Anche se alla prima proiezione
ufficiale, con tanto di tradizionale Montée des Marches sul tappeto
rosso, manca ancora qualche ora, possiamo tranquillamente dire che
il Festival di Cannes numero 70 è
ufficialmente iniziato. Lo si capisce dal brulicare di persone fra
le strade della cittadina francese, dai controlli serrati attorno
alla zona del festival, fra blocchi di cemento e metal detector in
ogni dove per paura del terrorismo internazionale. Soprattutto però
per l’arrivo delle prime star internazionali, proprio per la serata
inaugurale di questa sera: Charlotte Gainsburg, Mathieu
Amalric, il regista Arnaud Desplechin, Alba Rohrwacher, Louis Garrel, Marion
Cotillard sono stati i protagonisti della conferenza
stampa di apertura, giunti tutti insieme per il film Les fantômes
d’Ismaël. Un’opera molto particolare, visionaria e complessa, dalla
scrittura profondamente “francese” e giocosa, nonostante molte
tinte drammatiche, ma di questo parleremo in un secondo
momento.
Nel frattempo l’attenzione e il
palcoscenico sono stati tutti di Marion Cotillard, che più di tutti
ha fatto brillare gli occhi dei presenti. Vestita con un lungo
abito bianco, aperto sul davanti per fare posto a un pantalone,
l’attrice più amata dai transalpini non ha forse sfoggiato la sua
forma migliore, giustamente reduce dal parto dello scorso marzo, ma
è comunque riuscita a incantare tutti con la sua presenza e le sue
parole. Il nuovo film di Arnaud Desplechin vede nel cast tre donne
molto forti, nell’intera industria però la presenza femminile non
raggiunge certo quella maschile: “Nella mia carriera ho
incontrato più attori uomini che donne attrici, le cose devono
cambiare” ha detto la Cotillard, sempre in prima fila quando
si tratta di difendere diritti civili o salvare il mondo dai
pericoli della globalizzazione.
“Vorrei recitare più spesso con
attrici, amo molto lavorare insieme alle mie colleghe, infatti con
Charlotte ho avuto un rapporto speciale sin da subito, è stato
fantastico” ha concluso. Anche Desplechin però ha avuto
un ottimo rapporto con le sue protagoniste: “La carriera di
Marion Cotillard parla da sola, non c’è bisogno che vi spieghi
perché l’ho scelta, negli ultimi anni l’ho vista lavorare anche con
i fratelli Dardenne, era la scelta giusta. Di Charlotte invece amo
il modo in cui interpreta drammi e traumi, con assoluta calma e
freddezza, nonostante l’ardore. Lei ha il fuoco che arde sotto le
ceneri, sono state straordinarie insieme.”