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Experimenter: recensione del film con Peter Sarsgaard

Experimenter: recensione del film con Peter Sarsgaard

Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2015, Experimenter è tratto dalla reale storia dello psicologo statunitense noto soprattutto per la sua teoria dei sei gradi di separazione. Il film di Michael Almereyda trasforma in scelta stilistica il pragmatismo tipico dello studioso nell’approccio ai suoi esperimenti, preciso, didascalico e brillante. Tre aggettivi che messi insieme sembrano stridere, ma che in questo film riescono a contaminarsi bene, ma non in maniera eccelsa.

In Experimenter Stanley Milgram (Peter Sarsgaard), brillante psicologo, nel 1961 inizia una serie di esperimenti sull’attitudine delle persone all’obbedienza. L’esperimento pratico consisteva nell’ordinare ai soggetti volontari di trasmettere una scossa elettrica ad altri volontari. Nonostante le urla di dolore delle vittime, la maggioranza dei soggetti continuò a obbedire agli ordini, sconvolgendo un’intera comunità di psichiatri che non credeva possibile una reazione simile. L’etica degli esperimenti di Milgram fu aspramente criticata, ma lui tenne fede ai suoi obiettivi, tentando di portare in tutto il mondo il suo libro Obedience to Autority.

A dare impulso al suo lavoro fu, principalmente, la violenza perpetrata durante il secondo conflitto mondiale nei confronti degli ebrei. Milgram stesso era di origini ebree e il suo lavoro aveva obiettivi precisi: capire come funzionano esattamente i meccanismi di obbedienza all’autorità e quanto impatto ha la dinamica di gruppo nella decisione di un singolo individuo. Furono queste le maggiori preoccupazioni che lo tennero impegnato lungo il corso dei suoi studi. Il fine ultimo era la consapevolezza, perché sapere è essere coscienti e la coscienza è lo strumento che permette a un individuo di opporsi alla banalità del male.

È appunto Stanley a guidarci nei suoi esperimenti, richiamando la nostra attenzione con frequenti sguardi e “a parte” direttamente in macchina da presa. Quella che ci viene raccontata è una storia interessante e addirittura illuminante, se se ne apprende per la prima volta e dunque costituisce di per sé un’attrazione notevole, che il tono brillante aiuta a tenere alta. Tuttavia non si riesce a fare a meno di sentire la mancanza di una più capillare profondità. L’atteggiamento di estraniazione, necessaria allo psicologo per portare a buon fine i suoi esperimenti, si traduce nella scelta di far uscire il personaggio dal film stesso. Un concetto che il regista ci trasmette non solo con l’interpellazione da personaggio a spettatore, ma con sequenze in cui la scenografia si fa bidimensionale, rendendo la figura fisica del personaggio letteralmente scontornata dal resto, super partes.

Experimenter è un film interessante e godibile ma che sembra soffrire di una scrittura dei personaggi fin troppo essenziale.

Asier Altuna Iza presenta Amama – When a Tree Falls alla Festa di Roma

Vincitore del Premio Irizar del Cinema Basco Menzione speciale del Premio Signis all’ultima edizione del Festival di San Sebastian, Amama è un film che parla dell’essere umano, della sua appartenenza alla natura e all’arte. Narrativamente insolito, con immagini e suoni ci accompagna in un’esperienza tridimensionale.
Il regista, Asier Altuna Iza lo presenta alla Festa del Cinema di Roma 2015.

Amama è un film in cui sono evidenziati molti conflitti, tra città e campagna, presente e passato, padri e figli. Come ha lavorato per amalgamarli?

Io stesso sono cresciuto in un casale, e la fine del mondo rurale è una questione che mi sta molto a cuore. Il patriarca del film si trova di fronte al fatto che suo figlio, l’erede designato del casale, se ne allontana. Ho giocato con questi conflitti mettendo in forte contrasto tra di loro scene che si susseguono. C’è una parte del film in cui siamo immersi nella natura, maestosa e silenziosa, e poi ci troviamo in una discoteca con musica elettronica. L’unico elemento che fa da ponte è la musica di un violoncello, che è uno strumento antico e moderno allo stesso tempo.

Il personaggio della nonna, Amama appunto, è molto reale e soprattutto silenzioso. Perché questa scelta?

È una scelta che ho fatto in sede di sceneggiatura, ho riprodotto il ricordo che io stesso ho di mia nonna. Una figura elegante, spesso silenziosa. È un personaggio che ha mistero e se avesse parlato lo avrebbe svelato e sarebbe stato molto meno interessante. In genere mi faccio guidare molto dall’intuizione, vedo un’immagine che mi piace e la seguo, in questo caso il risultato è surreale. Devo dire che sono stato anche molto fortunato a trovare una produttrice che mi ha lasciato molto libero di seguire le mie sensazioni, in realtà è stato il film stesso a guidarmi.

Come ha lavorato con gli attori?

A parte gli attori che interpretavano i ruoli dei genitori, gli altri sono tutti attori esordienti. Amama stessa, è una donna che ho visto in un bar. Il suo viso mi ha colpito subito, così le ho chiesto di fare il film e devo dire che lei si è comportata da vera professionista sul set.

Festa del Cinema di Roma 2015 Daily 8: Alaska, Experimenter e Paolo Villaggio

Festa del Cinema di Roma 2015 Daily 8: Alaska, Experimenter e Paolo Villaggio.

https://youtu.be/SkWs0mMGB9o

Spectre: Dave Bautista/Mr. Hinx si mostra per la prima volta in una nuova clip

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La macchina pubblicitaria di Spectre, il nuovo film dedicato a James Bond, ha pubblicato una nuova clip in cui, finalmente per la prima volta, possiamo ammirare il personaggio di Dave Bautista: Mr. Hinx. Si tratta del primo di una serie di cinque video che vedremo prima dell’uscita del film, che mostreranno molto dell’universo del film.

A interpretare l’agente segreto è ancora una volta Daniel Craig che torna così a collaborare, dopo il successo di “Skyfall”, insieme al regista Premio Oscar Sam Mendes. Sceneggiata da John Logan, Neal Purvis e Robert Wade, la pellicola è attesa nelle sale italiane a novembre 2015. Completano il cast del film: il Premio Oscar® Christoph Waltz (“Bastardi senza gloria”), il candidato all’Oscar® Ralph Fiennes (La furia dei Titani, Scontro tra titani, la serie “Harry Potter”, The Avengers – Agenti speciali), Léa Seydoux (“La vita di Adele”, “Grand Budapest Hotel”), Ben Whishaw (“Skyfall”, “Cloud Atlas”, In the Heart Of The Sea), Naomie Harris (“Skyfall”, Ninja Assassin), Rory Kinnear (“The Imitation Game”, “Skyfall”, Monica Bellucci (Matrix Reloaded, Matrix Revolution, Baaria) e Andrew Scott (“Salvate il soldato Ryan”).

Fonte

Xavier Dolan regista di Hello, nuovo videoclip e singolo di Adele

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Adele, che molti cinefili ricorderanno soprattutto per la colonna sonora di Skyfall, è tornata sulla scena dopo tre anni con un nuovo singolo. Si chiama Hello e anticipa il nuovo album 25, in uscita il 23 ottobre, e come tradizione è accompagnata da un videoclip che potete guardare qui in basso. Non si tratta però di un video come tanti altri, porta infatti la firma del regista prodigio Xavier Dolan, autore di Mummy e Tom à la Ferme, che ha definito la cantante “un’attrice di grande talento”. Buona visione.

Fantozzi torna al cinema in versione restaurata 2K

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Fantozzi torna al cinema in versione restaurata 2K

Negli UCI Cinemas, in collaborazione con Eagle Pictures e Premium Cinema, torna il Ragionier Fantozzi con i primi due capitoli delle sue avventure che lo hanno reso uno dei simboli della commedia italiana. Due eventi imperdibili per i fan del celebre personaggio interpretato da Paolo Villaggio che quest’anno celebra i 40 anni dalla sua prima uscita cinematografica: il 26, 27 e 28 ottobre con Fantozzi e il 2, 3 e 4 novembre con Il Secondo Tragico Fantozzi, entrambi riproposti in versione restaurata 2K. Per l’occasione, lunedì 2 novembre alle ore 20 sarà all’UCI Porta di Roma per incontrare il pubblico che parteciperà alla proiezione di “Il Secondo Tragico Fantozzi”. Il prezzo del biglietto è di 11 euro per l’intero e di 9 euro per il ridotto e convenzionati.

Ugo Fantozzi, personaggio amatissimo dal pubblico di tutte le età, riuscì ad incarnare perfettamente l’italiano medio e ad anticipare tematiche attuali come il mobbing, la crisi economica, il divario sociale e l’ignavia politica e allo stesso tempo con la sua  ironia , a far ridere l’Italia per oltre quarant’anni.

Diretti da Luciano Salce, oltre a Paolo Villaggio nei panni dello sfortunato “Ragioniere”, entrambi i film sono ricchi di personaggi divertenti e demenziali come il collega d’ufficio Ragionier Filini (Gigi Reder), la devota moglie Pina (Liù Bosisio), la scimmiesca figlia Mariangela (Plinio Fernando) e la favolosa signorina Silvani (Anna Mazzamauro).

Le multisale che proietteranno i due film sono: UCI Alessandria, UCI Ancona, UCI Arezzo, UCI Bicocca (MI), UCI Cagliari, UCI Casoria (NA), UCI Campi Bisenzio (FI), UCI Catania, UCI Cinepolis Marcianise, UCI Curno (BG), UCI Certosa (MI), UCI Ferrara, UCI Firenze, UCI Fiumara (GE), UCI Fiume Veneto (PN), UCI Gualtieri (RE), UCI Lissone (MB), UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO), UCI Messina, UCI Mestre, UCI MilanoFiori (MI), UCI Molfetta (BA), UCI Moncalieri (TO), UCI Montano Lucino (CO), UCI Palermo, UCI Parco Leonardo (RM), UCI Perugia, UCI Pesaro, UCI Piacenza, UCI Pioltello (MI), UCI Porta di Roma (RM), UCI Reggio Emilia, UCI Roma Marconi, UCI RomaEst (RM), UCI Romagna Savignano sul Rubicone (FC), UCI Senigallia (AN), UCI Sinalunga, UCI Torino Lingotto, UCI Venezia Marcon, UCI Verona, UCI Villesse (GO), UCI Jesi (AN), UCI Porto Sant’Elpidio (FM), UCI Fano (PU), UCI Palariviera (San Benedetto del Tronto).

Marvel Cinematic Universe supera i 9 miliardi di incassi e si prepara ai 10

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Marvel Cinematic Universe è ormai una macchina da soldi consolidata, ma di quanti soldi parliamo esattamente? Dall’arrivo di Iron Man su grande schermo, nel 2008, l’impero nelle mani di Kevin Feige ha sempre sbancato il botteghino ad ogni film in uscita. I tre maggiori successi di sempre restano Avengers, con un guadagno di 1,5 miliardi di dollari in tutto il mondo, seguito da Avengers: Age of Ultron, 1,4 miliardi, e Iron Man 3, 1,2 miliardi, ma ogni produzione ha incassato almeno 263 milioni (ultimo in questa lista L’Incredibile Hulk). Ora, con l’uscita di Ant-Man in Cina, la divisione cinema della Marvel ha superato i 9 miliardi di incassi totali, confermando il distacco con la saga di Harry Potter, ferma a 7,7 miliardi e superata lo scorso maggio. Per oltrepassare lo scoglio dei 10 miliardi di dollari ci penserà probabilmente Captain America: Civil War la prossima primavera.

Il trailer ufficiale di Pride and Prejudice and Zombies con Lily James

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Screen Gems ha rilasciato un nuovo trailer di Pride and Prejudice and Zombies, parodia dell’opera letteraria Orgoglio e Pregiudizio. Nella storia originale di Jane Austen fanno infatti irruzione orde di zombie affamati, alle quali dovranno sfuggire Lily James (nei panni di Elizabeth Bennet), Sam Reilly (Mr. Darcy), John Huston, Matt Smith, Charles Dance e Lena Headey (questi ultimi due direttamente dal successo di Game of Thrones).

Festa di Roma 2015: i biglietti in palio per Venerdì con Cinefilos e #MazdaPurePassion

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Come di consueto in collaborazione con Mazda mettiamo in palio biglietti per Venerdì 23 Ottobre 2015 alla Festa di Roma. I titoli di sono:

Monsters & University (retrospettiva Pixar) 17:00

Alaska di Claudio Cupellini 20:00

Experimenter di Michael Almereyda 22:30

Coloro che vinceranno riceveranno risposta di conferma. Contatta la [email protected] per partecipare indicando titolo del film e proiezione, oltre a nome e cognome.

Nicole Kidman e Julia Roberts nel nuovo spot de Il Segreto Dei Suoi Occhi

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Vi mostriamo un nuovo spot de Il Segreto Dei Suoi Occhi, distribuito da GoodFilms ed in uscita in anteprima mondiale il prossimo 12 Novembre. Si tratta del remake dell’omonimo capolavoro “Il segreto dei suoi occhi” premio Oscar per il Miglior Film Straniero nel 2010, e vede la regia di Billy Ray con Nicole KidmanJulia Roberts Chiwetel Ejiofor nel cast.

Sinossi: L’ex agente dell’FBI Ray è ossessionato dall’omicidio della figlia della sua partner e grande amica Cobb. Marzin, il sospettato arrestato per l’omicidio, viene liberato a causa del suo ruolo chiave come informatore e dei discutibili mezzi usati per ottenere la sua confessione. Dopo 12 anni l’omicidio è ancora insoluto e Ray è costretto a confrontarsi con il suo passato e, in particolare, con l’agente con cui aveva condotto le indagini, Claire, con la quale è rimasta in sospeso una storia d’amore. Più Ray si avvicina alla soluzione del caso più la verità è scioccante.

Irrational Man di Woody Allen ha una nuova data d’uscita

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Irrational Man di Woody Allen ha una nuova data d’uscita

L’ultimo film di Woody Allen, Irrational Manche noi abbiamo visto in anteprima al Festival di Cannes 2015 e che vede come protagonisti Emma Stone e Joaquin Phoenix, ha una nuova data d’uscita: il 17 dicembre prossimo.

Joaquin Phoenix interpreta  un professore di filosofia mentre la Stone è una studentessa che se ne innamora. Nel cast di Irrational Man figurano anche Parker Posey, Ben Rosenfield, Ethan Phillip e Jamie Blackley.

Ricordiamo che Emma ha già lavorato in precedenza con il famoso regista in Magic in the Moonlight: si apre dunque la prospettiva che a buona ragione Woody Allen la possa predilegere ancora spesso come musa.

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J.K. Rowling pubblica l’artwork dell’opera teatrale di Harry Potter

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J.K. Rowling sul suo Pottermore ha pubblicato l’artwork dell’opera teatrale in due parti ispirata a Harry Potter, che prenderà a vita a Londra. Harry Potter and the Cursed Childscritta dalla stessa Rowling insieme a Jack Thorne e John Tiffany, quest’ultimo anche regista, verrà messa in scena nel 2016, le anteprime sono previste nel mese di giugno. I biglietti potranno invece essere acquistati a partire dal 30 ottobre prossimo, dal primo prezzo di 14 euro circa (10 sterline), grazie a delle estrazioni fortunate ogni venerdì, fino a 70 euro circa (50 sterline). Ecco l’artwork integrale.

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Black Panther: per Anthony Mackie non serve un regista nero

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Black Panther: per Anthony Mackie non serve un regista nero

Autunno caldo a Hollywood per riflessioni e discussioni su disuguaglianze, parità dei diritti ed espressione delle diversità. Anthony Mackie, impegnato nella promozione di Our Brand is Crisis diretto da David Gordon Green, ha detto la sua sulla scelta del regista per Black Panther, il film stand-alone targato Marvel con protagonista Chadwick Boseman nei panni del supereroe nero che sembrava potesse essere diretto dall’acclamata regista di Selma, Ava DuVernay.

Anthony Mackie
Anthony Mackie

Mackie, Falcon in Avengers e Captain America, che ha a lungo accarezzato l’idea di interpretare Black Panther, ritiene che le questioni di etnia o di genere non dovrebbero interferire e arrivare a determinare la scelta del regista di un film. Anche nel caso di Black Panther. “Non è per niente importante che il regista sia per forza afro-americano”, ha ribadito Anthony Mackie. “Come regista il tuo lavoro è quello di raccontare una storia. Non hanno preso un cavallo per dirigere il film Seabiscuit”.

“Io non credo che l’etnia del regista abbia a che fare con la sua abilità di raccontare una storia. La sua abilità consiste nel sapersi relazionare alla storia e renderle giustizia. Gli uomini sanno dirigere le donne e due delle mie più importanti esperienze professionali si sono verificate con donne registe. Possa vincere il miglior regista, che sia uomo o donna”.

Fonte: The Daily Beast

Jane Got a Gun: primo trailer del film con Natalie Portman

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Jane Got a Gun: primo trailer del film con Natalie Portman

È finalmente disponibile il trailer internazionale (diffuso da Mars Distribution) di Jane Got a Gun, il travagliato western con protagonista Natalie Portman, che uscirà a novembre in Francia e a febbraio negli Stati Uniti. Il film doveva essere inizialmente girato da Lynne Ramsey, che ha però rinunciato al progetto subito prima delle riprese, affidato poi a Gavin O’Connor (Warrior). Jane Got a Gun ha continuato a subire ritardi e slittamenti, dopo che vari attori in diversi momenti – Michael Fassbender, Jude Law e Bradley Cooper – si sono chiamati fuori dal film.

https://youtu.be/KMHv4DxIyl0

Natalie Portman interpreta Jane Hammond, una donna pronta a tutto pur di difendere la propria famiglia dopo che il marito, il fuorilegge Bill “Ham” Hammond (Noah Emmerich) torna a casa gravamente ferito dalla temibile e numerosa banda dei Bishop alla quale si è opposto. Guidata da Colin (Ewan McGregor), la banda è decisa a non fermarsi prima di avere il suo uomo. Anziché scappare, Jane chiede aiuto all’ex amante Dan Frost (Joel Edgerton), imbracciando il fucile.

Ed ecco il poster del film:

Il poster di Jane Got a Gun con Natalie Portman

Fonte: Collider

Star Wars Il Risveglio della Forza: Luke Skywalker sarà cattivo?

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Star Wars Il Risveglio della Forza: Luke Skywalker sarà cattivo?

Che fine ha fatto Luke Swywalker? Perché nei trailer e nei poster di Star Wars Il Risveglio della Forza del mitico personaggio di Mark Hamill non c’è traccia evidente, se non la mano bionica di un personaggio che accarezza R2-D2? Diverse sono le teorie che circolano tra fan e appassionati e una delle più suggestive vedrebbe Luke Skywalker sopraffatto dal Lato Oscuro della Forza nel nuovo capitolo della saga, che uscirà il 16 dicembre nelle sale italiane.

Collider ha scovato il video di un episodio del 2005 di Dinner for Five, serie IFC andata in onda negli anni 2000, di cui sono stati protagonisti Kevin Smith, Jason Lee, Stan Lee, Mark Hamill e il futuro regista di Star Wars VII J.J. Abrams, che potrebbe fornire un’anticipazione interessante. Al minuto 12 circa del video che riportiamo di seguito, Hamill rivela di aver suggerito a George Lucas un clamoroso ribaltamento del ruolo di Luke.

https://youtu.be/W5EU5kM2pX0

“Come attore, sarebbe stata una situazione più divertente da interpretare. Ho solo pensato che sarebbe andata così da come avevamo finito L’impero colpisce ancora.  Sarei tornato, avrei ucciso Han Solo o la Principessa o qualcun’altro che avevo a cuore. Sarebbe stato come in quei film sentimentali sulla Seconda Guerra Mondiale», ha confessato Mark Hamill. Insomma, pura coincidenza o ci troveremo Luke Skywalker come mentore di Kylo Ren, il villain interpretato da Adam Driver?

Già la serie di fumetti The Dark Empire dalla casa editrice statunitense Dark Horse Comics, del resto, contemplava una linea narrativa in cui Luke seguiva le orme di suo padre Anakin. Dovremo purtroppo ancora attendere fino al 16 dicembre per ottenere una risposta alle domande sul destino di Like e svelare finalmente l’impianto di questo attesissimo episodio VII.

Fonte: Collide

Power Rangers: scelto anche il Ranger Nero

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Power Rangers: scelto anche il Ranger Nero

Prosegue senza sosta l’annuncio del casting del film Power Rangers. La Lionsgate ha svelato su Twitter e Instagram che a incarnare il Ranger Nero sarà Ludi Lin, attore che interpreta un mago in Monster Hunt, il film che ha sfondato al box office cinese incassando quasi 400 milioni di dollari.

https://twitter.com/PowerRangers/status/657244138023182337

Ludi Lin andrà ad affiancare gli altri attori già rivelati, Naomi Scott come Ranger Rosa e Dacre Montgomery nei panni del Ranger Rosso, nel film diretto da Dean Israelite a partire dallo script di Ashley Miller e Zack Stentz. Producono Haim Saban, Brian Casentini e Allison Shearmur.

La Lionsgate e Saban Brands avevano annunciato l’anno scorso il progetto di sviluppare un film in live action basato sulla property dei Power Rangers, diventata un fenomeno pop con la serie tv originale di Fox Kids del 1993.

Power Rangers dovrebbe essere il primo capitolo di un franchise dopo il lungometraggio del 1995. Al centro ci sarà sempre un gruppo di ragazzi delle superiori che, dotati improvvisamente di superpoteri, dovranno unire le loro forze per salvare il mondo.

L’uscita di Power Rangers è prevista per il 13 Gennaio 2017.

Fonte: Variety

Gotham Independent Film Awards, nomine e premio a Spotlight

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Gotham Independent Film Awards, nomine e premio a Spotlight

Sono state annunciate le nomination ai 25esimi Gotham Independent Film Awards, i riconoscimenti destinati al cinema indipendente americano che aprono di fatto la stagione dei premi in America.

Domina la dramedy di Marielle Heller The Diary Of A Teenage Girl, storia di formazione di un’adolescente nella San Francisco degli anni Settanta. Il film, con Kristen Wiig, Alexander Skarsgard e la protagonista Bel Powley, ha ottenuto 4 nomination per miglior film, attrice, sceneggiatura e regista rivelazione dell’anno. Seguono Carol di Todd Haynes (film, Cate Blanchett e sceneggiatura in corsa) e Tangerine di Sean Baker, film interamente girato con l’Iphone, con tre nomine ciscuno.

Verrà, inoltre, consegnato un premio speciale, il Gotham Jury Award, al cast dell’acclamato Spotlight di Tom McCarthy, presentato con successo all’ultimo Festival di Venezia e negli altri successivi festival. Sugli scudi ci saranno Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, Liev Schreiber, John Slattery, Stanley Tucci e Brian D’Arcy James. Spotlight è, inoltre, in gara nelle categorie del miglior film e della migliore sceneggiatura.

La cerimonia, che si svolgerà il prossimo 30 novembre, oltre a sancire i vincitori omaggerà Todd Haynes, Robert Redford, Helen Mirren e il produttore Steve Golin.

Fonte: Deadline

Festa del Cinema Roma 2015: 1000, 5, 360, i numeri di Mazda

Festa del Cinema Roma 2015: 1000, 5, 360, i numeri di Mazda

Alla Festa del Cinema di Roma Mazda presenta l’innovativa MX5 360° Experience, un vero e proprio regalo per tutti gli appassionati di cinema e di spider.

1000, 5, 360.

Mazda alla Festa del Cinema dà i numeri.

1000… come i posti della Mazda Cinema Hall: un‘imponente sala cinematografica realizzata appositamente da Mazda per la Festa del Cinema, nella quale gli spettatori potranno godere della proiezione dei film e a tutte le principali attività della Manifestazione.

Vero e proprio cuore pulsante della Festa del Cinema, la Mazda Cinema Hall sarà quindi l’epicentro del tradizionale appuntamento autunnale con la “settima arte”.

5, come MX-5… la mattatrice assoluta della Kermesse cinematografica romana.

Sul Red Carpet sarà un’attraente vedette, per diventare poi con la MX-5 Cinema Hall nella Mazda Lounge una sala cinematografica assolutamente esclusiva, solo per due persone, oltre a rimanere l’affascinante starlette della Festa del Cinema.

360, come MX-5 360° Experience… l’ennesima “interpretazione” che vedrà protagonista MX-5 e che coinvolgerà, facendo leva sull’autentica passione per il cinema, gli ospiti che affolleranno il foyer della Mazda Cinema Hall.

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Un esemplare fiammante della nuova MX-5, posta al centro di un fondale a cerchio di 360 ° e ripresa da ben 64 telecamere collegate fra loro, sarà parte della ricostruzione del set di una scena clou tratta dal film Kill Bill, una delle pellicole capolavoro di Quentin Tarantino, regista che, in comune con Mazda, possiede un DNA decisamente “unconventional” che si riflette nella propria produzione artistica.

I visitatori, accompagnati da hostess, avranno modo di indossare gli abiti di scena per ritrovarsi proiettati nell’atmosfera e nella sequenza del film.

Potranno interagire con i personaggi e nel farlo, saranno ripresi in contemporanea dalle 64 telecamere i cui fotogrammi verranno poi utilizzati per costruire un breve video – con tanto di intro cinematografica e colonna sonora originale –  che i visitatori visioneranno in diretta sullo schermo e che potranno, se vorranno, condividere sui social media.

La #MazdaPurePassion alla Festa del Cinema si accenderà grazie all’omaggio ad una pellicola di culto di uno dei registi più amati degli ultimi anni, un film al quale avranno modo di prender parte, grazie a Mazda e ad MX-5, tutti i cinefili che vorranno così render indimenticabile la loro partecipazione alla decima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Todd Haynes ci parla di Carol, del digitale e di Wonderstruck

Todd Haynes ci parla di Carol, del digitale e di Wonderstruck

Il protagonista del settimo giorno della Festa del Cinema di Roma 2015 è stato Todd Haynes, che ha presentato Carol e noi lo abbiamo intervistato sulla sua scelta di girare in pellicola e sul prossimo progetto, l’adattamento della graphic novel Wonderstruck.

https://youtu.be/QahjIlbLrpM

Die Hard 6: la reazione di Bruce Willis

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Bruce Willis è soddisfatto dell’idea di una “origin story” per Die Hard 6, il nuovo capitolo del franchise, sorta di prequel che avrà come protagonista un giovane John McClane nel 1979 a New York. In un’intervista rilasciata a Entertainment Tonight in occasione della premiere di Rock The Casbah, l’attore ha infatti rivelato che molto probabilmente sarà in prima persona coinvolto nella produzione del sesto capitolo delle avventure di John McClane (il cui titolo sarà Die Hard Year One), insieme al regista Len Wiseman e al produttore Lorenzo di Bonaventura.

“È un’ottima idea, piuttosto complicata, e ne sono molto contento”, ha sottolineato Bruce Willis. “È un’idea davvero fantastica perché è una storia sulle origini e andrà a ricostruire l’inizio di tutto. Rimbalzeremo avanti e indietro”, ha aggiunto la star, confermando di fatto la sua presenza nel film nei panni di John McClane adulto, il quale sarà coinvolto in una serie di flashforward.

ET ha invitato Bruce Willis a svelare il nome di un potenziale interprete per il ruolo del giovane John McClane, ma i tempi sono ancora prematuri. “Vedremo. Non ci siamo ancora. Speriamo che abbia la testa dura”.

Fonte: ET

Festa di Roma 2015: Carol incontro con Todd Haynes

Festa di Roma 2015: Carol incontro con Todd Haynes

Il regista Todd Haynes è arrivato alla Festa del Cinema di Roma 2015 per un doppio appuntamento: incontrare il pubblico dell’Auditorio e parlare del film presentato oggi in Selezione Ufficiale Carol.

Carol è basato sul romanzo di Patricia Highsmith del 1952 quando una relazione tra due donne era considerata una indegnità immorale: quanto è cambiata la situazione? “Il libro è stato scritto alla fine degli anni ’40 con il titolo The Price of Salt e Patricia non trovava un editore quindi rimase per molto tempo un romanzo underground sulle lesbiche, tra l’altro firmato con uno pseudonimo. Tantissimi anni dopo, cambiarono il titolo in Carol e acquisì più consensi. Posso affermare che fortunatamente negli Stati Uniti la situazione è cambiata radicalmente, ma non posso dire lo stesso di tanti altri paesi.” 

Todd Haynes continua, notando come, per quanto la situazione sia cambiata, certe cose no,“Si capisce che Carol ha fatto tutte le cose giuste nella vita: è ben educata, si cura, cura la casa, cresce sua figlia, si presenta bene al fianco del marito. Ma già nella sceneggiatura c’è stato un cambiamento in come rappresentiamo gli uomini: sia Hardge che Richard non hanno punti di riferimento, non sanno cosa aspettarsi in una situazione del genere. Kyle Chandler è un’attore straordinario e non è stato facile trovare un attore da mettere di fronte a Cate Blanchett, che ti faccia credere in un matrimonio dove lui ha un’autorità su di lei, insomma che non fosse un ragazzino. Sono persone intelligenti, che hanno fatto delle scelte e sanno come affrontarle. Ma è la norma che ci sia una pressione per mantenere lo status sociale ancora oggi in questo tipo di ambiente.”

Che cambiamenti ci sono stati nel film rispetto al libro? “Siamo rimasti molto fedeli al libro di Patricia ma una delle prime decisioni che abbiamo preso con lo sceneggiatore Phillis Nagy era quello di cambiare le professioni di Therese e Richard, che nel libro erano una scenografa di Broadway e un pittore. Insomma due personalità più definite e soprattutto che frequentavano un ambiente artistico, più aperto. Invece noi abbiamo voluto una Therese più impreparata a quello che le sarebbe potuto capitare poiché non aveva esempi di amore tra donne nel suo ambiente.” 

Si può parlare di un omaggio al film Il Viale del Tramonto? “A dire il vero non è stato Sunset Boulevard ad ispirare i cambiamenti dalla prima alla seconda stesura della sceneggiatura. Piuttosto Charles Leek con Brief Encounter scritto da Noel Coward, che rappresenta benissimo lo stato molto fragile degli innamorati. Per questo ho adottato questa struttura per il film, partendo dal punto di vista di Therese e poi tornando indietro a scoprire di cosa trattava quella conversazione, cosa avevamo interrotto. Quello che hanno patito le donne e quanto sono cambiate nell’arco del film…tanto da capire che alla fine è Carol il personaggio più debole.”

Nei panni della più matura Carol troviamo Cate Blanchett e accanto a lei, ad interpretare la giovane Therese, Rooney Mara: “Entrambe le attrici sono state fantastiche e non potrei immaginare nessun’altra in quei ruoli.” commenta Todd Haynes, “Cate Blanchett era la nostra Carol da subito, è entrata nel progetto da quando io stesso ho letto la sceneggiatura la prima volta tantissimi anni fa e sono stato contento di aver trovato anni dopo la sua giusta controparte. Sono sempre stato impressionato dall’intensità di Rooney Mara. Il suo modo di comunicare con il media del cinema, il suo modo di portare lo spettatore a fidarsi di lei e del suo personaggio. Cate fa questo lavoro da più tempo ma con Rooney sono molto simili: entrambe versatili, intelligenti, molto preparate. Tutte e due capivano la componente narrativa e quando era il loro momento in base al punto di vista nella storia. Inoltre entrambi i ruoli erano delle sfide e ce ne erano tante con un film  d’epoca low budget girato in soli 32 giorni!”

 

Arrow 4, foto dal set: Stephen Amell e Grant Gustin

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Continuano le riprese di Arrow 4, l’attesissima quarta stagione che sta andando in onda sul network americano della The CW. Ebbene oggi dal set in Canada arrivano nuovi scatti dall’episodio crossover:

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Arrow è una serie televisiva statunitense sviluppata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg. È basata sul personaggio di Freccia Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da DC Comics. Viene trasmessa dal 10 ottobre 2012 sul canale The CW. In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1 dall’11 marzo al 27 maggio 2013. Dal 10 gennaio va in onda in Italia la seconda stagione su Italia 1, anche se precedentemente la versione sottotitolata in italiano della stessa stagione è stata trasmessa dal 22 ottobre 2013 suPremium Action.

Once Upon a Time 5×05: nuova clip inedita da “Dreamcatcher”

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Once Upon a Time 5×05: nuova clip inedita da “Dreamcatcher”

Il network americano della ABC ha diffuso una nuova clip inedita di Once Upon a Time 5×05, l’atteso quinto episodio che si intitolerà “Dreamcatcher” e che andrà in onda questa domenica.

American Horror Story Hotel 5×04: promo dell’episodio “Devil’s Night”

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Il network americano FX ha diffuso il promo ufficiale di American Horror Story Hotel 5×04, il quarto attesissimo episodio che si intitolerà “Devil’s Night”:

Festa di Roma 2015: Grandma recensione del film di Paul Weitz

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Festa di Roma 2015: Grandma recensione del film di Paul Weitz

Dal genio di Paul Weitz, che ha regalato al cinema prodotti come About a Boy o il culto generazionale American Pie, arriva Grandma, una commedia bitter-sweet, che pone con toni irriverenti e sfrontati importanti questioni etiche, raccontando un’odissea privata divertente ma anche profondamente dolorosa.

La 18enne Sage (Julia Garner) rimane incinta e decide di abortire. Per farlo ha ovviamente bisogno di soldi che non vuole chiedere alla madre (Marcia Gay Harden). Decide così di andare dalla nonna (Lily Tomlin), una poetessa di una certa fama ma adesso ridotta a uno stato di misantropico abbrutimento a causa della morte della sua compagna di una vita. Nonostante l’iniziale shock, la donna decide di aiutare la nipote a trovare i soldi necessari all’operazione. Comincia così un viaggio, l’Odissea di cui sopra, nei meandri dei ricordi, tra le tappe dolorose della vita di nonna Elle, attraverso le persone che la donna incontra.

grandma film 2Attraverso la briosa interpretazione della Tomlin, Weitz dà vita a un road movie avventuroso nel senso più intimo della parola. Ogni piega del passato della donna viene a galla con estrema naturalezza senza mai diventare uno “spiegone”. La sua storia si intreccia così con quella della giovane nipote, inconsapevole testimone di un percorso che finirà probabilmente per essere di redenzione e di rinascita per una donna che sembra aver sofferto molto ma che ha fatto anche tanto soffrire il prossimo. Non una vittima quindi, ma un essere umano con il suo carattere preciso, le sue esigenze e i suoi modi di fare.

Aborto, omosessualità, responsabilità, amore, famiglia sono argomenti presenti con prepotenza e chiarezza in un film che però non prende mai posizione, non giudica e si limita, con grande efficacia, a raccontare una storia di formazione per nonna e nipote.

Scopriamo un passato doloroso, difficile, ma sempre vissuto con grande consapevolezza e autonomia. Lontano da ogni forma di retorica, il finale ci fa sorridere e tutti, insieme alla misantropa Elle, ci avviamo verso casa, a piedi, con il cuore ancora un po’ pesante ma con il sorriso sulle labbra, perché, in fondo, non sappiamo cosa arriverà domani, ma può essere comunque una bella avventura scoprirlo.

Fase 4 Marvel: i film che potremmo vedere al cinema

Fase 4 Marvel: i film che potremmo vedere al cinema

Nonostante la Fase 3 della Marvel non sia ancora ufficialmente cominciata, è chiaro che, una volta esauritasi questa parte dell’avventura di Kevin Feige e compagnia, i fan si aspettano altro.

Di seguito trovate 26 proposte per una eventuale Fase 4 Marvel:

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Alcuni suggerimenti sono ovviamente abbastanza logici, come i sequel di Captain Marvel o Black Panther, mentre per alcuni personaggi nominati si tratta principalmente di un desiderio o di un azzardo. Che ne pensate? Cosa (o chi) vorreste vedere voi sul grande schermo?

Michael Fassbender: Top 10 dei suoi film secondo Rotten Tomatoes

Michael Fassbender: Top 10 dei suoi film secondo Rotten Tomatoes

In attesa di vedere Michael Fassbender in Steve Jobs, ecco la top 10 dei suoi film secondo Rotten Tomatoes.

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Steve Jobs uscirà  il 9 ottobre negli USA.

La sceneggiatura, scritta da Aaron Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti, corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae Fassbender, si riferisce al lancio della della società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio 2016, vede tra i protagonisti Kate Winslet, Seth Rogen, Jeff Daniels, Adam Shapiro, Michael Stuhlbarg, Katherine Waterston e Sarah Snook.

Ambientato nel backstage del lancio di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione dell’ iMac, Steve Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.

Steve Jobs è diretto dal premio Oscar Danny Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio Oscar® Christian Colson.

Michael Fassbender interpreta Steve Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre l’attrice Premio Oscar® Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è interpretato da Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan, l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto allo sviluppo del Macintosh della Apple.

Festa di Roma 2015: Amama recensione del film di Asier Altuna

Festa di Roma 2015: Amama recensione del film di Asier Altuna

L’albero è un tutt’uno con la terra in cui affonda le radici e la sua vita le appartiene. Crescendo, tende ad allontanarsi da essa, ma le sue radici continuano a trarre forza da lei, in un legame indissolubile.

Amaia (Iraia Elias) è un’artista che si occupa di videoarte nata e cresciuta in un Baserri, una fattoria tradizionale nel mondo rurale in una zona non meglio precisata dei Paesi Baschi. Il casale è il pianeta attorno al quale ruota la sua vita, quella dei suoi genitori, dei suoi fratelli e della sua Amama Juliana, la nonna. Amama (Amparo Badiola) sembra portare sul suo volto la memoria di secoli vissuti nei boschi che circondano la fattoria, che ha deciso di donare a suo figlio Tomàs, padre di Amaia. Mentre il mondo sembra richiamare l’attenzione dei suoi figli, Tomàs (Kandido Uranga) continua a lavorare nei campi, volontariamente imperturbabile nei confronti di ciò che accade attorno a lui e chiuso nel suo lavoro e nella sua vita, dove non c’è spazio che per la splendida terra in cui è immerso.

Amama-2015Asier Altuna sceglie appunto il linguaggio di quello che sembrerebbe un pezzo di videoarte, che si fa narrazione con il tramite di un personaggio preciso, di cui sceglie di adottare il punto di vista. La storia che ci racconta è quella, sempre difficile, di una separazione che non riesce e non può compiersi, sublimandosi quindi nell’arte.

Chiuso in ferrei valori tradizionali, Tomàs si ostina a non vedere un valido motivo nella volontà dei figli di estrarre le radici dalla loro terra e non crede alle vie di mezzo: non c’è, per lui, un modo per portarsi la propria terra dovunque si vada, se non quello di starci ancorato per sempre, nutrendosi dei suoi frutti e dedicandogli sovrumana devozione. Il dialogo tra la natura e l’uomo si fa materia nella sapiente scelta della miscelazione di suoni e immagini, che rendono il film un’esperienza quasi tridimensionale. In alcuni momenti ci sembra di riuscire a sentire l’odore della terra del bosco, a camminare accanto ad Amaia, a toccare gli spessi arbusti che lo popolano. Quello della natura, quello dell’arte è un mondo dominato da uno strano equilibrio in cui le parole non sono contemplate, e l’istinto la fa da padrone.

Non è possibile trasmettere a parole quello che Amama, film vincitore del Premio Irizar del Cinema Basco e Menzione speciale del Premio Signis all’ultima edizione del Festival di San Sebastian, riesce a dire allo spettatore. Asier Altuna si diverte a catturarci con la bellezza disarmante e algida delle immagini e ci lascia vagare quasi liberamente negli spazi in cui ci ha persuaso a restare.

Un film che parla dell’appartenenza dell’essere umano alla vita, governata da equilibri instabili eppure indistruttibili. Vita e natura, natura e arte si fondono e tutto ciò che accade nel frattempo sembra essere frutto di un unico grande disegno.

Dark Places – I luoghi oscuri: recensione del film con Charlize Theron

Dark Places – I luoghi oscuri è un film diretto e sceneggiato da Gilles Paquet – Brenner (La chiave di Sara e L’occasione di Marie) che adatta per il grande schermo l’omonimo romanzo di grande successo scritto da Gillian Flynn ( autrice anche di Sharp object e L’amore bugiardo entrambi grandi e recenti casi editoriali ). Dark Places è un thriller avvincente ed enigmatico ambientato in un’inquietante provincia americana, quella del Kansas, in cui Libby Day, interpretata da una sempre bravissima Charlize Theron, si muove tra atmosfere cupe e personaggi border-line.

In Dark Places – I luoghi oscuri Libby Day (Charlize Theron) è l’unica testimone e superstite di una strage familiare in cui ha perso madre e due sorelle. La sua testimonianza oculare ha portato all’arresto dell’unico vero sospettato, il fratello Ben (Tye Sheridan e Corey Stoll), giovane difficile ed introverso su cui già pendevano accuse di molestie su minori e satanismo.

Passano quasi trent’anni che Libby vive alla giornata senza mai crearsi una vera vita ma sfruttando le donazioni di chi per anni ha solidarizzato con il suo dramma. Finiti i soldi, Libby si trova costretta ad accettare l’ingaggio del Kill Club, un manipolo di esaltati ed ossessionati dai casi famosi di cronaca nera che conduce indagini per proprio conto. Libby sarà costretta a rimestare il suo orrendo passato e a riaprire antiche ferite ma presto capirà che forse non tutto andò come aveva sempre creduto.

Dark Places – I luoghi oscuriPresente e passato che si intrecciano continuamente, un passato che si svela molto diverso da quello immaginato dalla protagonista che di volta in volta ne scopre una piccola parte attraverso le testimonianze di personaggi dalla vita, a loro modo, rovinata dai fatti di quella tragica notte. Flash back che costellano la sceneggiatura e che trovano con il presente un’armonia funzionale e che permette allo spettatore di ricostruire quanto successo ventotto anni prima.

In Dark Places – I luoghi oscuri la bella Charlize fatica a nascondere la sua avvenenza sotto un berrettino sudicio ed abiti sgualciti, il look sciatto di questo personaggio alla deriva non può certo intaccare la sua bellezza; ma l’attrice australiana sguazza, come al solito, in questi ruoli di donne perdute e in conflitto col mondo che sembrano suscitare in lei un fascino irresistibile.

Dark Places – I luoghi oscuri è retto per buona parte del film da una sceneggiatura intrigante e stimolante, tensione a giuste dosi e un buon grado di mistero ma se il film ha un difetto è quello di eccedere, nel finale, con un intreccio che perde il filo o forse, semplicemente, mette troppa carne sul fuoco. Un film comunque consigliato, ben diretto e confezionato oltre che sorretto da un cast valido che oltre alla bella protagonista vanta la presenza della giovane e talentuosa Chloë Grace Moretz (Le paludi della morte, Carrie e Hugo Cabret) giovane astro nascente di Hollywood   e del giovane e promettente Tye Sheridan già sul taccuino dei migliori registi.

Joseph Gordon-Levitt: una (giovane) vita nel cinema

Joseph Gordon-Levitt: una (giovane) vita nel cinema

È stato una giovanissima star del piccolo schermo, ha rischiato di diventare un idolo adolescenziale, non ha trascurato gli studi per poi tornare a recitare, e  oggi si è imposto come una delle stelle in ascesa del firmamento hollywoodiano. È stato diretto da Robert Redford, Lee Daniels, Spike Lee, Christopher Nolan, Steven Spielberg, Robert ZemeckisOliver Stone; ha affiancato sul set Zoey Deschanel, Scarlett Johannsson, Julianne Moore, Christian Bale, Leonardo DiCaprio e Bruce Willis.

A 34 anni (è nato nel 1981) Joseph Gordon-Levitt ha già alle spalle oltre 25 anni di carriera, e nonostante questo non sembra aver ancora raggiunto la piena maturità artistica, dando l’impressione di aver ancora frecce al suo arco e potenzialità inespresse.

Secondo figlio di una famiglia ebrea (il fratello maggiore Dan è morto nel 2010 a soli 36 anni) Gordon-Levitt nasce e cresce a Los Angeles, nel sobborgo di Sherman Oaks: le porte dello show-biz  gli si aprono improvvisamente e precocemente quando viene notato da un agente nel corso di una recita scolastica in cui interpreta lo Spaventapasseri nel Mago di Oz; come successo ad altre piccole star della televisione, si comincia con degli spot commerciali e si prosegue con piccole apparizioni in serie tv, tra cui un paio di episodi di Casa Keaton, alla fine degli anni ’80.

La carriera del giovanissimo Joseph prosegue nei primi anni ’90 con l’esordio sul grande schermo in Beethoven, seguito da In mezzo scorre il fiume diretto da Robert Redford, che gli vale uno Young Artist Award, e dal disneyano Angels; nel 1996 arriva il primo vero successo: Joseph Gordon-Levitt interpreta il ruolo di Tommy Salomon nella sit-com Third rock from the sun (in italiano: una famiglia del terzo tipo); Joseph Gordon-Levitt diventa un volto noto della tv e ottiene una certa popolarità, sancita da varie copertine di riviste per teen ager; l’attore dichiarerà di non aver vissuto positivamente quel periodo, detestando di essere riconosciuto in pubblico; la serie si conclude nel 2001, dopo sei stagioni e Joseph Gordon-Levitt  viene premiato con il Teen Choice Award nel 1999. Proseguono nel frattempo le apparizioni sul grande schermo, come in Halloween: 20 anni dopo e 10 cose che odio di te.

Nonostante il percorso artistico ormai avviato, Joseph Gordon-Levitt porta avanti gli studi: diplomatosi col massimo dei voti,  sceglie di trasferirsi a New York per frequentare la Columbia University, seguendo studi storico – umanistici e diventando e appassionandosi per la lingua e la cultura francesi; l’abbandono del ‘nido’ e il trasferimento sulla costa opposta degli States nelle parole di Joseph sono stati uno spartiacque che l’ha portato a crescere e maturare come persona.

È a questo punto che comincia la vera e propria ascesa dell’attore nello star-system, con ruoli sempre più evidenti e interessanti, sia in film di stampo più autoriale che in prodotti ‘di cassetta’: nel corso degli anni ’00 si susseguono, tra gli altri, il ruolo di un prostituto gay con una storia di abusi sessuali infantili alle spalle in Mysterious Skin di Greg Araki; Brick di Ryan Johnson, con il ruolo di uno studente che investigando su un omicidio si trova di fronte ad un traffico di droga, interpretazione che gli vale i primi giudizi positivi da parte della critica; Shadowboxer, in cui è diretto da Lee Daniels.

I giudizi positivi proseguono con Lookout e la parte di un bidello coinvolto in una rapina in banca; Stop-Loss di Kimberly Peirce lo vede nei panni di un reduce della guerra in Iraq; in Killshot  è uno psicopatico che affianca il killer professionista  Mickey Rourke.

La fine del decennio lo vede partner di Zooey Deshanel in (500) giorni insieme, altra interpretazione che riceve il plauso della critica, in particolare per la sua capacità di cambiare rapidamente registro emotivo; negli stessi anni, eccolo nel ruolo del supercattivo di turno in G.I. Joe: la nascita del Cobra e ‘avventuriero onirico’ in Inception di Christopher Nolan al fianco di Leonardo DiCaprio.

La collaborazione con Christopher Nolan prosegue in occasione de Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno, dove Joseph Gordon-Levitt è un battagliero poliziotto che aiuta Batman nella lotta al crimine ; seguono l’adrenalinico Senza Freni (Premium Rush), in cui è uno spericolato fattorino in bicicletta e Looper, pellicola fantascientifica a base di paradossi temporali in cui l’attore dà il volto alla versione più giovane del maturo protagonista interpretato da Bruce Willis. A breve distanza – siamo ormai nel 2012 – giunge la partecipazione a Lincoln, diretto da Steven Spielberg.

Lo stesso anno è segnato da un’ulteriore svolta: Don Jon segna l’esordio di Joseph Gordon-Levitt dietro la macchina da presa per il primo lavoro sulla lunga distanza, dopo aver diretto un paio di corti, il primo dei quali, Sparks, tratto da un racconto di Elmore Leonard aveva visto la partecipazione di Carla Gugino ed Eric Stoltz.

In Don Jon, l’attore è praticamente un factotum: scrittore, produttore ed interprete, dirigendo assieme a sé stesso Scarlett Johannson e Julianne Moore. Gordon-Levitt porta sullo schermo la vicenda di un giovane uomo che vive la propria esistenza all’insegna di una regolarità maniacale e che trova l’unica valvola di sfogo nella pornografia su Internet; la sua dipendenza porterà al fallimento di un storia potenzialmente importante, ma il protagonista troverà – forse – la sicurezza sentimentale tra le braccia di una donna più grande, segnata da un passato tragico. Il film viene presentato al Sundance Festival, ottenendo in seguito un discreto riscontro.

Dopo aver partecipato al fumettistico Sin City: Una donna per cui uccidere, Gordon-Levitt viene dato trai papabili per il ruolo di protagonista del marvelliano Ant-Man, poi assegnato a Paul Rudd. Arriviamo così ai giorni nostri, con il fresco arrivo nelle sale del biografico The Walk, dedicato all’equilibrista francese Philippe Petit e all’impresa che nel 1974 lo vide percorrere un cavo teso tra le Torri Gemelle di New York; a breve Gordon Levitt sarà protagonista di un altro biopic, dando il volto a Edward Snowden, l’addetto dell’Agenzia di Sicurezza Nazionale Americana responsabile della fuga di notizie riguardanti le violazioni compiute dai servizi americani in tema di intercettazioni, in patria e all’estero.

Trai progetti in cantiere, va almeno ricordato quello riguardante Sandman, il Signore del Sogno protagonista della serie a fumetti ideata da Neil Gaiman: se ne parla da un paio d’anni e Gordon-Lewitt stesso ha annunciato di esserne il produttore; per lui si parla di un impegno a tempo pieno, come regista e protagonista, ma il problema sta tutto nella possibilità effettiva di portare sul grande schermo una saga così densa e complessa, per la quale sarebbe molto più adatta la serialità televisiva.

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