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Inti-Illimani: dove cantano le nuvole

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Il titolo viene da una strofa di una canzone degli Inti-Illimani, quelli originali, i primi, come si dice nel documentario a ricevere questo nome.

Un gruppo di musicisti che amavano la musica popolare che si ritrovò a diventare icona di un decennio di rivolte e di lotta all’oppressione.

Kirsten Dunst in Red Light Winter di Adam Rapp

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Kirsten Dunst, premiata come miglior attrice femminile al Festival di Cannes 2011 per l’interpretazione di Justine in Melancholia di Lars von Trier, entra

Niente Django Unchained per Michael K. Williams

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Niente Django Unchained per Michael K. Williams

Michael Kenneth Williams, l’Omar di The Wire, attore apprezzato e versatile, era stato inizialmente in lizza per il ruolo principale di Django Unchained, il nuovo film di Quentin Tarantino. Per questioni d’agenda, la parte era andata a Jamie Foxx. In seguito, era nata l’idea di un ruolo minore in Django per M. K. Williams. Tuttavia, ora pare ormai certo che, a causa degli impegni con la serie Boardwalk Empire, non vedremo l’attore afroamericano nel western di Tarantino. Niente paura per i fan dell’Omar Little di The Wire: nel 2012 sarà ugualmente sui grandi schermi con Snitch di Ric Roman Waugh.

Fonte: Deadline

Hugh Jackman: a Broadway con gli artigli di Wolverine

Hugh Jackman: a Broadway con gli artigli di Wolverine

Hugh Jackman ha cominciato con Wolverine. Si può tranquillamente prendere per buona questa affermazione, se consideriamo che quello del mutante è il suo primo ruolo di una certa importanza e che gli ha dato anche notorietà. La sua carriera cinematografica, cominciata con il quasi sconosciuto Paperback Hero nel 1999, subisce nel 2000 una svolta decisiva con il film di Bryan Singer, e quest’anno, con un piccolo cameo in X Men: L’inizio, ha compiuto il suo undicesimo anno e chiuso una sorta di cerchio ideale.

Quella col personaggio di Wolverine è la tipica ‘identificazione’ che rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio: certo l’interpretazione, riuscitissima,  del personaggio ha dato a Hugh Jackman una popolarità che forse altrimenti non avrebbe avuto, tuttavia vi è sempre il rischio che certi ruoli finiscano per ‘imprigionare’ l’attore, impedendogli di mostrare pienamente le proprie potenzialità.

A guardarli nel loro insieme, nel corso di questi undici anni abbiamo visto Hugh Jackman (nato a Sidney nel 1968) impegnato in due filoni principali: da una parte l’azione, quella certo della trilogia degli X-Men (meglio forse il primo e il terzo,  più debole il secondo capitolo), ma anche di un film ambizioso quanto dagli esiti abbastanza scontati come Codice Swordfish, o il più riuscito Van Helsing, in cui ha vestito i panni del cacciatore di vampiri in una rilettura (forse un pò troppo libera) del personaggio di Bram Stoker. All’opposto, vi sono i film della categoria ‘commedie romantiche’, come Qualcuno come te, che lo ha visto recitare a fianco di Ashley Judd, o Kate & Leopold con Meg Ryan, in cui il nostro ha interpretato un gentiluomo ottocentesco catapultato ai giorni nostri.

Ma è nel musical che Hugh Jackman trova la sua vera vocazione. Nel 2002 canta il ruolo di Billy Bigelow nell’edizione di Carousel presentata alla Carnegie Hall mentre nel 2003 debutta a Broadway come protagonista dell’acclamato spettacolo The Boy from Oz. La sua interpretazione del musicista Peter Allen riceve grandi apprezzamenti da parte di pubblico e critica, ottenendo, nel 2004, il Drama Desk Award e il Tony Award come miglior interpretazione maschile in un musical. Per tre stagioni successive (2003, 2004 e 2005) presenta la cerimonia di premiazione dei Tony Awards (vincendo, nel 2004, l’Emmy come miglior presentatore). Nel 2003 la sua interpretazione di Peter Allen nell’ edizione newyorkese di The Boy from Oz gli vale il Tony Award come miglior interprete maschile e nell’estate del 2006 riprende il ruolo Peter Allen nello show Boy From Oz – Arena Spectacular, (un’ edizione speciale del musical, diretta da Kenny Ortega).  Sempre nel 2006 esce una tripletta di lavori che, grazie soprattutto al livello della regia, hanno senz’altro contribuito alla crescita professionale dell’attore, che si è dedicato alla recitazione dopo gli studi di giornalismo: Scoop, secondo film londinese di Woody Allen, The Fountain (in italiano: L’albero della vita di Darren Aaronofsky) e soprattutto The Prestige di Christopher Nolan dove, complice anche il dividere la scena con Christian Bale, Jackman ha offerto una delle sue interpretazioni più convincenti.

Hugh Jackman: a Broadway con gli artigli di Wolverine

Hugh JackmanPoi è il turno di una scelta sbagliata: nel 2008 Baz Luhrmann mette insieme un cast di australiani per portare al cinema una grande epopea su quella terra, in stile Via Col Vento. Purtroppo però il film è un vero fiasco e Hugh si ritrova con la collega Nicole Kidman a dare volta al più brutto film di Luhrmann.

Non appare casuale, quindi, che il nostro sia spesso tornato ‘sul luogo del delitto’, interpretando a più riprese Wolverine, fino al film omonimo dedicato alle origini del personaggio, forse per restare ‘fedele’ (o cementare la fedeltà) del suo pubblico.

Nel corso di questi undici anni Hugh Jackman si è tolto qualche soddisfazione ‘importante’, come la conduzione della cerimonia degli Oscar nel 2009, qualche altra più ‘frivola’, come l’elezione a uomo più sexy del mondo da parte di “People” nel 2008, e ha forse visto svanire ‘l’occasione della vita’, essendo stato per qualche tempo trai ‘papabili’ per il ruolo di nuovo ‘007’, assegnato a Daniel Craig.

Hugh JackmanPiù recenti sono i ruoli ne Il ventaglio segreto e in Real steel, variazione futuristica sul rapporto ‘padre – figlio’ che vedremo e breve sugli schermi italiani.

Per Hugh Jackman sembra che non sia ancora arrivata la grande occasione al cinema, uno di quei ruoli che consacrano un attore, e quindi per ora si impegna affinchè arrivi al cinema ancora una volta il suo personaggio feticcio, quel Wolverine che l’ha reso noto, con una produzione che però fatica a decollare. Per ovvie ragioni d’età non sappiamo quanto a lungo Hugh potrà ancora contare sul mutante artigliato, tuttavia speriamo che la sua vocazione musicale non venga accantonata.

Amy Adams in trattative per Trouble With the Curve

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Robert Lorenz, produttore dei film di Clint Eastwood degli ultimi dieci anni, sta preparando Trouble with the Curve,

Sharon Stone nel biopic su Linda Lovelace

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Sharon Stone interpreterà la madre di Linda Lovelace (1949-2002) nel film biografico Inferno: a Linda Lovelace Story, diretto da Matthew Wilder. Il film, che avrà come protagonista la svedese Malin Akerman (Watchmen), sarà basato sul libro Ordeal: An Autobiography by Linda Lovelace with Mike McGrady.

La Stone, prima di dedicarsi a Inferno, prenderà parte a The Mule, un thriller firmato Michael Radford.

Fonte: MovieWeb

Picchiarello sul grande schermo

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Picchiarello sul grande schermo


La Universal Illumination Entertainment (Cattivissimo me) sta gettando le basi per un film dedicato a un noto personaggio dei cartoon

Django Unchained: ecco montatore e direttore della fotografia

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Django Unchained: ecco montatore e direttore della fotografia

Quentin Tarantino, nel settembre 2010, ha perso la fedele montatrice di tutti i suoi film, Sally Menke, scomparsa a soli 56 anni. Ora sembra averne individuato il successore in Fred Raskin, che con Tarantino ha già collaborato in qualità di assistente al montaggio nei due Kill Bill.

Sciolto anche il nodo del direttore della fotografia: toccherà a Robert Richardson, già agli ordini di Tarantino nella saga di Bill e in Bastardi senza gloria, nonché vincitore di due premi Oscar per la miglior fotografia con The Aviator e JFK.

Fonte: Collider

Scrat’s Continental Crack-Up — Part 2 è online!

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Scrat’s Continental Crack-Up — Part 2 è online!

E’ arrivato online Scrat’s Continental Crack-Up — Part 2. Il cortometraggio è una sorta di presentazione del quarto episodio della serie L’Era Glaciale ed anche il seguito di Scrat’s Continental Crack-Up

Brave: il trailer dell’ulitmo film Pixar

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Brave: il trailer dell’ulitmo film Pixar

Dopo un’occhiata alle prime mmagini diverso tempo fa, ecco che arriva il trailer originale del prossimo atteso film della Disney Pixar, Brave,

Titanic 3D – Trailer Ufficiale

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Titanic 3D – Trailer Ufficiale

Il trailer ufficiale di “Titanic 3D”, riadattato in 3D da James Cameron, con Leondardo DiCaprio, Kate Winslet, Gloria Stuart, Billy Zane, Frances Fisher, Bernard Hill e Bill Paxton.

Titanic 3D: il trailer

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Titanic 3D: il trailer

Dopo il poster ecco il trailer, il Titanic di James Cameron si prepara a tornare più in forma che mai in un 3D che, siamo sicuri, sarà spettacolare. Ritroveremo Jack e Rose

Capodanno a New York – Trailer Italiano

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“New Years Eve” celebra l’amore, la speranza, il perdono, le seconde possibilità e le ripartenze, in storie intrecciate tra impulso e promesse della citta di New York nella notte più splendente dell’anno.

Da Roma a San Francisco: incontro con Daniele Luchetti

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Il NICE (New Italian Cinema Event) torna negli Stati Uniti. Il festival, fondato a Firenze nel 1991, era nato con l’idea di promuovere il nuovo cinema italiano all’estero, obiettivo che svolge eccellentemente da 21 edizioni. Inauguratosi all’Anthology Film Archives-Courthouse Theatre a New York il 10 novembre, si è trasferito a San Francisco al Landmark Embarcadero Center Cinema, il 13 novembre.

Young Adult – Trailer Italiano

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Young Adult – Trailer Italiano

Il primo trailer ufficiale del film “Young Adult” di Jason Reitman, con Charlize Theron, Patrick Wilson, J.K. Simmons, Elizabeth Reaser, Patton Oswalt, Emily Meade, Collette Wolfe e Louisa Krause.

Il buono, il matto, il cattivo: recensione del film

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Il buono, il matto, il cattivo: recensione del film

Il buono, il matto, il cattivo Kim Ji-woon è uno dei registi coreani più interessanti che ci sono in circolazione, noto per lo stile adrenalinico e sanguinolento dei suoi notevoli lungometraggi. Questa volta il talentuoso regista affronta il western alla Sergio Leone (citato sin dal titolo e ricordato nelle spettacolari sequenze iniziali della corsa del treno che danno il via alla storia), regista che rappresenta una inesauribile fonte di ispirazione per tantissimi maestri del cinema.

Ne esce un bizzarro action movie ambientato tra le valli desertiche della Manciuria durante gli anni ’30,  che ricorda tanto il mitico Far West  fasullo (e spagnolo) degli spaghetti western, popolato di loschi banditi mossi da avidità e sete di potere. Un bizzarro individuo (il matto del titolo, ossia la star Kang-Ho Song molto apprezzata in film come “Thirst”,“The host”, “Secret sunshine” e “Mr. Vendetta”) ruba ad un ricco contrabbandiere una famosa mappa che porterebbe al nascondiglio di un immenso tesoro nascosto nell’antichità.

Quest’ultimo assolda un killer (il cattivo, Byung.Hun Lee, attore feticcio di Kim Ji-woon che lo ha diretto sia  in “Bittersweet life” che in “I saw the devil”) per recuperarla, ma sulle tracce di entrambi giunge un famoso e abilissimo cacciatore di teste (il buono), non del tutto indifferente all’idea di un bel malloppo di cui impadronirsi che si andrebbe da aggiungere alla taglia che pende sui due malviventi.

Lo scontro e la fuga tra i tre protagonisti sono rocamboleschi e si snoda in un crescendo di inseguimenti e sparatorie. Si deve ammettere che Ji-woon convince di più nei magnifici thriller che hanno preceduto questa bizzarra pellicola ma è importante ricordare che in Corea è conosciuto come un regista pop, capace di alternare horror e noir girando storie che viaggiano sempre a grandi velocità, tanto che in estremo oriente i suoi film sono dei blockbuster annunciati.

Il buono, il matto, il cattivo è  un vero e ossequioso omaggio agli spaghetti western, in cui  la ricerca di personaggi iconici sono parte di un teatrino variopinto e grottesco, in cui si possono intravedere le tracce di Sukyiaki Western Django di Takashi Miike. Mescolando il western e la pura avventura Kim stupisce soprattutto per le scelte registiche al limite dell’acrobatico, con piani sequenza ed altri spettacolari movimenti della macchina da presa che rivelano le grandi abilità tecniche del regista. Il buono, il matto, il cattivo arriva in Italia dopo aver incassato nel mondo ben 44 milioni di dollari, e vederlo in sala (rendendosi sempre conto che Sergio Leone è tutt’altra cosa) è la classica occasione da non perdere.

Il trailer di Luck, la serie tv diretta da Michael Mann

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La HBO ha lanciato una delle serie di punta della sua nuova stagione. Si tratta nientemeno che di Luck, la serie creata da David Milch (NYPD, Deadwood).

Il Giorno In Più – Trailer Ufficiale

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Tratto dal bestseller di Fabio Volo, dal 2 dicembre al cinema. La storia di Giacomo Bonetti: bravo nel lavoro, con le donne e soprattutto nell’evitare accuratamente ogni sorta d’impegno affettivo e sentimentale. La sua vita cambia quando incontra una ragazza su un tram (Isabella Ragonese): un’apparizione improvvisa in mezzo ai passeggeri, uno scambio di sguardi, una bellezza sfugg…ente che divengono presto una vera e propria ossessione. La incontra tutte le mattine andando a lavorare sul trenta barrato che attraversa la città. Ma si può amare una donna di cui non si conosce nemmeno il nome? Quando finalmente riesce a parlarle e passare una serata con lei viene a sapere che si chiama Michela e che è il suo ultimo giorno in Italia; sta per andare a vivere a New York dove le hanno offerto un incarico in una prestigiosa casa editrice. Un bacio lunghissimo e poi più niente, solo un saluto dal finestrino di un taxi. Si sono incontrati troppo tardi. A Giacomo propongono un grosso affare in Sud America, lui accetta, ma durante il trasferimento l’aereo fa scalo in una città non troppo distante da New York. È un attimo, un impulso irresistibile. È il cuore a comandare. Giacomo scende dall’aereo. La va a cercare…

Iniziate le riprese dell’opera prima Come Non Detto

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Sono iniziate a Roma, e dureranno 5 settimane, le riprese di Come Non Detto opera prima di Ivan Silvestrini, diplomato presso il  Centro Sperimentale di Cinematografia.

Scialla! (Stai Sereno): recensione del Francesco Bruni

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Scialla! (Stai Sereno): recensione del Francesco Bruni

Poche volte ormai capita di uscire dal cinema con la faccia tirata da un sorriso di soddisfazione, soprattutto quando non ti aspetti di vedere un film che ti piacerà. Ma questo è quanto succede con Scialla! (stai sereno), esordio alla regia di Francesco Bruni, già sceneggiatore di successo con film importanti alle spalle (vedi La prima cosa bella, Tutta la vita davanti), inaspettata commedia ‘scialla’, ovvero rilassata, comoda e incredibilmente divertente, anche se attenta a problemi importanti e temi che toccano il quotidiano e la vita dei giovani e dei meno giovani.

In Scialla! (Stai Sereno) Luca è un coatto tipico, è svogliato, è un po’ scontroso e non ha ambizioni. La sua vita si incrocia con quella di Bruno, ex docente di lettere e impantanato in un lavoro (ghost-writer di biografie altrui) che sembra non dargli molta soddisfazione, che gli fa ripetizioni. Ben presto però una rivelazione porterà i due ad avvicinarsi così tanto, da cambiare per sempre il corso delle loro stesse vite. Bruni porta al cinema prima di tutto una bellissima sceneggiatura, con personaggi minuziosamente costruiti, verosimili e incredibilmente simpatici che coronano perfettamente l’idea di commedia che un ottimista amante di cinema ha nella testa.

Scialla! (Stai Sereno), il film

Con Scialla! (stai sereno) si ride e si riflette e il merito, oltre che alla sceneggiatura, va agli attori. Fabrizio Bentivoglio nei panni del professore Bruno riesce a trasmettere tutta la pigrizia, il senso di rinuncia e anche un po’ il disfattismo di un certo tipo di persona che arrivato alla soglia dell’anzianità si sente fallito, riuscendo poi piano piano a ringiovanire, nei movimenti, nell’abbigliamento ma anche e soprattutto nell’animo. Fa da contraltare un bravissimo Filippo Scicchitano, per la prima volta sullo schermo nei panni di Luca, che riesce a dare dolcezza e simpatia ad un prototipo di persona, l’adolescente medio romano, che il più delle volte, se incontrato per strada riesce a suscitare solo forte irritazione. Nel cast anche Barbora Bobulava (qui straordinariamente somigliante a Toni Collette) che interpreta l’ex prono diva dell’est Tina, amica di Bruno e per certi versi sua salvatrice.

I rapporti tra padre e figlio, la difficile adolescenze che i ragazzi vivono cercando di fare scelte diverse da quelle della massa, l’importanza del rispetto dovuto e non solo preteso, fanno di questa commedia un ottimo prodotto del nostro cinema, soprattutto perché la leggerezza e il non prendersi troppo sul serio sono il filo conduttore del film.

Bellissimo il piccolo ruolo ritagliato per Vinicio Marchioni, che qui interpreta un criminale soprannominato ‘er Poeta’, molto convincente nel prendersi in giro, il Freddo di Romanzo Criminale – la serie regala nella bonus scene alcune delle risate migliori.

Ultime novità sulla ‘Cleopatra’ con la Jolie

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Del progetto di un nuovo film su Cleopatra si parla da quando il produttore Scott Rudin acquisì nel 2006 i diritti della biografia di Stacy Schiff “Cleopatra: A Life back”. Il progetto non è mai entrato in fase di realizzazione e vari sono stati i nomi di scrittori e registi associati di volta al film; l’unico punto fermo è restato quello della protagonista: Angelina Jolie. Se ne ritorna a parlare oggi: per scrivere la sceneggiatura, sarebbe stato contattato Eirc Roth, un ‘veterano’ che, tra gli altri ha lavorato su “Forrest Gump” e nella prossima versione cinematografica del romanzo di Jonathan Safram Foer, “Molto forte, incredibilmente vicino”, con Tom Hanks e Sandra Bulock.

Il film, come il libro,  narrerà la vicenda di Cleopatra sotto un punto di vista strettamente femminile; ora si cerca il regista di quella che ovviamente sarà una produzione mastodoncita e costosa; tra gli altri, aveva mostrato interesse James Cameron (che ovviamente l’avrebbe girato in 3D), ma la Jolie e Rudin hanno da tempo cercato di coinvolgere David Fincher. Il regista di Denver ha da poco terminato di lavorare su “The girl with the Dragon Tattoo), adattamento del primo libro della trilogia “Millennium” di Stieg Larsson (uscito in Italia col titolo di “Uomini che odiano le donne”). Fincher ha tra l’altro già lavorato con Roth nel “Curioso caso di Benjamin Button”.

Fonte: EMPIRE

Nuovo progetto per Tim Burton?

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Potrebbe essere l’adattamento del romanzo “Miss Peregrine’s Home For Peculiar Children” di Ransom Riggs la prossima impresa nella quale si cimenterà Tim Burton. Il libro, uscito negli U.S.A. lo scorso giugno, è diventato subito un caso editoriale e la Fox non ci ha pensato due volte ad acquisire i diritti per la sua versione su grande schermo. Peraltro non è ancora chiaro se il libro avrà un seguito e se di conseguenza si profili all’orizzonte l’ennesima ‘saga cinematografica’.

Il protagonista della storia è il sedicenne Jacob, cresciuto ascoltano dal nonno le storie legate a Miss Peregrine, al suo orfanotrofio e ai suoi ospiti ‘particolari’, trai quali ragazze capaci di levitare, gemelli connessi psichicamente, o ancora individui capaci di toccare il fuoco senza bruciarsi. Quando il nonno di Jacob muore improvvisamente, il ragazzo si reca a casa sua, su una strana isola posta al largo delle coste gallesi: qui, trai resti dell’orfanotrofio, scoprirà che quelle non erano propriamente favole, che quel posto assomigliava più a una prigione per persone dotate di poteri pericolosi, e che il luogo non è del tutto disabitato.

Se Burton accetterà l’incarico, il passo successivo sarà cercare lo scrittore adatto e coinvolgere come al solito Johnny Depp, magari facendogli interpretare lo stesso Jacob, attraverso la tecnologia della ‘motion capture’. Il progetto dovrà tuttavia attendere, dato che Burton è attualmente impegnato a completare “Dark Shadows”, sempre con Johnny Depp protagonista, nei panni di un vampiro.

Fonte: EMPIRE

Kristen Stewart nel cast di Akira?

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Dopo il successo ottenuto con la saga di “Twilight” e il ruolo da protagonista nell’imminente “Snow White And The Huntsman”, Kristen Stewart potrebbe partecipare ad un’altra, attesissima pellicola, la trasposizione cinematografica dell’anime cult giapponese “Akira”, tratto dall’omonimo manga di Katsuhiro Otomo.

Il film, ambientato in un prossimo futuro, vedrà il protagonista Kaneda, capo di una banda di adolescenti motociclisti, mettersi alla ricerca dell’amico Testsuo, oggetto di un esperimento governativo (il Progetto Akira) ne libereranno i tremendi, distruttivi e incontrollabili poteri. Kaneda sarà probabilmente interpretato da Garrett Hedlund (“Tron Legacy”), mentre la Stewart vestirà i panni di Kay, membro di un gruppo di rivoluzionari che si oppongono al Progetto; del cast faranno parte anche Gary Oldman ed Elena Bonham Carter. Le riprese del film, diretto da Jaume Collet-Sera dovrebbero cominciare in marzo.

Fonte: EMPIRE

Steven Spielberg dirigerà Gods And Kings?

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Riuscirà Steven Spielberg a separare le acque del Mar Rosso? Non è una domanda tanto retorica se si pensa che il regista e produttore è entrato in trattative per portare sullo schermo Gods And Kings

Mirror Mirror, ecco il trailer!

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Mirror Mirror, ecco il trailer!

Ecco il trailer di Mirror Mirror, altra rilettura del mito di Biancaneve ad opera del regista del momento, quel Tarsem che sta spopolando al cinema con il suo Immortals.

Titanic 3D: ecco il poster!

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Il Kolossal di James Cameron che nel 1998 vinse 11 premi Oscar, uscirà il 6 aprile 2012 in contemporanea mondiale riconvertito in 3D. Oggi arriva il poster ufficiale del film, che ci mostra due giovanissimi Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, che ad oggi sono fra gli attori più richiesti di Hollywoond. 

1921 – Il Mistero di Rookford -Trailer ufficiale italiano

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1921 – Il Mistero di Rookford -Trailer ufficiale italiano

1921 — Il Mistero di Rookford è ambientato in un’Inghilterra postbellica, in cui molti superstiti cercano conforto nello spiritismo. Tormentata dalla morte del fidanzato, Florence Cathcart (REBECCA HALL) è impegnata a smascherare le teorie sul sovrannaturale, dando spiegazioni di tipo metodico e razionale. Tuttavia, quando viene chiamata a visitare Rookford, un collegio situato nella campagna, per indagare sulle presunte apparizioni di un fantasma di un bambino, Florence si sente costretta ad accettare il compito.

The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1: recensione del film con Taylor Lautner

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Arriva, dopo tanti spasimi e sospiri, The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1 e gli ormoni di milioni di fan schizzano alle stelle al solo pensiero. Ritroviamo in questo film tutti i fascinosi beniamini che con gli anni abbiamo imparato a riconoscere, qualcuno addirittura ad amare, e con loro ritornano i famosi sospiri, le intense emozioni dell’introverso Edward, un Robert Pattinson straordinariamente mono espressivo, e i drammatici pensieri dell’imbranata Kristen Stewart/Bella, molto aiutata dal photoshop nella seconda parte del film, entrambi alle prese con qualcosa di molto misterioso e di molto importante.

La trama di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1

La pioggia cade fitta e a casa Black arriva un biglietto. E’ piccolo e bianco e nel vederlo il giovane Jacob (Taylor Lautner), ormai uomo, cambia espressione e in un impeto d’ira si straccia la maglietta e comincia a correre mentre assume le ormai familiari sembianze di lupo mannaro. Si tratta di un invito a nozze: Bella e Edward coronano finalmente il loro sogno d’amore con una cerimonia a casa Cullen.

I due giovani partono poi per la luna di miele, con tutte le aspettative e i sospiri di due sposini normali che si avviano verso la loro prima notte di nozze … Ma come tutti ormai ben sappiamo, non sono ‘normali’ e le conseguenze dei loro gesti li porteranno a strazianti decisioni. Intanto la comunità di lupi mannari si agita e Jacob si troverà ancora costretto a scegliere tra il suo amore per Bella e il suo amore per il branco.

Ultimo capitolo diviso in due parti

La notizia che l’ultimo capitolo fosse stato diviso in due film è stata motivata ufficialmente per dare giustizia ai fan, che vogliono ogni riga sullo schermo, ed ufficiosamente per dare soddisfazione alla produzione e agli incassi. Tuttavia il film si dilunga nei suoi 117 minuti con ritmi eccessivamente blandi e riflessivi, quasi a voler entrare nei processi mentali dei protagonisti, tecnica che funzionerà in letteratura ma non di certo al cinema. E così per tutta la prima parte del film (matrimonio e luna di miele) ci si trascina uno snervante senso di sospensione per qualcosa che deve accadere ma che non avviene.

The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2Poi la svolta, il colpo di scena, ciò che sembrava impossibile e che nemmeno le antiche leggende (o Google) sanno spiegare. E la faccenda assume il consueto tono drammatico, con sguardi contriti, sensi di colpa e dichiarazioni di eterno amore. Ad appesantire il ritmo del film ci aiutano i protagonisti, particolarmente sottotono, che infieriscono con vaghe e fisse espressioni di sofferenza dipinte sul volto mentre snocciolano dialoghi al di là di ogni banalità. Nonostante la presenza di una colonna sonora invadente e di scene ai limiti del ridicolo sparse per tutto il film The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1, si riesce comunque a costruire una trasposizione cinematografica fedele della storia originale della Meyer, che a detta dei fedelissimi, cambia solo in pochi punti ma riesce bene a ritrasmettere l’atmosfera del libro.

Forse in questo va ricercato il punto di forza in questo tipo di lavoro: la costruzione esasperata e dilatata di avvenimenti e dinamiche personali che tutti i fan desiderano vedere sullo schermo  e che viene centellinata, minuto dopo minuto, per dare a tutti quelli che lo desiderano la possibilità di gustare il momento tanto atteso e gioire, piangere ed emozionarsi con personaggi che, nonostante tutto, sono in moltissimi ad amare.

Il caso Mattei: recensione del film con Gian Maria Volontè

Il caso Mattei Anno: 1972 Regia: Francesco Rosi Cast: Gian Maria Volontè

Dalla morte di Enrico Mattei, precipitato con il suo aereo nella campagna di Bascapè (Pavia) durante il ritorno da un viaggio in Sicilia, in circostanze ad oggi ancora non chiare, inizia la rievocazione del periodo da lui trascorso alla guida dell’Agip e dell’Eni. Nominato nel 1945 commissario straordinario dell’Agip, con il difficile compito di liquidarla, svenderla a privati o a grandi compagnie, l’ingegner Mattei riesce abilmente a mantenere la società in vita e, addirittura, a potenziarla e renderla più efficiente, evitando in questo modo la vendita. Nel biennio 1946-1948 nasce la rete dell’Agip, e si hanno le prime scoperte di petrolio e metano in diverse parti d’Italia.

Mattei, spregiudicato ma geniale, cerca di dimostrare che può esistere un’efficiente industria italiana degli idrocarburi e, a tale scopo, s’ingegna per offrire ai paesi arabi ed africani produttori di greggio condizioni di sfruttamento delle loro risorse più vantaggiose di quelle proposte dai rappresentanti dei trust anglo-americani del petrolio. Inimicandoseli mortalmente.

Dal connubio Francesco Rosi-GianMaria Volonté non poteva che nascere un grande film dal sapore storico-documentaristico su uno dei tanti misteri della Repubblica italiana. Non a caso, il film vinse la Palma d’oro a Cannes ex aequo con La classe operaia va in paradiso, sempre con Volonté (regia di Elio Petri).

Questa pellicola traspone la biografia di Enrico Mattei che fino in fondo difese l’Eni dai settori deviati dello Stato e dalle speculazioni dei privati, pagando però questo suo fare coscienzioso con la vita.

Partendo proprio dalla morte di Mattei, Rosi ricostruisce il modo in cui si è giunti a quel tragico epilogo, incentrando tutto il lungometraggio sulla figura dell’ingegnere senza emettere giudizi di valore sull’Italia, senza alcun tentativo di innalzarlo ad eroe, o emettendo alcuna condanna storica di parte. La figura di Mattei viene presentata esaltandone proprio il lato umano, la semplicità, la solitudine, il suo essere un Davide al cospetto dei Golia rappresentati dalle istituzioni italiane. D’altronde, con questo taglio obiettivo e genuflesso alle esigenze della cronaca, Rosi ha raccontato molti eventi nefasti del nostro Paese.

La sceneggiatura si attiene bene ai fatti, anche le varie ambientazioni – in giro per l’Italia e nel Mondo – proprio come gli spostamenti che effettuò Mattei, rispecchiano fedelmente lo stato d’animo di Enrico.

Quanto a Volonté, Il caso Mattei è solo uno dei tanti film d’impegno politico e sociale che l’attore ha interpretato. Magistralmente aggiungiamo. Il fatto che intorno a Volonté non appaiono altri attori noti o vicini al suo carisma, ne esalta ancora di più le sue doti istrioniche, la sua abilità mimica, anche quando i personaggi che interpreta sono miti in sordina.

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