E’ oggi il gran giorno di
Amos Gitai, l’acclamato regista presenta a Venezia
72 in concorso Rabin, the Last
Day, suo ultimo lavoro in ordine di tempo. Nel film
protagonisti Ischac Hiskiya, Pini Mitelman, Michael
Warshaviak, Einat Weizman, Rotem Keinan, Yogev Yefet, Yael
Abecassis
Sinossi
La sera di sabato 4 novembre 1995 il primo ministro Yitzhak Rabin
viene ucciso al termine di un grande comizio politico organizzato
nel centro di Tel Aviv. Il suo assassino, arrestato sulla scena del
crimine, è un ebreo osservante di 25 anni. Le indagini su questo
brutale omicidio rivelano l’esistenza di un mondo oscuro e
terrificante che ha reso possibile questo atto tragico. Una
sottocultura di odio alimentata da una retorica isterica, dalla
paranoia e dagli intrighi politici. I rabbini estremisti che
condannarono Rabin invocando un’oscura decisione talmudica. Gli
eminenti politici di destra che parteciparono a una campagna di
incitamento contro Rabin. I coloni israeliani militanti per cui la
pace significava tradimento. E gli agenti di sicurezza che videro
cosa stava per succedere e non riuscirono a evitarlo. Questo
tributo al premio Nobel Yitzhak Rabin, in occasione del ventesimo
anniversario della sua morte, getta luce su una crescente crisi
dell’odio che affligge la società israeliana odierna. Amos Gitai
coniuga magistralmente ricostruzioni fittizie e filmati d’archivio
dell’attentato e dei momenti immediatamente successivi per creare
un thriller politico che fa riflettere.
Il network britannico della BBC ha
diffuso il promo di Doctor
Who 9×01, il primo
episodio dell’atteso nono ciclo di puntate della serie di successo
britannica.
La EON Productions, MGM e Sony
Pictures hanno diffuso una standee art di
Spectre, dove possiamo ammirare
James
Bond e Madeleine Swann, rispettivamente Daniel
Craig e l’affascinante Léa
Seydoux. L’immagine nella nostra gallery di
seguito:
Il film, diretto da
Sam Mendes (American Beauty,
Skyfall), uscirà nelle sale il prossimo 6 novembre.
Bond sarà impegnato a scoprire la terribile verità dietro
all’organizzazione criminale SPECTRE (aka Special Executive for
Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), mentre M
combatte le forze politiche per tenere in vita i servizi
segreti.
A fianco di Daniel
Craig, che vedremo vestire i panni di James Bond per la
quarta volta, ci saranno Ben Wishaw (nel ruolo di
Q), Naomie Harris (Moneypenny), Ralph
Fiennes (M), Christoph Waltz
(Oberhauser), Monica Bellucci (Lucia Sciarra),
David Bautista (Mr. Hinx), Léa
Seydoux (Madeleine Swann) e Stephanie
Sigman (Estrella).
Continuano ad arrivare foto di
Arrow 4, l’attesissimo nuovo ciclo di
episodi della serie con protagonista Stephen
Amell. Ebbene oggi arriva anche la prima foto di
Rutina Wesley come LadyCop. L’immagine
nella nostra gallery di seguito:
Arrow è una serie
televisiva statunitense sviluppata da Greg Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew Kreisberg. È basata sul personaggio di Freccia
Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da
DC Comics. Viene trasmessa dal 10 ottobre 2012 sul canale The CW.
In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1
dall’11 marzo al 27 maggio 2013. Dal 10 gennaio va in onda in
Italia la seconda stagione su Italia 1, anche se precedentemente la
versione sottotitolata in italiano della stessa stagione è stata
trasmessa dal 22 ottobre 2013 suPremium Action.
La serie segue le avventure del
playboy miliardario Oliver Queen. Naufrago per cinque anni su
un’isola deserta, viene tratto in salvo e torna finalmente a casa,
a Starling City; giunto qui assumerà l’identità segreta nota come
“l’incappucciato” (o il giustiziere) per combattere il crimine e la
corruzione di Starling City, seguendo una lista di nomi trovata in
una tasca della giacca del padre prima di seppellirlo. Facendo uso
delle abilità fisiche, delle tecniche di lotta e dell’incredibile
maestria con l’arco ottenuta sull’isola con anni di pratica e
scontri mortali e aiutato dal suo braccio destro e confidente
Diggle e dall’abile informatica Felicity Smoak, perseguirà uno ad
uno i criminali.
Si è tenuto al DragonCon 2015
l’ultimo panel dedicato ad The
Flash 2, prima dell’atteso debutto che avverrà a inizi
ottobre. Ecco di seguito il video dell’evento:
The Flash2 è la
seconda stagione della serie The
Flash spin-off di Arrow,
sviluppata dai creatori di quest’ultima Greg Berlanti, Marc
Guggenheim e Andrew Kreisberg. Basata sul personaggio di Flash,
supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da DC
Comics, si svolge nello stesso universo della serie madre e verrà
trasmessa dal 7 ottobre 2014 sul canale The CW.
Si è tenuto al DragonCon 2015 l’ultimo panel dedicato ad
Arrow 4, prima dell’atteso debutto che avverrà a
inizi ottobre. Ecco di seguito il video dell’evento:
Il network americano della ABC ha
diffuso il promo ufficiale di Once Upon a Time
5×01, il primo episodio del quinto atteso ciclo che
si intitolerà “The Dark Swan”:
C’era una
volta (Once Upon a Time) è una serie
televisiva statunitense di genere fantasy, in onda
sulla ABC dal 23 ottobre 2011. La serie è
liberamente ispirata a leggende e ai racconti classici
della letteratura fantasy e soprattutto delle fiabe,
ma impostati al giorno d’oggi, facendo spesso riferimento
ai film d’animazione Disney tratti dagli stessi, da cui
si riprendono nomi, personaggi e luoghi specifici.
Nel 2013 ne è stato tratto
uno spin-off: Once Upon a Time in Wonderland.
Ancora l’Italia oggi a
Venezia 72, è la volta di Claudio
Caligari e di Non essere
cattivo, film italiano fuori concorso.
Protagonisti Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia
D’Amico, Roberta Mattei.
Trama: Vittorio e Cesare hanno
poco piu` di vent’anni e non sono solo amici da sempre: sono
“fratelli di vita”. Una vita di eccessi: notti in discoteca,
macchine potenti, alcool, droghe sintetiche e spaccio di cocaina.
Vivono in simbiosi ma hanno anime diverse, entrambi alla ricerca di
una loro affermazione. L’iniziazione all’esistenza per loro ha un
costo altissimo e vittorio col tempo inizia a desiderare una vita
diversa: incontra Linda e per salvarsi prende le distanze da
Cesare, che invece sprofonda inesorabilmente. Si ritrovano qualche
tempo dopo e Vittorio cerca di coinvolgere l’amico nel lavoro.
Cesare, dopo qualche resistenza, accetta: sembra finalmente
intenzionato a cambiare vita, frequenta Viviana (una ex di
Vittorio) e sogna di costruire una famiglia insieme a lei. Ancora
una volta pero` il richiamo della strada avra` la meglio sui suoi
propositi. Nonostante le continue cadute dell’amico – e anche a
dispetto delle discussioni che deve affrontare con linda su questo
punto – Vittorio non abbandonera` mai veramente Cesare, in virtu`
del legame fortissimo che li unisce e nella speranza di poter
guardare a
Oggi lunedì 7 settembre finisce il
week and di Venezia 72 e inizia la settimana che porterà alla
premiazione e oggi è il giorno di The Endless
River di Oliver Hermanus, in
concorso. Protagonisti Nicolas Duvauchelle, Crystal-Donna
Roberts, Clayton Evertson, Darren Kelfkens, il film
racconta di una giovane cameriera accoglie il marito che torna a
casa nella cittadina sudafricana di Riviersonderend (Fiume
Infinito) dopo quattro anni di detenzione. All’inizio sembra che i
loro piani per una nuova vita insieme si stiano finalmente
realizzando. Ma quando la famiglia di uno straniero che vive in una
fattoria vicina viene brutalmente assassinata, la giovane e il
vedovo in lutto cominciano a gravitare l’una verso l’altro. Fra i
due, intrappolati in un circolo vizioso di violenze e spargimenti
di sangue, si crea un legame improbabile nel tentativo di
trascendere la rabbia reciproca, il dolore e la solitudine.
Di seguito le immagini dal red
carpet di A Bigger Splash (qui la recensione), film in concorso alla
Mostra di Venezia 72, diretto da Luca Guadagnino
con Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota
Johnson e Matthias Schoenaerts.
Oltre al film di Guadagnino, anche
alcuni scatti dalla premiere di Man Down,
diretto da Dito Montiel con Shia
LaBeouf.
La 72ª edizione della Mostra internazionale d’arte
cinematografica avrà luogo a Venezia dal 2 al 12 settembre
2015, anche quest’anno sarà diretta da Alberto Barbera e
organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La madrina della rassegna sarà
l’attrice italiana Elisa Sednaoui. L’elenco dei film in programma
alla 72ª Mostra è stato annunciato nel corso della conferenza
stampa di presentazione che si è tenuta il 29 luglio 2015 a Roma.
Il film di apertura del festival sarà Everest, del regista Baltasar
Kormákur.
La giuria sarà presieduta dal
regista messicano Alfonso Cuarón.
NB Tutte le foto dei primi tre
giorni di Festival sono state scattate dalla fotografa di
Cinefilos.it Aurora Leone.
“Childe Roland alla Torre Nera
giunse”, così recitava il poema firmato da Robert
Browning che ispirò a Stephen King
la realizzazione de La Torre Nera. Ebbene
è ora giunto il momento per Roland e compagni di giungere al cinema
in un adattammento che, in base a quanto ufficializzato dalla
Sony, vedrà la luce nel primo capitolo
The Dark Tower il 13
gennaio 2017.
A dirigere la pellicola, come vi
avevamo già anticipato, sarà Nikolaj Arcel. La
sceneggiatura sarà scritta a quattro mani dallo stesso regista e
dal danese Anders Thomas Jensen. Il film,
distribuito dalla Sony, sarà seguito anche da una serie tv, che
dovrebbe fare da ponte fino al film successivo.
La saga della Torre Nera è composta
la sette libri, in un mix tra western-horror e fantasy. Il
protagonista della storia è Roland Deschain, pistolero errante,
ultimo cavaliere di Gilead, che ha come scopo ultimo quello di
trovare la mitica Torre Nera.
La Entertainment di Ron
Howard e Brian Grazer si occuperà della produzione.
La Roadside Flix
ha pubblicato in rete il nuovo trailer di Miss You
Alredy, commedia che porta insieme sul set
Drew Barrymore e Toni
Collette.
Sceneggiato da Morwenna
Banks e diretto da Catherine Hardwicke,
Miss You Already racconta la storia di
amiche Jess e Milly, rispettivamente Drew
Barrymore e Toni Collette, inseparabili
sin dall’infanzia; tuttavia quando una rimane incinta e l’altra si
ammala, la loro amicizia verrà messa a dura prova. Nel cast
figurano anche Paddy
Considine e Dominic Cooper.
E se provassimo per una volta a
giocare, a elencarvi una serie di elementi che nascondono un filo
comune da scoprire? Per esempio potremmo iniziare con:
Black Mirror, Her e William
Shakespeare. Proprio così, la miniserie inglese andata in
onda per due stagioni su Channel 4, il film di Spike
Jonze con Joaquin Phoenix e il grande, immenso
drammaturgo britannico autore di Romeo e Giulietta. Nel
primo caso parliamo di un prodotto futuristico, che vuole aprirci
gli occhi su dove stiamo andando e come ci stiamo andando; nel
secondo è il turno dei sentimenti, dei rapporti umani. Di
Shakespeare possiamo invece nominare i suoi finali ambigui,
beffardi, segnati spesso da tragiche incomprensioni, proprio come
nel caso della suddetta tragedia fra Montecchi e Capuleti.
D’accordo, ammettiamo che indovinare può essere abbastanza
difficile, essere però su questa pagina dovrebbe aiutarvi: la
risposta esatta è Equals, il film diretto
da Drake Doremus e scritto da Nathan
Parker.
Ci troviamo in un mondo asettico,
interamente fatto di bianco e toni di grigio, privo di qualsiasi
colore minimamente saturato. Un futuro immaginario nel quale uomini
e donne sembrano androidi, impossibilitati a sentire qualsivoglia
emozione a causa di un regime totalitario che ama ovviamente il
controllo e la sterilità emotiva assoluta. Non sempre però il
trattamento riservato a ogni neonato funziona come deve, accade
dunque che molte persone siano affette dalla sindrome SOS, ovvero
sono capaci di tornare gradualmente a essere umani comuni, come
noi, sensibili al dolore, alla tristezza, alla felicità e –
soprattutto – all’amore.
Le atmosfere di
Equals potrebbero benissimo appartenere a una
puntata low budget di Black Mirror,
mentre la crisi dei rapporti come in Her si ritrova in una società
incapace di amare. Silas e Nia si scoprono infatti amanti solo per
caso, poiché entrambi affetti dalla ‘terribile’ sindrome, dunque
formalmente destinati alla soppressione. Il loro resistere, la loro
ostinazione rappresenta però una minima speranza di rivalsa, di
rivoluzione, uno scossone alla nostra epoca da molti tacciata come
“insipida”, troppo condizionata dalla tecnologia. Certo non può
essere tutto semplice e lineare, ed è qui che entrano in gioco gli
equivoci shakespiriani, le fughe clandestine, gli istinti
umani.
Probabilmente a leggere tutto
questo vi sarà salita una discreta curiosità, giustamente, poiché
sulla carta Equals è un progetto di base
interessante. Tocca invece darvi una serie di brutte notizie,
poiché la realtà delle cose è molto diversa dalle sensazioni ‘a
pelle’. Il regista di Like Crazy realizza
un film senza sapore come la società che vorrebbe attaccare,
dall’ossatura (e dunque una sceneggiatura) fragile, eterea, che
sembra composta da una manciata di righe di copione mescolate alla
buona. Il ritmo stenta a decollare così come il coinvolgimento
emotivo, che resta sempre piuttosto freddo e distaccato. Non
aiutano una regia anonima e una sequela infinita di sfocature
estreme che solleticano solo grandi mal di testa, idem per i due
attori protagonisti.
Nicholas Hoult e Kristen Stewart risultano statici,
monocorda, tutti d’un pezzo, mentre c’era un forte bisogno di
personalità dinamiche, capaci di giocare con le sfumature e le
meccaniche del film. Si finisce così a osservare robot vuoti anche
durante i momenti in cui l’umanità dovrebbe al contrario risaltare
e dominare. Di tutti gli spunti positivi che si potevano catturare
da Black Mirror,
Her,Shakespeare rimane nei
fatti poco e niente, nel fondo del bicchiere si scorge solo un
melò stantio per teenager un po’ ingenui. E, paradossalmente,
più o meno tutti uguali.
Chi di voi non è cresciuto
giocando, almeno una volta, ad uno dei videogame più longevi della
storia dell’intrattenimeto videoludico? Esatto stiamo parlando di
Mega Man serie creata dalla
Capcom nel lontano 1987 e che vede come
protagonista un simpatico robot combattente dalla tuta blu.
Ebbene sembrerebbe che la
20th Century Fox sia decisa a sfruttare il buon
nome della saga portandolo sul grande schermo in un inedito
adattamento cinematografico. A capo del progetto sono stati posti
David Ready e Michael Finfer,
entrambi artefici del successo del franchise Il Pianeta
delle Scimmie.
Purtroppo è ancora presto per
potervi fornire ulteriori informazioni, dunque non resta che darci
appuntamento in un secondo momento.
Non è sempre domenica, anche se oggi
è domenica. Eh, eh, eh. Che belle battute che faccio. Lo so che mi
volete bene, almeno voi. Comunque, era per dire che quando sei a
Venezia per lavoro non sempre ti capita di vedere dei Kolossal con
gli attori che preferisci, ma devi fare ciò che sei chiamato a
fare. Ad esempio, stamattina il mio Caporedattore ha insistito
perché seguissi un documentario di un regista uzbeko sulla
riproduzione dello scarabeo stercorario.
Che ci volete fare, il dovere è
dovere. Però vi assicuro che alla fine l’esperienza mi ha lasciato
qualcosa. Che importa il glamour, i divi, Tilda
Swinton e Ralph Fiennes che sfilano sul
red carpet. Lascio queste futilità a chi viene qui soltanto per
trastullare lo spirito.
Io sono un professionista e vado
dove sono richiesto. Sono felice e mi sento arricchito dal sapere
che lo stercorario quando corteggia la sua dama fabbrica una palla
di escrementi speciale, intenzionalmente bitorzoluta, in modo che
facendola rotolare nel verso giusto, diretta a Oriente, essa crei
sulla sabbia dei cerchi concentrici che provocano l’immediato
rilascio di feromoni irresistibili nella femmina. Lo scarabeo
maschio a quel punto divora i suoi stessi escrementi, e si accoppia
finalmente per poi finire divorato inesorabilmente dalla femmina
medesima al momento dell’orgasmo. Una perla di poesia che funge
anche da metafora della crudeltà con cui si concludono molto spesso
delle questioni irrisolte nei rapporti di coppia. Siamo noi
destinati a nutrire l’altro con il nostro amore fino a farci
totalmente risucchiare da esso, ad annullarci, a reificarci a
livello di cibo e poi di deiezione? Potrei starne a parlare in
eterno.
Ma non posso, perché sono abbastanza
sicuro che loro mi stiano osservando. Alicia
Vikander, Dakota Johnson e
Matthias Schoenaerts sono praticamente in ogni
pellicola presente qui, e non può essere un caso. Sono certo di
aver scorto i loro volti anche tra la folla del Casinò, e al
supermercato dove ho comprato la mortadella per la cena di
stasera. Sono ovunque e stanno tramando qualcosa, lo sento.
Schoenaerts era proprio lì, vicino alla
cassa, e leggeva un giornale cercando goffamente di nascondersi, ma
io la so più lunga di loro, ho già subito questo genere di
macchinazioni negli anni passati da parte di Stefano
Accorsi e Zerocalcare, e non mi avranno
tanto facilmente.
Ora stacco, prima che si accorgano
che sto parlando di loro. Se non mi risentite, chiamate l’esercito.
O Nicolas Cage.
(Ang)
Sono molto preoccupata per Ang. Da
quando siamo usciti dalla proiezione di A Bigger
Splash di Luca Guadagnino parla
strano, dice cose poco sensate e temo che soffra anche di
allucinazioni. Inizialmente ha reagito con violenza, giurando
vendetta e ridendo in maniera inquietante come un villain dei
fumetti, ma poi la sua mente, incapace di accettare il trauma di
due ore di tempo prezioso (tempo preziosissimo, per fare pipì,
mangiare, telefonare a casa o comprare le sigarette) perso dietro
quello che abbiamo scoperto oggi non essere un film but a new
fragrance by Dolce&Gabbana, deve aver operato una
rimozione, convincendolo di aver passato la mattinata in attività
più interessanti e divertenti come la visione di un documentario
sullo scarabeo stercorario. Si è convinto di essere vittima
di un complotto.
A seguire questi personaggi, che
definirli macchiette significa offendere la categoria, Ang insomma
è come in trance e guarda persino me con sospetto. Vabbé che
finalmente so annata dal parrucchiere (ve ne parlavo ieri, se
eravate preoccupati eccola!) e ora ho smesso di sembrare un uomo,
però darmi del lei e chiedermi per quale testata lavoro mi sembra
troppo.
Però vi spiego
due cose così forse riuscite a capire perché questo sant’uomo è in
queste condizioni. Oggi, dicevamo, è stato il giorno di
Guadagnino, e spero ci guadagnino qualcosa, in
effetti, dopo la proiezione di sto spottone patinato di
Pantelleria. Insomma nel film c’è Tilda che è più virile di
Eddie Redmayne, è una cantante super-rock in
vacanza col compagno in Sicilia. Poi succede questo: l’ex che
l’aveva elegantemente sbolognata al suo attuale compagno la
rivuole, ma nel mentre è sempre in calore e si tromba pure i
capperi di Pantelleria. Lei è fedele al suo compagno, ma poi boh
forse ci ripensa, forse no, ma c’è Dakota che movimenta il plot.
Poi a un certo punto si è deciso di abbandonare l’idea di fare un
film e hanno iniziato a lavorare a un nuovo prodotto: ‘le
inquadrature co ‘na specie di trama intorno’. Trama che è
un buco, una voragine. Vediamo che viè fuori.
Perdonatemi, è solo l’opinione di
una criticademmerda, ma insomma io ero davvero in imbarazzo. Che
magari tra un po’ mi passa, o forse alla seconda visione. In
effetti durante i Festival siamo sempre incarogniti per lo stress
delle giornate e le proiezioni incastrate tipo Tetris che non
riusciamo sempre ad essere clementi. Ma ricordiamocelo, siamo
sempre il popolo che ha riso alla spaccata di Lisa
Fusco, per cui penso a quello, me calmo un attimo e mi
ripeto come un mantra: no, non hai perso due ore della tua vita.
No. Poi guardo Ang, che biascica, mi parla aulico, guarda la folla
con sospetto e poi improvvisamente sorride, è tutto meraviglioso, e
capisco che abbiamo davvero sprecato del tempo. Non so come fare
per farlo riprendere. Provo a fare con lui qualche selfie come
Gianni Morandi, per elevare il livello di questa
giornata.
Messa da parte la maschera di
Spiderman e pronto a rilanciarsi al
cinema con 99 HomesAndrew
Garfield si è recentemente lanciato in una breve
presentazione di Hacksaw Ridge, pellicola
ambientata nel corso della Seconda Guerra Mondiale che segnerà il
ritono alla regia di Mel Gibson.
Ecco quanto dichiarato dall’attore:
“Penso che Mel Gibson sia un regista fantastico e davvero un
buon uomo attualmente. E la storia è incredibile. Sono molto
nervoso a riguardo, cominceremo a girare tra tre settimane – dovrei
esserci al lavoro in questo momento infatti. Dovrei esercitarmi,
provare e cercare di capire chi diavolo è questo ragazzo.”
E ancora: “Parla di questo
ragazzo Desmond Doss. La storia vera di un obiettore di coscienza –
non era realmente un obiettore, era un cooperatore coscienzioso che
voleva servire nella Seconda Guerra Mondiale ma non voleva toccare
una pistola, non voleva imbracciare le armi. Voleva servire come
medico senza toccare una pistola e l’esercito provò a farlo fuori,
scaricandolo nella Sezione 8, dedicata alla salute mentale, e lui
combatte e combatte e combatte e contro ogni probabilità realizza
dei veri e propri miracoli sul campo di battaglia. Si tratta di una
fantastica storia di un guaritore. Un guaritore che era in contatto
con qualcosa di divino, uno spiritio, davvero una storia
bellissima.”
Hacksaw
Ridge sarà un racconto di guerra ambientato
durante il secondo conflitto mondiale, dal
titolo Hacksaw Ridge, dal nome di una
località presso Okinawa che nel 1945 fu teatro di una sanguinosa
battaglia tra le truppe Americane e quelle Giapponesi. La storia
narra infatti dei tre mesi di stanza in Giappone, durante la
cosiddetta “Operazione Iceburg” o Battaglia di Okinawa, seguendo da
vicino le vicende del Caporale Demond Doss (Andrew
Garfield), il primo obiettore di coscienza della storia a ricevere
la Medaglia d’Onore dal Congresso degli Stati Uniti: Doss infatti,
Avventista del Settimo Giorno ritrovatosi in guerra all’età di 23
anni, si rifiutò sempre di imbracciare le armi e di uccidere,
e finì ben presto a far parte dell’équipe medica, sacrificandosi
per i suoi compagni con numerosi atti di coraggio che furono poi
premiati con la Medaglia direttamente dal Presidente Truman.
Il film sarà girato in Australia ed
in quest’occasione Gibson lavorerà con una vecchia conoscenza:
Randall Wallace direttamente
da Braveheart figura infatti tra gli
autori.
Di seguito le immagini dal photocall
di A Bigger Splash (qui la recensione), film in concorso alla
Mostra di Venezia 72, diretto da Luca Guadagnino
con Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota
Johnson e Matthias Schoenaerts.
La 72ª edizione della Mostra internazionale d’arte
cinematografica avrà luogo a Venezia dal 2 al 12 settembre
2015, anche quest’anno sarà diretta da Alberto Barbera e
organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La madrina della rassegna sarà
l’attrice italiana Elisa Sednaoui. L’elenco dei film in programma
alla 72ª Mostra è stato annunciato nel corso della conferenza
stampa di presentazione che si è tenuta il 29 luglio 2015 a Roma.
Il film di apertura del festival sarà Everest, del regista Baltasar
Kormákur.
La giuria sarà presieduta dal
regista messicano Alfonso Cuarón.
NB Tutte le foto dei primi tre
giorni di Festival sono state scattate dalla fotografa di
Cinefilos.it Aurora Leone.
Terrence Malick è
pronto a tornare al cinema con l’attesissimo Knight of
Cups, pellicola che vede
protagonisti Christian
Bale e Natalie Portman, la cui
presentazione è avvenuta ormai da tempo ma che giungerà al grande
pubblico solo nel 2016.
Ad anticiparci quelle che saranno
le atmosfere del film è da poco giunta una featurette vi proponiamo
qui di seguito.
https://www.youtube.com/watch?v=cPvTIXwjA1Y
Hanno partecipato alle riprese del
film (anche se non sappiamo in che micura saranno nel montaggio
finale) Christian Bale, Cate Blanchett, Natalie Portman,
Brian Dennehy, Antonio Banderas, Freida Pinto, Wes Bentley, Isabel
Lucas, Terese Palmer, Imogen Poots, Armin Mueller-Stahl e
la voce di Ben Kingsley.
Knight of
Cups è descritto: una volta c’era un giovane
principe il cui padre, il Re dell’Est, lo mandò giù in Egitto a
trovare una perla. Ma quando il principe arrivò, le persone gli
porsero una coppa. Bevendone, il principe dimenticò che era il
figlio di un re, dimenticò della perla e cadde in un profondo
sonno. Il padre di Rick (Christian Bale) era solito
leggere questa storia al suo bambino. La strada verso
Est si stende davanti a lui, riuscirà a compiere la sua
missione?
Sebbene ci separa ancora molto
tempo da quel 2018 anno in cui è previsto l’arrivo al cinema del
primo film dedicato ad Aquaman, Jason Momoa,
l’attore che porterà sul grande schermo Arthur Curry, ha rilasciato
alcune dichiarazioni di quella che sarà la sua personale lettura
del personaggio.
Interrogato sulla possibilità che
il suo personaggio si differenzi dai ben più seriosi Superman e
Batman rispettivamente interpretati da Henry
Cavill e Ben Affleck, Jason
Momoa ha così commentato quello che potrebbe essere il suo
Aquaman:
“Non mi ci vedo venir fuori da
un mucchio di battute. Non credo che sarà così.”
Per chi, invece, in virtù del suo
ruolo di Khal Drogo in Game of Thrones si
aspetta un Aquaman barbarico ecco il messaggio lanciato da
Momoa:
“Non penso che Aquaman assalirà
e saccheggerà dei villaggi.”
Ed ancora Jason
Momoa ha rivolto un pensiero a tutti coloro che, negli
anni, si sono presi gioco del personaggio:
“Lo sai, è divertente, ciò che
voglio dire è che la gente si è fatta gioco di lui e ci sono un
sacco di battute a riguardo. Ma io dico di aspettare. Aspettare
solo un altro po’ e poi dopo potremo farci due risate.”
Vi ricordiamo che in attesa di
vedere Momoa
nell’Aquaman diretto da James
Wan, potremo lanciare un primo sguardo sul personaggio
nell’atesissimo Batman V Superman Dawn of
Justice di Zack Snyder.
Siamo seduti ad un enorme tavolo
bianco, con due bottiglie di acqua fredda posate nel centro e sei
bicchieri rossi capovolti. Alla nostra sinistra la Laguna, che
brilla sotto il sole del primo pomeriggio, mentre tiene al riparo
Venezia, tanto vicina da poterla quasi toccare allungando una mano.
Nonostante le sedie vuote, accarezzate solo dalla tovaglia
cascante, possano far intendere l’attesa di chissà quale brigata,
aspettiamo in realtà soltanto Pilou Asbæk, un
ragazzone alto, sorridente, dai capelli rossi e dalla folta barba
ispida conosciuto per I Borgia,
Lucy di Luc Besson. Tutto d’un pezzo in
superficie ma semplice e incredibilmente umile nell’animo, che ci
saluta con una calorosa stretta di mano e un “ooooh niiice to
meeeet youuu” più che amichevole, come fossimo compagni di vecchie
avventure. Ma cosa ci fa un danese doc, classe 1982, al Lido di
Venezia? Accompagna il nuovo film di Tobias Lindholm A
War, selezionato alla 72a Mostra del Cinema nella
solenne sezione Orizzonti, del quale è
protagonista assoluto. Claus Michael Pedersen è un soldato
impegnato nella complicata guerra in Afghanistan, sul campo, a
causa della quale ha dovuto lasciare in Danimarca tutta la sua
famiglia, una moglie e tre figli. Un pensiero costante, doloroso,
soprattutto quando la missione di guerra si fa davvero pericolosa e
si sfidano faccia a faccia le pallottole, e si è costretti a
scegliere tra fare di tutto per salvare i propri commilitoni o
provare a tornare sano e salvo a casa.
“Il conflitto in Afghanistan è stato
molto duro, ovviamente non si è riflesso quotidianamente con la
vita quotidiana delle persone in Danimarca, ma per alcune famiglie
come quella del film è stato un vero incubo. Credo che sia proprio
questo il punto forte di tutto il progetto, il mostrare le
difficoltà che questi soldati hanno lasciato a casa, più che sul
campo. Chi resta a casa deve svolgere le sue normali mansioni come
nulla fosse, deve lavorare come ha sempre fatto, i bambini hanno la
scuola, ed è terribile. Credo che la storia sia molto molto
realistica, persino i soldati che hanno partecipato alle riprese
erano autentici.” Se veri soldati hanno partecipato alle
riprese del film, immaginiamo che anche per la preparazione del
ruolo tu li abbia frequentati sul serio? “Assolutamente, sono
stato tre mesi in un vero campo di addestramento militare prima di
girare, prendo davvero a cuore il lavoro e questa era un’esperienza
necessaria. Se punti ad un’ottima interpretazione devi andare all
in, devi prepararti e fare anche cose del genere. Mi sono allenato
duramente perché avevo da impersonare un soldato con 15-20 anni di
esperienza, dovevo farlo.”
Oltre il suddetti A War,
un’altra grande avventura aspetta Pilou Asbæk a breve, parliamo di
Game of Thrones, la serie TV firmata HBO
campione di spettatori da cinque stagioni. Il suo è un debutto
assoluto, poiché è proprio nella season six che Euron Greyjoy fa la
sua prima comparsa. “Esatto, sarò Euron Greyjoy in
Game of Thrones 6, mi avete beccato (ride) ed è
un’occasione incredibile per me, sono così grato a chi mi ha
scelto. Non posso dire niente però sul personaggio, ho firmato un
contratto in cui prometto solennemente di non fare spoiler sulla
serie dunque posso limitarmi a confermare il ruolo. Quando l’ho
saputo non stavo più in me, ho urlato, sono un grande fan e ho
visto tutto di Game of Thrones, ogni singola scena. È
meraviglioso.” Abbiamo dunque una guerra reale contro una
guerra fantastica, l’Afghanistan contro i Sette Regni, quanto è
diverso lavorare per la TV rispetto al grande schermo? “Sono
due mondi molto diversi, anche se tante cose coincidono. Devi in
entrambi i casi raccontare una storia, le differenze sono
praticamente tutte relative al tempo. In TV hai dieci, dodici ore
per sviluppare il plot del tuo personaggio, puoi lavorare con più
calma, come correre una maratona; al cinema invece è tutto
compresso in due ore, come correre i cento metri. Se preferisco
essere un maratoneta o un centometrista? La prima, decisamente,
adoro lavorare per la TV e adoro viaggiare.”
Se adori viaggiare allora
sicuramente amerai l’Italia… “Guardate dove siamo, amo Venezia
e amo questo Paese. Inoltre la madre di mia moglie ha una casa nel
Lazio, a quaranta minuti di treno a sud di Roma, e l’ultimo Natale
l’ho passato proprio nella capitale italiana. Ho letteralmente
adorato passare del tempo lì. Inoltre ho da poco girato il pilot di
Ben Hur proprio a Cinecittà, negli stessi
studi di Fellini, e ho vissuto a Trastevere, un quartiere
meraviglioso. Anche il cinema italiano è grandioso, avete un
artista come Paolo Sorrentino che è un autore enorme, un vero
regista, La Grande Bellezza e
Youth sono incredibili. Anche
Gomorra di Matteo Garrone è un film
immenso, proprio il genere che piace a me. Tornando ai viaggi, amo
girare il mondo in generale, infatti fra i miei prossimi progetti
c’è una vacanza con la mia famiglia, niente lavoro per un po’.
Torno in Danimarca, ne ho bisogno, proprio come il mio personaggio
in A War mi godo poco la mia casa, i miei familiari, è
arrivato il momento di rimediare.”
In A Bigger Splash
nel piccolo lembo di mare che separa la Tunisia dalla Sicilia vi è
un’isola molto particolare, simbolo eterno di contrasti e
contraddizioni, Pantelleria. Rinomata località turistica
incontaminata caratterizzata da un territorio suggestivo, piccole
spiagge uniche al mondo, e allo stesso tempo meta preferita di
numerosi barconi del Mediterraneo, colmi di migranti in cerca di un
futuro.
In A Bigger Splash
Marianne Lane, leggenda del rock che si sta rimettendo da una
delicata operazione chirurgica alle corde vocali, passa il suo
tempo a prendere il sole e ad adorare il suo uomo Paul, fotografo e
direttore della fotografia, finché ogni equilibrio viene sconvolto
dall’arrivo di Harry e sua figlia. Un produttore discografico
eccentrico e vulcanico, come l’isola stessa del resto, che vanta di
aver dato vita a diversi album dei Rolling Stones e prova ancora
dei sentimenti per Marianne, vecchia fiamma affatto estinta.
Esattamente come accade per i suddetti migranti (nel film tema
trattato in modo abbastanza banale), che piombano in territorio
italiano da tutt’altro continente, Harry devasta l’ecosistema della
coppia cambiando ogni aspetto della quotidianità, alimentando
nervosismi soffocati e annosi pruriti.
Un senso di libertà e anarchia
Girato e soprattutto montato con
uno spiccato stile anni settanta, con tagli repentini e zoomate
ardite, A Bigger Splash mira a trasmettere un
senso di libertà e anarchia, almeno durante la prima parte, a suon
di rock d’annata e nudi integrali. Nella seconda tutto si trasforma
in una pessima fiction all’italiana, con momenti patetici, sommari,
e personaggi scritti a metà. Poca colpa hanno però
Tilda Swinton,
Dakota Johnson,
Matthias Schoenaerts e un appesantito Corrado
Guzzanti, in veste di outsider; ancor meno Ralph Fiennes, che gioca da vero mattatore,
divertendosi e divertendo. I problemi sembrano essere a monte,
oltre la sceneggiatura, oltre la produzione: nell’idea.
A Bigger Splash
nasce infatti come remake di La piscine
di Jacques Deray, probabilmente uno dei film più
sexy della storia del cinema con protagonisti Alain
Delon e Romy Schneider. Chi sentiva il
bisogno di un lavoro del genere, oltre StudioCanal che ha promosso
il progetto? Di qualcosa così tratteggiata, abbozzata, dignitosa
solo per metà, della quale ci viene davvero difficile capire il
senso. Tocca accontentarsi delle atmosfere, delle curve della
Johnson e degli occhi della Swinton, dei pettorali di Schoenaerts,
di Mick Jagger e del talento estremo di Fiennes.
Del profumo solo immaginato della ricotta calda, appena fatta, e
dello scirocco, tutte cose straordinarie ma che non dovrebbero
trovarsi in queste pagine. Ci sarebbe piaciuto parlare di cinema,
ma oggi ci risulta non pervenuto.
Proviamo ad immaginare che il tanto
agognato sogno di un incontro diretto con una civiltà
extraterrestre sia divenuto realtà e che gli alieni siano
finalmente venuti per incontrarci. Che cosa comporterebbe tutto
ciò? Quale sarebbe la reazione dell’opinione pubblica? Che tipo di
quesiti verrebbero posti loro da parte dei nostri governati ed
esperti? Quali sarebbero le implicazioni etiche e spirituali?
Infine, come appariremmo noi esseri umani agli occhi di questi
visitatori astrali? Questi ed altri quesiti di natura più profonda
e metafisica stanno alla base di The
Visit, il nuovo sorprendente quanto inclassificabile
lavoro del danese Michael Madsen che, a metà
strada fra un docu-fiction e un mokumentary,
mette in piedi uno straordinario esperimento di simulazione
filmica, provando a concretizzare un evento (per ora) non ancora
accaduto servendosi delle opinioni di coloro che, in qualità di
esperti appartenenti ai diversi campi dello scibile, verrebbero
interpellati qualora ciò si verificasse.
Scegliendo volutamente
di prendere le distanze dalle atmosfere pacifiste e consolatorie di
Incontri ravvicinati ed evitando come la
peste lo stereotipo degli intenti ostili e apocalittici al sapore
di blockbuster di Indipendence Day e
Signs, il prodotto ibrido di Medsen
sceglie di non mostrare mai il presunto visitatore, lasciandolo
dunque ignoto così come il luogo della sua venuta. Ciò che
interessa sono le reazioni di coloro che sono chiamati a fare da
tramite fra le entità e il resto della razza umana, attraverso un
eccellente dispositivo di interviste incrociate che fa uso di un
inquietante sguardo in macchina, retaggio di Errol
Morris, dove pare che l’intervistatore umano non si
rivolga tanto ad un interlocutore alieno, quanto più allo
spettatore, attraverso un destabilizzante processo autoriflessivo.
Siamo forse noi i veri alieni? Siamo noi gli extra-terrestri di
casa nostra? Seppure l’impiego degli autorevoli interventi, uniti
ad una sorta di realismo-magico (più felliniano che kubrickiano)
usato per interpretare simbolicamente il contatto allontani la
pellicola dagli scenari telegiornalistici di District
9, Medsen sembra non aver saputo trovare una forma
adatta ad un tale ambizioso lavoro, lasciandosi andare ad oltre
un’ora e mezza di colloqui pseudo-obbiettivi con esperti del SETI e
delle principali enti governative che dissertono in maniera troppo
prolissa di etica, cosmologia e persino di un’improbabile
legislatura spaziale. Se in Into Eternity
Madsen era riuscito a concentrare ottimamente in 75 minuti una
pungente parabola futuristica sul deterioramento radioattivo, qui,
mentre le lancette avanzano lente e inesorabili, i fluidi e
atoreferenziali movimenti in steadycam e le tediose inquadrature in
rallenty appaiono solo come un tentativo di dare una
confezione pretenziosa ad un lavoro ricco di spunti mal tradotti.
La presenza infine di una sequenza sulle retoriche note del valzer
di Strauss (Kubrick osserva sconsolato!) la dice davvero lunga!
Per quanto sia una realtà minore
rispetto a Cannes o a Venezia, il Telluride Film Festival è sempre
un contenitore di titoli interessanti. Di seguito vi proponiamo i
10 film da non perdere:
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Molti dei titoli sono già stati
visti a Cannes 2015, come Carol o
Son of Saul, oppure a Venezia,
attualmente in svolgimento, come Beasts of No
Nation o Black Mass, o
ancora sono in programma per il London Film Festival, previsto dal
7 all’18 ottobre 2015, come Jobs e
Sufragette.
Non accenna a diminuire il rumore
intorno alla separazione tra i Marvel Studios di Kevin
Feige e la Marvel Entertainment di
Ike Perlmutter.
Bleeding Cool adesso
diffonde una lista dei film in cui ci sarebbe stata l’intromissione
della squadra creativa di Marvel Entertainment, ovvero quella
formata da Alan Fine, Dan Buckley, Joe
Quesada e Brian Michael Bendis, a stessa
responsabile dell’allontanamento di Edgar Wright
da Ant-Man. Di questa lista fanno
parte:Iron Man, Avengers,
Guardians Of The Galaxy, Captain America: The First
Avenger, Captain America: The Winter
Soldier eCaptain America: Civil
War.
Mentre le fonti del sito sono
comunque sconosciute, quindi non sappiamo quanto attendibili,
queste due liste di film sembrano piuttosto contrarie alla persona
di Kevin Feige. Tutti i film che, secondo BC, non
sono stati “lavorati” dalla squadra M.E. sono quelli considerati
all’unanimità di pubblico e critica quelli più deboli. Al
contrario, i film che, sempre secondo la fonte, sono stati
influenzati dalla squadra di Perlmutter sono quelli che invece sono
stati accolti con maggiore fervore.
Vi invitiamo dunque a prendere con
il ragionevole dubbio queste informazioni, sperando di avere
maggiore chiarezza in futuro.
Il Daily Mail ha pubblicato tre video che mostrano
una Angelina Jolie mai vista prima. Si tratta di
filmati dell’attrice, e ora regista, di quando, ancora 25enne, si
approcciava alla recitazione.
Ecco il video:
https://youtu.be/wI1us1srPIE
https://youtu.be/ttHtjzdeM-I
https://youtu.be/4KRcy3y9OGE
Il video dovrebbe risalire a poco
prima che l’attrice vincesse il suo premio Oscar da non
protagonista in Ragazze Interrotte.
Al momento la Jolie è completamente
proiettata nella carriera registica, ha appena finito di girare
By the Sea, in cui recita anche di nuovo
al fianco di Brad Pitt, mentre sono stati
annunciati i progetti Africa
eFirst They Killed My Father: A Daughter of Cambodia
Remembers.
Per quanto riguarda la carriera di
attrice, Angelina Jolie è impegnata in
Salt 2, Maleficent
2, Kung Fu Panda 3, in cui
presta la voce a Tigre e, come detto, in By the
Sea.
Ecco il trailer italiano
di Heart of the Sea – Le Origini di Moby
Dick con protagonista Chris
Hemsworth. Il film segna la seconda collaborazione
dell’attore australiano con Ron Howard, che lo
aveva già diretto in Rush.
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Nell’inverno del 1820, la
baleniera del New England viene attaccata da una creatura
incredibile: una balena dalle dimensioni e la forza elefantiache,
ed un senso quasi umano di vendetta. Il disastro marittimo,
realmente accaduto, avrebbe ispirato Herman Melville a scrivere
Moby Dick. Ma l’autore ha descritto solo una parte della storia.
“In the Heart of the Sea” rivela le conseguenze di quella
straziante aggressione, di come i superstiti dell’equipaggio della
nave vengono spinti oltre i loro limiti e costretti a compiere
l’impensabile per poter sopravvivere. Sfidando le intemperie, la
fame, il panico e la disperazione, gli uomini mettono in
discussione le loro convinzioni più radicate: dal valore della vita
alla moralità delle loro spedizioni, mentre il capitano cerca di
riprendere la rotta in mare aperto, ed il primo ufficiale tenta di
sconfiggere il capodoglio.
I protagonisti di “In the Heart of
the Sea” sono Chris Hemsworth (“The Avengers”;
“Rush”) nei panni del veterano primo ufficiale della nave, Owen
Chase; Benjamin Walker (“La Leggenda del
Cacciatore di Vampiri”) è l’inesperto capitano, George Pollard;
Cillian Murphy (“Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno”)
ritrae il secondo ufficiale, Matthew Joy; e Ben
Whishaw (“Skyfall”) è il romanziere Herman Melville, le
cui indagini sul caso hanno contribuito a portare alla luce gli
eventi a distanza di 30 anni.
Il fillm diretto da Ron
Howard uscirà il 17 dicembre 2015.
Capita, più spesso di quanto
possiamo pensare, che un personaggio, interpretato anche da un
attore famoso, venga completamente tagliato da un film in fase di
montaggio. È quello che è accaduto, di recente, a
Shailene Woodley in The Amazing Spider-Man
2, oppure a Viggo Mortensen e
Billy Bob Thorton in La Sottile Linea
Rossa. La stessa sorte è stata subìta da Sienna Miller in Black
Mass, presentato al Festival di Venezia lo scorso venerdì, 4
settembre.
Durante un’intervista al Boston Global,
Scott Cooper, regista del film, ha spiegato i
motivi che lo hanno spinto a rimuovere Sienna
Miller – scelta per interpretare la ragazza di
Bulger, Catherine Greig – dal film.
“Era fantastica accanto a
Johnny, ma in fase di montaggio ho sentito la necessita di
restringere il fuoco della storia. Ho fatto quella scelta per
questioni narrative. Gli anni da fuggitivo di Bulger, con
l’inclusione di Catherine Greig, sembravano meno
drammatici”.
Durante l’attività stampa di
American Sniper, Sienna
Miller aveva addirittura dichiarato di aver seguito
lezioni e di essersi impegnata molto per perfezionare il suo
accento di Boston.
Di seguito potete vedere 37
immagini dal film, tra screen e foto dietro le quinte:
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A dirigere il biopic sarà
Scott Cooper che potrà contare su un cast
sontuoso, composto anche da Benedict Cumberbatch
nel ruolo del fratello di Bulger, nientemeno che un senatore,
Kevin Bacon, Dakota Johnson,
Sienna Miller, Joel Edgerton,
Jesse Plemons e David Harbour. Se
pochi giorni fa era stata rilasciata la prima foto ufficiale, ora è
la volta del trailer del biopic drammatico che la Warner Bros
distribuirà in America il 18 settembre.
Black
Mass, adattamento per il grande schermo del saggio
dei giornalisti del Boston Globe Dick Lehr e Gerland O’Neil
(New York Times Black Mass: the True Story of an Unholy
Alliance Between the FBI and
the Irish Mob) sarà lanciato in occasione della stagione dei
premi. Già si parla benissimo della performance
di Johnny Depp, che potrebbe così rilanciare
la sua carriera dopo prove opache in film che non hanno ricevuto
riscontri di critica e di pubblico.
Ecco una nuova featurette di
Snoopy & Friends in cui vediamo lo
storico Schulz Museum, dedicato al papà dei
Peanuts.
Basato sulle famose strisce
di Charles M. Schulz, lette in 75 paesi da
milioni di lettori, Snoopy & Friends – Il
film dei Peanuts può contare sullo script
diCraig Schulz, Bryan
Schulz e Cornelius Uliano e
sulla regia di Steve Martino (L’Era
Glaciale 4). Prodotto da Paul Feig,
il film arriverà nelle sale italiane il 5 novembre 2015 e
vedrà Snoopy, asso dell’aviazione, alle prese contro lo storico
nemico, il Barone Rosso, mentre Charlie Brown sarà appunto
impegnato sul fronte sentimentale nella conquista
della “Ragazzina dai capelli rossi”.
Il sito ufficiale di Star
Wars ha pubblicato una lista di tutti, o quasi, i personaggi
secondari di Star Wars il Risveglio della
Forza, con tanto di descrizione per ognuno, così da
fornire una guida a chi si accingerà a vedere il film il prossimo
16 dicembre.
Guavian Death Gang
Enforcers
I soldati addetti alla sicurezza
della Guavian Death Gang indossano protezioni antiurto primeggiando
così su altri criminali pericolosi.
B-U4D Buford
Resistente e laborioso, B-U4D
(Buford) è parte della ciurma di terra che si assicura che gli
Starfighter della Resistenza siano sempre riforniti e pronti
all’azione.
Goss Toowers
Goss Toowers è parte
dell’instancabile team tecnico che fornisce supporto meccanico alla
flotta della Resistenza.
Ello Asty
Ello Asty è un pilota di X-Wing
dotato di grande abilità seppur occasionalmente
spericolato.
Sarco Plank
Uno scavenger e mercante che esplora
i mondi di frontiera alla ricerca di ricchezze. Indossa una
maschera speciale che permette alla sua atmosfera nativa di
circolare attraverso i suoi arti alieni.
Unkar’s Thugs
Gli scagnozzi dalle braccia
forti che lavorano per il mercante Unkar Plutt e gli permettono di
tenere vivo il suo business sul remoto e anarchico mondo di
Jakku.
ME-8D9
Nota come Emmie dai furfanti di
Takodana, ME-8D6 è un droide che viene spesso usato per tradurre
contratti e accordi tutt’altro che legali.
First Order Interrogator
Droids
I prigionieri del Primo Ordine sono
costretti a rivelare i segreti più profondi quando sottoposti ai
terribili Droidi da Interrogatorio sotto il comando di Kylo
Ren.
Base
Starkiller
Un pianeta di ghiaccio trasformato
in fortezza del Primo Ordine, dimora di una nuova e terribile arma
capace di distruggere intere costellazioni.
Tasu Leech
Tasu Leech è alla guida della nota
gang di Kanjiklub, organizzazione criminale
intergalattica.
PZ-4CO
PZ-4CO è una presenza costante nelle
sale di controllo della base della Resistenza; offre dati tattici e
supporto comunicativo durante operazioni di grande importanza.
Constable Zuvio
Vigilante su un mondo per lo più
senza legge, il duro e privo di umorismo Constable Zuvio mantiene
l’ordine nel commercio di frontiera.
Teedo
Teedo è un piccolo, brutale
scavenger che si inoltra nelle terre desolate di Jakku a bordo del
suo semi-meccanico Luggabeast
Star Wars Il Risveglio della Forza uscirà
sul grande schermo il 18 dicembre 2015 con un cast che include il
ritorno di Mark Hamill, Harrison
Ford, Carrie
Fisher, Mark Hamill,Anthony
Daniels, Peter
Mayhew e Kenny Panettiere con
le nuove aggiunte John
Boyega, Daisy
Ridley, Adam
pilota, Oscar
Isaac, Andy
Serkis, Domhnall
Gleeson, Lupita
Nyong’o, Gwendoline Christie e
Max von Sydow.
Analeigh Tipton,
vista in Crazy Stupid Love al
fianco di Steve Carrel e Julianne
Moore, è stata scelta per interpretare il ruolo della
protagonista in Sadie, thriller
psicologico diretto da Craig Goodwill.
Il film ruota intorno a Sadie, una
scrittrice che viene invitata in Italia da un suo ex, insieme alla
sua amica Charlotte. Alla vigilia della pubblicazione del suo nuovo
romanzo, Sadie si trova in una villa dove tutto diventa pericoloso
e misterioso.
Nel cast del film
anche Jakob Cedergren e Peter
Gadiot. Le riprese si svolgeranno in Italia a
novembre.