FOXFIRE – RAGAZZE
CATTIVE, il nuovo film di Laurent Cantet in uscita per
Teodora il 29 agosto, ha ricevuto il divieto ai minori di 14 anni
dalla Commissione di Revisione Cinematografica. “Ancora una volta
siamo esterrefatti dalle commissioni di censura che giudicano i
film in uscita nelle sale in Italia” commentano i distributori
Vieri Razzini e Cesare Petrillo. “Il divieto ai minori di 14 anni
inflitto a Foxfire è una conferma ulteriore
dell’arretratezza culturale di questo paese, in cui le televisioni
generaliste sono libere di trasmettere in prima serata film di
spaventosa violenza e un film di un grande autore viene penalizzato
e ghettizzato come se potesse recare danno ai giovani
italiani”.
Già nella scorsa stagione Teodora ha dovuto battersi contro lo
stesso divieto imposto a 17 ragazze, che come
Foxfire raccontava di una ribellione adolescenziale al
femminile. La censura stavolta giustifica il suo operato criticando
le protagoniste di Foxfire per “le continue e ripetute
condotte di rottura delle regole con modalità violente” e “il farsi
giustizia da sole”, ossia quelle stesse azioni che sono alla base
di gran parte del cinema commerciale hollywoodiano, senza che
questo riceva nessun divieto. Forse l’idea di una giovane donna (e
non di un supereroe) che si rivolta contro la violenza che subisce
è ancora troppo sovversiva per il nostro paese.
“Gli adolescenti italiani avrebbero meno capacità di giudicare
rispetto ai coetanei francesi, belgi, argentini o canadesi?”
commenta amaramente Cantet, riferendosi ad alcuni dei paesi in cui
il film è uscito senza divieti. “È questo che l’ufficio della
censura italiana, che ha deciso di vietare Foxfire ai
minori di 14 anni, sembra volerci dire. Fortunatamente, i giovani
sono dotati di un’intelligenza maggiore rispetto a quella che i
censori attribuiscono loro. In tutti i miei film ho cercato di
evitare di giudicare i miei personaggi e le loro azioni, mi sono
fidato della lungimiranza e del senso etico degli spettatori nel
formarsi la propria opinione”.
“Quella che si vede nel mio film”, continua il regista, “è prima
di tutto la violenza di una società che umilia i più deboli
(bambini, donne, poveri) e quello che si racconta è il tentativo di
formazione della coscienza politica di queste giovani donne che
cercano di trovare un posto in un mondo che di loro non ne vuole
sapere. Il film non fa mai l’apologia di questa violenza. Le
ragazze di Foxfire sono spezzate dalla propria storia e
pagano il prezzo dei propri errori in prima persona. Privare un
giovane spettatore di questo film vuol dire privarlo di un utile
strumento di riflessione sulla violenza, sulla complessità del
mondo nel quale è stato chiamato a vivere. Vuol dire prima di tutto
negargli qualsiasi capacità di giudizio. Come molti adulti, gli
adolescenti sono capaci di comprendere la frontiera che separa la
finzione e la realtà e affermare il contrario, come ha appena fatto
la censura italiana, è prenderli per degli imbecilli, cosa che io
mi rifiuto di fare”.
Ecco uno spot e una clip da
Foxcatcher,
il film che vede protagonista un inedito Steve
Carell al suo primo ruolo non comico. Nel film anche
Channing Tatum e Mark
Ruffalo.
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Il film è candidato a cinque premi
Oscar:
MIGLIOR REGIA – Bennett
Miller
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
– Steve Carell
MIGLIOR ATTORE NON
PROTAGONISTA – Mark Ruffalo
MIGLIORE SCENEGGIATURA
ORIGINALE – E. Max Frye e Dan Futterman
MIGLIOR TRUCCO E
ACCONCIATURA – Bill Corso e Dennis Liddiard
In Foxcatcher
I fratelli Mark e Dave Schultz sono due rinomati campioni di lotta
libera. Dave – il maggiore – oltre a gareggiare nella sua
categoria, fa anche da allenatore a Mark, e i due vivono
praticamente in simbiosi. Un giorno Mark riceve la telefonata di
John du Pont, un eccentrico magnate che lo invita a prepararsi da
lui in vista dei vicini campionati mondiali, avendo allestito nella
sua tenuta – Foxcatcher – un vero e proprio centro di allenamento
di altissima qualità.
L’invito del milionario nasconde
però un’attrazione morbosa nei confronti di Mark, e il ragazzo –
senza la guida del fratello maggiore – comincia a smarrirsi.
Successivamente, stringendo un accordo di finanziamento con la
Federazione Americana Lotta, John du Pont riesce a far stabilire a
Foxcatcher anche Dave, per iniziare il percorso di avvicinamento
alle Olimpiadi di Seul. Questa scelta sarà il preludio a un tragico
epilogo.
Ecco tre nuove clip in italiano di
Foxcatcher,
il film che ha fatto guadagnare a Steve Carell la
sua prima nomination agli Oscar per la migliore interpretazione
maschile da protagonista.
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Il film è candidato a cinque premi
Oscar:
MIGLIOR REGIA – Bennett
Miller
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
– Steve Carell
MIGLIOR ATTORE NON
PROTAGONISTA – Mark Ruffalo
MIGLIORE SCENEGGIATURA
ORIGINALE – E. Max Frye e Dan Futterman
MIGLIOR TRUCCO E
ACCONCIATURA – Bill Corso e Dennis Liddiard
In FoxcatcherI
fratelli Mark e Dave Schultz sono due rinomati campioni di lotta
libera. Dave – il maggiore – oltre a gareggiare nella sua
categoria, fa anche da allenatore a Mark, e i due vivono
praticamente in simbiosi. Un giorno Mark riceve la telefonata di
John du Pont, un eccentrico magnate che lo invita a prepararsi da
lui in vista dei vicini campionati mondiali, avendo allestito nella
sua tenuta – Foxcatcher – un vero e proprio centro di allenamento
di altissima qualità.
L’invito del milionario nasconde
però un’attrazione morbosa nei confronti di Mark, e il ragazzo –
senza la guida del fratello maggiore – comincia a smarrirsi.
Successivamente, stringendo un accordo di finanziamento con la
Federazione Americana Lotta, John du Pont riesce a far stabilire a
Foxcatcher anche Dave, per iniziare il percorso di avvicinamento
alle Olimpiadi di Seul. Questa scelta sarà il preludio a un tragico
epilogo.
Guarda il Trailer italiano di
Foxcatcher,
il nuovo film candidato a 5 Premi Oscar di Bennett
Miller al cinema dal 5 marzo. Protagonisti Steve
Carell, Channing Tatum, Mark Ruffalo, Sienna Miller e il
Premio Oscar Vanessa Redgrave.
In Foxcatcher,
i fratelli Mark e Dave Schultz sono due rinomati campioni di lotta
libera. Dave – il maggiore – oltre a gareggiare nella sua
categoria, fa anche da allenatore a Mark, e i due vivono
praticamente in simbiosi. Un giorno Mark riceve la telefonata di
John du Pont, un eccentrico magnate che lo invita a prepararsi da
lui in vista dei vicini campionati mondiali, avendo allestito nella
sua tenuta – Foxcatcher –
un vero e proprio centro di allenamento di altissima qualità.
L’invito del milionario nasconde però un’attrazione morbosa nei
confronti di Mark, e il ragazzo – senza la guida del fratello
maggiore – comincia a smarrirsi. Successivamente, stringendo un
accordo di finanziamento con la Federazione Americana Lotta, John
du Pont riesce a far stabilire a Foxcatcher anche Dave, per
iniziare il percorso di avvicinamento alle Olimpiadi di Seul.
Questa scelta sarà il preludio a un tragico epilogo.
Arriva anche nei cinema italiani
Foxcatcher, l’atteso film di Bennett
Miller, basato sulla vera storia di John du Pont con
protagonisti Channing Tatum,
Mark Ruffalo e
Steve Carell.
In
Foxcatcher Mark Schultz (Channing
Tatum) e suo fratello Dave (Mark
Ruffalo) sono campioni olimpici di lotta. Dave è anche
l’allenatore di Mark. Da opposti – Dave sicuro, protettivo,
accogliente; Mark un omone fragile, ma desideroso di uscire
dall’ombra dell’amato-odiato fratello – i due vivono in
simbiosi.
Quando John du Pont (Steve
Carell), eccentrico milionario in cerca di grandi
imprese da compiere per avere approvazione – in primis dall’anziana
madre (Vanessa
Redgrave) – gli offre di entrare nella sua squadra per
le Olimpiadi e trasferirsi alla sua tenuta, Foxcatcher, per
allenarsi, Mark accetta. Du Pont prima si fa amare come un padre da
Mark, poi si stanca di lui, mentre insiste per coinvolgere anche
Dave in quello che sembra sempre più un perverso gioco
psicologico.
Foxcatcher, il film
Ultimi scampoli di Guerra Fredda,
sulle prime sembrerebbe un film di sport e patriottismo che ne
ricorda altri – Mark Schultz pare a tratti un mix tra lo Stallone
di Rocky e il suo famigerato avversario
russo – ma, a ben guardare, è l’opposto. Qui patria, primato e
grandezza della nazione sono parole vuote in bocca a du Pont,
rampollo di una delle famiglie simbolo della ricchezza e del
successo americano (il film è tratto da una storia vera), che ne fa
emergere il lato oscuro, perverso. Angolazione sportiva, quindi,
per guardare all’intenso rapporto tra due fratelli e alla follia di
un uomo, ampliando poi la prospettiva all’America tutta. Il regista
Bennett Miller riesce così a far seguire un film
di sport anche a chi non lo ama.
Pellicola abilmente costruita: la
natura di du Pont e la complessità del rapporto tra Mark e Dave,
come la dinamica che s’innesca tra i tre, si scoprono pian piano,
coinvolgendo lo spettatore e avvincendolo fino alla fine. Ciò,
grazie all’attenzione ai particolari: postura, gesti e sguardi
fanno buona parte del film fin dall’inizio; inquadrature e silenzi
espressivi portano oltre la battuta e rendono possibile lo scavo
psicologico. Ciò che lascia semmai un po’ perplessi nella
sceneggiatura di Dan Futterman ed E. Max
Freye, è la singolare sottovalutazione da parte di Dave di
un soggetto come du Pont.
Attori ben scelti, con un Carell
sorprendente, che incarna egregiamente du Pont: una figura di folle
che non si dimentica facilmente, in perenne lotta con sé stesso e
con l’anziana madre, da cui è dominato. Meritata candidatura
all’Oscar come attore protagonista, come pure quella di
Ruffalo non protagonista; nomination anche per regia e
sceneggiatura; Palma d’Oro a Cannes per
Miller.
Ruffalo e Tatum si immergono a loro
volta nella costruzione dei personaggi, dando vita a un legame
fraterno difficile e toccante. Preparazione fisica non facile per
entrambi, ma quello che colpisce di più è il lavoro su posture e
atteggiamenti, notevole soprattutto nel caso di
Ruffalo, che fa il suo personaggio anche col tono di voce e
l’incedere del parlare.
La Sony Pictures
Classics ha diffuso la prima clip ufficiale di Foxcatcher,
il nuovo film diretto e prodotto da Bennett
Miller.
Foxcatcher
racconta la storia vera dell’assassinio del lottatore
campione olimpico David Schultz (Mark
Ruffalo), avvenuta nel 1996 per mano di John du
Pont (Steve Carell), amico ed allenatore del lottatore.
Ricordiamo che il film è interpretato
daSteveCarell, ChanningTatum, MarkRuffalo, VanessaRedgrave, SiennaMillere
AnthonyMichael
Hall. Ecco la clip:
Ecco nuove foto da Foxcatcher,
con Steve Carrell, Mark Ruffalo e Channing
Tatum.
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Il film è candidato a cinque premi
Oscar:
MIGLIOR REGIA – Bennett
Miller
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
– Steve Carell
MIGLIOR ATTORE NON
PROTAGONISTA – Mark Ruffalo
MIGLIORE SCENEGGIATURA
ORIGINALE – E. Max Frye e Dan Futterman
MIGLIOR TRUCCO E
ACCONCIATURA – Bill Corso e Dennis Liddiard
In Foxcatcher
I fratelli Mark e Dave Schultz sono due rinomati campioni di lotta
libera. Dave – il maggiore – oltre a gareggiare nella sua
categoria, fa anche da allenatore a Mark, e i due vivono
praticamente in simbiosi. Un giorno Mark riceve la telefonata di
John du Pont, un eccentrico magnate che lo invita a prepararsi da
lui in vista dei vicini campionati mondiali, avendo allestito nella
sua tenuta – Foxcatcher – un vero e proprio centro di allenamento
di altissima qualità.
L’invito del milionario nasconde
però un’attrazione morbosa nei confronti di Mark, e il ragazzo –
senza la guida del fratello maggiore – comincia a smarrirsi.
Successivamente, stringendo un accordo di finanziamento con la
Federazione Americana Lotta, John du Pont riesce a far stabilire a
Foxcatcher anche Dave, per iniziare il percorso di avvicinamento
alle Olimpiadi di Seul. Questa scelta sarà il preludio a un tragico
epilogo.
Mark Ruffalo in
trattative per interpretare un wrestler. David Schultz, wrestler
vincitore della medaglia d’oro alle olimpiadi, sarà probabilmente
impersonato da Mark Ruffalo nel film Foxcatcher
diretto da Bennett Miller, arricchendo un cast già
composto da Steve Carell e Channing
Tatum.
La storia racconterà la vera
vicenda di John du Pont (Steve Carell), erede dell’impero della
chimica della famiglia, la cui vita fù segnata da una grave forma
di schizofrenia paranoide; Ruffalo interpreterà il suo amico di
lunga data David Schultz, creatore di una infrastruttura chiamata
appunto Foxcatcher e destinata al wrestling. Nel ruolo del fratello
di David Mark Schultz, l’attore Channing Tatum.
Ecco le foto ufficiali di Foxcatcher,
il film che vede protagonista un inedito Steve
Carell al suo primo ruolo non comico. Nel film anche
Channing Tatum e Mark Ruffalo.
Ecco le immagini:
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Il film è candidato a cinque premi
Oscar:
MIGLIOR REGIA – Bennett
Miller
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
– Steve Carell
MIGLIOR ATTORE NON
PROTAGONISTA – Mark Ruffalo
MIGLIORE SCENEGGIATURA
ORIGINALE – E. Max Frye e Dan Futterman
MIGLIOR TRUCCO E
ACCONCIATURA – Bill Corso e Dennis Liddiard
In Foxcatcher
I fratelli Mark e Dave Schultz sono due rinomati campioni di lotta
libera. Dave – il maggiore – oltre a gareggiare nella sua
categoria, fa anche da allenatore a Mark, e i due vivono
praticamente in simbiosi. Un giorno Mark riceve la telefonata di
John du Pont, un eccentrico magnate che lo invita a prepararsi da
lui in vista dei vicini campionati mondiali, avendo allestito nella
sua tenuta – Foxcatcher – un vero e proprio centro di allenamento
di altissima qualità.
L’invito del milionario nasconde
però un’attrazione morbosa nei confronti di Mark, e il ragazzo –
senza la guida del fratello maggiore – comincia a smarrirsi.
Successivamente, stringendo un accordo di finanziamento con la
Federazione Americana Lotta, John du Pont riesce a far stabilire a
Foxcatcher anche Dave, per iniziare il percorso di avvicinamento
alle Olimpiadi di Seul. Questa scelta sarà il preludio a un tragico
epilogo.
Oggi a Cannes 2014 è stato il
giorno del film Foxcatcher,
pellicola della Sony Pictures Classics e diretta da Bennett
Miller.Il film con
protagonisti Channing Tatum, Mark RuffaloeSteve Carell, quasi
irriconoscibile, racconta la
storia vera dell’assassinio del lottatorecampione olimpico alle Olimpiadi del 1984 a Los
AngelesDavid
Schultz, avvenuta
nel 1996 per mano di
John du Pont, amico ed allenatore del lottatore. La pellicola
doveva uscire già prima degli Oscar di quest’anno, poi la Sony
decise di posticiparne l’uscita.
Foxcatcher
ha ricevuto un’accoglienza piuttosto unanime, con un giudizio molto
positivo per le interpretazioni dei tre protagonisti e con un
parere meno lusinghiero nei confronti del regista, che non ha dato
particolare spessore alla sua regia. Di seguito vi mostriamo il
trailer del film diffuso dal canale Youtube di Deadline:
E’ stato presentato all’ultimo
Festival
di Cannes riscuotendo un discreto successo, soprattutto per la
qualità delle performance degli attori, e portanto a casa il
premio alla regia per
Bennett Miller, adesso Foxcatchersi
prepara ad uscire in patria e oggi vi mostriamo il primo poster del
film con protagonista Channing Tatum.
Foxcatcher
con protagonisti Channing Tatum, Mark RuffaloeSteve Carell, quasi
irriconoscibile, racconta la
storia vera dell’assassinio del lottatorecampione olimpico alle Olimpiadi del 1984 a Los
AngelesDavid
Schultz, avvenuta
nel 1996 per mano di
John du Pont, amico ed allenatore del lottatore. La pellicola
doveva uscire già prima degli Oscar di quest’anno, poi la Sony
decise di posticiparne l’uscita.
Ecco due nuove clip, una in
italiano e l’altra in originale sottotitolata, di Foxcatcher,
il film che ha fatto guadagnare a Steve Carell la
sua prima nomination agli Oscar per la migliore interpretazione
maschile da protagonista.
Il film è candidato a cinque premi
Oscar:
MIGLIOR REGIA – Bennett
Miller
MIGLIOR ATTORE
PROTAGONISTA – Steve Carell
MIGLIOR ATTORE NON
PROTAGONISTA – Mark Ruffalo
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE – E. Max Frye e Dan
Futterman
MIGLIOR TRUCCO E
ACCONCIATURA – Bill Corso e Dennis Liddiard
Sinossi: I
fratelli Mark e Dave Schultz sono due rinomati campioni di lotta
libera. Dave – il maggiore – oltre a gareggiare nella sua
categoria, fa anche da allenatore a Mark, e i due vivono
praticamente in simbiosi.
Un giorno Mark riceve la telefonata
di John du Pont, un eccentrico magnate che lo invita a prepararsi
da lui in vista dei vicini campionati mondiali, avendo allestito
nella sua tenuta – Foxcatcher – un vero e proprio centro di
allenamento di altissima qualità.
L’invito del milionario nasconde
però un’attrazione morbosa nei confronti di Mark, e il ragazzo –
senza la guida del fratello maggiore – comincia a smarrirsi.
Successivamente, stringendo un accordo di finanziamento con la
Federazione Americana Lotta, John du Pont riesce a far stabilire a
Foxcatcher anche Dave, per iniziare il percorso di avvicinamento
alle Olimpiadi di Seul. Questa scelta sarà il preludio a un tragico
epilogo.
Arriva online il trailer finale per
Foxcatcher,
film di Benentt
Miller (Moneyball, Truman Capote-A Sangue
Freddo) già presentato al Festival
di Cannes qualche mese fa con buon successo, tanto da far
guadagnare al regista il premio alla regia.
Foxcatcher
con protagonisti Channing Tatum, Mark
Ruffalo e Steve
Carell (quasi irriconoscibile), racconta la
storia vera dell’assassinio del lottatore campione
olimpico alle Olimpiadi del 1984 a Los Angeles David
Schultz, avvenuta nel 1996 per mano di John du Pont,
amico ed allenatore del lottatore. La pellicola doveva uscire già
prima degli Oscar di quest’anno, poi la Sony decise di posticiparne
l’uscita.
Arriva online il secondo teaser
trailer per Foxcatcher,
film di Benentt Miller (Moneyball,
Truman Capote – A Sangue Freddo) già presentato al
Festival
di Cannes qualche mese fa con buon successo, tanto da far
guadagnare al regista il premio alla regia.
Foxcatcher
con protagonistiChanning Tatum, Mark RuffaloeSteve Carell (quasi
irriconoscibile), racconta la
storia vera dell’assassinio del lottatorecampione olimpico alle Olimpiadi del 1984 a Los
AngelesDavid
Schultz, avvenuta
nel 1996 per mano di
John du Pont, amico ed allenatore del lottatore. La pellicola
doveva uscire già prima degli Oscar di quest’anno, poi la Sony
decise di posticiparne l’uscita.
Arriva online il terzo trailer per Foxcatcher,
film di Benentt
Miller (Moneyball, Truman Capote-A Sangue
Freddo) già presentato al Festival
di Cannes qualche mese fa con buon successo, tanto da far
guadagnare al regista il premio alla regia.
Foxcatcher
con protagonistiChanning Tatum, Mark RuffaloeSteve Carell (quasi
irriconoscibile), racconta la
storia vera dell’assassinio del lottatorecampione olimpico alle Olimpiadi del 1984 a Los
AngelesDavid
Schultz, avvenuta
nel 1996 per mano di
John du Pont, amico ed allenatore del lottatore. La pellicola
doveva uscire già prima degli Oscar di quest’anno, poi la Sony
decise di posticiparne l’uscita.
Sony Pictures rilascia online un
ultimo poster per Foxcatcher,
film di Benentt
Miller (Moneyball, Truman Capote – A
Sangue Freddo) già presentato al Festival
di Cannes qualche mese fa con buon successo, tanto da far
guadagnare al regista il premio alla regia.
Foxcatcher
con protagonisti Channing Tatum, Mark
Ruffalo e Steve
Carell (quasi irriconoscibile), racconta la
storia vera dell’assassinio del lottatore campione
olimpico alle Olimpiadi del 1984 a Los Angeles David
Schultz, avvenuta nel 1996 per mano di John du Pont,
amico ed allenatore del lottatore. La pellicola doveva uscire già
prima degli Oscar di quest’anno, poi la Sony decise di posticiparne
l’uscita.
Nel 2017, la Fox
distribuirà Wolverine 3 e
Gambit. Allo stesso tempo la major ha in
calendario dei titoli ancora sconosciuti di cinecomicsMarvel in calendario per il 2018.
Le opzioni più gettonate sono quelle legate a un altro film del
franchise degli X-Men, che però non sarà
diretto da Bryan Singer impegnato con
20000 Leghe Sotto i Mari, e al sequel di
Deadpool e le date di uscita di entrambi
i film sono state modificate.
Il film
previsto per il 12 gennaio 2018 è stato spostato al 2 marzo, mentre
il secondo titolo, previsto per il 13 luglio, sarà al cinema il 29
giugno 2018.
Le teorie sui titoli potrebbero
essere molte. Da New Mutants a
X-Force, oltre alle ipotesi già
fatte.
Sempre alla
Fox è stato spostato un altro titolo, The
Predator di Shane Black, al momento
in produzione. Da marzo al 9 febbraio 2018, mentre
Alita: Battle Angel, di cui è stato
annunciato il nome dell’attrice protagonista, uscirà in sala il 20
luglio.
Derek si siede vicino a Meredith al
bancone di quel bar, chiede un doppio scotch e inizia a parlare con
lei. Comincia così quello che oggi è il medical dramapiù longevo della
storia della tv.
Dal primo incontro tra Meredith e
Derek partirà anche Fox Life Grey’s (Sky, 115), un
canale interamente dedicato alla serie di Shonda Rhimes, un
indimenticabile tuffo nel passato per gli amanti della serie più
amata di FoxLife.
Dal 22 dicembre fino al 19
gennaio, infatti,saranno trasmesse tutte le prime
dodici stagioni del famoso medical drama dove sarà
possibile rivivere i momenti più emozionanti delle vite dei medici
del Grey’s Sloan Memorial Hospital.
Insieme a Meredith, durante tutto
il periodo natalizio e oltre, riscopriremo tutti i personaggi della
serie, i suoi amici e colleghi rivivendo, stagione dopo stagione,
tutti i colpi di scena che di certo non mancheranno. Solo per
citarne alcuni è impossibile dimenticare il paziente malato di
cuore, Denny Duquette, che fa innamorare Izzie Stevens, morendo tra
le sue braccia a fine seconda stagione. E poi lo sconvolgente
finale della sesta stagione, il tragico incidente aereo
dell’ottava, in cui perderanno la vita due personaggi chiave.
L’addio di Cristina Yang e di Derek Shepherd saranno due degli
episodi più importanti e struggenti di questo canale dedicato.
Da segnalare, inoltre, che nella
quindicesima e inedita stagione (in onda attaualmente su Fox Life),
la cosiddetta stagione dell’amore, entrerà nel cast di Grey’s
Anatomy l’attrice Jennifer Grey, protagonista
nell’indimenticabile ruolo di Baby Houseman al fianco di Patrick Swayze nel film del 1987 Dirty
Dacing. L’attrice si unirà al cast per più episodi a metà
stagione e per la famiglia Grey si tratta di un ritorno sul set di
Grey’s Anatomy: nove anni fa il padre di
Jennifer, Joel Grey, interpretò infatti la parte di un ex
insegnante di scienze di Izzie (Katherine Heigl)
malato di Alzheimer.
E’ passato molto tempo e
molta tecnologia da quando, nel 1905, l’immigrato ungherese William
Fox aprì il primo Nickelodeon, luogo in cui venivano mostrati brevi
filmati per bambini principalmente a costo di un nichelino. Da
lì ebbe inizio la storia della 20th Century Fox, che già dagli anni
’30 si affiancò alla Universal, alla Paramount e alla MGM a formare
il cartello delle major hollywoodiane.
L’impero della Fox si è espanso negli anni anche alla televisione e
all’home video, ma la mostra che apre domani allo Spazio
Wow! a Milano, in viale Campania 12, celebra le pietre
miliari della storia della casa di produzione con alcune curiosità
e foto di scena.
Da Gli uomini preferiscono le bionde che ha
lanciato definitivamente Marilyn Monroe come diva a
Die Hard, dai musical familiari
come Tutti insieme appassionatamente a
quelli trasgressivi com The Rocky Horror picture
show, fino a Frankenstein Jr. Per
poi arrivare agli anni ’90 e mescolare la sempre più forte
industria televisiva americana con il cinema, grazie alla
realizzazione del film I Simpson, tratto
dalla serie animata di enorme successo, trasmessa sempre sui canali
Fox. La Fox ha quindi prodotto negli anni film di ogni genere che
sono rimasti nell’immaginario di tutti noi, come i due blockbuster
realizzati da James Cameron, Avatar e
Titanic e negli anni recenti ha preso in carico la
realizzazione del franchise di X-Men e dei suoi
spin-off come quello di Wolverine.
Questa è infatti anche l’occasione per presentare un’edizione in
bluray molto speciale dell’ultimo film della serie, diretto da
Bryan Singer: X-Men Days of future past The rogue
cut. Due versioni del film, quella cinematografica e il
The Rogue cut, più 90 minuti di extra racchiusi in un
documentario intitolato Macchine vs Mutanti. Il
bluray uscirà in vendita il prossimo 13 Luglio. Una gran bella
evoluzione dagli anni del Nickelodeon.
La mostra è ad ingresso gratuito e continua fino al prossimo 31
Luglio. Per maggiori informazioni ed orari, si può visitare il
sito: www.museowow.it
20th Century Fox sembra aver
definitivamente impostato le date di tre prossimi film in
uscita, di cui due dovrebbero essere del mondo Marvel. Mentre il futuro del
Marvel Cinematic Universe targato
Disney e del mondo DC è da sempre perfettamente stabilito, con Fox
un programma stabile è sempre difficile. Al di là di
Logan, in uscita il prossimo marzo,
sappiamo poco di franchise come X-Men e
Fantastic Four.
Sicuramente è stato promesso un
seguito di X-Men Apocalypse, nonostante
un botteghino poco brillante. Gambit
era stato originariamente promesso per la fine del 2016, ma non ha
ancora iniziato la produzione e ha recentemente perso
l’ennesimo regista. Un film sui Nuovi
Mutanti era stato segnalato in fase di sviluppo, ma
non sono emerse novità importanti in merito al progetto. Il riavvio
dei Fantastici Quattro è stato bombardato
da critiche, tanto che viene da chiedersi se Fox potrebbe
rinunciare ai suoi diritti, anche se Simon Kinberg ha messo a
tacere tale voce. L’unico film che sembra certezza, anche grazie al
successo del primo capitolo, è Deadpool
2, che comunque non ha ancora una data ufficiale di
rilascio e di recente ha avuto un cambio di guardia alla
regia.
20th Century Fox ha però definito
due appuntamenti che gli appassionati possono segnare sulle loto
agende. Per gentile concessione di BoxOffice.com, ecco le date di
uscita di due nuovi film Marvel (e uno della James Cameron
Lightstorm Entertainment).
Mentre il film della Lightstorm
potrebbe essere il primo sequel di
Avatar, annunciato per dicembre 2018,
quali potrebbero essere le altre due pellicole?
ll recentemente annunciato
Deadpool 3 è un candidato molto
serio per il 14 febbraio 2019. Mentre proprio
X-Force potrebbe occupare lo slot di
novembre 2018.
Partendo da queste supposizioni il
nuovo calendario dovrebbe essere simile a questo:
3 marzo 2017 –
Logan
6 Ottobre 2017 – non annunciato (probabilmente
Gambit)
2 Marzo 2018 – non annunciato (probabilmente
Deadpool 2)
29 giugno 2018 – non annunciato (probabilmente
Nuovi Mutanti)
2 Novembre 2018 – non annunciato (probabilmente
X-Force)
14 febbraio 2019 – non annunciato (probabilmente
Deadpool 3)
Oltre alla data d’uscita di
Predator,
la Fox ha annunciato anche che il 6 ottobre 2017 e il 12 gennaio
2018 arriveranno al cinema due film con protagonisti gli eroi
Marvel.
Quali siano questi due
titoli però è da vedere, dal momento che i progetto in casa Fox
sono diversi. La prima data potrebbe essere quella di
Gambit, film con protagonista
Channing Tatum che doveva uscire quest’anno ma che
poi è stato sospeso. La data potrebbe anche riferirsi a New
Mutants, altro progetto che avrà la regia di Josh
Boone.
La seconda data potrebbe facilmente
essere occupata da Deadpool 2, che
andrebbe a concorrere direttamente con Black
Panther dei Marvel Studios, previsto per febbraio
2018.
Che ve ne pare? Quali di questi film
vorreste vedere prima al cinema?
Chris Morris,
ennesimo acquisto del cinema dalla tv inglese, porta in sala
Four Lions, una commedia esilarante e allo stesso
tempo agghiacciante, che tocca con leggerezza, ma con concretezza
la realtà del terrorismo e di quelle persona che fanno della guerra
santa la loro missione sulla terra.
Four Lions
ambientato nella Londra contemporanea racconta di quattro uomini
che hanno un piano segreto. Omar è stanco del modo in cui i
Musulmani sono trattati in giro per il mondo ed è deciso a
diventare un combattente e Way condivide la stessa idea.
Inizialmente al suo fianco e poi contro di lui, c’è Barry, bianco
convertitosi all’Islam, che trasporterà con sé, nella nuova
religione, non una vera e propria credenza, ma il suo personale
nichilismo. Faisal è l’intruso che iconograficamente più assomiglia
all’immagine del musulmano che hanno gli occidentali, ma che meno
crede nella lotta armata agli infedeli. I quattro devono portare a
termine un attentato nel loro territorio, il guaio è che tutti e
quattro sono totalmente incapaci di qualunque atto violento e
soprattutto maldestri fino all’inverosimile.
Four Lions, il film
Un argomento scottante e un taglio
che sfiora i toni della commedia demenziale fanno di Four
Lions un vero gioiello, non tanto per la regia o per le
interpretazioni in sé, quanto per la genialità di scrittura, il
coraggio della messa in scena e la totale dedizione di questi
giovani protagonisti, che non perdono occasione di dimostrare la
loro mancanza di capacità a svolgere il compito del quale si
sentono investiti. Molte le scene memorabili, da Faisal che prova
ad addestrare cornacchie kamikaze, ai tentativi di Way di
registrare un video in cui inneggia alla guerra Santa, tutti
episodi che ovviamente si risolvono in clamorosi e inverosimili
fallimenti.
Alla fine ogni personaggio mostrerà
la sua vera (mancanza di) dedizione alla causa, e lo spettatore
riuscirà a ridere anche di quell’argomento, il terrorismo, che
tanto fa tremare il Mondo. Perché come dice lo stesso Morris,
quando scoppia una bomba tutti scappiamo, ma poi tentiamo di
calmarci e facciamo finta di niente. L’ilarità, lo sberleffo, viene
fuori anche nei momenti meno opportuni, in quelli più delicati, e
allora perché non provare a riderci sopra? Si, anche sul
terrore.
Una delle proposte più interessanti
del concorso del Festival
di Cannes2023 arriva direttamente
dalla Tunisia e corrisponde al titolo di Four
Daughters (Les Filles d’Olfa), della
regista Kaouther Ben Hania. Istinto protettivo e
ribellione sono le forze oppositive che attraversano la
quotidianità di tante famiglie arabe con figli. Un’educazione
all’insegna del rigore e che vieta la discussione di argomenti tabù
è ciò che ha segnato la crescita di chi è genitore ancora oggi e
che ha impartito alla prole. Un retaggio che connota profondamente
un sistema sociale, politico ed educativo e che, se perpetuato, può
portare a conseguenze irreversibili, come nel caso della famiglia
di Olfa.
Four Daughters, un esperimento
inedito di racconto
La vita di Olfa, donna tunisina e
madre di 4 figlie, oscilla tra luci e ombre. Un giorno, le due
figlie maggiori scompaiono. Per colmare la loro assenza, la regista
Kaouther Ben Hania arruola due attrici
professioniste e mette in piedi uno straordinario spettacolo
cinematografico per svelare la storia di Olfa e delle sue figlie.
Un viaggio intimo pieno di speranza, ribellione, violenza,
trasmissione intergenerazionale e sorellanza, che metterà in
discussione le fondamenta stesse delle nostre società.
Four Daughters
riflette sul concetto di mancanza giocando con la presenza. Siamo
di fronte a un esperimento di dialogo interattivo, in cui la
direzione artistica si fonde con il ricordo e il regista non è più
solo chi si pone fuori dal quadro ma anche, e soprattutto, chi
dentro a quel quadro vi ha vissuto. La regista Ben
Hania trasfigura l’assenza nei corpi di attrici che sono,
anzittutto, donne arabe. La recitazione e, dunque, la comprensione
vanno di pari passo nella riconsiderazione di un quadro familiare,
di una storia di vita che è anche la storia di innumerevoli
famiglie arabe, almeno nelle sue radici.
Four Daughters
diventa così anche un dialogo sul linguaggio cinematografico, sul
modo in cui le immagini possono raccontare qualcosa di vero
servendosi degli espedienti della finzione. Le ragazze diventano
attrici, le attrici sono figlie. Olfa è un doppio: è la madre che è
stata nel passato, ha un’attrice che la aiuta nel presente e
interviene nelle scene emotivamente più impegnative, ma è anche
un’Olfa che deve comprendere una nuova forma di racconto per la sua
storia, istruire le maschere che interpreteranno i ruoli. Al
contempo, la stessa attrice a cui è stato affidato il ruolo di Olfa
interviene, fa considerazioni sul suo modo di educare le figlie, dà
voce anche ai pensieri dello spettatore.
Essere figlie della Tunisia
Le figlie di Olfa sono figlie della
Tunisia, figlie di un paese che ha avuto una rivoluzione, ma che
queste non hanno vissuto in quanto troppo piccole. La loro
rivoluzione arriverà col tempo, seguendo il regolare corso
dell’adolescenza e al contempo distruggendola, pur di andare contro
all’essere una figlia di Olfa. Eya,
Tayssir le “finte” Rahma e
Ghofrane, forse, compiono la loro rivoluzione
prestandosi al progetto di Ben Hania,
avvicinandosi all’idea di due sorelle che se ne sono andate tramite
i loro doppi. A volte è doloroso, altre si tramuta in un gioco, in
più di un istante ci perdiamo anche noi nella finzione. Sono
quattro sorelle solo nella messa in scena, eppure Rahma e Ghofrane
per noi rimangono loro – nonostante l’inserimento di alcune foto e
materiale video delle stesse.
Four Daughters
riesce ad arrivare al cuore di un problema formativo e mettere in
bocca questa verità alle persone effettivamente coinvolte. Una
consapevolezza che diventa parola e che, unendo i margini della
realtà con quelli del racconto filmico, non ha paura di scavare
nella crepe e nelle zone più buie di un nucleo familiare distrutto
per riportare una dura verità sul come si viene educati in questi
paesi, sul tipo di confronto che c’è tra genitori e figli, su come
ogni piccolo atto di ribellione possa definire un percorso di vita
e allontanarlo non solo dagli affetti ma anche dalla ragione.
Il film di Ben
Hania è anche un racconto sul concetto di femminilità, su
come questa possa essere nascosta o esaltata nei paesi arabi, su
quanto l’aspetto estetico sia uno dei primi tramiti per dare voce a
una ribellione. Truccarsi, diventare goth, scegliere di indossare
l’hijab: qualsiasi cosa pur di non appartenere, di svincolarsi da
un territorio già battuto. Da questo punto di vista, è ancora più
interessante il fatto che Four Daughters renda le
vere Olfa, Eya e Tayssir delle attrici e che giochi
consapevolmente, sfruttando soprattutto la fotografia, con la loro
bellezza, i tratti fisionomici, messi ancora più in risalto
dall’abbigliamento total black che indossano per gran parte del
girato, per confondere ancora di più i confini tra realtà e
finzione, persona e personaggio. Il nero del niqāb viene tagliato e
ricucito per adattarsi ai corpi di giovani donne che, raccontando
una storia dolorosa, stanno anche crescendo. Sono divise tra
passato e presente, tra sorelle perdute e ritrovate sulla scena,
tra la Tunisia che hanno conosciuto e quella che verrà. Ma di una
cosa sono certe: sono figlie di Olfa.
Il prossimo film di Guy
Ritchie ha già una coppia di protagonisti:
Natalie Portman e
John Krasinski. Deadline riporta che la
Portman e Krasinski saranno i protagonisti
dell’ultimo film di Ritchie, che sarà prodotto per
Apple Original Films da Skydance Media,
Vinson Films e Project X Entertainment. Il film,
intitolato Fountain Of Youth, sarà scritto da
James Vanderbilt.
Secondo il noto sito americano, il
film ruoterà attorno a “due fratelli allontanati che si
uniscono in una rapina globale per trovare la mitologica Fonte
della Giovinezza”. Il viaggio prevede che i fratelli usino le loro
conoscenze storiche per seguire gli indizi “in un’avventura epica
che cambierà le loro vite… e forse li porterà
all’immortalità“.
Secondo quanto riferito, la
sceneggiatura del film ha “spiazzato i dirigenti“, mentre
Guy Ritchie e John Krasinski erano entrambi interessati al
progetto dalla scorsa primavera. Poiché gli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA hanno messo le cose in sospeso, pare che il regista
e l’attore si siano impegnati una volta terminati gli scioperi. Le
riprese sono previste per il primo trimestre di quest’anno.
Cos’altro ha diretto Guy
Ritchie?
Guy Ritchie ha
avuto una lunga carriera cinematografica, dirigendo film come
Snatch del 2000 ed entrambi i film di Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. e il remake live-action di
Aladdin della Disney. Il regista è attualmente
impegnato nella regia del rifacimento live-action di Hercules della
Disney.
Apple Original Films ha presentato
oggi il trailer di “Fountain of Youth – L’eterna
giovinezza”, il nuovo film all’insegna dell’azione e
dell’avventura diretto da Guy Ritchie e interpretato da
John Krasinski,
Natalie Portman, Eiza González, Domhnall Gleeson, Arian Moayed,
Laz Alonso, Carmen Ejogo e Stanley Tucci. Il film farà il
suo debutto il 23 maggio su Apple
TV+.
“Fountain of Youth –
L’eterna giovinezza” segue due fratelli (John
Krasinski e Natalie Portman) che si
ritrovano dopo anni di lontananza e collaborano a una serie di
rapine in giro per il mondo allo scopo di trovare la mitologica
Fonte della Giovinezza. Grazie alla loro conoscenza della storia,
dovranno seguire gli indizi per risolvere il mistero, in
un’avventura epica che cambierà le loro vite per sempre… e forse li
porterà all’immortalità.
Natalie Portman, John Krasinski, Domhnall Gleeson, Carmen Ejogo and
Laz Alonso in “Fountain of Youth,” premiering May 23, 2025 on Apple
TV+.
“Fountain of Youth – L’eterna
giovinezza” è diretto da Guy Ritchie e scritto da James Vanderbilt.
Da Skydance Media, il film Apple Original è prodotto da David
Ellison, Dana Goldberg e Don Granger per Skydance, insieme a Vinson
Films (Tripp Vinson) e Project X Entertainment di Vanderbilt (James
Vanderbilt, William Sherak, Paul Neinstein), con Guy Ritchie, Ivan
Atkinson e Jake Myers, e Radio Silence (Matt Bettinelli-Olpin,
Tyler Gillett, Chad Villella e Tara Farney) come produttori
esecutivi.
DIRETTO DA: Guy
Ritchie
SCRITTO DA: James
Vanderbilt
CAST: John
Krasinski, Natalie Portman, Eiza González, Domhnall Gleeson, Arian
Moayed, Laz Alonso, Carmen Ejogo e con Stanley Tucci
PRODUTTORI: David
Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Guy Ritchie, Ivan Atkinson,
Tripp Vinson, Jake Myers, James Vanderbilt, William Sherak, Paul
Neinstein
PRODUTTORI
ESECUTIVI: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett, Chad
Villella, Tara Farney
Natalie Portman, Benjamin Chivers, John Krasinski, Domhnall Gleeson
and Michael Epp in “Fountain of Youth,” premiering May 23, 2025 on
Apple TV+.
Guy Ritchie ha
avuto una lunga carriera cinematografica, dirigendo film come
Snatch del 2000 ed entrambi i film di Sherlock Holmes con Robert Downey Jr. e il remake live-action di
Aladdin della Disney. Il regista è attualmente
impegnato nella regia del rifacimento live-action di Hercules della
Disney.
Apple Original Films ha presentato
oggi un nuovo trailer e il poster di “Fountain of Youth –
L’eterna giovinezza”, il film all’insegna dell’azione e
dell’avventura diretto da Guy Ritchie e
interpretato da
John Krasinski,
Natalie Portman, Eiza González, Domhnall
Gleeson, Arian Moayed, Laz Alonso, Carmen Ejogo e
Stanley Tucci. Il film farà il suo debutto il 23
maggio su Apple
TV+.
“Fountain of Youth –
L’eterna giovinezza” segue due fratelli (John Krasinski e
Natalie Portman) che si ritrovano dopo anni di lontananza e
collaborano a una serie di rapine in giro per il mondo allo scopo
di trovare la mitologica Fonte della Giovinezza. Grazie alla loro
conoscenza della storia, dovranno seguire gli indizi per risolvere
il mistero, in un’avventura epica che cambierà le loro vite per
sempre… e forse li porterà all’immortalità.
“Fountain of Youth –
L’eterna giovinezza” è diretto da Guy Ritchie e scritto da
James Vanderbilt. Da Skydance Media, il film Apple Original è
prodotto da David Ellison, Dana Goldberg e Don Granger per
Skydance, insieme a Vinson Films (Tripp Vinson) e Project X
Entertainment di Vanderbilt (James Vanderbilt, William Sherak, Paul
Neinstein), con Guy Ritchie, Ivan Atkinson e Jake Myers, e Radio
Silence (Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett, Chad Villella e Tara
Farney) come produttori esecutivi.
DIRETTO DA: Guy Ritchie
SCRITTO DA: James Vanderbilt
CAST: John Krasinski, Natalie Portman, Eiza
González, Domhnall Gleeson, Arian Moayed, Laz Alonso, Carmen Ejogo
e con Stanley Tucci
PRODUTTORI: David Ellison, Dana Goldberg, Don
Granger, Guy Ritchie, Ivan Atkinson, Tripp Vinson, Jake Myers,
James Vanderbilt, William Sherak, Paul Neinstein
PRODUTTORI ESECUTIVI: Matt
Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett, Chad Villella, Tara Farney.
Il film Founders
Day di Erik Bloomquist è una
commedia horror slasher con un evidente sottotesto politico. In
esso, tutto ruota attorno all’elezione del nuovo sindaco, che ha
tenuto ben occupati gli abitanti di Fairwood, la quintessenza della
piccola città americana. Mentre il sindaco uscente
BlairGladwell (Amy
Hargreaves) parla di coerenza, Harold
Faulkner (Jayce Bartok) promette di
portare un cambiamento. La politica intrattiene gli adulti, mentre
gli adolescenti sono impegnati in elaborati gesti romantici. La
figlia di Harold, Mellisa (Olivia
Nikkanen), e Allison Chambers
(Naomi Grace) sono innamorate, ma purtroppo
Allison deve trasferirsi a Raleigh per proseguire gli studi.
Mellisa fatica ad accettare la fine
della loro storia d’amore e implora Allison di restare. La
frustrazione è evidente sul volto di Mellisa quando,
inaspettatamente, un’auto si avvicina al ponte e uno sconosciuto in
costume da giudice afferra Mellisa. Allison guarda impotente lo
sconosciuto con una maschera che picchia e uccide la giovane, e
tutto ciò che può fare in quel momento è fuggire per salvarsi. Con
un assassino di massa in giro, la città ha bisogno di un leader per
garantire la sicurezza e la protezione di tutti i cittadini, ma chi
può essere questa figura? Gladwell o Faulkner?
L’identità dell’assassino
Adam (Devin
Druid) si è mentalmente perso dopo l’improvvisa scomparsa
della sorella. Era molto legato a Mellisa e l’intero incidente lo
ha colpito profondamente. Alla fine si pensa che la ragazza sia
stata uccisa, anche se il suo corpo non viene ritrovato. La sua ex
amante, Lilly (Emilia McCarthy),
è solidale con la sua situazione, ma teme che il suo attuale
fidanzato possa trovare il suo comportamento un po’ troppo
amichevole. Lilly è infatti la figlia del sindaco Blair
Gladwell e si suppone che la loro relazione non abbia
funzionato perché i genitori erano in competizione tra loro alle
elezioni.
Adam è
disgustato nel vedere suo padre impegnato in una discussione con il
padre di Allison, Thomas Chambers (Andrew
Stewart-Jones). Harold non approva la sessualità della
figlia e incolpa Allison dell’incidente. Adam perde quindi la
fiducia nel padre e cerca conforto proprio in Allison. È l’unica
persona con cui può parlare apertamente dei suoi sentimenti.
Allison pensa però che sarebbe meglio per loro stare in mezzo alla
gente e, ancora una volta, Adam lotta per tenere sotto controllo i
suoi sentimenti quando incontra Lilly. Anche se è Adam ad averla
lasciata, i due sembrano ancora attratti l’uno dall’altra. Adam
rimane poi quella notte a casa di Allison, cosa che si rivela
essere una mossa calcolatrice.
Lilly, invece, rimane al teatro per
pulire dopo la festa e manda un messaggio ad Adam, dicendogli che è
ancora fiduciosa nella loro relazione. Sente però poi strani rumori
e, sentendosi minacciata, attacca con il suo spray al peperoncino,
per poi scoprire che si tratta di Britt
(Kate Edmonds) e Tyler
(Dylan Slade) che cercano di farle uno scherzo.
Proprio quando Lilly pensa di aver risolto il problema, arriva però
il vero assassino, che la attacca con lo spray al peperoncino e la
rende temporaneamente cieca. Lo sconosciuto mascherato la colpisce
poi ripetutamente e alla fine le taglia la gola. Mentre Lilly viene
uccisa al teatro, Adam racconta ad Allison il motivo della sua
rottura. Mellisa ha visto Lilly e
Rob (Tyler James White)
pomiciare dietro il cinema quando lei e Adam stavano insieme. Adam
non le ha mai detto di essere a conoscenza della loro relazione, ma
non riesce a superare il tradimento.
Nel Founders Day
(il Giorno dei Fondatori), Ron si imbatte dunque nel corpo di Lilly
in un bidone della spazzatura e l’intera città va in tilt. La
polizia ha motivo di dubitare dello stesso Ron e lui, per evitare
l’arresto, scappa per salvarsi. L’assassino prende poi di mira
Britt e Tyler, che stanno scontando una punizione a scuola. Anche
Allison si trova a scuola e sente qualcuno che scarabocchia sulla
lavagna con il gesso. Segue questo rumore acuto ed è scioccata nel
vedere Adam che indossa il costume e scrive il testo della firma
che l’assassino ha lasciato. Con il martelletto in mano, Adam segue
quindi Allison. Dal momento che lei ha scoperto la verità, crede di
non avere altra scelta se non quella di ucciderla.
Allison esce di corsa dalla scuola e
trova suo padre ad aspettarla. Adam però la afferra, ma
fortunatamente Thomas interviene in soccorso della figlia. Adam
viene a quel punto brutalmente ucciso e Thomas non deve affrontare
alcuna azione legale perché si tratta di un atto di autodifesa. Ma
è ovvio che Adam non è l’unico assassino. Allison era con Adam
quando Lilly è stata uccisa, quindi qualcun altro deve aver versato
quel sangue. Adam non ha mai considerato il fatto che sarebbe stato
catturato e, mentre soffoca nel suo stesso sangue, tutto ciò che
riesce a dire è che non era così che doveva finire.
Mellisa è viva o morta?
Il colpo di scena alla fine
di Founders Day si ha quando Allison trova
finalmente il secondo assassino a casa sua. Dopo aver capito che
l’agente Miller mente sulla posizione del padre, Allison sa di non
potersi fidare di lui. Ron è con Allison in quel momento e spara a
Miller uccidendolo quando tenta di aggredirli. Allison non può però
fidarsi nemmeno di Ron, lo lascia dunque a piedi sul ponte e torna
a casa. Ben presto si rende conto che l’assassino è però già in
casa sua. L’allestimento è inquietantemente romantico e l’assassino
ha lasciato ad Allison un biglietto in cui le chiede di guardare
sotto il letto. Non appena Allison vede la maschera, pugnala senza
pensarci l’assassino, ma si scopre che il vero omicida ha vestito
il padre con il suo costume per ingannarla.
Alla fine il vero assassino si
presenta e, con grande sorpresa di Allison, si rivela essere la sua
amante “defunta”, Mellisa. Mellisa spiega che non
solo è sopravvissuta all’attacco, ma che è stata lei a ideare il
piano dell’assassino mascherato. I fratelli disprezzano il padre e
sono stanchi del modo in cui detta le loro vite. La campagna
elettorale e il suo desiderio di diventare sindaco hanno tolto loro
la libertà. Lei non è altro che un oggetto di scena nella vita del
padre e decide che è giunto il momento che gli adulti si accorgano
del loro dolore e della loro sofferenza. Adam si è unito al piano
di Mellisa quando ha scoperto che Lilly lo tradiva. Inizialmente
voleva affrontarla, ma Mellisa lo ha spinto a vendicarsi in modo
differente.
Mellisa ha quindi ucciso Lilly
quando Adam era a casa di Allison. In seguito accoltella Blair
Gladwell e uccide brutalmente suo padre per cercare la sua vendetta
definitiva. È evidente che Mellisa non è mentalmente stabile e non
c’è da stupirsi se, anche dopo tutto quello che ha fatto, da
qualche parte nel profondo spera che Allison l’accetterà di nuovo.
Allison non riesce a fingere i suoi sentimenti e Mellisa annuncia
che non ha altra scelta se non quella di uccidere Allison e suo
padre. Ma lo spettacolo non è ancora finito. C’è un altro attore in
gioco e Mellisa vuole che sia lui a commettere gli ultimi
omicidi.
La spiegazione del finale di
Founders Day: Chi c’è dietro l’intero massacro e
perché?
Il burattinaio dietro il massacro
di Founders Day è infatti un insegnante di
scuola superiore e membro del consiglio, il signor
Jackson (William Russ). Non c’è da
stupirsi, visto che è l’unico presente a scuola durante gli omicidi
di Britt e Tyler. Anche se Adam li ha uccisi, è sospetto che sia
completamente ignaro dell’accaduto. Il signor Jackson ha plasmato i
suoi giocatori affinché facessero esattamente ciò che voleva.
Quando però Mellisa gli consegna il martelletto per pugnalare
Allison, lui invece attacca Mellisa con quello. Cerca quindi di
aiutare Allison a fuggire, ma Mellisa ha voglia di sangue.
Durante il finale del film, Allison
riesce infine a sopraffare Mellisa e uccide così la sua ex amante.
Dopo di ciò, il signor Jackson la rassicura che non ha
intenzione di ucciderla. Egli rivela di non avere molta scelta se
non quella di dedicarsi agli omicidi per realizzare il suo sogno di
diventare sindaco di Fairwood. Uccidere Harold e Blair era il suo
unico modo per creare un posto vacante. Allo stesso tempo, però,
non poteva uccidere solo i candidati alle elezioni, perché ciò
avrebbe sollevato dei sospetti, così dovette uccidere anche alcuni
adolescenti per far sembrare casuale quella serie di omicidi. Anche
l’agente Miller (Adam Weppler) e
Oliver Hull (Erik Bloomquist) facevano parte del
piano e anche loro hanno aiutato il signor Jackson al meglio delle
loro possibilità.
L’idea era quella di salvare
Fairwood e, secondo il sistema ideato dai membri fondatori della
città, il consigliere più longevo sarebbe subentrato in caso di
posto vacante prematuro. Jackson era sicuro di essere un candidato
migliore di Blair e Harold e di poter servire veramente gli
interessi dei cittadini. Allison, a questo punto, non ha molta
scelta. Può dire una mezza verità e salvarsi la vita o rischiare
tutto senza avere prove sufficienti a sostegno delle sue
affermazioni. Alla fine, sceglie la prima opzione. Un anno dopo la
serie di omicidi, Allison riusce dunque ad andare al college,
venendo anche eletta presidente dell’Associazione del governo
studentesco.
Chiaramente, c’era qualcosa in
Allison che la rende il candidato ideale. La vita le ha insegnato
abbastanza sulla politica e sulla negoziazione, e forse tutto ciò
ha influito sulla sua. Ha promesso di essere all’altezza dei suoi
doveri di presidente e di costruire un futuro insieme agli altri
studenti. Stranamente, il discorso di Allison era molto simile a
quello del sindaco Jackson, forse a suggerire l’impatto che
l’incidente ha avuto sulla sua vita. Allison ha fatto una scelta
quella notte: poteva lottare per la giustizia o optare per
l’autoconservazione e vivere una vita tranquilla, ma anche dopo un
anno i ricordi continuano a perseguitarla e spesso si sorprende a
sentirsi in ansia senza un motivo apparente. Anche se ha scelto di
tacere, una vita tranquilla e felice sembra quasi impossibile per
lei.
Il piano del signor Jackson, dunque,
ha avuto successo e, secondo le regole stabilite dai padri
fondatori, viene dichiarato sindaco di Fairwood. Il buon vecchio
insegnante di liceo si trasforma così in un sindaco soave che fa
promesse come tutti gli altri, giurando di dare priorità agli
interessi dei cittadini. Da quello che sembrava, però, non gliene
può importare di meno dei suoi coincittadini. In fin dei conti, ha
giocato il gioco più sporco solo per diventare sindaco di default.
Ha sfruttato gli altri come pedine per ottenere ciò che desiderava,
manifestando la sua natura manipolatrice. È stato lui a fomentare
il caos e, naturalmente, ciò indica quanto esso sia parte di
lui.
Apple
Tv+ ha diffuso il teaser di Foundation, l’attesissima serie evento
adattamento dell’omonima serie di romanzi di Asimov.
In Italia la serie di romanzi è
nota come il Ciclo delle Fondazioni e la trilogia è nota con il
nome della Trilogia della Fondazione. La Trilogia della Fondazione
è composta dai tre romanzi originali Fondazione, Fondazione e
Impero, Seconda Fondazione, per i quali Asimov vinse il Premio Hugo
come miglior ciclo fantascientifico nel 1966.
Attualmente nel cast della serie tv
sono stati confermati l’attore Lee
Pace, noto per aver preso parte ad un’altra nota
trilogia (Lo
Hobbit), interpreterà Brother Day, l’attuale
imperatore della galassia. Jared Harris, recente protagonista della serie
di enorme successo
Chernobyl interpreterà Hari Seldon, un genio
matematico che predice la fine dell’impero.
Foundation ambientata 50.000 anni dopo la
scoperta dell’energia atomica , si suddivide in cinque parti, per
un totale di 47 capitoli. Ogni parte, esclusa la prima e la quarta,
è caratterizzata da una crisi, denominata Crisi Seldon. Con questo
nome si identificano dei periodi critici nel corso della storia,
previsti dallo scienziato Hari Seldon tramite la psicostoria o
psicostoriografia (come viene tradotta nel 1963), scienza da questi
sviluppata e in grado di prevedere statisticamente il futuro.
Questo libro si snoda per i primi duecento anni.
Apple TV+ ha annunciato oggi che la serie di successo
globale Fondazione
(Foundation),
prodotta da Skydance Television e dall’innovativo narratore David
S. Goyer, e interpretata dai candidati all’Emmy Award Jared Harris
e Lee Pace, è stata rinnovata per una seconda stagione. Dopo il
lancio su
Apple TV+ avvenuto il 24 settembre, Foundation
si è dimostrato di forte impatto con il pubblico di tutto il mondo.
Il rinnovo di oggi arriva prima della premiere del quarto episodio
della serie, con i restanti sei episodi della prima stagione che
debutteranno in anteprima settimanale, ogni venerdì su
Apple TV+.
“Siamo stati così entusiasti di
vedere il pubblico globale abbracciare l’affascinante, suspense e
vortice di brividi che è Foundation, ha commentato Matt Cherniss,
responsabile della programmazione di Apple
TV+. “Sappiamo da quanto tempo i fan di queste amate storie di
Asimov hanno aspettato di vedere il suo iconico lavor
prendere vita come una serie di eventi visivamente spettacolare e
ora non vediamo l’ora di mostrare ancora di più del questo mondo
ricco di narrazione avvincente e del mondo straordinario –
costruito da David S. Goyer anche per la seconda stagione”.
“Fin dalla mia infanzia ho sognato
come sarebbero apparsi Hari Seldon ed Eto Demerzel, come si
sarebbero sentiti Terminus e Trantor”, ha commentato lo showrunner
e produttore esecutivo David S. Goyer. “Ora, con la seconda
stagione, il nostro pubblico potrà visitare altri personaggi e
mondi indelebili che Asimov ha creato, tra cui Hober Mallow, il
generale Bel Riose e tutti gli Outer Suns. Sono entusiasta che
un’intera nuova generazione di fan stia leggendo il brillante
racconto di Asimov.Un capolavoro. Stiamo lavorando a lungo con
‘Foundation’ e sono grato ai miei partner di Apple e Skydance per
avermi affidato questa epopea. Allacciate le cinture. Stiamo per
chiudere un nuovo cerchio. “
“Fondazione
(Foundation)di
David Goyer ha superato tutte le mie aspettative portando la
filosofia e le idee di mio padre sullo schermo in modi che mio
padre non avrebbe mai potuto fare rimanendo fedele al suo lavoro”,
ha detto Robyn Asimov, che è produttore esecutivo della serie. “So
che mio padre sarebbe stato orgoglioso di vedere la sua storia
iconica prendere vita attraverso la bellezza visiva dello show e i
personaggi stratificati, capire bene che le sue parole avrebbero
avuto bisogno di questa traduzione cinematografica. Mio padre era
profondamente in debito con i suoi fan, con la loro lealtà e ha
sempre sperato che il suo lavoro sarebbe passato alle generazioni
successive. La serie TV “Fondazione” sta esaudendo il suo
desiderio (e il mio) presentando il suo lavoro a una vasta gamma di
nuovi lettori. Data la natura cerebrale dei libri della
Fondazione, questa serie è un tour de force”.
Caratterizzato da un cast
internazionale guidato da Harris e Pace, insieme alle stelle
nascenti Lou Llobell e Leah Harvey, il monumentale adattamento
racconta le storie di quattro individui cruciali che trascendono lo
spazio e il tempo mentre superano crisi mortali, lealtà mutevoli e
relazioni complicate che alla fine determineranno il destino
dell’umanità. Il dramma Apple Original è interpretato anche da
Laura Birn, Terrence Mann, Cassian Bilton e Alfred Enoch.
Quando il rivoluzionario Dr. Hari
Seldon predice l’imminente caduta dell’Impero, lui e una banda di
fedeli seguaci si avventurano ai confini della galassia per
stabilire la Fondazione nel tentativo di ricostruire e preservare
il futuro della civiltà. Infuriati per le affermazioni di
Hari, i Cleons al potere, una lunga stirpe di cloni imperatori,
temono che il loro regno senza rivali possa indebolirsi poiché sono
costretti a fare i conti con la potenziale realtà di perdere per
sempre la loro potente eredità.
Nel nuovo episodio di questa
settimana, “Barbarians at the Gate”, Salvor affronta un nemico
dell’Impero. Brothers Day e Dusk sono in disaccordo, mentre il
fratello Dawn ha lottato con la sua verità.
“Foundation” è guidato dallo
showrunner e produttore esecutivo David S. Goyer e prodotto per
Apple da Skydance Television con Robyn Asimov, Josh Friedman,
Cameron Welsh, David Ellison, Dana Goldberg e Bill Bost che sono
anche produttori esecutivi.
In concorso alla Festa del
Cinema di Roma 2022 arriva anche
Foudre, il primo lungometraggio della giovane
regista svizzera Carmen Jaquier, prodotto dalla
casa di produzione ginevrina Close Up e
realizzato con il sostegno dell’Ufficio federale della cultura,
del Cineforum e del Bourse Suissimage. Questo
progetto è caratterizzato da una grande ambizione in termini di
rappresentazione del risveglio carnale di una gioventù chiusa nel
rigore di una piccola comunità e del loro passaggio all’età
adulta.
Foudre: il colpo di fulmine del
risveglio carnale
Nell’estate del 1900,
Elisabeth (Lilith Grasmug) ha
diciassette anni e sta per prendere i voti dopo cinque anni di
convento, quando la morte improvvisa e inaspettata della sorella
maggiore la costringe a tornare dalla sua famiglia, per aiutare nei
campi. Qui, Elisabeth dovrà confrontarsi ancora una volta con la
vita di duro lavoro che si è lasciata alle spalle, ma non è più una
bambina e i misteri che circondano la morte della sorella la
porteranno a riflettere sulla sua vita.
Foudre – “fulmine”
– è un titolo metaforicamente appropriato per questo film. Sopra il
borgo di montagna dove si svolge l’azione, il cielo non è mai
tempestoso. I cieli, così misticamente maestosi da poter essere
indicati al plurale, sono invece di una bellezza travolgente, con
tramonti rosa o addirittura rosso sangue. Non dovrebbe esserci
nulla di più banale del cielo che si estende a perdita d’occhio
davanti ai personaggi di Foudre, eppure la messa
in scena di Carmen Jaquier lo trasforma in
un’enigmatica terra incognita dove il presagio metereologico del
fulmine colpirà direttamente i corpi di una gioventù pronta a
ribellarsi ben prima del 1968.
Un dialogo tra due voci
Elisabeth dovrebbe
conoscere il cielo, avendo appena trascorso l’adolescenza in un
convento. In seguito alla morte della sorella maggiore, Innocente,
torna alla fattoria di famiglia dove l’unico linguaggio possibile
sembra essere quello del silenzio e della vergogna: quello che è
successo a Innocente è più di un mistero, è un
tabù che Elisabetta è chiamata ad accettare senza discutere, come
un dogma. “Il diavolo è venuto a riprendersi la sua
ancella“, le viene detto al massimo. Mentre
Elisabeth si chiede se ha pregato abbastanza o
abbastanza bene per proteggere la sorella, un secondo monologo
interiore si sovrappone al suo: attraverso un diario nascosto,
Innocente parla di nuovo.
Che cosa aveva visto Innocente nel
cielo per cui meritava di morire? Foudre è pieno
di misteri. Quelli della fede, quelli della segretezza, quelli
della sessualità, quelli dei rituali (una scena di festa filmata
come un sabba di streghe, una scena di masturbazione come un atto
magico), quelli dei simboli (un diario che assomiglia a un
grimorio, un’icona che assomiglia a una creatura fantastica).
Carmen Jaquier mostra senza alcun dubbio un
talento sorprendente per la messa in scena, vero punto di luce del
film, che si perde invece a livello narrativo, soprattutto per la
rappresentazione offuscata e caricaturale di quegli adulti da cui i
ragazzi vogliono allontanarsi.
Foudre fatica a trovare una collocazione
Se gli immensi paesaggi delle Alpi
sono sottolineati da composizioni mozzafiato, la bellezza visiva di
Foudre – assolutamente incontrastata – tende a
risultare decorativa, non supportata da un apparato narrativo
intelligente come quello di Ritratto della giovane in fiamme (2019), film
a cui la Jaquier guarda tanto. Se il fuoco
dell’emancipazione arde nei corpi stessi di
Innocent ed Elisabeth, consuma
anche il film nel suo complesso, sovraesponendone oltremodo la
materia narrativa, laddove dovrebbe limitarsi a suggerire quello
che il paesaggio già fa intendere. Attraverso effetti di montaggio,
illuminazione e colori saturi, Jaquier dà
l’impressione che i protagonisti che filma siano letteralmente “in
fiamme” ma, al di là di qualche sequenza indovinata, dove davvero
riusciamo a intuire stati d’animo profondi solo grazie alle
suggestioni visive, Foudre sembra perdersi in un territorio
esplorato dal già citato film di Céline Sciamma,
The VVitch di Robert Eggers e
Il Sabba di Pablo Agüero.
L’indagine che conduce
Elizabeth alla morte della sorella Innocente è
anche il percorso che la porta alla scoperta del suo corpo e dei
suoi desideri. I sassolini seminati dalla sorella maggiore, i suoi
scritti segreti, i suoi tanti amori, sono tutte rivelazioni,
persino epifanie. Perché vivere se significa essere ostacolati?
Perchè essere sottoposti a un duplice sguardo – quello ardente
degli uomini della comunità e quello del rigore religioso – senza
cercare di guardare prima dentro il proprio corpo? Tematicamente
intriganti, i quesiti di Foudre forse trovano
risposta nelle capacità tecniche di una promettente cineasta,
piuttosto che nella costruzione di un mondo specifico, organico e
supportato narrativamente quanto visivamente.