marvel con Guardiani della Galassia Vol. 3 e, più a breve, con lo speciale di Natale dei Guardiani, al momento in fase di riprese.
James Gunn: i Marvel Studios cercano un compromesso con la Disney?
La “vicenda” James Gunn prosegue con speculazioni e voci di corridoio, come quella riportata ieri secondo cui la Disney vorrebbe tenere la sua sceneggiatura di Guardiani della Galassia Vol.3. A questa sono seguite le testimonianze di una fonte molto vicina a Kevin Feige per la quale il presidente dei Marvel Studios sarebbe “furioso” per il licenziamento e schierato in favore del regista.
Oggi è invece Deadline a parlare di un’ulteriore possibile svolta nel caso, che vede protagonisti i vertici della Marvel in disperata ricerca di un compromesso che possa legare ancora Gunn al film senza danneggiare il futuro dei Guardiani. D’altronde dopo la lettera a cuore aperto del cast, le dichiarazioni rabbiose di Dave Bautista e il lancio della petizione online da parte dei fan, è chiaro che negli interessi dell’azienda ci sia la tutela del proprio franchise (e dunque del proprio guadagno).
Insomma dai corridoi dei Marvel Studios si starebbe facendo di tutto per trovare un punto di incontro con la Disney, che finora è sembrata inamovibile sulla sua posizione. Vi ricordiamo che James Gunn è stato allontanato dalla regia di Guardiani della Galassia Vol.3 in seguito a diversi tweet ritenuti troppo offensivi.
Kevin Feige dalla parte di James Gunn e furioso per il licenziamento?
Come se non bastasse sembra che Gunn sia stato contattato di recente da molti dei maggiori produttori e dirigenti di Hollywood per dirigere uno dei loro lavori.
“Lavorerei con lui subito“, ha dichiarato un dirigente di uno studio rivale. L’unico impedimento, per ora, è l’impossibilità di Gunn di stringere nuovi accordi fino a quando il rapporto con la Disney non sarà definitivamente risolto.
Sempre secondo queste fonti il regista si trova attualmente bloccato in complicate trattative con la Disney, ma riceverà un pagamento tra 7 e 10 milioni di dollari di diritto per il lavoro svolto finora per i Guardiani 3.
Fonte: Deadline
James Gunn: i Guardiani della Galassia lo rivoglio alla regia di Vol. 3
Chris Pratt, in vece di tutto il cast di Guardiani della Galassia, ha diffuso un comunicato stampa via social in cui il gruppo si schiera dalla parte di James Gunn, a seguito del licenziamento del regista dalla regia di Guardiani della Galassia Vol. 3, deciso dalla Disney.
PER SAPERNE DI PIU’
Al messaggio, Pratt ha allegato questo commento: “Anche se non supporto le battute inappropriate di James Gunn di anni fa, lui è un brav’uomo. Personalmente mi piacerebbe vederlo reintegrato come regista del Volume 3. Se vi va, leggete la seguente dichiarazione – firmata dal nostro intero cast.”
Ecco la lettera dal cast di Guardiani della Galassia:
James Gunn: i fan lanciano una petizione contro la Disney
Entro la serata di domenica aveva già raccolto 65,000 firme la petizione su Change.org che chiede la riassunzione di James Gunn da parte della Disney, a seguito del licenziamento del regista dalla regia di Guardiani della Galassia Vol. 3.
Qui tutti i dettagli della vicenda.
Nella petizione si legge:
“Sono d’accordo sul fatto che, se una persona dice un mucchio di cazzate quando lavora per uno studio, lo studio in questione ha il pieno diritto di licenziarlo . La situazione è molto differente se invece queste battute sono fatte molti anni prima che fosse assunto alla Disney e anche per il fatto che si trattava, appunto, di battute. Sono d’accordo con molti, incluso lo stesso Gunn che ha dichiarato che le battute facevano schifo e non erano per niente divertenti, ma restano battute, non si trattava di un’opinione o di una dichiarazione, era solo un pessimo tentativo di essere divertente.
L’altra questione riguarda il fatto che se fate questo a Gunn, dovreste farlo a tutti i registi che hanno fatto battute di merda ad un certo punto nella loro vita, perché dubito che ci sia un essere umano sulla faccia della Terra che non ne ha fatte, una o due volte in tutta la sua vita”.
James Gunn vs Disney: l’ipocrisia aziendale e l’incoscienza ai tempi dei PG Porn
Al momento la Disney non ha ancora rilasciato ulteriori dichiarazioni, mentre il mondo del cinema si sta mobilitando in difesa di Gunn, come dimostrano i molti commenti su Twitter che prendono le parti del regista e sceneggiatore, condividendo a loro volta la petizione.
Per quello che riguarda la realizzazione di Guardiani della Galassia Vol. 3, la Marvel non ha ancora diffuso nessun comunicato sulla sostituzione di James Gunn, ma in molti hanno rivolto la loro attenzione verso Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok, come possibile sostituto.
James Gunn: Guardiani della Galassia 2, progetti futuri e True Detective
James Gunn, ospite al Tokyo International Film Festival, ha risposto ad alcune domande di The Playlist in merito ai Guardiani della Galassia e soprattutto in merito al sequel del film ufficializzato pochi giorni dopo l’uscita al cinema della prima avventura di Star Lord e compagnia.
“Siamo aperti ad uno scenario alla Mission Impossible in cui tutti i personaggi muoiono … No, ad essere onesti, avevo la storia base per il secondo film mentre lavoravo al primo, e forse anche di più. Così la storia andrà a rispondere a molte domande poste nel primo film, e saremo in grado di sapere alcune cose nuove dei personaggi che nel primo film non sapevamo, e potremmo anche incontrare alcuni personaggi nuovi.”
Sembra che Gunn, come aveva già ripetuto in altre occasioni, avesse dei piani per il secondo film già prima di finire il primo, ed è come se avesse in mentre una trilogia dei Guardiani, stando a quanto ha detto adesso. Sull’equilibrio tra il suo modo di fare film e quello della Marvel, James Gunn ha poi dichiarato che si è trattato di un buon equilibrio.
“Ho sempre saputo che nei Guardiani c’erano delle cose che andavano fatte alla maniera della Marvel, ma poi ho trovato un modo per aggirare alcuni ostacoli e fare a modo mio altre cose che pensavo mi avrebbero reso il lavoro al film molto più divertente. Per cui ci sono sempre questi compromessi, che siano finanziari o di altra natura. E anche con i Guardiani ci sono stati un sacco di vincoli di bilancio.”
Sul ritorno a qualche progetto low budget, Junn ha dichiarato: “Penso che se dovessi fare qualcosa con un budget minore lo farei con un altro medium, magari in televisione, qualcosa che non ho mai fatto. Sicuramente True Detective è un esempio di un solo regista e di una sola storia. Ha funzionato magnificamente bene. Cioè almeno io lo penso, conosco un sacco di persone che non la pensano così. Persone a cui non è piaciuto l’ultimo episodio, io l’ho amato. Ma ho un sacco di amici ateisti hardcore che reagiscono male a qualsiasi forma di misticismo.”
Ricordiamo che Guardiani della Galassia 2 uscirà negli Stati Uniti il 5 maggio 2017.
Fonte: CBM
James Gunn: gli ultimi aggiornamenti ufficiali di Creature Commandos e The Batman Parte II
I DC Studios non hanno partecipato al Comic-Con di San Diego di quest’anno, lasciando che i Marvel Studios rubassero la scena presentando i loro prossimi film sugli Avengers, The Fantastic Four: First Steps e altri progetti entusiasmanti.
Da allora, lo studio ha anche portato la sua line-up in due diversi eventi D23, cosa che ha contribuito a garantire che l’MCU oscurasse i piani DCU dei DC Studios.
La speranza era che gli studi affiliati con Warner Bros Discovery potessero dominare l’evento CCXP del mese prossimo in Brasile, ma James Gunn ha confermato che né lui né Peter Safran saranno presenti. Questo sicuramente riduce le possibilità di ottenere un trailer di Superman e priva i DC Studios di un’altra opportunità di promuovere i suoi piani per film e televisione.
A parte i frequenti aggiornamenti sui social media di Gunn, la scaletta di “Capitolo 1: Dei e mostri” non è stata aggiornata da quando i DC Studios sono stati fondati nel gennaio 2023. Gunn si è anche preso del tempo per smentire una popolare voce sui social media su Nicholas Hoult che interpreta un Lex Luthor più giovane in Creature Commandos. Su Bluesky, il regista e dirigente dello studio avrebbe aggiunto che Superman è ambientato solo poche settimane dopo questa serie.
Inoltre, oggi è il primo
giorno in due mesi in cui non abbiamo avuto un nuovo episodio di
The Penguin su Sky e NOW (sostituito da
Dune: Prophecy). Il dramma acclamato dalla
critica ha ulteriormente aumentato l’entusiasmo per
The Batman Parte II, ma Gunn afferma che la
sceneggiatura di Matt Reeves non è ancora finita e
non è stata ancora consegnata (a differenza di quanto che era
circolato).
Non si tratta necessariamente di una cattiva notizia, ma il sequel di Batman ha già perso la data di uscita di ottobre 2025 e speriamo che non slitti ulteriormente oltre l’attuale data di ottobre 2026.
Tutto quello che sappiamo su Creature Commandos
La serie animata Creature Commandos, composta da 7 episodi, sarà trasmessa in streaming su Max e avrà come protagonisti David Harbour nel ruolo di Eric Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol. 3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus, Sean Gunn nel ruolo di Weasel e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Senior.
Steve Agee riprenderà il suo ruolo di Peacemaker, John Economos. È prevista anche la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller. Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa di Indira Varma come il personaggio principale della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun attore.
“La nuova serie riprende direttamente dopo il finale della prima stagione di Peacemaker, che lascia la Waller con le mani legate dal punto di vista operativo, il che significa che non è più in grado di farla franca mettendo in gioco vite umane per portare a termine le sue missioni clandestine e moralmente discutibili. Al contrario, recluta una banda di disadattati, non diversamente dalla Suicide Squad e da Peacemaker“, ha rivelato Gunn.
James Gunn: ecco il regalo della Marvel per l’inizio della produzione di The Suicide Squad
James Gunn ha ufficialmente cominciato la lavorazione di The Suicide Squad, ma sembra che alla Marvel non siano affatto gelosi del suo lavoro con i “rivali”. Infatti, lo studio di Captain America ha fatto al regista di Guardiani della Galassia Vol. 1 e 2 un regalo molto speciale.
Si tratta di un album fotografico in cui sono raccolti alcuni dei ricordi del lavoro di Gunn alla Marvel, con l’augurio di un buon lavoro anche alla Warner Bros. La particolarità più bella del regalo è in questione è che l’album ha la copertina uguale a quella che, in Up della Pixar, Ellie regala a Carl: Il nostro libro di avventure.
Sappiamo che quello che doveva essere un addio di James Gunn alla Marvel si è poi trasformato in un arrivederci a presto, visto che la Disney ha reintegrato il regista e sceneggiatore al timone di Guardiani della Galassia Vol. 3.
Ecco di seguito le immagini dell’album dall’account Instagram ufficiale di James Gunn in persona:
James Gunn in persona ha annunciato il cast ufficiale di The Suicide Squad, sequel/reboot di Suicide Squad che riporterà sul grande schermo i supervillain dell’universo DC. Nella lista sono stati confermati i “veterani” Joel Kinnaman (Rick Flag), Viola Davis (che interpreterà di nuovo Amanda Waller) insieme a Jai Courtney, che sarà ancora Captain Boomerang, e Margot Robbie nei panni di Harley Quinn.
Tra le new entry ci saranno John Cena, Nathan Fillion, Sean Gunn, Storm Reid, Idris Elba, il regista di Thor: Ragnarok Taika Waititi, Peter Capaldi, Michael Rooker (altra vecchia conoscenza di Gunn e protagonista di Guardiani della Galassia) e molti altri. “Non affezionatevi troppo a loro“, scrive Gunn su Instagram.