In competizione,
insieme ad altre 13 opere, nel Concorso Young Adult di “Alice nella
Città”, troviamo You & Me
Forever, seconda opera di Kaspar
Munk. Il regista danese era già noto al pubblico romano
per aver partecipato alla 5^ edizione del Festival con il suo film
d’esordio Hold Om Mig (Hold Me
Tight), grazie al quale aveva ricevuto il premio
Marc’Aurelio Esordienti ed altri premi internazionali.
Recensione film You & Me Forever
Recensione film Paris Manhattan
Paris Manhattan – A Parigi la giovane Alice Ovitz (Alice Taglioni) conduce un’esistenza libera dalle costrizioni della “buona società” in cui vorrebbero calarla i genitori e la sorella Hélène (Marine Delterme).
Preferisce rifugiarsi nei
film di Woody Allen, suo idolo ed unico mentore,
con il quale intrattiene quotidianamente un’immaginaria
conversazione bilingue grazie all’enorme poster appeso in camera.
Bella, dinamica, con uno spiccato senso dell’humour, l’unico
problema di Alice è che è ancora single, e la famiglia cerca in
ogni modo di accasarla con i migliori partiti in circolazione.
L’ultimo arrivato è il fascinoso Vincent (Yannick Soulier), apparentemente il suo uomo ideale. Ma i punti di riferimento che regolano la vita quotidiana di Alice iniziano a traballare quando conosce Victor (l’ottimo Patrick Bruel), un rude quanto simpatico realizzatore di sistemi di allarme che cercherà di riportare Alice in una dimensione quotidiana più reale, senza per questo precluderle quella libertà cui essa aspira.
Paris Manhattan – L’opera prima della francese Sophie Lellouche (qui regista e sceneggiatrice) si rivela una commedia fresca, brillante, con attori di indubbio spessore, perfettamente a loro agio nell’atmosfera surreale che caratterizza l’intera pellicola. Alice Taglioni interpreta con disinvoltura il ruolo di una donna semplice ma al tempo stesso diversa, che sceglie coscientemente di prendere le distanze rispetto al proprio nucleo famigliare: una novella Amelié, ma più forte, più consapevole delle sue possibilità e della strada che vuole intraprendere.
Interessante il
rapporto di coppia, qui indagato nelle sue molteplici declinazioni:
quello tra i genitori di Alice (Michel Aumont e
Marie-Christine Adam), la relazione della
protagonista con i 2 pretendenti, il rapporto con la sorella
Hélène. Tutto è raccontato con un occhio lucido, tagliente, che
mette in risalto anche le più piccole sfumature.
Irresistibili poi i dialoghi fittizi con Woody Allen, in realtà una sorta di proiezione della ragazza stessa, cui essa confida dubbi e difficoltà quotidiane, certa che gli insegnamenti custoditi nei suoi film possano essere adattati in tutto e per tutto alla propria personale esistenza. Le musiche, firmate da Jean Michel Bernard, sono la cornice perfetta di una Parigi fiabesca, ripresa in un’atmosfera pacata, a tratti surreale, lontano dal caos delle grandi vie del centro.
Paris Manhattan sarà nelle nostre sale dall’8 novembre.
Recensione film One Life: un’avventura lunga una vita
Recensione film Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie
Regia: Zac Helm
Cast: Dustin Hoffman, Natalie Portman, Jason Bateman, Zac Mills, Rebecca Northan
Trama: Il negozio di giocattoli di Mr. Magorium è un negozio speciale. Al suo interno infatti i bambini possono scorrazzare liberamente e perdersi senza paura in un mondo fatto di palline che rimbalzano da sole, porte magiche che aprono in stanza sempre differenti e peluche animati in cerca di abbracci.
Recensione film Moon Man
E’ stata concessa di
nuovo vita ad una delle metafore intramontabili dell’idea di
scoperta con la trasposizione in un cartone animato del fumetto:
Moon Man, del grande artista francese
Tomi Ungerer. L’opera, che verrà presentata al
Festival di Roma 2012, riporta in vita, sotto vesti moderne, uno
dei racconti più famosi del celebre fumettista.
Recensione film La cuoca del Presidente con Catherine Frot
Il
cibo al cinema ha sempre avuto un
forte richiamo, sarà perché è parte integrante e fondamentale della
quotidianità di ognuno, sarà perché dietro al cibo, il più delle
volte, si nasconde sempre qualche altra pulsione segreta, che sia
carnale o mentale, ma sembra qualcosa di misterioso che si agita
dentro.
Recensione film Ku no kyôten – Lesson of Evil
Recensione film In Darkness di Agnieszka Holland
Leopold Socha (Robert Wickiewicz) è un operaio che arrotonda il suo stipendio con qualche furto. Conosce le fognature di Lvov come le sue tasche: quei cunicoli sotterranei dove nessuno metterebbe piede sono sia il suo posto di lavoro, sia il nascondiglio per la sua refurtiva.
Durante il 1943 l’uomo, in ricognizione tra i canali, si imbatte in un gruppo di ebrei che vuole nascondersi nelle fogne per sfuggire all’imminente rastrellamento del ghetto. Deciso a non farsi sfuggire un’occasione di guadagno, stringe un patto con loro: non li denuncerà e, anzi, li aiuterà a orientarsi nel labirinto sotterraneo, solo in cambio di una grossa somma di denaro.
Gli ebrei, soprattutto il giovane Mundek (Benno Fürmann), sono inizialmente rassegnati e diffidenti nei confronti del polacco, ma poco a poco, testimoni dei rischi crescenti che l’operaio si assume nel tentativo di salvarli, si affezionano a lui.
Recensione film In Darkness di Agnieszka Holland
Il tempo passato nell’oscurità, la mancanza d’aria e la convivenza forzata tra i rifugiati, portano lentamente alla luce gli aspetti migliori e quelli peggiori dell’animo umano, l’amore e la follia, la disperazione e la tenerezza, la fiducia e l’odio, in un affresco potente che riesce nell’intento di ricordare al pubblico una delle pagine più nere della storia del Novecento.
In
Darkness, infatti, porta sullo schermo la vera storia
degli ebrei salvati da Leopold Socha, ed è tratto
da un libro, Nelle fogne di Lvov di Robert
Marshall, che narra proprio di quei 14 mesi di prigionia
forzata messa in atto per evitare la deportazione.
La regista Agnieszka Holland, però, in accordo con lo sceneggiatore David F. Shamoon, evita di trasporre nel film gli orrori del libro e cerca piuttosto di sondare i sentimenti di alcuni uomini e donne trovatisi a dover fare delle scelte difficili al limite del comprensibile e a vivere in condizioni quasi inumane.
Con un uso della fotografia decisamente metaforico, che vede scene buie e soffocanti nelle fogne con il solo Socha illuminato costantemente (come portatore di luce) e una durata notevole, due ore e mezza, la Holland lascia a chi guarda il compito di immedesimarsi nei corpi dei rifugiati e trascina, anche per poco, il pubblico sottoterra, preda della paura, della noia, del freddo.
Un film non facile, talvolta claustrofobico, che prova a usare diversi registri e a mettere a fuoco personaggi complessi, per narrare la non banalità del bene e l’eroismo di un uomo lontano dai canoni dell’eroe.
Da sottolineare soprattutto i contrasti, resi con dei dolly che sembrano spezzare il confine che divide la città dalle fognature, tra il mondo luminoso in cui scorre la vita della città di Vlov e la condizione di Mundek, Klara e degli altri ebrei.
In Darkness è un film da vedere per riflettere, per scuotersi dal torpore, per porsi delle domande.
In uscita il 24 gennaio, non a caso in prossimità del Giorno della Memoria.
Recensione film Hungarian Rhapsody – Queen Live in Budapest
Il Nepstadium di
Budapest si accinge ad accogliere l’evento: gli operai montano
l’enorme palco futuristico, le tribune si vanno via via riempendo,
il sole cala all’orizzonte e i grandi fari dell’illuminazione si
accendono. Lo show può iniziare. Sulle note di A kind of
magic Freddie, Bryan, Roger e John si presentano ad una folla
in delirio, ha inizio uno dei concerti più straordinari nella
storia della musica, il primo di una band occidentale oltre la
cortina di ferro prima della caduta del muro di Berlino.
Recensione film Far Out isn’t Far Enough: The Tomi Ungerer Story
A lui bastano un foglio e una matita, nulla di più, per ricreare un universo in cui la fantasia e la realtà si mescolano, si amalgamano, si perdono tra loro ma si scontrano anche duramente. Tomi Ungerer sogna e descrive sotto l’occhio attento di Brad Bernstein, narrando con molta disinvoltura la storia della sua vita.
Recensione film Confessions di Tetsuya Nakashima
Arriva per qualsiasi
regista il momento della “svolta”. Ed è arrivato anche per
Tetsuya Nakashima, classe 1959, giapponese di
Fukuoka, noto al pubblico italiano per capolavori barocchi come
Kamikaze Girls e Memories of
Matsuko e per uno stile spesso definito “pop,
colorato e pieno di dettagli” (wikipedia dixit). Date queste
premesse, approcciarsi a Confessions e
tenere presente che si tratta sempre dello stesso regista non è per
niente facile.
Yuko Moriguchi (interpretata da Takako Matsu) è una professoressa delle scuole medie che annuncia il suo ritiro dall’insegnamento in seguito all’omicidio della figlia di appena quattro anni Manami, trovata annegata nella piscina della scuola. Durante il suo addio tenuto di fronte a una classe davvero poco partecipe, Yuko dichiara di conoscere l’identità dei killer che hanno commesso un’atrocità simile che altri non sono che due ragazzi della sua stessa classe, chiamati studente A e studente B. Poiché la polizia ha archiviato il caso come un semplice incidente e visto che la legge giapponese non processa i minori di tredici anni a prescindere dal reato commesso, Yuko è decisa a farsi giustizia da sola orchestrando un intricato piano di vendetta per distruggere completamente la vita dei due ragazzi e per far capire loro l’impatto che certe azioni possono avere sulle vite degli altri. Il valore pedagogico della vicenda di Yuko però non si ferma certo qui e deriva, necessariamente, in un atto di vendetta acuto: dopo aver consegnato le dovute razioni di latte ai ragazzi e dopo che gli studenti hanno bevuto le rispettive confezioni, l’insegnante rivela di aver iniettato ogni confezione con il sangue del compagno malato di AIDS da poco scomparso.
Strizzando l’occhio al maestro d’altri tempi Kurosawa e all’eccelso Rashomon (1950), Nakashima mette in piedi un’opera divisa in cinque capitoli in cui, ciascuno dei protagonisti, presenta il proprio punto di vista sulla vicenda, ognuno con ragioni diverse da ciò che suggerisce l’apparenza della propria condotta.
Tratto dall’omonimo romanzo Kokuhaku (titolo originale) di Kanae Minato con due milioni di copie vendute in madre patria nel 2008, Nakashima passa da una narrazione estremamente pop a una riflessione dark e nichilista su uno dei topoi narrativi del cinema nipponico contemporaneo, ovvero il malessere esistenziale (con conseguente deriva violenta) di una gioventù lacerata dalla mancanza di freni inibitori e moralità.
Dolore e punizione sono la cifra stilistica della pellicola che continua la riflessione cominciata da Kinji Fukasaku nel cult Battle Royale su come educare e punire minori che sempre più spesso si trovano a commettere atti del genere senza che le istituzioni possano intervenire. Non inganni la facciata visivamente ricca di momenti estranianti (come i musical accennati a scuola) perché Nakashima, dopo il mondo colorato di Kamikaze Girls, cede definitivamente al suo io più oscuro con guizzi di humor nero che spesso fanno trasalire.
Con Last Flowers dei Radiohead in sottofondo e una fotografia dai colori cupi (come cupa è l’evoluzione psicologica dei personaggi) che contribuisce a dare la misura di un racconto lugubre, Nakashima confeziona un racconto spietato e struggente di dolore: il dolore implacabile di una madre che grida vendetta.
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Recensione Blu-ray 5 Anni di fidanzamento
Arriva in blu-ray e dvd 5 anni di fidanzamento, la
commedia sentimentale con Jason Segel e
Emily Blunt e scritto, diretto, e
prodotto da Nicholas Stoller.
Rec 3 Genesis: Teaser trailer!
Reboot in vista per La Mummia?
Dopo l’Uomo Ragno, la Sony si prepara a rilanciare un altro successo sul grande schermo, a pochi anni distanza dai precedenti: a subire il trattamento sarebbe ora La Mummia; a scrivere il film è stato chiamato John Spaihts, co-sceneggiatore di Prometheus, che ha dichiarato in proposti di voler coniugare l’oscurità dell’idea originale, portandola nel contempo a un livello di epicità mai raggiunto nei film precedenti.
Il ciclo precedente, inaugurato nel 1999, ha visto protagonisti Brendan Frasee e Rache Weisz nei primi due capitoli e Rob Cohen e Maria Bello nel terzo (a questi va aggiunto Il Re Scorpione, spin-off del 2002) : l’idea fu di rinnovare, virandolo verso un mix di avventura e commedia, il mito cinematografico della mummia, uno dei mostri classici della Universal, portato sullo schermo per la prima negli anni ’30 da Boris Karloff, poi oggetto di una serie di seguiti negli anni ’40, fino a un primo remake nel 1959, protagonisti Christopher Lee e Peter Cushing.
Fonte: Empire
Reboot He-Man: Dolph Lundgren vede bene Channing Tatum e Chris Hemsworth
Rebel Wilson: 10 cose che non sai sull’attrice
L’attrice comica Rebel Wilson ha negli anni partecipato ad alcune delle più celebri commedie cinematografiche viste di recente sul grande schermo. che sia per ruoli da protagonista o da caratterista, la Wilson si è fatta apprezzare in più occasioni per le sue capacità comiche, ottenendo l’apprezzamento di pubblico e critica.
Ecco 10 cose che non sai di Rebel Wilson.
Rebel Wilson: i suoi film
1. Ha recitato in celebri commedie. L’attrice debutta al cinema nel 2007 con il film Ghost Rider. Si fa notare ulteriormente con un piccolo ruolo nel film Le amiche della sposa (2011), ottenendo poi ulteriore notorietà recitando in Tre uomini e una pecora (2011), The Wedding Party (2012), Che cosa aspettarsi quando si aspetta (2012) e Pitch Perfect (2013), che ne consacra il talento comico. Da quel momento recita in popolari film come Pain & Gain (2013), Notte al museo – Il segreto del faraone (2014), Pitch Perfect 2 (2015), Grimsby – Attenti a quell’altro (2016), Single ma non troppo (2016), Pitch Perfect 3 (2018), Non è romantico? (2019), Attenti a quelle due (2019), Cats (2019) e Jojo Rabbit (2019).
2. Ha recitato anche in televisione. La Wilson debutta in televisione nel 2006 con la serie World Record Pizza, per poi recitare anche in Pizza (2003-2007), The Wedge (2006-2007), Bogan Pride (2008), Super Fun Night (2013-2014) e Les Norton (2019).
3. Ha collaborato come sceneggiatrice. Nel corso della sua carriera l’attrice ha in più occasioni partecipato alla scrittura delle serie TV, a cui ha inoltre preso parte come interprete. Tra queste si annoverano The Wedge, Bogan Pride e Super Fun Night.
Rebel Wilson è su Instagram
4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 7 milioni di persone. Qui l’attrice è particolarmente attiva, condividendo fotografie scattate in momenti di svago con amici o colleghi. Numerose sono anche le immagini o i video promozionali dei suoi progetti da interprete.
Rebel Wilson non è fidanzata
5. La celebrità le ha reso difficile la vita sentimentale. La Wilson ha recentemente dichiarato di aver riscontrato particolare difficoltà a dar vita ad una relazione sentimentale stabile, poiché la sua celebrità sarebbe un ostacolo più grande del previsto. Alcuni uomini con cui l’attrice ha avuto appuntamenti non l’avrebbero trovata divertente come si aspettavano, ha raccontato l’attrice, mentre altri sarebbero stati intimoriti dalla continua presenza di paparazzi.
Rebel Wilson in Cats
6. È allergica ai gatti. L’attrice è stata scelta per il ruolo della gatta Jennyanydots nel film musical Cats, trasposizione dell’omonima opera teatrale, dove recita accanto agli attori Jennifer Hudson e Judi Dench. La Wilson si è dichiarata particolarmente sorpresa dall’esperienza di interpretare un gatto, considerata la sua forte allergia ai felini.
Rebel Wilson in Pitch Perfect
7. Ha improvvisato molte delle sue battute. Il film Pitch Perfect permette all’attrice di dar sfogo alla propria comicità, divenendo così particolarmente celebre. Stando a quanto dichiarato dalle sue co-star nel film, la Wilson avrebbe improvvisato gran parte delle sue battute, dando vita ad alcuni dei momenti più riusciti e più comici dell’intero film.
8. Vorrebbe realizzare un quarto capitolo. La Wilson si è detta particolarmente legata al personaggio interpretato nella trilogia, quello di Fat Amy, a tal punto da spingere affinché venga realizzato un quarto capitolo. Nel novembre del 2018, infine, arriva la conferma che un nuovo film è in produzione, e le riprese dovrebbero iniziare quanto prima.
Rebel Wilson: il suo 2019
9. Ha recitato in diversi film. Il 2019 è stato un anno particolarmente ricco per l’attrice, che è stata protagonista assoluta del film Non è romantico?, ma anche di Attenti a quelle due, dove recita accanto all’attrice Anne Hathaway. Ha inoltre dei ruoli di rilievo anche nei film Jojo Rabbit e Cats.
Rebel Wilson età e altezza
10. Rebel Wilson è nata a Sydney, in Australia, il 2 marzo 1980. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Fonte: IMDb
Rebel Wilson rivela che Sasha Baron Cohen è la star di Hollywood che l’ha minacciata di bloccare le sue memorie
Rebel Wilson ha appena rivelato sui social media che Sasha Baron Cohen è la star di Hollywood che le ha inviato minacce per impedirle di pubblicare il suo libro di memorie “Rebel Rising”.
Finora l’attrice australiana non aveva identificato Baron Cohen e lo aveva definito un “enorme stronzo” con cui aveva lavorato. Ha detto che la star aveva assunto un team di pubbliche relazioni di crisi e aveva iniziato a inviarle minacce dopo aver affermato che gli avrebbe dedicato un intero capitolo nelle sue memorie e avrebbe denunciato il suo comportamento. Il capitolo 23 di “Rebel Rising” è dove Wilson dice che rivelerà i dettagli.
“Non sarò vittima di bullismo o messa a tacere da avvocati costosi o gestori di crisi di pubbliche relazioni. Lo “stronzo” di cui parlo in UN CAPITOLO del mio libro è Sasha Baron Cohen”, ha affermato in una storia pubblicata su Instagram diverse ore fa. In un post precedente Wilson ha affermato: “Ora quello stronzo sta cercando di minacciarmi. Ha assunto un responsabile delle pubbliche relazioni e avvocati. Sta cercando di impedire alla stampa di parlare del mio nuovo libro. Ma il libro uscirà e voi tutti conoscerete la verità”.
Rebel Wilson e Sasha Baron Cohen hanno recitato insieme nel film del 2016 I fratelli Grimsby.
Rebel Wilson protagonista di una commedia romantica per la New Line
Rebel Wilson, volto reso noto al grande pubblico dal travolgente successo di Pitch Perfect 1 e 2, sarà la protagonista di una commedia romantica per la New Line. A produrre la pellicola ci sono Todd Garner, Grant Scharbo e Gina Matthews. Il film è in cerca di un regista.
La sceneggiatura originale, scritta da Erin Cardillo, racconta di una giovane donna cinica che non crede nell’amore e che un giorno scopre che la sua vita è diventata una commedia romantica.
Dopo i successi dei primi due Pitch Perfect, di Single ma non troppo e Grimsby, Rebel Wilson è attesa in Pitch Perfect 3 e in Absolutely Fabulos Movie.
Fonte: Variety
Rebel Wilson per il remake di Soldato Giulia agli Ordini
Rebel
Wilson, che abbiamo visto in The
Voice e ne Le Amiche della
Sposa, sarà la protagonista del remake di
Soldato Giulia agli Ordini, film del 1980
diretto da Howard Zieff e con protagonista
Goldie Hawn.
Nel film, la Hawn era July, una donna che dopo essere diventata vedova decide di unirsi all’esercito. La versione moderna della storia racconterà di due donne nella stessa situazione della protagonista originale. Una di loro sarà una cittadina in gamba e brillante, l’altrauna poveraccia. Rebel Wilson interpreterà questo secondo personaggio.
Il film originale ebbe un grosso successo al box office e tre nomination algi Oscar diventando poi l’ispirazione per una serie tv. Il film verrà prodotto da Mark Gordon, che aveva già in programma questo film per il 2010 con Anna Faris nei panni della protagonista.
Fonte: CS
Rebel Wilson in Hunger Games – Il Canto della Rivolta?
Dopo il grande successo di Le amiche della Sposa, Bachelorette, Pitch Perfect e Pain & Gain, Rebel Wilson sarebbe ora in trattativa per entrare nel cast del prossimo capitolo di Hunger Games. In un’intervista per Buzzfeed, la giovane attrice ha rivelato infatti di aver già incontrato alcuni rappresentati della produzione:
“ A voler essere seri, abbiamo fatto un meeting riguardo alla possibilità di essere in The Hunger Games. Non ci sono molti ruoli disponibili, perché buona parte dei personaggi è già stato assegnato a un attore nei primi episodi, ma sarebbe fantastico. Mi piacerebbe un sacco far parte del film”
In realtà non è ben chiaro se si stia parlando proprio dell’adattamento del Canto della Rivolta che lo sceneggiatore Danny Strong sta adattando proprio in quest’utlimo periodo, suddividendolo però in due episodi conclusivi della saga cinematografica che usciranno rispettivamente il 21 novembre 2014 e il 20 novembre 2015. A capo del progetto vi sarà la regia di Francis Lawrence, che al momento è già al lavoro sulla fase di post-produzione del secondo film della saga, Hunger Games: la Ragazza di Fuoco che dovrebbe uscire il 22 novembre 2013.
Fonte: badtaste
Rebel Wilson entra nel cast del film basato sul musical Cats
Come riportato da Deadline, Rebel Wilson si aggiunge alla lista degli attori che reciteranno (e canteranno) nel nuovo adattamento cinematografico del musical Cats affidato alla regia di Tom Hooper (Les Miserables). L’attrice di Pitch Perfect vestirà i panni della vecchia, pigra e scontrosa gatta Gumbie Jennyanydots, che ama trascorrere le sue giornate alla ricerca di luoghi caldi e soleggiati semplicemente dormendo; di notte invece è vivace, cucina e insegna ai topi a lavorare a maglia.
Per quanto riguarda la produzione di Cats, le riprese si svolgeranno presso i Leavesden Studios nel Regno Unito, con l’uscita nelle sale fissata al 20 dicembre 2019. Nel cast sono già stati confermati Jennifer Hudson (Grizabella), Taylor Swift, James Corden, Ian McKellen (Gus), Judi Dench (Deuteronomio), Idris Elba (Macavity) e i ballerini del Royal Ballet Steven McRae (Skimbleshanks) e Francesca Hayward (Victoria).
Cats: al via la produzione del film
Questa versione del noto musical di Andrew Lloyd Webber è stata curata dallo stesso Hooper insieme Lee Hall, mentre Tim Bevan, Eric Fellner e Debra Hayward figurano come produttori.
La Wilson sarà presto sul grande schermo nella commedia Is not It Romantic accanto a Liam Hemsworth, Adam Devine e Priyanka Chopra, che arriverà nelle sale il prossimo 14 febbraio, al fianco di Anne Hathaway in The Hustle, remake di Dirty Rotten Scoundrels e in Jojo Rabbit di Taika Waititi con Sam Rockwell e Scarlett Johansson.
Fonte: Deadline
Rebel Wilson con Scarlett Johansson in Jojo Rabbit di Taika Waititi
Dopo Sam Rockwell, anche Rebel Wilson si unisce a Scarlett Johansson di Jojo Rabbit, il nuovo film diretto da Taika Waititi, bizzarro regista di Thor: Ragnarok. Rivedremo Rebel Wilson al cinema il prossimo giugno nei panni di Ciccia Amy, quando arriverà nelle nostre sale Pitch Perfect 3.
JoJo Rabbit è la storia di un giovane soldato nell’esercito di Hitler che scopre che sua madre sta nascondendo un bambino ebreo in casa. A dirigere il film ci sarà Taika Waititi, uno dei cineasti più originali in circolazioni, che si è fatto un nome dirigendo Thor: Ragnarok e stravolgendo il mito cinematografico di Thor.
Waititi ha anche scritto la storia e nel film interpreterà l’amico immaginario del ragazzo protagonista, che sarà proprio Adolf Hitler. Oltre a scrivere, dirigere e recitare nel film, Waititi produrrà JoJo Rabbit con Carthew Neal e Chelsea Winstanley.
Rebel Ridge: la spiegazione del finale del film Netflix
Anni dopo aver prestato servizio come Marine, Terry Richmond (Aaron Pierre) – protagonista di Rebel Ridge, il film disponibile su Netflix – lavora in un ristorante cinese e cerca di stare lontano dai guai. Ma questo non impedisce che i guai arrivino a cercarlo, e infatti ben presto arrivano quando viene fermato sulla sua moto da un paio di agenti di polizia nella cittadina immaginaria di Shelby Springs.
È una circostanza familiare che presto si trasforma in qualcosa di completamente diverso. “Sebbene sia vero, credo che il pubblico sarà sorpreso dalla piega che prenderà la storia”, ha dichiarato a Netflix lo sceneggiatore e regista Jeremy Saulnier (Blue Ruin, Hold the Dark). Terry sta per pagare la cauzione a suo cugino Mike (C.J. LeBlanc) per uscire di prigione. Ma incontra un ostacolo quando gli agenti che lo fermano gli sequestrano i soldi che aveva messo insieme per la cauzione.
In questo modo, Terry viene catapultato in un vortice di corruzione della polizia e pregiudizi da piccola città. Il capo della polizia (Don Johnson) è pronto a colpirlo; l’assistente del tribunale Summer McBride (AnnaSophia Robb) è dalla sua parte; e Terry stesso ha una serie di abilità che potrebbero farlo uscire vivo da questo incubo. “Rebel Ridge attinge alle nostre frustrazioni collettive e, dopo due ore strazianti, offre una catarsi”, ha dichiarato Saulnier.

Rebel Ridge è basato su una storia vera?
La risposta è no, ma si potrebbe pensare che lo sia. “Questo film non è basato su un particolare incidente, ma alcuni elementi potrebbero certamente accadere”, ha detto Saulnier. “Mi interessa esaminare i sistemi corrotti – non tanto come vengono costruiti, ma come persistono”. Gli aspetti specifici del viaggio di Terry in Rebel Ridge – sfide legali, molestie da parte della polizia – non saranno del tutto familiari a tutti gli spettatori, ma la sua spinta contro i limiti della burocrazia di Shelby Springs suonerà famigliare. “Per questo film, ho voluto prendere spunto da come il resto di noi reagisce a questi sistemi [corrotti]”, ha detto Saulnier, “dai politici corrotti fino al loop infinito di una chiamata al servizio clienti andata male“.
La confisca dei beni civili è reale?
La confisca dei beni civili è il quadro giuridico che consente alla polizia di Shelby Springs di confiscare i contanti di Terry senza un regolare processo. “È un’assurda scappatoia nella normativa antidroga che permette alle forze dell’ordine di confiscare i beni dei comuni cittadini senza alcuna prova di attività criminale”, ha detto Saulnier. Ha costruito l’intero film attorno a questo concetto: “Ho pensato che sarebbe stata un’ottima premessa per un film, per via di quanto sia unificante: fa incazzare tutti”.
Come Summer spiega a Terry all’inizio del film, la confisca dei beni è valida in tribunale perché il denaro di un cittadino non ha diritti civili propri. Fa anche notare, in modo divertente, che il fascicolo del caso reciterà semplicemente “Il comune di Shelby Springs contro 36.000 dollari”.
La preparazione di Saulnier per Rebel Ridge è iniziata con un’intensa attività di ricerca. “Come per tutti i miei progetti, inizio con un forte interesse per un argomento, poi faccio ricerche a tappeto”, ha detto il regista. “Una volta che ho una solida padronanza del materiale, inizio a scrivere. Se trovo un ostacolo nel processo, faccio altre ricerche”. La tenacia del regista è una caratteristica che accomuna anche il suo protagonista Terry Richmond.

Chi è Terry Richmond in Rebel Ridge?
I poliziotti di Shelby Springs ottengono molto di più di quello che si aspettavano quando trascinano Terry nei loro guai. Quando i vicesceriffi Steve Lann (Emory Cohen) ed Evan Marston (David Denman) lo buttano giù dalla sua moto, pensano di star molestando un passante. In realtà, Terry è un Marine Corps Martial Arts Program, specializzato in combattimenti non letali ed estremamente efficaci.
“L’obiettivo di Terry, nel caso in cui si trovi in una situazione che ha raggiunto il livello di fisicità e/o violenza, è quello di portare a termine la situazione in modo che nessuno subisca danni irreparabili”, ha detto Pierre a proposito del suo personaggio, “il mantra che usiamo nel film è ‘una mente, qualsiasi arma’”. “Pierre stesso ha praticato per anni la boxe, il jiu-jitsu brasiliano e la Muay Thai, quindi le abilità di Terry gli sono venute facili“.
Non è altrettanto facile per il dipartimento di polizia di Shelby Springs. Quando i tentativi di Terry di reclamare educatamente la sua proprietà vengono respinti, si infiltra nella stazione di polizia e fa un accordo forzato con il capo Sandy Burnne di Don Johnson: si accontenterà di riprendersi 10.000 dollari per la cauzione di suo cugino e permetterà alla polizia di tenere il resto. “Il capo Sandy Burnne è bifronte, in quanto cerca di aiutare la sua città, ma a spese degli altri”, ha detto Johnson a Netflix. Il budget di Burnne è stato tagliato e un informatore del suo dipartimento ha fatto trapelare a Summer che il denaro sequestrato attraverso la confisca dei beni civili sta contribuendo a mantenere in piedi il dipartimento di polizia e la stessa Shelby Springs.
Terry è irremovibile sul fatto che suo cugino non passi troppo tempo in una prigione di Stato; Mike è stato un testimone collaborativo in un caso di omicidio, quindi la sua vita potrebbe essere in pericolo. Burnne acconsente, ma troppo tardi. Prima che Mike possa essere consegnato a Terry, viene ucciso in prigione.

Qual è il piano del capo Burnne a Rebel Ridge?
La morte di Mike rende Terry ancora più determinato a svelare la cospirazione di Shelby Springs, anche se la situazione sua e di Summer diventa ancora più pericolosa. Per spaventare i due, la polizia invade la casa di Summer e le inietta della droga. Quando viene sottoposta a un test antidroga casuale al lavoro, il suo mondo va in frantumi, ma lei continua a lottare. “Summer non aiuta Terry solo perché è una brava persona”, ha detto Robb a Netflix. “Ha dei paletti. Anche lei è messa alle strette e decide di fare una scelta audace e coraggiosa”.
Terry e Summer arrivano infine a scoprire il piano del Dipartimento di Polizia di Shelby Springs, consultando il giudice Logston (James Cromwell), in preda ai sensi di colpa. Logston ha aiutato Burnne nel suo tentativo di finanziare la città aumentando le cauzioni e aumentando la pena detentiva degli imputati. È un modo spietato per compensare i tagli al bilancio e il giudice si suicida poco dopo la partenza di Terry e Summer. “C’è un elemento economico all’interno della sceneggiatura e della storia che non ho mai visto prima e che ho trovato interessante”, ha detto Johnson. “Questo elemento economico ha conseguenze viscerali“.
In un ultimo tentativo di rivelare la corruzione di Burnne, Terry e Summer irrompono nel municipio per recuperare i filmati delle telecamere di bordo: la loro speranza è che le prove fotografiche delle malefatte della polizia portino a uno scandalo e a una riforma decisiva. Ma la polizia, che si sta preparando a bruciare l’edificio, arriva prima. Terry riesce a impadronirsi di una scheda SD contenente prove vitali, ma Summer viene catturata. Terry contrattacca rapendo un agente alle prime armi e facendo un patto di ostaggio con la polizia. Si incontreranno in un punto di riferimento chiamato – appunto – Rebel Ridge.

Cosa succede alla fine di Rebel Ridge?
Terry non si dirige verso Rebel Ridge. Punta invece ancora una volta alla stazione di polizia, facendo irruzione nell’armeria e sottomettendo Burnne. Ma dopo averlo fatto, viene fermato dall’agente Jessica Sims (Zsané Jhé). Terry crede di essere libero, supponendo che sia lei l’informatrice di Summer. Questa supposizione si rivela un errore e presto Terry si prepara a ricevere un proiettile in testa.
Ma la salvezza arriva da una fonte inaspettata: L’agente Marston, uno dei poliziotti che hanno arrestato Terry. Terry capisce subito che Marston è l’informatore di Summer. Mentre Terry e i poliziotti convergono per la resa dei conti finale, il parcheggio della stazione di polizia inizia ad assomigliare al tipo di zona di guerra che Terry pensava di essersi lasciato alle spalle alla fine del servizio militare.
Per le sequenze d’azione di Rebel Ridge, Saulnier ha riportato le cose alle origini. “Volevo vedere sullo schermo una rappresentazione più realistica del combattimento corpo a corpo”, ha detto. “La mia forza e la mia strategia in questo film è stata quella di rimanere con i piedi per terra e di non raggiungere quel livello di spettacolarità iper-coreografata a cui ci siamo abituati”.
Una sequenza in cui Terry trascina Marston dietro un’auto parcheggiata per ripararsi ha richiesto poche riprese. “Denman aveva le protezioni per le acrobazie, era al sicuro, ma avevamo un cavo su di lui per evitare che Aaron si bruciasse dopo quattro o cinque riprese, perché David è un tipo grosso, alto un metro e novanta”, ha ricordato Saulnier. “Dopo averne girato un paio, Aaron ci ha chiesto se poteva trascinare David da solo per davvero, senza fili, e tutti hanno accettato di provarci. Questo dimostra la dedizione di Aaron. E questa, ovviamente, è la ripresa che è stata inserita nel film”.

Terry elimina diversi agenti usando gli oggetti dell’armeria della polizia e le sue abilità non letali, registrando tutta la carneficina con la videocamera da cruscotto di un’auto della polizia. Poi lui e Marston salvano Summer drogata e se ne vanno, con Burnne all’inseguimento. All’ultimo secondo possibile, l’agente Sims ha un ripensamento e butta fuori strada il suo capo. Terry porta Marston e Summer all’ospedale, mette al sicuro la videocamera e si siede su una panchina. Dopo aver affrontato alcuni degli incubi più oscuri della società – confisca dei beni civili, violenza della polizia, stress post-traumatico – ed esserne uscito dall’altra parte, chiude gli occhi, finalmente in grado di riposare.
Quel momento di pace è un altro impulso che Saulnier condivide con il suo protagonista. “Se c’è una cosa che cerco di ottenere, è semplicemente quella di attivare una risposta involontaria nel pubblico”, ha detto Saulnier. “Per quanto riguarda il significato che il pubblico potrebbe trarre da tutto questo, fortunatamente non è più nelle mie mani. Ma sono pienamente in pace, sapendo di aver dato tutto quello che potevo“.
Rebel Ridge: il regista affronta la questione della confisca dei beni civili
Rebel Ridge è un film sulla confisca dei beni civili e il regista ha molto da dire su questa politica controversa. Guidato da Aaron Pierre (Old), il film segue un marine che si vede rubare i soldi della cauzione di suo cugino dagli agenti di polizia con la scusa della confisca dei beni civili. Rebel Ridge ha ottenuto recensioni incredibili, che ne hanno elogiato la premessa realistica e le interpretazioni di alto livello. Il film è stato pubblicato su Netflix, dove è tuttora disponibile in streaming.
Parlando con Netflix, lo scrittore e regista Jeremy Saulnier ha parlato dell’ingiustizia della confisca dei beni civili. Ha confermato che si tratta di una normativa reale che ha causato un’estrema ingiustizia a persone reali. Ha riconosciuto che questa politica potrebbe unire tutti gli spettatori contro di essa, e questo è esattamente il motivo per cui ha deciso di sviluppare questo film. Guardate la sua risposta completa qui sotto:
Si tratta di un’assurda scappatoia nella normativa antidroga che consente alle forze dell’ordine di confiscare beni a cittadini comuni senza alcuna prova di attività criminale. Ho pensato che sarebbe stata un’ottima premessa per un film, per via del suo carattere unificante: fa incazzare tutti.
Cosa significa la realtà del regolamento per Rebel Ridge
La confisca dei beni civili è un regolamento di vecchia data, in vigore da centinaia di anni. Sebbene il sospettato non abbia commesso alcun reato, gli agenti di polizia sono liberi di confiscare i suoi beni con il sospetto che siano illegali. Questo sistema ha preso piede inizialmente con le politiche marittime, ma alla fine si è esteso anche ai normali civili. Negli anni più recenti, l’applicazione di leggi sulla droga relativamente recenti ha portato a miliardi di dollari di beni confiscati.
Questa politica è alla base dell’esistenza di Rebel Ridge. L’idea che un Marine innocente si veda sottrarre il fondo per la cauzione del cugino senza aver commesso alcun reato è un’ingiustizia che il film si preoccupa di sottolineare. Il fatto che si tratti di una politica reale, anche se non di una storia vera, rende il film ancora più sorprendente. La sua esistenza consente un livello di coinvolgimento maggiore, in quanto gli spettatori possono fermarsi a ricercare le norme durante e dopo la visione del film. L’influenza del mondo reale aumenta anche la posta in gioco, poiché potrebbe essere qualcosa che accade a chiunque guardi il film.
L’accoglienza della critica è stata quasi universalmente positiva, tanto che il film ha ottenuto un punteggio del 95% sul Tomatometro di Rotten Tomatoes. Il pubblico è stato meno favorevole, con un punteggio del 70%. Entrambe le parti hanno espresso apprezzamenti, anche se non nella stessa misura, il che dimostra la relatività del film.
Rebel Ridge, la spiegazione del finale del film Netflix
Attenzione! Questo articolo contiene importanti spoiler su Rebel Ridge di Netflix
Sebbene Terry Richmond faccia fatica a trovare giustizia per tutta la durata di Rebel Ridge, il film di Netflix si conclude con una nota di speranza in cui il protagonista vince contro il sistema legale corrotto. Diretto da Jeremy Saulnier, Rebel Ridge inizia con l’ex marine Terry Richmond che arriva nella piccola città di Shelby Springs per pagare la cauzione per suo cugino, Mike. Tuttavia, pochi istanti dopo essere entrato in città, un veicolo della polizia sperona la sua bici e due poliziotti sequestrano ingiustamente i soldi della sua cauzione in nome della confisca dei beni civili.
Nonostante sappia come la polizia gli abbia ingiustamente sottratto i soldi, Richmond tiene la testa bassa e cerca di stare lontano dai guai. Con suo sgomento, non importa cosa faccia, non ottiene indietro i soldi della cauzione, il che gli impedisce di salvare suo cugino. Verso gli ultimi momenti del film d’azione di Netflix, Richmond raggiunge lo stremo delle forze dell’ordine quando muore suo cugino e la polizia cerca di fare del male a Summer, l’unica persona in città che osa aiutarlo. Di conseguenza, scatena la sua furia contro le forze dell’ordine di Shelby Springs e si propone di denunciare le loro attività criminali.
Perché Terry, Evan e Summer ottengono una scorta della polizia nel finale di Rebel Ridge
La polizia si rende conto che il capo Sandy Burnne si sbagliava
Nell’arco finale di Rebel
Ridge, Richmond (Aaron Pierre) si ritrova
circondato da agenti di polizia fuori dalla stazione di polizia di
Shelby Springs mentre cerca di eseguire il suo piano finale per
denunciarli. Tuttavia, le cose prendono una piega cupa quando
l’agente Steve Lann (Emory Cohen) droga Summer
(AnnaSophia
Robb) e decide di uccidere Richmond in quel momento
per impedirgli di causare ulteriori danni. Fortunatamente per
Richmond, l’agente Evan Marston (David Denman) si
schiera dalla sua parte, il che porta a un conflitto tra Marston e
Lann.
Sebbene il capo Sandy (Don Johnson) spari alla gamba di Marston, Richmond porta in salvo l’agente di polizia ferito e si mette in viaggio per annientare da solo la polizia usando le armi non letali dal deposito di Sandy. Riesce persino a scappare in un’auto della polizia con Marston e Summer. Tuttavia, uno pneumatico esploso rallenta il suo veicolo, consentendo agli agenti di polizia di raggiungerlo. Con sua sorpresa, invece di seguire gli ordini del capo Sandy, l’agente Jessica Sims (Zsane Jhe) fa deragliare il capo Sandy e va al suo veicolo per arrestarlo.
Nel frattempo, gli altri agenti di polizia gli hanno dato una scorta invece di aggredirlo. Ciò dimostra che, nonostante la polizia cittadina fosse a conoscenza delle pratiche criminali di Sandy Burnne, era sempre più frustrata dal dover pagare le conseguenze delle sue azioni. Pertanto, quando Sandy ha sparato a un agente di polizia leale come Evan Marston, la polizia ha capito che non meritava il loro supporto. Hanno anche notato che Terry stava mettendo a rischio la sua vita solo per portare Evan Marston in ospedale. Di conseguenza, hanno sfidato gli ordini del capo Sandy e hanno dato una scorta alla macchina di Terry.
Il vero motivo per cui la polizia ha sequestrato i soldi della cauzione di Terry
Stavano usando i soldi per finanziare la città e il loro dipartimento
Sebbene Summer e Terry
inizialmente facciano fatica a comprendere i veri motivi della
polizia locale, sospettano che stiano tramando qualcosa di poco
buono sulla base di alcuni indizi. Ad esempio, Summer nota che
tutte le condanne per reati minori durano 90 giorni, nonostante la
città sia troppo povera per tenere i criminali in prigione per così
tanto tempo. Le cose hanno molto più senso quando Terry Richmond
nota montagne di denaro e fasci di armi non letali nella stazione
di polizia del capo Sandy.
Quando Sandy tenta di “de-escalare” la situazione con Terry, gli dice persino che tutto il denaro nella stazione è stato sequestrato legalmente per finanziare il dipartimento di polizia e rispedito alla comunità. Terry, tuttavia, non crede alle sue affermazioni. Il capo aggiunge inoltre che le armi che ha visto alla stazione li aiutano a sostenersi perché lo stato non li finanzia. Dice che esternalizzano le armi non letali ad altri dipartimenti di polizia, il che li aiuta a ricavare profitti. Tuttavia, questo non rivela ancora perché il dipartimento di polizia e la città stanno andando in bancarotta.
Verso l’arco finale di Rebel Ridge, Summer e Terry fanno visita al giudice della città, che finalmente racconta loro la verità su ciò che sta accadendo. Il giudice rivela che una perquisizione illegale orchestrata dal capo Sandy ha avuto un’enorme portata e ha portato a una morte ingiusta. Dopo che il capo è stato personalmente accusato del crimine, l’accordo ha portato alla bancarotta della città.
Rebel Ridge non è così cruento come gli altri film di Jeremy Saulnier, ma il potenziale per la violenza incombe su ogni scena, il che contribuisce ad aumentare la tensione del suo dramma.
Senza un imputato pubblico in città per contestare la cauzione, gli individui arrestati rimangono nel limbo per 90 giorni, che è il periodo di detenzione per possesso di reato minore. Ciò offre al dipartimento di polizia una situazione vantaggiosa per tutti in cui riducono al minimo il rischio di intervento esterno ed esercitano il controllo sullo stato finanziario della città. Purtroppo per Richmond, lui e suo cugino sono rimasti invischiati nella complicata rete legale e politica che circonda Shelby Springs.
La spiegazione del piano di Terry e Summer per smascherare Sandy Burnne
Trovano il filmato dell’arresto di Mike
Nella scena in cui l’agente Steve
ritrova Terry in città nonostante lo abbia avvertito di stare
lontano, Steve rivela che evitano di accendere le luci dell’auto
perché accendono automaticamente le loro dashcam. Questo impedisce
loro di registrare i loro atti illeciti. Quando il duo incontra il
giudice, questi rivela che l’arresto di Mike è stato registrato da
una delle telecamere ed è stato abbastanza
problematico da mettere nei guai gli agenti di polizia. Pertanto,
Terry e Summer si dirigono alle catacombe della città, dove è
archiviato il drive contenente il filmato.
Mentre il destino del capo Sandy rimane sconosciuto dopo che l’agente Jessica lo ha arrestato, è probabile che gli sia stata data una lunga pena detentiva dopo che il filmato della dashcam dimostra che ha aggredito un collega agente di polizia.
Sebbene gli agenti di polizia cerchino di anticiparli bruciando le catacombe, Terry e Summer ottengono il drive di archiviazione appena in tempo. Sfortunatamente, verso la fine del film, Steve prende l’auto da Terry e la rompe prima di poter denunciare i crimini del dipartimento di polizia. Negli ultimi momenti di Rebel Ridge, l’agente Evan chiede a Terry di accendere la dashcam del suo veicolo della polizia, rivelando che ha una funzione di registrazione che consente di registrare due minuti prima di essere attivata. Gli chiede di farlo per assicurarsi che la dashcam contenga filmati del capo Sandy che gli spara alla gamba.
Mentre il destino del capo Sandy rimane sconosciuto dopo che l’agente Jessica lo arresta, è probabile che gli sia stata data una lunga pena detentiva dopo che il filmato della dashcam dimostra che ha aggredito un collega poliziotto. Anche gli altri membri del dipartimento di polizia probabilmente confesseranno contro di lui, dato il modo in cui supportano Terry negli ultimi momenti del film. Questo, sfortunatamente, non riporta in vita il cugino di Terry, ma gli dà una parvenza di giustizia.
Perché Terry inizialmente accetta di “de-escalate” le cose con il capo Sandy
Crede nella retrogradazione tattica
Nonostante abbia perso il
cugino, Terry accetta di fare un passo indietro dal suo conflitto
con il capo quando gli offre 26.000 $ e gli assicura persino che
riavrà indietro il suo camion. Quando Summer cerca di chiedergli
perché si sta tirando indietro, spiega che ciò che sta facendo si
chiama retrogradazione tattica, un ritiro deliberato nel contesto
militare in cui una parte si muove lentamente all’indietro per
evitare una minaccia più significativa. Si rende conto che agire
d’impulso dopo la morte del cugino lo porterà solo in guai più
seri. Tuttavia, poco dopo, è costretto a cambiare idea.
Chi ha ucciso il cugino di Terry, Mike, a Rebel Ridge?
Il capo Sandy Burnne era responsabile dell’omicidio di Mike
Durante la sua prima
interazione con Summer, Terry rivela che molto prima che suo cugino
venisse arrestato per possesso di droga, era stato un testimone
collaboratore di un’accusa di omicidio capitale. Poiché l’uomo che
ha aiutato a mettere in prigione era uno dei membri principali di
una gang, andare nella struttura statale avrebbe immediatamente
messo un bersaglio sulla sua schiena. Ecco perché Terry voleva
tirarlo fuori dalla cauzione prima che venisse trasferito nella
prigione di stato. Sfortunatamente, dopo che i suoi soldi sono
stati ingiustamente sequestrati, Terry non è riuscito a tirarlo
fuori dalla cauzione, portando Mike ad essere attaccato dai membri
della gang che aveva aiutato a mettere in prigione.
Perché Marston fa squadra con Terry nel finale di Rebel Ridge
Marston capisce che l’agente Steve sta esagerando
In Rebel
Ridge, Summer lascia intendere di avere una pista segreta
nella polizia che l’ha aiutata a capire cosa stava succedendo in
città. Dal momento che non rivela il suo nome, Terry lo chiama in
codice “Serpico”. Quando l’agente Evan Marston fa di tutto per
proteggere Summer e Terry nell’arco finale del film, Terry capisce
che lui è “Serpico”. La rivelazione è sorprendente perché Marston
ha speronato la bicicletta di Terry nei momenti iniziali di
Rebel Ridge prima di sequestrare i suoi soldi.
Il fatto che lo protegga verso la fine suggerisce che è sempre stato diviso tra il fare ciò che è eticamente giusto e seguire i metodi illegali del capo Sandy. Sebbene volesse proteggere cittadini innocenti come Summer, anche lui era leggermente attratto dall’idea di acquisire maggiori profitti mantenendo la sua posizione in un sistema corrotto. Tuttavia, quando l’agente Steve ha esagerato drogando Summer e quasi uccidendo Terry, ha deciso di prendere posizione.
In che modo il finale di Rebel Ridge prepara la storia per un sequel
Rebel Ridge 2 può realizzarsi
Rebel Ridge ha un finale conclusivo, che lascia poco o nessun spazio per un sequel. Tuttavia, il sequel del film potrebbe prendere la strada di Jack Reacher, ovvero una storia in cui Terry Richmond si ritrova in una città completamente nuova e si mette in viaggio per affrontare una nuova serie di ingiustizie e attività criminali. Con la sua impressionante presenza sullo schermo in Rebel Ridge, Aaron Pierre dimostra di poter guidare un franchise d’azione a tutti gli effetti.