Il suo nome è Craig, Daniel
Wroughton Craig. E non è solo un macho con gli occhi di
ghiaccio, no! Il signorino ha frequentato il National Youth Theatre
di Londra e si è poi laureato alla prestigiosissima Guildhall
School of Music and Drama (nel lontano 1991), facendo la gavetta a
teatro, come nella migliore tradizione.
E come da tradizione, Daniel si
mantiene agli studi facendo il cameriere, per poi debuttare nel
telefilm Le avventure del giovane Indiana Jones (nel
ruolo di Schiller) e, dopo tanti ruoli qua e là fra cinema e tv,
col volgere del nuovo millennio il giovane approda finalmente al
grande pubblico. Comincia da Lara Croft: Tomb Raider,
e prosegue con Era mio padre, e poi The
Mother, The Pusher, Sylvia,
The Jacket… finché Spielberg non lo sceglie
per Munich, e ci si comincia a ricordare un po’
meglio di lui. La super-svolta (di quelle da cintura di sicurezza e
air-bag alla mano) arriva nel 2006 quando, sbaragliando la
concorrenza (gente tipo Clive Owen, Ewan McGregor e
Hugh Jackman), Daniel eredita ufficialmente lo scettro – o
meglio, lo smoking – di Pierce Brosnan. È proprio Mr Craig,
infatti, il 6° Bond cinematografico nel 21° film dedicato
alla famosa spia al servizio di Sua Maestà, Casino
Royale.
Certo, non mancano le critiche: i
fan duri & puri si scatenano sul Web, contestando la scelta dei
produttori caduta su un attore che, secondo loro, non ha il
physique du rôle per rendere giustizia al mitico 007. È
vero, magari Craig ha i lineamenti un po’ ruvidi e una presenza
molto (molto, ma molto) maschia, ma alla fine non è forse quella
l’essenza di Bond? E poi non è il primo biondo a interpretare il
celebre personaggio creato da Ian Fleming (vedi
Roger Moore), e ricordiamoci che Daniel è un britannico
D.O.C. e quella è la cosa più importante. Vabbè, comunque sia, i
suoi detrattori sono presto costretti a ricredersi, perché l’attore
dimostra di saperci fare e il box office lo conferma a suon di zeri
un po’ in tutto il globo. Tiè! Daniel può quindi dedicarsi in santa
pace ai due capitoli successivi, l’adrenalinico Quantum of
Solace del 2008 e l’introspettivo (nei limiti del caso)
Skyfall del 2012, lo stesso anno in cui si ritrova al
servizio di Sua-Maestà-quella-vera nel cortometraggio Happy
and Glorious, in cui il suo 007 appare insieme alla Regina
in persona, complice Danny Boyle.
Il regista, infatti, in veste di
direttore artistico dei Giochi Olimpici di Londra, sceglie di
riunire due delle icone brit per eccellenza in un divertente sketch
destinato ad aprire la cerimonia d’inaugurazione. Ma Daniel non è
tutto Martini (agitato, non mescolato) e Aston
Martin: nel frattempo si è cimentato con vari generi, dal
remake sci-fi de L’invasione degli ultracorpi, il
catastrofico Invasion, al fantasy La bussola
d’oro (entrambi con Nicole Kidman); dal dramma
storico Defiance – I giorni del coraggio, al
fanta-western Cowboys & Aliens, fino al letterario
Millennium – Uomini che odiano le donne, versione a
stelle & strisce (firmata David Fincher) dell’omonimo film
svedese tratto dalla saga di Stieg Larsson. E ha trovato
anche il tempo di calcare le scene di Broadway, dove per 10
settimane ha recitato nell’acclamato A Steady Rain al
fianco di Jackman, uno dei suoi rivali nella selezione per il nuovo
Bond (ma Hugh si è vendicato a suo modo, soffiandogli il primo
posto nella classifica del più sexy del 2008 redatta dalla rivista
People). E a Broadway Craig ci è tornato anche di recente,
con una pièce (Betrayal) che lo ha visto collaborare
nuovamente con la sua dolce metà. Procediamo per gradi: è il 2010 e
sul set di Dream House il nostro eroe si innamora
della sua partner, una che conosce da anni e che nel giro di pochi
mesi diventerà sua moglie (la seconda). Dopo il matrimonio con
l’attrice Fiona Loudon (da cui ha avuto una figlia), Craig
convola quindi a nozze con un’altra collega, Rachel Weisz
(ex signora Aronofsky) in una cerimonia pressoché segreta:
pare, infatti, si sia svolta alla presenza di soli 4 ospiti, due
dei quali erano i rispettivi figli degli sposi.
Oggi siamo sicuramente di più a
festeggiare il suo 46mo compleanno, quindi stringiamoci per fare
posto a tutti e aiutiamo il ragazzo a spegnere le candeline. Al
regalo ci penserà la mogliettina: l’anno scorso gli ha preso una
Aston Martin V12 Vantage Roadster, quindi chissà cosa si sarà
inventata a questo giro! HAPPY BIRTHDAY DANIEL!