Dal primo giugno, il pubblico
italiano avrà l’occasione di recarsi al cinema e incontrare il mito
imperituro di
Marilyn Monroe. In sala, infatti, troverà Marilyn
(My Week with Marilyn), esordio cinematografico del 52enne
Simon Curtis, veterano del piccolo schermo; nei panni della
leggenda, un’intensa e straordinariamente somigliante Michelle
Williams.
Il film racconta dell’esperienza
della Monroe sul set londinese de Il principe e la ballerina, film
del 1957 di e con Laurence Olivier. L’opera prima di Curtis,
sceneggiata da Adrian Hodges, prende spunto da due diari, The
Prince, The Showgirl and Me e My Week with Marilyn, scritti da
Colin Clark, assistente alla regia di Sir Olivier. Clark, poco più
che ventenne all’epoca della realizzazione de Il principe e la
ballerina, sua prima esperienza professionale, fece da guida alla
Monroe nella capitale britannica e ne seguì le vicende sul set.
Marilyn, quindi, non è un classico biopic, un film volto a
raccontare per intero o quasi la parabola biografica della star,
bensì un’operazione più circoscritta e non per questo incapace di
restituire con pienezza e sensibilità il personaggio. Come detto, è
stata Michelle Williams a far rivivere il mito; notevole la
somiglianza, frutto del raffinato lavoro della make up e hair
designer Jenny Shircore. L’interpretazione di Marilyn Monroe è
stato un altro passo nel grande cinema per l’indimenticabile Jen di
Dawson’s Creek, reduce da gratificanti esperienze come Shutter
Island (2010) di Martin Scorsese e Blue Valentine (2010) di Derek
Cianfrance, che le è valso la nomination a Miglior attrice
protagonista gli Oscar 2011. E la solita nomination è arrivata,
proprio grazie alla performance di Marilyn, anche per gli Academy
Awards 2012, assieme a quella come Migliore attrice in un film
commedia o musicale. Il lungometraggio di Curtis è infatti uscito
in tempo per concorrere alla consegna delle prestigiose statuette
dello scorso febbraio.
Torniamo al cast. Il personaggio di
Colin Clark è stato affidato a Eddie Redmayne, 30enne londinese
visto nella miniserie tv I pilastri della Terra e in apprezzate
pellicole come Elizabeth: The Golden Age (2007) e Savage Grace
(2007). Sir Laurence Olivier è stato interpretato – scelta
azzeccata – dal poliedrico Kenneth Branagh, l’Olivier dei nostri
giorni; la prova è valsa all’attore e regista nordirlandese la
nomination come Miglior attore non protagonista agli Academy Awards
2012. La statuetta è poi andata a Christopher Plummer per la
delicata parte – un vedovo 75enne che fa coming out – sostenuta in
Beginners di Mike Mills. Lo scozzese Dugray Scott, James
Bond mancato nel post Brosnan, ha interpretato il grande
drammaturgo Arthur Miller, terzo e ultimo marito di
Marilyn Monroe. Dominic Cooper, a luglio nei
cinema con La leggenda del cacciatore di vampiri, in Marilyn è li
fotografo delle celebrità Milton Greene: la Monroe era
indiscutibilmente il suo soggetto prediletto. A Julia Ormond (Il
curioso caso di Benjamin Button) è andato l’onore di vestire i
panni del premio Oscar Vivien Leigh, seconda moglie di Laurence
Olivier. Spazio anche per il talento inossidabile di Judi Dench,
che riporta in vita la grande interprete shakespeariana Sybil
Thorndike. Una piccola parte è andata a Emma “Hermione” Watson: è
Lucy, un’assistente al guardaroba a cui Colin Clark riesce a
strappare un appuntamento. Completano il cast Pip Torrens,
Geraldine Somerville, Michael Kitchen, Miranda Raison, Karl
Moffatt, Toby Jones, Zoe Wanamaker, Derek Jacobi e Richard
Clifford.
Costato circa dieci milioni di
dollari, Marilyn è stato girato in location e studios inglesi dal
novembre 2010 al maggio dell’anno successivo. Presentato il 9
ottobre 2011 al New York Film Festival, è poi stato proiettato in
altre importanti rassegne come i Festival di Mill Valley, Fort
Lauderdale e Chicago; ha fatto tappa, a novembre, anche al nostro
Festival di Roma. Dal suo debutto in sala (USA, 23 novembre 2011)
Marilyn ha incassato trentun milioni di dollari. Generalmente
positive le critiche, sia da parte di riviste e siti del settore,
sia dell’ineludibile voce del web. In particolare, sono stati
elogiati il taglio raffinato dell’opera, le performances di
Michelle Williams e Kenneth Branagh, lo script lontano dagli
schematismi in cui spesso cadono le pellicole dedicate ai grandi
personaggi.
Per i fan di Marilyn Monroe, la più
fragile e irresistibile sexy icona del Novecento, e per chiunque
voglia godersi un prodotto realizzato con cura, ben recitato e
capace di traghettare lo spettatore nei dintorni del cinema che fu,
Marilyn di Simon Curtis è un’occasione da non perdere.