Guarda l’esilarante performance video tenutasi al Jimmy Kimmel Live, protagonisti Will Ferrell e Ryan Gosling, quest’ultimo è apparso nello show televisivo per promuovere il suo ultimo film in uscita: Gangster Squad.
Guarda l’esilarante performance video tenutasi al Jimmy Kimmel Live, protagonisti Will Ferrell e Ryan Gosling, quest’ultimo è apparso nello show televisivo per promuovere il suo ultimo film in uscita: Gangster Squad.
Questi sono i 40 (titolo originale, This is 40) è il quarto lungometraggio scritto, diretto e co-prodotto da Apatow; si può definire, come dice la tagline, una sorta di sequel di Molto Incinta (2007), visto che stavolta la storia si concentra sulla coppia sposata che prima fungeva da spalla, ovvero Debbie/Leslie Mann e suo marito Pete/Paul Rudd. Se il primo film raccontava la nascita casuale e improvvisa di una relazione, il suo sequel/spin-off racconta cosa succede a una coppia molti anni dopo, quando i figli sono adolescenti e le candeline sulla torta sono 40. Come spiega il regista newyorkese: “L’idea del film è nata dalla voglia di raccontare cosa accade quando si arriva ai quarant’anni, si fa l’inventario della propria vita e ci si rende conto che non si può più essere qualcun altro: cosa si fa con quello che si ha? Poi ho pensato a tutte le cose divertenti che succedono a casa mia, a come mia moglie, le mie figlie ed io ci relazioniamo. Così ho cominciato a pensare ai possibili ruoli e mi sono accorto che già avevo quei personaggi: erano Pete e Debbie”.
Oltre ai due
protagonisti, tornano nel sequel anche le due bambine, Sadie/
Maude Apatow, Charlotte/Iris Apatow (figlie del
regista e di Leslie Mann) e Jason/Jason
Segel, ora personal trainer di Debbie; mentre non compaiono
nemmeno in una scena i precedenti protagonisti, Seth
Rogen e Katherine Heigl, ai quali però viene fatto
riferimento in un paio di occasioni. Si aggiungono al vecchio cast:
Melissa McCarthy/Cathrine, Chris
O’Dowd (Le Amiche della Sposa)e Lena
Dunham (“Girls”), impiegati di Pete, Megan
Fox, impiegata di Debbie, Albert Brooks (Drive), papà di
Pete, John Lithgow (L’alba del Pianeta delle
Scimmie), papà di Debbie.
Concluse le riprese nel Settembre del 2011, con un budget di 35 M di dollari, il film era previsto al cinema per il 1° Giugno successivo, ma la Universal, per competere meglio con Biancaneve della Relativity Media, decise poi di posticipare Questi sono i 40 a Dicembre, cedendo la sua data di uscita estiva a Biancaneve e il Cacciatore. Nonostante il periodo natalizio, il film si è qualificato come il peggiore weekend d’apertura del regista (12 M), dopo Quarant’anni Vergine (21.4 M), Funny People (22.6 M) e Molto Incinta (30.6 M).
La critica ricevuta è stata mista:
positiva per quanto riguarda il cast, la recitazione e l’acuta
comicità delle scene; negativa per l’eccessiva durata (134’) e
alcuni momenti superflui. Riguardo quest’ultime caratteristiche,
vanno segnalate tre scene eliminate postate da
Funnyordie.com, una delle quali mostra un assurdo e divertentissimo
colloquio tra il front-man dei Green Day, Billie Joe
Armstrong, e Pete, in quanto proprietario di un’etichetta
discografica indipendente.
Degna di nota è la ricca lista di canzoni della colonna sonora, tra cui il brano originale, Dull Tool, realizzato per Apatow da Fiona Apple; invece, la parte strumentale è stata composta da Jon Brion, che ricordiamo in alcuni film di Paul Thomas Anderson (Sidney, Magnolia, Ubriaco d’amore) e in Se mi lasci, ti cancello.
Questi sono i 40 arriverà nelle sale italiane il prossimo 18 Aprile.
Il regista di fama Tim Burton torna al cinema con un film in animazione stop-motion (passo a uno) Frankenweenie, adattamento in stop motion di un cortometraggio omonimo realizzato dallo stesso Burton nel 1984, chiaramente ispirato al romanzo Frankenstein di Mary Shelley.
In Frankenweenie il piccolo Victor Frankenstein assiste alla tragica morte del suo amato cagnolino Sparky, investito da un automobile per recuperare una palla finita in strada. Dopo momenti di tristezza profonda, Victor ha un idea folgorante, scaturita durante le lezioni di scienze di un arcigno professore dai metodi strampalati. Emulando gli esperimenti di Galvani sulle rane, Victor appronta un laboratorio in soffitta e restituisce la vita a Sparky sfruttando l’elettricità dei fulmini. Ma qualcuno lo spia, è invidioso, e darà il via ad un gioco strambo e molto pericoloso per la tranquilla cittadina di New Holland.
Terza incursione di Tim Burton nell’universo dell’animazione stop-motion dopo Nightmare before Christmas e La Sposa Cadavere, bisogna dire che quando questo avviene ci troviamo veramente di fronte all’anima più profonda e spontanea dell’autore. A differenza degli ultimi suoi film con attori, qui tutto funziona alla perfezione, il racconto cattura e avvince, si provano sentimenti sinceri per i vari personaggi, anche per quelli meno importanti, e soprattutto si sogna. Frankenweenie è il rifacimento ampliato di uno dei suoi primi lavori. Si trattava di un mediometraggio in bianco e nero prodotto dalla Disney, con Shelly Duvall come protagonista e già pregno di tutta la poetica e lo stile di Tim Burton. Nella nuova versione la storia rimane la medesima, ma viene arricchita e popolata di un riuscito microcosmo di personaggi, ognuno perfettamente caratterizzato.
Oltre a Victor, Sparky
e ai genitori, c’è un odioso vicino con la nipote Elsa e la sua
cagnolina Persefone (con la stessa acconciatura di Elsa Lancaster
in La moglie di Frankenstein), Edgar, un ragazzino
disadattato, maligno e pasticcione, il signor Rzykruski,
l’insegnate di scienze, dalle fattezze incredibilmente simili a
quelle di Vincent Price, il Signor Baffino, il
gatto di Stranella. E poi ci sono una serie di mostri che omaggiano
tutto il cinema di fantascienza degli anni 50-60, ma anche quello
più recente di Joe Dante; come non riconoscere nelle scimmiette
d’acqua un affettuoso omaggio ai Gremlins?
L’animazione, ad opera di Trey Thomas, è strepitosa, anche se non perfetta come nel precedente film La Sposa Cadavere. Alcuni materiali, come lana, pelo, erba, non obbediscono agli animatori e si ribellano. Ma sono proprio queste piccole imperfezioni, sottolineate da uno splendido bianco e nero, a conferire all’opera il pregio dell’artigianalità, elevandola così a qualcosa di unico e personale, dando scacco matto all’animazione di sintesi 3D, ormai, in una fase di stallo. I disegni semplici ed elementari di Tim Burton acquistano tridimensionalità, e si arricchiscono di delicate texture che caratterizzano la loro pelle, piccoli graffi o segni di spatola che ricordano il tratteggio delle opere di Edward Gorey. I materiali dei costumi sono strepitosi e sembra di poter toccare i maglioni di lana grossa fatti a mano e i cenci da laboratorio intrisi di ripugnanti sostanze. E’ un film da vedere assolutamente, andando prima però a riscoprire il Burton delle origini e i suoi primi lavori, in particolare il cortometraggio Vincent.
Ecco altre due foto inedite di Hunger Games: La ragazza di Fuoco dalle pagine dello speciale dedicato al film di Entertainment Weekly. Questa volta protagonisti delle immagini Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson e Liam Hemsworth e il restante del cast, compreso la new entry Philip Seymour Hoffman.
Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Philip Seymour Hoffman, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.
La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.
Pare che il nuovo film di Steven Spielberg, Robopocalypse previsto
per uscire il 25 Aprile 2014 è stato messo in attesa indefinita,
almeno è quello che si apprende stamane dall’Hollywood Reporter.
Interstellar è stato definito
uno dei copioni più interessanti degli ultimi anni, tanto da essere
stato per anni in mano a Steven Spielberg prima che il regista
optasse per il meno costoso Robopocalypse,
Questa notte al Nokia Theatre di Los Angeles si è tenuta la cerimonia di premiazione dei People’s Coice Awards 2013, che inaugurano ufficialmente la stagione
Cloud
Atlas : Il film racconta una storia in cui le azioni
e le conseguenze delle nostre vite hanno impatto l’un l’altra
attraverso passato, presente e futuro, come se una sola anima
trasformasse un assassino in un salvatore e un unico atto di
gentilezza si espandesse attraverso i secoli per ispirare una
rivoluzione.
Gabriele Muccino torna al cinema dopo Sette Anime, e lo fa con Quello che so sull’amore: una commedia sui sentimenti, sulla maturità e sulla necessità di crescere. Il regista italiano trapiantato a Hollywood racconta la storia di un ex calciatore professionista che cerca di recuperare il rapporto con il figlio, mentre la sua ex moglie sta per risposarsi. Impantanato in un’esistenza infantile, il protagonista di Quello che so sull’amore si trova una via di salvezza nella relazione con suo figlio, diventando l’allenatore della sua squadra di calcio e suscitando grande scompiglio nelle mamme single dei ragazzini. Alla fine però, il nostro cercherà di emergere dal baratro del fallimento innescando una serie di reazioni impreviste e cominciando, per la prima volta, a prendersi delle responsabilità verso le persone che ama.
Il film di Muccino è una storia semplice e lineare, che dall’inizio annuncia il suo lieto fine, con uno svolgimento un po’ insolito per il regista, che in Italia ci aveva abituato a storie tragiche e donne isteriche. Quello che so sull’amore non racconta nulla di tutto ciò, mostra solamente, in tono purtroppo piatto, una piccola parte della vita di una persona, nel momento in cui decide di diventare un uomo diverso. Ad interpretare il protagonista è Gerard Butler, affiancato da un gruppo di bellissime capeggiato da Jessica Biel, a cui fanno seguito Catherine Zeta-Jones e Uma Thurman.
Piccolo e colorito ruolo anche per Dennis Quaid che sembra calato a pennello nel personaggio del viscido riccone. Il film arriva in Italia dopo un sonoro insuccesso al botteghino in America che ha fatto discutere molto intorno alla validità del film. In realtà, lungi dall’essere un film di Muccino, quello in questione è una classica commedia americana a sfondo romantico, in cui dopo tante scelte sbagliate i protagonisti si ritrovano e si perdonano. Unica nota diversa è che il film manca di brio e di spinta, rivelandosi un ozioso trascinarsi in avanti di scene, legate da una trama, ma senza nessun sobbalzo emozionale. Un po’ in ombra anche la colonna sonora del sempre bravo Andrea Guerra, che continua la fortunata collaborazione con Muccino, ma che qui si distingue un po’ meno rispetto al suo solito.
Sappiamo però bene che Gabriele riesce a realizzare ottimi film, e anche in questo caso, la sua regia accompagna di discrezione gli eventi, riservandosi qualche guizzo estetico, senza però strafare. Quello che so sull’amore è un film godibile, senza pretese, che siamo sicuri possa riscuotere un buon successo qui in Italia, soprattutto considerando il forte seguito che il regista continua ad avere in patria.
Con Cloud Atlas – L’Atlante delle Nuvole, lo scrittore David Mitchell ha realizzato una vera e proprio Odissea moderna, che parte dal ‘600 per arrivare in un fantomatico tempo post-apocalittico in cui l’uomo è regredito allo stato di pastore, come conseguenza dell’avidità di pochi. Adesso questo grandissimo ed affascinante romanzo è diventato un film, adattato per lo schermo e diretto a sei mani da Lana Wachowski, Tom Tykwer e Andy Wachowski.
Lo straordinario apparato narrativo di Mitchell diventa, nelle mani dei registi, un alternarsi rapido e serrato di tempi storici, momenti drammatici e esilaranti, storie, passioni, amori, dolori e viaggi. E’ molto difficile sintetizzare la trama del film (e del libro), per cui basterà dire che la storia segue la parabola discendente della storia umana attraverso sei storie ambientate in periodi storici diversi e tra di loro connesse in maniera più o meno diretta, riprendendo con grande omogeneità di stili e temi, il tema fondamentale del film: la connessione tra ogni essere vivente attraverso le conseguenze delle nostre azioni. Proprio in questo nodo sta la fondamentale differenza del film dal romanzo, poiché nel secondo quello che sembra essere il tema portante è semplicemente l’uomo e la sua brama di attraversare la storia, legandosi poi inevitabilmente a quelli che gli sono intorno.
La grande pecca del film è però quella di lasciar andare con troppa facilità la peculiarità del romanzo di partenza, ovvero il diverso stile con cui viene raccontata ogni singola storia. In Cloud Atlas, l’unica cosa a cambiare è l’ambientazione e i personaggi, ma mai lo stile della regia, che rimane omogeneo e unificante.
Cloud Atlas si fregia di un cast artistico di prima grandezza, che vede i tanti attori impegnati in vesti diverse a seconda dell’epoca che viene raccontata, e così Tom Hanks può essere un pastore valligero o uno scienziato che lavora in una centrale nucleare, e Halle Barry passa con disinvoltura dalla giornalista al medico secessionista che aiuta dei ribelli a scappare in un lontano futuro. Si uniscono al cast anche Jim Broadbent, il fedele Hugo Weaving che per i Wachowski è sempre pronto ad indossare le sue varie e superbe maschere da cattivo, Jim Sturgess, Doona Bae, Ben Whishaw, James D’Arcy e in piccoli ruoli anche Susan Sarandon e Hugh Grant.
La scelta di
trasformare gli attori e di adattarli alle varie storie si sposa
alla perfezione con l’idea di base del film, che vuole connesso
tutto l’universo tramite le azioni umane, e così quella coppia che
in una storia non ha potuto godere della felicità, si ritroverà in
un’altra epoca, in un altro mondo a ricongiungere quei fili
destinati a legarsi. Sono diverse le scene in cui si sente in
maniera preponderante la mano registica dei Wachowski, ma è
altrettanto vero che tutto il film non mostra tutta la
spettacolarità promessa dal trailer e soprattutto dai nomi
coinvolti. Il vero punto di forza del film è che nonostante i
viaggi e le avventure che vengono raccontate, il nucleo di tutto è
semplicemente l’uomo, con le sue imperfezioni e le sue paure, con
la sua immortalità che si rivela nella conseguenza delle proprie
azioni e con la sua straordinaria e imperitura capacità di
amare.
L’intimità di Cloud Atlas travalica ogni aspettativa, raggiunge le viscere e corona un grande film.
Dopo il misterioso teaser, arriva online
lo spettacolare trailer di Mobius, il
thriller di Eric Rochant con Jean Dujardin e Cécile De France.
Arriva anche nelle sale cinematografiche italiane A Royal Weekend, il film che racconta in chiave leggera la nascita dell’alleanza tra Stati Uniti e Gran Bretagna prima del catastrofico secondo conflitto mondiale.
A Royal Weekend racconta le note vicende del giugno 1939, quando il Presidente Franklin Delano Roosevelt e sua moglie Eleanor ospitano il re e la regina di Inghilterra per un weekend nella loro casa di Hyde Park on Hudson. La prima visita di un monarca inglese in America sarà l’occasione per una speciale relazione tra i due Paesi, ma anche per una profonda comprensione dei misteri dell’amore e dell’amicizia.
Quello che appare più ovvio dall’inizio del film e che in fin de conti è l’unica nota positiva di A Royal Weekend è l’aver scelto due interpreti come Bill Murray (nel ruolo del presidente Franklin Delano Roosvelt) e Laura Linney (in quello della cugina Daisy Suckley), abili nel regalare ad una storia mal sviluppata, due notevoli performance attoriali, che confermano l’enorme talento dei due interpreti. Invece, quello che colpisce in negativo del film è la sua lentezza e l’assoluta inesistenza di ritmo, piaga insuperabile per un film che si presenta come una rivisitazione storica in chiave ironica di una dei momenti cruciali della storia del 900.
Questa mancanza è dovuta principalmente all’eccessivo utilizzo della voice over e all’ostinata intenzione di voler rappresentare gli eventi attraverso il punto di vista privilegiato del personaggio della cugina Daisy Suckley, i quali finiscono per diventare delle catene indissolubili per una narrazione che avrebbe meritato più margini di manovra. Ad esempio fra i pochi momenti degni del film c’è il dialogo solitario fra il Presidente e il Re, che per la prima volta permette allo spettatore di osservare la vicenda senza l’ingombrante filtro del personaggio di Daisy.
A Royal Weekend prosegue su quelle intenzioni diventando un manifesto stilizzato e manierista di una messa in scena (seppur degna) fine a se stessa. Infatti, la pecca più grande del film è di non riuscire a conferire all’aneddoto più importante (l’inizio di una salda amicizia fra due potenze), il degno e meritato spazio, offuscato da una giostrina sulla quale le uniche a divertirsi sono le interpreti femminili e il regista. Per finire, altra nota di merito va dedicata ad alcune battute degne del più brillante umor inglese, senza quella fastidiosa aurea di presunzione.
Arriva un primo sguardo a Hunger Games: La ragazza di Fuoco. Infatti, è Entertainment Weekly a dedicare al film la cover di questa settimana, presentandolo come uno dei film più attesi dell’anno appena iniziato. Protagonisti della copertina Jennifer Lawrence e Sam Claflin. Il giornale ha inoltre promesso un grosso approfondimenti nel numero con le prime foto ufficiali del film e interviste ai protagonisti dell’adattamento dei romanzi di Suzanne Collins.
Hunger Games – La ragazza di Fuoco è diretto da Francis Lawrence e oltre a Jennifer Lawrence il cast comprende anche Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Philip Seymour Hoffman, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Amanda Plummer e Lynn Cohen. Tutte le news sulla saga nel nostro speciale Hunger Games. Per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra scheda Hunger Games – La ragazza di Fuoco.
La trama del film: Katniss Everdeen torna a casa incolume dopo aver vinto la 74ª edizione degli Hunger Games, insieme al suo amico, il “tributo” Peeta Mellark. La vittoria però vuol dire cambiare vita e abbandonare familiari e amici, per intraprendere il giro dei distretti, il cosiddetto “Tour di Victor”. Lungo la strada Katniss percepisce che la ribellione sta montando, ma che il Capitol cerca ancora a tutti i costi di mantenere il controllo proprio mentre il Presidente Snow sta preparando la 75ª edizione dei giochi (The Quarter Quell), una gara che potrebbe cambiare per sempre le sorti della nazione di Panem.
Grandinata di nomination per
Lincoln, Vita di Pi e I
Miserabili: questi i primi verdetti delle nomination ai
Bafta Awards.
Il colossal storico firmato da Spielberg va addirittura in doppia cifra toccando quota 10 candidature, tallonato dagli adattamenti del classico di Victor Hugo e del più recente libro di Yann Martel. Se la cavano bene anche Skyfall, con otto nomination Argo con sette e Anna Karenina con sei; risultati meno brillanti, per quanto apprezzabili per Zero Dark Thirty e Django Unchained; resta però da vedere quante, e soprattutto quali, di queste candidature si tradurranno in premi effettivi.
Argo, Vita di Pi, I Miserabili, Lincoln e Zero Dark Thiry si disputeranno il premio per il miglior film; Ang Lee, Kathryn Bigelow e Ben Affleck si contenderanno il premio per il miglior regista con Quentin Tarantino e Michael Haneke. Affleck completa la tripletta con la nomination per il miglior attore, affiancato da Hugh Jackman, Joaquin Phoenix, Bradley Cooper e Daniel Day-Lewis. Marion Cotillard, Helen Mirren, Jessica Chastain, Jennifer Lawrence ed Emanuelle Riva si disputeranno il premio per la miglior attrice.
Brave, Frankenweenie e Paranorman gareggeranno nella categoria animazione. Unica candidatura italiana, quella di Dario Marianelli per la colonna sonora di Anna Karenina
Questo l’elenco dettagliato delle nomination:
BEST FILM
Argo
Les Misérables
Life Of Pi
Lincoln
Zero Dark Thirty
OUTSTANDING BRITISH FILM
Anna Karenina
The Best Exotic Marigold Hotel
Les Misérables
Seven Psychopaths
Skyfall
OUTSTANDING DEBUT BY A BRITISH
WRITER, DIRECTOR OR PRODUCER
Bart Layton (Director), Dimitri Doganis (Producer) The Imposter
David Morris (Director), Jacqui Morris (Director/Producer)
McCullin
Dexter Fletcher (Director/Writer), Danny King (Writer)
Wild Bill
James Bobin (Director) The Muppets
Tina Gharavi (Director/Writer) I Am Nasrine
FILM NOT IN THE ENGLISH LANGUAGE
Amour
Headhunters
The Hunt
Rust And Bone
Untouchable
DOCUMENTARY
The Imposter
Marley
McCullin
Searching For Sugar Man
West Of Memphis
ANIMATED FILM
Brave
Frankenweenie
Paranorman
DIRECTOR
Michael Haneke – Amour
Ben Affleck – Argo
Quentin Tarantino – Django Unchained
Ang Lee – Life Of Pi
Kathryn Bigelow – Zero Dark Thirty
ORIGINAL SCREENPLAY
Michael Haneke – Amour
Quentin Tarantino – Django Unchained
Paul Thomas Anderson – The Master
Wes Anderson, Roman Coppola – Moonrise Kingdom
Mark Boal – Zero Dark Thirty
ADAPTED SCREENPLAY
Chris Terrio – Argo
Lucy Alibar, Benh Zeitlin – Beasts Of The Southern Wild
David Magee – Life Of Pi
Tony Kushner – Lincoln
David O. Russell – Silver Linings Playbook
LEADING ACTOR
Ben Affleck – Argo
Bradley Cooper – Silver Linings Playbook
Daniel Day-Lewis – Lincoln
Hugh Jackman – Les Misérables
Joaquin Phoenix – The Master
LEADING ACTRESS
Emmanuelle Riva – Amour
Helen Mirren – Hitchcock
Jennifer Lawrence – Silver Linings Playbook
Jessica Chastain – Zero Dark Thirty
Marion Cotillard – Rust and Bone
SUPPORTING ACTOR
Alan Arkin – Argo
Christoph Waltz – Django Unchained
Javier Bardem – Skyfall
Philip Seymour Hoffman – The Master
Tommy Lee Jones – Lincoln
SUPPORTING ACTRESS
Amy Adams – The Master
Anne Hathaway – Les Misérables
Helen Hunt – The Sessions
Judi Dench – Skyfall
Sally Field – Lincoln
ORIGINAL MUSIC
Anna Karenina – Dario Marianelli
Argo – Alexandre Desplat
Life Of Pi – Mychael Danna
Lincoln – John Williams
Skyfall – Thomas Newman
CINEMATOGRAPHY
Anna Karenina – Seamus McGarvey
Les Misérables – Danny Cohen
Life Of Pi – Claudio Miranda
Lincoln – Janusz Kaminski
Skyfall – Roger Deakins
EDITING
Argo – William Goldenberg
Django Unchained – Fred Raskin
Life Of Pi – Tim Squyres
Skyfall – Stuart Baird
Zero Dark Thirty – Dylan Tichenor, William Goldenberg
PRODUCTION DESIGN
Anna Karenina – Sarah Greenwood, Katie Spencer
Les Misérables – Eve Stewart, Anna Lynch-Robinson
Life Of Pi – David Gropman, Anna Pinnock
Lincoln – Rick Carter, Jim Erickson
Skyfall – Dennis Gassner, Anna Pinnock
COSTUME DESIGN
Anna Karenina – Jacqueline Durran
Great Expectations – Beatrix Aruna Pasztor
Les Misérables – Paco Delgado
LIincoln – Joanna Johnston
Snow White And The Huntsman – Colleen Atwood
MAKE UP & HAIR
Anna Karenina – Ivana Primorac
Hitchcock – Julie Hewett, Martin Samuel, Howard Berger
The Hobbit: An Unexpected Journey – Peter Swords King, Richard
Taylor, Rick Findlater
Les Misérables – Lisa Westcott
Lincoln – Lois Burwell, Kay Georgiou
SOUND
Django Unchained – Mark Ulano, Michael Minkler, Tony Lamberti,
Wylie Stateman
The Hobbit: An Unexpected Journey – Tony Johnson, Christopher
Boyes, Michael Hedges, Michael Semanick, Brent Burge, Chris
Ward
Les Misérables – Simon Hayes, Andy Nelson, Mark Paterson, Jonathan
Allen, Lee Walpole, John Warhurst
Life Of Pi – Drew Kunin, Eugene Gearty, Philip Stockton, Ron
Bartlett, D. M. Hemphill
Skyfall – Stuart Wilson, Scott Millan, Greg P. Russell, Per
Hallberg, Karen Baker Landers
SPECIAL VISUAL EFFECTS
The Dark Knight Rises – Paul Franklin, Chris Corbould, Peter Bebb,
Andrew Lockley
The Hobbit: An Unexpected Journey – Joe Letteri, Eric Saindon,
David Clayton, R. Christopher White
Life Of Pi – Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De
Boer
Marvel Avengers Assemble – Nominees
TBC
Prometheus – Richard Stammers, Charley Henley,
Trevor Wood, Paul Butterworth
SHORT ANIMATION
Here To Fall
I’m Fine Thanks
The Making Of Longbird
SHORT FILM
The Curse
Good Night
Swimmer
Tumult
The Voorman Problem
THE EE RISING STAR AWARD (voted for
by the public)
Elizabeth Olsen
Andrea Riseborough
Suraj Sharma
Juno Temple
Alicia Vikander
Fonte: Empire
Guarda il nuovo trailer italiano del film Gangster Squad con protagonisti Sean Penn, Ryan Gosling, Emma Stone, Giovanni Ribisi, Josh Brolin e Nick Nolte.
In Gangster Squad lo spietato gangster Mickey Cohen (Sean Penn) domina la città, raccogliendo guadagni illeciti dalla droga, dalle armi, dalla prostituzione e dalle scommesse. E tutto questo avviene non solo con l’aiuto dei suoi scagnozzi, ma anche con quello di politici e agenti corrotti. Sembrerebbe sufficiente a intimidire perfino il più coraggioso e duro poliziotto di strada… a parte, forse, la piccola e segreta squadra della LAPD guidata dal sergente John O’Mara (Josh Brolin) e dal suo braccio destro Jerry Wooters (Ryan Gosling), decisi a tutto per catturare Cohen.
Diretto da Ruben Fleischer (“Benvenuti a Zombieland”), Gangster Squad è un gangster movie che racconta gli sforzi della polizia di Los Angeles per contrastare il potere del più spietato boss mafioso di tutti i tempi. Nel film il candidato agli Oscar Josh Brolin (“Milk”, “Il Grinta”) e Ryan Gosling (“Half Nelson”, “Blue Valentine”) nel ruolo, rispettivamente, del sergente John O’Mara e di Jerry Wooters; il premio Academy Award Sean Penn (“Milk”, “Mystic River”) in quello del gangster Mickey Cohen; il candidato agli Oscar Nick Nolte (“Affliction,” “Il Principe delle Maree”) in quello del Capo della Polizia di Los Angeles “Whiskey Bill” Parker e Emma Stone nei panni di Grace Faraday, la donna di Cohen, oggetto però anche delle attenzioni di Wooters.
Nel film anche Anthony Mackie (“I guardiani del destino”) nei panni di Coleman Harris, un poliziotto armato di coltello a serramanico cui è affidata una delle zone più malfamate della città; Giovanni Ribisi (“Avatar”) l’esperto di elettronica Conway Keeler; Robert Patrick (“Flags of Our Fathers”), l’ufficiale di polizia Max Kennard che pattuglia Olvera Street; Michael Peña (“World Invasion”), il suo braccio destro, Navidad Ramirez; e Mireille Enos, Connie la moglie di O’Mara.
Guarda il Trailer italiano di The Impossible di Juan Antonio Bayona, interpretato da Ewan McGregor e Naomi Watts. La pellicola segna il ritorno del regista di The Orphanage,
Comincia ad assumere una certa fisionomia la lista degli attori in carne ed ossa che parteciperanno a The Muppets 2: dopo Ricky Gervais e Ty Burrell, sarebbe ora la volta di Tina Fey, che secondo Hollywood Reporter si trova nelle fasi finali delle trattative per partecipare al progetto.
Il nuovo capitolo cinematografico dei Muppet vedrà Kermit & Co. in trasferta in Europa, finire in un intrigo internazionale; avendo a che con, tra gli altri, un agente dell’Interpol (Ty Burrell) e la guardia di un campo di prigionia russo (Tina Fey).
Tina Fey peraltro non è nuova a ‘frequentazioni’ coi Muppets, che sono stati omaggiati nel corso di 30 Rock, serie che l’attrice ha contribuito a creare e scrivere e della quale è la protagonista, nel ruolo di Liz Lemon; in cambio, la stessa 30 Rock è stata citata nel corso dello spettacolo dei Muppets.
L’inizio delle riprese, dirette da Josh Bobin, cominceranno a breve. Il prossimo impegno di Tina Fey sarà la conduzione, a a fianco di Amy Poehler, della cerimonia di premiazione dei Golden Globes, domenica prossima.
Fonte: Empire
Piovono novità su Sin City: una donna per cui uccidere: dopo la recente notizia della partecipazione di Joseph Gordon-Levitt, ecco altre due new entry nel cast: Josh Brolin e Christopher Meloni.
Brolin, reduce da Men In Black III, interpreterà il ruolo di Dwight, sostituendo così Clive Owen: il cambio di volto del protagonista è peraltro una necessità derivante dalla stessa storia, antecedente a quelle del primo film, e nella quale Dwight ha un volto completamente diverso…
Robert Rodriguez e Frank Miller hanno spiegato che la vicenda narrata in A Dame To Kill For è un episodio cruciale nella vita di Dwight, un personaggio ricorrente all’interno dei vari cicli di storie ambientati nel mondo creato da Miller.
Christopher Meloni (giunto alla notorietà grazie alla serie Law and Order: Special Victims Unit) avrà invece il ruolo di un poliziotto, non cambiando dunque molto ‘settore di riferimento’. Il cast di Sin City: una donna per cui uccidere è al momento completato da Jessica Alba, Michael Madsen, Mickey Rourke,Rosario Dawson, Jaime King, Dennis Haysbert e Jamie Chung. L’uscita sugli schermi americani è fissata per il prossimo 4 ottobre.
Fonte: Empire
Mark Romanek (One Hour Photo, Non lasciarmi) abbandona il progetto del film in live action dedicato a Cenerentola: a d annunciarlo è stata la Disney in una recente dichiarazione raccolta da Hollywood Reporter; la ricerca di un nuovo regista è giù stata avviata.
Dichiarazioni di circostanza a parte, i motivi dell’interruzione della collaborazione non sono del tutto chiari: Deadline suggerisce che alla base ci sia stata una divergenza di opinioni sulla strada da far prendere al progetto: mentre il regista pensava a qualcosa di oscuro, la Disney vorrebbe seguire la strada già segnata con Alice in Wonderland, con un film certo originale, ma che possa comunque intercettare il grande pubblico.
Romanek si era già trovato in una situazione simile con la Universal ai tempi di The Wolfman, progetto nel quale resto coinvolto per anni, per poi uscirne, venendo sostituito da Joe Johnston. Staremo a vedere a chi sarà ora affidato il compito di portare sullo schermo la sceneggiatura già firmata da Chris Weitz e Aline Brosh McKenna. Poco si sa ancora riguardo al cast, anche se da tempo si parla di una partecipazione di Cate Blanchett.
Fonte: Empire
Guarda il dietro le quinte del nuovo film di Tim Burton, Frankneweenie, pellicola in stop-motion. dietro le quinte del film c’è l’Ospedale dei pupazzi: un team di artisti che con grande
Jack Reynor entra ufficialmente nel cast di Transformers 4, la notizia arriva dal sito ufficiale di Michael Bay. L’attore è stato notato dal regista in un “grande piccolo film irlandese”.
Più che una conferenza, è stato un vero e proprio sfogo per il regista Gabriele Muccino, l’incontro con la stampa italiana questa mattina a Roma. Il regista romano,
Con La scoperta dell’alba la regista Susanna Nicchiarelli è al suo secondo lungometraggio, tratto dall’omonimo romanzo con cui Walter Veltroni ha fatto il suo esordio nel mondo della narrativa.
In La scoperta dell’alba il Professor Mario Tessandori viene ucciso con sette colpi di rivoltella da due brigatisti, nel cortile dell’università e sotto gli occhi di tutti. Muore tra le braccia di Lucio Astengo, suo amico e collega. Poche settimane dopo, Lucio Astengo scompare nel nulla. Siamo nel 2011. Caterina e Barbara Astengo, che avevano sei e dodici anni quando è scomparso il padre, mettono in vendita la casetta al mare della famiglia, oramai abbandonata da tempo. La casa è piena di ricordi di un’infanzia interrotta dalla sparizione del papà, di una famiglia spezzata e mai più ricomposta. In un angolo, c’è un vecchio telefono ancora attaccato alla presa. È uno di quei telefoni con la rotella, che fa nostalgia solo a guardarlo: Caterina solleva la cornetta e scopre che dà segnale di libero. Il fenomeno è inspiegabile, la linea è staccata, prova a fare dei numeri ma il telefono rimane muto… poi, quasi per gioco, le viene in mente di provare a fare il numero della loro casa di città di trent’anni prima. Questa volta, dall’altra parte sente squillare: le risponde una voce di bambina…
Dopo Cosmonauta, la Nicchiarelli adatta e riscrive il romanzo di Veltroni, trasformando il protagonista maschile in una donna priva dei cliché di cui soffriva il personaggio del libro che però trova un grande sbarramento nell’assenza di ritmo e nella capacità di rapire l’attenzione dello spettatore, inversamente proporzionale all’infittirsi del mistero. Sebbene la Nicchiarelli metta insieme un cast di attori che non hanno bisogno di mettersi alla prova, come la sempre ottima Margherita Buy o Sergio Rubini, che riesce a dare quel tono di leggerezza anche nei momenti più drammatici, poco felice risulta la scelta di cambiare la prospettiva della Buy, tendenzialmente ingabbiata nel ruolo della moglie depressa e tradita ribaltando l’asse e trasformandola di fatto in compagna traditrice e depressa. Così come poco vincente risulta l’inserimento di svariate storyline oltre a quello principale di dubbio interesse per il pubblico e per lo svolgimento stesso della narrazione.
Nota di merito va comunque alla regista che si riserva anche la parte di attrice, nel tentativo di portare una serie di elementi atipici per il cinema italiano in una pellicola dal soggetto interessante che purtroppo si scontra con il solito già visto di certo non aiutato da una sceneggiatura a volte banale o implausibile. Un esperimento riuscito a metà che non riesce a far empatizzare il pubblico con i personaggi ma che va comunque lodato per la prova a cui la regista sottopone il genere, nel tentativo maldestro di portare una ventata di novità.
Fandango Movies &
Entertainment ha pubblicato online una
lunga clip che presenta i primi 4
minuti in lingua originale di Warm Bodies, il film
di Jonathan
Levine
Finite le feste, cambia
l’aspetto della classifica del box office USA. Basta con le facce
rassicuranti e i paesaggi fatati sebbene non certo tranquilli, è
tempo per Leatherface rieditato in 3D in Texas
Chainsaw 3d, il killer con il volto coperto e armato
di sega circolare terrorizza e attira in sala. Il suo film, diretto
da John Luessenhop, un quasi esordiente, ma sicuro questo non
interessa a chi va a vedere questo genere di film, che incassa 23
milioni di dollari. In seconda posizione
troviamo Django Unchained, ultima fatica di
Tarantino dalla durata da Sergio Leone, più di due ore e quaranta
di film, che incassa 20 milioni di dollari per un totale di 106.
Scende in terza posizione The
hobbit, che incassa 20 milioni questa settimana
raggiungendo un totale di 264, mentre in quarta posizione rimane
stabile Les Misérables, che aggiunge altri 16
milioni al suo incasso totale che raggiunge i 104.
La commedia sul digital divide che separa nonni e nipoti, rappresentata da Parental guidance, si mantiene stabile a metà classifica, incassando altri 10 milioni di dollari per un totale di quasi 53, mentre in sesta posizione troviamo Jack Reacher, che scende la classifica dopo tre settimane di classifica, raggiungendo la sesta posizione e un incasso totale di quasi53 milioni di dollari. Il settimo posto è occupato dalla commedia This is 40, che incassa 8 milioni questa settimana, raggiungendo quota 54, mentre l’ottavo è di Lincoln, ormai all’inizio del terzo mese di classifica e un incasso totale di 144 milioni di dollari.
The guilt trip scende in nona posizione dopo solo tre settimane in sala e un incasso settimanale di 4 milioni di dollari per un totale di 31, chiude la classifica Promised land il nuovo film di Gus Van Sant con Matt Damon.
La prossima settimana usciranno: l’atteso Gangster squad, con un cast di tutto rispetto, tra i protagonisti c’è infatti Sean Penn, Ryan Gosling e Josh Brolin,Sellebrity, che vuole essere un documentario sui paparazzi e come i vip vivono questi continui assalti, e l’altro evento importante Zero dark thirty, film di Katherine Bigelow sulla cattura di Osama Bin Laden che fino ad ora era uscito solo in poche sale.
Arriva la conferma tramite IGN e direttamente da Guillermo del Toro che è in fase di sviluppo un film basato su alcuni personaggi soprannaturali dell’universo DC Comics.