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La Casa Bianca risponde alla petizione per la costruzione della Morte Nera

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morte-neraIn America, se abbastanza persone firmano una petizione, questa, di qualunque cosa si tratti, può essere mandata alla Casa Bianca e il governo degli US ha il dovere

JJ Abrams accenna ad un possibile Star Trek 3

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JJ Abrams accenna ad un possibile Star Trek 3

Come ci ha ben insegnato fino ad ora, JJ Abrams è un regista e produttore molto riservato quando si tratta del proprio lavoro, dal momento che pare ritenga che anche il più piccolo dettaglio sul film possa rovinarne la visione da parte dei fan. Il regista infatti non ha ancora confermato la natura del personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch in Star Trek Into Darkness, ma ha però rivelato che la Paramount Pictures sta mettendo in programma un terzo capitolo di Star Trek.

“Sono certo che lo Studio amerebbe un terzo episodio, ma spetta al pubblico decidere se ne ha bisogno o meno – ha detto Abrams – Ci sono cose di cui abbiamo parlato, ma non c’è nessuna storia o sceneggiatura. Solo un’idea”. Il primo Star Trek diretto da Abrams, uscito nel 2009, costò 250 milioni e ne incassò 385. Questo secondo sarà un film molto più grande e così sarà più difficile per Abrams raggiungere quelle vette di incassi. Siamo però sicuri che il regista di Mission Impossible III farà un grande lavoro.

Fonte: WP

I viaggi di Indiana Jones disegnati su mappa!

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I viaggi di Indiana Jones disegnati su mappa!

indiana-jonesEcco una bella curiosità che viene direttamente dal blog Super Punch (via Badtaste). Si tratta di tre mappe, disegnate dal grafico Andrew DeGraff, che riassumono

Die Hard – Un buongiorno per morire, ecco il terzo spot tv

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Die Hard – Un buongiorno per morire, ecco il terzo spot tv

Ecco il terzo spot tv per Die Hard – Un buongiorno per morire, che vede ancora una votla John McClane sfidare la morte a furia di corse a perdifiato, salti acrobatici, invulnerabilità alle pallottole e tanto altro ancora.

Questa volta al suo fianco suo figlio, anche lui arruolato tra le file della CIA. Bruce Willis torna più in forma che mai! Ecco il terzo spot del film, che avrà un rating R, ovvero vietato ai minori non accompagnati.

Ecco il video:

 

Ninja Turtles: ad aprile inizieranno le riprese!

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Ninja Turtles: ad aprile inizieranno le riprese!

A tutti i fan delle quattro tartarughe versate nelle arti marziali questa notizia interesserà parecchio. Partiranno infatti ad aprile le riprese di Ninja Turtles, il prossimo film dedicato alle Tartarughe Ninja prodotto da Michael Bay e annunciato da diverso tempo.

Le riprese si svolgeranno a New York City e il film dovrà essere pronto per l’uscita il 16 maggio 2014. A dirigere è stato chiamato Jonathan Lieberman su una sceneggiatura di Josh Appelbaum e Andre Nemec.

Evoi, quanto aspettate le Tartarughe Ninja sul grande schermo?

ninja turtles

Fonte: Twitter

Joaquin Phoenix: i film dell’outsider di Hollywood

Joaquin Phoenix: i film dell’outsider di Hollywood

Joaquin Phoenix – Chissà quante signore e signorine nel 2000 andarono a vedere Il Gladiatore per dedicare le loro personali 50 sfumature a Russell Crowe e si ritrovarono invece a chiedersi chi mai fosse quell’imperatore crudele, insopportabile, incestuoso ma terribilmente affascinante.

Joaquin Phoenix, biografia

Fino all’incontro con Ridley Scott, Joaquin Phoenix, nato a San Juan con il nome di Joaquin Rafael Bottom, aveva avuto una sola significativa esperienza nel mondo del cinema, nel 1995, con Da Morire, una delle prime riuscitissime prove di Gus Van Sant. Un ruolo difficile per un ragazzo di appena 21 anni che riuscì a calarsi perfettamente nella parte dell’adolescente idiota e plagiato da una splendida quanto ambiziosa e terrificante oca giuliva interpretata da Nicole Kidman. Ma nelle parti del ragazzo cattivo, dell’introverso, del tormentato, Phoenix sa dare il massimo. L’universo del carismatico, al tempo stesso folle e imprevedibile, gli appartiene forse perché lì, in quel mondo, non ha bisogno di recitare. Certo, molto lo aiutano lo sguardo impenetrabile, le cicatrici, il labbro leporino che solo su di lui riesce ad essere sexy, e il volto spigoloso, irregolare e al tempo stesso ipnotico. Ma soprattutto Phoenix è davvero un bad boy, una mina vagante nell’universo hollywoodiano. Un outsider con un indiscusso talento che gli ha permesso spesse volte di vomitare tutto il suo disprezzo per l’universo in cui vive e di conquistare al tempo stesso una versatilità nella scelta dei ruoli che pochi colleghi possono vantare.

Joaquin Phoenix: film e filmografia

La sua abilità non si circoscrive alla recitazione ma lo ha anche portato, nel 2005, a calcare il set nelle vesti di Johnny Cash, in Walk the line (Quando l’amore brucia l’anima), in cui, insieme ad altri interpreti, prima fra tutti la vincitrice dell’Oscar Reese Witherspoon, ha eseguito personalmente molti successi del mito del cantautorato a stelle e strisce, rivelando grandi doti musicali.

Ha quindi deciso di andare oltre, realizzando un documentario rap-hip hop, diretto da Casey Affleck – suo partner professionale degli esordi – e  chiamato I’m still here. The lost year of Joaquin Phoenix, dove il suo spirito provocatorio ha raggiunto il massimo con sequenze al limite della censura.

Il documentario, che secondo buona parte della critica fu niente più che “una porcata” e un “esperimento di cattivo gusto”, è comunque una delle tante testimonianze della personalità sui generis dell’attore che, ai tempi, si fece notare anche per una bizzarra apparizione al David Letterman Show. Con il volto coperto da una folta barba e occhiali da sole, alle domande del conduttore, Phoenix rispondeva con borbottii incomprensibili, prendendosela perfino con il pubblico, comprensibilmente divertito. Solo in seguito e dopo che Letterman lo ebbe congedato con un “Grazie per non essere stato qui stasera”, si scoprì che quella grottesca apparizione altro non fu che una performance da montare in un secondo momento nel documentario di Affleck.

Testimone della morte del giovane fratello, la promessa del cinema River, Phoenix è frutto della relazione di due hippie ex membri della setta dei Bambini di Dio. È proprio quello dell’appartenenza a una setta il tema centrale del film The Master, presentato nel corso dell’ultima mostra del cinema di Venezia e per cui ha ricevuto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, insieme a Philip Seymour Hoffman, quello stesso gigante biondo che con il suo Capote gli aveva scippato l’Oscar per il miglior attore protagonista nel 2005.

joaquin-phoenix-13The Master diretto da Paul Thomas Anderson, è uscito il 3 gennaio in Italia e se da un lato sta spaccando a metà la critica nel nostro paese, ha invece meritato il primo posto tra i 10 migliori film del 2012 nella classifica stilata dal Guardian. L’elemento che riesce a mettere d’accordo tutti è proprio l’interpretazione dei due protagonisti. Phoenix, alla sua prima collaborazione con il regista di Magnolia, veste i panni di Freddie Quell, un reduce di guerra alcolista, rissoso ed ex adolescente problematico. Diventerà uno dei membri più attivi di un gruppo – che somiglia molto a quello di Scientology – guidato dal carismatico Lancaster Dodd.

Chissà se il grande successo che sta riscuotendo proprio grazie a Paul Thomas Anderson non possa aprire ad una collaborazione proficua che ci piacerebbe molto osservare. Anche perché finora Phoenix si è concesso due volte solo a M.Night Shyamalan, per The Village e Signs, e a James Gray, che lo ha diretto in Two Lovers e The Yards, confermando la sua reputazione da cattivo che non si fa “mettere in gabbia”.

The Cell – la cellula: recensione del film di Tarsem Singh

The Cell – la cellula: recensione del film di Tarsem Singh

The Cell – la cellula è il film del 2000 di Tarsem Singh e con protagonisti Jennifer Lopez, Vince Vaughn, Vincent D’Onofrio, Jake Weber, e Dylan Baker.

Anno: 2000

Regia: Tarsem Singh

Cast: Jennifer Lopez, Vince Vaughn, Vincent D’Onofrio, Jake Weber, Dylan Baker

The Cell - la cellulaTrama: In un futuro non troppo lontano, una tecnologia sperimentale permette agli psicanalisti di entrare letteralmente all’interno dell’inconscio dei loro pazienti, per meglio indagare sulla loro mente e ricorrere a dalle terapie più efficaci. Catherine Deane (Jennifer Lopez) specializzata in questo tipo di tecnologia, viene incaricata dall’ ispettore di polizia Peter Novak (Vince Vaughn) di entrare all’interno della mente di Carl Stargher (Vincent D’Onofrio), un serial killer finito in coma,  per scoprire il luogo di prigionia della sua ultima vittima: dopo aver catturato le sue prede, le intrappola  in una sorta di ‘gabbia’ destinata a riempirsi d’acqua,  facendole così morire di annegamento,  non prima di averne abusato sessualmente.

La protagonista comincia così le sue indagini all’interno della mente del serial killer, scoprendo che le violenze subite nell’infanzia ne hanno scisso la psiche: da una parte un bambino, a riassumerne la parte buona, dall’altra un mostro dispotico a dare forma ai suoi peggiori istinti. Catherine conquista così la fiducia del bambino, finendo tuttavia per diventare prigioniera della sua metà criminale.

The Cell, l’analisi 

Dopo una discreta carriera nel settore dei videoclip musicali, Tarsem Singh decide di compiere il ‘grande salto’ sul grande schermo, con un thriller psicologico dai contorni futuristi che in fondo appare più che altro un pretesto per costruire scenografie ‘oniriche’, con ampi omaggi ad vari artisti contemporanei, da H.R. Giger a Damien Hirst.

Protagonista è una Jennifer Lopez tutto sommato a suo agio in scenari spesso simili a quelli dei videoclip musicali, affiancata da Vincent D’Onofrio nel ruolo del serial killer e Vince Vaughn in quello del poliziotto, tutti in interpretazioni non memorabili.

L’esito appare a dire il vero abbastanza contrastato: alla lunga si avverte un certo autocompiacimento (impressione rafforzata dall’esplicita autocitazione che il regista esibisce riproponendo in una sequenza l’ambientazione usata in precedenza per il video di Losing my religion dei REM), quasi che il film cerchi in tutti modi di voler essere collocato nella categoria del ‘cinema visionario’.

The CellIl risultato è un’opera  con pretese forse eccessive,  che finisce per risentire forse troppo dei trascorsi del regista nel settore dei videoclip, risultando a tratti un pò manieristica, caratterizzata da un elemento ‘visionario’ troppo smaccatamente cercato. Tutto questo  finisce fatalmente per incidere sulla componente più squisitamente ‘thriller’, all’insegna di un finale prevedibile raggiunto con uno svolgimento macchinoso, proponendo personaggi alquanto stereotipati, dalla protagonista ‘sobria’ che le fantasie del serial killer  trasformano in una ‘dominatrix’, fino alla dicotomia bene – male, in cui tutto il positivo viene abbastanza banalmente identificato con l’infanzia.

Stroncato in larga parte  dalla critica e dagli appassionati, il film ha comunque ottenuto un risultato più che lusinghiero al botteghino, con ricavi pari a oltre il triplo dei trentatrè milioni di dollari di costo.

Nel 2009 ne è stato prodotto un sequel, per nulla memorabile, direttamente indirizzato al mercato dell’home video.

I Figli degli Uomini: recensione del film di Alfonso Cuaròn

I Figli degli Uomini: recensione del film di Alfonso Cuaròn

I Figli degli Uomini è il film cult del 2006 diretto da Alfonso Cuaròn e con protagonisti Clive Owen, Julianne Moore, Michael Caine, Clare-Hope Ashitey, Chiwetel Eljiofor e Danny Huston.

I Figli degli Uomini, la trama

Nel 2027 il mondo assiste impotente all’assassinio del  diciottenne Baby Diego. Il motivo è molto semplice: il ragazzo è infatti l’ultimo nato della specie umana, colpita dall’infertilità che sembra averla condannata rapidamente all’estinzione.  In un mondo caotico, nel quale i flussi migratori son fuori controllo (portando alla creazione di enormi campi profughi) e in cui bande di ribelli spadroneggiano in lungo e in largo, sullo sfondo di una società dominata da un potere che ha assunto connotati dittatoriali, Theo (Clive Owen) è un ex attivista disilluso che viene contattato da un gruppo terroristico, i Pesci: leader di questi è l’ex moglie di Theo, Julian (Julianne Moore), il quale gli chiede di aiutarla a imbarcare una giovane ragazza (Clare Hope Ashitey) immigrata sulla nave Domani, diretta alle Azzorre, dove un gruppo di scienziati, riunitisi nel ‘Progetto Umano’ sta cercando di trovare una cura all’infertilità di massa che ha colpito il genere umano. La ragazza potrebbe infatti rappresentare una nuova speranza per l’umanità, dato che è incinta; da qui, comincerà il classico viaggio pieno di rischi e insidie, verso un finale agrodolce…

I Figli degli Uomini, l’analisi

Fattosi conoscere con Y tu mama tambien, giunto alla notorietà internazionale con Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Alfonso Cuaròn sceglie l’adattamento dell’omonimo romanzo firmato P.D. James per scrollarsi di dosso la pesante eredità di Harry & Co. I Figli degli Uomini segue abbastanza fedelmente la traccia del libro, per quanto con alcune importanti variazioni (l’infertilità, originariamente maschile, nel film colpisce invece le donne).

Clive Owen,  al tempo in piena fase di lancio dopo la partecipazione a Sin City e prima di Inside Man, è il protagonista, nel classico ruolo dell’eroe suo malgrado che nel corso della storia si convince della bontà della propria ‘missione’, fino alle più estreme conseguenze; a fianco a lui una Julianne Moore che confermava la sua poliedricità. Nel cast – come spesso avviene  in questi casi – anche un attore ‘navigato’ nel classico ruolo ‘breve ma intenso’: qui è Michael Caine, nella parte di un canuto ex hippie e vignettista satirico, ritiratosi a vivere in campagna, prendendosi cura della moglie, caduta in stato catatonico dopo essere stata torturata dalle autorità.

Alfonso Cuaròn riprende e attualizza il tema portante del libro, una società condotta alla barbarie dalla consapevolezza da parte della specie umana di non avere un futuro, ampliando la riflessione a temi caldi dell’attualità, come l’immigrazione, o il rischio di deriva autoritaria delle democrazia:  i campi in cui sono tenuti i rifugiati alludono in maniera scoperta ai casi delle carceri Abu Grahib o di Guantanamo, piuttosto che ai campi profughi risultato delle tante guerre che percorrono il continente africano.

Il risultato, pur nello scenario futuristico / futuribile,  è un’aderenza alla realtà accresciuta dallo stile documentaristico con cui è girato il film, che ha ottenuto tre nomination all’Oscar (miglior fotografia, sceneggiatura non originale e montaggio). Il tutto sullo sfondo di un ampissimo numero di riferimenti religiosi, all’insegna di una simbologia cristiana, ma non solo.  Presentato a Venezia, il film ha ottenuto un ottimo risconto di pubblico, accompagnato da giudizi egualmente lusinghieri.

Ampia ed abbondante la colonna sonora, che affianca autori classici come Mahler ed Handel alla Threnody to the Victims of Hiroshima del polacco Krzysztof Penderecki, ma nella quale hanno trovato posto anche Aphex Twin, alfiere dell’elettronica degli anni ’90 a fianco dei Radiohead e di gruppi storici come Deep Purple e King Crimson.

Brood – la covata malefica: recensione del film di David Cronenberg

Brood – la covata malefica è il film del 1979 di David Cronenberg con protagonisti nel cast Oliver Reed, Samantha Eggar, Art Hindle e Henry Beckman.

La trama del film Brood – la covata malefica

Trama: A seguito del ricovero di Nola Carveth (Samantha Eggan) nella clinica del professor Raglan, ideatore di una rivoluzionaria terapia per la cura dei disturbi psichici, le vite della figlia e del marito di lei vengono sconvolte da una serie di atroci eventi, portati a compimento da strani esseri, simili a bambini; sarà lo stesso Raglan a rivelare lo sconcertante collegamento tra le creature e la sua paziente, portando il marito a una drammatica e definitiva scelta.

Reduce dall’action movie Fast Company, nel 1979 David Cronenberg riprende l’esplorazione di territori più orrorifici e disturbanti, già avviata nel 1977 con Rabid.

L’analisi del film di David Cronenberg

Brood – la covata malefica (uscito in Italia col solito discutibile sottotitolo: La covata malefica) continua a tessere quelli che saranno i fili conduttori di gran parte dell’opera del regista canadese: l’ossessione per le mutazioni, il potere della mente sul corpo e sulla materia (tema poi ulteriormente sviluppato nel successivo Scanners), gli interrogativi su una società sempre più guidata dal progresso scientifico e dai suoi eccessi.

Per dare vita ai suoi incubi, David Cronenberg sceglie un attore già affermato, Oliver Reed, affiancandolo alla protagonista Samantha Eggar, attrice dalle alterne fortune, culminata con vari premi e una nomination all’Oscar per Il collezionista (1965) di William Wyler. I cinefili italiani la ricordano forse per la partecipazione ad alcuni cult come Il Grande attacco di Lenzi o L’etrusco uccide ancora di Armando Crispino.

Il terzetto dei protagonisti è completato da Art Hindle, che avrebbe presto abbandonato il grande schermo per un più proficua carriera di caratterista in serie tv.

Brood – la covata malefica ancora oggi può essere ricordato come uno dei più felici esempi di horror à la David Cronenberg, caratterizzato da un riuscito mix tra il pathos più gradito agli amanti della suspence e le trovate orrorifiche più apprezzate dagli appassionati del ‘repellente’, tanto  da venire censurato – scatenando  ovviamente le ire del regista canadese – negli   Stati Uniti, in Canada e in Gran Bretagna, in particolare,  col taglio della scena che sul finale coinvolge la protagonista e una delle ‘creature’.

Brood – la covata malefica ha ottenuto un buon successo di pubblico, che col passare del tempo non si è affatto affievolito, portando anzi il film e alcune delle sue sequenze ad essere puntualmente citati nelle graduatorie all-time del genere.

In linea di massima positivo anche il giudizio della critica, anche se la componente più ‘disturbante’ ha suscitato più di un riscontro negativo; Brood – la covata malefica è stato inoltre tacciato da alcuni di  essere reazionario, con aperte accuse di misoginia.

Brood – la covata malefica segna l’inizio della collaborazione tra David Cronenberg e il produttore esecutivo Solnicki, che proseguirà anche per Scanners e Videodrome; la colonna sonora rappresenta il primo lavoro per il cinema di Howard Shore, che poi sarebbe diventato un collaboratore abituale di Cronenberg e che ha vinto due Oscar per La compagnia dell’Anello e Il ritorno del Re.

Blob – Fluido mortale: recensione del film con Steve McQueen

Blob – Fluido mortale: recensione del film con Steve McQueen

Blob – Fluido mortale è il film cult del 1958 diretto da Irvin Yeaworth e con protagonisti sono Cast: Steve McQueen (Steve), Aneta Corsaut (Jane), Earl Rowe (Tenente Dave), Alden Chase (Dottor Allen), John Benson (Agente Bert), James Bonnett (Mooch Miller), Robert Fields (Tony Gressette).

Blob – Fluido mortale, la trama: Mentre scorre una tranquilla e tiepida nottata americana da innamorati e stelle cadenti, piove dal cielo una specie di grande uovo. Un anziano contadino lo schiude, scoprendovi una palla di melma scura: e ha l’onore di diventarne la prima vittima.

La viscida entità, partendo dalla mano con cui è stata curiosamente toccata, si impossessa dell’intero sventurato, avvolgendolo e fagocitandolo. Stessa sorte tocca al dottore e all’infermiera  che al vecchio provano a fornire aiuto. E per ogni vittima che miete e assimila, Blob cresce, rendendosi minaccia sempre più temibile per il tranquillo scorcio di provincia USA che ha avuto in sorte di battezzarne le gesta terrestri, e che alla creatura dovrà pagare un sostanzioso tributo in vite umane.

A fronteggiare la minaccia c’è innanzitutto Steve Andrews (Steve McQueen), intrepido giovanotto, aiutato dalla sua bella, Jane (Aneta Corsaut), e dal comprensivo tenente Dave (Earl Rowe). E Blob, alla fine, sgominato a colpi di gelo, sarà scaraventato da un aereo militare nell’Artide per non nuocere più a nessuno. Anche se il punto di domanda che chiude il film lascia le porte aperte a una rivincita del fluido…

Blob – Fluido mortale, analisi

Film più noto tra i pochi realizzati da Irvin Yeaworth (1926-2004), Blob – Fluido mortale merita di essere conosciuto e apprezzato per intero: un peccato contentarsi dei gustosi inserti nell’omonimo e storico programma di Rai Tre, ispirato a questo cult dell’horror. Un film raffinato, che muove personaggi dalle psicologie lavorate (giustamente) appena in superficie in una provincia americana che è un colorato e artigianale teatrino. La paura (moderata: si parla di oltre 50 anni fa) è costruita con maestria nel primo quarto d’ora, quando, già atterrato il fluido mortale, il film dondola lo spettatore tra le schermaglie molto fifties  – occhiate alla bella Jane, sfide motoristiche e beffe alla polizia – che vedono impegnati il protagonista e un gruppetto di blandi bulletti che, fattasi più concreta (e corpulenta) la minaccia di trasformeranno in altrettanto blandi aiutanti.

Il mostro in sé non desta timore; anzi, qualche sorriso, così alla buona, modellato con effetti speciali estremamente grezzi. Un rinforzo all’orrore lo dà con prontezza la colonna sonora, capace di sottolineare con interventi gravi e taglienti il precipitare delle cose. E l’audio fa il suo dovere anche nell’aprire il film con un brano da party – preparando spettatore e personaggi a una festa della paura – e nel chiuderlo con note rassicuranti sulle immagini dell’Artide, tomba del mostro. Peccato che il punto di domanda che cala dalle impalpabile e sacre altitudini del racconto sbugiardi i segni di quiete e gloria che provengono sia dalla colonna sonora (pur con qualche venatura), sia dalle immagini.

Blob – Fluido mortale è un film da recuperare e rispettare. Un lavoro al contempo semplice e ben cesellato, fluido quanto la brutale creatura che gli dà il titolo.

Recensione film In Darkness di Agnieszka Holland

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Recensione film In Darkness di Agnieszka Holland

Leopold Socha (Robert Wickiewicz) è un operaio che arrotonda il suo stipendio con qualche furto. Conosce le fognature di Lvov come le sue tasche: quei cunicoli sotterranei dove nessuno metterebbe piede sono sia il suo posto di lavoro, sia il nascondiglio per la sua refurtiva.

Durante il 1943 l’uomo, in ricognizione tra i canali, si imbatte in un gruppo di ebrei che vuole nascondersi nelle fogne per sfuggire all’imminente rastrellamento del ghetto. Deciso a non farsi sfuggire un’occasione di guadagno, stringe un patto con loro: non li denuncerà e, anzi, li aiuterà a orientarsi nel labirinto sotterraneo, solo in cambio di una grossa somma di denaro.

Gli ebrei, soprattutto il giovane Mundek (Benno Fürmann), sono inizialmente rassegnati e diffidenti nei confronti del polacco, ma poco a poco, testimoni dei rischi crescenti che l’operaio si assume nel tentativo di salvarli, si affezionano a lui.

Recensione film In Darkness di Agnieszka Holland

Il tempo passato nell’oscurità, la mancanza d’aria e la convivenza forzata tra i rifugiati, portano lentamente alla luce gli aspetti migliori e quelli peggiori dell’animo umano, l’amore e la follia, la disperazione e la tenerezza, la fiducia e l’odio, in un affresco potente che riesce nell’intento di ricordare al pubblico una delle pagine più nere della storia del Novecento.

In Darkness filmIn Darkness, infatti, porta sullo schermo la vera storia degli ebrei salvati da Leopold Socha, ed è tratto da un libro, Nelle fogne di Lvov di Robert Marshall, che narra proprio di quei 14 mesi di prigionia forzata messa in atto per evitare la deportazione.

La regista Agnieszka Holland, però, in accordo con lo sceneggiatore David F. Shamoon, evita di trasporre nel film gli orrori del libro e cerca piuttosto di sondare i sentimenti di alcuni uomini e donne trovatisi a dover fare delle scelte difficili al limite del comprensibile e a vivere in condizioni quasi inumane.

Con un uso della fotografia decisamente metaforico, che vede scene buie e soffocanti nelle fogne con il solo Socha illuminato costantemente (come portatore di luce) e una durata notevole, due ore e mezza, la Holland lascia a chi guarda il compito di immedesimarsi nei corpi dei rifugiati e trascina, anche per poco, il pubblico sottoterra, preda della paura, della noia, del freddo.

Un film non facile, talvolta claustrofobico, che prova a usare diversi registri e a mettere a fuoco personaggi complessi, per narrare la non banalità del bene e l’eroismo di un uomo lontano dai canoni dell’eroe.

Da sottolineare soprattutto i contrasti, resi con dei dolly che sembrano spezzare il confine che divide la città dalle fognature, tra il mondo luminoso in cui scorre la vita della città di Vlov e la condizione di Mundek, Klara e degli altri ebrei.

In Darkness è un film da vedere per riflettere, per scuotersi dal torpore, per porsi delle domande.

In uscita il 24 gennaio, non a caso in prossimità del Giorno della Memoria.

Guardians of the Galaxy: le riprese questa estate!

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Guardians of the Galaxy: le riprese questa estate!

I guardiani della galassia-concept art

E’ il sito americano Screen Daily ha riferire che le riprese del film Guardian of the Galaxy partiranno questa estate in Inghilterra, presso gli Shepperton Studios

Joss Whedon aggiorna su The Avengers 2

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Joss Whedon aggiorna su The Avengers 2

joss_whedonL’uscita di The Avengers 2 è ancora lontana, eppure i lavori per il film procedono a vele spiegate. E’ lo stesso Joss Whedon che infatti conferma il procedere della

Ufficiale: Jurassic Park IV arriverà nel 2014 in 3D!

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Ufficiale: Jurassic Park IV arriverà nel 2014 in 3D!

jurassic-park-Jurassic Park IV è ufficialmente partito e quanto sembra rispetterà la tabella di marcia e la data di uscita prevista per il 13 Giugno 2014. La conferma arriva dopo il ritorno in

Terry Rossio co-sceneggiatore di Pirati dei Caraibi 5?

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Terry Rossio co-sceneggiatore di Pirati dei Caraibi 5?

Pirati dei Caraibi 5-johnny-depp

Come molto di voi sapranno è stato annunciato un quinto capitolo della saga Pirati dei Caraibi, che vede protagonista Johnny Depp nei panni del pirato Jack Sparrow,

Il mondo segreto di Moonhaven: nuovo poster!

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Il mondo segreto di Moonhaven: nuovo poster!

è stato diffuso un nuovo poster per Epic – Il mondo segreto nuovo lungometraggio d’animazione dei Blue Sky Studios (l’Era Glaciale, Rio) e in arrivo negli States il 24 maggio 2013.

Diretto da Chris Wedge Epic – Il mondo segreto è tratto dal racconto per bambini di William Joyce, già autore de Le 5 Leggende. Nel cast di voci originale ci sono Josh Hutcherson, Amanda Seyfried, Beyoncé Knowles e Steven Tyler.

Ecco il poster:

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Frank: prima foto di Michael Fassbender!

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Frank: prima foto di Michael Fassbender!

Dopo tanti prove intense e drammatiche, Michael Fassbender ha deciso di concedersi una commedia: ecco la prima foto ufficiale di Frank, diretto da Lenny Abrahamson e prodotto da Film4 e dalla Irish Film Board  su una sceneggiatura di Jon Ronson e Peter Straughan (L’uomo che fissa le capre).

Matthew McFadyen firma per Epic!

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Matthew McFadyen, in questi giorni su BBC America con la miniserie Ripper Street e presto in sala in Italia con Anna Karenina di Joe Wright sarà il protagonista del film di Ben Hopkins Epic, commedia nera scritta dal vincitore del premio BAFTA Pawel Pawlikowski e coproduzione fra Regno Unito, Germania e Russia.

L’attore, che ha firmato insieme a Myanna Buring e Noah Taylor, vestirà i panni di un regista premio Oscar invitato in un’oscura regione del Caucaso, l’immaginario Karastan. Il regista Stephen Daldry sarà produttore esecutivo.

fonte: HollywoodReporter

Critics’ Choice Awards 2013: i vincitori

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ben-affleck-critics-choice-awards-2013Ci stiamo avvicinando, dopo le nomination agli Oscar proclamate ieri, almese che tutta Hollywood attende con fermento, o meglio,ci siamo decisamente dentro.

Il Trailer ufficiale di Trance di Danny Boyle!

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Il Trailer ufficiale di Trance di Danny Boyle!

James-MacAvoy-TranceGuarda il Trailer ufficiale di Trance, il nuovo film del premio Oscar Danny BoyleIl film vede protagonisti attori del calibro di  e .

Aaron Johnson protagonista di Godzilla di Gareth Edwards?

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Continua la pre-produzione di Godzilla di Gareth Edwards, reboot remake dell’omonimo film. Dopo l’annuncio che sarà Frank Darabont a riscrivere la sceneggiatura arriva una voce che da come protagonista del film Aaron Johnson. L’attore noto per Kick-Ass e recentemente apparso in Anna Karenina e Le Belve dovrebbe ricoprire il ruolo di protagonista maschile. L’uscita del film è prevista per il 16 Maggio 2014 e si basa sul classico mostro di Toho Co, noto per essere apparso in più di 25 opere, fra film tv, videogiochi e serie di libri. A produrre il progetto ci sarà la Legendary Pictures insieme alla Warner Bros.

 

Live By Night è prossimo film da regista di Ben Affleck

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Live By Night è prossimo film da regista di Ben Affleck

Ben Affleck ha confermato ufficialmente oggi a MTV che il suo prossimo progetto da regista sarà un altro adattamento di un libro di Dennis Lehane (Gone Baby Gone). L’intenzione di adattare Live By Night è la causa principale per aver abbandonato la Focus con il quale preparava un film da attore al fianco di Kristen Stewart.

“Fondamentalmente, sto facendo questo film chiamato ‘Live By Night'”, dice Affleck. “E io sto cercando di rispondere a questa documentazione per farlo e trovare il via libera definitivo in modo che io possa avere una data di rilascio.”

Pubblicato lo scorso autunno, Live By Night è ambientato nella Boston del 1926, all’epoca del proibizionismo dove un uomo cerca di rincorrere il modo di lascare il segno nel mondo. Quindi si tratterà di un Gangstermovie.

 

Steven Spielberg chiarisce su Robopocalypse!

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steven spielbergDopo la notizia di ieri che annunciava la sospensione del nuovo film di SpielbergRobopocalypse, oggi arrivano le dichiarazioni del regista che ha chiarito la situazione a EW

Oscar 2013: video sugli effetti digitali di The Avengers!

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The-avengers-oscar-2013Dopo aver ottenuto la Nomination all’Oscar per i migliori effetti visivi, la Marvel ha deciso di rilasciare un nuovo filmato dedicato alla realizzazioni degli effetti di The Avenger, ad opera della ILM. 

Nuova foto di Iron Man 3 con Robert Downey Jr.

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Guarda la nuova foto del film Iron Man 3, pubblicata in anteprima da Entertainment Weekly. Il film vede protagonista ancora una volta Robert Downey Jr. nei panni dell’eroe Tony Stark/Iron Man, al suo fianco anche Gwyneth PaltrowBen KingsleyDon CheadleGuy PearceJon FavreauPaul Bettany, Rebecca Hall.

Ulteriori info nella nostra scheda film: Iron Man 3. Per tutte le news sul film vi segnaliamo il nostro speciale dedicato al film: Iron Man

Hansel & Gretel Premiere con Jeremy Renner e Gemma Artenton

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Si è svolta ieri la prima Premiere mexicana del film Hansel & Gretel che vede protagonisti Jeremy Renner e Gemma Artenton in una nuovi rivisitazione della famosa favola.

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Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe è diretto da Tommy Wirkola e il cast include Jeremy Renner, Gemma Arterton, Famke Janssen,  Derek Mears e  Peter Stormare. È la storia di Hansel e Gretel, cacciatori di taglie, che hanno dedicato la loro vita a sterminare le streghe, ed è un adattamento della favola. Il film uscirà nelle sale USA l’11 Gennaio 2013. Tutte le altre info nella nostra Scheda Film: Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe

Nuova foto di The Wolverine: l’immortale

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Guarda la nuova foto di The Wolverine: l’immortale pubblicata da Entertainment Weekly, la pellicola vede il candidato all’Oscar 2013 Hugh Jackman nuovamente nei panni di Logan.

The-Wolverine-artigli-Hugh-JackmanBasato sul celebre arco narrativo a fumetti, in Wolverine: L’immortale troviamo Logan, il guerriero eterno, in Giappone. Lì, l’acciaio dei samurai si scontrerà con gli artigli d’adamantino, mentre Logan affronterà una misteriosa figura dal suo passato, in un’epica battaglia che lo cambierà per sempre. Il film uscirà in Italia il 25 luglio 2013.  Tutte le news sul film nel nostro speciale: Wolverine. Tutte le info invece del film nella nostra scheda: Wolverine: L’immortale

Cloud Atlas: intervista a Lana e Andy Wachowski

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Lana-e-Andy-Wachowski-Cloud-AtlasIntervista a Lana e Andy Wachowski, autori di Cloud Atlas, una storia ambizione e spettacolare che copre l’arco di cinque secoli e affronta quelle domande sulla vita

Oscar 2013: tutte le nomination

Oscar 2013: tutte le nomination

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Sono state appena annunciate le nominations agli Academy Awards di quest’anno e possiamo dire a gran voce che nessuno è sorpreso dei nomi che sono stati fatti.

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