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Il “nuovo corso” della Disney

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Il “nuovo corso” della Disney

Il titolo originale del nuovo film di animazione della Disney è stato cambiato da Rapunzel (Raperonzolo) a Tangled solo poche settimane fa. Il Los Angeles Times spiega il motivo in un lungo articolo sulle nuove strategie dello studio di animazione in merito al potenziale pubblico dei propri film.

Box Office Italia, Alice in Wonderland mantiene la prima posizione

Alice in Wonderland mantiene saldamente la prima posizione, mentre Mine Vaganti ottiene un ottimo risultato al secondo posto. Non brillanti Percy Jackson e Appuntamento con l’amore. Come prevedibile, Alice in Wonderland conserva il primo posto al box office italiano (come in gran parte del mondo) incassando ben 6 milioni al suo secondo weekend e raggiungendo quota 20,1 milioni di euro in appena 12 giorni.

Ottiene un ottimo risultato Mine Vaganti, che debutta al secondo posto con 2.077.619 euro, un risultato in linea con un’altra pellicola di successo di Ferzan Ozpetek, ovvero Saturno Contro. Mantiene la terza posizione Shutter Island, giunto a 4 milioni con 1,3 milioni incassati nel weekend.

Esordio non molto positivo per Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il ladro di fulmini la pellicola fantasy di Chris Columbus ottiene solo 1,1 milioni di euro, a dimostrazione del fatto che sarà difficile eleggerlo ‘il nuovo Harry Potter’, come auspicato dalla Fox. Genitori & Figli: Agitare bene prima dell’uso scende al quinto posto con altri 949.000 euro, che gli consentono di arrivare a quota 7,3 milioni.

Segue Appuntamento con l’amore: nonostante il cast che sfoggia, la pellicola sentimentale ottiene soltanto 737.000 euro, un risultato da ascrivere anche al periodo di distribuzione. In patria, infatti, il film di Garry Marshall aveva sbancato i botteghini debuttando nel weekend di San Valentino.Settimo posto per Invictus, arrivato a 5,2 milioni con altri 621.000 euro, seguito da Avatar: il kolossal campione d’incassi ottiene altri 496.000 euro e giunge a quota 64,3 milioni di euro.

Mediocre esordio per Legion, che si classifica al nono posto con appena 297.000 euro, precedendo Codice Genesi, che chiude la top10 con 184.000 euro per un totale di 2,8 milioni. Quanto alle altre new entry, risultati negativi: La valigia sul letto è undicesimo, Chloe dodicesimo, Donne senza uomini quattordicesimo.

Robert Downey Jr. in Gravity di Cuaron

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Robert Downey Jr. è in trattative per un ruolo in Gravity, il film fantascientifico di Alfonso Cuaron nel cui cast, alcune settimane fa, stava per entrare Angelina Jolie. Le voci confermano che la Jolie non è più in lizza, e spiega che ora il progetto è nelle mani della Warner Bros., che lo produrrà in 3D attraverso la Legendary Pictures.

film sui vichinghi ultimo di Gibson?

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Mel Gibson intervistato dal  Los Angeles Times,  ha rivelato maggiori informazioni sul suo nuovo film con Leonardo DiCaprio, una storia sui Vichinghi che potrebbe concludere la sua carriera di regista:

Steven Spielberg si da ai robots?

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Drew Goddard, sceneggiatore di Cloverfield e del prossimo Cabin in the Woods – che segna anche il suo esordio dietro la macchina da presa – è stato scritturato per adattare il testo Robocalypse di Daniel H. Wilson.

Weaving villain in Captain America

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Weaving villain in Captain America

Finora i rumour sul casting di The First Avenger: Captain America si sono concentrati sull’attore che interpreterà il protagonista. Ora si apprende che Hugo Weaving sta per ottenere la parte del villain Teschio Rosso…

Eclipse Trailer..

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Ecco finalmente l’attesissimo trailer del terzo episodio della saga di Twilight. Ancora una volta, Kristen Stewart è contesa tra vampiri e licantropi…

Invictus: recensione del film con Matt Damon

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Invictus: recensione del film con Matt Damon

Anche i grandi cadono, e più la vetta da dove cadono è alta più il tonfo è profondo, purtroppo. Forse non è proprio un tonfo ma l’ultima opera del buon vecchio Clint Eastwood fatica a reggere il paragone con il tracciato finora dorato del cowboy alla regia. In Invictus siamo proiettati nel Sudafrica di inizio anni ’90, con Nelson Mandela appena uscito di prigione a furor di popolo, pronto a governare dopo aver vinto le elezioni un paese in tumulto dopo l’apartheid. Come nel precedente Gran Torino i conflitti razziali sono al centro dell’analisi filmica, ma stavolta il tutto è avvolto da una patina buonista e “americana” che stenta a far decollare l’opera.

La figura di Nelson Mandela è presentata in modo superficiale mostrandone solo i momenti di successo, di persuasione sul popolo sudafricano, la sua figura è mostrata in modo così edulcorato che sembra di vedere una di quelle fiction della tv sui personaggi storici in salsa “buonista” che alla lunga inevitabilmente portano ad un senso di noia nella visione del film. Non c’è un solo momento in cui Morgan Freeman commetta un piccolo errore o si lasci andare a qualche piccolo momento libero, vederlo rimandare la risoluzione dei problemi sociali in favore delle partite di rugby per tutto il film può essere un valore aggiunto se limitato ma mostrato in questo modo è un limite forte per un film che vuole mostrare i cambiamenti sociali in un paese dopo l’apartheid ma che finisce solo per essere banale come le scene in cui i ragazzini bianchi giocano con quelli di colore a rugby.

Lo sport e la politica in Invictus

Invictus - L'invincibile cast

Invictus poi si inerpica nella seconda parte sul torneo mondiale di rugby, mischiando orgoglio, moralismo e scene sul campo di gioco girate con semplicità, sempre nello stile essenziale del regista, mentre la scelta di Matt Damon come capitano della squadra sudafricana si è rivelata abbastanza azzeccata, data la faccia da bravo ragazzo dell’attore americano e il suo fisico robusto, indicato per un giocatore di rugby.

Matt Damon, vincitore di un Oscar in giovanissima età per la sceneggiatura di Will Hunting – Genio Ribelle, è un attore solido, amato da Hollywood che non brilla certo per sfumature ma che ha sempre mantenuto una costanza nella qualità dei prodotti ai quali ha partecipato ed anche in questo caso conferma un buon fiuto per le sceneggiature. Dopotutto, quando Clint chiama è difficile rimanere indifferenti.

Invictus risulta un buon film, non il migliore di Eastwood, ma senza dubbio potente, che abbraccia la sua retorica nel finale conciliante ma che comunque fa la sua bella figura nel panorama cinematografico contemporaneo.

Uscite al cinema 12 marzo

Uscite al cinema 12 marzo

Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: il ladro di fulmini: tornano le mitiche divinità del Monte Olimpo stavolta situato seicento piani sopra l’Empire State Building di New York. La storia si svolge attorno alla figura di Percy, un ragazzo adolescente che, dopo aver scoperto di essere figlio del dio Poseidone e quindi di essere un semidio, viene accusato da Zeus di aver rubato i sui fulmini. Per evitare una guerra tra dei e per salvare la madre che nel frattempo è stata rapita da un altro dio (Ade), Percy intraprende un lungo viaggio attraverso il continente alla ricerca del vero ladro.

Nuovi billboard per Tron Legacy

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Nuovi billboard per Tron Legacy

A partire da dicembre 2009 la Disney ha apposto, su un billboard a Westwood (Los Angeles), un nuovo artwork di Tron Legacy ogni mese e mezzo circa, pubblicandolo poi online l’immagine.

Poster finale di Prince of Persia

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Poster finale di Prince of Persia

prince-of-persia

UGO ha pubblicato il poster finale americano di Prince of Persia: le Sabbie del Tempo.

Excalibur di Ritchie ha uno sceneggiatore

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La Warner Bros ha deciso di affidare a Guy Ritchie la regia di un nuovo Excalibur, basato sulla leggenda di Re Artù.

Il progetto sembra essere una priorità per la major, dal momento che oggi a parlarne è anche l’affidabilissimo Variety, che ha annunciato l’ingaggio di uno sceneggiatore per il film: si tratta di John Hodge, autore di Trainspotting e The Beach, il quale sta attualmente lavorando con Ritchie prendendo come fonte originale Le Morte d’Arthur, una rivisitazione della leggenda a opera di Sir Thomas Mallory.

L’aspetto più curioso dell’intera notizia è che Variety non utilizza mai il titolo Excalibur per parlare del film, ma parla invece di un progetto su Re Artù. L’intento potrebbe essere quello di prendere le distanze dall’altro Excalibur che la Warner aveva in cantiere, e che dovrebbe essere diretto da Bryan Singer.
L’autore del soggetto Warren Ellis aveva spiegato che il film “differisce da tutti i 751 precedenti film su Re Artù per diversi aspetti, soprattutto perchè si concentra in modo molto specifico sul raduno dei Cavalieri”.

Annunciati anche i produttori del film, Gianni Nunnari (War of Gods, 300) e Charles Roven, e i produttori esecutivi Richard Suckle (Scooby-Doo, The International) e Craic J. Flores.

 

Nolan su Batman 3 e Superman

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Nolan su Batman 3 e Superman

Christopher Nolan, durante un’intervista con Geoff Boucher, ha svelato i primi dettagli dei suoi piani per rilanciare il franchise di Superman, ma ha anche parlato del terzo film di Batman, che sarà il suo prossimo progetto dopo Inception.

A quanto pare è Jonathan Nolan che attualmente fa il duro lavoro di scrivere la sceneggiatura basandosi su una storia di Goyer (com’era già accaduto per i primi due episodi del “nuovo” Batman): Mio fratello sta scrivendo la sceneggiatura per me, e aspetteremo di vedere come verrà fuori… sta combattendo duramente per mettere insieme una storia epica proprio come la volete voi.

Il prossimo passo quale sarà? Il Cavaliere OscuroSenza entrare troppo nello specifico, il cardine del terzo film è che ci dà la possibilità di concludere la nostra storia. Il nostro approccio sarà quello di concludere la storia, piuttosto che rimbalzarla continuamente in avanti per espanderla. I personaggi dei primi due film – e gli attori che li interpretano – saranno tutti nell’ultimo episodio. Abbiamo un ottimo gruppo, è una delle cose che mi fa venir voglia di girare questo terzo film, visto che abbiamo passato degli ottimi anni insieme.

Inutile dirlo: Nolan non vuole dire nulla sul villain del nuovo film…

Sono molto eccitato all’idea del finale che daremo al film, la conclusione, e quello che abbiamo fatto con i personaggi. Mio fratello ha tirato fuori delle idee molto eccitanti. Al contrario dei fumetti, queste non sono cose che vanno avanti all’infinito, e vedere tutto questo con la prospettiva di una storia con un finale ci è di grande utilità. Vedere il film come un finale, ti mette sulla strada giusta per trovare la conclusione adatta e trovare l’essenza di quello che stai raccontando, cioè la realtà in queste storie fantastiche. Ecco quello che facciamo.

Geoff Boucher, inoltre, ha pubblicato sul suo blog all’interno del sito del Times la versione estesa dell’articolo.

Ecco alcuni dei passi più interessanti:

E’ veramente eccitante, abbiamo una storia fantastica. E siamo sicuri di poterla fare al meglio. Conosciamo il genere e sappiamo come realizzare bene un film di questo tipo.

Nolan si riferisce al team che ha lavorato al riavvio di Batman: lui, suo fratello Jonathan Nolan (che, si rumoreggia, potrebbe dirigere la nuova pellicola di Superman) e David S. Goyer.

Il regista di Inception e del Cavaliere Oscuro, assieme a sua moglie – la produttrice Emma Thomas – intende mantenere il riserbo più assoluto sul progetto, ma anche fare chiarezza su alcuni punti e svelare i primi dettagli del prossimo film su Batman (che potete leggere qui). La Thomas si cela dietro una sorta di silenzio stampa:

Non so da dove sono venuti gli ultimi rumour…Nolan ammette di aver ammirato il film di Bryan Singer, in particolare per come si collega alla versione di Superman di Richard Donner, ma spiega che il suo film sarà molto diverso e vivrà di vita propria:

Molte persone si sono avvicinate a Superman in modi diversi. Io so solo la maniera che ha funzionato al meglio per noi è quella che applicherò per il film. Il mio Batman vive in un mondo nel quale sa di essere l’unico supereroe, e il nostro Uomo d’Acciaio avrà lo stesso approccio. Ciascuno dei due ha una logica interna, nella storia. Non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro.

Nolan spiega che l’idea di lavorare a un nuovo film di Superman è arrivata in un momento di totale mancanza di ispirazione per il terzo episodio di Batman (che, conferma, ora invece è in via di sviluppo): Goyer ha proposto al regista una sua versione “ideale” di un film su Superman:

In pratica mi ha detto: “Ho questa idea su come potresti lavorare a Superman.” Io l’ho capita subito, mi è piaciuta e ho pensato: ecco un approccio alla storia che non avevo mai visto prima, e che la rende incredibilmente eccitante. Ho coinvolto subito Emma per portare avanti il progetto e ottenere il via libera da parte deloo studio.

Goyer ora sta scrivendo la sceneggiatura, mentre Nolan tiene tutto sotto controllo. Sull’approccio vero e proprio al progetto, comunque, non dice nulla: non conferma se dirigerà il terzo episodio di Batman (anche se è praticamente scontato), perché come sempre vuole annunciarlo dopo aver finito di lavorare a Inception; e tuttavia conferma che non dirigerà lui il film di Superman, anche se non ha ancora idea di chi potrebbe farlo.

Il nostro approccio sarà simile a quello dei moderni film d’azione, nel senso che la gente troverà una storia incredibile cui tenere. Penso che l’approccio di David sia l’ideale da questo punto di vista.

Law su Holmes

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Law su Holmes

Sherlock Holmes ha incassato 470 milioni di dollari in tutto il mondo, e un sequel sembra ormai molto probabile. Jude Law ne ha parlato durante la conferenza stampa per il suo nuovo film Repo Men.

Viggo diventa Freud per Cronenberg

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Una variazione non da poco nel cast dell’annunciato The Talking Cure, il film di David Cronenberg

Risultato straordinario per Alice in Wonderland al Box Office Italia

Risultato straordinario per Alice in Wonderland, che gode anche del weekend lungo. Secondo posto per Genitori & Figli, mentre Shutter Island debutta alla terza posizione. Non bene le altre new entry. Alice in Wonderland di Tim Burton parte col botto in Italia come nel resto del mondo: nel nostro Paese ha incassato 8,1 milioni nel weekend, ma, essendo uscito di mercoledì, ha già raccolto 10,5 milioni. Un risultato strepitoso, da ascrivere anche al prezzo maggiorato del biglietto per gli spettacoli in 3D.

Secondo posto per Genitori & Figli – Agitare bene prima dell’uso, che ottiene 1.998.000 euro per un totale di 5,8 milioni. Debutta al terzo posto Shutter Island: il nuovo film di Martin Scorsese incassa 1.935.000 euro, un risultato non particolarmente esaltante, ma la pellicola con Leonardo DiCaprio può indubbiamente godere di un buon passaparola. Cala al quarto posto Invictus, arrivato a 4,1 milioni con 1,3 milioni raccolti in questo weekend. Segue il fenomeno Avatar, che ha perso quasi tutte le sale 3D a vantaggio di Alice in Wonderland: il kolossal di James Cameron, che ha conquistato 3 Oscar tecnici su 9 nomination, ottiene altri 793.000 euro, arrivando all’eccezionale totale di 63,4 milioni di euro.

Perdono posizioni anche Codice Genesi (622.000 euro) e Wolfman (343.000 euro), arrivati rispettivamente al totale di 2,4 e 4,1 milioni di euro. Sorprende la buona tenuta de Il concerto, che sale all’ottavo posto con altri 220.000 euro, per un totale di 2,5 milioni. Nona posizione per Che fine hanno fatto i Morgan?, che ottiene altri 157.000 euro giungendo a 1,7 milioni. Chiude la top10 Il figlio più piccolo, fermo a 2 milioni con altri 145.000 euro. Esordi mediocri per le altre new entry del weekend: L’amante inglese (107.000 euro) debutta al dodicesimo posto, mentre Revanche – Ti ucciderò (25.000 euro) si piazza appena diciannovesimo. Crazy Heart, vincitore di 2 premi Oscar, ottiene solo 19.000 euro, a causa della scarsa distribuzione.

Robert De Niro è Vince Lombardi

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robert-de-niroRobert De Niro sarà infatti Vince Lombardi, l’allenatore di football americano che diventò negli anni un vero e proprio simbolo di quello sport, tanto da dare il suo nome al trofeo che viene assegnato alla squadra vincitrice del Superbowl.

Anche Nick Nolte per Michael Mann

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Anche Nick Nolte per Michael Mann

Si fa sempre più interessante  il progetto di Luck, la serie televisiva che vi annunciammo tempo fa cui stanno lavoranto Michael Mann e David Milch.


Ambientata nel mondo delle corse dei cavalli in Calfornia, Luck si era assicurata di recente un protagonista d’eccezione come Dustin Hoffman, cui si era affiancato poco dopo Dennis Farina (uno dei fedelissimi di Michael Mann): ma oggi rende ancora più felici la notiza per cui assieme a loro ci sarà con tutta probabilità anche Nick Nolte.

A questo punto non vediamo l’ora di vedere il pilot della serie, che verrà diretto proprio da Michael Mann.

 

The Ghost Writer: ecco il poster

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The Ghost Writer: ecco il poster

Uscirà ufficialmente il 9 aprile in Italia L’Uomo Nell’Ombra (The Ghost Writer in inglese), l’ultimo film di Roman Polanski, grazie al quale il regista ha conquistato l’Orso d’Argento all’ultima Berlinale.

Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il Ladro di Fulmini, recensione del film

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La voglia di remake ad Hollywood non si placa, e quando i film da rifare e le storie da continuare sono finite, si comincia a ripescare nei vecchi generi cinematografici. E così ritornano al cinema le divinità dell’antica Grecia che tanto fascino hanno sempre avuto sul pubblico di tutto il mondo. Ovviamente mi riferisco a tutta quella serie di film che sono ispirati ai miti classici, prima di tutti il colossal/remake Scontro fra Titani, oppure il prossimo War of Gods. Ma in ordine di uscita, il prossimo film al cinema che riprende e trasforma le antiche saghe greche è Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Il Ladro di Fulmini.  Il film è tratto da un libro (primo di una serie di cinque storie) che racconta la storia di Percy, un adolescente che scopre di essere figlio del Dio del Mare, Poseidone (Kevin McKidd, il dottor Hunt di Grey’s Anatomy).

Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo diretto da Chris Columbus, racconta le avventure e le difficoltà che il giovane Percy dovrà affrontare per sventare una imminente guerra fra divinità che porterà alla distruzione della Terra. Accanto a lui la bella Annabeht, anche lei semidea figlia di Atena, e Grover, un satiro maldestro ma coraggioso. Le avventure di Percy nascono da un equivoco: Zeus, interpretato da Sean Bean, crede che lui sia il ladro della sua folgore, arma divina suprema e potentissima, simbolo della sua regalità tra gli dei. Il ragazzo verrà allora a conoscenza della sua vera origine semi divina, capirà di trovarsi in serio pericolo e farà di tutto per salvare la madre, rapita da Ade dio degli inferi(interpretato da Steve Coogan), e evitare uno scontro tra divinità.

Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo, primo di una possibile serie di cinque, è tratto dall’omonimo libro di Rick Riordan, docente di Mitologia greca in California e Texas; dettaglio importante se si pensa che la mitologia raccontata nella pellicola è davvero la mitologia classica, a parte qualche dettaglio che però è funzionale alla storia.

La pellicola, con un cast davvero ottimo e un ritmo incalzante, si presenta come una perfetta macchina per far soldi, rivolto com’è ad un pubblico giovane e educato ai film di genere fantasy (vedi la saga di Harry Potter che questo film, non troppo velatamente, mira a sostituire). Ma Percy Jackson non è solo un tripudio di effetti speciali, è anche un bellissimo racconto di un’iniziazione alla vita di un ragazzo, che come molti della sua età si sente fuori posto, solo che non tutti i ragazzi scoprono di avere poteri straordinari e un padre, per così dire, fuori dal normale.

Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo è ambientato nei nostri giorni e si dipana lungo tutta la superficie degli States, dai casinò di Las Vegas con nomi sibillini (vidi il Lotus: non vorrete più andar via), alle profondità degli Inferi collocate (a caso?) sotto l’iconica scritta che troneggia sulle colline di Hollywood, fino alla cima del Monte Olimpo la cui via d’ingresso è situata sulla sommità dell’Empire State Building (per via ascensore), inoltre è intessuto di una serie di riferimenti al mondo mitologico antico che ne impreziosiscono la trama e la rendono profonda, quasi ancorata a quella che è la vera mitologia. Questo non è un pregio da poco considerando che, l’ultima operazione di resurrezione mitologica che era stata fatta ad Hollywood (mi riferisco al Troy di Petersen) era stata un vero disastro, sia dal punto di vista della trasposizione dei “fatti” narrati, sia dal punto di vista delle dinamiche narrative che non avevano alcun nesso con l’origine del mito, scombussolando così gli ordini del racconto.

Non è questo il caso di Percy Jackson, infatti lo spettatore più accorto può cogliere tutta una serie di rimandi alla tradizione mitologica: vedi ad esempio il nome del casinò dove “temporeggiano” gli eroi, oppure l’identità del ladro di fulmini che verrà svelata nel finale, o ancora gli occhi della figlia di Atena, non a caso grandi e azzurri, proprio com’è caratteristica della dea della sapienza, per definizione dagli occhi glauchi (dal greco glaucos = azzurro). Interessante, seppure forse non alla portata del pubblico più giovane, l’ammonimento all’ingresso degli Inferi “Guai a voi anime prave”, un riferimento colto che non c’entra propriamente con la mitologia greca ma che a ragione si trova in quel punto e che può cogliere il pubblico adulto, forse quello europeo più di quello americano.

Chris Columbus, già bravissimo nel regalare grandi classici del cinema per i più giovani, confeziona un’altra opera ben diretta, con ritmo e suspence, ma anche tanto divertimento, merito di una buona sceneggiatura e di bravi attori, in particolare il satiro Grover, interpretato di Brandon T. Jackson a cui è affidata la controparte comica del protagonista, ottimamente interpretato da Logan LermanOttimo l’utilizzo di effetti speciali che accompagnano l’azione e che si misurano alla circostanze, appoggiandosi si una colonna sonora non eccelsa ma sicuramente funzionale all’epicità e all’intimità di alcune della sequenze chiave.

Menzione speciale a due donne: Rosario Dawson, la conturbante e prigioniera Persefone, regina degli inferi; e Uma Thurman, nel ruolo breve seppure determinante della Gorgone Medusa, che nella mitologia classica è decapitata da Perseo, e questa volta si troverà di fronte Percy …. e chissà quale sarà l’esito di questa battaglia.

Tron: Legacy, trailer del film con Olivia Wilde

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Tron: Legacy, trailer del film con Olivia Wilde

Disney ha diffuso il trailer ufficiale di Tron: Legacy, il film diretto da Joseph Kosinski (al suo debutto alla regia) e scritto da Adam Horowitz e Edward Kitsis, tratto da una storia di Horowitz, Kitsis, Brian Klugman e Lee Sternthal e sequel di Tron (1982). Il cast include Jeff Bridges e Bruce Boxleitner che riprendono i ruoli rispettivamente di Kevin Flynn e Alan Bradley, oltre a Garrett Hedlund, Olivia Wilde, James Frain, Beau Garrett e Michael Sheen.

Tron: Legacy è stato presentato in anteprima a Tokyo il 30 novembre 2010 e uscirà al cinema 17 dicembre 2010. La storia segue il figlio adulto di Flynn, Sam, che risponde a un messaggio del padre scomparso da tempo e viene trasportato in una realtà virtuale chiamata “la griglia”, dove Sam, suo padre e l’ algoritmo Quorra devono impedire al malvagio programma Clu di invadere. Il mondo reale.

Intervista a Stefano Bessoni

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Intervista a Stefano Bessoni

“Questo progetto nasce dall’esigenza di lavorare in un modo differente da quello che normalmente si è abituati a fare in ambito cinematografico. Da molto tempo, soprattutto dopo la stressante esperienza della realizzazione del mio film Imago Mortis, sento la necessità di “riconciliarmi” con il mezzo cinematografico e di ricercare una leggerezza calligrafica che è normalmente più congeniale ad altre forme espressive, come ad esempio la pittura, la fotografia, o la grafica.”

 

Amanda Seyfried sarà Cappuccetto Rosso

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Amanda Seyfried sarà Cappuccetto Rosso

La giovane protagonista di Mamma mia!, nonché copratagonista dell’imminente in Italia Chloe, Amanda Seyfried, ha confermato sul red carpet degli Oscar che interpreterà per la Warner Bros The Girl with the Red Riding Hood. Il film è una rivisitazione in chiave gotica della celebre fiaba di Cappuccetto Rosso, nota nella sua versione più diffusa scritta dai Grimm. Il lungometraggio sarà diretto da Catherine Hardwicke, già autrice del primo Twilight, su sceneggiatura di David Leslie Johnson (Orphan).

Fonte: comingsoon

Esclusiva sul set di Krokodyle, nuovo film di Stefano Bessoni

Esclusiva sul set di Krokodyle, nuovo film di Stefano Bessoni

Reduce dalla buona prova di Imago mortis, soprattutto per quel che riguarda l’aspetto estetico, Bessoni ritorna dietro la macchina da presa per regalarci un altro viaggio, come lui stesso ci anticipa, all’insegna del pre-cinema, meta-cinema e un mondo fantastico, popolati da strane creature che sono frutto dei suoi sogni più intimi ma che presto diventeranno reali e tangibili nella prossima sfida registica dell’autore.

La suddetta opera è ancora in fase di ripresa, ma interessa a noi di Cinefilos per molti aspetti, primo fra tutti quello della sperimentazione sia da un punto di vista linguistico che da un punto di vista di mezzo produttivo e di impiego di nuove tecnologia. In un panorama come quello italiano, nel quale a mano a mano che si va avanti si affievolisce la voglia e la forza di osare, è di essenziale importanza per un futuro di crescita porre l’attenzione su quelle realtà produttive messe al margine dal sistema che osano, spinti dalla passione e dalla voglia di far emergere quel lato che per molto tempo è rimasto nascosto ai molti ma ben presente ai pochi, ovvero un genere fatto di sogni, fantasia ed ossessioni profonde che un tempo ci hanno reso celebri ma che ora ci vedono ai margini della cinematografia mondiale.

Ad un primo approccio suonerebbe quasi strano parlare di effetti speciali nell’era del digitale dove tutto o quasi (esclusi quegli autori che della forma ne fanno una religione) viene ricostruito al computer e non viene lasciato nulla di realmente tangibile o ripreso. Sotto questo profilo Krokodyle nel panorama produttivo italiano rappresenta una vera eccezione. Infatti, il film farà largo uso di creature concepite da Bessoni e realizzate artigianalmente dal Leonardo Cruciano Workshop che è anche co-produttore del film. Lo stesso Leonardo ci ha preannunciato che nel film si userà anche l’animatronic per riportare in vita le creature che affollano la mente del Bessoni visionario, supportate laddove serve anche dalla computer grafica.

Interviste con i Protagonisti di Chiara Guida

Incontriamo Lorenzo Pedrotti nel suo camerino, già pronto per cominciare le sue ultime riprese romane di Krokodyle, film in produzione di Stefano Bessoni, del quale è protagonista principale. “Sono felicissimo di lavorare di nuovo con Stefano – racconta entusiasta – dopo l’esperienza di  Imago Mortis, ma qui la mia parte è più impegnativa. Quando studiavo alla Nuct mi intrufolavo alle sue lezioni di regia, ero affascinato dal suo immaginario e dalla sua visione del cinema e del lavoro del regista”.

Qual è il tuo personaggio?

“Io sono il protagonista, Kaspar, un regista in attesa di poter realizzare un suo progetto e che nel frattempo si da da fare per produrre qualcosa che dia concretezza alle sue idee sul cinema; sono un alter ego di Stefano, e il mio personaggio è circondato da amici con nomi evocativi (valga per tutti Bertold, interpretato da Francesco Martino) che a loro volta sono altri aspetti di Stefano. Insieme formiamo una sorta di mosaico che compone le sue ossessioni e le sue immaginazioni.”

Lo stile di Stefano, in questo progetto, subisce un cambiamento notevole rispetto a Imago Mortis. Qui ha scelto di usare molto la camera fissa, come ti trovi in rapporto all’obbiettivo che ti guarda in maniera così diretta?

“Ho una formazione teatrale, per cui con la macchina fissa la recitazione cinematografica si avvicina di più a quella del teatro, ma sono ugualmente due linguaggi diversi. Nei miei studi mi hanno insegnato ad usare molto il corpo a teatro, e qui invece è tutto molto diverso. Ma mi piace, è un’esperienza importante e sento che non avrei potuto farla con nessun altro se non con Stefano. Mi piace il suo modo di lavorare e spero che questo progetto per quanto rischioso abbia successo.”

Francesco Martino è un volto abbastanza noto della nostra televisione, anche lui, come Lorenzo Pedrotti ha già lavorato con Bessoni in Imago Mortis, e anche lui condivide con tutto il cast il desiderio di riscatto, desiderio che nelle speranze e nelle intenzioni di tutti verrà esaudito da Krokodyle.

Chi sei nel film?

“Sono Bertold, un amico di Kaspar, e anche io interpreto un regista. Il mio personaggio è reduce da una delusione artistica, poiché il suo film è stato straziato da decisioni di distribuzione”

Quello che è successo nella realtà al primo film di Bessoni…
“Appunto, il mio personaggio è un’altra faccia di Kaspar, e quindi un altro aspetto di Stefano stesso. Mi sento onorato ad avere la possibilità di interpretare un pezzetto di lui. È una grande opportunità che ci viene data. E soprattutto è una grande responsabilità, questo è il primo film nel quale sono così coinvolto, ogni componente della troupe e del cast è in qualche misura produttore, ognuno di noi ci mette la sua parte e speriamo che poi il prodotto sarà apprezzato”.

Jun Ichikawa, già protagonista di Cantando dietro i paraventi di Olmi, ha appena terminato le sue riprese. Sembra stanca ma soddisfatta, ci racconta la sua esperienza sul set di Bessoni: “La mia prima esperienza cinematografica è stata con un grande maestro come Olmi, e lui mi ha insegnato a lavorare in armonia con il resto del cast e soprattutto della troupe. Quest’armonia è quella che siamo riusciti a creare su questo set, grazie a Stefano. Siamo riusciti ad essere collaborativi soprattutto grazie al grande rispetto che ci lega”.

Anche tu, nel film, sei un alter ego di Bessoni?
“Io sono Helix, la parte femminile di Kaspar. Sono quella che non ha paura di essere crudele, anche cattiva. Quello che il suo animo riservato gli impedisce di fare, è concesso a me. Mi è piaciuto poter essere così diretta, così cruda, è stato divertente.”

Cosa ti aspetti dal film?
“E’ un’operazione coraggiosa, e ovviamente mi aspetto che venga bene, ma spero che ci sia anche qualcuno che lo guardi e che apprezzi il lavoro e il coraggio che qui è stato messo in gioco. Questo film puo’ essere la testimonianza che in Italia si riesce ancora ad osare, a sperimentare.”

Interviste di Chiara Guida

And the Oscar goes to..

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Nell’anno della rivoluzione 3D, è Kathryn Bigelow a trionfare agli 82° Academy Awards. Una donna vince, per la prima volta nella storia degli Oscar  vince il premio per la Miglior Regia. Ma le soddisfazioni sono 6 perchè “The Hurt Locker” vince anche la categoria del Miglior Film, Miglior Sceneggiatura, Miglior Montaggio Sonoro, Migliori Effetti Sonori e Miglior Montaggio.

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